Il 7 aprile del 2002, ben vent'anni fa, cominciava sulle tv giapponesi Digimon Frontier, quarta serie dei Digimon andata in onda per cinquanta episodi fino al 30 marzo 2003.
La serie è stata creata appositamente in contrasto con la precedente Digimon Tamers. Se la terza serie era quasi interamente ambientata nel mondo reale, con fortissimi elementi sci-fi e psicologici che le avevano permesso di essere molto amata anche e soprattutto da un pubblico adulto, con la quarta serie la saga dei Digimon ritorna a binari più classici per quanto riguarda i personaggi e la trama, in modo da renderla più facilmente fruibile per i bambini. La storia è, infatti, interamente ambientata nel mondo digitale e ha i connotati di un viaggio e di un'avventura fantastica, un po' com'era successo per la prima serie.
Il mondo digitale di questa serie è un universo più smaccatamente fantasy, ancestrale e in disfacimento rispetto alle precedenti: minacciato dall'oscuro Cherubimon, sta attraversando una grave crisi.
Il compito di salvarlo spetterà a cinque ragazzi del mondo umano, trasportati nell'universo digitale da Digimon dalla forma di treni: l'impavido Takuya Kanbara, il solitario Kouji Minamoto, il grassottello e gioviale Junpei Shibayama, l'allegra Izumi Orimoto e il piccolo Tomoki Himi.
La più grande differenza con le serie precedenti sta nel fatto che questa volta i ragazzi non avranno nessun Digimon ad accompagnarli, ma saranno loro stessi, tramite possessione da parte degli spiriti di un gruppo di leggendari Digimon che anticamente salvarono il mondo da una grave minaccia, a trasformarsi, rispettivamente in mostri legati agli elementi del fuoco, della luce, del fulmine, del vento e del ghiaccio .
A contrapporsi a loro non è soltanto il perfido Cherubimon, ma anche i suoi sottoposti, che possono contare su altrettanti spiriti degli elementi: la terra, il legno, l'acqua, il metallo e l'oscurità.
L'idea fu di Hiromi Seki, produttrice della Toei Animation a cui non andava tanto giù il fatto che nelle serie precedenti i Digimon combattevano ma i ragazzi stavano a guardare, perciò in questa serie sono i ragazzi stessi a trasformarsi e a combattere. La mente dietro a Digimon Frontier è, invece, quella di Sukehiro Tomita (Sailor Moon, Yu Yu Hakusho, Wedding Peach), sceneggiatore esperto che ha realizzato una serie dei Digimon molto più classica, con numerosi omaggi ai telefilm supereroistici e alle serie robotiche.
La trama, pur non essendo formata da episodi autoconclusivi, è infatti piuttosto lineare, il tutto è molto semplice e i Digimon in cui i ragazzi si trasformano sono quasi sempre d'aspetto umanoide e combattono con molte pose plastiche e coreografie. I cinque ragazzi, oltre ad avere delle storie personali simili ad altre già viste in serie precedenti, seguono per fisionomie e colori dominanti gli stereotipi degli anime robotici e dei telefilm della serie Super Sentai sempre di Toei: l'indomito protagonista legato al colore rosso, il suo amico/rivale dal carattere cool e solitario legato al colore blu, il ragazzo grasso e allegro legato al colore giallo, la ragazza legata al colore rosa e il bambino legato al colore verde.
Nonostante la trama semplice e lineare, Digimon Frontier è inaspettatamente la serie con maggiori riferimenti culturali e mitologici. Continui sono infatti gli accenni al cristianesimo, alla cabala, al confucianesimo, alle filosofie orientali, al folclore e al fantasy europeo, alla mitologia induista e scandinava, allo shinto.
Vi sono anche diversi rimandi alla prima serie Digimon Adventure nei nomi dei Digimon protagonisti. Alcuni di essi, come KaiserGreymon, MagnaGarurumon, AncientGreymon e AncientGarurumon, sono presenti nell'originale versione giapponese. Altri, come BurningGreymon (in originale Vitramon), KendoGarurumon (Garmmon), MetalKabuterimon (Borgmon) e KooriIkkakumon (Blizzarmon), sono stati aggiunti nell'adattamento americano.
