Tekken
Attenzione: la recensione contiene spoiler
È la trasposizione del primo capitolo di una delle saghe videoludiche picchiaduro destinate a passare alla storia e ad essere trasmessa alle generazioni posteriori. Il primo capitolo, dove tutto ha avuto inizio, a distanza di ventinove anni per la prima volta su Play Station 1, per gentile concessione della Namco Bandai Games. Qui assistiamo all'evento motore principale di tutti gli eventi che si succederanno e che determineranno quelli a venire.
Kazuya Mishima, figlio di Heihachi Mishima, fa la conoscenza di Jun Kazama, la quale è triste per via del fatto che un leone di montagna ha appena ucciso uno dei suoi amici coniglietti. Kazuya promette di vendicare il coniglietto. Sopraggiunge però suo padre, il quale lo rimprovera duramente per il fatto di star a perdere il proprio tempo con una ragazzina, anziché allenarsi duramente, e perciò decide di impartirgli una lezione spietata e crudele, gettandolo da un dirupo. Qui si interrompe la scena. Anni dopo troviamo Jun, ormai diventata adulta, la quale continua ad avere questo sogno ricorrente di Heihachi Mishima che getta suo figlio Kazuya giù nel dirupo. Attraverso il direttore dell'agenzia investigativa per cui lavora, Jun scopre che Heihachi Mishima nel corso degli ultimi anni ha allestito un complesso per la creazione di armi attraverso la modifica del DNA di diversi animali. Successivamente, scopre che anche Kazuya è ancora vivo, ma che non è più quel ragazzo tranquillo e spensierato, bensì una vera e propria furia omicida, che non prova più compassione né pietà per nessuno. La sua presenza si fa sentire tramite le vibrazioni negative che emette, e questo preoccupa Jun, la quale decide di partecipare al King of Iron Fist Tournament, per fermare Heihachi e contemporaneamente impedire a Kazuya di uccidere quest'ultimo. Il torneo ha inizio il giorno seguente, e tutti si affrontano per sfidare Heihachi. Ma alcuni partecipanti hanno in mente altri piani: infatti, Lei Wulong e Jack-2 stanno rispettivamente cercando il Dottor Boskonovich e indagando sulle attività criminali di Heihachi Mishima, rispettivamente per salvare una ragazza a cui Jack ha ucciso la famiglia e raccogliere prove delle attività criminali dei Mishima. Intanto, Kazuya è quasi arrivato alla torre dove suo padre lo sta aspettando per sfidarlo, ma trova il suo fratellastro Lee, una sorta di damerino-imprenditore desideroso di ereditare l'intero patrimonio di famiglia. I due si sfidano, ma alla fine Lee perde e viene stroncato dal padre, che si prepara allo scontro finale per far diventare Kazuya il degno successore ed erede della Mishima Zaibatsu. I due si affrontano, e alla fine Kazuya sta per compiere l'atto estremo, ma Jun interviene in tempo per fermarlo e re-instillare in lui la sua pietà, attraverso il ricordo di sua madre. All'ultimo Kazuya riesce a liberarsi del demonio che si è portato in seno per troppo tempo e, visto che ormai l'isola sta per saltare in aria, si affretta a mettersi in salvo insieme a Jun. Qui si conclude la vicenda. Anni dopo, troviamo Jun ormai diventata madre di Jin. Improvvisamente, avverte una presenza minacciosa nell'aria, ma decide di proseguire la passeggiata insieme al figlio.
Come prima trasposizione, è abbastanza discreta. Ovviamente non può pretendere di essere un capolavoro, soprattutto perché, essendo la trama abbastanza corta, non si è dato abbastanza spazio per meglio approfondire i rapporti tra i membri della famiglia Mishima. Tuttavia, questo non è necessariamente un male, perché lascia anche libero spazio alla speculazione positiva sui possibili sviluppi futuri e permette quindi di dare adito ai capitoli successivi. Tekken, infatti, si è sempre imposta come una serie in crescendo. I produttori hanno valutato attentamente gli errori commessi, al punto da far pensare che siano stati appositamente voluti per indurre al dubbio gli spettatori e invogliarli a chiedere i sequel, che poi acquisteranno a loro volta la loro fama imperitura.
La grafica è abbastanza decente per gli standard degli Anni '90, i personaggi ben definiti con i loro look spontanei e naturali che riflettono la loro personalità e il loro stile di combattimento. La colonna sonora è appropriata e descrive in maniera abbastanza pertinente e adeguata la situazione che si profila, descrivendo anche i sentimenti e le emozioni dei personaggi. Un altro passo fondamentale è quello del messaggio finale, cioè non permettere all'odio e di conseguenza al desiderio di vendetta di prendere il sopravvento. Jun fa in modo che il desiderio/sogno di Heihachi non si avveri, distruggendolo. Chi lo sa se questa sua azione fermerà o meno le lotte intestine?!
