Deltora Quest
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Introduzione
Una serie più unica che rara. Preparatevi ad addentrarvi in posti sinistri e spaventosi, raccapriccianti e a spremervi le meningi come non mai, perché state per entrare nel mondo di "Deltora Quest". Ispirato ai romanzi della scrittrice australiana Emily Rodda, pseudonimo di Jennifer Rowe, questa serie è un misto di saga medievale, mistero, giallo e thriller da gustarsi molto lentamente, poiché pone tutti gli elementi di una storia molto ricca e sostanziosa.
Sinossi
Tutto ha inizio con la caduta del regno di Del per opera del Signore dell'Ombra e degli Ak-baba, suoi fedeli servitori, i quali rubano la cintura di Deltora con le sette pietre rappresentati le sette tribù di Deltora. Questo segna l'inizio di un'epoca buia e terrificante, dove questi e le guardie grigie saccheggiano e distruggono ogni villaggio per sottometterlo e obbligare la gente a giurare eterna fedeltà al Signore dell'Ombra. Sedici anni dopo questi eventi, nonostante così tanto dolore, paura e sofferenza, una nuova speranza si accende per il mondo: un ragazzo di nome Leaf, insieme al suo braccio destro, nonché mentore, Barda ed in seguito anche una ragazza dei boschi di nome Jasmine viaggiano alla ricerca delle sette pietre per ricostruire la cintura di Deltora, aiutare le tribù e le altre creature e persone rimaste vittime del signore dell'ombra e cercare l'erede di Adin, poiché questi è l'unico in grado di indossare la cintura con le sette pietre incastonate ed usare il suo potere per distruggere il signore dell'ombra e il suo esercito. Inizia così un lungo viaggio che porta i nostri amici ad incontrare strane persone e creature ed è qui che essi devono prestare attenzione, perché le apparenze possono ingannare: molti fingono di essere servi del signore dell'ombra e/o di essere scontrosi ed inavvicinabili, ma in realtà sanno come essere molto discreti, mentre altri fingono di essere gentili e disponibili, ma in realtà sono servi del signore dell'ombra e fanno di tutto per ostacolare la missione dei nostri amici. Inoltre ogni volta che i nostri amici si avvicinano a una delle sette pietre devono fare ancora più attenzione, perché ognuna di esse è sorvegliata da un guardiano molto particolare, il quale si distingue per cattiveria, crudeltà e intelligenza, furbizia e non conviene sottovalutarlo. Nel corso della loro avventura i nostri amici devono anche fare attenzione ai possibili traditori, poiché essi si nascondono ovunque; essi cercano di impedire la missione ai nostri amici per un tornaconto personale e/o anche perché sperano in una ricompensa immediata.
Infine, rimane il mistero più grande da risolvere: dov'è l'erede di Adin, e chi è? Le piste si alternano e si confutano tra di loro e durante la battaglia finale, si scopre che è Lief stesso l'erede di Adin, poiché suo padre Jared è in realtà Re Endon, mentre Destino si rivela essere Jared, il padre di Jasmine. Quindi alla fine, svelato il mistero, Lief deve capire però in che ordine le pietre vanno incastonate al fine di attingere al loro potere e distruggere il signore dell'ombra. Infine scopre che l'ordine corrisponde a quello delle lettere che formano il nome di Deltora, dove ognuna è l'iniziale del nome di ciascuna delle pietre. Scoperto questo Lief sblocca il potere della cintura e distrugge il signore dell'ombra una volta per tutte. Alla fine torna la pace nel regno di Deltora.
Grafica
La grafica è quella dei primi anni 2000, quindi brillante con colori esaltati al massimo e pieni di luce, ovviamente bilanciati dai colori scuri a seconda dell'ambientazione dove si svolge la vicenda di ogni episodio. I disegni sono più vicini ad un anime per bambini, ma va bene così. I colori sono distribuiti in modo abbastanza naturale per dare un senso di realtà alla vicenda, eccezione fatta per le creature, le bestie, i mostri e i guardiani. I disegni sono fatti bene e discreto è l'uso della computer grafica per mettere in risalto alcuni mostri/nemici della vicenda, sicuramente è stato fatto per distinguerli in termini di forza combattiva, cattiveria, crudeltà.
Colonna sonora
La colonna sonora è buona. La sigla d'apertura e chiusura è decisamente orecchiabile, dà il giusto bilancio all'atmosfera mista di avventura, terrore, suspense, thriller e mistero. Negli episodi si sente una serie di sonorità ora pacifiche e tranquille, ora cupe, tese e inquietanti per sottolineare la natura della vicenda in corso.
Personaggi
Ogni personaggio ha un carattere e quindi una personalità già ben definite e distinte che si rivelano ora utili e preziose, ora svantaggiose e inefficaci. Lief è quello deduttivo, ma anche impulsivo e coraggioso. Barda è quello prudente, astuto e anche risoluto. Jasmine è scaltra, furba, astuta e intelligente. Nel corso della vicenda essi incontrano personaggi abbastanza simili e anche opposti, diversi: abbiamo prima di tutto le creature della Foresta del Silenzio, tra cui i Wen e il Wembar, che sono animali istintivi. Poi abbiamo Gorl, il guardiano della prima pietra che ha un'alta opinione di sé e un forte senso dell'onore. Successivamente abbiamo Thaegan, una maga subdola, meschina e spietata, la quale, insieme ai suoi figli, ordisce trame per intralciare la missione di Lief, Barda e Jasmine. In seguito Manus, il cui popolo è stato colpito da una maledizione che viene liberato, Poi abbiamo Soundeen, il guardiano del Rubino, il quale si rivela essere un principe, e la sua amata. In seguito Tom, un commerciante che è interessato solo a fare affari, gli Accalarat, un'elite di una setta religiosa che governa Norat. Riyah, il guardiano dell'Opale. Abbiamo poi l'Alverare, uno sciame di api del deserto delle sabbie mobili a guardia del Lapislazzuli. In seguito troviamo gli gnomi e i prin della Montagna del Terrore e Gellick a guardia dello Smeraldo. Successivamente subentrano i pirati, gli Ol e Glus, il guardiano dell'Ametista nel suo labirinto. Infine appaiono il guardiano Fardeep nella Valle degli Incantesimi, il quale si scopre essere un membro della tribù Mere soggiogato dal Signore dell'Ombra. E abbiamo i personaggi incontrati fondamentali come Dain che infine si rivela essere un Ol, Destino, pseudonimo di Jared ed altri membri della resistenza.
