Lupin III - La prima serie
C'è stata una persona che ha saputo dar vita ad uno dei personaggi per me più significativi e rappresentanti che era in grado di intraprendere ogni tipo di avventura. Quella persona era un tale Kazuhiko Katō, meglio conosciuto col nome d'arte di Monkey Punch, il "padre" del ladro gentiluomo più iconico, geniale, intraprendente (e donnaiolo) di sempre: Arsenio Lupin lll. Nata su una serie manga verso la fine degli anni '60, la popolarità del ladro gentiluomo dalle mille risorse crebbe di più debuttando per la prima volta in TV come serie anime nel '71. (Da noi in Italia dovemmo però attendere il '79)
La primissima serie TV, nonostante la seconda sia la più famosa, è comunque ancora oggi considerata la miglior versione di sempre e quella più vicina all'opera originale, raccontando delle gangster story sia avvincenti che drammatiche in modo ben equilibrato, senza dimenticare ovviamente la partecipazione di Hayao Miyazaki (assieme a Isao Takahata) nella regia di certi episodi. Qui Lupin è sì un ladro simpatico e donnaiolo, ma non in maniera esagerata, come verrà mostrato nelle serie successive, mostrando invece di essere anche molto più serio, maturo e delle volte anche cinico nel compiere i suoi colpi. Anche la sua caratteristica e simbolica giacca color verde acqua riesce in un certo modo a rappresentare il suo carattere più freddo e contenuto. Così come anche l'infallibile pistolero Jigen si dimostra sì sarcastico ed ironico, ma non in maniera troppo spinta o forzata, che lo porta spesso a lamentarsi di ogni cosa. E Goemon, da sempre il personaggio più rigido, qui sa essere anche più spietato e, se qualcuno osa sfidarlo, son guai. Anche il più grande rivale di sempre di Lupin, Zenigata, mostra la propria dignità, sapendo mostrare anche lui quanto sia geniale e furbo quanto il suo avversario, riuscendolo persino a catturare con stile in un paio di occasioni e a tratti anche stupirlo. Ciò porta anche a comprendere bene come tra i due, seppur contrapposti, ci sia anche un grande rispetto nelle rispettive professioni e abilità. Fujiko Mine, beh... è una grande e seducente truffatrice sempre pronta a mettere nei guai Lupin per salvare la propria vita, e qui non è da meno. E seppur continui a provare sempre e comunque antipatia verso di lei, non nascondo il fatto che qui sia anche la sua versione più sexy e femme fatale di sempre. La serie in Italia ha avuto ben due doppiaggi: uno storico e uno Mediaset. Lo storico ha come cast Roberto Del Giudice (Lupin), Germano Longo (Jigen), Enzo Consoli (Zenigata e Goemon) e Piera Vidale (Fujiko), e si mostra un doppiaggio fatto con classe, con voci e dialoghi piuttosto "adulti" che si addicono appieno alle atmosfere cupe e drammatiche. Quello Mediaset, ahimè, è invece stato reso più allegro e con varie censure nei dialoghi. Nel cast, a parte Del Giudice con Lupin e Consoli con Zenigata, gli altri sono Sandro Pellegrini (Jigen), Alessandra Korompay (Fujiko) e Vittorio Guerrieri (Goemon). Benché questo doppiaggio non sia all'altezza dell'originale, ha comunque contribuito ad alzare la popolarità dei doppiatori italiani, rendendoli di fatto iconici per quei rispettivi personaggi.
In conclusione, è una serie anime senza tempo e, riguardata ancora oggi, mantiene ancora la sua magia, con un Lupin ben implementato nel suo habitat naturale, affrontando avventure gangster e poliziesche con aggiunte di giallo e thriller. In seguito, ha poi affrontato diversi tipi di avventura, mostrando davvero di essere degno di farlo, ma questa è un'altra storia.
La primissima serie TV, nonostante la seconda sia la più famosa, è comunque ancora oggi considerata la miglior versione di sempre e quella più vicina all'opera originale, raccontando delle gangster story sia avvincenti che drammatiche in modo ben equilibrato, senza dimenticare ovviamente la partecipazione di Hayao Miyazaki (assieme a Isao Takahata) nella regia di certi episodi. Qui Lupin è sì un ladro simpatico e donnaiolo, ma non in maniera esagerata, come verrà mostrato nelle serie successive, mostrando invece di essere anche molto più serio, maturo e delle volte anche cinico nel compiere i suoi colpi. Anche la sua caratteristica e simbolica giacca color verde acqua riesce in un certo modo a rappresentare il suo carattere più freddo e contenuto. Così come anche l'infallibile pistolero Jigen si dimostra sì sarcastico ed ironico, ma non in maniera troppo spinta o forzata, che lo porta spesso a lamentarsi di ogni cosa. E Goemon, da sempre il personaggio più rigido, qui sa essere anche più spietato e, se qualcuno osa sfidarlo, son guai. Anche il più grande rivale di sempre di Lupin, Zenigata, mostra la propria dignità, sapendo mostrare anche lui quanto sia geniale e furbo quanto il suo avversario, riuscendolo persino a catturare con stile in un paio di occasioni e a tratti anche stupirlo. Ciò porta anche a comprendere bene come tra i due, seppur contrapposti, ci sia anche un grande rispetto nelle rispettive professioni e abilità. Fujiko Mine, beh... è una grande e seducente truffatrice sempre pronta a mettere nei guai Lupin per salvare la propria vita, e qui non è da meno. E seppur continui a provare sempre e comunque antipatia verso di lei, non nascondo il fatto che qui sia anche la sua versione più sexy e femme fatale di sempre. La serie in Italia ha avuto ben due doppiaggi: uno storico e uno Mediaset. Lo storico ha come cast Roberto Del Giudice (Lupin), Germano Longo (Jigen), Enzo Consoli (Zenigata e Goemon) e Piera Vidale (Fujiko), e si mostra un doppiaggio fatto con classe, con voci e dialoghi piuttosto "adulti" che si addicono appieno alle atmosfere cupe e drammatiche. Quello Mediaset, ahimè, è invece stato reso più allegro e con varie censure nei dialoghi. Nel cast, a parte Del Giudice con Lupin e Consoli con Zenigata, gli altri sono Sandro Pellegrini (Jigen), Alessandra Korompay (Fujiko) e Vittorio Guerrieri (Goemon). Benché questo doppiaggio non sia all'altezza dell'originale, ha comunque contribuito ad alzare la popolarità dei doppiatori italiani, rendendoli di fatto iconici per quei rispettivi personaggi.
In conclusione, è una serie anime senza tempo e, riguardata ancora oggi, mantiene ancora la sua magia, con un Lupin ben implementato nel suo habitat naturale, affrontando avventure gangster e poliziesche con aggiunte di giallo e thriller. In seguito, ha poi affrontato diversi tipi di avventura, mostrando davvero di essere degno di farlo, ma questa è un'altra storia.
"Lupin III" è la prima stagione del celebre anime tratto dal manga di Monkey Punch.
L'anime è andato in onda tra il 1971-1972 e nei suoi ventitré episodi ha visto la partecipazione di Yasuo Otsuka (character design), Isao Takahata e di un Hayao Miyazaki alle prime armi.
C'è poco da dire su questa che è una delle serie più famose al mondo, conosciuta anche dal grande pubblico di massa. Nonostante l'età, la serie scorre molto bene, risultando divertente e mai noiosa: gli episodi (autoconclusivi) sono infatti scanditi dalle rocambolesche avventure dei nostri personaggi. Lo stesso vale per le animazioni che, seppur (per forza di cose) datate, rimangono godibili e non rovinano una sua visione anche ai giorni nostri.
Inutile anche soffermarsi sui personaggi: tutti ormai iconici e impossibili da non amare.
Cenno positivo va infine fatto all'originale colonna sonora: se inizialmente può risultare strana, col susseguirsi degli episodi la apprezzerete sicuramente.
Tra i pro: personaggi iconici e caratteristici; animazioni ancora godibili; colonna sonora gradevole.
Tra i contro: un po' di confusione sulla collocazione geografico-temporale degli eventi.
Personalmente, nonostante le mille repliche, non avevo mai visto la serie in televisione, e l'ho apprezzata: consiglio la serie a tutti coloro che vogliono passare del tempo divertendosi, così da poter scoprire le origini del mito di Lupin e dei suoi eccezionali personaggi.
L'anime è andato in onda tra il 1971-1972 e nei suoi ventitré episodi ha visto la partecipazione di Yasuo Otsuka (character design), Isao Takahata e di un Hayao Miyazaki alle prime armi.
C'è poco da dire su questa che è una delle serie più famose al mondo, conosciuta anche dal grande pubblico di massa. Nonostante l'età, la serie scorre molto bene, risultando divertente e mai noiosa: gli episodi (autoconclusivi) sono infatti scanditi dalle rocambolesche avventure dei nostri personaggi. Lo stesso vale per le animazioni che, seppur (per forza di cose) datate, rimangono godibili e non rovinano una sua visione anche ai giorni nostri.
Inutile anche soffermarsi sui personaggi: tutti ormai iconici e impossibili da non amare.
Cenno positivo va infine fatto all'originale colonna sonora: se inizialmente può risultare strana, col susseguirsi degli episodi la apprezzerete sicuramente.
Tra i pro: personaggi iconici e caratteristici; animazioni ancora godibili; colonna sonora gradevole.
Tra i contro: un po' di confusione sulla collocazione geografico-temporale degli eventi.
Personalmente, nonostante le mille repliche, non avevo mai visto la serie in televisione, e l'ho apprezzata: consiglio la serie a tutti coloro che vogliono passare del tempo divertendosi, così da poter scoprire le origini del mito di Lupin e dei suoi eccezionali personaggi.
La prima serie del famoso ladro ha toni piuttosto diversi dalle sue produzioni future. Pur non mancando l'ironia, ha momenti soprattutto seriosi ed è, se non erro, ambientata in toto in Giappone. Anche le tematiche, a parte l'episodio "Una sfida dal futuro", sono piuttosto realistiche. Mi pare sia stata la prima opera per la TV in Giappone per un pubblico espressamente più grandicello.
I riscontri all'inizio non furono positivi e il regista Masaaki Ōsumi venne sostituito dagli emergenti Hayao Miyazaki e Isao Takahata, cui venne dato il compito di alleggerire un po' i toni pulp. Effettivamente, proprio dopo "Una sfida dal futuro", che fa un po' da spartiacque, c'è un certo cambio, anche nel disegno. Soprattutto Fujiko è resa meno violenta e aggressiva, e le sue forme diminuiscono.
Solo con le repliche l'opera acquistò successo, e oggi è considerata come la serie migliore di Lupin & Co.
I riscontri all'inizio non furono positivi e il regista Masaaki Ōsumi venne sostituito dagli emergenti Hayao Miyazaki e Isao Takahata, cui venne dato il compito di alleggerire un po' i toni pulp. Effettivamente, proprio dopo "Una sfida dal futuro", che fa un po' da spartiacque, c'è un certo cambio, anche nel disegno. Soprattutto Fujiko è resa meno violenta e aggressiva, e le sue forme diminuiscono.
Solo con le repliche l'opera acquistò successo, e oggi è considerata come la serie migliore di Lupin & Co.
Lupin Sansei, ovvero Lupin Terzo è stato prodotto nel 1971 basandosi sull'omonimo manga di Kazuhiko Kato, conosciuto anche come Monkey Punch; per noi Italiani è uno degli anime che ha influenzato parecchio la precedente generazione, e anche quella attuale, rubando i cuori di tutti e anche quello del sottoscritto. Personalmente, dare un voto così alto a un anime vecchiotto è un po' strano, ma se lo merita tutto, questo ladro ormai è conosciuto da molti e sono felice che è stato realizzato anche un live action nel 2015.
