Dragonaut: The Resonance
"Dragonaut: The Resonance" è, a mio avviso, una buona serie caratterizzata da una delle realizzazioni grafiche peggiori che io abbia mai visto, in particolare se si tiene conto che è stata realizzata nel 2007, e alcune serie dalla grafica molto migliore sono di quell'anno o di quello prima.
Storia
L'anime parla di Kamishina Jin, unico sopravvissuto di un incidente aereo (non propriamente aereo, dato che si trattava di una sorta di shuttle che doveva andare sulla Luna) causato, almeno in apparenza, da un errore del pilota, cioè suo padre. Da dopo l'incidente, in cui, oltre al padre, sono morte la madre e la sorella, Jin entra in una fase depressiva che durerà fino a quando non verrà coinvolto nelle operazioni dell'ISDA, un'associazione che crea artificialmente dragoni che, legandosi a un essere umano, possono assumere aspetto umano. Lo scopo dell'ISDA è quello di prevenire/contrastare le azioni di Thanatos, un pianeta vivente che ha distrutto Plutone, sostituendolo nella sua orbita, e ha spedito sulla Terra i tre dragoni originali.
La narrazione si può definire divisa in archi narrativi che, presi a sé stanti, non sono male, ma nel complesso si avvertono, ogni tanto, alcune forzature nello sviluppo della trama e in certi avvenimenti.
Personaggi
Sono parecchi, ma in una serie di venticinque episodi la cosa non sorprende. Di alcuni viene mostrato anche il passato, mentre altri tengono un ruolo più comprimario, ma nel complesso sono realizzati abbastanza bene. Solo che, anche in questo campo, ogni tanto si avvertono delle forzature.
Doppiaggio, audio e colonna sonora
Il doppiaggio mi è sembrato un po' sottotono, mentre gli effetti audio sono fatti abbastanza bene. Le musiche non sono niente di particolare, fanno il loro lavoro, senza uscire dalle righe.
Disegni e animazioni
E qui veramente si precipita. Se i disegni normali potrebbero anche essere accettabili, nonostante animazioni non proprio eccelse, quelli in computer grafica (ovvero i dragoni quando sono nel loro vero aspetto) sono terribilmente scadenti, con animazioni pessime.
Un'altra nota molto dolente è quella del design di dragoni e personaggi umani: dei primi l'unico con un aspetto sensato dal punto di vista fisico è Gio - volendo anche Spiritus, Toa e un'altra, ma non troppo -, gli altri hanno tutti un aspetto che io personalmente riterrei parecchio scomodo. Per i secondi, invece, ho trovato decisamente pessimo che praticamente tutti i personaggi femminili avessero una scollatura a volte ridicola e un seno spropositatamente grande.
Longevità
I venticinque episodi passano in fretta, e sono usati abbastanza bene, senza sprecarsi in filler.
Apprezzamento personale
Nel complesso, nonostante quanto detto prima, quest'anime mi è piaciuto, nonostante le forzature presenti, la trama e i personaggi riescono a coinvolgere, anche se, devo dirlo, mi sembra che verso la fine ci sia stato un calo generale di qualità.
Voto complessivo: 6,5
"Dragonaut" mi ha coinvolto, quindi penso che meriti più un sette che un sei. Consiglio la visione di questa serie a chi cerca una storia di fantascienza che rivisita un classico del fantasy ma in maniera non troppo grande, mentre la sconsiglio a chi sta cercando qualcosa di impegnativo o di particolarmente affascinante.
Storia
L'anime parla di Kamishina Jin, unico sopravvissuto di un incidente aereo (non propriamente aereo, dato che si trattava di una sorta di shuttle che doveva andare sulla Luna) causato, almeno in apparenza, da un errore del pilota, cioè suo padre. Da dopo l'incidente, in cui, oltre al padre, sono morte la madre e la sorella, Jin entra in una fase depressiva che durerà fino a quando non verrà coinvolto nelle operazioni dell'ISDA, un'associazione che crea artificialmente dragoni che, legandosi a un essere umano, possono assumere aspetto umano. Lo scopo dell'ISDA è quello di prevenire/contrastare le azioni di Thanatos, un pianeta vivente che ha distrutto Plutone, sostituendolo nella sua orbita, e ha spedito sulla Terra i tre dragoni originali.
La narrazione si può definire divisa in archi narrativi che, presi a sé stanti, non sono male, ma nel complesso si avvertono, ogni tanto, alcune forzature nello sviluppo della trama e in certi avvenimenti.
