Last Exile
"Last Exile" ha una bellissima ambientazione steampunk con atmosfere aeree molto particolari, accentuate dall'uso sapiente di bellissime musiche di sottofondo (da cui le sigle, piuttosto insipide, purtroppo si discostano molto), ma rovinate da un uso troppo ingombrante e poco fluido della computer grafica, in perfetto stile Studio Gonzo. La storia, malgrado non entri subito nel vivo (le prime tre puntate sono abbastanza noiose) si lascia poi seguire con piacere e curiosità. Purtroppo, però, gli sviluppi finali sono molto deludenti.
Attenzione: la parte seguente contiene spoiler
Troppi gli interrogativi irrisolti. Chi è Al e perché è la chiave dell'Exile? Qual è l'effettivo potere che scaturisce dal controllo dell'Exile? Cos'è la Gilda e quali sono le sue origini? Gli episodi finali, in cui ci si aspetta la risoluzione dei suddetti enigmi, sono invece molto deludenti, in quanto nulla di particolarmente avvincente né chiarificante vi accade.
Oltre a molti dettagli della storia, che sarebbero potuti risultare davvero intriganti se trattati con la dovuta cura e ben approfonditi, anche i personaggi risentono di una certa mancanza di spessore, al punto tale che, per mancanza di storia e spessore, il personaggio meglio riuscito risulta quello della piccola Al, che almeno è giustificata a non avere storia e spessore dal fatto di essere una bambina. E io ritengo che un anime sia ben riuscito quando, alla fine dell'ultima puntata, si prova quel senso di doloroso distacco dai personaggi a cui nel frattempo ci si era affezionati. Nel caso di "Last Exile", questo in me è avvenuto solo nei confronti di Al e la sua mucca di peluche, e ciò è tutto dire.
Merita un accenno il momento più basso di questo anime, il bacio di Sophia a Klaus. Della serie "WTF?" di evangelioniana memoria (il bacio di Misato a Shinji poco prima della di lei morte). Quelle cose messe lì, senza alcun senso, giusto per far immedesimare qualche giovincello dall'ormone represso.
Fine parte contenente spoiler
Trovo che il mio 7 sia anche piuttosto generoso, e scaturisce dal fatto che l'anime si è lasciato comunque seguire con gusto, ma il senso di incompiutezza e di superficialità lasciatomi dalle battute finali avrebbe potuto seriamente rendermi più severo nel giudizio.
Attenzione: la parte seguente contiene spoiler
Troppi gli interrogativi irrisolti. Chi è Al e perché è la chiave dell'Exile? Qual è l'effettivo potere che scaturisce dal controllo dell'Exile? Cos'è la Gilda e quali sono le sue origini? Gli episodi finali, in cui ci si aspetta la risoluzione dei suddetti enigmi, sono invece molto deludenti, in quanto nulla di particolarmente avvincente né chiarificante vi accade.
Oltre a molti dettagli della storia, che sarebbero potuti risultare davvero intriganti se trattati con la dovuta cura e ben approfonditi, anche i personaggi risentono di una certa mancanza di spessore, al punto tale che, per mancanza di storia e spessore, il personaggio meglio riuscito risulta quello della piccola Al, che almeno è giustificata a non avere storia e spessore dal fatto di essere una bambina. E io ritengo che un anime sia ben riuscito quando, alla fine dell'ultima puntata, si prova quel senso di doloroso distacco dai personaggi a cui nel frattempo ci si era affezionati. Nel caso di "Last Exile", questo in me è avvenuto solo nei confronti di Al e la sua mucca di peluche, e ciò è tutto dire.
Merita un accenno il momento più basso di questo anime, il bacio di Sophia a Klaus. Della serie "WTF?" di evangelioniana memoria (il bacio di Misato a Shinji poco prima della di lei morte). Quelle cose messe lì, senza alcun senso, giusto per far immedesimare qualche giovincello dall'ormone represso.
Fine parte contenente spoiler
Trovo che il mio 7 sia anche piuttosto generoso, e scaturisce dal fatto che l'anime si è lasciato comunque seguire con gusto, ma il senso di incompiutezza e di superficialità lasciatomi dalle battute finali avrebbe potuto seriamente rendermi più severo nel giudizio.
"Last Exile" è un anime da ventisei episodi del 2003, della Bonzo, di genere steampunk.
La storia inizia mostrandoci due ragazzi, ovvero Claus e Lavie, che sono due orfani; i loro genitori, che erano piloti di Vanship (gli aerei della serie), sono morti mentre stavano svolgendo una missione per consegnare un'importante missiva, attraversando il Grand Stream, un tratto del cielo solcato da venti e tempeste mostruose. Questi due "fratelli" vivono la loro vita in modo tranquillo, nonostante siano orfani, hanno una casa, e riescono a guadagnarsi da vivere facendo delle missioni, grazie a una Vanship lasciata dai loro genitori. Durante una di queste missioni, si recano in una nave da guerra volante (molto comuni nell'opera), mentre si sta svolgendo una battaglia; dopo varie peripezie riescono a consegnare il messaggio e pure a ribaltare le sorti della battaglia. Durante tale battaglia farà la sua apparizione la misteriosa nave da guerra chiamata Silvana, che avrà un ruolo centrale in tutta la serie. I due "fratelli" ritornano da questa missione, e si preparano a una gara con altre Vanship; durante questa guerra i nostri due protagonisti si imbatteranno in una Vanship gravemente danneggiata, e decideranno di soccorrerla. Tale scelta cambierà per sempre la loro vita. Il pilota della Vanship presenta ferite da armi da fuoco, e un passeggero è morto, ma la bambina dietro è viva; il suo nome è Alvis, e riveste un ruolo centrale in tutta la serie. La Vanship precipitata era inseguita da una strana Vanship, di proprietà della Gilda, e il pilota decide di sacrificarsi per distruggere la Vanship nemica. I nostri due protagonisti portano Alvis a casa, ma sono in disaccordo sul da farsi, dato che Claus vorrebbe portare avanti l'incarico consegnato dal pilota morente, da ben sette stelle (sistema che classifica le missioni in base alla difficoltà, e va da una a dieci stelle), mentre Lavie vorrebbe consegnarla alla Gilda, dato il pericolo che si trovano ad affrontare. Alvis deve essere consegnata alla misteriosa nave Silvana: tale nave viene considerata maledetta, in quanto si dice che chiunque la vede muore di lì a poco. Nel frattempo in cui i due "fratelli" discutono, Alvis si sveglia, e fa conoscenza con i due protagonisti, ma durante la sera la casa viene attaccata dalla Vanship della Gilda. Dopo una lunga fuga, la Vanship della Gilda sembra avere la meglio, ormai sta per rapire Alvis e uccidere Claus, ma, mentre sembra tutto andare il peggio, dal nulla spunta il comandante della Silvana, Alex, che grazie a un gigantesco fucile riesce a distruggere la Vanship nemica e salvare i ragazzi. La missione sembra essersi conclusa, e i ragazzi vengono pagati, mentre l'equipaggio della Silvana porta con sé Alvis. Ma i due ragazzi, in particolare Claus, non sono soddisfatti, ormai si sono molto affezionati ad Alvis, e allora decidono di salire a bordo della Silvana, con la forza. Questo li porterà in giro per il mondo, e cambierà completamente la loro prospettiva: vedranno come funzionerà il mondo, fino nei suoi equilibri più segreti e reconditi, oltre che più oscuri.
Ora parliamo dell'aspetto tecnico "Last Exile": nonostante sia un opera del 2003, durante la visione questo aspetto non si nota affatto; questo è dovuto al fatto che all'epoca lo studio Gonzo ha usato il massimo che si poteva usare, e vale anche per la CGI presente, che comunque viene usata solo per alcuni veicoli (le Vanship in particolare), quindi su questo aspetto direi voto 9/9,5.
Ora parliamo delle musiche: esse sono di ottima fattura, varie è molto belle, oltre che abbinate in modo magistrale; su questo aspetto voto 9.
Passiamo ora a uno dei punti di forza dell'anime, ovvero la caratterizzazione dei personaggi: in questa opera nessun personaggio è lasciato al caso, ognuno ha un carattere preciso, una sua storia che ci viene mostrata, e, anche dove non ci viene mostrato, sappiamo il necessario. Le loro reazioni ed emozioni sono molto umane, non esiste nessun personaggio "super" - vediamo anche un personaggio sempre pacato, ma che una volta perde il controllo -, per non parlare della maturazione di alcuni personaggi, e tutti i legami con gli altri personaggi. Qui voto 9/9,5.
In conclusione, ritengo "Last Exile" un piccolo capolavoro steampunk, una piccola perla molto preziosa, e consiglio caldamente la visione. Penso che possa piacere molto anche a chi non è un fan di questo genere, vista la bellezza dell'opera.
La storia inizia mostrandoci due ragazzi, ovvero Claus e Lavie, che sono due orfani; i loro genitori, che erano piloti di Vanship (gli aerei della serie), sono morti mentre stavano svolgendo una missione per consegnare un'importante missiva, attraversando il Grand Stream, un tratto del cielo solcato da venti e tempeste mostruose. Questi due "fratelli" vivono la loro vita in modo tranquillo, nonostante siano orfani, hanno una casa, e riescono a guadagnarsi da vivere facendo delle missioni, grazie a una Vanship lasciata dai loro genitori. Durante una di queste missioni, si recano in una nave da guerra volante (molto comuni nell'opera), mentre si sta svolgendo una battaglia; dopo varie peripezie riescono a consegnare il messaggio e pure a ribaltare le sorti della battaglia. Durante tale battaglia farà la sua apparizione la misteriosa nave da guerra chiamata Silvana, che avrà un ruolo centrale in tutta la serie. I due "fratelli" ritornano da questa missione, e si preparano a una gara con altre Vanship; durante questa guerra i nostri due protagonisti si imbatteranno in una Vanship gravemente danneggiata, e decideranno di soccorrerla. Tale scelta cambierà per sempre la loro vita. Il pilota della Vanship presenta ferite da armi da fuoco, e un passeggero è morto, ma la bambina dietro è viva; il suo nome è Alvis, e riveste un ruolo centrale in tutta la serie. La Vanship precipitata era inseguita da una strana Vanship, di proprietà della Gilda, e il pilota decide di sacrificarsi per distruggere la Vanship nemica. I nostri due protagonisti portano Alvis a casa, ma sono in disaccordo sul da farsi, dato che Claus vorrebbe portare avanti l'incarico consegnato dal pilota morente, da ben sette stelle (sistema che classifica le missioni in base alla difficoltà, e va da una a dieci stelle), mentre Lavie vorrebbe consegnarla alla Gilda, dato il pericolo che si trovano ad affrontare. Alvis deve essere consegnata alla misteriosa nave Silvana: tale nave viene considerata maledetta, in quanto si dice che chiunque la vede muore di lì a poco. Nel frattempo in cui i due "fratelli" discutono, Alvis si sveglia, e fa conoscenza con i due protagonisti, ma durante la sera la casa viene attaccata dalla Vanship della Gilda. Dopo una lunga fuga, la Vanship della Gilda sembra avere la meglio, ormai sta per rapire Alvis e uccidere Claus, ma, mentre sembra tutto andare il peggio, dal nulla spunta il comandante della Silvana, Alex, che grazie a un gigantesco fucile riesce a distruggere la Vanship nemica e salvare i ragazzi. La missione sembra essersi conclusa, e i ragazzi vengono pagati, mentre l'equipaggio della Silvana porta con sé Alvis. Ma i due ragazzi, in particolare Claus, non sono soddisfatti, ormai si sono molto affezionati ad Alvis, e allora decidono di salire a bordo della Silvana, con la forza. Questo li porterà in giro per il mondo, e cambierà completamente la loro prospettiva: vedranno come funzionerà il mondo, fino nei suoi equilibri più segreti e reconditi, oltre che più oscuri.
Ora parliamo dell'aspetto tecnico "Last Exile": nonostante sia un opera del 2003, durante la visione questo aspetto non si nota affatto; questo è dovuto al fatto che all'epoca lo studio Gonzo ha usato il massimo che si poteva usare, e vale anche per la CGI presente, che comunque viene usata solo per alcuni veicoli (le Vanship in particolare), quindi su questo aspetto direi voto 9/9,5.
Ora parliamo delle musiche: esse sono di ottima fattura, varie è molto belle, oltre che abbinate in modo magistrale; su questo aspetto voto 9.
Passiamo ora a uno dei punti di forza dell'anime, ovvero la caratterizzazione dei personaggi: in questa opera nessun personaggio è lasciato al caso, ognuno ha un carattere preciso, una sua storia che ci viene mostrata, e, anche dove non ci viene mostrato, sappiamo il necessario. Le loro reazioni ed emozioni sono molto umane, non esiste nessun personaggio "super" - vediamo anche un personaggio sempre pacato, ma che una volta perde il controllo -, per non parlare della maturazione di alcuni personaggi, e tutti i legami con gli altri personaggi. Qui voto 9/9,5.
In conclusione, ritengo "Last Exile" un piccolo capolavoro steampunk, una piccola perla molto preziosa, e consiglio caldamente la visione. Penso che possa piacere molto anche a chi non è un fan di questo genere, vista la bellezza dell'opera.
"Last Exile" è un classico del genere steampunk. Pur essendo invecchiato non benissimo per via dell'uso di una CG ancora agli albori e per via di soluzioni narrative che nel 2018 fanno storcere un po' il naso, resta una delle più elaborate opere del genere.
La parte del leone spetta, come è giusto che sia per un anime di questo tipo, alla tecnologia, a mezza via fra retrò e futuristica, e al design delle varie aeronavi. In realtà non proprio tutti i design sono ispirati: le Vanship e le areonavi di Anatorae sono stupende, sia per quanto riguarda le loro versioni base sia per quanto riguarda i modelli speciali come l'Urbanus e la Silvana. Particolarmente suggestiva è la plancia di comando della Silvana, presa in prestito direttamente dalla Kaisermarine tedesca dei primi del '900. Purtroppo le aeronavi della Gilda sono invece fin troppo futuristiche per i miei gusti.
"Last Exile" non è però solo stile e design: anche la trama, per quanto si dipani lentamente, è sicuramente molto valida, anche se non chiarisce proprio tutte le domande sia dei personaggi che dello spettatore, ma dipana almeno tutti i dubbi maggiori con un finale abbastanza chiaro e netto.
Il punto debole della serie sta invece nei personaggi: benché alcuni siano caratterizzati bene, come il capitano Alex Row, il fuciliere Mullin Shetland e il pilota Tatiana Wisla, sono proprio i personaggi chiave ad essere carenti, a partire dai due che per antonomasia sono i più importanti: Il protagonista e l'antagonista. Il protagonista Claus è una cosiddetta poker-face, bravissimo pilota che pensa solo alla guida, sia pacificamente che non, senza farsi troppe domande: è praticamente il "Capitan Tsubasa" dell'aria. Pur avendo una caratterizzazione di un sasso, eserciterà un chiaro fascino su tutti i personaggi femminili, e il perché non ci è dato saperlo. Il villain dal canto suo è uno dei più stereotipati e campati in aria che io abbia mai visto, come un tipico cattivo di James Bond anni '60: si esibirà in risate malvagie dal suo posto di comando, in mezzo al lusso sfrenato mentre "i bambini muoiono di sete", facendo il classico 'spiegone' del cattivo.
Purtroppo questa gestione dei personaggi, che punta più al sentimentalismo che a una caratterizzazione realistica, toglie molto pathos a un anime che poteva essere eccellente, ma che invece è solo buono.
La parte del leone spetta, come è giusto che sia per un anime di questo tipo, alla tecnologia, a mezza via fra retrò e futuristica, e al design delle varie aeronavi. In realtà non proprio tutti i design sono ispirati: le Vanship e le areonavi di Anatorae sono stupende, sia per quanto riguarda le loro versioni base sia per quanto riguarda i modelli speciali come l'Urbanus e la Silvana. Particolarmente suggestiva è la plancia di comando della Silvana, presa in prestito direttamente dalla Kaisermarine tedesca dei primi del '900. Purtroppo le aeronavi della Gilda sono invece fin troppo futuristiche per i miei gusti.
"Last Exile" non è però solo stile e design: anche la trama, per quanto si dipani lentamente, è sicuramente molto valida, anche se non chiarisce proprio tutte le domande sia dei personaggi che dello spettatore, ma dipana almeno tutti i dubbi maggiori con un finale abbastanza chiaro e netto.
Il punto debole della serie sta invece nei personaggi: benché alcuni siano caratterizzati bene, come il capitano Alex Row, il fuciliere Mullin Shetland e il pilota Tatiana Wisla, sono proprio i personaggi chiave ad essere carenti, a partire dai due che per antonomasia sono i più importanti: Il protagonista e l'antagonista. Il protagonista Claus è una cosiddetta poker-face, bravissimo pilota che pensa solo alla guida, sia pacificamente che non, senza farsi troppe domande: è praticamente il "Capitan Tsubasa" dell'aria. Pur avendo una caratterizzazione di un sasso, eserciterà un chiaro fascino su tutti i personaggi femminili, e il perché non ci è dato saperlo. Il villain dal canto suo è uno dei più stereotipati e campati in aria che io abbia mai visto, come un tipico cattivo di James Bond anni '60: si esibirà in risate malvagie dal suo posto di comando, in mezzo al lusso sfrenato mentre "i bambini muoiono di sete", facendo il classico 'spiegone' del cattivo.
Purtroppo questa gestione dei personaggi, che punta più al sentimentalismo che a una caratterizzazione realistica, toglie molto pathos a un anime che poteva essere eccellente, ma che invece è solo buono.
"Last Exile" è una serie composta da ventisei episodi di durata canonica, realizzata dallo studio gonzo per festeggiare il decimo anno dalla sua fondazione.
La storia è ambientata in un mondo molto simile al nostro, ma nel quale la tecnologia è stata applicata prevalentemente per costruire enormi velieri volanti, attraverso i quali è possibile imporre il proprio dominio sui cieli. Claus e Lavi sono due giovani ragazzi che hanno perso i genitori e che si guadagnano da vivere svolgendo l'incarico di corrieri del cielo, recapitando messaggi in lungo e in largo a bordo della loro vanship, un velivolo biposto simile a un piccolo aeroplano. Un giorno, mentre i due ragazzi stanno partecipando a una gara di velocità a bordo del loro veicolo, soccorrono un pilota inseguito da uno strano robot; qui ereditano un incarico da ben sette stelle, che prevede la consegna di una piccola bambina. Iniziano in questo modo le loro avventure, che li porteranno a solcare dei cieli ben più alti di quanto abbiano mai immaginato.
