Scryed
Dopo un gigantesco fenomeno naturale, Il Grande Sollevamento, nella prefettura di Kanagawa iniziano a nascere gli Alter, individui dotati di incredibili super-poteri. Interessata a studiare questi mutanti, la misteriosa organizzazione Hold ottiene il permesso dal governo di creare nella zona una gigantesca città/fortezza, Lost Ground, utilizzando alcuni Alter per formare un esercito privato che mantenga l'ordine, la Holy. Kazuma è un giovane e potente Alter che vive fuori da Lost Ground e che si procura da vivere per sé e la giovanissima Kanami svolgendo lavoretti illegali per il suo amico Kimishima. La sua vita cambierà quando verrà sconfitto e catturato da uno dei più forti guerrieri di Holy, Ryuho...
Combattimenti, combattimenti e ancora combattimenti: strano accettare dopo "Infinite Ryvius" una storia di tutt'altro genere, passando dal dramma psicologico allo shonen action più puro, ma è così che va il mondo e nel 2001 Goro Taniguchi ha modo di dimostrare la sua abilità anche in questo campo, gettando le basi per un' "animegrafia" che, nella sua interezza, contemplerà in egual misura, quasi a suggerire due facce della stessa medaglia, sia storie di una certa profondità psicologica che quelle di semplicissimi, quasi primitivi combattimenti, pur non rinunciando a un'autorialità unica che farà splendere entrambi. Al suo secondo lavoro ritrova lo sceneggiatore Yousuke Kurada e il chara designer Hisashi Hirai, provenienti come lui da Ryvius, creando una bizzarra commistione tra gli X-Men e Jojo, "s-CRY-ed", dietro il cui enigmatico titolo (il cui senso è rivelato solo nel manga uscito successivamente) si cela una produzione di un certo carisma per gli amanti delle scazzottate.
Se è inevitabile un intreccio di linearità estrema, vista la natura disimpegnata dell'opera, e la mancanza di caratterizzazioni clamorose (tolti i due protagonisti, i comprimari sono spacconi che vivono per la semplice lotta e le ragazze dei soprammobili innamorati del bel tenebroso di turno che giustamente non le calcola di striscio), non si può negare il mestiere dietro alla sua messa in scena. "s-CRY-ed" esprime gli irriducibili tratti del genere - mille schermaglie coi tirapiedi del cattivo, boss di fine livello, qualche morto per aumentare il tasso di dramma, power-up vari, sacrifici, immolazioni e cambi di fazione, senza dimenticare i soliti, perfidi complotti governativi dietro cui sta il classico villain monocaratterizzato e dalle manie da grandezza - ma è ben diretto, con personaggi principali azzeccati e una fervida fantasia nell'inventare i super poteri che i vari Alter usano contro Kazuma e Ryuho, tra velocità sovraumane, particelle che si trasformano in armi mastodontiche, uso degli elementali, entità che si materializzano dal nulla come gli Stand di Jojo etc. Si vede che il regista conosce le regole del genere e sa bene come sfruttarle, dirigendo una storia superficiale quanto si vuole ma perfetta da guardare a cervello spento, la vera dimensione dove si esprime la dignità di "s-CRY-ed".
