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    7.0/10
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    Alex Ziro: Npepata ti piacerebbe fare la recensione de La Matrigna?
    Npepataecozz: Scusa perché dovrei farla io? Ho appena fatto quella sugli insettoni, la prossima è in programma per il 2024.
    Alex Ziro: Dai! È un titolo che si adatta perfettamente al tuo modo di scrivere.
    Npepataecozz: Guarda che potrei offendermi e lanciarti una maledizione voodoo.
    *Alexiel*: A proposito di voodoo... Ragazze, è stato appena annunciato un nuovo yaoi, "metti lo s1 [ continua a leggere]
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    Personalmente, non riesco a comprendere come sia possibile che, nel 2019, ci siano ancora così tante persone che abbiano difficoltà a ordinare, ad alta voce ed in pubblico, pubblicazioni il cui titolo contiene vaghissime allusioni sessuali. Il Pene del Senpai, poi, è un titolo che non ha nessun riferimento al sesso, ma semplicemente vuole indicare "l'organo esterno dell'apparato genito-urinario, a forma di appendice cilindrica inserita nella par1 [ continua a leggere]
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    Una delle prime cose che spesso mi domando quando leggo opere come questo "Magical girl of the end" è: ma l'autore aveva già ben chiaro dall'inizio come si sarebbe dovuta svolgere l'intera storia, oppure la sua evoluzione è stata il risultato di più momenti creativi? Il motivo di una domanda del genere risiede nella grande complessità che avvolge un opera che, nei piani dell'autore, doveva essere molto ambiziosa ma che, dopo un ottimo inizio, ha1 [ continua a leggere]
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    Diciamoci la verità: dopo cinquant'anni dall'uscita nelle sale de “La notte dei morti viventi” (1968) gli zombie ci piacciono ancora tanto. Ormai sono stati proposti un po' in tutte le salse (tanto per citarne una, c'è un film famoso tra gli amanti del trash in cui si parla di “castori zombie”) e sono state studiate un grandissimo numero di possibili varianti rispetto alla situazione base; ma il brivido che sanno ancora suscitare un migliaio di1 [ continua a leggere]

    7.5/10
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    Mairunovich rappresenta il tipico esempio di shoujo che nella prima metà degli anni novanta, a causa dei tanti pregiudizi esistenti verso il genere da un pubblico ancora fondamentalmente maschile, avrebbe fatto fatica a trovare anche solo uno straccio di lettore. In realtà si tratta di una storia molto bella e proponibile ad una fascia di lettori molto vasta, senza distinzioni di sesso o di età ma solo di gusti. Un manga di questo tipo, anzi, ca1 [ continua a leggere]
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    Pur non essendo in possesso di dati certi, la sensazione che questo "Vanilla Fiction" non abbia goduto di grande considerazione presso il pubblico italiano mi sembra una cosa abbastanza evidente. In apparenza si tratta di un titolo che già di suo sembra offrire ben poco ad un lettore esperto; e a renderlo ancora meno appetibile si sono aggiunti anche dei tempi di pubblicazione che io considero davvero assurdi. Io posso capire che ci sia questa m1 [ continua a leggere]
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    B-Gata Kareshi no Aishikata è un manga composto da un singolo volume diviso, a sua volta, in sei capitoli ognuno dei quali racconta una storia differente con personaggi diversi. L'idea di base, che poi dovrebbe rappresentare il collante tra i vari episodi, è quello di giocare con una delle credenze popolari giapponesi più strane (almeno per noi occidentali) e cioè quella secondo cui il gruppo sanguigno di una persona influenza il suo carattere e1 [ continua a leggere]
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    La principessa ed il ranocchio: “Are: After Boyfriend” è un titolo che fa parte di quella categoria di manga in cui, consapevolmente o meno, viene riprodotta la celebre fiaba in cui basta un bacio della nobil donzella per trasformare l'infimo anfibio in un bellissimo principe.
    Lasciata dal suo fidanzato il giorno della vigilia di Natale, la bella Kotoko è nei guai fino al collo: oltre ad esser stata ferita nei suoi sentimenti si ritrova anche a1 [ continua a leggere]
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    Prima di cominciare la recensione di “Romantica Clock” credo sia doveroso spendere due parole sui tre OAV che furono rilasciati nel 2014 per cercare di promuovere questo titolo. A mio avviso, infatti, più che pubblicizzare l'opera, questi tre mini-episodi hanno finito per creare delle aspettative sulla storia raccontata in questo manga che poi si sono rivelate assolutamente prive di fondamento. Così, per ristabilire la verità dei fatti, ritengo1 [ continua a leggere]

    6.0/10
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    Frasi celebri tratte da “Il Filo Rosso”: “A ripensarci ora la prima impressione che ebbi di lui fu pessima”. E poi: “adesso è l'unica persona in grado di farmi battere il cuore”.
    Leggendo frasi del genere che tipo di trama vi viene in mente? Quella della storia di un complicato rapporto tra una cardiopatica ed il suo medico? Di un rapporto nato fra mille diffidenze (magari a causa delle salate parcelle di lui) ma che poi è cresciuto col tempo f1 [ continua a leggere]

    6.5/10
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    Dopo l'esperienza tutt'altro che gratificante susseguente alla lettura di “Blue”, non credo che avrei mai dato, coscientemente, un'altra possibilità alla sua autrice, Kozue Chiba. Come già detto altrove, però, il più delle volte mi comporto da incosciente, specie se si tratta di shoujo, uno dei generi che prediligo; e così quando ho saputo della pubblicazione in Italia di questo “Crayon Days” mi son detto che, in fondo, potevo comunque dargli un1 [ continua a leggere]

    4.0/10
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    A parte qualche necessaria eccezione, in genere non seguo regole particolari quando decido di acquistare un nuovo manga: il più delle volte vado completamente a caso, se la copertina mi ispira lo compro altrimenti lo lascio sullo scaffale. Ho comprato questo manga molti mesi fa sulla base di due motivazioni: in primo luogo mi piaceva la copertina, dalla quale si intuiva che si trattava di uno shoujo, un genere che amo particolarmente; in secondo1 [ continua a leggere]