Recensione
Ranma 1/2
10.0/10
Ricordo ancora che negli anni '90, nel 1997 - anche se io mi ricordavo '96 -, la sera attorno alle 18:00 c'era su TMC (ora LA 7) lo show per ragazzi ZAP ZAP condotto dai mitici Guido Cavalleri, doppiatore di Ryo Saeba in "City Hunter", e Marta Iacopini, che fino a qualche anno prima si occupavano di Ciao Ciao nelle reti Mediaset.
ZAP ZAP faceva rima con Ranma 1/2, che veniva trasmesso dopo il cartone francese dei Kangoo. Mamma mia quanti bei ricordi...
Cosa ci facesse quest'anime in un contenitore per ragazzi (presenti anche come pubblico in studio) con tutte le sue situazioni ambigue e per niente adatto a un pubblico di scolari delle elementari, questo è un vero mistero.
Ranma però è storia, così com'è storia la stessa autrice, e il successo di cui gode in Giappone e in Europa è meritatissimo e in Italia fu da subito un successo. Tutta l'opera, sia cartacea sia animata, ruota attorno alle arti marziali e alla comicità sfrenata tipica delle opere di Rumiko Takahashi.
Come ha già detto qualcun altro prima di me, ormai questo genere è morto, era tipicamente anni '90 e con gli anime e i manga di oggi ha veramente poco a che spartire. Ranma difatti l'ho sempre considerato il diretto erede di Lamù proprio per via del fatto che entrambi hanno una comicità del tutto simile.
Una parte della mia vita, senza ombra di dubbio.
ZAP ZAP faceva rima con Ranma 1/2, che veniva trasmesso dopo il cartone francese dei Kangoo. Mamma mia quanti bei ricordi...
Cosa ci facesse quest'anime in un contenitore per ragazzi (presenti anche come pubblico in studio) con tutte le sue situazioni ambigue e per niente adatto a un pubblico di scolari delle elementari, questo è un vero mistero.
Ranma però è storia, così com'è storia la stessa autrice, e il successo di cui gode in Giappone e in Europa è meritatissimo e in Italia fu da subito un successo. Tutta l'opera, sia cartacea sia animata, ruota attorno alle arti marziali e alla comicità sfrenata tipica delle opere di Rumiko Takahashi.
Come ha già detto qualcun altro prima di me, ormai questo genere è morto, era tipicamente anni '90 e con gli anime e i manga di oggi ha veramente poco a che spartire. Ranma difatti l'ho sempre considerato il diretto erede di Lamù proprio per via del fatto che entrambi hanno una comicità del tutto simile.
Una parte della mia vita, senza ombra di dubbio.