EF - a Tale of Memories
"EF- A Tale of Memories" è uno di quegli anime che riescono ad appassionare dal primo episodio fino al dodicesimo. Sarà la grafica, la regia, la storia o chissà cosa, ma attira lo spettatore in un vortice senza fondo, che lo spinge sempre più giù, alla ricerca del senso ultimo di quest'opera. Una visione piuttosto stancante: si rimane sfiniti dopo essersi gustati tale serie, ma allo stesso tempo appagati. Una commedia scolastica/sentimentale, ricca di drammaticità e passione. Una storia che conquista, anche chi non apprezza questo genere specifico.
Ma andiamo con calma e vediamo come è organizzata l'intera vicenda. Possiamo individuare subito sei personaggi principali, che si presentano fin dai primi momenti: Renji Asou e la sua controparte femminile Chihiro Shindou; Hiro Hirono e le due fanciulle che gli gireranno attorno, ovvero Kei Shindou e Miyako Miyamura. L'ultimo protagonista, se proprio vogliamo farlo rientrare in questa categoria, è Kyousuke Tsutsumi, che svolgerà il ruolo di "aiutante", nonché mina vagante. Attorno a questi, ovviamente, ci saranno altri personaggi, che, in un modo o nell'altro, andranno a interagire con la quotidianità dei ragazzi sopra citati.
Ma bisogna fare un ulteriore suddivisione, perché, effettivamente, questi sei protagonisti non intersecheranno mai le loro storie, almeno non direttamente. I primi due, Renji e Chihiro, vivono le loro avventure solitarie, indaffarati a innamorarsi l'un l'altro, facendo però i conti con la malattia della fanciulla, costretta a perdere i propri ricordi ogni tredici ore. Gli altri tre, d'altra parte, sono alquanto occupati in un triangolo amoroso piuttosto intricato, con un possibile quarto vertice in Kyousuke.
Insomma, una storia per certi versi complessa, che gioca tutto sul fattore personaggi. Infatti, seppur bella, la vicenda non possiede un'originalità così travolgente; si rifà costantemente a binari già intrapresi in passato, arricchendola ovviamente con qualche dettaglio molto interessante. Ciò che, invece, rende "EF" unico è la modalità con cui i vari ragazzi si presentano allo spettatore.
Psicologie tutt'altro che semplici, esaminate e scandagliate fin nel profondo. Ogni personaggio possiede delle caratteristiche ben precise, che lo rendono un essere quasi pensante e autonomo. E' impossibile non immedesimarsi in loro, sebbene alle volte sarebbe stato gradito uno sviluppo diverso.
Le vicende di cuore sono indissolubili dal resto della trama e svolgono il loro compito in maniera assolutamente diligente: enfatizzano la tensione nei momenti opportuni e la addolciscono quando più ce n'è bisogno. A differenze di molte altre commedie sentimentali, non ci sono inutili tentennamenti. I vari ragazzi mostrano un comportamento maturo, alle volte crudele, che rispecchia senza dubbio la realtà, o almeno la realtà che si è venuta a creare nel mondo di "EF".
La grafica è piuttosto datata (l'anime è del 2007), ma già si vede lo stampino della Shaft. I colori intensi e carichi di passione non seguono per forza l'ordine naturale delle cose, l'organizzazione delle varie scene è piuttosto anticonformista, ma, d'altra parte, chiunque voglia intraprendere un'opera timbrata Shaft deve essere preparato a tutto.
Ottimo il comparto audio, che non abbandona mai la sequenza narrativa e conferisce il giusto peso a ogni momento della vicenda. Musiche belle e assolutamente perfette per rendere al meglio questa stupefacente commedia sentimentale. Buono anche il doppiaggio e la regia, che arricchiscono ancora di più la qualità dell'opera.
Forse l'unica cosa su cui potrei obiettare è il finale, ma non per scelte tecniche, quanto piuttosto per una questioni di gusti. Tutto è andato diversamente da come volevo io e forse in maniera fin troppo prevedibile. E' vero che la strada per raggiungere la meta ha lasciato tutti, o almeno il sottoscritto, a bocca aperta, ma se poi gli sviluppi finali seguono un'idea troppo lineare, qualcosa senza dubbio si perde. Tuttavia, nonostante queste "incomprensioni", sono ancora dell'idea che "EF- A Tale of Memories" rappresenti uno degli anime di tal genere più belli e coinvolgenti che abbia mai visto.
Non si può non rimanere sentimentalmente coinvolti in tutto ciò, e forse proprio per questo motivo si finisce con lo scottarsi, quando le scelte di determinati personaggi vanno contro le proprie. Ancora meglio... Per certi versi. Significa che l'anime è stato realmente capace di creare quella simbiosi tra pubblico e storia.
Voto finale: 9
Ma andiamo con calma e vediamo come è organizzata l'intera vicenda. Possiamo individuare subito sei personaggi principali, che si presentano fin dai primi momenti: Renji Asou e la sua controparte femminile Chihiro Shindou; Hiro Hirono e le due fanciulle che gli gireranno attorno, ovvero Kei Shindou e Miyako Miyamura. L'ultimo protagonista, se proprio vogliamo farlo rientrare in questa categoria, è Kyousuke Tsutsumi, che svolgerà il ruolo di "aiutante", nonché mina vagante. Attorno a questi, ovviamente, ci saranno altri personaggi, che, in un modo o nell'altro, andranno a interagire con la quotidianità dei ragazzi sopra citati.
Ma bisogna fare un ulteriore suddivisione, perché, effettivamente, questi sei protagonisti non intersecheranno mai le loro storie, almeno non direttamente. I primi due, Renji e Chihiro, vivono le loro avventure solitarie, indaffarati a innamorarsi l'un l'altro, facendo però i conti con la malattia della fanciulla, costretta a perdere i propri ricordi ogni tredici ore. Gli altri tre, d'altra parte, sono alquanto occupati in un triangolo amoroso piuttosto intricato, con un possibile quarto vertice in Kyousuke.
Insomma, una storia per certi versi complessa, che gioca tutto sul fattore personaggi. Infatti, seppur bella, la vicenda non possiede un'originalità così travolgente; si rifà costantemente a binari già intrapresi in passato, arricchendola ovviamente con qualche dettaglio molto interessante. Ciò che, invece, rende "EF" unico è la modalità con cui i vari ragazzi si presentano allo spettatore.
Psicologie tutt'altro che semplici, esaminate e scandagliate fin nel profondo. Ogni personaggio possiede delle caratteristiche ben precise, che lo rendono un essere quasi pensante e autonomo. E' impossibile non immedesimarsi in loro, sebbene alle volte sarebbe stato gradito uno sviluppo diverso.
Le vicende di cuore sono indissolubili dal resto della trama e svolgono il loro compito in maniera assolutamente diligente: enfatizzano la tensione nei momenti opportuni e la addolciscono quando più ce n'è bisogno. A differenze di molte altre commedie sentimentali, non ci sono inutili tentennamenti. I vari ragazzi mostrano un comportamento maturo, alle volte crudele, che rispecchia senza dubbio la realtà, o almeno la realtà che si è venuta a creare nel mondo di "EF".
La grafica è piuttosto datata (l'anime è del 2007), ma già si vede lo stampino della Shaft. I colori intensi e carichi di passione non seguono per forza l'ordine naturale delle cose, l'organizzazione delle varie scene è piuttosto anticonformista, ma, d'altra parte, chiunque voglia intraprendere un'opera timbrata Shaft deve essere preparato a tutto.
Ottimo il comparto audio, che non abbandona mai la sequenza narrativa e conferisce il giusto peso a ogni momento della vicenda. Musiche belle e assolutamente perfette per rendere al meglio questa stupefacente commedia sentimentale. Buono anche il doppiaggio e la regia, che arricchiscono ancora di più la qualità dell'opera.
Forse l'unica cosa su cui potrei obiettare è il finale, ma non per scelte tecniche, quanto piuttosto per una questioni di gusti. Tutto è andato diversamente da come volevo io e forse in maniera fin troppo prevedibile. E' vero che la strada per raggiungere la meta ha lasciato tutti, o almeno il sottoscritto, a bocca aperta, ma se poi gli sviluppi finali seguono un'idea troppo lineare, qualcosa senza dubbio si perde. Tuttavia, nonostante queste "incomprensioni", sono ancora dell'idea che "EF- A Tale of Memories" rappresenti uno degli anime di tal genere più belli e coinvolgenti che abbia mai visto.
Non si può non rimanere sentimentalmente coinvolti in tutto ciò, e forse proprio per questo motivo si finisce con lo scottarsi, quando le scelte di determinati personaggi vanno contro le proprie. Ancora meglio... Per certi versi. Significa che l'anime è stato realmente capace di creare quella simbiosi tra pubblico e storia.
Voto finale: 9
"EF-A tale of memories" è sicuramente una serie che mi ha coinvolto, tant'è che ho guardato tutti i dodici episodi in una volta (anche se sono consapevole del fatto che così facendo non si riescono a cogliere tutti i particolari).
Per quanto riguarda la trama, i dodici episodi ci mostrano due vicende separate tra loro, le quali proseguono parallelamente senza intersecarsi tra loro. Il soggetto di entrambe non è innovativo: in una troviamo il tipico triangolo amoroso mentre nell'altra una persona afflitta da un problema di memoria tale per cui riesce a ricordare solo le ultime tredici ore. Ciononostante ho trovato entrambi gli archi narrativi molto coinvolgenti sotto il punto di vista emotivo. Vi sono moltissime scene commoventi e mai troppo mielose, tranne forse una che non descrivo per evitare spoiler.
Un'altra nota positiva è che non vi è mai un momento morto e ciò porta lo spettatore a rivolgere tutta la sua attenzione a ciò che accade.
Un elemento negativo che mi sento di dover segnalare è che la vicenda del triangolo amoroso è stata trattata, a mio parere, in modo un po' superficiale, ma probabilmente questo è dovuto al numero di episodi.
Passiamo ai personaggi, che non descriverò nei particolari non solo per evitare spoiler, ma soprattutto perché, personalmente, ciò che più mi è piaciuto è stato conoscerli fino in fondo, episodio dopo episodio. Ne viene che non vorrei privare di questa esperienza un futuro spettatore (ammesso che qualcuno legga la mia recensione). Mi limito a dire che ciascuno dei protagonisti è unico e ben definito.
La grafica: il character design non colpisce ma è comunque molto apprezzabile, così come per le animazioni. Il punto forte sono invece gli sfondi, caratterizzati da numerosi e particolari giochi di luci ed ombre. Un fatto che invece mi ha lasciato un po' interdetto, nel senso che non so come interpretarlo, è che a volte i personaggi sono circondati da una sorta di alone di luce che li fa sembrare degli spiriti.
Vorrei ora dedicare qualche parola alla regia. Di solito non lo faccio nelle mie recensioni per il semplice motivo che proprio non me ne intendo. Tuttavia anche io ho notato che il regista è stato davvero bravo o almeno così mi è sembrato.
In primo luogo il continuo spostamento da una vicenda all'altra è orchestrato in maniera tale da non confondere affatto lo spettatore. Anzi ho la sensazione che abbia aiutato a mantenere alta la concentrazione su entrambi gli archi narrativi per poi concluderli in climax.
Alcune scene poi sono davvero molto particolari e sembra che il regista abbia voluto ricreare un'atmosfera visual novel. Infatti spesso vi sono situazioni fisse, con rari e leggeri movimenti, che spingono a concentrarsi interamente sui dialoghi.
Altre sono invece riescono ad esprimere perfettamente la drammaticità del momento. Mi riferisco in particolare a:
All'episodio dieci quando, durante la telefonata tra Miyako e Hiro, l'inquadratura della ragazza è scandita in modo martellante dal trascorrere dei secondi. [FINE SPOILER]
Per concludere, ripeto ancora una volta che il coinvolgimento emotivo è davvero elevato. Entrambe le vicende sono caratterizzate da sentimenti e passioni travolgenti di fronte alle quali non si può rimanere indifferenti. Lo consiglio a chiunque abbia un minimo di sensibilità.
Per quanto riguarda la trama, i dodici episodi ci mostrano due vicende separate tra loro, le quali proseguono parallelamente senza intersecarsi tra loro. Il soggetto di entrambe non è innovativo: in una troviamo il tipico triangolo amoroso mentre nell'altra una persona afflitta da un problema di memoria tale per cui riesce a ricordare solo le ultime tredici ore. Ciononostante ho trovato entrambi gli archi narrativi molto coinvolgenti sotto il punto di vista emotivo. Vi sono moltissime scene commoventi e mai troppo mielose, tranne forse una che non descrivo per evitare spoiler.
Un'altra nota positiva è che non vi è mai un momento morto e ciò porta lo spettatore a rivolgere tutta la sua attenzione a ciò che accade.
Un elemento negativo che mi sento di dover segnalare è che la vicenda del triangolo amoroso è stata trattata, a mio parere, in modo un po' superficiale, ma probabilmente questo è dovuto al numero di episodi.
Passiamo ai personaggi, che non descriverò nei particolari non solo per evitare spoiler, ma soprattutto perché, personalmente, ciò che più mi è piaciuto è stato conoscerli fino in fondo, episodio dopo episodio. Ne viene che non vorrei privare di questa esperienza un futuro spettatore (ammesso che qualcuno legga la mia recensione). Mi limito a dire che ciascuno dei protagonisti è unico e ben definito.
La grafica: il character design non colpisce ma è comunque molto apprezzabile, così come per le animazioni. Il punto forte sono invece gli sfondi, caratterizzati da numerosi e particolari giochi di luci ed ombre. Un fatto che invece mi ha lasciato un po' interdetto, nel senso che non so come interpretarlo, è che a volte i personaggi sono circondati da una sorta di alone di luce che li fa sembrare degli spiriti.
Vorrei ora dedicare qualche parola alla regia. Di solito non lo faccio nelle mie recensioni per il semplice motivo che proprio non me ne intendo. Tuttavia anche io ho notato che il regista è stato davvero bravo o almeno così mi è sembrato.
In primo luogo il continuo spostamento da una vicenda all'altra è orchestrato in maniera tale da non confondere affatto lo spettatore. Anzi ho la sensazione che abbia aiutato a mantenere alta la concentrazione su entrambi gli archi narrativi per poi concluderli in climax.
Alcune scene poi sono davvero molto particolari e sembra che il regista abbia voluto ricreare un'atmosfera visual novel. Infatti spesso vi sono situazioni fisse, con rari e leggeri movimenti, che spingono a concentrarsi interamente sui dialoghi.
Altre sono invece riescono ad esprimere perfettamente la drammaticità del momento. Mi riferisco in particolare a:
Attenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)
All'episodio sette quando Miyako continua a mandare messaggi vocali a Hiro e le scritte si sovrappongo.All'episodio dieci quando, durante la telefonata tra Miyako e Hiro, l'inquadratura della ragazza è scandita in modo martellante dal trascorrere dei secondi. [FINE SPOILER]
Per concludere, ripeto ancora una volta che il coinvolgimento emotivo è davvero elevato. Entrambe le vicende sono caratterizzate da sentimenti e passioni travolgenti di fronte alle quali non si può rimanere indifferenti. Lo consiglio a chiunque abbia un minimo di sensibilità.
L'anime è suddiviso in due storie parallele che si avvicendano nei 12 episodi, senza mai ricongiungersi se non nel messaggio finale, ognuna delle quali ha i propri personaggi distinti che, in realtà, sono legati tra loro attraverso conoscenze avute alcuni anni prima. L'unico punto di contatto tra i due mondi è il rapporto che lega Chihiro a Kei, sorelle divise da un terribile incidente in giovane età che ha segnato irrimediabilmente la prima. Le 2 storie si svolgono in 2 città omonime identiche fra loro, una è la copia sorta in Australia dopo che la prima, in Giappone, era stata in parte distrutta da un terremoto.
Le più siginificativa (a mio parere) delle due storie trattate narra di Renji e Chihiro che dopo essersi incontrati la prima volta presso una stazione abbandonata decidono di riincontrarsi e finiscono così per stringere una forte amicizia. Fin qui nulla di speciale, almeno finchè la ragazza decide di confessare all'amico il proprio segreto: per via di un incidente avvenuto diversi anni prima Chihiro soffre di un disturbo della memoria e non riesce a ricordare nulla di ciò che è avvenuto tredici ore prima; è quindi ogni giorno obbligata ad annotare su un diario ogni cosa che fa e per questo motivo ogni mattina per lei è come incontrasse Renji per la prima volta. L'altro filone narrativo vede come protagonista il triangolo amoroso formato da Hiro Hirono un giovane disegnatore di manga che incontra Miyako Miyamura, una ragazza che dimostra subito di avere un certo interesse per lui e che per questo si contrappone subito a Kei, la migliore amica di Hiro che segretamente nutre per lui un forte sentimento.
Durante l'intera serie i vari personaggi nei loro momenti di difficoltà verranno aiutati da una misteriosa ragazza, Yuuko Amamiya, che saprà consigliare loro la strada giusta con poche semplici parole.
La trama procede veloce e fluida nel corso dei 12 episodi, in primo piano si nota una progressiva evoluzione fra le relazioni che legano i vari protagonisti; i personaggi hanno un carattere proprio e molto differente l'uno dall'altro, ognuno con un lato interessante e spesso tragico che ci mette di fronte a delle realtà tutt'altro che allegre ma che ci danno la possibilità di riflettere molto su temi tutt'altro che banali.
Particolare attenzione va data alle musiche veramente belle, a partire dalle sigle di chiusura e apertura, fino al ritmo e all'atmosfera cupa e triste che riescono a creare nella mente dello spettatore. Anche per quanto riguarda la parte grafica non vi sono difetti, anzi è molto curata e i disegni (nonostante gli occhi siano esageratamente grandi) mi sono piaciuti molto. Le sensazioni che gli stessi personaggi provano sono rese a pennello attraverso le espressioni che sono state realizzate molto bene e ci colpiscono in modo diretto e immediato.
Un'opera veramente ben realizzata, consigliatissima a tutti, soprattutto a coloro che cercano forti emozioni e amano farsi trasportare dai sentimenti.
Dopo la visione di questo consiglio vivamente anche Ef - a tale of melodies, il seguito dell'opera che avrà come protagonisti Yuuko Amamiya e Yuu Himura e aiuterà a chiarire anche diversi misteri celati all'interno di questa prima serie.
Le più siginificativa (a mio parere) delle due storie trattate narra di Renji e Chihiro che dopo essersi incontrati la prima volta presso una stazione abbandonata decidono di riincontrarsi e finiscono così per stringere una forte amicizia. Fin qui nulla di speciale, almeno finchè la ragazza decide di confessare all'amico il proprio segreto: per via di un incidente avvenuto diversi anni prima Chihiro soffre di un disturbo della memoria e non riesce a ricordare nulla di ciò che è avvenuto tredici ore prima; è quindi ogni giorno obbligata ad annotare su un diario ogni cosa che fa e per questo motivo ogni mattina per lei è come incontrasse Renji per la prima volta. L'altro filone narrativo vede come protagonista il triangolo amoroso formato da Hiro Hirono un giovane disegnatore di manga che incontra Miyako Miyamura, una ragazza che dimostra subito di avere un certo interesse per lui e che per questo si contrappone subito a Kei, la migliore amica di Hiro che segretamente nutre per lui un forte sentimento.
Durante l'intera serie i vari personaggi nei loro momenti di difficoltà verranno aiutati da una misteriosa ragazza, Yuuko Amamiya, che saprà consigliare loro la strada giusta con poche semplici parole.
