Soul Eater
Quest'anime è la combinazione perfetta tra emozioni profonde e commedia stravagante.
I primi dieci episodi non seguono proprio una trama e sono usati perlopiù come introduzioni ai personaggi, ma, una volta che la trama comincia in pieno, ti porta su un viaggio totalmente esplosivo. Purtroppo alcuni punti della trama si perdono durante il corso della serie, probabilmente a causa del completamento dell'anime prima del manga.
I personaggi sono il punto forte della serie, non solo la loro eccentricità, ma anche il modo intrigante in cui vengono esplorate le loro menti, usando incantesimi e poteri per mostrare visivamente il loro stato psicologico; mi è piaciuto soprattutto il modo in cui è rappresentata la mente di Soul, ricordante la serie "Twin Peaks". E la storia di Crona... se questo non ti fa sentire le fitte al cuore, non so proprio come spiegarmelo.
I primi dieci episodi non seguono proprio una trama e sono usati perlopiù come introduzioni ai personaggi, ma, una volta che la trama comincia in pieno, ti porta su un viaggio totalmente esplosivo. Purtroppo alcuni punti della trama si perdono durante il corso della serie, probabilmente a causa del completamento dell'anime prima del manga.
I personaggi sono il punto forte della serie, non solo la loro eccentricità, ma anche il modo intrigante in cui vengono esplorate le loro menti, usando incantesimi e poteri per mostrare visivamente il loro stato psicologico; mi è piaciuto soprattutto il modo in cui è rappresentata la mente di Soul, ricordante la serie "Twin Peaks". E la storia di Crona... se questo non ti fa sentire le fitte al cuore, non so proprio come spiegarmelo.
La visione di "Soul Eater", sulla cui trama non è il caso di aggiungere altro perché già trattata, si è rivelata difficile, tanto che lo ho persino ‘droppato’ per un paio d’anni. La storia si rivelava troppo particolare e fuori dagli schemi e, appena conclusa, mi ha lasciato con un gran senso di delusione e l’incapacità di capire cosa avessi visto veramente. Solo dopo un po' ho capito come, solo accettando l’originalità della serie, la si possa apprezzare.
La serie, infatti, è caratterizzata da un difficile equilibrio. All’apparenza è uno shonen, ma molti elementi tipici di questo tipo di storie vengono rimasterizzati. Non abbiamo un protagonista, dato che tutti hanno il loro peso e Soul non è certo il migliore o il più forte: il titolo, perciò, avrebbe potuto essere... qualsiasi titolo. La coralità portata al massimo può essere interessante, ma anche spiazzante. La psicologia, poi, ha un ruolo particolare, in quanto la crescita dei protagonisti è sì importante, ma anche la non crescita, rappresentata da nevrosi e quant’altro che tormenterà sempre i nostri, avrà, paradossalmente, un’importanza pari alla crescita stessa.
Dieci e lode al doppiaggio italiano, che descrive alla perfezione le anime di tutti. In primis del dio Shinigami, che sa essere esilarante qualsiasi cosa dica, o del professor Frankestein, così preparato, così insegnante, così affidabile. Maka mi è sembrata un ottimo personaggio, davvero a tutto tondo, pur non essendo certo il protagonista fortissimo o che tale deve divenire, cui gli shonen ci hanno abituato. L’umorismo, poi, è davvero impagabile, dato che le gag saranno impossibili da contare, pur non essendo in presenza di una serie davvero umoristica.
Anche la scena finale dell’eliminazione del Kishin in una maniera così poco ortodossa si rivela, a mio avviso, fondata, in quanto va vista in maniera metaforica: un nemico che ha la propria forza nel terrore che incute può e deve essere sconfitto con amore e coraggio. Anche questo è il messaggio della serie: dato che la follia e il lato oscuro sono in tutti noi, ci vuole il lato chiaro per poterli fermare. Il famoso dubbio di “Guerre stellari” in base a cui, forse, è il lato oscuro che va seguito viene quindi ribaltato. Anche il problema di aver avuto, nell’ultimo terzo della serie, la storia scritta dallo studio Bones, poiché il manga originale è stato superato, si rivela un problema risolto, poiché, a mio avviso, la storia, pur nel suo umorismo, rimane buona così. Il mio personaggio preferito, però, rimane il mitico cugino di Enrico la Talpa, ovvero Excalibur. Avrei preferito che avesse goduto di più scena, al pari della gatta Merle.
La grafica e la regia dello studio Bones sono all’altezza delle aspettative, ottime le sigle.
In definitiva, “Soul Eater” è un anime spiazzante ma comunque validissimo e, grazie alle molte risate e all’originale esperimento di fondere molti stili in precario equilibrio, un otto lo posso dare.
La serie, infatti, è caratterizzata da un difficile equilibrio. All’apparenza è uno shonen, ma molti elementi tipici di questo tipo di storie vengono rimasterizzati. Non abbiamo un protagonista, dato che tutti hanno il loro peso e Soul non è certo il migliore o il più forte: il titolo, perciò, avrebbe potuto essere... qualsiasi titolo. La coralità portata al massimo può essere interessante, ma anche spiazzante. La psicologia, poi, ha un ruolo particolare, in quanto la crescita dei protagonisti è sì importante, ma anche la non crescita, rappresentata da nevrosi e quant’altro che tormenterà sempre i nostri, avrà, paradossalmente, un’importanza pari alla crescita stessa.
Dieci e lode al doppiaggio italiano, che descrive alla perfezione le anime di tutti. In primis del dio Shinigami, che sa essere esilarante qualsiasi cosa dica, o del professor Frankestein, così preparato, così insegnante, così affidabile. Maka mi è sembrata un ottimo personaggio, davvero a tutto tondo, pur non essendo certo il protagonista fortissimo o che tale deve divenire, cui gli shonen ci hanno abituato. L’umorismo, poi, è davvero impagabile, dato che le gag saranno impossibili da contare, pur non essendo in presenza di una serie davvero umoristica.
Anche la scena finale dell’eliminazione del Kishin in una maniera così poco ortodossa si rivela, a mio avviso, fondata, in quanto va vista in maniera metaforica: un nemico che ha la propria forza nel terrore che incute può e deve essere sconfitto con amore e coraggio. Anche questo è il messaggio della serie: dato che la follia e il lato oscuro sono in tutti noi, ci vuole il lato chiaro per poterli fermare. Il famoso dubbio di “Guerre stellari” in base a cui, forse, è il lato oscuro che va seguito viene quindi ribaltato. Anche il problema di aver avuto, nell’ultimo terzo della serie, la storia scritta dallo studio Bones, poiché il manga originale è stato superato, si rivela un problema risolto, poiché, a mio avviso, la storia, pur nel suo umorismo, rimane buona così. Il mio personaggio preferito, però, rimane il mitico cugino di Enrico la Talpa, ovvero Excalibur. Avrei preferito che avesse goduto di più scena, al pari della gatta Merle.
La grafica e la regia dello studio Bones sono all’altezza delle aspettative, ottime le sigle.
In definitiva, “Soul Eater” è un anime spiazzante ma comunque validissimo e, grazie alle molte risate e all’originale esperimento di fondere molti stili in precario equilibrio, un otto lo posso dare.
Parto dicendo che non mi aspettavo nulla, pensavo fosse il tipico shonen molto leggero, e alla fine questo in parte è stato confermato, perché è un anime molto leggero e certi crismi sono quelli del tipico shonen, ma in parte se ne distacca. La narrazione è corale, non c'è un vero e proprio unico protagonista indiscusso, e credo che la forza di questo anime sia proprio nei suoi personaggi, che all'inizio possono sembrare delle macchiette, ma, entrati nella loro mentalità, sono così assurdi che ti fanno scompisciare dal ridere, e passa l'idea dell'autore di cercare di prendere in giro portando all'estremo le caratteristiche dei tipici comprimari di uno shonen. È sia uno shonen che rispetta tutti i crismi del genere sia allo stesso tempo una parodia dello stesso.
Comunque, il voto rimane sul discreto, perché la fine non mi ha entusiasmato, troppo prototipica.
E perché in generale c'è così tanta bella roba che di più non si può dare, ma comunque è un prodotto molto godibile che ti farà sorridere molto, con vari combattimenti, personaggi spassosi e un minimo di emotività.
Il mio personaggio preferito è Crona, e penso che il momento più toccante sia proprio il suo processo di crescita e il rapporto che instaurerà coi ragazzi e in particolare con Maka.
Se riuscite a superare i primi episodi, dove anche io stavo per 'dropparlo', sono sicuro che troverete un buon prodotto che vi terrà facilmente compagnia.
Ovviamente, non aspettatevi un capolavoro o chissà che profondità o introspezione psicologica.
Comunque, il voto rimane sul discreto, perché la fine non mi ha entusiasmato, troppo prototipica.
E perché in generale c'è così tanta bella roba che di più non si può dare, ma comunque è un prodotto molto godibile che ti farà sorridere molto, con vari combattimenti, personaggi spassosi e un minimo di emotività.
Il mio personaggio preferito è Crona, e penso che il momento più toccante sia proprio il suo processo di crescita e il rapporto che instaurerà coi ragazzi e in particolare con Maka.
Se riuscite a superare i primi episodi, dove anche io stavo per 'dropparlo', sono sicuro che troverete un buon prodotto che vi terrà facilmente compagnia.
Ovviamente, non aspettatevi un capolavoro o chissà che profondità o introspezione psicologica.
"Soul Eater" è un manga del 2003, che successivamente, nel 2008, riceverà una versione animata dallo Studio Bones. È in qualche maniera una serie piuttosto strampalata, con personaggi strampalati, e così vale anche per il comparto tecnico. Ha ottenuto tantissimo successo in molte parti del mondo, devo dire. Inutile dire che il successo ottenuto è forse un po' troppo rispetto a ciò che si merita, e adesso analizzerò punto per punto i suoi difetti ma anche i suoi pregi.
Devo dire che il punto di forza non è la storia, quanto i personaggi.
Sì, partiamo proprio dai pregi di questo anime: devo dire che mi ha intrigato soprattutto per i personaggi, che sono molto, ma molto strani. Personaggi molto (anzi, troppo) folli. I personaggi sono interessanti, in quanto non solo sono riusciti a colpirmi, ma a volte anche a farmi sorridere.
Devo dire che, se avessero basato l'intera storia su queste gag, sarebbe stato molto più interessante, perché sicuramente "Soul Eater" aveva le potenzialità per essere un gag-manga davvero ottimo. Invece hanno optato per sviluppare le relazioni tra i personaggi, e questo, se fatto male (come giustamente è stato fatto in "Soul Eater"), non riesce ad appassionare lo spettatore.
Tra manga e anime ci sono differenze abnormi: addirittura, dalla metà della serie in poi, nell'anime iniziano a inventarsi le cose, perché non avevano più materiale su cui lavorare, perché, anche se il manga è del 2003, è stato comunque concluso nell'agosto del 2013. Devo dire che questi personaggi (anche dopo) riuscivano lo stesso a intrigarmi, per questo ho continuato la visione e non l'ho 'droppato', anzi, l'ho seguito anche con interesse, e cercavo proprio quelle gag che riuscivano ad appassionarmi.
Purtroppo, il fatto di aver inserito quasi a forza lo sviluppo sentimentale tra i personaggi ha ridotto la possibilità di avere un anime abbastanza decente. Siamo passati praticamente da un comedy-action a un action puro... okay, non è stata una bell'idea, secondo me. Proprio no. Mi è dispiaciuto perché comunque lo sviluppo dei rapporti tra Maka e Soul sì che era interessante, però non in un contesto che parte completamente da un comedy. Mi è sembrata quasi fuori contesto questa cosa, ecco.
Ma non solo. Tutti i personaggi non subiscono delle vere e proprie evoluzioni.
Okay, il fatto che fossero interessanti nessuno lo mette in dubbio, ma (proprio nell'anime stesso) sono tutti completamente statici, e questo rende ancora più impossibile lo sviluppo sentimentale; non ti permette proprio di assaporarlo.
Una cosa però interessante sono, diciamo, i singoli personaggi, e come procedono durante le varie situazioni.
Devo dire che il mio personaggio preferito rimarrà Death The Kidd, perché comunque riesce ad essere sempre sé stesso in tutte le situazioni ed è forse l'unico che riesce ad avere una piccola (piccolissima) evoluzione. Gli altri li ho trovati piuttosto statici, ho trovato anche gli eventi abbastanza banali certe volte.
Però, ripeto: non è che non mi è piaciuto, anzi l'ho visto anche con abbastanza piacere, ma, boh, decente forse? Un anime che lo guardi e non ti lascia niente.
E, nonostante parli di follia, io mi sarei aspettata (visto che era passato dalla parte comedy ad action un po' più "serio") che lasciasse un messaggio. Visto che si parla tanto di follia, speravo che si parlasse di follia nel senso della gente pazza, non nel senso "patologico", ma nel senso che la gente non riesce a capire ciò che è giusto o ciò che è sbagliato.
Sembra comunque che ci siano questi temi, ma in quest'anime (scusate, fan di "Soul Eater") hanno quasi un'aria di pretenziosità; sono lasciati lì, buttati, non vengono assolutamente sviluppati, messi lì come a dire: "Guarda, sono un anime maturo che tratta di cose serie".
Davvero un peccato. "Soul Eater" poteva veramente essere un ottimo prodotto, a livello tematico e narrativo. Tutto rovinato, perché hanno comunque deciso di mettere una storia che, ragazzi... capisco che loro non avevano materiale, perché effettivamente è vero, ma perché inventarsi un finale con la forza dell'amicizia!? Cioè, che cosa significa "la forza dell'amicizia"? Battono un mostro che non riescono a battere per quaranta episodi con la forza dell'amicizia? Ma che è? Cioè, no. Non ci siamo assolutamente.
L'anime è sicuramente un prodotto molto scarso; comunque, ripeto: può piacere, può appassionare, anche io mi sono divertita anche dopo l'episodio 25/26, sa sicuramente intrattenere. Però, a livello di storia? Non ci siamo. A livello di evoluzione dei personaggi? Neanche.
L'unica cosa che salva il tutto è il chara design, oppure come sono caratterizzati staticamente i personaggi: cioè, ad esempio, quel personaggio è così, e così rimane per tenta episodi, ma comunque è fatto bene in quel modo; sono sicuramente dei personaggi interessanti e anche in parte originali.
Insomma, tirando le somme, "Soul Eater" è un anime ottimo fino al venticinquesimo episodio, poi però la cosa sembra perdersi nel nulla (il motivo principale è la mancanza di materiale), aggiungendo cose serie alle serie (mi si perdoni il gioco di parole) che la rovinano solamente; le relazioni non sono credibili, dato che i personaggi non si evolvono. Un punto di forza però, è sicuramente la loro caratterizzazione, sono dei personaggi sicuramente interessanti.
Passiamo ad argomenti più tecnici.
Va beh, ci sono dei punti dove l'animazione è buona (i primi episodi, oppure verso la fine), però in generale sono animazioni nella media, certe volte ci sono tante sbavature, nella distanza sono rappresentati male.
Il disegno è forse originale, rispecchia un po' il clima di "Soul Eater", e a mio parere è davvero azzeccato. La regia, invece, non è incisiva per niente, è una regia molto banale e semplice, mi domando che cosa stesse pensando lo Studio Bones quando ha fatto questo anime.
Le colonne sonore in compenso sono buone, la mia preferita è sicuramente la seconda, che era l'unica cosa che mi aveva illusa che avrebbero ben discusso di questioni come l'amore e la follia, ma purtroppo, come già detto in precedenza, è solo uno specchietto atto a rendere una storia (già piena di difetti di per sé) abbastanza pretenziosa, infatti passa tutto in secondo piano.
Peccato, davvero. Mi era comunque piaciuta la premessa di "Soul Eater" (e anche lo stile di disegno alquanto bizzarro), ho avuto tantissime aspettative e speranze per un buono, anzi, ottimo, sviluppo. Questo è complessivamente "Soul Eater", uno degli anime più sopravvalutati (se non il più sopravvalutato) del 2008, che si prende un 5/10 che mi dispiace, comunque, dare.
Devo dire che il punto di forza non è la storia, quanto i personaggi.
Sì, partiamo proprio dai pregi di questo anime: devo dire che mi ha intrigato soprattutto per i personaggi, che sono molto, ma molto strani. Personaggi molto (anzi, troppo) folli. I personaggi sono interessanti, in quanto non solo sono riusciti a colpirmi, ma a volte anche a farmi sorridere.
Devo dire che, se avessero basato l'intera storia su queste gag, sarebbe stato molto più interessante, perché sicuramente "Soul Eater" aveva le potenzialità per essere un gag-manga davvero ottimo. Invece hanno optato per sviluppare le relazioni tra i personaggi, e questo, se fatto male (come giustamente è stato fatto in "Soul Eater"), non riesce ad appassionare lo spettatore.
Tra manga e anime ci sono differenze abnormi: addirittura, dalla metà della serie in poi, nell'anime iniziano a inventarsi le cose, perché non avevano più materiale su cui lavorare, perché, anche se il manga è del 2003, è stato comunque concluso nell'agosto del 2013. Devo dire che questi personaggi (anche dopo) riuscivano lo stesso a intrigarmi, per questo ho continuato la visione e non l'ho 'droppato', anzi, l'ho seguito anche con interesse, e cercavo proprio quelle gag che riuscivano ad appassionarmi.
Purtroppo, il fatto di aver inserito quasi a forza lo sviluppo sentimentale tra i personaggi ha ridotto la possibilità di avere un anime abbastanza decente. Siamo passati praticamente da un comedy-action a un action puro... okay, non è stata una bell'idea, secondo me. Proprio no. Mi è dispiaciuto perché comunque lo sviluppo dei rapporti tra Maka e Soul sì che era interessante, però non in un contesto che parte completamente da un comedy. Mi è sembrata quasi fuori contesto questa cosa, ecco.
Ma non solo. Tutti i personaggi non subiscono delle vere e proprie evoluzioni.
Okay, il fatto che fossero interessanti nessuno lo mette in dubbio, ma (proprio nell'anime stesso) sono tutti completamente statici, e questo rende ancora più impossibile lo sviluppo sentimentale; non ti permette proprio di assaporarlo.
Una cosa però interessante sono, diciamo, i singoli personaggi, e come procedono durante le varie situazioni.
Devo dire che il mio personaggio preferito rimarrà Death The Kidd, perché comunque riesce ad essere sempre sé stesso in tutte le situazioni ed è forse l'unico che riesce ad avere una piccola (piccolissima) evoluzione. Gli altri li ho trovati piuttosto statici, ho trovato anche gli eventi abbastanza banali certe volte.
Però, ripeto: non è che non mi è piaciuto, anzi l'ho visto anche con abbastanza piacere, ma, boh, decente forse? Un anime che lo guardi e non ti lascia niente.
E, nonostante parli di follia, io mi sarei aspettata (visto che era passato dalla parte comedy ad action un po' più "serio") che lasciasse un messaggio. Visto che si parla tanto di follia, speravo che si parlasse di follia nel senso della gente pazza, non nel senso "patologico", ma nel senso che la gente non riesce a capire ciò che è giusto o ciò che è sbagliato.
Sembra comunque che ci siano questi temi, ma in quest'anime (scusate, fan di "Soul Eater") hanno quasi un'aria di pretenziosità; sono lasciati lì, buttati, non vengono assolutamente sviluppati, messi lì come a dire: "Guarda, sono un anime maturo che tratta di cose serie".
Davvero un peccato. "Soul Eater" poteva veramente essere un ottimo prodotto, a livello tematico e narrativo. Tutto rovinato, perché hanno comunque deciso di mettere una storia che, ragazzi... capisco che loro non avevano materiale, perché effettivamente è vero, ma perché inventarsi un finale con la forza dell'amicizia!? Cioè, che cosa significa "la forza dell'amicizia"? Battono un mostro che non riescono a battere per quaranta episodi con la forza dell'amicizia? Ma che è? Cioè, no. Non ci siamo assolutamente.
L'anime è sicuramente un prodotto molto scarso; comunque, ripeto: può piacere, può appassionare, anche io mi sono divertita anche dopo l'episodio 25/26, sa sicuramente intrattenere. Però, a livello di storia? Non ci siamo. A livello di evoluzione dei personaggi? Neanche.
L'unica cosa che salva il tutto è il chara design, oppure come sono caratterizzati staticamente i personaggi: cioè, ad esempio, quel personaggio è così, e così rimane per tenta episodi, ma comunque è fatto bene in quel modo; sono sicuramente dei personaggi interessanti e anche in parte originali.
Insomma, tirando le somme, "Soul Eater" è un anime ottimo fino al venticinquesimo episodio, poi però la cosa sembra perdersi nel nulla (il motivo principale è la mancanza di materiale), aggiungendo cose serie alle serie (mi si perdoni il gioco di parole) che la rovinano solamente; le relazioni non sono credibili, dato che i personaggi non si evolvono. Un punto di forza però, è sicuramente la loro caratterizzazione, sono dei personaggi sicuramente interessanti.
Passiamo ad argomenti più tecnici.
Va beh, ci sono dei punti dove l'animazione è buona (i primi episodi, oppure verso la fine), però in generale sono animazioni nella media, certe volte ci sono tante sbavature, nella distanza sono rappresentati male.
Il disegno è forse originale, rispecchia un po' il clima di "Soul Eater", e a mio parere è davvero azzeccato. La regia, invece, non è incisiva per niente, è una regia molto banale e semplice, mi domando che cosa stesse pensando lo Studio Bones quando ha fatto questo anime.
Le colonne sonore in compenso sono buone, la mia preferita è sicuramente la seconda, che era l'unica cosa che mi aveva illusa che avrebbero ben discusso di questioni come l'amore e la follia, ma purtroppo, come già detto in precedenza, è solo uno specchietto atto a rendere una storia (già piena di difetti di per sé) abbastanza pretenziosa, infatti passa tutto in secondo piano.
Peccato, davvero. Mi era comunque piaciuta la premessa di "Soul Eater" (e anche lo stile di disegno alquanto bizzarro), ho avuto tantissime aspettative e speranze per un buono, anzi, ottimo, sviluppo. Questo è complessivamente "Soul Eater", uno degli anime più sopravvalutati (se non il più sopravvalutato) del 2008, che si prende un 5/10 che mi dispiace, comunque, dare.
Da quando mi sono avvicinato seriamente all’animazione giapponese, ho sempre sentito parlare bene di questo anime, e così nell’ultimo periodo sono riuscito a recuperarlo. Diciamo che in questa recensione descriverò cosa ho provato e vissuto durante questo viaggio nel mondo di “Soul Eater”, descrivendo i vari punti e le mie opinioni, cercando di essere il meno “spoileroso” possibile.
Partiamo con i personaggi, e credo sia giusto dire che sono stati trattati con il giusto impegno e senza fretta (come a volte può capitare): penso che sia impossibile non affezionarsi a personaggi così dettagliati sia fisicamente che caratterialmente, diciamo che è una di quelle storie che ti fa vedere i personaggi principali come tuoi compagni d’avventura, cosa secondo me non scontata e anzi un grande punto di forza. Non andrò nel dettaglio, ma penso che chiunque possa affezionarsi a questa serie, e uno dei motivi principali sono sicuramente loro.
La trama… che dire senza spoiler? Beh, che, come scopriamo dal primo episodio, sarà un viaggio che punterà a far evolvere i protagonisti, mettendoli alla prova sempre più duramente, e che porterà ad avvicinarli sempre più; avremo molti colpi di scena e un segreto che ci porteremo avanti e che alla fine ci sarà svelato, portando forse a svolte inaspettate e interessanti. Indubbiamente dai primi episodi nasce solo curiosità di capire come questa storia si evolve e di come cambieranno i protagonisti, e non si può dire che tra azione e emozioni la comicità manchi, anzi questa visione l’ho apprezzata soprattutto per la sua comicità, che riesce a farti affezionare ancora di più a questo mondo.
Infine posso esprimermi un po’ sulla colonna sonora che, anche se non da buttare, in pochissimi casi mi ha trasmesso qualcosa in più. Posso dire che in alcune situazioni sia stata azzeccata, ma che non mi ha trasmesso niente di particolare, se non una visione normale e non banale.
Che dire infine? Se devo dare un voto complessivo, posso arrivare a un 7.5: non posso dire che sia un capolavoro come serie, ma nemmeno il contrario, mi ha catturato e tenuto compagnia volentieri per un periodo, e questo per me vuol già dire tanto, perché altrimenti non lo avrei concluso. Detto questo, è un anime che consiglierei a una qualsiasi persona che voglia pian piano avvicinarsi all'animazione, visto che lo trovo un bell’anime e non troppo complicato.
Partiamo con i personaggi, e credo sia giusto dire che sono stati trattati con il giusto impegno e senza fretta (come a volte può capitare): penso che sia impossibile non affezionarsi a personaggi così dettagliati sia fisicamente che caratterialmente, diciamo che è una di quelle storie che ti fa vedere i personaggi principali come tuoi compagni d’avventura, cosa secondo me non scontata e anzi un grande punto di forza. Non andrò nel dettaglio, ma penso che chiunque possa affezionarsi a questa serie, e uno dei motivi principali sono sicuramente loro.
La trama… che dire senza spoiler? Beh, che, come scopriamo dal primo episodio, sarà un viaggio che punterà a far evolvere i protagonisti, mettendoli alla prova sempre più duramente, e che porterà ad avvicinarli sempre più; avremo molti colpi di scena e un segreto che ci porteremo avanti e che alla fine ci sarà svelato, portando forse a svolte inaspettate e interessanti. Indubbiamente dai primi episodi nasce solo curiosità di capire come questa storia si evolve e di come cambieranno i protagonisti, e non si può dire che tra azione e emozioni la comicità manchi, anzi questa visione l’ho apprezzata soprattutto per la sua comicità, che riesce a farti affezionare ancora di più a questo mondo.
Infine posso esprimermi un po’ sulla colonna sonora che, anche se non da buttare, in pochissimi casi mi ha trasmesso qualcosa in più. Posso dire che in alcune situazioni sia stata azzeccata, ma che non mi ha trasmesso niente di particolare, se non una visione normale e non banale.
Che dire infine? Se devo dare un voto complessivo, posso arrivare a un 7.5: non posso dire che sia un capolavoro come serie, ma nemmeno il contrario, mi ha catturato e tenuto compagnia volentieri per un periodo, e questo per me vuol già dire tanto, perché altrimenti non lo avrei concluso. Detto questo, è un anime che consiglierei a una qualsiasi persona che voglia pian piano avvicinarsi all'animazione, visto che lo trovo un bell’anime e non troppo complicato.
Premetto che ho visto l'anime doppiato in lingua italiana e posso dire che Il doppiaggio italiano è ottimo, ogni voce rispecchia i personaggi alla perfezione.
Trama: la trama ruota attorno agli studenti della Shibusen, una scuola per i maestri d'armi e le loro armi che possono assumere sembianza umana. La scuola è stata creata dal Dio della Morte con lo scopo di mantenere la pace nel mondo e impedire che sorga un nuovo kishin, un Dio della morte che porterebbe il caos e la follia nel pianeta. Gli studenti quindi, per impedire la sua rinascita, raccolgono le uova di kishin, cioè le anime umane malvagie, facendole mangiare alle loro armi. Assorbite novantanove anime più l'anima di una strega, l'arma diventa una falce della morte che potrà essere usata da Shinigami (il preside della scuola, nonché Dio della morte). Gli studenti principali su cui si focalizza l'anime sono tre: Maka Albarn, Black Star e Death the Kid (figlio di Shinigami), con le loro rispettive armi, Soul Eater, Tsubaki Nakatsukasa, Liz e Patty Thompson.
Disegni: per quanto riguarda i disegni, nulla da dire. Lo stile inconfondibile di Atsushi Ohkubo (autore del manga) grazia gli occhi ad ogni episodio, che non perde mai di qualità sotto questo punto di vista.
Musica: la colonna sonora dell'anime è eccezionale, uno dei suoi massimi punti di forza. Le opening (due) e le ending (quattro) sono bellissime e messe a pennello per ogni tratto della trama.
L'unica cosa è che mi dispiace per il finale. Non è per niente convincente e per niente in linea e all'altezza del resto della storia. Andrò sicuramente a leggere il manga per scoprire il finale di Ohkubo.
Trama: la trama ruota attorno agli studenti della Shibusen, una scuola per i maestri d'armi e le loro armi che possono assumere sembianza umana. La scuola è stata creata dal Dio della Morte con lo scopo di mantenere la pace nel mondo e impedire che sorga un nuovo kishin, un Dio della morte che porterebbe il caos e la follia nel pianeta. Gli studenti quindi, per impedire la sua rinascita, raccolgono le uova di kishin, cioè le anime umane malvagie, facendole mangiare alle loro armi. Assorbite novantanove anime più l'anima di una strega, l'arma diventa una falce della morte che potrà essere usata da Shinigami (il preside della scuola, nonché Dio della morte). Gli studenti principali su cui si focalizza l'anime sono tre: Maka Albarn, Black Star e Death the Kid (figlio di Shinigami), con le loro rispettive armi, Soul Eater, Tsubaki Nakatsukasa, Liz e Patty Thompson.
Disegni: per quanto riguarda i disegni, nulla da dire. Lo stile inconfondibile di Atsushi Ohkubo (autore del manga) grazia gli occhi ad ogni episodio, che non perde mai di qualità sotto questo punto di vista.
Musica: la colonna sonora dell'anime è eccezionale, uno dei suoi massimi punti di forza. Le opening (due) e le ending (quattro) sono bellissime e messe a pennello per ogni tratto della trama.
L'unica cosa è che mi dispiace per il finale. Non è per niente convincente e per niente in linea e all'altezza del resto della storia. Andrò sicuramente a leggere il manga per scoprire il finale di Ohkubo.
Ho sentito tante cose riguardo quest'anime, più pareri negativi che positivi, ad esempio che è per bambini e non regge il confronto con "Bleach", ma inizio col dire che non va assolutamente paragonato a "Bleach" o qualsiasi altro anime di simile genere, perché ogni anime ha la sua storia, ha un suo scopo, e "Soul Eater" non è da meno.
Il mondo di "Soul Eater" si concentra sugli Shinigami e le loro armi umane, che danno la caccia a demoni e streghe con lo scopo di mantenere la pace nel mondo. Esiste una scuola per maestri d'armi e le loro armi umane, buki, situata in una grande città, Death City, dove i giovani possono studiare e allenarsi per diventare più forti e uccidere demoni e streghe. L'obiettivo della scuola Shibusen è impedire la rinascita del Kishin, un meister che finisce col diventare imbattibile dopo aver ingerito un noto numero di anime umane, e il Sommo Shinigami presidia la città dalla scuola; le buki hanno lo scopo di ingerire novantanove anime di demoni più l'anima di una strega per diventare falci della morte e stare al fianco del Sommo Shinigami. I giovani ragazzi saranno messi alla prova dalla scuola, che li manderà molto spesso in giro per il mondo ad affrontare demoni, con lo scopo di mangiare le loro anime. I protagonisti sono una maestra della falce, Maka, e la sua buki versione falce, Soul, e hanno lo steso obiettivo di tutti i meister e buki, ma nel loro cammino faranno nuove amicizie e cattivi incontri.
La storia di "Soul Eater" è molto generica, non si concentra principalmente sulla coppia protagonista, ma lascia spazio a tutti quelli che hanno la loro possibilità di incidere nella storia. Smentendo le cattive recensioni, voglio dire cosa di positivo ha l'anime.
C'è molta azione e mai un momento di noia, perché lì dove non ci sono combattimenti ci pensano i giovani protagonisti a strapparvi un sorriso grazie al loro carisma. I personaggi sono molto studiati e utili nella storia, molto vivaci e con obiettivi prefissati; non ci sono favoritismi, per imparare e fare esperienza i ragazzi si troveranno molto spesso in brutte situazioni, ma grazie al lavoro di squadra sapranno come uscirne vivi. I misteri non mancano e il Sommo Shinigami ne sa una più del diavolo, però molte volte metterà in difficoltà la scuola e i suoi studenti.
Forse nella storia manca un po' di dramma vero e proprio, una vendetta o una morte significativa, ma l'autore ha preferito diffondere il panico con ben altri motivi che non vi elenco per possibili spoiler. Il nemico principale, ovvero il Kishin, me lo sarei aspettato più crudele e più in mostra, visto che il finale è molto breve, ma, parlando di finale, una frase spettacolare molto significativa mi è rimasta impressa: "Chi merita di elevarsi, deve elevarsi sin dove merita. Chi non ha saputo elevarsi, cade a terra sconfitto."
Questa frase del Kishin è molto significativa e, concentrandomi sul personaggio, c'è da dire che è il più complesso della serie: Ashura è l'incarnazione della paura, è una persona che ha paura di tutto. Lui pensa che l'immaginazione è la principale causa della paura della gente, immaginare ovvero non conoscere, quindi cercare di comprendere ciò che non si conosce e avere paura dell'ignoto; per questo motivo Ashura mira al potere assoluto, così da essere il più forte e non aver timore degli altri. Per lui la pace è un'illusione che la gente non comprende, come essere legati e non poter dare sfogo alla propria personalità, quindi Ashura dà libero sfogo alla propria follia, ovvero la paura. Ogni persona ha in sé una minima traccia di follia che viene generata dalla paura e, secondo Stein, un professore della Shibusen, la follia può essere debellata solo da un grande animo.
Concludendo, i disegni non saranno un granché, ma è uno stile particolare, forse da bambini, come dicono tutti, ma è comunque accettabile e non da disprezzare. Il comparto sonoro non è male, così come il doppiaggio, che forse poteva essere migliore.
"Soul Eater" è uno dei migliori prodotti in circolazione e non merita assolutamente di essere criticato all'apparenza, visto che dietro quest'anime si nasconde un grande e complesso senso di follia.
Il mondo di "Soul Eater" si concentra sugli Shinigami e le loro armi umane, che danno la caccia a demoni e streghe con lo scopo di mantenere la pace nel mondo. Esiste una scuola per maestri d'armi e le loro armi umane, buki, situata in una grande città, Death City, dove i giovani possono studiare e allenarsi per diventare più forti e uccidere demoni e streghe. L'obiettivo della scuola Shibusen è impedire la rinascita del Kishin, un meister che finisce col diventare imbattibile dopo aver ingerito un noto numero di anime umane, e il Sommo Shinigami presidia la città dalla scuola; le buki hanno lo scopo di ingerire novantanove anime di demoni più l'anima di una strega per diventare falci della morte e stare al fianco del Sommo Shinigami. I giovani ragazzi saranno messi alla prova dalla scuola, che li manderà molto spesso in giro per il mondo ad affrontare demoni, con lo scopo di mangiare le loro anime. I protagonisti sono una maestra della falce, Maka, e la sua buki versione falce, Soul, e hanno lo steso obiettivo di tutti i meister e buki, ma nel loro cammino faranno nuove amicizie e cattivi incontri.
La storia di "Soul Eater" è molto generica, non si concentra principalmente sulla coppia protagonista, ma lascia spazio a tutti quelli che hanno la loro possibilità di incidere nella storia. Smentendo le cattive recensioni, voglio dire cosa di positivo ha l'anime.
C'è molta azione e mai un momento di noia, perché lì dove non ci sono combattimenti ci pensano i giovani protagonisti a strapparvi un sorriso grazie al loro carisma. I personaggi sono molto studiati e utili nella storia, molto vivaci e con obiettivi prefissati; non ci sono favoritismi, per imparare e fare esperienza i ragazzi si troveranno molto spesso in brutte situazioni, ma grazie al lavoro di squadra sapranno come uscirne vivi. I misteri non mancano e il Sommo Shinigami ne sa una più del diavolo, però molte volte metterà in difficoltà la scuola e i suoi studenti.
Forse nella storia manca un po' di dramma vero e proprio, una vendetta o una morte significativa, ma l'autore ha preferito diffondere il panico con ben altri motivi che non vi elenco per possibili spoiler. Il nemico principale, ovvero il Kishin, me lo sarei aspettato più crudele e più in mostra, visto che il finale è molto breve, ma, parlando di finale, una frase spettacolare molto significativa mi è rimasta impressa: "Chi merita di elevarsi, deve elevarsi sin dove merita. Chi non ha saputo elevarsi, cade a terra sconfitto."
Questa frase del Kishin è molto significativa e, concentrandomi sul personaggio, c'è da dire che è il più complesso della serie: Ashura è l'incarnazione della paura, è una persona che ha paura di tutto. Lui pensa che l'immaginazione è la principale causa della paura della gente, immaginare ovvero non conoscere, quindi cercare di comprendere ciò che non si conosce e avere paura dell'ignoto; per questo motivo Ashura mira al potere assoluto, così da essere il più forte e non aver timore degli altri. Per lui la pace è un'illusione che la gente non comprende, come essere legati e non poter dare sfogo alla propria personalità, quindi Ashura dà libero sfogo alla propria follia, ovvero la paura. Ogni persona ha in sé una minima traccia di follia che viene generata dalla paura e, secondo Stein, un professore della Shibusen, la follia può essere debellata solo da un grande animo.
Concludendo, i disegni non saranno un granché, ma è uno stile particolare, forse da bambini, come dicono tutti, ma è comunque accettabile e non da disprezzare. Il comparto sonoro non è male, così come il doppiaggio, che forse poteva essere migliore.
"Soul Eater" è uno dei migliori prodotti in circolazione e non merita assolutamente di essere criticato all'apparenza, visto che dietro quest'anime si nasconde un grande e complesso senso di follia.
Fin da subito molto chiacchierato, "Soul Eater" è l'anime tratto dall'omonima serie manga di Atsushi Ohkubo.
La trama, abbastanza complessa, può essere brevemente riassunta in questo modo. In un mondo dove le Streghe mirano alla pura distruzione e dove un terrificante essere chiamato Kishin, nonché reincarnazione della follia estrema e in grado quindi di destabilizzare l'equilibrio mondiale al suo risveglio, è intrappolato in un luogo ai più sconosciuto, il dio della morte Shinigami-sama ha creato una particolare scuola, la Shibusen, per addestrare nuovi artigiani e le loro armi a diventare forti guerrieri in grado di mantenere la pace. Le particolarità iniziano subito. Le armi, infatti, altro non sono se non comuni esseri umani all'apparenza, in grado però di assumere le sembianze di varie armi, ognuna con la propria particolarità. Poiché da sole non possono fare molto, devono trovare un compagno, chiamato appunto artigiano, che faccia coppia con loro. Tra il ragazzo e la propria arma nascerà un legame indissolubile e, sincronizzando le loro anime, riusciranno a completarsi a vicenda formando un duo mortale. Le loro missioni sembrano inizialmente semplici: catturare novantanove anime (il cibo che consente alle armi di crescere e fortificarsi) di persone malvagie e, per centesima, l'anima di una strega. Solo in questo modo l'arma raggiungerà il massimo livello di potenza, diventando Death Schyte, e conseguendo il diritto di diventare un'arma di Shinigami-sama. Ovviamente, non solo la missione si rivelerà ben più ardua del previsto, ma nel giro di breve tempo nuovi personaggi e improvvisi colpi di scena sposteranno la trama a un piano più elevato, e ben presto i protagonisti si ritroveranno a lottare per la salvezza del mondo intero.
I personaggi principali sono svariati, e tutti molto particolari.
Vi è l'artigiana Maka, coscienziosa e amante dello studio, che fa coppia con la falce Soul, un giovane all'apparenza arrogante e presuntuoso.
C'è Black Star, un giovane assassino il cui ego è talmente elevato che lo porta ad autoproclamarsi più volte superiore a Dio, accompagnato dalla paziente e remissiva Tsubaki, ultima discendente di un'antica famiglia di armi e in grado di assumere varie sembianze.
Chiude il gruppo Kid, il figlio di Shinigami-sama, il quale, essendo in parte un dio, sarebbe il più potente e micidiale dei tre, ma è perennemente messo in ginocchio da una grave forma di disturbo ossessivo compulsivo che gli impedisce addirittura di muoversi se tutto non è perfettamente simmetrico. Le sue armi sono le due sorelle Liz e Patty Thompson, in grado di trasformarsi in due pistole del medesimo aspetto (quindi Kid può tranquillamente impugnarle), diverse però tra loro nel carattere e nell'aspetto quando hanno sembianze umane, e profondamente legate a lui per averle salvate da una vita sulla strada.
A loro si unirà ben presto una rosa di stupendi personaggi ottimamente caratterizzati, sia tra le linee dei buoni che tra quelle dei cattivi. Tra i primi, avranno un ruolo fondamentale il professor Stein, insegnante della Shibusen perennemente in lotta con la follia, nonché più forte studente uscito da quella scuola, Spirit, il padre maniaco e apprensivo di Maka in grado di tramutarsi in un'invincibile Death Schyte, Shinigami-sama e numerosi altri studenti e le loro armi. Tra i secondi, avranno di sicuro un ruolo di spicco la strega Medusa, una donna malvagia oltre ogni limite profondamente intenzionata a risvegliare il Kishin, suo figlio Chrona, un ragazzo spaventato e disturbato a causa dell'influenza maligna della madre con la spada Ragnarock, sua sorella Arachne con la quale non è in buoni rapporti, anch'essa determinata ad avere la sua fetta di gloria nella battaglia, la streghetta Eruka, costretta ad eseguire gli ordini di Medusa, e l'immortale Free, anch'egli seguace della malefica donna al quale è riconoscente per avergli donato una nuova vita facendolo uscire di prigione. Non meno importante è proprio Asura, il Kishin. Ex combattente al fianco di Shinigami-sama, divorato da una paura incontenibile che si impadroniva sempre più della sua mente, è finito presto sulla strada della perdizione uccidendo ogni essere che aveva la sfortuna di imbattersi sulla sua strada, fino a diventare la personificazione della follia in persona, in grado di rendere folle chiunque venisse a contatto con lui.
E qua, ha inizio per me la parte più interessante di "Soul Eater", ovvero la rappresentazione della follia. Oserei quasi dire che è proprio questo sentimento il vero protagonista.
Nel mondo di "Soul Eater", la follia assume un connotato particolare, discostandosi profondamente da ogni malattia psichiatrica esistente. In questo universo, la follia alberga in ogni protagonista, può essere risvegliata quasi all'improvviso, anche per scelta. Follia diventa sinonimo di abbandono di ogni paura, del raggiungimento di uno stato mentale che rasenta l'invincibilità, perché abbandonato ogni raziocinio, logica, morale e pudore, nessun gesto diventa impossibile da compiere, e la lista di cose possibili da fare aumenta a dismisura. Ma c'è un prezzo da pagare per tutto questo potere. La follia entra nel sangue, va in circolo velocemente, prende possesso della mente e uscirne, una volta entrati, è sempre più complesso, così come, in realtà, si rivelerà assai complessa la mentalità del Kishin Asura.
Ed ecco quindi i nostri personaggi, ragazzi come noi, con gioie, timori, paure, voglia di vivere la propria vita, crescere nella mente e nel corpo nel corso della serie, evolversi, potenziarsi... e trovandosi puntualmente davanti a quella sfida estrema rappresentata dalla follia.
Mi rendo conto che questa mia recensione potrà risultare un po' atipica. Tuttavia, dopo aver letto attentamente il manga e visionato l'anime, soffermandomi e riguardando (o rileggendo) le parti principali, sono giunta alla conclusione di quanto sia proprio la follia a subentrare nella storia di ogni personaggio, di come buoni e cattivi si rapportino con essa e come la sua influenza sia fondamentale nelle decisioni che prenderanno. Ecco perché "Soul Eater" non è un semplice anime dove a manipolare l'attenzione sono le scene di combattimento o le gag, ma una storia con un tema di base molto interessante e sviluppato in modo davvero particolare. Uno stato mentale la cui influenza metterà in ginocchio parecchi personaggi, presenza a volte oscura e silenziosa, ma onnipresente e pronta a colpire anche quando meno ce lo si aspetta.
Altri pregi di questo anime sono i combattimenti, a parer mio molto dinamici, coinvolgenti con i vari stili di combattimento, in continua evoluzione e che nulla tolgono al manga, anzi!
Il character design dei personaggi è decisamente fuori dal comune e forse a molti potrà non piacere. Io lo trovo fantastico e azzeccatissimo.
Stupenda è inoltre la colonna sonora, che ci presenta una serie di opening ed ending di alto livello (tuttora presenti nel mio i-Pod).
Unico neo, purtroppo, è rappresentato dal finale. Raramente ho visto in un anime un finale così frettoloso e, onestamente, del tutto ridicolo. Tutto questo ovviamente è dovuto al fatto che al momento della fine della realizzazione dell'anime il manga originale era ben lontano dalla conclusione. Molti personaggi hanno preso nell'anime quindi strade completamente diverse e il finale è stato proprio un insulto.