Insegnamenti
Questa serie è una miniera d'oro di conoscenza, insegnamenti, deduzioni, intuizioni, stravolgimenti, enigmi, misteri e segreti e giochi di parole ed è proprio grazie ad essa che ho imparato ad apprezzare gli enigmi, i misteri e i segreti, perché aiutano a sviluppare il pensiero laterale e periferico, quindi ha un'eccellente funzione pedagogica, pediatrica e ludica-culturale insieme.
Giudizio finale
Questa serie ha un potenziale enorme, di un certo spessore e quindi deve essere rivista più di una volta per poter carpirne l'essenza, la vastità, la profondità, l'esaustività e la completezza. Resta il fatto che è una delle serie tratte da una saga di romanzi fantasy meglio riuscite. Voto: 9
Introduzione
Una serie più unica che rara. Preparatevi ad addentrarvi in posti sinistri e spaventosi, raccapriccianti e a spremervi le meningi come non mai, perché state per entrare nel mondo di "Deltora Quest". Ispirato ai romanzi della scrittrice australiana Emily Rodda, pseudonimo di Jennifer Rowe, questa serie è un misto di saga medievale, mistero, giallo e thriller da gustarsi molto lentamente, poiché pone tutti gli elementi di una storia molto ricca e sostanziosa.
Sinossi
Tutto ha inizio con la caduta del regno di Del per opera del Signore dell'Ombra e degli Ak-baba, suoi fedeli servitori, i quali rubano la cintura di Deltora con le sette pietre rappresentati le sette tribù di Deltora. Questo segna l'inizio di un'epoca buia e terrificante, dove questi e le guardie grigie saccheggiano e distruggono ogni villaggio per sottometterlo e obbligare la gente a giurare eterna fedeltà al Signore dell'Ombra. Sedici anni dopo questi eventi, nonostante così tanto dolore, paura e sofferenza, una nuova speranza si accende per il mondo: un ragazzo di nome Leaf, insieme al suo braccio destro, nonché mentore, Barda ed in seguito anche una ragazza dei boschi di nome Jasmine viaggiano alla ricerca delle sette pietre per ricostruire la cintura di Deltora, aiutare le tribù e le altre creature e persone rimaste vittime del signore dell'ombra e cercare l'erede di Adin, poiché questi è l'unico in grado di indossare la cintura con le sette pietre incastonate ed usare il suo potere per distruggere il signore dell'ombra e il suo esercito. Inizia così un lungo viaggio che porta i nostri amici ad incontrare strane persone e creature ed è qui che essi devono prestare attenzione, perché le apparenze possono ingannare: molti fingono di essere servi del signore dell'ombra e/o di essere scontrosi ed inavvicinabili, ma in realtà sanno come essere molto discreti, mentre altri fingono di essere gentili e disponibili, ma in realtà sono servi del signore dell'ombra e fanno di tutto per ostacolare la missione dei nostri amici. Inoltre ogni volta che i nostri amici si avvicinano a una delle sette pietre devono fare ancora più attenzione, perché ognuna di esse è sorvegliata da un guardiano molto particolare, il quale si distingue per cattiveria, crudeltà e intelligenza, furbizia e non conviene sottovalutarlo. Nel corso della loro avventura i nostri amici devono anche fare attenzione ai possibili traditori, poiché essi si nascondono ovunque; essi cercano di impedire la missione ai nostri amici per un tornaconto personale e/o anche perché sperano in una ricompensa immediata.
Infine, rimane il mistero più grande da risolvere: dov'è l'erede di Adin, e chi è? Le piste si alternano e si confutano tra di loro e durante la battaglia finale, si scopre che è Lief stesso l'erede di Adin, poiché suo padre Jared è in realtà Re Endon, mentre Destino si rivela essere Jared, il padre di Jasmine. Quindi alla fine, svelato il mistero, Lief deve capire però in che ordine le pietre vanno incastonate al fine di attingere al loro potere e distruggere il signore dell'ombra. Infine scopre che l'ordine corrisponde a quello delle lettere che formano il nome di Deltora, dove ognuna è l'iniziale del nome di ciascuna delle pietre. Scoperto questo Lief sblocca il potere della cintura e distrugge il signore dell'ombra una volta per tutte. Alla fine torna la pace nel regno di Deltora.
Grafica
La grafica è quella dei primi anni 2000, quindi brillante con colori esaltati al massimo e pieni di luce, ovviamente bilanciati dai colori scuri a seconda dell'ambientazione dove si svolge la vicenda di ogni episodio. I disegni sono più vicini ad un anime per bambini, ma va bene così. I colori sono distribuiti in modo abbastanza naturale per dare un senso di realtà alla vicenda, eccezione fatta per le creature, le bestie, i mostri e i guardiani. I disegni sono fatti bene e discreto è l'uso della computer grafica per mettere in risalto alcuni mostri/nemici della vicenda, sicuramente è stato fatto per distinguerli in termini di forza combattiva, cattiveria, crudeltà.
Colonna sonora
La colonna sonora è buona. La sigla d'apertura e chiusura è decisamente orecchiabile, dà il giusto bilancio all'atmosfera mista di avventura, terrore, suspense, thriller e mistero. Negli episodi si sente una serie di sonorità ora pacifiche e tranquille, ora cupe, tese e inquietanti per sottolineare la natura della vicenda in corso.