Certo, alla fine l'opera non è certo nella lista delle priorità tra i lavori di Goro Taniguchi da recuperare: è diretta con brio, avvincente al punto che si divorano facilmente episodi su episodi, ma incapace di risvegliare particolari emozioni nei momenti drammatici, senza contare gli attori che non evolvono mai. Cause, queste, da imputare a una sceneggiatura abbastanza banale, ma anche al comparto action esagerato, basato su un numero fin troppo elevato di combattimenti ininfluenti, talvolta non coreografati in modo impeccabile (a scontri adrenalinici e dalla possente fisicità ne seguono altri poco ispirati o animati svogliatamente). Neanche le musiche e i disegni riescono a dire qualcosa: anonima la soundtrack, mentre il tratto grafico di Hirai, colorato ed essenziale, perfetto in serie drammatiche (o in futuro robotiche, come "Gundam SEED", "Fafner", etc.) nel contribuire a un effetto shock, in una storia "ignorante" di mazzate è sprecato, fuori contesto. Ma pur a fronte di tutti questi problemi, spunti interessanti non mancano: i primi tredici episodi di introduzione si rivelano intriganti grazie al carisma dell'immaturo Kazuma e ai bizzarri combattimenti che lo riguardano. Il ragazzo è irresistibile nella sua totale mancanza di intelligenza, un primitivo che conosce solo il linguaggio dei pugni per vivere e rinuncia a qualsiasi buon senso pur di prendersi la sua rivincita verso l'unico uomo che lo abbia mai sconfitto, il gelido Ryuho. Le puntate si guardano con piacere, e il drammatico colpo di scena che chiude il primo atto è sentito. Poi però la storia si adagia su binari di discreta banalità, l'assenza di twist veramente spiazzanti si fa sentire, e un po' tutti i personaggi della vicenda seguono un destino ampiamente pronosticabile. L'impressione iniziale positiva inizia a scemare gradualmente e "s-CRY-ed" diventa niente di più che una semplice, per quanto apprezzabilissima, serie d'azione.
Molto più interessanti le graffiate d'autore: Goro Taniguchi esprime nuovamente la sua inventiva rimaneggiando le immagini della sigla d'apertura (usata casualmente in tre varianti diverse, ognuna dedicata a un determinato personaggio), stravolgendo i cliché di carattere sentimentale (chi tra Scheris e Mimori farà suo Ryuho?); facendo iniziare nuovamente la storia portante, come un orologio, esattamente a metà serie, e concludendo l'intera vicenda in soli ventiquattro episodi. Gli ultimi due, spiazzanti, mostrano una interminabile scazzottata finale, senza reale senso, che si presta a stimolanti chiavi di lettura: un burrascoso commiato dall'età giovanile? Un simbolico rifiuto di adeguarsi alle regole della società? Inno alla vitalità giovanile o alla virilità di due uomini che lottano per onorare il valore dell'altro? Autorialissima, memorabile presa in giro?
"s-CRY-ed" è tutto questo e anche di più, uno shonen-anime a suo modo banale, ma non privo di svariate intuizioni capaci di galvanizzare gli appassionati di un genere che dai tempi di "Dragon Ball" ha saputo reinventarsi poco. Rimarrà alla memoria per le carismatiche figure dei suoi due eroi, la testa calda Kazuma e il calcolatore Ryuho, innovando il genere con la trovata dei fenomeni naturali/alieni/divini (scegliete voi) che cadono su una zona del Giappone portando i nascituri nelle vicinanze a ereditare incredibili poteri, come ci attestano "Sacred Seven", sempre Sunrise, e il "Guilty Crown" di casa Production I.G. Prove evidenti del successo in madrepatria di "s-CRY-ed", rievocato addirittura dieci anni dopo con due OVA riassuntivi e celebrativi nuovamente diretti da Goro Taniguchi. Sicuramente un titolo minore del regista, ma rimane una serie action con una identità precisa. Non sviluppata benissimo tenendo conto delle sue potenzialità, ma ha i suoi momenti che valgono la visione, magari come preparazione al successivo, fantastico "GUNxSWORD" dove Taniguchi realizza per davvero un capolavoro dell'animazione 100% disimpegnata.
Combattimenti, combattimenti e ancora combattimenti: strano accettare dopo "Infinite Ryvius" una storia di tutt'altro genere, passando dal dramma psicologico allo shonen action più puro, ma è così che va il mondo e nel 2001 Goro Taniguchi ha modo di dimostrare la sua abilità anche in questo campo, gettando le basi per un' "animegrafia" che, nella sua interezza, contemplerà in egual misura, quasi a suggerire due facce della stessa medaglia, sia storie di una certa profondità psicologica che quelle di semplicissimi, quasi primitivi combattimenti, pur non rinunciando a un'autorialità unica che farà splendere entrambi. Al suo secondo lavoro ritrova lo sceneggiatore Yousuke Kurada e il chara designer Hisashi Hirai, provenienti come lui da Ryvius, creando una bizzarra commistione tra gli X-Men e Jojo, "s-CRY-ed", dietro il cui enigmatico titolo (il cui senso è rivelato solo nel manga uscito successivamente) si cela una produzione di un certo carisma per gli amanti delle scazzottate.