Ho sperato a lungo che, al termine del manga, venisse realizzato almeno un episodio speciale in grado di rendere onore a "Soul Eater", ma purtroppo non sono ancora stata accontentata.
Invito quindi gli amanti del genere a gustarsi questo anime, apprezzandone sia i combattimenti e le scene d'azione, che le evoluzioni psicologiche dei personaggi e i vari temi affrontati... e consiglio vivamente la lettura del manga a tutti coloro che sono giunti fino all'ultimo episodio, per scoprire cosa sia successo veramente ai nostri protagonisti.
La trama, abbastanza complessa, può essere brevemente riassunta in questo modo. In un mondo dove le Streghe mirano alla pura distruzione e dove un terrificante essere chiamato Kishin, nonché reincarnazione della follia estrema e in grado quindi di destabilizzare l'equilibrio mondiale al suo risveglio, è intrappolato in un luogo ai più sconosciuto, il dio della morte Shinigami-sama ha creato una particolare scuola, la Shibusen, per addestrare nuovi artigiani e le loro armi a diventare forti guerrieri in grado di mantenere la pace. Le particolarità iniziano subito. Le armi, infatti, altro non sono se non comuni esseri umani all'apparenza, in grado però di assumere le sembianze di varie armi, ognuna con la propria particolarità. Poiché da sole non possono fare molto, devono trovare un compagno, chiamato appunto artigiano, che faccia coppia con loro. Tra il ragazzo e la propria arma nascerà un legame indissolubile e, sincronizzando le loro anime, riusciranno a completarsi a vicenda formando un duo mortale. Le loro missioni sembrano inizialmente semplici: catturare novantanove anime (il cibo che consente alle armi di crescere e fortificarsi) di persone malvagie e, per centesima, l'anima di una strega. Solo in questo modo l'arma raggiungerà il massimo livello di potenza, diventando Death Schyte, e conseguendo il diritto di diventare un'arma di Shinigami-sama. Ovviamente, non solo la missione si rivelerà ben più ardua del previsto, ma nel giro di breve tempo nuovi personaggi e improvvisi colpi di scena sposteranno la trama a un piano più elevato, e ben presto i protagonisti si ritroveranno a lottare per la salvezza del mondo intero.
I personaggi principali sono svariati, e tutti molto particolari.
Vi è l'artigiana Maka, coscienziosa e amante dello studio, che fa coppia con la falce Soul, un giovane all'apparenza arrogante e presuntuoso.
C'è Black Star, un giovane assassino il cui ego è talmente elevato che lo porta ad autoproclamarsi più volte superiore a Dio, accompagnato dalla paziente e remissiva Tsubaki, ultima discendente di un'antica famiglia di armi e in grado di assumere varie sembianze.
Chiude il gruppo Kid, il figlio di Shinigami-sama, il quale, essendo in parte un dio, sarebbe il più potente e micidiale dei tre, ma è perennemente messo in ginocchio da una grave forma di disturbo ossessivo compulsivo che gli impedisce addirittura di muoversi se tutto non è perfettamente simmetrico. Le sue armi sono le due sorelle Liz e Patty Thompson, in grado di trasformarsi in due pistole del medesimo aspetto (quindi Kid può tranquillamente impugnarle), diverse però tra loro nel carattere e nell'aspetto quando hanno sembianze umane, e profondamente legate a lui per averle salvate da una vita sulla strada.
A loro si unirà ben presto una rosa di stupendi personaggi ottimamente caratterizzati, sia tra le linee dei buoni che tra quelle dei cattivi. Tra i primi, avranno un ruolo fondamentale il professor Stein, insegnante della Shibusen perennemente in lotta con la follia, nonché più forte studente uscito da quella scuola, Spirit, il padre maniaco e apprensivo di Maka in grado di tramutarsi in un'invincibile Death Schyte, Shinigami-sama e numerosi altri studenti e le loro armi. Tra i secondi, avranno di sicuro un ruolo di spicco la strega Medusa, una donna malvagia oltre ogni limite profondamente intenzionata a risvegliare il Kishin, suo figlio Chrona, un ragazzo spaventato e disturbato a causa dell'influenza maligna della madre con la spada Ragnarock, sua sorella Arachne con la quale non è in buoni rapporti, anch'essa determinata ad avere la sua fetta di gloria nella battaglia, la streghetta Eruka, costretta ad eseguire gli ordini di Medusa, e l'immortale Free, anch'egli seguace della malefica donna al quale è riconoscente per avergli donato una nuova vita facendolo uscire di prigione. Non meno importante è proprio Asura, il Kishin. Ex combattente al fianco di Shinigami-sama, divorato da una paura incontenibile che si impadroniva sempre più della sua mente, è finito presto sulla strada della perdizione uccidendo ogni essere che aveva la sfortuna di imbattersi sulla sua strada, fino a diventare la personificazione della follia in persona, in grado di rendere folle chiunque venisse a contatto con lui.
E qua, ha inizio per me la parte più interessante di "Soul Eater", ovvero la rappresentazione della follia. Oserei quasi dire che è proprio questo sentimento il vero protagonista.
Nel mondo di "Soul Eater", la follia assume un connotato particolare, discostandosi profondamente da ogni malattia psichiatrica esistente. In questo universo, la follia alberga in ogni protagonista, può essere risvegliata quasi all'improvviso, anche per scelta. Follia diventa sinonimo di abbandono di ogni paura, del raggiungimento di uno stato mentale che rasenta l'invincibilità, perché abbandonato ogni raziocinio, logica, morale e pudore, nessun gesto diventa impossibile da compiere, e la lista di cose possibili da fare aumenta a dismisura. Ma c'è un prezzo da pagare per tutto questo potere. La follia entra nel sangue, va in circolo velocemente, prende possesso della mente e uscirne, una volta entrati, è sempre più complesso, così come, in realtà, si rivelerà assai complessa la mentalità del Kishin Asura.
Ed ecco quindi i nostri personaggi, ragazzi come noi, con gioie, timori, paure, voglia di vivere la propria vita, crescere nella mente e nel corpo nel corso della serie, evolversi, potenziarsi... e trovandosi puntualmente davanti a quella sfida estrema rappresentata dalla follia.
Mi rendo conto che questa mia recensione potrà risultare un po' atipica. Tuttavia, dopo aver letto attentamente il manga e visionato l'anime, soffermandomi e riguardando (o rileggendo) le parti principali, sono giunta alla conclusione di quanto sia proprio la follia a subentrare nella storia di ogni personaggio, di come buoni e cattivi si rapportino con essa e come la sua influenza sia fondamentale nelle decisioni che prenderanno. Ecco perché "Soul Eater" non è un semplice anime dove a manipolare l'attenzione sono le scene di combattimento o le gag, ma una storia con un tema di base molto interessante e sviluppato in modo davvero particolare. Uno stato mentale la cui influenza metterà in ginocchio parecchi personaggi, presenza a volte oscura e silenziosa, ma onnipresente e pronta a colpire anche quando meno ce lo si aspetta.
Altri pregi di questo anime sono i combattimenti, a parer mio molto dinamici, coinvolgenti con i vari stili di combattimento, in continua evoluzione e che nulla tolgono al manga, anzi!
Il character design dei personaggi è decisamente fuori dal comune e forse a molti potrà non piacere. Io lo trovo fantastico e azzeccatissimo.
Stupenda è inoltre la colonna sonora, che ci presenta una serie di opening ed ending di alto livello (tuttora presenti nel mio i-Pod).
Unico neo, purtroppo, è rappresentato dal finale. Raramente ho visto in un anime un finale così frettoloso e, onestamente, del tutto ridicolo. Tutto questo ovviamente è dovuto al fatto che al momento della fine della realizzazione dell'anime il manga originale era ben lontano dalla conclusione. Molti personaggi hanno preso nell'anime quindi strade completamente diverse e il finale è stato proprio un insulto.
Ho sperato a lungo che, al termine del manga, venisse realizzato almeno un episodio speciale in grado di rendere onore a "Soul Eater", ma purtroppo non sono ancora stata accontentata.
Invito quindi gli amanti del genere a gustarsi questo anime, apprezzandone sia i combattimenti e le scene d'azione, che le evoluzioni psicologiche dei personaggi e i vari temi affrontati... e consiglio vivamente la lettura del manga a tutti coloro che sono giunti fino all'ultimo episodio, per scoprire cosa sia successo veramente ai nostri protagonisti.
"Soul Eater" è un anime di cinquantuno episodi tratto dall'omonimo manga di Atsushi Ohkubo. La storia narra di un gruppo di studenti della Shibusen (scuola di addestramento per armi e mastri d'armi fondata dal dio della morte in persona con lo scopo di mantenere la pace nel mondo) che si ritrovano a dovere affrontare la rinascita del kishin, un essere che si è nutrito di anime umane innocenti e ha raggiunto uno stadio demoniaco; in passato un maestro d'armi chiamato Ashura si è trasformato in kishin facendo quasi sprofondare il mondo nel caos, ma venne poi sconfitto da Lord Shinigami e intrappolato in una sacca formata dalla sua stessa pelle, e ora è stato nuovamente liberato. Incaricati di catturarlo e di riportare la pace sono i maister Maka Albarn, Black Star e Death the Kid (figlio di Lord Shinigami), assistiti dalle loro rispettive armi, Soul Eater, Tsubaki Nakatsukasa, Liz e Patty Thompson, e dagli insegnanti stessi della Shibusen.
La trama è avvincente, ben strutturata e piena di colpi di scena, difficile interpretare il susseguirsi degli eventi. La grafica è ben curata e anche il character design è accettabile, le animazioni sono fluide e veloci e i combattimenti sono resi molto bene, con tanto di effetti speciali di ottimo livello. Anche le colonne sonore sono avvincenti e rendono bene l'idea di carica ed energia che devono trasmettere allo spettatore. La trama procede in modo regolare, senza pause o momenti morti di alcun genere, lasciando spazio anche a momenti di riflessione. I personaggi sono ben caratterizzati e coinvolgono bene lo spettatore, trasmettono sempre fiducia e allegria anche nei momenti peggiori.
La pecca più grande è sicuramente l'ultima parte; dopo aver letto il manga, il finale mi ha lasciato decisamente insoddisfatto. Purtroppo, quando questa serie è stata prodotta, il manga non era ancora terminato, anzi era nel pieno della storia, e quindi si è dovuti ricorrere a un finale alternativo e inventato di sana pianta. Il lavoro fatto da Atsushi Ohkubo viene molto sminuito e perde gran parte del significato; come spesso accade, il finale del manga risulta sicuramente più adatto, completo e in linea con la storia stessa.
In conclusione, un ottimo anime, divertente, avvincente e pieno d'azione, consigliato a tutti gli amanti del genere.
La trama è avvincente, ben strutturata e piena di colpi di scena, difficile interpretare il susseguirsi degli eventi. La grafica è ben curata e anche il character design è accettabile, le animazioni sono fluide e veloci e i combattimenti sono resi molto bene, con tanto di effetti speciali di ottimo livello. Anche le colonne sonore sono avvincenti e rendono bene l'idea di carica ed energia che devono trasmettere allo spettatore. La trama procede in modo regolare, senza pause o momenti morti di alcun genere, lasciando spazio anche a momenti di riflessione. I personaggi sono ben caratterizzati e coinvolgono bene lo spettatore, trasmettono sempre fiducia e allegria anche nei momenti peggiori.
La pecca più grande è sicuramente l'ultima parte; dopo aver letto il manga, il finale mi ha lasciato decisamente insoddisfatto. Purtroppo, quando questa serie è stata prodotta, il manga non era ancora terminato, anzi era nel pieno della storia, e quindi si è dovuti ricorrere a un finale alternativo e inventato di sana pianta. Il lavoro fatto da Atsushi Ohkubo viene molto sminuito e perde gran parte del significato; come spesso accade, il finale del manga risulta sicuramente più adatto, completo e in linea con la storia stessa.
In conclusione, un ottimo anime, divertente, avvincente e pieno d'azione, consigliato a tutti gli amanti del genere.
Trovo che il successo di questa serie sia oltremodo immeritato.
La trama di per sé non è nulla di eccezionale, ma non sono queste le cose che rendono un anime poco godibile. Il principale problema sono i personaggi: probabilmente essi dovrebbero essere una parodia degli stereotipi degli shonen (il ragazzo che se la tira, il paranoico, lo scarso che si crede il re del mondo, l'adulto arrapato ma forte in combattimento, la femmina sexy e via dicendo), ma se all'inizio la cosa è sopportabile, con l'andare avanti delle puntate le gag "comiche" diventano insostenibili. Non appena lo spettatore pensa che venga lasciata da parte la comicità per lasciar spazio a un combattimento serio, subentra l'idiozia dei personaggi a disintegrare l'atmosfera e il clima teso: tonnellate di combattimenti finiscono in un nulla di fatto perché il personaggio in questione vi si sottrae per futili motivi (ad esempio l'esagerata e sfibrante ossessione di Death the Kid per la simmetria, ottimo ingrediente per un personaggio ma usato malissimo). E se i personaggi maschili sono assolutamente esagerati e ripetono le stesse due o tre frasi in ogni singolo dialogo dell'anime (il professore zombie non lo si sopporta davvero più), dall'altro lato i personaggi femminili sono di una piattezza allucinante. Puntata dopo puntata, allo spettatore viene prosciugata la pazienza fino a quando l'ultima speranza di avere un momento di tensione, un combattimento serio o una rivelazione scioccante, evapora miseramente. Per quanto riguarda lo stile di disegno, non è niente di eccezionale, ma trovo gradevole questa atmosfera alla "Nightmare Before Christmas".
La trama di per sé non è nulla di eccezionale, ma non sono queste le cose che rendono un anime poco godibile. Il principale problema sono i personaggi: probabilmente essi dovrebbero essere una parodia degli stereotipi degli shonen (il ragazzo che se la tira, il paranoico, lo scarso che si crede il re del mondo, l'adulto arrapato ma forte in combattimento, la femmina sexy e via dicendo), ma se all'inizio la cosa è sopportabile, con l'andare avanti delle puntate le gag "comiche" diventano insostenibili. Non appena lo spettatore pensa che venga lasciata da parte la comicità per lasciar spazio a un combattimento serio, subentra l'idiozia dei personaggi a disintegrare l'atmosfera e il clima teso: tonnellate di combattimenti finiscono in un nulla di fatto perché il personaggio in questione vi si sottrae per futili motivi (ad esempio l'esagerata e sfibrante ossessione di Death the Kid per la simmetria, ottimo ingrediente per un personaggio ma usato malissimo). E se i personaggi maschili sono assolutamente esagerati e ripetono le stesse due o tre frasi in ogni singolo dialogo dell'anime (il professore zombie non lo si sopporta davvero più), dall'altro lato i personaggi femminili sono di una piattezza allucinante. Puntata dopo puntata, allo spettatore viene prosciugata la pazienza fino a quando l'ultima speranza di avere un momento di tensione, un combattimento serio o una rivelazione scioccante, evapora miseramente. Per quanto riguarda lo stile di disegno, non è niente di eccezionale, ma trovo gradevole questa atmosfera alla "Nightmare Before Christmas".
Trama
La narrazione si svolge quasi interamente alla Shibusen, scuola in cui si formano armi (umane) e maestri d'armi, con lo scopo di impedire che le anime già diventate uova di Kishin, che si nutrono di anime umane, possano passare allo stadio successivo diventando dei veri Kishin, capaci di diffondere la follia ovunque sulla Terra.
Grafica e sonoro
A livello grafico l'anime ha uno stile originale e accattivante, seppure molto monotono e poco vario. Alcune scelte del character design vengono seguite in maniera troppo "integralista" e vengono riproposte alla noia (su tutte il naso triangolare, a parer mio sgradevole nei profili; il sole e la luna che vengono raffigurati sempre con occhi, naso, bocca e risata inquietante). Altra pecca nel disegno può essere individuata negli occhi di Maka (protagonista), che spesso appaiono privi di riflessi, risultando inespressivi e conferendo al personaggio un'aria "svampita" e poco sveglia. Le ambientazioni, anch'esse raffigurate in maniera molto particolare e caratteristica, presentano tutte un tocco fantasy e surreale che le rende originali e apprezzabili, specialmente per il pubblico più giovane. Le musiche, punto forte della serie, sono belle e coinvolgenti, specialmente le sigle di apertura, che a parer mio riescono a invogliare lo spettatore, facendo sì che si cali nell'atmosfera degli episodi che sta per visionare. Ottima l'animazione, unico punto forte nei combattimenti che risultano spesso monotoni e ripetitivi a causa della pochezza sia ideale che numerica delle tecniche di lotta proposte nella serie.
Caratterizzazione
Altra pecca dell'anime: i personaggi infatti risultano quasi totalmente privi di caratterizzazione, eccezion fatta per Crona (personaggio che risulta comunque scarso a livello grafico al punto da rendere difficile identificare il suo sesso/genere), Maka (anche lei non un capolavoro visivo) e il Dr. Stein (a mio avviso di gran lunga il personaggio migliore, nonché il punto forte della serie). Quest'ultimo ha il grande merito di dare alla serie quel tocco di ambiguità, fungendo da equilibratore fra genialità e follia, e riuscendo spesso a elevare il livello delle conversazioni alle quali partecipa, risultando apprezzabile specialmente a un pubblico più "maturo".
Finale
Il vero punto debole della serie risiede però nella sua conclusione, la quale, purtroppo, rappresenta solo il punto oltre il quale non si può cadere più in basso, il risultato di un anime che oscilla costantemente fra eccellenti picchi e squallide code, senza le quali l'opera si sarebbe certamente avvicinata all'eccellenza.
Antagonisti
Qui potrebbe risiedere uno dei punti di forza della serie, ma purtroppo risulta essere così solo parzialmente; infatti la scaltrezza, la forza e l'apprezzabilità di quasi tutti i nemici è solo una delle facce della medaglia, che, se viene girata, mostra solo cattivi piatti e senza un perché (per intenderci, in stile "Dragon Ball Z" dopo la saga dei Saiyan), antagonisti che, pur non avendo nessun motivo per farlo, tentano di risvegliare il Kishin a costo della loro stessa vita. Chi sono? Da dove vengono? Cosa li ha spinti al male? Questo non ci è dato saperlo.
Messaggi
C'è da notare come lo scopo dell'autore fosse probabilmente quello di proporre una trama accattivante e godibile (e in questo la serie ha sicuramente raggiunto il suo obiettivo), più che lanciare attacchi alle istituzioni o dare lezioni di vita che vadano al di là dei soliti "credere in sé stessi", "non mollare mai" e "non abbandonare gli amici". Tuttavia, dalle vicende vissute dai protagonisti risulta comunque possibile estrapolare altri messaggi: su tutti, Black Star ci insegna che non sempre "buon sangue non mente" e quanto sia sbagliato giudicare qualcuno solo a causa degli scheletri nell'armadio occultati dalla sua famiglia; Death the Kid (a parer mio uno dei più abilitati a scatenare il riso, a causa delle sue inopportune "pippe mentali") quanto invece sia sbagliato dubitare della propria famiglia; Maka, invece, ci insegna a credere che, se in un individuo c'è del buono, questo sia sempre e comunque recuperabile, e a non darci mai per vinti. La stessa Maka si macchia però inequivocabilmente di femminismo, "snobbando" costantemente le attenzioni del padre, che, nonostante sia un dongiovanni da strapazzo, continua a stare vicino a sua figlia, al contrario della madre che viene idealizzata, nonostante abbia lasciato Maka da sola in seguito alla fine del suo matrimonio.
Conclusione
"Soul Eater" è un'altalena che oscilla fra l'eccelso e il pessimo, rimanendo però in costante equilibro fra i due estremi. Peccato.
La narrazione si svolge quasi interamente alla Shibusen, scuola in cui si formano armi (umane) e maestri d'armi, con lo scopo di impedire che le anime già diventate uova di Kishin, che si nutrono di anime umane, possano passare allo stadio successivo diventando dei veri Kishin, capaci di diffondere la follia ovunque sulla Terra.
Grafica e sonoro
A livello grafico l'anime ha uno stile originale e accattivante, seppure molto monotono e poco vario. Alcune scelte del character design vengono seguite in maniera troppo "integralista" e vengono riproposte alla noia (su tutte il naso triangolare, a parer mio sgradevole nei profili; il sole e la luna che vengono raffigurati sempre con occhi, naso, bocca e risata inquietante). Altra pecca nel disegno può essere individuata negli occhi di Maka (protagonista), che spesso appaiono privi di riflessi, risultando inespressivi e conferendo al personaggio un'aria "svampita" e poco sveglia. Le ambientazioni, anch'esse raffigurate in maniera molto particolare e caratteristica, presentano tutte un tocco fantasy e surreale che le rende originali e apprezzabili, specialmente per il pubblico più giovane. Le musiche, punto forte della serie, sono belle e coinvolgenti, specialmente le sigle di apertura, che a parer mio riescono a invogliare lo spettatore, facendo sì che si cali nell'atmosfera degli episodi che sta per visionare. Ottima l'animazione, unico punto forte nei combattimenti che risultano spesso monotoni e ripetitivi a causa della pochezza sia ideale che numerica delle tecniche di lotta proposte nella serie.
Caratterizzazione
Altra pecca dell'anime: i personaggi infatti risultano quasi totalmente privi di caratterizzazione, eccezion fatta per Crona (personaggio che risulta comunque scarso a livello grafico al punto da rendere difficile identificare il suo sesso/genere), Maka (anche lei non un capolavoro visivo) e il Dr. Stein (a mio avviso di gran lunga il personaggio migliore, nonché il punto forte della serie). Quest'ultimo ha il grande merito di dare alla serie quel tocco di ambiguità, fungendo da equilibratore fra genialità e follia, e riuscendo spesso a elevare il livello delle conversazioni alle quali partecipa, risultando apprezzabile specialmente a un pubblico più "maturo".
Finale
Il vero punto debole della serie risiede però nella sua conclusione, la quale, purtroppo, rappresenta solo il punto oltre il quale non si può cadere più in basso, il risultato di un anime che oscilla costantemente fra eccellenti picchi e squallide code, senza le quali l'opera si sarebbe certamente avvicinata all'eccellenza.
Antagonisti
Qui potrebbe risiedere uno dei punti di forza della serie, ma purtroppo risulta essere così solo parzialmente; infatti la scaltrezza, la forza e l'apprezzabilità di quasi tutti i nemici è solo una delle facce della medaglia, che, se viene girata, mostra solo cattivi piatti e senza un perché (per intenderci, in stile "Dragon Ball Z" dopo la saga dei Saiyan), antagonisti che, pur non avendo nessun motivo per farlo, tentano di risvegliare il Kishin a costo della loro stessa vita. Chi sono? Da dove vengono? Cosa li ha spinti al male? Questo non ci è dato saperlo.
Messaggi
C'è da notare come lo scopo dell'autore fosse probabilmente quello di proporre una trama accattivante e godibile (e in questo la serie ha sicuramente raggiunto il suo obiettivo), più che lanciare attacchi alle istituzioni o dare lezioni di vita che vadano al di là dei soliti "credere in sé stessi", "non mollare mai" e "non abbandonare gli amici". Tuttavia, dalle vicende vissute dai protagonisti risulta comunque possibile estrapolare altri messaggi: su tutti, Black Star ci insegna che non sempre "buon sangue non mente" e quanto sia sbagliato giudicare qualcuno solo a causa degli scheletri nell'armadio occultati dalla sua famiglia; Death the Kid (a parer mio uno dei più abilitati a scatenare il riso, a causa delle sue inopportune "pippe mentali") quanto invece sia sbagliato dubitare della propria famiglia; Maka, invece, ci insegna a credere che, se in un individuo c'è del buono, questo sia sempre e comunque recuperabile, e a non darci mai per vinti. La stessa Maka si macchia però inequivocabilmente di femminismo, "snobbando" costantemente le attenzioni del padre, che, nonostante sia un dongiovanni da strapazzo, continua a stare vicino a sua figlia, al contrario della madre che viene idealizzata, nonostante abbia lasciato Maka da sola in seguito alla fine del suo matrimonio.
Conclusione
"Soul Eater" è un'altalena che oscilla fra l'eccelso e il pessimo, rimanendo però in costante equilibro fra i due estremi. Peccato.
"Un'anima forte risiede in un corpo forte e in una mente forte": sono le parole pronunciate all'inizio di ogni nuovo, strepitoso episodio. Comincerò con la spiegazione del mio 10: dunque, in primo luogo perché mi è piaciuto molto, poi perché ha la giusta dose di azione e comicità, oltre al fatto della grafica ben curata. Ma queste sono mie opinioni, poi sarete voi a giudicare.
L'anime ha inizio in una città chiamata Death City, situata in un deserto. In questa città, sulla sua sommità, si erge la Shibusen, scuola per maestri d'armi. In questa scuola per soli professionisti spiccano come sempre studenti speciali. In primo luogo la maestra della falce Maka Albarn, figlia della falce della morte del Sommo Shinigami, affiancata da Soul Eater Evans, suo partner; Black Star affiancato da Tsubaki Nagatsukasa e, infine, Death the Kid, figlio del Sommo Shinigami, con Patty e Liz Tompson. Ogni maestro d'armi, nella scuola, ha un obiettivo: quello di diventare falce della morte. Per far si che ciò avvenga, gli studenti devo "impadronirsi" di novantanove anime umane e una di strega. Ma la Shibusen ha anche un'altro scopo, quello di proteggere la stessa Death City. Non voglio andare oltre e rovinarvi la sorpresa.
Nel complesso è stato un anime che mi ha ispirata molto e lo consiglio a ogni otaku che si rispetti.
L'anime ha inizio in una città chiamata Death City, situata in un deserto. In questa città, sulla sua sommità, si erge la Shibusen, scuola per maestri d'armi. In questa scuola per soli professionisti spiccano come sempre studenti speciali. In primo luogo la maestra della falce Maka Albarn, figlia della falce della morte del Sommo Shinigami, affiancata da Soul Eater Evans, suo partner; Black Star affiancato da Tsubaki Nagatsukasa e, infine, Death the Kid, figlio del Sommo Shinigami, con Patty e Liz Tompson. Ogni maestro d'armi, nella scuola, ha un obiettivo: quello di diventare falce della morte. Per far si che ciò avvenga, gli studenti devo "impadronirsi" di novantanove anime umane e una di strega. Ma la Shibusen ha anche un'altro scopo, quello di proteggere la stessa Death City. Non voglio andare oltre e rovinarvi la sorpresa.
Nel complesso è stato un anime che mi ha ispirata molto e lo consiglio a ogni otaku che si rispetti.
Credo che potrei descrivere questo anime in un'unica parola: noia.
Esattamente, poiché per guardare "Soul Eater" ho impiegato ben due mesi e più volte ho avuto la tentazione di lasciarlo perdere, ma ho deciso di vederlo fino in fondo.
La storia ruota attorno a Soul Eater Evans, arma, e Maka Albarn, maestra d'armi, frequentanti l'accademia Shibusen, che ha come obiettivo quello di far diventare le armi falci della morte. L'anime si apre con Soul e Maka che, dopo aver accumulato novantanove anime divenute uova di Kishin, si apprestano a trovare la centesima, ovvero quella di una strega, ma sbagliano e ricominciano da capo.
La storia all'inizio mi incuriosì molto, ma poi mi resi conto che era banale, prevedibile, quasi assente di colpi scena, ma, soprattutto, con un finale assurdo.
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Il Kishin, che dava l'impressione di essere chissà quale nemico, impossibile da sconfiggere, viene annientato da... un pugno! Dopo avere sbadigliato per cinquanta episodi, speravo in un finale perlomeno decente. Invece no, un semplice "pugno del coraggio". Niente di più deludente.
Fine parte contenente spoiler
Passiamo poi ai personaggi: personalmente li ho trovati ridicoli, passando da Maka, che definirei una bimbetta antipatica, a Black Star, che per tutta la serie sembra non voglia mostrarci altro che i suoi discorsi sull'essere Dio. Per non parlare di Patty e Liz, che sembrano messe solo per fare fanservice. Excalibur, poi, è l'esempio di come un personaggio possa portarti all'esasperazione dopo soli cinque minuti dalla prima apparizione. Totalmente inutile. Molti personaggi poi vengono citati, ma di loro non viene approfondita minimamente la psicologia. Gli unici che si salvano sono Crona, Medusa e Stein.
Unica cosa buona di questo anime sono le musiche, che ho trovato molto carine, e la grafica. Dopotutto è stato prodotto da Bones.
Insomma, "Soul Eater" è un anime decisamente infantile, che non mi ha lasciato nulla né durante la visione, né quando ho finito di vederlo. Sconsigliato vivamente. Gli darei 4, se non fosse per la grafica. Voto finale: 5.
Esattamente, poiché per guardare "Soul Eater" ho impiegato ben due mesi e più volte ho avuto la tentazione di lasciarlo perdere, ma ho deciso di vederlo fino in fondo.
La storia ruota attorno a Soul Eater Evans, arma, e Maka Albarn, maestra d'armi, frequentanti l'accademia Shibusen, che ha come obiettivo quello di far diventare le armi falci della morte. L'anime si apre con Soul e Maka che, dopo aver accumulato novantanove anime divenute uova di Kishin, si apprestano a trovare la centesima, ovvero quella di una strega, ma sbagliano e ricominciano da capo.
La storia all'inizio mi incuriosì molto, ma poi mi resi conto che era banale, prevedibile, quasi assente di colpi scena, ma, soprattutto, con un finale assurdo.
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Il Kishin, che dava l'impressione di essere chissà quale nemico, impossibile da sconfiggere, viene annientato da... un pugno! Dopo avere sbadigliato per cinquanta episodi, speravo in un finale perlomeno decente. Invece no, un semplice "pugno del coraggio". Niente di più deludente.
Fine parte contenente spoiler
Passiamo poi ai personaggi: personalmente li ho trovati ridicoli, passando da Maka, che definirei una bimbetta antipatica, a Black Star, che per tutta la serie sembra non voglia mostrarci altro che i suoi discorsi sull'essere Dio. Per non parlare di Patty e Liz, che sembrano messe solo per fare fanservice. Excalibur, poi, è l'esempio di come un personaggio possa portarti all'esasperazione dopo soli cinque minuti dalla prima apparizione. Totalmente inutile. Molti personaggi poi vengono citati, ma di loro non viene approfondita minimamente la psicologia. Gli unici che si salvano sono Crona, Medusa e Stein.
Unica cosa buona di questo anime sono le musiche, che ho trovato molto carine, e la grafica. Dopotutto è stato prodotto da Bones.
Insomma, "Soul Eater" è un anime decisamente infantile, che non mi ha lasciato nulla né durante la visione, né quando ho finito di vederlo. Sconsigliato vivamente. Gli darei 4, se non fosse per la grafica. Voto finale: 5.
Si tratta di un anime composto da cinquantuno episodi, fortunatamente doppiato anche in Italia a partire dal 2010. "Soul Eater", basato sull'omonimo manga, ne riprende la storia solo per la prima metà degli episodi, per poi differenziarsi. Non mi soffermerò a spiegare la trama, poiché essa è nota alla maggior parte.
Nota di merito va però ai personaggi principali di questa storia, che appaiono per alcuni versi "strampalati". Di quest'ultima categoria ne fanno di sicuro parte Soul, Black Star e Death the Kid. Ognuno di loro si comporta in modo molto particolare. Comunque, anche gli altri personaggi sono caratterizzati bene, grazie anche al risalto dato dal character design.
La grafica è molto originale e sia le animazioni che il disegno sono fatti bene. Quest'ultimo risulta adatto sia alle scene più "paurose" e drammatiche, sia a quelle comiche. Anche dal punto di vista del sonoro questo prodotto possiede grandi potenzialità: opening, ending e OST sono di ottima fattura.
Fino adesso ho solo trattato dei pregi della serie e ora mi concentrerò maggiormente su quali si possono considerare i difetti di quest'anime, che mi hanno precluso la possibilità di dargli un bel 9 o addirittura 10: la scelta di non voler seguire la storia del manga completamente, che dal mio punto di vista appare più avvincente e riuscita; un finale piuttosto banale e aperto che non contribuisce alla spiegazione di tutti i misteri che si sono accumulati durante la storia; il fatto che, oltre ad aver cambiato la storia, anche la psicologia di alcuni personaggi venga alterata, non sempre in maniera efficace.
Quindi, si può considerare "Soul Eater" come uno dei migliori anime dell'ultimo periodo, in grado di regalare una grande varietà di emozioni. Comunque sia, questa serie non verrà apprezzata da tutti, ma una cospicua parte lo farà.
Infine, la serie anime ne esce sconfitta in confronto al manga, che appare più riuscito e accattivante. Spero solo che, come per "Fullmetal Alchemist", lo studio Bones abbia intenzione di fare una seconda serie totalmente fedele alla trama del manga.
Nota di merito va però ai personaggi principali di questa storia, che appaiono per alcuni versi "strampalati". Di quest'ultima categoria ne fanno di sicuro parte Soul, Black Star e Death the Kid. Ognuno di loro si comporta in modo molto particolare. Comunque, anche gli altri personaggi sono caratterizzati bene, grazie anche al risalto dato dal character design.
La grafica è molto originale e sia le animazioni che il disegno sono fatti bene. Quest'ultimo risulta adatto sia alle scene più "paurose" e drammatiche, sia a quelle comiche. Anche dal punto di vista del sonoro questo prodotto possiede grandi potenzialità: opening, ending e OST sono di ottima fattura.
Fino adesso ho solo trattato dei pregi della serie e ora mi concentrerò maggiormente su quali si possono considerare i difetti di quest'anime, che mi hanno precluso la possibilità di dargli un bel 9 o addirittura 10: la scelta di non voler seguire la storia del manga completamente, che dal mio punto di vista appare più avvincente e riuscita; un finale piuttosto banale e aperto che non contribuisce alla spiegazione di tutti i misteri che si sono accumulati durante la storia; il fatto che, oltre ad aver cambiato la storia, anche la psicologia di alcuni personaggi venga alterata, non sempre in maniera efficace.
Quindi, si può considerare "Soul Eater" come uno dei migliori anime dell'ultimo periodo, in grado di regalare una grande varietà di emozioni. Comunque sia, questa serie non verrà apprezzata da tutti, ma una cospicua parte lo farà.
Infine, la serie anime ne esce sconfitta in confronto al manga, che appare più riuscito e accattivante. Spero solo che, come per "Fullmetal Alchemist", lo studio Bones abbia intenzione di fare una seconda serie totalmente fedele alla trama del manga.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Ah, "Soul Eater"... che meraviglia! Vi dico solo che io l'ho visto non una, ma ben sei volte, e non mi stufo mai! All'inizio l'avevo un po' snobbato perché sinceramente non mi convinceva, ma andando avanti nel tempo mi ha sempre incuriosito di più!
Veniamo a cosa mi ha colpito in positivo. Sicuramente qualcuno amante degli shonen dirà che ho scoperto l'acqua calda, ma quello che mi è piaciuto particolarmente sono i combattimenti, che non sono mai banali, e inoltre c'è sempre un pizzico di sentimento. Inoltre mi sono piaciuti i primi tre episodi introduttivi, soprattutto quello di Black Star e Tsubaki, perché danno almeno un'infarinatura a chi guarda senza anticipare nulla. Poi mi sono piaciute le manie-fisse che hanno i personaggi, il legame che ha ogni singola coppia e il fatto che anche fra di loro, nonostante siano alcuni molto diversi, formino una squadra perfetta.
Il personaggio che mi è piaciuto di più è sicuramente Soul Evans, perché non si smentisce mai, dimostrando di essere sempre fico in ogni situazione. Devo anche citare Medusa, e il perché è semplice: è la cattiva per eccellenza.
Cosa non mi è piaciuto: beh, i cattivi, escludendo Medusa, non sono nulla di che, sopratutto il Kishin. Altra cosa che non mi è piaciuta è il modo in cui Maka sconfigge il Kishin, quando veramente mi aspettavo un combattimento epico, e invece si è rivelato quello che è. Un'ultima cosa, che mi ha dato molto più fastidio, è il fatto che non si sia approfondita la vita di Soul e la sua mania di essere fico; mi spiego: per Black Star hanno spiegato a cosa è dovuta la sua fissa, per Kid, bene o male, hanno spiegato a cosa è dovuta la sua fissa, e Soul sembra un povero egocentrico! Non è così a mio parere, e chi ha il manga sa di che parlo, almeno credo.
Il personaggio che più ho odiato è Maka; ora mi lapiderete per questo, ma non la reggo e il motivo è che se non fosse stato per Soul e Crona, questo anime sarebbe finito allo scontro con Stein. Oltretutto manca di una nota che la contraddistingua e il suo carattere lo trovo alquanto irritante e inopportuno.
Comunque, nel complesso, è molto bello sia per la storia che per i sentimenti espressi, nonché per alcuni tratti comici, adatto a chi si approccia a questo genere anche solo per dare un occhiata.
Ah, "Soul Eater"... che meraviglia! Vi dico solo che io l'ho visto non una, ma ben sei volte, e non mi stufo mai! All'inizio l'avevo un po' snobbato perché sinceramente non mi convinceva, ma andando avanti nel tempo mi ha sempre incuriosito di più!
Veniamo a cosa mi ha colpito in positivo. Sicuramente qualcuno amante degli shonen dirà che ho scoperto l'acqua calda, ma quello che mi è piaciuto particolarmente sono i combattimenti, che non sono mai banali, e inoltre c'è sempre un pizzico di sentimento. Inoltre mi sono piaciuti i primi tre episodi introduttivi, soprattutto quello di Black Star e Tsubaki, perché danno almeno un'infarinatura a chi guarda senza anticipare nulla. Poi mi sono piaciute le manie-fisse che hanno i personaggi, il legame che ha ogni singola coppia e il fatto che anche fra di loro, nonostante siano alcuni molto diversi, formino una squadra perfetta.
Il personaggio che mi è piaciuto di più è sicuramente Soul Evans, perché non si smentisce mai, dimostrando di essere sempre fico in ogni situazione. Devo anche citare Medusa, e il perché è semplice: è la cattiva per eccellenza.
Cosa non mi è piaciuto: beh, i cattivi, escludendo Medusa, non sono nulla di che, sopratutto il Kishin. Altra cosa che non mi è piaciuta è il modo in cui Maka sconfigge il Kishin, quando veramente mi aspettavo un combattimento epico, e invece si è rivelato quello che è. Un'ultima cosa, che mi ha dato molto più fastidio, è il fatto che non si sia approfondita la vita di Soul e la sua mania di essere fico; mi spiego: per Black Star hanno spiegato a cosa è dovuta la sua fissa, per Kid, bene o male, hanno spiegato a cosa è dovuta la sua fissa, e Soul sembra un povero egocentrico! Non è così a mio parere, e chi ha il manga sa di che parlo, almeno credo.
Il personaggio che più ho odiato è Maka; ora mi lapiderete per questo, ma non la reggo e il motivo è che se non fosse stato per Soul e Crona, questo anime sarebbe finito allo scontro con Stein. Oltretutto manca di una nota che la contraddistingua e il suo carattere lo trovo alquanto irritante e inopportuno.
Comunque, nel complesso, è molto bello sia per la storia che per i sentimenti espressi, nonché per alcuni tratti comici, adatto a chi si approccia a questo genere anche solo per dare un occhiata.
Trama: questo anime ha come protagonisti sette ragazzi, quattro armi, cioè persone che possono trasformarsi in armi, e tre maestri d'armi, cioè persone che facendo coppia (in alcuni casi anche un trio) con le armi hanno il compito di utilizzarle. I sette protagonisti frequentano la scuola Shibusen (scuola di specializzazione per armi e maestri d'armi di Shinigami), della quale il dio della morte è il preside. Il compito dei maestri d'armi che frequentano tale scuola è quello di recuperare novantanove uova di Kishin e un'anima di una strega da far mangiare alla propria arma, in modo che essa possa diventare "falce della morte", cioè l'arma del Sommo Shinigami.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
Ed è su questo che sono incentrati i primi episodi, mentre nel resto della storia i sette ragazzi saranno impegnati a fermare i cattivi di turno che spunteranno uno dopo l'altro grazie al risveglio del primo kishin, con conseguenza di espansione della follia nel mondo.
Fine parte contenente spoiler
Commento: iniziando col parlare dei personaggi, posso dire che ognuno ha una caratteristica dominante che lo rende unico, e questo vale anche per quelli che purtroppo nell'anime hanno solo il ruolo di poco più di una comparsa. Abbiamo Maka, che è una ragazza precisina ma molto coraggiosa, Soul, che dà molta importanza all'essere "figo" e all'amicizia, Black Star, che è il più egocentrico tra gli egocentrici, Tsubaki, che è la persona più buona del mondo, Death the Kid, che ha un'esagerata mania per la simmetria, Liz, che vuole sempre essere alla moda ma è anche una gran fifona, e Patty, che ha un carattere stupido ma che può a volte essere anche spaventoso. Oltre ai protagonisti, come detto sopra, sono accentuati anche i caratteri di altri personaggi, come ad esempio Stain, uno scienziato pazzo, Justin, praticamente un prete con mp3 sempre a portata di mano, o meglio, di orecchio, oppure Ox, il "secchione" della classe.
Parlando della storia, essa ha una trama originale, ma parte con dei primi episodi forse anche troppo demenziali, poi, andando avanti con la serie, le battute faranno spazio ai momenti più seri come: i combattimenti, i quali essendo incentrati sulle lunghezze d'onda delle anime abbracciano temi molto simili a quelli sull'amicizia; gli allenamenti; la voglia di diventare più forte per proteggere i propri compagni, ma anche per sé stessi e superare i propri rivali, come nel caso di Black Star; problemi legati al dilagare della follia. Con ciò che ho appena detto non voglio dire che si abbandonerà l'umorismo iniziale della serie, anzi, essa ne continuerà ad essere ricca, ma in misura minore soprattutto rispetto ai primi tre episodi. Interessante e divertente è anche la figura di Excalibur, anche se sembra messa apposta per riempire degli spazi vuoti, soprattutto nell'episodio filler con Ox.
Partendo da un voto iniziale di 10 ne tolgo uno per alcuni adattamenti fatti per trasportare il manga in anime (tra cui l'episodio filler sopracitato che a mio parere è molto inutile) e un altro per il finale deludente che perde di vista anche la trama principale dell'anime, ovvero la raccolta di uova di kishin, anche se abbastanza originale e dovuto anch'esso a un adattamento – infatti, a circa metà serie, l'anime e il manga prenderanno due vie completamente diverse, che porteranno l'anime a un finale che invece il manga non ha e probabilmente non avrà mai, essendo tutt'ora in corso. Di conseguenza il mio voto finale è 8, anche se mi sarebbe piaciuto dare un 9.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
Ed è su questo che sono incentrati i primi episodi, mentre nel resto della storia i sette ragazzi saranno impegnati a fermare i cattivi di turno che spunteranno uno dopo l'altro grazie al risveglio del primo kishin, con conseguenza di espansione della follia nel mondo.
Fine parte contenente spoiler
Commento: iniziando col parlare dei personaggi, posso dire che ognuno ha una caratteristica dominante che lo rende unico, e questo vale anche per quelli che purtroppo nell'anime hanno solo il ruolo di poco più di una comparsa. Abbiamo Maka, che è una ragazza precisina ma molto coraggiosa, Soul, che dà molta importanza all'essere "figo" e all'amicizia, Black Star, che è il più egocentrico tra gli egocentrici, Tsubaki, che è la persona più buona del mondo, Death the Kid, che ha un'esagerata mania per la simmetria, Liz, che vuole sempre essere alla moda ma è anche una gran fifona, e Patty, che ha un carattere stupido ma che può a volte essere anche spaventoso. Oltre ai protagonisti, come detto sopra, sono accentuati anche i caratteri di altri personaggi, come ad esempio Stain, uno scienziato pazzo, Justin, praticamente un prete con mp3 sempre a portata di mano, o meglio, di orecchio, oppure Ox, il "secchione" della classe.
Parlando della storia, essa ha una trama originale, ma parte con dei primi episodi forse anche troppo demenziali, poi, andando avanti con la serie, le battute faranno spazio ai momenti più seri come: i combattimenti, i quali essendo incentrati sulle lunghezze d'onda delle anime abbracciano temi molto simili a quelli sull'amicizia; gli allenamenti; la voglia di diventare più forte per proteggere i propri compagni, ma anche per sé stessi e superare i propri rivali, come nel caso di Black Star; problemi legati al dilagare della follia. Con ciò che ho appena detto non voglio dire che si abbandonerà l'umorismo iniziale della serie, anzi, essa ne continuerà ad essere ricca, ma in misura minore soprattutto rispetto ai primi tre episodi. Interessante e divertente è anche la figura di Excalibur, anche se sembra messa apposta per riempire degli spazi vuoti, soprattutto nell'episodio filler con Ox.