Personaggi
Ogni personaggio ha un carattere e quindi una personalità già ben definite e distinte che si rivelano ora utili e preziose, ora svantaggiose e inefficaci. Lief è quello deduttivo, ma anche impulsivo e coraggioso. Barda è quello prudente, astuto e anche risoluto. Jasmine è scaltra, furba, astuta e intelligente. Nel corso della vicenda essi incontrano personaggi abbastanza simili e anche opposti, diversi: abbiamo prima di tutto le creature della Foresta del Silenzio, tra cui i Wen e il Wembar, che sono animali istintivi. Poi abbiamo Gorl, il guardiano della prima pietra che ha un'alta opinione di sé e un forte senso dell'onore. Successivamente abbiamo Thaegan, una maga subdola, meschina e spietata, la quale, insieme ai suoi figli, ordisce trame per intralciare la missione di Lief, Barda e Jasmine. In seguito Manus, il cui popolo è stato colpito da una maledizione che viene liberato, Poi abbiamo Soundeen, il guardiano del Rubino, il quale si rivela essere un principe, e la sua amata. In seguito Tom, un commerciante che è interessato solo a fare affari, gli Accalarat, un'elite di una setta religiosa che governa Norat. Riyah, il guardiano dell'Opale. Abbiamo poi l'Alverare, uno sciame di api del deserto delle sabbie mobili a guardia del Lapislazzuli. In seguito troviamo gli gnomi e i prin della Montagna del Terrore e Gellick a guardia dello Smeraldo. Successivamente subentrano i pirati, gli Ol e Glus, il guardiano dell'Ametista nel suo labirinto. Infine appaiono il guardiano Fardeep nella Valle degli Incantesimi, il quale si scopre essere un membro della tribù Mere soggiogato dal Signore dell'Ombra. E abbiamo i personaggi incontrati fondamentali come Dain che infine si rivela essere un Ol, Destino, pseudonimo di Jared ed altri membri della resistenza.
Insegnamenti
Questa serie è una miniera d'oro di conoscenza, insegnamenti, deduzioni, intuizioni, stravolgimenti, enigmi, misteri e segreti e giochi di parole ed è proprio grazie ad essa che ho imparato ad apprezzare gli enigmi, i misteri e i segreti, perché aiutano a sviluppare il pensiero laterale e periferico, quindi ha un'eccellente funzione pedagogica, pediatrica e ludica-culturale insieme.
Giudizio finale
Questa serie ha un potenziale enorme, di un certo spessore e quindi deve essere rivista più di una volta per poter carpirne l'essenza, la vastità, la profondità, l'esaustività e la completezza. Resta il fatto che è una delle serie tratte da una saga di romanzi fantasy meglio riuscite. Voto: 9
Sono sempre stato un fan della serie di libri "Deltora" dell'autrice australiana Emily Rodda e lo sono tutt'ora. Nonostante la loro semplicità sia principalmente rivolta a ragazzi molto giovani è comunque piacevole leggere le avventure che si svolgono nelle terre di Deltora, le avventure di Lief, Barda e Jasmine.
L'adattamento animato però non merita 10 e neanche 9... i motivi sono diversi (escludendo doppiaggio, tagli della versione canadese, l'assenza della seconda stagione mai uscita fuori dal giappone ecc...):
- Il taglio molto più infantile della serie animata rende diverse scene molto più noiose e meno coinvolgenti;
- Si è perso uno dei tratti più interessanti dell'opera... un ragazzino del popolo, che vive bazzicando per le strade della poverissima capitale. L'atmosfera di un popolo in rovina in un mondo simil-medioevale si è persa completamente.
- Si è perso il carisma dei personaggi, che vengono rappresentati fin troppo spesso tranquilli e "perfetti", quasi finti.
Tuttavia non posso assolutamente dare una votazione bassa a questo adattamento animato perchè la storia è più o meno lì... ed è un fantasy che fa sognare sul serio.
Il mio consiglio è ovviamente di prendere in mano i libri della serie e leggere, ma se siete fan e vi piacerebbe vedere un adattamento animato, sapendo però accettare il fatto che avrà parecchi difetti, questo è comunque un buon adattamento capace di tenere incollati allo schermo adulti e bambini.
Da notare che la prima saga di libri (che è la saga raccontata in questi 65 episodi) è disponibile su Amazon in versione digitale e i sette libretti originali sono stati raccolti in un unico "gigantesco" libro. É, almeno al momento, disponibile anche in cartaceo, ma, vista l'assenza di disponibilità per i libri delle due saghe successive penso sia un'ottima cosa che ci sia disponibilità di una versione in digitale (almeno della prima saga, che è anche la più bella ed è auto-conclusiva).
Per quanto riguarda gli episodi sono invece stati trasmessi su Rai Gulp. Non sono certo che facciano o verranno fatte delle repliche, consiglio però a chi è interessato a tenerne una copia di registrare gli episodi quando disponibili (con vcast ad esempio).
Non è infatti disponibile alcun set DVD.
L'adattamento animato però non merita 10 e neanche 9... i motivi sono diversi (escludendo doppiaggio, tagli della versione canadese, l'assenza della seconda stagione mai uscita fuori dal giappone ecc...):
- Il taglio molto più infantile della serie animata rende diverse scene molto più noiose e meno coinvolgenti;
- Si è perso uno dei tratti più interessanti dell'opera... un ragazzino del popolo, che vive bazzicando per le strade della poverissima capitale. L'atmosfera di un popolo in rovina in un mondo simil-medioevale si è persa completamente.
- Si è perso il carisma dei personaggi, che vengono rappresentati fin troppo spesso tranquilli e "perfetti", quasi finti.
Tuttavia non posso assolutamente dare una votazione bassa a questo adattamento animato perchè la storia è più o meno lì... ed è un fantasy che fa sognare sul serio.