Personaggi
Sono parecchi, ma in una serie di venticinque episodi la cosa non sorprende. Di alcuni viene mostrato anche il passato, mentre altri tengono un ruolo più comprimario, ma nel complesso sono realizzati abbastanza bene. Solo che, anche in questo campo, ogni tanto si avvertono delle forzature.
Doppiaggio, audio e colonna sonora
Il doppiaggio mi è sembrato un po' sottotono, mentre gli effetti audio sono fatti abbastanza bene. Le musiche non sono niente di particolare, fanno il loro lavoro, senza uscire dalle righe.
Disegni e animazioni
E qui veramente si precipita. Se i disegni normali potrebbero anche essere accettabili, nonostante animazioni non proprio eccelse, quelli in computer grafica (ovvero i dragoni quando sono nel loro vero aspetto) sono terribilmente scadenti, con animazioni pessime.
Un'altra nota molto dolente è quella del design di dragoni e personaggi umani: dei primi l'unico con un aspetto sensato dal punto di vista fisico è Gio - volendo anche Spiritus, Toa e un'altra, ma non troppo -, gli altri hanno tutti un aspetto che io personalmente riterrei parecchio scomodo. Per i secondi, invece, ho trovato decisamente pessimo che praticamente tutti i personaggi femminili avessero una scollatura a volte ridicola e un seno spropositatamente grande.
Longevità
I venticinque episodi passano in fretta, e sono usati abbastanza bene, senza sprecarsi in filler.
Apprezzamento personale
Nel complesso, nonostante quanto detto prima, quest'anime mi è piaciuto, nonostante le forzature presenti, la trama e i personaggi riescono a coinvolgere, anche se, devo dirlo, mi sembra che verso la fine ci sia stato un calo generale di qualità.
Voto complessivo: 6,5
"Dragonaut" mi ha coinvolto, quindi penso che meriti più un sette che un sei. Consiglio la visione di questa serie a chi cerca una storia di fantascienza che rivisita un classico del fantasy ma in maniera non troppo grande, mentre la sconsiglio a chi sta cercando qualcosa di impegnativo o di particolarmente affascinante.
Recensione difficile, per vedere tutto questo anime ci ho messo 3 trances, e confesso di avere sofferto. Volevo dare 5 dopo la fine della serie, ma a mente più fredda ora che faccio la recensione direi che il sei lo porta a casa in qualche modo, alla fine per la medesima tipologia c'è davvero in giro di peggio, che purtroppo passa meno in sordina di Dragonaut.
La storia segue le tristi vicende di Jin unico superstite di un incidente "aereo" (l'aereo doveva uscire dallo spazio e andare sulla Luna) dove il padre era pilota. Come superstite vive un presente cupo e malinconico dove gli viene spesso ricordato che la morte di tanti passeggeri, sua famiglia inclusa, parrebbe dovuto a un errore umano, quello del padre.
Nel nichilismo deprimente di Jin incontriamo Toa, una ragazza tutt'altro che normale, dotata di strabilianti poteri, la quale lo salva da un mortale scontro con una creatura dalle fattezze umanoidi. Da qui la trama inizia a prendere piede e Jin non è più il centro dell'attenzione; si scopre ci sono dei Dragoni in grado di stipulare dei patti con gli esseri umani, assumere forma umana e combattere per loro. Un'associazione pseduo militare/pseudo di ricerca spaziale (ISDA) vede i dragonaut, giovani in grado di sostenere una risonanza (patto con il drago), combattere contro i Thanatos, intelligenza madre creatrice dei draghi nonché pianeta semovente che ha di recente inglobato Plutone e sembra puntare dritto sulla Terra.
Il fatto che non tutti possano sostenere una risonanza sul piano fisico o sopportarla e restare sani di mente - e anche tra quelli che ce la fanno qualcuno impazzisce e crea dei dragoni fuori controllo - fa sì che nei dragonaut non ci sia limite di età, sesso, razza o ideologia, per questa ragione nella squadra ritroviamo bambine viziate, glaciali pianificatori che vedono i draghi solo come armi biomeccaniche, idealisti convinti, repressi depressi e via dicendo, insomma l'ambientino giusto per Jin.