Partendo da un voto iniziale di 10 ne tolgo uno per alcuni adattamenti fatti per trasportare il manga in anime (tra cui l'episodio filler sopracitato che a mio parere è molto inutile) e un altro per il finale deludente che perde di vista anche la trama principale dell'anime, ovvero la raccolta di uova di kishin, anche se abbastanza originale e dovuto anch'esso a un adattamento – infatti, a circa metà serie, l'anime e il manga prenderanno due vie completamente diverse, che porteranno l'anime a un finale che invece il manga non ha e probabilmente non avrà mai, essendo tutt'ora in corso. Di conseguenza il mio voto finale è 8, anche se mi sarebbe piaciuto dare un 9.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
"Soul Eater" è un anime del 2008 composto da ben 51 episodi; preso dall'omonimo manga, ancora in corso, di Atsushi Ohkubo, "Soul Eater" può dare una buona impressione, ma c'è qualcosa da rivedere nell'anime. Decisi di guardarlo ricordandomi di aver visto già qualche puntata in italiano, visto che l'anime è stato doppiato dalla Dynit, e anche perché ho letto le buone recensioni su di esso.
Trama: la trama gira intorno ad una accademia chiamata Shibusen, nella piccola città di Death City. Questa scuola è stata fondata dal sommo Shinigami per insegnare ai piccoli meister e alle loro buki (armi, che si possono trasformare anche in umani) come combattere contro gli spiriti maligni che si nutrono delle anime umane, per non far tornare in vita il primo kishin, di nome Ashura, portatore di follia. Dopo aver inghiottito novantanove anime malvagie e un'anima di una strega, la buki si trasforma in una Falce della Morte, l'arma più forte. E' proprio questo che vediamo in "Soul Eater", in cui, a mio parere, di protagonisti non ce n'è solo uno, ma sono sette (tre meister, quattro buki).
Commento: l'anime parte bene già dal primo episodio, in quanto si vede azione e allo stesso tempo un po' di parte demenziale. Perfetto! Ma "Soul Eater" non sarà per sempre così, bella trama e un pochino di scene demenziali; infatti, nel susseguirsi della storia, porterà avanti soltanto parecchie lacune. La parte seria sarà quasi del tutto oscurata dalla parte demenziale, rendendo questo anime, a mio avviso, uno pseudo-flop, rispetto alla bella trama e l'idea che si era portato dall'inizio: anche nei combattimenti seri regna la parte demenziale. Un altro lato negativo di questo anime è che, proprio negli ultimi minuti, ci verranno introdotti vari argomenti sulla trama che dovrebbero allungare l'anime, ma che alla fine nessuno di essi sarà del tutto comprensibile e logico: vediamo personaggi nuovi che, alla fin dei conti, sono solo una perdita di tempo, vediamo Lady Aracne, che alla fine non vedremo mai in un combattimento, ecc.
Lo stile dei personaggi è bello, ed anche la grafica; anche le due opening sono abbastanza carine. Quindi, alla trama dell'anime do 9, allo stile dei personaggi 7, alla serietà dell'anime 3. Voto complessivo: 6.5 (approssimato 6).
"Soul Eater" è un anime del 2008 composto da ben 51 episodi; preso dall'omonimo manga, ancora in corso, di Atsushi Ohkubo, "Soul Eater" può dare una buona impressione, ma c'è qualcosa da rivedere nell'anime. Decisi di guardarlo ricordandomi di aver visto già qualche puntata in italiano, visto che l'anime è stato doppiato dalla Dynit, e anche perché ho letto le buone recensioni su di esso.
Trama: la trama gira intorno ad una accademia chiamata Shibusen, nella piccola città di Death City. Questa scuola è stata fondata dal sommo Shinigami per insegnare ai piccoli meister e alle loro buki (armi, che si possono trasformare anche in umani) come combattere contro gli spiriti maligni che si nutrono delle anime umane, per non far tornare in vita il primo kishin, di nome Ashura, portatore di follia. Dopo aver inghiottito novantanove anime malvagie e un'anima di una strega, la buki si trasforma in una Falce della Morte, l'arma più forte. E' proprio questo che vediamo in "Soul Eater", in cui, a mio parere, di protagonisti non ce n'è solo uno, ma sono sette (tre meister, quattro buki).
Commento: l'anime parte bene già dal primo episodio, in quanto si vede azione e allo stesso tempo un po' di parte demenziale. Perfetto! Ma "Soul Eater" non sarà per sempre così, bella trama e un pochino di scene demenziali; infatti, nel susseguirsi della storia, porterà avanti soltanto parecchie lacune. La parte seria sarà quasi del tutto oscurata dalla parte demenziale, rendendo questo anime, a mio avviso, uno pseudo-flop, rispetto alla bella trama e l'idea che si era portato dall'inizio: anche nei combattimenti seri regna la parte demenziale. Un altro lato negativo di questo anime è che, proprio negli ultimi minuti, ci verranno introdotti vari argomenti sulla trama che dovrebbero allungare l'anime, ma che alla fine nessuno di essi sarà del tutto comprensibile e logico: vediamo personaggi nuovi che, alla fin dei conti, sono solo una perdita di tempo, vediamo Lady Aracne, che alla fine non vedremo mai in un combattimento, ecc.
Lo stile dei personaggi è bello, ed anche la grafica; anche le due opening sono abbastanza carine. Quindi, alla trama dell'anime do 9, allo stile dei personaggi 7, alla serietà dell'anime 3. Voto complessivo: 6.5 (approssimato 6).
"Soul Eater" è l'anime tratto dall'omonimo manga, ancora in corso, di Atsushi Ohkubo e segue le vicende degli studenti della Shibusen, una scuola che forgia maestri d'armi e armi per il "Sommo Shinigami". La trama si avvicina molto al manga, e nei disegni preferisco l'anime al cartaceo.
I personaggi principali della vicenda sono davvero originali: Maka è una ragazzina vivace che indossa sempre un lungo cappotto con le code; Soul, l'arma di Maka, è un tipo simpatico che tende a fare le cose per sentirsi sempre "cool". Sicuramente i personaggi più buffi sono Black Star, con le sue manie di protagonismo e Kid, fissato con la simmetria. Nell'insieme anche i personaggi secondari sono molto divertenti e ogni episodio non può esimersi dal contenere battute spiritose o situazioni ilari: lo scambio di battute di Shinigami e Spirit sulle "mutandine a pagliaccetto" è spassosissimo.
La trama dell'intera storia è molto originale, anche se ci sono diverse differenze rispetto al manga (l'anime è meno sconcio), e si segue con piacere.
Nell'insieme "Soul Eater" è un anime molto carino e divertente, sicuramente consigliabile.
I personaggi principali della vicenda sono davvero originali: Maka è una ragazzina vivace che indossa sempre un lungo cappotto con le code; Soul, l'arma di Maka, è un tipo simpatico che tende a fare le cose per sentirsi sempre "cool". Sicuramente i personaggi più buffi sono Black Star, con le sue manie di protagonismo e Kid, fissato con la simmetria. Nell'insieme anche i personaggi secondari sono molto divertenti e ogni episodio non può esimersi dal contenere battute spiritose o situazioni ilari: lo scambio di battute di Shinigami e Spirit sulle "mutandine a pagliaccetto" è spassosissimo.
La trama dell'intera storia è molto originale, anche se ci sono diverse differenze rispetto al manga (l'anime è meno sconcio), e si segue con piacere.
Nell'insieme "Soul Eater" è un anime molto carino e divertente, sicuramente consigliabile.
"Soul Eater" è un anime d'azione ma con spiccate componenti di comicità. I protagonisti sono un gruppo di studenti della scuola per shinigami Shibunsen, divisi in master e armi: alcuni personaggi sono in grado di trasformarsi in armi per essere utilizzati dal proprio master, con il quale devono stabilire un forte legame a livello di anima. Più forte è questo legame, maggiore sarà la potenza della coppia.
"Soul Eater" prende il suo nome dal fatto che le "armi" per potenziarsi mangiano le anime dei nemici una volta sconfitti e il tipo di anima più bramato è quella di una strega. Basterà poco però per dimenticarsi questa componente e l'anime si focalizzerà solo sulla vita scolastica alternata alle missioni che i protagonisti devono affrontare. Purtroppo i combattimenti con i nemici di turno non sono avvincenti quanto ci si potrebbe aspettare da un'opera shounen così rinomata e risultano poco avvincenti e a tratti noiosi.
Certo, i personaggi sono molto ben caratterizzati e originali e viene posto l'accento sul loro allenamento e i loro progressi, ma tutto viene contornato da periodi di quiete in cui non succede niente (alcune puntate sono proprio filler e per nulla interessanti). I nemici "storici", quando si presentano, sono quasi più interessanti dei protagonisti e indubbiamente più forti e cinici di loro, ma poi inspiegabilmente le prendono e vengono battuti con facilità.
Per fortuna a tirare un po' su il livello delle puntate sono presenti molti intermezzi comici, però anche questi molto simili ad altre opere anche più famose e per questo sminuite alla vista dell'utente. Per finire, a un certo punto le vicende dell'anime si distaccano da quelle del manga e la storia, almeno a mio parere, perde d'interesse nelle ultime 10 puntate.
Ricapitolando: scarsità dei combattimenti, troppi momenti morti, filler e comicità già vista tolgono a questa serie un voto d'eccellenza. Parte molto bene e la prima metà è divertente e godibile, per poi perdersi del tutto.
"Soul Eater" prende il suo nome dal fatto che le "armi" per potenziarsi mangiano le anime dei nemici una volta sconfitti e il tipo di anima più bramato è quella di una strega. Basterà poco però per dimenticarsi questa componente e l'anime si focalizzerà solo sulla vita scolastica alternata alle missioni che i protagonisti devono affrontare. Purtroppo i combattimenti con i nemici di turno non sono avvincenti quanto ci si potrebbe aspettare da un'opera shounen così rinomata e risultano poco avvincenti e a tratti noiosi.
Certo, i personaggi sono molto ben caratterizzati e originali e viene posto l'accento sul loro allenamento e i loro progressi, ma tutto viene contornato da periodi di quiete in cui non succede niente (alcune puntate sono proprio filler e per nulla interessanti). I nemici "storici", quando si presentano, sono quasi più interessanti dei protagonisti e indubbiamente più forti e cinici di loro, ma poi inspiegabilmente le prendono e vengono battuti con facilità.
Per fortuna a tirare un po' su il livello delle puntate sono presenti molti intermezzi comici, però anche questi molto simili ad altre opere anche più famose e per questo sminuite alla vista dell'utente. Per finire, a un certo punto le vicende dell'anime si distaccano da quelle del manga e la storia, almeno a mio parere, perde d'interesse nelle ultime 10 puntate.
Ricapitolando: scarsità dei combattimenti, troppi momenti morti, filler e comicità già vista tolgono a questa serie un voto d'eccellenza. Parte molto bene e la prima metà è divertente e godibile, per poi perdersi del tutto.
"Soul Eater" si è rivelato un anime divertente, originale e fenomenale. Sinceramente l'ho visto tempo fa per puro caso e devo ringraziare un mio amico per avermi regalato i DVD per il mio compleanno - ormai i miei amici sanno cosa mi fa felice. Graficamente quando vidi la copertina fui un po' colpito perché nonostante lo stile semplicista i disegni erano davvero interessanti e sembravano rappresentare per bene degli esseri particolari. Interessante, infatti, è l'eccentricità dell'opera, fornita maggiormente dai personaggi uno più strano dell'altro.
I personaggi protagonisti sono due: Maka e Soul. Ci troviamo in un mondo in cui il male porta alla follia gli uomini; per evitare la fine di questo mondo esiste una scuola nella città immaginaria di Death City, che addestra giovani ragazzi e ragazze di tutto il mondo alla lotta contro gli esseri malvagi. I ragazzi possono essere maestri d'armi il cui obiettivo è racimolare novantanove anime malvagie e un'anima di strega per poter diventare Death Scythe, o Armi, che sono coloro che possiedono il potere di trasformarsi in armi dopo aver mangiato le 99 anime e l'anima di strega.
Accanto a Maka e Soul vi saranno Death the Kid con le sue armi e Black Star con le sue armi.
La storia proseguirà vedendo i nostri protagonisti e i personaggi secondari alla ricerca delle anime per poter ottenere i poteri da Death Scythe.
Quello che già ho anticipato è ciò che colpisce maggiormente dell'opera. I personaggi sono tutti particolari. Maka è una tsundere, Black Star uno spavaldo, Soul un pazzo schizzato e Death the Kid... Beh, lui è un pazzo ossessionato dalla simmetria. Questo mix di personaggi strani rende la commedia molto divertente e ogni scena, anche la più seria, diventa un momento in cui poter inserire una gag. Sarà, per esempio, il caso di Death the Kid che mentre si trova dentro una piramide inseguito da mostri e mentre le sue armi vengono catturate ha il dubbio esistenziale se ha fatto i triangolini nella carta igienica e non riesce a combattere fin tanto che non ha controllato casa sua.
Ovviamente accanto alle scene di gag si possono trovare tematiche anche interessanti, come ad esempio l'amicizia e la fiducia. Ogni personaggio, infatti, ha una storia alquanto singolare, che lo porta a essere angosciato, triste o deluso dalla vita. Direi che c'è un ottimo connubio tra comicità e sentimentalismo, in quanto durante la storia tra una risata e l'altra i personaggi stringono dei legami. A questo punto occorre fare delle distinzioni. Se nel manga i legami, nonostante siano importanti, non sono importantissimi, per l'anime sì. Infatti il finale, completamente sconnesso dal manga, è collegato a questi sentimenti che sono maturati durate tutto l'anime.
Lo consiglio a coloro a cui è piaciuto "Binbougami ga" e "Angel Beats".
I personaggi protagonisti sono due: Maka e Soul. Ci troviamo in un mondo in cui il male porta alla follia gli uomini; per evitare la fine di questo mondo esiste una scuola nella città immaginaria di Death City, che addestra giovani ragazzi e ragazze di tutto il mondo alla lotta contro gli esseri malvagi. I ragazzi possono essere maestri d'armi il cui obiettivo è racimolare novantanove anime malvagie e un'anima di strega per poter diventare Death Scythe, o Armi, che sono coloro che possiedono il potere di trasformarsi in armi dopo aver mangiato le 99 anime e l'anima di strega.
Accanto a Maka e Soul vi saranno Death the Kid con le sue armi e Black Star con le sue armi.
La storia proseguirà vedendo i nostri protagonisti e i personaggi secondari alla ricerca delle anime per poter ottenere i poteri da Death Scythe.
Quello che già ho anticipato è ciò che colpisce maggiormente dell'opera. I personaggi sono tutti particolari. Maka è una tsundere, Black Star uno spavaldo, Soul un pazzo schizzato e Death the Kid... Beh, lui è un pazzo ossessionato dalla simmetria. Questo mix di personaggi strani rende la commedia molto divertente e ogni scena, anche la più seria, diventa un momento in cui poter inserire una gag. Sarà, per esempio, il caso di Death the Kid che mentre si trova dentro una piramide inseguito da mostri e mentre le sue armi vengono catturate ha il dubbio esistenziale se ha fatto i triangolini nella carta igienica e non riesce a combattere fin tanto che non ha controllato casa sua.
Ovviamente accanto alle scene di gag si possono trovare tematiche anche interessanti, come ad esempio l'amicizia e la fiducia. Ogni personaggio, infatti, ha una storia alquanto singolare, che lo porta a essere angosciato, triste o deluso dalla vita. Direi che c'è un ottimo connubio tra comicità e sentimentalismo, in quanto durante la storia tra una risata e l'altra i personaggi stringono dei legami. A questo punto occorre fare delle distinzioni. Se nel manga i legami, nonostante siano importanti, non sono importantissimi, per l'anime sì. Infatti il finale, completamente sconnesso dal manga, è collegato a questi sentimenti che sono maturati durate tutto l'anime.
Lo consiglio a coloro a cui è piaciuto "Binbougami ga" e "Angel Beats".
Cos'è successo al genere degli shounen d'azione nell'ultimo decennio? Perché nonostante la duratura popolarità di queste serie in molti denunciano un calo dal punto di vista qualitativo, almeno per quanto riguarda le opere più mainstream? E quali sono le cause di questa presunta crisi nel settore?
A guardare "Soul Eater", serie Bones tratta dall'omonimo manga di Atsushi Ohkubo, ci si comincia a formulare delle risposte. Ma innanzitutto è meglio piantarla con i preamboli: "Soul Eater" narra le vicende relative allo Shibusen, un istituto scolastico fondato nientemeno che dal triste mietitore in persona, che ha lo scopo di mantenere l'equilibrio al fine di evitare il ritorno di un essere che era quasi riuscito a sprofondare il mondo nel caos.
Gli iscritti alla Shibusen quindi vestiranno simultaneamente il ruolo di studenti e di agenti del dio della morte; alcuni di questi ragazzi possono trasformarsi in armi, comandate da altri studenti, e hanno anche la facoltà di mangiare le anime dei malvagi, con l'obiettivo di racimolarne novantanove e infine di farsi un dessert a base di anima di strega.
Il nucleo principale di "Soul Eater" è composto da un gruppo di sette studenti: abbiamo i protagonisti Maka e Soul Eater, l'irruento ninja Black Star e la sua compagna Tsubaki e infine il figlio del dio della morte, Death The Kid, accompagnato dalle sorelle Thompson. Oltre a questo drappello principale di personaggi vedremo anche agire altri studenti e membri assortiti del corpo docente della scuola.
Dal punto di vista tecnico c'è ben poco da rimarcare; stiamo pur sempre parlando dello Studio Bones, che svolge un lavoro positivo sia per quanto riguarda le animazioni sia per la colonna sonora, sempre adatta nel suo descrivere quanto succede su schermo. Lo stile grafico poi è decisamente accattivante e "stiloso", e si presta molto bene a un'opera dove i combattimenti la fanno da padroni.
A "Soul Eater" lo stile di certo non manca; peccato che invece finisca per difettare di sostanza: il difetto più evidente è quello di dare ben poco spazio al character development, con il risultato che molti dei personaggi non si evolvono dal loro ruolo di macchietta, e questo si sente particolarmente con Soul e Maka, ovvero i protagonisti designati della serie. Ad aggravare quanto detto il fatto che vengano continuamente introdotti nuovi personaggi a cui è difficile trovare una giustificazione oltre a quella di far numero; di molti di questi ci si limita a conoscere nome e poteri, e basta. Emblematico il caso di Excalibur, personaggio spassoso all'inizio, ma che diventa decisamente stancante quando i siparietti a lui dedicati cominciano a farsi monotoni.
Ciò non toglie che ci siano anche dei personaggi interessanti e con un minimo di approfondimento psicologico; peccato che la storia nell'ultima tornata di episodi prenda una piega decisamente sconclusionata, con combattimenti decisi non dall'abilità ma dal power-up all'ultimo secondo di turno e buchi di trama evidenti.
Tirando le somme, "Soul Eater" è il trionfo della superficie sulla sostanza, un anime colorato con un tratto "figo" e moderno ma anche una serie irrisolta, che avrebbe sicuramente beneficiato di una maggiore introspezione dei personaggi e una sceneggiatura più coesa, una cosa che può essere detta di tanti shounen recenti, che si basano troppo sulla spettacolarità a discapito della sostanza.
A guardare "Soul Eater", serie Bones tratta dall'omonimo manga di Atsushi Ohkubo, ci si comincia a formulare delle risposte. Ma innanzitutto è meglio piantarla con i preamboli: "Soul Eater" narra le vicende relative allo Shibusen, un istituto scolastico fondato nientemeno che dal triste mietitore in persona, che ha lo scopo di mantenere l'equilibrio al fine di evitare il ritorno di un essere che era quasi riuscito a sprofondare il mondo nel caos.
Gli iscritti alla Shibusen quindi vestiranno simultaneamente il ruolo di studenti e di agenti del dio della morte; alcuni di questi ragazzi possono trasformarsi in armi, comandate da altri studenti, e hanno anche la facoltà di mangiare le anime dei malvagi, con l'obiettivo di racimolarne novantanove e infine di farsi un dessert a base di anima di strega.
Il nucleo principale di "Soul Eater" è composto da un gruppo di sette studenti: abbiamo i protagonisti Maka e Soul Eater, l'irruento ninja Black Star e la sua compagna Tsubaki e infine il figlio del dio della morte, Death The Kid, accompagnato dalle sorelle Thompson. Oltre a questo drappello principale di personaggi vedremo anche agire altri studenti e membri assortiti del corpo docente della scuola.
Dal punto di vista tecnico c'è ben poco da rimarcare; stiamo pur sempre parlando dello Studio Bones, che svolge un lavoro positivo sia per quanto riguarda le animazioni sia per la colonna sonora, sempre adatta nel suo descrivere quanto succede su schermo. Lo stile grafico poi è decisamente accattivante e "stiloso", e si presta molto bene a un'opera dove i combattimenti la fanno da padroni.
A "Soul Eater" lo stile di certo non manca; peccato che invece finisca per difettare di sostanza: il difetto più evidente è quello di dare ben poco spazio al character development, con il risultato che molti dei personaggi non si evolvono dal loro ruolo di macchietta, e questo si sente particolarmente con Soul e Maka, ovvero i protagonisti designati della serie. Ad aggravare quanto detto il fatto che vengano continuamente introdotti nuovi personaggi a cui è difficile trovare una giustificazione oltre a quella di far numero; di molti di questi ci si limita a conoscere nome e poteri, e basta. Emblematico il caso di Excalibur, personaggio spassoso all'inizio, ma che diventa decisamente stancante quando i siparietti a lui dedicati cominciano a farsi monotoni.
Ciò non toglie che ci siano anche dei personaggi interessanti e con un minimo di approfondimento psicologico; peccato che la storia nell'ultima tornata di episodi prenda una piega decisamente sconclusionata, con combattimenti decisi non dall'abilità ma dal power-up all'ultimo secondo di turno e buchi di trama evidenti.
Tirando le somme, "Soul Eater" è il trionfo della superficie sulla sostanza, un anime colorato con un tratto "figo" e moderno ma anche una serie irrisolta, che avrebbe sicuramente beneficiato di una maggiore introspezione dei personaggi e una sceneggiatura più coesa, una cosa che può essere detta di tanti shounen recenti, che si basano troppo sulla spettacolarità a discapito della sostanza.
I protagonisti di "Soul Eater" sono gli studenti della Shinigami Buki Shokunin Senmon, più spesso chiamata Shibusen, una scuola per i maestri d'armi (meister) e le loro armi (buki). Shinigami, il preside della scuola, è anche il dio di questo mondo immaginario.
Gli studenti principali su cui è incentrata la storia sono Maka Albarn, maestra della falce, Soul Eater, la sua falce (da cui prendono il nome il manga e l'anime), Black*Star, maestro d'armi d'assassinio e la sua buki Tsubuki. Ogni coppia di meister e buki deve catturare 99 uova di Kishin e un'anima da strega per aumentare il livello delle buki. Ma se sbaglierà mangiando al posto dell'anima di strega un altro tipo di anima sarà costretta a ricominciare tutto da capo.
Gli studenti della Shibusen hanno il compito di mietere le anime umane che hanno scelto la via del demonio (uova di Kishin) e hanno cominciato a mietere anime umane pure e non uova di Kishin .
Adoro quest'anime, è originale, non mi sembra esista una trama simile in altri manga o in altri anime. I rapporti fra i personaggi sono particolari, infatti il creatore del manga sembra quasi non volere esporre i personaggi "in vetrina" e farli sembrare già da subito coraggiosi, spavaldi e imbattibili, infatti tende a esaltare (nella prima parte del manga) i loro difetti. Ad esempio Black*Star che si crede un dio, il grande Big - o Kid - fissato con la perfezione e la simmetria tanto da mettersi a piangere se non piega a triangolo la carta igienica.
I primi episodi dell'anime sono molto comici e non ci sono combattimenti seri tranne alcuni che subito dopo si rivelano comici. La seconda parte dell'anime invece comincia a farsi davvero seria, con combattimenti, nuove organizzazioni del male che si schierano con altre, tutto per distruggere la Shibusen.
I disegni sono molto elaborati e si fa molta attenzione ai dettagli per far sembrare tutto più realistico e vero. I rapporti fra i personaggi sono molto belli e significativi. "Soul Eater" è uno shounen originale, molto bello e soprattutto mai visto, dato che spesso e volentieri i manga shounen si somigliano molto. E' comunque un anime leggero che dovrebbe essere definito uno shounen comico e lo consiglio a tutti. Potete capire quanto sia bello se vi dico che io, fino a quando non l'ho visto, gli shounen non li guardavo mai.
Gli studenti principali su cui è incentrata la storia sono Maka Albarn, maestra della falce, Soul Eater, la sua falce (da cui prendono il nome il manga e l'anime), Black*Star, maestro d'armi d'assassinio e la sua buki Tsubuki. Ogni coppia di meister e buki deve catturare 99 uova di Kishin e un'anima da strega per aumentare il livello delle buki. Ma se sbaglierà mangiando al posto dell'anima di strega un altro tipo di anima sarà costretta a ricominciare tutto da capo.
Gli studenti della Shibusen hanno il compito di mietere le anime umane che hanno scelto la via del demonio (uova di Kishin) e hanno cominciato a mietere anime umane pure e non uova di Kishin .
Adoro quest'anime, è originale, non mi sembra esista una trama simile in altri manga o in altri anime. I rapporti fra i personaggi sono particolari, infatti il creatore del manga sembra quasi non volere esporre i personaggi "in vetrina" e farli sembrare già da subito coraggiosi, spavaldi e imbattibili, infatti tende a esaltare (nella prima parte del manga) i loro difetti. Ad esempio Black*Star che si crede un dio, il grande Big - o Kid - fissato con la perfezione e la simmetria tanto da mettersi a piangere se non piega a triangolo la carta igienica.
I primi episodi dell'anime sono molto comici e non ci sono combattimenti seri tranne alcuni che subito dopo si rivelano comici. La seconda parte dell'anime invece comincia a farsi davvero seria, con combattimenti, nuove organizzazioni del male che si schierano con altre, tutto per distruggere la Shibusen.
I disegni sono molto elaborati e si fa molta attenzione ai dettagli per far sembrare tutto più realistico e vero. I rapporti fra i personaggi sono molto belli e significativi. "Soul Eater" è uno shounen originale, molto bello e soprattutto mai visto, dato che spesso e volentieri i manga shounen si somigliano molto. E' comunque un anime leggero che dovrebbe essere definito uno shounen comico e lo consiglio a tutti. Potete capire quanto sia bello se vi dico che io, fino a quando non l'ho visto, gli shounen non li guardavo mai.
Quest'anime ha dei punti di forza notevoli: l'ambientazione e lo stile innanzitutto. La città dove si trova l'accademia è molto interessante, e una nota la merita la caratterizzazione di Sole e Luna, a cui viene disegnata una faccia, e ciò contribuisce a formare, insieme a tutto il resto, un'atmosfera un'unica di quest'anime.
Graficamente esso mi è piaciuto molto, i disegni sono molto accattivanti.
In sintesi, i protagonisti sono allievi dell'accademia Shibusen, in cui si insegna come combattere per tenere a bada dei mostri la cui anima viene mangiata (da qui "Soul Eater") dalle armi, per accrescere il loro potere. Perché si, vi sono due tipi di persone, le armi e i loro maestri, e devo dire che quest'idea mi era piaciuta molto. Ad esempio ci sono Maka e Soul, i protagonisti principali, o Black Star e Tsubaki, l'uno del tutto schizzato, l'altra che gli fa un po' da freno. Il rettore è uno shinigami; ha pure un figlio, Death the Kid, uno dei protagonisti. Anzi, uno dei migliori personaggi è cazzuto, forte, ma spesso non riesce a fare un ca*bip* in quanto ossessionato dalla simmetria, tant'è che non ha un'arma, ma due. Tra l'altro lui stesso è "asimmetrico", quindi vi lascio immaginare, è un personaggio molto divertente.
Però mi sento di dare a quest'anime solo un 6. Non mi è rimasto impresso. La storia del sangue nero non mi ha convinto fino in fondo, e alcuni personaggi potevano essere sfruttati molto meglio. Indubbiamente ce ne sono di molto carismatici, uno su tutti che mi è piaciuto molto è Stein, ma ad esempio avrei voluto vedere il papà di Maka e lo shinigami in azione molto di più, eccetera eccetera.
Ma forse ancora più importante, il finale mi ha deluso molto. Gli altri protagonisti diventano stracazzuti (come poi? Boh!), ma a dover sferrare il colpo finale è Maka, in un modo che... Bah, non voglio spoilerare, ma mi aspettavo molto di più. Che poi, diciamocela tutta, è abbastanza sopravvalutata. Anzi, diciamo che è proprio una pippa, nonostante all'inizio sembri la più figa di tutte.
Vabbè, alla fine però credo che "Soul Eater" sia comunque da vedere, non me la sento di sconsigliarlo fino in fondo. Solo, credo ci sia di meglio.
Graficamente esso mi è piaciuto molto, i disegni sono molto accattivanti.
In sintesi, i protagonisti sono allievi dell'accademia Shibusen, in cui si insegna come combattere per tenere a bada dei mostri la cui anima viene mangiata (da qui "Soul Eater") dalle armi, per accrescere il loro potere. Perché si, vi sono due tipi di persone, le armi e i loro maestri, e devo dire che quest'idea mi era piaciuta molto. Ad esempio ci sono Maka e Soul, i protagonisti principali, o Black Star e Tsubaki, l'uno del tutto schizzato, l'altra che gli fa un po' da freno. Il rettore è uno shinigami; ha pure un figlio, Death the Kid, uno dei protagonisti. Anzi, uno dei migliori personaggi è cazzuto, forte, ma spesso non riesce a fare un ca*bip* in quanto ossessionato dalla simmetria, tant'è che non ha un'arma, ma due. Tra l'altro lui stesso è "asimmetrico", quindi vi lascio immaginare, è un personaggio molto divertente.
Però mi sento di dare a quest'anime solo un 6. Non mi è rimasto impresso. La storia del sangue nero non mi ha convinto fino in fondo, e alcuni personaggi potevano essere sfruttati molto meglio. Indubbiamente ce ne sono di molto carismatici, uno su tutti che mi è piaciuto molto è Stein, ma ad esempio avrei voluto vedere il papà di Maka e lo shinigami in azione molto di più, eccetera eccetera.
Ma forse ancora più importante, il finale mi ha deluso molto. Gli altri protagonisti diventano stracazzuti (come poi? Boh!), ma a dover sferrare il colpo finale è Maka, in un modo che... Bah, non voglio spoilerare, ma mi aspettavo molto di più. Che poi, diciamocela tutta, è abbastanza sopravvalutata. Anzi, diciamo che è proprio una pippa, nonostante all'inizio sembri la più figa di tutte.
Vabbè, alla fine però credo che "Soul Eater" sia comunque da vedere, non me la sento di sconsigliarlo fino in fondo. Solo, credo ci sia di meglio.
"Perché?": ecco la domanda che, da un certo punto della trama in poi, ha continuato a perseguitarmi, fino allo sconclusionato, banale e bruttissimo finale. "Soul Eater" è certamente un anime che mi ha fatto piangere, ma dalla disperazione. E credetemi, benché sia la sufficienza, dargli questo sei è per me un grande dispiacere; soprattutto perché il manga è tutt'altra cosa, e la prima parte della serie è da otto o nove.
E dunque, vediamo la trama di questo "Soul Eater": la Shibusen è una scuola fondata da Shinigami-sama - o sommo Shinigami se preferite - allo scopo di addestrare dei giovani, i maestri d'armi, a combattere, appunto, con delle armi, ovvero persone capaci di trasformarsi in armi, siano esse pistole, falci, katane, shuriken, balestre e chi più ne ha più ne metta.
Armi e maestri devono cooperare per raccogliere le uova di Kishin, ovvero le anime di esseri umani malvagi. Quando un'arma divora 99 anime umane più quella di una strega, essa diventa Falce della Morte e può essere usata da Shinigami-sama.
Da queste premesse, la storia segue le avventure di due coppie e un trio di maestri e armi: Maka e Soul, Black Star e Tsubaki, Death the Kid e Liz e Patty. E da queste semplici premesse, la trama si articolerà in varie saghe, una più emozionante dell'altra; fino a scadere a livelli infimi negli ultimi 10-15 episodi.
Finché anime e manga vanno di pari passo è tutto a posto, il problema viene dopo: l'episodio 37 è la linea di confine, il punto di non ritorno, la barriera che separa il vero "Soul Eater" dal prodotto presentato negli ultimi episodi.
Ma andiamo con ordine: i primi tre episodi sono dedicati alla presentazione di ciascuna delle tre "coppie", iniziando a delineare la personalità, lo stile di combattimento e le dinamiche "interne" di ciascuna coppia. In generale, la prima decina di episodi serve a introdurci al mondo di "Soul Eater", con Death City, la Shibusen, il poco serio Shinigami-sama, il pervertito padre di Maka, e il misterioso Stein. Dall'entrata in scena di Crona, però, la musica cambia, le atmosfere, pur mantenendo le gag, si fanno più cupe, i combattimenti più cruenti e i protagonisti (poco) più responsabili. Lo stesso clima di eccitamento, d'azione, di suspense - quel clima che ti farebbe stare alzato la notte pur di vedere l'episodio successivo - si mantiene senza problemi fino al trentasettesimo episodio, ovvero fino alla fine della Battaglia per Brew. E qui, secondo me, l'anime si doveva fermare. A questo punto, poco sarebbe importato se il finale fosse stato aperto - e "Pandora Hearts" è la dimostrazione che un finale dai mille interrogativi non è poi male, se l'alternativa è una fine come quella di "Soul Eater" - almeno c'era spazio per una seconda serie. Tutto, ma non quello che si è fatto. Dal trentasettesimo episodio, infatti, qualcosa si rompe, in tutti i sensi: la trama non pare più così convincente, i personaggi subiscono un cambiamento della personalità, e tutto quel che si era costruito fino a quel momento crolla. All'improvviso ci sono duelli corti e sbrigativi, personaggi che muoiono ma non muoiono, cattivi stra-potenti che hanno regnato nel corso della serie annientati in un attimo, power-up che farebbero impallidire chiunque e tanto, tanto buonismo quante sono le chiacchiere che, al solito, lo accompagnano. Che poi, per carità, un po' di buonismo non fa mai male, ma il troppo stroppia, e qui si oltrepassa il limite molto più del dovuto.
Questa la trama, vediamo i personaggi. Nell'anime, la palma d'oro della caratterizzazione va senz'altro a Kid e Black Star: convincenti ma non contraddittori, approfonditi in maniera soddisfacente, svitati quanto basta da rimanere impressi, protagonisti di molte gag, ma anche di momenti seri, forti ma, appunto, senza sfociare nei sopracitati "power-up" (ok, solo nella prima parte).
Tra Kid, fissato con la simmetria fino alla nevrosi, e Black Star, con la sue manie di protagonismo, non so davvero chi sia il migliore. Insomma, spalle di nome, ma non di fatto.
E proprio i protagonisti, a cui i tizi strambi di cui sopra fanno da accompagnatori, sono forse i meno adatti a fare i protagonisti. Soul è uno di quei personaggi che sono un po' di tutto, ma che non hanno nessuna caratteristica peculiare. Anzi, in effetti una particolarità c'è: Soul sa suonare il piano, ed è appassionato di musica jazz. Ma se nel manga gli si dava tempo di "definirsi" a livello personale e come partner di Maka - Perché suona il piano? Cosa lo ha avvicinato alla musica? Perché ha scelto di essere l'arma proprio di Maka? - nell'anime no, e alla fine pure questa sua abilità al piano viene sprecata e resa inutilizzabile. Per cosa dovrebbe essere ricordato Soul? Perché è figo? Ok, ma non basta.
Stesso discorso per Maka, nel manga c'è una maturazione evidente al concludersi della saga di Aracnophobia; nell'anime invece oserei dire che c'è un peggioramento, motivo per cui, a maggior ragione, il finale non regge: se nel corso della storia la protagonista mi viene presentata come una persona che si atteggia da ragazza matura e non lo è - e se non mi si fa vedere una crescita psicologica che meriti tale nome - se mi è sempre stato detto che Maka è mediocre a livello fisico, ma che la sua forza si basa su altro, allora non posso assolutamente ritenere plausibile che nel finale la suddetta ragazza compia un simile gesto e abbia un tale cambiamento della personalità.
Per quanto riguarda i personaggi secondari, siamo tra alti e bassi: assolutamente degni di nota Stein, Medusa e Mifune in primis, seguiti a ruota da Shinigami-sama e Spirit, il padre di Maka. Insignificanti sono invece, anche qui con grandissima differenza rispetto al manga, Kim, Kiriku, Ox e rispettivi partner. Se non li avessi già incontrati in precedenza, dubito che mi sarei ricordata anche solo i loro nomi.
Su Crona vorrei spendere qualche parola in più: a parte il dubbio esistenziale che assale chiunque conosca "Soul Eater" nel chiedersi se sia un maschio o una femmina, quel che mi preme di più è il suo cambiamento. Sempre tornando al discorso di prima, e di nuovo con grande differenziazione dal manga, se Crona per 37 episodi mi viene presentato/a come un personaggio senza personalità, succube di chi è più forte di lui/lei e che non appena tenta di ribellarsi viene nuovamente ridotto/a al silenzio, allora com'è possibile che in due episodi si liberi dalle crisi di coscienza che lo/la assalgono e decida di tentare un'impresa di tale portata?
Ok, ora prometto di trattare i lati positivi costanti per tutta la serie.
Dunque, l'aspetto maggiormente degno di nota di "Soul Eater" è senz'altro la grafica: i colori sono vivaci o cupi a seconda delle situazioni, le animazioni sono molto fluide, ma la parte migliore sono senz'altro i combattimenti: avvincenti, elettrizzanti, movimentati e dinamici, tengono lo spettatore incollato allo schermo e incapace di interrompere la visione. Peccato che sia stato tagliato uno dei combattimenti migliori: il terzo, fatidico scontro Mifune VS Black Star e gli sia stato dato invece un esito scontato e insulso. Se l'avesse saputo il Mifune del manga, probabilmente avrebbe fatto Harakiri. È stato, purtroppo, tagliato anche il dialogo Black Star - Masamune, rendendo ridicolo il fatto che il primo, d'un colpo, impari a usare la Lama Incantata.
Ma mi sto dilungando, dunque passo alla colonna sonora: veramente tanto di cappello ai compositori. Bellissime sono le due opening molto orecchiabili, un po' meno le ending ma comunque azzeccate e intriganti, la seconda soprattutto. Le musiche che accompagnano la serie sono anch'esse molto azzeccate, e sono un ottimo sottofondo per tutti gli avvenimenti narrati, sia nella prima parte sia nella seconda.
Deludente, invece, il doppiaggio italiano: a parte la voce di Maka - anche quella non sempre convincente - quella di Patty e poche altre, quasi tutte le voci sono sbagliate, e non si adattano ai personaggi doppiati. Sprecata è la voce di Shinigami-sama: Oreste Baldini poteva essere il doppiatore giusto, ma trovo che con quel tono troppo nasale - che va certamente bene per uno come Re Julian - si sia ridicolizzato il personaggio molto più del necessario: ancora ancora nelle gag, ma in momenti seri quali il dialogo con Eibon (personaggio, tra l'altro, preso e liquidato in due episodi) assolutamente no. Avrebbe dovuto usare lo stesso tono di voce che ha usato per doppiare Knukles in "SonicX".
Ordunque, qual è il verdetto? Un'eccellente prima parte, davvero molto valida, quanto una seconda parte altrettanto scadente e banale.
Con rammarico do la sufficienza a un anime che si merita molto, ma molto di più, e che è stato brutalmente rovinato dalla fretta di far soldi con una serie ancora in corso.
Diffidate delle imitazioni, se vi è piaciuta la storia fino al trentasettesimo episodio - perché il vero "Soul Eater" lì si ferma - allora leggete il manga di Atsushi Ohkubo, che è "millemila volte meglio sicuro".
E dunque, vediamo la trama di questo "Soul Eater": la Shibusen è una scuola fondata da Shinigami-sama - o sommo Shinigami se preferite - allo scopo di addestrare dei giovani, i maestri d'armi, a combattere, appunto, con delle armi, ovvero persone capaci di trasformarsi in armi, siano esse pistole, falci, katane, shuriken, balestre e chi più ne ha più ne metta.
Armi e maestri devono cooperare per raccogliere le uova di Kishin, ovvero le anime di esseri umani malvagi. Quando un'arma divora 99 anime umane più quella di una strega, essa diventa Falce della Morte e può essere usata da Shinigami-sama.
Da queste premesse, la storia segue le avventure di due coppie e un trio di maestri e armi: Maka e Soul, Black Star e Tsubaki, Death the Kid e Liz e Patty. E da queste semplici premesse, la trama si articolerà in varie saghe, una più emozionante dell'altra; fino a scadere a livelli infimi negli ultimi 10-15 episodi.
Finché anime e manga vanno di pari passo è tutto a posto, il problema viene dopo: l'episodio 37 è la linea di confine, il punto di non ritorno, la barriera che separa il vero "Soul Eater" dal prodotto presentato negli ultimi episodi.
Ma andiamo con ordine: i primi tre episodi sono dedicati alla presentazione di ciascuna delle tre "coppie", iniziando a delineare la personalità, lo stile di combattimento e le dinamiche "interne" di ciascuna coppia. In generale, la prima decina di episodi serve a introdurci al mondo di "Soul Eater", con Death City, la Shibusen, il poco serio Shinigami-sama, il pervertito padre di Maka, e il misterioso Stein. Dall'entrata in scena di Crona, però, la musica cambia, le atmosfere, pur mantenendo le gag, si fanno più cupe, i combattimenti più cruenti e i protagonisti (poco) più responsabili. Lo stesso clima di eccitamento, d'azione, di suspense - quel clima che ti farebbe stare alzato la notte pur di vedere l'episodio successivo - si mantiene senza problemi fino al trentasettesimo episodio, ovvero fino alla fine della Battaglia per Brew. E qui, secondo me, l'anime si doveva fermare. A questo punto, poco sarebbe importato se il finale fosse stato aperto - e "Pandora Hearts" è la dimostrazione che un finale dai mille interrogativi non è poi male, se l'alternativa è una fine come quella di "Soul Eater" - almeno c'era spazio per una seconda serie. Tutto, ma non quello che si è fatto. Dal trentasettesimo episodio, infatti, qualcosa si rompe, in tutti i sensi: la trama non pare più così convincente, i personaggi subiscono un cambiamento della personalità, e tutto quel che si era costruito fino a quel momento crolla. All'improvviso ci sono duelli corti e sbrigativi, personaggi che muoiono ma non muoiono, cattivi stra-potenti che hanno regnato nel corso della serie annientati in un attimo, power-up che farebbero impallidire chiunque e tanto, tanto buonismo quante sono le chiacchiere che, al solito, lo accompagnano. Che poi, per carità, un po' di buonismo non fa mai male, ma il troppo stroppia, e qui si oltrepassa il limite molto più del dovuto.
Questa la trama, vediamo i personaggi. Nell'anime, la palma d'oro della caratterizzazione va senz'altro a Kid e Black Star: convincenti ma non contraddittori, approfonditi in maniera soddisfacente, svitati quanto basta da rimanere impressi, protagonisti di molte gag, ma anche di momenti seri, forti ma, appunto, senza sfociare nei sopracitati "power-up" (ok, solo nella prima parte).
Tra Kid, fissato con la simmetria fino alla nevrosi, e Black Star, con la sue manie di protagonismo, non so davvero chi sia il migliore. Insomma, spalle di nome, ma non di fatto.
E proprio i protagonisti, a cui i tizi strambi di cui sopra fanno da accompagnatori, sono forse i meno adatti a fare i protagonisti. Soul è uno di quei personaggi che sono un po' di tutto, ma che non hanno nessuna caratteristica peculiare. Anzi, in effetti una particolarità c'è: Soul sa suonare il piano, ed è appassionato di musica jazz. Ma se nel manga gli si dava tempo di "definirsi" a livello personale e come partner di Maka - Perché suona il piano? Cosa lo ha avvicinato alla musica? Perché ha scelto di essere l'arma proprio di Maka? - nell'anime no, e alla fine pure questa sua abilità al piano viene sprecata e resa inutilizzabile. Per cosa dovrebbe essere ricordato Soul? Perché è figo? Ok, ma non basta.