Il mio consiglio è ovviamente di prendere in mano i libri della serie e leggere, ma se siete fan e vi piacerebbe vedere un adattamento animato, sapendo però accettare il fatto che avrà parecchi difetti, questo è comunque un buon adattamento capace di tenere incollati allo schermo adulti e bambini.
Da notare che la prima saga di libri (che è la saga raccontata in questi 65 episodi) è disponibile su Amazon in versione digitale e i sette libretti originali sono stati raccolti in un unico "gigantesco" libro. É, almeno al momento, disponibile anche in cartaceo, ma, vista l'assenza di disponibilità per i libri delle due saghe successive penso sia un'ottima cosa che ci sia disponibilità di una versione in digitale (almeno della prima saga, che è anche la più bella ed è auto-conclusiva).
Per quanto riguarda gli episodi sono invece stati trasmessi su Rai Gulp. Non sono certo che facciano o verranno fatte delle repliche, consiglio però a chi è interessato a tenerne una copia di registrare gli episodi quando disponibili (con vcast ad esempio).
Non è infatti disponibile alcun set DVD.
"Deltora Quest", anime della stagione 2007 e prodotto dallo studio Oriental Light and Magic, altri non è che la versione animata della celebre saga di "Deltora", collana di romanzi fantasy scritti da E. Rodda che ebbero grande successo tra i giovani soprattutto nei primi anni duemila. Da accanito lettore fantasy, nonché grande fan della saga, posso affermare di essere rimasto più che soddisfatto da questa versione animata, versione che, a mio giudizio, meriterebbe di essere riproposta in televisione, magari nella sua versione integrale, senza le discutibili censure statunitensi e soprattutto con un doppiaggio all’altezza.
La trama racconta del mondo di Deltora, un magico regno formato da sette nazioni, vittima all’inizio della vicenda di una feroce quanto crudele dittatura: Il Signore dell'Ombra, un demone della Terra delle Ombre, si è impadronito infatti del Regno, insediandosi nella capitale Del e distruggendo la Cintura di Deltora, unico oggetto magico in grado di contrastare il suo potere, nonché simbolo, e purtroppo solo ricordo, di quella che fu agli albori una forte alleanza tra tutti i popoli e le razze del regno. Il giovane Lief, l'ex guardia reale Barda e Jasmine, una ragazza delle foreste, viaggeranno in tutta Deltora per reinserire le sette gemme nella cintura, rubate dai sette Ak-Baba, feroci creature alate del Signore dell'Ombra. Durante la ricerca, attraverso territori misteriosi e mozzafiato, i tre eroi si imbatteranno in molti nemici, avversità, trappole, indovinelli mortali, oscure creature ma, fortunatamente, riusciranno anche a guadagnarsi la fiducia di numerosi alleati, con i quali gettare le basi per una futura ribellione contro la feroce dittatura.
La storia, seppur non brilli per complessità, procede in maniera chiara e lineare e può essere tranquillamente divisa in otto archi narrativi: sette dedicati alla ricerca delle sette preziose e potenti gemme, l’ultimo arco, invece, è totalmente incentrato sullo scontro finale con il Signore dell’Ombra. La cosmologia resta particolarmente fedele ai romanzi, con ambientazioni fantastiche e ricche di magia. E' inoltre presente una grande cura nella descrizione delle creature, numerose, che popolano ciascun territorio. La serie, tuttavia, non risulta essere esente da difetti:
1) I protagonisti, proprio come nel romanzo, purtroppo risultano alquanto “anonimi”, nel senso, sono sì ben approfonditi psicologicamente, ma difettano di carisma e, nel loro sviluppo, non riescono ad incidere, a lasciare il segno nello spettatore. I comprimari, per quanto interessanti come design e carattere, restano comunque solo abbozzati nelle loro psicologie così come gli antagonisti, che risultano spesso troppo stereotipati (insomma i classici cattivoni senza troppi colpi di scena).
2) Il principale difetto della versione animata credo sia tuttavia il taglio troppo infantile, con alcune scene del romanzo che sono state adattate in maniera più soft mirate ad un target palesemente più giovane, alcune morti cruente ma di grande impatto nel romanzo (come quella di Neridah) sono state completamente omesse, ed altre scene particolarmente forti e degne di nota sono state completamente stravolte (come <b>Attenzione: la seguente parte contiene spoiler</b> quando i protagonisti vengono a sapere della morte dell’erede al trono <b>Fine della parte contenente spoiler</b>). Anche la violenza, comunque presente nel romanzo, seppur in maniera moderata, risulta nella versione animata pressoché nulla.
Graficamente, l’anime si mantiene su un buon livello, con ottimi fondali, mentre il comparto OST, seppur limitato, risulta efficace e ad impatto. Ottime le opening e le ending, calzanti e a tema. Una piccola nota credo infine vada fatta sulla versione italiana, che dire oscena è farle un complimento. Sorvolando sulle inutili censure americane, con addirittura un cambio di tutte le tracce musicali con nuove di qualità decisamente peggiore, il riciclo di voci nel doppiaggio italiano risulta al dir poco imbarazzante, con solo cinque-sei doppiatori che prestano le voci ad un cast di decine e decine di personaggi.
Riassumendo, "Deltora Quest" è un buon anime fantasy, solido e dai buoni principi, che piacerà sicuramente ad un pubblico giovane, ma anche ad un pubblico adulto senza troppe pretese, pecca solo in una debole caratterizzazione dei personaggi, approfonditi ma di poco impatto, e in alcune scelte registiche di “addolcimento” delle tematiche del romanzo un po’ discutibili. Consiglio ad ogni modo la sua visione, ma solo nella versione originale e non censurata/storpiata.