La trama vede protagonista Arsenio Lupin III, un ladro gentiluomo ricercato in tutto il mondo per i suoi crimini, nonché nipote del famoso ladro Arsène Lupin. La sua banda è composta da Daisuke Jigen, un tiratore esperto con le pistole, e Fujiko Mine, un'astuta donna che ha sempre un doppio fine e sfrutta Lupin, dato che sa di essere il suo punto debole; non molto tempo dopo, entra a far parte della banda Goemon Ishikawa, un samurai molto in gamba. Ecco quindi formata la banda del famoso ladro, che ovviamente ha le forze della legge alle calcagna, tra cui il più accanito nell'arrestare tutti è Koichi Zenigata, un ispettore dell'Interpol.
L'anime ha un buono sviluppo in crescendo, e subito riesce a intrattenere, con la curiosità di sapere come si muoveranno i nostri, pronti a ridere di gusto per le vicende rese divertenti da Lupin, che riesce a rendere qualsiasi episodio molto vivace. Ci si affeziona molto ai personaggi, non tanto alla storia, e avremo sempre più voglia di seguirli non per vedere un finale, ma solo per tifare per loro e divertirci; ovviamente non mancheranno i colpi di scena e qualche momento di suspense a completare il momento, ma ciò che sorprende di quest'anime è che un episodio tira l'altro, e quindi ti coinvolge in tutto e per tutto. Un altro personaggio che rende la storia più vivace è l'ispettore Zenigata, chiamato Zazà da Lupin, che con il suo obiettivo di catturare Lupin si caccia sempre nei pasticci, ma la banda riesce sempre a fuggire sotto il suo naso con la famosa Fiat 500, simbolo di noi Italiani.
La grafica è l'unico difetto di quest'anime: anche se i disegni mi piacciono molto per via dello stile un po' 'tamarro', nel complesso ha delle animazioni troppo vecchie, e quindi non mi hanno convinto abbastanza; il comparto sonoro si rifà alla grande, grazie a delle sigle carine e ad una colonna sonora piacevole, senza dimenticarci del grandioso doppiaggio, dove spicca la voce di Lupin interpretata da Roberto Del Giudice.
In conclusione, consiglio questa serie a tutti, in quanto è completa di tutto tranne che di una buona grafica, ma negli anni '70 il livello era questo; davvero un gran bell'anime.
La trama vede protagonista Arsenio Lupin III, un ladro gentiluomo ricercato in tutto il mondo per i suoi crimini, nonché nipote del famoso ladro Arsène Lupin. La sua banda è composta da Daisuke Jigen, un tiratore esperto con le pistole, e Fujiko Mine, un'astuta donna che ha sempre un doppio fine e sfrutta Lupin, dato che sa di essere il suo punto debole; non molto tempo dopo, entra a far parte della banda Goemon Ishikawa, un samurai molto in gamba. Ecco quindi formata la banda del famoso ladro, che ovviamente ha le forze della legge alle calcagna, tra cui il più accanito nell'arrestare tutti è Koichi Zenigata, un ispettore dell'Interpol.
L'anime ha un buono sviluppo in crescendo, e subito riesce a intrattenere, con la curiosità di sapere come si muoveranno i nostri, pronti a ridere di gusto per le vicende rese divertenti da Lupin, che riesce a rendere qualsiasi episodio molto vivace. Ci si affeziona molto ai personaggi, non tanto alla storia, e avremo sempre più voglia di seguirli non per vedere un finale, ma solo per tifare per loro e divertirci; ovviamente non mancheranno i colpi di scena e qualche momento di suspense a completare il momento, ma ciò che sorprende di quest'anime è che un episodio tira l'altro, e quindi ti coinvolge in tutto e per tutto. Un altro personaggio che rende la storia più vivace è l'ispettore Zenigata, chiamato Zazà da Lupin, che con il suo obiettivo di catturare Lupin si caccia sempre nei pasticci, ma la banda riesce sempre a fuggire sotto il suo naso con la famosa Fiat 500, simbolo di noi Italiani.
La grafica è l'unico difetto di quest'anime: anche se i disegni mi piacciono molto per via dello stile un po' 'tamarro', nel complesso ha delle animazioni troppo vecchie, e quindi non mi hanno convinto abbastanza; il comparto sonoro si rifà alla grande, grazie a delle sigle carine e ad una colonna sonora piacevole, senza dimenticarci del grandioso doppiaggio, dove spicca la voce di Lupin interpretata da Roberto Del Giudice.
In conclusione, consiglio questa serie a tutti, in quanto è completa di tutto tranne che di una buona grafica, ma negli anni '70 il livello era questo; davvero un gran bell'anime.
Nel 1971 andava in onda, in Giappone, la prima serie di "Lupin III", nipote nipponico ideato da Monkey Punch nel 1967 del celebre ladro francese, Arsene (Arsenio, in italiano) Lupin, protagonista dei romanzi di Maurice Leblanc. La prima serie, nota per la giacca verde indossata dal protagonista, è rimasta nel cuore dei fan, vuoi per motivi affettivi, vuoi per lo stile dell'anime. Tenterò di scrivere una recensione obiettiva sulla serie, per quanto sia possibile.
Intendo partire dal mio voto: 8. Per arrivare al voto ho seguito un metodo preciso: ho dato un voto ad ognuno dei ventitré episodi e poi ho svolto la media. Essa era 8,5. Perché ho deciso di approssimare per difetto? Perché la serie va giudicata anche in quanto serie, cioè come insieme coerente di episodi. E il problema principale di questa serie, che resta comunque una pietra miliare e un capolavoro dell'animazione giapponese, è, appunto, la coerenza.
Procediamo con ordine. Come gli estimatori di questa serie ben sanno, a metà della serie, per motivi legati ai bassi ascolti della serie, c'è stato un cambio di gestione che portò all'arrivo del grande Hayao Miyazaki alla regia. Gli episodi già prodotti vennero ritoccati dal regista del futuro Studio Ghibli e io, personalmente, intravedo i primi segni della mano di Miyazaki nell'episodio 12. La gestione è pienamente nelle sue mani a partire dall'episodio 16, primo in cui il protagonista si muove su una Fiat 500, comprata, in quel periodo, dal regista stesso.
Gli episodi 1-7 della serie dedicata al ladro, sembrerà strano, non raccontano mai di un furto: in questi episodi, Lupin III ci viene già presentato come il ladro infallibile, vincitore del Lupin d'oro e continuamente ricercato dall'ispettore Zenigata. Ciò non deve essere dimostrato: Lupin è il ladro più geniale del mondo. In questi primi episodi lo vediamo impegnato a sventare il piano dei suoi nemici, che tentano di eliminarlo tramite una gara di auto sportive (Ep. 1), affrontare un mago per la contesa di Fujiko (Ep. 2), vivere un'avventura fantascientifica (Ep. 3), riuscire in un'elaborata evasione nell'episodio più bello di questo lotto (Ep. 4), affrontare un samurai che diventerà, poi, suo alleato (Ep. 5), indagare nel passato di un gangster (Ep. 6), affrontare ancora il samurai (Ep. 7). Nessun colpo geniale, nessun avviso alla vittima designata per il furto. Ciò avviene per la prima volta nell'episodio 8. In questi episodi troviamo un Lupin cinico, pronto a uccidere, anche a sangue freddo (come i tre poliziotti nell'episodio 4), tanto da chiedersi in cosa stia la parentela con il geniale ladro francese.
Dall'episodio 8 all'11, uccide solo per legittima difesa o per difendere qualcuno (Ep. 11). Dall'episodio 12 non ucciderà più.
Ma il mutamento non accompagna solo Lupin: anche gli altri personaggi cambiano. Fino all'episodio 7, Fujiko uccide come e più di Lupin, in particolare nell'episodio 7. Jigen, in quanto tiratore, Goemon, in quanto spadaccino, da abili killer diventano "fenomeni" che mettono in mostra le loro capacità su oggetti inanimati. Zenigata, da abile e deciso ispettore di polizia si trasforma gradualmente in macchietta, personaggio comico, in un processo che si inizia a intravedere con l'episodio 8, nel quale per la prima volta Zenigata viene messo in ridicolo, anche se per una breve sequenza, ma che entra pienamente in atto negli episodi 14-16 e nel 18, dal quale, fino alla fine, l'ispettore si trasforma del tutto in un personaggio comico, perdendo la sua abilità iniziale, salvo riscattarsi leggermente nell'episodio finale. Processo che seguono anche gli altri poliziotti, a partire dalla loro stessa rappresentazione grafica, sempre meno realistica e più goffa, e che, in realtà, investe tutta la serie che, da drammatica e noir con qualche momento humor, si trasforma in commedia poliziesca, ricalcando la serie televisiva di Arsenio Lupin, interpretata dal grande Georges Descrières. Del resto, lo stesso Miyazaki disse di voler creare una sorta di "Tom & Jerry" in versione umana.
Indipendentemente dalla preferenza del Lupin cinico o di quello bonario e geniale, di quello noir o di quello delle fughe volando e dei piani elaborati, di quello privo di codice etico e di onore o di quello romantico (in tutti i significati del termine), eroico e gentiluomo, nella serie c'è un chiaro problema di incoerenza che, data la brevità dell'opera, balza immediatamente all'occhio.
Ma, tralasciando i due blocchi di puntate, anche all'interno dei blocchi sono presenti delle incoerenze, specialmente nel rapporto tra Lupin e Fujiko e in Fujiko stessa. Nei primissimi episodi, Fujiko ci viene mostrata sexy e, spesso, quasi denudata, per poi, progressivamente, diventare sempre meno succinta, fino alla quasi totale scomparsa di sensualità nella gestione Miyazaki (ma qui siamo già in un altro blocco). Per quanto riguarda il rapporto tra Lupin e Fujiko, se lo guardiamo dall'alto, cogliendo le puntate nel loro insieme, la visione è chiara: Lupin è innamorato di Fujiko, farebbe di tutto per accontentarla e per averla, mentre lei, pur avendo qualche simpatia per il ladro, si limita a sfruttarlo per i suoi fini, mettendolo più volte in pericolo di morte. Ma tra una puntata e l'altra vengono fuori molte incoerenze in questo rapporto. Un esempio su tutti: nell'episodio 13, Lupin è sicuro che sta per morire e le chiede di sposarlo. Lei accetta. Fin qui potrebbe trattarsi di semplice pietà per una persona in fin di vita. Ma, alla fine, quando il pericolo è scampato, Fujiko insiste nel volerlo sposare ed è lui a fuggire, dichiarando di voler rimanere scapolo per tutta la vita. Inoltre, sempre in questo episodio, Fujiko aveva mostrato, già prima di crederlo sul punto di morire, maggior tenerezza nei confronti di Lupin. Salvo tradirlo e sfruttarlo negli episodi immediatamente precedenti e immediatamente successivi.
Cambiamenti repentini che avvengono da un episodio all'altro. Ciononostante, la serie è comunque godibilissima. I suoi punti di forza sono, principalmente, i personaggi: Lupin in entrambi i suoi aspetti, crudo e spietato, giocoso, geniale e raffinato; Jigen, killer abile con la sua 357 Magnum, dall'aspetto cupo, ma facilmente incline al riso; Goemon, serio e austero samurai abile con la Zantetsu-ken, inizialmente innamorato anche lui di Fujiko, sua unica distrazione; Fujiko, che utilizza il suo corpo per raggirare gli uomini e raggiungere i suoi scopi, all'occorrenza abile anche con le armi; Zenigata, brillante ispettore che ha votato la sua vita alla cattura di Lupin III, con il quale instaura un rapporto di amore-odio, messo in mostra in entrambi i blocchi dell'anime.
Ma anche alcuni nemici sono riusciti e affascinanti, specie nella prima fase, come il mago Pycal (Whisky nella prima edizione italiana) (Ep. 2) e Mamo Kyosuke (Ep. 13), capace di viaggiare nel tempo, tornati in tempi recenti, il primo in un mediocre OAV ("Il ritorno di Pycal", 2002), e il secondo in un gradevole special ("L'elusività della nebbia", 2007).
Le trame a volte sono ingenue, ma riescono a produrre sorprese, altre volte ben articolate.
Sulle animazioni non si può fare una valutazione giusta, se non si considera il periodo in cui l'anime è stato prodotto ('71-'72). Nonostante l'età, alcune scene riescono ancora a colpire, come quella in cui Lupin, essendo ammanettato, carica la sua Walther P38 con la bocca, prende la mira reggendo l'arma con i polsi e spara, colpendo il suo nemico, mentre il movimento ci viene mostrato al rallentatore permettendoci di vedere la fuoriuscita del bossolo (Ep. 11).
