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La diatriba era iniziata già nel 2014 quando Gabriele Muccino, il regista italiano de L'Ultimo Bacio, ormai da tempo negli USA, se ne uscì su Facebook con:
"Vedere un film doppiato è come spararsi in bocca perché mesi di lavoro del regista vengono annientati, ho visto migliaia di film nella mia vita. Molti film doppiati in italiano li ho rivisti a distanza di molto tempo in inglese e l'esperienza è stata incomparabile".
Ne scoppiò un polverone con doppiatori del calibro di Stefano De Sando, da oltre vent'anni la voce italiana di Robert De Niro, oltre che di James Gandolfini, Johmn Goodman che rispose a La Repubblica: "Sostenere che i film non dovrebbero essere doppiati, sarebbe come dire che i libri non si dovrebbero tradurre. la tesi di Muccino è un'idiozia. Il doppiaggio è un servizio".
Polverone che il regista continuò a ingrandire: "Hey, doppiatori italiani, lobby che ha seduto su poltrone vellutate perché per 60 anni sembrava non si potesse fare a meno di voi, rilassatevi!! Non voglio togliere lavoro a nessuno..."
Dopo tutti questi anni ecco che un nuovo capitolo della "sfida". Ad attaccare è sempre Muccino appellandosi ai suoi followers contro il doppiaggio e lanciando anche l'accusa di boicotaggio ai suoi film in Italia.
A rispondere però questa volta è il presidente dell'anad (l'Associazione nazionale dei doppiatori) Daniele Giuliani: "Rispedisco al mittente le accuse e diffido ufficialmente Gabriele Muccino dal ripeterle. Credo che stia solo cercando visibilità".
"Non capisco cosa gli abbiamo fatto. Se fosse uno che non usa il doppiaggio, godrebbe anche della mia stima. Ma lui è uno che quando fa i film poi li doppia, perché sa che il film doppiato guadagna più del film originale"
"Vedere un film doppiato è come spararsi in bocca perché mesi di lavoro del regista vengono annientati, ho visto migliaia di film nella mia vita. Molti film doppiati in italiano li ho rivisti a distanza di molto tempo in inglese e l'esperienza è stata incomparabile".
Ne scoppiò un polverone con doppiatori del calibro di Stefano De Sando, da oltre vent'anni la voce italiana di Robert De Niro, oltre che di James Gandolfini, Johmn Goodman che rispose a La Repubblica: "Sostenere che i film non dovrebbero essere doppiati, sarebbe come dire che i libri non si dovrebbero tradurre. la tesi di Muccino è un'idiozia. Il doppiaggio è un servizio".
Polverone che il regista continuò a ingrandire: "Hey, doppiatori italiani, lobby che ha seduto su poltrone vellutate perché per 60 anni sembrava non si potesse fare a meno di voi, rilassatevi!! Non voglio togliere lavoro a nessuno..."
Dopo tutti questi anni ecco che un nuovo capitolo della "sfida". Ad attaccare è sempre Muccino appellandosi ai suoi followers contro il doppiaggio e lanciando anche l'accusa di boicotaggio ai suoi film in Italia.
A rispondere però questa volta è il presidente dell'anad (l'Associazione nazionale dei doppiatori) Daniele Giuliani: "Rispedisco al mittente le accuse e diffido ufficialmente Gabriele Muccino dal ripeterle. Credo che stia solo cercando visibilità".
"Non capisco cosa gli abbiamo fatto. Se fosse uno che non usa il doppiaggio, godrebbe anche della mia stima. Ma lui è uno che quando fa i film poi li doppia, perché sa che il film doppiato guadagna più del film originale"
Ovviamente, ricordate che non siamo nel far west, quindi si applicheranno comunque le normali regole sulla moderazione (salvo quella sui commenti composti da sole immagini) ed in particolare, tanto per ribadire, non sono ammesse immagini di nudo, spoiler non debitamente segnalati (usate il tag spoiler), trolling o spamming e, più in generale, se un po' di flame si può tollerare in questa sede, vedete comunque di non esagerare troppo. Questo è tutto, ora la palla passa a voi, buon divertimento :D.