La trama procede veloce e fluida nel corso dei 12 episodi, in primo piano si nota una progressiva evoluzione fra le relazioni che legano i vari protagonisti; i personaggi hanno un carattere proprio e molto differente l'uno dall'altro, ognuno con un lato interessante e spesso tragico che ci mette di fronte a delle realtà tutt'altro che allegre ma che ci danno la possibilità di riflettere molto su temi tutt'altro che banali.
Particolare attenzione va data alle musiche veramente belle, a partire dalle sigle di chiusura e apertura, fino al ritmo e all'atmosfera cupa e triste che riescono a creare nella mente dello spettatore. Anche per quanto riguarda la parte grafica non vi sono difetti, anzi è molto curata e i disegni (nonostante gli occhi siano esageratamente grandi) mi sono piaciuti molto. Le sensazioni che gli stessi personaggi provano sono rese a pennello attraverso le espressioni che sono state realizzate molto bene e ci colpiscono in modo diretto e immediato.
Un'opera veramente ben realizzata, consigliatissima a tutti, soprattutto a coloro che cercano forti emozioni e amano farsi trasportare dai sentimenti.
Dopo la visione di questo consiglio vivamente anche Ef - a tale of melodies, il seguito dell'opera che avrà come protagonisti Yuuko Amamiya e Yuu Himura e aiuterà a chiarire anche diversi misteri celati all'interno di questa prima serie.
Ho visto quest'anime un po' per caso, senza vedere neanche la trama; ho deciso di vederlo perché è uno dei miei generi preferiti: sentimentale, drammatico e scolastisco. Il primo impatto è stato negativo, infatti la prima puntata è stata noiosa, mi è sembrato molto vuoto e piatto e con i soliti personaggi e situazioni stereotipate tipiche di un anime sentimentale. Poi alla fine della seconda puntata c'è stato il colpo di scena che ha reso tutto molto più interessante, tanto che ho visto l'anime in una tirata.
Sono narrate due storie in parallelo: da una parte abbiamo come protagonista Renji, un ragazzo liceale che ha come passione quella della lettura, dall'altra parte abbiamo Hiro, un ragazzo che fa il mangaka, che a causa del duro lavoro è costretto a fare molte assenze a scuola e ad avere ritmi di vita scostanti. La storia di Renji è più particolare e poetica, mentre quella di Hiro è più banale, ma entrambe vengono sviluppate molto bene.
Il principale tema trattato è quello della solitudine, e ci riesce molto bene, perché coinvolge lo spettatore negli avvenimenti e si prova una sensazione quasi come se non si potesse scappare da essa.
La storia di Renji è quella che indubbiamente mi ha colpito di più: sembra che non può esserci un lieto fine, ma alla fine si inventano una cosa per farla finire bene. Non mi è piaciuto moltissimo il finale, ma è una cosa di poco conto. Alla fine l'amore vincerà sopra ogni cosa.
I personaggi sono coerenti e ben caratterizzati, vengono mostrate anche le parti più meschine e malate: per esempio, la sorella di Hiro diventa cattiva per proteggere ciò che desidera, e Miyako ha le sue fobie e ossessioni.
Le musiche danno un punto in più all'anime, perché sono veramente molto belle, i disegni e la grafica sono ottimi, e poi non mancano quelle scene piene di pathos con musiche avvincenti ecc. - tipiche 'giapponesate', che alla fine sono sempre belle.
Consiglio la visione a tutti quelli a cui piace farsi trasportare dai sentimenti, non vedo l'ora di vedere il secondo.
Sono narrate due storie in parallelo: da una parte abbiamo come protagonista Renji, un ragazzo liceale che ha come passione quella della lettura, dall'altra parte abbiamo Hiro, un ragazzo che fa il mangaka, che a causa del duro lavoro è costretto a fare molte assenze a scuola e ad avere ritmi di vita scostanti. La storia di Renji è più particolare e poetica, mentre quella di Hiro è più banale, ma entrambe vengono sviluppate molto bene.
Il principale tema trattato è quello della solitudine, e ci riesce molto bene, perché coinvolge lo spettatore negli avvenimenti e si prova una sensazione quasi come se non si potesse scappare da essa.
La storia di Renji è quella che indubbiamente mi ha colpito di più: sembra che non può esserci un lieto fine, ma alla fine si inventano una cosa per farla finire bene. Non mi è piaciuto moltissimo il finale, ma è una cosa di poco conto. Alla fine l'amore vincerà sopra ogni cosa.
I personaggi sono coerenti e ben caratterizzati, vengono mostrate anche le parti più meschine e malate: per esempio, la sorella di Hiro diventa cattiva per proteggere ciò che desidera, e Miyako ha le sue fobie e ossessioni.
Le musiche danno un punto in più all'anime, perché sono veramente molto belle, i disegni e la grafica sono ottimi, e poi non mancano quelle scene piene di pathos con musiche avvincenti ecc. - tipiche 'giapponesate', che alla fine sono sempre belle.
Consiglio la visione a tutti quelli a cui piace farsi trasportare dai sentimenti, non vedo l'ora di vedere il secondo.
Che dire di "EF - a Tale of Memories"?
Lo avevo notato da tempo, ma l'ho visto solo ora, e forse è stato un bene... Sì, poiché era dai tempi di "Clannad" che non provavo sensazioni, emozioni così forti vedendo un anime: piccole tessere di senso che si riverberano anche dopo la sua conclusione, illuminando i ricordi, l'immaginazione.
Eppure, sulla carta, si tratta del classico adattamento di un'opera, nata come manga, sviluppatasi in visual novel, prima di approdare sugli schermi televisivi. Eppure... eppure è una di quelle rare pieces che oserei definire 'capolavoro'.
E' romantico? Sì, con un pizzico di tristezza, ma sarebbe riduttivo limitare tutto a una semplice definizione categorica. Non è infatti l'amore ad essere protagonista, benché necessario a 'scatenare' l'intreccio, ma i ricordi, quelli che c'erano, che ci sono e anche quelli che ci saranno, filtrati, interpretati, dominati o subiti dai personaggi. L'intensità emotiva, l'espressività grafica legata ai cinque protagonisti si staglia come una scarica elettrica, a volte adrenalinica, sullo sfondo di una città doppia, silenziosa e perfetta, dunque ancor più decadente, apparentemente senza anima, poiché ricostruita da zero dopo la 'guerra' e il 'terremoto' (si chiama Otowa, ma penso che i riferimenti a Nagasaki siano palesi); addirittura replicata, senza che lo spettatore se ne accorga, in due diverse parti del mondo. Replicata, come i due filoni principali della trama che si intersecano senza incontrarsi mai. E' l'apoteosi silenziosa di un dialogo con un ambiente fatto di umanità rarefatta, sublimata nelle immagini di un quadro dalle figure sempre sorridenti.
La regia è povera e superba, e il montaggio è anarchico, impulsivo, ma sottostante a una logica via via emergente con il prosieguo degli episodi. Ma ciò che trasforma questa opera d'oro nel platino più puro sono le musiche. Tenmon ("Byosoku 5cm", "Higurashi", ecc.), non per altro il mio compositore preferito del settore, raggiunge l'apice della sua creatività. Dalla opening (stupenda) alle relative ending, passando per una soundtrack complessiva mostruosa, dove niente è lasciato al caso, e alle parole, alle immagini, si accompagna un suono simile alla perfezione.
In attesa di continuare con la visione del "EF - a Tale of Melodies" (che per molti è anche più bello), non posso fare altro che consigliarvelo, poiché non pensavo di vivere ancora una volta simili emozioni, dopo oltre un centinaio di anime ormai visti.
Lo avevo notato da tempo, ma l'ho visto solo ora, e forse è stato un bene... Sì, poiché era dai tempi di "Clannad" che non provavo sensazioni, emozioni così forti vedendo un anime: piccole tessere di senso che si riverberano anche dopo la sua conclusione, illuminando i ricordi, l'immaginazione.
Eppure, sulla carta, si tratta del classico adattamento di un'opera, nata come manga, sviluppatasi in visual novel, prima di approdare sugli schermi televisivi. Eppure... eppure è una di quelle rare pieces che oserei definire 'capolavoro'.
E' romantico? Sì, con un pizzico di tristezza, ma sarebbe riduttivo limitare tutto a una semplice definizione categorica. Non è infatti l'amore ad essere protagonista, benché necessario a 'scatenare' l'intreccio, ma i ricordi, quelli che c'erano, che ci sono e anche quelli che ci saranno, filtrati, interpretati, dominati o subiti dai personaggi. L'intensità emotiva, l'espressività grafica legata ai cinque protagonisti si staglia come una scarica elettrica, a volte adrenalinica, sullo sfondo di una città doppia, silenziosa e perfetta, dunque ancor più decadente, apparentemente senza anima, poiché ricostruita da zero dopo la 'guerra' e il 'terremoto' (si chiama Otowa, ma penso che i riferimenti a Nagasaki siano palesi); addirittura replicata, senza che lo spettatore se ne accorga, in due diverse parti del mondo. Replicata, come i due filoni principali della trama che si intersecano senza incontrarsi mai. E' l'apoteosi silenziosa di un dialogo con un ambiente fatto di umanità rarefatta, sublimata nelle immagini di un quadro dalle figure sempre sorridenti.
La regia è povera e superba, e il montaggio è anarchico, impulsivo, ma sottostante a una logica via via emergente con il prosieguo degli episodi. Ma ciò che trasforma questa opera d'oro nel platino più puro sono le musiche. Tenmon ("Byosoku 5cm", "Higurashi", ecc.), non per altro il mio compositore preferito del settore, raggiunge l'apice della sua creatività. Dalla opening (stupenda) alle relative ending, passando per una soundtrack complessiva mostruosa, dove niente è lasciato al caso, e alle parole, alle immagini, si accompagna un suono simile alla perfezione.
In attesa di continuare con la visione del "EF - a Tale of Melodies" (che per molti è anche più bello), non posso fare altro che consigliarvelo, poiché non pensavo di vivere ancora una volta simili emozioni, dopo oltre un centinaio di anime ormai visti.
Introduzione all'anime: "Ef - A Tale of Memories" narra due storie, che pur avvenendo contemporaneamente non si intrecciano mai. Una è quella che vede il difficile rapporto, simile a un triangolo amoroso, di Hirono Hiro e due ragazze, Shinduo Kei e Miyamura Miyako. L'altra è quella di Asou Renji, che un giorno incontra una ragazza, Shinduo Chihiro, nella stazione abbandonata dove è solito ritirarsi per leggere.
Commento: trovo che questo prodotto sia ben realizzato in tutte le sue parti. La trama non è difficile da seguire, in alcuni tratti è intuibile cosa succederà in seguito e non vi sono colpi di scena spettacolari, tuttavia l'alternanza sia tra le due storie sia tra le scene che riprendono lo svolgimento e quelle che seguono i pensieri dei personaggi, riesce a tenere lo spettatore incollato allo schermo e voglioso di proseguire la visione. Il comparto grafico, sia il character design sia i disegni, è di ottimo livello, i personaggi e le loro emozioni sono rappresentati efficacemente, i disegni sono sviluppati in modo da enfatizzare e amplificare lo stato d'animo e la psicologia stessa dei vari personaggi, per cui sono degni di nota. Le musiche sono anche loro molto curate, infatti per ogni momento troviamo una musica che accresce le emozioni dello spettatore, sia nelle situazioni felici sia in quelle drammatiche, rendendolo partecipe dell'opera, per questo credo che la colonna sonora sia molto efficace. Tuttavia il punto di forza della serie sono senza dubbio i personaggi, che sono creati, sviluppati e fatti evolvere come persone vive, hanno dubbi, preoccupazioni, incertezze, ma anche sogni, desideri e speranze, che li rendono degni di essere chiamati "persone".
Per me questi sarebbero i voti:
Trama: 8,5.
Personaggi: 10.
Musica: 10.
Character design: 10.
Disegni: 10.
Temi*: 10.
Totale: 9,5.
*Aggiungo questa voce per dare il peso dovuto sia allo spessore psicologico dei personaggi sia per la difficoltà dei temi trattati.
(S)Consigliato a: "Ef - A Tale of Memories" è un'opera che consiglio a chi apprezza prodotti in cui la psicologia dei personaggi è molto accentuata e non si aspetta un ritmo dinamico e veloce. Credo che chiunque non apprezzi questo, ma preferisca un ritmo veloce e dinamico, con un protagonista singolo, che affronta combattimenti o si imbatte in situazioni sovrannaturali o fantastiche, farebbe meglio a guardare solo il primo episodio per decidere se proseguire, ma non andare oltre se si annoia a guardarlo, in quanto penso che non riuscirebbe ad apprezzare l'anime.
Commento: trovo che questo prodotto sia ben realizzato in tutte le sue parti. La trama non è difficile da seguire, in alcuni tratti è intuibile cosa succederà in seguito e non vi sono colpi di scena spettacolari, tuttavia l'alternanza sia tra le due storie sia tra le scene che riprendono lo svolgimento e quelle che seguono i pensieri dei personaggi, riesce a tenere lo spettatore incollato allo schermo e voglioso di proseguire la visione. Il comparto grafico, sia il character design sia i disegni, è di ottimo livello, i personaggi e le loro emozioni sono rappresentati efficacemente, i disegni sono sviluppati in modo da enfatizzare e amplificare lo stato d'animo e la psicologia stessa dei vari personaggi, per cui sono degni di nota. Le musiche sono anche loro molto curate, infatti per ogni momento troviamo una musica che accresce le emozioni dello spettatore, sia nelle situazioni felici sia in quelle drammatiche, rendendolo partecipe dell'opera, per questo credo che la colonna sonora sia molto efficace. Tuttavia il punto di forza della serie sono senza dubbio i personaggi, che sono creati, sviluppati e fatti evolvere come persone vive, hanno dubbi, preoccupazioni, incertezze, ma anche sogni, desideri e speranze, che li rendono degni di essere chiamati "persone".
Per me questi sarebbero i voti:
Trama: 8,5.
Personaggi: 10.
Musica: 10.
Character design: 10.
Disegni: 10.
Temi*: 10.
Totale: 9,5.
*Aggiungo questa voce per dare il peso dovuto sia allo spessore psicologico dei personaggi sia per la difficoltà dei temi trattati.
(S)Consigliato a: "Ef - A Tale of Memories" è un'opera che consiglio a chi apprezza prodotti in cui la psicologia dei personaggi è molto accentuata e non si aspetta un ritmo dinamico e veloce. Credo che chiunque non apprezzi questo, ma preferisca un ritmo veloce e dinamico, con un protagonista singolo, che affronta combattimenti o si imbatte in situazioni sovrannaturali o fantastiche, farebbe meglio a guardare solo il primo episodio per decidere se proseguire, ma non andare oltre se si annoia a guardarlo, in quanto penso che non riuscirebbe ad apprezzare l'anime.
Bellissimo... A metà: "EF - A Tale Of Memories" è un anime davvero bello, soprattutto la parte grafica e lo stile narrativo sono secondo me di alto livello.
La trama si potrebbe dividere in due, dato che le storie che vengono raccontate sono in sostanza quella tra Renji e Chihiro e il triangolo tra Kei, Hiro e Miyako, ma sono raccontate in parallelo, seppur senza mai incrociarsi (credo). Se però la prima è davvero stupenda, la seconda non è riuscita a catturarmi più di tanto, forse perché avrebbe dovuto avere più tempo, diciamo 3 o 4 puntate in più, invece in questa maniera la faccenda è stata affrettata e il tutto sembra un po' campato per aria.
I personaggi principali mi sembrano tutti ben caratterizzati, e anche quelli secondari: dato non stanno semplicemente a guardare sono stati anch'essi caratterizzati quel che basta.
Se il finale del triangolo amoroso non cattura, non stupisce, non emoziona, quello che succede nell'altra storia commuove, smuove un po' l'animo dello spettatore e per questo motivo non è possibile assegnare un voto basso, ma anzi il mio voto è sicuramente più basso di quello che avrei voluto dare proprio per i motivi su elencati.
La visione è consigliata, ovviamente.
Ora mi sono buttato nella seconda serie, e devo dire i personaggi che diventano protagonisti per ora non mi soddisfano, Chihiro, Renji e Kyosuke saranno difficili da sostituire nelle mie preferenze, ma questa è un'altra storia.
La trama si potrebbe dividere in due, dato che le storie che vengono raccontate sono in sostanza quella tra Renji e Chihiro e il triangolo tra Kei, Hiro e Miyako, ma sono raccontate in parallelo, seppur senza mai incrociarsi (credo). Se però la prima è davvero stupenda, la seconda non è riuscita a catturarmi più di tanto, forse perché avrebbe dovuto avere più tempo, diciamo 3 o 4 puntate in più, invece in questa maniera la faccenda è stata affrettata e il tutto sembra un po' campato per aria.
I personaggi principali mi sembrano tutti ben caratterizzati, e anche quelli secondari: dato non stanno semplicemente a guardare sono stati anch'essi caratterizzati quel che basta.
Se il finale del triangolo amoroso non cattura, non stupisce, non emoziona, quello che succede nell'altra storia commuove, smuove un po' l'animo dello spettatore e per questo motivo non è possibile assegnare un voto basso, ma anzi il mio voto è sicuramente più basso di quello che avrei voluto dare proprio per i motivi su elencati.
La visione è consigliata, ovviamente.
Ora mi sono buttato nella seconda serie, e devo dire i personaggi che diventano protagonisti per ora non mi soddisfano, Chihiro, Renji e Kyosuke saranno difficili da sostituire nelle mie preferenze, ma questa è un'altra storia.
Abbiamo la ragazzetta con la benda sull'occhio, un triangolo amoroso, ragazze con i capelli viola, un mangaka di successo di 16 (17?) anni a mò di Bakuman, una suora misteriosa e così via. Si dovrà variare. Si dovrà rendere "Ef - a tale of memories" qualcosa di diverso dalla massa delle commedie sentimentali pucci pucci di bassa caratura che ogni anno invadono i palinsesti televisivi puntuali come il Grande Fratello.
Ce la fa, con due storie alternate sicuramente toccanti, con un'estetica eccezionale nei suoi sperimentalismi, l'atmosfera fiabesca, la scenografia inusuale da nord Europa e un accompagnamento sonoro di pregevole fattura.
Due storie, si diceva. La prima è un classico triangolo tra adolescenti, Hiro, giovane mangaka di talento conteso tra la sua migliore amica Kei Shindo e una ragazza misteriosa incontrata a Natale, Miyako Miyamura. Quest'ultima è decisamente più intraprendente e il suo arrivo sconvolgerà non poco Kei che al contrario non ha mai fatto nulla di concreto per conquistarlo. Tra le due nascerà quindi una forte rivalità.
L'altra storia è decisamente più emozionante e dall'aria piacevolmente poetica, con l'incontro in una stazione abbandonata tra un ragazzo, Renji Sato, e una coetanea con una benda sull'occhio, Chihiro Shindo. Tra i due s'instaura un forte rapporto di amicizia, ma le cose saranno tutt'altro che semplici, la ragazza a causa di un incidente soffre di un disturbo alla memoria che le fa dimenticare quanto accaduto ogni tredici ore circa. Tenta di ovviare al problema annotando tutto su un diario, avvenimenti ed emozioni, dato che ogni mattina è come se incontrasse Renji la prima volta.