Uno dei punti di forza di "Last Exile" è sicuramente la trama, strutturata splendidamente, coinvolgente, ricca di misteri e soprattutto imprevedibile. Ad esclusione dei primi due episodi, utilizzati per presentare la principale coppia di protagonisti, il ritmo si mantiene sempre costante su ottimi livelli, non è propriamente lento, ma neanche troppo frettoloso. L'opera bilancia perfettamente scene di combattimento, di introspezione e di sviluppo della trama, riuscendo a catturare l'attenzione dello spettatore in modi differenti, non dimenticandosi di lasciare sempre integro quell'alone di mistero che avvolge tutta la vicenda e che invoglia a proseguire la visione.
I personaggi presentati sono molti, ma nonostante questo godono di una profonda e curata caratterizzazione, e saranno tutti analizzati approfonditamente. Per ognuno è stato costruito un passato credibile che giustifica la loro particolare personalità, e per la grande maggioranza di essi, nel corso delle puntate, è possibile vedere un'evoluzione e una crescita non indifferenti. Anche a livello d'interazione non è stato sbagliato un solo colpo.
Tecnicamente ci sarebbero molte parole da spendere, molte lodi da attribuire a quest'opera, che non sfigura neanche se confrontata con le attuali serie del 2015, a dodici anni di distanza. Per il periodo di riferimento, senza alcun dubbio un capolavoro.
La prima cosa che salta all'occhio è sicuramente la particolare ambientazione, una realtà moderna per certi aspetti, ma incredibilmente arretrata per altri. L'aria che si respira è pesante, e sin dalle prime puntate si ha l'impressione di guardare un mondo giunto al termine del proprio corso, sull'orlo della distruzione. Le atmosfere ricreate sono ottime e incredibilmente affascinanti.
Graficamente è eccellente sotto ogni punto di vista; il semplicistico design dei personaggi contrasta con dei fondali ben dettagliati. Le animazioni sono incredibilmente fluide, i combattimenti aerei resi alla perfezione. Il comparto sonoro non è da meno, e inizia col presentarci due sigle (opening ed ending) in classico stile steam-punk che sicuramente si faranno ricordare. Le OST sono ottime, contribuiscono perfettamente nel ricreare le atmosfere già sopracitate. Il doppiaggio italiano è adeguato e i ruoli vengono interpretati alla perfezione.
Il finale è perfetto, commovente e appropriato; come è giusto che sia, non tutti i misteri vengono svelati, molte domande rimangono senza una risposta certa, lasciando spazio all'intuizione dello spettatore.
In conclusione, "Last Exile" si è rivelata essere un'opera di indubbio valore, curata sotto ogni punto di vista, dalla trama al comparto tecnico, sino alla caratterizzazione dei personaggi. Un concentrato di azione e mistero in grado di coinvolgere e intrattenere. Consigliata a tutti.
La storia è ambientata in un mondo molto simile al nostro, ma nel quale la tecnologia è stata applicata prevalentemente per costruire enormi velieri volanti, attraverso i quali è possibile imporre il proprio dominio sui cieli. Claus e Lavi sono due giovani ragazzi che hanno perso i genitori e che si guadagnano da vivere svolgendo l'incarico di corrieri del cielo, recapitando messaggi in lungo e in largo a bordo della loro vanship, un velivolo biposto simile a un piccolo aeroplano. Un giorno, mentre i due ragazzi stanno partecipando a una gara di velocità a bordo del loro veicolo, soccorrono un pilota inseguito da uno strano robot; qui ereditano un incarico da ben sette stelle, che prevede la consegna di una piccola bambina. Iniziano in questo modo le loro avventure, che li porteranno a solcare dei cieli ben più alti di quanto abbiano mai immaginato.
Uno dei punti di forza di "Last Exile" è sicuramente la trama, strutturata splendidamente, coinvolgente, ricca di misteri e soprattutto imprevedibile. Ad esclusione dei primi due episodi, utilizzati per presentare la principale coppia di protagonisti, il ritmo si mantiene sempre costante su ottimi livelli, non è propriamente lento, ma neanche troppo frettoloso. L'opera bilancia perfettamente scene di combattimento, di introspezione e di sviluppo della trama, riuscendo a catturare l'attenzione dello spettatore in modi differenti, non dimenticandosi di lasciare sempre integro quell'alone di mistero che avvolge tutta la vicenda e che invoglia a proseguire la visione.
I personaggi presentati sono molti, ma nonostante questo godono di una profonda e curata caratterizzazione, e saranno tutti analizzati approfonditamente. Per ognuno è stato costruito un passato credibile che giustifica la loro particolare personalità, e per la grande maggioranza di essi, nel corso delle puntate, è possibile vedere un'evoluzione e una crescita non indifferenti. Anche a livello d'interazione non è stato sbagliato un solo colpo.
Tecnicamente ci sarebbero molte parole da spendere, molte lodi da attribuire a quest'opera, che non sfigura neanche se confrontata con le attuali serie del 2015, a dodici anni di distanza. Per il periodo di riferimento, senza alcun dubbio un capolavoro.
La prima cosa che salta all'occhio è sicuramente la particolare ambientazione, una realtà moderna per certi aspetti, ma incredibilmente arretrata per altri. L'aria che si respira è pesante, e sin dalle prime puntate si ha l'impressione di guardare un mondo giunto al termine del proprio corso, sull'orlo della distruzione. Le atmosfere ricreate sono ottime e incredibilmente affascinanti.
Graficamente è eccellente sotto ogni punto di vista; il semplicistico design dei personaggi contrasta con dei fondali ben dettagliati. Le animazioni sono incredibilmente fluide, i combattimenti aerei resi alla perfezione. Il comparto sonoro non è da meno, e inizia col presentarci due sigle (opening ed ending) in classico stile steam-punk che sicuramente si faranno ricordare. Le OST sono ottime, contribuiscono perfettamente nel ricreare le atmosfere già sopracitate. Il doppiaggio italiano è adeguato e i ruoli vengono interpretati alla perfezione.
Il finale è perfetto, commovente e appropriato; come è giusto che sia, non tutti i misteri vengono svelati, molte domande rimangono senza una risposta certa, lasciando spazio all'intuizione dello spettatore.
In conclusione, "Last Exile" si è rivelata essere un'opera di indubbio valore, curata sotto ogni punto di vista, dalla trama al comparto tecnico, sino alla caratterizzazione dei personaggi. Un concentrato di azione e mistero in grado di coinvolgere e intrattenere. Consigliata a tutti.
Last Exile è la storia avventurosa di due ragazzi, Claus e Lavie, che sognano di attraversare i cieli di Anatore in un mondo governato dalla pace e dalla prosperità per tutti, senza nessuna distinzione.
TRAMA: Ambientato nel mondo immaginario di Prester, Claus e Lavie sono due corrieri del cielo che svolgono giornalmente il loro lavoro solcando i cieli di Anatore, la loro nazione, a bordo delle vanship, veicoli biposto in grado di volare grazie al liquido detto "Claudia". Un giorno salvano la vita di una ragazzina di nobili origini, Alvis Hamilton, che è ricercata da diverse nazioni poiché è la chiave per evocare il potente e misterioso "Exile". Durante il salvataggio di Alvis e la fuga dai veicoli della Gilda, un'organizzazione super partes che ha il controllo su tutti i cieli e sulla produzione della Claudia, che cerca di rapire la ragazzina, i due corrieri la portano a bordo della Silvana, nave indipendente anch'essa interessata ad Alvis e all'Exile sebbene con intenzioni differenti da tutte le altre nazioni. Da qui iniziano le avventure di Claus, Lavi e Alvis a bordo della misteriosa e temuta Silvana alla ricerca dell'Exile e di una pace che permetta a tutti di solcare i cieli senza alcun timore o pericolo.
Particolarità di questa serie sono i titoli degli episodi, quasi tutti ispirati al gioco degli scacchi (difatti ogni titolo ha il nome di una mossa che si abbina all'episodio stesso).
Uno dei punti focali di questa serie è la guerra tra Anatore e Disith. Come mezzi bellici non si utilizzano solo le vanship, ma anche navi gigantesche che solcano i cieli. Ogni nave ha un nome e diverse forme, ma volano tutte grazie alla Claudia. La Silvana invece si può paragonare ad un sottomarino (nella prima parte la si può notare mentre emerge e si immerge in un banco di nuvole come farebbe un sottomarino in mare). Memorabile lo scontro tra la Silvana e la squadra delle navi Urbanus, così come l'intervento a sorpresa della Silvana stessa, durante le prime puntate, nella battaglia tra Anatore e Disith.
Altra caratteristica di questa serie è la distinzione delle persone in classi sociali ben definite e distinte. In cima c'è l'elitè della Gilda che si può considerare una razza ariana. Poi ci sono le diverse nazioni ognuna delle quali ha la propria nobiltà che si considera superiore rispetto al popolo, povero e a cui spettano i compiti più ingrati. Significativi in tal senso il fuciliere Mullin Shetland costretto a stare in prima linea nella guerra contro Disith perché appartenente al popolo (Mullin stesso spiega in una sequenza che buona parte dei fucilieri muore entro le prime tre battaglie), e la sequenza nel deserto tra Tatiana e Claus (quest'ultimo intuisce che Tatiana è di nobili origini perché spreca l'acqua; inoltre all'inizio della serie Claus e Lavi bevono l'acqua pura della fontana di una casa nobiliare come se si trattasse di una bevanda pregiata).
PERSONAGGI: Tra i tanti personaggi di Last Exile spiccano innanzitutto i tre protagonisti, ossia Claus Lavi ed Alvis. Per la verità la giovanissima meccanica è la classica ragazzina lamentosa e un po' rompiballe; Claus è invece più simpatico sebbene possa risultare un po' orso di carattere, mentre Alvis è dolcissima. Claus e Lavi sono cresciuti insieme, imparando a pilotare la vanship dei loro padri (l'uno come pilota, l'altra come navigatore). Dopo l'arrivo sulla Silvana, Lavi si rende conto di non poter pilotare una vanship durante una battaglia e decide di dedicarsi alla meccanica; Claus invece decide di prestare servizio presso la Silvana come pilota militare. Gli autori sono stati molto bravi a rendere questo conflitto interiore, in particolare quello di Lavi. Poi abbiamo l'equipaggio al completo della Silvana (per primi conosciamo la squadra di meccanici, poi il vice Sophia, il burbero e misterioso capitano Alex e le due pilote Tatiana e Alister); di questi Tatiana ha un carattere veramente duro sia con gli altri che con se stessa, frutto del duro addestramento militare ricevuto. Ma colui che spicca maggiormente è il capitano Alex; la sua figura ricorda un po' quella del capitano Achab di "Moby Dick". Anch'egli, come il barbuto capitano con la gamba di legno, è ossessionato dalla caccia all'Exile ed è pronto a tutto pur di trovarlo. Ricorda un po' anche un altro capitano famoso della letteratura, ossia capitan Nemo del Nautilus; anche in questo caso la Silvana, come il Nautilus, viaggia solitaria e indipendente nella sua quotidiana e interminabile caccia. Dalla parte dei cattivi abbiamo invece un altro trio, che è praticamente quello degli antagonisti, Delphine Dio e Lucciola. Tralasciando Delphine, la cattiva e la mente di tutti gli intrighi per catturare Alvis e l'Exile, coloro che spiccano di più sono Dio e Lucciola. Dio è un ragazzo intelligente dalla spiccata curiosità e dai comportamenti piuttosto eccentrici. Abituato a stare al centro dell'attenzione, essendo il fratello di Delphine, non conosce la sconfitta ed è abituato ad ottenere ogni cosa. Sarà nel faccia a faccia con Claus, che lui ribattezzerà Immelmann, che subirà la prima sconfitta. Ottimamente reso il suo rapporto con Lucciola, suo fedele servitore. Lucciola, appartenendo a una classe sociale inferiore, può solo servire Dio senza però potergli essere amico; dal canto suo Dio non si rende conto di nutrire un profondo sentimento d'affetto per Lucciola e lo capirà solo nel tragico finale.
COMPARTO GRAFICO: La grafica è buona quando si tratta dei primi piani e degli ambienti, mentre scende di qualità quando riguarda inquadrature di campi medi-lunghi con figure umane. In quest'ultimo caso i dettagli difettano non poco, cosa invece che non si riscontra nei primi piani. Molto bello il design delle navi e delle vanship così come le uniformi dei soldati. Le animazioni sono veramente buone e rendono al meglio tanto le battaglie navali quanto le corse delle vanship.
COMPARTO SONORO: La colonna sonora di questa serie è mista (in buona parte pezzi classici, ma anche pezzi melodici dal ritmo moderno cantati da una voce maschile). I brani migliori sono quelli classici che accompagnano le battaglie navali e le corse delle vanship. Per quanto riguarda le sigle, l'ending ha un andazzo lento e dolce, mentre l'opening è molto dinamica e orecchiabile.
Il mio giudizio è molto positivo, nonostante la Gonzo pecca spesso nel settore grafico e nonostante una colonna sonora che doveva essere più curata nella scelta dei brani, poiché amo tantissimo gli steampunk. Vale la pena guardarlo per la spettacolarità delle corse e soprattutto per le battaglie navali. Inoltre ho trovato molto intrigante il personaggio di Dio e persino commovente il suo rapporto complicato con Lucciola. Senza contare il comandante Alex, in pratica una versione sexy del capitano Achab. Lo consiglio vivamente a chi ama gli steampunk con tanta azione e battaglie.
TRAMA: Ambientato nel mondo immaginario di Prester, Claus e Lavie sono due corrieri del cielo che svolgono giornalmente il loro lavoro solcando i cieli di Anatore, la loro nazione, a bordo delle vanship, veicoli biposto in grado di volare grazie al liquido detto "Claudia". Un giorno salvano la vita di una ragazzina di nobili origini, Alvis Hamilton, che è ricercata da diverse nazioni poiché è la chiave per evocare il potente e misterioso "Exile". Durante il salvataggio di Alvis e la fuga dai veicoli della Gilda, un'organizzazione super partes che ha il controllo su tutti i cieli e sulla produzione della Claudia, che cerca di rapire la ragazzina, i due corrieri la portano a bordo della Silvana, nave indipendente anch'essa interessata ad Alvis e all'Exile sebbene con intenzioni differenti da tutte le altre nazioni. Da qui iniziano le avventure di Claus, Lavi e Alvis a bordo della misteriosa e temuta Silvana alla ricerca dell'Exile e di una pace che permetta a tutti di solcare i cieli senza alcun timore o pericolo.
Particolarità di questa serie sono i titoli degli episodi, quasi tutti ispirati al gioco degli scacchi (difatti ogni titolo ha il nome di una mossa che si abbina all'episodio stesso).
Uno dei punti focali di questa serie è la guerra tra Anatore e Disith. Come mezzi bellici non si utilizzano solo le vanship, ma anche navi gigantesche che solcano i cieli. Ogni nave ha un nome e diverse forme, ma volano tutte grazie alla Claudia. La Silvana invece si può paragonare ad un sottomarino (nella prima parte la si può notare mentre emerge e si immerge in un banco di nuvole come farebbe un sottomarino in mare). Memorabile lo scontro tra la Silvana e la squadra delle navi Urbanus, così come l'intervento a sorpresa della Silvana stessa, durante le prime puntate, nella battaglia tra Anatore e Disith.
Altra caratteristica di questa serie è la distinzione delle persone in classi sociali ben definite e distinte. In cima c'è l'elitè della Gilda che si può considerare una razza ariana. Poi ci sono le diverse nazioni ognuna delle quali ha la propria nobiltà che si considera superiore rispetto al popolo, povero e a cui spettano i compiti più ingrati. Significativi in tal senso il fuciliere Mullin Shetland costretto a stare in prima linea nella guerra contro Disith perché appartenente al popolo (Mullin stesso spiega in una sequenza che buona parte dei fucilieri muore entro le prime tre battaglie), e la sequenza nel deserto tra Tatiana e Claus (quest'ultimo intuisce che Tatiana è di nobili origini perché spreca l'acqua; inoltre all'inizio della serie Claus e Lavi bevono l'acqua pura della fontana di una casa nobiliare come se si trattasse di una bevanda pregiata).
PERSONAGGI: Tra i tanti personaggi di Last Exile spiccano innanzitutto i tre protagonisti, ossia Claus Lavi ed Alvis. Per la verità la giovanissima meccanica è la classica ragazzina lamentosa e un po' rompiballe; Claus è invece più simpatico sebbene possa risultare un po' orso di carattere, mentre Alvis è dolcissima. Claus e Lavi sono cresciuti insieme, imparando a pilotare la vanship dei loro padri (l'uno come pilota, l'altra come navigatore). Dopo l'arrivo sulla Silvana, Lavi si rende conto di non poter pilotare una vanship durante una battaglia e decide di dedicarsi alla meccanica; Claus invece decide di prestare servizio presso la Silvana come pilota militare. Gli autori sono stati molto bravi a rendere questo conflitto interiore, in particolare quello di Lavi. Poi abbiamo l'equipaggio al completo della Silvana (per primi conosciamo la squadra di meccanici, poi il vice Sophia, il burbero e misterioso capitano Alex e le due pilote Tatiana e Alister); di questi Tatiana ha un carattere veramente duro sia con gli altri che con se stessa, frutto del duro addestramento militare ricevuto. Ma colui che spicca maggiormente è il capitano Alex; la sua figura ricorda un po' quella del capitano Achab di "Moby Dick". Anch'egli, come il barbuto capitano con la gamba di legno, è ossessionato dalla caccia all'Exile ed è pronto a tutto pur di trovarlo. Ricorda un po' anche un altro capitano famoso della letteratura, ossia capitan Nemo del Nautilus; anche in questo caso la Silvana, come il Nautilus, viaggia solitaria e indipendente nella sua quotidiana e interminabile caccia. Dalla parte dei cattivi abbiamo invece un altro trio, che è praticamente quello degli antagonisti, Delphine Dio e Lucciola. Tralasciando Delphine, la cattiva e la mente di tutti gli intrighi per catturare Alvis e l'Exile, coloro che spiccano di più sono Dio e Lucciola. Dio è un ragazzo intelligente dalla spiccata curiosità e dai comportamenti piuttosto eccentrici. Abituato a stare al centro dell'attenzione, essendo il fratello di Delphine, non conosce la sconfitta ed è abituato ad ottenere ogni cosa. Sarà nel faccia a faccia con Claus, che lui ribattezzerà Immelmann, che subirà la prima sconfitta. Ottimamente reso il suo rapporto con Lucciola, suo fedele servitore. Lucciola, appartenendo a una classe sociale inferiore, può solo servire Dio senza però potergli essere amico; dal canto suo Dio non si rende conto di nutrire un profondo sentimento d'affetto per Lucciola e lo capirà solo nel tragico finale.