Ma a mio modo di vedere è ancora più difficile capire chi queste polemiche si ostina a farle e rilanciarle come se, appunto, il doppiaggio oggi fosse l'unico modo per fruire della visione di un film o una serie in Italia, fortunatamente (in nome della pluralità di scelta non del doppiaggio) non è così per cui perchè rimuginarci ancora tanto sopra?
Avesse avuto il coraggio di portare il suo film in sala solo in inglese, invece è solo un regista che ha bisogno di farsi pubblicità con un litigio.
Ecco , una cosa giusta l'ha detta , tra le righe, l'opera avrà un doppiaggio pari a come vengono trattati i doppiatori .
Moon Knight, serie Marvel su Disney+ cancellato sul doppiaggio italiano il riferimento a Madripoor neanche un mese fa.
Ho parlato infatti di film cinematografici non di serie tv , specie quelle in simildub ...i film devono passare in buona parte dall'approvazione americana. Almeno i più importanti.
Il doppiaggio è comunque un compromesso, quindi semmai è giusto chiedere che il lavoro svolto sacrifichi il meno possibile l'intento originale, così come va chiesto per una traduzione, ma a più livelli in quanto c'è recitazione (quindi scelta delle voci, cosa viene fatto dire loro e come). Per questo in genere è più corretto lamentarsi di un adattamento poco riuscito e della direzione di un doppiaggio piuttosto che dei doppiatori. Questa è l'unica cosa su cui sono d'accordo di quanto dice Muccino: troppe volte delle opere sono state rovinate da adattamenti non all'altezza e succede ancora oggi in tutti i tipi di audivisivi (film, serie, anime). Non è il mezzo il problema, che se usato correttamente riduce delle perdite inevitabili veramente al minimo, ma l'attenzione che si ripone nel rispettare e riportare l'opera.
Io personalmente preferirei ci fosse parità di disponibilità di sottotitoli e doppiato e che entrambi siano di qualità. Anche per questioni di studio può essere interessante visionare in entrambe le modalità, o per chi sta studiando una lingua può essere utile passare da diversi step (doppiaggio, sottotitoli, originale).
Al di là delle considerazioni su Muccino regista, io non ho mai capito chi disprezza il doppiaggio a priori. Posso capire una "preferenza" poiché si tratta di gusti, ma in certi casi il doppiaggio ha migliorato non di poco la qualità dei film.
Non a caso un certo Woody Allen, sapete, un novellino qualunque, disse:
Avete mai sentito le voci originali di Clint Eastwood e Lee Van Cleef in "Per qualche dollaro in più"? No? Peccato, vi perdete uno spettacolo atroce. Stesso dicasi per John Wayne: una tortura sentirlo recitare.
Certo, di anni ne sono passati e la qualità recitativa è migliorata molto, ma condannare a prescindere il doppiaggio è stupido nonché fuorviante per chi non conosce nulla delle dinamiche di questo lavoro (traduzione, adattamento, sync con il labiale, ecc.).
Su questa affermazione non mi trovi d'accordo. Con che parametri possiamo determinare che un doppiaggio abbia migliorato la qualità di un film? Mi spiego: se l'obiettivo di adattamento e doppiaggio è quello di rendere al meglio l'effetto dell'originale, il migliorarlo (in che senso è da stabilire) è un modo di tradire l'originale allo stesso modo di peggiorarlo.
Io suppongo che con migliorato si intenda che venga soggettivamente percepita una recitazione migliore e una voce più piacevole. Però facendo un passo ulteriore possiamo cambiare totalmente la trama, i dialoghi e l'impostazione delle voci e creare comunque qualcosa di piacevole. Ma non fedele.