Se è inevitabile un intreccio di linearità estrema, vista la natura disimpegnata dell'opera, e la mancanza di caratterizzazioni clamorose (tolti i due protagonisti, i comprimari sono spacconi che vivono per la semplice lotta e le ragazze dei soprammobili innamorati del bel tenebroso di turno che giustamente non le calcola di striscio), non si può negare il mestiere dietro alla sua messa in scena. "s-CRY-ed" esprime gli irriducibili tratti del genere - mille schermaglie coi tirapiedi del cattivo, boss di fine livello, qualche morto per aumentare il tasso di dramma, power-up vari, sacrifici, immolazioni e cambi di fazione, senza dimenticare i soliti, perfidi complotti governativi dietro cui sta il classico villain monocaratterizzato e dalle manie da grandezza - ma è ben diretto, con personaggi principali azzeccati e una fervida fantasia nell'inventare i super poteri che i vari Alter usano contro Kazuma e Ryuho, tra velocità sovraumane, particelle che si trasformano in armi mastodontiche, uso degli elementali, entità che si materializzano dal nulla come gli Stand di Jojo etc. Si vede che il regista conosce le regole del genere e sa bene come sfruttarle, dirigendo una storia superficiale quanto si vuole ma perfetta da guardare a cervello spento, la vera dimensione dove si esprime la dignità di "s-CRY-ed".
Certo, alla fine l'opera non è certo nella lista delle priorità tra i lavori di Goro Taniguchi da recuperare: è diretta con brio, avvincente al punto che si divorano facilmente episodi su episodi, ma incapace di risvegliare particolari emozioni nei momenti drammatici, senza contare gli attori che non evolvono mai. Cause, queste, da imputare a una sceneggiatura abbastanza banale, ma anche al comparto action esagerato, basato su un numero fin troppo elevato di combattimenti ininfluenti, talvolta non coreografati in modo impeccabile (a scontri adrenalinici e dalla possente fisicità ne seguono altri poco ispirati o animati svogliatamente). Neanche le musiche e i disegni riescono a dire qualcosa: anonima la soundtrack, mentre il tratto grafico di Hirai, colorato ed essenziale, perfetto in serie drammatiche (o in futuro robotiche, come "Gundam SEED", "Fafner", etc.) nel contribuire a un effetto shock, in una storia "ignorante" di mazzate è sprecato, fuori contesto. Ma pur a fronte di tutti questi problemi, spunti interessanti non mancano: i primi tredici episodi di introduzione si rivelano intriganti grazie al carisma dell'immaturo Kazuma e ai bizzarri combattimenti che lo riguardano. Il ragazzo è irresistibile nella sua totale mancanza di intelligenza, un primitivo che conosce solo il linguaggio dei pugni per vivere e rinuncia a qualsiasi buon senso pur di prendersi la sua rivincita verso l'unico uomo che lo abbia mai sconfitto, il gelido Ryuho. Le puntate si guardano con piacere, e il drammatico colpo di scena che chiude il primo atto è sentito. Poi però la storia si adagia su binari di discreta banalità, l'assenza di twist veramente spiazzanti si fa sentire, e un po' tutti i personaggi della vicenda seguono un destino ampiamente pronosticabile. L'impressione iniziale positiva inizia a scemare gradualmente e "s-CRY-ed" diventa niente di più che una semplice, per quanto apprezzabilissima, serie d'azione.