L'associazione s'interessa subito a Jin visto che l'ha notato in presenza di un Drago, Toa, e per accalappiarselo gli raccontano la vera natura dell'incidente di due anni prima dove pilotava suo padre, di Thanatos annessi e connessi. Purtroppo Jin è in mezzo a due fuochi, stare con l'ISDA perché Kazuki ne fa parte o stare con bella Toa che non lo vuole associato all'ISDA, che gli salva il posteriore ogni tre per due perché lui è nei casini.
Nella via di mezzo che verrà scelta da Jin (ne fa parte, ma fa come vuole ma non ne fa parte, ma non si capisce) si prosegue con una trama che perde punti man mano che arriva al suo nocciolo. La narrazione all'inizio intrigante, con i continui flashback a inizio episodio per capire come si è arrivati all'adesso con la faccenda draghi e Thanatos, perde di attrattiva, l'analisi dei personaggi a volte è troppo superficiale per capire le prese di posizioni e talune scelte, leggermente fondamentali, nella storia.
Il lato sentimentale della faccenda è a mio avviso disgustosamente melenso, al punto da rovinare i toni seri che la faccenda aveva con tutta la questione draghi, dragoni, pericolo in arrivo e via dicendo. Il legame amoroso tra Tao e Jin ha del ridicolo, poggia quasi sul niente, non ha motivazioni forti perché da fuori si capisca cosa abbia creato questo legame, inoltre si scade troppo spesso nello stereotipo dell'eroe innamorato. Anche se c'è l'inversione "dama in pericolo, suo salvatore" con "ragazzo in panico e in pericolo e bella guerriera che lo salva", non ci si scosta molto dalla faccenda già visto, già sentito, anche perché poi durante la serie il ruolo torna canonico, cioè lui che salva lei.
Per non parlare dell'eroe dell'amore Gio, il drago di Kazuki, che ha deciso di fare da supporter per i due colombi, cose da glicemia instabile.
Alla fine non ci sono molti colpi di scena e quelli che ci sono spesso sembrano forzature mosse ai danni di qualche personaggio che risulta quindi incomprensibile. Il finale non solo è scontato, è quasi fastidioso, dico io, gli autori potevano pensare a una conclusione davvero migliore e meno piatta.
Il lato tecnico non è il massimo, i disegni hanno severi cali, a volte le proporzioni dei personaggi viene meno in talune scene, il tratto non è dei più belli e la scelta di inserire nell'anime queste signore che girano con scollature vertiginose e taglia sopra la settima fa cadere le braccia e sa di cattivo gusto. I combattimenti dei dragoni non sono eccelsi, i movimenti un pochino ripetitivi e il design dei draghi in forma Dragone lascia a volte a desiderare. Le musiche non sono niente di che, a volte nemmeno accompagnano degnamente la scena in atto e opening ed ending non sono niente di speciale.
Non do l'insufficienza, ma la sufficienza che do è sofferta e arrancata. Non mi sento di consigliarlo.
La storia segue le tristi vicende di Jin unico superstite di un incidente "aereo" (l'aereo doveva uscire dallo spazio e andare sulla Luna) dove il padre era pilota. Come superstite vive un presente cupo e malinconico dove gli viene spesso ricordato che la morte di tanti passeggeri, sua famiglia inclusa, parrebbe dovuto a un errore umano, quello del padre.
Nel nichilismo deprimente di Jin incontriamo Toa, una ragazza tutt'altro che normale, dotata di strabilianti poteri, la quale lo salva da un mortale scontro con una creatura dalle fattezze umanoidi. Da qui la trama inizia a prendere piede e Jin non è più il centro dell'attenzione; si scopre ci sono dei Dragoni in grado di stipulare dei patti con gli esseri umani, assumere forma umana e combattere per loro. Un'associazione pseduo militare/pseudo di ricerca spaziale (ISDA) vede i dragonaut, giovani in grado di sostenere una risonanza (patto con il drago), combattere contro i Thanatos, intelligenza madre creatrice dei draghi nonché pianeta semovente che ha di recente inglobato Plutone e sembra puntare dritto sulla Terra.
Il fatto che non tutti possano sostenere una risonanza sul piano fisico o sopportarla e restare sani di mente - e anche tra quelli che ce la fanno qualcuno impazzisce e crea dei dragoni fuori controllo - fa sì che nei dragonaut non ci sia limite di età, sesso, razza o ideologia, per questa ragione nella squadra ritroviamo bambine viziate, glaciali pianificatori che vedono i draghi solo come armi biomeccaniche, idealisti convinti, repressi depressi e via dicendo, insomma l'ambientino giusto per Jin.