I protagonisti, come detto in precedenza, sono ben definiti e ciascuno di loro esprime un certo bagaglio di sentimenti ed emozioni che raggiungono il loro massimo potenziale nel combattimento. Una pecca di questa trasposizione è stata più che altro il non dare spazio anche agli altri personaggi, sarebbe infatti interessante ascoltare le loro storie e le loro vicende, per magari poter scoprire se queste avrebbero avuto qualche risvolto nel presente della storia. Ma forse è meglio così.
Tutto sommato, è una storia abbastanza equilibrata. Quindi il voto finale per me è il seguente. Voto: 8
È la trasposizione del primo capitolo di una delle saghe videoludiche picchiaduro destinate a passare alla storia e ad essere trasmessa alle generazioni posteriori. Il primo capitolo, dove tutto ha avuto inizio, a distanza di ventinove anni per la prima volta su Play Station 1, per gentile concessione della Namco Bandai Games. Qui assistiamo all'evento motore principale di tutti gli eventi che si succederanno e che determineranno quelli a venire.
Kazuya Mishima, figlio di Heihachi Mishima, fa la conoscenza di Jun Kazama, la quale è triste per via del fatto che un leone di montagna ha appena ucciso uno dei suoi amici coniglietti. Kazuya promette di vendicare il coniglietto. Sopraggiunge però suo padre, il quale lo rimprovera duramente per il fatto di star a perdere il proprio tempo con una ragazzina, anziché allenarsi duramente, e perciò decide di impartirgli una lezione spietata e crudele, gettandolo da un dirupo. Qui si interrompe la scena. Anni dopo troviamo Jun, ormai diventata adulta, la quale continua ad avere questo sogno ricorrente di Heihachi Mishima che getta suo figlio Kazuya giù nel dirupo. Attraverso il direttore dell'agenzia investigativa per cui lavora, Jun scopre che Heihachi Mishima nel corso degli ultimi anni ha allestito un complesso per la creazione di armi attraverso la modifica del DNA di diversi animali. Successivamente, scopre che anche Kazuya è ancora vivo, ma che non è più quel ragazzo tranquillo e spensierato, bensì una vera e propria furia omicida, che non prova più compassione né pietà per nessuno. La sua presenza si fa sentire tramite le vibrazioni negative che emette, e questo preoccupa Jun, la quale decide di partecipare al King of Iron Fist Tournament, per fermare Heihachi e contemporaneamente impedire a Kazuya di uccidere quest'ultimo. Il torneo ha inizio il giorno seguente, e tutti si affrontano per sfidare Heihachi. Ma alcuni partecipanti hanno in mente altri piani: infatti, Lei Wulong e Jack-2 stanno rispettivamente cercando il Dottor Boskonovich e indagando sulle attività criminali di Heihachi Mishima, rispettivamente per salvare una ragazza a cui Jack ha ucciso la famiglia e raccogliere prove delle attività criminali dei Mishima. Intanto, Kazuya è quasi arrivato alla torre dove suo padre lo sta aspettando per sfidarlo, ma trova il suo fratellastro Lee, una sorta di damerino-imprenditore desideroso di ereditare l'intero patrimonio di famiglia. I due si sfidano, ma alla fine Lee perde e viene stroncato dal padre, che si prepara allo scontro finale per far diventare Kazuya il degno successore ed erede della Mishima Zaibatsu. I due si affrontano, e alla fine Kazuya sta per compiere l'atto estremo, ma Jun interviene in tempo per fermarlo e re-instillare in lui la sua pietà, attraverso il ricordo di sua madre. All'ultimo Kazuya riesce a liberarsi del demonio che si è portato in seno per troppo tempo e, visto che ormai l'isola sta per saltare in aria, si affretta a mettersi in salvo insieme a Jun. Qui si conclude la vicenda. Anni dopo, troviamo Jun ormai diventata madre di Jin. Improvvisamente, avverte una presenza minacciosa nell'aria, ma decide di proseguire la passeggiata insieme al figlio.
Come prima trasposizione, è abbastanza discreta. Ovviamente non può pretendere di essere un capolavoro, soprattutto perché, essendo la trama abbastanza corta, non si è dato abbastanza spazio per meglio approfondire i rapporti tra i membri della famiglia Mishima. Tuttavia, questo non è necessariamente un male, perché lascia anche libero spazio alla speculazione positiva sui possibili sviluppi futuri e permette quindi di dare adito ai capitoli successivi. Tekken, infatti, si è sempre imposta come una serie in crescendo. I produttori hanno valutato attentamente gli errori commessi, al punto da far pensare che siano stati appositamente voluti per indurre al dubbio gli spettatori e invogliarli a chiedere i sequel, che poi acquisteranno a loro volta la loro fama imperitura.