Inutile dire che è questa storia il punto forte di "Ef - a tale of memories", più particolare (per quanto non originale, vedi il "Memento" di Christopher Nolan), e più avvincente, a tratti drammatica ma allo stesso tempo delicata e romantica mentre l'altra, per quanto pregna di sentimenti di amore, odio e gelosie, risulta decisamente più convenzionale. Ma il tema principe di "Ef" è la solitudine, tutti i soggetti, chi più chi meno, soffrono, o temono di soffrire, questo sentimento, che arriva a toccare consistenti livelli di (instabile) emotività nel personaggio di Miyako.
L'aspetto grafico è l'altro biglietto da visita della serie, con i suoi giochi di luci e ombre, la particolare regia sempre attenta ad accompagnare i sentimenti dei personaggi tramite effetti cromatici e stilistici di svariato genere, bianco e nero, contorni fluorescenti, split/screen. A ciò si aggiunge un accompagnamento sonoro di grande spessore, con piano e violino a farne da padrone, tale da rendere "Ef" un'esperienza audiovisiva di forte impatto dal primo all'ultimo minuto.
Una certa prevedibilità narrativa per quanto concerne il triangolo di Hiro tale da farla sfigurare in confronto a quella di RenjixChihiro impedisce a "Ef" di raggiungere l'eccellenza, ma la breve durata (12 episodi) con conseguente mancanza di momenti morti rende la serie meritevole di attenzione, adatta a coloro in cerca di una, due storie di sicuro appeal romantico senza che queste scadano nel sentimentalismo più banale di altre commedie moderne e non, grazie ai suoi personaggi fragili, e umani. Degno.
Ce la fa, con due storie alternate sicuramente toccanti, con un'estetica eccezionale nei suoi sperimentalismi, l'atmosfera fiabesca, la scenografia inusuale da nord Europa e un accompagnamento sonoro di pregevole fattura.
Due storie, si diceva. La prima è un classico triangolo tra adolescenti, Hiro, giovane mangaka di talento conteso tra la sua migliore amica Kei Shindo e una ragazza misteriosa incontrata a Natale, Miyako Miyamura. Quest'ultima è decisamente più intraprendente e il suo arrivo sconvolgerà non poco Kei che al contrario non ha mai fatto nulla di concreto per conquistarlo. Tra le due nascerà quindi una forte rivalità.
L'altra storia è decisamente più emozionante e dall'aria piacevolmente poetica, con l'incontro in una stazione abbandonata tra un ragazzo, Renji Sato, e una coetanea con una benda sull'occhio, Chihiro Shindo. Tra i due s'instaura un forte rapporto di amicizia, ma le cose saranno tutt'altro che semplici, la ragazza a causa di un incidente soffre di un disturbo alla memoria che le fa dimenticare quanto accaduto ogni tredici ore circa. Tenta di ovviare al problema annotando tutto su un diario, avvenimenti ed emozioni, dato che ogni mattina è come se incontrasse Renji la prima volta.
Inutile dire che è questa storia il punto forte di "Ef - a tale of memories", più particolare (per quanto non originale, vedi il "Memento" di Christopher Nolan), e più avvincente, a tratti drammatica ma allo stesso tempo delicata e romantica mentre l'altra, per quanto pregna di sentimenti di amore, odio e gelosie, risulta decisamente più convenzionale. Ma il tema principe di "Ef" è la solitudine, tutti i soggetti, chi più chi meno, soffrono, o temono di soffrire, questo sentimento, che arriva a toccare consistenti livelli di (instabile) emotività nel personaggio di Miyako.
L'aspetto grafico è l'altro biglietto da visita della serie, con i suoi giochi di luci e ombre, la particolare regia sempre attenta ad accompagnare i sentimenti dei personaggi tramite effetti cromatici e stilistici di svariato genere, bianco e nero, contorni fluorescenti, split/screen. A ciò si aggiunge un accompagnamento sonoro di grande spessore, con piano e violino a farne da padrone, tale da rendere "Ef" un'esperienza audiovisiva di forte impatto dal primo all'ultimo minuto.
Una certa prevedibilità narrativa per quanto concerne il triangolo di Hiro tale da farla sfigurare in confronto a quella di RenjixChihiro impedisce a "Ef" di raggiungere l'eccellenza, ma la breve durata (12 episodi) con conseguente mancanza di momenti morti rende la serie meritevole di attenzione, adatta a coloro in cerca di una, due storie di sicuro appeal romantico senza che queste scadano nel sentimentalismo più banale di altre commedie moderne e non, grazie ai suoi personaggi fragili, e umani. Degno.
"EF - a Tale of Memories" è un anime sentimentale che racconta due storie diverse che si sfiorano, due storie se vogliamo anche non originalissime, ma presentate in modo magistrale, attraverso una regia ottima che rende il tutto interessantissimo e decisamente coinvolgente.
La veste grafica è bellissima, con disegni dei personaggi dai grandi occhioni molto espressivi, e un utilizzo dei colori e delle luci che lascia sbalorditi.
Per quanto riguarda il comparto audio, si può dire che le musiche sono senza dubbio azzeccatissime, sigle comprese, così come ho trovato adeguato il doppiaggio, con voci dei personaggi molto adatte al caso.
Peccato solo che la serie si esaurisca in solo dodici episodi, anche se è la misura giusta. Mentre si guarda si spera infatti che non finisca mai, ma come spesso accade le cose belle hanno una durata breve.
"EF - a Tale of Memories" è un prodotto esemplare, consigliato a tutti gli appassionati di anime, anche a quelli che non amano il genere.
La veste grafica è bellissima, con disegni dei personaggi dai grandi occhioni molto espressivi, e un utilizzo dei colori e delle luci che lascia sbalorditi.
Per quanto riguarda il comparto audio, si può dire che le musiche sono senza dubbio azzeccatissime, sigle comprese, così come ho trovato adeguato il doppiaggio, con voci dei personaggi molto adatte al caso.
Peccato solo che la serie si esaurisca in solo dodici episodi, anche se è la misura giusta. Mentre si guarda si spera infatti che non finisca mai, ma come spesso accade le cose belle hanno una durata breve.
"EF - a Tale of Memories" è un prodotto esemplare, consigliato a tutti gli appassionati di anime, anche a quelli che non amano il genere.
Due storie che si intrecciano, apparentemente slegate tra loro, senza nulla da condividere se non la parentela che unisce due delle protagoniste, Kei e Chihiro: la prima vicenda sfrutta l'abusato cliché del triangolo amoroso, la seconda, sicuramente più originale, affronta la difficile coesistenza tra amore e malattia (strizzando l'occhio al film capolavoro "Memento").
Dunque, a un primo approccio, nulla di particolarmente innovativo; eppure, a fare da collante all'intreccio e ad ammaliare lo spettatore è l'onnipresente introspezione interiore, l'affannosa ricerca da parte di tutti i personaggi di capire chi siano realmente, quali siano i loro sogni e le loro ambizioni, e quali i loro limiti. Personaggi sapientemente tratteggiati, tali da risultare sempre credibili nelle loro decisioni e coerenti nelle loro azioni - anche se appaiono a volte un po' stereotipati -, in grado di coinvolgere emotivamente lo spettatore fino a farlo immedesimare nei fatti narrati.
Insolita, ma intrigante, è la decisione di ambientare la serie in un'improbabile città giapponese dall'architettura simile a quella di una capitale del Nord Europa: è curioso vedere i personaggi muoversi secondo lo stile di vita nipponico in un'ambientazione a loro fondamentalmente estranea, un mix metropolitano stridente ma allo stesso tempo accattivante. Costruzioni goticheggianti, che ben si armonizzano con le tinte cupe che spesso caratterizzano la narrazione, fanno da contraltare alle vestigia della città vecchia, rasa al suolo da una catastrofe naturale, che, volutamente accantonate dalla memoria collettiva, affiorano all'improvviso come fantasmi, efficaci metafore della solitudine e dei dolorosi ricordi dei protagonisti.
Oltre a essere tecnicamente ben realizzato (menzione speciale ai fondali e ai giochi di luce) e dotato di un comparto sonoro da applausi (notevole l'opening e le diverse sigle di chiusura, come pure i suggestivi accompagnamenti musicali), "EF - A tale of memories" brilla soprattutto per le scelte registiche non convenzionali, che ben si sposano con l'analisi tormentata dei sentimenti più reconditi dell'animo umano.
Personalmente avrei gradito qualche episodio in più da dedicare alle relazioni tra Kei, Miyako e Hirono, ben dosate a inizio serie - oscillanti tra odio, rivalità e amore - ma che accelerano repentinamente verso la conclusione; un fatto comprensibile d'altronde, dovendo gli sceneggiatori fare i conti con la necessità di comprimere la serie in soli 12 episodi. Impeccabile invece la descrizione del rapporto tra Chihiro e Renji, un calibrato turbine di emozioni che culmina nel perfetto e commovente finale.
'EF - a Tale of Memories' è un anime consigliato a un pubblico che ama ancora lasciarsi trasportare dai sentimenti, un anime che getta un timido sguardo sulla straordinaria complessità delle relazioni umane, scavando nel dolore e nella speranza, e che contiene spunti per interessanti riflessioni sulla funzione della memoria e sul suo rapporto con la personalità dell'uomo.
Un ottimo prodotto che merita di essere visto.
Dunque, a un primo approccio, nulla di particolarmente innovativo; eppure, a fare da collante all'intreccio e ad ammaliare lo spettatore è l'onnipresente introspezione interiore, l'affannosa ricerca da parte di tutti i personaggi di capire chi siano realmente, quali siano i loro sogni e le loro ambizioni, e quali i loro limiti. Personaggi sapientemente tratteggiati, tali da risultare sempre credibili nelle loro decisioni e coerenti nelle loro azioni - anche se appaiono a volte un po' stereotipati -, in grado di coinvolgere emotivamente lo spettatore fino a farlo immedesimare nei fatti narrati.
Insolita, ma intrigante, è la decisione di ambientare la serie in un'improbabile città giapponese dall'architettura simile a quella di una capitale del Nord Europa: è curioso vedere i personaggi muoversi secondo lo stile di vita nipponico in un'ambientazione a loro fondamentalmente estranea, un mix metropolitano stridente ma allo stesso tempo accattivante. Costruzioni goticheggianti, che ben si armonizzano con le tinte cupe che spesso caratterizzano la narrazione, fanno da contraltare alle vestigia della città vecchia, rasa al suolo da una catastrofe naturale, che, volutamente accantonate dalla memoria collettiva, affiorano all'improvviso come fantasmi, efficaci metafore della solitudine e dei dolorosi ricordi dei protagonisti.
Oltre a essere tecnicamente ben realizzato (menzione speciale ai fondali e ai giochi di luce) e dotato di un comparto sonoro da applausi (notevole l'opening e le diverse sigle di chiusura, come pure i suggestivi accompagnamenti musicali), "EF - A tale of memories" brilla soprattutto per le scelte registiche non convenzionali, che ben si sposano con l'analisi tormentata dei sentimenti più reconditi dell'animo umano.
Personalmente avrei gradito qualche episodio in più da dedicare alle relazioni tra Kei, Miyako e Hirono, ben dosate a inizio serie - oscillanti tra odio, rivalità e amore - ma che accelerano repentinamente verso la conclusione; un fatto comprensibile d'altronde, dovendo gli sceneggiatori fare i conti con la necessità di comprimere la serie in soli 12 episodi. Impeccabile invece la descrizione del rapporto tra Chihiro e Renji, un calibrato turbine di emozioni che culmina nel perfetto e commovente finale.
'EF - a Tale of Memories' è un anime consigliato a un pubblico che ama ancora lasciarsi trasportare dai sentimenti, un anime che getta un timido sguardo sulla straordinaria complessità delle relazioni umane, scavando nel dolore e nella speranza, e che contiene spunti per interessanti riflessioni sulla funzione della memoria e sul suo rapporto con la personalità dell'uomo.
Un ottimo prodotto che merita di essere visto.
L'anime racconta due storie in parallelo: la prima riguarda un classico triangolo amoroso che ha come protagonisti Hiro, un ragazzo solitario che trascura la scuola per portare avanti la sua grande passione di fumettista; Kei, l'amica di sempre; e Miyako, una ragazza misteriosa che incontra Hiro per caso e non se ne separa più.
La seconda storia ha come protagonisti Renji, un normalissimo ragazzo delle superiori che un giorno incontra in una stazione abbandonata una strana ragazza seduta tutta sola, Chihiro. I due iniziano a conoscersi come una normale coppia di giovani, ma ben presto Renji scopre che Chihiro ha un grave problema: la sua memoria si è fermata in uno sfortunato giorno di tanti anni fa e ora è in grado di immagazzinare nuovi ricordi per un tempo massimo di 13 ore. La ragazza, per non dimenticare, appunta tutto su un diario che ogni giorno deve leggere per capire chi è e cosa le è successo.
In realtà, la trama non mi ha colpito particolarmente. La storia tra Hiro, Kei e Miyago è piuttosto banale. I personaggi sono privi di tratti distintivi e il loro comportamento è piuttosto prevedibile. Il discorso è un po' diverso per quanto riguarda la storia tra Chihiro e Renji, anche se, nonostante l'apparente originalità (che sta tutta nel problema della ragazza), il tutto scorre piuttosto lineare e senza grandi colpi di scena in grado di tenere il telespettatore incollato allo schermo. A tratti la visione mi è risultata molto pesante, tanto che ho sospeso più volte l'anime.
Anche i numerosi escamotage grafici e "poetici" utilizzati dalla regia non hanno, a mio modo di vedere, sortito l'effetto desiderato: ovvero rendere la storia più interessante di quella che effettivamente è.
Per quanto riguarda il pacchetto grafico e sonoro non ho molto da dire: i disegni sono puliti e i colori suggestivi - soprattutto quelli del tramonto. L'opening è davvero molto bella, soave e melodiosa.
In conclusione, l'anime presenta degli spunti interessanti e alcune idee piuttosto apprezzabili, ma nulla di più. A mio modo di vedere, tutti i commenti positivi che mi hanno spinto a guardarlo sino in fondo sono esagerati. Il grande e appetitoso "arrosto" che gli autori ci volevano rifilare in realtà è molto fumoso. Se volete un anime con la "A" maiuscola, cercate altrove.
Consigliato solo a chi si emoziona facilmente.
La seconda storia ha come protagonisti Renji, un normalissimo ragazzo delle superiori che un giorno incontra in una stazione abbandonata una strana ragazza seduta tutta sola, Chihiro. I due iniziano a conoscersi come una normale coppia di giovani, ma ben presto Renji scopre che Chihiro ha un grave problema: la sua memoria si è fermata in uno sfortunato giorno di tanti anni fa e ora è in grado di immagazzinare nuovi ricordi per un tempo massimo di 13 ore. La ragazza, per non dimenticare, appunta tutto su un diario che ogni giorno deve leggere per capire chi è e cosa le è successo.
In realtà, la trama non mi ha colpito particolarmente. La storia tra Hiro, Kei e Miyago è piuttosto banale. I personaggi sono privi di tratti distintivi e il loro comportamento è piuttosto prevedibile. Il discorso è un po' diverso per quanto riguarda la storia tra Chihiro e Renji, anche se, nonostante l'apparente originalità (che sta tutta nel problema della ragazza), il tutto scorre piuttosto lineare e senza grandi colpi di scena in grado di tenere il telespettatore incollato allo schermo. A tratti la visione mi è risultata molto pesante, tanto che ho sospeso più volte l'anime.
Anche i numerosi escamotage grafici e "poetici" utilizzati dalla regia non hanno, a mio modo di vedere, sortito l'effetto desiderato: ovvero rendere la storia più interessante di quella che effettivamente è.
Per quanto riguarda il pacchetto grafico e sonoro non ho molto da dire: i disegni sono puliti e i colori suggestivi - soprattutto quelli del tramonto. L'opening è davvero molto bella, soave e melodiosa.
In conclusione, l'anime presenta degli spunti interessanti e alcune idee piuttosto apprezzabili, ma nulla di più. A mio modo di vedere, tutti i commenti positivi che mi hanno spinto a guardarlo sino in fondo sono esagerati. Il grande e appetitoso "arrosto" che gli autori ci volevano rifilare in realtà è molto fumoso. Se volete un anime con la "A" maiuscola, cercate altrove.
Consigliato solo a chi si emoziona facilmente.
Molte, forse troppe volte ci viene proposto dal tritacarne dei media il tema della "forza dell'amore", un'energia straordinaria che tutto fa e tutto può superando qualsiasi barriera le si ponga davanti. Estrapolata però dalla volontà di farne spettacolo per le masse in tristi trasmissioni pomeridiane, possiamo davvero dire che questa forza esista? Può un sentimento sincero e puro superare gli egoismi personali di cui è pregna l'odierna società e sconfiggere la solitudine, il paradossale male dell'epoca della comunicazione di massa?
A vedere 'Ef - a tale of memories', si direbbe sicuramente di sì: certo si tratta soltanto di una serie anime del 2007 di 12 episodi, tratta da una visual novel, eppure nel suo piccolo riesce nel suo intento.
La trama non è niente di nuovo sul fronte del genere sentimentale, trattando due storie parallele di cui una ricalca in pieno tutti gli stereotipi dello shoujo mentre l'altra, dai colori fatalmente più tragici, risulta anch'essa non del tutto originale. Visto sotto molti punti di vista in effetti questo prodotto della Shaft risulta seguire un sentiero già ampiamente battuto dal duo Key/Kyoto con i vari 'Air', 'Kanon' e 'Clannad'. Punto a sfavore? Assolutamente no!
Il mio pensiero rimane sempre immutato e anzi rafforzato dalla visione di questa serie: non importa quanto ci si possa fregiare di aver intrapreso una strada nuova (chi lo può realmente affermare quando all'anno vengono proposte quasi un'ottantina di titoli nuovi?), quello che davvero conta è come si costruirà quella stessa strada, il suo risultato finale; proprio per questo, nel caso di 'Ef' preferisco parlare prima dell'aspetto tecnico rispetto al mio usuale modus operandi.
Siamo di fronte a un certo 'sperimentalismo' che concerne in una regia e in una tecnica di proposizione dell'immagine al limite tra l'onirico e la realtà con azzeccati giochi di luce, passaggi dal colore al bianco e nero, con la messa in evidenza delle sole sagome dei protagonisti fino alla cura estrema degli sfondi, a volte autentiche cornici caleidoscopiche della storia stessa. Emerge così un intreccio tra narrazione e aspetto tecnico che crea un unico impasto di emozioni in cui la musica fa la sua parte degna di nota; una OST classica che segue passo passo le vicende della storia, accompagnandole e rimarcandone i momenti di pathos con un'opening e diverse ending, ognuna perfettamente incastonata al finale di ciascun episodio.
Niente è fuori posto in 'Ef', nonostante la brevità della serie; ogni personaggio ha il suo posto e il suo approfondimento, senza che vengano tralasciate le storie principali, ogni momento ha il suo tempo senza lasciarsi andare alla frenesia riscontrabili in serie simili. 'Ef' è la storia di diverse battaglie, quelle condotte contro la solitudine e la paura di soffrire, che il più delle volte conducono con le spalle al muro, in una troppo facile ma anche fragile chiusura in se stessi in un eterno guardarsi indietro, vittime della nostalgia e del rammarico. 'Ef' è la storia del coraggio delle proprie azioni, senza lasciarsi trascinare dal fluire degli eventi che porteranno inevitabilmente a infliggere, anche senza volerlo, ferite a se stessi e a coloro ai quali si vuole bene per poi arenarsi nel limbo eterno dell'indecisione. 'Ef' è però soprattutto un grande inno all'amore pennellato con maestria e capace di toccare le corde più intime dello spettatore. A volte questo genere di titoli viene troppo semplicisticamente bollato come buonista, ma il buonismo è intrinsecamente falso e ruffiano mentre ben vengano opere del genere, capaci di darci anche solo una flebile speranza nei sentimenti e nei sogni, in tempi tanto cupi di crisi non solo emozionale.