Altro punto di forza è la colonna sonora jazz e blues davvero affascinante e adatta a queste storie.
In conclusione, il fascino di Lupin, in ogni sua incarnazione, credo stia nel senso di libertà e di movimento che stimolano le sue avventure, ancor di più nella seconda serie, quella della giacca rossa (che, però, avrà altri difetti), e nei film e special vari, dato che il nostro (anti)eroe girerà il mondo. Una pietra miliare che ha dato inizio a una leggenda destinata, probabilmente e per nostra fortuna, a non finire mai.
Intendo partire dal mio voto: 8. Per arrivare al voto ho seguito un metodo preciso: ho dato un voto ad ognuno dei ventitré episodi e poi ho svolto la media. Essa era 8,5. Perché ho deciso di approssimare per difetto? Perché la serie va giudicata anche in quanto serie, cioè come insieme coerente di episodi. E il problema principale di questa serie, che resta comunque una pietra miliare e un capolavoro dell'animazione giapponese, è, appunto, la coerenza.
Procediamo con ordine. Come gli estimatori di questa serie ben sanno, a metà della serie, per motivi legati ai bassi ascolti della serie, c'è stato un cambio di gestione che portò all'arrivo del grande Hayao Miyazaki alla regia. Gli episodi già prodotti vennero ritoccati dal regista del futuro Studio Ghibli e io, personalmente, intravedo i primi segni della mano di Miyazaki nell'episodio 12. La gestione è pienamente nelle sue mani a partire dall'episodio 16, primo in cui il protagonista si muove su una Fiat 500, comprata, in quel periodo, dal regista stesso.
Gli episodi 1-7 della serie dedicata al ladro, sembrerà strano, non raccontano mai di un furto: in questi episodi, Lupin III ci viene già presentato come il ladro infallibile, vincitore del Lupin d'oro e continuamente ricercato dall'ispettore Zenigata. Ciò non deve essere dimostrato: Lupin è il ladro più geniale del mondo. In questi primi episodi lo vediamo impegnato a sventare il piano dei suoi nemici, che tentano di eliminarlo tramite una gara di auto sportive (Ep. 1), affrontare un mago per la contesa di Fujiko (Ep. 2), vivere un'avventura fantascientifica (Ep. 3), riuscire in un'elaborata evasione nell'episodio più bello di questo lotto (Ep. 4), affrontare un samurai che diventerà, poi, suo alleato (Ep. 5), indagare nel passato di un gangster (Ep. 6), affrontare ancora il samurai (Ep. 7). Nessun colpo geniale, nessun avviso alla vittima designata per il furto. Ciò avviene per la prima volta nell'episodio 8. In questi episodi troviamo un Lupin cinico, pronto a uccidere, anche a sangue freddo (come i tre poliziotti nell'episodio 4), tanto da chiedersi in cosa stia la parentela con il geniale ladro francese.
Dall'episodio 8 all'11, uccide solo per legittima difesa o per difendere qualcuno (Ep. 11). Dall'episodio 12 non ucciderà più.
Ma il mutamento non accompagna solo Lupin: anche gli altri personaggi cambiano. Fino all'episodio 7, Fujiko uccide come e più di Lupin, in particolare nell'episodio 7. Jigen, in quanto tiratore, Goemon, in quanto spadaccino, da abili killer diventano "fenomeni" che mettono in mostra le loro capacità su oggetti inanimati. Zenigata, da abile e deciso ispettore di polizia si trasforma gradualmente in macchietta, personaggio comico, in un processo che si inizia a intravedere con l'episodio 8, nel quale per la prima volta Zenigata viene messo in ridicolo, anche se per una breve sequenza, ma che entra pienamente in atto negli episodi 14-16 e nel 18, dal quale, fino alla fine, l'ispettore si trasforma del tutto in un personaggio comico, perdendo la sua abilità iniziale, salvo riscattarsi leggermente nell'episodio finale. Processo che seguono anche gli altri poliziotti, a partire dalla loro stessa rappresentazione grafica, sempre meno realistica e più goffa, e che, in realtà, investe tutta la serie che, da drammatica e noir con qualche momento humor, si trasforma in commedia poliziesca, ricalcando la serie televisiva di Arsenio Lupin, interpretata dal grande Georges Descrières. Del resto, lo stesso Miyazaki disse di voler creare una sorta di "Tom & Jerry" in versione umana.
Indipendentemente dalla preferenza del Lupin cinico o di quello bonario e geniale, di quello noir o di quello delle fughe volando e dei piani elaborati, di quello privo di codice etico e di onore o di quello romantico (in tutti i significati del termine), eroico e gentiluomo, nella serie c'è un chiaro problema di incoerenza che, data la brevità dell'opera, balza immediatamente all'occhio.
Ma, tralasciando i due blocchi di puntate, anche all'interno dei blocchi sono presenti delle incoerenze, specialmente nel rapporto tra Lupin e Fujiko e in Fujiko stessa. Nei primissimi episodi, Fujiko ci viene mostrata sexy e, spesso, quasi denudata, per poi, progressivamente, diventare sempre meno succinta, fino alla quasi totale scomparsa di sensualità nella gestione Miyazaki (ma qui siamo già in un altro blocco). Per quanto riguarda il rapporto tra Lupin e Fujiko, se lo guardiamo dall'alto, cogliendo le puntate nel loro insieme, la visione è chiara: Lupin è innamorato di Fujiko, farebbe di tutto per accontentarla e per averla, mentre lei, pur avendo qualche simpatia per il ladro, si limita a sfruttarlo per i suoi fini, mettendolo più volte in pericolo di morte. Ma tra una puntata e l'altra vengono fuori molte incoerenze in questo rapporto. Un esempio su tutti: nell'episodio 13, Lupin è sicuro che sta per morire e le chiede di sposarlo. Lei accetta. Fin qui potrebbe trattarsi di semplice pietà per una persona in fin di vita. Ma, alla fine, quando il pericolo è scampato, Fujiko insiste nel volerlo sposare ed è lui a fuggire, dichiarando di voler rimanere scapolo per tutta la vita. Inoltre, sempre in questo episodio, Fujiko aveva mostrato, già prima di crederlo sul punto di morire, maggior tenerezza nei confronti di Lupin. Salvo tradirlo e sfruttarlo negli episodi immediatamente precedenti e immediatamente successivi.
Cambiamenti repentini che avvengono da un episodio all'altro. Ciononostante, la serie è comunque godibilissima. I suoi punti di forza sono, principalmente, i personaggi: Lupin in entrambi i suoi aspetti, crudo e spietato, giocoso, geniale e raffinato; Jigen, killer abile con la sua 357 Magnum, dall'aspetto cupo, ma facilmente incline al riso; Goemon, serio e austero samurai abile con la Zantetsu-ken, inizialmente innamorato anche lui di Fujiko, sua unica distrazione; Fujiko, che utilizza il suo corpo per raggirare gli uomini e raggiungere i suoi scopi, all'occorrenza abile anche con le armi; Zenigata, brillante ispettore che ha votato la sua vita alla cattura di Lupin III, con il quale instaura un rapporto di amore-odio, messo in mostra in entrambi i blocchi dell'anime.
Ma anche alcuni nemici sono riusciti e affascinanti, specie nella prima fase, come il mago Pycal (Whisky nella prima edizione italiana) (Ep. 2) e Mamo Kyosuke (Ep. 13), capace di viaggiare nel tempo, tornati in tempi recenti, il primo in un mediocre OAV ("Il ritorno di Pycal", 2002), e il secondo in un gradevole special ("L'elusività della nebbia", 2007).
Le trame a volte sono ingenue, ma riescono a produrre sorprese, altre volte ben articolate.
Sulle animazioni non si può fare una valutazione giusta, se non si considera il periodo in cui l'anime è stato prodotto ('71-'72). Nonostante l'età, alcune scene riescono ancora a colpire, come quella in cui Lupin, essendo ammanettato, carica la sua Walther P38 con la bocca, prende la mira reggendo l'arma con i polsi e spara, colpendo il suo nemico, mentre il movimento ci viene mostrato al rallentatore permettendoci di vedere la fuoriuscita del bossolo (Ep. 11).
Altro punto di forza è la colonna sonora jazz e blues davvero affascinante e adatta a queste storie.
In conclusione, il fascino di Lupin, in ogni sua incarnazione, credo stia nel senso di libertà e di movimento che stimolano le sue avventure, ancor di più nella seconda serie, quella della giacca rossa (che, però, avrà altri difetti), e nei film e special vari, dato che il nostro (anti)eroe girerà il mondo. Una pietra miliare che ha dato inizio a una leggenda destinata, probabilmente e per nostra fortuna, a non finire mai.
L'esordio in TV (il pilot del '69 da come ho capito è stato proiettato solo nel '78 assieme al primo film) dal famoso ladro fumettistico nipote nientepopodimeno che di Arsenio Lupin!
In questa prima serie, che da come ho letto alla prima trasmissione non ebbe grandi ascolti per poi rifarsi nelle repliche, si può notare, almeno per la prima metà, la connotazione pulp e l'ironia mischiata al cinismo.
L'ambientazione di solito è il mondo della malavita, anche perché il protagonista è un ladro. I protagonisti sono i famosi Lupin, Jigen e Fujiko, cui si unirà in seguito il mitico samurai Goemon, che devono vedersela con diversi nemici oltre al loro costante inseguitore, l'altrettanto mitico ispettore Zenigata. Tutti vengono ben caratterizzati. Le ambientazioni, vuoi anche il periodo e la grafica, rendono la serie a tratti tetra e cupa, così come anche la caratterizzazione decisamente seriosa e spietata degli avversari.
Nella seconda parte, con il passaggio alla regia da Masaaki Ōsumi ad Hayao Miyazaki e Isao Takahata i toni si smorzano alquanto e ci si concentra più sui furti.
Per il periodo penso che questa serie fu abbastanza spiazzante e un fulmine a ciel sereno visto il genere così poco sfruttato in TV.
Rispetto alla seconda serie, questa prima è ambientata se non erro sempre in Giappone e mantiene trame quasi sempre realistiche a parte, a tratti, "Le carte da gioco di Napoleone" e "Una sfida dal futuro", che sembra anticipare la già citata successiva serie.
Gli episodi mi sono piaciuti più o meno tutti e non mancano elementi come l'azione, l'ironia, le situazioni comiche, quelle malinconiche e tristi e dei momenti di riflessione. L'unico che non mi ha troppo convinto è "Il documento segreto del calcolatore elettronico" mentre il già citato USDF l'ho trovato un po' fuori luogo per i canoni della serie, anche se come l'altro non è affatto brutto.
In questa prima serie, che da come ho letto alla prima trasmissione non ebbe grandi ascolti per poi rifarsi nelle repliche, si può notare, almeno per la prima metà, la connotazione pulp e l'ironia mischiata al cinismo.
L'ambientazione di solito è il mondo della malavita, anche perché il protagonista è un ladro. I protagonisti sono i famosi Lupin, Jigen e Fujiko, cui si unirà in seguito il mitico samurai Goemon, che devono vedersela con diversi nemici oltre al loro costante inseguitore, l'altrettanto mitico ispettore Zenigata. Tutti vengono ben caratterizzati. Le ambientazioni, vuoi anche il periodo e la grafica, rendono la serie a tratti tetra e cupa, così come anche la caratterizzazione decisamente seriosa e spietata degli avversari.
Nella seconda parte, con il passaggio alla regia da Masaaki Ōsumi ad Hayao Miyazaki e Isao Takahata i toni si smorzano alquanto e ci si concentra più sui furti.
Per il periodo penso che questa serie fu abbastanza spiazzante e un fulmine a ciel sereno visto il genere così poco sfruttato in TV.
Rispetto alla seconda serie, questa prima è ambientata se non erro sempre in Giappone e mantiene trame quasi sempre realistiche a parte, a tratti, "Le carte da gioco di Napoleone" e "Una sfida dal futuro", che sembra anticipare la già citata successiva serie.