COMPARTO GRAFICO: La grafica è buona quando si tratta dei primi piani e degli ambienti, mentre scende di qualità quando riguarda inquadrature di campi medi-lunghi con figure umane. In quest'ultimo caso i dettagli difettano non poco, cosa invece che non si riscontra nei primi piani. Molto bello il design delle navi e delle vanship così come le uniformi dei soldati. Le animazioni sono veramente buone e rendono al meglio tanto le battaglie navali quanto le corse delle vanship.
COMPARTO SONORO: La colonna sonora di questa serie è mista (in buona parte pezzi classici, ma anche pezzi melodici dal ritmo moderno cantati da una voce maschile). I brani migliori sono quelli classici che accompagnano le battaglie navali e le corse delle vanship. Per quanto riguarda le sigle, l'ending ha un andazzo lento e dolce, mentre l'opening è molto dinamica e orecchiabile.
Il mio giudizio è molto positivo, nonostante la Gonzo pecca spesso nel settore grafico e nonostante una colonna sonora che doveva essere più curata nella scelta dei brani, poiché amo tantissimo gli steampunk. Vale la pena guardarlo per la spettacolarità delle corse e soprattutto per le battaglie navali. Inoltre ho trovato molto intrigante il personaggio di Dio e persino commovente il suo rapporto complicato con Lucciola. Senza contare il comandante Alex, in pratica una versione sexy del capitano Achab. Lo consiglio vivamente a chi ama gli steampunk con tanta azione e battaglie.
La storia è molto bella e coinvolgente, anche perché è di un genere che a me piace molto, cioè quel tipo di storie un po' fantascienza e un po' fantasy in cui si parla di mondi alternativi. Come ambientazione mi ha ricordato un poco Laputa, con le sue macchine volanti, anche se la storia è ben diversa, ed ero tentato di assegnare il massimo dei voti. Se non l'ho fatto è per due motivi. Primo, detesto la CG e qui se ne fa un uso secondo me eccessivo, che mi ha dato la sgradevole impressione di discontinuità fra le scene di combattimento e navigazione aerea e quelle in cui sono coinvolti i vari personaggi. Questa comunque è un'opinione personale: ho visto che molti considerano la grafica il punto di forza dell'anime. Secondo, avrei voluto che si approfondissero meglio alcuni particolari, soprattutto nella parte finale. La storia parla della guerra tra le nazioni di Anatoray e Disith, e tra queste e la Gilda, ma questa lotta fin dall'inizio è rappresentata quasi solo dal punto di vista di Anatoray, nazione dei principali protagonisti, Claus e Lavie, e della nave Silvana. Mi sarebbe piaciuto che fossero state approfondite le caratteristiche anche della nazione di Disith, che si intuisce avere caratteristiche molto diverse, e del personaggio di Dunja, che compare molto avanti nella serie. Stesso discorso per il mondo della Gilda, che ci viene mostrato per poco in occasione del giuramento di Dio e che sarebbe stato interessante approfondire.
Inoltre mi ha dato l'impressione che la parte finale sia stata troppo sbrigativa, come se si fossero accorti di avere messo troppa carne al fuoco e abbiano cercato di concludere entro le ventisei puntate. Se è così, allora perché non prolungare la storia? La fine del Maestro della Gilda (la cattivissima e perversa Delphine!) è banale e sbrigativa, anche se inaspettata. Difficilmente spiegabile anche la "resurrezione" del fuciliere Mullin, apparentemente ucciso a poche puntate dalla fine e che ricompare negli ultimi secondi in un'atmosfera di "e vissero felici e contenti".
Nonostante questi difetti, comunque, secondo me questo anime è un ottimo prodotto, con una trama complessa e abbastanza originale che emerge nettamente dalla massa dei lavori del genere.
Inoltre mi ha dato l'impressione che la parte finale sia stata troppo sbrigativa, come se si fossero accorti di avere messo troppa carne al fuoco e abbiano cercato di concludere entro le ventisei puntate. Se è così, allora perché non prolungare la storia? La fine del Maestro della Gilda (la cattivissima e perversa Delphine!) è banale e sbrigativa, anche se inaspettata. Difficilmente spiegabile anche la "resurrezione" del fuciliere Mullin, apparentemente ucciso a poche puntate dalla fine e che ricompare negli ultimi secondi in un'atmosfera di "e vissero felici e contenti".
Nonostante questi difetti, comunque, secondo me questo anime è un ottimo prodotto, con una trama complessa e abbastanza originale che emerge nettamente dalla massa dei lavori del genere.
Da tempo immemore Anatore e Disith combattono una guerra di cui non si conoscono le motivazioni. Da guerra profondamente fondata sul sentimento della cavalleria, essa necessita di una terza parte (Gilda) che vigili affinché le regole di ingaggio vengano rispettate. L'anime approfondirà le vicende di due orfani di Anatore, del misterioso Alex Ro e della sua compagnia di soldati senza terra, degli intrighi politici che avvengono tra le due nazioni, del perché esiste la Gilda e di cosa sia l'Exile.
Anime particolare, forse unico, non tanto nella trama che si fonda su il viaggio intrapreso dai due orfani che si scontrano con il mondo degli adulti, così distante dalla loro visione: "Last Exile" colpisce fin dal titolo: l' "Ultimo Esilio" dà un'aria malinconica all'anime fin dall'inizio. I nomi dei protagonisti in alfabeto greco li avvolgono in una coltre di mistero che è restia a dissolversi. I titoli degli episodi, presi dal mondo scacchista, benché ci anticipino i risvolti della trama, danno all'opera un tocco particolare. Esso non è positivo né negativo, piuttosto è un tocco disarmante per lo spettatore, che lo convince a credere che tutto sia stabilito nell'anime fin dalle prime battute.
Raramente troviamo anime ambientati in tempo di guerra, ma l'unicità dell'opera è la cavalleria su cui si basa il conflitto. Cavalli e spade sono sostituiti da navi e fucili ma sembra di assistere a una tipica opera del ciclo bretone piuttosto che a un anime dei giorni nostri. A questa cavalleria si unisce meravigliosamente la figura di Alex Ro, capitano della Silvana. Con tattiche innovative egli riesce costantemente a sorprendere gli avversari, riuscendo a vincere battaglia dopo battaglia. In quest'anime non c'è spazio per un'immotivata fantasia e, infatti, le tattiche che Alex userà nell'anime sono riprese da alcuni dei più grandi strateghi della nostra storia. Si va da Nelson a Drake, da Annibale ad Alessandro Magno. Questo conferisce ad ogni battaglia un tocco estremamente reale che rapisce.
L'anime è particolare anche nei personaggi: non sono unici presi singolarmente, anzi si possono distinguere numerosi stereotipi: il freddo calcolatore, l'innamorata, la donna fredda che si scioglie puntata dopo puntata, l'immaturo, lo psicopatico (dove per psicopatici si intende persone cresciute per non essere persone ma oggetti, ovvero i componenti della Gilda), il veterano, ecc.. Ma non esiste altra opera che unisca tutti questi stereotipi in un'unica trama. Trama che si rivela gradevole e scorrevole, benché lasci nei primi episodi un senso di smarrimento nello spettatore.
Il reparto musicale è di buon livello: difficile definirlo eccezionale ma le note ci accompagnano bene nella storia. Stesso discorso per la grafica, che non è più eccezionale, dati i numerosi progressi degli ultimi anni.
"Last Exile" è un must-watch perché è unico e l'unicità, nel mondo degli anime (ma più in generale nel mondo dell'intrattenimento), sta diventando merce sempre più preziosa.
Anime particolare, forse unico, non tanto nella trama che si fonda su il viaggio intrapreso dai due orfani che si scontrano con il mondo degli adulti, così distante dalla loro visione: "Last Exile" colpisce fin dal titolo: l' "Ultimo Esilio" dà un'aria malinconica all'anime fin dall'inizio. I nomi dei protagonisti in alfabeto greco li avvolgono in una coltre di mistero che è restia a dissolversi. I titoli degli episodi, presi dal mondo scacchista, benché ci anticipino i risvolti della trama, danno all'opera un tocco particolare. Esso non è positivo né negativo, piuttosto è un tocco disarmante per lo spettatore, che lo convince a credere che tutto sia stabilito nell'anime fin dalle prime battute.
Raramente troviamo anime ambientati in tempo di guerra, ma l'unicità dell'opera è la cavalleria su cui si basa il conflitto. Cavalli e spade sono sostituiti da navi e fucili ma sembra di assistere a una tipica opera del ciclo bretone piuttosto che a un anime dei giorni nostri. A questa cavalleria si unisce meravigliosamente la figura di Alex Ro, capitano della Silvana. Con tattiche innovative egli riesce costantemente a sorprendere gli avversari, riuscendo a vincere battaglia dopo battaglia. In quest'anime non c'è spazio per un'immotivata fantasia e, infatti, le tattiche che Alex userà nell'anime sono riprese da alcuni dei più grandi strateghi della nostra storia. Si va da Nelson a Drake, da Annibale ad Alessandro Magno. Questo conferisce ad ogni battaglia un tocco estremamente reale che rapisce.
L'anime è particolare anche nei personaggi: non sono unici presi singolarmente, anzi si possono distinguere numerosi stereotipi: il freddo calcolatore, l'innamorata, la donna fredda che si scioglie puntata dopo puntata, l'immaturo, lo psicopatico (dove per psicopatici si intende persone cresciute per non essere persone ma oggetti, ovvero i componenti della Gilda), il veterano, ecc.. Ma non esiste altra opera che unisca tutti questi stereotipi in un'unica trama. Trama che si rivela gradevole e scorrevole, benché lasci nei primi episodi un senso di smarrimento nello spettatore.
Il reparto musicale è di buon livello: difficile definirlo eccezionale ma le note ci accompagnano bene nella storia. Stesso discorso per la grafica, che non è più eccezionale, dati i numerosi progressi degli ultimi anni.
"Last Exile" è un must-watch perché è unico e l'unicità, nel mondo degli anime (ma più in generale nel mondo dell'intrattenimento), sta diventando merce sempre più preziosa.
"Last Exile" è una serie animata del 2003 realizzata dallo studio Gonzo, e si colloca tra i titoli forse più rinomati dello stesso, se non degli anni duemila.
L'opera rientra in un genere fantascientifico dalle tinte steampunk piuttosto originali, assicurate da ambientazioni ricolme di grande atmosfera e dalla buona cura grafica/sonora che la caratterizza. Pur forte del pregio di potere immediatamente procurare allo spettatore una completa immersione nel suo fantastico mondo, "Last Exile" non può soltanto aggrapparsi al giudizio estetico. Se addirittura già in quest'ultimo non tutto va per il meglio, con evidenti cali di qualità delle animazioni a partire da metà serie, o con l'utilizzo martellante della computer grafica, le vere delusioni giungono quando si tratta di analizzare fattori determinanti come la trama e i personaggi. Di questi ultimi, pochi sono quelli rappresentativi, e guarda caso si tratta di figure comprimarie: mi riferisco a Sophia, Tatiana e Dio.
Per quanto riguarda la storia, anche se resa godibile da un'ottima regia, resta essenzialmente scarna, e lo si nota, purtroppo, proprio mentre si giunge alla sequenza di puntate conclusive tanto attese, che si riducono all'ennesima sequela di faide e alleanze di guerra già proposte in tutto il corso della serie. Ciononostante, nelle battute finali, con l'introduzione definitiva dell'antagonista Delphine, emerge con forza la sempre attuale denuncia del divario tra potenti al vertice (la Gilda) e non, che insieme agli spunti ecologisti e alla trattazione di temi come la guerra e l'amore risarcisce in parte le falle narrative.
Interessante è anche la ricorrente analogia della serie con il gioco degli scacchi: non solo le terminologie (riscontrabili ad esempio nei titoli degli episodi), ma le stesse mosse, si rispecchiano nel corso degli eventi.
In definitiva, "Last Exile", pur non spiccando il volo in quel cielo tanto decantato, costituisce un raro esempio di grande animazione seriale del proprio decennio.
Da segnalare l'ottimo adattamento della mai troppo rimpianta Shin Vision.
L'opera rientra in un genere fantascientifico dalle tinte steampunk piuttosto originali, assicurate da ambientazioni ricolme di grande atmosfera e dalla buona cura grafica/sonora che la caratterizza. Pur forte del pregio di potere immediatamente procurare allo spettatore una completa immersione nel suo fantastico mondo, "Last Exile" non può soltanto aggrapparsi al giudizio estetico. Se addirittura già in quest'ultimo non tutto va per il meglio, con evidenti cali di qualità delle animazioni a partire da metà serie, o con l'utilizzo martellante della computer grafica, le vere delusioni giungono quando si tratta di analizzare fattori determinanti come la trama e i personaggi. Di questi ultimi, pochi sono quelli rappresentativi, e guarda caso si tratta di figure comprimarie: mi riferisco a Sophia, Tatiana e Dio.
Per quanto riguarda la storia, anche se resa godibile da un'ottima regia, resta essenzialmente scarna, e lo si nota, purtroppo, proprio mentre si giunge alla sequenza di puntate conclusive tanto attese, che si riducono all'ennesima sequela di faide e alleanze di guerra già proposte in tutto il corso della serie. Ciononostante, nelle battute finali, con l'introduzione definitiva dell'antagonista Delphine, emerge con forza la sempre attuale denuncia del divario tra potenti al vertice (la Gilda) e non, che insieme agli spunti ecologisti e alla trattazione di temi come la guerra e l'amore risarcisce in parte le falle narrative.
Interessante è anche la ricorrente analogia della serie con il gioco degli scacchi: non solo le terminologie (riscontrabili ad esempio nei titoli degli episodi), ma le stesse mosse, si rispecchiano nel corso degli eventi.
In definitiva, "Last Exile", pur non spiccando il volo in quel cielo tanto decantato, costituisce un raro esempio di grande animazione seriale del proprio decennio.
Da segnalare l'ottimo adattamento della mai troppo rimpianta Shin Vision.
Devo dire che solo pochi anime ultimamente mi hanno impressionato, e Last Exile è uno di questi. La Gonzo crea un mondo fatto per metà in computer grafica, astronavi e altri mezzi, e per l'altra metà fatto di disegni, per quanto riguarda le città, i personaggi e gli sfondi. Tecnicamente è un prodotto validissimo, la trama seppur complessa è molto gradevole, il finale a differenza di altri a me è piaciuto molto. Epici sono i duelli aerei tra il protagonista Claus e il suo rivale Lucciola. La sigla iniziale la adoro, così come le musiche dei vari episodi. Spettacolare, Last Exile entra nella lista dei miei anime preferiti. Voto 9!
Che delusione! Mi aspettavo un prodotto maturo, profondo, accattivante. Invece ho scoperto un'opera scialba, mediocre, sbiadita.
I personaggi non sono intriganti, i caratteri, i background e le relazioni non sono per niente approfonditi, sempre superficiali, appena accennati. Così come la narrazione, noiosa e dispersiva. Anche visivamente non mi ha soddisfatto: dagli artwork delle copertine, e dalla bravura di Range Murata mi aspettavo meraviglie, invece né i personaggi (che sono stati spogliati di dettagli fino all'osso. E alcuni personaggi secondari sono ridicoli, evidentemente non creati da Murata, mentre alcuni di quelli principali sono molto belli e avrebbero meritato ben altra sorte) né gli sfondi né le navi né i mecha in generale mi soddisfano. L'uso della computer grafica mi sembra totalmente inutile e in alcuni casi stonato. Per esempio c'è una breve scena in cui diventa tutto improvvisamente CG, personaggi compresi. Orribile! E spesso e volentieri gli elementi tridimensionali risultano inadeguati e fuori posto. E non dico questo perché io odi la CG negli anime a prescindere: nonostante fosse più "rozza", in Blue Submarine, dello stesso studio Gonzo, lì l'ho apprezzata, essendo una sorta di esperimento.
Del resto quell'anime mi ha trasmesso qualcosa, nonostante alcuni personaggi un po' ridicoli. Ma vi ricordate "Il mistero della pietra azzurra" - a parte qualche puntata vomitevole causa esaurimento budget? Evangelion? La cura dei dettagli meccanici (H. Anno insuperabile...) e le atmosfere che si respiravano? Oppure il bellissimo Ergo Proxy? Ecco, in quest'anime mi aspettavo qualcosa di egualmente maturo, e raffinato, ma non l'ho trovato. Non riesco proprio a concepire come possa essere definito un capolavoro, o uno dei migliori anime. Per fortuna ho preso solo i primi 4 cofanetti dell'edizione limitata, di seconda mano, spendendo circa un terzo rispetto al nuovo, cioè 30 euro, una follia per 4 episodi senza nessun extra. Secondo me è assurdo mettere solo due episodi su un DVD! Secondo me sono solo scelte commerciali, o meglio furberie dell'ultima ora. Alcuni motivano queste scelte con il fatto che il video sia di altissima qualità, ma sapete cosa? Me ne frego dell'altissima qualità, se manca l'anima! E non basta un booklet a fisarmonica, anche se fatto bene, o una cartolina (fatta abbastanza male) per sopperire a certe mancanze.
In definitiva trovo che questo prodotto sia stato uno spreco: una manciata di idee potenzialmente buone allungate in un brodino insipido e annacquato.
Le cose che mi sono piaciute sono le sigle, di testa e di coda, alcune musiche, alcuni spunti visivi.