La trama racconta del mondo di Deltora, un magico regno formato da sette nazioni, vittima all’inizio della vicenda di una feroce quanto crudele dittatura: Il Signore dell'Ombra, un demone della Terra delle Ombre, si è impadronito infatti del Regno, insediandosi nella capitale Del e distruggendo la Cintura di Deltora, unico oggetto magico in grado di contrastare il suo potere, nonché simbolo, e purtroppo solo ricordo, di quella che fu agli albori una forte alleanza tra tutti i popoli e le razze del regno. Il giovane Lief, l'ex guardia reale Barda e Jasmine, una ragazza delle foreste, viaggeranno in tutta Deltora per reinserire le sette gemme nella cintura, rubate dai sette Ak-Baba, feroci creature alate del Signore dell'Ombra. Durante la ricerca, attraverso territori misteriosi e mozzafiato, i tre eroi si imbatteranno in molti nemici, avversità, trappole, indovinelli mortali, oscure creature ma, fortunatamente, riusciranno anche a guadagnarsi la fiducia di numerosi alleati, con i quali gettare le basi per una futura ribellione contro la feroce dittatura.
La storia, seppur non brilli per complessità, procede in maniera chiara e lineare e può essere tranquillamente divisa in otto archi narrativi: sette dedicati alla ricerca delle sette preziose e potenti gemme, l’ultimo arco, invece, è totalmente incentrato sullo scontro finale con il Signore dell’Ombra. La cosmologia resta particolarmente fedele ai romanzi, con ambientazioni fantastiche e ricche di magia. E' inoltre presente una grande cura nella descrizione delle creature, numerose, che popolano ciascun territorio. La serie, tuttavia, non risulta essere esente da difetti:
1) I protagonisti, proprio come nel romanzo, purtroppo risultano alquanto “anonimi”, nel senso, sono sì ben approfonditi psicologicamente, ma difettano di carisma e, nel loro sviluppo, non riescono ad incidere, a lasciare il segno nello spettatore. I comprimari, per quanto interessanti come design e carattere, restano comunque solo abbozzati nelle loro psicologie così come gli antagonisti, che risultano spesso troppo stereotipati (insomma i classici cattivoni senza troppi colpi di scena).
2) Il principale difetto della versione animata credo sia tuttavia il taglio troppo infantile, con alcune scene del romanzo che sono state adattate in maniera più soft mirate ad un target palesemente più giovane, alcune morti cruente ma di grande impatto nel romanzo (come quella di Neridah) sono state completamente omesse, ed altre scene particolarmente forti e degne di nota sono state completamente stravolte (come <b>Attenzione: la seguente parte contiene spoiler</b> quando i protagonisti vengono a sapere della morte dell’erede al trono <b>Fine della parte contenente spoiler</b>). Anche la violenza, comunque presente nel romanzo, seppur in maniera moderata, risulta nella versione animata pressoché nulla.
Graficamente, l’anime si mantiene su un buon livello, con ottimi fondali, mentre il comparto OST, seppur limitato, risulta efficace e ad impatto. Ottime le opening e le ending, calzanti e a tema. Una piccola nota credo infine vada fatta sulla versione italiana, che dire oscena è farle un complimento. Sorvolando sulle inutili censure americane, con addirittura un cambio di tutte le tracce musicali con nuove di qualità decisamente peggiore, il riciclo di voci nel doppiaggio italiano risulta al dir poco imbarazzante, con solo cinque-sei doppiatori che prestano le voci ad un cast di decine e decine di personaggi.
Riassumendo, "Deltora Quest" è un buon anime fantasy, solido e dai buoni principi, che piacerà sicuramente ad un pubblico giovane, ma anche ad un pubblico adulto senza troppe pretese, pecca solo in una debole caratterizzazione dei personaggi, approfonditi ma di poco impatto, e in alcune scelte registiche di “addolcimento” delle tematiche del romanzo un po’ discutibili. Consiglio ad ogni modo la sua visione, ma solo nella versione originale e non censurata/storpiata.
"Deltora Quest" è un anime tratto, a differenza della maggior parte delle serie, da una collana di libri scritti da una donna australiana. Esso è un anime veramente molto carino da vedere, ma non è poi una cosa così speciale.
La storia ruota attorno a Lief, giovane biondino, che un giorno parte alla ricerca delle sette pietre da incastrare nella sua cintura. Essa dona forza ai coraggiosi. Parte quindi per un'avventura per salvare il suo regno, il regno di Deltora, dalle forze dell'oscurità. Si incammina così con Barda, uomo forte e simpatico, sua spalla destra, e incontra successivamente anche Jasmine, ragazza selvatica e poco raffinata, ma forte e intelligente quanto basta.
La trama di per sé è molto coinvolgente e piena di colpi di scena, ma essendo tagliata per un pubblico principalmente giovanile non è un granché. La fine è però diciamo una sorpresa: uno che ha appena iniziato a guardare "Deltora Quest" non penso possa intuirne il finale per intero.
I personaggi non sono poi così profondi come ci si potrebbe aspettare. La trama induce lo spettatore a credere a chissà che cosa, ma purtroppo i personaggi deludono. Forse appunto perché mancano di spessore e si comportano come gli eroi dei "cartoni animati" dei bambini. Lief e Jasmine sembrano volere fare sempre tutto loro, come se gli altri non ne fossero capaci. Il loro comportamento è ingenuo e poco intuitivo, il che porta colui che guarda la serie a non attaccarsi molto ai personaggi.
Il sonoro è passabile, ma non è niente di speciale. Diciamo che ha una sufficienza. La grafica è abbastanza curata, ma non è il massimo. Forse perché ogni parte del corpo e dei vestiti pare statica e non rende molto l'idea del movimento. Una lieve differenza si nota solo quando batte il vento.