La grafica è abbastanza decente per gli standard degli Anni '90, i personaggi ben definiti con i loro look spontanei e naturali che riflettono la loro personalità e il loro stile di combattimento. La colonna sonora è appropriata e descrive in maniera abbastanza pertinente e adeguata la situazione che si profila, descrivendo anche i sentimenti e le emozioni dei personaggi. Un altro passo fondamentale è quello del messaggio finale, cioè non permettere all'odio e di conseguenza al desiderio di vendetta di prendere il sopravvento. Jun fa in modo che il desiderio/sogno di Heihachi non si avveri, distruggendolo. Chi lo sa se questa sua azione fermerà o meno le lotte intestine?!
I protagonisti, come detto in precedenza, sono ben definiti e ciascuno di loro esprime un certo bagaglio di sentimenti ed emozioni che raggiungono il loro massimo potenziale nel combattimento. Una pecca di questa trasposizione è stata più che altro il non dare spazio anche agli altri personaggi, sarebbe infatti interessante ascoltare le loro storie e le loro vicende, per magari poter scoprire se queste avrebbero avuto qualche risvolto nel presente della storia. Ma forse è meglio così.
Tutto sommato, è una storia abbastanza equilibrata. Quindi il voto finale per me è il seguente. Voto: 8
"Tekken", un titolo nato su Playstation che in molti conoscono o ne hanno almeno sentito parlare, diventa un film d'animazione nel 1998 diviso in due episodi di circa trenta minuti l'uno.
La trama vede protagonista Kazuya Mishima, un ragazzino che apprende le arti marziali grazie al gran maestro nonché proprio padre Heihachi Mishima. Mentre il protagonista consola una bambina, viene etichettato debole da suo padre, che reagisce gettandolo da una rupe, affermando che, se è veramente suo figlio, non morirà dopo una simile caduta; in seguito Kazuya giura a sé stesso di vendicarsi uccidendo suo padre.
Lo sviluppo di questa trama è quasi sufficiente. Nel suo genere, il picchiaduro è interessante e coinvolgente proprio per l'azione, che in questi due episodi si fa notare veramente poco, con battaglie carine ma che in realtà non danno abbastanza goduria, come ci si aspetta appunto da un picchiaduro; il succo della trama è ovviamente lo stesso del videogioco, ma la sceneggiatura non è ben studiata, quindi non colpisce e non coinvolge come dovrebbe. In compenso i personaggi sono abbastanza fedeli, e questo farà piacere a molti fan dei Mishima; inoltre, un altro pro può essere il comparto tecnico, che riesce a migliorare quella che è un'ambientazione nel complesso sufficiente, offrendo degli ottimi disegni e delle animazioni piacevoli anche se non molto fluide, soprattutto nei combattimenti, che, ribadisco, sono scadenti. Il comparto sonoro invece non si rende così amabile per via di una colonna sonora non convincente e un doppiaggio in italiano per nulla apprezzabile.
Pertanto, visti i pro e i contro di quest'opera, consiglio di visionare questo film senza farvi aspettative. Opera mediocre.
La trama vede protagonista Kazuya Mishima, un ragazzino che apprende le arti marziali grazie al gran maestro nonché proprio padre Heihachi Mishima. Mentre il protagonista consola una bambina, viene etichettato debole da suo padre, che reagisce gettandolo da una rupe, affermando che, se è veramente suo figlio, non morirà dopo una simile caduta; in seguito Kazuya giura a sé stesso di vendicarsi uccidendo suo padre.
Lo sviluppo di questa trama è quasi sufficiente. Nel suo genere, il picchiaduro è interessante e coinvolgente proprio per l'azione, che in questi due episodi si fa notare veramente poco, con battaglie carine ma che in realtà non danno abbastanza goduria, come ci si aspetta appunto da un picchiaduro; il succo della trama è ovviamente lo stesso del videogioco, ma la sceneggiatura non è ben studiata, quindi non colpisce e non coinvolge come dovrebbe. In compenso i personaggi sono abbastanza fedeli, e questo farà piacere a molti fan dei Mishima; inoltre, un altro pro può essere il comparto tecnico, che riesce a migliorare quella che è un'ambientazione nel complesso sufficiente, offrendo degli ottimi disegni e delle animazioni piacevoli anche se non molto fluide, soprattutto nei combattimenti, che, ribadisco, sono scadenti. Il comparto sonoro invece non si rende così amabile per via di una colonna sonora non convincente e un doppiaggio in italiano per nulla apprezzabile.
Pertanto, visti i pro e i contro di quest'opera, consiglio di visionare questo film senza farvi aspettative. Opera mediocre.