A vedere 'Ef - a tale of memories', si direbbe sicuramente di sì: certo si tratta soltanto di una serie anime del 2007 di 12 episodi, tratta da una visual novel, eppure nel suo piccolo riesce nel suo intento.
La trama non è niente di nuovo sul fronte del genere sentimentale, trattando due storie parallele di cui una ricalca in pieno tutti gli stereotipi dello shoujo mentre l'altra, dai colori fatalmente più tragici, risulta anch'essa non del tutto originale. Visto sotto molti punti di vista in effetti questo prodotto della Shaft risulta seguire un sentiero già ampiamente battuto dal duo Key/Kyoto con i vari 'Air', 'Kanon' e 'Clannad'. Punto a sfavore? Assolutamente no!
Il mio pensiero rimane sempre immutato e anzi rafforzato dalla visione di questa serie: non importa quanto ci si possa fregiare di aver intrapreso una strada nuova (chi lo può realmente affermare quando all'anno vengono proposte quasi un'ottantina di titoli nuovi?), quello che davvero conta è come si costruirà quella stessa strada, il suo risultato finale; proprio per questo, nel caso di 'Ef' preferisco parlare prima dell'aspetto tecnico rispetto al mio usuale modus operandi.
Siamo di fronte a un certo 'sperimentalismo' che concerne in una regia e in una tecnica di proposizione dell'immagine al limite tra l'onirico e la realtà con azzeccati giochi di luce, passaggi dal colore al bianco e nero, con la messa in evidenza delle sole sagome dei protagonisti fino alla cura estrema degli sfondi, a volte autentiche cornici caleidoscopiche della storia stessa. Emerge così un intreccio tra narrazione e aspetto tecnico che crea un unico impasto di emozioni in cui la musica fa la sua parte degna di nota; una OST classica che segue passo passo le vicende della storia, accompagnandole e rimarcandone i momenti di pathos con un'opening e diverse ending, ognuna perfettamente incastonata al finale di ciascun episodio.
Niente è fuori posto in 'Ef', nonostante la brevità della serie; ogni personaggio ha il suo posto e il suo approfondimento, senza che vengano tralasciate le storie principali, ogni momento ha il suo tempo senza lasciarsi andare alla frenesia riscontrabili in serie simili. 'Ef' è la storia di diverse battaglie, quelle condotte contro la solitudine e la paura di soffrire, che il più delle volte conducono con le spalle al muro, in una troppo facile ma anche fragile chiusura in se stessi in un eterno guardarsi indietro, vittime della nostalgia e del rammarico. 'Ef' è la storia del coraggio delle proprie azioni, senza lasciarsi trascinare dal fluire degli eventi che porteranno inevitabilmente a infliggere, anche senza volerlo, ferite a se stessi e a coloro ai quali si vuole bene per poi arenarsi nel limbo eterno dell'indecisione. 'Ef' è però soprattutto un grande inno all'amore pennellato con maestria e capace di toccare le corde più intime dello spettatore. A volte questo genere di titoli viene troppo semplicisticamente bollato come buonista, ma il buonismo è intrinsecamente falso e ruffiano mentre ben vengano opere del genere, capaci di darci anche solo una flebile speranza nei sentimenti e nei sogni, in tempi tanto cupi di crisi non solo emozionale.
'EF - a Tale of Memories' è un grande esponente del genere scolastico-sentimentale.
La storia si divide in base alla vita dei personaggi principali, ogni protagonista ha un proprio desiderio da realizzare, tutti pensano al futuro, ma al tempo stesso sono ossessionati da numerose esperienze dolorose, alcune molto più drammatiche delle altre.
La prima cosa che colpisce è la grafica, in particolar modo i colori, sempre molto vivi e brillanti; anche le musiche e le voci dei personaggi danno un senso di "abbondanza", la qualità tecnica è di grande livello.
Potrebbe sembrare la classica storia studentesca-sentimentale, ma non lo è affatto, questa è una storia molto triste e matura, e la giovane età dei personaggi la rende ancora più drammatica. Se siete alla ricerca di una storia leggera cercate altrove, se invece volete una storia drammatica, allora preparatevi a mettere quest'nime tra i vostri preferiti.
La storia si divide in base alla vita dei personaggi principali, ogni protagonista ha un proprio desiderio da realizzare, tutti pensano al futuro, ma al tempo stesso sono ossessionati da numerose esperienze dolorose, alcune molto più drammatiche delle altre.
La prima cosa che colpisce è la grafica, in particolar modo i colori, sempre molto vivi e brillanti; anche le musiche e le voci dei personaggi danno un senso di "abbondanza", la qualità tecnica è di grande livello.
Potrebbe sembrare la classica storia studentesca-sentimentale, ma non lo è affatto, questa è una storia molto triste e matura, e la giovane età dei personaggi la rende ancora più drammatica. Se siete alla ricerca di una storia leggera cercate altrove, se invece volete una storia drammatica, allora preparatevi a mettere quest'nime tra i vostri preferiti.
Premessa: la recensione seguente non contiene spoiler.
Si tratta di una serie animata stupenda.
Il carattere moderno delle scene, dei cambi tra di esse, degli incastri e delle fusioni tra i fatti rendono la visione difficile, ma assolutamente coinvolgente. Tutti i personaggi presentati, diversissimi tra loro e particolari, ben plasmati, vengono affrontati in una maniera che è a dir poco profonda. Ogni loro aspetto psicologico, le loro "manie", le debolezze e le difficoltà vengono concretizzate, vengono fatte pesare il giusto da formare la storia e le relazioni tra i personaggi. Vengono uniti sentimentalismi, filosofia, fobie e malattie in maniera molto organica, tanto da non potere immaginare la storia conclusa, una volta finita di guardare, se si toglie anche una sola piccola parte al complesso della serie. È interessante: l'anime sembra seguire il principio hegeliano "il vero è l'intero". Non è possibile fare un riassunto della storia, innanzitutto perché è troppo complessa, e inoltre perché rovinerebbe una futura visione.
Ora passiamo ad aspetti più tecnici. Le musiche sono veramente belle: si può sentire la laboriosità che vi è sotto, per non parlare dell'impegno e della complessità. Come se non bastasse, queste favolose musiche sono unite in perfetta armonia con le scene: prima rumori, poi silenzi, poi melodie e quant'altro rendono la visione e l'ascolto un'attività vera e propria, non una semplice, passiva e banale visione. Chiaramente è necessario essere disposti a scendere in profondità, creando una particolare alchimia tra noi che guardiamo e l'anime in sé: dunque è bene vederlo in tempi abbastanza ristretti, perché, se si attende troppo, cade il pathos e la storia si affievolisce.
Anche i disegni sono degni di lode, assolutamente niente da dire di negativo. Le figure femminili sono belle e proporzionate, niente di esagerato, anzi si può dire siano molto conformi ai loro particolari caratteri: in esse sembra essere tutto studiato, a partire dal taglio di capelli, sino a finire con gli abiti. Quelle maschili sono affascinanti, circondate da un anelito di misterioso alcune, mentre altre disegnate con figure più ingenue, tremendamente tenere, dunque sublimi.
Infine si può dire che sia ben facile commuoversi, sentirsi toccati in profondità, sentirsi più spinti verso la vita in quanto tale, apprezzando i nostri ricordi e sperando in un domani promettente.
Guardate 'EF - a Tale of Memories', perché non c'è nessuna pena da sopportare: solo piacere, sentimento, passione e profondità.
Si tratta di una serie animata stupenda.
Il carattere moderno delle scene, dei cambi tra di esse, degli incastri e delle fusioni tra i fatti rendono la visione difficile, ma assolutamente coinvolgente. Tutti i personaggi presentati, diversissimi tra loro e particolari, ben plasmati, vengono affrontati in una maniera che è a dir poco profonda. Ogni loro aspetto psicologico, le loro "manie", le debolezze e le difficoltà vengono concretizzate, vengono fatte pesare il giusto da formare la storia e le relazioni tra i personaggi. Vengono uniti sentimentalismi, filosofia, fobie e malattie in maniera molto organica, tanto da non potere immaginare la storia conclusa, una volta finita di guardare, se si toglie anche una sola piccola parte al complesso della serie. È interessante: l'anime sembra seguire il principio hegeliano "il vero è l'intero". Non è possibile fare un riassunto della storia, innanzitutto perché è troppo complessa, e inoltre perché rovinerebbe una futura visione.
Ora passiamo ad aspetti più tecnici. Le musiche sono veramente belle: si può sentire la laboriosità che vi è sotto, per non parlare dell'impegno e della complessità. Come se non bastasse, queste favolose musiche sono unite in perfetta armonia con le scene: prima rumori, poi silenzi, poi melodie e quant'altro rendono la visione e l'ascolto un'attività vera e propria, non una semplice, passiva e banale visione. Chiaramente è necessario essere disposti a scendere in profondità, creando una particolare alchimia tra noi che guardiamo e l'anime in sé: dunque è bene vederlo in tempi abbastanza ristretti, perché, se si attende troppo, cade il pathos e la storia si affievolisce.
Anche i disegni sono degni di lode, assolutamente niente da dire di negativo. Le figure femminili sono belle e proporzionate, niente di esagerato, anzi si può dire siano molto conformi ai loro particolari caratteri: in esse sembra essere tutto studiato, a partire dal taglio di capelli, sino a finire con gli abiti. Quelle maschili sono affascinanti, circondate da un anelito di misterioso alcune, mentre altre disegnate con figure più ingenue, tremendamente tenere, dunque sublimi.
Infine si può dire che sia ben facile commuoversi, sentirsi toccati in profondità, sentirsi più spinti verso la vita in quanto tale, apprezzando i nostri ricordi e sperando in un domani promettente.
Guardate 'EF - a Tale of Memories', perché non c'è nessuna pena da sopportare: solo piacere, sentimento, passione e profondità.
<i>Possiedi dei ricordi che non vuoi dimenticare?</i>
Basato su un videogioco della Minori (Wind ~ a breath of heart), Ef è una splendida storia d'amore come non ne vedevo dai tempi di Video Girl Ai e Chobits. Dalle prime puntate sembra essere la solita opera, magari anche noiosetta e un po' intricata. Per via del sistema di narrazione incrociato vengono infatti raccontate le vicende parallele di tre coppie di ragazzi, ma è quella che vede Renji e la sfortunata Hichiro a colpirmi e appassionarmi molto più delle altre due ed è grazie a quest'ultima che Ef per me merita di essere menzionata tra le opere più belle di questo genere.
La storia di Renji e Hichiro è tremendamente romantica, avvincente, e originale, semplicissimo immedesimarcisi e soffrire con loro le pene di un amore fuori dal comune. Un amore che più di ogni altro è destinato, nel bene o nel male, a fare comunque soffrire entrambi i soggetti.
Gli altri due racconti, che viaggiano paralleli ma senza necessariamente incrociarsi, non sono malvagi, ma se fosse dipeso unicamente da loro per me Ef sarebbe stata un'opera come tante altre se non addirittura sotto la media.
Il comparto tecnico è ottimo, bellissima la fotografia con scenari abbelliti da colori che lasciano a bocca aperta e aprono il cuore. Bella trovo anche la soundtrack, in particolar modo la sigla di apertura.
Basato su un videogioco della Minori (Wind ~ a breath of heart), Ef è una splendida storia d'amore come non ne vedevo dai tempi di Video Girl Ai e Chobits. Dalle prime puntate sembra essere la solita opera, magari anche noiosetta e un po' intricata. Per via del sistema di narrazione incrociato vengono infatti raccontate le vicende parallele di tre coppie di ragazzi, ma è quella che vede Renji e la sfortunata Hichiro a colpirmi e appassionarmi molto più delle altre due ed è grazie a quest'ultima che Ef per me merita di essere menzionata tra le opere più belle di questo genere.
La storia di Renji e Hichiro è tremendamente romantica, avvincente, e originale, semplicissimo immedesimarcisi e soffrire con loro le pene di un amore fuori dal comune. Un amore che più di ogni altro è destinato, nel bene o nel male, a fare comunque soffrire entrambi i soggetti.
Gli altri due racconti, che viaggiano paralleli ma senza necessariamente incrociarsi, non sono malvagi, ma se fosse dipeso unicamente da loro per me Ef sarebbe stata un'opera come tante altre se non addirittura sotto la media.
Il comparto tecnico è ottimo, bellissima la fotografia con scenari abbelliti da colori che lasciano a bocca aperta e aprono il cuore. Bella trovo anche la soundtrack, in particolar modo la sigla di apertura.
EF - a Tale of Memories è un anime del 2007 tratto da una serie di visual novel intitolata: Ef - a fairy tale of the two.
"I miracoli in questo mondo non esistono: ci sono solo i fatti inevitabili, gli incidenti e quello che viene causato dagli altri... ma a volte il risultato delle tue azioni diventerà un fatto inevitabile, coinciderà con gli incidenti e realizzerà il tuo sogno, non so se questo possa definirsi miracolo, so solo che nulla accadrà se non ci credi fermamente". (Kuze-san)
E' un piacere per me potere recensire quest'opera d'animazione targata Shin Ōnuma regista anche di Princess Tutu.
Si tratta di una laconica serie di soli dodici episodi, ma nonostante la sua brevità riesce a essere estremamente coinvolgente ed affascinante.
La trama si dirama in due filoni principali che seguono rispettivamente due romantiche e drammatiche storie d'amore. Queste due storie non s'intrecciano mai e vedono come protagonisti personaggi estranei tra loro, gli unici due aspetti che le accomunano sono il messaggio finale e il rapporto tra le due sorelle: Chihiro e Kei.
Vi è però una netta differenza di qualità che le separa.
La prima vicenda, quella riguardante Chihiro, è considerabile come una piccola perla. La narrazione si sofferma a descrivere con estrema dolcezza e delicatezza la crudele condizione di vita della protagonista, la quale, a causa di un incidente avvenuto anni addietro, è ora affetta da uno strano fenomeno psicologico di rimozione della memoria a breve termine che non le permette d'immagazzinare permanentemente informazioni e ricordi di alcun genere: né riguardo a sé né riguardo agli altri. Come se il suo tempo si fosse fermato all'episodio dell'incidente e da quel momento non avesse più potuto vivere realmente. La soluzione che Chihiro trova per potere affrontare il suo problema è quella di tenere un diario dove custodire ogni suo più profondo desiderio e intimo ricordo.
In questo contesto nasce la storia d'amore con un ragazzo, fatto normale per la maggior parte delle ragazze, ma che per lei si rivelerà essere una dolorosa esperienza.
La profondità e la poeticità con cui vengono espressi i sentimenti dei protagonisti sono estremamente toccanti e coinvolgenti, si crea una forte spirale di disperazione e un senso di alienazione che però verranno affrontati e superati nel finale.
La seconda, e meno bella, vicenda assume ben presto le caratteristiche che connotano un insipido triangolo amoroso. La qualità della narrazione rimane ad alti livelli ma, per quanto concerne i contenuti, si nota un vistoso calo. Strutturalmente perfetta, questa parte dell'intreccio ha il difetto di non riuscire a evitare di sfociare nel banale, tanto da sembrare una storia sentimentale che sa di "già visto", di conseguenza stenta a trovare una sua propria originalità.
Nonostante i citati difetti la regia riesce nell'intento di catturare l'attenzione dello spettatore grazie anche alla forte drammaticità delle scene, ma senza riuscire a dare quel "qualcosa in più" che poteva farla risaltare maggiormente.
Dal punto di vista tecnico quest'opera raggiunge standard di qualità molto elevati. L'animazione è fluida, la regia intelligente, la sceneggiatura ottima. Vi sono perfino dei momenti in cui ci si avvicina a uno sperimentalismo grafico d'effetto, caratterizzato con delle vetrate multicolore tipiche del rosone di una chiesa romanica o gotica. Le musiche sono ottimamente realizzate, per la maggior parte eseguite da un'orchestra. Ottime anche le opening e le ending.
Consiglio questa serie a chi è in cerca di un anime che possa offrirgli su un piatto d'argento momenti drammatici e di riflessione, ma anche a chi ricerca un messaggio positivo e di speranza.
Per questa serie di motivazioni il voto da me dato è 7,5, che sarebbe potuto essere un 8 se non fosse stato per la linearità della seconda storia.
"I miracoli in questo mondo non esistono: ci sono solo i fatti inevitabili, gli incidenti e quello che viene causato dagli altri... ma a volte il risultato delle tue azioni diventerà un fatto inevitabile, coinciderà con gli incidenti e realizzerà il tuo sogno, non so se questo possa definirsi miracolo, so solo che nulla accadrà se non ci credi fermamente". (Kuze-san)
E' un piacere per me potere recensire quest'opera d'animazione targata Shin Ōnuma regista anche di Princess Tutu.
Si tratta di una laconica serie di soli dodici episodi, ma nonostante la sua brevità riesce a essere estremamente coinvolgente ed affascinante.
La trama si dirama in due filoni principali che seguono rispettivamente due romantiche e drammatiche storie d'amore. Queste due storie non s'intrecciano mai e vedono come protagonisti personaggi estranei tra loro, gli unici due aspetti che le accomunano sono il messaggio finale e il rapporto tra le due sorelle: Chihiro e Kei.
Vi è però una netta differenza di qualità che le separa.
La prima vicenda, quella riguardante Chihiro, è considerabile come una piccola perla. La narrazione si sofferma a descrivere con estrema dolcezza e delicatezza la crudele condizione di vita della protagonista, la quale, a causa di un incidente avvenuto anni addietro, è ora affetta da uno strano fenomeno psicologico di rimozione della memoria a breve termine che non le permette d'immagazzinare permanentemente informazioni e ricordi di alcun genere: né riguardo a sé né riguardo agli altri. Come se il suo tempo si fosse fermato all'episodio dell'incidente e da quel momento non avesse più potuto vivere realmente. La soluzione che Chihiro trova per potere affrontare il suo problema è quella di tenere un diario dove custodire ogni suo più profondo desiderio e intimo ricordo.
In questo contesto nasce la storia d'amore con un ragazzo, fatto normale per la maggior parte delle ragazze, ma che per lei si rivelerà essere una dolorosa esperienza.
La profondità e la poeticità con cui vengono espressi i sentimenti dei protagonisti sono estremamente toccanti e coinvolgenti, si crea una forte spirale di disperazione e un senso di alienazione che però verranno affrontati e superati nel finale.
La seconda, e meno bella, vicenda assume ben presto le caratteristiche che connotano un insipido triangolo amoroso. La qualità della narrazione rimane ad alti livelli ma, per quanto concerne i contenuti, si nota un vistoso calo. Strutturalmente perfetta, questa parte dell'intreccio ha il difetto di non riuscire a evitare di sfociare nel banale, tanto da sembrare una storia sentimentale che sa di "già visto", di conseguenza stenta a trovare una sua propria originalità.
Nonostante i citati difetti la regia riesce nell'intento di catturare l'attenzione dello spettatore grazie anche alla forte drammaticità delle scene, ma senza riuscire a dare quel "qualcosa in più" che poteva farla risaltare maggiormente.
Dal punto di vista tecnico quest'opera raggiunge standard di qualità molto elevati. L'animazione è fluida, la regia intelligente, la sceneggiatura ottima. Vi sono perfino dei momenti in cui ci si avvicina a uno sperimentalismo grafico d'effetto, caratterizzato con delle vetrate multicolore tipiche del rosone di una chiesa romanica o gotica. Le musiche sono ottimamente realizzate, per la maggior parte eseguite da un'orchestra. Ottime anche le opening e le ending.