Nel complesso "Deltora Quest" è un'opera sufficiente, ma poco interessante. Le tematiche affrontate sono sempre le stesse: l'amicizia, il valore della patria, del proprio essere. Inoltre non sono così evidenti tanto che un bambino potrebbe dire che quest'anime non ha morale. Consiglio quest'anime ai bambini dai 6 ai 10 anni, guardato magari di pomeriggio o di sera per "tappare i buchi". Se invece deve assumere un ruolo più rilevante è necessario che a guardarlo ci sia una persona attenta, che sappia cogliere nell'insieme i vari aspetti importanti che offre. E' quindi fatto per grandi e piccini, con scopi diversi rispetto alle varie età.
La storia ruota attorno a Lief, giovane biondino, che un giorno parte alla ricerca delle sette pietre da incastrare nella sua cintura. Essa dona forza ai coraggiosi. Parte quindi per un'avventura per salvare il suo regno, il regno di Deltora, dalle forze dell'oscurità. Si incammina così con Barda, uomo forte e simpatico, sua spalla destra, e incontra successivamente anche Jasmine, ragazza selvatica e poco raffinata, ma forte e intelligente quanto basta.
La trama di per sé è molto coinvolgente e piena di colpi di scena, ma essendo tagliata per un pubblico principalmente giovanile non è un granché. La fine è però diciamo una sorpresa: uno che ha appena iniziato a guardare "Deltora Quest" non penso possa intuirne il finale per intero.
I personaggi non sono poi così profondi come ci si potrebbe aspettare. La trama induce lo spettatore a credere a chissà che cosa, ma purtroppo i personaggi deludono. Forse appunto perché mancano di spessore e si comportano come gli eroi dei "cartoni animati" dei bambini. Lief e Jasmine sembrano volere fare sempre tutto loro, come se gli altri non ne fossero capaci. Il loro comportamento è ingenuo e poco intuitivo, il che porta colui che guarda la serie a non attaccarsi molto ai personaggi.
Il sonoro è passabile, ma non è niente di speciale. Diciamo che ha una sufficienza. La grafica è abbastanza curata, ma non è il massimo. Forse perché ogni parte del corpo e dei vestiti pare statica e non rende molto l'idea del movimento. Una lieve differenza si nota solo quando batte il vento.
Nel complesso "Deltora Quest" è un'opera sufficiente, ma poco interessante. Le tematiche affrontate sono sempre le stesse: l'amicizia, il valore della patria, del proprio essere. Inoltre non sono così evidenti tanto che un bambino potrebbe dire che quest'anime non ha morale. Consiglio quest'anime ai bambini dai 6 ai 10 anni, guardato magari di pomeriggio o di sera per "tappare i buchi". Se invece deve assumere un ruolo più rilevante è necessario che a guardarlo ci sia una persona attenta, che sappia cogliere nell'insieme i vari aspetti importanti che offre. E' quindi fatto per grandi e piccini, con scopi diversi rispetto alle varie età.
Deltora era un tempo una nazione dove tutti i popoli vivevano tranquillamente e pacificamente cooperando gli uni con gli altri in serena armonia. Un giorno però il malvagio Signore dell'Ombra s'impadronì con il terrore di tutte le terre a essa appartenenti, distruggendo peraltro il simbolo che identificava ma soprattutto proteggeva la nazione: la Cintura di Deltora.
Quest'oggetto magico, composto da sette pietre preziose, era fino a quel momento in possesso al re di Deltora, che lo custodiva come unico mezzo da contrapporre alle forze oscure.
In seguito, per volere del Signore dell'Ombra, le sette pietre furono sparpagliate per tutta la nazione in custodia ad altrettanti guardiani incaricati di proteggerle a ogni costo. Questo perché il malvagio demone originario della Terra delle Ombre ha il timore che qualcuno possa riunire i sette gioielli e incastonarli nuovamente all'interno della cintura e spodestare la sua tirannia.
E' infatti ciò che provano a realizzare qualche anno più tardi Lief, Barda e Jasmine, un trio che, a dispetto dell'esiguo numero, decide di mettersi in viaggio ugualmente alla ricerca delle pietre, sfidando ogni intemperia possibile e nemici di ogni sorta.
Era da un po' di tempo che non m'imbattevo in una fantasy-avventura capace di tenermi incollato quotidianamente dinnanzi al teleschermo nonostante la sua semplicità e nessun elemento di spicco particolare. Questo perché, sebbene lo schema di Deltora Quest sia facilmente decifrabile dopo pochissimi episodi, la voglia e la curiosità di conoscere gli sviluppi che la trama offriva dopo ogni puntata visionata erano crescenti in un modo esponenziale, quasi sorprendente, che ancora adesso mi stupisce.
Il merito può essere ricercato innanzitutto nella storia di base e nell'obiettivo primario che porterebbe in seguito ad affrontare il perfido nemico. La ricerca di sette pietre preziose che riunite danno vita ad un oggetto magico dai non definiti poteri suscita sicuramente interesse ed attenzione soprattutto per chi in passato ha seguito, appassionandosi, la ricerca di sette piccole sfere contrassegnate da un numero diverso di stelline non vedendo l'ora che fossero riunite per dare vita a un maestoso drago gigante capace di esaudire qualunque desiderio. Parlo di Dragon Ball ovviamente.
In Deltora Quest non è dato sapere invece cosa comporti di preciso la riunione delle sette pietre tanto più che si differenziano fra loro e prese singolarmente donano al possessore qualche facoltà temporanea.
Nello specifico sono: un diamante, uno smeraldo, un lapislazzuli, un topazio, un opale, un rubino e un'ametista. In quest'ordine tra l'altro se pronunciati/letti in inglese formano propriamente la parola Deltora.
Ovviamente anche il percorso che porta al ritrovamento di ciascun oggetto in questione non è affatto trascurabile e anzi appassiona notevolmente, con il pregio inoltre che non ci si sofferma più del dovuto a ogni genere d'intoppo che il viaggio comporta come facilmente prevedibile.