Sufficiente. Il problema con i titoli basati sui picchiaduro è che sono giochi in costante ampliamento sia di tecniche che di personaggi giocanti, al punto che, se un tempo ne bastavano otto di lottatori, oggi i fan mal sopportano se di base ve ne sono meno di venti (già considerati scarsi). Contiamo poi che i vari personaggi hanno ognuno le proprie motivazioni e i propri sostenitori, e che non vengono riproposti tutti con la stessa frequenza nei capitoli principali, ma in base alla loro popolarità. Va da sé che è un compito ingrato sviluppare un film su tali prodotti, specie se sono film di un'oretta scarsa. A pesare ulteriormente vi è pure da contare che lo special è basato sui primi due capitoli pubblicati su Psx, ed è uscito subito dopo il terzo capitolo (ancora imbattuto nei cuori dei giocatori); di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, al punto che siamo quasi all'uscita del settimo episodio.
Ora, è innegabile che questo non sia un gran prodotto nemmeno per l'anno di realizzazione, ma le critiche che ha subito negli anni sono state un pelo esagerate. Gli animatori si sono concentrati principalmente sui Mishima, e non vi sono grandi avvenimenti generali, salvo alcune comparsate di maggior peso come le sorelle Williams, ma del resto è proprio intorno alla maledizione del cerchio d'odio dei componenti della potente famiglia Mishima che ruotavano e ruotano tuttora le storie che portano i lottatori a scontrarsi nel torneo del Pugno di Ferro. La scelta è stata quindi sofferta ma intelligente, ha evitato pastrocchi peggiori e Kazuya, pur mutato negli anni come figura e personalità, rimane un personaggio molto apprezzato, come del resto suo padre Heihachi, che, pur non essendo strettamente il protagonista, è oramai l'araldo della serie nei crossover con altre saghe.
A suo tempo molti fan non avranno gradito la totale messa da parte di certi personaggi, tra cui Yoshimitsu e King, e altri combattenti classici come Jin e Xiaoyu non potevano ancora avere un ruolo rilevante vista la linea temporale, ma, con tutto ciò, questo film, nella sua mediocrità, è comunque migliore di molti prodotti home video legati a questo particolare tipo di videogiochi. Salvo versioni televisive in più episodi, ho visto ben di peggio con le versioni animate di "Street Fighter", spesso azzoppate da una narrazione incoerente e piena di buchi, e in misura minore anche con alcuni OAV di "Fatal Fury", dove lo stesso Bogart e amici erano di loro piuttosto anonimi e bruttini.
"Tekken: The Motion Picture", pur essendo un chiaro prodotto di serie B, si guardava dall'inizio alla fine con tiepido gradimento, senza picchi, ma nemmeno cadute, cosa in cui i rivali storici, molto più presenti in questo genere di trasposizioni, spesso fallivano.
Ora, è innegabile che questo non sia un gran prodotto nemmeno per l'anno di realizzazione, ma le critiche che ha subito negli anni sono state un pelo esagerate. Gli animatori si sono concentrati principalmente sui Mishima, e non vi sono grandi avvenimenti generali, salvo alcune comparsate di maggior peso come le sorelle Williams, ma del resto è proprio intorno alla maledizione del cerchio d'odio dei componenti della potente famiglia Mishima che ruotavano e ruotano tuttora le storie che portano i lottatori a scontrarsi nel torneo del Pugno di Ferro. La scelta è stata quindi sofferta ma intelligente, ha evitato pastrocchi peggiori e Kazuya, pur mutato negli anni come figura e personalità, rimane un personaggio molto apprezzato, come del resto suo padre Heihachi, che, pur non essendo strettamente il protagonista, è oramai l'araldo della serie nei crossover con altre saghe.
A suo tempo molti fan non avranno gradito la totale messa da parte di certi personaggi, tra cui Yoshimitsu e King, e altri combattenti classici come Jin e Xiaoyu non potevano ancora avere un ruolo rilevante vista la linea temporale, ma, con tutto ciò, questo film, nella sua mediocrità, è comunque migliore di molti prodotti home video legati a questo particolare tipo di videogiochi. Salvo versioni televisive in più episodi, ho visto ben di peggio con le versioni animate di "Street Fighter", spesso azzoppate da una narrazione incoerente e piena di buchi, e in misura minore anche con alcuni OAV di "Fatal Fury", dove lo stesso Bogart e amici erano di loro piuttosto anonimi e bruttini.
"Tekken: The Motion Picture", pur essendo un chiaro prodotto di serie B, si guardava dall'inizio alla fine con tiepido gradimento, senza picchi, ma nemmeno cadute, cosa in cui i rivali storici, molto più presenti in questo genere di trasposizioni, spesso fallivano.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Sembra che questa sarà forse una delle poche recensioni positive del film, ma andiamo al sodo: "Tekken" é un film d'animazione ispirato alla famosissima serie picchiaduro, anche se qui il film è ispirato a quel che accade nei primi due della saga.
