Kara no Kyoukai 7: Murder Speculation (Part 2)
"Kara no Kyoukai 7: Murder Study (Part 2)", letteralmente tradotto "Il confine del vuoto: indagine per omicidio (seconda parte)", è il settimo e ultimo capitolo della saga che vede come protagonisti Kokutou e Shiki (extra esclusi).
I misteriosi casi di omicidio che quattro anni prima avevano coinvolto Shiki sono improvvisamente ricominciati. Le vittime vengono ritrovate in condizioni orribili, al punto tale da far domandare alla polizia se l'aggressore sia o meno un essere umano. Mentre nell'animo di Kokutou inizia a risorgere un dubbio sull'identità del killer, Shiki scompare senza lasciare traccia.
"Kara no Kyoukai 7: Murder Study (Part 2)" è indubbiamente il capitolo più intenso e meglio riuscito dell'intera saga, e, oltre ad essere particolarmente coinvolgente, dona anche un finale più che adeguato all'intera vicenda. A differenza del sesto episodio, nel quale la vera essenza dell'opera si era momentaneamente smarrita, in quest'ultimo film ritornano le atmosfere cupe e silenziose che avevano caratterizzato il prodotto sin dall'inizio, rendendolo unico e suggestivo. La trama parte lentamente, ma si sviluppa più che bene, proponendo una buona dose di azione e combattimenti, bilanciata dalla giusta quantità di mistero, e ulteriormente arricchita dalla componente sentimentale, che viene finalmente inserita, in maniera esplicita, all'interno della storia fra Kokutou e Shiki.
Alle domande che erano rimaste senza risposta alla fine del secondo episodio viene data una degna risposta, tutti i tasselli prendono il loro posto e la situazione risulta infine chiara e comprensibile.
Come sempre il comparto tecnico raggiunge livelli altissimi in ogni suo ambito, rendendo la visione ancora più piacevole, e alleggerendola. Il finale l'ho trovato ottimo, forse un po' forzato sotto certi aspetti, ma comunque più che adeguato, e soprattutto riesce a non risultare banale né scontato.
In conclusione, "Kara no Kyoukai 7: Murder Study (Part 2)" è un ottimo film che riesce a risollevarsi dal precedente e a concludere degnamente le cose. Unica pecca, se così la si vuole chiamare, è la lunga durata, che si aggira attorno alle due ore, e che dati i ritmi lenti potrebbe essere difficile da digerire se non si è nel momento adatto. Una visione impegnativa quanto meritevole, assolutamente consigliata.
I misteriosi casi di omicidio che quattro anni prima avevano coinvolto Shiki sono improvvisamente ricominciati. Le vittime vengono ritrovate in condizioni orribili, al punto tale da far domandare alla polizia se l'aggressore sia o meno un essere umano. Mentre nell'animo di Kokutou inizia a risorgere un dubbio sull'identità del killer, Shiki scompare senza lasciare traccia.
"Kara no Kyoukai 7: Murder Study (Part 2)" è indubbiamente il capitolo più intenso e meglio riuscito dell'intera saga, e, oltre ad essere particolarmente coinvolgente, dona anche un finale più che adeguato all'intera vicenda. A differenza del sesto episodio, nel quale la vera essenza dell'opera si era momentaneamente smarrita, in quest'ultimo film ritornano le atmosfere cupe e silenziose che avevano caratterizzato il prodotto sin dall'inizio, rendendolo unico e suggestivo. La trama parte lentamente, ma si sviluppa più che bene, proponendo una buona dose di azione e combattimenti, bilanciata dalla giusta quantità di mistero, e ulteriormente arricchita dalla componente sentimentale, che viene finalmente inserita, in maniera esplicita, all'interno della storia fra Kokutou e Shiki.
Alle domande che erano rimaste senza risposta alla fine del secondo episodio viene data una degna risposta, tutti i tasselli prendono il loro posto e la situazione risulta infine chiara e comprensibile.
Come sempre il comparto tecnico raggiunge livelli altissimi in ogni suo ambito, rendendo la visione ancora più piacevole, e alleggerendola. Il finale l'ho trovato ottimo, forse un po' forzato sotto certi aspetti, ma comunque più che adeguato, e soprattutto riesce a non risultare banale né scontato.
In conclusione, "Kara no Kyoukai 7: Murder Study (Part 2)" è un ottimo film che riesce a risollevarsi dal precedente e a concludere degnamente le cose. Unica pecca, se così la si vuole chiamare, è la lunga durata, che si aggira attorno alle due ore, e che dati i ritmi lenti potrebbe essere difficile da digerire se non si è nel momento adatto. Una visione impegnativa quanto meritevole, assolutamente consigliata.