Consiglio questa serie a chi è in cerca di un anime che possa offrirgli su un piatto d'argento momenti drammatici e di riflessione, ma anche a chi ricerca un messaggio positivo e di speranza.
Per questa serie di motivazioni il voto da me dato è 7,5, che sarebbe potuto essere un 8 se non fosse stato per la linearità della seconda storia.
"Two stories... about one story...", così potrei iniziare a parlare di "EF - a Tale of Memories" rivisitando le parole di un famoso sceneggiatore; per chi non l'avesse capito sto citando la prefazione di Quentin Tarantino a Pulp Fiction.
Sì perché ci sono due storie, due situazioni estremamente differenti, una serie che più o meno hanno la stessa sfera d'azione (i ricordi), cinque personaggi strettamente collegati tra di loro ma che non interferiscono l'uno nelle vicende dell'altro. Ma c'è anche e soprattutto un filo di emozioni che lega indissolubilmente tutto e tutti.
Trovo superlativa la regia, non c’è niente che non sia necessario: quasi assenti i personaggi secondari, nessuna battuta fine a se stessa, ogni scena funzionale alla trama, intreccio da oscar, conclusioni indimenticabili.
Pregevole e originale è la trasposizione grafica delle emozioni dei personaggi - mi rendo conto che questo commento ha senso solo dopo avere visto di cosa sto parlando -, di classe gli intermezzi con stralci di poesie ma soprattutto mi inchino agli artisti che hanno creato i brani della colonna sonora.
Vorrei scrivere una recensione migliore però, non so se per pigrizia o se per altro, non riesco a organizzare né a sintetizzare ciò che vorrei dire. Mi sento solo di consigliare caldamente a tutti la visione perché questo, considerandolo insieme a "EF - a Tale of Melodies", è l’anime più bello che io abbia visto fino ad ora, uno dei pochi che non è solo un passatempo ma ti lascia qualcosa dentro. E a me non piacciono particolarmente né le storielle strappalacrime, né tanto meno la grafica "confettosa".
Sì perché ci sono due storie, due situazioni estremamente differenti, una serie che più o meno hanno la stessa sfera d'azione (i ricordi), cinque personaggi strettamente collegati tra di loro ma che non interferiscono l'uno nelle vicende dell'altro. Ma c'è anche e soprattutto un filo di emozioni che lega indissolubilmente tutto e tutti.
Trovo superlativa la regia, non c’è niente che non sia necessario: quasi assenti i personaggi secondari, nessuna battuta fine a se stessa, ogni scena funzionale alla trama, intreccio da oscar, conclusioni indimenticabili.
Pregevole e originale è la trasposizione grafica delle emozioni dei personaggi - mi rendo conto che questo commento ha senso solo dopo avere visto di cosa sto parlando -, di classe gli intermezzi con stralci di poesie ma soprattutto mi inchino agli artisti che hanno creato i brani della colonna sonora.
Vorrei scrivere una recensione migliore però, non so se per pigrizia o se per altro, non riesco a organizzare né a sintetizzare ciò che vorrei dire. Mi sento solo di consigliare caldamente a tutti la visione perché questo, considerandolo insieme a "EF - a Tale of Melodies", è l’anime più bello che io abbia visto fino ad ora, uno dei pochi che non è solo un passatempo ma ti lascia qualcosa dentro. E a me non piacciono particolarmente né le storielle strappalacrime, né tanto meno la grafica "confettosa".
Non mi capacito del fatto che EF sia un anime così poco conosciuto. Mi ha emozionata tantissimo, arrivando a farmi piangere in diversi punti.
Amo in particolar modo i disegni e i colori utilizzati; in particolare questi ultimi riescono a far trapelare la drammaticità della situazione e lo stato d'animo dei vari personaggi.
L'anime (sia la prima che la seconda serie) è caratterizzato da diverse storie che s'intrecciano tra di loro. I personaggi sono tutti fantastici e ben caratterizzati, con storie tristissime alle spalle.
Vengono affrontati diversi tipi di temi: amore, morte, malattia, rimorso, ricordi, stupri, violenze carnali.
EF è davvero un anime che saprà regalarvi moltissime emozioni e che scorrerà facilmente. Ho divorato le due serie in due giorni, restando sveglia fino alle 7 del mattino per non staccarmi dalla trama. E' una vera e propria "droga".
Guardatelo, non ve ne pentirete assolutamente.
Amo in particolar modo i disegni e i colori utilizzati; in particolare questi ultimi riescono a far trapelare la drammaticità della situazione e lo stato d'animo dei vari personaggi.
L'anime (sia la prima che la seconda serie) è caratterizzato da diverse storie che s'intrecciano tra di loro. I personaggi sono tutti fantastici e ben caratterizzati, con storie tristissime alle spalle.
Vengono affrontati diversi tipi di temi: amore, morte, malattia, rimorso, ricordi, stupri, violenze carnali.
EF è davvero un anime che saprà regalarvi moltissime emozioni e che scorrerà facilmente. Ho divorato le due serie in due giorni, restando sveglia fino alle 7 del mattino per non staccarmi dalla trama. E' una vera e propria "droga".
Guardatelo, non ve ne pentirete assolutamente.
Ecco uno di quegli anime che consiglio spassionatamente a chiunque abbia un po’ di sensibilità, anche se non ama il genere sentimentale, poiché "Ef – A tale of memories" non è il solito shoujo superficiale. La storia tratta due trame parallele unite da un filo sottilissimo, gli sms che si scambiano due gemelle, Chihiro e Kei. Le due storie si alternano in modo magistrale, con le giuste pause tra l’una e l’altra.
La prima vicenda narra di Chihiro – la quale, in seguito a un incidente, ha una memoria che dura solo 13 ore - e del suo rapporto con Renji. La seconda storia, invece, è incentrata sul triangolo amoroso che coinvolge un mangaka in erba, Hirono, in bilico tra la sua amica d’infanzia, Kei, e una nuova conoscenza, Miyako. In questo contesto si muovono anche altri personaggi secondari, in primis Himura e una misteriosa ragazza con i capelli scuri; figure che saranno approfondite nella seconda stagione, "A tale of melodies".
“Possiedi dei ricordi che non vuoi dimenticare?” Questa domanda risuona più volte nell’anime, il cui maggior pregio è di essere una riflessione sull’importanza dei ricordi, facendo nascere nello spettatore alcuni quesiti: sono i ricordi che ci permettono di essere la persona che siamo? I ricordi possono essere scissi dalla nostra personalità? Non ricordare qualcosa è come non averla mai vissuta?
Chihiro annota su un diario tutti i suoi pensieri, tutto ciò che le accade, e ha perennemente la spiacevole sensazione di non vivere in prima persona la sua vita; lei può solo leggere i ricordi che la se stessa di ieri ha scritto per la se stessa di oggi. Rileggere il suo diario è come leggere un romanzo, qualcosa che è altro da sé eppure le appartiene, parla di lei. La sua condizione le impone di non potere condurre una vita normale, di non potere andare a scuola, farsi degli amici o innamorarsi; è intrappolata in giorni che scorrono tutti uguali, senza sosta, trascorsi a guardare il cielo in una desolante solitudine.
Ho iniziato a vedere quest'anime affascinata dalla tematica del ricordo e per alcune similitudini che lo accomunano a un geniale film di Nolan, Memento - lungi da me volere fare un paragone tra le due opere, ovviamente. Ora, anche mettendo da parte i miei gusti personali, che simpatizzano per la vicenda di Chihiro, credo che il racconto delle vicissitudini di Kei/Hirono/Miyako non riesca ad appassionare in quanto scialbo e poco originale. Il rapporto tra Renji e Chihiro è così intenso e sofferto, poi, che mette in ombra l’altra vicenda parallela.
Mi preme spendere poche parole per i fondali, che tolgono letteralmente il fiato: i tramonti, il riflesso della luce del sole attraverso le nuvole, il mare, sono una gioia per gli occhi. Le musiche accompagnano egregiamente ogni scena, così come l’opening e l’ending sono molto piacevoli sia a livello musicale sia per la scelta delle immagini. Ho apprezzato in modo particolare anche la regia poco tradizionale. Il comparto tecnico, di ottima fattura, in alcuni momenti prende strade originali e quasi sperimentali. Nell’anime nulla è superfluo, tutto ciò che può fare da contorno, come personaggi secondari o sequenze fini a se stesse, è eliminato, per dare ampio spazio solo ai personaggi principali, tant’è che non ci sono neppure i passanti per strada. Ognuno dei cinque protagonisti ha, inoltre, una personalità poliedrica analizzata in ogni sfaccettatura. Insomma siamo di fronte a un anime toccante e delicato con una narrazione lenta ma che, nonostante ciò, riesce a coinvolgere.
Dopo un epilogo molto romantico, "Ef – A tale of memories" ci lascia con alcuni interrogativi: chi è la misteriosa ragazza dai lunghi capelli scuri? Qual è il suo legame con Himura? E per quale ragione le due gemelle comunicano solo tramite cellulare senza mai incontrarsi?
Lo sapremo nella seconda serie…
La prima vicenda narra di Chihiro – la quale, in seguito a un incidente, ha una memoria che dura solo 13 ore - e del suo rapporto con Renji. La seconda storia, invece, è incentrata sul triangolo amoroso che coinvolge un mangaka in erba, Hirono, in bilico tra la sua amica d’infanzia, Kei, e una nuova conoscenza, Miyako. In questo contesto si muovono anche altri personaggi secondari, in primis Himura e una misteriosa ragazza con i capelli scuri; figure che saranno approfondite nella seconda stagione, "A tale of melodies".
“Possiedi dei ricordi che non vuoi dimenticare?” Questa domanda risuona più volte nell’anime, il cui maggior pregio è di essere una riflessione sull’importanza dei ricordi, facendo nascere nello spettatore alcuni quesiti: sono i ricordi che ci permettono di essere la persona che siamo? I ricordi possono essere scissi dalla nostra personalità? Non ricordare qualcosa è come non averla mai vissuta?
Chihiro annota su un diario tutti i suoi pensieri, tutto ciò che le accade, e ha perennemente la spiacevole sensazione di non vivere in prima persona la sua vita; lei può solo leggere i ricordi che la se stessa di ieri ha scritto per la se stessa di oggi. Rileggere il suo diario è come leggere un romanzo, qualcosa che è altro da sé eppure le appartiene, parla di lei. La sua condizione le impone di non potere condurre una vita normale, di non potere andare a scuola, farsi degli amici o innamorarsi; è intrappolata in giorni che scorrono tutti uguali, senza sosta, trascorsi a guardare il cielo in una desolante solitudine.
Ho iniziato a vedere quest'anime affascinata dalla tematica del ricordo e per alcune similitudini che lo accomunano a un geniale film di Nolan, Memento - lungi da me volere fare un paragone tra le due opere, ovviamente. Ora, anche mettendo da parte i miei gusti personali, che simpatizzano per la vicenda di Chihiro, credo che il racconto delle vicissitudini di Kei/Hirono/Miyako non riesca ad appassionare in quanto scialbo e poco originale. Il rapporto tra Renji e Chihiro è così intenso e sofferto, poi, che mette in ombra l’altra vicenda parallela.
Mi preme spendere poche parole per i fondali, che tolgono letteralmente il fiato: i tramonti, il riflesso della luce del sole attraverso le nuvole, il mare, sono una gioia per gli occhi. Le musiche accompagnano egregiamente ogni scena, così come l’opening e l’ending sono molto piacevoli sia a livello musicale sia per la scelta delle immagini. Ho apprezzato in modo particolare anche la regia poco tradizionale. Il comparto tecnico, di ottima fattura, in alcuni momenti prende strade originali e quasi sperimentali. Nell’anime nulla è superfluo, tutto ciò che può fare da contorno, come personaggi secondari o sequenze fini a se stesse, è eliminato, per dare ampio spazio solo ai personaggi principali, tant’è che non ci sono neppure i passanti per strada. Ognuno dei cinque protagonisti ha, inoltre, una personalità poliedrica analizzata in ogni sfaccettatura. Insomma siamo di fronte a un anime toccante e delicato con una narrazione lenta ma che, nonostante ciò, riesce a coinvolgere.
Dopo un epilogo molto romantico, "Ef – A tale of memories" ci lascia con alcuni interrogativi: chi è la misteriosa ragazza dai lunghi capelli scuri? Qual è il suo legame con Himura? E per quale ragione le due gemelle comunicano solo tramite cellulare senza mai incontrarsi?
Lo sapremo nella seconda serie…
Premetto che, essendo la prima volta che scrivo una recensione su questo sito e non essendo un grande esperto e intenditore di manga e/o anime, vorrei semplicemente esprimere le mie opinioni, giuste o sbagliate, riguardo a EF-a tale of memories.
Devo ammettere che, pur non amando particolarmente le love story (cronoche rosa dicasi), EF rappresenta davvero un'importante eccezione per me. Comincerei a illustrare gli aspetti positivi che mi hanno colpito (molti molti) e quelli negativi (casi parzialmente isolati).
Positivi:
1) rappresentazione grafica buona;
2) musica ed effetti sonori avvincenti;
3) trama interessante, ma adesso questo punto lo sviluppo nei dettagli;
4) finale che, pur prevedibile, riesce a commuovere.
Ma ora concentriamoci sulla trama. Essa si incentra sulla sviluppo di 2 storie d'amore: la prima è quella tra Renji e Chihiro, la quale segna incredibilmente lo spettatore in modo psicologico. E' un legame intenso, poetico, riflessivo, psicologicamente devastante.
La seconda consiste in un quadretto in cui i personaggi hanno diverse interazioni tra di loro. Rispetto alla prima, ed è a questo punto in cui sono costretto a criticare, questa storia è molto più semplice, lineare e, a confronto con la prima, si schianta come un aeroplano in picchiata.
Quindi la prima critica riguarda il dislivello eccessivo e il totale squilibrio tra le due storie. La seconda critica è inerente alla figura di Myako, la quale rappresenta e concentra in sé molta "incostanza". <b>[ATTENZIONE, SPOILER!]</b> (Non volevo arrivare a questo punto però è fondamentale per la mia seconda critica). Alla fine di uno degli episodi Myako, con una certa drammaticità, invia dei messaggi a Hirono carichi di dolore, tristezza e disperazione, pregando il ragazzo di avvicinarsi a lei e di non lasciarla mai sola e vuota e poi la storia si sviluppa.
Tuttavia in un successivo episodio la fanciulla con tanta nonchalance per paura di scomparire dal cuore di qualcuno dichiara di volerlo lasciare. In quest'ultimo messaggio non si nota neanche una minuscola nota di dolore.
Quindi riassumendo la seconda critica consiste nell'incostanza di un personaggio.
Tuttavia globalmente EF è un'opera piuttosto positiva e la storia d'amore, che secondo me è la principale, tra Chihiro e Renji tratta temi di importanza vitale quali la forza dell'amore che supera qualsiasi ostacolo - e su questo punto ci sono tantissimi esempi letterari come l'unione di due anime, legate come le gambe di un compasso, visibili nello stile metafisico di John Donne, oppure come l'amore neoplatonico che, visibile in Shakespeare, sopravvive alle tempeste del tempo, e chi più ne ha più ne metta.
Arrivo al punto. Il voto sarebbe a mio parere un 8 e mezzo, però il programma non vuole voti dimmezzati quindi, poiché è la mia prima recensione, sarò buono e metto 9.
Devo ammettere che, pur non amando particolarmente le love story (cronoche rosa dicasi), EF rappresenta davvero un'importante eccezione per me. Comincerei a illustrare gli aspetti positivi che mi hanno colpito (molti molti) e quelli negativi (casi parzialmente isolati).
Positivi:
1) rappresentazione grafica buona;
2) musica ed effetti sonori avvincenti;
3) trama interessante, ma adesso questo punto lo sviluppo nei dettagli;
4) finale che, pur prevedibile, riesce a commuovere.
Ma ora concentriamoci sulla trama. Essa si incentra sulla sviluppo di 2 storie d'amore: la prima è quella tra Renji e Chihiro, la quale segna incredibilmente lo spettatore in modo psicologico. E' un legame intenso, poetico, riflessivo, psicologicamente devastante.
La seconda consiste in un quadretto in cui i personaggi hanno diverse interazioni tra di loro. Rispetto alla prima, ed è a questo punto in cui sono costretto a criticare, questa storia è molto più semplice, lineare e, a confronto con la prima, si schianta come un aeroplano in picchiata.
Quindi la prima critica riguarda il dislivello eccessivo e il totale squilibrio tra le due storie. La seconda critica è inerente alla figura di Myako, la quale rappresenta e concentra in sé molta "incostanza". <b>[ATTENZIONE, SPOILER!]</b> (Non volevo arrivare a questo punto però è fondamentale per la mia seconda critica). Alla fine di uno degli episodi Myako, con una certa drammaticità, invia dei messaggi a Hirono carichi di dolore, tristezza e disperazione, pregando il ragazzo di avvicinarsi a lei e di non lasciarla mai sola e vuota e poi la storia si sviluppa.
Tuttavia in un successivo episodio la fanciulla con tanta nonchalance per paura di scomparire dal cuore di qualcuno dichiara di volerlo lasciare. In quest'ultimo messaggio non si nota neanche una minuscola nota di dolore.
Quindi riassumendo la seconda critica consiste nell'incostanza di un personaggio.
Tuttavia globalmente EF è un'opera piuttosto positiva e la storia d'amore, che secondo me è la principale, tra Chihiro e Renji tratta temi di importanza vitale quali la forza dell'amore che supera qualsiasi ostacolo - e su questo punto ci sono tantissimi esempi letterari come l'unione di due anime, legate come le gambe di un compasso, visibili nello stile metafisico di John Donne, oppure come l'amore neoplatonico che, visibile in Shakespeare, sopravvive alle tempeste del tempo, e chi più ne ha più ne metta.
Arrivo al punto. Il voto sarebbe a mio parere un 8 e mezzo, però il programma non vuole voti dimmezzati quindi, poiché è la mia prima recensione, sarò buono e metto 9.
Premetto che sono appassionato del genere, e che questa è anche la mia prima recensione
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Davanti a EF - a Tales of Memories, non ci troviamo davanti a un anime drammatico-sentimentale come molti, ma a un'opera di valore sotto ogni punto di vista, anche se non è tuttavia mia intenzione soffermarmi su tecnicismi come chara design o regia, che sono entrambe molto buone.
Privilegiando il lato emotivo, mi è impossibile non dire che questo anime mi ha colpito per l'intreccio di elementi romantici, drammatici e psicologici: nasce come la storia di due gemelle (tanto simili fisicamente quanto diverse psicologicamente, unite dal legame di sangue e divise da un incidente antecedente quattro anni l'attuale svolgersi dei fatti) e dei loro corrispettivi protagonisti maschili, anche qui dalla situazione opposta.
Uno, Renji, lotta per fare parte della vita di Chihiro, la gemella che ha subito l'incidente che ho accennato poco fa, impresa difficile, date le condizioni della ragazza. L'altro ragazzo, Hiro, invece ha già fatto breccia nel cuore dell'altra gemella, Kei, ma il rapporto di vecchia data che ha con lei gli impedisce di vederla nell'ottica voluta dalla ragazza, che lui considera invece come una sorella, e ciò permetterà a una terza protagonista, Miyako, e a una terza storia di farsi strada durante la serie.