La trama é abbastanza semplice: Kazuya Mishima, primo protagonista del videogioco, é intento a vendicarsi di suo padre Heihachi Mishima, e per farlo decide di partecipare al Tekken per ucciderlo. Qui poi vediamo oltre a Kazuya anche Jun Kazama, intenta a far ragionare Kazuya e liberarlo dal suo odio, Lei Wulong, Jack 2, le sorelle Williams (Anna & Nina), Lee Chaolan, Michelle Chang, una breve apparizione di Bruce Irvin e dei camei di Ganryu, Paul, Forrest Law, Yoshimitsu, etc. Insomma, ci sono praticamente quasi tutti. Una piccola pecca del film però é il finale, perché nel videogioco Kazuya non riesce facilmente a convertirsi al buonismo, anzi, lui farebbe di tutto pur di uccidere Heihachi, qui invece sono bastate due paroline stile 'volemmose bene' per farlo diventare buono e a liberarlo dal demone che lo controllava. Alla fine però vediamo anche Jin Kazama, che però sembra sia la copia fatta con lo stampino di Kazuya da piccolo all'inizio del film... ma lasciamo perdere.
Quindi, il mio giudizio? Non é male come film, solo che però ci sono moltissime cose che si potevano evitare (come appunto, il convertire Kazuya al buonismo), anche se é riuscito a mantenere alcuni aspetti del gioco (non tutti però); il doppiaggio italiano é veramente ottimo e la storia un pochino noiosa, ma interessante, ma purtroppo non posso dare più di un 6, visto che c'erano alcuni buchi di trama veramente vergognosi.
Sembra che questa sarà forse una delle poche recensioni positive del film, ma andiamo al sodo: "Tekken" é un film d'animazione ispirato alla famosissima serie picchiaduro, anche se qui il film è ispirato a quel che accade nei primi due della saga.
La trama é abbastanza semplice: Kazuya Mishima, primo protagonista del videogioco, é intento a vendicarsi di suo padre Heihachi Mishima, e per farlo decide di partecipare al Tekken per ucciderlo. Qui poi vediamo oltre a Kazuya anche Jun Kazama, intenta a far ragionare Kazuya e liberarlo dal suo odio, Lei Wulong, Jack 2, le sorelle Williams (Anna & Nina), Lee Chaolan, Michelle Chang, una breve apparizione di Bruce Irvin e dei camei di Ganryu, Paul, Forrest Law, Yoshimitsu, etc. Insomma, ci sono praticamente quasi tutti. Una piccola pecca del film però é il finale, perché nel videogioco Kazuya non riesce facilmente a convertirsi al buonismo, anzi, lui farebbe di tutto pur di uccidere Heihachi, qui invece sono bastate due paroline stile 'volemmose bene' per farlo diventare buono e a liberarlo dal demone che lo controllava. Alla fine però vediamo anche Jin Kazama, che però sembra sia la copia fatta con lo stampino di Kazuya da piccolo all'inizio del film... ma lasciamo perdere.
Quindi, il mio giudizio? Non é male come film, solo che però ci sono moltissime cose che si potevano evitare (come appunto, il convertire Kazuya al buonismo), anche se é riuscito a mantenere alcuni aspetti del gioco (non tutti però); il doppiaggio italiano é veramente ottimo e la storia un pochino noiosa, ma interessante, ma purtroppo non posso dare più di un 6, visto che c'erano alcuni buchi di trama veramente vergognosi.
Quale appassionato di Tekken, saga picchiaduro videoludica per eccellenza di mamma Sony Playstation, potrebbe farsi scappare l'occasione di rivedere i beneamati eroi all'azione in una controparte animata? Da fan che si rispetti, a prescindere dai pareri generalmente negativi di chi è già incappato in Tekken: The Motion Picture, preso dalla forte curiosità, decido di dare un'occhiata al progetto, che più spiccatamente commerciale non avrebbe potuto essere, ma decisamente più curato, quello sì.
Detto con sincerità, questi due OAV, di poco più di venti minuti ciascuno, non mi hanno infastidito più di tanto. La consapevolezza di potermi ritrovare dinanzi a un flop è sempre esistita, visto che l'universo della saga (in questo caso i primi due capitoli del videogioco) non era certo facilmente inquadrabile in uno spazio così ristretto, tuttavia non è tanto la "trama" a rovinare tutto, misera e ricca d'incongruenze sì, ma comunque accettabile soprattutto perché ne possiamo ricavare informazioni utili su alcuni personaggi, che nella versione videoludica non conoscevamo.
La resa tecnica e la regia sono disastrose; il character design, che andava preso seriamente in considerazione, vista la rilevanza dei protagonisti (in un picchiaduro sono tutto, no?), è stato invece trascurato clamorosamente. Tentare almeno di assicurare una degna somiglianza di Kazuya, Heihachi e compagni rispetto alle controparti originali? No, neanche per sogno. Alcuni personaggi fanno da comparsa fulminea, come partecipanti al primo King of Iron Fist Tournament, e poi se ne perde ogni traccia, ma dato che il palcoscenico è occupato principalmente dai membri della famiglia Mishima e innanzitutto dalla bella Jun Kazama, forse è meglio così. Un maggiore afflusso di sottostorie avrebbe affossato definitivamente un'opera già in sé frastornata dalla pigrizia dei produttori e degli sviluppatori (ahimé).