Molto più interessanti le graffiate d'autore: Goro Taniguchi esprime nuovamente la sua inventiva rimaneggiando le immagini della sigla d'apertura (usata casualmente in tre varianti diverse, ognuna dedicata a un determinato personaggio), stravolgendo i cliché di carattere sentimentale (chi tra Scheris e Mimori farà suo Ryuho?); facendo iniziare nuovamente la storia portante, come un orologio, esattamente a metà serie, e concludendo l'intera vicenda in soli ventiquattro episodi. Gli ultimi due, spiazzanti, mostrano una interminabile scazzottata finale, senza reale senso, che si presta a stimolanti chiavi di lettura: un burrascoso commiato dall'età giovanile? Un simbolico rifiuto di adeguarsi alle regole della società? Inno alla vitalità giovanile o alla virilità di due uomini che lottano per onorare il valore dell'altro? Autorialissima, memorabile presa in giro?
"s-CRY-ed" è tutto questo e anche di più, uno shonen-anime a suo modo banale, ma non privo di svariate intuizioni capaci di galvanizzare gli appassionati di un genere che dai tempi di "Dragon Ball" ha saputo reinventarsi poco. Rimarrà alla memoria per le carismatiche figure dei suoi due eroi, la testa calda Kazuma e il calcolatore Ryuho, innovando il genere con la trovata dei fenomeni naturali/alieni/divini (scegliete voi) che cadono su una zona del Giappone portando i nascituri nelle vicinanze a ereditare incredibili poteri, come ci attestano "Sacred Seven", sempre Sunrise, e il "Guilty Crown" di casa Production I.G. Prove evidenti del successo in madrepatria di "s-CRY-ed", rievocato addirittura dieci anni dopo con due OVA riassuntivi e celebrativi nuovamente diretti da Goro Taniguchi. Sicuramente un titolo minore del regista, ma rimane una serie action con una identità precisa. Non sviluppata benissimo tenendo conto delle sue potenzialità, ma ha i suoi momenti che valgono la visione, magari come preparazione al successivo, fantastico "GUNxSWORD" dove Taniguchi realizza per davvero un capolavoro dell'animazione 100% disimpegnata.
Il problema (o il punto forte, a scelta) di Scryed e' semplice: la totale enfasi sull'azione. Praticamente l'intero plot e' riassumibile in "tizi con superpoteri che si gonfiano di botte", e state pur certi che non ho omesso alcun elemento importante della trama. Detto questo, la questione e' semplice: vi piacciono le serie composte interamente da sequenze d'azione senza il minimo accenno di pensiero laterale? Se la risposta e' positiva allora Scryed sara' appetibile, nel caso contrario tenetevi alla larga. Di certo non e' un prodotto che cambiera' il decorso della storia dell'animazione...
Ok, nessuno si aspettava qualcosa di epocale, ma c’è modo e modo di riciclare luoghi comuni.
Ci sono serie che, pur riproponendo storie, personaggi e schemi narrativi visti e stravisti, risultano comunque gradevoli e divertenti grazie a combattimenti appassionanti, gag azzeccate, qualche spunto o personaggio interessante. Ma se oltre all’originalità mancano anche tutte queste cose, che ci rimane, a parte un’inutile accozzaglia di luoghi comuni il cui unico scopo è far lievitare il numero degli anime di cui si poteva fare a meno? Beh, nulla!
Questa parola, "nulla", è ahimè l'unica che mi viene in mente per quantificare il valore di Scryed, storiella d'azione senza troppe pretese che fa della riproposizione del già visto la sua bandiera.
Cercando qualcosa di disimpegnato ho scaricato in blocco (accidenti a me!) questa palla micidiale, e ho impiegato mesi a terminarne la visione, sforzandomi giusto perché non volevo cancellare gli episodi senza averli guardati.
Noioso, banale, scontato, non c’è un singolo minuto che non sia ampiamente prevedibile, e la colpa è soprattutto di una sceneggiatura incredibilmente mediocre, capace di rendere i cliché ancora più ovvi. Anche i presunti colpi di scena o i momenti drammatici sono così citofonati da non suscitare alcuna emozione, solo sonori sbadigli.