Molto merito va anche ai personaggi con cui si entra fin da subito in sintonia. Ognuno di essi è caratterizzato alla perfezione: Lief è un ragazzo deciso ma dall'animo buono e gentile con tutti; Barda - il più anziano del gruppo - è quello più saggio che riflette sempre prima di agire ma al contempo si presta a siparietti divertenti; Jasmine infine è una ragazza molto sveglia e audace che non ha peli sulla lingua. Insieme formano un connubio perfetto, organizzato e affiatato come pochi.
Anche il comparto tecnico ha i suoi meriti in tutto ciò. Premesso che in alcune situazioni è presente la computer graphic (esclusivamente in battaglia e per rappresentare delle creature malefiche), questa non dà assolutamente fastidio, anzi, a mio avviso rende il tutto più coinvolgente, e ve lo dice uno che la C.G. non l'ha mai digerita troppo.
Si ha poi un design molto curato, per quanto semplice, con una buona scelta di colori, delle più che discrete animazioni e in qualche circostanza apprezzabili pure i fondali.
In ambito sonoro buone sono le soundtrack di fondo mentre per quanto riguarda le sigle di apertura e chiusura è riscontrabile in entrambi i casi la presenza del medesimo motivetto della durata di una quarantina di secondi in cui non vi è traccia di testi. La ragione di ciò si deve al fatto che l'anime in Italia è stato acquistato direttamente dagli americani che non si sa bene il motivo ma hanno tolto di mezzo le sigle originali sostituendole con quest'unico arrangiamento musicale.
Il titolo in questione è stato trasmesso sul canale digitale Rai Gulp in due tronconi da 26 episodi per un totale quindi di 52 episodi complessivi che forniscono un degno finale alla vicenda. Sottolineo questo punto perché in realtà Deltora Quest dovrebbe essere composto da 65 episodi (così è riportato in ogni fonte) e mi domando che fine abbiano fatto i rimanenti 13 e soprattutto cosa mai potrebbero raccontare se come detto un finale all'altezza vi è già.
Per quanto riguarda il doppiaggio curato da Marzia Del Fabbro, purtroppo non ci siamo. Nella prima parte dell'anime vi è innanzitutto un riciclo di voci alquanto palese su svariati personaggi secondari, comprimari e comparse occasionali. Ai giorni nostri non dovrebbe più capitare.
In più ho avuto l'impressione che ogni doppiatore chiamato in causa abbia svolto il classico “compitino” da sei senza lode e senza infamia. Nello specifico, per quanto reputi Gabriele Lopez, Fabricio Pucci e Veronica Puccio, le voci dei tre protagonisti, degli ottimi professionisti, tra i migliori in circolazione, non mi hanno trasmesso nessuna emozione particolare nelle loro interpretazioni, sembra quasi che si siano attenuti al testo (ovviamente) ma senza entrare appieno nella mentalità dei loro personaggi. Peccato, il tutto poteva essere gestito e curato in modo migliore.
Chiudo il mio intervento sottolineando come spirito d'amicizia, forza d'animo, coraggio, lealtà e dedizione siano le tematiche riscontrabili in Deltora Quest, che ne consigliano di fatto la visione a un pubblico di giovani. Ciò non toglie che anche i più grandicelli vogliosi di dedicarsi a qualcosa di leggero e non troppo articolato secondo i propri standard possano decidere di optare per questo titolo, io l'ho fatto e non me ne sono pentito.
Quest'oggetto magico, composto da sette pietre preziose, era fino a quel momento in possesso al re di Deltora, che lo custodiva come unico mezzo da contrapporre alle forze oscure.
In seguito, per volere del Signore dell'Ombra, le sette pietre furono sparpagliate per tutta la nazione in custodia ad altrettanti guardiani incaricati di proteggerle a ogni costo. Questo perché il malvagio demone originario della Terra delle Ombre ha il timore che qualcuno possa riunire i sette gioielli e incastonarli nuovamente all'interno della cintura e spodestare la sua tirannia.
E' infatti ciò che provano a realizzare qualche anno più tardi Lief, Barda e Jasmine, un trio che, a dispetto dell'esiguo numero, decide di mettersi in viaggio ugualmente alla ricerca delle pietre, sfidando ogni intemperia possibile e nemici di ogni sorta.
Era da un po' di tempo che non m'imbattevo in una fantasy-avventura capace di tenermi incollato quotidianamente dinnanzi al teleschermo nonostante la sua semplicità e nessun elemento di spicco particolare. Questo perché, sebbene lo schema di Deltora Quest sia facilmente decifrabile dopo pochissimi episodi, la voglia e la curiosità di conoscere gli sviluppi che la trama offriva dopo ogni puntata visionata erano crescenti in un modo esponenziale, quasi sorprendente, che ancora adesso mi stupisce.
Il merito può essere ricercato innanzitutto nella storia di base e nell'obiettivo primario che porterebbe in seguito ad affrontare il perfido nemico. La ricerca di sette pietre preziose che riunite danno vita ad un oggetto magico dai non definiti poteri suscita sicuramente interesse ed attenzione soprattutto per chi in passato ha seguito, appassionandosi, la ricerca di sette piccole sfere contrassegnate da un numero diverso di stelline non vedendo l'ora che fossero riunite per dare vita a un maestoso drago gigante capace di esaudire qualunque desiderio. Parlo di Dragon Ball ovviamente.
In Deltora Quest non è dato sapere invece cosa comporti di preciso la riunione delle sette pietre tanto più che si differenziano fra loro e prese singolarmente donano al possessore qualche facoltà temporanea.
Nello specifico sono: un diamante, uno smeraldo, un lapislazzuli, un topazio, un opale, un rubino e un'ametista. In quest'ordine tra l'altro se pronunciati/letti in inglese formano propriamente la parola Deltora.
Ovviamente anche il percorso che porta al ritrovamento di ciascun oggetto in questione non è affatto trascurabile e anzi appassiona notevolmente, con il pregio inoltre che non ci si sofferma più del dovuto a ogni genere d'intoppo che il viaggio comporta come facilmente prevedibile.