L'unico motivo che possa spingere i fan (solo e soltanto loro) del Pugno di Ferro a prendere in considerazione la visione di questo fallimento è, ripeto, la curiosità. Gli altri ne stiano pure alla larga.
Detto con sincerità, questi due OAV, di poco più di venti minuti ciascuno, non mi hanno infastidito più di tanto. La consapevolezza di potermi ritrovare dinanzi a un flop è sempre esistita, visto che l'universo della saga (in questo caso i primi due capitoli del videogioco) non era certo facilmente inquadrabile in uno spazio così ristretto, tuttavia non è tanto la "trama" a rovinare tutto, misera e ricca d'incongruenze sì, ma comunque accettabile soprattutto perché ne possiamo ricavare informazioni utili su alcuni personaggi, che nella versione videoludica non conoscevamo.
La resa tecnica e la regia sono disastrose; il character design, che andava preso seriamente in considerazione, vista la rilevanza dei protagonisti (in un picchiaduro sono tutto, no?), è stato invece trascurato clamorosamente. Tentare almeno di assicurare una degna somiglianza di Kazuya, Heihachi e compagni rispetto alle controparti originali? No, neanche per sogno. Alcuni personaggi fanno da comparsa fulminea, come partecipanti al primo King of Iron Fist Tournament, e poi se ne perde ogni traccia, ma dato che il palcoscenico è occupato principalmente dai membri della famiglia Mishima e innanzitutto dalla bella Jun Kazama, forse è meglio così. Un maggiore afflusso di sottostorie avrebbe affossato definitivamente un'opera già in sé frastornata dalla pigrizia dei produttori e degli sviluppatori (ahimé).
L'unico motivo che possa spingere i fan (solo e soltanto loro) del Pugno di Ferro a prendere in considerazione la visione di questo fallimento è, ripeto, la curiosità. Gli altri ne stiano pure alla larga.
Devi proprio essere un imbecille se vuoi mettere un voto positivo a questa cazzata. Quello che faceva del videogioco il punto di forza e quindi un vero classico picchiaduro erano i combattimenti, tra i più originali mai visti in un videogioco. Nell'anime invece non si riconosce minimamente lo stile del gioco. E' pessimo come realizzazione tecnica, la trama è ridicola e l'unica cosa di questo prodotto che si salva è il doppiaggio, grazie all'edizione italiana che ne presenta uno da cinema, sopratutto la voce di Jack 2 e una vera perla. Per il resto se volete vedere un anime di combattimenti eccovi dei titoli che fanno per voi: "Streetfighter II the movie" (non la serie tv che per me è brutta come questo Tekken), "Fatal fury the motion picture", "Dragonball z" e "Nightwarriors".
E' un anime che non ho visto di recente ma, onestamente, lo ricordo abbastanza bene, forse perché i videogiochi mi hanno appassionato, o semplicemente perché ero curiosa di comprendere i vari passaggi della storia che mi ero persa o che avevo soltanto immaginato osservando i vari finali dei personaggi. Devo dire che non mi ha deluso a grandi linee: i disegni sono quello che sono ma li ho apprezzati comunque. Inizialmente l'ho guardato solo per curiosità e devo dire che non mi è spiaciuto. Per tutti i fans dei videogiochi lo consiglio, solo per aggiungere qualche tassello in più alla storia e per capire forse un po' meglio la psicologia dei personaggi.
Da persona che apprezza il videogioco di “Tekken” non ho potuto fare a meno di visionare questo anime.
L’unica cosa, a mio parere, eccezionale di questo anime sono le sopracciglia di alcuni personaggi.
La trama dà importanza a Jun, un personaggio che non ha avuto molto rilievo nel videogame.
I combattimenti sono abbastanza semplici, forse eccessivamente semplici. Non ho notato inoltre le innumerevoli e favolose tecniche di lotta che caratterizzano il videogame.
In poche parole è una pessima trasposizione da videogame ad anime.
L’unica cosa, a mio parere, eccezionale di questo anime sono le sopracciglia di alcuni personaggi.
La trama dà importanza a Jun, un personaggio che non ha avuto molto rilievo nel videogame.
I combattimenti sono abbastanza semplici, forse eccessivamente semplici. Non ho notato inoltre le innumerevoli e favolose tecniche di lotta che caratterizzano il videogame.
In poche parole è una pessima trasposizione da videogame ad anime.