Entrambe le storie procedono in modo parallelo, e finiscono esattamente all'opposto, poich la storia di Chihiro con Renji, nonostante tutte le difficoltà causate dallo stato fisico e psichico della ragazza, ha un lieto fine, in cui la ragazza, attraverso una nuova visione del suo mondo interiore datale da Renji, capisce che non è destinata a essere prigioniera di se stessa per sempre e che la sua vita non è finita il giorno dell'incidente.
Così non è per Kei, che nonostante le proprie audacia e volontà non riuscirà a conquistare il posto che voleva nel cuore di Hiro: in lei nasce un amore che la porterà a ingannare la sorella che, a causa di questo, avrà l'incidente che farà prendere un bivio alle loro vite, e che crescerà fino a esplodere nel momento in cui sente di stare perdendo Hiro in maniera definitiva a causa di Miyako. Quest'ultima è un personaggio dal passato triste che vive una vita di falsa libertà dai vincoli a cui ogni persona è legata e che trova in Hiro colui che riuscirà a farle vivere le emozioni che non avrebbe più voluto vivere per paura di poterne soffrire nuovamente.
Tutte e tre le protagoniste sono in contrasto con il loro passato e legate ai loro ricordi, ognuna in maniera diversa: Chihiro è legata a un passato che non le permette di vivere il proprio presente e il proprio futuro, Kei a un passato in cui è riposta la sua colpa e la sofferenza per un legame che sente solo lei, le quali condizionano in un certo modo il suo presente e i progetti per un futuro che non ci sarà, mentre nel passato di Miyako c'è il dolore causato dall'essere dimenticata dalle persone per lei più importanti, una ferita che le impedisce di vivere una vita normale a causa della paura che ciò che ha vissuto si ripeta.
Tutte e tre seguono un cammino interiore che non erano in grado di compiere da sole. Vivono tre situazioni differenti, riconducibili a un'unica realtà: vivono giorni che si susseguono uguali uno dopo l'altro fino a che... Beh, ho detto abbastanza, aggiungo solo una lode all'opening che, oltre che di alto livello, è significativamente legata alle immagini che presenta e quindi alla serie stessa, e una alle tre diverse ending differenziate per ogni protagonista femminile.
Che il genere vi piaccia o meno, quest'anime dà emozioni e spunti di riflessione, per me è assolutamente da vedere e lo consiglio a tutti.
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Davanti a EF - a Tales of Memories, non ci troviamo davanti a un anime drammatico-sentimentale come molti, ma a un'opera di valore sotto ogni punto di vista, anche se non è tuttavia mia intenzione soffermarmi su tecnicismi come chara design o regia, che sono entrambe molto buone.
Privilegiando il lato emotivo, mi è impossibile non dire che questo anime mi ha colpito per l'intreccio di elementi romantici, drammatici e psicologici: nasce come la storia di due gemelle (tanto simili fisicamente quanto diverse psicologicamente, unite dal legame di sangue e divise da un incidente antecedente quattro anni l'attuale svolgersi dei fatti) e dei loro corrispettivi protagonisti maschili, anche qui dalla situazione opposta.
Uno, Renji, lotta per fare parte della vita di Chihiro, la gemella che ha subito l'incidente che ho accennato poco fa, impresa difficile, date le condizioni della ragazza. L'altro ragazzo, Hiro, invece ha già fatto breccia nel cuore dell'altra gemella, Kei, ma il rapporto di vecchia data che ha con lei gli impedisce di vederla nell'ottica voluta dalla ragazza, che lui considera invece come una sorella, e ciò permetterà a una terza protagonista, Miyako, e a una terza storia di farsi strada durante la serie.
Entrambe le storie procedono in modo parallelo, e finiscono esattamente all'opposto, poich la storia di Chihiro con Renji, nonostante tutte le difficoltà causate dallo stato fisico e psichico della ragazza, ha un lieto fine, in cui la ragazza, attraverso una nuova visione del suo mondo interiore datale da Renji, capisce che non è destinata a essere prigioniera di se stessa per sempre e che la sua vita non è finita il giorno dell'incidente.
Così non è per Kei, che nonostante le proprie audacia e volontà non riuscirà a conquistare il posto che voleva nel cuore di Hiro: in lei nasce un amore che la porterà a ingannare la sorella che, a causa di questo, avrà l'incidente che farà prendere un bivio alle loro vite, e che crescerà fino a esplodere nel momento in cui sente di stare perdendo Hiro in maniera definitiva a causa di Miyako. Quest'ultima è un personaggio dal passato triste che vive una vita di falsa libertà dai vincoli a cui ogni persona è legata e che trova in Hiro colui che riuscirà a farle vivere le emozioni che non avrebbe più voluto vivere per paura di poterne soffrire nuovamente.
Tutte e tre le protagoniste sono in contrasto con il loro passato e legate ai loro ricordi, ognuna in maniera diversa: Chihiro è legata a un passato che non le permette di vivere il proprio presente e il proprio futuro, Kei a un passato in cui è riposta la sua colpa e la sofferenza per un legame che sente solo lei, le quali condizionano in un certo modo il suo presente e i progetti per un futuro che non ci sarà, mentre nel passato di Miyako c'è il dolore causato dall'essere dimenticata dalle persone per lei più importanti, una ferita che le impedisce di vivere una vita normale a causa della paura che ciò che ha vissuto si ripeta.
Tutte e tre seguono un cammino interiore che non erano in grado di compiere da sole. Vivono tre situazioni differenti, riconducibili a un'unica realtà: vivono giorni che si susseguono uguali uno dopo l'altro fino a che... Beh, ho detto abbastanza, aggiungo solo una lode all'opening che, oltre che di alto livello, è significativamente legata alle immagini che presenta e quindi alla serie stessa, e una alle tre diverse ending differenziate per ogni protagonista femminile.
Che il genere vi piaccia o meno, quest'anime dà emozioni e spunti di riflessione, per me è assolutamente da vedere e lo consiglio a tutti.
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Terminata la visione dell'anime di turno, in genere gli assegno mentalmente un voto e poi vado a spulciare fra le recensioni degli altri concentrandomi su quelle positive se sono stato critico, e su quelle negative in caso contrario.
E' importante, secondo me, capire cosa ho visto io e come la stessa cosa è stata invece vista dagli altri. Ciò consente di riesaminare tutto da una diversa angolazione e, seppur alla fine ciò non influenza il mio voto finale, ne arricchisce i temi di discussione.
Stavolta però proprio non riesco a capire come sia possibile criticare una serie del genere: l'unica accettabile fra quelle che ho letto è quella relativa alla sua breve durata - ma c'è un seguito.
Anche se in genere, non essendo un esperto in disegno, non mi soffermo molto sull'aspetto grafico, ma giudico in base alla trama, stavolta devo dire che l'impatto visivo, fin dalle prime scene, è stato notevole. La differenza con il livello medio degli ultimi anime da me recensiti è abissale: e ciò va doppiamente sottolineato trattandosi di uno shoujo.
La trama, come tutti hanno notato, è spezzata in due tronconi che hanno come cardine due gemelle con le loro alterne vicende. Il fatto che comunichino tra loro solo tramite SMS da un lato non è necessariamente vero (se un albero cade dove nessuno può sentirlo fa rumore lo stesso? Kei conosce troppo dettagliatamente cosa accade alla sorella, il che fa sospettare che si siano incontrate anche se l'autore, volutamente, non ce lo fa vedere), dall'altro è spiegabile dalla condizione di Chihira, non più convivente con la sorella ma affidata a un tutore. In più Kei si sente in colpa per l'incidente provocato e ciò spiegherebbe in parte la freddezza apparente.
L'alternarsi delle due storie è talmente perfetto da essere irritante. E' sempre quella che stai vedendo la parte che vorresti continuare a vedere e lo sbuffo per l'interruzione dura appena il tempo - breve - necessario a riappassionarsi per l'altra. Forse è vero che la storia di Chihira è più stimolante rispetto all'altra; ma tutte e due sono indubbiamente all'altezza.
Ho trovato i due principali personaggi maschili molto ben ideati. Uno studente che decide di abbandonare le superiori preferendo il proprio lavoro non ricordo di averlo mai visto; Renji è la classica figura del principe azzurro, ma non è mai stato un mistero, che accetta la sofferenza personale per stare accanto alla persona che ama.
Infine non capisco chi dice di non aver apprezzato l'episodio 12. E' vero che uno dei difetti degli anime giapponesi sono i finali deludenti: ma questo più spesso accade perché sono dei finali/non finali volti ad allungare ancora di più il brodo con episodi successivi o chissà a cos'altro. Che ci sia un happy end, poi, non è di per sé un difetto: dipende dal modo in cui ci si arriva. Non solo deve essere plausibile, ma deve essere anche coerente con il resto della serie. In effetti il fatto che Renji si metta a raccogliere i pezzi del diario lungo la città in effetti non è molto plausibile, ma consideriamolo come un semplice tocco di romanticismo, riuscito pure bene. Quanto al fatto che Chihara non riesca a non pensare a lui per 13, ore è plausibile e coerente. Ed è anche molto bello.
Insomma dal mio punto di vista assegno un bel 10 e lode a EF, uno degli anime più belli che ho visto finora, e ne consiglio vivamente la visione a tutti.
Terminata la visione dell'anime di turno, in genere gli assegno mentalmente un voto e poi vado a spulciare fra le recensioni degli altri concentrandomi su quelle positive se sono stato critico, e su quelle negative in caso contrario.
E' importante, secondo me, capire cosa ho visto io e come la stessa cosa è stata invece vista dagli altri. Ciò consente di riesaminare tutto da una diversa angolazione e, seppur alla fine ciò non influenza il mio voto finale, ne arricchisce i temi di discussione.
Stavolta però proprio non riesco a capire come sia possibile criticare una serie del genere: l'unica accettabile fra quelle che ho letto è quella relativa alla sua breve durata - ma c'è un seguito.
Anche se in genere, non essendo un esperto in disegno, non mi soffermo molto sull'aspetto grafico, ma giudico in base alla trama, stavolta devo dire che l'impatto visivo, fin dalle prime scene, è stato notevole. La differenza con il livello medio degli ultimi anime da me recensiti è abissale: e ciò va doppiamente sottolineato trattandosi di uno shoujo.
La trama, come tutti hanno notato, è spezzata in due tronconi che hanno come cardine due gemelle con le loro alterne vicende. Il fatto che comunichino tra loro solo tramite SMS da un lato non è necessariamente vero (se un albero cade dove nessuno può sentirlo fa rumore lo stesso? Kei conosce troppo dettagliatamente cosa accade alla sorella, il che fa sospettare che si siano incontrate anche se l'autore, volutamente, non ce lo fa vedere), dall'altro è spiegabile dalla condizione di Chihira, non più convivente con la sorella ma affidata a un tutore. In più Kei si sente in colpa per l'incidente provocato e ciò spiegherebbe in parte la freddezza apparente.
L'alternarsi delle due storie è talmente perfetto da essere irritante. E' sempre quella che stai vedendo la parte che vorresti continuare a vedere e lo sbuffo per l'interruzione dura appena il tempo - breve - necessario a riappassionarsi per l'altra. Forse è vero che la storia di Chihira è più stimolante rispetto all'altra; ma tutte e due sono indubbiamente all'altezza.
Ho trovato i due principali personaggi maschili molto ben ideati. Uno studente che decide di abbandonare le superiori preferendo il proprio lavoro non ricordo di averlo mai visto; Renji è la classica figura del principe azzurro, ma non è mai stato un mistero, che accetta la sofferenza personale per stare accanto alla persona che ama.
Infine non capisco chi dice di non aver apprezzato l'episodio 12. E' vero che uno dei difetti degli anime giapponesi sono i finali deludenti: ma questo più spesso accade perché sono dei finali/non finali volti ad allungare ancora di più il brodo con episodi successivi o chissà a cos'altro. Che ci sia un happy end, poi, non è di per sé un difetto: dipende dal modo in cui ci si arriva. Non solo deve essere plausibile, ma deve essere anche coerente con il resto della serie. In effetti il fatto che Renji si metta a raccogliere i pezzi del diario lungo la città in effetti non è molto plausibile, ma consideriamolo come un semplice tocco di romanticismo, riuscito pure bene. Quanto al fatto che Chihara non riesca a non pensare a lui per 13, ore è plausibile e coerente. Ed è anche molto bello.
Insomma dal mio punto di vista assegno un bel 10 e lode a EF, uno degli anime più belli che ho visto finora, e ne consiglio vivamente la visione a tutti.
Ecco una di quelle piccole / grandi sorprese che fanno felici gli appassionati di anime drammatico - sentimentali dai contenuti un po’ più “adulti”.
Ef – a tale of memories, è il primo di due serie correlate (è seguita da Ef – a tale of melodies che chiude il ciclo).
La storia è liberamente tratta da una videogame novel interattivo che ha avuto molto successo in Giappone (lo stesso tipo di procedimento commerciale seguito dal ben noto Fate Stay Night). L’ho visto senza molti preamboli, completamente all'oscuro di ciò a cui andavo incontro, e l’ho letteralmente divorato, terminando la visione con le lacrime agli occhi. Di anime drammatici e sentimentali ne ho visti ormai una marea, e magari sono anche un tipo che si commuove facilmente, ma ho atteso un po’ di tempo prima di scrivere questa recensione per AC in modo da essere il più neutro e riflessivo possibile. Tutt’ora, la mia idea non cambia: nel suo genere, Ef – a tale of memories è un assoluto capolavoro d’intensità, dolore, amore, emozione e passione. Da questo si evince che la novel originale da cui è tratto l’anime doveva essere più che avvincente, e ne eredita sia il tratto grafico accattivante e slanciato, (non identico ma simile) che molte battute.
Storie così delicate che toccano situazioni difficili e drammatiche, necessitano di una costruzione romanzata e un montaggio particolare per colpire lo spettatore, e il punto forte di Ef – a tale of memories è proprio qui; le scene, le emozioni dei protagonisti, addirittura le sigle d’apertura e chiusura cambiano a seconda della situazione, così come le inquadrature (quanto siamo andati lontano dai tempi in cui Neon Genesis Evangelion cambiava radicalmente il modo di porre “l’obbiettivo” nell’animazione giapponese!). Tutto fa parte di un perfetto mosaico dove i sentimenti, i colori, le immagini, i suoni si incastrano a perfezione.
Partendo dal canovaccio, ci si accorge che ogni parte di quest’opera risulta un ingranaggio essenziale per far girare l’intera, magnifica macchina visiva ammirabile nel suo esito terminale.
Si narrano due storie parallele nello stesso piccolo paesino in riva al mare, un luogo sperduto (forse in Giappone, forse in qualche sogno, chi lo sa, non è rilevante), dove un ragazzo di nome Hiro e la sua amica d’infanzia (un classico) Kei trascorrono le solite, tranquille giornate. Hiro è solito trascurare la scuola per cimentarsi nella creazione di manga shojo, la sua grande passione che lo ha già reso un professionista nonostante la sua giovane età. E come sin da piccoli, Kei si prende cura di lui come se si trattasse davvero del suo fratellone, anche se è evidente l’attrazione sempre maggiore che va trasformandosi da affetto in amore pari passo con la loro maturazione psicologica e fisica. A complicare la situazione giungerà una ragazza di nome Miyako, dall’infanzia molto triste a causa del negativo rapporto coi suoi genitori: Miyako si affezionerà subito a Hiro, mettendo in grande difficoltà Kei, dalla personalità timida e insicura.
Fin qui sembrerebbe davvero una classica storiella d’amore già vista e rivista, ma il genio degli autori propone un nodo ben più complicato: sempre nello stesso paesello, un ragazzo di nome Renji, in uno dei suoi soliti vagabondaggi pomeridiani durante una giornata dal cielo terso e azzurro, capita casualmente nei pressi della stazione locale. Qui si imbatte in una tenerissima ragazza con una benda sull’occhio sinistro, piuttosto svagata e introversa. I due a poco a poco però fanno amicizia: la ragazza si presenta col nome di Chihiro, che fra l’altro si scoprirà essere la sorella di Kei.
Chihiro viene tutti i giorni alla stazione fissando il cielo con un diario in mano. Così infatti accade anche il giorno dopo, ma quando Renji la saluta per nome, Chihiro pare non riconoscerlo subito.
La ragazza, infatti, in seguito ad un gravissimo incidente, ha subito un trauma cerebrale devastante che ha intaccato permanentemente la zona della memoria, e che a causa di questo non perdura per più di tredici ore. Renji non realizza subito le difficoltà che potrebbe avere anche solo in un rapporto d’amicizia con Chihiro, e incoscientemente si lascia trasportare dalla sensazione di vitalità soppressa e desiderosa si spiegare le ali che possiede la ragazza, e vedendola in difficoltà le si avvicina sempre di più. Questa relazione si evolverà in maniera difficile e intensa, molto sofferta, addirittura shoccante, ma meravigliosamente narrata, ricca di scene indimenticabili e da momenti di riflessione e introspezione davvero profondi. Un percorso di colori e scene ritagliate come in uno splendido percorso dolce amaro dai contorni spigolosi. Inoltre, Chihiro è solita appuntare tutto quello che fa durante il giorno sul suo diario, in modo che leggendolo il dì seguente, quando avrà dimenticato tutto, possa ricordarselo e allacciare il suo “io” presente al suo “io” passato. Un diario fondamentale che si rivelerà il cardine portante della storia.
Gli autori si sono davvero superati. Le due storie si alternano in ogni episodio intrecciando i colori, le emozioni, le musiche struggenti e melodiche che li accompagnano in una lenta salita verso i loro sogni, in un tremendo, arduo tentativo di fuga dai problemi legati al passato. Inverosimilmente, la storia è così incentrata su questo gruppo di ragazzi che frequenta la scuola da escludere il resto della comunità che li circonda, infatti la si percepisce molto poco (e questo particolare isolamento non lo apprezzo mai in storie del genere); gente come parenti, amici o semplicemente gli estranei che popolano il paese sono semplici comparse il più delle volte manco si notano. L’anime è pervaso da un perenne senso di blanda tristezza, ma allo stesso tempo di speranza e tenacia. Renji desidera rendere felice Chihiro nonostante le grandi difficoltà mnemoniche, e a conti fatti questa si rivelerà la storia più struggente e strappalacrime delle due. Nel contempo, il triangolo fra Kei, Hiro e Miyako avrà colpi di scena e risvolti particolari piuttosto particolari.
Ho parlato della regia e dei protagonisti, ma scenario, musica e sequenze visive non sono da meno: i fondali sono a dir poco “estremi”: con l’aiuto della CG e di colori brillantissimi rendono ancor più vive e reali le forti emozioni dei protagonisti; l’OST è semplicemente fantastico, suscita emozioni intense e accompagna a braccetto in maniera impeccabile ogni scena, dando il giusto ritmo quando serve (tristezza, allegria, dolore, amore). Addirittura le sigle opening e ending cambiano parole, immagini e colori seguendo la trama mai scontata e spinosa vissuta dai ragazzi, e ci si accorge di come, per intero, lo stile narrativo sia completamente differente dalla maggior parte di tutti gli altri anime sentimentali / drammatici. Cambi di colore, di profilo, inframezzi e visuali fuori campo come in un film d’autore sono perle che aggiungono qualcosa di magico che a parole è difficile spiegare.
L’animazione giapponese è senza dubbio giunta a livelli notevoli, e per sceneggiatori di storie simili, risultare monotoni e ridondanti è più che un rischio. Non posso fare altro che applaudire doppiamente i creatori di Ef – a tale of memories, rei di aver dato alla luce un anime davvero magico, assolutamente indimenticabile, pieno di riflessioni mature, situazioni e concetti per quanto talvolta astratti, molto interessanti. Da sottolineare l’animazione della sigla d’apertura, studiata con immagini e colori particolari, e grande minuziosità nel panneggio dei vestiti.