Peccato!
I personaggi non sono intriganti, i caratteri, i background e le relazioni non sono per niente approfonditi, sempre superficiali, appena accennati. Così come la narrazione, noiosa e dispersiva. Anche visivamente non mi ha soddisfatto: dagli artwork delle copertine, e dalla bravura di Range Murata mi aspettavo meraviglie, invece né i personaggi (che sono stati spogliati di dettagli fino all'osso. E alcuni personaggi secondari sono ridicoli, evidentemente non creati da Murata, mentre alcuni di quelli principali sono molto belli e avrebbero meritato ben altra sorte) né gli sfondi né le navi né i mecha in generale mi soddisfano. L'uso della computer grafica mi sembra totalmente inutile e in alcuni casi stonato. Per esempio c'è una breve scena in cui diventa tutto improvvisamente CG, personaggi compresi. Orribile! E spesso e volentieri gli elementi tridimensionali risultano inadeguati e fuori posto. E non dico questo perché io odi la CG negli anime a prescindere: nonostante fosse più "rozza", in Blue Submarine, dello stesso studio Gonzo, lì l'ho apprezzata, essendo una sorta di esperimento.
Del resto quell'anime mi ha trasmesso qualcosa, nonostante alcuni personaggi un po' ridicoli. Ma vi ricordate "Il mistero della pietra azzurra" - a parte qualche puntata vomitevole causa esaurimento budget? Evangelion? La cura dei dettagli meccanici (H. Anno insuperabile...) e le atmosfere che si respiravano? Oppure il bellissimo Ergo Proxy? Ecco, in quest'anime mi aspettavo qualcosa di egualmente maturo, e raffinato, ma non l'ho trovato. Non riesco proprio a concepire come possa essere definito un capolavoro, o uno dei migliori anime. Per fortuna ho preso solo i primi 4 cofanetti dell'edizione limitata, di seconda mano, spendendo circa un terzo rispetto al nuovo, cioè 30 euro, una follia per 4 episodi senza nessun extra. Secondo me è assurdo mettere solo due episodi su un DVD! Secondo me sono solo scelte commerciali, o meglio furberie dell'ultima ora. Alcuni motivano queste scelte con il fatto che il video sia di altissima qualità, ma sapete cosa? Me ne frego dell'altissima qualità, se manca l'anima! E non basta un booklet a fisarmonica, anche se fatto bene, o una cartolina (fatta abbastanza male) per sopperire a certe mancanze.
In definitiva trovo che questo prodotto sia stato uno spreco: una manciata di idee potenzialmente buone allungate in un brodino insipido e annacquato.
Le cose che mi sono piaciute sono le sigle, di testa e di coda, alcune musiche, alcuni spunti visivi.
Peccato!
La storia di quest'anime è veramente bella e appassionante con un ottimo sviluppo dei vari personaggi, che non solo riescono a evolversi durante tutto l'arco narrativo (soprattutto Claus e Tatiana), ma riescono a essere originali e realistici. Inoltre il finale non lascia aperti misteri, e le varie situazioni trovano tutte compimento. Perfette sono anche le animazioni dei personaggi, mentre i movimenti e gli spostamenti dei vari veicoli sono estremamente realistici. Questo vale sia per le grosse navi volanti da guerra (Silvana e Urbanus su tutte) sia per le vanship, che date le loro dimensioni ristrette compiono spesso e volentieri incredibili acrobazie.
Da vedere assolutamente!
Da vedere assolutamente!
Ho trovato questo anime davvero particolare.
Fantastiche le vanship (ti viene voglia di averne una!) e la storia, misteriosa ma mai incomprensibile almeno dopo le prime puntate.
La serie si fa seguire benissimo e lascia piacevolmente sorpresi perchè, nonostante alcuni passaggi sembrino un po' forzati, i personaggi sono tutti molto ben delineati e non ci si può non affezionare a loro. Tuttavia mi è sembrato che alcuni elementi, come la ricerca dell'exile, la quale funge come uno dei fulcri della storia, sia eccessivamente sfruttata per far proseguire la serie e alla fine della stessa non si capisce a cosa sarebbe poi servito a entrambe le parti in lotta l'exile.
Purtroppo il finale non spiega alcuni interrogativi e lascia i personaggi un po' troppo in secondo piano dal punto di vista psicologico...
Personalmente ho gradito di più la prima parte della storia rispetto alla seconda, anche se ammetto che non sono comunque riuscito a staccarmi dallo schermo una volta messomici davanti.
Per queste ultime considerazioni non si merita un 10, ma comunque un'ottima produzione...
Non mi resta che augurare a tutti buona visione!
Fantastiche le vanship (ti viene voglia di averne una!) e la storia, misteriosa ma mai incomprensibile almeno dopo le prime puntate.
La serie si fa seguire benissimo e lascia piacevolmente sorpresi perchè, nonostante alcuni passaggi sembrino un po' forzati, i personaggi sono tutti molto ben delineati e non ci si può non affezionare a loro. Tuttavia mi è sembrato che alcuni elementi, come la ricerca dell'exile, la quale funge come uno dei fulcri della storia, sia eccessivamente sfruttata per far proseguire la serie e alla fine della stessa non si capisce a cosa sarebbe poi servito a entrambe le parti in lotta l'exile.
Purtroppo il finale non spiega alcuni interrogativi e lascia i personaggi un po' troppo in secondo piano dal punto di vista psicologico...
Personalmente ho gradito di più la prima parte della storia rispetto alla seconda, anche se ammetto che non sono comunque riuscito a staccarmi dallo schermo una volta messomici davanti.
Per queste ultime considerazioni non si merita un 10, ma comunque un'ottima produzione...
Non mi resta che augurare a tutti buona visione!
Anime di chiara marca steampunk realizzato dalla Gonzo Animation, "Last Exile" è un'opera di ardua valutazione. Indubbiamente si tratta di un lavoro ambizioso, ma è difficile dire se le sue ambizioni siano state realizzate o non siano piuttosto del fumo negli occhi dello spettatore. Emblematico, da questo punto di vista, il finale: non si riesce a capire se si tratti di una geniale intuizione degli autori o di un mucchio di idee gettate alla rinfusa per chiudere la serie, nella speranza che qualcuno vi possa trovare un significato nascosto. Anche lo sviluppo della trama è discontinuo: a passaggi ed evoluzioni estremamente complessi e ben articolati si alternano sequenze in cui pare si sia cercata solo la spettacolarizzazione a scapito della coerenza. Purtroppo a favore della tesi "fumo negli occhi" gioca la caratterizzazione troppo "standard" dei personaggi, che per quanto ben realizzati risultano spesso piatti e privi di personalità originale. A titolo di esempio cito Alex Row della Silvana, il cui personaggio pare ricalcato su quello di altri due celebri capitani: l'Harlock dell'Arcadia di Matsumoto e il Nemo del Nautilus di Hideaki Anno. Da questo punto di vista si salvano Tatiana Visla e Dio Eraclea, sicuramente i due personaggi più riusciti della serie.
Anche dal punto di vista tecnico l'anime è "bifronte". A suo favore parlano la splendida fotografia e le scelte di colori saturi ma sempre tendenti al bruno o al seppia che conferiscono omogeneità all'opera. Molto spettacolare anche la regia delle scene aeree e delle battaglie, con una computer graphic forse poco dinamica (ne risente soprattutto l'animazione dei velivoli della Gilda) ma efficace. Di contro assistiamo ad animazioni che da eccellenti (primi 6-8 episodi) calano di qualità in maniera impressionante, per poi tornare a livelli accettabili solo nelle ultime puntate.
La colonna sonora si rivela inaspettatamente un punto di forza. Niente di trascendentale, sia chiaro, ma con una buona realizzazione sonora e una struttura coerente di evidenti influenze celtiche e nordiche. Le due sigle, "Cloud Age Symphony" e "Over the Sky", pur rifuggendo tali influenze, hanno un carattere molto "steam" che si adatta perfettamente all'atmosfera dell'anime.
In definitiva il mio giudizio finale è un "punto interrogativo". Secondo me a seconda della disposizione d'animo dello spettatore quest'anime può essere sia adorato che detestato. Io personalmente non ho ancora deciso da che parte schierarmi.
Anche dal punto di vista tecnico l'anime è "bifronte". A suo favore parlano la splendida fotografia e le scelte di colori saturi ma sempre tendenti al bruno o al seppia che conferiscono omogeneità all'opera. Molto spettacolare anche la regia delle scene aeree e delle battaglie, con una computer graphic forse poco dinamica (ne risente soprattutto l'animazione dei velivoli della Gilda) ma efficace. Di contro assistiamo ad animazioni che da eccellenti (primi 6-8 episodi) calano di qualità in maniera impressionante, per poi tornare a livelli accettabili solo nelle ultime puntate.
La colonna sonora si rivela inaspettatamente un punto di forza. Niente di trascendentale, sia chiaro, ma con una buona realizzazione sonora e una struttura coerente di evidenti influenze celtiche e nordiche. Le due sigle, "Cloud Age Symphony" e "Over the Sky", pur rifuggendo tali influenze, hanno un carattere molto "steam" che si adatta perfettamente all'atmosfera dell'anime.
In definitiva il mio giudizio finale è un "punto interrogativo". Secondo me a seconda della disposizione d'animo dello spettatore quest'anime può essere sia adorato che detestato. Io personalmente non ho ancora deciso da che parte schierarmi.
Ecco un genere di anime dell'ultima generazione, ambientazione steampunk, tensione della guerra, misteriosi velivoli che viaggiano nel cielo alla conquista di un mondo libero dove si può volare serenamente.
La storia cattura subito fin dai primi episodi: Claus e Lavie sono due ragazzini, figli di due famosi piloti di vanship, morti durante una consegna importante. Il loro lavoro li porterà a proteggere una misteriosa ragazzina che la Gilda vuole a tutti i costi con sé. I tre saranno coinvolti nella lotta tra Disith e Anatore, dove Alex Row, comandante della Silvana e Delphine, comandante della Gilda si affronteranno nei cieli che li tingerà del loro sangue.
E' interessante vedere impiegare con impegno e disinvoltura la grafica 3D, che spesso, in un anime, non è visto di buon occhio. Rende benissimo nei combattimenti a cielo aperto, e i dettagli delle navi sono ben strutturati. La storia è semplice quanto complessa, coinvolgono una serie di personaggi molto affascinanti, come Dio Eraclea, "innamorato" di Claus, che chiama con affetto Illmelman (almeno credo si scriva così).
Consigliato dunque a quelli a cui piacciono quella serie di anime che hanno sempre un lieto fine, nonostante i tragici eventi che vedono uscire di scena qualche personaggio importante.
La storia cattura subito fin dai primi episodi: Claus e Lavie sono due ragazzini, figli di due famosi piloti di vanship, morti durante una consegna importante. Il loro lavoro li porterà a proteggere una misteriosa ragazzina che la Gilda vuole a tutti i costi con sé. I tre saranno coinvolti nella lotta tra Disith e Anatore, dove Alex Row, comandante della Silvana e Delphine, comandante della Gilda si affronteranno nei cieli che li tingerà del loro sangue.
E' interessante vedere impiegare con impegno e disinvoltura la grafica 3D, che spesso, in un anime, non è visto di buon occhio. Rende benissimo nei combattimenti a cielo aperto, e i dettagli delle navi sono ben strutturati. La storia è semplice quanto complessa, coinvolgono una serie di personaggi molto affascinanti, come Dio Eraclea, "innamorato" di Claus, che chiama con affetto Illmelman (almeno credo si scriva così).
Consigliato dunque a quelli a cui piacciono quella serie di anime che hanno sempre un lieto fine, nonostante i tragici eventi che vedono uscire di scena qualche personaggio importante.
Last Exile è una delle molteplici produzioni realizzate dallo Studio GONZO, in totale è composto da 26 episodi, doppiati e distribuiti in Italia dall’ormai scomparsa Shin Vision.
Una prima premessa riguarda il genere in cui quest’anime è inquadrabile, tradizionalmente si parla di steampunk, un’ambientazione di evidente ispirazione ottocentesca in cui sono inseriti elementi tecnologici chiaramente anacronistici in quel contesto ma in realtà anche nell’epoca moderna, esempio chiaro sono proprio le VanShip. Gli eventi prendono vita in una mondo alternativo/diverso dal nostro in cui gli uomini solcano i cieli a bordo di macchine volanti, le più piccole, le vanship, ricordano molto gli aerei della prima metà del novecento, le grandi navi da guerra invece sono molto simili alle corazzate che sempre in quel periodo solcavano i mari. I cieli in effetti sono il vero teatro in cui si svolge Last Exile, un arena composta per lo più da paesaggi apri e montani in cui spirano potenti venti e tagliata in due da una misteriosa e funesta corrente d’aria denominata Grand Stream. Un palcoscenico particolare in cui le battaglie sono regolate da un fantomatico codice della cavalleria e controllate esternamente dalla misteriosa Gilda, un‘ organizzazione all’apparenza neutrale e dotata di una tecnologia superiore ai contendenti. In questo immenso spazio si ha modo di incontrare per la prima volta Claus Valca e Lavie Head, i due protagonisti, rispettivamente pilota e co-pilota di vanship, coinvolti loro malgrado in una battaglia tra le flotte aeree di Anatore e Disith e che sempre trascinati dagli eventi si vedranno costretti ad approdare sulla misteriosa “ Silvana che uccide tutti” comandata dal carismatico Alex Row. Queste sono le premesse su cui la trama avrà modo di svilupparsi, una storia avvincente e ricca di colpi di scena che poterà lo spettatore fino alle origini di questo mondo, una avvicendarsi di eventi il cui ritmo sarà scandito dal nome di mosse tipiche del gioco degli scacchi ( il riferimento è al titolo degli episodi ).
La cura nella trama si presenta anche per quanto riguarda i personaggi, mai scontati Claus e Lavie appaiono molto umani nei loro sogni e nelle loro paure, ragazzi che all’improvviso si ritrovano coinvolti in una sanguinaria guerra. Intorno a loro ci sono l’enigmatico Alex Row all’apparenza impassibile ed estraneo a qualsiasi emozione, la piccola Alvis Hamilton, profondamente legata ai due protagonisti, la coraggiosa e severa Tatiana Wisla e infine lo stralunato Dio Eraclea. Ovviamente molti altri saranno i personaggi chiamati a completare un ricco cast. Sempre restando in tema di personaggi un aspetto molto gradevole di Last Exile è l’abbondanza di rapporti tra gli stessi, raramente vengono resi e rappresentati come elementi singoli, ma sono sempre posti al centro di un rapporto, che sia di amicizia, d’amore o altro, ma dando quindi sempre l’idea di una realtà vera e in movimento.
Lasciando alle spalle i discorsi su trama e personaggi se una cosa ha reso lo studio GONZO noto nel mondo è il sapiente uso dell’animazione digitale, in tal senso va citato Blue Submarine N°6. In Last Exile la capacità della GONZO raggiunge un livello di straordinaria qualità, i combattimenti aerei sono resi con incredibile cura e fluidità, e l’utilizzo delle scene digitali si integra alla perfezione con l’animazione tradizionale. Sul fronte musicale una nota merita il motivo d’apertura Cloud Age Symphony in grado di esprimere a livello sonoro l’ambientazione dell’anime. Infine il doppiaggio della Shin si presenta più che dignitoso.
Alla luce di quanto detto mi sento “obbligato” a suggerire la visione di questo bellissimo anime, andando al di là del voto, chiaramente influenzato dal mio particolare gradimento verso questa tipologia di anime, è ad un ogni modo un prodotto di grande qualità che merita di essere visto.
Una prima premessa riguarda il genere in cui quest’anime è inquadrabile, tradizionalmente si parla di steampunk, un’ambientazione di evidente ispirazione ottocentesca in cui sono inseriti elementi tecnologici chiaramente anacronistici in quel contesto ma in realtà anche nell’epoca moderna, esempio chiaro sono proprio le VanShip. Gli eventi prendono vita in una mondo alternativo/diverso dal nostro in cui gli uomini solcano i cieli a bordo di macchine volanti, le più piccole, le vanship, ricordano molto gli aerei della prima metà del novecento, le grandi navi da guerra invece sono molto simili alle corazzate che sempre in quel periodo solcavano i mari. I cieli in effetti sono il vero teatro in cui si svolge Last Exile, un arena composta per lo più da paesaggi apri e montani in cui spirano potenti venti e tagliata in due da una misteriosa e funesta corrente d’aria denominata Grand Stream. Un palcoscenico particolare in cui le battaglie sono regolate da un fantomatico codice della cavalleria e controllate esternamente dalla misteriosa Gilda, un‘ organizzazione all’apparenza neutrale e dotata di una tecnologia superiore ai contendenti. In questo immenso spazio si ha modo di incontrare per la prima volta Claus Valca e Lavie Head, i due protagonisti, rispettivamente pilota e co-pilota di vanship, coinvolti loro malgrado in una battaglia tra le flotte aeree di Anatore e Disith e che sempre trascinati dagli eventi si vedranno costretti ad approdare sulla misteriosa “ Silvana che uccide tutti” comandata dal carismatico Alex Row. Queste sono le premesse su cui la trama avrà modo di svilupparsi, una storia avvincente e ricca di colpi di scena che poterà lo spettatore fino alle origini di questo mondo, una avvicendarsi di eventi il cui ritmo sarà scandito dal nome di mosse tipiche del gioco degli scacchi ( il riferimento è al titolo degli episodi ).
La cura nella trama si presenta anche per quanto riguarda i personaggi, mai scontati Claus e Lavie appaiono molto umani nei loro sogni e nelle loro paure, ragazzi che all’improvviso si ritrovano coinvolti in una sanguinaria guerra. Intorno a loro ci sono l’enigmatico Alex Row all’apparenza impassibile ed estraneo a qualsiasi emozione, la piccola Alvis Hamilton, profondamente legata ai due protagonisti, la coraggiosa e severa Tatiana Wisla e infine lo stralunato Dio Eraclea. Ovviamente molti altri saranno i personaggi chiamati a completare un ricco cast. Sempre restando in tema di personaggi un aspetto molto gradevole di Last Exile è l’abbondanza di rapporti tra gli stessi, raramente vengono resi e rappresentati come elementi singoli, ma sono sempre posti al centro di un rapporto, che sia di amicizia, d’amore o altro, ma dando quindi sempre l’idea di una realtà vera e in movimento.