Ne abbiamo avuti in passato di film e serie godibili eppure stravolte su diversi aspetti: nulla di male se piacciono e se non ci accorgiamo della differenza però noi dovremmo poterci fidare di un adattamento proprio perché vogliamo che ci venga dato un buon servizio e non sempre siamo in grado di controllare. Non è un caso se oggi ci si accorge di più di questi problemi, perché ci sono più mezzi per capire se qualcosa è stato alterato o non reso come si deve.
Quindi l'obiettivo è avvicinarsi a ciò che l'originale trasmetteva e lo si ottiene con i dialoghisti che hanno spesso un difficile compito nel portare espressioni culturali estranee, chi sceglie le voci da associare ai vari attori, e i direttori del doppiaggio che devono guidare i doppiatori nell'aderenza all'interpretazione originale. Quindi mi trovi d'accordo sul fatto che sia un processo tutt'altro che banale dove tante professionalità devono confluire per darci poi il risultato finale. Non è farlo o non farlo, ma farlo bene.
In alcuni casi se un attore/attrice non sa recitare e parla quasi come se leggesse il copione, un doppiatore può col la sua voce può dare più spessore al personaggio, migliorando la performance complessivamente.
Che possano fare un buon lavoro non dubito, ma addirittura migliorare mi sembra dura specie con attori in carne ed ossa.
Lato animato è capitato più di qualche volta invece che il nostro doppiaggio fosse magari anche superiore alle controparti originali.
Penso ad esempio ai Cavalieri dello Zodiaco in cui il direttore del doppiaggio ha fatto effettivamente un lavoro super e ha aggiunto all'opera quel tocco di epicità che l'originale non riusciva a dare o anche ad alcuni classici Disney che sono stati doppiati (e cantati) davvero bene.
Peccato comunque che il tutto fosse rovinato da adattamenti e traduzioni con molte (troppe) licenze poetiche.
Comunque finchè è data la possibilità di scegliere possono pure continuare a doppiare e fare quello che vogliono senza problemi, ma se la versione doppiata è l'unica cosa che viene licenziata comincia a diventare fastidioso.
Il catalogo di Prime Video ad esempio è pieno di roba in cui non è disponibile la lingua originale e la trovo una grave mancanza per quella che dovrebbe essere una cosa standard.
Per non parlare poi di molti DVD o servizi che offrono come sottotitoli la semplice trascrizione della traccia audio doppiata anzichè la traduzione vera e propria. Da questo punto di vista siamo davvero mooolto in dietro
No, è riuscito a travisare l'opera dove degli adolescenti zoticoni perché cresciuti fin da piccoli per essere dei combattenti parlano come raffinati cavalieri esperti di cultura classica.
Questo non è migliorare, è cambiare a proprio piacimento qualcosa di già esistente, tra l'altro andando palesemente a cozzare con il setting.
Poi a uno soggettivamente una riscrittura può piacere, ma che nel 2022 ancora con questa storia che migliora l'originale anche no.
Nessuno spenderà mai soldi su questo se non per motivi di obbligo (aka i sottotitoli sono stati fatti pensando allo streaming e quindi lavorati secondo le regole delle piattaforme, cosa che rende impossibile l'uso diretto del copione) o perché è una questione di processo produttivo (come, per dire, lavorano Netflix, D+ ecc ecc).
Per altro visto com'è sempre stata trattata la traccia di sottotitoli a me sembra già un lusso quando viene sincronizzata bene sui dialoghi inglese invece di essere sincronizzata alla carlona con il doppiaggio italiano.
Ti bastava leggere due righe più sotto. Ho scritto appunto
Però come mera scelta di voci e recitazione è uno dei pochi casi in cui mi piacciono di più degli originali.