L'associazione s'interessa subito a Jin visto che l'ha notato in presenza di un Drago, Toa, e per accalappiarselo gli raccontano la vera natura dell'incidente di due anni prima dove pilotava suo padre, di Thanatos annessi e connessi. Purtroppo Jin è in mezzo a due fuochi, stare con l'ISDA perché Kazuki ne fa parte o stare con bella Toa che non lo vuole associato all'ISDA, che gli salva il posteriore ogni tre per due perché lui è nei casini.
Nella via di mezzo che verrà scelta da Jin (ne fa parte, ma fa come vuole ma non ne fa parte, ma non si capisce) si prosegue con una trama che perde punti man mano che arriva al suo nocciolo. La narrazione all'inizio intrigante, con i continui flashback a inizio episodio per capire come si è arrivati all'adesso con la faccenda draghi e Thanatos, perde di attrattiva, l'analisi dei personaggi a volte è troppo superficiale per capire le prese di posizioni e talune scelte, leggermente fondamentali, nella storia.
Il lato sentimentale della faccenda è a mio avviso disgustosamente melenso, al punto da rovinare i toni seri che la faccenda aveva con tutta la questione draghi, dragoni, pericolo in arrivo e via dicendo. Il legame amoroso tra Tao e Jin ha del ridicolo, poggia quasi sul niente, non ha motivazioni forti perché da fuori si capisca cosa abbia creato questo legame, inoltre si scade troppo spesso nello stereotipo dell'eroe innamorato. Anche se c'è l'inversione "dama in pericolo, suo salvatore" con "ragazzo in panico e in pericolo e bella guerriera che lo salva", non ci si scosta molto dalla faccenda già visto, già sentito, anche perché poi durante la serie il ruolo torna canonico, cioè lui che salva lei.
Per non parlare dell'eroe dell'amore Gio, il drago di Kazuki, che ha deciso di fare da supporter per i due colombi, cose da glicemia instabile.
Alla fine non ci sono molti colpi di scena e quelli che ci sono spesso sembrano forzature mosse ai danni di qualche personaggio che risulta quindi incomprensibile. Il finale non solo è scontato, è quasi fastidioso, dico io, gli autori potevano pensare a una conclusione davvero migliore e meno piatta.
Il lato tecnico non è il massimo, i disegni hanno severi cali, a volte le proporzioni dei personaggi viene meno in talune scene, il tratto non è dei più belli e la scelta di inserire nell'anime queste signore che girano con scollature vertiginose e taglia sopra la settima fa cadere le braccia e sa di cattivo gusto. I combattimenti dei dragoni non sono eccelsi, i movimenti un pochino ripetitivi e il design dei draghi in forma Dragone lascia a volte a desiderare. Le musiche non sono niente di che, a volte nemmeno accompagnano degnamente la scena in atto e opening ed ending non sono niente di speciale.
Non do l'insufficienza, ma la sufficienza che do è sofferta e arrancata. Non mi sento di consigliarlo.
Ho visto quest'anime, confermo ciò che ha scritto Koji_77, non gli assegno un voto altissimo.
L'anime è di buona fattura, ma ciò che poteva fare la differenza non l'ha fatta, ovvero la trama.
Ho trovato la trama in certi punti banale e tutto è risolto dall'amore e dalla luce che esso sprigiona quando i due protagonisti si amano... certo il messaggio voleva essere questo, però si poteva sviluppare meglio.
I due protagonisti stessi risolvono il loro dialogo sempre in quelle due o tre battute tipiche degli innamorati intontiti dalla situazione e non escono mai da quello schema.
La trama purtroppo può essere riassunta in poche righe sul loro rapporto: lei rapita, lui la cerca, la trova, viene ri-rapita, lui la ri-cerca, la ri-trova, poi l'abbandona per salvarla, ma poi si pente e la rivuole vedere, la trova, si amano e lei guarisce e finisce la storia!!!
L'anime è di buona fattura, ma ciò che poteva fare la differenza non l'ha fatta, ovvero la trama.
Ho trovato la trama in certi punti banale e tutto è risolto dall'amore e dalla luce che esso sprigiona quando i due protagonisti si amano... certo il messaggio voleva essere questo, però si poteva sviluppare meglio.
I due protagonisti stessi risolvono il loro dialogo sempre in quelle due o tre battute tipiche degli innamorati intontiti dalla situazione e non escono mai da quello schema.