Lasciando alle spalle i discorsi su trama e personaggi se una cosa ha reso lo studio GONZO noto nel mondo è il sapiente uso dell’animazione digitale, in tal senso va citato Blue Submarine N°6. In Last Exile la capacità della GONZO raggiunge un livello di straordinaria qualità, i combattimenti aerei sono resi con incredibile cura e fluidità, e l’utilizzo delle scene digitali si integra alla perfezione con l’animazione tradizionale. Sul fronte musicale una nota merita il motivo d’apertura Cloud Age Symphony in grado di esprimere a livello sonoro l’ambientazione dell’anime. Infine il doppiaggio della Shin si presenta più che dignitoso.
Alla luce di quanto detto mi sento “obbligato” a suggerire la visione di questo bellissimo anime, andando al di là del voto, chiaramente influenzato dal mio particolare gradimento verso questa tipologia di anime, è ad un ogni modo un prodotto di grande qualità che merita di essere visto.
Uno dei migliori anime visti su MTV, non è un capolavoro ma ci si avvicina.
La grafica è ottima: finalmente la computer grafica si integra alla perfezione con il disegno, le ambientazioni steampunk sono tra le più convincenti del genere e le animazioni sono molto realistiche specialmente durante le scene di azione; anche le musiche si adattano bene alla situazione; la storia parte bene e tratta di temi molto seri come la guerra e il disastro ecologico senza esagerazioni o forzature.
Consigliato a tutti, anche perchè è un'opera del tutto priva dei 2 principali difetti tipici degli anime: il fanservice, e i filler a metà serie.
L'unica cosa che mi ha deluso è il modo in cui finisce: troppo brusco e tirato per i capelli e quel che è peggio, muoiono proprio i personaggi migliori! :(
La grafica è ottima: finalmente la computer grafica si integra alla perfezione con il disegno, le ambientazioni steampunk sono tra le più convincenti del genere e le animazioni sono molto realistiche specialmente durante le scene di azione; anche le musiche si adattano bene alla situazione; la storia parte bene e tratta di temi molto seri come la guerra e il disastro ecologico senza esagerazioni o forzature.
Consigliato a tutti, anche perchè è un'opera del tutto priva dei 2 principali difetti tipici degli anime: il fanservice, e i filler a metà serie.
L'unica cosa che mi ha deluso è il modo in cui finisce: troppo brusco e tirato per i capelli e quel che è peggio, muoiono proprio i personaggi migliori! :(
Last Exile è una serie che con ignoranza spesso viene trascurata.
Essa consta di ventisei puntate, dove vengono narrate le avventure di due ragazzini Claus e Lavie che risulteranno essere molto più speciali di quello che possano mai immaginare.
La loro storia parte con una delivery che gli viene consegnata…
I due ragazzi infatti sono infatti piloti di vanship ( una sorta di nave volante molto caratteristica ) ed hanno il compito di consegnare/riferire messaggi in tutto il mondo.
A causa di una loro missione Claus e Lavie si trovano invischiati in un conflitto a fuoco fra due nazioni rivali.
Infatti nel mondo che l'anime i presenta troviamo una terra spezzettata in molte fazioni combattenti e sulle quali svetta la Gilda una sorta di nazione suprema che funge da arbitro nei contenziosi fra le altre nazioni.
La Gilda inoltre possiede una tecnologia ed una cultura superiori, nonostante i suoi membri siano semplici essere umani essi si innalzano a dei terreni, spadroneggiando e sottomettendo la gente al loro volere solo grazie al loro potere derivante da una scienza che tra l'altro non è nemmeno frutto loro.
La storia si dipana fra misteri ed intrighi internazionali, vengono esaltati i sentimenti in modo forte, rendendo tutta la narrazione entusiasmante e ricca di colpi di scena.
L'anime in questione è davvero di ottima fattura, infatti in esso non mancano riferimenti mistico-cabalistici che ne impreziosiscono le situazioni ed i contenuti anche più banali.
Nulla è lasciato al caso, e tutto e tutti prima o poi si intrecciano, ogni personaggio è sviluppato in ogni comparto della propria mente e del proprio fisico; ognuno possiede un passato da svelare, che contribuirà a risolvere parecchi grattacapi allo spettatore.
All'inizio l'anime, però, risulta un tantino alienante, in quanto si viene catapultati in un mondo di cui si è estranei, e del quale non si conosce praticamente nulla.
Questa sensazione di estraneità risulta altresì dannosa per gli spettatori meno pazienti, ma molto fruttuosa per coloro avranno la voglia e la passione di continuare nonostante tutto.
Di fatti con l'andare delle puntate si viene coinvolti sempre più nella storia, riuscendo a calarsi sempre meglio nei panni dei due giovani protagonisti.
Essi dovranno affrontare tante insidie quanti sono i personaggi che incontreranno, ognuno di loro nasconde qualcosa che nonostante possa risultare sfavorevole ai ragazzi finirà per rafforzarli ed essergli d'aiuto.
Claus e Lavie infatti si troveranno a dover fronteggiare, per il bene del mondo, la Gilda che vuole impadronirsi dell'Exile (arma mistica lasciata nel Grand Stream da una razza aliena ultra tecnologica, una sorta di vaso di pandora), per poter governare sull'intero globo.
La chiave per accedere a questa arma suprema sono quattro misterion tramandati e sparsi per tutto il mondo e una bambina, Alvis, molto speciale.
Dal punto di vista tecnico l'anime è ottimo, la grafica è eccezionale, oltre che ad essere particolare e ben curata.
L'audio è altrettanto elevato come qualità, infatti sia il doppiaggio che gli effetti sono di buon livello, riuscendo a conferire quel qualcosa in più ai protagonisti e alle scene madri.
In compenso la colonna sonora l'ascia un po’ a desiderare, nessuna delle musiche usate, per quanto caratteristiche, riesce ad andare oltre la normalità.
Insomma Last Exile è un'anime dall'indubbio spessore sotto parecchi punti di vista, purtroppo anche lui mostra punti di debolezza come l'alienazione iniziale dello spettatore che non riesce ad entrare da subito in contatto con i personaggi.
Nonostante qualche punto negativo, l'anime è oltremodo piacevole e di indubbio spessore, davvero ben riuscito.
Ottimo!
Essa consta di ventisei puntate, dove vengono narrate le avventure di due ragazzini Claus e Lavie che risulteranno essere molto più speciali di quello che possano mai immaginare.
La loro storia parte con una delivery che gli viene consegnata…
I due ragazzi infatti sono infatti piloti di vanship ( una sorta di nave volante molto caratteristica ) ed hanno il compito di consegnare/riferire messaggi in tutto il mondo.
A causa di una loro missione Claus e Lavie si trovano invischiati in un conflitto a fuoco fra due nazioni rivali.
Infatti nel mondo che l'anime i presenta troviamo una terra spezzettata in molte fazioni combattenti e sulle quali svetta la Gilda una sorta di nazione suprema che funge da arbitro nei contenziosi fra le altre nazioni.
La Gilda inoltre possiede una tecnologia ed una cultura superiori, nonostante i suoi membri siano semplici essere umani essi si innalzano a dei terreni, spadroneggiando e sottomettendo la gente al loro volere solo grazie al loro potere derivante da una scienza che tra l'altro non è nemmeno frutto loro.
La storia si dipana fra misteri ed intrighi internazionali, vengono esaltati i sentimenti in modo forte, rendendo tutta la narrazione entusiasmante e ricca di colpi di scena.
L'anime in questione è davvero di ottima fattura, infatti in esso non mancano riferimenti mistico-cabalistici che ne impreziosiscono le situazioni ed i contenuti anche più banali.
Nulla è lasciato al caso, e tutto e tutti prima o poi si intrecciano, ogni personaggio è sviluppato in ogni comparto della propria mente e del proprio fisico; ognuno possiede un passato da svelare, che contribuirà a risolvere parecchi grattacapi allo spettatore.
All'inizio l'anime, però, risulta un tantino alienante, in quanto si viene catapultati in un mondo di cui si è estranei, e del quale non si conosce praticamente nulla.
Questa sensazione di estraneità risulta altresì dannosa per gli spettatori meno pazienti, ma molto fruttuosa per coloro avranno la voglia e la passione di continuare nonostante tutto.
Di fatti con l'andare delle puntate si viene coinvolti sempre più nella storia, riuscendo a calarsi sempre meglio nei panni dei due giovani protagonisti.
Essi dovranno affrontare tante insidie quanti sono i personaggi che incontreranno, ognuno di loro nasconde qualcosa che nonostante possa risultare sfavorevole ai ragazzi finirà per rafforzarli ed essergli d'aiuto.
Claus e Lavie infatti si troveranno a dover fronteggiare, per il bene del mondo, la Gilda che vuole impadronirsi dell'Exile (arma mistica lasciata nel Grand Stream da una razza aliena ultra tecnologica, una sorta di vaso di pandora), per poter governare sull'intero globo.
La chiave per accedere a questa arma suprema sono quattro misterion tramandati e sparsi per tutto il mondo e una bambina, Alvis, molto speciale.
Dal punto di vista tecnico l'anime è ottimo, la grafica è eccezionale, oltre che ad essere particolare e ben curata.
L'audio è altrettanto elevato come qualità, infatti sia il doppiaggio che gli effetti sono di buon livello, riuscendo a conferire quel qualcosa in più ai protagonisti e alle scene madri.
In compenso la colonna sonora l'ascia un po’ a desiderare, nessuna delle musiche usate, per quanto caratteristiche, riesce ad andare oltre la normalità.
Insomma Last Exile è un'anime dall'indubbio spessore sotto parecchi punti di vista, purtroppo anche lui mostra punti di debolezza come l'alienazione iniziale dello spettatore che non riesce ad entrare da subito in contatto con i personaggi.
Nonostante qualche punto negativo, l'anime è oltremodo piacevole e di indubbio spessore, davvero ben riuscito.
Ottimo!
Nonostante i pareri entusiastici riguardo a quest'anime, non sono riuscito ad appassionarmi molto a quest'anime. Bisogna ammettere che dal punto di vista tecnico è un'opera veramente di alto livello: il chara design è ben realizzato e i disegni e le animazioni in Computer Graphica sono in armonia con il resto, ma la trama non mi ha colpito più di tanto. La storia inizia con un episodio autoconclusivo che avrà sicuramente lo scopo di iniziare in modo leggero senza entrare direttamente nella trama principale, ma l'introduzione pone l'attenzione sul lavoro di corrieri dei due protagonisti e ciò rischia di sviare l'idea dello spettatore sul tema principale, così come potrebbe non appassionarlo. Quando si entra nel pieno della trama, i misteri abbondano, anche se alcuni punti non risultano poi chiariti in modo esplicito nel finale. Per quanto riguarda i personaggi, la bizzarria abbonda. Forse i protagonisti sono gli unici normali, mentre tutto l'equipaggio della Gilda è una popolazione le cui usanze sono ricche di misticismo e pratiche strane (come ci abitua da una vita lo studio Gonzo), che possono affascinare come disgustare. In particolare il personaggio di Delphine mi sta davvero antipatico. Insomma, il mio giudizio è soggettivo, poiché a molti potrebbe piacere. Il mio consiglio è di guardarlo, se avete tempo. Di certo non sarà tempo perso.
Vale la pena di vederlo anche solo per gli scenari! Non mi viene in mente nessun anime che gli si avvicini. Per il resto direi che non ha punti deboli: la storia è molto originale, senza cali di tono né ripetizioni, e la lunghezza dell'anime è quella giusta. Quanto ai personaggi, sono stati caratterizzate con molto dettaglio e mostrano lati diversi della loro personalità in differenti fasi dell'azione. Da vedere.
Dal punto di vista grafico, nulla da eccepire: belli i disegni e bella l'atmosfera, creata utilizzando tinte tenui; la CG abbonda, ma, a differenza che in altre opere, non produce un effetto negativo, anzi.
I problemi, a mio parere, stanno altrove:tanto per incominciare, nella trama. Partita in maniera avvincente, alla lunga si perde e si sfilaccia, diminuisce di efficacia insomma. Ho avuto la netta impressione che in alcuni passaggi le cose si facessero addirittura un po' confuse, e che ogni tanto anche i collegamenti logici tra gli avvenimenti venissero un po' a mancare; alcune situazioni sembrava fossero da prendere per buone così come erano, punto e basta. Sono stato l'unico ad avere avuto queste sensazioni?
Il secondo aspetto a parer mio non molto positivo: i personaggi. A parte i principali protagonisti della serie, tutti gli altri sembrano delle semplici comparse, senza storia ne volontà propria, che vivono gli avvenimenti con un certo, ed inspiegabile, filosofico distacco. Nulla sembra turbare la loro impassibilità; e ciò si denota anche dalle quasi assenti mimiche facciali. C'è stato solo il tentativo di creare, nelle figure dei meccanici della Silvanus, un minimo di simpatia ed umanità.
E' perciò difficile affezionarsi ai personaggi (a parte, ripeto, i principali protagonisti: Claus ed Lavie). E forse è proprio questo il principale problema della serie: l'incapacità di emozionare con la storia, e di creare empatia con i personaggi.
Tutto sommato, comunque, ritengo che sia un'opera che vale la pena di essere visionata.
I problemi, a mio parere, stanno altrove:tanto per incominciare, nella trama. Partita in maniera avvincente, alla lunga si perde e si sfilaccia, diminuisce di efficacia insomma. Ho avuto la netta impressione che in alcuni passaggi le cose si facessero addirittura un po' confuse, e che ogni tanto anche i collegamenti logici tra gli avvenimenti venissero un po' a mancare; alcune situazioni sembrava fossero da prendere per buone così come erano, punto e basta. Sono stato l'unico ad avere avuto queste sensazioni?
Il secondo aspetto a parer mio non molto positivo: i personaggi. A parte i principali protagonisti della serie, tutti gli altri sembrano delle semplici comparse, senza storia ne volontà propria, che vivono gli avvenimenti con un certo, ed inspiegabile, filosofico distacco. Nulla sembra turbare la loro impassibilità; e ciò si denota anche dalle quasi assenti mimiche facciali. C'è stato solo il tentativo di creare, nelle figure dei meccanici della Silvanus, un minimo di simpatia ed umanità.
E' perciò difficile affezionarsi ai personaggi (a parte, ripeto, i principali protagonisti: Claus ed Lavie). E forse è proprio questo il principale problema della serie: l'incapacità di emozionare con la storia, e di creare empatia con i personaggi.
Tutto sommato, comunque, ritengo che sia un'opera che vale la pena di essere visionata.
Anime strepitoso; ambientazione, stile "steampunk", rara da ritrovare in cartoni validi e di successo. La trama e la storia in genere mi hanno veramente appassionato e lo stesso vale per i personaggi proposti molto bene, anche se non comprendo ancora, il passaggio di Lavie da protagonista a pg secondario. Le musiche sono semplicemente perfette, e ho fatto di tutto, per trovarle almeno in versione cd a qualche fiera. Non è perfetto, perchè, come hanno detto altri, la storia manca, diciamo, di "cuore" e ha delle ottime potenzialità che non si sono espresse al meglio. In definitiva, Anime molto valido e migliore di altri cartoni che ho visto recentemente.
Anime dalle potenzialità ottime, con fondali bellissimi come l'ambientazione del futuro steampunk, le musiche stupende (adoro la sigla iniziale) che funziona per buona parte della serie per poi perdersi nella trama, dove ci sono personaggi che sembrano inutili. Lavie che passa da protagonista a coprotagonista...
Dove non ci si riesce ad emozionare/dispiacere nemmeno con la scomparsa dei vari personaggi che si susseguono nella serie(su Lucciola si poteva fare di più)...
Anche se il limite principale di questa serie come scriveva già un altro utente qui nella sua recensione sembra la mancanza di cuore!
Il voto lo vado a dare per le potenzialità inespresse... anche se come serie rimane migliore di altre che ho visto quel periodo... tipo la pessima Sayuki!
Dove non ci si riesce ad emozionare/dispiacere nemmeno con la scomparsa dei vari personaggi che si susseguono nella serie(su Lucciola si poteva fare di più)...
Anche se il limite principale di questa serie come scriveva già un altro utente qui nella sua recensione sembra la mancanza di cuore!
Il voto lo vado a dare per le potenzialità inespresse... anche se come serie rimane migliore di altre che ho visto quel periodo... tipo la pessima Sayuki!
Realizzato per festeggiare il decennale della fondazione dello Studio Gonzo, Last Exile appare fin da subito come un progetto ambizioso: la seria intenzione dei produttori di coinvolgere il maggior numero dei migliori artisti del settore a loro disposizione, il grande arco di tempo lasciato al concepimento di tutti gli aspetti dell’opera, con alcuni dei produttori che sono andati in ritiro insieme anche un anno e mezzo prima dell’inizio della realizzazione, con addirittura il character designer Range Murata che decide successivamente di trasferirsi da Osaka a Tokyo per meglio seguire tutte le fasi della lavorazione e meglio interagire con gli animatori, la decisione di utilizzare abbondantemente la grafica 3D per le animazioni di una serie televisiva di media lunghezza per di più con un rilascio degli episodi di cadenza settimanale.
Vediamo quindi di analizzare questa serie in ogni suo dettaglio.
La prima cosa che salta agli occhi dalla visione è la sigla d’apertura Cloud Age Simphony di Okino Shuntaro, una melodia sinfonico-strumentale steam-punk, la cui potenza sembra promettere fin da subito grandi cose. E la sigla finale non è da meno in quanto a bellezza: sebbene di stampo più tradizionale, Over the Sky è poesia alla stato puro, di una delicatezza assoluta, e se l’opening svolge appieno il suo compito di preparare lo spettatore alla visione dell’episodio, questa ending riesce altrettanto bene a rilassare lo spettatore, facendogli assaporare le emozioni provate durante la visione. A mio avviso è cosi che andrebbero intese le sigle di una serie d’animazione.
Non da meno risulta la colonna sonora degli episodi, ottima e variegata, non stanca mai e ben si sposa sia con le scene d’azione che con quelle riflessive.