Serie OAV di soli due episodi che porta in animazione le vicende di una delle più famose serie di beat'em up mai create. Tuttavia, la breve durata concessa a questa trasposizione animata impedisce di giudicarlo un buon porting. Dato l' elevato numero di personaggi presenti nel roster dei vari episodi che componevano la serie di videogames, era davvero impossibile dare il giusto risalto a tutti in un' oretta di animazione, quindi la storia (che costituisce un piuttosto raffazzonato e non troppo fedele adattamento della trama alla base dei primi due episodi del videogame) si concentra soltanto su alcuni di essi, principalmente Heihachi e Kazuya Mishima, come era ovvio, ma anche Jun Kazama, Lei Wulong, le sorelle Williams, Jack-2 e Lee Chaolan. Piuttosto insipida la parte avuta da Michelle Chang, mentre sono meri personaggi di sfondo (tanto da non avere nemmeno una battuta) Paul Phoenix, King ed in generale i personaggi protagonisti dei primi due episodi del game. Scelta ovviamente obbligata questa, e che sarebbe stata accettabile se la gestione dei personaggi scelti per fare da protagonisti fosse stata accettabile, ma non è purtroppo sempre così. Naturalmente non è che la trama di Tekken/videogame sia un trattato di filosofia tomistica, è una serie di vicende improbabili che servono a giustificare di volta in volta l' organizzazione di un torneo di arti marziali e dare una ragione più o meno plausibile al ciclico ripetersi di una scazzottata fra i soliti tizi; anche così, in questo anime si sarebbe potuto fare di più. Piuttosto soddisfacente la rappresentazione di Jun, Lei, Nina ed Anna (specie per la professionalità di queste ultime due nel loro mestiere di killer), ben caratterizzati lo spietato Lee e l' umanissimo Jack-2, senza infamia e senza lode Heihachi, mentre Kazuya, pur bene tratteggiato in alcuni momenti, mostra una personalità un po' troppo diversa da quella stabilita dal videogame dove è un bastardo a tutto tondo, mentre nell'OAV è fondamentalmente un buon ragazzo pieno di odio a causa della crudeltà del padre. A parte questo, la trama è davvero un po' troppo caotica e tirata via per appassionare davvero, e si arriva alla fine senza ricavare un senso di soddisfazione dalla visione. Anche i combattimenti (che dovrebbero essere il piatto forte) sono spesso un po' troppo brevi e male rappresentati . Senza infamia e senza lode animazioni, disegni e regia: fanno il loro lavoro senza fare gridare al miracolo, ma nemmeno senza deludere. In complesso gli do' un 6 visto che tutto sommato sono riuscito a gradirlo, però lo consiglio solo agli appassionati del picchiaduro, che potrebbero comunque trovarvi motivi di interesse. Tutti gli altri passino oltre, visto che se cercano un buon anime di lotta, ve ne sono a centinaia migliori di questo titolo.
Assolutamente inadeguato alle aspettative e a ciò che il progetto vorrebbe rappresentare, questo "Tekken: the animation" si può considerare come una buona occasione sprecata malamente. Peccato perchè le premesse per un buon prodotto c'erano tutte: dal 1995 la serie Tekken è uno dei migliori picchiaduro in circolazione (tant'è che è giunta al sesto episodio). Probabilmente il difetto maggiore sta nella durata, appena due OAV di mezz'ora ciascuno in cui si cerca di condensare una storia con troppe sottotrame che i fan del videogioco conoscono fin troppo bene. Il problema è che i protagonisti sono veramente troppi ed è chiaro che in un film in cui i combattimenti rappresentano l'80% di ciò che viene proposto non ci sia tempo e modo per delineare dei caratteri che si possano definire tali. C'è in effetti il misero tentativo di focalizzare l'attenzione su Kazuya, tentativo che naufraga in una misera caricatura di Vegeta e di tutti gli stereotipi che vi vengono in mente, e sul suo rapporto con Jun. La trama è praticamente inesistente e dove è presente ha il solo scopo di motivare le mazzate che si tirano i lottatori. A proposito di queste bisogna sottolineare che le stesse "mosse" non sono nemmeno troppo differenziate come lo erano nel gioco dove ognuno aveva un proprio stile di combattimento. Il demerito è probabilmente di un chara design di rara bruttezza e piattezza, ma non sarebbe giusto non citare anche l'aberrante sceneggiatura(?) che accompagna la visione. Peccato infine che, nemmeno a farlo apposta, alcuni tra i personaggi che finora compaiono in tutti gli episodi del videogioco di casa Namco, recitino un ruolo da comparse (Paul, Yoshimitsu) o addirittura non compaiano (Law, King). Non credo assolutamente che portare un picchiaduro alla sua versione animata sia un esperimento destinato a fallire. Alcuni "fratelli" di Tekken hanno avuto un' ottima trasposizione in questo senso (personalmente ho apprezzato Virtua Fighter, ma anche Street fighter II Victory). Tornando a Tekken credo che questo anime non abbia motivo d'esistere, o forse solo per i fan più accaniti, anche se ho i miei dubbi.