Stesso discorso per Maka, nel manga c'è una maturazione evidente al concludersi della saga di Aracnophobia; nell'anime invece oserei dire che c'è un peggioramento, motivo per cui, a maggior ragione, il finale non regge: se nel corso della storia la protagonista mi viene presentata come una persona che si atteggia da ragazza matura e non lo è - e se non mi si fa vedere una crescita psicologica che meriti tale nome - se mi è sempre stato detto che Maka è mediocre a livello fisico, ma che la sua forza si basa su altro, allora non posso assolutamente ritenere plausibile che nel finale la suddetta ragazza compia un simile gesto e abbia un tale cambiamento della personalità.
Per quanto riguarda i personaggi secondari, siamo tra alti e bassi: assolutamente degni di nota Stein, Medusa e Mifune in primis, seguiti a ruota da Shinigami-sama e Spirit, il padre di Maka. Insignificanti sono invece, anche qui con grandissima differenza rispetto al manga, Kim, Kiriku, Ox e rispettivi partner. Se non li avessi già incontrati in precedenza, dubito che mi sarei ricordata anche solo i loro nomi.
Su Crona vorrei spendere qualche parola in più: a parte il dubbio esistenziale che assale chiunque conosca "Soul Eater" nel chiedersi se sia un maschio o una femmina, quel che mi preme di più è il suo cambiamento. Sempre tornando al discorso di prima, e di nuovo con grande differenziazione dal manga, se Crona per 37 episodi mi viene presentato/a come un personaggio senza personalità, succube di chi è più forte di lui/lei e che non appena tenta di ribellarsi viene nuovamente ridotto/a al silenzio, allora com'è possibile che in due episodi si liberi dalle crisi di coscienza che lo/la assalgono e decida di tentare un'impresa di tale portata?
Ok, ora prometto di trattare i lati positivi costanti per tutta la serie.
Dunque, l'aspetto maggiormente degno di nota di "Soul Eater" è senz'altro la grafica: i colori sono vivaci o cupi a seconda delle situazioni, le animazioni sono molto fluide, ma la parte migliore sono senz'altro i combattimenti: avvincenti, elettrizzanti, movimentati e dinamici, tengono lo spettatore incollato allo schermo e incapace di interrompere la visione. Peccato che sia stato tagliato uno dei combattimenti migliori: il terzo, fatidico scontro Mifune VS Black Star e gli sia stato dato invece un esito scontato e insulso. Se l'avesse saputo il Mifune del manga, probabilmente avrebbe fatto Harakiri. È stato, purtroppo, tagliato anche il dialogo Black Star - Masamune, rendendo ridicolo il fatto che il primo, d'un colpo, impari a usare la Lama Incantata.
Ma mi sto dilungando, dunque passo alla colonna sonora: veramente tanto di cappello ai compositori. Bellissime sono le due opening molto orecchiabili, un po' meno le ending ma comunque azzeccate e intriganti, la seconda soprattutto. Le musiche che accompagnano la serie sono anch'esse molto azzeccate, e sono un ottimo sottofondo per tutti gli avvenimenti narrati, sia nella prima parte sia nella seconda.
Deludente, invece, il doppiaggio italiano: a parte la voce di Maka - anche quella non sempre convincente - quella di Patty e poche altre, quasi tutte le voci sono sbagliate, e non si adattano ai personaggi doppiati. Sprecata è la voce di Shinigami-sama: Oreste Baldini poteva essere il doppiatore giusto, ma trovo che con quel tono troppo nasale - che va certamente bene per uno come Re Julian - si sia ridicolizzato il personaggio molto più del necessario: ancora ancora nelle gag, ma in momenti seri quali il dialogo con Eibon (personaggio, tra l'altro, preso e liquidato in due episodi) assolutamente no. Avrebbe dovuto usare lo stesso tono di voce che ha usato per doppiare Knukles in "SonicX".
Ordunque, qual è il verdetto? Un'eccellente prima parte, davvero molto valida, quanto una seconda parte altrettanto scadente e banale.
Con rammarico do la sufficienza a un anime che si merita molto, ma molto di più, e che è stato brutalmente rovinato dalla fretta di far soldi con una serie ancora in corso.
Diffidate delle imitazioni, se vi è piaciuta la storia fino al trentasettesimo episodio - perché il vero "Soul Eater" lì si ferma - allora leggete il manga di Atsushi Ohkubo, che è "millemila volte meglio sicuro".
Dall'acclamato Studio Bones (produttore di "Eureka Seven", "Tokyo Magnitude 8.0" e "FullMetal Alchemist", solo per citarne alcuni), ecco prendere vita un anime ricco d'azione che ben sfrutta le qualità degli abili animatori. Si tratta di "Soul Eater", tratto dall'omonimo manga di Atsushi Okubo ancora in corso, adattato con un finale originale per chiuderlo nell'arco di 51 episodi.
Il mondo è sempre più sommerso dal male e dalla dilagante follia. Il Sommo Shinigami decide quindi di fondare la Shi-Bu-Sen, una scuola dove i maestri d'armi e i rispettivi compagni - in grado di trasformarsi in diverse armi - studiano e si addestrano per poter combattere il male. Durante le diverse missioni le "armi" avranno inoltre la possibilità di mangiare fisicamente le anime corrotte dei criminali, in modo da potersi trasformare nell'arma personale del Sommo Shinigami.
Pur rimanendo principalmente dedita all'azione, la serie si apre con abbondanti toni da commedia goliardica - ovviamente in un contesto fantastico - e piuttosto grezza, portando spesso qualche risata più nutrita grazie all'efficace caratterizzazione dei protagonisti e le loro azzeccate alchimie. Le tre coppie (una è un trio, in realtà) sono composte da personaggi agli opposti tra loro - l'esempio più lampante è ovviamente l'irruento Black Star e la sua arma, gentile e tranquilla, di nome Tsubaki - dando così vita a siparietti dalle basi consolidate, con uno spunto di varietà quando interagiscono con persone al di fuori dei partner abituali. Inoltre, non meno importante, i protagonisti possono vantare caratteri ben definiti - anche se accentuati sotto l'aspetto comico - che verranno approfonditi in modo semplice ma efficace, con una leggera ma evidente crescita per la maggior parte di essi, portando piccole parentesi emotive di buon impatto.
Proseguendo, tra i tanti combattimenti e le abbondanti gag, "Soul Eater" prende lentamente vita, deviando dai lineari ed episodici binari iniziali incuriosendo lo spettatore con scenari sempre più vasti, rendendola sempre più incerta nel suo proseguire, sfruttando le diverse rivelazioni e i colpi di scena per ravvivare continuamente l'attenzione dello spettatore.
Durante il suo sviluppo, contraddistinto da un buon ritmo, la serie vanta un buon bilanciamento, dosando con cura gli aspetti comici, l'azione e i dialoghi più seri. Questo però viene a mancare nell'arco narrativo conclusivo, quello originale ed estraneo alla versione cartacea, dove le ultime introspezioni dei protagonisti risultano eccessivamente pesanti, mozzando il ritmo in diverse situazioni. I momenti di riflessione finiscono così con l'occupare interi episodi, mentre i combattimenti dinamici ed energici sono inframmezzati da continue pause di dialogo fin troppo prolisse ed estensive, raggiungendo l'apice negativo di questi difetti proprio nel finale di "Soul Eater", mentre nel resto della serie le poche battute durante gli scontri non fermano mai gli aspri duelli.
La sensazione però non è quella di assistere a una sceneggiatura mal fatta o errata, anzi essa risulta profondamente fedele all'essenza di base del prodotto e al suo stile. Il problema è che pare si sia voluto accentuare fin troppo quest'aspetto, sottolineando con troppa insistenza la crescita dei singoli e, soprattutto, il messaggio che è l'anima e la colonna portante dell'intera serie, snaturando così l'impatto che avrebbe offerto il finale per via del suo essere eccessivamente esplicito e diretto.
Un'importante nota va fatta alle tante citazioni, più o meno velate, presenti nella serie. Spesso i nemici iniziali sono "cattivi" realmente esistiti, come Al Capone, Jack lo Squartatore o l'Olandese Volante, ma esistono anche rimandi sconosciuti ai più come l'oscuro "Libro di Eibon": questo tomo realmente esistente racchiude gli incantesimi firmati dal mago Eibon, e la sua creazione è associata allo scrittore statunitense Clark Ashton Smith.
Non delude ovviamente la fattura tecnica delle ottime animazioni, che unisce disegni di elevata qualità e animazioni fluide, mantenendo uno standard qualitativo elevato difficilmente riscontrabile in serie di pari durata.
Lo stile dei disegni abbraccia fedelmente quello dell'autore, proponendo scenari dall'indole "pupazzosa" che sorprendentemente ben si legano con le sfumature horror, andando a proporre, come per i personaggi, delle simbologie o particolarità estetiche che vanno a riflettersi in ogni singolo oggetto. Tra le streghe, legate a diversi animali, e i vari personaggi, immersi nelle curate ambientazioni, danno vita a un'infinità di rimandi nei quali si potrebbe perdersi delle ore per trovarli tutti.
Non meno importanti sono ovviamente i combattimenti, che propongono avvincenti scontri dalle articolate coreografie che, sfruttando le ottime animazioni, regalano adrenalinici scontri che non deluderanno i fan del genere.
Ottima la colonna sonora, che propone una base nettamente rock che ben trasmette l'energia che permea la serie. Talvolta, anche se per necessità nate dalla sceneggiatura, fanno capolino musiche più delicate che mostrano una maggiore inclinazione alla musica leggera (soprattutto nelle sigle che si avvicendano), ma a brillare sono ancora una volta le chiare influenze horror, ben udibili già nella prima opening - che risulta accelerata, seppur di poco, ad ogni episodio ben sottolineando la follia che avanza - e nella sonata per pianoforte eseguita dal protagonista.
L'ottimo adattamento italiano è macchiato da un doppiaggio basilare affidato a diverse nuove leve, mentre altri doppiatori più esperti sono affidati ai personaggi meno presenti. Nei primi episodi le voci, mal assegnate, sembrano stonare per via delle interpretazioni sterili, tuttavia proseguendo si nota come ognuno prenda maggiormente atto dei rispettivi personaggi portando un continuo seppur lieve miglioramento.
Sublime, infine, l'edizione offerta dalla Dynit. Con la Collector's Edition essa propone tre box rigidi, nei quali trovano posto 3 DVD e un booklet infarcito delle più svariate informazioni. Inoltre i DVD vantano un profilo tecnico invidiabile, proponendo master di elevata qualità.
C'è solo un grande rammarico per l'arco finale degli episodi, che porta fin troppe chiacchiere, ma non è un buon motivo per privarsi di quest'anime d'azione dalla superba fattura tecnica che, nel suo complesso, offre tanta commedia, personaggi memorabili - nel bene e nel male, visto che sono presenti figure volutamente irritanti come "Excalibur" -, un ricco e originale stile estetico e una storia intrigante narrata con un buon ritmo, il tutto mentre i protagonisti impareranno a crescere e maturare domando il piccolo demone dentro di loro, scoprendo quanto sia importante avere delle paure e trovare il coraggio per affrontarle.
Pur essendo pensato per un pubblico di ragazzi, "Soul Eater", grazie al suo personale stile e all'ottima qualità tecnica, è una visione caldamente consigliata a chi apprezza il genere, perché saprà facilmente appassionare e divertire per buona parte della sua durata.
Il mondo è sempre più sommerso dal male e dalla dilagante follia. Il Sommo Shinigami decide quindi di fondare la Shi-Bu-Sen, una scuola dove i maestri d'armi e i rispettivi compagni - in grado di trasformarsi in diverse armi - studiano e si addestrano per poter combattere il male. Durante le diverse missioni le "armi" avranno inoltre la possibilità di mangiare fisicamente le anime corrotte dei criminali, in modo da potersi trasformare nell'arma personale del Sommo Shinigami.
Pur rimanendo principalmente dedita all'azione, la serie si apre con abbondanti toni da commedia goliardica - ovviamente in un contesto fantastico - e piuttosto grezza, portando spesso qualche risata più nutrita grazie all'efficace caratterizzazione dei protagonisti e le loro azzeccate alchimie. Le tre coppie (una è un trio, in realtà) sono composte da personaggi agli opposti tra loro - l'esempio più lampante è ovviamente l'irruento Black Star e la sua arma, gentile e tranquilla, di nome Tsubaki - dando così vita a siparietti dalle basi consolidate, con uno spunto di varietà quando interagiscono con persone al di fuori dei partner abituali. Inoltre, non meno importante, i protagonisti possono vantare caratteri ben definiti - anche se accentuati sotto l'aspetto comico - che verranno approfonditi in modo semplice ma efficace, con una leggera ma evidente crescita per la maggior parte di essi, portando piccole parentesi emotive di buon impatto.
Proseguendo, tra i tanti combattimenti e le abbondanti gag, "Soul Eater" prende lentamente vita, deviando dai lineari ed episodici binari iniziali incuriosendo lo spettatore con scenari sempre più vasti, rendendola sempre più incerta nel suo proseguire, sfruttando le diverse rivelazioni e i colpi di scena per ravvivare continuamente l'attenzione dello spettatore.
Durante il suo sviluppo, contraddistinto da un buon ritmo, la serie vanta un buon bilanciamento, dosando con cura gli aspetti comici, l'azione e i dialoghi più seri. Questo però viene a mancare nell'arco narrativo conclusivo, quello originale ed estraneo alla versione cartacea, dove le ultime introspezioni dei protagonisti risultano eccessivamente pesanti, mozzando il ritmo in diverse situazioni. I momenti di riflessione finiscono così con l'occupare interi episodi, mentre i combattimenti dinamici ed energici sono inframmezzati da continue pause di dialogo fin troppo prolisse ed estensive, raggiungendo l'apice negativo di questi difetti proprio nel finale di "Soul Eater", mentre nel resto della serie le poche battute durante gli scontri non fermano mai gli aspri duelli.
La sensazione però non è quella di assistere a una sceneggiatura mal fatta o errata, anzi essa risulta profondamente fedele all'essenza di base del prodotto e al suo stile. Il problema è che pare si sia voluto accentuare fin troppo quest'aspetto, sottolineando con troppa insistenza la crescita dei singoli e, soprattutto, il messaggio che è l'anima e la colonna portante dell'intera serie, snaturando così l'impatto che avrebbe offerto il finale per via del suo essere eccessivamente esplicito e diretto.
Un'importante nota va fatta alle tante citazioni, più o meno velate, presenti nella serie. Spesso i nemici iniziali sono "cattivi" realmente esistiti, come Al Capone, Jack lo Squartatore o l'Olandese Volante, ma esistono anche rimandi sconosciuti ai più come l'oscuro "Libro di Eibon": questo tomo realmente esistente racchiude gli incantesimi firmati dal mago Eibon, e la sua creazione è associata allo scrittore statunitense Clark Ashton Smith.
Non delude ovviamente la fattura tecnica delle ottime animazioni, che unisce disegni di elevata qualità e animazioni fluide, mantenendo uno standard qualitativo elevato difficilmente riscontrabile in serie di pari durata.
Lo stile dei disegni abbraccia fedelmente quello dell'autore, proponendo scenari dall'indole "pupazzosa" che sorprendentemente ben si legano con le sfumature horror, andando a proporre, come per i personaggi, delle simbologie o particolarità estetiche che vanno a riflettersi in ogni singolo oggetto. Tra le streghe, legate a diversi animali, e i vari personaggi, immersi nelle curate ambientazioni, danno vita a un'infinità di rimandi nei quali si potrebbe perdersi delle ore per trovarli tutti.
Non meno importanti sono ovviamente i combattimenti, che propongono avvincenti scontri dalle articolate coreografie che, sfruttando le ottime animazioni, regalano adrenalinici scontri che non deluderanno i fan del genere.
Ottima la colonna sonora, che propone una base nettamente rock che ben trasmette l'energia che permea la serie. Talvolta, anche se per necessità nate dalla sceneggiatura, fanno capolino musiche più delicate che mostrano una maggiore inclinazione alla musica leggera (soprattutto nelle sigle che si avvicendano), ma a brillare sono ancora una volta le chiare influenze horror, ben udibili già nella prima opening - che risulta accelerata, seppur di poco, ad ogni episodio ben sottolineando la follia che avanza - e nella sonata per pianoforte eseguita dal protagonista.
L'ottimo adattamento italiano è macchiato da un doppiaggio basilare affidato a diverse nuove leve, mentre altri doppiatori più esperti sono affidati ai personaggi meno presenti. Nei primi episodi le voci, mal assegnate, sembrano stonare per via delle interpretazioni sterili, tuttavia proseguendo si nota come ognuno prenda maggiormente atto dei rispettivi personaggi portando un continuo seppur lieve miglioramento.
Sublime, infine, l'edizione offerta dalla Dynit. Con la Collector's Edition essa propone tre box rigidi, nei quali trovano posto 3 DVD e un booklet infarcito delle più svariate informazioni. Inoltre i DVD vantano un profilo tecnico invidiabile, proponendo master di elevata qualità.
C'è solo un grande rammarico per l'arco finale degli episodi, che porta fin troppe chiacchiere, ma non è un buon motivo per privarsi di quest'anime d'azione dalla superba fattura tecnica che, nel suo complesso, offre tanta commedia, personaggi memorabili - nel bene e nel male, visto che sono presenti figure volutamente irritanti come "Excalibur" -, un ricco e originale stile estetico e una storia intrigante narrata con un buon ritmo, il tutto mentre i protagonisti impareranno a crescere e maturare domando il piccolo demone dentro di loro, scoprendo quanto sia importante avere delle paure e trovare il coraggio per affrontarle.
Pur essendo pensato per un pubblico di ragazzi, "Soul Eater", grazie al suo personale stile e all'ottima qualità tecnica, è una visione caldamente consigliata a chi apprezza il genere, perché saprà facilmente appassionare e divertire per buona parte della sua durata.
"Un'anima forte risiede in un corpo forte, e in una mente forte".
"Soul Eater" è un anime shounen tratto dal soggetto originale di Atsushi Ohkubo, prodotto da Square Enix e composto da 51 episodi di una durata di 24 minuti ciascuno. In Italia l'anime è stato acquistato da Dynit che lo ha doppiato e trasmesso tramite Rai 4 il giovedì sera in seconda serata.
"Soul Eater" gode di ottima popolarità ormai, tanto da stare alla pari con altri famosissimi anime. Il suo successo è dovuto alla grafica semplice ma bella, e alla storia appassionante. I personaggi sono caratterizzati in modo semplice quanto basta, infatti oltre al mestiere che fanno non sappiamo quasi niente di loro, e nemmeno il motivo della loro iscrizione alla Shibusen.
Il paese (Death City) è decisamente fuori dal mondo, e degli abitanti non abbiamo il minimo accenno, se non per qualche figura grigia che appare in una puntata su venti.
Ma allora, vi chiederete, perché "Soul Eater" ha tutto questo successo?
I personaggi, anche se caratterizzati semplicemente, riescono ad assumere forti valori nella storia, riescono a coinvolgerti come se fossi tra di loro.
I combattimenti sono semplici ma appassionanti, le ambientazioni forse sono quelle più "scadenti" non dal punto di vista grafico, ma da quello del loro soggetto. Sono infatti composte in maggior parte da deserti, luoghi scuri, foreste: cose semplici da disegnare!
Il mio voto è 9 perché "Soul Eater" tuttavia è riuscito anche a farmi piangere per rabbia e tristezza, e perché ci si affeziona tanto a Maka e ai suoi amici, e molte volte si riesce anche a ridere per le scene comiche inserite nel corso della storia, e anche per personaggi originali come Excalibur.
Non gli do 10 perché tra i difetti sopra elencati ci sono anche alcuni personaggi come Blair che riappaiono dopo diverse puntate in cui erano "spariti" e perché il finale fa presupporre una seconda serie, secondo me. Speriamo bene!
"Soul Eater" è un anime shounen tratto dal soggetto originale di Atsushi Ohkubo, prodotto da Square Enix e composto da 51 episodi di una durata di 24 minuti ciascuno. In Italia l'anime è stato acquistato da Dynit che lo ha doppiato e trasmesso tramite Rai 4 il giovedì sera in seconda serata.
"Soul Eater" gode di ottima popolarità ormai, tanto da stare alla pari con altri famosissimi anime. Il suo successo è dovuto alla grafica semplice ma bella, e alla storia appassionante. I personaggi sono caratterizzati in modo semplice quanto basta, infatti oltre al mestiere che fanno non sappiamo quasi niente di loro, e nemmeno il motivo della loro iscrizione alla Shibusen.
Il paese (Death City) è decisamente fuori dal mondo, e degli abitanti non abbiamo il minimo accenno, se non per qualche figura grigia che appare in una puntata su venti.
Ma allora, vi chiederete, perché "Soul Eater" ha tutto questo successo?
I personaggi, anche se caratterizzati semplicemente, riescono ad assumere forti valori nella storia, riescono a coinvolgerti come se fossi tra di loro.
I combattimenti sono semplici ma appassionanti, le ambientazioni forse sono quelle più "scadenti" non dal punto di vista grafico, ma da quello del loro soggetto. Sono infatti composte in maggior parte da deserti, luoghi scuri, foreste: cose semplici da disegnare!
Il mio voto è 9 perché "Soul Eater" tuttavia è riuscito anche a farmi piangere per rabbia e tristezza, e perché ci si affeziona tanto a Maka e ai suoi amici, e molte volte si riesce anche a ridere per le scene comiche inserite nel corso della storia, e anche per personaggi originali come Excalibur.
Non gli do 10 perché tra i difetti sopra elencati ci sono anche alcuni personaggi come Blair che riappaiono dopo diverse puntate in cui erano "spariti" e perché il finale fa presupporre una seconda serie, secondo me. Speriamo bene!
Molte sono le opere che iniziano bene e poi si perdono per strada. Succede a causa di una narrazione lenta, dell'eccessivo numero di filler o per una scelta sbagliata, da parte degli autori, nella creazione di un finale sfruttando i cinque minuti precedenti la messa in onda, come è successo a "Soul Eater" appunto.
Ci troviamo in un mondo dove i demoni sono una realtà tangibile e se non fosse per la Shibusen e i suoi studenti si piomberebbe nel caos totale. La Shibusen è una scuola che insegna a giovani dotati di talento, come affrontare questi mostri e portare la pace nel mondo... beh, anche se momentanea. Gli studenti, o comunque i facenti parte dell'accademia, svolgono gli incarichi in coppia, tranne alcune eccezioni. Perché dico questo? Beh, perché c'è chi può trasformarsi in un'arma e chi è in grado di usarla al meglio, ovvio. Oltretutto c'è bisogno della sincronizzazione delle anime di maestro d'armi e arma per combattere in modo ottimale, altrimenti l'esito è la sconfitta.
Tirata all'osso, la trama è tutta qui, ma in realtà con l'evolversi delle vicende avremo un numero di personaggi sempre maggiore e una miriade di avvenimenti che renderanno il tutto a volte più avvincente, altre volte un po' meno. I filler ci sono e possono essere sintetizzati in 4-5 episodi, una quantità relativamente accettabile, ma che a causa dell'ordine sparso nel quale sono stati concepiti causano una rottura della suspense e dell'attesa, da parte dello spettatore, che infastidisce non poco, specie se ci si aspettano delle spiegazioni su determinati dettagli narrativi.
Parliamo di un anime di 51 episodi, di questi ne è bastato uno solo a rovinare tutto: il finale, che, ovviamente non svelerò. Per tutta la serie, o quasi, si assiste a mirabolanti combattimenti e azione ai massimi livelli. Poi qualcosa si spegne, mandando in malora il tempo trascorso a godersi un anime che in realtà ha dato molto. La comicità, l'azione e il soprannaturale avevano creato una miscela perfetta per chiunque avesse voluto passare la serata a gustarsi un'opera come si deve.
Il tratto usato nei disegni è assai particolare e originale. Non ci troviamo di fronte a un anime che vuol essere realistico, ma che anzi non vuole esserlo. I personaggi spesso sembrano caricaturali e stilizzati in maniera esagerata, eppure questa caratteristica, essendo voluta, non intacca minimamente l'opera, devastata da ben più importanti cause. Il comparto audio è di altissimo livello, regalandoci effetti sonori d'effetto e un gran numero di ottime opening ed ending.
Quest'anime parte, per quanto riguarda il sottoscritto, da un voto non minore di 9,5, ma a causa di una scelta assolutamente sgradita nel finale e nell'aggiunta di alcuni episodi di dubbia utilità, perde tristemente quel voto e mezzo, restando su un appena decente e poco convinto 7. Un vero peccato per un'opera che nasce e si sviluppa per diventare un cult. Tutto sommato è consigliato, ma non ponete troppe speranze nei risvolti finali, rimarreste delusi.
Ci troviamo in un mondo dove i demoni sono una realtà tangibile e se non fosse per la Shibusen e i suoi studenti si piomberebbe nel caos totale. La Shibusen è una scuola che insegna a giovani dotati di talento, come affrontare questi mostri e portare la pace nel mondo... beh, anche se momentanea. Gli studenti, o comunque i facenti parte dell'accademia, svolgono gli incarichi in coppia, tranne alcune eccezioni. Perché dico questo? Beh, perché c'è chi può trasformarsi in un'arma e chi è in grado di usarla al meglio, ovvio. Oltretutto c'è bisogno della sincronizzazione delle anime di maestro d'armi e arma per combattere in modo ottimale, altrimenti l'esito è la sconfitta.
Tirata all'osso, la trama è tutta qui, ma in realtà con l'evolversi delle vicende avremo un numero di personaggi sempre maggiore e una miriade di avvenimenti che renderanno il tutto a volte più avvincente, altre volte un po' meno. I filler ci sono e possono essere sintetizzati in 4-5 episodi, una quantità relativamente accettabile, ma che a causa dell'ordine sparso nel quale sono stati concepiti causano una rottura della suspense e dell'attesa, da parte dello spettatore, che infastidisce non poco, specie se ci si aspettano delle spiegazioni su determinati dettagli narrativi.
Parliamo di un anime di 51 episodi, di questi ne è bastato uno solo a rovinare tutto: il finale, che, ovviamente non svelerò. Per tutta la serie, o quasi, si assiste a mirabolanti combattimenti e azione ai massimi livelli. Poi qualcosa si spegne, mandando in malora il tempo trascorso a godersi un anime che in realtà ha dato molto. La comicità, l'azione e il soprannaturale avevano creato una miscela perfetta per chiunque avesse voluto passare la serata a gustarsi un'opera come si deve.
Il tratto usato nei disegni è assai particolare e originale. Non ci troviamo di fronte a un anime che vuol essere realistico, ma che anzi non vuole esserlo. I personaggi spesso sembrano caricaturali e stilizzati in maniera esagerata, eppure questa caratteristica, essendo voluta, non intacca minimamente l'opera, devastata da ben più importanti cause. Il comparto audio è di altissimo livello, regalandoci effetti sonori d'effetto e un gran numero di ottime opening ed ending.
Quest'anime parte, per quanto riguarda il sottoscritto, da un voto non minore di 9,5, ma a causa di una scelta assolutamente sgradita nel finale e nell'aggiunta di alcuni episodi di dubbia utilità, perde tristemente quel voto e mezzo, restando su un appena decente e poco convinto 7. Un vero peccato per un'opera che nasce e si sviluppa per diventare un cult. Tutto sommato è consigliato, ma non ponete troppe speranze nei risvolti finali, rimarreste delusi.
Personalmente avevo grandi aspettative per quest'anime; purtroppo con il passare delle puntate ho notato una carenza per quanto riguarda la struttura in generale, pensavo che gli episodi fossero legati da una singola trama, invece è la trama a essere collegata a un singolo episodio. Gli stessi mi sono sembrati messi in totale disordine.
I personaggi sono molto caratterizzati, purtroppo indeboliti da dialoghi semplici e a volte molto monotoni tanto che sono arrivato a detestare Black Star e Death Kid. Soul e Tsubaki mi sono sembrati fin troppo maturi per il loro ruolo nell'anime e Maka mi è sembrata perennemente incolore.
La storia, per quanto sia stata interessante agli inizi, a un certo punto diventa troppo banale e scontata, anche un po' scopiazzata da qualche altro anime. Gli episodi sono eccessivi, ne sarebbero bastati la metà.
Mi sarei aspettato decisamente un anime molto più maturo in un certo verso, invece "Soul Eater" rimane spesso incolore e a volte palesemente monotono. Peccato, è una bella idea realizzata male.
I personaggi sono molto caratterizzati, purtroppo indeboliti da dialoghi semplici e a volte molto monotoni tanto che sono arrivato a detestare Black Star e Death Kid. Soul e Tsubaki mi sono sembrati fin troppo maturi per il loro ruolo nell'anime e Maka mi è sembrata perennemente incolore.
La storia, per quanto sia stata interessante agli inizi, a un certo punto diventa troppo banale e scontata, anche un po' scopiazzata da qualche altro anime. Gli episodi sono eccessivi, ne sarebbero bastati la metà.
Mi sarei aspettato decisamente un anime molto più maturo in un certo verso, invece "Soul Eater" rimane spesso incolore e a volte palesemente monotono. Peccato, è una bella idea realizzata male.
Nonostante la prima impressione possa non essere delle più incoraggianti ad andare fino in fondo, Soul Eater è un anime che si apprezza solo andando avanti.
La storia si svolge in un mondo in cui la pace è mantenuta dalla Shibusen, ovvero una scuola di specializzazione per armi e maestri d'armi diretta da Shinigami (un all'apparenza esuberante dio della morte). Lo scopo principale di questa scuola è quello di preservare il mondo dalla follia ed in particolare di evitare la nascita dei Kishin (anime ormai del tutto corrotte dalla malvagità e che cedono alla follia).
In questo contesto troviamo il personaggio cui si deve il nome dell'anime, l'arma Soul Eater e la sua maestra d'armi Maka. E' attorno a loro che si sviluppa la trama.
I disegni sono discreti, nulla di troppo elaborato, mentre il vero punto forte dei personaggi è la caratterizzazione, la quale è forse ciò che rende questo anime realmente accattivante. Dal punto di vista comico è impeccabile: mette senza ombra di dubbio di buon umore vederne qualche puntata. Da non tralasciare, inoltre, l'originalità della trama ed il modo ottimale in cui è stata sviluppata nel corso dell'anime.
Il mio voto è un otto perchè Soul Eater supera di gran lunga la banalità di molti altri anime ma non si può definire eccezionale.
Sia quel che sia, raccomando comunque a tutti di vederlo: potrebbe piacervi più di quello che credete.
La storia si svolge in un mondo in cui la pace è mantenuta dalla Shibusen, ovvero una scuola di specializzazione per armi e maestri d'armi diretta da Shinigami (un all'apparenza esuberante dio della morte). Lo scopo principale di questa scuola è quello di preservare il mondo dalla follia ed in particolare di evitare la nascita dei Kishin (anime ormai del tutto corrotte dalla malvagità e che cedono alla follia).
In questo contesto troviamo il personaggio cui si deve il nome dell'anime, l'arma Soul Eater e la sua maestra d'armi Maka. E' attorno a loro che si sviluppa la trama.
I disegni sono discreti, nulla di troppo elaborato, mentre il vero punto forte dei personaggi è la caratterizzazione, la quale è forse ciò che rende questo anime realmente accattivante. Dal punto di vista comico è impeccabile: mette senza ombra di dubbio di buon umore vederne qualche puntata. Da non tralasciare, inoltre, l'originalità della trama ed il modo ottimale in cui è stata sviluppata nel corso dell'anime.
Il mio voto è un otto perchè Soul Eater supera di gran lunga la banalità di molti altri anime ma non si può definire eccezionale.
Sia quel che sia, raccomando comunque a tutti di vederlo: potrebbe piacervi più di quello che credete.
Soul Eater è quello che si può definire "il tipico Shounen". Infatti presenta tutti gli elementi di questo genere e, in alcuni punti, è molto simile ad altre opere sebbene abbia anche aspetti molto discostanti e originali. Quest'anime è composto da 51 episodi non tutti importanti al fine della narrazione: tra di essi infatti almeno una decina potrebbero anche non essere visti che la storia si capirebbe comunque.
Partiamo dalla trama. E' intrigante e originale, narra la storia di alcuni maestri d'armi e le proprie armi. In questo mondo contorto (dove il sole e la luna ridono delle vicende umane) infatti troviamo a grosse linee 4 tipologie di persone: le persone comuni, le streghe, le armi (ovvero persone che hanno la capacità di trasformarsi in un'arma) e i maestri d'armi (persone che fanno coppia con le proprie armi e le maneggiano). Queste ultime due categorie collaborano sempre: troviamo i protagonisti assoluti Soul e Maka lavorare insieme per uno scopo preciso. Ma se credete che il primo episodio a metà concluda già tutta la storia vi sbagliate di grosso: i primi 3 episodi sono solo l'introduzione della lunga avventura dei nostri personaggi che in essi verranno presentati. Lo scopo principale di Soul, Maka, Black Star, Tsubaki, Death the Kid, Liz & Patty sarà per lo più sconfiggere il Kishin e molti altri antagonisti presenti nella storia. Riguardo alle streghe faccio un piccolo appunto: la loro presenza viene odiata da tutti, come tanto tempo fa. Vi è quindi una credenza negativa su di esse già in principio. I combattimenti sono parte integrante della trama e senza di essi quest'anime non ci sarebbe nemmeno: infatti è tutto basato su di essi.
Non si può parlare di vere tematiche che emergono da questo anime, ma qualcosa c'è anche qua: la fiducia, il lavoro di squadra, il coraggio ... sono tutte belle cose che sono presenti in questo anime. Benché il significato di molte azioni possa sembrare nascosto, guardando la serie con un occhio più attento da essa possiamo anche imparare qualcosa, come nella maggior parte degli anime di questo genere.
La grafica è abbastanza curata, il disegno è originale, ma non di mio totale gradimento. Nella seconda parte della serie si notano enormi miglioramenti nella grafica: infatti nulla è costante in Soul Eater. Le proporzioni delle persone sono abbastanza corrette, anche se non manca qualche faccia un po' troppo grossa. Gli occhi mi piacciono molto poiché non seguono molto i soliti schemi e creano un disegno proprio. Gli sfondi sono quasi tutti uguali, non sono molto curati, sono solo i protagonisti ad attirare l'attenzione.
Le opening e le ending sono azzeccate anche se la seconda sigla iniziale non mi piace molto. Hanno tutte un accompagnamento ritmico delle immagini. La colonna sonora è perfetta, su questo non ho niente da ridire. Il doppiaggio giapponese è stato scelto bene mentre le voci italiane (alcune) lasciano un po' desiderare.
Nel complesso una serie che consiglio agli appassionati del genere poiché, come detto prima, ricorrono molti elementi tipici. Può essere anche un anime di passaggio per cambiare il proprio genere. Consiglio specialmente ad un pubblico maschile (non disdegna però anche un pubblico femminile, questo è ovvio) giovane o anche un po' più adulto. Voglio però avvisare tutti che la fine è la pecca di questo anime: non a caso gli do 7.
Partiamo dalla trama. E' intrigante e originale, narra la storia di alcuni maestri d'armi e le proprie armi. In questo mondo contorto (dove il sole e la luna ridono delle vicende umane) infatti troviamo a grosse linee 4 tipologie di persone: le persone comuni, le streghe, le armi (ovvero persone che hanno la capacità di trasformarsi in un'arma) e i maestri d'armi (persone che fanno coppia con le proprie armi e le maneggiano). Queste ultime due categorie collaborano sempre: troviamo i protagonisti assoluti Soul e Maka lavorare insieme per uno scopo preciso. Ma se credete che il primo episodio a metà concluda già tutta la storia vi sbagliate di grosso: i primi 3 episodi sono solo l'introduzione della lunga avventura dei nostri personaggi che in essi verranno presentati. Lo scopo principale di Soul, Maka, Black Star, Tsubaki, Death the Kid, Liz & Patty sarà per lo più sconfiggere il Kishin e molti altri antagonisti presenti nella storia. Riguardo alle streghe faccio un piccolo appunto: la loro presenza viene odiata da tutti, come tanto tempo fa. Vi è quindi una credenza negativa su di esse già in principio. I combattimenti sono parte integrante della trama e senza di essi quest'anime non ci sarebbe nemmeno: infatti è tutto basato su di essi.
Non si può parlare di vere tematiche che emergono da questo anime, ma qualcosa c'è anche qua: la fiducia, il lavoro di squadra, il coraggio ... sono tutte belle cose che sono presenti in questo anime. Benché il significato di molte azioni possa sembrare nascosto, guardando la serie con un occhio più attento da essa possiamo anche imparare qualcosa, come nella maggior parte degli anime di questo genere.
La grafica è abbastanza curata, il disegno è originale, ma non di mio totale gradimento. Nella seconda parte della serie si notano enormi miglioramenti nella grafica: infatti nulla è costante in Soul Eater. Le proporzioni delle persone sono abbastanza corrette, anche se non manca qualche faccia un po' troppo grossa. Gli occhi mi piacciono molto poiché non seguono molto i soliti schemi e creano un disegno proprio. Gli sfondi sono quasi tutti uguali, non sono molto curati, sono solo i protagonisti ad attirare l'attenzione.
Le opening e le ending sono azzeccate anche se la seconda sigla iniziale non mi piace molto. Hanno tutte un accompagnamento ritmico delle immagini. La colonna sonora è perfetta, su questo non ho niente da ridire. Il doppiaggio giapponese è stato scelto bene mentre le voci italiane (alcune) lasciano un po' desiderare.
Nel complesso una serie che consiglio agli appassionati del genere poiché, come detto prima, ricorrono molti elementi tipici. Può essere anche un anime di passaggio per cambiare il proprio genere. Consiglio specialmente ad un pubblico maschile (non disdegna però anche un pubblico femminile, questo è ovvio) giovane o anche un po' più adulto. Voglio però avvisare tutti che la fine è la pecca di questo anime: non a caso gli do 7.
Nella scuola "shibusen" maestri d'armi allenano le loro armi a difendere death city! L'obbiettivo di questa scuola è evitare che nascano nuovi kishin, creature malvagie che si cibino di anime umane. La storia gira soprattutto intorno a maka e soul ma anche a blackstar, tsubaki, kid, liz e patty! Ma ad ostacolare la pace che vuole garantire la shibusen c'è la strega medusa che ha intenzione di risvegliare il primo kishin!
Un anime molto simpatico e fantasy!
Bella la colonna sonora, i personaggi e la trama (inclusi combattimenti)!
Ogni personaggio ha la sua particolarità: uno che si crede un dio, uno malato di simmetria, uno "cretino", uno sadico, una strega furba, una gatta che si traveste da strega ecc...ecc...
Normalmente, come ogni anime, la fine delude molto... ,a molto!!!
Tutto molto tenebroso e misterioso (ma anche eccessivamente comico) nella prima metà, mentre troviamo una seconda parte con più combattimenti!
Voto 8!
Un anime molto simpatico e fantasy!
Bella la colonna sonora, i personaggi e la trama (inclusi combattimenti)!
Ogni personaggio ha la sua particolarità: uno che si crede un dio, uno malato di simmetria, uno "cretino", uno sadico, una strega furba, una gatta che si traveste da strega ecc...ecc...
Normalmente, come ogni anime, la fine delude molto... ,a molto!!!
Tutto molto tenebroso e misterioso (ma anche eccessivamente comico) nella prima metà, mentre troviamo una seconda parte con più combattimenti!
Voto 8!
L'anime Shonen secondo lo studio Bones, compagnia che abbiamo conosciuto per opere prettamente robotiche quali Eureka Seven o il molto più recente Star Driver.
Soggetto scelto per la trasposizione è Soul Eater in origine un manga realizzato da Atsushi Okubo nel quale si narra la storia degli studenti della Shinbusen, scuola alquanto insolita ma anche sede dell'organizzazione deputata ad eliminare coloro che posseggono un anima corrotta e malvagia divorando la stessa ed evitando così la malvagità incarnata nella cosiddetta "follia".
Peculiarità principale di Soul Eater è senza dubbio lo stile strambo, fracassone e onestamente anche un po fighettoso che contraddistingue personaggi e ambientazioni, difficilmente si troverà una forma convenzionale o un ambientazione comune in giro per Soul Eater.
A muoversi in questo insolito paesaggio è un nutrito gruppo di personaggi altrettanto insoliti che vanno dai protagonisti Maka, Black Star e Death The Kid e i relativi compagni d'armi Soul (Eater), Tsubaki e le sorelle Liz, fino ad arrivare ai vari professori e avversari per culminare con il Sommo Lord Shinigami, un tipo veramente particolare. Nel complesso possiamo senza dubbio dire che il cast è variopinto, ben nutrito e caratterizzato.
Da buona opera Shonen, anche in Soul Eater trovano largo spazio i combattimenti in cui abbiamo un ampia carrellata tra tecniche ninja, stregonerie, magie e onde energetiche e ovviamente non mancherà anche l'armamento pesante. In generale gli scontri sono piuttosto bene impostati pur facendo una media tra alcuni molto belli e altri abbastanza deludenti come ad esempio, purtroppo, quello finale risolto in maniera un po troppo banale per i miei gusti... un po' troppo "da shonen" diciamo.
Sul finale ci sarebbe da però da aprire una parentesi in quanto l'anime è stato prodotto con il manga ancora in corso per cui la storia è stata sviluppata in modo indipendente nelle due incarnazioni per cui il vero finale sarà ancora da scrivere.
Si rivelano di buon livello le musiche sia quelle di sottofondo per gli episodi che le varie opening ed ending in particolare la terza e la quarta sigla di chiusura. Niente male il doppiaggio italiano sul quale ritroviamo nomi del calibro di Luca Ward e Cristian Iansante. In generale tutti gli attori impegnati forniscono una buonissima prova ma io sottolineerei quelle di Monica Bertolotti su Balck Star e di Laura Lenghi sulla strega Medusa.
In sintesi Soul Eater è sicuramente un buon anime d'azione e avventura con dei momenti molto divertenti ed altri appassionanti, forse è un po tirato per le lunghe con 51 episodi totali non esenti da momenti di stanca. Sicuramente una buona visione per una buona parte del pubblico.
Soggetto scelto per la trasposizione è Soul Eater in origine un manga realizzato da Atsushi Okubo nel quale si narra la storia degli studenti della Shinbusen, scuola alquanto insolita ma anche sede dell'organizzazione deputata ad eliminare coloro che posseggono un anima corrotta e malvagia divorando la stessa ed evitando così la malvagità incarnata nella cosiddetta "follia".
Peculiarità principale di Soul Eater è senza dubbio lo stile strambo, fracassone e onestamente anche un po fighettoso che contraddistingue personaggi e ambientazioni, difficilmente si troverà una forma convenzionale o un ambientazione comune in giro per Soul Eater.
A muoversi in questo insolito paesaggio è un nutrito gruppo di personaggi altrettanto insoliti che vanno dai protagonisti Maka, Black Star e Death The Kid e i relativi compagni d'armi Soul (Eater), Tsubaki e le sorelle Liz, fino ad arrivare ai vari professori e avversari per culminare con il Sommo Lord Shinigami, un tipo veramente particolare. Nel complesso possiamo senza dubbio dire che il cast è variopinto, ben nutrito e caratterizzato.
Da buona opera Shonen, anche in Soul Eater trovano largo spazio i combattimenti in cui abbiamo un ampia carrellata tra tecniche ninja, stregonerie, magie e onde energetiche e ovviamente non mancherà anche l'armamento pesante. In generale gli scontri sono piuttosto bene impostati pur facendo una media tra alcuni molto belli e altri abbastanza deludenti come ad esempio, purtroppo, quello finale risolto in maniera un po troppo banale per i miei gusti... un po' troppo "da shonen" diciamo.
Sul finale ci sarebbe da però da aprire una parentesi in quanto l'anime è stato prodotto con il manga ancora in corso per cui la storia è stata sviluppata in modo indipendente nelle due incarnazioni per cui il vero finale sarà ancora da scrivere.
Si rivelano di buon livello le musiche sia quelle di sottofondo per gli episodi che le varie opening ed ending in particolare la terza e la quarta sigla di chiusura. Niente male il doppiaggio italiano sul quale ritroviamo nomi del calibro di Luca Ward e Cristian Iansante. In generale tutti gli attori impegnati forniscono una buonissima prova ma io sottolineerei quelle di Monica Bertolotti su Balck Star e di Laura Lenghi sulla strega Medusa.
In sintesi Soul Eater è sicuramente un buon anime d'azione e avventura con dei momenti molto divertenti ed altri appassionanti, forse è un po tirato per le lunghe con 51 episodi totali non esenti da momenti di stanca. Sicuramente una buona visione per una buona parte del pubblico.
Parto col presupposto che se avessi recensito quest'anime prima di leggere il manga - e prima di prendere coscienza che dall'episodio 38 cambia completamente strada - molto probabilmente gli avrei dato un voto più alto.