I personaggi vanno dal “molto stereotipato” al “questo qui serve solo a far numero”. Il protagonista, Kazuma, è il tipico eroe da shonen impulsivo, rozzo, esagitato e casinista, che non può fare a meno di urlare una frase ogni due, le cui uniche preoccupazioni sono: 1-combattere, 2-diventare più forte, 3-sconfiggere il suo rivale (a cui poi si aggiunge: 4-proteggere una ragazzina a lui molto cara). Il suddetto rivale, Ryuhou, è un altrettanto tipico fighetto freddo e presuntuoso, il cui atteggiamento distaccato è dovuto a un trauma infantile che vuole vendicare (non è uno spoiler perché viene rivelato quasi subito). E, che ci crediate o meno, questi due stereotipi ambulanti sono i personaggi più caratterizzati della serie! Gli altri sono perlopiù pupazzi di dubbia utilità, privi anche del minimo sindacale di carisma (soprattutto le ragazze, scialbe e inutili come poche), mentre quei rari comprimari che avevano del potenziale sono ridotti a macchiette in ruoli di secondaria importanza.
Ma in fondo stiamo pur sempre parlando di un prodotto leggero, concepito al solo scopo di intrattenere chi è in cerca di azione scriteriata e disimpegnata, per cui si poteva anche lasciar correre tanta banalità se almeno i combattimenti fossero stati decenti. Purtroppo, anche questo aspetto è deludente. Duelli per la maggior parte statici, anche per quanto riguarda l'animazione, e poco coinvolgenti, in cui a farla da padrone sono grida ed esplosioni di luce. Molti nemici sono dotati di poteri ridicoli (qualcuno dirà che sono citazioni o parodie, io dico vaccate), utili solo a causare rapide sconfitte incapaci di divertire anche da un punto di vista puramente umoristico, mentre gli scontri “seri”, invece, funzionano così: urla, pugni che si scontrano, urla, effetti speciali, urla, Kazuma o Ryuhou vincono, e se si scontrano tra loro pareggiano, tranne ovviamente al primo incontro, dove Kazuma come da copione deve perdere malamente (sennò da dove nasce la rivalità?).
Niente da segnalare anche da un punto di vista tecnico: design nulla di che, animazioni idem, colonna sonora mediocre, salvo solo la opening “Reckless Fire”, che non è certo un capolavoro musicale (in effetti fa un po’ Ricky Martin...), però rimane in mente.
In definitiva: serie noiosa e infarcita di luoghi comuni, assolutamente prescindibile anche se amate il genere. La consiglio solo agli under 14 e a chi ha molto tempo da perdere.
Ci sono serie che, pur riproponendo storie, personaggi e schemi narrativi visti e stravisti, risultano comunque gradevoli e divertenti grazie a combattimenti appassionanti, gag azzeccate, qualche spunto o personaggio interessante. Ma se oltre all’originalità mancano anche tutte queste cose, che ci rimane, a parte un’inutile accozzaglia di luoghi comuni il cui unico scopo è far lievitare il numero degli anime di cui si poteva fare a meno? Beh, nulla!
Questa parola, "nulla", è ahimè l'unica che mi viene in mente per quantificare il valore di Scryed, storiella d'azione senza troppe pretese che fa della riproposizione del già visto la sua bandiera.
Cercando qualcosa di disimpegnato ho scaricato in blocco (accidenti a me!) questa palla micidiale, e ho impiegato mesi a terminarne la visione, sforzandomi giusto perché non volevo cancellare gli episodi senza averli guardati.
Noioso, banale, scontato, non c’è un singolo minuto che non sia ampiamente prevedibile, e la colpa è soprattutto di una sceneggiatura incredibilmente mediocre, capace di rendere i cliché ancora più ovvi. Anche i presunti colpi di scena o i momenti drammatici sono così citofonati da non suscitare alcuna emozione, solo sonori sbadigli.