La trama purtroppo può essere riassunta in poche righe sul loro rapporto: lei rapita, lui la cerca, la trova, viene ri-rapita, lui la ri-cerca, la ri-trova, poi l'abbandona per salvarla, ma poi si pente e la rivuole vedere, la trova, si amano e lei guarisce e finisce la storia!!!
L'ho visionato tutto ieri sera e devo dire che sono rimasto veramente impressionato da quest'anime che rappresenta coi suoi 25 episodi una perla nel panorama dell'animazione. Quasi ogni episodio, ad eccezione fatta degli ultimi, comincia con dei brevi flashback che rimandano alla vita di alcuni personaggi. Ritroviamo la commistione di vari elementi:azione, humor, momenti di riflessione, si alternano in ciascun episodio facendo luce sui sentimenti dell'animo umano. Jin e Toa, due entità così diverse ma entrambi riuniti dalla forza dell'amore. Proprio questo tema è uno dei leitmotiv dell'anime insieme alla tematica del "diverso" (i dragoni). Grazie alla risonanza, che permette di stipulare un patto tra uomini e dragoni, gli umani danno voce ai loro desideri. Di fatto, i dragoni hanno sembianze umane , fattezze che ricordano persone perdute e amate. Per molti della Isda i dragoni sono esclusivamente un semplice strumento per abbattere Thanatos (pianeta con un'intelligenza artificiale da cui sono nati i veri dragoni). In realtà i dragoni cresciuti sulla terra, nonché fedeli partner degli umani, sono dotati di un cuore e sono l'esempio palese di come umani e dragoni possano convivere (cosa osteggiata da thanatos che vuole distruggere la terra e impedire che altre risonanze possano macchiare lo status originale dei dragoni). La storia è ricca di colpi di scena ed è molto piacevole da seguire. Belle ragazze (curve esagerate) e scontri adrenalinici fanno da cornice ai due innamorati. Riusciranno Toa e Jin a coronare il loro idillio d'amore? A questo non rispondo, sarete voi ad accertarvene guardando questo splendido anime. Lo raccomando a tutti
Ultimamente mi viene difficile recensire un anime per molti motivi: i finali scontati, gli stereotipi dei personaggi scontati, trame scontate ecc.
Tutto scade nella scontatezza.
Anche in questo caso non abbiamo di certo chissà quale originalità, perchè di terrestri che credono di poter vivere con speci differenti da loro, che siano aliene o di altro tipo ne abbiamo viste a bizzeffe. Personaggi che cercano di trovare la forza per andare avanti e, essa risiede nell'amore, di certo anche quì siamo pieni (riferimenti specifici al contesto dell'anime).
Allo stesso tempo mi rendo conto che stupire oggi lo spettatore non è certo facile, con tutto il materiale che passa sul grande e piccolo schermo di certo essere originali diventa difficile.
Andando a valutare l'anime in questione ci troviamo di fonte ad un prodotto che non è male anzi...
Il disegno è buono le animazioni in certi casi molto buone e dei fondali con delle ambientazioni più che discrete, una trama che si difende bene con una narrazione ben fatta (mi piace molto la trovata di dedicare i primi minuti dell'anime, una sorta di prologo che racconta delle vicessitudini che hanno a che fare con l'episodio che sta per cominciare, trattando eventi passati).
Le sigle si apertura e chiusura sono nella media nulla si speciale, le stesse ost non portano nulla di innovativo e non mi hanno certo fatto venire la pelle d'oca neanche nei momenti più salienti, nella media degli anime di questo periodo credo...
Il mecha, se così si può definire, riguardo alla trasformazioni dei dragoni mi sembra discreto.
Anche se la storia sembra incentrarsi sui due personaggi principali Jin e Toa sappiate che non sarà così anche per gli altri dragonaut (gruppo formato da membri terrestri scelti e dai dragoni) avranno una discreta caratterizzazione.
Passiamo ora alla Trama
Il nostro protagonista Jin sarà l'unico sopravvissuto di un incidente aereo (un aereo speciale il quale è diretto nello spazio, siamo in un era non ben definita nella quale gli uomini iniziano a "conquistare" lo spazio) e la colpa verrà data a suo padre che lo pilotava, morto anch'esso nell'incidente.
La solitudine del ragazzo ovviamente è a dir poco indescrivibile e la sua sofferenza al pari della prima. Da quì a breve conoscerà Toa della quale non saprà nulla di più del fatto che è una bella ragazza e che lo ha salvato da una caduta da un palazzo fino a quando non conoscerà i dragonaut.