Stiamo comunque parlando di un prodotto del franchise forse più conosciuto e di successo al mondo, se la filiera italiana di adattamento riesce a sbagliare anche qui qualche problemino c'è
Dire che seguire un film in lingua permette di cogliere sfumature di recitazione/culturali/ambientali che si perdono nel doppiaggio non è un'opinione così rivoluzionaria e controversa.
Dirlo in maniera "stronza" attaccando tutta una categoria di lavoratori (che ha i suoi difetti innegabili, fra cui riconosco la critica di essere un pò un circolino chiuso) non porta nulla a nessuno. Anche perché sono due argomenti diversi, e mescolarli così serve solo a far caciara.
Fonte: una che i film se li guarda al 99% in lingua
Il problema è quello che dicono e come lo dicono, non puoi scindere testo con recitazione.
Già le voci giapponesi sono adulte, il doppiaggio italiano ci aggiunge la classica pomposità nostrana che fa sembrare tutto posticcio.
Se per te soggettivamente un buon doppiaggio è quello dove le frasi vengono dette nel modo più figo possibile bene, ma se l'intento originale non è quello stai comunque grandemente travisando l'opera originale.
Case in point, l'interpretazione di Sandro Iovino del discorso finale di Roy Batty in Blade Runner sarà anche magnifica e recitata benissimo, però se vai a vedere come l'aveva impostata Rutger Hauer ti accorgi che non c'entra niente e si perdono sfumature.
Onestamente mi sembra più coerente chi vuole l'intepretazione del vecchio doppiaggio e le girellate del vecchio doppiaggio piuttosto che avere un patchwork di cose che piacciono anche se non riflettono necessariamente l'originale.
Stai dicendo e rispondendo a cose che non ho mai detto.
E smettila di far urlare gli attori ogni due secondi.
Però capisco anche perfettamente chi preferisce il doppiaggio: in fondo leggere sottotitoli risulta faticoso per chi non è abituato, e a volte ci sono motivazioni per cui qualcuno non vuole o non può seguire i sottotitoli. Il doppiaggio è una risorsa comoda per moltissime persone. Va bene criticare l'ambiente di doppiaggio o i risultati di certi adattamenti, ma c'è modo e modo per esprimere un'opinione - e sicuramente il signor Muccino ha scelto il modo sbagliato, soprattutto considerando la sua posizione pubblica.
Però quando si parla di vederli in originale, si intende appunto senza nessun sub al di sopra, ricordando appuno che anche la regia è un linguaggio e avere il sub che direziona lo sguardo e va contro il linguaggio registico, non fa si di godersi l'opera, così come l'opera è stata pensata. Tipo la regia sfoca e direziona lo sguardo verso la messa a fuoco (a destra a sinistra in alto, ecce ecc... di un particolare e di un volto, ma se chi vede segue la scritta in basso fottendosene della regia, a quel punto non è segue l'originale. Quando si dice seguire l'originale, è inteso nella comprensione totale della lingua e quindi senza nessun sub al di sopra che inquina la visione o che fa da tramite spostando l'attenzione dal linguaggio visivo dell'opera.
Trovo che, a meno di non padroneggiare bene la lingua, sottotitoli e doppiaggio siano ambedue approcci validi di fruire un'opera per la prima volta o per una visione "casual"
Ogni lavorazione su un'opera porta con se delle perdite. Alcune per loro natura minori, altre maggiori, ma sono tutti strumenti con lo stesso fine. Chiaro che idealmente si dovrebbe fruire del prodotto originale, ma non si può conoscere e comprendere al meglio ogni lingua e cultura. Ognuno sceglie quello che meglio si adatta alle proprie esigenze tenendo conto dei pregi e difetti. Il doppiaggio si sostituisce a parte della recitazione originale, ma un buon doppiaggio riduce questa perdita al minimo. Così come una buona traduzione restituisce il più possibile del significato originale per chi usa i sottotitoli.
Entrambi i processi andrebbero svolti nel migliore dei modi per il bene dell'opera e di chi ne fruisce.