I personaggi vanno dal “molto stereotipato” al “questo qui serve solo a far numero”. Il protagonista, Kazuma, è il tipico eroe da shonen impulsivo, rozzo, esagitato e casinista, che non può fare a meno di urlare una frase ogni due, le cui uniche preoccupazioni sono: 1-combattere, 2-diventare più forte, 3-sconfiggere il suo rivale (a cui poi si aggiunge: 4-proteggere una ragazzina a lui molto cara). Il suddetto rivale, Ryuhou, è un altrettanto tipico fighetto freddo e presuntuoso, il cui atteggiamento distaccato è dovuto a un trauma infantile che vuole vendicare (non è uno spoiler perché viene rivelato quasi subito). E, che ci crediate o meno, questi due stereotipi ambulanti sono i personaggi più caratterizzati della serie! Gli altri sono perlopiù pupazzi di dubbia utilità, privi anche del minimo sindacale di carisma (soprattutto le ragazze, scialbe e inutili come poche), mentre quei rari comprimari che avevano del potenziale sono ridotti a macchiette in ruoli di secondaria importanza.
Ma in fondo stiamo pur sempre parlando di un prodotto leggero, concepito al solo scopo di intrattenere chi è in cerca di azione scriteriata e disimpegnata, per cui si poteva anche lasciar correre tanta banalità se almeno i combattimenti fossero stati decenti. Purtroppo, anche questo aspetto è deludente. Duelli per la maggior parte statici, anche per quanto riguarda l'animazione, e poco coinvolgenti, in cui a farla da padrone sono grida ed esplosioni di luce. Molti nemici sono dotati di poteri ridicoli (qualcuno dirà che sono citazioni o parodie, io dico vaccate), utili solo a causare rapide sconfitte incapaci di divertire anche da un punto di vista puramente umoristico, mentre gli scontri “seri”, invece, funzionano così: urla, pugni che si scontrano, urla, effetti speciali, urla, Kazuma o Ryuhou vincono, e se si scontrano tra loro pareggiano, tranne ovviamente al primo incontro, dove Kazuma come da copione deve perdere malamente (sennò da dove nasce la rivalità?).
Niente da segnalare anche da un punto di vista tecnico: design nulla di che, animazioni idem, colonna sonora mediocre, salvo solo la opening “Reckless Fire”, che non è certo un capolavoro musicale (in effetti fa un po’ Ricky Martin...), però rimane in mente.
In definitiva: serie noiosa e infarcita di luoghi comuni, assolutamente prescindibile anche se amate il genere. La consiglio solo agli under 14 e a chi ha molto tempo da perdere.
Avvincente! Credo che questo sia il termine proprio per definire la serie in questione
L'anime è del 2001 prodotta da Sunrise e può vantare un cast di tutto rispetto:
Diretto da Goro Taniguchi del character design se ne è occupato Hisashi Hirai, celebre per aver curato anche i personaggi di Sokkyu no Fafner e di Gundam Seed.
Molto interessante questa invenzione degli alter a me è piaciuta molto.
L'anime può vantare due bellissime sigle (opening ed ending) anche se la opening mi ricorda un pò una canzone di ricky maritn ^__^
Determinazione, tristezza, vendetta, rancore, orgoglio, amore, odio, rispetto, speranza, giochi di potere tutti questi elementi sono miscelati in maniera spettacolare in questo anime, il tutto accompagnato da una bellissima colonna sonora adeguata ai momenti più salienti.
Tecnicamente è ad un ottimo livello sia per il chara che per le animazioni, in alcune scene l'ambientazione è veramente superlativa.
Sono molto indeciso se merita 9 o 10 sinceramente alla fine ho arrotondato per il 9 ma posso dire che è una delle migliori serie che io abbia visto sicuramente ;-)
Un piccolo accenno alla trama:
Nel Lost Ground (il vecchio Giappone) 7 anni prima c'è stato uno smottamento che ha fatto si che ci fosse un innalzamento della terra e contemporaneamente si sono diffusi i possessori di alter, il potere cioè di materializzare delle forme che possono essere controllate ed usate come arma. La Holy è un organizzazione atta alla cattura dei possessori di alter (detti native alter) per poterli integrare nella società comune.
