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4.0/10
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<b>[Attenzione, questa recensione contiene spoiler!]</b>

Anticipo che ho seguito Naruto a singhiozzo e per lo più non su cartaceo. I primi volumi li leggevo da un amico e la storia mi prese subito. Insomma: ninja, tecniche segrete, combattimenti mozzafiato e densi di sentimento e - vedi le battaglie di Shikamaru - di strategie per nulla banali.
Disegno non eccelso, verissimo, ma comunque accettabile e "nello stile" dell'opera.
Passando ai personaggi si hanno creature di carta che ci sembrano quasi reali: esseri a tutto tondo, con pregi, difetti, inflessioni nella parlata (basti pensare al "dattebayo" di Naruto) e aspetti adatti al loro ruolo.
È vero che è un manga prettamente maschile: i personaggi femminili sono meno e meno importanti (con scarse eccezioni, come Tsunade e, almeno all'inizio, Sakura a confermare la regola), ma comunque sono di quantità e qualità più che accettabile.

Ora probabilmente starete confrontando la recensione fino ad ora fatta ed il voto dato. Il fatto è che questa mia votazione si riferisce alla serie nel complesso (e da lettore settimanale di Naruto ho ricevuto molto cocenti insoddisfazioni), mentre questo cappello si riferisce alla parte iniziale della serie, per intenderci fino alla sconfitta di Gaara o, volendo essere meno "tirchi", fino alla scomparsa di Sasuke. Da quest'ultima in particolare sembra esserci un baratro.
Escludendo il ben fatto flashback su Kakashi ed Obito (molto commovente e sentimentale senz'altro), voglio passare al ritorno di Naruto che, dopo tre anni, si è cambiato d'abito ed ha raggiunto di nuovo Konoha.
Ed ecco il declino: la cerchia dei personaggi fondamentali, prima molti, anche se secondari, si restringe paurosamente, tanto che all'arrivo di Pain alla foglia forse alcuni non ricorderanno più chi sia Shizune, oppure Tenten, che per gran parte del tempo è assente o è un cartonato sullo sfondo. Non parliamo dei promettenti Shino, Kiba e della new entry Sai, i primi visti di striscio, il secondo talmente involuto da risultare patetico. Non voglio infierire oltre (su Sasuke che da vendicatore tenebroso passa a ragazzino emo e poi a idiota supercomplessato) sui nostri "eroi", quindi passerò al combattimento.

Anche qui calo drastico. Combattimenti lunghi, estenuanti, che sembrano un po' alla Dragonball, dove il cattivo non muore se non lo si colpisce con la tecnica finale, anche se prima lo si è ridotto ad una polpetta di sangue. Tecniche speciali che diventano mano a mano sempre più magiche e che lasciano un retrogusto di patetico e già visto (Dragonball appunto), spuntando a volte "dal nulla" (spiegazioni latenti circa gli sharingan "evoluti" di Kakashi e Sasuke).

Ultimo posto (e più basso) è per la trama. Da manga grintoso ed innovativo è diventato un surrogato di idee già viste, con associazioni segrete che si trasformano quasi inconcepibilmente, come anche i sogni di vendetta di uno squilibrato che non capisce - mi perdonino i fan di Sasuke - che tutto ciò che gli è successo se l'è cercato da solo. Per non parlare del deludente rigiro della frittata proprio su Itachi, trasposto a "buon samaritano" e spogliato del suo fascino.
Infine come apprezzare le ultime battaglie del manga dove nemici ed alleati morti vengono riportati in vita da un Orochimaru redivivo per assoggettare tutti i ninja? Oppure vedere Naruto combattere con il suo doppio ed in un secondo diventare più potente del leggendario 4° Hokage e padroneggiare come nulla la volpe a 9 code?

Io francamente non ci riesco già da un po', e questo è stato motivo di decidere, dal numero 49, di smettere di comprare questo manga. Ormai lo leggo solo per inerzia, sperando (anche se non troppo) in un finale geniale che ne risollevi le sorti. Inutile dire che dai preamboli sembra impossibile.