Posso dire che questo "Soul Eater", fino al punto in cui segue il manga, è davvero ottimo ed originale. Un anime che riesce a mischiare il comico demenziale con l'azione esplosiva e che riesce a passare da atmosfere molto leggere ad atmosfere quasi horror, che inoltre vanta saghe appassionanti e buoni colpi di scena. I combattimenti non si faranno attendere, sebbene brevi, ma carichi di adrenalina e di puro spettacolo.
Per quanto riguarda il versante tecnico, "Soul Eater" vanta una qualità tecnica davvero formidabile. In particolare, possiede: un motore grafico senza eguali che farebbe invidia a qualunque altro anime-shonen del momento; una colonna sonora unica, azzeccata e molto moderna; un chara design davvero accattivante e originalissimo. In poche parole, il lato tecnico di questa produzione lo trovo un capolavoro. Peccato che la perfezione non esista. Infatti, come già detto, gli autori di questo anime hanno avuto la cattiva idea di non seguire più il manga e d'inventarsi un finale, a detta di molti, banale e scontato. Questo è un vero peccato ed è un grandissimo difetto di questa ottima produzione che fa calare il voto generale, inevitabilmente.
Lo Studio Bones ha, sfortunatamente, il brutto vizio di cambiare il finale delle serie a suo piacimento, basti pensare al famosissimo "Full Metal Alchemist". Questo mi fa un pochino arrabbiare perché vuol dire che l'esperienza avuta con il citato FMA non è servita a nulla, anzi mi viene il dubbio che il tutto sia stato fatto con un'astuzia nascosta per vendere più di una serie - con la scusa che questa non è completa - ed incassare così il doppio, se non molto di più.
Capisco che io, non avendo visto gli ultimi episodi, non avrei il diritto di dire ciò, ma è proprio il sapere che l'anime non segue più il manga che mi porta automaticamente a cambiare il mio parere da positivo a negativo e che mi fa abbassare l'interesse e la reputazione nei suoi confronti.
Ovviamente, a parte tutto questo, spero vivamente che, come accaduto con FMA, venga realizzato, alla conclusione del manga, un remake con i fiocchi visto che Soul Eater è un titolo che si merita una trasposizione anime impeccabile e degna di nota.
Comunque sia, giungendo alle mie conclusioni questo anime, prima che iniziassi a leggere il manga, mi era piaciuto davvero molto e mi aveva regalato una scarica di adrenalina e di buone emozioni, sarei ipocrita a non dirlo. Purtroppo tutto è stato rovinato dal cambio di rotta avuto rispetto al manga e questo proprio non mi scende giù.
Passando ai voti. "Soul Eater", come opera, si meriterebbe un 9, mentre lo Studio Bones si merita non più di 6 per i motivi sopra-citati - non gli do meno solo per l'ottimo reparto tecnico -.
Il voto finale sarebbe 7,5, ma non lo arrotondo ad 8, non se lo merita.
Posso dire che questo "Soul Eater", fino al punto in cui segue il manga, è davvero ottimo ed originale. Un anime che riesce a mischiare il comico demenziale con l'azione esplosiva e che riesce a passare da atmosfere molto leggere ad atmosfere quasi horror, che inoltre vanta saghe appassionanti e buoni colpi di scena. I combattimenti non si faranno attendere, sebbene brevi, ma carichi di adrenalina e di puro spettacolo.
Per quanto riguarda il versante tecnico, "Soul Eater" vanta una qualità tecnica davvero formidabile. In particolare, possiede: un motore grafico senza eguali che farebbe invidia a qualunque altro anime-shonen del momento; una colonna sonora unica, azzeccata e molto moderna; un chara design davvero accattivante e originalissimo. In poche parole, il lato tecnico di questa produzione lo trovo un capolavoro. Peccato che la perfezione non esista. Infatti, come già detto, gli autori di questo anime hanno avuto la cattiva idea di non seguire più il manga e d'inventarsi un finale, a detta di molti, banale e scontato. Questo è un vero peccato ed è un grandissimo difetto di questa ottima produzione che fa calare il voto generale, inevitabilmente.
Lo Studio Bones ha, sfortunatamente, il brutto vizio di cambiare il finale delle serie a suo piacimento, basti pensare al famosissimo "Full Metal Alchemist". Questo mi fa un pochino arrabbiare perché vuol dire che l'esperienza avuta con il citato FMA non è servita a nulla, anzi mi viene il dubbio che il tutto sia stato fatto con un'astuzia nascosta per vendere più di una serie - con la scusa che questa non è completa - ed incassare così il doppio, se non molto di più.
Capisco che io, non avendo visto gli ultimi episodi, non avrei il diritto di dire ciò, ma è proprio il sapere che l'anime non segue più il manga che mi porta automaticamente a cambiare il mio parere da positivo a negativo e che mi fa abbassare l'interesse e la reputazione nei suoi confronti.
Ovviamente, a parte tutto questo, spero vivamente che, come accaduto con FMA, venga realizzato, alla conclusione del manga, un remake con i fiocchi visto che Soul Eater è un titolo che si merita una trasposizione anime impeccabile e degna di nota.
Comunque sia, giungendo alle mie conclusioni questo anime, prima che iniziassi a leggere il manga, mi era piaciuto davvero molto e mi aveva regalato una scarica di adrenalina e di buone emozioni, sarei ipocrita a non dirlo. Purtroppo tutto è stato rovinato dal cambio di rotta avuto rispetto al manga e questo proprio non mi scende giù.
Passando ai voti. "Soul Eater", come opera, si meriterebbe un 9, mentre lo Studio Bones si merita non più di 6 per i motivi sopra-citati - non gli do meno solo per l'ottimo reparto tecnico -.
Il voto finale sarebbe 7,5, ma non lo arrotondo ad 8, non se lo merita.
Il voto medio attribuito a questo anime non è affatto basso, ma credo che meriterebbe molto di più. Soul Eater, un nome molto noto negli ultimi tempi grazie anche alla sua trasmissione in TV, è divertente, appassionante, emozionante. Potrei attribuirgli mille aggettivi positivi. Lo stile e la qualità del disegno sono a mio parere magnifici, tanto da far sfigurare il povero manga che secondo me non sarebbe poi così male. La storia la conoscerete più o meno tutti ma se siete qui forse non è così scontato: i personaggi principali sono Soul Eater Evans, l'arma di Maka, Tsubaki, l'arma di Black Star e Liz e Patty le due armi di Death The Kid. Per diventare falce della morte Soul deve "mangiare" 99 anime più quella di una strega. La storia inizia proprio qui: Soul ha preso l'ultima anima ma poi si ciba di quella di una gatta, Blair, prendendola per una strega. La loro quota di anime prese si azzera e devono ricominciare daccapo. I primi tre episodi sono solo presentazioni a mio parere molto divertenti dei protagonisti. La storia in seguito si sviluppa in un modo sempre più avvincente, ma senza annoiare e senza dimenticare di aggiungere dell'umorismo in ogni episodio. Un po' in sospeso è lasciato invece il finale, che lascia il sospetto che ci sarà una continuazione (e, personalmente. lo spero tanto). Ci sono poi altri personaggi, tutti caratterizzati in modo stupendo e originale, con aspetti fisici e caratteriali ben delineati, ma che dovrete scoprire all'interno della vicenda. Non posso fare altro che dare 10 in onore di questa magnifica storia.
Non posso che dare nove a questo anime stupendo che mi ha interessato ed emozionato dall'inizio alla fine.
Con una trama lineare che non perde mai di bellezza, Soul Eater diventa uno degli anime più belli che abbia mai visto. Sia la trama che i personaggi sono molto originali, diversi da tutti gli altri presenti in altre serie, e anche l'idea del disegno del sole e della luna, che possono sembrare banali, in realtà contribuisce a creare un certo clima e a rendere il tutto più bello e coinvolgente.
Si affrontano spesso tematiche come l'amicizia, i sentimenti, l odio e la follia, che trasforma gli uomini in corpi privi di volontà con il solo scopo di uccidere.
Il disegno è molto accurato e la storia segue sempre un ritmo coinvolgente che non ti fa mai smettere di guardarlo.
L'unica cosa che non mi è piaciuta di questa serie è il fatto che tutto ciò che racconta l' anime non corrisponde al manga e, quindi, alla storia reale.
In questo anime potrete vedere scene divertenti, scene colme di sentimento, scene tristi e di azione allo stato puro. Secondo me il personaggio più bello d questa serie è mosquito che ha sempre attorno un alone di mistero, e che fa capire subito di essere uno tosto, nonostante il suo aspetto. Anche se nell'anime non si vede, si scopre nel manga che mosquito ha più evoluzioni che lo fanno diventare sempre più forte e figo.
Insomma, consiglio la visione di questo anime a tutti, maschi e femmine di tutte le età.
Con una trama lineare che non perde mai di bellezza, Soul Eater diventa uno degli anime più belli che abbia mai visto. Sia la trama che i personaggi sono molto originali, diversi da tutti gli altri presenti in altre serie, e anche l'idea del disegno del sole e della luna, che possono sembrare banali, in realtà contribuisce a creare un certo clima e a rendere il tutto più bello e coinvolgente.
Si affrontano spesso tematiche come l'amicizia, i sentimenti, l odio e la follia, che trasforma gli uomini in corpi privi di volontà con il solo scopo di uccidere.
Il disegno è molto accurato e la storia segue sempre un ritmo coinvolgente che non ti fa mai smettere di guardarlo.
L'unica cosa che non mi è piaciuta di questa serie è il fatto che tutto ciò che racconta l' anime non corrisponde al manga e, quindi, alla storia reale.
In questo anime potrete vedere scene divertenti, scene colme di sentimento, scene tristi e di azione allo stato puro. Secondo me il personaggio più bello d questa serie è mosquito che ha sempre attorno un alone di mistero, e che fa capire subito di essere uno tosto, nonostante il suo aspetto. Anche se nell'anime non si vede, si scopre nel manga che mosquito ha più evoluzioni che lo fanno diventare sempre più forte e figo.
Insomma, consiglio la visione di questo anime a tutti, maschi e femmine di tutte le età.
Premettendo che nonostante tutto la serie mi ha preso parecchio e ho addirittura acquistato una T-Shirt con il logo ufficiale, fatto sta però che uno Shonen come Soul Eater poteva indubbiamente essere fatto meglio e le critiche da muovere all'anime sono tante purtroppo, ma preferisco cominciare inquadrando la storia e la location.
La serie si svolge in quella che è una città fantastica denominata "Death City" dove risiede la Shibusen una scuola per apprendere l'arte di arma e maestro d'armi. L'anime, sebbene spesso mostri luoghi anche reali come la nostra Firenze, Londra e alcune località di Bulgaria e Egitto, mostra luoghi e uno stile di vita tutto suo, nel quale ci si cala immediatamente visto che tutto ciò ci viene mostrato come normale e quotidiano, senza un minimo stupore (ad esempio è normale che una persona possa trasformarsi in un arma; che le anime siano materia commestibile e che il sole abbia degli occhi, una bocca e degli aculei) e c'è da dire che tutto questo dà un fascino molto particolare alla serie. Non mancano le innumerevoli citazioni alla letteratura e al cinema moderno (tra gli esempi compaiono i personaggi di Lupi e Al Capone) e alla mitologia Nordica e Greca (non sono rari mostri con nomi come Ragnarok e Nidhogg e nemici chiamati Medusa e Arakne).
Fatto stà che nello svolgimento non funzionano tante cose. La critica principale va alle gag che sono troppe e sono troppo stupide e, nonostante la violenza e il linguaggio volgare, l'anime si rivela adatto ad un pubblico molto immaturo durante i suoi momenti comici, che nellla maggioranza delle cose non fanno assolutamente ridere e molto spesso durano per puntate intere, che nello svolgimento della storia sono completamente inutili (alludo alle puntate dell'insopportabile Excalibur personaggio irritante e assolutamente inutile dotato di un umorisimo estremamente infantile).
La storia è fondamentalmente buona e sicuramente in grado di prendere gli spettatori e farli appassionare o perlomeno incuriosirli ad andare avanti. Nonostante la maggioranza delle critiche che vengono fatte al'anime derivano dal fatto che la storia non segue il manga, per me non è una critica fondamentalmente negativa, visto che si tratta comunque di due prodotti diversi. Lo svolgimento non è nè lento nè veloce visto che la storia comincia ad entrare nel vivo già da prima del 20esimo episodio e la trama si articola sempre di più sino alla fine, sebbene purtroppo lasci molti punti in sospeso. Quello che forse è l'oggetto di critica maggiore è il finale elaborato profondamente sul piano psicologico anzichè su quello narrativo e c'è da dire che si poteva certamente fare di meglio, visto che una volta arrivati alla fine si rimane un po' con l'amaro in bocca.
I personaggi vengono un po' tutti rovinati dalle loro eccessive caratterizzazioni che emergono nelle innumerevoli gag e spesso tendono a rovinare buona parte della poca attenzione che viene fatta al piano psicologico, mi spiego meglio: il piano psicologico c'è e molto spesso è ottimo, si guardino i personaggi di Medusa, che forse è il più riuscito della serie, Mari e Stein (quest'ultimo purtroppo viene un po' rovinato dai momenti "gag" e dalla sua caratterizzazione da psicopatico sadico in contrasto con la sagezza che viene fuori sul piano psicologico). I protagonisti sono Soul Eater Evans e Maka Albarn e a dirla tutta si poteva fare di meglio, il primo a causa di una personalità molto varia tende spesso a risultare poco interessante, ma tuttavia si rifà sul piano psicologico nei momenti in cui ha a che fare con il demone infiltratosi nel suo cervello, un elemento che è senza dubbio il più riuscito dell'intera serie; riguardo alla protagonista femminile, Maka, sono poche le cose da dire, visto che viene forzatamente fatta passare per un personaggio superiore agli altri (chi ha visto tutta la serie non può che essere giunto a questa conclusione) e la sua personalità barcolla non riuscendo a spiccare se non a forza. Gli altri due, Death the Kid e Black Star, che sono fondamentalmente due personaggi interessanti, vengono rovinati dalle caratterizzazioni che, sotto forma di accenno, potevano anche essere divertenti, ma così portate all'estremo danneggiano gravemente i due: il primo, che deve essere fissato con la simmetria, risulta un maniaco che pur di non risultare asimmetrico mette in pericolo la sua vita (così non ci siamo proprio) e il secondo, che non fa altro che lodarsi, arriva a farlo a livelli esagerati e, in questo modo, tutti e due perdono la loro componente realistica. Riguardo alle loro partner, Tsubaki e le sorelle Thompson risultano poco più che anonime, la prima con la scusa della sua calma e sopportazione viene lasciata quasi sempre in disparte ed è un peccato perchè nella puntata n.11 (unica dedicata a lei) era venuto fuori un personaggio parecchio interessante, mentre delle seconde emergono solamente le deboli caratterizzazioni. Tra i personaggi da menzionare c'è sicuramente Spirit, il più realistico, che risulta un padre troppo giovane e irresponsabile che tuttavia nonostante tutto cerca di rimediare ai suoi errori combinando solo guai, ottimo anche il Sommo Shinigami, preside della scuola che riesce ad essere allo stesso tempo divertente e una figura autoritaria. Gli altri sono tutti abbastanza mediocri (compreso il nemico Ashura)
La colonna sonora è di buonissimo spessore e si nota un attenzione particolare, sia per le opening e le ending, tutte hit di successo, tra le quali spicca la splendida Papermoon, sia per le musiche di sottofondo, che vanno dalla musica orchestrale epica all'elettronica, passando per j-pop, hip-hop e rock.
La versione italiana è sicuramente eccellente, visto che non sono presenti alcune censure e la direzione del doppiaggio è a dir poco ottima, dato che vi partecipano grandi nomi come Stefano Crescentini (perfetto nel ruolo di Soul), Roberto Draghetti, Loris Loddi e Emiliano Coltorti. Ottimo anche il lavoro di Veronica Puccio che riesce dare a Maka quel poco del carattere che ha.
Il mio voto finale è 6, perché ammetto che la serie mi ha incuriosito ed andare avanti è stato molto piacevole, ma, come ho già detto più volte in questa recensione, si poteva fare molto di meglio e, se avessi iniziato a vedere Soul Eater dalle prime 3 puntate (ho iniziato a partire dalla 10 e le altre le ho viste dopo, nda), mi sarei rifiutato di andare avanti, vista la loro incredibile stupidità e banalità.
La serie si svolge in quella che è una città fantastica denominata "Death City" dove risiede la Shibusen una scuola per apprendere l'arte di arma e maestro d'armi. L'anime, sebbene spesso mostri luoghi anche reali come la nostra Firenze, Londra e alcune località di Bulgaria e Egitto, mostra luoghi e uno stile di vita tutto suo, nel quale ci si cala immediatamente visto che tutto ciò ci viene mostrato come normale e quotidiano, senza un minimo stupore (ad esempio è normale che una persona possa trasformarsi in un arma; che le anime siano materia commestibile e che il sole abbia degli occhi, una bocca e degli aculei) e c'è da dire che tutto questo dà un fascino molto particolare alla serie. Non mancano le innumerevoli citazioni alla letteratura e al cinema moderno (tra gli esempi compaiono i personaggi di Lupi e Al Capone) e alla mitologia Nordica e Greca (non sono rari mostri con nomi come Ragnarok e Nidhogg e nemici chiamati Medusa e Arakne).
Fatto stà che nello svolgimento non funzionano tante cose. La critica principale va alle gag che sono troppe e sono troppo stupide e, nonostante la violenza e il linguaggio volgare, l'anime si rivela adatto ad un pubblico molto immaturo durante i suoi momenti comici, che nellla maggioranza delle cose non fanno assolutamente ridere e molto spesso durano per puntate intere, che nello svolgimento della storia sono completamente inutili (alludo alle puntate dell'insopportabile Excalibur personaggio irritante e assolutamente inutile dotato di un umorisimo estremamente infantile).
La storia è fondamentalmente buona e sicuramente in grado di prendere gli spettatori e farli appassionare o perlomeno incuriosirli ad andare avanti. Nonostante la maggioranza delle critiche che vengono fatte al'anime derivano dal fatto che la storia non segue il manga, per me non è una critica fondamentalmente negativa, visto che si tratta comunque di due prodotti diversi. Lo svolgimento non è nè lento nè veloce visto che la storia comincia ad entrare nel vivo già da prima del 20esimo episodio e la trama si articola sempre di più sino alla fine, sebbene purtroppo lasci molti punti in sospeso. Quello che forse è l'oggetto di critica maggiore è il finale elaborato profondamente sul piano psicologico anzichè su quello narrativo e c'è da dire che si poteva certamente fare di meglio, visto che una volta arrivati alla fine si rimane un po' con l'amaro in bocca.
I personaggi vengono un po' tutti rovinati dalle loro eccessive caratterizzazioni che emergono nelle innumerevoli gag e spesso tendono a rovinare buona parte della poca attenzione che viene fatta al piano psicologico, mi spiego meglio: il piano psicologico c'è e molto spesso è ottimo, si guardino i personaggi di Medusa, che forse è il più riuscito della serie, Mari e Stein (quest'ultimo purtroppo viene un po' rovinato dai momenti "gag" e dalla sua caratterizzazione da psicopatico sadico in contrasto con la sagezza che viene fuori sul piano psicologico). I protagonisti sono Soul Eater Evans e Maka Albarn e a dirla tutta si poteva fare di meglio, il primo a causa di una personalità molto varia tende spesso a risultare poco interessante, ma tuttavia si rifà sul piano psicologico nei momenti in cui ha a che fare con il demone infiltratosi nel suo cervello, un elemento che è senza dubbio il più riuscito dell'intera serie; riguardo alla protagonista femminile, Maka, sono poche le cose da dire, visto che viene forzatamente fatta passare per un personaggio superiore agli altri (chi ha visto tutta la serie non può che essere giunto a questa conclusione) e la sua personalità barcolla non riuscendo a spiccare se non a forza. Gli altri due, Death the Kid e Black Star, che sono fondamentalmente due personaggi interessanti, vengono rovinati dalle caratterizzazioni che, sotto forma di accenno, potevano anche essere divertenti, ma così portate all'estremo danneggiano gravemente i due: il primo, che deve essere fissato con la simmetria, risulta un maniaco che pur di non risultare asimmetrico mette in pericolo la sua vita (così non ci siamo proprio) e il secondo, che non fa altro che lodarsi, arriva a farlo a livelli esagerati e, in questo modo, tutti e due perdono la loro componente realistica. Riguardo alle loro partner, Tsubaki e le sorelle Thompson risultano poco più che anonime, la prima con la scusa della sua calma e sopportazione viene lasciata quasi sempre in disparte ed è un peccato perchè nella puntata n.11 (unica dedicata a lei) era venuto fuori un personaggio parecchio interessante, mentre delle seconde emergono solamente le deboli caratterizzazioni. Tra i personaggi da menzionare c'è sicuramente Spirit, il più realistico, che risulta un padre troppo giovane e irresponsabile che tuttavia nonostante tutto cerca di rimediare ai suoi errori combinando solo guai, ottimo anche il Sommo Shinigami, preside della scuola che riesce ad essere allo stesso tempo divertente e una figura autoritaria. Gli altri sono tutti abbastanza mediocri (compreso il nemico Ashura)
La colonna sonora è di buonissimo spessore e si nota un attenzione particolare, sia per le opening e le ending, tutte hit di successo, tra le quali spicca la splendida Papermoon, sia per le musiche di sottofondo, che vanno dalla musica orchestrale epica all'elettronica, passando per j-pop, hip-hop e rock.
La versione italiana è sicuramente eccellente, visto che non sono presenti alcune censure e la direzione del doppiaggio è a dir poco ottima, dato che vi partecipano grandi nomi come Stefano Crescentini (perfetto nel ruolo di Soul), Roberto Draghetti, Loris Loddi e Emiliano Coltorti. Ottimo anche il lavoro di Veronica Puccio che riesce dare a Maka quel poco del carattere che ha.
Il mio voto finale è 6, perché ammetto che la serie mi ha incuriosito ed andare avanti è stato molto piacevole, ma, come ho già detto più volte in questa recensione, si poteva fare molto di meglio e, se avessi iniziato a vedere Soul Eater dalle prime 3 puntate (ho iniziato a partire dalla 10 e le altre le ho viste dopo, nda), mi sarei rifiutato di andare avanti, vista la loro incredibile stupidità e banalità.
"Soul Eater" è un anime assolutamente fantastico. Grafica originale, simpatica e che rende bene la natura di ogni personaggio. Gli stessi personaggi sono ben descritti e ognuno di loro ha un particolare carattere, idee e "fobie" che li rendono unici, e, nonostante appartengano ad uno stereotipo ben definito di personaggio, i loro comportamenti non sono mai scontati, anzi a volte sono esattamente il contrario di come ci aspettiamo. Un esempio è l'affascinate (sono un po' di parte perché è il mio personaggio preferito *_*) Soul, apparentemente il classico donnaiolo, che rivela però, già dalla prima puntata, un carattere più profondo di quello che a volte mostra.
La trama è anch'essa unica nel suo genere: una scuola sotto il comando di un dio della morte, studenti addestrati ad essere maestri d'armi e armi, professori alquanto particolari e a volte nemmeno molto vivi.
Nessuno personaggio è messo semplicemente a fare da sfondo, perché anche quelli secondari vengono ben descritti e hanno i loro momenti di gloria come quelli di disperazione. Impossibile non affezionarsi a qualcuno di loro!
L'unica pecca è la narrazione, che nel primo tratto procede forse un po' a rilento; pertanto, se avete poca pazienza, consiglio di saltare i tre episodi inerenti alla spada Excalibur, poiché sono episodi sì divertenti, ma altrettanto noiosi e non centrano nulla con la storia. In ogni caso non perdetevi d'animo e non osate abbandonare la visione di Soul Eater!
Nel complesso, è un anime leggero, di quelli che non vogliono essere essere né psicologici né sentimentali, ma che in un certo senso racchiudono entrambe le categorie. E' un 9 assolutamente meritato. Non spaventatevi se alcuni personaggi vi sembreranno assurdi: in Soul Eater la pazzia è di casa.
La trama è anch'essa unica nel suo genere: una scuola sotto il comando di un dio della morte, studenti addestrati ad essere maestri d'armi e armi, professori alquanto particolari e a volte nemmeno molto vivi.
Nessuno personaggio è messo semplicemente a fare da sfondo, perché anche quelli secondari vengono ben descritti e hanno i loro momenti di gloria come quelli di disperazione. Impossibile non affezionarsi a qualcuno di loro!
L'unica pecca è la narrazione, che nel primo tratto procede forse un po' a rilento; pertanto, se avete poca pazienza, consiglio di saltare i tre episodi inerenti alla spada Excalibur, poiché sono episodi sì divertenti, ma altrettanto noiosi e non centrano nulla con la storia. In ogni caso non perdetevi d'animo e non osate abbandonare la visione di Soul Eater!
Nel complesso, è un anime leggero, di quelli che non vogliono essere essere né psicologici né sentimentali, ma che in un certo senso racchiudono entrambe le categorie. E' un 9 assolutamente meritato. Non spaventatevi se alcuni personaggi vi sembreranno assurdi: in Soul Eater la pazzia è di casa.
E' difficile dare un voto a questo anime.
Ho seguito la serie su Rai 4 e non mi è piaciuta, ma ho deciso di continuarla perché non mi piace lasciare cose in sospeso. Secondo altri il prodotto merita. Io dal canto mio non ho trovato molti punti positivi.
La storia è ambientata a Death City, dove i ragazzi frequentano una scuola, la Shibusen. Lì imparano il mestiere di arma e maestro d'arma. I protagonisti sono Soul, arma, e Maka, maestra d'armi, con tutti i coprotagonisti: Death the Kid con le sue armi, Black Star con Tsubaki. Tutti insieme questi studenti devono ostacolare il diffondersi della follia nel mondo, come era accaduto in passato. La storia inizia con Soul e Maka che riescono a prendere 99 anime, e manca l'ultima, quella della strega, per fare sì che Soul diventi Falce della Morte, ma naturalmente prendono quella sbagliata e devono ricominciare tutto. La narrazione, però, prenderà una piega diversa.
E' palesemente un anime di azione. Il genere non mi dispiace, però mi ha dato fastidio la non caratterizzazione dei personaggi che poteva benissimo esserci in 51 episodi. Tra tutti si salvano solo Maka e Chrona. Inoltre mi è sembrato un po' un anime di azione per i bambini, dove ci sono tutte quelle urla, e quei cattivi alla "non la passerai liscia!"
Nel corso degli episodi la storia annoia.
Ho saputo anche che la narrazione, a partire dagli ultimi dieci episodi, prende una svolta diversa rispetto al manga. Non so in cosa differisce perché la versione cartacea non l'ho mai letta, ma si capisce dal finale scontatissimo. Inutile dire che non mi è piaciuto per niente.
Mi hanno dato ancora più fastidio gli episodi - filler, quelli che parlavano della spada Excalibur. Mi davano veramente sui nervi.
Sono completamente ignorante sul comparto grafico, ma a me è sembrato buono. Lo stile, però, non mi piace proprio, e all'inizio non mi andava proprio giù. Le sigle sono veramente belle. Almeno questo sì. Un altro punto positivo è che ci sono molte scene che fanno ridere. E' pur sempre una commedia!
Gli do un 5, ma questo è il mio voto soggettivo. Se siete appassionati del genere dategli comunque un'occhiata.
Ho seguito la serie su Rai 4 e non mi è piaciuta, ma ho deciso di continuarla perché non mi piace lasciare cose in sospeso. Secondo altri il prodotto merita. Io dal canto mio non ho trovato molti punti positivi.
La storia è ambientata a Death City, dove i ragazzi frequentano una scuola, la Shibusen. Lì imparano il mestiere di arma e maestro d'arma. I protagonisti sono Soul, arma, e Maka, maestra d'armi, con tutti i coprotagonisti: Death the Kid con le sue armi, Black Star con Tsubaki. Tutti insieme questi studenti devono ostacolare il diffondersi della follia nel mondo, come era accaduto in passato. La storia inizia con Soul e Maka che riescono a prendere 99 anime, e manca l'ultima, quella della strega, per fare sì che Soul diventi Falce della Morte, ma naturalmente prendono quella sbagliata e devono ricominciare tutto. La narrazione, però, prenderà una piega diversa.
E' palesemente un anime di azione. Il genere non mi dispiace, però mi ha dato fastidio la non caratterizzazione dei personaggi che poteva benissimo esserci in 51 episodi. Tra tutti si salvano solo Maka e Chrona. Inoltre mi è sembrato un po' un anime di azione per i bambini, dove ci sono tutte quelle urla, e quei cattivi alla "non la passerai liscia!"
Nel corso degli episodi la storia annoia.
Ho saputo anche che la narrazione, a partire dagli ultimi dieci episodi, prende una svolta diversa rispetto al manga. Non so in cosa differisce perché la versione cartacea non l'ho mai letta, ma si capisce dal finale scontatissimo. Inutile dire che non mi è piaciuto per niente.
Mi hanno dato ancora più fastidio gli episodi - filler, quelli che parlavano della spada Excalibur. Mi davano veramente sui nervi.
Sono completamente ignorante sul comparto grafico, ma a me è sembrato buono. Lo stile, però, non mi piace proprio, e all'inizio non mi andava proprio giù. Le sigle sono veramente belle. Almeno questo sì. Un altro punto positivo è che ci sono molte scene che fanno ridere. E' pur sempre una commedia!
Gli do un 5, ma questo è il mio voto soggettivo. Se siete appassionati del genere dategli comunque un'occhiata.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Ho cominciato a vedere soul eater qualche anno fa e me ne sono subito innamorato. Ora, grazie alla trasmissione su Rai 4 sono finalmente riuscito a finire di vedere l'intero anime e devo dire che non ne sono rimasta né delusa, né soddisfatta. Per tale ragione ritengo che non si meriti una votazione superiore a 7, al contrario del manga, a mio parere molto superiore e con uno svolgimento della storia decisamente più articolato e più intrigante.
La storia è ambientata alla Shibusen: una scuola dove maestri d'armi ed armi si allenano e studiano per poter far diventare la propria arma una Death Shite, prendendo 99 anime di kishin ed una di una strega.
La trama è incentrata su più protagonisti: Maka e Soul, Black star e Tsubaki, ed infine Kid con Liz e Patty. Questo gruppo di amici, tutti con lo stesso obbiettivo di diventare delle death shite si ritrovano coinvolti in una serie di avventure che li portano a confrontarsi contro potenti nemici ed una potente strega: medusa, intenta a far resuscitare un pericoloso kishin.
La trama però non finisce qui, si ha infatti una divisione in due parti: la prima, in cui i nostri eroi si scontrano principalmente contro Medusa, che è la parte più fedele al manga, e la seconda parte, in cui comincia ad incombere una nuova minaccia, quella della strega Aracne. In questa parte dell'anime la trama si distacca sempre più dalla versione cartacea fino a subire un brusco cambiamento nelle ultime puntate, rendendo il tutto, secondo il mio parere, più scadente rispetto al manga, anche a causa di una finale forzato che non lascia alcuno spiraglio alla possibilità di una seconda serie, anche eventualmente in grado di riprendere in qualche modo la storia del manga.
La conclusione è abbastanza insoddisfacente e le storie di alcuni personaggi rimangono in sospeso o comunque non hanno una fine abbastanza epica come ci si aspetterebbe, tanto che lo scontro con Aracne non avviene affatto, lasciando il finale totalmente dedicato alla battaglia con il kishin. Certo, i colpi di scena non mancano fino all'ultima puntata, alcuni veramente geniali e leggermente fedeli alla versione manga, ma altri, al contrario, sono abbastanza squallidi e con assurdità incredibili, che lasciano sconcertati, come quando l'intera death city si sposta per combattere con il castello di Aracne. Abbastanza ridicolo direi.
Comunque sia, l'anime ha molti aspetti positivi: i personaggi sono ben articolati ed ognuno ha un carattere proprio ed unico, ed a volte anche molto divertente.
Per quanto riguarda la grafica e lo stile di disegno, questi sono molto particolari, ed il sottofondo stravagante e stilizzato di un mondo decisamente inusuale e pieno di sorprese è decisamente adatto allo stile dell'intera opera.
Lo stile di disegno è decisamente inconsueto, ed a mio parere, o lo si ama, o lo si odia; anche se penso che dopo poche puntate tutti possano riuscire ad apprezzarlo e a capire che è decisamente unico nel suo genere.
Detto questo, posso definire l'anime di Soul Eater nel complesso molto avvincente ed esilarante, capace di stupire e di emozionare, con l'unica pecca della conclusione, a cui però si può benissimo rimediare con la lettura del manga che continua lo svolgimento in modo decisamente più interessante e sempre meno scontato.
Ho cominciato a vedere soul eater qualche anno fa e me ne sono subito innamorato. Ora, grazie alla trasmissione su Rai 4 sono finalmente riuscito a finire di vedere l'intero anime e devo dire che non ne sono rimasta né delusa, né soddisfatta. Per tale ragione ritengo che non si meriti una votazione superiore a 7, al contrario del manga, a mio parere molto superiore e con uno svolgimento della storia decisamente più articolato e più intrigante.
La storia è ambientata alla Shibusen: una scuola dove maestri d'armi ed armi si allenano e studiano per poter far diventare la propria arma una Death Shite, prendendo 99 anime di kishin ed una di una strega.
La trama è incentrata su più protagonisti: Maka e Soul, Black star e Tsubaki, ed infine Kid con Liz e Patty. Questo gruppo di amici, tutti con lo stesso obbiettivo di diventare delle death shite si ritrovano coinvolti in una serie di avventure che li portano a confrontarsi contro potenti nemici ed una potente strega: medusa, intenta a far resuscitare un pericoloso kishin.
La trama però non finisce qui, si ha infatti una divisione in due parti: la prima, in cui i nostri eroi si scontrano principalmente contro Medusa, che è la parte più fedele al manga, e la seconda parte, in cui comincia ad incombere una nuova minaccia, quella della strega Aracne. In questa parte dell'anime la trama si distacca sempre più dalla versione cartacea fino a subire un brusco cambiamento nelle ultime puntate, rendendo il tutto, secondo il mio parere, più scadente rispetto al manga, anche a causa di una finale forzato che non lascia alcuno spiraglio alla possibilità di una seconda serie, anche eventualmente in grado di riprendere in qualche modo la storia del manga.
La conclusione è abbastanza insoddisfacente e le storie di alcuni personaggi rimangono in sospeso o comunque non hanno una fine abbastanza epica come ci si aspetterebbe, tanto che lo scontro con Aracne non avviene affatto, lasciando il finale totalmente dedicato alla battaglia con il kishin. Certo, i colpi di scena non mancano fino all'ultima puntata, alcuni veramente geniali e leggermente fedeli alla versione manga, ma altri, al contrario, sono abbastanza squallidi e con assurdità incredibili, che lasciano sconcertati, come quando l'intera death city si sposta per combattere con il castello di Aracne. Abbastanza ridicolo direi.
Comunque sia, l'anime ha molti aspetti positivi: i personaggi sono ben articolati ed ognuno ha un carattere proprio ed unico, ed a volte anche molto divertente.
Per quanto riguarda la grafica e lo stile di disegno, questi sono molto particolari, ed il sottofondo stravagante e stilizzato di un mondo decisamente inusuale e pieno di sorprese è decisamente adatto allo stile dell'intera opera.
Lo stile di disegno è decisamente inconsueto, ed a mio parere, o lo si ama, o lo si odia; anche se penso che dopo poche puntate tutti possano riuscire ad apprezzarlo e a capire che è decisamente unico nel suo genere.
Detto questo, posso definire l'anime di Soul Eater nel complesso molto avvincente ed esilarante, capace di stupire e di emozionare, con l'unica pecca della conclusione, a cui però si può benissimo rimediare con la lettura del manga che continua lo svolgimento in modo decisamente più interessante e sempre meno scontato.
Ho iniziato a vedere questa serie con la trasmissione su Rai 4, senza troppe aspettative in quanto avevo letto pareri contrastanti, e sono rimasto piacevolmente sorpreso. Certamente non ho gridato al capolavoro, ma comunque ho subito capito che aveva gli elementi per essere un prodotto piacevole per passare il tempo.
La trama di fondo, peraltro non particolarmente innovativa, parla della Shibusen, una scuola dove gli studenti, i maestri d'armi, imparano a combattere per catturare anime malvagie ed impedire la nascita di un nuovo kishin, una sorta di demone diventato tale perché ha inghiottito svariate anime di esseri umani. In ciò la scuola, fondata e diretta da Shinigami, è ostacolata dalle streghe.
Gli episodi sono scorrevoli e ciò anche grazie alla comicità che pervade un po' tutta la serie, i combattimenti sono interessanti anche se pochi personaggi hanno stili di combattimento originali; parecchi di questi personaggi sono peraltro molto stereotipati ma alcuni presentano tratti psicologici intriganti. Le animazioni sono ben realizzate ed una delle cose che mi sono piaciute di più sono i disegni, non tanto per ciò che concerne i personaggi quanto per le ambientazioni ed i paesaggi, molto accattivanti, a partire dalle ricorrenti comparse del sole e della luna ghignanti.
In sostanza, non una serie all'avanguardia né particolarmente impegnativa, ma piacevole da guardare e tutto sommato interessante. E allora perché solo 5? Perché, pur non avendo letto il manga, ho avvertito nettamente il divario nel momento in cui la trama dell'anime ha preso una piega tutta sua; da un certo punto in poi, ad ogni episodio mi cadevano le braccia sempre di più davanti a ciò che vedevo, climax culminato nell'assurdo finale (del quale ovviamente non dirò nulla) che se mi avessero raccontato prima di vederlo avrei preso per uno scherzo. Tutta la carne messa al fuoco nei primi 40 episodi viene sciolta sbrigativamente: alcuni personaggi iniziano ad agire in modo casuale, altri vengono lasciati da parte o risolti in quattro e quattr'otto, i protagonisti continuano ad effettuare potenziamenti che durano trenta secondi e risultano inutili in una maniera imbarazzante per poi entrare letteralmente dentro sé stessi ed iniziare lunghi ed insensati dialoghi con altre parti di sé, la comicità svanisce o diventa ripetitiva. Considerando i primi 40 episodi il voto sarebbe maggiore, ma per la prima parte di trama c'è da ringraziare l'autore del manga, non i Bones che si sono limitati a trasporre un prodotto di successo per poi rovinarlo completamente, dimostrando a mio avviso di aver profuso davvero poco impegno al di fuori della grafica, replicando quanto gli era già riuscito alla perfezione con la prima serie di Fullmetal Alchemist.
La trama di fondo, peraltro non particolarmente innovativa, parla della Shibusen, una scuola dove gli studenti, i maestri d'armi, imparano a combattere per catturare anime malvagie ed impedire la nascita di un nuovo kishin, una sorta di demone diventato tale perché ha inghiottito svariate anime di esseri umani. In ciò la scuola, fondata e diretta da Shinigami, è ostacolata dalle streghe.
Gli episodi sono scorrevoli e ciò anche grazie alla comicità che pervade un po' tutta la serie, i combattimenti sono interessanti anche se pochi personaggi hanno stili di combattimento originali; parecchi di questi personaggi sono peraltro molto stereotipati ma alcuni presentano tratti psicologici intriganti. Le animazioni sono ben realizzate ed una delle cose che mi sono piaciute di più sono i disegni, non tanto per ciò che concerne i personaggi quanto per le ambientazioni ed i paesaggi, molto accattivanti, a partire dalle ricorrenti comparse del sole e della luna ghignanti.
In sostanza, non una serie all'avanguardia né particolarmente impegnativa, ma piacevole da guardare e tutto sommato interessante. E allora perché solo 5? Perché, pur non avendo letto il manga, ho avvertito nettamente il divario nel momento in cui la trama dell'anime ha preso una piega tutta sua; da un certo punto in poi, ad ogni episodio mi cadevano le braccia sempre di più davanti a ciò che vedevo, climax culminato nell'assurdo finale (del quale ovviamente non dirò nulla) che se mi avessero raccontato prima di vederlo avrei preso per uno scherzo. Tutta la carne messa al fuoco nei primi 40 episodi viene sciolta sbrigativamente: alcuni personaggi iniziano ad agire in modo casuale, altri vengono lasciati da parte o risolti in quattro e quattr'otto, i protagonisti continuano ad effettuare potenziamenti che durano trenta secondi e risultano inutili in una maniera imbarazzante per poi entrare letteralmente dentro sé stessi ed iniziare lunghi ed insensati dialoghi con altre parti di sé, la comicità svanisce o diventa ripetitiva. Considerando i primi 40 episodi il voto sarebbe maggiore, ma per la prima parte di trama c'è da ringraziare l'autore del manga, non i Bones che si sono limitati a trasporre un prodotto di successo per poi rovinarlo completamente, dimostrando a mio avviso di aver profuso davvero poco impegno al di fuori della grafica, replicando quanto gli era già riuscito alla perfezione con la prima serie di Fullmetal Alchemist.
Devo dire la verità come trama non rientra certo tra le mie preferite, con un'ambientazione un po' troppo al di là dei limiti della fantasia per quanto mi riguarda, però in quanto a stile, quasi a metà tra Tim Burton ed i Gorillaz, Soul Eater mi ha fatto una buona impressione.
Storia abbastanza scorrevole, anche se verso la seconda metà si allontana un po' troppo dal manga per andare verso territori decisamente discutibili; personaggi simpatici e carismatici; colonna sonora tra le più originali in circolazione; character design particolare. Nell'insieme un anime più che consigliato che si merita un bell'8.
Personalmente poi ho trovato il fatto che sostanzialmente si tratti di una storia sulla pazzia e che tra i personaggi ci sia un Syd Barrett, molto più poetico e profondo di qualsiasi messaggio pseudo-subliminale Evangelion abbia mai cercato di trasmettere.
Storia abbastanza scorrevole, anche se verso la seconda metà si allontana un po' troppo dal manga per andare verso territori decisamente discutibili; personaggi simpatici e carismatici; colonna sonora tra le più originali in circolazione; character design particolare. Nell'insieme un anime più che consigliato che si merita un bell'8.
Personalmente poi ho trovato il fatto che sostanzialmente si tratti di una storia sulla pazzia e che tra i personaggi ci sia un Syd Barrett, molto più poetico e profondo di qualsiasi messaggio pseudo-subliminale Evangelion abbia mai cercato di trasmettere.
Soul Eater è composto da 51 episodi, che in molti punti si distinguono dalla versione cartacea (personalmente, trovo che l'anime sia un po' più romanzato, e con qualche bella scena in più).
Il primo impatto con questa serie, può risultare negativo, la si tratta con diffidenza, la si prende poco sul serio e la si etichetta. È quello che è accaduto a me!
Ma quando col tempo, riesci ad apprezzare alcuni aspetti riflessivi dei personaggi, a sorridere dinanzi alle loro insanabili pecche, a riconoscere le stramberie di ognuno e a ritrovare una certa comicità, Soul Eater risulta un anime molto divertente.
La trama è ormai risaputa: Maestri d'armi che fanno coppia con armi-umane. Studiano tutti alla Shibusen per ampliare i loro poteri e andare in esplorazione, catturando le anime malvagie che corrompono il mondo.
Tra i protagonisti c'è Maka Albarn - una ragazza snella, la cui gran forza non risiede nel fisico né nella tecnica, bensì nell'animo. Quest'ultima ha un rapporto di intensa fiducia con la sua arma, Soul Eater. Il ragazzo ha molteplici aspetti, se da un lato può apparire un tipo qualunque che gioca a basket e copia ai test in classe, dall'altro lato è un ragazzo elegante, che suona il piano, ed ha un'incredibile prontezza nel mettere, prima di ogni altra cosa, la vita di Maka in salvo. Più volte dimostreranno una grande complicità fra loro.
Il chara è particolarissimo, dai tratti sgangherati, infantili ma sempre carismatici. Le figure sono fuori dal comune, e altrettanto gli sfondi, sempre eccentricamente colorati, e con una luna e un solo personificati da immagini dormienti o ansanti.
A parer mio, questa lunga serie non va apprezzata specificatamente per la sua grafica, né per la finalità della storia. Se impostata nel giusto modo, possiamo seguire il percorso dei ragazzi della Shibusen, come una scoperta dei buoni sentimenti, e un aprirsi ad una nuova prospettiva nel combattimento stesso (che va oltre le tecniche di lotta). Infatti, la trama è ricca di insegnamenti moraleggianti da parte di queste personalità estrose. Il tutto sempre accompagnato da un esageratissimo senso dello humor.
Ad arricchire questo prodotto shounen, abbiamo delle orecchiabili quanto avvincenti sigle, e delle personalità affascinanti (come il Professor Stein e Mifune), enigmatiche (Crona) e altre semplicemente fuori dal comune (Excalibur).