Lo staff rimane pressoché invariato rispetto alle serie precedenti: Yukio Kaizawa alla regia, Katsuyoshi Nakatsuru al character design, Takanori Arisawa, Kouji Wada e Ayumi Miyazaki alle colonne sonore.
A dar voce ai cinque protagonisti sono doppiatori che al giorno d'oggi godono di una certa fama nelle produzioni più recenti: Takuya è Junko Takeuchi (Rin in Yes! Pretty Cure 5, Naruto nell'omonima serie); Kouji è Hiroshi Kamiya (Izaya in Durarara, Natsume in Natsume Yuujinchou); Junpei è Masato Amada, doppiatore per metà americano oggi noto col suo vero nome Micheal Shitanda (Kurita nel film di Eyeshield 21); Izumi è Sawa Ishige (Haruna Saotome in Negima, Pop in Ojamajo Doremi); Tomoki è Kumiko Watanabe (Shippo in Inuyasha, Keroro nell'omonima serie). Un ruolo di primo piano, nella seconda metà della serie, è riservato anche a Kenichi Suzumura (Sogo Okita in Gintama, Junpei in 100% Fragola), inoltre non mancano grandi nomi del calibro di Ryuzaburo Otomo, Kae Araki, Rika Fukami e Masami Kikuchi a caratterizzare i tanti personaggi buoni e cattivi del mondo digitale.
La grafica è molto spettacolare e la colonna sonora, per quanto leggermente meno incisiva rispetto alle serie precedenti, è molto curata, ricca di effetti sonori che accompagnano le molte canzoni e ricordano il crepitio delle fiamme e lo sbuffare delle locomotive, leitmotiv della serie che si orchestra sui molti viaggi sui Digimon treno e del personaggio principale, Takuya, legato all'elemento del fuoco (come si può notare in molte canzoni della serie come la opening dall'eloquente titolo "Fire!" o il tema di Takuya, "Salamander"). Due le canzoni delle evoluzioni, "With the will" per l'evoluzione Spirit e "The Last Element" per l'iper-evoluzione Spirit, affidate ai veterani Kouji Wada e Ayumi Miyazaki.
Il merchandising della serie comprende i consueti drama cd, cd musicali, giocattoli e videogiochi, tuttavia, Digimon Frontier non ebbe buoni ascolti in tv né le vendite del merchandise furono particolarmente alte, cosa che probabilmente si rifletté (o, magari, al contrario, ne fu la causa) sulla composizione della trama. Secondo gli intenti originali, infatti, a tutti e cinque i protagonisti doveva essere dedicato lo stesso spazio e le stesse occasioni di sconfiggere i nemici. La cosa è vera nella prima parte, ma viene smentita nella seconda metà della serie, dove solo Takuya e Kouji riescono ad accedere ad altre trasformazioni, dapprima unendo i loro spiriti di tipo umanoide e animale per formare una terza evoluzione e in seguito accedendo a un'ulteriore trasformazione che unisce gli spiriti cedutigli dai loro compagni (che quindi, non potendosi trasformare, possono solo stare a guardare e commentare le battaglie di Takuya e Kouji). Questo è particolarmente presente nell'ultimo cour, con circa una decina di episodi tutti uguali nella struttura, ripetitivi e unicamente incentrati su Takuya e Kouji, con gli altri che fanno da tappezzeria in quanto impossibilitati a lottare.
Lo scarso successo della serie fa sì che, contrariamente alle precedenti, da Digimon Frontier fu tratto un solo film, Digimon Frontier: Revival of the ancient Digimon (Dejimon Furontia: Kodai Dejimon Fukkatsu!!). Uscito nell'estate 2002, il film vede i cinque ragazzi trovarsi in mezzo ad una guerra civile fra i Digimon di tipo animale e quelli di tipo umanoide.
Digimon Frontier viene considerata in Giappone l'ultima dell'originale "tetralogia" dei Digimon, in quanto il suo scarso successo fa sì che, dopo quattro anni di programmazione, i Digimon vengano cancellati e il loro posto su Fuji Tv preso da Zatchbell per i successivi tre anni, fino al ritorno dei mostri digitali con Digimon Savers, che però presenta un diverso character design ed esce dopo troppo tempo per far parte di questa saga iniziale.