Gli episodi mi sono piaciuti più o meno tutti e non mancano elementi come l'azione, l'ironia, le situazioni comiche, quelle malinconiche e tristi e dei momenti di riflessione. L'unico che non mi ha troppo convinto è "Il documento segreto del calcolatore elettronico" mentre il già citato USDF l'ho trovato un po' fuori luogo per i canoni della serie, anche se come l'altro non è affatto brutto.
Quest'anime narra le vicende di Lupin III, ladro ingegnoso e dalle mille risorse, ma questo non deve stupire nessuno, in quanto costui non è altri che il nipote dell'altrettanto celebre Arsenio Lupin (o Arsène Lupin se preferite), protagonista dei romanzi di Maurice Leblanc.
La forza di quest'anime sono i suoi protagonisti. Tra tutti ovviamente non può che spiccare la caratterizzazione di Lupin III, un ladro come suo nonno, che preferisce usare l'astuzia piuttosto che la violenza (fin quando è possibile). Nel caso in cui però l'astuzia non basti e le cose si mettano veramente male Lupin può contare sulla sua fedele e famosissima Walther P38.
Il nostro protagonista è inoltre un esperto nel travestimento e nell'escogitare piani per imprese quasi impossibili. Oltre a queste qualità, Lupin III può contare anche su una simpatia che non può non catturare lo spettatore. Egli, infatti, spesso può sembrare quasi un personaggio "stupido", soprattutto quando si ritrova ad avere a che fare con le donne, in particolar modo con Fujiko Mine, la donna di cui Lupin è innamorato, ma quando c'è da rimboccarsi le maniche questo senso di stupidità non può che scomparire di fronte alle grandiose imprese di Lupin III.
Oltre a Lupin anche i suoi compagni di avventura sono caratterizzati egregiamente: Jigen, l'abilissimo pistolero della combriccola, superiore persino a Lupin nel maneggiare le armi da fuoco; Goemon l'abilissimo samurai sempre tranquillo e riflessivo in ogni situazione, è sempre accompagnato dalla sua fedele e infallibile katana. Infine abbiamo la bellissima, affascinante, fredda e doppiogiochista Fujiko Mine, la donna di cui Lupin è perdutamente innamorato. Ben consapevole del suo grande fascino, lo sfrutta spessissimo per ingannarlo e farsi aiutare nelle imprese che le interessano, che quasi sempre riguardano il furto di denaro e gioielli.
Oltre agli amici di Lupin III spicca anche l'antagonista principale del simpaticissimo ladro, ossia Zenigata, il burbero e simpaticissimo ispettore dell'interpol che da anni passa la sua vita nel tentativo di catturare Lupin ma con scarsissimi risultati; ciò nonostante è un personaggio ostinato e che non molla mai e le prova sempre tutte per catturare il suo acerrimo rivale, ma purtroppo per lui con la genialità di Lupin non si può competere.
Questa prima serie, nonostante la costante presenza di scene comiche, nasconde storie abbastanza mature e alcune volte anche drammatiche, le quali non possono che affascinare e divertire contemporaneamente lo spettatore.
La serie è composta da 23 episodi, ognuno dei quali racconta una storia autoconclusiva, che vede quasi sempre Lupin alle prese con una delle sue grandi imprese, l'ispettore Zenigata che nel frattempo prova a fermarlo e ad arrestarlo e in molti episodi, è presente anche un altro rivale (criminale) di Lupin che prova a mettergli i bastoni fra le ruote
Nonostante questo costante e lineare svolgimento degli episodi, la serie non stanca mai e non si corre mai il rischio che un episodio annoi. Sicuramente il merito della riuscita degli episodi va attribuito ai registi; alcuni episodi tra l'altro sono diretti niente popò di meno che dal grandissimo Hayao Miyazaki, tuttavia anche questa serie (come moltissimi altri anime degli anni '70) presenta alcune ingenuità nel raccontare gli avvenimenti e alcune volte qualche situazione sembra risolversi un po' troppo velocemente. Queste per fortuna sono le uniche due vere pecche (se così vogliamo chiamarle) che ho riscontrato durante la visione della serie.
I disegni sono veramente azzeccati, la cura con cui vengono disegnati i protagonisti è veramente impeccabile; anche i coprotagonisti che si incontrano durante i vari episodi sono costruiti esteticamente con cura, ad esempio gli antagonisti criminali che provano a fronteggiare Lupin sono sempre stereotipati sia nei modi di fare sia per come vengono disegnati ma questo non è un male, al contrario sono congeniali ai toni della serie.
Per quanto riguarda l'audio, le sigle originali di apertura e di chiusura sono entrambe molto orecchiabili, anche se per gusti personali non fra le mie preferite. Il vero punto di forza delle composizioni musicali sono però le musiche presenti all'interno degli episodi che accompagnano sempre perfettamente gli avvenimenti mostrati.
Un plauso va fatto inoltre al grandissimo doppiaggio italiano: tra tutte le voci spicca senza ombra di dubbio quella dell'ormai scomparso Roberto Del Giudice, ma anche i doppiatori di Jigen, Goemon, Fujiko e Zenigata non sono da meno.
In conclusione consiglio a tutti la visione di questa grande serie, "Le Avventure Di Lupin III" (titolo italiano di questa prima serie), che a parte piccole ingenuità registiche e situazioni portate a termine alle volte un po' troppo frettolosamente è una delle pietre miliari del mondo dell'animazione e tutti quanti dovrebbero darle almeno una possibilità, tenendo però ben presente che risale all'ormai lontano 1971.
La forza di quest'anime sono i suoi protagonisti. Tra tutti ovviamente non può che spiccare la caratterizzazione di Lupin III, un ladro come suo nonno, che preferisce usare l'astuzia piuttosto che la violenza (fin quando è possibile). Nel caso in cui però l'astuzia non basti e le cose si mettano veramente male Lupin può contare sulla sua fedele e famosissima Walther P38.
Il nostro protagonista è inoltre un esperto nel travestimento e nell'escogitare piani per imprese quasi impossibili. Oltre a queste qualità, Lupin III può contare anche su una simpatia che non può non catturare lo spettatore. Egli, infatti, spesso può sembrare quasi un personaggio "stupido", soprattutto quando si ritrova ad avere a che fare con le donne, in particolar modo con Fujiko Mine, la donna di cui Lupin è innamorato, ma quando c'è da rimboccarsi le maniche questo senso di stupidità non può che scomparire di fronte alle grandiose imprese di Lupin III.
Oltre a Lupin anche i suoi compagni di avventura sono caratterizzati egregiamente: Jigen, l'abilissimo pistolero della combriccola, superiore persino a Lupin nel maneggiare le armi da fuoco; Goemon l'abilissimo samurai sempre tranquillo e riflessivo in ogni situazione, è sempre accompagnato dalla sua fedele e infallibile katana. Infine abbiamo la bellissima, affascinante, fredda e doppiogiochista Fujiko Mine, la donna di cui Lupin è perdutamente innamorato. Ben consapevole del suo grande fascino, lo sfrutta spessissimo per ingannarlo e farsi aiutare nelle imprese che le interessano, che quasi sempre riguardano il furto di denaro e gioielli.
Oltre agli amici di Lupin III spicca anche l'antagonista principale del simpaticissimo ladro, ossia Zenigata, il burbero e simpaticissimo ispettore dell'interpol che da anni passa la sua vita nel tentativo di catturare Lupin ma con scarsissimi risultati; ciò nonostante è un personaggio ostinato e che non molla mai e le prova sempre tutte per catturare il suo acerrimo rivale, ma purtroppo per lui con la genialità di Lupin non si può competere.
Questa prima serie, nonostante la costante presenza di scene comiche, nasconde storie abbastanza mature e alcune volte anche drammatiche, le quali non possono che affascinare e divertire contemporaneamente lo spettatore.
La serie è composta da 23 episodi, ognuno dei quali racconta una storia autoconclusiva, che vede quasi sempre Lupin alle prese con una delle sue grandi imprese, l'ispettore Zenigata che nel frattempo prova a fermarlo e ad arrestarlo e in molti episodi, è presente anche un altro rivale (criminale) di Lupin che prova a mettergli i bastoni fra le ruote
Nonostante questo costante e lineare svolgimento degli episodi, la serie non stanca mai e non si corre mai il rischio che un episodio annoi. Sicuramente il merito della riuscita degli episodi va attribuito ai registi; alcuni episodi tra l'altro sono diretti niente popò di meno che dal grandissimo Hayao Miyazaki, tuttavia anche questa serie (come moltissimi altri anime degli anni '70) presenta alcune ingenuità nel raccontare gli avvenimenti e alcune volte qualche situazione sembra risolversi un po' troppo velocemente. Queste per fortuna sono le uniche due vere pecche (se così vogliamo chiamarle) che ho riscontrato durante la visione della serie.
I disegni sono veramente azzeccati, la cura con cui vengono disegnati i protagonisti è veramente impeccabile; anche i coprotagonisti che si incontrano durante i vari episodi sono costruiti esteticamente con cura, ad esempio gli antagonisti criminali che provano a fronteggiare Lupin sono sempre stereotipati sia nei modi di fare sia per come vengono disegnati ma questo non è un male, al contrario sono congeniali ai toni della serie.
Per quanto riguarda l'audio, le sigle originali di apertura e di chiusura sono entrambe molto orecchiabili, anche se per gusti personali non fra le mie preferite. Il vero punto di forza delle composizioni musicali sono però le musiche presenti all'interno degli episodi che accompagnano sempre perfettamente gli avvenimenti mostrati.
Un plauso va fatto inoltre al grandissimo doppiaggio italiano: tra tutte le voci spicca senza ombra di dubbio quella dell'ormai scomparso Roberto Del Giudice, ma anche i doppiatori di Jigen, Goemon, Fujiko e Zenigata non sono da meno.
In conclusione consiglio a tutti la visione di questa grande serie, "Le Avventure Di Lupin III" (titolo italiano di questa prima serie), che a parte piccole ingenuità registiche e situazioni portate a termine alle volte un po' troppo frettolosamente è una delle pietre miliari del mondo dell'animazione e tutti quanti dovrebbero darle almeno una possibilità, tenendo però ben presente che risale all'ormai lontano 1971.
Lupin III è il ladro più famoso degli anime e riscuote notevole successo in Giappone.
Il primo Lupin è quello che ha l'atteggiamento più serioso rispetto a quello che è uscito più tardi. Le puntate sono tutte rigorosamente autoconclusive, come del resto anche nelle serie più recenti, però puntano parecchio sulla qualità della trama, cosa difficilissima da ottenere in poco più di 20 minuti. Infatti incastrare gli eventi in così poco tempo è veramente magico e i colpi di scena non mancano.
Durante la serie farà la sua comparsa la donna di Lupin, Fujiko, che molte volte si rivelerà più astuta di lui. Nelle sue imprese, oltre a Margot, l'aiuteranno Jigen il veloce pistolero e Gaemon il samurai silenzioso con la sua katana taglia-tutto. Quasi sempre a sbarrare la strada al protagonista ci sarà l'ispettore Zenigata, che però non riuscirà mai ad arrestarlo - o meglio, ci riuscirà, ma solo per poco nelle puntate iniziali della serie.
Per quanto riguarda l'aspetto tecnico l'anime riesce ancora a darmi forti emozioni. Quando l'ho visto da piccolo mi ha sempre impressionato l'espulsione del bossolo della pistola di Lupin al rallentatore, nel trailer. Adesso vedere una cosa del genere paragonata alle serie recenti farebbe ridere - ricordiamoci che "Lupin III" è uscito quarantuno anni fa. Però io quando l'ho visto all'epoca sono rimasto letteralmente a bocca aperta e ho notato anche che il chara design migliora nelle puntate finali.
Nulla da dire al doppiaggio fenomenale di Del Giudice (purtroppo scomparso): è riuscito a entrare nel personaggio in maniera perfetta, i sorrisi di Lupin sono il suo marchio di fabbrica.