Molto merito va anche ai personaggi con cui si entra fin da subito in sintonia. Ognuno di essi è caratterizzato alla perfezione: Lief è un ragazzo deciso ma dall'animo buono e gentile con tutti; Barda - il più anziano del gruppo - è quello più saggio che riflette sempre prima di agire ma al contempo si presta a siparietti divertenti; Jasmine infine è una ragazza molto sveglia e audace che non ha peli sulla lingua. Insieme formano un connubio perfetto, organizzato e affiatato come pochi.
Anche il comparto tecnico ha i suoi meriti in tutto ciò. Premesso che in alcune situazioni è presente la computer graphic (esclusivamente in battaglia e per rappresentare delle creature malefiche), questa non dà assolutamente fastidio, anzi, a mio avviso rende il tutto più coinvolgente, e ve lo dice uno che la C.G. non l'ha mai digerita troppo.
Si ha poi un design molto curato, per quanto semplice, con una buona scelta di colori, delle più che discrete animazioni e in qualche circostanza apprezzabili pure i fondali.
In ambito sonoro buone sono le soundtrack di fondo mentre per quanto riguarda le sigle di apertura e chiusura è riscontrabile in entrambi i casi la presenza del medesimo motivetto della durata di una quarantina di secondi in cui non vi è traccia di testi. La ragione di ciò si deve al fatto che l'anime in Italia è stato acquistato direttamente dagli americani che non si sa bene il motivo ma hanno tolto di mezzo le sigle originali sostituendole con quest'unico arrangiamento musicale.
Il titolo in questione è stato trasmesso sul canale digitale Rai Gulp in due tronconi da 26 episodi per un totale quindi di 52 episodi complessivi che forniscono un degno finale alla vicenda. Sottolineo questo punto perché in realtà Deltora Quest dovrebbe essere composto da 65 episodi (così è riportato in ogni fonte) e mi domando che fine abbiano fatto i rimanenti 13 e soprattutto cosa mai potrebbero raccontare se come detto un finale all'altezza vi è già.
Per quanto riguarda il doppiaggio curato da Marzia Del Fabbro, purtroppo non ci siamo. Nella prima parte dell'anime vi è innanzitutto un riciclo di voci alquanto palese su svariati personaggi secondari, comprimari e comparse occasionali. Ai giorni nostri non dovrebbe più capitare.
In più ho avuto l'impressione che ogni doppiatore chiamato in causa abbia svolto il classico “compitino” da sei senza lode e senza infamia. Nello specifico, per quanto reputi Gabriele Lopez, Fabricio Pucci e Veronica Puccio, le voci dei tre protagonisti, degli ottimi professionisti, tra i migliori in circolazione, non mi hanno trasmesso nessuna emozione particolare nelle loro interpretazioni, sembra quasi che si siano attenuti al testo (ovviamente) ma senza entrare appieno nella mentalità dei loro personaggi. Peccato, il tutto poteva essere gestito e curato in modo migliore.
Chiudo il mio intervento sottolineando come spirito d'amicizia, forza d'animo, coraggio, lealtà e dedizione siano le tematiche riscontrabili in Deltora Quest, che ne consigliano di fatto la visione a un pubblico di giovani. Ciò non toglie che anche i più grandicelli vogliosi di dedicarsi a qualcosa di leggero e non troppo articolato secondo i propri standard possano decidere di optare per questo titolo, io l'ho fatto e non me ne sono pentito.
Deltora Quest è una serie che non avrei problemi a mostrare a un bambino delle elementari (4a o 5a). I disegni sono fatti bene, le scene di violenza non sono mai accentuate, la storia mi è sembrata fino al 10° episodio lineare e facile da seguire senza particolari colpi di scena.
Alcuni episodi hanno il gusto della fiaba e sicuramente possono piacere ai bambini - non troppo piccoli però, i mostri sono pur sempre mostri.
Purtroppo non sono riuscito ad andare oltre al 10° episodio proprio a causa di questa "infantilità" - perdonate l'espressione, che non vuole essere offensiva.
Il voto, 8, è appunto se l'anime è visto come un prodotto dedicato a quella fascia d'età.
Alcuni episodi hanno il gusto della fiaba e sicuramente possono piacere ai bambini - non troppo piccoli però, i mostri sono pur sempre mostri.
Purtroppo non sono riuscito ad andare oltre al 10° episodio proprio a causa di questa "infantilità" - perdonate l'espressione, che non vuole essere offensiva.
Il voto, 8, è appunto se l'anime è visto come un prodotto dedicato a quella fascia d'età.
La storia è semplice sette reami indipendenti, con sette gemme del potere una per ogni reame. Un signore oscuro che vuole sottometterli e un fabbro che sogna di forgiare una cintura in cui incastonare le sette pietre. Convince ogni re ha consegnargli la gemma e quando le ha tutte e sette sconfigge il signore oscuro e diviene re di Deltora unita in una unica nazione. Con i secoli i suo discendenti regnano su un paese pacifico smetto di portare la cintura con le pietre finché un brutto giorno sette draghi disperdono le sette pietre in sette punti dei sette regni difese da sette invincibili mostri. Un ragazzo nipote del re dovrà riunire le gemme e riportare la pace nel regno.
I disegni sono mediocri la storia che sembra sia tratta da un ciclo di romanzi fantasy è godibile anche se non priva di tutte le classiche ricorrenze del genere; pietre al posto di anelli la ricerca, gli indovinelli.
Cosa interessante almeno per ora la protagonista femminile è parecchio più scaltra dei due allocchi maschili vedremo in seguito...
I disegni sono mediocri la storia che sembra sia tratta da un ciclo di romanzi fantasy è godibile anche se non priva di tutte le classiche ricorrenze del genere; pietre al posto di anelli la ricerca, gli indovinelli.
Cosa interessante almeno per ora la protagonista femminile è parecchio più scaltra dei due allocchi maschili vedremo in seguito...