Persone come Kazuma (uno dei protagonisti) non vuole assolutamente essere "gestito" da altri e vuole vivere la sua vita come più gli aggrada pertanto verrà coinvolto negli scontri con la Holy ed i suoi componenti fino a diventarne il più acerrimo nemico. Da quì in poi la trama si infittisce ed escono "fuori gli scheletri dall'armadio" manifestando così i veri scopi del continente (che ha sempre finanziato il lost ground) nei confronti dei possessori alter.
Koji_77
L'anime è del 2001 prodotta da Sunrise e può vantare un cast di tutto rispetto:
Diretto da Goro Taniguchi del character design se ne è occupato Hisashi Hirai, celebre per aver curato anche i personaggi di Sokkyu no Fafner e di Gundam Seed.
Molto interessante questa invenzione degli alter a me è piaciuta molto.
L'anime può vantare due bellissime sigle (opening ed ending) anche se la opening mi ricorda un pò una canzone di ricky maritn ^__^
Determinazione, tristezza, vendetta, rancore, orgoglio, amore, odio, rispetto, speranza, giochi di potere tutti questi elementi sono miscelati in maniera spettacolare in questo anime, il tutto accompagnato da una bellissima colonna sonora adeguata ai momenti più salienti.
Tecnicamente è ad un ottimo livello sia per il chara che per le animazioni, in alcune scene l'ambientazione è veramente superlativa.
Sono molto indeciso se merita 9 o 10 sinceramente alla fine ho arrotondato per il 9 ma posso dire che è una delle migliori serie che io abbia visto sicuramente ;-)
Un piccolo accenno alla trama:
Nel Lost Ground (il vecchio Giappone) 7 anni prima c'è stato uno smottamento che ha fatto si che ci fosse un innalzamento della terra e contemporaneamente si sono diffusi i possessori di alter, il potere cioè di materializzare delle forme che possono essere controllate ed usate come arma. La Holy è un organizzazione atta alla cattura dei possessori di alter (detti native alter) per poterli integrare nella società comune.
Persone come Kazuma (uno dei protagonisti) non vuole assolutamente essere "gestito" da altri e vuole vivere la sua vita come più gli aggrada pertanto verrà coinvolto negli scontri con la Holy ed i suoi componenti fino a diventarne il più acerrimo nemico. Da quì in poi la trama si infittisce ed escono "fuori gli scheletri dall'armadio" manifestando così i veri scopi del continente (che ha sempre finanziato il lost ground) nei confronti dei possessori alter.
Koji_77
Adoro questo anime! E' veramente da vedere specie se siete appassionati di serie di azione ben fatte, ben pensate e soprattutto con personaggi veramente ben caratterizati (il pregio piu' grande della serie) a cominciare dal protagonista che e' molto intrigante. L'animazione e il disegno sono di ottima fattura, il concept non e' certo originalissimo ma le sceneggiature non sono mai banali, e sopra le righe ci sono sicuramente le scene di azione e gli scontri che sono estremamtente frizzanti e godibili (tra le migliori che ho visto). Una serie leggera, ma non troppo, dinamica, ottimamente curata che a me e' piaciuta molto. Da vedere
grande anime in quanto il protagonista è un tipo "figo" e l'"antagonista"(lo chiamo così ma è figo pure lui) è un membro della holy che ha il compito di catturare tutti gli alter user...delle persone che dopo un incidente hanno poteri particolari...il bello sta nel fatto che il ragazzo(alter user) diventa un nemico di uno dei comandanti della holy e dopo essere stato catturato da lui fugge e diventa + forte a tal punto che viene consideratop un pericolo..(in realtà la holy ha degli scopi..che nemmeno l'antagonista(di grado basso per conoscere tutti i segreti dell'oraganizzazione) conosce...) intrigante!