L'opening in inglese è veramente da oscar, da 10 e lode; pure le musiche di sottofondo si adattano bene all'atmosfera, discorso ben diverso per quella in giapponese, di qualità veramente bassa.
Mi sarebbe piaciuta qualche puntata in più, ma all'epoca spopolavano i ben più popolari robottoni (Mazinga, Goldrake, ecc.) e quindi l'anime è uscito di scena prematuramente. Successivamente però ha avuto (per fortuna) la sua consacrazione nelle serie successive, rigorosamente in giacca rossa.
Il primo Lupin è quello che ha l'atteggiamento più serioso rispetto a quello che è uscito più tardi. Le puntate sono tutte rigorosamente autoconclusive, come del resto anche nelle serie più recenti, però puntano parecchio sulla qualità della trama, cosa difficilissima da ottenere in poco più di 20 minuti. Infatti incastrare gli eventi in così poco tempo è veramente magico e i colpi di scena non mancano.
Durante la serie farà la sua comparsa la donna di Lupin, Fujiko, che molte volte si rivelerà più astuta di lui. Nelle sue imprese, oltre a Margot, l'aiuteranno Jigen il veloce pistolero e Gaemon il samurai silenzioso con la sua katana taglia-tutto. Quasi sempre a sbarrare la strada al protagonista ci sarà l'ispettore Zenigata, che però non riuscirà mai ad arrestarlo - o meglio, ci riuscirà, ma solo per poco nelle puntate iniziali della serie.
Per quanto riguarda l'aspetto tecnico l'anime riesce ancora a darmi forti emozioni. Quando l'ho visto da piccolo mi ha sempre impressionato l'espulsione del bossolo della pistola di Lupin al rallentatore, nel trailer. Adesso vedere una cosa del genere paragonata alle serie recenti farebbe ridere - ricordiamoci che "Lupin III" è uscito quarantuno anni fa. Però io quando l'ho visto all'epoca sono rimasto letteralmente a bocca aperta e ho notato anche che il chara design migliora nelle puntate finali.
Nulla da dire al doppiaggio fenomenale di Del Giudice (purtroppo scomparso): è riuscito a entrare nel personaggio in maniera perfetta, i sorrisi di Lupin sono il suo marchio di fabbrica.
L'opening in inglese è veramente da oscar, da 10 e lode; pure le musiche di sottofondo si adattano bene all'atmosfera, discorso ben diverso per quella in giapponese, di qualità veramente bassa.
Mi sarebbe piaciuta qualche puntata in più, ma all'epoca spopolavano i ben più popolari robottoni (Mazinga, Goldrake, ecc.) e quindi l'anime è uscito di scena prematuramente. Successivamente però ha avuto (per fortuna) la sua consacrazione nelle serie successive, rigorosamente in giacca rossa.
Questa è la prima storica serie riguardante il ladro più famoso del mondo, che qua indossa la giacca verde.
Già da questa serie sono presenti i personaggi storici, dai compagni di banda, Goemon, Jigen e Fujiko, al famosissimo super sfigato ispettore Zenigata. Gli episodi sono autoconclusivi, quindi non si può parlare di una vera e propria trama. Lupin è molto diverso dalle serie successive, qua è molto cinico, si comporta come un vero e proprio ladro; non è quindi presente la tipica comicità che lo ha caratterizzato nelle serie successive, ma non sono per questo assenti i sexy siparietti con la bella Fujiko.
Se fosse un film si potrebbe dire che le prove degli attori non protagonisti sono di ottimo livello; qua invece possiamo solo complimentarci per la loro buonissima caratterizzazione e presenza in ogni puntata.
I disegni sono abbastanza simili agli originali del manga, semplici ma sicuramente efficaci.
Purtroppo ai tempi in cui è uscito, quest'anime non ha riscosso un grande successo, anzi è stato un vero e proprio flop, tanto che la serie è stata bloccata con tre puntate di anticipo. Maledetti combattimenti tra robot!
Un consiglio a tutti coloro che non l'hanno ancora vista: andate a comprare il cofanetto in negozio, ne vale davvero la pena.
Già da questa serie sono presenti i personaggi storici, dai compagni di banda, Goemon, Jigen e Fujiko, al famosissimo super sfigato ispettore Zenigata. Gli episodi sono autoconclusivi, quindi non si può parlare di una vera e propria trama. Lupin è molto diverso dalle serie successive, qua è molto cinico, si comporta come un vero e proprio ladro; non è quindi presente la tipica comicità che lo ha caratterizzato nelle serie successive, ma non sono per questo assenti i sexy siparietti con la bella Fujiko.
Se fosse un film si potrebbe dire che le prove degli attori non protagonisti sono di ottimo livello; qua invece possiamo solo complimentarci per la loro buonissima caratterizzazione e presenza in ogni puntata.
I disegni sono abbastanza simili agli originali del manga, semplici ma sicuramente efficaci.
Purtroppo ai tempi in cui è uscito, quest'anime non ha riscosso un grande successo, anzi è stato un vero e proprio flop, tanto che la serie è stata bloccata con tre puntate di anticipo. Maledetti combattimenti tra robot!
Un consiglio a tutti coloro che non l'hanno ancora vista: andate a comprare il cofanetto in negozio, ne vale davvero la pena.
Questa è la prima serie del famosissimo ladro Lupin III.
I personaggi credo che tutti li conoscano: Lupin, il ladro gentiluomo, accompagnato da Jigen, l'infallibile pistolero; Goemon, lo spadaccino che tutto può grazie alla sua katana; la bella Fujiko, l'amore di Lupin; e Zenigata, la nemesi del ladro, il poliziotto che invano cerca di catturarlo a ogni occasione.
Lupin è un ladro abile che grazie a trucchi e a travestimenti la scampa sempre liscia se non fosse che la bella Fujiko riesce sempre a ingannarlo.
Nonostante l'anime abbia 40 anni risulta ancora abbastanza attuale e bello da vedere grazie anche all'ottimo doppiaggio italiano, cosa rara oggigiorno.
A differenza delle successive due serie questa è più matura, Lupin è un vero ladro, non un imbranato simpaticone come nelle altre due serie.
In generale qui si punta su tematiche più serie rispetto alla seconda e alla terza serie che esplorano un lato comico risultando però scadenti se paragonate a questa.
Sfortunatamente non ho potuto vedere la prima serie, per questione di anagrafe, alla sua prima messa in onda che avrebbe potuto strabiliare ancor più che nelle varie repliche successive.
Il punto forte dell'anime sono certamente i suoi personaggi: Lupin è uno che raramente ci si scorda, così come Zenigata che nelle altre serie sembra un incapace che non si sa nemmeno come faccia a essere un poliziotto.
Nonostante lo spopolare dei mitici robottoni di quel periodo, la prima serie di Lupin è diventata una pietra miliare dell'animazione ed è riuscita a entrare nel cuore degli italiani sia adulti sia più giovani. Grazie, ladro gentiluomo.
I personaggi credo che tutti li conoscano: Lupin, il ladro gentiluomo, accompagnato da Jigen, l'infallibile pistolero; Goemon, lo spadaccino che tutto può grazie alla sua katana; la bella Fujiko, l'amore di Lupin; e Zenigata, la nemesi del ladro, il poliziotto che invano cerca di catturarlo a ogni occasione.
Lupin è un ladro abile che grazie a trucchi e a travestimenti la scampa sempre liscia se non fosse che la bella Fujiko riesce sempre a ingannarlo.
Nonostante l'anime abbia 40 anni risulta ancora abbastanza attuale e bello da vedere grazie anche all'ottimo doppiaggio italiano, cosa rara oggigiorno.
A differenza delle successive due serie questa è più matura, Lupin è un vero ladro, non un imbranato simpaticone come nelle altre due serie.
In generale qui si punta su tematiche più serie rispetto alla seconda e alla terza serie che esplorano un lato comico risultando però scadenti se paragonate a questa.
Sfortunatamente non ho potuto vedere la prima serie, per questione di anagrafe, alla sua prima messa in onda che avrebbe potuto strabiliare ancor più che nelle varie repliche successive.
Il punto forte dell'anime sono certamente i suoi personaggi: Lupin è uno che raramente ci si scorda, così come Zenigata che nelle altre serie sembra un incapace che non si sa nemmeno come faccia a essere un poliziotto.
Nonostante lo spopolare dei mitici robottoni di quel periodo, la prima serie di Lupin è diventata una pietra miliare dell'animazione ed è riuscita a entrare nel cuore degli italiani sia adulti sia più giovani. Grazie, ladro gentiluomo.
Le tre serie tv dell'anime Lupin Terzo sono un cult assoluto nel panorama degli anime. Lupin, il geniale ladro pronipote del celeberrimo Arsenio, e i suoi compagni, l'enigmatico pistolero Jigen e l'austero samurai Goemon, sono tra i più famosi personaggi dell'animazione giapponese in tutto il mondo.
Lupin è un anime leggero e divertente con delle parti poetiche e riflessive. I personaggi principali sono così ben curati che rimangono impressi nel nostro immaginario per sempre, li vediamo evolversi e in alcuni episodi scopriamo delle loro caratteristiche che non ci saremmo immaginati. Non credo possa esistere un appassionato che non abbia mai visto questa serie, ma se ci fosse gli consiglio di non perdersela. La prima serie tv è quella più vecchia, più classica, con i tratti più fumettistici e vicini al manga originale. La colonna sonora è qualcosa di unico. L'atmosfera è un po noir e i tratti dei personaggi sono ancora poco definiti. Tipicamente è la serie che non piace ai bambini, che preferiscono la seconda molto più demenziale e scanzonata. La prima invece è qualcosa di più artistico e sfuggente. Mito.
Lupin è un anime leggero e divertente con delle parti poetiche e riflessive. I personaggi principali sono così ben curati che rimangono impressi nel nostro immaginario per sempre, li vediamo evolversi e in alcuni episodi scopriamo delle loro caratteristiche che non ci saremmo immaginati. Non credo possa esistere un appassionato che non abbia mai visto questa serie, ma se ci fosse gli consiglio di non perdersela. La prima serie tv è quella più vecchia, più classica, con i tratti più fumettistici e vicini al manga originale. La colonna sonora è qualcosa di unico. L'atmosfera è un po noir e i tratti dei personaggi sono ancora poco definiti. Tipicamente è la serie che non piace ai bambini, che preferiscono la seconda molto più demenziale e scanzonata. La prima invece è qualcosa di più artistico e sfuggente. Mito.
La prima serie di Lupin III è molto bella e sinceramente mi piace moltissimo Lupin III, perché il genere poliziesco è a mio parere il migliore di tutti.
Anche i personaggi sono tutti molto simpatici e amati da tutti, soprattutto Lupin, perché è simpaticissimo e pur essendo un ladro e sempre una persona a mio parere brava.
L'unica cosa che pecca un po' purtroppo sono i disegni, a mio avviso sgradevoli da vedere. La trama è molto originale anche se non è ben precisa, nel senso che le puntate sono tutte storie a sé.
Secondo me è un bell'anime. Lo consiglio naturalmente a tutti gli amanti del mitico Lupin e del genere poliziesco in generale. Voto: 7.
Anche i personaggi sono tutti molto simpatici e amati da tutti, soprattutto Lupin, perché è simpaticissimo e pur essendo un ladro e sempre una persona a mio parere brava.
L'unica cosa che pecca un po' purtroppo sono i disegni, a mio avviso sgradevoli da vedere. La trama è molto originale anche se non è ben precisa, nel senso che le puntate sono tutte storie a sé.
Secondo me è un bell'anime. Lo consiglio naturalmente a tutti gli amanti del mitico Lupin e del genere poliziesco in generale. Voto: 7.
Lupin III TV 1 è una serie epocale che ha per sempre segnato la storia dell'animazione giapponese.
I protagonisti di quest'anime sono stati tra i più amati dal giovane pubblico di ogni tempo, e ancora oggi fanno ridere e sognare i bambini che guardano l'ennesima replica. Personalmente amo molto l'ispettore Zenigata, poliziotto tenace e incorruttibile, che non manca mai di divertire il pubblico con le sue infinite sfortune.