Consigliato per chi vuole commuoversi e sognare. Si soffre, ma si rimane soddisfatti.
Ef – a tale of memories, è il primo di due serie correlate (è seguita da Ef – a tale of melodies che chiude il ciclo).
La storia è liberamente tratta da una videogame novel interattivo che ha avuto molto successo in Giappone (lo stesso tipo di procedimento commerciale seguito dal ben noto Fate Stay Night). L’ho visto senza molti preamboli, completamente all'oscuro di ciò a cui andavo incontro, e l’ho letteralmente divorato, terminando la visione con le lacrime agli occhi. Di anime drammatici e sentimentali ne ho visti ormai una marea, e magari sono anche un tipo che si commuove facilmente, ma ho atteso un po’ di tempo prima di scrivere questa recensione per AC in modo da essere il più neutro e riflessivo possibile. Tutt’ora, la mia idea non cambia: nel suo genere, Ef – a tale of memories è un assoluto capolavoro d’intensità, dolore, amore, emozione e passione. Da questo si evince che la novel originale da cui è tratto l’anime doveva essere più che avvincente, e ne eredita sia il tratto grafico accattivante e slanciato, (non identico ma simile) che molte battute.
Storie così delicate che toccano situazioni difficili e drammatiche, necessitano di una costruzione romanzata e un montaggio particolare per colpire lo spettatore, e il punto forte di Ef – a tale of memories è proprio qui; le scene, le emozioni dei protagonisti, addirittura le sigle d’apertura e chiusura cambiano a seconda della situazione, così come le inquadrature (quanto siamo andati lontano dai tempi in cui Neon Genesis Evangelion cambiava radicalmente il modo di porre “l’obbiettivo” nell’animazione giapponese!). Tutto fa parte di un perfetto mosaico dove i sentimenti, i colori, le immagini, i suoni si incastrano a perfezione.
Partendo dal canovaccio, ci si accorge che ogni parte di quest’opera risulta un ingranaggio essenziale per far girare l’intera, magnifica macchina visiva ammirabile nel suo esito terminale.
Si narrano due storie parallele nello stesso piccolo paesino in riva al mare, un luogo sperduto (forse in Giappone, forse in qualche sogno, chi lo sa, non è rilevante), dove un ragazzo di nome Hiro e la sua amica d’infanzia (un classico) Kei trascorrono le solite, tranquille giornate. Hiro è solito trascurare la scuola per cimentarsi nella creazione di manga shojo, la sua grande passione che lo ha già reso un professionista nonostante la sua giovane età. E come sin da piccoli, Kei si prende cura di lui come se si trattasse davvero del suo fratellone, anche se è evidente l’attrazione sempre maggiore che va trasformandosi da affetto in amore pari passo con la loro maturazione psicologica e fisica. A complicare la situazione giungerà una ragazza di nome Miyako, dall’infanzia molto triste a causa del negativo rapporto coi suoi genitori: Miyako si affezionerà subito a Hiro, mettendo in grande difficoltà Kei, dalla personalità timida e insicura.
Fin qui sembrerebbe davvero una classica storiella d’amore già vista e rivista, ma il genio degli autori propone un nodo ben più complicato: sempre nello stesso paesello, un ragazzo di nome Renji, in uno dei suoi soliti vagabondaggi pomeridiani durante una giornata dal cielo terso e azzurro, capita casualmente nei pressi della stazione locale. Qui si imbatte in una tenerissima ragazza con una benda sull’occhio sinistro, piuttosto svagata e introversa. I due a poco a poco però fanno amicizia: la ragazza si presenta col nome di Chihiro, che fra l’altro si scoprirà essere la sorella di Kei.
Chihiro viene tutti i giorni alla stazione fissando il cielo con un diario in mano. Così infatti accade anche il giorno dopo, ma quando Renji la saluta per nome, Chihiro pare non riconoscerlo subito.
La ragazza, infatti, in seguito ad un gravissimo incidente, ha subito un trauma cerebrale devastante che ha intaccato permanentemente la zona della memoria, e che a causa di questo non perdura per più di tredici ore. Renji non realizza subito le difficoltà che potrebbe avere anche solo in un rapporto d’amicizia con Chihiro, e incoscientemente si lascia trasportare dalla sensazione di vitalità soppressa e desiderosa si spiegare le ali che possiede la ragazza, e vedendola in difficoltà le si avvicina sempre di più. Questa relazione si evolverà in maniera difficile e intensa, molto sofferta, addirittura shoccante, ma meravigliosamente narrata, ricca di scene indimenticabili e da momenti di riflessione e introspezione davvero profondi. Un percorso di colori e scene ritagliate come in uno splendido percorso dolce amaro dai contorni spigolosi. Inoltre, Chihiro è solita appuntare tutto quello che fa durante il giorno sul suo diario, in modo che leggendolo il dì seguente, quando avrà dimenticato tutto, possa ricordarselo e allacciare il suo “io” presente al suo “io” passato. Un diario fondamentale che si rivelerà il cardine portante della storia.
Gli autori si sono davvero superati. Le due storie si alternano in ogni episodio intrecciando i colori, le emozioni, le musiche struggenti e melodiche che li accompagnano in una lenta salita verso i loro sogni, in un tremendo, arduo tentativo di fuga dai problemi legati al passato. Inverosimilmente, la storia è così incentrata su questo gruppo di ragazzi che frequenta la scuola da escludere il resto della comunità che li circonda, infatti la si percepisce molto poco (e questo particolare isolamento non lo apprezzo mai in storie del genere); gente come parenti, amici o semplicemente gli estranei che popolano il paese sono semplici comparse il più delle volte manco si notano. L’anime è pervaso da un perenne senso di blanda tristezza, ma allo stesso tempo di speranza e tenacia. Renji desidera rendere felice Chihiro nonostante le grandi difficoltà mnemoniche, e a conti fatti questa si rivelerà la storia più struggente e strappalacrime delle due. Nel contempo, il triangolo fra Kei, Hiro e Miyako avrà colpi di scena e risvolti particolari piuttosto particolari.
Ho parlato della regia e dei protagonisti, ma scenario, musica e sequenze visive non sono da meno: i fondali sono a dir poco “estremi”: con l’aiuto della CG e di colori brillantissimi rendono ancor più vive e reali le forti emozioni dei protagonisti; l’OST è semplicemente fantastico, suscita emozioni intense e accompagna a braccetto in maniera impeccabile ogni scena, dando il giusto ritmo quando serve (tristezza, allegria, dolore, amore). Addirittura le sigle opening e ending cambiano parole, immagini e colori seguendo la trama mai scontata e spinosa vissuta dai ragazzi, e ci si accorge di come, per intero, lo stile narrativo sia completamente differente dalla maggior parte di tutti gli altri anime sentimentali / drammatici. Cambi di colore, di profilo, inframezzi e visuali fuori campo come in un film d’autore sono perle che aggiungono qualcosa di magico che a parole è difficile spiegare.
L’animazione giapponese è senza dubbio giunta a livelli notevoli, e per sceneggiatori di storie simili, risultare monotoni e ridondanti è più che un rischio. Non posso fare altro che applaudire doppiamente i creatori di Ef – a tale of memories, rei di aver dato alla luce un anime davvero magico, assolutamente indimenticabile, pieno di riflessioni mature, situazioni e concetti per quanto talvolta astratti, molto interessanti. Da sottolineare l’animazione della sigla d’apertura, studiata con immagini e colori particolari, e grande minuziosità nel panneggio dei vestiti.
Consigliato per chi vuole commuoversi e sognare. Si soffre, ma si rimane soddisfatti.
Onestamente questa serie mi è sembrata tutt'altro che un capolavoro.
È vero che ha degli effetti grafici belli e innovativi, ma per quanto riguarda trama e personaggi fa acqua da tutte le parti.
"Ef a tales of memory" presenta un gran numero di protagonisti-3 ragazzi e 3 ragazze-assieme a 2 altri personaggi, un lui e una lei che sembrano un prete e una suora, misteriosi dall'inizio alla fine della serie e che non hanno altro scopo se non quello di sentenziare fesserie e luoghi comuni.
La trama è semplice; questi 6 ragazzi si conoscono ed innamorano.
A complicare il tutto ci sono però un sacco di malintesi, tutti creati dalle ragazze, che hanno caratteri complessi a causa dei loro trascorsi:
-Chihiro ha perso la memoria per colpa di un incidente e ogni giorno a fine serata si dimentica ciò che ha vissuto durante la giornata.
-Miyako è una ragazza molto bella e per questo ambita dai ragazzi della scuola nonostante non segua mai le lezioni e dia buca a tutti coloro che le chiedono un appuntamento.
-Kei è la sorella gemella di Chihiro, ma le ragazze conducono due eistenze separate e si tengono in contatto solo tramite sms.
Kei è innamorata di uno dei protagonisti maschili:
-Hiro, autore di manga sotto pseudonimo, che la notte di Natale incontrerà Miyako...
Gli altri due protagonisti maschili assieme ad Hiro sono:
-Renji, un ragazzo semplice che sogna di diventare scrittore e che per sua sfortuna conoscerà Chihiro e
-Kyosuke che invece vorrebbe sfondare come regista e la notte di Natale rimane folgorato da Kei.
Come avrete capito ci sono un sacco di relazioni amorose in questo anime ed alcune non sono neanche pensate male, solo che non mi è piaciuto il modo in cui sono state raccontate.
Troppo pathos, troppa musica smielata stile "Principessa Sissi", troppi tramonti scintillanti ma soprattutto troppe frasi ad effetto ma prive di significato.
Le ragazze poi sono davvero esagerate nelle loro reazioni! È vero che ognuna ha dei brutti precedenti, ma ciò non giustifica certi loro comportamenti.
I ragazzi invece sono personaggi interessanti, solo che ogni loro azione è volta a far risaltare le corrispettive ragazze e quindi (tranne Renji per fortuna) perdono spessore.
Come ho detto, le scelte stilistiche e tecniche sono molto particolari.
Vi sono un sacco di chiaro scuri, trasparenze e giochi di colori, ma anche se inizialmente ne sono rimasta impressionata, poi ho finito col non poterne più tanto che mi sembrava di vedere un amv invece che un anime.
Una delle scelte più discutibili di Ef a mio avviso è il cast di doppiatori; tutti agli esordi o quasi e molti dei quali (Chihiro in primis!) con delle voci sgradevoli.
Insomma a me, Ef non è piaciuto e non lo consiglio.
È vero che ha degli effetti grafici belli e innovativi, ma per quanto riguarda trama e personaggi fa acqua da tutte le parti.
"Ef a tales of memory" presenta un gran numero di protagonisti-3 ragazzi e 3 ragazze-assieme a 2 altri personaggi, un lui e una lei che sembrano un prete e una suora, misteriosi dall'inizio alla fine della serie e che non hanno altro scopo se non quello di sentenziare fesserie e luoghi comuni.
La trama è semplice; questi 6 ragazzi si conoscono ed innamorano.
A complicare il tutto ci sono però un sacco di malintesi, tutti creati dalle ragazze, che hanno caratteri complessi a causa dei loro trascorsi:
-Chihiro ha perso la memoria per colpa di un incidente e ogni giorno a fine serata si dimentica ciò che ha vissuto durante la giornata.
-Miyako è una ragazza molto bella e per questo ambita dai ragazzi della scuola nonostante non segua mai le lezioni e dia buca a tutti coloro che le chiedono un appuntamento.
-Kei è la sorella gemella di Chihiro, ma le ragazze conducono due eistenze separate e si tengono in contatto solo tramite sms.
Kei è innamorata di uno dei protagonisti maschili:
-Hiro, autore di manga sotto pseudonimo, che la notte di Natale incontrerà Miyako...
Gli altri due protagonisti maschili assieme ad Hiro sono:
-Renji, un ragazzo semplice che sogna di diventare scrittore e che per sua sfortuna conoscerà Chihiro e
-Kyosuke che invece vorrebbe sfondare come regista e la notte di Natale rimane folgorato da Kei.
Come avrete capito ci sono un sacco di relazioni amorose in questo anime ed alcune non sono neanche pensate male, solo che non mi è piaciuto il modo in cui sono state raccontate.
Troppo pathos, troppa musica smielata stile "Principessa Sissi", troppi tramonti scintillanti ma soprattutto troppe frasi ad effetto ma prive di significato.
Le ragazze poi sono davvero esagerate nelle loro reazioni! È vero che ognuna ha dei brutti precedenti, ma ciò non giustifica certi loro comportamenti.
I ragazzi invece sono personaggi interessanti, solo che ogni loro azione è volta a far risaltare le corrispettive ragazze e quindi (tranne Renji per fortuna) perdono spessore.
Come ho detto, le scelte stilistiche e tecniche sono molto particolari.
Vi sono un sacco di chiaro scuri, trasparenze e giochi di colori, ma anche se inizialmente ne sono rimasta impressionata, poi ho finito col non poterne più tanto che mi sembrava di vedere un amv invece che un anime.
Una delle scelte più discutibili di Ef a mio avviso è il cast di doppiatori; tutti agli esordi o quasi e molti dei quali (Chihiro in primis!) con delle voci sgradevoli.
Insomma a me, Ef non è piaciuto e non lo consiglio.
“Riponi i tuoi desideri nei ricordi che non vuoi dimenticare...”
Un anime sentimentale, in dodici episodi, che narra le avventure/disavventure amorose di un gruppetto di giovani. Il tutto, senza troppe pretese. E' così che Ef – A tale of memories si presenta all'ignaro spettatore.
Dodici episodi di un'intensità incredibile, godibili sotto ogni punto di vista. Un “insulto” alle coronarie, deboli. E' così che Ef – A tale of memories si presenta all'attonito spettatore, ultimata la visione.
Incominciamo con l'analisi dell'opera.
La trama si sviluppa perlopiù sulla vita amorosa di un gruppo di ragazzi. Possiamo considerare la storia bipartita. Da una parte troviamo una relazione oltremodo difficile tra due giovani “diversi”, dall'altra un comune quanto complicato triangolo amoroso. Un filo sottilissimo lega le due sezioni dell'opera, ovvero il legame di parentela tra due delle protagoniste.
Durante una passeggiata Renji Aso incontra una strana ragazza con una benda su un occhio, Chihiro Shindo, di cui fa la conoscenza e alla quale si affeziona. Il giorno dopo lei gli confida un terribile segreto: a causa di un incidente soffre di un problema alla memoria, che non dura più di 13 ore. Gli unici ricordi a non svanire sono quelli dalla nascita al giorno dell'incidente, a 12 anni. Chihiro è così costretta a tenere un diario, dove annota gli eventi importanti della giornata. Come reagirà Renji?
L'altra storia ruota intorno a tre figure: Hiro Hirono, mangaka di professione che frequenta ancora il liceo e vive in un appartamento, da solo; Kei Shindo, sorella di Chihiro (qui il sottile filo conduttore tra una storia e l'altra), amica d'infanzia di Hiro e molto sportiva; Miyako Miyamura, una misteriosa ragazza del liceo, che spesso e volentieri salta scuola vagando per il paese. Ben presto l'indecisione di Hiro creerà una sana competizione tra le due ragazze. Come si concluderà lo scoppiettante triangolo amoroso?
Altri personaggi che meritano di essere menzionati sono: Yu Himura, colui che si prende cura di Chihiro e con il quale Renji si confida, e Yuko Amamiya, figura misteriosa con la quale si confideranno Hirono, Kei e Miyako. I due hanno una sorta di legame. Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, l'anime presenta disegni e animazioni oltre la media. Si rimane incantati davanti ai paesaggi, dinnanzi a quei cieli rossastri, alle nubi lontane, ai tramonti, al mare, al vento che tutto muove. Lo studio Shaft compie egregiamente il suo lavoro, per quanto riguarda le animazioni: fluide e sempre ben studiate.
Una delle cose che colpisce di Ef è il colore: dai rossi del tramonto al cielo azzurro, dal verde delle piante al blu del mare. Il colore viene utilizzato anche per simboleggiare lo stato d'animo dei personaggi: la desolazione il nero, lo smarrimento, l'insicurezza il bianco.
E' qui che entra in gioco la regia. Ebbene sì, uno dei punti forti dell'anime è sicuramente la regia, forse una delle migliori mai viste. Oonuma Shin intrappola lo spettatore. Alcuni espedienti rendono le scene ancora più ricche di pathos, alle volte stupiscono, altre commuovono. E' troppo difficile da spiegare a parole.
Le musiche che accompagnano i dodici episodi sono estasianti, a dir poco. Si tratta quasi sempre di temi a pianoforte, classici, lenti, dal ritmo incalzante all'occorrenza. Probabilmente non resisterete alla tentazione di cercare l'ost e farla vostra. Sono motivi che rimangono; per di più, azzeccatissimi, sempre nel momento giusto al modo giusto.
L'opening e l'ending sono capolavori di regia e musicalità. Anche il testo è molto bello.
(Possibili spoiler) Per quanto concerne la mia opinione personale, ho amato Ef. Vi consiglio di munirvi di un bel pacco di fazzoletti e mettervi comodi davanti allo schermo. Ef è un romanzo animato. Vi saprà far commuovere, arrabbiare, preoccupare, sorridere.
La storia Miyako, Kei e Hiro vi terrà incollati allo schermo: vi saprete immedesimare nei personaggi, soffrirete con loro. E' un amore immaturo, quello che caratterizza la vicenda. Un amore fatto di indecisione, di dolore, di scelte. C'è chi maschera il proprio dolore, i propri sentimenti, e chi li manifesta senza esitazione. Forse è questa la chiave della vicenda.
La storia di Chihiro e Renji è tanto diversa quanto bella: questa volta è un amore maturo, che non si fa scrupoli dei se e dei ma, è un amore caratterizzato da un ostacolo ben più alto di quanto si possa immaginare: la memoria. Come si può amare qualcuno che l'indomani non si ricorda nulla, o quasi? Renji avrà modo di capire, a suo discapito, l'importanza di condividere i propri ricordi con la persona amata. Forse vincerà, forse no.
Il mio voto è 10, in quanto mi son trovato davanti a una delle opere più belle che abbia mai visto. Ero restio all'inizio, ma poi andando avanti con gli episodi mi son convinto del valore di Ef. Il climax raggiunto negli ultimi tre episodi è impressionante. Soddisfatto dei finali di entrambe le storie, pronto a visionare il seguito, non posso far altro che consigliare a chiunque questo splendido anime.
Un anime sentimentale, in dodici episodi, che narra le avventure/disavventure amorose di un gruppetto di giovani. Il tutto, senza troppe pretese. E' così che Ef – A tale of memories si presenta all'ignaro spettatore.
Dodici episodi di un'intensità incredibile, godibili sotto ogni punto di vista. Un “insulto” alle coronarie, deboli. E' così che Ef – A tale of memories si presenta all'attonito spettatore, ultimata la visione.
Incominciamo con l'analisi dell'opera.
La trama si sviluppa perlopiù sulla vita amorosa di un gruppo di ragazzi. Possiamo considerare la storia bipartita. Da una parte troviamo una relazione oltremodo difficile tra due giovani “diversi”, dall'altra un comune quanto complicato triangolo amoroso. Un filo sottilissimo lega le due sezioni dell'opera, ovvero il legame di parentela tra due delle protagoniste.