In Italia, la serie viene trasmessa da Rai2 tra l'ottobre 2003 e il gennaio 2004, senza alcun tipo di pubblicità se non quella data dalle guide tv.
Anche in questo caso si riscontra un buon adattamento e doppiaggio, con la consueta sigla dei Manga Boys (non cantata sulla base della sigla giapponese come la precedente, ma con parecchi rimandi ad essa nel testo e negli effetti sonori) e coi cinque protagonisti tutti affidati a voci che avevano già lavorato alle serie precedenti: Takuya è Paola Majano (già Yamato nella prima serie, Daisuke nella seconda e Kurumon nella terza), Kouji è Maura Cenciarelli (già Koushirou nelle prime due serie e Hirokazu nella terza), Junpei (qui, conformemente all'edizione americana, chiamato J.P.) è Leonardo Graziano (già Terriermon nella terza serie), Izumi (qui Zoe) è Daniela Calò (già Juri nella terza serie), Tomoki (Tommy) è Barbara Pitotti (Kenta nella terza serie). Tornano anche, in altri ruoli, Alessio e Patrizio Cigliano, Paolo Marchese, Massimiliano Alto, Monica Gravina, Monica Bertolotti e molti altri doppiatori che già avevano lavorato alle serie passate. La grande cura spesa per il doppiaggio fu riscontrabile anche nel messaggio di commiato per il doppiatore Maurizio Romano, voce di Agunimon, scomparso in un incidente stradale durante il doppiaggio della serie. Al termine del decimo episodio, l'ultimo da lui realizzato prima di passare il testimone a Danilo Di Martino, fu trasmesso per qualche secondo un commovente saluto con il suo personaggio sullo sfondo.
Una piacevole nota d'adattamento, che differenzia inevitabilmente la nostra versione dall'originale giapponese ma che dimostra quanto attenti siano stati i nostri adattatori, è il fatto che il personaggio di Izumi, di tanto in tanto, parlasse con termini inglesi, retaggio duro a morire del lungo periodo da lei vissuto in Inghilterra. Nella versione giapponese, la ragazza parlava in italiano poichè aveva vissuto nel nostro paese. I nostri adattatori hanno voluto mantenere la particolarità del personaggio adattandola alla lingua in cui i personaggi parlavano nella nostra versione, scelta a suo modo molto rispettosa dell'originale e azzeccata.
Come nel caso delle serie precedenti, anche Digimon Frontier ha purtroppo subito una programmazione altalenante a causa di interruzioni e spostamenti d'orario privi di preavviso, soprattutto nel periodo delle vacanze di Natale, ma è riuscita a portare a termine la sua corsa, purtroppo piuttosto in sordina. Non si registrano, infatti, repliche successive, nè merchandising di nessun tipo (escluso un videogioco per Game Boy Advance). Evidentemente, il gran successo delle concorrenti Yu-Gi-Oh e Beyblade eclissò completamente i Digimon (così come anche i rivali Pokemon, la cui quinta stagione, trasmessa in concomitanza con Digimon Frontier, subì una programmazione piuttosto altalenante). Il film di Digimon Frontier rimane inedito nel nostro paese e, come avvenuto in Giappone, anche qui Digimon Frontier segna il declino della saga dei Digimon anche in Italia, in quanto la Rai trovò il successo con l'italianissimo Winx Club, la cui prima serie sostituì Digimon Frontier alla sua conclusione, e smise quasi del tutto di trasmettere serie giapponesi sui suoi canali, salvo qualche eccezione passata in ogni caso sempre abbastanza in sordina.
La serie è stata creata appositamente in contrasto con la precedente Digimon Tamers. Se la terza serie era quasi interamente ambientata nel mondo reale, con fortissimi elementi sci-fi e psicologici che le avevano permesso di essere molto amata anche e soprattutto da un pubblico adulto, con la quarta serie la saga dei Digimon ritorna a binari più classici per quanto riguarda i personaggi e la trama, in modo da renderla più facilmente fruibile per i bambini. La storia è, infatti, interamente ambientata nel mondo digitale e ha i connotati di un viaggio e di un'avventura fantastica, un po' com'era successo per la prima serie.