Anche per quanto riguarda la regia delle animazioni le due sigle si rivelano davvero ben fatte:
nella opening abbiamo scene dei personaggi principali intenti nei loro compiti e nei luoghi ad essi familiari ottimamente amalgamate con scene di combattimenti aerei tra navi, perfettamente in linea con la melodia. Più delicate invece le scene della ending, esattamente come la musica, divise tra le foto d’infanzia di Claus e Lavie, le stesse che vedremo più volte nella serie nella loro casa a Nordkhya, e immagini della piccola e tenera Al, che gioca felice o che raccoglie dei fiori.
Quindi per quanto riguarda le sigle e il soundtrack pienamente soddisfatto.
Passiamo ora all’aspetto che colpisce più di tutti in quest’opera: la grafica.
Da questo punto di vista Gonzo è sicuramente una garanzia, a meno che ovviamente non siate avversi alla computer graphic o al 3D, in questo caso probabilmente apprezzerete decisamente meno quest’opera; in ogni caso questo non è più lo studio Gonzo degli albori, quello che rovinava un Blue Submarine n°6 con una CG a mio avviso sottotono ed eccessivamente confusionaria. Siamo a livelli decisamente superiori: come già accennato per queste serie viene fatto un largo utilizzo dell’animazione 3D, cosa abbastanza rara per una serie televisiva e con periodicità così ristrette, tuttavia il risultato è massimamente positivo. Le scene animate in modo tradizionale in 2D si amalgamano magnificamente con quelle in 3D senza causare fastidiosi stacchi o interruzioni nel passaggio da una all’altra che potrebbero rovinare la visione, che risulta anzi di una fluidità incredibile, grazie alle ottime animazioni. Eccezionali anche le scelte cromatiche, con colori vivissimi e ben variegati. Da ogni singola scena traspare inoltre la grandissima cura per i dettagli, nel design dei vestiti e delle uniforme, delle stanze, delle case, delle navi, dei locali…
Oltretutto un notevole lavoro è stato fatto nel creare uno stile diverso per ogni tipo di ambientazione: abbiamo quindi che le scelte artistiche e cromatiche variano se ci troviamo su una nave della flotta di Anatorey, piuttosto che di Disith, o sulla più spartana e disordinata Silvana, o ancora nel lusso estremo e sfarzoso della Gilda. Belli soprattutto gli stemmi di Anatorey e Disith.
Grande cura anche negli splendidi paesaggi e nella raffigurazione delle città, sia se viste da terra che soprattutto se viste dal cielo a bordo di una vanship.
Tuttavia il punto di forza rimane il cielo! Impagabile ad esempio vedere una vanship che esce da un mare di nuvole seguendo il vento. E in questo probabilmente gli animatori hanno messo il massimo impegno, nel cercare di rendere con le immagini la sensazione di libertà assoluta che si sente a bordo di una vanship in volo, sicuramente uno dei fondamenti dell’anime.
Risulta quindi ottimo e particolareggiato il mecha design, ma non da meno è il chara: ottime sia le immagini statiche che le espressioni facciali; mi sono piaciuti molto anche i capelli, mossi e ondulati dal vento che soffia a quelle altitudini e a quelle velocità.
Per cui anche dal punto di vista tecnico siamo ai massimi livelli.
Tuttavia l’aspetto tecnico da solo non può fare miracoli, se non supportato da buoni contenuti, ma non è questo il caso: finalmente una trama con la T maiuscola.
La vicenda si svolge in un tempo indefinito, in un mondo alternativo seppur in molte cose simile al nostro. Dal punto di vista politico la situazione è abbastanza semplice: esistono 3 fazioni: Anatorey, Disith e la Gilda. La Gilda è l’organo che detiene il potere assoluto in questo mondo, grazie alla sua superiorità tecnologica, e che fa da intermediario e da arbitro tra le due nazioni di Anatorey e Disith, che all’inizio della vicenda troviamo coinvolte in una guerra iniziata ben 10 anni prima. Il motivo della guerra è l’inasprimento delle condizioni ambientali della nazione di Disith, che rischia il collasso ecologico, anche se non molto meglio è messa Anatorey, con problemi di siccità e desertificazione. La differenza sostanziale con il nostro mondo è nella diversa evoluzione della tecnologia, che qui si è sviluppata principalmente nelle aeronavi, specialmente enormi corazzate da guerra e piccoli e agili velivoli biposto dal vago sapore steampunk dette vanship. Sono proprio questi mezzi ad essere al centro dell’anime, in quanto i due protagonisti sono due giovani piloti di vanship, Claus e Lavie, iscritti alla Confederazione delle Vanship di Nordkhya (metropoli di Anatorey), che si guadagnano da vivere col lavoro di corrieri del cielo e con qualche gara di Vanship. Il loro piccolo mondo si allargherà ben presto, fino a coinvolgerli in eventi più grandi di loro, come la guerra tra le due nazioni e con la Gilda stessa. Non svelo però niente dato che la trama è davvero ben strutturata e per nulla banale o prevedibile.
E se la trama è ottima, non da meno è la caratterizzazione psicologica dei personaggi, e non solo dei due protagonisti, ma di tutti i comprimari, Al, Alex, Tatiana, Sophia, Dio, Lucciola e altri, tutti ben caratterizzati, ma soprattutto, cosa più importante, in costante evoluzione. I rapporti tra i personaggi sono molto ben curati, mai statici o banali, gli unici personaggi a non subire evoluzioni sono o quelli che appaiono troppo poco per averne la possibilità, ma anche in questo caso non sono mai banali o piatti, oppure quei rari personaggi gia maturi e sicuri di se e che quindi non necessitano di un evoluzione (come qualcuno dei meccanici della Silvana ad esempio).
Ci sono ancora alcuni dettagli su cui ritengo giusto soffermarmi.
Prima di tutto i titoli dei singoli episodi. Tutti questi traggono ispirazione dal gioco degli scacchi, solitamente a qualche mossa particolare, e il loro significato scacchistico è spesso collegato a qualche evento o personaggio dell’episodio in questione. Per non spoilerare cito ad esempio il solo primo episodio, “First Move” che indica appunto la mossa iniziale in una partita a scacchi, e in questo caso indica il primo movimento di Claus e Lavie, i nostri protagonisti, dove la partita è l’intera vicenda della serie.
Inoltre gli scacchi non saranno una figura rara all’interno della vicenda, dato che la prima volta che incontriamo Dio e Lucciola questi stanno facendo una partita, gioco peraltro preferito dallo stesso Dio. E ancora, una cosa davvero apprezzabile è la partita tra Alex e Reciuse, che rispecchia fedelmente le sorti della guerra in atto, per altro interrotta e aggiornata regolarmente, dove ogni pezzo degli scacchi è un personaggio o un gruppo ben specifico della serie. Per cui se dal punto di vista di Claus e Lavie la “partita” inizia col primo episodio, per altri personaggi quali Alex questa ne è solo l’ultimo atto, infatti la partita con Reciuse è stata sospesa parecchio tempo fa.
Un’altra curiosità invece sarebbe che la Battaglia di Minagith che ci viene mostrata nei primi 2 episodi potrebbe essere più o meno ispirata a quella di Trafalgar tra Napoleone e Orazio Nelson, con anche molti paralleli tra i nomi delle navi di Anatorey e Disith con quelle francesi e inglesi. Per maggiori informazioni al riguardo consiglio questo link(magari è meglio vedersi prima di 2 episodi in questione). (http://www.lastexile.it/nellastoria.html)
Ad alzare ulteriormente il livello gia altissimo di quest’opera è la grandissima attenzione per il background della vicenda. Si avrà l’impressione che il mondo di Last Exile non si limiti a quello che ci viene mostrato nei 26 episodi, o a quello che vedono i 2 protagonisti. Ogni singolo personaggi ha la sua storia personale e il suo passato, che verrà in parte rivelato ma in parte lo si potrà solo intuire da alcuni dialoghi. Lo stesso vale per la storia con la s maiuscola, quella del mondo e dei popoli, ottimamente curata.
E da questo punto di vista è davvero consigliato l’acquisto della collector’s edition della Shin Vision. Lo so, costa molto (210€), però i booklet in omaggio sono davvero ben fatti: contengono numerose informazioni, spiegazioni, dettagli, interviste, disegni, informazioni tecniche e altro. Ad esempio, oltre la spiegazioni di tutti i significati dei titoli, ci saranno anche approfondimenti riassuntivi sull’evoluzione psicologica nell’arco di più episodi di alcuni personaggi o del rapporto tra alcuni di loro. Ad esempio ci saranno le spiegazioni dettagliate sui motivi e sul comportamento di personaggio quali Alex o Dio, oppure sull’evoluzione del rapporto tra Claus e Lavie o tra Tatiana e Alister, con dettagli che magari si perdono da una singola prima visiona o nell’incalzare degli eventi.
Personalmente vidi LE per la prima volta durante l’Anime Night di Mtv, e mi appassionò fin da subito, anche se devo dire che iniziai ad adorarlo dal 13 episodio(“Isolated Pawn”quello con Claus e Tatiana nel deserto per intenderci). Da qui in poi fu un escalation continua e ininterrotta fino alla conclusione finale, splendida. Ricordo che mi piacque cosi tanto, specialmente la colonna sonora che si legava perfettamente alla sigla di chiusura, che ringraziai profondamente Mtv per non averla tagliata (cosa usuale già all’epoca). Al tempo era in grado da solo di tenere alto il livello dell’anime night nonostante la presenza di due comprimari non proprio all’altezza, quali una seconda serie di Inuyasha che iniziava già a mostrare segni di ciclicità e un insipido Cinderella Boy. Ciononostante quella mezz’ora posso dire fosse il nucleo dell’intera settimana, attendendo con ansia il suo arrivo.
Poi rivedendo successivamente la serie in dvd apprezzai maggiormente anche i primi episodi, cogliendo molti particolari che a una prima visione passano inosservati, e forse anche a una seconda. Tuttavia continuo a ritenere la seconda parte una spanna sopra, ma senza nulla togliere alla prima, anch’essa davvero ottima. Diciamo che nella seconda parte si entra nel vivo della storia.
Be in conclusione che dire? Non è una storia eccessivamente complessa; con questo non intendo dire che sia banale, tutt’altro, ma non è complessa quanto un Lain ad esempio. Il che comunque non è necessariamente una cosa negativa, come in questo caso. Come già detto sono pienamente soddisfatto di tutti gli aspetti che compongono un anime: grafica, sonoro, trama, caratterizzazione dei personaggi, cura dei dettagli e del background.
Non mi sembra di esagerare quindi assegnando a questa serie il massimo voto.
Date le premesse a questo punto direi che aspetto con ansia il prossimo anniversario. :)
P.S. solo un dettaglio, il Dio che compare nella serie non ha nulla a che fare con la divinità cristiana, Dio è il suo nome di battesimo, che tra l’altro si pronuncia con la o finale allungata.
Non c’è altro da aggiungere se non un: “HA FATTO L’IMMELMAN!”
Vediamo quindi di analizzare questa serie in ogni suo dettaglio.
La prima cosa che salta agli occhi dalla visione è la sigla d’apertura Cloud Age Simphony di Okino Shuntaro, una melodia sinfonico-strumentale steam-punk, la cui potenza sembra promettere fin da subito grandi cose. E la sigla finale non è da meno in quanto a bellezza: sebbene di stampo più tradizionale, Over the Sky è poesia alla stato puro, di una delicatezza assoluta, e se l’opening svolge appieno il suo compito di preparare lo spettatore alla visione dell’episodio, questa ending riesce altrettanto bene a rilassare lo spettatore, facendogli assaporare le emozioni provate durante la visione. A mio avviso è cosi che andrebbero intese le sigle di una serie d’animazione.
Non da meno risulta la colonna sonora degli episodi, ottima e variegata, non stanca mai e ben si sposa sia con le scene d’azione che con quelle riflessive.
Anche per quanto riguarda la regia delle animazioni le due sigle si rivelano davvero ben fatte:
nella opening abbiamo scene dei personaggi principali intenti nei loro compiti e nei luoghi ad essi familiari ottimamente amalgamate con scene di combattimenti aerei tra navi, perfettamente in linea con la melodia. Più delicate invece le scene della ending, esattamente come la musica, divise tra le foto d’infanzia di Claus e Lavie, le stesse che vedremo più volte nella serie nella loro casa a Nordkhya, e immagini della piccola e tenera Al, che gioca felice o che raccoglie dei fiori.
Quindi per quanto riguarda le sigle e il soundtrack pienamente soddisfatto.
Passiamo ora all’aspetto che colpisce più di tutti in quest’opera: la grafica.
Da questo punto di vista Gonzo è sicuramente una garanzia, a meno che ovviamente non siate avversi alla computer graphic o al 3D, in questo caso probabilmente apprezzerete decisamente meno quest’opera; in ogni caso questo non è più lo studio Gonzo degli albori, quello che rovinava un Blue Submarine n°6 con una CG a mio avviso sottotono ed eccessivamente confusionaria. Siamo a livelli decisamente superiori: come già accennato per queste serie viene fatto un largo utilizzo dell’animazione 3D, cosa abbastanza rara per una serie televisiva e con periodicità così ristrette, tuttavia il risultato è massimamente positivo. Le scene animate in modo tradizionale in 2D si amalgamano magnificamente con quelle in 3D senza causare fastidiosi stacchi o interruzioni nel passaggio da una all’altra che potrebbero rovinare la visione, che risulta anzi di una fluidità incredibile, grazie alle ottime animazioni. Eccezionali anche le scelte cromatiche, con colori vivissimi e ben variegati. Da ogni singola scena traspare inoltre la grandissima cura per i dettagli, nel design dei vestiti e delle uniforme, delle stanze, delle case, delle navi, dei locali…
Oltretutto un notevole lavoro è stato fatto nel creare uno stile diverso per ogni tipo di ambientazione: abbiamo quindi che le scelte artistiche e cromatiche variano se ci troviamo su una nave della flotta di Anatorey, piuttosto che di Disith, o sulla più spartana e disordinata Silvana, o ancora nel lusso estremo e sfarzoso della Gilda. Belli soprattutto gli stemmi di Anatorey e Disith.
Grande cura anche negli splendidi paesaggi e nella raffigurazione delle città, sia se viste da terra che soprattutto se viste dal cielo a bordo di una vanship.
Tuttavia il punto di forza rimane il cielo! Impagabile ad esempio vedere una vanship che esce da un mare di nuvole seguendo il vento. E in questo probabilmente gli animatori hanno messo il massimo impegno, nel cercare di rendere con le immagini la sensazione di libertà assoluta che si sente a bordo di una vanship in volo, sicuramente uno dei fondamenti dell’anime.
Risulta quindi ottimo e particolareggiato il mecha design, ma non da meno è il chara: ottime sia le immagini statiche che le espressioni facciali; mi sono piaciuti molto anche i capelli, mossi e ondulati dal vento che soffia a quelle altitudini e a quelle velocità.
Per cui anche dal punto di vista tecnico siamo ai massimi livelli.
Tuttavia l’aspetto tecnico da solo non può fare miracoli, se non supportato da buoni contenuti, ma non è questo il caso: finalmente una trama con la T maiuscola.
La vicenda si svolge in un tempo indefinito, in un mondo alternativo seppur in molte cose simile al nostro. Dal punto di vista politico la situazione è abbastanza semplice: esistono 3 fazioni: Anatorey, Disith e la Gilda. La Gilda è l’organo che detiene il potere assoluto in questo mondo, grazie alla sua superiorità tecnologica, e che fa da intermediario e da arbitro tra le due nazioni di Anatorey e Disith, che all’inizio della vicenda troviamo coinvolte in una guerra iniziata ben 10 anni prima. Il motivo della guerra è l’inasprimento delle condizioni ambientali della nazione di Disith, che rischia il collasso ecologico, anche se non molto meglio è messa Anatorey, con problemi di siccità e desertificazione. La differenza sostanziale con il nostro mondo è nella diversa evoluzione della tecnologia, che qui si è sviluppata principalmente nelle aeronavi, specialmente enormi corazzate da guerra e piccoli e agili velivoli biposto dal vago sapore steampunk dette vanship. Sono proprio questi mezzi ad essere al centro dell’anime, in quanto i due protagonisti sono due giovani piloti di vanship, Claus e Lavie, iscritti alla Confederazione delle Vanship di Nordkhya (metropoli di Anatorey), che si guadagnano da vivere col lavoro di corrieri del cielo e con qualche gara di Vanship. Il loro piccolo mondo si allargherà ben presto, fino a coinvolgerli in eventi più grandi di loro, come la guerra tra le due nazioni e con la Gilda stessa. Non svelo però niente dato che la trama è davvero ben strutturata e per nulla banale o prevedibile.
E se la trama è ottima, non da meno è la caratterizzazione psicologica dei personaggi, e non solo dei due protagonisti, ma di tutti i comprimari, Al, Alex, Tatiana, Sophia, Dio, Lucciola e altri, tutti ben caratterizzati, ma soprattutto, cosa più importante, in costante evoluzione. I rapporti tra i personaggi sono molto ben curati, mai statici o banali, gli unici personaggi a non subire evoluzioni sono o quelli che appaiono troppo poco per averne la possibilità, ma anche in questo caso non sono mai banali o piatti, oppure quei rari personaggi gia maturi e sicuri di se e che quindi non necessitano di un evoluzione (come qualcuno dei meccanici della Silvana ad esempio).
Ci sono ancora alcuni dettagli su cui ritengo giusto soffermarmi.
Prima di tutto i titoli dei singoli episodi. Tutti questi traggono ispirazione dal gioco degli scacchi, solitamente a qualche mossa particolare, e il loro significato scacchistico è spesso collegato a qualche evento o personaggio dell’episodio in questione. Per non spoilerare cito ad esempio il solo primo episodio, “First Move” che indica appunto la mossa iniziale in una partita a scacchi, e in questo caso indica il primo movimento di Claus e Lavie, i nostri protagonisti, dove la partita è l’intera vicenda della serie.
Inoltre gli scacchi non saranno una figura rara all’interno della vicenda, dato che la prima volta che incontriamo Dio e Lucciola questi stanno facendo una partita, gioco peraltro preferito dallo stesso Dio. E ancora, una cosa davvero apprezzabile è la partita tra Alex e Reciuse, che rispecchia fedelmente le sorti della guerra in atto, per altro interrotta e aggiornata regolarmente, dove ogni pezzo degli scacchi è un personaggio o un gruppo ben specifico della serie. Per cui se dal punto di vista di Claus e Lavie la “partita” inizia col primo episodio, per altri personaggi quali Alex questa ne è solo l’ultimo atto, infatti la partita con Reciuse è stata sospesa parecchio tempo fa.