Il primo impatto con questa serie, può risultare negativo, la si tratta con diffidenza, la si prende poco sul serio e la si etichetta. È quello che è accaduto a me!
Ma quando col tempo, riesci ad apprezzare alcuni aspetti riflessivi dei personaggi, a sorridere dinanzi alle loro insanabili pecche, a riconoscere le stramberie di ognuno e a ritrovare una certa comicità, Soul Eater risulta un anime molto divertente.
La trama è ormai risaputa: Maestri d'armi che fanno coppia con armi-umane. Studiano tutti alla Shibusen per ampliare i loro poteri e andare in esplorazione, catturando le anime malvagie che corrompono il mondo.
Tra i protagonisti c'è Maka Albarn - una ragazza snella, la cui gran forza non risiede nel fisico né nella tecnica, bensì nell'animo. Quest'ultima ha un rapporto di intensa fiducia con la sua arma, Soul Eater. Il ragazzo ha molteplici aspetti, se da un lato può apparire un tipo qualunque che gioca a basket e copia ai test in classe, dall'altro lato è un ragazzo elegante, che suona il piano, ed ha un'incredibile prontezza nel mettere, prima di ogni altra cosa, la vita di Maka in salvo. Più volte dimostreranno una grande complicità fra loro.
Il chara è particolarissimo, dai tratti sgangherati, infantili ma sempre carismatici. Le figure sono fuori dal comune, e altrettanto gli sfondi, sempre eccentricamente colorati, e con una luna e un solo personificati da immagini dormienti o ansanti.
A parer mio, questa lunga serie non va apprezzata specificatamente per la sua grafica, né per la finalità della storia. Se impostata nel giusto modo, possiamo seguire il percorso dei ragazzi della Shibusen, come una scoperta dei buoni sentimenti, e un aprirsi ad una nuova prospettiva nel combattimento stesso (che va oltre le tecniche di lotta). Infatti, la trama è ricca di insegnamenti moraleggianti da parte di queste personalità estrose. Il tutto sempre accompagnato da un esageratissimo senso dello humor.
Ad arricchire questo prodotto shounen, abbiamo delle orecchiabili quanto avvincenti sigle, e delle personalità affascinanti (come il Professor Stein e Mifune), enigmatiche (Crona) e altre semplicemente fuori dal comune (Excalibur).
L'anime "Soul Eater" rappresenta tecnicamente un ottimo prodotto. La cura nei disegni ne è la prima prova tangibile. Infatti i personaggi nel manga erano solamente abbozzati, con imprecisioni che troppo spesso rendevano un viso troppo schiacciato o troppo gonfio. Nell'anime invece le proporzioni sono pienamente rispettate, anche nelle diverse caricature presenti, tanto che anche Death the Kid, il ragazzo fissato con la simmetria, ne risulterebbe soddisfatto.
Ma non è tutto. Per quanto concerne le ambientazioni, gli sfondi risultano essere particolarmente interessanti. Magnifica è Death City, la città che si arrocca ai piedi della maestosa Shibusen, la scuola dei maestri d'armi. La stanza che più mi ha colpito di questo edificio è quella dove si trova il somma Shinigami, in quanto non è dotata di pareti ma è delimitata da un cielo troppo azzurro per un cupo Dio della Morte come lui. Una piacevolissima novità è la presenza di astri "viventi": infatti si possono vedere il Sole che emette suoni, oppure si appisola al tramonto, ma anche la luna, i cui denti si tingono di rosso se vengono commessi degli omicidi.
Per quanto riguarda i colori, sono azzeccati, adatti ai singoli personaggi: il Prof. Stein non lo vedrei con nessun altro colore se non il grigio; gli occhi di Death the Kid, in oro, richiamano la sua natura divina. Forse l'unico un po' spinto è Krona, con i suoi capelli fucsia smorto che non si adattano molto all'introspezione del suo personaggio.
Le musiche legate all'apparizione di determinati personaggi sono un po' fiacche, non rispecchiano completamente il sentimento dominante nell'anime, la follia. Questa infatti richiede sia musiche lente, che siano sgradevoli all'orecchio, risultino troppo lente o risuonino come un carillon rotto, ma anche dei momenti di forte vitalità, eccitazione, morbosità, soprattutto quando appare lo sguardo folle di Stein.
Le sigle iniziali e finali sono perfette, sia per il ritmo accattivante, sia per il significato delle parole. La mia sigla preferita è la prima della prima seria, in particolare nel pezzo in cui c'è il sommo Shinigami che balla a ritmo di musica.
La trama dell'anime è la seguente: nella città di Death City il sommo Shinigami, un Dio della Morte, ha fondato, la Shibusen, una scuola dove giovani studenti divisi in maestri d'armi e armi vengono educati a combattere il male. In particolare il maestro d'armi che riuscirà a mietere 99 anime malvagie e una di una strega, farà trasformare la propria arma in Falce della Morte, un'arma molto potente che può essere usata dal sommo Shinigami in persona. Lo scopo di Maka, Black Star e Death the Kid, con le loro armi Soul Eater, Tsubaki, Liz e Patty, è proprio questo. Le loro vite intrecciano in missioni scontri e battaglie contro i nemici della Shibusen.
In conclusione trovo questo anime imperdibile per chi ha voglia di sorridere di fronte a caricature demenziali o a chi piace avventurarsi nel mondo della follia.
Ma non è tutto. Per quanto concerne le ambientazioni, gli sfondi risultano essere particolarmente interessanti. Magnifica è Death City, la città che si arrocca ai piedi della maestosa Shibusen, la scuola dei maestri d'armi. La stanza che più mi ha colpito di questo edificio è quella dove si trova il somma Shinigami, in quanto non è dotata di pareti ma è delimitata da un cielo troppo azzurro per un cupo Dio della Morte come lui. Una piacevolissima novità è la presenza di astri "viventi": infatti si possono vedere il Sole che emette suoni, oppure si appisola al tramonto, ma anche la luna, i cui denti si tingono di rosso se vengono commessi degli omicidi.
Per quanto riguarda i colori, sono azzeccati, adatti ai singoli personaggi: il Prof. Stein non lo vedrei con nessun altro colore se non il grigio; gli occhi di Death the Kid, in oro, richiamano la sua natura divina. Forse l'unico un po' spinto è Krona, con i suoi capelli fucsia smorto che non si adattano molto all'introspezione del suo personaggio.
Le musiche legate all'apparizione di determinati personaggi sono un po' fiacche, non rispecchiano completamente il sentimento dominante nell'anime, la follia. Questa infatti richiede sia musiche lente, che siano sgradevoli all'orecchio, risultino troppo lente o risuonino come un carillon rotto, ma anche dei momenti di forte vitalità, eccitazione, morbosità, soprattutto quando appare lo sguardo folle di Stein.
Le sigle iniziali e finali sono perfette, sia per il ritmo accattivante, sia per il significato delle parole. La mia sigla preferita è la prima della prima seria, in particolare nel pezzo in cui c'è il sommo Shinigami che balla a ritmo di musica.
La trama dell'anime è la seguente: nella città di Death City il sommo Shinigami, un Dio della Morte, ha fondato, la Shibusen, una scuola dove giovani studenti divisi in maestri d'armi e armi vengono educati a combattere il male. In particolare il maestro d'armi che riuscirà a mietere 99 anime malvagie e una di una strega, farà trasformare la propria arma in Falce della Morte, un'arma molto potente che può essere usata dal sommo Shinigami in persona. Lo scopo di Maka, Black Star e Death the Kid, con le loro armi Soul Eater, Tsubaki, Liz e Patty, è proprio questo. Le loro vite intrecciano in missioni scontri e battaglie contro i nemici della Shibusen.
In conclusione trovo questo anime imperdibile per chi ha voglia di sorridere di fronte a caricature demenziali o a chi piace avventurarsi nel mondo della follia.
Io ho visto tutte le puntate di Soul Eater e l'ho trovato un anime fantastico, la storia parte bene e finisce altrettanto bene. Lo stile con cui è disegnato è particolarmente originale e i personaggi sono davvero unici. Persino i nemici finiscono per diventare simpatici grazie al loro carisma. Il mondo di Soul Eater è inoltre pieno di fantasia. Non credo affatto sia il solito anime noioso, credo sia invece qualcosa di innovativo grazie per l'appunto a tutti i suoi personaggi, a cominciare da Black Star, che io trovo semplicemente fantastico. Mi spiace solo che la fine sia stata un po' "sbrigativa" rispetto al manga, ma comunque è davvero una serie divertentissima. In più le sigle sono stupende. Consiglio davvero di vederlo tutto.
Premetto dicendo che, a mio parere, si tratta di una serie tirata troppo per le lunghe: sono tanti gli episodi veramente fini a sé stessi - vogliamo parlare di Excalibur, e della sua totale inutilità? -, che si sarebbero potuti eliminare senza che la trama ne risentisse in alcun modo. Questo, secondo me, è già un grosso punto di demerito.
Mi ha molto colpito, invece, il comparto grafico: lo stile di disegno è particolare, i personaggi sono molto ben caratterizzati anche sul piano psicologico (sono molto carine le prime tre puntate, in cui a ciascuno di loro viene dedicato un episodio di presentazione) e le scene di combattimento sono ben fatte, appassionanti e dinamiche.
La battaglia finale contro Ashura mi è piaciuta particolarmente, anche se ho trovato il finale un po' inconsistente e insoddisfacente, soprattutto dopo che uno si è sorbito 51 episodi di cui quasi la metà potevano essere evitati.
Nel complesso, si tratta di un anime carino, decisamente fruibile e di disimpegno, ma che sicuramente non rientra tra i titoli che faranno la storia del genere.
Mi ha molto colpito, invece, il comparto grafico: lo stile di disegno è particolare, i personaggi sono molto ben caratterizzati anche sul piano psicologico (sono molto carine le prime tre puntate, in cui a ciascuno di loro viene dedicato un episodio di presentazione) e le scene di combattimento sono ben fatte, appassionanti e dinamiche.
La battaglia finale contro Ashura mi è piaciuta particolarmente, anche se ho trovato il finale un po' inconsistente e insoddisfacente, soprattutto dopo che uno si è sorbito 51 episodi di cui quasi la metà potevano essere evitati.
Nel complesso, si tratta di un anime carino, decisamente fruibile e di disimpegno, ma che sicuramente non rientra tra i titoli che faranno la storia del genere.
Devo dire che avevo molto fiducia in questo anime, ma già vedendo i primi episodi, ho già capito che non era roba adatta a me.
La trama è abbastanza banale e può essere riassunta con la frase "Le streghe sono cattive e devono essere sconfitte". Ebbene si, esiste un male assoluto rappresentato dalle streghe e i protagonisti dovranno lottarci contro continuamente. Fine della trama. Potrebbe sembrare un'analisi superficiale, ma credetemi fatico a dilungarmi di più su questo aspetto. Vi basti sapere che è molto infantile a mio giudizio.
L'ambientazione è strana. Dopo dodici puntate non ho ancora capito in che razza di mondo vivono questi tizi, se è un mondo parallelo al mondo reale o è un mondo unico, non è dato saperlo, si sa solo che è un mondo in cui la luna e il sole hanno una grottesca faccia, ma non sembra che nessuno se ne accorga.
Ma vogliamo parlare dei personaggi? I protagonisti sono presentati in una maniera particolare e decisamente azzeccata, infatti le prime 3 puntate sono dedicate alle 3 coppie di personaggi principali. Bella trovata, peccato che questi personaggi siano quanto di più infantile e in certi casi fastidioso, possiate trovare in un anime, oltre a non avere nessuna introspezione. Si inizia con la prima coppia, quella con Soul e Maka: il primo un fissato che si crede il più figo del mondo, la seconda una complessata bambinetta. Si passa poi a Black star Tsuubaki, e qui la vostra pazienza inizia a vacillare: il primo è fastidioso come una zanzara, la seconda è priva di carisma ed a tutti gli effetti e schiava del primo. L'ultimo gruppo e quello formato da Death the Kid e le sorelle fan-service: il primo è anch'esso un fissato della simmetria, trovata che fa ridere la prima volta, poi non serve più a nulla, le seconde sono mero strumento di fan-service.
Gli altri personaggi? Praticamente insulsi come quelli principali, si va dal professore con una vite gigante in testa (?), fino al capo della Shibusen che non si capisce cosa diavolo sia. I nemici sono le streghe ed i loro compari, anch'essi caratterizzati in modo pessimo, il loro unico scopo sarà quello di essere cattivi e quindi devono essere sconfitti.
Un anime come questo si valuta anche dagli scontri, dai colpi di scena e dai temi trattati, ma anche su questo fronte ci sono dei problemi. Di colpi di scena non ce n'è, è inutile cercare, mentre gli scontri sono abbastanza banali, oltre che brutti. Di temi interessanti neanche l'ombra. Aggiungo che è presente anche un bel po' di fan-service, e si sa, quando c'è fan-service significa che di idee c'è ne sono veramente poche.
Lo stile del disegno è particolare, diciamo pure unico, in generale diciamo che è semplice e sta a meta tra uno stile da shonen classico e uno stile da cartone animato per bambini. Non mi sento di condannare questo aspetto, però certe volte si ha proprio la sensazione che diventi eccessivamente infantile.
Il sonoro è nella norma, carina la prima opening, le altre un po' meno, anche se dipende dai gusti personali questo aspetto.
È da consigliare? Assolutamente no! Siamo nei limiti del fallimento completo, roba abbastanza scadente insomma.
STORIA 4
AMBIENTAZIONE 5
PERSONAGGI 3
COMBATTIMENTI 5
COLPI DI SCENA 4
TEMI TRATTATI 1
DISEGNO 7
SONORO 7
Complessivo 4.5, arrotondato a 5 per eccesso, e per pietà.
La trama è abbastanza banale e può essere riassunta con la frase "Le streghe sono cattive e devono essere sconfitte". Ebbene si, esiste un male assoluto rappresentato dalle streghe e i protagonisti dovranno lottarci contro continuamente. Fine della trama. Potrebbe sembrare un'analisi superficiale, ma credetemi fatico a dilungarmi di più su questo aspetto. Vi basti sapere che è molto infantile a mio giudizio.
L'ambientazione è strana. Dopo dodici puntate non ho ancora capito in che razza di mondo vivono questi tizi, se è un mondo parallelo al mondo reale o è un mondo unico, non è dato saperlo, si sa solo che è un mondo in cui la luna e il sole hanno una grottesca faccia, ma non sembra che nessuno se ne accorga.
Ma vogliamo parlare dei personaggi? I protagonisti sono presentati in una maniera particolare e decisamente azzeccata, infatti le prime 3 puntate sono dedicate alle 3 coppie di personaggi principali. Bella trovata, peccato che questi personaggi siano quanto di più infantile e in certi casi fastidioso, possiate trovare in un anime, oltre a non avere nessuna introspezione. Si inizia con la prima coppia, quella con Soul e Maka: il primo un fissato che si crede il più figo del mondo, la seconda una complessata bambinetta. Si passa poi a Black star Tsuubaki, e qui la vostra pazienza inizia a vacillare: il primo è fastidioso come una zanzara, la seconda è priva di carisma ed a tutti gli effetti e schiava del primo. L'ultimo gruppo e quello formato da Death the Kid e le sorelle fan-service: il primo è anch'esso un fissato della simmetria, trovata che fa ridere la prima volta, poi non serve più a nulla, le seconde sono mero strumento di fan-service.
Gli altri personaggi? Praticamente insulsi come quelli principali, si va dal professore con una vite gigante in testa (?), fino al capo della Shibusen che non si capisce cosa diavolo sia. I nemici sono le streghe ed i loro compari, anch'essi caratterizzati in modo pessimo, il loro unico scopo sarà quello di essere cattivi e quindi devono essere sconfitti.
Un anime come questo si valuta anche dagli scontri, dai colpi di scena e dai temi trattati, ma anche su questo fronte ci sono dei problemi. Di colpi di scena non ce n'è, è inutile cercare, mentre gli scontri sono abbastanza banali, oltre che brutti. Di temi interessanti neanche l'ombra. Aggiungo che è presente anche un bel po' di fan-service, e si sa, quando c'è fan-service significa che di idee c'è ne sono veramente poche.
Lo stile del disegno è particolare, diciamo pure unico, in generale diciamo che è semplice e sta a meta tra uno stile da shonen classico e uno stile da cartone animato per bambini. Non mi sento di condannare questo aspetto, però certe volte si ha proprio la sensazione che diventi eccessivamente infantile.
Il sonoro è nella norma, carina la prima opening, le altre un po' meno, anche se dipende dai gusti personali questo aspetto.
È da consigliare? Assolutamente no! Siamo nei limiti del fallimento completo, roba abbastanza scadente insomma.
STORIA 4
AMBIENTAZIONE 5
PERSONAGGI 3
COMBATTIMENTI 5
COLPI DI SCENA 4
TEMI TRATTATI 1
DISEGNO 7
SONORO 7
Complessivo 4.5, arrotondato a 5 per eccesso, e per pietà.
"Un'anima sana risiede in una mente sana e in un corpo sano", o meglio "mens sana in corpore sano", come direbbero i latini.
All'inizio questa frase cosa ci dice? Relativamente niente, solo che dobbiamo rimanere più attivi possibile sia con la mente che con il corpo. Questa frase però è stata cambiata e adeguata in modo davvero convincente a un cartone animato giapponese, o meglio come lo chiamiamo tutti "anime". Square Enix ha compiuto un bel lavoro basandosi proprio su questa frase. Nonostante sia un anime piuttosto scarno dal punto di vista di profondità dei personaggi, riesce comunque ad essere molto convincente, e a suscitare nello spettatore il tipico pensiero di un anime nuovo ma non troppo, farcito di combattimenti e gag senza capo né coda. Partiamo però con ordine.
Death City. Una normale cittadina con una scuola di... Shinigami. Ormai di shinigami se ne son sentite di cotte e di crude, ma mai una scuola per diventare shinigami maestri d'armi. E qui c'è l'elemento che differenzia Soul Eater dagli altri cartoni. Parte poco convinto, con un disegno molto "viscido" ma innovativo, mai visto comunque in nessun altro cartone. I tipici occhi alla anime non sono per niente presenti. Si parla più che altro di un design semplice e che rende i personaggi molto carismatici. Dal primo episodio già si comincia a sentire la nota stonata di questo anime, che viene però aggiustata nel tempo. Stiamo parlando dei doppiatori, in particolare di uno. La doppiatrice di Maka, una dei 7 protagonisti, pare poco convinta nei primi episodi, dando quindi poca espressività al personaggio. Nel tempo però, prendendo più confidenza con il personaggio, si è notato l'enorme progresso della doppiatrice. Dopo aver parlato del doppiaggio (ripeto, un po' fuori luogo solo inizialmente per Maka), è la volta del comparto audio in generale. Le canzoni sono belle, rimangono per molto tempo i motivetti in testa, tanto che più di una volta mi son trovato a canticchiare la terza sigla finale. Per quanto riguarda il lato grafico c'è da dire che il lavoro c'è stato, e, nonostante gli episodi fossero tanti, il tratto è diventato più pulito, chiaro e ricco di particolari.
Questo è uno di quei tipici anime che lo ami alla follia o lo odi così tanto da volerlo veder sparire dalla faccia della terra. Sono soddisfatto del lavoro compiuto da Square Enix, perché c'è, si vede, e nonostante sia un anime di combattimento, le gag si legano molto bene al contesto. Complimenti per il bellissimo lavoro, io vi consiglio di vedere quest'anime, sono 51 puntate piene di enfasi e si nota comunque molto la crescita dei personaggi, che da bambini diventano ragazzi a tutti gli effetti. Aspetterò impaziente una nuova serie, se ci sarà.
All'inizio questa frase cosa ci dice? Relativamente niente, solo che dobbiamo rimanere più attivi possibile sia con la mente che con il corpo. Questa frase però è stata cambiata e adeguata in modo davvero convincente a un cartone animato giapponese, o meglio come lo chiamiamo tutti "anime". Square Enix ha compiuto un bel lavoro basandosi proprio su questa frase. Nonostante sia un anime piuttosto scarno dal punto di vista di profondità dei personaggi, riesce comunque ad essere molto convincente, e a suscitare nello spettatore il tipico pensiero di un anime nuovo ma non troppo, farcito di combattimenti e gag senza capo né coda. Partiamo però con ordine.
Death City. Una normale cittadina con una scuola di... Shinigami. Ormai di shinigami se ne son sentite di cotte e di crude, ma mai una scuola per diventare shinigami maestri d'armi. E qui c'è l'elemento che differenzia Soul Eater dagli altri cartoni. Parte poco convinto, con un disegno molto "viscido" ma innovativo, mai visto comunque in nessun altro cartone. I tipici occhi alla anime non sono per niente presenti. Si parla più che altro di un design semplice e che rende i personaggi molto carismatici. Dal primo episodio già si comincia a sentire la nota stonata di questo anime, che viene però aggiustata nel tempo. Stiamo parlando dei doppiatori, in particolare di uno. La doppiatrice di Maka, una dei 7 protagonisti, pare poco convinta nei primi episodi, dando quindi poca espressività al personaggio. Nel tempo però, prendendo più confidenza con il personaggio, si è notato l'enorme progresso della doppiatrice. Dopo aver parlato del doppiaggio (ripeto, un po' fuori luogo solo inizialmente per Maka), è la volta del comparto audio in generale. Le canzoni sono belle, rimangono per molto tempo i motivetti in testa, tanto che più di una volta mi son trovato a canticchiare la terza sigla finale. Per quanto riguarda il lato grafico c'è da dire che il lavoro c'è stato, e, nonostante gli episodi fossero tanti, il tratto è diventato più pulito, chiaro e ricco di particolari.
Questo è uno di quei tipici anime che lo ami alla follia o lo odi così tanto da volerlo veder sparire dalla faccia della terra. Sono soddisfatto del lavoro compiuto da Square Enix, perché c'è, si vede, e nonostante sia un anime di combattimento, le gag si legano molto bene al contesto. Complimenti per il bellissimo lavoro, io vi consiglio di vedere quest'anime, sono 51 puntate piene di enfasi e si nota comunque molto la crescita dei personaggi, che da bambini diventano ragazzi a tutti gli effetti. Aspetterò impaziente una nuova serie, se ci sarà.
Questo anime si può descrivere con una parola: Stile! La serie parte con alcuni episodi introduttivi che ci mostrano i personaggi principali. Fin da questi si può notare aria di novità e originalità. L'aria che tira in questo anime e aria di mistero, oscurità e tenebra contrastata da una marea di demenzialità che ne fa un vero capolavoro.
L'ambiente è prettamente quello della notte di Halloween. Chi l'ha visto non può dire che non si è sorpreso a vedere in cielo un sole che ride in modo piuttosto ambiguo e una luna insanguinata sorridente! La caratterizzazione dei personaggi è a dir poco stramba ma stupenda. Possiamo vedere la maniaca sapientona per lo studio, un gasato pieno di sé che insegue la perfezione e uno shinigami che ama la simmetria fino al punto da farne un'ossessione.
I combattimenti sono spettacolari, davvero ben congegnati ed il fatto che le armi usati dai meister (ragazzi allenati all'accademia per combattere i kishin, anime malvagie) sono loro compagni di classe rende tutto davvero divertente. Il tema degli shinigami, già trito e ritrito da una moltitudine di anime e manga, si riscatta con questa serie che rielabora totalmente il tema della morte.
Parliamo dell'andamento dell'anime: fino ad un certo punto segue il manga, superandolo per qualità, e poi quando si distacca da esso trova un finale scontato e semplicistico. Le animazioni sono ben realizzate e i colori, che possono sembrare insignificanti, sono molto accesi e si addicono perfettamente all'eccentrico che regna sovrano.
Ho dato 8 a questo anime a causa del finale che non è dei migliori ma questo non vi deve scoraggiare perché vale assolutamente la pena di vederlo. Guardandolo vi assicuro che proverete qualcosa di nuovo e ne rimarrete assolutamente soddisfatti.
L'ambiente è prettamente quello della notte di Halloween. Chi l'ha visto non può dire che non si è sorpreso a vedere in cielo un sole che ride in modo piuttosto ambiguo e una luna insanguinata sorridente! La caratterizzazione dei personaggi è a dir poco stramba ma stupenda. Possiamo vedere la maniaca sapientona per lo studio, un gasato pieno di sé che insegue la perfezione e uno shinigami che ama la simmetria fino al punto da farne un'ossessione.
I combattimenti sono spettacolari, davvero ben congegnati ed il fatto che le armi usati dai meister (ragazzi allenati all'accademia per combattere i kishin, anime malvagie) sono loro compagni di classe rende tutto davvero divertente. Il tema degli shinigami, già trito e ritrito da una moltitudine di anime e manga, si riscatta con questa serie che rielabora totalmente il tema della morte.
Parliamo dell'andamento dell'anime: fino ad un certo punto segue il manga, superandolo per qualità, e poi quando si distacca da esso trova un finale scontato e semplicistico. Le animazioni sono ben realizzate e i colori, che possono sembrare insignificanti, sono molto accesi e si addicono perfettamente all'eccentrico che regna sovrano.
Ho dato 8 a questo anime a causa del finale che non è dei migliori ma questo non vi deve scoraggiare perché vale assolutamente la pena di vederlo. Guardandolo vi assicuro che proverete qualcosa di nuovo e ne rimarrete assolutamente soddisfatti.
Un anime fichissimo secondo me. Le prime tre puntate sono introduttive in quanto servono a presentare i personaggi, ma fin dall'inizio si ha la sensazione di trovarsi davanti a qualcosa di strepitoso e fuori dagli schemi. L'animazione è a livelli elevatissimi - anche se verso la metà della serie cala lievemente di qualità -, il character design è piuttosto semplice ma d'impatto, le sigle sono carine così come la colonna sonora, e il doppiaggio italiano è stupendo - ho avuto modo di ascoltare anche quello in originale e le voci scelte per l'adattamento italiano sono veramente azzeccate.
Quanto ai personaggi sono ben fatti e dalla psicologia ben delineata, anche se alcuni, non per forza principali, più degli altri (vedi Crona), e la trama contiene elementi non proprio nuovi (shinigami e simili) ma guardando l'anime mi sono entusiasmata molto, soprattutto all'inizio, perché dà una sensazione di freschezza e originalità, inoltre è molto brillante e pieno di trovate geniali. Nella seconda metà l'atmosfera iniziale un po' si perde in quanto la conclusione dell'anime è diversa da quella del manga ancora in prosieguo, ma resta comunque godibile anche se il finale forse è un po' troppo semplicistico (non dico altro per non rovinare la sorpresa). Consigliato, merita sicuramente un'occhiata.
Quanto ai personaggi sono ben fatti e dalla psicologia ben delineata, anche se alcuni, non per forza principali, più degli altri (vedi Crona), e la trama contiene elementi non proprio nuovi (shinigami e simili) ma guardando l'anime mi sono entusiasmata molto, soprattutto all'inizio, perché dà una sensazione di freschezza e originalità, inoltre è molto brillante e pieno di trovate geniali. Nella seconda metà l'atmosfera iniziale un po' si perde in quanto la conclusione dell'anime è diversa da quella del manga ancora in prosieguo, ma resta comunque godibile anche se il finale forse è un po' troppo semplicistico (non dico altro per non rovinare la sorpresa). Consigliato, merita sicuramente un'occhiata.
Questo è più un 9 e 1/2 che un nove, ma 10 era un po' troppo perché purtroppo Soul Eater non è perfetto. Che dire, un anime che sa farti rimanere a bocca aperta! Io l'ho visto in giapponese (dove i doppiatori erano a dir poco bravissimi) e ora me lo sto rivedendo in italiano. Alcune persone dicono che si "perde" un po' nella seconda metà del cartone, non è assolutamente per contraddirle ma a me il cartone piace così, certo nella seconda parte si perde un po' di umorismo e comincia a diventare più serio, ma se la parte seria non ci fosse stata allora sarebbe stato solo un miscuglio di chiacchiere e risate e non un anime riuscito bene come questo.
I disegni io li trovo molto originali nonostante la semplicità; alcuni combattimenti sono veramente belli e fluenti (peccato che chiacchierano un po' troppo mentre combattono), come pure i movimenti che si trovano quotidianamente nella serie, per esempio le gambe che camminano ecc.
La trama è originale e un po' contorta, i personaggi sono molto originali con delle passioni un po' strambe (se lo volete vedere scoprirete la passione e la fissazione allo stesso tempo di Death the Kid) e non tutti protagonisti sono dei superfighi nel combattimento (Soul e Maka non sono tutta questa forza), mentre per quanto riguarda gli antagonisti, alcuni sono delle new version di personaggi mitologici come la strega Medusa, la strega Arachne o Baba Yaga (anche se di lei si sente solo parlare).
Un'ultima cosa che vorrei dire è che questo anime ha molta realtà nella sua fantasia, cioè pur trattandosi di shinigami, maestri d'armi e streghe le relazioni scolastiche sono molto realistiche, come pure i sentimenti come la paura e la follia sono resi molto bene, e capita qualche volta che i personaggi non vadano d'amore e d'accordo e non siano tutti super amici.
in conclusione: vedetelo!
I disegni io li trovo molto originali nonostante la semplicità; alcuni combattimenti sono veramente belli e fluenti (peccato che chiacchierano un po' troppo mentre combattono), come pure i movimenti che si trovano quotidianamente nella serie, per esempio le gambe che camminano ecc.
La trama è originale e un po' contorta, i personaggi sono molto originali con delle passioni un po' strambe (se lo volete vedere scoprirete la passione e la fissazione allo stesso tempo di Death the Kid) e non tutti protagonisti sono dei superfighi nel combattimento (Soul e Maka non sono tutta questa forza), mentre per quanto riguarda gli antagonisti, alcuni sono delle new version di personaggi mitologici come la strega Medusa, la strega Arachne o Baba Yaga (anche se di lei si sente solo parlare).
Un'ultima cosa che vorrei dire è che questo anime ha molta realtà nella sua fantasia, cioè pur trattandosi di shinigami, maestri d'armi e streghe le relazioni scolastiche sono molto realistiche, come pure i sentimenti come la paura e la follia sono resi molto bene, e capita qualche volta che i personaggi non vadano d'amore e d'accordo e non siano tutti super amici.
in conclusione: vedetelo!
Dai 30 episodi passati fino ad ora su Rai 4, posso affermare che Soul Eater è un ottimo prodotto.
Nei primissimi episodi, cioè quando c'è la presentazione dei personaggi, non si capisce bene quale sia il vero cattivo della storia e questo (almeno a mio parere) crea un certo disorientamento nello spettatore, ma con l'andare avanti degli episodi il vero cattivo emerge e l'anime diventa sicuramente più godibile se non quasi appassionante. Per quanto riguarda il doppiaggio non si può non fare i complimenti a Morelli e lo staff di Rai 4 per averne seguito ogni fase ed aver scelto i doppiatori più adatti allo scopo (come non sottolineare la voce di Veronica Puccio in Maka?).
La grafica sicuramente non è perfettissima, ma comunque non da buttar via. La opening è qualcosa di fenomenale e diventa subito godibile. La pecca di questo anime è sicuramente la parte comica e demenziale. Secondo me se ne poteva fare sicuramente a meno. In definitiva però è un anime consigliatissimo che val la pena di vedere perché non vi deluderà.
Nei primissimi episodi, cioè quando c'è la presentazione dei personaggi, non si capisce bene quale sia il vero cattivo della storia e questo (almeno a mio parere) crea un certo disorientamento nello spettatore, ma con l'andare avanti degli episodi il vero cattivo emerge e l'anime diventa sicuramente più godibile se non quasi appassionante. Per quanto riguarda il doppiaggio non si può non fare i complimenti a Morelli e lo staff di Rai 4 per averne seguito ogni fase ed aver scelto i doppiatori più adatti allo scopo (come non sottolineare la voce di Veronica Puccio in Maka?).
La grafica sicuramente non è perfettissima, ma comunque non da buttar via. La opening è qualcosa di fenomenale e diventa subito godibile. La pecca di questo anime è sicuramente la parte comica e demenziale. Secondo me se ne poteva fare sicuramente a meno. In definitiva però è un anime consigliatissimo che val la pena di vedere perché non vi deluderà.
Trovo questo anime molto bello, perché propone delle nuove idee su mondi fantastici e stili di combattimento con armi come non se ne erano mai visti.
I disegni secondo me sono ottimi e anche originali (non lasciatevi ingannare dalle scene iniziali), i personaggi risultano tutti simpaticissimi e ognuno con particolari caratteristiche e manie. Anche la trama è ben studiata e fa in mondo di non farti annoiare nonostante il gran numero di episodi. I combattimenti sono ben fatti e in alcune scene anche spettacolari; non mancano le scene comiche, dove puoi veramente farti due sane risate.
Un'ottima idea questo anime, il voto sarebbe un otto e mezzo.
I disegni secondo me sono ottimi e anche originali (non lasciatevi ingannare dalle scene iniziali), i personaggi risultano tutti simpaticissimi e ognuno con particolari caratteristiche e manie. Anche la trama è ben studiata e fa in mondo di non farti annoiare nonostante il gran numero di episodi. I combattimenti sono ben fatti e in alcune scene anche spettacolari; non mancano le scene comiche, dove puoi veramente farti due sane risate.
Un'ottima idea questo anime, il voto sarebbe un otto e mezzo.
Il titolo in questione è oramai diventato immancabile nella lista di tutti gli amanti degli shonen (e non).
Soul Eater è la trasposizione animata dell’omonimo manga, ma esso lascia a bocca aperta per il miglioramento complessivo rispetto alla sua “fonte d’ispirazione” cartacea (infatti, raramente si vede un’anime superiore al corrispettivo manga). La trama segue fedelmente il manga sino a poco più di metà serie, se non, successivamente dopo, separarsene con effetti a dir poco devastanti (in senso negativo), come probabilmente avete già letto in altre recensioni.
La storia è ben strutturata: la classica commistione di armi con un’anima e shinigami colpisce ancora nel segno. Essa riesce a catturare lo spettatore sin dalle prime battute, non è mai banale e scontata e, soprattutto, riesce a inculcare quella curiosità che ti porta spesso a pensare: ”E adesso cosa succede?” oppure “Anche se sono le due di notte mi guardo un’altra puntata”.
Ma il vero colpo di genio di Soul Eater è stato la creazione (e l’esasperazione rispetto al manga) di due personaggi straordinari, che non ho mai visto in nessun altro anime: Black Star e Death the Kid. Essi sono dei “comprimari”, se mi concedete il termine, rispetto ai due protagonisti Maka e Soul, ma questi ultimi vengono surclassati senza colpo ferire dalle due “spalle”. Troppo forti le loro personalità e le loro fobie, le quali lasciano sempre divertito e attonito lo spettatore (il primo ha un ego infinito con manie di protagonismo assurde, mentre il secondo è un pazzo fissato con l’ordine e la precisione).
Dal punto di vista grafico bisogna fare davvero i complimenti allo studio Bones, il quale ha realizzato una vera perla. Lo stile si può definire quasi gothic, in quanto spesso le atmosfere sono cupe e opprimenti, ma, d’altro canto, la fluidità e il tratto marcato delle animazioni colgono subito nel segno (e senza mai stancare).
Degne di nota anche le musiche rilasciate da Aniplex: indimenticabili le melodie dei personaggi principali (soprattutto il tema di Black star “Never Lose Myself”). Solo carine e orecchiabili le opening dei TM Revolution e Tommy heavenly.
In definitiva è un ottimo anime per il 95% della sua realizzazione, ma qui sorge automatica una domanda: e quel restante 5%?.
La risposta è spiegata abbastanza bene da un detto inglese: ”And here we arrive at the elephant in the corner”.
Il finale! Definirlo sconclusionato è poco: i personaggi diventano potentissimi immediatamente - tanto da poter impensierire il super antagonista della serie - e senza motivo, vi è la presenza dei soliti riferimenti sentimentali (ex: la forza o dell’amicizia o della giustizia che rende invincibili) e soprattutto l’implosione di una storia faticosamente costruita.
Di ciò non se ne comprende il motivo: si erano stufati? Non avevano più soldi( cosa strana poiché le animazioni per tutti i 50 episodi sono costosissime)? A ciò non vi so rispondere, però vi posso dire che se avessero seguito la storia del manga si potrebbe parlare di un vero capolavoro.
Pur con questa bocciatura finale mi sento di promuovere in pieno Soul Eater e di augurarvi una buona visione.
Soul Eater è la trasposizione animata dell’omonimo manga, ma esso lascia a bocca aperta per il miglioramento complessivo rispetto alla sua “fonte d’ispirazione” cartacea (infatti, raramente si vede un’anime superiore al corrispettivo manga). La trama segue fedelmente il manga sino a poco più di metà serie, se non, successivamente dopo, separarsene con effetti a dir poco devastanti (in senso negativo), come probabilmente avete già letto in altre recensioni.
La storia è ben strutturata: la classica commistione di armi con un’anima e shinigami colpisce ancora nel segno. Essa riesce a catturare lo spettatore sin dalle prime battute, non è mai banale e scontata e, soprattutto, riesce a inculcare quella curiosità che ti porta spesso a pensare: ”E adesso cosa succede?” oppure “Anche se sono le due di notte mi guardo un’altra puntata”.
Ma il vero colpo di genio di Soul Eater è stato la creazione (e l’esasperazione rispetto al manga) di due personaggi straordinari, che non ho mai visto in nessun altro anime: Black Star e Death the Kid. Essi sono dei “comprimari”, se mi concedete il termine, rispetto ai due protagonisti Maka e Soul, ma questi ultimi vengono surclassati senza colpo ferire dalle due “spalle”. Troppo forti le loro personalità e le loro fobie, le quali lasciano sempre divertito e attonito lo spettatore (il primo ha un ego infinito con manie di protagonismo assurde, mentre il secondo è un pazzo fissato con l’ordine e la precisione).
Dal punto di vista grafico bisogna fare davvero i complimenti allo studio Bones, il quale ha realizzato una vera perla. Lo stile si può definire quasi gothic, in quanto spesso le atmosfere sono cupe e opprimenti, ma, d’altro canto, la fluidità e il tratto marcato delle animazioni colgono subito nel segno (e senza mai stancare).
Degne di nota anche le musiche rilasciate da Aniplex: indimenticabili le melodie dei personaggi principali (soprattutto il tema di Black star “Never Lose Myself”). Solo carine e orecchiabili le opening dei TM Revolution e Tommy heavenly.
In definitiva è un ottimo anime per il 95% della sua realizzazione, ma qui sorge automatica una domanda: e quel restante 5%?.
La risposta è spiegata abbastanza bene da un detto inglese: ”And here we arrive at the elephant in the corner”.
Il finale! Definirlo sconclusionato è poco: i personaggi diventano potentissimi immediatamente - tanto da poter impensierire il super antagonista della serie - e senza motivo, vi è la presenza dei soliti riferimenti sentimentali (ex: la forza o dell’amicizia o della giustizia che rende invincibili) e soprattutto l’implosione di una storia faticosamente costruita.
Di ciò non se ne comprende il motivo: si erano stufati? Non avevano più soldi( cosa strana poiché le animazioni per tutti i 50 episodi sono costosissime)? A ciò non vi so rispondere, però vi posso dire che se avessero seguito la storia del manga si potrebbe parlare di un vero capolavoro.
Pur con questa bocciatura finale mi sento di promuovere in pieno Soul Eater e di augurarvi una buona visione.
Quello che era partito come un ottimo anime, è poi scivolato. Il manga non nego sia ottimo, ed infatti gli episodi che seguivano la storia del fumetto meritano un 10 a mio parere. Questo anime riceve un 4 non solo perché dei 51 episodi metà sono stati completamente inventati, ma perché questi episodi inventati sono ridicoli. La trama, che parte benissimo, viene completamente rovinata in questo anime, toccando il fondo con uno scontro tra edifici ed un finale orribile. Anche i migliori scontri sono stati tagliati fuori dalla versione animata. In conclusione, l'anime si becca un 4 e lo sconsiglio a tutti, se proprio volete vederlo guardate fino all'episodio 30, poi potete tranquillamente saltare il seguito.
Francamente ho guardato solo per mera curiosità la prima puntata di questa serie su Rai4, e la mia opinione rimane quest: se ne poteva fare anche a meno. Insomma, buona l'idea di inserire le falci della morte in grado di mutare in persone (anche se lo stesso Shinigami con la voce di Oreste Baldini mi continuava a far venire in mente I Like To Move It!). Comunque sia anche gli scontri "adrenalinici" non è che mi abbiano stupito più di tanto, e anche l'inizio è penoso, con Soul che per divenire più potente deve inglobare al suo interno 99 uova di Demoni e uno di strega, e quando sembra avercela fatta la provocante Blair si rivela essere non una strega ma un gatto magico. Insomma, l'idea di vedermi un simil Inuyasha (vedasi la Sfera dei Quattro Spiriti) non è che mi entusiasmava, ed anche l'idea di proseguire la sua visione non mi esaltava, per cui passo.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Premetto di aver visto solo l'anime e di non aver letto il manga (che, a parere di molti, non è minimamente paragonabile all'anime), devo dire che a Soul Eater sarei ben contento di dare un 10 pieno se sole non avessero rovinato il tutto con un finale infantile e alla "Dragon Ball", nel senso che vince il più forte perché all'ultimo minuto si sfodera l'arma suprema, il concetto che si stava sviluppando verso la fine (contrapposizione e somiglianza tra coraggio e pazzia) prometteva bene, ma a mio parere è stato totalmente rovinato.
Tuttavia trovo che la realizzazione tecnica di Soul Eater (soundtrack, animazione, disegni e soprattutto i doppiaggi) sia una tra le migliori in assoluto, sono riusciti a mantenere una linea di disegno omogenea e ben definita, cosa che ho apprezzato moltissimo. Per non parlare delle sigle, Papermoon ancora me la vedo e rivedo da quanto mi piace. Per assurdo alla realizzazione tecnica darei un 11, mentre alla trama e alle idee nel complesso un 8 o 8,5.
Il voto finale dovrebbe essere circa 8,5 ma non arrotondarlo a 9 sarebbe una cattiveria visto che è uno di quegli anime che "mi sono rimasti dentro", cosa che in fin fondo il punto chiave per potersi godere un anime.
Premetto di aver visto solo l'anime e di non aver letto il manga (che, a parere di molti, non è minimamente paragonabile all'anime), devo dire che a Soul Eater sarei ben contento di dare un 10 pieno se sole non avessero rovinato il tutto con un finale infantile e alla "Dragon Ball", nel senso che vince il più forte perché all'ultimo minuto si sfodera l'arma suprema, il concetto che si stava sviluppando verso la fine (contrapposizione e somiglianza tra coraggio e pazzia) prometteva bene, ma a mio parere è stato totalmente rovinato.
Tuttavia trovo che la realizzazione tecnica di Soul Eater (soundtrack, animazione, disegni e soprattutto i doppiaggi) sia una tra le migliori in assoluto, sono riusciti a mantenere una linea di disegno omogenea e ben definita, cosa che ho apprezzato moltissimo. Per non parlare delle sigle, Papermoon ancora me la vedo e rivedo da quanto mi piace. Per assurdo alla realizzazione tecnica darei un 11, mentre alla trama e alle idee nel complesso un 8 o 8,5.
Il voto finale dovrebbe essere circa 8,5 ma non arrotondarlo a 9 sarebbe una cattiveria visto che è uno di quegli anime che "mi sono rimasti dentro", cosa che in fin fondo il punto chiave per potersi godere un anime.
Allora, ammetto che il primo episodio mi è piaciuto molto e l'ho trovato molto divertente e godibile, nonostante ciò devo ammettere che non mi entusiasma come credevo potesse fare, forse perché tende ad essere troppo caricaturale e infantile e io avrei voluto qualcosa di più serio e meno demenziale. Non so, resta un anime gradevole, simpatico, con dei buoni scontri, ma non eccezionale. Per quanto riguarda i personaggi, direi che Soul risulta simpatico mentre Black Star tende a risultare irritante, come anche Death the Kid; direi che tra tutti il personaggio che più mi ha colpito in positivo sia stato il preside shinigami, davvero divertente e ben caratterizzato. In definitiva, direi che c'è di meglio, ma comunque non è male. Ah,un elogio a parte per la fighissima opening!
Ebbene, che dire di questo meraviglioso anime?
Anche se ciò che accade nel primo episodio farebbe pensare ad un anime ecchi qualunquista, consiglio caldamente la completa visione della serie. Un anime che ha tutto per affascinare ogni tipo e genere di spettatore!
Scene comiche e gag dei personaggi a gogò, scene serie, scene ecchi, scene di battaglie mozzafiato! Questo anime vi farà ridere, piangere, riflettere e pensare! Un concentrato dinamico, pura dinamite!