Il mondo digitale di questa serie è un universo più smaccatamente fantasy, ancestrale e in disfacimento rispetto alle precedenti: minacciato dall'oscuro Cherubimon, sta attraversando una grave crisi.
Il compito di salvarlo spetterà a cinque ragazzi del mondo umano, trasportati nell'universo digitale da Digimon dalla forma di treni: l'impavido Takuya Kanbara, il solitario Kouji Minamoto, il grassottello e gioviale Junpei Shibayama, l'allegra Izumi Orimoto e il piccolo Tomoki Himi.
La più grande differenza con le serie precedenti sta nel fatto che questa volta i ragazzi non avranno nessun Digimon ad accompagnarli, ma saranno loro stessi, tramite possessione da parte degli spiriti di un gruppo di leggendari Digimon che anticamente salvarono il mondo da una grave minaccia, a trasformarsi, rispettivamente in mostri legati agli elementi del fuoco, della luce, del fulmine, del vento e del ghiaccio .
A contrapporsi a loro non è soltanto il perfido Cherubimon, ma anche i suoi sottoposti, che possono contare su altrettanti spiriti degli elementi: la terra, il legno, l'acqua, il metallo e l'oscurità.
L'idea fu di Hiromi Seki, produttrice della Toei Animation a cui non andava tanto giù il fatto che nelle serie precedenti i Digimon combattevano ma i ragazzi stavano a guardare, perciò in questa serie sono i ragazzi stessi a trasformarsi e a combattere. La mente dietro a Digimon Frontier è, invece, quella di Sukehiro Tomita (Sailor Moon, Yu Yu Hakusho, Wedding Peach), sceneggiatore esperto che ha realizzato una serie dei Digimon molto più classica, con numerosi omaggi ai telefilm supereroistici e alle serie robotiche.
La trama, pur non essendo formata da episodi autoconclusivi, è infatti piuttosto lineare, il tutto è molto semplice e i Digimon in cui i ragazzi si trasformano sono quasi sempre d'aspetto umanoide e combattono con molte pose plastiche e coreografie. I cinque ragazzi, oltre ad avere delle storie personali simili ad altre già viste in serie precedenti, seguono per fisionomie e colori dominanti gli stereotipi degli anime robotici e dei telefilm della serie Super Sentai sempre di Toei: l'indomito protagonista legato al colore rosso, il suo amico/rivale dal carattere cool e solitario legato al colore blu, il ragazzo grasso e allegro legato al colore giallo, la ragazza legata al colore rosa e il bambino legato al colore verde.
Nonostante la trama semplice e lineare, Digimon Frontier è inaspettatamente la serie con maggiori riferimenti culturali e mitologici. Continui sono infatti gli accenni al cristianesimo, alla cabala, al confucianesimo, alle filosofie orientali, al folclore e al fantasy europeo, alla mitologia induista e scandinava, allo shinto.
Vi sono anche diversi rimandi alla prima serie Digimon Adventure nei nomi dei Digimon protagonisti. Alcuni di essi, come KaiserGreymon, MagnaGarurumon, AncientGreymon e AncientGarurumon, sono presenti nell'originale versione giapponese. Altri, come BurningGreymon (in originale Vitramon), KendoGarurumon (Garmmon), MetalKabuterimon (Borgmon) e KooriIkkakumon (Blizzarmon), sono stati aggiunti nell'adattamento americano.
Lo staff rimane pressoché invariato rispetto alle serie precedenti: Yukio Kaizawa alla regia, Katsuyoshi Nakatsuru al character design, Takanori Arisawa, Kouji Wada e Ayumi Miyazaki alle colonne sonore.