I dragonaut essendo a caccia di Toa, uno dei dragoni originali, sarà la preda del gruppo. Da quì in poi la trama si infittisce e si verrà a conoscenza del perchè esistono i dragoni, cos'è tanatos (cioè il pianeta dal quale arriviano i dragoni) e che tipo di futuro potrebbe attendere la convivenza tra le due speci.
Alla fine la forza della more tra i due giovani riuscirà a farli lottare contro un destino che gli è inverso facendo si che...
Quì mi fermo altrimenti vi rovino la visione ^___^ però un piccolo commento sul finale lo faccio, non c'è spoiler non vi preoccupate.
Scontato, solo questo. Fino alla fine avevo visto abbastanza con piacere l'anime nonostante ci siano cali nella narrazione verso la metà dell'anime, come spesso però accade devo dire, però il finale così banale e senza una minimo di racconto successivo all'esito del finale stesso mi ha fatto un pò storcere il naso.
Ad ogni modo un anime passabile, godibile, con delle pretese non alte può essere una buona scelta.
Koji_77
Tutto scade nella scontatezza.
Anche in questo caso non abbiamo di certo chissà quale originalità, perchè di terrestri che credono di poter vivere con speci differenti da loro, che siano aliene o di altro tipo ne abbiamo viste a bizzeffe. Personaggi che cercano di trovare la forza per andare avanti e, essa risiede nell'amore, di certo anche quì siamo pieni (riferimenti specifici al contesto dell'anime).
Allo stesso tempo mi rendo conto che stupire oggi lo spettatore non è certo facile, con tutto il materiale che passa sul grande e piccolo schermo di certo essere originali diventa difficile.
Andando a valutare l'anime in questione ci troviamo di fonte ad un prodotto che non è male anzi...
Il disegno è buono le animazioni in certi casi molto buone e dei fondali con delle ambientazioni più che discrete, una trama che si difende bene con una narrazione ben fatta (mi piace molto la trovata di dedicare i primi minuti dell'anime, una sorta di prologo che racconta delle vicessitudini che hanno a che fare con l'episodio che sta per cominciare, trattando eventi passati).
Le sigle si apertura e chiusura sono nella media nulla si speciale, le stesse ost non portano nulla di innovativo e non mi hanno certo fatto venire la pelle d'oca neanche nei momenti più salienti, nella media degli anime di questo periodo credo...
Il mecha, se così si può definire, riguardo alla trasformazioni dei dragoni mi sembra discreto.
Anche se la storia sembra incentrarsi sui due personaggi principali Jin e Toa sappiate che non sarà così anche per gli altri dragonaut (gruppo formato da membri terrestri scelti e dai dragoni) avranno una discreta caratterizzazione.
Passiamo ora alla Trama
Il nostro protagonista Jin sarà l'unico sopravvissuto di un incidente aereo (un aereo speciale il quale è diretto nello spazio, siamo in un era non ben definita nella quale gli uomini iniziano a "conquistare" lo spazio) e la colpa verrà data a suo padre che lo pilotava, morto anch'esso nell'incidente.
La solitudine del ragazzo ovviamente è a dir poco indescrivibile e la sua sofferenza al pari della prima. Da quì a breve conoscerà Toa della quale non saprà nulla di più del fatto che è una bella ragazza e che lo ha salvato da una caduta da un palazzo fino a quando non conoscerà i dragonaut.
I dragonaut essendo a caccia di Toa, uno dei dragoni originali, sarà la preda del gruppo. Da quì in poi la trama si infittisce e si verrà a conoscenza del perchè esistono i dragoni, cos'è tanatos (cioè il pianeta dal quale arriviano i dragoni) e che tipo di futuro potrebbe attendere la convivenza tra le due speci.
Alla fine la forza della more tra i due giovani riuscirà a farli lottare contro un destino che gli è inverso facendo si che...
Quì mi fermo altrimenti vi rovino la visione ^___^ però un piccolo commento sul finale lo faccio, non c'è spoiler non vi preoccupate.
Scontato, solo questo. Fino alla fine avevo visto abbastanza con piacere l'anime nonostante ci siano cali nella narrazione verso la metà dell'anime, come spesso però accade devo dire, però il finale così banale e senza una minimo di racconto successivo all'esito del finale stesso mi ha fatto un pò storcere il naso.