La domanda da porvi è questa: quale team scegliere?
C'è il team composto da Maka Albarn, abilissima e precisissima maestra di falce accompagnata dal sarcastico e ultra cool falce Soul Eater!
Il team del figlio di Shinigami-sama, Death The Kid, ossessionato dalla simmetria e dalla perfezione oltre che dallo skateboard, e le Sorelle Elizabeth e Patty Thompson, due pistole molto "asimetriche" e cariche di energia!
E infine il team di Black*Star, l'apprendista assassino pieno di sé, con accanto la pacata e un po' insofferente spada demoniaca Tsubaki.
Un mix esplosivo e coinvolgente!
Ovviamente anche i personaggi "secondari" (per modo di dire) hanno ognuno la loro storia la loro carica e la loro scena divertente. Perfino gli antagonisti vi rapiranno.
Non può che meritarsi un dovutissimo 10 dalla sottoscritta, che ne ha ormai fatto un culto!
Disegni e grafica sublimi, canzoni altrettanto. Voci azzeccatissime, espressioni e personaggi caratterizzati perfettamente secondo i profili, e i paesaggi idealizzati alla grande.
In fin dei conti l'unica nota dolente è il finale (eviterò lo spoiler!) che si è rivelato un po' deludente, anche se lascia spazio ad un seguito (che spero seguirà presto).
Beh, dopo essere stata tanto prolissa chiudo dicendo: soo cool!
Anche se ciò che accade nel primo episodio farebbe pensare ad un anime ecchi qualunquista, consiglio caldamente la completa visione della serie. Un anime che ha tutto per affascinare ogni tipo e genere di spettatore!
Scene comiche e gag dei personaggi a gogò, scene serie, scene ecchi, scene di battaglie mozzafiato! Questo anime vi farà ridere, piangere, riflettere e pensare! Un concentrato dinamico, pura dinamite!
La domanda da porvi è questa: quale team scegliere?
C'è il team composto da Maka Albarn, abilissima e precisissima maestra di falce accompagnata dal sarcastico e ultra cool falce Soul Eater!
Il team del figlio di Shinigami-sama, Death The Kid, ossessionato dalla simmetria e dalla perfezione oltre che dallo skateboard, e le Sorelle Elizabeth e Patty Thompson, due pistole molto "asimetriche" e cariche di energia!
E infine il team di Black*Star, l'apprendista assassino pieno di sé, con accanto la pacata e un po' insofferente spada demoniaca Tsubaki.
Un mix esplosivo e coinvolgente!
Ovviamente anche i personaggi "secondari" (per modo di dire) hanno ognuno la loro storia la loro carica e la loro scena divertente. Perfino gli antagonisti vi rapiranno.
Non può che meritarsi un dovutissimo 10 dalla sottoscritta, che ne ha ormai fatto un culto!
Disegni e grafica sublimi, canzoni altrettanto. Voci azzeccatissime, espressioni e personaggi caratterizzati perfettamente secondo i profili, e i paesaggi idealizzati alla grande.
In fin dei conti l'unica nota dolente è il finale (eviterò lo spoiler!) che si è rivelato un po' deludente, anche se lascia spazio ad un seguito (che spero seguirà presto).
Beh, dopo essere stata tanto prolissa chiudo dicendo: soo cool!
Ho divorato i primi 22 episodi di Soul Eater, andandone entusiasta, e ne sono ancora entusiasta. Lo stile con cui hanno disegnato i personaggi mi ricorda vagamente Shaman King, ma forse è solo un'impressione mia.
La storia narra di un liceo in cui i ragazzi vengono addestrati a dare la caccia a dei demoni chiamati Kishin. Gli studenti di questo liceo combattono i Kishin in coppie: uno dei due si trasforma in arma (il buki) e l'altro impugna il proprio compagno in combattimento (lo shokunin). Una volta ucciso un Kishin, il buki ne divora l'anima. Lo scopo di ogni buki è mangiare 99 anime di Kishin e una di strega, per diventare una Death Scythe, ossia un'arma degna dello Shinigami che fa da direttore al liceo. Le prime puntate sono demenziali e servono a presentare questi personaggi, ridicolizzandoli al massimo, ma dopo queste puntate iniziali la storia si farà più complessa e leggermente più seria.
I protagonisti sono 3: la prima è Maka, una ragazza bionda piuttosto tranquilla e disciplinata, che combatte al fianco di Soul Eater, un ragazzo in grado di trasformarsi in falce. Fin dall'inizio della serie, Maka ha già catturato le 99 anime di Kishin, ma a causa di un incidente dovrà ricominciare tutto daccapo.
Poi abbiamo Black Star, un ragazzo ninja arrogante ma simpatico. Al contrario dei normali ninja, Black Star è molto chiassoso e incauto, e questo gli impedirà di ottenere anime di Kishin, almeno per le prime puntate. La sua compagna Tsubaki si trasforma in due falcetti, una bomba fumogena oppure un pugnale. Spesso Tsubaki è frustrata dal comportamento di Black Star, ma continua a credere in lui.
Infine abbiamo Death the Kid, il figlio dello Shinigami, un ragazzo ossessionato dalla geometria, capace di evitare un combattimento per fermarsi ad ammirare la simmetria perfetta di qualsiasi cosa. Le sue compagne sono due ragazze dal passato fuorilegge, in grado di trasformarsi in pistole.
Questo anime è molto particolare, sembra una storia che si prende sul serio narrata all'interno di un'ambientazione "ridicola". A partire dal liceo frequentato dai protagonisti, che è esageratamente bizzarro, molto decorato e colorato. Il sole e la luna hanno occhi e bocca, i mostri spesso sono buffi e poco dettagliati, quasi degli scarabocchi. Nel mezzo di un combattimento all'ultimo sangue, appare sempre una scena comica demenziale, che sembrerebbe totalmente fuori luogo persino per uno shounen, e che potrebbe lasciare basito lo spettatore, almeno finché non ci si abitua a questo stile.
Conclusione: Se Tim Burton disegnasse anime, Soul Eater sembrerebbe un'opera sua. Sia per la qualità sia per lo stile
La storia narra di un liceo in cui i ragazzi vengono addestrati a dare la caccia a dei demoni chiamati Kishin. Gli studenti di questo liceo combattono i Kishin in coppie: uno dei due si trasforma in arma (il buki) e l'altro impugna il proprio compagno in combattimento (lo shokunin). Una volta ucciso un Kishin, il buki ne divora l'anima. Lo scopo di ogni buki è mangiare 99 anime di Kishin e una di strega, per diventare una Death Scythe, ossia un'arma degna dello Shinigami che fa da direttore al liceo. Le prime puntate sono demenziali e servono a presentare questi personaggi, ridicolizzandoli al massimo, ma dopo queste puntate iniziali la storia si farà più complessa e leggermente più seria.
I protagonisti sono 3: la prima è Maka, una ragazza bionda piuttosto tranquilla e disciplinata, che combatte al fianco di Soul Eater, un ragazzo in grado di trasformarsi in falce. Fin dall'inizio della serie, Maka ha già catturato le 99 anime di Kishin, ma a causa di un incidente dovrà ricominciare tutto daccapo.
Poi abbiamo Black Star, un ragazzo ninja arrogante ma simpatico. Al contrario dei normali ninja, Black Star è molto chiassoso e incauto, e questo gli impedirà di ottenere anime di Kishin, almeno per le prime puntate. La sua compagna Tsubaki si trasforma in due falcetti, una bomba fumogena oppure un pugnale. Spesso Tsubaki è frustrata dal comportamento di Black Star, ma continua a credere in lui.
Infine abbiamo Death the Kid, il figlio dello Shinigami, un ragazzo ossessionato dalla geometria, capace di evitare un combattimento per fermarsi ad ammirare la simmetria perfetta di qualsiasi cosa. Le sue compagne sono due ragazze dal passato fuorilegge, in grado di trasformarsi in pistole.
Questo anime è molto particolare, sembra una storia che si prende sul serio narrata all'interno di un'ambientazione "ridicola". A partire dal liceo frequentato dai protagonisti, che è esageratamente bizzarro, molto decorato e colorato. Il sole e la luna hanno occhi e bocca, i mostri spesso sono buffi e poco dettagliati, quasi degli scarabocchi. Nel mezzo di un combattimento all'ultimo sangue, appare sempre una scena comica demenziale, che sembrerebbe totalmente fuori luogo persino per uno shounen, e che potrebbe lasciare basito lo spettatore, almeno finché non ci si abitua a questo stile.
Conclusione: Se Tim Burton disegnasse anime, Soul Eater sembrerebbe un'opera sua. Sia per la qualità sia per lo stile
Ogni decennio il mondo dell'animazione si cambia l'abito grazie all'iniziativa di qualche anime coraggioso che crea qualcosa di diverso ed originale.
Nel primo decennio del post 2000 molti generi hanno già trovato il loro punto di riferimento, gli anime scolastici in "La malinconia di Haruhi Suzumiya", i polizieschi in "Death Note", i mecha in "Tengen Toppa Gurren Lagann" e "Code Geass". Uno dei filoni più importanti però, ovvero l'action puro, non era ancora riuscito a trovare la propria nuova guida, ed è qui che subentra Soul Eater.
La trama di questo anime targato Square Enix narra la storia di tre meister, ovvero tre maestri d' armi, Maka Albarn, Black Star e Death the Kid.
Il compito dei meister è allenare le proprie armi, dotate di una forma umana e di una forma classica, in modo che esse riescano a mangiare 99 uova di Kishin, ovvero esseri che divorano le anime umane, e un'anima di strega, una volta fatto ciò l'arma sarà selezionata per essere la "Death Scythe" di Shinigami, il Dio della morte a capo della scuola che istruisce i meister e le armi.
Seppur la trama inizialmente non presenti di per sé una grande originalità, regala momenti davvero esilaranti, e man mano che la storia prosegue si fa sempre più intrigante, fino al picco del venticinquesimo episodio, purtroppo l'intensità cala vistosamente fino al 40esimo episodio, per poi riprendersi con l'esplosiva battaglia finale (in particolare il 46esimo episodio e il 50esimo episodio sono veramente esplosivi).
Una voce in particolare al contestatissimo ultimo episodio, seppur sia vero che poteva essere maggiormente epico e per alcuni risultava campato in aria, è anche vero che per i primi 15 minuti è di un'intensità pazzesca, mentre per i cinque minuti finali è vero che sono piuttosto inverosimili, ma è anche vero che Soul Eater non ha mai puntato nulla sul realismo quindi un finale del genere non mi sembra per niente strano.
Passiamo al capitolo personaggi, sicuramente uno degli aspetti più ambigui dell'anime. I tre personaggi principali e le loro armi se si dovessero definire in una parola la parola sarebbe sicuramente "Assurdi", infatti se Maka e Soul Eater (la sua arma) sono abbastanza classici non si può di certo dire lo stesso degli altri: si va da Black Star, l'assassino con manie di protagonismo e il chiodo fisso di voler superare Dio, a Death the Kid, il figlio di Shinigami con la spropositata passione per la simmetria, tanto da rendergli impossibile colpire un nemico simmetrico e al contrario rivelarsi una furia contro quelli assimmetrici. Insomma, avrete capito che se cercate degli eroi convenzionali dovete rivolgervi altrove.
Però, c'è un però, infatti se i personaggi principali e gran parte dei comprimari come Shinigami o Franken Stein vantano un carisma incredibile, è anche vero che personaggi come Blair o Mizune potevano essere sfruttati molto meglio, mentre se c'è un personaggio che odierete sarà Excalibur, l'essere più logorroico che abbia mai visto in un anime.
Chiudiamo con il fattore tecnico: dal punto di vista del disegno Soul Eater rappresenta probabilmente insieme a Gurren Lagann il top dell'animazione, le animazioni sono perfette e danno una spettacolarità alla battaglia indicibile, una vera gioia per gli occhi, così come il character design accattivante e la colorazione.
Dal punto di vista sonoro invece le musiche si dimostrano sempre azzeccate e danno un tocco di epicità in più alle battaglie.
In definitiva, Soul Eater fa della realizzazione tecnica e dei suoi personaggi assurdi i suoi punti di forza, tanto da fare chiudere un occhio sulla trama non originalissima.
PAGELLA FINALE:
DISEGNO:10
TRAMA:7.5
SONORO:9
CARATTERIZZAZIONE PERSONAGGI:9
GLOBALE:8.75/9
Nel primo decennio del post 2000 molti generi hanno già trovato il loro punto di riferimento, gli anime scolastici in "La malinconia di Haruhi Suzumiya", i polizieschi in "Death Note", i mecha in "Tengen Toppa Gurren Lagann" e "Code Geass". Uno dei filoni più importanti però, ovvero l'action puro, non era ancora riuscito a trovare la propria nuova guida, ed è qui che subentra Soul Eater.
La trama di questo anime targato Square Enix narra la storia di tre meister, ovvero tre maestri d' armi, Maka Albarn, Black Star e Death the Kid.
Il compito dei meister è allenare le proprie armi, dotate di una forma umana e di una forma classica, in modo che esse riescano a mangiare 99 uova di Kishin, ovvero esseri che divorano le anime umane, e un'anima di strega, una volta fatto ciò l'arma sarà selezionata per essere la "Death Scythe" di Shinigami, il Dio della morte a capo della scuola che istruisce i meister e le armi.
Seppur la trama inizialmente non presenti di per sé una grande originalità, regala momenti davvero esilaranti, e man mano che la storia prosegue si fa sempre più intrigante, fino al picco del venticinquesimo episodio, purtroppo l'intensità cala vistosamente fino al 40esimo episodio, per poi riprendersi con l'esplosiva battaglia finale (in particolare il 46esimo episodio e il 50esimo episodio sono veramente esplosivi).
Una voce in particolare al contestatissimo ultimo episodio, seppur sia vero che poteva essere maggiormente epico e per alcuni risultava campato in aria, è anche vero che per i primi 15 minuti è di un'intensità pazzesca, mentre per i cinque minuti finali è vero che sono piuttosto inverosimili, ma è anche vero che Soul Eater non ha mai puntato nulla sul realismo quindi un finale del genere non mi sembra per niente strano.
Passiamo al capitolo personaggi, sicuramente uno degli aspetti più ambigui dell'anime. I tre personaggi principali e le loro armi se si dovessero definire in una parola la parola sarebbe sicuramente "Assurdi", infatti se Maka e Soul Eater (la sua arma) sono abbastanza classici non si può di certo dire lo stesso degli altri: si va da Black Star, l'assassino con manie di protagonismo e il chiodo fisso di voler superare Dio, a Death the Kid, il figlio di Shinigami con la spropositata passione per la simmetria, tanto da rendergli impossibile colpire un nemico simmetrico e al contrario rivelarsi una furia contro quelli assimmetrici. Insomma, avrete capito che se cercate degli eroi convenzionali dovete rivolgervi altrove.
Però, c'è un però, infatti se i personaggi principali e gran parte dei comprimari come Shinigami o Franken Stein vantano un carisma incredibile, è anche vero che personaggi come Blair o Mizune potevano essere sfruttati molto meglio, mentre se c'è un personaggio che odierete sarà Excalibur, l'essere più logorroico che abbia mai visto in un anime.
Chiudiamo con il fattore tecnico: dal punto di vista del disegno Soul Eater rappresenta probabilmente insieme a Gurren Lagann il top dell'animazione, le animazioni sono perfette e danno una spettacolarità alla battaglia indicibile, una vera gioia per gli occhi, così come il character design accattivante e la colorazione.
Dal punto di vista sonoro invece le musiche si dimostrano sempre azzeccate e danno un tocco di epicità in più alle battaglie.
In definitiva, Soul Eater fa della realizzazione tecnica e dei suoi personaggi assurdi i suoi punti di forza, tanto da fare chiudere un occhio sulla trama non originalissima.
PAGELLA FINALE:
DISEGNO:10
TRAMA:7.5
SONORO:9
CARATTERIZZAZIONE PERSONAGGI:9
GLOBALE:8.75/9
Mi è difficile assegnare un voto alto ad un prodotto davvero poco, se non pur nulla, originale e che, in fondo, basa tutto sulla comicità e sulla realizzazione tecnica. Anche gli scontri, una componente importante di questo tipo di storie, non hanno in verità nulla di interessante o innovativo.
Ma spiegherò con calma. L'anime inizia in un modo davvero invitante: la maggior parte dei personaggi che vengono introdotti all'inizio sono simpatici e carismatici; alcune situazioni sono inoltre decisamente divertenti e, in generale, il tutto si lascia vedere piacevolmente, anche se sono presenti i classici stereotipi e il solito fanservice un po' eccessivo.
Dopo un po', però, giunti all'incirca alla prima metà della serie, si inizia ad intravedere qualche problema. Molto spesso compaiono nuove figure ma, per quanto interessanti possano essere, non vengono approfondite per niente e vengono abbandonate a sé stesse, con comparsate casuali e del tutto anonime. Le gag iniziano a mancare e a riproporsi in maniera irritante (vedi quelle con Excalibur) e i combattimenti divengono una sorta di siparietto dove il buono non non può battere il cattivo di turno senza ottenere il power up.
Se i problemi si vedono a metà della serie, il crollo avviene invece con il finale, scialbo, semplice e per nulla emozionante. Il tutto sa di visto e stravisto.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
Il solito super-cattivo, fonte di tutti i mali esistenti, viene annientato da un pugno coraggioso (wtf), quando invece ci sarebbero stati i presupposti per fare qualcosa di veramente bello.
Fine parte contenente spoiler
Di che parlo? Visto che nella serie si parlava sempre della possibilità che Soul sarebbe potuto diventare un Kishin, sarebbe stato molto più interessante vedere tutti i vari comprimari scontrarsi con lo stesso, divenuto ormai un boss finale. Sarebbe stato uno scontro epico!
Sorvoliamo dunque sulla storia, che è quanto di più ovvio ci possa essere, e parliamo dei personaggi. Death the Kid e Black Star sono indubbiamente quelli realizzati meglio oltre che i più simpatici. Essi saltano subito all'occhio, anche se non sono gli unici: anche personaggi come Chrona e il padre di Maka infatti non sono niente male. Ce ne sarebbero stati molti altri degni, come Free o Mifune, ma appaiono talmente poco che mi è impossibile fornire un giudizio completo su di loro. E avrebbero pure potuto avere non poche occasioni per mettersi in mostra. A questo punto mi chiedo, perché dare tanto spazio ad un essere fastidiosissimo e inutile come Excalibur? I protagonisti, invece, ovvero Maka e Soul, sono quanto di più antipatico e anonimo possa esistere.
Dunque, a questo punto, posso tranquillamente dire che le puntate spassose con Kid e Black Star, insieme a quelle introspettive di Chrona, sono quelle migliori e più interessanti. Da questo punto di vista dunque, Soul Eater, come "battle anime", fallisce sotto non pochi aspetti e si lascia superare tranquillamente da altri esponenti del genere.
L'ultimo aspetto su cui mi voglio soffermare è la realizzazione tecnica. La grafica è davvero superba, colpisce immediatamente lo spettatore e forse è una delle miglior migliori che io abbia mai visto in un anime. Anche sul soundtrack non ho nulla da ridire.
In conclusione, la serie è consigliata soltanto (ma solo fino alla venticinquesima puntata) a chi vuole un prodotto spensierato, divertente e nella norma. Sconsigliatissimo invece a chi pretende di più.
Ma spiegherò con calma. L'anime inizia in un modo davvero invitante: la maggior parte dei personaggi che vengono introdotti all'inizio sono simpatici e carismatici; alcune situazioni sono inoltre decisamente divertenti e, in generale, il tutto si lascia vedere piacevolmente, anche se sono presenti i classici stereotipi e il solito fanservice un po' eccessivo.
Dopo un po', però, giunti all'incirca alla prima metà della serie, si inizia ad intravedere qualche problema. Molto spesso compaiono nuove figure ma, per quanto interessanti possano essere, non vengono approfondite per niente e vengono abbandonate a sé stesse, con comparsate casuali e del tutto anonime. Le gag iniziano a mancare e a riproporsi in maniera irritante (vedi quelle con Excalibur) e i combattimenti divengono una sorta di siparietto dove il buono non non può battere il cattivo di turno senza ottenere il power up.
Se i problemi si vedono a metà della serie, il crollo avviene invece con il finale, scialbo, semplice e per nulla emozionante. Il tutto sa di visto e stravisto.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
Il solito super-cattivo, fonte di tutti i mali esistenti, viene annientato da un pugno coraggioso (wtf), quando invece ci sarebbero stati i presupposti per fare qualcosa di veramente bello.
Fine parte contenente spoiler
Di che parlo? Visto che nella serie si parlava sempre della possibilità che Soul sarebbe potuto diventare un Kishin, sarebbe stato molto più interessante vedere tutti i vari comprimari scontrarsi con lo stesso, divenuto ormai un boss finale. Sarebbe stato uno scontro epico!
Sorvoliamo dunque sulla storia, che è quanto di più ovvio ci possa essere, e parliamo dei personaggi. Death the Kid e Black Star sono indubbiamente quelli realizzati meglio oltre che i più simpatici. Essi saltano subito all'occhio, anche se non sono gli unici: anche personaggi come Chrona e il padre di Maka infatti non sono niente male. Ce ne sarebbero stati molti altri degni, come Free o Mifune, ma appaiono talmente poco che mi è impossibile fornire un giudizio completo su di loro. E avrebbero pure potuto avere non poche occasioni per mettersi in mostra. A questo punto mi chiedo, perché dare tanto spazio ad un essere fastidiosissimo e inutile come Excalibur? I protagonisti, invece, ovvero Maka e Soul, sono quanto di più antipatico e anonimo possa esistere.
Dunque, a questo punto, posso tranquillamente dire che le puntate spassose con Kid e Black Star, insieme a quelle introspettive di Chrona, sono quelle migliori e più interessanti. Da questo punto di vista dunque, Soul Eater, come "battle anime", fallisce sotto non pochi aspetti e si lascia superare tranquillamente da altri esponenti del genere.
L'ultimo aspetto su cui mi voglio soffermare è la realizzazione tecnica. La grafica è davvero superba, colpisce immediatamente lo spettatore e forse è una delle miglior migliori che io abbia mai visto in un anime. Anche sul soundtrack non ho nulla da ridire.
In conclusione, la serie è consigliata soltanto (ma solo fino alla venticinquesima puntata) a chi vuole un prodotto spensierato, divertente e nella norma. Sconsigliatissimo invece a chi pretende di più.
Il classico Anime che parte con mille speranze ma poi si perde nel nulla. Dopo il primo episodio ero entusiasta per i disegni, per la caratterizzazione dei personaggi e per lo style e il mondo creato da questi pazzi di autori.
Ma sinceramente più sono andato avanti con gli episodi e più mi rendevo conto che tutto diventava ridicolo.... culminato da un megacolossale (in senso negativo) episodio 47 che mi ha fatto capire quanto tempo ho perso seguendo questa storia.
In sintesi buone idee, ma usate malissimo.
Ma sinceramente più sono andato avanti con gli episodi e più mi rendevo conto che tutto diventava ridicolo.... culminato da un megacolossale (in senso negativo) episodio 47 che mi ha fatto capire quanto tempo ho perso seguendo questa storia.
In sintesi buone idee, ma usate malissimo.
Qui ci siamo proprio.
Ma è normale per un prodotto che si porta addosso il simbolo SQUARE ENIX. Realizzazione: Impeccabile!!!
Animazione: Impeccabile!!!
Musiche: Impeccabili!!!!
Storia: Impeccabile!!!!
I personaggi di Soul Eater, i protagonisti, vengono presentati nelle puntate di prefazione. così da renderci conto di quanto siano malate di mente le persone che hanno realizzato questo anime. E quante se ne sono inventate non è possibile neanche elencare le trovate folli e geniali di cui l'anime è intriso. Ma andiamo con ordine.
A Death City si trova la scuola speciale per "Maestri D'Armi" in cui gli Allievi, i maestri e le Armi, si allenano per diventare cacciatori di Demoni. Le Armi sono ragazzi che hanno la capacità di trasformarsi in armi e combatter "Anime Unite" con il loro maestro.
Partendo da questo presupposto potrete apprezzare 51 episodi fatti di delirio, risate e gag, nonché combattimenti e scontri fenomenali, soprattutto alla fine.
Ogni personaggio ha una sua storia, che si svilupperà nel corso delle puntate, non un semplice resoconto del passato, ma un perchè ed un percome del personaggio stesso.
tema fondamentale poi, è la Follia, contrapposta al coraggio, come le cose si mischiano nell'animo umano, cosa ti può salvare e cosa invece ti schianta a terra sottraendoti volontà e forza.
All'interno della sega si trova abbastanza materiale per altre 5 o 6 serie a mio parere, e spero vivamente che la Sq-En decida di proseguire la narrazione con una seconda seria (anche se non è solita farlo).
Sappiate solamente che consiglio questa seria a CHIUNQUE, ne vale la pena, anche solo per ammirare le idee che gli sviluppatori hanno ficcato al suo interno, e l'originalità del tutto.
DA VEDERE!!!!!
Ma è normale per un prodotto che si porta addosso il simbolo SQUARE ENIX. Realizzazione: Impeccabile!!!
Animazione: Impeccabile!!!
Musiche: Impeccabili!!!!
Storia: Impeccabile!!!!
I personaggi di Soul Eater, i protagonisti, vengono presentati nelle puntate di prefazione. così da renderci conto di quanto siano malate di mente le persone che hanno realizzato questo anime. E quante se ne sono inventate non è possibile neanche elencare le trovate folli e geniali di cui l'anime è intriso. Ma andiamo con ordine.
A Death City si trova la scuola speciale per "Maestri D'Armi" in cui gli Allievi, i maestri e le Armi, si allenano per diventare cacciatori di Demoni. Le Armi sono ragazzi che hanno la capacità di trasformarsi in armi e combatter "Anime Unite" con il loro maestro.
Partendo da questo presupposto potrete apprezzare 51 episodi fatti di delirio, risate e gag, nonché combattimenti e scontri fenomenali, soprattutto alla fine.
Ogni personaggio ha una sua storia, che si svilupperà nel corso delle puntate, non un semplice resoconto del passato, ma un perchè ed un percome del personaggio stesso.
tema fondamentale poi, è la Follia, contrapposta al coraggio, come le cose si mischiano nell'animo umano, cosa ti può salvare e cosa invece ti schianta a terra sottraendoti volontà e forza.
All'interno della sega si trova abbastanza materiale per altre 5 o 6 serie a mio parere, e spero vivamente che la Sq-En decida di proseguire la narrazione con una seconda seria (anche se non è solita farlo).
Sappiate solamente che consiglio questa seria a CHIUNQUE, ne vale la pena, anche solo per ammirare le idee che gli sviluppatori hanno ficcato al suo interno, e l'originalità del tutto.
DA VEDERE!!!!!
Nonostante i numerosi limiti che, da sempre, affliggono i titoli di questo tipo, non posso negare di avere una particolare simpatia per gli shonen d’azione commerciali, sono gli anime che più amo guardare per rilassarmi.
Quando ho saputo dell’esistenza di questo nuovo, celebratissimo esponente del genere non ho potuto fare a meno di fiondarmici sopra armata delle migliori speranze, ma ora, giunta non senza fatica al 51esimo episodio, non posso che esprimere il mio disappunto verso questa produzione.
Per spiegare al meglio il mio pensiero più che le parole servirebbe un’immagine: avete presente quelle vignette umoristiche in cui dei manager commentano un grafico la cui linea dei profitti oscilla tra continui alti e bassi finché, immancabilmente, sprofonda fino ad uscire dal foglio? Ecco, quel grafico potrebbe rispecchiare alla perfezione il mio gradimento per Soul Eater: non è una serie totalmente priva di qualità, ma i suoi pregi sono controbilanciati da altrettanti difetti, che risultano evidenti soprattutto nella pessima parte finale.
Ma bando alle ciance, andiamo a vedere nel dettaglio chi sono i “buoni” e chi i “cattivi”.
Uno dei punti forti della serie è senza dubbio la realizzazione tecnica, che ci regala una grafica accattivante e coloratissima, animazioni molto curate e una colonna sonora gradevole e orecchiabile. Non c’è che dire, escludendo un paio di sigle un po’ sottotono, tecnicamente è stato fatto un gran bel lavoro e potrete rendervene conto soprattutto durante le scene d’azione, le quali rappresentano un altro aspetto su cui non posso che spendere parole di lode.
I combattimenti in questo anime sono brevi, coreografati ed esaltanti, ma a colpire sono soprattutto gli stili di lotta proposti perché, oltre ad essere molto originali, danno davvero l’impressione di essere parte integrante dei personaggi, rispecchiandone alla perfezione sia la caratterizzazione grafica che quella psicologica. Personalmente, ho apprezzato parecchio quelli di Stein, Medusa e Mifune, non ho potuto fare a meno di rivedere almeno un paio di volte ogni loro duello!
Per contro, la trama di base non è esattamente il trionfo dell’innovazione: ragazzini dotati di particolari poteri frequentano un’accademia (struttura ormai irrinunciabile in ogni titolo del genere) per diventare guerrieri in grado di contrastare le creature sovrannaturali che minacciano l’umanità, e non credo di fare chissà quale spoiler se vi dico che alla fine i Nostri, pur essendo ancora degli studentelli inesperti, si ritroveranno a giocarsi il destino del mondo in scontri contro potentissimi avversari, mentre i loro invincibili maestri, con una scusa o con l’altra, se ne staranno a guardare.
Niente di eccezionale dunque, ma suvvia, quante volte abbiamo visto storie banali salvarsi grazie a una sceneggiatura brillante e a un’abile regia?
Purtroppo, non è il caso di Soul Eater: la narrazione risulta fin troppo semplice e lineare, senza particolari guizzi o colpi di scena, e la cosa diventa più che mai evidente nei momenti in cui la trama tenta di fare sul serio. Ogni volta che accade qualcosa di importante o incontriamo un personaggio chiave, potete star certi che tutto verrà liquidato in fretta e furia, senza un minimo di approfondimento.
È però l’umorismo a portarsi a casa il premio speciale nella categoria “elementi che si potevano gestire meglio”. Ammetto che non sono mancate le occasioni in cui ho riso di gusto, ma in altri casi ciò a cui ho assistito è stato in grado, per la prima volta in vita mia, di farmi vergognare di ritrovarmi alla mia età a guardare prodotti palesemente destinati a un altro target.
Tempi comici completamente cannati, gag e dialoghi da asilo d’infanzia, gente che si sente in dovere di sottolineare l’assurdità di certe situazioni come se lo spettatore non fosse in grado di arrivarci da solo, decine di secondi di indugio su scene o espressioni facciali che non fanno ridere… Un esempio che vale per tutti: Excalibur. Questo personaggio è un tormentone vivente che ripropone in continuazione gli stessi atteggiamenti e le stesse battute, ma solo in rari casi ciò che fa e dice riesce a incastrarsi bene nel contesto e a strappare un sorriso, la stragrande maggioranza delle volte sbaglia i tempi e i modi risultando fastidioso e anche abbastanza patetico - non è che una cosa diventa divertente solo perché ripetuta fino allo sfinimento!
L’ultimo aspetto di cui voglio parlare sono i personaggi, ed anche in questo caso ci sono luci ed ombre.
Black Star e Kid sono uno spasso, le loro partner un po’ meno, mentre tutti gli altri personaggi, principali o secondari che siano, sostanzialmente possono essere suddivisi in quattro categorie: la prima comprende quelli molto azzeccati che, nonostante il ruolo, finiscono con l’oscurare i protagonisti (Shinigami-sama, Stein, Medusa…), la seconda quelli meno azzeccati e/o approfonditi ma comunque simpatici, mentre il terzo, sovraffollato gruppo include tutta la gente di cui non posso parlare né bene né male per via di una scarsissima o addirittura inesistente caratterizzazione. Non sto esagerando: in questa serie ci sono un sacco di personaggi che vengono introdotti - e per “introdotti” intendo dire che ci vengono riferiti nome, cognome, più una o due battute peri illustrarci quanto sono forti o competenti nel loro campo - e mai approfonditi; a volte cadono immediatamente nel dimenticatoio per poi essere ripescati ogni tanto, ma in altri casi, inspiegabilmente, si prendono dei begli spazi, comportandosi come se fosse già stato spiegato tutto quel che li riguarda mentre in realtà non conosciamo nemmeno la loro personalità (vedi il papaboy o il caffeinomane).
Avrete notato che non ho ancora menzionato due nomi importanti: Soul e Maka. Non li ho dimenticati, anzi: i protagonisti principali sono gli elementi di maggior spicco della quarta categoria di personaggi, quelli banali e/o deludenti.
Soul può essere descritto con una sola parola: scialbo. A volte fa l’idiota, a volte il saggio consolatore, a volte è il maniaco che si dissangua per un paio di tette, altre il ragazzo maturo e altruista che si sacrifica per gli amici, fa un po’ di questo e un po’ di quello ma senza mai convincere, perché come idiota è meglio Black Star, come maniaco è meglio Spirit e ad incoraggiare sono più brave Tsubaki e Marie; l’unica caratteristica degna di nota che lo riguarda, è la sua mania di citare Twin Peaks a sproposito nel suo mondo interiore, mentre dialoga con un pittoresco omino che tenta di prendere il controllo su di lui offrendogli in cambio grandi poteri (trovata originalissima questa del protagonista semi-posseduto, non trovate?). È pazzesco che la serie porti il nome di un tipo tanto insignificante.
Maka invece è un po’ più caratterizzata, ma infinitamente più antipatica. Ero così felice di vedere finalmente una ragazza come protagonista in un titolo di questo genere, ma purtroppo la fanciulla si è rivelata proprio il personaggio peggiore: la tipica bamboccia di cui devono ribadire in continuazione le (presunte) qualità perché altrimenti lo spettatore nemmeno si renderebbe conto di quali siano, brava a far l’isterica e a pestare i compagni quanto a venire salvata (con relativo spargimento di sangue) dal suo partner; le prende da chiunque e, nonostante ciò, viene considerata quella “con qualcosa in più”, batte boss finali supercazzuti non in virtù di reali miglioramenti come combattente ma perché “raccomandata” in quanto protagonista (nessun cattivo può sfuggire alla devastante combo sguardo truce + urla + retorica, anche se l’avversaria è disarmata!), se poi vogliamo dirla tutta è pure doppiata in modo piatto e monocorde. No, decisamente non mi è piaciuta.
A questo punto, credo di avervi illustrato in modo fin troppo prolisso quali, secondo me, sono i pro e contro di questa serie, resta solo da tirare le somme e vedere da che parte pende la bilancia per poter dare un voto adeguato.
Purtroppo, il verdetto è: dipende! Questo anime è talmente altalenante che mi è impossibile inquadrarlo con un singolo voto, meriterebbe un giudizio diverso per ogni puntata!
In linea di massima, posso dire che, a parte i primi tre episodi (assolutamente insufficienti, combattimenti a parte) e gli episodi 19-24 (a cui darei anche un 8), le prime 40 puntate circa oscillano tra il 7,5 e il 5,5.
A farmi optare per un 6 scarso sono stati gli ultimi, disastrosi 10-12 episodi, in cui gli autori, che a quanto pare già si erano distaccati dal manga, decidono di far suicidare definitivamente la serie: se da un lato ci sono assurde lungaggini che danno origine a parti, o anche a intere puntate inutili e tediose come la 41, dall’altro abbiamo nemici che fino ad ora avevano fatto il bello e il cattivo tempo eliminati in *un* colpo o, ancora meglio, sconfitti da un pugno dato a mani nude da chi fino a quel momento era stata una schiappa, personaggi di cui si era tanto parlato che finalmente appaiono per venire subito liquidati senza troppi complimenti (vedi Eibon), nemici secondari completamente dimenticati, liti e momenti di tensione tra gli eroi che durano il tempo di ricevere uno schiaffo… In questo finale c’è solo l’imbarazzo della scelta in quanto a difetti, onestamente, se avessi scritto questo commento sul momento e non a mente fredda, con tutta probabilità avrei dato un’insufficienza.
Metto un 6 dunque, ma non senza rimpianti, perché le qualità non mancavano e con un umorismo meno infantile e, soprattutto, una maggior cura nella gestione di trama e personaggi, poteva venir fuori un prodotto davvero degno di nota.
Consigliato? Non particolarmente. Se dovesse mai passare in TV dateci pure uno sguardo, ma in ogni caso c’è di meglio in giro, anche tra gli anime di questo genere, se poi avete più di 20 anni e pretendete almeno un po’ di spessore anche in opere di puro intrattenimento, direi che fareste bene a rivolgere altrove la vostra attenzione.
Quando ho saputo dell’esistenza di questo nuovo, celebratissimo esponente del genere non ho potuto fare a meno di fiondarmici sopra armata delle migliori speranze, ma ora, giunta non senza fatica al 51esimo episodio, non posso che esprimere il mio disappunto verso questa produzione.
Per spiegare al meglio il mio pensiero più che le parole servirebbe un’immagine: avete presente quelle vignette umoristiche in cui dei manager commentano un grafico la cui linea dei profitti oscilla tra continui alti e bassi finché, immancabilmente, sprofonda fino ad uscire dal foglio? Ecco, quel grafico potrebbe rispecchiare alla perfezione il mio gradimento per Soul Eater: non è una serie totalmente priva di qualità, ma i suoi pregi sono controbilanciati da altrettanti difetti, che risultano evidenti soprattutto nella pessima parte finale.
Ma bando alle ciance, andiamo a vedere nel dettaglio chi sono i “buoni” e chi i “cattivi”.
Uno dei punti forti della serie è senza dubbio la realizzazione tecnica, che ci regala una grafica accattivante e coloratissima, animazioni molto curate e una colonna sonora gradevole e orecchiabile. Non c’è che dire, escludendo un paio di sigle un po’ sottotono, tecnicamente è stato fatto un gran bel lavoro e potrete rendervene conto soprattutto durante le scene d’azione, le quali rappresentano un altro aspetto su cui non posso che spendere parole di lode.
I combattimenti in questo anime sono brevi, coreografati ed esaltanti, ma a colpire sono soprattutto gli stili di lotta proposti perché, oltre ad essere molto originali, danno davvero l’impressione di essere parte integrante dei personaggi, rispecchiandone alla perfezione sia la caratterizzazione grafica che quella psicologica. Personalmente, ho apprezzato parecchio quelli di Stein, Medusa e Mifune, non ho potuto fare a meno di rivedere almeno un paio di volte ogni loro duello!
Per contro, la trama di base non è esattamente il trionfo dell’innovazione: ragazzini dotati di particolari poteri frequentano un’accademia (struttura ormai irrinunciabile in ogni titolo del genere) per diventare guerrieri in grado di contrastare le creature sovrannaturali che minacciano l’umanità, e non credo di fare chissà quale spoiler se vi dico che alla fine i Nostri, pur essendo ancora degli studentelli inesperti, si ritroveranno a giocarsi il destino del mondo in scontri contro potentissimi avversari, mentre i loro invincibili maestri, con una scusa o con l’altra, se ne staranno a guardare.
Niente di eccezionale dunque, ma suvvia, quante volte abbiamo visto storie banali salvarsi grazie a una sceneggiatura brillante e a un’abile regia?
Purtroppo, non è il caso di Soul Eater: la narrazione risulta fin troppo semplice e lineare, senza particolari guizzi o colpi di scena, e la cosa diventa più che mai evidente nei momenti in cui la trama tenta di fare sul serio. Ogni volta che accade qualcosa di importante o incontriamo un personaggio chiave, potete star certi che tutto verrà liquidato in fretta e furia, senza un minimo di approfondimento.
È però l’umorismo a portarsi a casa il premio speciale nella categoria “elementi che si potevano gestire meglio”. Ammetto che non sono mancate le occasioni in cui ho riso di gusto, ma in altri casi ciò a cui ho assistito è stato in grado, per la prima volta in vita mia, di farmi vergognare di ritrovarmi alla mia età a guardare prodotti palesemente destinati a un altro target.
Tempi comici completamente cannati, gag e dialoghi da asilo d’infanzia, gente che si sente in dovere di sottolineare l’assurdità di certe situazioni come se lo spettatore non fosse in grado di arrivarci da solo, decine di secondi di indugio su scene o espressioni facciali che non fanno ridere… Un esempio che vale per tutti: Excalibur. Questo personaggio è un tormentone vivente che ripropone in continuazione gli stessi atteggiamenti e le stesse battute, ma solo in rari casi ciò che fa e dice riesce a incastrarsi bene nel contesto e a strappare un sorriso, la stragrande maggioranza delle volte sbaglia i tempi e i modi risultando fastidioso e anche abbastanza patetico - non è che una cosa diventa divertente solo perché ripetuta fino allo sfinimento!
L’ultimo aspetto di cui voglio parlare sono i personaggi, ed anche in questo caso ci sono luci ed ombre.
Black Star e Kid sono uno spasso, le loro partner un po’ meno, mentre tutti gli altri personaggi, principali o secondari che siano, sostanzialmente possono essere suddivisi in quattro categorie: la prima comprende quelli molto azzeccati che, nonostante il ruolo, finiscono con l’oscurare i protagonisti (Shinigami-sama, Stein, Medusa…), la seconda quelli meno azzeccati e/o approfonditi ma comunque simpatici, mentre il terzo, sovraffollato gruppo include tutta la gente di cui non posso parlare né bene né male per via di una scarsissima o addirittura inesistente caratterizzazione. Non sto esagerando: in questa serie ci sono un sacco di personaggi che vengono introdotti - e per “introdotti” intendo dire che ci vengono riferiti nome, cognome, più una o due battute peri illustrarci quanto sono forti o competenti nel loro campo - e mai approfonditi; a volte cadono immediatamente nel dimenticatoio per poi essere ripescati ogni tanto, ma in altri casi, inspiegabilmente, si prendono dei begli spazi, comportandosi come se fosse già stato spiegato tutto quel che li riguarda mentre in realtà non conosciamo nemmeno la loro personalità (vedi il papaboy o il caffeinomane).
Avrete notato che non ho ancora menzionato due nomi importanti: Soul e Maka. Non li ho dimenticati, anzi: i protagonisti principali sono gli elementi di maggior spicco della quarta categoria di personaggi, quelli banali e/o deludenti.
Soul può essere descritto con una sola parola: scialbo. A volte fa l’idiota, a volte il saggio consolatore, a volte è il maniaco che si dissangua per un paio di tette, altre il ragazzo maturo e altruista che si sacrifica per gli amici, fa un po’ di questo e un po’ di quello ma senza mai convincere, perché come idiota è meglio Black Star, come maniaco è meglio Spirit e ad incoraggiare sono più brave Tsubaki e Marie; l’unica caratteristica degna di nota che lo riguarda, è la sua mania di citare Twin Peaks a sproposito nel suo mondo interiore, mentre dialoga con un pittoresco omino che tenta di prendere il controllo su di lui offrendogli in cambio grandi poteri (trovata originalissima questa del protagonista semi-posseduto, non trovate?). È pazzesco che la serie porti il nome di un tipo tanto insignificante.
Maka invece è un po’ più caratterizzata, ma infinitamente più antipatica. Ero così felice di vedere finalmente una ragazza come protagonista in un titolo di questo genere, ma purtroppo la fanciulla si è rivelata proprio il personaggio peggiore: la tipica bamboccia di cui devono ribadire in continuazione le (presunte) qualità perché altrimenti lo spettatore nemmeno si renderebbe conto di quali siano, brava a far l’isterica e a pestare i compagni quanto a venire salvata (con relativo spargimento di sangue) dal suo partner; le prende da chiunque e, nonostante ciò, viene considerata quella “con qualcosa in più”, batte boss finali supercazzuti non in virtù di reali miglioramenti come combattente ma perché “raccomandata” in quanto protagonista (nessun cattivo può sfuggire alla devastante combo sguardo truce + urla + retorica, anche se l’avversaria è disarmata!), se poi vogliamo dirla tutta è pure doppiata in modo piatto e monocorde. No, decisamente non mi è piaciuta.
A questo punto, credo di avervi illustrato in modo fin troppo prolisso quali, secondo me, sono i pro e contro di questa serie, resta solo da tirare le somme e vedere da che parte pende la bilancia per poter dare un voto adeguato.
Purtroppo, il verdetto è: dipende! Questo anime è talmente altalenante che mi è impossibile inquadrarlo con un singolo voto, meriterebbe un giudizio diverso per ogni puntata!
In linea di massima, posso dire che, a parte i primi tre episodi (assolutamente insufficienti, combattimenti a parte) e gli episodi 19-24 (a cui darei anche un 8), le prime 40 puntate circa oscillano tra il 7,5 e il 5,5.