A dar voce ai cinque protagonisti sono doppiatori che al giorno d'oggi godono di una certa fama nelle produzioni più recenti: Takuya è Junko Takeuchi (Rin in Yes! Pretty Cure 5, Naruto nell'omonima serie); Kouji è Hiroshi Kamiya (Izaya in Durarara, Natsume in Natsume Yuujinchou); Junpei è Masato Amada, doppiatore per metà americano oggi noto col suo vero nome Micheal Shitanda (Kurita nel film di Eyeshield 21); Izumi è Sawa Ishige (Haruna Saotome in Negima, Pop in Ojamajo Doremi); Tomoki è Kumiko Watanabe (Shippo in Inuyasha, Keroro nell'omonima serie). Un ruolo di primo piano, nella seconda metà della serie, è riservato anche a Kenichi Suzumura (Sogo Okita in Gintama, Junpei in 100% Fragola), inoltre non mancano grandi nomi del calibro di Ryuzaburo Otomo, Kae Araki, Rika Fukami e Masami Kikuchi a caratterizzare i tanti personaggi buoni e cattivi del mondo digitale.
La grafica è molto spettacolare e la colonna sonora, per quanto leggermente meno incisiva rispetto alle serie precedenti, è molto curata, ricca di effetti sonori che accompagnano le molte canzoni e ricordano il crepitio delle fiamme e lo sbuffare delle locomotive, leitmotiv della serie che si orchestra sui molti viaggi sui Digimon treno e del personaggio principale, Takuya, legato all'elemento del fuoco (come si può notare in molte canzoni della serie come la opening dall'eloquente titolo "Fire!" o il tema di Takuya, "Salamander"). Due le canzoni delle evoluzioni, "With the will" per l'evoluzione Spirit e "The Last Element" per l'iper-evoluzione Spirit, affidate ai veterani Kouji Wada e Ayumi Miyazaki.
Il merchandising della serie comprende i consueti drama cd, cd musicali, giocattoli e videogiochi, tuttavia, Digimon Frontier non ebbe buoni ascolti in tv né le vendite del merchandise furono particolarmente alte, cosa che probabilmente si rifletté (o, magari, al contrario, ne fu la causa) sulla composizione della trama. Secondo gli intenti originali, infatti, a tutti e cinque i protagonisti doveva essere dedicato lo stesso spazio e le stesse occasioni di sconfiggere i nemici. La cosa è vera nella prima parte, ma viene smentita nella seconda metà della serie, dove solo Takuya e Kouji riescono ad accedere ad altre trasformazioni, dapprima unendo i loro spiriti di tipo umanoide e animale per formare una terza evoluzione e in seguito accedendo a un'ulteriore trasformazione che unisce gli spiriti cedutigli dai loro compagni (che quindi, non potendosi trasformare, possono solo stare a guardare e commentare le battaglie di Takuya e Kouji). Questo è particolarmente presente nell'ultimo cour, con circa una decina di episodi tutti uguali nella struttura, ripetitivi e unicamente incentrati su Takuya e Kouji, con gli altri che fanno da tappezzeria in quanto impossibilitati a lottare.
Lo scarso successo della serie fa sì che, contrariamente alle precedenti, da Digimon Frontier fu tratto un solo film, Digimon Frontier: Revival of the ancient Digimon (Dejimon Furontia: Kodai Dejimon Fukkatsu!!). Uscito nell'estate 2002, il film vede i cinque ragazzi trovarsi in mezzo ad una guerra civile fra i Digimon di tipo animale e quelli di tipo umanoide.
Digimon Frontier viene considerata in Giappone l'ultima dell'originale "tetralogia" dei Digimon, in quanto il suo scarso successo fa sì che, dopo quattro anni di programmazione, i Digimon vengano cancellati e il loro posto su Fuji Tv preso da Zatchbell per i successivi tre anni, fino al ritorno dei mostri digitali con Digimon Savers, che però presenta un diverso character design ed esce dopo troppo tempo per far parte di questa saga iniziale.
In Italia, la serie viene trasmessa da Rai2 tra l'ottobre 2003 e il gennaio 2004, senza alcun tipo di pubblicità se non quella data dalle guide tv.