Un’altra curiosità invece sarebbe che la Battaglia di Minagith che ci viene mostrata nei primi 2 episodi potrebbe essere più o meno ispirata a quella di Trafalgar tra Napoleone e Orazio Nelson, con anche molti paralleli tra i nomi delle navi di Anatorey e Disith con quelle francesi e inglesi. Per maggiori informazioni al riguardo consiglio questo link(magari è meglio vedersi prima di 2 episodi in questione). (http://www.lastexile.it/nellastoria.html)
Ad alzare ulteriormente il livello gia altissimo di quest’opera è la grandissima attenzione per il background della vicenda. Si avrà l’impressione che il mondo di Last Exile non si limiti a quello che ci viene mostrato nei 26 episodi, o a quello che vedono i 2 protagonisti. Ogni singolo personaggi ha la sua storia personale e il suo passato, che verrà in parte rivelato ma in parte lo si potrà solo intuire da alcuni dialoghi. Lo stesso vale per la storia con la s maiuscola, quella del mondo e dei popoli, ottimamente curata.
E da questo punto di vista è davvero consigliato l’acquisto della collector’s edition della Shin Vision. Lo so, costa molto (210€), però i booklet in omaggio sono davvero ben fatti: contengono numerose informazioni, spiegazioni, dettagli, interviste, disegni, informazioni tecniche e altro. Ad esempio, oltre la spiegazioni di tutti i significati dei titoli, ci saranno anche approfondimenti riassuntivi sull’evoluzione psicologica nell’arco di più episodi di alcuni personaggi o del rapporto tra alcuni di loro. Ad esempio ci saranno le spiegazioni dettagliate sui motivi e sul comportamento di personaggio quali Alex o Dio, oppure sull’evoluzione del rapporto tra Claus e Lavie o tra Tatiana e Alister, con dettagli che magari si perdono da una singola prima visiona o nell’incalzare degli eventi.
Personalmente vidi LE per la prima volta durante l’Anime Night di Mtv, e mi appassionò fin da subito, anche se devo dire che iniziai ad adorarlo dal 13 episodio(“Isolated Pawn”quello con Claus e Tatiana nel deserto per intenderci). Da qui in poi fu un escalation continua e ininterrotta fino alla conclusione finale, splendida. Ricordo che mi piacque cosi tanto, specialmente la colonna sonora che si legava perfettamente alla sigla di chiusura, che ringraziai profondamente Mtv per non averla tagliata (cosa usuale già all’epoca). Al tempo era in grado da solo di tenere alto il livello dell’anime night nonostante la presenza di due comprimari non proprio all’altezza, quali una seconda serie di Inuyasha che iniziava già a mostrare segni di ciclicità e un insipido Cinderella Boy. Ciononostante quella mezz’ora posso dire fosse il nucleo dell’intera settimana, attendendo con ansia il suo arrivo.
Poi rivedendo successivamente la serie in dvd apprezzai maggiormente anche i primi episodi, cogliendo molti particolari che a una prima visione passano inosservati, e forse anche a una seconda. Tuttavia continuo a ritenere la seconda parte una spanna sopra, ma senza nulla togliere alla prima, anch’essa davvero ottima. Diciamo che nella seconda parte si entra nel vivo della storia.
Be in conclusione che dire? Non è una storia eccessivamente complessa; con questo non intendo dire che sia banale, tutt’altro, ma non è complessa quanto un Lain ad esempio. Il che comunque non è necessariamente una cosa negativa, come in questo caso. Come già detto sono pienamente soddisfatto di tutti gli aspetti che compongono un anime: grafica, sonoro, trama, caratterizzazione dei personaggi, cura dei dettagli e del background.
Non mi sembra di esagerare quindi assegnando a questa serie il massimo voto.
Date le premesse a questo punto direi che aspetto con ansia il prossimo anniversario. :)
P.S. solo un dettaglio, il Dio che compare nella serie non ha nulla a che fare con la divinità cristiana, Dio è il suo nome di battesimo, che tra l’altro si pronuncia con la o finale allungata.
Non c’è altro da aggiungere se non un: “HA FATTO L’IMMELMAN!”
E' un anime steam punk buono. Non solo la grafica e l'animazione sono belle, ma anche la musica e soprattutto la sigla finale. La storia, di natura "fantastica" è accattivante/interessante. Certo, per questa storia come per SAMURAI 7 si sono fatti i dovuti adattamenti per renderla adatta a ragazzini più che adulti. Diciamo però che anche un grande la può guardare bene e rimanere soddisfatto. Se amate gli anime di fantasia e avventura privi di demenzialità, LAST EXILE è un buon titolo gradevole. Si merita 8.
è un anime molto bello ed avvincente soprattutto verso la fine.
Alcuni personaggi sono molto affascinanti:
- il comandante: un uomo che viveva solo per la vendetta e che aveva già rinunciato a vivere ancor prima di morire.
- il vicecomandante: innamorata frustrata
- Delphine: il gran Maestro della Gilda, donna dal fascino malefico come il capo di una loggia massonica
- Dio: ragazzo dalle supercapacità e dall' aspetto ambiguo
Altri personaggi sono sicuramente meno interessanti.
Ciò forse dipende dal fatto che mentre i personaggi citati dominano la realtà che li circonda e sono i depositari di tutte le verità (è chiaro che essi sembrano avere le idee estremamente chiare di ciò che accade e che ne lo spettatore ne i due giovani protagonisti comprendono) gli altri personaggi invece la subiscono senza capirci nulla (in questo sono sullo stesso piano dello spettatore)(questo tipo di analisi può valere anche per Evangelion).
Altro elemento che dà valore all' anime è il forte alone di mistero che circonda i vari aspetti della vicenda (la Gilda, gli sconvolgimenti climatici, la guerra tra le due nazioni, ma soprattutto l' Exile)
Infine la conclusione con il 'lieto' fine (o quasi) per nulla stucchevole o forzato.
Alcuni personaggi sono molto affascinanti:
- il comandante: un uomo che viveva solo per la vendetta e che aveva già rinunciato a vivere ancor prima di morire.
- il vicecomandante: innamorata frustrata
- Delphine: il gran Maestro della Gilda, donna dal fascino malefico come il capo di una loggia massonica
- Dio: ragazzo dalle supercapacità e dall' aspetto ambiguo
Altri personaggi sono sicuramente meno interessanti.
Ciò forse dipende dal fatto che mentre i personaggi citati dominano la realtà che li circonda e sono i depositari di tutte le verità (è chiaro che essi sembrano avere le idee estremamente chiare di ciò che accade e che ne lo spettatore ne i due giovani protagonisti comprendono) gli altri personaggi invece la subiscono senza capirci nulla (in questo sono sullo stesso piano dello spettatore)(questo tipo di analisi può valere anche per Evangelion).
Altro elemento che dà valore all' anime è il forte alone di mistero che circonda i vari aspetti della vicenda (la Gilda, gli sconvolgimenti climatici, la guerra tra le due nazioni, ma soprattutto l' Exile)
Infine la conclusione con il 'lieto' fine (o quasi) per nulla stucchevole o forzato.
Già dal primo episodio si capisce l'andamento e le parti salienti sul quale si strutturera' tutto l'anime: le battaglie fantastiche che riproducono tutti gli aspetti delle battaglie reali, nonche' un miscuglio di armamenti di varie epoche (uso dei fucilieri riconducibili ad una certa epoca, navi volanti che segnano ere future) sono ben organizzate, trattate in modo intelligente, dinamico e capaci di far capire davvero cio' che sta succedendo.
I due personaggi gia dalle prime battute fanno capire quale sara' la loro condotta nelle varie situazioni, ovvero un grandissimo attaccamento alla missione affidatagli, incorniciati da atteggiamenti di grande umanita' che li portano ad andare oltre la missione.
Per quanto riguarda questi ultimi, non li trovo nulla di speciale ovvero senza nessuna particolarita che li distingua dal resto, inoltre con il proseguire della serie Lavie perdere di importanza passando da protagonista a personaggio secondario quando invece sarebbe potuta essere sfruttata di piu'. A differenza di Lavie e Claus, il capitano Alex e Dio Eraclea li trovo due personaggi oppostamente affascinanti: il primo un personaggio oscuro, poco loquace, freddo sia nel carattere che nelle decisioni, fulcro della storia in quanto tutti i personaggi si muovono ai fini del suo obbiettivo; il secondo ha un che di strano e di originale tanto da non riuscirlo ad accostare a nessun altro character di altri anime.
Stesso discorso fatto per Lavie credo vali anche per Tatiana, anch'essa infatti sfruttata poco in quanto per al suo carattere aveva tutte le qualita' per poter diventare tra i personaggi piu' rilevanti. Di questa si ha un evoluzione fra la puntata 13 e 14, che si nota durante il resto della serie pero' come gia detto poco sfruttata. Resta comunque un personaggio che mi ha affascinato nella sue riservatezza e professionalita'.
La trama coinvolgente, molto dinamica mai dispersiva (non a caso ho visto 9 puntate di fila senza potermi fermare, fino a che non me lo sono imposto XD) e anche se alcuni particolari o puntate posso sembra inutili o confuse, hanno sempre un loro riferimento reintrecciandosi piu avanti con il resto della trama. I disegni ottimi ed altrettanto anche la CG, che apparte una o due volte in tutto l'anime, sono mescolati in modo sapiente. Musica niente male, anche se qualche volta vi e' un sottofondo piu adatto ad anime ambientati in era medioevali, ma che comunque si sanno far apprezzare con il proseguire della serie.
Altamente consigliata la visione.
I due personaggi gia dalle prime battute fanno capire quale sara' la loro condotta nelle varie situazioni, ovvero un grandissimo attaccamento alla missione affidatagli, incorniciati da atteggiamenti di grande umanita' che li portano ad andare oltre la missione.
Per quanto riguarda questi ultimi, non li trovo nulla di speciale ovvero senza nessuna particolarita che li distingua dal resto, inoltre con il proseguire della serie Lavie perdere di importanza passando da protagonista a personaggio secondario quando invece sarebbe potuta essere sfruttata di piu'. A differenza di Lavie e Claus, il capitano Alex e Dio Eraclea li trovo due personaggi oppostamente affascinanti: il primo un personaggio oscuro, poco loquace, freddo sia nel carattere che nelle decisioni, fulcro della storia in quanto tutti i personaggi si muovono ai fini del suo obbiettivo; il secondo ha un che di strano e di originale tanto da non riuscirlo ad accostare a nessun altro character di altri anime.
Stesso discorso fatto per Lavie credo vali anche per Tatiana, anch'essa infatti sfruttata poco in quanto per al suo carattere aveva tutte le qualita' per poter diventare tra i personaggi piu' rilevanti. Di questa si ha un evoluzione fra la puntata 13 e 14, che si nota durante il resto della serie pero' come gia detto poco sfruttata. Resta comunque un personaggio che mi ha affascinato nella sue riservatezza e professionalita'.
La trama coinvolgente, molto dinamica mai dispersiva (non a caso ho visto 9 puntate di fila senza potermi fermare, fino a che non me lo sono imposto XD) e anche se alcuni particolari o puntate posso sembra inutili o confuse, hanno sempre un loro riferimento reintrecciandosi piu avanti con il resto della trama. I disegni ottimi ed altrettanto anche la CG, che apparte una o due volte in tutto l'anime, sono mescolati in modo sapiente. Musica niente male, anche se qualche volta vi e' un sottofondo piu adatto ad anime ambientati in era medioevali, ma che comunque si sanno far apprezzare con il proseguire della serie.
Altamente consigliata la visione.
Piacevolissima serie, curata nella grafica e con uno splendido opening. La trama, a volte, non è condotta in maniera lineare, e manca inoltre degli innumerevoli riferimenti filosofici che caratterizzano altre serie che, personalmente, mi intrigano di più. Altro piccolo appunto è la non eccelsa caratterizzazione dei due protagonisti. Al di là di questo, alcune trovate mi hanno fatto rimanere a bocca aperta (mi riferisco, in particolare, al combattimento di Luciola davanti a Maestro Delphine). Non è la miglior serie mai fatta, ma rimane un ottimo prodotto.
Anime eccellente dal punto di vista dell'animazione e della grafica, l'ho trovato molto piacevole e l'ho visto davvero con gusto. La trama non è molto articolata, ma nonostante questo riesce ad incuriosire (grazie anche alle storie dei suoi personaggi). Un poco scialbi i protagonisti Claus e Lavi; figo, testardo e misterioso il comandante Alex (l'unico che non evolve durante tutta la narrazione), meritevoli della corona d'alloro x "migliori personaggi" Lucciola e sopra tutti Dio Eraclea , provocatore, eccentrico, burlone, affettuoso, simpatico e svitato, commuove con la sua vicenda e la sua fine poco felice. Simpatico anche Mallin. Vale la pena vederlo (anche se esiste di meglio).
Quando penso a Last Exile mi viene in mente la leggerezza con la quale mi ha tenuto compagnia ogni martedì sera (vecchia cara MTV) e penso che se un cartone, per quella ventina di minuti che dura, riesce a farti passare di mente le magagne della giornata, bhe, perlomeno si merita un bel voto no? Ammetto che forse 9 è un po' esagerato, però esplorando il sito mi sono reso conto che la media dei voti è piuttosto altina, perciò... Sì, è vero che nel finale si perde un po' la bussola, è vero che non tutti i personaggi sono sviluppati a dovere (ma diciamocelo, mancava anche il tempo materiale, e alla fine è stata privilegiata la narrazione), e poi c'è tutto il discorso sull'uso della computer grafica ecc ecc... ma insomma, e se su tutto questo ci mettessimo un bel chissenefrega? Last Exile è un'atmosfera, a volte spensierata a volte no, certo forse non filosofica, ma senz'altro capace di far passare parecchie belle serate. Ragazzi, non credete che possa bastare?
L'ho seguito tutto, mi ha stupito veramente l'originalità delle ambientazioni, soprattutto il "parallelismo" tra la società ipotetica dell'anime e quella reale, differenti solo per tecnologie e mondi di appartenenza, ci si ritrova infatti in un mondo nemmeno tanto fantastico, una volta che ci si immerge nelle atmosfere della storia e degli ambienti, per la verità un po' cupi, si è partecipi delle situazioni vissute dai protagonisti.
Concorrono a fare di questo anime un eccellente prodotto una trama non semplice, ma delineata nella quale le storie dei singoli personaggi si intrecciano creando un ambiente molto umano, all'interno del quale vengono affrontate tematiche come la guerra, la politica, la solitudine, e l'amore.
Lo consiglio a tutti, è molto bello!!
Concorrono a fare di questo anime un eccellente prodotto una trama non semplice, ma delineata nella quale le storie dei singoli personaggi si intrecciano creando un ambiente molto umano, all'interno del quale vengono affrontate tematiche come la guerra, la politica, la solitudine, e l'amore.
Lo consiglio a tutti, è molto bello!!
Posto che sono abbastanza basso nei voti, che credo non darei 10 a nessuno, e che essenzialmente il mio range di voti va da 9 a 3 beh, a Last Exile non riesco a dare più di 6, un anime con idee, molte idee, ma che non è riuscito ad appassionarmi realmente. Le premesse erano ottime, molto bella l'ambientazione stile Steamboy, buono l'uso della CG non invadente e mai a sproposito, ma la trama alla lunga si sfilaccia, troppa carne al fuoco poco cotta... probabilmente fosse stato realizzato in più episodi avrebbe potuto sviluppare meglio i molti personaggi e le loro storie che vengono invece solo accennate (alludo ai personaggi secondari che pure avevano potenzialità narrative mica da ridere).
Ottima la CG, ben fatta e mai invadente... non ci si fa quasi caso.
Ottima anche l'opening, decisamente sopra le righe.
Da notare come quasi tutti i titoli degli episodi siano riferimanti a termini scacchistici, anche se raramente si capisce fino in fondo il riferimento alla puntata.
Gli scacchi sono una costante,come un filo rosso che unisce tutti gli episodi.
La caratterizzazione dei personaggi merita qualche osservazione: innanzi tutto si nota che quasi tutti sono disposti a coppie, dal carattere inverso. La loro caratterizzazione a ben guardare non è fatta benissimo... molto spesso questipersonaggi hanno una storia alle spalle che determina le loro azioni, senza che la loro psicologia venga ulteriormente approfondita. Ciònonostante non ci si fa caso, perhè il punto di forza dei personaggi non è la caratterizzazione, quanto il carisma. Emblematico in questo senso è Alex: alla fine non è altro che un ottimo stratega che porta il peso di una tragedia sulle spalle... ma sprizza carisma da tutti i pori, è assolutamente bellissimo (forse un po' troppo passivo nelle ultime puntate).
Dopo i primi episodi più di azione la trama si stabilizza, e dall'episodio 6 in poi inizia a prendere. Tocca il culmine nel 15, Fairy Chess, si stabilizza per qualche episodio e poi si entra nel finale, che può piacere come no. Ad ogni modo, io ed altri siamo concordi nell'affermare che la serie è molto triste... è vero che sono un caso limite, maho pianto per metà dell'ultima puntata e parte della 23, Castling Lucciola.
Il senso di incompiuto attraversa tutta la serie; tantissime cose, anche importanti, non sono spiegate se non con vaghi accenni. Io tuttavia non credo che sia un elemento di demerito, quanto piuttosto una strategia narrativa che hanno deciso di adottare, che può piacere o meno. In un certo senso dà l'idea di essere catapultati in un mondo del quale si conosce pochissimo, che si scopre, seppur in maniera incompleta, durante lo svolgimento della storia.
Per concludere, la produzione mi è piaciuta veramente tanto, seppur non arrivi a vette elevate come altri capolavori. Lo consiglio a tutti.
Ottima anche l'opening, decisamente sopra le righe.
Da notare come quasi tutti i titoli degli episodi siano riferimanti a termini scacchistici, anche se raramente si capisce fino in fondo il riferimento alla puntata.