A farmi optare per un 6 scarso sono stati gli ultimi, disastrosi 10-12 episodi, in cui gli autori, che a quanto pare già si erano distaccati dal manga, decidono di far suicidare definitivamente la serie: se da un lato ci sono assurde lungaggini che danno origine a parti, o anche a intere puntate inutili e tediose come la 41, dall’altro abbiamo nemici che fino ad ora avevano fatto il bello e il cattivo tempo eliminati in *un* colpo o, ancora meglio, sconfitti da un pugno dato a mani nude da chi fino a quel momento era stata una schiappa, personaggi di cui si era tanto parlato che finalmente appaiono per venire subito liquidati senza troppi complimenti (vedi Eibon), nemici secondari completamente dimenticati, liti e momenti di tensione tra gli eroi che durano il tempo di ricevere uno schiaffo… In questo finale c’è solo l’imbarazzo della scelta in quanto a difetti, onestamente, se avessi scritto questo commento sul momento e non a mente fredda, con tutta probabilità avrei dato un’insufficienza.
Metto un 6 dunque, ma non senza rimpianti, perché le qualità non mancavano e con un umorismo meno infantile e, soprattutto, una maggior cura nella gestione di trama e personaggi, poteva venir fuori un prodotto davvero degno di nota.
Consigliato? Non particolarmente. Se dovesse mai passare in TV dateci pure uno sguardo, ma in ogni caso c’è di meglio in giro, anche tra gli anime di questo genere, se poi avete più di 20 anni e pretendete almeno un po’ di spessore anche in opere di puro intrattenimento, direi che fareste bene a rivolgere altrove la vostra attenzione.
Chi non si è mai stizzito sentendosi dare dell'idiota? Risposta:chiunque abbia visto questo bellissimo anime!
Soul Eater è davvero un capolavoro di animazione: la storia è intrigante ma facile da seguire, tantissimi personaggi uno più bello dell'altro e come punto di forza la grafica, davvero eccezionale!
Però, nulla è perfetto e anche Soul Eater ha le sue limitazioni:
1 (cosa che mi fa vergognare al posto dei produttori) ogni tanto vengono riutilizzate le stesse scene
2 prima puntata piena di fan service
3 finale che poteva essere migliore.
Torno a parlare dei pregi, è più soddisfacente: 1 come dicevo, la grafica è veramente spettacolare con colori brillanti, dettagli ben definiti e fluidità assoluta (i capelli, però, sono un pò statici) 2 una componente di combattimenti dosata al punto giusto tanto da non essere l'attrazione principale ma abbastanza da fornire un bel pò di azione 3 trama scorrevole con diversi colpi di scena e azzuffata finale 4 un sacco di elementi trash che coesistono perfettamente con le parti serie 5 una colonna sonora lodevole (soprattutto le prime due sigle iniziali) 6 tutti i personaggi sono ben caratterizzati e fanno qualcosa di utile [tutti tranne uno:SPOILER NELLE PARENTESI (((la madre di Maka non è evanescente nell'anime)))] 7 ma, più importante di tutti: BAKA! e ho detto tutto.
Consiglio di vederlo a chiunque sia stanco degli anime combattimento-corsa-combattimento-corsa ma che apprezza ancora una bella falce di due metri!
Soul Eater è davvero un capolavoro di animazione: la storia è intrigante ma facile da seguire, tantissimi personaggi uno più bello dell'altro e come punto di forza la grafica, davvero eccezionale!
Però, nulla è perfetto e anche Soul Eater ha le sue limitazioni:
1 (cosa che mi fa vergognare al posto dei produttori) ogni tanto vengono riutilizzate le stesse scene
2 prima puntata piena di fan service
3 finale che poteva essere migliore.
Torno a parlare dei pregi, è più soddisfacente: 1 come dicevo, la grafica è veramente spettacolare con colori brillanti, dettagli ben definiti e fluidità assoluta (i capelli, però, sono un pò statici) 2 una componente di combattimenti dosata al punto giusto tanto da non essere l'attrazione principale ma abbastanza da fornire un bel pò di azione 3 trama scorrevole con diversi colpi di scena e azzuffata finale 4 un sacco di elementi trash che coesistono perfettamente con le parti serie 5 una colonna sonora lodevole (soprattutto le prime due sigle iniziali) 6 tutti i personaggi sono ben caratterizzati e fanno qualcosa di utile [tutti tranne uno:SPOILER NELLE PARENTESI (((la madre di Maka non è evanescente nell'anime)))] 7 ma, più importante di tutti: BAKA! e ho detto tutto.
Consiglio di vederlo a chiunque sia stanco degli anime combattimento-corsa-combattimento-corsa ma che apprezza ancora una bella falce di due metri!
Vi dico la verità... A mio parere è tra gli anime più belli in circolazione. La grafica è nuova ed originale, e la storiacoinvolgente, anche se viene il dubbio di qualche spunto da bleach... I rapporti tra i vari personaggi sono curati bene e anche le gag sono inserite al momento opportuno... Insomma, non voglio dire un completo capolavoro, ma quasi. Le musiche poi sono eccezionali e le opening/ending sono a mio parere tra le più belle mai viste. Ovvio che poi è una questione di gusti, ma io consiglio a tutti di vederlo. È uno di quegli anime che è davvero difficile non farsi piacere.
Un anime che all'inizio mi faceva pensare solo ad una cosa sola... Bleach. Gli shinigami, anime buone/cattive, scuole per shinigami, ragazze gatto e armi con possibilità di evolversi...
L'anime lo consiglio più caldamente che il manga e a chi ama shouen di questo tipo. Ha una grafica eccezionale e la opening è carina. Le uniche cose che differenziano da Bleach sono Death the Kid con la sua mania per la perfezione, le streghe, il fatto che esista un solo shinigami e poco altro... L'unica cosa che mi ha attratto era la coppia Maka X Soul...
Voto: Grafica 10 , Storia 5 , Personaggi 7
L'anime lo consiglio più caldamente che il manga e a chi ama shouen di questo tipo. Ha una grafica eccezionale e la opening è carina. Le uniche cose che differenziano da Bleach sono Death the Kid con la sua mania per la perfezione, le streghe, il fatto che esista un solo shinigami e poco altro... L'unica cosa che mi ha attratto era la coppia Maka X Soul...
Voto: Grafica 10 , Storia 5 , Personaggi 7
Beh... non sono un esperto del genere, però ritengo di avere un minimo senso critico. L'anime in sé non è male, anzi è andato al di là delle mie aspettative, vi sono però dei difetti che non riesco a comprendere: la trama compressa, la scomparsa di molti personaggi, la comparsa semi improvvisa di altri personaggi... insomma, molte delle cose che vengono propinate dalla trama sono trattate con poca profondità, tanto da risultare come elementi di cornice, esempio: il kishin.
La colonna sonora è stupenda, decisamente merita di essere lodata, ma da sola non riesce ad alzare la valutazione di un anime che poteva dare tanto, ma ha dato meno di quello che mi sarei aspettato. Anche se devo dire c'è un personaggio che merita veramente ed è Crona.
La colonna sonora è stupenda, decisamente merita di essere lodata, ma da sola non riesce ad alzare la valutazione di un anime che poteva dare tanto, ma ha dato meno di quello che mi sarei aspettato. Anche se devo dire c'è un personaggio che merita veramente ed è Crona.
Una sorta di Bleach per bambini.
Personaggi stereotipati che si muovono in sequenze stereotipate. Disegni ruffiani e forzatamente accattivanti che non danno nessuno spessore alle ambientazioni (tutto sembra finto, cartonato). Dialoghi prevedibili e ripetitivi. Il senso di deja vu e la noia non mi hanno permesso di andare oltre alla settima puntata (ed è stato già così un calvario di sbadigli).
E' come se gli autori, illudendosi di avere sintetizzato l'anima "cool" dei loro anime preferiti, avessero preso un colossale granchio, tralasciando tutti quei piccoli particolari che consentono a un character di svettare o a una ambientazione di risultare credibile. Mancano completamente i cambi di ritmo, mentre i cambi di registro sono così repentini da minare la sospensione dell'incredulità in ogni momento. Soul Eater ha così tanta voglia di sembrare "carismatico" da risultare del tutto insipido.
Commerciale e per giovanissimi.
Personaggi stereotipati che si muovono in sequenze stereotipate. Disegni ruffiani e forzatamente accattivanti che non danno nessuno spessore alle ambientazioni (tutto sembra finto, cartonato). Dialoghi prevedibili e ripetitivi. Il senso di deja vu e la noia non mi hanno permesso di andare oltre alla settima puntata (ed è stato già così un calvario di sbadigli).
E' come se gli autori, illudendosi di avere sintetizzato l'anima "cool" dei loro anime preferiti, avessero preso un colossale granchio, tralasciando tutti quei piccoli particolari che consentono a un character di svettare o a una ambientazione di risultare credibile. Mancano completamente i cambi di ritmo, mentre i cambi di registro sono così repentini da minare la sospensione dell'incredulità in ogni momento. Soul Eater ha così tanta voglia di sembrare "carismatico" da risultare del tutto insipido.
Commerciale e per giovanissimi.
Azione, Amicizia, Comicità, Famiglia, Magia, Semplicità, Sensualità, Simmetria... SOUL EATER - Ecco uno dei pochi capolavori creati dall'essere umano.. ad essere stato stravolto, rovinato (anche se non completamente), creando un insulto al titolo che porta quest'anime e cambiandone la trama. Spero vivamente di non vedere in TV un doppiaggio di questa serie animata, perchè non avrei il coraggio neanche di ascoltare. O almeno potrei provare a farlo fino alla fuga di Ashura dalla Shibusen, ma non oltre.
Per ora continuerò solamente a leggere il fantastico manga di Okubo.
10/10 SOUL EATER 1/10 Studio Bones
Per ora continuerò solamente a leggere il fantastico manga di Okubo.
10/10 SOUL EATER 1/10 Studio Bones
Una serie che ti prende... ti affascina e ti cattura: il voto minimo per una serie del genere è 10, come dargli altro? ci si innamora dei personaggi, Maka la tipica sapientona noiosa, Black Star, il mitico personaggio pieno di se e il grande Death the Kid con la sua mania per la perfezione e la simmetria!
Ma allora perchè gli hai dato 8 mi chiederete? è nello spoiler.
SPOILER:
Come rovinare una serie così? Facendola finire in un modo tirato via, come se dovessero muoversi a concluderla, senza approfondire e lasciando migliaia di dubbi e sprecando un sacco di cose che tutti i fan volevano vedere e si sarebbero aspettati di vedere.
Una fine banale che non approfondisce.
La madre di maka? Mifune che addestra i nuovi studenti? Magari anche la morte dello shinigami e la trasformazione di death the kid in un nuovo shinigami completo... no... niente... tutto resta uguale, e la rabbia sale.
Dopo 50 episodi che ti fanno salire l'adrenalina per la voglia di scoprire la conclusione di tutto questo, e la risposta a tutti i dubbi nel fatidico ultimo episodio... niente... vuoto completo.
Troppe cose lasciate in sospeso... come anche Blair... non posso quindi dare il 10 che avevo programmato di dare prima di vedere l'ultimo episodio... si deve accontentare non di un 9... ma di un 8.
Ma allora perchè gli hai dato 8 mi chiederete? è nello spoiler.
SPOILER:
Come rovinare una serie così? Facendola finire in un modo tirato via, come se dovessero muoversi a concluderla, senza approfondire e lasciando migliaia di dubbi e sprecando un sacco di cose che tutti i fan volevano vedere e si sarebbero aspettati di vedere.
Una fine banale che non approfondisce.
La madre di maka? Mifune che addestra i nuovi studenti? Magari anche la morte dello shinigami e la trasformazione di death the kid in un nuovo shinigami completo... no... niente... tutto resta uguale, e la rabbia sale.
Dopo 50 episodi che ti fanno salire l'adrenalina per la voglia di scoprire la conclusione di tutto questo, e la risposta a tutti i dubbi nel fatidico ultimo episodio... niente... vuoto completo.
Troppe cose lasciate in sospeso... come anche Blair... non posso quindi dare il 10 che avevo programmato di dare prima di vedere l'ultimo episodio... si deve accontentare non di un 9... ma di un 8.
Come rovinare un potenziale capolavoro? Semplice: dandogli un finale da schifo! Forse alla Square credevano che, siccome Evangelion è diventato leggendario nonostante il finale sia quello che sia, imitare lo stesso errore avrebbe comunque portato al successo anche questa serie. Poveri illusi.
C'è tanta amarezza nel constatare come un anime realizzato con tanta cura nei disegni, nelle animazioni e nelle musiche sia stato concluso così in fretta e furia. La puzza di mal riuscito già si cominciava a sentire nelle ultime 10-15 puntate, per poi concretizzarsi completamente nell'ultima, deludentissima, ultima puntata.
Soul eater, tecnicamente, è perfetto. Le animazioni sono stupefacenti, probabilmente fra le migliori mai realizzate in un anime, e le musiche sono tutte azzeccatissime. Il doppiaggio giapponese, inoltre, è superbo ed esilarante, con tutte le voci assolutamente perfette per ogni personaggio. E i personaggi, appunto, sono il punto di forza di questo anime, ognuno con la sua particolare caratteristica a renderlo speciale. La storia, e Square Enix (per chi non lo sapesse, è la casa produttrice di tutti i Final Fantasy, precedentemente chiamata Squaresoft) è famosa per essere pensatrice di sceneggiature straordinarie, parte con tutti i migliori presupposti. Cattura, sbalordisce, diverte TANTO e pone degli interrogativi che spingono lo spettatore a guardare con ingordigia ogni puntata, magari una dietro l'altra.
Ma, ahimè, fallisce. Non bastano 51 puntate a risolvere tutto egregiamente, e tutti i nodi vengono al pettine nel peggiore e più banale dei modi. Fallisce lì dove quel gioiello chiamato Tengen Toppa Gurren-Lagann invece, in sole 27 puntate, è riuscito in modo ineccepibile.
Concludendo, questo Soul Eater è un anime che va assolutamente guardato se si vuol godere delle prodezze tecniche dei cartoni jappo di ultima generazione, se si vuol fare tante risate e soprattutto se si desidera assistere a combattimenti da urlo. Ma con la consapevolezza di una storia che va a sbattere contro un muro, magari alla fine la delusione e l'amarezza saranno meno brucianti. Speriamo si rifaccia con il manga.
Peccato. Peccato davvero.
C'è tanta amarezza nel constatare come un anime realizzato con tanta cura nei disegni, nelle animazioni e nelle musiche sia stato concluso così in fretta e furia. La puzza di mal riuscito già si cominciava a sentire nelle ultime 10-15 puntate, per poi concretizzarsi completamente nell'ultima, deludentissima, ultima puntata.
Soul eater, tecnicamente, è perfetto. Le animazioni sono stupefacenti, probabilmente fra le migliori mai realizzate in un anime, e le musiche sono tutte azzeccatissime. Il doppiaggio giapponese, inoltre, è superbo ed esilarante, con tutte le voci assolutamente perfette per ogni personaggio. E i personaggi, appunto, sono il punto di forza di questo anime, ognuno con la sua particolare caratteristica a renderlo speciale. La storia, e Square Enix (per chi non lo sapesse, è la casa produttrice di tutti i Final Fantasy, precedentemente chiamata Squaresoft) è famosa per essere pensatrice di sceneggiature straordinarie, parte con tutti i migliori presupposti. Cattura, sbalordisce, diverte TANTO e pone degli interrogativi che spingono lo spettatore a guardare con ingordigia ogni puntata, magari una dietro l'altra.
Ma, ahimè, fallisce. Non bastano 51 puntate a risolvere tutto egregiamente, e tutti i nodi vengono al pettine nel peggiore e più banale dei modi. Fallisce lì dove quel gioiello chiamato Tengen Toppa Gurren-Lagann invece, in sole 27 puntate, è riuscito in modo ineccepibile.
Concludendo, questo Soul Eater è un anime che va assolutamente guardato se si vuol godere delle prodezze tecniche dei cartoni jappo di ultima generazione, se si vuol fare tante risate e soprattutto se si desidera assistere a combattimenti da urlo. Ma con la consapevolezza di una storia che va a sbattere contro un muro, magari alla fine la delusione e l'amarezza saranno meno brucianti. Speriamo si rifaccia con il manga.
Peccato. Peccato davvero.
Alternativo. Nuovo. Mai visto prima. O forse si, ma il modo in cui si presenta è nuovo, totalmente differente da qualsiasi altro anime del genere. Come molti hanno suggerito,l'argomento "Shinigami" ce lo abbiamo fradicio in testa, è ormai un simbolo negli anime. Eppure, io oserei dire che qui lo Shinigami ha qualche cosa di seriamente demenziale. Non che lo è troppo, ma che è serio e demenziale allo stesso tempo. Non è STUPIDO! E'... è nuovo! E' un nuovo profilo dello Shinigami! Le caratterizzazioni sono alcune delle migliori che abbia mai trovato in un anime. Raramente mi soddisfano, tendo a vederle tutte banali e già trite e ritrite... invece queste NO. Sono rimasta soddisfatta da questo prodotto e non vedo l'ora di acquistare il manga =) per questo mi sento di dire che merita 10. Molto belli sono anche i rapporti fra i vari personaggi e le musiche decisamente rock/metal. Anche la fine non è nulla di speciale, ma non ti lascia l'amaro in bocca, anzi! E' una fine semplice, che si adatta perfettamente al tratto del disegno dell'anime ^^ con questo ovviamente non dico che la trama sia semplice... o meglio, non è una rivoluzione, ma il modo in cui si sviluppa... quello si è che da premiare!
L'anime di Soul Eater ha tutto ciò di cui ha bisogno per ottenere un grande successo.
1- La trama parte dal banale, è vero, di Shinigami ormai se ne sono visti fin troppi, ma Soul Eater si distingue dagli altri dal fatto che non è un anime pesante. Un anime leggero, che cominci a guardare per divertimento, ma che man mano appassiona, abbandonando lo stile comico(la comicità si vede, ma sempre di meno) e prendendo le linee di un anime serio.
2- Il design e la caratterizzazione dei personaggi sono unici. Non ci sono stereotipi, se non quelli degli antagonisti, ogni personaggio ha il suo stile, la sua fissazione, il design è molto semplice, ma è "brillante".
3- Il valore morale dell'opera. C'è chi non se ne accorge, ma anche Soul Eater affronta i suoi temi morali, che sono i tratti che accentuano maggiormente la sua autenticità e originalità. Soul Eater affronta temi come la Pazzia e la sanità mentale, senza ricorrere a stili troppo gothici, lugubri. Inoltre vengono fatti discorsi sul coraggio(proprio nell'ultimo episodio), sull'amicizia e sulla fedeltà.
In conclusione, Soul Eater è un anime di cui solo alcuni possono capire la bellezza. (Ok, ho detto una cavolata. )
Spero che ci sia una seconda serie, magari con i personaggi più grandi(dato che sono bambini), così da poter aggiungere anche qualche tratto Shoujo alla serie ;-)
1- La trama parte dal banale, è vero, di Shinigami ormai se ne sono visti fin troppi, ma Soul Eater si distingue dagli altri dal fatto che non è un anime pesante. Un anime leggero, che cominci a guardare per divertimento, ma che man mano appassiona, abbandonando lo stile comico(la comicità si vede, ma sempre di meno) e prendendo le linee di un anime serio.
2- Il design e la caratterizzazione dei personaggi sono unici. Non ci sono stereotipi, se non quelli degli antagonisti, ogni personaggio ha il suo stile, la sua fissazione, il design è molto semplice, ma è "brillante".
3- Il valore morale dell'opera. C'è chi non se ne accorge, ma anche Soul Eater affronta i suoi temi morali, che sono i tratti che accentuano maggiormente la sua autenticità e originalità. Soul Eater affronta temi come la Pazzia e la sanità mentale, senza ricorrere a stili troppo gothici, lugubri. Inoltre vengono fatti discorsi sul coraggio(proprio nell'ultimo episodio), sull'amicizia e sulla fedeltà.
In conclusione, Soul Eater è un anime di cui solo alcuni possono capire la bellezza. (Ok, ho detto una cavolata. )
Spero che ci sia una seconda serie, magari con i personaggi più grandi(dato che sono bambini), così da poter aggiungere anche qualche tratto Shoujo alla serie ;-)
Allora che posso dire Soul Eater è di sicuro una serie molto bella, ottima colonna sonora, uno stile di disegno unico, personaggi intriganti, belle sequenze di lotta seguite da gag molto divertenti(Shinigami-sama sei il mio idolo). Tuttavia non me la sento di dare un voto alto a questo anime per alcuni motivi:
1) una trama ormai trita e ritrita che non offre nessuna novità.
2) le vicende e i discorsi dei protagonisti non riescono a comunicare alcun tipo di sentimento e si finisce per aver visto tutta la serie senza essersi emozionati in qualche duello particolarmente avvincente o commossi per qualche dialogo.
3)le figure di moltissimi personaggi non vengono approfondite lasciando molti dubbi a chi segue la trama.
4) un finale che non dice veramente niente e lascia un po delusi.
5) per rispetto a tante altre grandi serie che si meritano il voto che hanno.
Per finire dico questo Soul Eater ha iniziato con degli ottimi presupposti per poter essere una bella serie ma poi si è dimostrato cadente su molti aspetti.
1) una trama ormai trita e ritrita che non offre nessuna novità.
2) le vicende e i discorsi dei protagonisti non riescono a comunicare alcun tipo di sentimento e si finisce per aver visto tutta la serie senza essersi emozionati in qualche duello particolarmente avvincente o commossi per qualche dialogo.
3)le figure di moltissimi personaggi non vengono approfondite lasciando molti dubbi a chi segue la trama.
4) un finale che non dice veramente niente e lascia un po delusi.
5) per rispetto a tante altre grandi serie che si meritano il voto che hanno.
Per finire dico questo Soul Eater ha iniziato con degli ottimi presupposti per poter essere una bella serie ma poi si è dimostrato cadente su molti aspetti.
Soul eater è un bel cartone, la trama non è troppo impegnativa e si adatta quindi a un pubblico "da Naruto", i disegni sono particolari ma ben fatti e non mancano scene di combattimento, i personaggi sono ben caratterizzati, ma forse fin troppo eccentrici. L'ideale per svagarsi un po', da vedere senza però pretendere troppo, non è il tipo di cartone che ti fa fare le ore piccole per vedere come va a finire.
Solitamente si attende che la serie sia conclusa per esprimere definitivamente un parere.
Nel caso di Soul Eater, questo parere può essere espresso già dopo una decina di puntate, e cioè... MERAVIGLIOSO.
La storia, per la verità, non è nulla di speciale. Una scuola di Dei della morte deve affrontare la solita forza oscura intenzionata a fare i peggio casini sulla terra.
Questa trama però non si parerà davanti subito, ma solo molto avanti. All'inizio infatti faremo la conoscenza dei protagonisti di questa storia, i Maestri d'armi, ragazzi che controllano le più disparate armi a disposizione, che però non sono inanimate, ma sono esse stesse umanoidi.
Conosceremo Maka e la sua falce Soul, il casciaro Black Star e la timida multiarma Tsubaki e infine il tenebroso Death the kid e le sue pistole Liz e Patty.
I primi due intenzionati a diventare Shinigami e trasformare Soul in una Death scyte, i secondi due con la volontà di diventare perfetti assassini insuperabili e gli ultimi per dimostrare che... la simmetria è tutto. Che centra la simmetria? Ve ne accorgerete nelle puntate iniziali, dove potrete godere di una serie dal design stupendo, frizzante, con musiche azzeccatissime e orecchiabili, personaggi superbi tra cui il mitico Excalibur, la spada leggendaria con il piccolo difetto di essere enormemente logorroica.
In una spirale di comicità, sentimento, azione, godetevi le avventure degli shinigami più pazzi della storia pronti ad affrontare le oscure e potenti streghe, per salvare la pace della terra
Nel caso di Soul Eater, questo parere può essere espresso già dopo una decina di puntate, e cioè... MERAVIGLIOSO.
La storia, per la verità, non è nulla di speciale. Una scuola di Dei della morte deve affrontare la solita forza oscura intenzionata a fare i peggio casini sulla terra.
Questa trama però non si parerà davanti subito, ma solo molto avanti. All'inizio infatti faremo la conoscenza dei protagonisti di questa storia, i Maestri d'armi, ragazzi che controllano le più disparate armi a disposizione, che però non sono inanimate, ma sono esse stesse umanoidi.
Conosceremo Maka e la sua falce Soul, il casciaro Black Star e la timida multiarma Tsubaki e infine il tenebroso Death the kid e le sue pistole Liz e Patty.
I primi due intenzionati a diventare Shinigami e trasformare Soul in una Death scyte, i secondi due con la volontà di diventare perfetti assassini insuperabili e gli ultimi per dimostrare che... la simmetria è tutto. Che centra la simmetria? Ve ne accorgerete nelle puntate iniziali, dove potrete godere di una serie dal design stupendo, frizzante, con musiche azzeccatissime e orecchiabili, personaggi superbi tra cui il mitico Excalibur, la spada leggendaria con il piccolo difetto di essere enormemente logorroica.
In una spirale di comicità, sentimento, azione, godetevi le avventure degli shinigami più pazzi della storia pronti ad affrontare le oscure e potenti streghe, per salvare la pace della terra
Il miglior shoen che abbia mai visto! Lo so parla di dei della morte e ormai vi escono dalle orecchie ma questo anime è fantastico... Disegnato e animato in maniera divina la trama non è nulla di speciale ma tiene incollate le tante puntate perfettamente,se poi parliamo della comicità un voto non mi basterebbe! Non ridevo cosi da una vita! Le canzoni metal punk davvero stupende rendono moltissimo nelle scene d'azione... Insomma consigliatissimo a tutti quelli che alla 200 puntata di naruto hanno perso fiducia in un genere che può dare ancora molto!
Semplicemente f-e-n-o-m-e-n-a-l-e!
Che dire? ho gia' visto che la trama l'hanno descritta in molti.
Dell'anime ne esistono due versioni: una trasmessa in un orario piu' raggiungibile per gran parte del pubblico, e un'altra in modalita' uncut (ossia non censurata) trasmessa a tarda sera.
Attualmente siamo al 40esimo episodio trasmesso in giappone e devo dire che la trama non ha perso mordente.. cosi' come fin dai primi episodi, e' ben ancora salda e definita!
Sotto l'aspetto grafico, il disegno e' spettacolare cosi' come i colori: ben distribuiti e azzeccati.
Per quanto riguarda il doppiaggio, nonostante ho sentito pareri discordanti sulle scelte delle voci, a mio parere non potrebbero essere piu' giuste!
Questa storia la si puo' facilmente suddividere in due fili narranti secondo me: la parte seria e meritevole di nota, e la parte demenziale che da' un po' di divertimento a tutti!
I personaggi, dal primo all'ultimo, vi coinvolgeranno con la loro pazzia/stupidita'/figosita' e chi piu' ne ha piu ne metta! I caratteri sono assolutamente ben realizzati..
Sono talmente diversi ognuno dagli altri che sono sicura troverete almeno uno (o piu') di personaggi per cui stravederete!
Persino le sigle sono piu' che perfette per il tipo di anime e storia che vanno a descrivere!
Era da tanto che non trovavo un anime cosi' completo! Dico completo perche' cosi' come ci sono i momenti ridicoli e divertenti ci sono anche quelli seri, d'azione, di tristezza, ecc.
Secondo me 10 e' ancora poco come voto per questo sublime anime, pero' vabbe' oltre il 10 non va' il voto XD per cui..! :P
Ecco, l'unica pecca che riesco a trovarci e' che.. purtroppo durera' solo 51 episodi! Fosse per me lo farei continuare ancora un po!
Che dire? ho gia' visto che la trama l'hanno descritta in molti.
Dell'anime ne esistono due versioni: una trasmessa in un orario piu' raggiungibile per gran parte del pubblico, e un'altra in modalita' uncut (ossia non censurata) trasmessa a tarda sera.
Attualmente siamo al 40esimo episodio trasmesso in giappone e devo dire che la trama non ha perso mordente.. cosi' come fin dai primi episodi, e' ben ancora salda e definita!
Sotto l'aspetto grafico, il disegno e' spettacolare cosi' come i colori: ben distribuiti e azzeccati.
Per quanto riguarda il doppiaggio, nonostante ho sentito pareri discordanti sulle scelte delle voci, a mio parere non potrebbero essere piu' giuste!
Questa storia la si puo' facilmente suddividere in due fili narranti secondo me: la parte seria e meritevole di nota, e la parte demenziale che da' un po' di divertimento a tutti!
I personaggi, dal primo all'ultimo, vi coinvolgeranno con la loro pazzia/stupidita'/figosita' e chi piu' ne ha piu ne metta! I caratteri sono assolutamente ben realizzati..
Sono talmente diversi ognuno dagli altri che sono sicura troverete almeno uno (o piu') di personaggi per cui stravederete!
Persino le sigle sono piu' che perfette per il tipo di anime e storia che vanno a descrivere!
Era da tanto che non trovavo un anime cosi' completo! Dico completo perche' cosi' come ci sono i momenti ridicoli e divertenti ci sono anche quelli seri, d'azione, di tristezza, ecc.
Secondo me 10 e' ancora poco come voto per questo sublime anime, pero' vabbe' oltre il 10 non va' il voto XD per cui..! :P
Ecco, l'unica pecca che riesco a trovarci e' che.. purtroppo durera' solo 51 episodi! Fosse per me lo farei continuare ancora un po!
10 è l'unico voto che si può dare a questo shonen: divertente, dinamico, originale e con un chara finalmente "diverso". La trama è piuttosto buona, almeno da quanto ho potuto vedere fino ad ora. Tocco di stile ulteriore da parte dell'autore sono le frequenti citazioni dei lavori di un altro grande regista, David Lynch, dai richiami alla "stanza in rosso" di "Twin Peaks" fino alla misteriosa Mulholland Drive dell'omonima pellicola. Se anche siete solo nuovi al genere "anime", guardatelo, non ve ne pentirete!
...e W Excalibur! Baka!
...e W Excalibur! Baka!
Bello davvero. Ha uno stile grafico che non ho mai visto in vita mia, semplice e pulito. La storia è stupenda, per non parlare dei personaggi (Death the Kid è stupendo), e delle relazioni tra loro, non romantiche ma di amicizia. Temi visti e rivisti, ma che non stancano in questo anime, per cui merita davvero un bel voto. Le sigle di apertura e chiusura sono veramente fantastiche, rock, magnifiche, cantate in modo stupendo. I caratteri dei personaggi sono molto diversi l'uno dall'altro, e attirano. Forse non è uno degli anime migliori, ma è comunque molto bello da vedere.
Consigliato.
Consigliato.
Ok, partiamo dal presupposto che questo anime come storia mi ha preso veramente molto (se fosse da voto personale, darei 9/10), ma volevo fare una recensione un attimo più realistica.
Trama: è un'idea molto carina che ha sviluppi molto avvincenti. Però, essendo un anime di cinquantuno episodi (e finora ne ho visti solo trentatré, quindi la recensione viene fatta su questi, poi magari il finale merita 10), molte puntate sono fini a sé stesse, cioè viene creata una mini-storia che dura esattamente una puntata, e, pensandoci bene, se fossi un giapponese, dal momento che esce una puntata ogni settimana e il 50% delle puntate sono puntate a vuoto, alla fine della storia sarei un po' adirato!
Realizzazione: ottima! La veste grafica e l'animazione meritano tanto, dato che dal primo episodio fino al trentatreesimo cala di poco (di solito negli anime di molti episodi si tende a calare di tantissimo).
Voto: 8, meritato per la grafica e l'animazione. L'unica pecca è che la miriade di puntate che ha lo portano ad avere delle puntate vuote.
Trama: è un'idea molto carina che ha sviluppi molto avvincenti. Però, essendo un anime di cinquantuno episodi (e finora ne ho visti solo trentatré, quindi la recensione viene fatta su questi, poi magari il finale merita 10), molte puntate sono fini a sé stesse, cioè viene creata una mini-storia che dura esattamente una puntata, e, pensandoci bene, se fossi un giapponese, dal momento che esce una puntata ogni settimana e il 50% delle puntate sono puntate a vuoto, alla fine della storia sarei un po' adirato!
Realizzazione: ottima! La veste grafica e l'animazione meritano tanto, dato che dal primo episodio fino al trentatreesimo cala di poco (di solito negli anime di molti episodi si tende a calare di tantissimo).
Voto: 8, meritato per la grafica e l'animazione. L'unica pecca è che la miriade di puntate che ha lo portano ad avere delle puntate vuote.
Fantastico anime che ho cominciato a vedere da poco. Si è vero: ci sono sempre questi shinigami, ma la storia è davvero interessante. All'inizio non si riesce a capire il meccanismo della storia ma superata la quinta puntata ci si fa già l'idea dell'anime...
Personaggi che possono trasformarsi in armi e che mangiano le anime dei così detti demoni e streghe rendono la storia veramente originale aggiunta inoltre l'umorismo che non manca quasi mai (io stesso all'inizio pensavo che la trama fosse un po' banale, ma mi sono ricreduto subito tant'è che ho visto tutte le puntate che ci sono in 4 giornate xd)
Personaggi che possono trasformarsi in armi e che mangiano le anime dei così detti demoni e streghe rendono la storia veramente originale aggiunta inoltre l'umorismo che non manca quasi mai (io stesso all'inizio pensavo che la trama fosse un po' banale, ma mi sono ricreduto subito tant'è che ho visto tutte le puntate che ci sono in 4 giornate xd)
Tremate, tremate, gli Shinigami son tornati!
Ormai gli Shinigami sono presenti in molti anime e manga. Sono come i robottoni negli anni '70 e '80. Li stanno facendo in tutte le salse possibili, il che potrebbe portare lo spettatore/lettore a esserne nauseato.
Ma non con "Soul Eater". Difficile parlare male di questo anime. Si può dire che richiama "Bleach", ma l' anime vive da solo. La storia ha i suoi perché, quindi cattura lo spettatore e i personaggi sono fantastici e originali. Regna incontrastato su tutti Death The Kid nel suo amore/pazzia per la simmetria. Buone le animazioni e le musiche, soprattutto la sigla di testa, che ti entra in testa in quattro e quattr'otto.
In poche parole, è da vedere.
Ormai gli Shinigami sono presenti in molti anime e manga. Sono come i robottoni negli anni '70 e '80. Li stanno facendo in tutte le salse possibili, il che potrebbe portare lo spettatore/lettore a esserne nauseato.
Ma non con "Soul Eater". Difficile parlare male di questo anime. Si può dire che richiama "Bleach", ma l' anime vive da solo. La storia ha i suoi perché, quindi cattura lo spettatore e i personaggi sono fantastici e originali. Regna incontrastato su tutti Death The Kid nel suo amore/pazzia per la simmetria. Buone le animazioni e le musiche, soprattutto la sigla di testa, che ti entra in testa in quattro e quattr'otto.
In poche parole, è da vedere.
Square Enix ritorna ad avere successo nel mondo degli anime. Dopo Full Metal Alchemist, adesso uno degli anime più famosi e visti al mondo, continua a destar scalpore con un anime che avrà un sicuramente un immenso successo: Soul Eater. i disegni sono sicuramente molto belli, la storia divertente anche se vengono reinseriti gli Shinigami, visti e rivisti, ma in un ambito completamente diverso da quello degli altri anime. Infatti gli dei della morte fanno solo da sfondo alle vicende di Soul Eater e Masa, impegnati a dover cacciare 99 anime più una. Divertenti anche i personaggi come Black Star, irriverente e egocentrico, o Death the Kid, amante della perfezione e della simmetria. In questo anime poi ritroviamo altri personaggi fantastici, come lupi mannari streghe, demoni ed altri personaggi di cui svelandovi l'identità vi svelerei alcune delle sorprese in cui andrete in contro con Soul Eater.
Purtroppo però per i primi episodi la storia è un pò lineare, ma sicuramente con l'andare delle puntate vi ritroverete di fronte a moltissime vicende che vi sorprenderanno.
Purtroppo però per i primi episodi la storia è un pò lineare, ma sicuramente con l'andare delle puntate vi ritroverete di fronte a moltissime vicende che vi sorprenderanno.
Anime geniale, originale, disegnato bene e soprattutto divertente.
La trama in soldoni assomiglia molto ad un incrocio fra D.Gray Man e Bleach: c'è una scuola, la Shibusen, in cui vengono addestrati gli Shinigami, dei della morte che proteggono le anime dei vivi dalle anime corrotte. Vi sono due tipi di studenti: gli Shinigami, ragazzi addestrati nel combattimento, e le Armi, ragazzi capaci di trasformarsi in armi di vario tipo e calibro. Nessuno dei due tipi è valido senza l'altro, e vivono un rapporto di amore-odio reciproco e continuo.
I nostri sette protagonisti sono tre studenti Shinigami e le loro armi (uno di loro ne "possiede" due), lungo il loro cammino per diventare dei della morte a pieno titolo (solo dopo aver ucciso cento anime corrotte ed una strega), pieno di ostacoli: in realtà la scuola sta per correre seri pericoli...
Ma non posso raccontarti tutto XD
Per me, uno degli animi migliori in circolazione. Ottimo character design, stile pulito ma non semplice e soprattutto un'ottima colonna sonora. Dieci.
La trama in soldoni assomiglia molto ad un incrocio fra D.Gray Man e Bleach: c'è una scuola, la Shibusen, in cui vengono addestrati gli Shinigami, dei della morte che proteggono le anime dei vivi dalle anime corrotte. Vi sono due tipi di studenti: gli Shinigami, ragazzi addestrati nel combattimento, e le Armi, ragazzi capaci di trasformarsi in armi di vario tipo e calibro. Nessuno dei due tipi è valido senza l'altro, e vivono un rapporto di amore-odio reciproco e continuo.
I nostri sette protagonisti sono tre studenti Shinigami e le loro armi (uno di loro ne "possiede" due), lungo il loro cammino per diventare dei della morte a pieno titolo (solo dopo aver ucciso cento anime corrotte ed una strega), pieno di ostacoli: in realtà la scuola sta per correre seri pericoli...
Ma non posso raccontarti tutto XD
Per me, uno degli animi migliori in circolazione. Ottimo character design, stile pulito ma non semplice e soprattutto un'ottima colonna sonora. Dieci.
BASTA! ORMAI GLI SHINIGAMI CI ESCONO DALLE ORECCHIE!
Eh si. Ormai nel fumetto e nell'animazione giapponese l'argomento "shinigami" impazza. Di questi tempi sembra non sia più possibile girare un angolo senza incontrare un dio della morte: che si tratti di dolci ragazzine gattomunite, esagitati con katana convertibile, clown psicopatici, o teppisti in costume sadomaso. Ma, se togliamo questo unico elemento non proprio originalissimo (d'altronde è difficile confrontare lo shinigami di questa serie con qualsiasi altro), ci troviamo di fronte ad uno degli titoli più interessanti ed originali delle ultime stagioni. Un trionfo del demenziale. Un' apoteosi del nonsense. E ciononostante ha una trama! E pure buona!
In effetti è difficile trovare pecche in questa serie. La storia è originale, avvincente e assurda quanto basta. Il character design è inusuale e accattivante. L'ambientazione è spettacolare. I personaggi, se non profondissimi (la cosa mal si concilierebbe con il tono generale della serie), sono simpatici, divertenti e interessanti. L'animazione è fluida, decisamente sopra gli standard medi delle serie televisive. La colonna sonora non è eccezionale, ma è ben spesa, e le sigle sono più che buone.
Se proprio si deve fare un appunto, a volte il fuoco d'artificio di gag, e le idiosincrasie dei personaggi, sembrano prendere il sopravvento sulla trama principale, rallentandone troppo lo svolgimento, ma è poca roba. Il 9 ci sta tutto (giusto perchè la perfezione non è di questo mondo).
Eh si. Ormai nel fumetto e nell'animazione giapponese l'argomento "shinigami" impazza. Di questi tempi sembra non sia più possibile girare un angolo senza incontrare un dio della morte: che si tratti di dolci ragazzine gattomunite, esagitati con katana convertibile, clown psicopatici, o teppisti in costume sadomaso. Ma, se togliamo questo unico elemento non proprio originalissimo (d'altronde è difficile confrontare lo shinigami di questa serie con qualsiasi altro), ci troviamo di fronte ad uno degli titoli più interessanti ed originali delle ultime stagioni. Un trionfo del demenziale. Un' apoteosi del nonsense. E ciononostante ha una trama! E pure buona!
In effetti è difficile trovare pecche in questa serie. La storia è originale, avvincente e assurda quanto basta. Il character design è inusuale e accattivante. L'ambientazione è spettacolare. I personaggi, se non profondissimi (la cosa mal si concilierebbe con il tono generale della serie), sono simpatici, divertenti e interessanti. L'animazione è fluida, decisamente sopra gli standard medi delle serie televisive. La colonna sonora non è eccezionale, ma è ben spesa, e le sigle sono più che buone.
Se proprio si deve fare un appunto, a volte il fuoco d'artificio di gag, e le idiosincrasie dei personaggi, sembrano prendere il sopravvento sulla trama principale, rallentandone troppo lo svolgimento, ma è poca roba. Il 9 ci sta tutto (giusto perchè la perfezione non è di questo mondo).
Semplicemente stupendo, sarà sicuramente il simbolo degli anime del 2008.
In questo mondo esiste una scuola per apprendisti shinigami, dove gli allievi si distinguono in "Maestri delle armi" e "armi". Vi spiego meglio: ad ogni maestro delle armi è assegnato un compagno che ha la capacità di trasformarsi in arma. E lo scopo della loro unione è quello di collezionare 100 anime malvagie, e l'anima di una strega per trasformare il compagno arma in una "Death Shyte"(una sottospecie di arma potentissima).
La storia (le prime 3 puntate) comincia con l'introduzione dei 3 principali team protagonisti: quello di "Maka" e la sua falce"Soul"; Il team di "Black Star" l'assassino e "Tsubaki"; e infine ma non per ultimi :) il team di "Death the Kid" e delle sue sorelle pistole.
I disegni sono spettacolari, una cosa unica, d'altronde come le musiche e le sigle.
I personaggi sono uno più matto dell'altro, bisognerebbe aprire un istituto specializzato per psicoanalizzare ognuno di loro.
E' un anime assolutamente da non perdere, unico, che alterna momenti e personaggi estremamente demenziali ad un'azione spettacolare.
In questo mondo esiste una scuola per apprendisti shinigami, dove gli allievi si distinguono in "Maestri delle armi" e "armi". Vi spiego meglio: ad ogni maestro delle armi è assegnato un compagno che ha la capacità di trasformarsi in arma. E lo scopo della loro unione è quello di collezionare 100 anime malvagie, e l'anima di una strega per trasformare il compagno arma in una "Death Shyte"(una sottospecie di arma potentissima).
La storia (le prime 3 puntate) comincia con l'introduzione dei 3 principali team protagonisti: quello di "Maka" e la sua falce"Soul"; Il team di "Black Star" l'assassino e "Tsubaki"; e infine ma non per ultimi :) il team di "Death the Kid" e delle sue sorelle pistole.
I disegni sono spettacolari, una cosa unica, d'altronde come le musiche e le sigle.
I personaggi sono uno più matto dell'altro, bisognerebbe aprire un istituto specializzato per psicoanalizzare ognuno di loro.
E' un anime assolutamente da non perdere, unico, che alterna momenti e personaggi estremamente demenziali ad un'azione spettacolare.
Da qualche parte, ho sentito dire "Soul Eater è l'anime che probabilmente avrà ascolti simili a quello di Naruto" e come dargli torto: il character design non è male, la opening è dinamica (come l'anime). Per quanto riguarda le animazioni, nei combattimenti sono così ben fatte che sembra che lo scontro lo hai davanti (OoO)! Ci sono anche siparietti comici molto divertenti (da non perdere la classica scena di nudo, dove il ragazzo-falce capita nel bagno della strega, mentre lei si sta facendo il bagno! Classica, ma sempre efficace). Vi starete chiedendo: perchè dopo tutti questi complimenti 9? Semplice: perchè ne ho visto solo uno di episodio, e questo anime potrebbe rivelarsi deludente, ma le prospettive di un lavoro veramente decente ci sono tutte! Da vedere.
Rivedo la mia precedente recensione! 10 e lodissima!!mi inchino di fronte a questo capolavoro! Dopo aver visto 4 episodi (visto che non ne trovavo subbati in ita me li son visti subbati in inglese) la mia recensione cambia ed in meglio! Spero vivamente che venga doppiato in italiano al più presto!
Rivedo la mia precedente recensione! 10 e lodissima!!mi inchino di fronte a questo capolavoro! Dopo aver visto 4 episodi (visto che non ne trovavo subbati in ita me li son visti subbati in inglese) la mia recensione cambia ed in meglio! Spero vivamente che venga doppiato in italiano al più presto!