Il tratto dei maestri Takahata e Miyazaki (che dirigerà anche il film capolavoro del ladro in giacca verde: "Il Casello di Cagliostro") si fa molto sentire.
Chiunque ami gli anime deve vederlo.
I protagonisti di quest'anime sono stati tra i più amati dal giovane pubblico di ogni tempo, e ancora oggi fanno ridere e sognare i bambini che guardano l'ennesima replica. Personalmente amo molto l'ispettore Zenigata, poliziotto tenace e incorruttibile, che non manca mai di divertire il pubblico con le sue infinite sfortune.
Il tratto dei maestri Takahata e Miyazaki (che dirigerà anche il film capolavoro del ladro in giacca verde: "Il Casello di Cagliostro") si fa molto sentire.
Chiunque ami gli anime deve vederlo.
Questa è la prima serie tratta dal famoso omonimo manga erotico-avventuroso, Lupin III (Rupan sansei, in giappone), iniziato nel 1971 e finito nel 1972. E' sicuramente la serie più adulta e matura, qui Lupin non è un buffone che diventa scemo appena si trova davanti una ragazza, ma un ladro dalle mille risorse, furbo, pieno d'ingegno e, talvolta, cinico.
In questa serie, come nel film "Lupin III - il castello di Cagliostro" (e in altri film sul ladro in cravatta), Lupin non è visto come un maniaco sessuale ma semplicemente come un cavaliere gentiluomo e donnaiolo che, per quanto sia geniale, non riesce a dire di no alle donne.
Anche Zenigata qui è più serio; nella seconda serie, e in alcuni film, appare come un imbranato, mentre in questa serie, e in altri film, è un poliziotto molto abile, che in ben due episodi riesce a catturare il famoso ladro.
Il duo Zenigata-Lupin qui non è la brutta copia del duo Tom & Jerry, ma un duo in cui entrambi sono abili, furbi e intelligenti e le loro sono sfide di talento e furbizia.
Fujiko qui, oltre a essere più sexy, è una vera è propria imbrogliona, che riesce ad abbindolare il ladro protagonista con il suo fascino; invece nelle altre serie appare quasi come un'amica di Lupin e co.
Lupin secondo me deve il suo grande successo sopratutto al suo doppiatore italiano, Roberto del Giudice, che ha doppiato tutta la filmografia del famoso ladro fino al 2007.
Esistono due doppiaggi di questa bellissima serie piena di ironia, umorismo, intrigo e avventura. Uno del 1979 con
Roberto del Giudice (Lupin III), Germano Longo (Jigen Daisuke), Serena Spaziani (Fujiko Mine), Enzo Consoli (Goemon Hisikawa e l'ispettore Zenigata).
Questo è il mio preferito, perché, a parte essere senza censure, mi piace di più Del Giudice, perché fa un Lupin più serioso e, quindi, per me più attinente al carattere serio che ha in questa serie il famoso ladro in giacca e camicia.
Il 2° doppiaggio, fatto dalla Mediaset e con le censure, presenta Roberto del Giudice (Lupin III), Sandro Pellegrini (Jigen Daisuke), Alessandra Korompay (Fujiko Mine), Vittorio Guerrieri (Goemon Hisikawa), Enzo Consoli (ispettore Zenigata).
Non è male come doppiaggio, evidenzia di più la simpatia e l'ironia dell'anime ma, secondo me, si addice di più alla 2° e 3° serie, decisamente più comiche.
Lupin III TV 1 è il mio anime preferito, perché c'è di tutto, l'azione, l'ironia, l'avventura, tutto un concentrato di generi diversi, anche il fantastico e la fantascienza, che lo rendono unico. Al tutto si aggiungono un'ottima caratterizzazione di tutti i personaggi e dei disegni, magari vecchi ma morbidi e piacevoli.
Poi è lodevole il fatto che i protagonisti siano solo 5 da ormai 40 anni e che siano tutti mitici, perché sono unici. Lupin con la sua furbizia, Jigen che il suo carattere ombroso - però rimane sempre l'unico amico veramente fedele per Lupin -, Goemon con il suo attaccamento quasi morboso alla cultura giapponese e a tutte le sue tradizioni, Fujiko con il suo essere sempre infida e opportunista, Zenigata con la sua incredibile determinazione a catturare Lupin e co. Tutto questo viene narrato con un'ironia davvero impeccabile.
In questa serie, come nel film "Lupin III - il castello di Cagliostro" (e in altri film sul ladro in cravatta), Lupin non è visto come un maniaco sessuale ma semplicemente come un cavaliere gentiluomo e donnaiolo che, per quanto sia geniale, non riesce a dire di no alle donne.
Anche Zenigata qui è più serio; nella seconda serie, e in alcuni film, appare come un imbranato, mentre in questa serie, e in altri film, è un poliziotto molto abile, che in ben due episodi riesce a catturare il famoso ladro.
Il duo Zenigata-Lupin qui non è la brutta copia del duo Tom & Jerry, ma un duo in cui entrambi sono abili, furbi e intelligenti e le loro sono sfide di talento e furbizia.
Fujiko qui, oltre a essere più sexy, è una vera è propria imbrogliona, che riesce ad abbindolare il ladro protagonista con il suo fascino; invece nelle altre serie appare quasi come un'amica di Lupin e co.
Lupin secondo me deve il suo grande successo sopratutto al suo doppiatore italiano, Roberto del Giudice, che ha doppiato tutta la filmografia del famoso ladro fino al 2007.
Esistono due doppiaggi di questa bellissima serie piena di ironia, umorismo, intrigo e avventura. Uno del 1979 con
Roberto del Giudice (Lupin III), Germano Longo (Jigen Daisuke), Serena Spaziani (Fujiko Mine), Enzo Consoli (Goemon Hisikawa e l'ispettore Zenigata).
Questo è il mio preferito, perché, a parte essere senza censure, mi piace di più Del Giudice, perché fa un Lupin più serioso e, quindi, per me più attinente al carattere serio che ha in questa serie il famoso ladro in giacca e camicia.
Il 2° doppiaggio, fatto dalla Mediaset e con le censure, presenta Roberto del Giudice (Lupin III), Sandro Pellegrini (Jigen Daisuke), Alessandra Korompay (Fujiko Mine), Vittorio Guerrieri (Goemon Hisikawa), Enzo Consoli (ispettore Zenigata).
Non è male come doppiaggio, evidenzia di più la simpatia e l'ironia dell'anime ma, secondo me, si addice di più alla 2° e 3° serie, decisamente più comiche.
Lupin III TV 1 è il mio anime preferito, perché c'è di tutto, l'azione, l'ironia, l'avventura, tutto un concentrato di generi diversi, anche il fantastico e la fantascienza, che lo rendono unico. Al tutto si aggiungono un'ottima caratterizzazione di tutti i personaggi e dei disegni, magari vecchi ma morbidi e piacevoli.
Poi è lodevole il fatto che i protagonisti siano solo 5 da ormai 40 anni e che siano tutti mitici, perché sono unici. Lupin con la sua furbizia, Jigen che il suo carattere ombroso - però rimane sempre l'unico amico veramente fedele per Lupin -, Goemon con il suo attaccamento quasi morboso alla cultura giapponese e a tutte le sue tradizioni, Fujiko con il suo essere sempre infida e opportunista, Zenigata con la sua incredibile determinazione a catturare Lupin e co. Tutto questo viene narrato con un'ironia davvero impeccabile.
Lupin 3 prima serie è famosa per essere chiamata anche la serie di Lupin con la giacca verde.
La direzione di molti episodi (8, 10-11,13-23) fu affidata al mitico duo Hayao Miyazaki e Isao Takahata mentre i rimanenti sono targati Masaaki Osumi. Quest'ultimo si occupò dei Moomin e della seconda serie di Carletto il principe dei mostri.
Lo storyboard cambia per quasi ogni episodio ed infatti si nota se si è attenti.
Le musiche sono di Charlie Kosei e Takeo Yamashita, e sono impresse nella mia memoria tanto sono melodiche ed in tema con la serie.
Sono indimenticabile per ogni ragazzino che all'epoca vide gli episodi incollato al televisore, bei ricordi.
Mi dimenticavo di dire che il soggetto originale è di Monkey Punch, che ai tempi disegnò il fumetto.
Ho visto la prima serie diverse volte e l'ultima proprio quest'anno per vedere che effetto mi faceva e per potere scrivere questa recensione.
Da bambino per me era un mito, adesso invece l' ho vista con più distacco pur apprezzando diversi episodi.
Soprattutto i primi trattano un Lupin diverso da quello che tutti conoscono: qui è freddo, crudele, spietato poi diventa "buonista", romantico, fanfarone, allegro.
In Italia, anche se non sono tantissimi a saperlo, Lupin ha avuto due doppiaggi: il primo è quello storico che si trova sui dvd Yamato, il secondo appartiene alla Medieset quando trasmisero la serie nelle loro emittenti televisive. Se volete sapere i doppiatori, vi consiglio di andare sul sito di Antonio Genna.
I diversi episodi sono vagamenti collegati fra loro per l'introduzione dei vari personaggi da Zenigata, a Goemon, a Jigen per cui è meglio vederli in sequenza piuttosto che in modo casuale.
L'episodio che preferisco in assoluto è quello dell'arresto di Lupin 3, davvero ben congegnato e originale, un piccolo gioiello.
Magistrale il doppiaggio di Lupin da parte di Roberto del Giudice, non potevano trovare una persona migliore, è l'unico caso che mi è capitato in cui è meglio il lavoro fatto in Italia rispetto a quello giapponese.
In definitiva guardate questa vecchia serie di Lupin, una volta la facevano in tv, adesso molto meno; non ve ne pentirete, vedrete la genesi di un personaggio che è forse il più famoso al livello di animazione al di fuori del Giappone.
Il mio voto finale non è il massimo perchè non c'è una vera e propria trama complessiva, otto rimane un gran bel voto visto che non li regalo.
La direzione di molti episodi (8, 10-11,13-23) fu affidata al mitico duo Hayao Miyazaki e Isao Takahata mentre i rimanenti sono targati Masaaki Osumi. Quest'ultimo si occupò dei Moomin e della seconda serie di Carletto il principe dei mostri.
Lo storyboard cambia per quasi ogni episodio ed infatti si nota se si è attenti.
Le musiche sono di Charlie Kosei e Takeo Yamashita, e sono impresse nella mia memoria tanto sono melodiche ed in tema con la serie.
Sono indimenticabile per ogni ragazzino che all'epoca vide gli episodi incollato al televisore, bei ricordi.
Mi dimenticavo di dire che il soggetto originale è di Monkey Punch, che ai tempi disegnò il fumetto.
Ho visto la prima serie diverse volte e l'ultima proprio quest'anno per vedere che effetto mi faceva e per potere scrivere questa recensione.
Da bambino per me era un mito, adesso invece l' ho vista con più distacco pur apprezzando diversi episodi.
Soprattutto i primi trattano un Lupin diverso da quello che tutti conoscono: qui è freddo, crudele, spietato poi diventa "buonista", romantico, fanfarone, allegro.
In Italia, anche se non sono tantissimi a saperlo, Lupin ha avuto due doppiaggi: il primo è quello storico che si trova sui dvd Yamato, il secondo appartiene alla Medieset quando trasmisero la serie nelle loro emittenti televisive. Se volete sapere i doppiatori, vi consiglio di andare sul sito di Antonio Genna.
I diversi episodi sono vagamenti collegati fra loro per l'introduzione dei vari personaggi da Zenigata, a Goemon, a Jigen per cui è meglio vederli in sequenza piuttosto che in modo casuale.
L'episodio che preferisco in assoluto è quello dell'arresto di Lupin 3, davvero ben congegnato e originale, un piccolo gioiello.
Magistrale il doppiaggio di Lupin da parte di Roberto del Giudice, non potevano trovare una persona migliore, è l'unico caso che mi è capitato in cui è meglio il lavoro fatto in Italia rispetto a quello giapponese.
In definitiva guardate questa vecchia serie di Lupin, una volta la facevano in tv, adesso molto meno; non ve ne pentirete, vedrete la genesi di un personaggio che è forse il più famoso al livello di animazione al di fuori del Giappone.