Gli scacchi sono una costante,come un filo rosso che unisce tutti gli episodi.
La caratterizzazione dei personaggi merita qualche osservazione: innanzi tutto si nota che quasi tutti sono disposti a coppie, dal carattere inverso. La loro caratterizzazione a ben guardare non è fatta benissimo... molto spesso questipersonaggi hanno una storia alle spalle che determina le loro azioni, senza che la loro psicologia venga ulteriormente approfondita. Ciònonostante non ci si fa caso, perhè il punto di forza dei personaggi non è la caratterizzazione, quanto il carisma. Emblematico in questo senso è Alex: alla fine non è altro che un ottimo stratega che porta il peso di una tragedia sulle spalle... ma sprizza carisma da tutti i pori, è assolutamente bellissimo (forse un po' troppo passivo nelle ultime puntate).
Dopo i primi episodi più di azione la trama si stabilizza, e dall'episodio 6 in poi inizia a prendere. Tocca il culmine nel 15, Fairy Chess, si stabilizza per qualche episodio e poi si entra nel finale, che può piacere come no. Ad ogni modo, io ed altri siamo concordi nell'affermare che la serie è molto triste... è vero che sono un caso limite, maho pianto per metà dell'ultima puntata e parte della 23, Castling Lucciola.
Il senso di incompiuto attraversa tutta la serie; tantissime cose, anche importanti, non sono spiegate se non con vaghi accenni. Io tuttavia non credo che sia un elemento di demerito, quanto piuttosto una strategia narrativa che hanno deciso di adottare, che può piacere o meno. In un certo senso dà l'idea di essere catapultati in un mondo del quale si conosce pochissimo, che si scopre, seppur in maniera incompleta, durante lo svolgimento della storia.
Per concludere, la produzione mi è piaciuta veramente tanto, seppur non arrivi a vette elevate come altri capolavori. Lo consiglio a tutti.
Niente male davvero. La grafica è indubbiamente ottima, perde la psicologia dei personaggi, ma non si può nagare che se avessero calcato quest'aspetto avrebbe perso quella velocità nella trama che è il punto di forza dell'intera opera. Non pone domande filosofiche, non ti fà crescere interiormente, non ti tiene sveglio la notte. Smuove dentro di te una sola, semplice domanda: "Che succede dopo?", ma lo fà continuamente. Non credo verrà ricordato nelle generazioni a venire, non è particolarmente originale. Eppure l'ambientazione ti prende e ti porta via lontano, verso altri mondi e altre storie. Da vedere in pantofole, ma inevitabilmente tutto d'un fiato.
Va bene, la compur grafica è bella, usata con criterio e piuttosto efficace. La storia di base ha un'ottima impalcatura, l'ambientazione mi è sembrata originale e i personaggi caratterizzati discretamente. Eppure, malgrado questi ingredienti così gustosi, questo anime sa di poco.
La storia si sviluppa bene nei primi episodi; poi man mano rallenta, perde colpi, si sfilaccia in una serie di sottotrame troppo poco approfondite e quindi solo dispersive. Last Exile si ritrova con i due episodi finali, quelli diligentemente delegati alla chiusura, con una serie di strade da ricongiungere e di porte da chiudere. Ma il materiale sembra essere troppo e sfuggire di mano. Forse è per questo che le "promesse" del racconto vengono abbandonate e il tutto viene chiuso con quattro colpi di accetta, creando un elegante quadratone, che appaga assai poco le spettative dello spettatore.
Da parte sua la regia tenta di aiutare lo sviluppo del racconto con un montaggio alternato calcolato con precisione. Ma anche qui con scarsi risultati: si salta da una situazione all'altra soffermandosi poco tempo, in molti casi troppo poco per poter esprimere quello che la situazione descritta avrebbe da dire. Scopo di tale montaggio sarebbe quello di creare delle sospensioni, i così detti cliffhanger, ma la maggior parte delle volte il risultato è ben altro, e alla lunga questo spezzettamento eccessivo e poco riuscito rischia di danneggiare il racconto più che aumentarne la suspence.
Last Exile vuole essere diverse cose, ma non riesce ad arrivare fino in fondo: vuole essere una serie di azione, ma non tiene con il fiato sospeso; ci sono dei legami forti e dei sentimenti, ma non toccano nel profondo; ci sono dei misteri, ma molti più sbadigli. Come dire, forse c'è poco cuore.. e ogni tentativo espressivo si ferma alla dimostrazione dei fatti, o va poco più in là.
Insomma, ancora una volta delle buone potenzialità si congelano in una forma bella quanto algida. E ancora una volta a risentirne è la sostanza.
La storia si sviluppa bene nei primi episodi; poi man mano rallenta, perde colpi, si sfilaccia in una serie di sottotrame troppo poco approfondite e quindi solo dispersive. Last Exile si ritrova con i due episodi finali, quelli diligentemente delegati alla chiusura, con una serie di strade da ricongiungere e di porte da chiudere. Ma il materiale sembra essere troppo e sfuggire di mano. Forse è per questo che le "promesse" del racconto vengono abbandonate e il tutto viene chiuso con quattro colpi di accetta, creando un elegante quadratone, che appaga assai poco le spettative dello spettatore.
Da parte sua la regia tenta di aiutare lo sviluppo del racconto con un montaggio alternato calcolato con precisione. Ma anche qui con scarsi risultati: si salta da una situazione all'altra soffermandosi poco tempo, in molti casi troppo poco per poter esprimere quello che la situazione descritta avrebbe da dire. Scopo di tale montaggio sarebbe quello di creare delle sospensioni, i così detti cliffhanger, ma la maggior parte delle volte il risultato è ben altro, e alla lunga questo spezzettamento eccessivo e poco riuscito rischia di danneggiare il racconto più che aumentarne la suspence.
Last Exile vuole essere diverse cose, ma non riesce ad arrivare fino in fondo: vuole essere una serie di azione, ma non tiene con il fiato sospeso; ci sono dei legami forti e dei sentimenti, ma non toccano nel profondo; ci sono dei misteri, ma molti più sbadigli. Come dire, forse c'è poco cuore.. e ogni tentativo espressivo si ferma alla dimostrazione dei fatti, o va poco più in là.
Insomma, ancora una volta delle buone potenzialità si congelano in una forma bella quanto algida. E ancora una volta a risentirne è la sostanza.
Last Exile, diciamolo subito, è un anime che per due terzi della sua durata non sbaglia un colpo, personaggi interessanti, un'ambientazione ben pensata e una buona colonna sonora... purtroppo però, verso la fine molto di tutto ciò va perso, i personaggi si banalizzano le loro storie personali si confondono o rimangono insolute, lo stesso si può dire per la trama generale che lascia i suoi misteri tali.
In conclusione un prodotto tuttto sommato buono ma che sul finale potrebbe deludere non poco, soprattutto chi odia le trame ricche di misteri che alla fine collassano su se stesse.
In conclusione un prodotto tuttto sommato buono ma che sul finale potrebbe deludere non poco, soprattutto chi odia le trame ricche di misteri che alla fine collassano su se stesse.
Apertura:
Mega-siglona trans-pop-steam-punk.
"Cloud age simphony" è il titolo.
Anche solo sentendo questa canzone una persona potrebbe pensare ad un prodotto eccessivamente "sborone" con tante pretese e poca sostanza.
Non è così. Proprio no!
Last Exile è il chiaro esempio di come, senza cercare di essere eccessivamente estremi, si possa costruire un anime tecnicamente buono, appassionante e coinvolgente.
La trama è credibile, ricca di colpi di scena, i personaggi molto ben caratterizzati e ben inseriti nel background (realizzato anch'esso a regola d'arte).
D'altro canto il nome Range Murata non è il nome di un cretino qualunque...
Mai visto, dico MAI uno steam punk di questo livello.
Inoltre molti personaggi si prestano ad essere ricordati, e questa è una prerogativa esclusiva dei classici dell'animazione.
Cito tra tutti l'emblematico Alex, comandante della Silvana e l'eclettico Dioh.
Se proprio devo trovare (a fatica) dei difetti posso dire di non essere completamente convinto dell'animazione , in alcuni punti: soprattutto nelle scene d'azione che non sono assolutamente all'altezza di quello studio Gonzo ci ha mostrato tutta la sua classe in prodotti dello stampo di "Basilisk".
Comunque i duelli aerei compensano ampiamente.
E mentre Klauss si staglia nel cielo abbagliandoci col suo "Himmelmann" noi tutti canteremo in coro:
" Just keep on trying, keep on flying I will be the light...."
Mega-siglona trans-pop-steam-punk.
"Cloud age simphony" è il titolo.
Anche solo sentendo questa canzone una persona potrebbe pensare ad un prodotto eccessivamente "sborone" con tante pretese e poca sostanza.
Non è così. Proprio no!
Last Exile è il chiaro esempio di come, senza cercare di essere eccessivamente estremi, si possa costruire un anime tecnicamente buono, appassionante e coinvolgente.
La trama è credibile, ricca di colpi di scena, i personaggi molto ben caratterizzati e ben inseriti nel background (realizzato anch'esso a regola d'arte).
D'altro canto il nome Range Murata non è il nome di un cretino qualunque...
Mai visto, dico MAI uno steam punk di questo livello.
Inoltre molti personaggi si prestano ad essere ricordati, e questa è una prerogativa esclusiva dei classici dell'animazione.
Cito tra tutti l'emblematico Alex, comandante della Silvana e l'eclettico Dioh.
Se proprio devo trovare (a fatica) dei difetti posso dire di non essere completamente convinto dell'animazione , in alcuni punti: soprattutto nelle scene d'azione che non sono assolutamente all'altezza di quello studio Gonzo ci ha mostrato tutta la sua classe in prodotti dello stampo di "Basilisk".
Comunque i duelli aerei compensano ampiamente.
E mentre Klauss si staglia nel cielo abbagliandoci col suo "Himmelmann" noi tutti canteremo in coro:
" Just keep on trying, keep on flying I will be the light...."
Mi dispiace abbassargli la media ma assolutamente non merita un nove secondo me.
La trama è anche caruccia e il disegno e le animazioni sono anche da 8 o 9 pero' c'è quel qualcosa di inespresso e che manca propio...
Trovo i personaggi troppo "caricati", sembrano troppo personaggi e non si discostano mai da precisi schemi e questo li fa sembrare parte di una storia prestabilita e non veritieri.
Bello molto bello last exile , direi un bel 7 da vedere ma non da rivedere piu' volte, e questa cosala dice lunga.
In conclusione: peccato poteva essere acido come Neon Genesis Evangelion, ma avrebbe preso un voto piu' alto almeno.
La trama è anche caruccia e il disegno e le animazioni sono anche da 8 o 9 pero' c'è quel qualcosa di inespresso e che manca propio...
Trovo i personaggi troppo "caricati", sembrano troppo personaggi e non si discostano mai da precisi schemi e questo li fa sembrare parte di una storia prestabilita e non veritieri.
Bello molto bello last exile , direi un bel 7 da vedere ma non da rivedere piu' volte, e questa cosala dice lunga.
In conclusione: peccato poteva essere acido come Neon Genesis Evangelion, ma avrebbe preso un voto piu' alto almeno.
Un Anime che non avevo considerato interessante... avevo visto qualche episodio su MTV ma non pensavo di prenderlo sul serio... inevitabile è arrivata la smentita, per un Anime dall'ambientazione superbamente sfruttata... a tratti però risulta confuso e la storia non pienamente spiegata mentre i personaggi, a dispetto di episodi incentrati solo sulla loro storia, non danno l'idea di spessore in maniera convincente... Dopo momenti di esaltazione pura verso metà in cui ogni episodio era come una boccata d'aria, il finale l'ho trovato profondamente deludente e piatto. Insomma lascia l'amaro in bocca
Anime veramente ottima fattura! La Computer Grafica è stata utilizzata al meglio: ha reso i combattimenti delle navi da guerra avvincenti, ha permesso alle Vanship di sviluppare spettacolari movimenti e acrobazie.
La storia è ben pensata, è articolata,un pò incomprensibile all'inizio, ma già da metà serie (da quando Alex racconta a Claus la vera storia sulla morte dei loro genitori e sulla Vanship) si può cominciare a piazzare i tasselli al punto giusto per creare una trama lineare, una trama tutto sommato non difficile (nulla paragonato a Evangelion).
Ottima la sigla d'apertura sia per la musica che per le immagini.
Articolati anche i caratteri dei personaggi e ben definiti, forse pure molto idealisti, che alla lunga può stancare, da 10 e lode il personaggio di Lavi!
Forse definirei un pò troppo innaturali i movimenti di Claus, troppo lenti(osservare per esempio quando Claus, Lavi e Al rientrano dentro la Silvana dopo la chiacchierata con Sophia sul ponte di volo,veramente un bradipo!!!)e sinceramente mi pare che i personaggi siano leggermente tondeggianti(specie i due ragazzi).
Comunque sia l'anime è veramente notevole e vale proprio la pena di averlo nella propria collezione di cartoni! Consigliatissimo!
La storia è ben pensata, è articolata,un pò incomprensibile all'inizio, ma già da metà serie (da quando Alex racconta a Claus la vera storia sulla morte dei loro genitori e sulla Vanship) si può cominciare a piazzare i tasselli al punto giusto per creare una trama lineare, una trama tutto sommato non difficile (nulla paragonato a Evangelion).
Ottima la sigla d'apertura sia per la musica che per le immagini.
Articolati anche i caratteri dei personaggi e ben definiti, forse pure molto idealisti, che alla lunga può stancare, da 10 e lode il personaggio di Lavi!
Forse definirei un pò troppo innaturali i movimenti di Claus, troppo lenti(osservare per esempio quando Claus, Lavi e Al rientrano dentro la Silvana dopo la chiacchierata con Sophia sul ponte di volo,veramente un bradipo!!!)e sinceramente mi pare che i personaggi siano leggermente tondeggianti(specie i due ragazzi).
Comunque sia l'anime è veramente notevole e vale proprio la pena di averlo nella propria collezione di cartoni! Consigliatissimo!
Last Exile è probabilmente uno degli anime più importanti di questi primi anni del nuovo secolo. Tralascio i commenti sulla realizzazione tecnica che è superba. Personalmente non avevo mai visto la CG così ben integrata in un anime "disegnato". La storia è assolutamente meravigliosa...adorerete i personaggi che si muovono in un contesto "Fantasy-Steampunk" assolutamente eccellente. Lo sviluppo che segue quello di una partita di scacchi in cui i personaggi sono le pedine è perfetto. Mai scontato, mai banale, sempre coinvolgente...
Imperdibile.
Imperdibile.
Ho sempre trovato il genere steampunk molto affascinante, decisamente di più della "semplice" fantascienza.
E devo dire che l'ambientazione di Last EXILE è una delle più affascinanti mai concepite... tutto si svolge nel cielo, in un tripudio di macchine volanti, eliche e vapore.
Realizzazione tecnica da paura, colonna sonora solenne e imponente, perfetta soprattutto nelle scene di battaglia. Ottimi personaggi (DIO e Moran Shetland su tutti) si muovono in una storia oltremodo avvincente che vi terrà col fiato sospeso fino allo sconvolgente finale.
Edizione italiana buona, a parte qualche pasticcio con alcuni nomi e qualche dialogo che poteva essere adattato meglio qua e là.
Un anime superlativo, assolutamente da vedere :)
E devo dire che l'ambientazione di Last EXILE è una delle più affascinanti mai concepite... tutto si svolge nel cielo, in un tripudio di macchine volanti, eliche e vapore.
Realizzazione tecnica da paura, colonna sonora solenne e imponente, perfetta soprattutto nelle scene di battaglia. Ottimi personaggi (DIO e Moran Shetland su tutti) si muovono in una storia oltremodo avvincente che vi terrà col fiato sospeso fino allo sconvolgente finale.
Edizione italiana buona, a parte qualche pasticcio con alcuni nomi e qualche dialogo che poteva essere adattato meglio qua e là.
Un anime superlativo, assolutamente da vedere :)
Peccato, peccato davvero. Last Exile aveva le potenzialità per entrare nell'olimpo dell'animazione, invece dopo un inizio promettente la trama si perde un po' per concludersi con un finale a mio avviso deludente, banale e scontato (non voglio spoilerare, ma la questione Mullin non mi è andata proprio giù).
Di certo però non vanno negati dei meriti a questa serie, primo dei quali quello di integrare perfettamente la CG (niente effetto tipo pugno in un occhio come in Blue Submarine no. 6 o in Full Metal Panic). Anche l'ambientazione è molto originale e le musiche sono orecchiabili.
Insomma, manca quel quid in più, ma cmq bastava da solo a farmi seguire la anime night su MTV.
Di certo però non vanno negati dei meriti a questa serie, primo dei quali quello di integrare perfettamente la CG (niente effetto tipo pugno in un occhio come in Blue Submarine no. 6 o in Full Metal Panic). Anche l'ambientazione è molto originale e le musiche sono orecchiabili.
Insomma, manca quel quid in più, ma cmq bastava da solo a farmi seguire la anime night su MTV.
Finalmente su MTV è iniziata la trasmissione della serie (ore 21,30 del solito martedì). Splendido anime, con regia superlativa e soprattutto un tratto grafico molto bello, morbido ed efficace nel rappresentare ogni particolare sia dei personaggi che dell'ambiente in cui la storia si dipana. Musiche di grande effetto ma, ripeto, è soprattutto la regia e la sceneggiatura che rendono questo nuovo anime un capolavoro da godersi appieno!
Mi auguro che la prima puntata sia solo il prodromo di quanto si potrà godere nel prosieguo della storia!
Ciao a tutti!
Mi auguro che la prima puntata sia solo il prodromo di quanto si potrà godere nel prosieguo della storia!
Ciao a tutti!
Questa serie ha un'ottima realizzazione grafica CG e bellissimi fondali, oltre ha un evocativo mix di elementi di storia e fantascienza, ma il sua vero punto di forza e' la storia che si sviluppa come una partita a scacchi, a cui si ispirano i titoli di molti episodi, lentamente all'inizio, per procedere con fasi di impostazione e sviluppo, sempre piu' serrate. I caratteri dei vari personaggi si delineano man mano e non e' raro ved che personaggi inizialmente solo intravisti, diventino piu' importanti con all'evolversi della storia.