Anche in questo caso si riscontra un buon adattamento e doppiaggio, con la consueta sigla dei Manga Boys (non cantata sulla base della sigla giapponese come la precedente, ma con parecchi rimandi ad essa nel testo e negli effetti sonori) e coi cinque protagonisti tutti affidati a voci che avevano già lavorato alle serie precedenti: Takuya è Paola Majano (già Yamato nella prima serie, Daisuke nella seconda e Kurumon nella terza), Kouji è Maura Cenciarelli (già Koushirou nelle prime due serie e Hirokazu nella terza), Junpei (qui, conformemente all'edizione americana, chiamato J.P.) è Leonardo Graziano (già Terriermon nella terza serie), Izumi (qui Zoe) è Daniela Calò (già Juri nella terza serie), Tomoki (Tommy) è Barbara Pitotti (Kenta nella terza serie). Tornano anche, in altri ruoli, Alessio e Patrizio Cigliano, Paolo Marchese, Massimiliano Alto, Monica Gravina, Monica Bertolotti e molti altri doppiatori che già avevano lavorato alle serie passate. La grande cura spesa per il doppiaggio fu riscontrabile anche nel messaggio di commiato per il doppiatore Maurizio Romano, voce di Agunimon, scomparso in un incidente stradale durante il doppiaggio della serie. Al termine del decimo episodio, l'ultimo da lui realizzato prima di passare il testimone a Danilo Di Martino, fu trasmesso per qualche secondo un commovente saluto con il suo personaggio sullo sfondo.
Una piacevole nota d'adattamento, che differenzia inevitabilmente la nostra versione dall'originale giapponese ma che dimostra quanto attenti siano stati i nostri adattatori, è il fatto che il personaggio di Izumi, di tanto in tanto, parlasse con termini inglesi, retaggio duro a morire del lungo periodo da lei vissuto in Inghilterra. Nella versione giapponese, la ragazza parlava in italiano poichè aveva vissuto nel nostro paese. I nostri adattatori hanno voluto mantenere la particolarità del personaggio adattandola alla lingua in cui i personaggi parlavano nella nostra versione, scelta a suo modo molto rispettosa dell'originale e azzeccata.
Come nel caso delle serie precedenti, anche Digimon Frontier ha purtroppo subito una programmazione altalenante a causa di interruzioni e spostamenti d'orario privi di preavviso, soprattutto nel periodo delle vacanze di Natale, ma è riuscita a portare a termine la sua corsa, purtroppo piuttosto in sordina. Non si registrano, infatti, repliche successive, nè merchandising di nessun tipo (escluso un videogioco per Game Boy Advance). Evidentemente, il gran successo delle concorrenti Yu-Gi-Oh e Beyblade eclissò completamente i Digimon (così come anche i rivali Pokemon, la cui quinta stagione, trasmessa in concomitanza con Digimon Frontier, subì una programmazione piuttosto altalenante). Il film di Digimon Frontier rimane inedito nel nostro paese e, come avvenuto in Giappone, anche qui Digimon Frontier segna il declino della saga dei Digimon anche in Italia, in quanto la Rai trovò il successo con l'italianissimo Winx Club, la cui prima serie sostituì Digimon Frontier alla sua conclusione, e smise quasi del tutto di trasmettere serie giapponesi sui suoi canali, salvo qualche eccezione passata in ogni caso sempre abbastanza in sordina.
personalmente è stata da questa stagione che per me i digimon han iniziato a calare di qualità. Non tanto a character design ma in quanto a trame ecc. i character di molti digimon ancora per un po da questa erano molto belli. cmq auguroni anche a questa stagione ^^
Già dai primi episodi risulta noiosetto, andando avanti non fa che peggiorare, ad un certo punto l'ho droppato perché mi addormentavo o la mia mente pensava ad altro... mi sono detto, perché costringermi? Ho poi provato con Savers ed è andata ancora peggio.
Stesso discorso vale per quasi tutte le altre serie digimon nate dopo questa con l'eccezione di Adventure Tri (al netto del fatto che molti dei misteri sollevati restano tali con buchi di trama enormi è stata comunque una serie ben più che guardabile, sarebbe bello prima o poi avere una sorta di remake, più lungo, che va a riprendere gli avvenimenti di Tri e li mette apposto, anche solo un sequel che interviene sui buchi di trama e che va a completare molti fatti lasciati in sospeso sarebbe ottimo) e Xros Wars (quest'ultima non l'ho proprio vista tutta, solo qualche episodio visto che non mi piaceva il design dei digimon ma gli episodi che ho visto erano guardabili).