Ad ogni modo un anime passabile, godibile, con delle pretese non alte può essere una buona scelta.
Koji_77
La storia è bellissima, poichè racconta di come delle persone di diversa natura possano infine coronare il loro sogno, dopo molte peripezie, utilizzando la chiave dell'animazione. I personaggi principali sono "Jin" un umano e "Toa-Album" un drago, in più nel loro cammino vengono aiutati sia dagli altri componenti della squadra dell'ISDA e da GIO, per poi arrivare a parlare con "THANATOS" cioè la madre di tutti i Draghi è spiegarli che l'amore e la conoscenza si possono ottenere anche senza entrare in risonanza.
Si all'inizio è un po' difficile per lo spettatore capire la storia ma con l'andare avanti delle puntate la storia si riesce a comprenderla a pieno. Il Chara-design è di ottima fattura, un particolare ringraziamento va a chi ha prodotto questa serie. La sceneggiatura della serie ha molti colpi di scena sia iniziali che finali, il che fa scorrere la storia in maniera abbastanza fluida, anche se in qualche parte la linea di attenzione può sembrare che scenda repentinamente ma è soltanto un'illusione. Tutto questo porta lo spettatore a decidere di vedersela tutta di un fiato, senza lasciare nessun episodio da parte.
Si all'inizio è un po' difficile per lo spettatore capire la storia ma con l'andare avanti delle puntate la storia si riesce a comprenderla a pieno. Il Chara-design è di ottima fattura, un particolare ringraziamento va a chi ha prodotto questa serie. La sceneggiatura della serie ha molti colpi di scena sia iniziali che finali, il che fa scorrere la storia in maniera abbastanza fluida, anche se in qualche parte la linea di attenzione può sembrare che scenda repentinamente ma è soltanto un'illusione. Tutto questo porta lo spettatore a decidere di vedersela tutta di un fiato, senza lasciare nessun episodio da parte.
Inizialmente sembra un bel cartone. In realtà si intravedono fin da subito degli stereotipi tipici degli anime fantascientifici, ma almeno la storia ha un pizzico di originalità: degli alieni simili a dei draghi effettuano una sorta di 'patto', la Risonanza, con degli esseri umani appositamente preparati allo scopo. Grazie alla risonanza il drago assume le sembianze di un essere umano, con delle fattezze fisiche e caratteriali ispirate dalle sensazioni e desideri della persona con cui effettuano il rituale. Paradossalmente, tali draghi verranno usati per sconfiggere il minaccioso Thanatos, l'essere che ha dato origine ai draghi, e sta per raggiungere la Terra per riprendersi i figli e decidere del destino dell'umanità.
I ritmi del cartone, all'inizio, sono abbastanza elevati, dopodiché si scende sempre più, fino al mieloso e scontato finale. Non vi sono grandissimi colpi di scena e alcuni cambiafaccia di certi personaggi mi sono sembrati decisamente forzati.
Da segnalare gli enormi seni ballonzolanti di buona parte dei personaggi femminili... Una scelta decisamente fuoriluogo in un cartone di questo tipo, scelta che appare soltanto un bieco tentativo di attrarre più maschietti alla visione di un anime che non dispiace del tutto, ma non riesce a convincere.
I ritmi del cartone, all'inizio, sono abbastanza elevati, dopodiché si scende sempre più, fino al mieloso e scontato finale. Non vi sono grandissimi colpi di scena e alcuni cambiafaccia di certi personaggi mi sono sembrati decisamente forzati.
Da segnalare gli enormi seni ballonzolanti di buona parte dei personaggi femminili... Una scelta decisamente fuoriluogo in un cartone di questo tipo, scelta che appare soltanto un bieco tentativo di attrarre più maschietti alla visione di un anime che non dispiace del tutto, ma non riesce a convincere.
Il destino della Terra è minacciato dalla comparsa di Dragoni, provenienti dallo spazio. Sono un grave pericolo per l'umanità, ma l'ISDA, Agenzia Internazionale per lo Sviluppo nello Spazio, che ha creato delle potenti armi biomeccaniche chiamate Dragonaut. Il protagonista è Jin un ragazzo unico sopravvissuto ad un incidente aerospaziale, che sembra dotato di poteri particolari. Particolarmente ispirati i disegnatori della Gonzo, ci regalano figure femminili dalle curve mozzafiato, e azione spettacolare. Pieffe.