Secondo me Muccino non fa un discorso privo di fondamento ma mal direziona la sua critica mentre dall'altra parte viene anche mal ricevuta. È innegabile come moltissimi film non ci siano stati restituiti con il miglior trattamento, anche se non sempre ci si rende conto, ma questo non vuol dire che non bisogna adattare e doppiare, bisogna solo farlo come si deve.
Certo che la qualita' del doppiaggio in Italia e' passata da livelli altissimi e infimi.
Meravigliosa espressione di pensiero razionale, che è davvero difficile non sottoscrivere.
Anzi, lo faccio (sottoscriverlo) così, da sette anni:
http://www.cinefile.biz/il-doppiaggio-intervista-a-gualtiero-cannarsi
Chi leggerà non pupille non offuscate (cit. Eugenio Montale!), in effetti dirà che sto anche sottoscrivendo ChibiGoku. E infatti (!) è proprio così.
A parte che da almeno una decina d'anni a questa parte, la qualità del doppiaggio italiano è calata drasticamente.... e che in effetti l'Italia ha una scuola di doppiaggio molto famosa (almeno in passato...).
Per me esistono doppiaggi di serie A e di serie B. Nel senso che se un distributore (parlo di film) volesse importare film magari di nicchia (mi vengono in mente i primi film di Takashi Miike) si deve sobbarcare in più anche le spese di un doppiaggio, che il più delle volte risulterebbe mediocre. Mentre nei Blockbusteroni al cinema di solito si fa un lavoro più che decente.
Storia vera di un distributore che che anni fa volle portare in Italia i primi film di un attore che è poi diventato famoso anni dopo da noi; risultato fallimento della casa di distribuzione, e doppiaggio dei pochi film arrivati che non centrava nulla con l'attore originale.
Ricordo poi, i doppiaggi di alcuni film d'animazione, dove le parti principali erano state date a personaggi famosi solo per questo motivo "essere famosi"! Il doppiaggio del film sui Robot, fatto da DJ Francesco ommioddio!!!!
Per finire questo lungo papiro, non so come parli Muccino, ma se la voce è quella del fratello più piccolo dovrebbero doppiarlo (e per bene) in Italiano corretto!!!
Giusto per lanciare una provocazione a @Ironic74.
Aspettiamo un'intervista a qualche regista ora.
Si possono dire molte cose su Shito, ma sicuramente non che si sia tirato indietro tra interviste varie e domande.
Anzi, il fatto che se si parla di "doppiaggio e critica" spunta qua a commentare mi da un'emozione particolare.
A metà tra ammirazione per la sua dedizione e paura costante di ossere osservati.
Puoi andare nell'intervista che fece su Muschio selvaggio se vuoi.
Dai non modificare i messaggi...
Non guardare fuori dalla finestra
Il contrario, se pensi a me: sono anziano, per me i forum sono ancora una cosa recente, e l'uso che faccio della rete Interne non è "spione" come quello di generazioni successive alla mia, avvezze a social network e simili (che tipicamente io non riesco a tollerare). Infatti la mia coscienza di "ciò che accade sulla rete" è molto a sprazzi, spesso in grande ritardo, e a volte motivata da amici più giovani che mi mandano segnalazioni secondo vie più tradizionali (tipo. al telefono mi dicono, "lo sai che...").
Credo tu abbia ragione, del resto ormai la "discussione" online tende sempre alla tifoseria sterile del muro contro muro, come gli algoritmi messi dietro a google vogliono.
"Dividi et impera" è un detto antico, ma anche nella contemporaneità digitale sembra applicarsi al meglio.
Magari non è post accigliante come quello sulla neo-pornostar Miku Kojima
ma si è liberi di spenderci due parole o ignorare.
Costruttivo o no alla fine è pur sempre una discussione altrimenti si resta muti a spolliciare le
immagini di "chiappe" nel generale.
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