Insomma se Adventure 01 è tra le mie serie preferite in assoluto (con 02 e Tamers comunque in cima), con le altre serie Digimon non è riuscita a conquistarmi.
Spero che il nuovo videogioco Survive che pare un genere nelle mie corde riesca nuovamente a conquistarmi. So che hanno fatto altri videogiochi usciti anche su PC che dovrei recuperare ma probabilmente lo farò in futuro se Survive mi convince... ho un backlog enorme e tentare nuovi giochi che non sono sicuro che siano nelle mie corde è una cosa che vorrei evitare.
La colonna sonora era meno bella di quella di Tamers, ma aveva le sue chicche, specialmente nei temi personali dei personaggi e nella opening, molto evocativa nel suo ricordare con effetti sonori il crepitio delle fiamme e lo sbuffo delle locomotive, entrambe cose che sono un po' il leitmotiv della serie.
Sfortunatamente, la storia è diventata parecchio noiosa e ripetitiva dopo che Koichi si è unito al gruppo. Non ho amato affatto che si sia dedicato spazio solo a Takuya e Kouji, col mio personaggio preferito (Junpei) messo totalmente da parte (addirittura le sue due evoluzioni sono praticamente uguali solo che una ha le gambe e l'altra ha le ruote, che fantasia). L'ultimo cour è insostenibile da quanto è noioso, puntate tutte uguali, già sai che i personaggi dovranno perdere in tutte le puntate perché sennò non si arriva alla distruzione del mondo e quindi al finale, perciò il coinvolgimento è pari allo zero, specie appunto perché fanno tutto Takuya e Kouji e gli altri invece stanno a guardare e a girarsi i pollici, e la bella canzone delle evoluzioni non basta a salvare la baracca. Quando ho rivisto tutte le serie dei Digimon in lingua originale qualche anno fa ho trovato questa parte molto pesante e decisamente di poco interesse. Avevo sempre detto che questa mi piaceva più di Adventure perché la grafica era più bella e non colorata a Paint e per via di ambientazione e riferimenti culturali, però rispetto ad Adventure la storia è molto più noiosa. Non mi stupisce, quindi, che non abbia avuto successo. Anche in Italia è passata totalmente inosservata.
Adventure e adventure 02 (specialmente la prima) restano le migliori per me. Anche Tamers si salva, anche se è leggermente inferiore alle due serie precedenti in my opinion.
Frontier è la stagione peggiore per me. Savers aveva qualche spunto interessante, ma anche qualche difetto. Xros wars è divisa in 3 parti: Le prime due erano guardabili, la terza piuttosto noiosa e inutile.
Appmon aveva del potenziale nella seconda parte e affronta alcuni temi interessanti, ma la prima parte risulta troppo infantile e lenta.
Tri invece ha del potenziale, ma ci sono parecchie cose che non hanno senso.
Non ho ancora visto il reboot di adventure e la nuova serie.
Per quanto riguarda i videogiochi, purtroppo non vedo un futuro roseo per la serie. Se non mi sbaglio, poco tempo fa C'è stata una convention sui Digimon con i produttori e l'autore. Il pubblico faceva domande del tipo "farete un gioco open world sui Digimon?" o simili e i produttori rispondevano sempre con un "ci piacerebbe farlo e prenderemo in considerazione la cosa". In pratica, i produttori hanno fatto intendere che nonostante loro abbiano qualche idea interessante e non vogliano rinunciare alla serie, non godono di un ampio budget.
Concordo… continuai a seguire il brand ma più per inerzia che per vero interesse
Anyway, questa serie non mi dispiace, forse è quella meno debole tra le prime quattro, ma sinceramente non merita tutta la m**da che le hanno lanciato adddosso. Oltretutto, fu anche l'ultima serie di Digimon che vidi, anche perché Savers la Rai la zompò a piedi pari e Xros Wars quando la iniziarono a trasmettere mi sa che andavo già alle medie o alle superiori e avevo cambiato i miei gusti di anime
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