Il mio voto finale non è il massimo perchè non c'è una vera e propria trama complessiva, otto rimane un gran bel voto visto che non li regalo.
All'epoca della sua prima messa in onda, Lupin III sembrava un pesce fuor d'acqua fra tutti quei robottoni che venivano trasmessi nelle tv locali, ma fu subito successo! Era il 1979. Si dice che, in Giappone, gli spettatori faticarono non poco a comprendere le trame del re dei ladri; qui da noi, invece, la serie in giacca verde fu un successo immediato, anche perché quelle trame pulp ricordavano i nostri fumetti neri più quotati (Diabolik, Kriminal e Satanik).
L'indovinata coppia Lupin III e Jigen Daisuke entrò nei cuori degli spettatori: il ladro discendente da una grande dinastia di ladri e il killer dal cappello calato sugli occhi piacquero subito. Come piacque, naturalmente, la bellissima Fujiko, qui al massimo della sua bellezza erotica. Goemon il samurai appare, però, in poche puntate, ma la sua presenza è più matura delle serie a venire (dove ha il ruolo di secondo amico di Lupin), anche perché qui con la sua katana ammazza la gente, in quanto addestrato da dei killer-samurai.
Dopo alcuni episodi, quelli diretti da Masaaki Osumi, la presenza del quinto personaggio della serie, l'ispettore Zenigata della Metropolitan Police giapponese, è più forte, tanto da surclassare, grazie alla genialità e l'umorismo di Hayao Miyazaki (il secondo regista), Lupin III stesso. Monumento al furto eseguito più con l'astuzia che con la forza e le armi, il Lupin III in giacca verde affronta di tutto: da organizzazioni segrete a computer anti-crimine, facendosi beffe della polizia e dell'ispettore Zenigata. Certo, il suo tallone d'Achille è l'attrazione che prova per la bella e prosperosa Fujiko Mine, che si diverte a tradirlo continuamente.
La serie è ambientata completamente in Giappone, ma con belle macchine, ottime scenografie e simpatiche trame, per non tacere delle musiche, rock spleen anni '70. Siamo quasi al telefilm, una vetta che le altre due serie non riescono a raggiungere!
L'indovinata coppia Lupin III e Jigen Daisuke entrò nei cuori degli spettatori: il ladro discendente da una grande dinastia di ladri e il killer dal cappello calato sugli occhi piacquero subito. Come piacque, naturalmente, la bellissima Fujiko, qui al massimo della sua bellezza erotica. Goemon il samurai appare, però, in poche puntate, ma la sua presenza è più matura delle serie a venire (dove ha il ruolo di secondo amico di Lupin), anche perché qui con la sua katana ammazza la gente, in quanto addestrato da dei killer-samurai.
Dopo alcuni episodi, quelli diretti da Masaaki Osumi, la presenza del quinto personaggio della serie, l'ispettore Zenigata della Metropolitan Police giapponese, è più forte, tanto da surclassare, grazie alla genialità e l'umorismo di Hayao Miyazaki (il secondo regista), Lupin III stesso. Monumento al furto eseguito più con l'astuzia che con la forza e le armi, il Lupin III in giacca verde affronta di tutto: da organizzazioni segrete a computer anti-crimine, facendosi beffe della polizia e dell'ispettore Zenigata. Certo, il suo tallone d'Achille è l'attrazione che prova per la bella e prosperosa Fujiko Mine, che si diverte a tradirlo continuamente.
La serie è ambientata completamente in Giappone, ma con belle macchine, ottime scenografie e simpatiche trame, per non tacere delle musiche, rock spleen anni '70. Siamo quasi al telefilm, una vetta che le altre due serie non riescono a raggiungere!
Capolavoro. C'è poco da dire. Nonostante si discosti parecchio (e io lo preferisco) dal carachter design originale di Monkey Punch, tranne per l'episodio pilota mai trasmesso in italia, si vive, si respira, si pensa anni '70 in questa serie. Personalmente questo è l'unico Lupin che riconosco. Ho sempre detestato la serie in giacca rossa e ancora peggio quella in giacca rosa.
Questo Lupin è simpatico, ma pericoloso. Questo Lupin ha trovate (realistiche) geniali, ma ha una moralità ben più elastica. Questo Lupin, salva vite ma le toglie con la solita scioltezza. Parliamoci chiaro, questo Lupin fa fuori la gente senza tanti scrupoli, e non solo i cattivi, penso ai poliziotti e ai malcapitati.
Le scene ammiccanti di una Fujiko desnuda hanno turbato i sogni di molti miei coetanei durante la prima messa in onda.
Menzione particolare per la meravigliosa colonna sonora: parlo delle musiche all'interno degli episodi, assolutamente in tema, assolutamente anni '70. Ottima anche la sigla appioppata in occidente (mi pare), Planet O, che c'entra un tubo con l'anime ma almeno racconta di pratiche sadomaso fantascentifiche.
Questo Lupin è simpatico, ma pericoloso. Questo Lupin ha trovate (realistiche) geniali, ma ha una moralità ben più elastica. Questo Lupin, salva vite ma le toglie con la solita scioltezza. Parliamoci chiaro, questo Lupin fa fuori la gente senza tanti scrupoli, e non solo i cattivi, penso ai poliziotti e ai malcapitati.
Le scene ammiccanti di una Fujiko desnuda hanno turbato i sogni di molti miei coetanei durante la prima messa in onda.
Menzione particolare per la meravigliosa colonna sonora: parlo delle musiche all'interno degli episodi, assolutamente in tema, assolutamente anni '70. Ottima anche la sigla appioppata in occidente (mi pare), Planet O, che c'entra un tubo con l'anime ma almeno racconta di pratiche sadomaso fantascentifiche.
Beh, qui ho molto poco da dire... ci troviamo davanti a uno dei capisaldi del mondo degli anime in generale.
Lupin III, nato dalla geniale mente di Monkey Punch, coinvolge, diverte, non annoia e colpisce sempre il bersaglio.
La sua leggendaria giacca verde, dove in quella fondina in pelle marrone nasconde la Walther... Pochi altri personaggi hanno un carisma e una personalità spiccata come quella di Lupin.
Il doppiaggio è il migliore che io abbia mai sentito, le scene d'azione sono di ottima fattura e di certo vi terrà incollati allo schermo per tutte le 23 puntate.
Se non fosse "solo" un cartone mi piacerebbe vederlo all'opera e, perché no, incontrarlo per farmi rubare il bottino che ho nella cassaforte!
Lupin III, nato dalla geniale mente di Monkey Punch, coinvolge, diverte, non annoia e colpisce sempre il bersaglio.
La sua leggendaria giacca verde, dove in quella fondina in pelle marrone nasconde la Walther... Pochi altri personaggi hanno un carisma e una personalità spiccata come quella di Lupin.
Il doppiaggio è il migliore che io abbia mai sentito, le scene d'azione sono di ottima fattura e di certo vi terrà incollati allo schermo per tutte le 23 puntate.
Se non fosse "solo" un cartone mi piacerebbe vederlo all'opera e, perché no, incontrarlo per farmi rubare il bottino che ho nella cassaforte!
La prima serie di lupin III è a mio parere la migliore tra tutte le tre.
Tutti iniziano a seguirla sin da piccoli, anche se io devo dire che ho finito di guardarla interamente solamente ora, 30 ottobre 2009, a 14 anni, e di questo un po' me ne vergogno. Penso che la seconda e la terza serie ( (viste in precedenza) non siano degne di questa, anche se sono fatte meglio, ad esempio sotto il profilo dei doppiaggi.
Purtroppo la prima serie è stata mal doppiata e infatti si vedono delle bocche chiuse mentre si sentono dei dialoghi.
Comunque la storia è favolosa, e dico che nessun altro anime è riuscito o riuscirà ad eguagliare questo splendido cartone creato da uno dei più grandi mangaka: Monkey Punch.
I personaggi sono fantastici, e poi c'è quel pizzico di erotico che dà un tocco in più alla serie. E poi non è il solito erotismo tipico del cartone giapponese dove le donne sono ancora bambine con seni siliconati(cosa poco credibile a quell'età), ma c'è una donna adulta che anche se è stata disegnata oltre 40 anni fa, rilascia un fascino che dura nel tempo. Insomma Fujiko è la donna più attraente di ogni anime/manga giapponese.
Da notare che Jigen è disegnato molto meglio rispetto alla seconda serie.
Lo stile di Lupin è davvero unico, nessun altro personaggio di altri anime può competere con esso.
Devo dire che alcuni episodi hanno dei brutti disegni, come per esempio in quello dove un ladro voleva vendere quadri rubati durante una gara di bellezza. Infatti le donne del concorso sono veramente brutte, ma si può sorvolare su questo punto considerando l'epoca in cui è stato creato.
L' anime è consigliato a tutti, sia ai bambini sia agli adulti.
Spero che a tutti piaccia questo magnifico anime.
Io lo metto in cima all'olimpo degli dei dei cartoni animati giapponesi.
Tutti iniziano a seguirla sin da piccoli, anche se io devo dire che ho finito di guardarla interamente solamente ora, 30 ottobre 2009, a 14 anni, e di questo un po' me ne vergogno. Penso che la seconda e la terza serie ( (viste in precedenza) non siano degne di questa, anche se sono fatte meglio, ad esempio sotto il profilo dei doppiaggi.
Purtroppo la prima serie è stata mal doppiata e infatti si vedono delle bocche chiuse mentre si sentono dei dialoghi.
Comunque la storia è favolosa, e dico che nessun altro anime è riuscito o riuscirà ad eguagliare questo splendido cartone creato da uno dei più grandi mangaka: Monkey Punch.
I personaggi sono fantastici, e poi c'è quel pizzico di erotico che dà un tocco in più alla serie. E poi non è il solito erotismo tipico del cartone giapponese dove le donne sono ancora bambine con seni siliconati(cosa poco credibile a quell'età), ma c'è una donna adulta che anche se è stata disegnata oltre 40 anni fa, rilascia un fascino che dura nel tempo. Insomma Fujiko è la donna più attraente di ogni anime/manga giapponese.
Da notare che Jigen è disegnato molto meglio rispetto alla seconda serie.
Lo stile di Lupin è davvero unico, nessun altro personaggio di altri anime può competere con esso.
Devo dire che alcuni episodi hanno dei brutti disegni, come per esempio in quello dove un ladro voleva vendere quadri rubati durante una gara di bellezza. Infatti le donne del concorso sono veramente brutte, ma si può sorvolare su questo punto considerando l'epoca in cui è stato creato.
L' anime è consigliato a tutti, sia ai bambini sia agli adulti.
Spero che a tutti piaccia questo magnifico anime.
Io lo metto in cima all'olimpo degli dei dei cartoni animati giapponesi.
L'ho sempre identificato come"lupin giacca verde".
Questa prima serie mette in evidenza forse più delle altre l'essere ladro del protagonista, ma non in tutte le sue forme, questa è una maturazione che avvierà più avanti.
La prima serie credo che si concentra di più sui caratteri di tutti i personaggi che ci girano attorno al protagonista, i colpi si compiono comunque, è vero, ma c'è una forte mancanza di spettacolarità nei medesimi, dando come dicevo, più spazio al character.
C'è comunque una visione più cruda del manga in molti punti che vengono tuttora censurati in TV, ma che comunque non toglie il fascino alla serie che in seguito a questi episodi conoscerà una consacrazione definitiva, ma che a detta di molti esperti di questo anime, sono i migliori episodi in assoluto, il motivo credo sia spiegato nel dare più valenza ai personaggi che alle situazioni, quasi fosse un film di spionaggio.
Ed in effetti molte scene ricordano esplicitamente i vari 007 degli anni'70 con roger moore, per non parlare delle acconciature e gli abitini di fujiko, che ne mettono un'impronta indelebile su quanto detto.
Inoltre emerge poco la giocosità del protagonista nell'ordire inganni nei suoi furti, tutto è ridotto all'essenziale, quasi come se i colpi passassero in secondo piano, viene in pratica data un'impronta un po' troppo adulta al cartone, comunque godibile in ogni suo punto di descrizione della trama.