"Murder Study (Part 2)" è il settimo e ultimo film di "Kara no Kyoukai" che, come ben si può capire dal titolo, riprende le vicende successe nel secondo capitolo.
Ormai Shiki e Kokutou sono cresciuti ma la loro quotidianità viene scossa quando al telegiornale si sente la notizia di un maniaco omicida che sta uccidendo moltissime persone, massacrandole proprio come faceva Shiki ai tempi in cui aveva ancora la doppia personalità, maschio e femmina.
Kokuto, pur fiducioso nella sua amata, non può non farsi una domanda: "E se fosse Shiki che uccide tutte quelle persone?"
Inizia così un'indagine che occuperà la prima mezz'oretta di film trasformandolo quasi in un poliziesco anni '80.
Finita questa piccola divagazione che allontana un po' il film dai canoni della serie, torna l'azione e lo splatter che aveva contraddistinto i capitoli precedenti.
Come al solito "Kara no Kyoukai" riesce a coniugare momenti di pura azione con combattimenti spettacolari, dove le lame si incrociano e gli arti si staccano, con momenti di pura riflessione che riescono sempre a insinuare quel "ragionevole dubbio" nella mente dello spettatore.
Questa volta si è deciso di riflettere sul senso di omicidio e massacro.
Come dice Shiki, una persona può uccidere solo un'altra persona nella sua vita.
Questa intensa riflessione coprirà la maggior parte del film mostrandoci parecchi flashback del finale del primo Murder Story (che si era interrotto saltando una scena) e del nonno di Shiki che, in pochi minuti, riesce a farsi apprezzare per le sue saggezza e umanità.
Questa saga ci ha abituati a disegni raffinati, dai colori cupi ma allo stesso tempo lucenti e a musiche pressoché perfette e questo settimo capitolo non smentisce le attese, presentando una colonna sonora che, già dall'opening, si presenta in ottimo modo.
Pur non raggiungendo i fasti del quinto capitolo, per ora inarrivabile, quest'ultimo film riesce a emozionare come pochi altri, soprattutto nel finale, che chiude la saga in modo romantico ma per niente banale.
Il mio 10 non si riferisce solo a questo film in sé, bensì a tutta la storia di Kara no Kyoukai che, con questa conclusione entra di diritto a far parte dei must da vedere. Imprescindibile.
Ormai Shiki e Kokutou sono cresciuti ma la loro quotidianità viene scossa quando al telegiornale si sente la notizia di un maniaco omicida che sta uccidendo moltissime persone, massacrandole proprio come faceva Shiki ai tempi in cui aveva ancora la doppia personalità, maschio e femmina.
Kokuto, pur fiducioso nella sua amata, non può non farsi una domanda: "E se fosse Shiki che uccide tutte quelle persone?"
Inizia così un'indagine che occuperà la prima mezz'oretta di film trasformandolo quasi in un poliziesco anni '80.
Finita questa piccola divagazione che allontana un po' il film dai canoni della serie, torna l'azione e lo splatter che aveva contraddistinto i capitoli precedenti.
Come al solito "Kara no Kyoukai" riesce a coniugare momenti di pura azione con combattimenti spettacolari, dove le lame si incrociano e gli arti si staccano, con momenti di pura riflessione che riescono sempre a insinuare quel "ragionevole dubbio" nella mente dello spettatore.
Questa volta si è deciso di riflettere sul senso di omicidio e massacro.
Come dice Shiki, una persona può uccidere solo un'altra persona nella sua vita.
Questa intensa riflessione coprirà la maggior parte del film mostrandoci parecchi flashback del finale del primo Murder Story (che si era interrotto saltando una scena) e del nonno di Shiki che, in pochi minuti, riesce a farsi apprezzare per le sue saggezza e umanità.
Questa saga ci ha abituati a disegni raffinati, dai colori cupi ma allo stesso tempo lucenti e a musiche pressoché perfette e questo settimo capitolo non smentisce le attese, presentando una colonna sonora che, già dall'opening, si presenta in ottimo modo.
Pur non raggiungendo i fasti del quinto capitolo, per ora inarrivabile, quest'ultimo film riesce a emozionare come pochi altri, soprattutto nel finale, che chiude la saga in modo romantico ma per niente banale.
Il mio 10 non si riferisce solo a questo film in sé, bensì a tutta la storia di Kara no Kyoukai che, con questa conclusione entra di diritto a far parte dei must da vedere. Imprescindibile.