Durante una passeggiata Renji Aso incontra una strana ragazza con una benda su un occhio, Chihiro Shindo, di cui fa la conoscenza e alla quale si affeziona. Il giorno dopo lei gli confida un terribile segreto: a causa di un incidente soffre di un problema alla memoria, che non dura più di 13 ore. Gli unici ricordi a non svanire sono quelli dalla nascita al giorno dell'incidente, a 12 anni. Chihiro è così costretta a tenere un diario, dove annota gli eventi importanti della giornata. Come reagirà Renji?
L'altra storia ruota intorno a tre figure: Hiro Hirono, mangaka di professione che frequenta ancora il liceo e vive in un appartamento, da solo; Kei Shindo, sorella di Chihiro (qui il sottile filo conduttore tra una storia e l'altra), amica d'infanzia di Hiro e molto sportiva; Miyako Miyamura, una misteriosa ragazza del liceo, che spesso e volentieri salta scuola vagando per il paese. Ben presto l'indecisione di Hiro creerà una sana competizione tra le due ragazze. Come si concluderà lo scoppiettante triangolo amoroso?
Altri personaggi che meritano di essere menzionati sono: Yu Himura, colui che si prende cura di Chihiro e con il quale Renji si confida, e Yuko Amamiya, figura misteriosa con la quale si confideranno Hirono, Kei e Miyako. I due hanno una sorta di legame. Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, l'anime presenta disegni e animazioni oltre la media. Si rimane incantati davanti ai paesaggi, dinnanzi a quei cieli rossastri, alle nubi lontane, ai tramonti, al mare, al vento che tutto muove. Lo studio Shaft compie egregiamente il suo lavoro, per quanto riguarda le animazioni: fluide e sempre ben studiate.
Una delle cose che colpisce di Ef è il colore: dai rossi del tramonto al cielo azzurro, dal verde delle piante al blu del mare. Il colore viene utilizzato anche per simboleggiare lo stato d'animo dei personaggi: la desolazione il nero, lo smarrimento, l'insicurezza il bianco.
E' qui che entra in gioco la regia. Ebbene sì, uno dei punti forti dell'anime è sicuramente la regia, forse una delle migliori mai viste. Oonuma Shin intrappola lo spettatore. Alcuni espedienti rendono le scene ancora più ricche di pathos, alle volte stupiscono, altre commuovono. E' troppo difficile da spiegare a parole.
Le musiche che accompagnano i dodici episodi sono estasianti, a dir poco. Si tratta quasi sempre di temi a pianoforte, classici, lenti, dal ritmo incalzante all'occorrenza. Probabilmente non resisterete alla tentazione di cercare l'ost e farla vostra. Sono motivi che rimangono; per di più, azzeccatissimi, sempre nel momento giusto al modo giusto.
L'opening e l'ending sono capolavori di regia e musicalità. Anche il testo è molto bello.
(Possibili spoiler) Per quanto concerne la mia opinione personale, ho amato Ef. Vi consiglio di munirvi di un bel pacco di fazzoletti e mettervi comodi davanti allo schermo. Ef è un romanzo animato. Vi saprà far commuovere, arrabbiare, preoccupare, sorridere.
La storia Miyako, Kei e Hiro vi terrà incollati allo schermo: vi saprete immedesimare nei personaggi, soffrirete con loro. E' un amore immaturo, quello che caratterizza la vicenda. Un amore fatto di indecisione, di dolore, di scelte. C'è chi maschera il proprio dolore, i propri sentimenti, e chi li manifesta senza esitazione. Forse è questa la chiave della vicenda.
La storia di Chihiro e Renji è tanto diversa quanto bella: questa volta è un amore maturo, che non si fa scrupoli dei se e dei ma, è un amore caratterizzato da un ostacolo ben più alto di quanto si possa immaginare: la memoria. Come si può amare qualcuno che l'indomani non si ricorda nulla, o quasi? Renji avrà modo di capire, a suo discapito, l'importanza di condividere i propri ricordi con la persona amata. Forse vincerà, forse no.
Il mio voto è 10, in quanto mi son trovato davanti a una delle opere più belle che abbia mai visto. Ero restio all'inizio, ma poi andando avanti con gli episodi mi son convinto del valore di Ef. Il climax raggiunto negli ultimi tre episodi è impressionante. Soddisfatto dei finali di entrambe le storie, pronto a visionare il seguito, non posso far altro che consigliare a chiunque questo splendido anime.
Prima di iniziare la mia recenzione vorrei dire che il mio voto va oltre al 10 massimo... se potessi gli darei un 10000000.
Penso che sia stato il più bel anime che abbia mai visto e dire che ne ho visti di tutti i tipi. L'intreccio delle due storie parallele è bellissimo. La mia preferita è prima dove la protagonista è Cichiro, mi sono letteralmente "innamorato" di lei.
IL FINALE MI FATTO PIANGERE, MA SONO STATO FELICISSIMO.
Lo consiglio a tutti e quando dico a tutti dico a TUTTI.^^
Non vedo l'ora di vedere la seconda serie.
Penso che sia stato il più bel anime che abbia mai visto e dire che ne ho visti di tutti i tipi. L'intreccio delle due storie parallele è bellissimo. La mia preferita è prima dove la protagonista è Cichiro, mi sono letteralmente "innamorato" di lei.
IL FINALE MI FATTO PIANGERE, MA SONO STATO FELICISSIMO.
Lo consiglio a tutti e quando dico a tutti dico a TUTTI.^^
Non vedo l'ora di vedere la seconda serie.
L'anime si divide in due parti, e le storie hanno un collegamento solo per il fatto che Kei e Chihiro sono sorelle.
In una parte della storia ci sono le vicende di Hiro Hirono, Kei Shindo e Miyako Miyamura. Ovvero una sorta di triangolo amoroso XD.
Difatti Hiro e Kei sono amici d'infanzia e la ragazza si occupa spesso di lui. Hiro il giorno di Natale incontra per caso Miyako e i due diventeranno molto amici tanto da far ingelosire Kei...
Nell'altra storia ci sono le situazioni di Chihiro Shindo e di Renji Aso. Renji incontra Chihiro in una stazione ferroviaria ormai abbandonata. I due cominciano a incontrarsi tutti i giorni tanto che fra di loro s'instaura un grande rapporto di amicizia.
Tutto sembrava andare liscio finchè Chihiro non confidò a Renji il suo segreto...
<b>Considerazioni finali</b>:
Il character è molto carino e piacerà senz'altro a chi ama lo stile di disegno tipo "videogiochi".
Non ho trovato grandi idee in quest'opera ma è un anime che si può comunque vedere (non aspettatevi comunque nulla di speciale).
Credo che 7 sia il voto ideale: non è originalissimo, è piacevole da guardare, ma dodici episodi mi sembrano un po' pochi per spiegare bene le vicende (spero faranno una seconda serie di queste vicende XD).
In una parte della storia ci sono le vicende di Hiro Hirono, Kei Shindo e Miyako Miyamura. Ovvero una sorta di triangolo amoroso XD.
Difatti Hiro e Kei sono amici d'infanzia e la ragazza si occupa spesso di lui. Hiro il giorno di Natale incontra per caso Miyako e i due diventeranno molto amici tanto da far ingelosire Kei...
Nell'altra storia ci sono le situazioni di Chihiro Shindo e di Renji Aso. Renji incontra Chihiro in una stazione ferroviaria ormai abbandonata. I due cominciano a incontrarsi tutti i giorni tanto che fra di loro s'instaura un grande rapporto di amicizia.
Tutto sembrava andare liscio finchè Chihiro non confidò a Renji il suo segreto...
<b>Considerazioni finali</b>:
Il character è molto carino e piacerà senz'altro a chi ama lo stile di disegno tipo "videogiochi".
Non ho trovato grandi idee in quest'opera ma è un anime che si può comunque vedere (non aspettatevi comunque nulla di speciale).
Credo che 7 sia il voto ideale: non è originalissimo, è piacevole da guardare, ma dodici episodi mi sembrano un po' pochi per spiegare bene le vicende (spero faranno una seconda serie di queste vicende XD).
Il classico anime da consigliare o da "comprare a scatola chiusa". Siate voi amanti o meno di shoujo questo anime non potrà fare a meno di prendervi già dalle primissime puntate: grandissima regia che aiuta a calarvi nell'atmosfera della scena alla quale si assiste grazie all'uso originale dei colori e delle inquadrature e musiche sempre azzeccate... che dire della trama? Due storie intrecciate che sono pura poesia: amerete personaggi soffrirfete con loro e starete incollati allo schermo per tutte le 13 puntate e alla fine tra le lacrime vi chiederete... quando uscirà un seguito? Capolavoro...
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Devo dire che ho guardato tutti gli episodi in pochi giorni, la trama, la regia, la colonna sonora, difficile trovare qualcosa che non vada in questo anime. Straconsigliato perchè non potete privarvi di tale poesia, perchè è un anime come pochi e anche se siete restii verso il genere potraste farci un pensierino in quanto rischiereste di ricredervi...
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Devo dire che ho guardato tutti gli episodi in pochi giorni, la trama, la regia, la colonna sonora, difficile trovare qualcosa che non vada in questo anime. Straconsigliato perchè non potete privarvi di tale poesia, perchè è un anime come pochi e anche se siete restii verso il genere potraste farci un pensierino in quanto rischiereste di ricredervi...
A me è piaciuto un casino. Solitamente non mi piacciono le storie diciamo sentimentali con poche eccezzione e questo anime è decisamente una di queste. La maggior parte degli anime che raccontano storie d'amore adolescenziali sn piutosto banali, scontati e anche un po'idioti. Ef-A Tales of Memories decisamente non appartiene a questa categoria. La storia è molto semplice, ma viene trattata molto bene e molto approfonditamente. Il legame che unisce 2 persone può andare oltre il tempo e lo spazio, oltre i pensieri e oltre i ricordi. I diaologhi molto complessi tra i personaggi danno una dimensione letteraria, quasi poetica alle vicende ma soprattutto ai sentimenti. Non solo l'amore, ma anche la libertà individuale, i desideri personali assumuno un significato metafisico, dando davvero uno spessore notevole e unico. Attraverso i pensieri dei personaggi viene espressa in pieno non solo la personalità, idesideri, i sentimenti, i sogni, i dubbi, i tormenti di questi ultimi ma anche le loro vicende passate, insomma i loro Ricordi, che sono il punto centrale dell'anime. La realizzazione tecnica, di cui tra l'altro non parlo mai,è davvero eccezionale, forse una delle migliori che abbia mai visto.
Ammetto l'eccessiva soggettività di questa recensione però quest'anime è davvero stupendo per me. Consiglio a chiunque di guardarlo molto attentemente!
Ammetto l'eccessiva soggettività di questa recensione però quest'anime è davvero stupendo per me. Consiglio a chiunque di guardarlo molto attentemente!
In realtà sarebbe un 7,5 per l'originalità della trama nel suo complesso. L'intera serie è costituita da 2 storie che hanno come protagoniste due sorelle gemelle delle quali una affetta da un grave disturbo di memoria causato a seguito di un incidente. Quest'ultima è in grado di ricordare gli avvenimenti solo per 13 ore, dopo le quali inizia a perderne la memoria. Per cercare di vivere una vita dignitosa e sfuggire dal dolore che le si presenta ogni giorno (si sveglia tutte le mattine senza sapere cosa è successo negli ultimi 4 anni!!), la ragazza, Chihiro, tiene un diario nel quale annota ogni minimo dettaglio di quanto le è capitato in una giornata, in modo che il giorno seguente possa leggere nel vero senso della parola i suoi ricordi passati. L'originalità di questa serie sta proprio in questo tipo di trama. La storia dell'altra sorella è invece distaccata dalla prima e non credo meriti grandi commenti (solito triangolo amoroso con qualche somiglianza a volte con School Days). Avrei dato un 9 se la storia fosse stata solo quella della ragazza priva di ricordi e se magari il personaggio maschile fosse stato più curato dato che manca di personalità. Si notano infine delle somiglianze con CLANNAD per quanto riguarda la storia della ragazza "imprigionata" in un mondo solitario e impossibile da lasciarsi alle spalle. A mio parere gli autori potevano lavorare un pò meglio su questa serie.
Iniziamo col dire che il voto si riferisce a una delle 2 storie. La prima potessi tornare indietro non varrebbe nemmeno la pena guardarla.
Della seconda invece, l'idea di fondo non è male, vivere attraverso i ricordi immagazzinati in un diario a causa di una memoria volatile di 24 ore. Cancellare un'azione, un brutto ricordo o addirittura una persona solamente strappando delle pagine offre diversi spunti. Lo sviluppo però è un po' troppo semplice, enfatizzato da un chara classico da shoujo (che comunque non è malissimo) e gli fa perdere qualche punto. Nel complesso però consiglio la visione, ottimo l'11 episodio vero finale della serie, poi come al solito i giapponesi rovinano tutto e ci schiaffano il loro finale pacco comunque ormai è abitudine.
Della seconda invece, l'idea di fondo non è male, vivere attraverso i ricordi immagazzinati in un diario a causa di una memoria volatile di 24 ore. Cancellare un'azione, un brutto ricordo o addirittura una persona solamente strappando delle pagine offre diversi spunti. Lo sviluppo però è un po' troppo semplice, enfatizzato da un chara classico da shoujo (che comunque non è malissimo) e gli fa perdere qualche punto. Nel complesso però consiglio la visione, ottimo l'11 episodio vero finale della serie, poi come al solito i giapponesi rovinano tutto e ci schiaffano il loro finale pacco comunque ormai è abitudine.
Questo anime di 12 puntate racconta due storie riguardanti la vita sentimentale di due gemelle che erano esteticamente come due gocce d'acqua, ma di carattere diametralmente opposto: vivace e sicura di sé una, timida e introversa l'altra. Al di là del vincolo di parentela fra le due co-protagoniste, in realtà le due storie sono totalmente slegate. Una delle due storie è la copia spudorata di quanto proposto nel film "50 volte il primo bacio" del 2004 (e questo anime è di fine 2007) ma con delle varianti psicointrospettive (talvolta un po' esagerate per il pubblico occidentale) tipiche degli autori giapponesi. L'altra storia è il solito cliché del triangolo amoroso presente nel 90% degli anime shoujo.
Mentre la seconda storia l'ho trovata banale, scontata e, nel complesso, poco soddisfacente, devo dire che la prima, nonostante la scarsa originalità (essendo palese l'ispirazione al film sopra menzionato), è stata comunque in grado di coinvolgermi molto da un punto di vista emotivo. Merito dell'ottima sceneggiatura, dei buoni disegni e della estrema dolcezza dei volti dei protagonisti (in contrasto con la forza d'animo che riescono ad esprimere nei momenti più difficili).
In definitiva, per gli appassionati degli anime sentimentali, credo valga la pena vederlo, specialmente per la prima storia. Fra l'altro, le puntate sono 12, non 24, quindi non c'è neanche il rischio di annoiarsi con inutili episodi filler. Tuttavia, se cercate qualcosa di originale, vi conviene rivolgervi altrove...
Mentre la seconda storia l'ho trovata banale, scontata e, nel complesso, poco soddisfacente, devo dire che la prima, nonostante la scarsa originalità (essendo palese l'ispirazione al film sopra menzionato), è stata comunque in grado di coinvolgermi molto da un punto di vista emotivo. Merito dell'ottima sceneggiatura, dei buoni disegni e della estrema dolcezza dei volti dei protagonisti (in contrasto con la forza d'animo che riescono ad esprimere nei momenti più difficili).
In definitiva, per gli appassionati degli anime sentimentali, credo valga la pena vederlo, specialmente per la prima storia. Fra l'altro, le puntate sono 12, non 24, quindi non c'è neanche il rischio di annoiarsi con inutili episodi filler. Tuttavia, se cercate qualcosa di originale, vi conviene rivolgervi altrove...
Sono ancora in attesa dell'ultimo episodio, ma già ora questo anime è stupendo. Non solo tecnicamente è ottimo, con disegni e animazioni spettacolari e dei colori davvero unici, ma lo stile in sé è innovativo, offrendo delle scene decisamente spettacolari. La narrazione è fluida, non è né accelerata, né lenta. A tutto si da il giusto peso e tutto quanto viene ben spiegato. Questo anime racconta due storie contemporaneamente, ma ci riesce bene, e entrambe le storie sono molto interessanti e raccontate in una maniera coinvolgente. Molto probabilmente si sentirà parlare per molto tempo di questo anime e di certo ci sarà una seconda serie (basata sulla seconda visual novel... questo anime infatti è basato sull'eroge "ef - a fairy tale of the two", che fra poco avrà un seguito chiamato "ef - the latter tale").
Una visione altamente consigliata: guardatelo ieri.
Una visione altamente consigliata: guardatelo ieri.
Magnifico, l'atmosfera è cupa...
Parla di uno studente che fin da piccolo era solo, poi un giorno ha conosciuto due gemelle che incominciarono a giocare con lui, grazie alle due gemelle il ragazzo incominciò a disegnare manga. Un giorno una delle due gemelle ebbe un incidente e perse un occhio e la sua memoria (passati 4 anni lei si sveglia sempre dodicenne si guarda allo specchio vede che le manca un occhio e rimane sconvolta) per ricordarsi la sua vita che lei crede inutile usa un diario, dove appunto scrive ogni cosa che in quel giorno per lei è importante. Quindi l'anime al momento sembra diviso in due parti, da una parte la vita della sorella dopo l'incidente, dall'altra invece la vita di un ragazzo che vuole diventare regista, della gemella del ragazzo disegnatore di manga e una ragazza che è rimasta sconvolta dopo la separazione dei genitori.
Parla di uno studente che fin da piccolo era solo, poi un giorno ha conosciuto due gemelle che incominciarono a giocare con lui, grazie alle due gemelle il ragazzo incominciò a disegnare manga. Un giorno una delle due gemelle ebbe un incidente e perse un occhio e la sua memoria (passati 4 anni lei si sveglia sempre dodicenne si guarda allo specchio vede che le manca un occhio e rimane sconvolta) per ricordarsi la sua vita che lei crede inutile usa un diario, dove appunto scrive ogni cosa che in quel giorno per lei è importante. Quindi l'anime al momento sembra diviso in due parti, da una parte la vita della sorella dopo l'incidente, dall'altra invece la vita di un ragazzo che vuole diventare regista, della gemella del ragazzo disegnatore di manga e una ragazza che è rimasta sconvolta dopo la separazione dei genitori.
Hirono Hiro è un povero studente delle superiori che disegna shoujo manga per vivere.
In una fredda notte di Natale incontra in chiesa una strana donna che gli dice di essere lì per incontrare una persona, ma una volta fuori dalla chiesa sarà lui ad imbattersi in una ragazza che gli ruba la bicicletta. Hiro le corre dietro finché non la trova svenuta per strada. Una volta rinsavita, Hiro viene a sapere che un motociclista le ha rubato la borsa. La ragazza si chiama Miyamura Miyako.
Miyako si innamorerà ben presto di Hiro, nonostante la rivalità con Shindou Kei, amica d'infanzia del ragazzo.
In una fredda notte di Natale incontra in chiesa una strana donna che gli dice di essere lì per incontrare una persona, ma una volta fuori dalla chiesa sarà lui ad imbattersi in una ragazza che gli ruba la bicicletta. Hiro le corre dietro finché non la trova svenuta per strada. Una volta rinsavita, Hiro viene a sapere che un motociclista le ha rubato la borsa. La ragazza si chiama Miyamura Miyako.
Miyako si innamorerà ben presto di Hiro, nonostante la rivalità con Shindou Kei, amica d'infanzia del ragazzo.