Consigliatissimo, allo stesso modo come si fa con tutti i pilastri dell'animazione giapponese, laddove nell'edizione italiana, Del Giudice ha impersonato meglio di chiunque altro il ladro più famoso del mondo, per sempre!
Questa prima serie mette in evidenza forse più delle altre l'essere ladro del protagonista, ma non in tutte le sue forme, questa è una maturazione che avvierà più avanti.
La prima serie credo che si concentra di più sui caratteri di tutti i personaggi che ci girano attorno al protagonista, i colpi si compiono comunque, è vero, ma c'è una forte mancanza di spettacolarità nei medesimi, dando come dicevo, più spazio al character.
C'è comunque una visione più cruda del manga in molti punti che vengono tuttora censurati in TV, ma che comunque non toglie il fascino alla serie che in seguito a questi episodi conoscerà una consacrazione definitiva, ma che a detta di molti esperti di questo anime, sono i migliori episodi in assoluto, il motivo credo sia spiegato nel dare più valenza ai personaggi che alle situazioni, quasi fosse un film di spionaggio.
Ed in effetti molte scene ricordano esplicitamente i vari 007 degli anni'70 con roger moore, per non parlare delle acconciature e gli abitini di fujiko, che ne mettono un'impronta indelebile su quanto detto.
Inoltre emerge poco la giocosità del protagonista nell'ordire inganni nei suoi furti, tutto è ridotto all'essenziale, quasi come se i colpi passassero in secondo piano, viene in pratica data un'impronta un po' troppo adulta al cartone, comunque godibile in ogni suo punto di descrizione della trama.
Consigliatissimo, allo stesso modo come si fa con tutti i pilastri dell'animazione giapponese, laddove nell'edizione italiana, Del Giudice ha impersonato meglio di chiunque altro il ladro più famoso del mondo, per sempre!
Ho visto la prima serie di "Lupin III" in non so quale delle sue riedizioni televisive, però ricordo nettamente alcune puntate particolari del ladro gentiluomo in giacca verde (anche se personalmente preferisco la versione in giacca rossa).
Il cartone animato non segue una vera e propria trama, le puntate sono spesso auto-conclusive o al massimo la “storiella” dura un paio di puntate, tutto sommato però risulta piacevole alla vista, grazie alle sue scenette umoristiche e a dei personaggi realizzati in maniera praticamente perfetta.
Lupin, Gigen, Ghemon e Fujiko (o Margot, vedete voi) sono caratterizzati in maniera leggermente diversa dalle serie successive, qui i protagonisti sono più “cattivi”, e le loro imprese sono meno spettacolari, perché le trovate sono più realistiche. Nel complesso la serie è molto godibile e ben realizzata, consigliata a tutti i fan del ladro gentiluomo (che in questa serie lo è poco) e anche ai curiosi. Voto: 7
Il cartone animato non segue una vera e propria trama, le puntate sono spesso auto-conclusive o al massimo la “storiella” dura un paio di puntate, tutto sommato però risulta piacevole alla vista, grazie alle sue scenette umoristiche e a dei personaggi realizzati in maniera praticamente perfetta.
Lupin, Gigen, Ghemon e Fujiko (o Margot, vedete voi) sono caratterizzati in maniera leggermente diversa dalle serie successive, qui i protagonisti sono più “cattivi”, e le loro imprese sono meno spettacolari, perché le trovate sono più realistiche. Nel complesso la serie è molto godibile e ben realizzata, consigliata a tutti i fan del ladro gentiluomo (che in questa serie lo è poco) e anche ai curiosi. Voto: 7
Lupin III è stato forse il primo anime che abbia mai visto nella mia vita. Non ricordo bene, ma forse stavo ancora all'asilo. Ma di sicuro ricordo bene che ero "innamoratissima" di questo anime (così come ancora oggi), soprattutto per la comicità e per le situazioni surreali che rendono il cartone stesso divertentissimo. Gli episodi sono a dir poco uno più splendido dell'altro, le musiche ottime, scene d'azione mozzafiato, i disegni non sono per nulla male, tenedo conto che è un anime del '71, la violenza è piuttosto moderata. Inoltre l'anime stranamente è stato poco censurato (anche nella versione Mediaset), infatti in alcuni episodi ci possono essere delle scene vagamente erotiche (mai mi dimentico di quell'episodio trasmesso anche su Mediaset in cui un tizio strappava con lascivia gli abiti di Fugiko dopo che essa lo aveva provocato per tendergli una trappola) e dialoghi un po' più espliciti (a volte si sentono parole come "sesso" o "bastardo"). Se non viene in seguito rovinato da ulteriori censure, l'anime è di sicuro da non perdere assolutamente.
Ebbene si: sono tra quelli che ebbe la fortuna (o la sfortuna, vista l'anagrafe...) di seguire la prima serie di Lupin III in TV all'epoca della sua PRIMA messa in onda su una Tv locale (allora si chiamavano così... mica "Network commerciali!") e, addiruttura, i primi episodi li vidi col tv ancora in bianco e nero! Fu un colpo di fulmine. Un cartone velocissimo, sbarazzino, esilarante, musicalmente commentato benissimo e con personaggi riuscitissimi e, urca..., qualche scampolo di sesso. Certo diverso dalle serie che lo hanno seguito. Lupin non era mica tanto tenero, non esitava a uccidere, rimandando le "due leggi dei Lupin", ossia non uccidere mai e non rubare ai buoni, alle serie successive. Tanto e vero che, per lui, il capestro o la sedia elettrica sono sempre pronti (particolare, questo, oltre ad altri, che mi sembra avvicinarlo al nostrano Diabolik). E anche i suoi amici non scherzano mica... e la katana di Goemon non diventa mica opaca quando affetta un innocente...
Nel complesso, tra le tre serie rimane, la mia preferita. La seconda, infatti, è praticamente interminabile (oltre che infarcita di episodi assurdi - con spettri, vampiri, licantropi, extraterrestri, gourmand antropofagi e scienziati pazzi assortiti - o semplicemente ridicoli - con tanto di Lady Oscar...SACRILEGIO!!!) anche se arricchita di perle inestimabili come i due episodi disegnati da MIYazaki (e te credo!) o un altro ambientato in una ipotetica rivoluzione centroamericana (assolutamente mitico: forse il migliore in assoluto). Mentre della terza non ho molto apprezzata la grafica (ma qui, è certamente un gusto del tutto personale).
Di questa prima serie, ricordo e apprezzo anche le trovate tecniche di Lupin assai più realistiche e meno mirabolanti di quelle che appariranno nelle serie successive; il tratto più duro, fumettistico, azzeccatissimo davvero; e infine, il mio episodio preferito...quello in cui Lupin deve sfidare il più sanguinario assassino della storia: il terribile Mamoki il Vecchio... con qualcosa come 5.000 (!!!) omicidi sulla coscienza... indimenticabile.
Nel complesso, tra le tre serie rimane, la mia preferita. La seconda, infatti, è praticamente interminabile (oltre che infarcita di episodi assurdi - con spettri, vampiri, licantropi, extraterrestri, gourmand antropofagi e scienziati pazzi assortiti - o semplicemente ridicoli - con tanto di Lady Oscar...SACRILEGIO!!!) anche se arricchita di perle inestimabili come i due episodi disegnati da MIYazaki (e te credo!) o un altro ambientato in una ipotetica rivoluzione centroamericana (assolutamente mitico: forse il migliore in assoluto). Mentre della terza non ho molto apprezzata la grafica (ma qui, è certamente un gusto del tutto personale).
Di questa prima serie, ricordo e apprezzo anche le trovate tecniche di Lupin assai più realistiche e meno mirabolanti di quelle che appariranno nelle serie successive; il tratto più duro, fumettistico, azzeccatissimo davvero; e infine, il mio episodio preferito...quello in cui Lupin deve sfidare il più sanguinario assassino della storia: il terribile Mamoki il Vecchio... con qualcosa come 5.000 (!!!) omicidi sulla coscienza... indimenticabile.
Il Lupin della I serie ha venature drammatiche e noir.
La sua fisionomia non è quella clownesca e infantile che abiamo conosciuto con le seguenti trasposizioni: l'istrionismo c'è, ma non traborda.
Bisogna dare merito a Isao Takahata nel disegno dei primi episodi e agli sceneggiatori che confezionano un prodotto maturo. Lo share basso per un pubblico non ancora pronto per questa serie matura provocherà l'abbandono di Takahata e dello sceneggiatore Osumi a favore di Miyazaki e Otsuka (questo dal 13° episodio).
Il passaggio comunque non salva al serie , intelligentemente Otsuka non ne deturpa lo spirito liberty, sebbene l'ipronta di Miyazaki si fa inevitabilmente sentire ( nel bene e nel male).
Le musiche di Takeo Yamashita sono inarrivabili (e chi le fa più musiche così?).
Questa è la vera serie di Lupin... il resto è poca roba...
La sua fisionomia non è quella clownesca e infantile che abiamo conosciuto con le seguenti trasposizioni: l'istrionismo c'è, ma non traborda.
Bisogna dare merito a Isao Takahata nel disegno dei primi episodi e agli sceneggiatori che confezionano un prodotto maturo. Lo share basso per un pubblico non ancora pronto per questa serie matura provocherà l'abbandono di Takahata e dello sceneggiatore Osumi a favore di Miyazaki e Otsuka (questo dal 13° episodio).
Il passaggio comunque non salva al serie , intelligentemente Otsuka non ne deturpa lo spirito liberty, sebbene l'ipronta di Miyazaki si fa inevitabilmente sentire ( nel bene e nel male).
Le musiche di Takeo Yamashita sono inarrivabili (e chi le fa più musiche così?).
Questa è la vera serie di Lupin... il resto è poca roba...
Grande serie! Nonostante sia molto più vecchia di me è riuscita brillantemente a catapultarmi nel mondo del mitico ladro gentiluomo.
Gli anni passano per tutti è chiaro: si vede nelle animazioni e nella qualità dei disegni, ma le musiche sono stupende e ritengo che il carattere dei personaggi sia curato meglio rispetto alle successive serie.
Che dire... guardatela!
Gli anni passano per tutti è chiaro: si vede nelle animazioni e nella qualità dei disegni, ma le musiche sono stupende e ritengo che il carattere dei personaggi sia curato meglio rispetto alle successive serie.
Che dire... guardatela!
Se Lupin è diventato quella pietra miliare dall'animazione che è ai giorni nostri, lo deve principalmente a questa prima serie: è grandiosa. Certo, le animazioni ormai mostrano tutti gli anni che porta e la realizzazione grafica in sé non è affatto priva di sbavature ma il resto... ragazzi è da Oscar!
Il comparto musicale è tra i più belli che si siano mai sentiti ed alcune "insert song" (che spaziano dal jazz al funk al R'n'B anni '70) sono rimaste inarrivabili. Il character design è abbastanza discontinuo dato che va da quello tipico "Monkey Punch" ad altri più moderni passando per alcuni episodi realizzati niente po' po' di meno che dal maestro Hayao Miyazaki in persona!
Nonostante sia molto più "frivolo" del manga da cui è tratto, decisamente non un anime per giovanissimi (pubblico a cui si sono avvicinate le serie TV successive). Se siete tra le 4 persone in questo mondo che ancora non hanno visto Lupin III (in particolare questa prima serie) scaraventatevi a comprarla!
Il comparto musicale è tra i più belli che si siano mai sentiti ed alcune "insert song" (che spaziano dal jazz al funk al R'n'B anni '70) sono rimaste inarrivabili. Il character design è abbastanza discontinuo dato che va da quello tipico "Monkey Punch" ad altri più moderni passando per alcuni episodi realizzati niente po' po' di meno che dal maestro Hayao Miyazaki in persona!
Nonostante sia molto più "frivolo" del manga da cui è tratto, decisamente non un anime per giovanissimi (pubblico a cui si sono avvicinate le serie TV successive). Se siete tra le 4 persone in questo mondo che ancora non hanno visto Lupin III (in particolare questa prima serie) scaraventatevi a comprarla!