Essendo un fan accanito del videogioco la mia opinione non può che essere positiva, però devo dire che non sono stato soddisfatto a pieno, infatti il mio voto si ferma a 8. La cosa che mi hanno lasciato con un po' di amaro in bocca sono i combattimenti, infatti tutti quelli disputati nell'anime sono molto sintetici e privi di mosse presenti nel videogioco, sarebbe stato bello che ogni personaggio avesse compiuto una serie di combo, invece usano solo calci e pugni tutti uguali.
Per il resto, la storia mi è piaciuta molto, secondo me scritta eccellentemente, mentre i personaggi rispecchiano abbastanza fedelmente quelli del videogioco, anche se lottatori come Law, Paul, Yoshimitsu, King meritavano più spazio e invece si intravedono solo.
I 2 episodi raccontano di Kazuya, il figlio di Heihachi, che viene abbandonato proprio da quest'ultimo, infatti esso getta il figlio in un dirupo e non si fa più vedere. Ma a distanza di anni Heihachi convoca i migliori lottatori del mondo in un torneo, il tekken. Kazuya, che si salvò da quella vicenda, partecipa con il solo scopo di uccidere il padre, ma non sarà il solo a volerlo vedere morto...
Intanto, intrufolati nel torneo, 2 partecipanti fanno ricerche per i servizi segreti sui traffici della multinazionale di Heihachi.
Cosa dirvi... da GUARDARE!
Per il resto, la storia mi è piaciuta molto, secondo me scritta eccellentemente, mentre i personaggi rispecchiano abbastanza fedelmente quelli del videogioco, anche se lottatori come Law, Paul, Yoshimitsu, King meritavano più spazio e invece si intravedono solo.
I 2 episodi raccontano di Kazuya, il figlio di Heihachi, che viene abbandonato proprio da quest'ultimo, infatti esso getta il figlio in un dirupo e non si fa più vedere. Ma a distanza di anni Heihachi convoca i migliori lottatori del mondo in un torneo, il tekken. Kazuya, che si salvò da quella vicenda, partecipa con il solo scopo di uccidere il padre, ma non sarà il solo a volerlo vedere morto...
Intanto, intrufolati nel torneo, 2 partecipanti fanno ricerche per i servizi segreti sui traffici della multinazionale di Heihachi.
Cosa dirvi... da GUARDARE!
Tekken è un film che si ispira alla ormai famosissima e omonima serie di giochi.
Questo voleva essere un tributo al padre dei giochi in stile picchiaduro, però si è rivelato un flop.
I personaggi sono mal realizzati, il chara è deludente. La storia è simile alla trama originale solo in alcune parti, in altre è totalmente inventata, o resa banale, basti pensare a come descrivono il contrasto padre e figlio di Kazuya e Heiacy Mishima, l'odio tra le due sorelle killer Nina e Anna, la storia d'amore tra Jun e Kazuya, per non dire di personaggi appena accennati solo visivamente (vedi King e fratello, Yoshimitsu, Howrang ecc...).
Insomma il risultato è proprio brutto, la storia è sfalsata le animazioni nei combattimenti orribili (per un film tratto da un gioco di lotta ti aspetti qualcosa di buono).
Delusione voto 3..!!!
Questo voleva essere un tributo al padre dei giochi in stile picchiaduro, però si è rivelato un flop.
I personaggi sono mal realizzati, il chara è deludente. La storia è simile alla trama originale solo in alcune parti, in altre è totalmente inventata, o resa banale, basti pensare a come descrivono il contrasto padre e figlio di Kazuya e Heiacy Mishima, l'odio tra le due sorelle killer Nina e Anna, la storia d'amore tra Jun e Kazuya, per non dire di personaggi appena accennati solo visivamente (vedi King e fratello, Yoshimitsu, Howrang ecc...).
Insomma il risultato è proprio brutto, la storia è sfalsata le animazioni nei combattimenti orribili (per un film tratto da un gioco di lotta ti aspetti qualcosa di buono).
Delusione voto 3..!!!
Chi ha il gioco, non può di certo perderselo. In questo film la protagonista è Jun (personaggio che non ha avuto molto spazio nel gioco, ma che ha dato la sua importanza). I disegni non sono il massimo,anzi... però c'è comunque da ricordare che è stato creato non recentemente, ma comunque poteva essere fatto con più impegno. La storia comunque è molto gradevole è fa capire meglio quello che ci viene mostrato nel gioco(naturalmente nel primo e nel secondo Tekken). Io la trovo comunque una bellissima storia, anche perchè in genere nei giochi di combattimento non c'è nessuna storia, qui invece c'è ed è anche bella. Per tutti gli appassionati come me, consiglio di guardarlo, non c'è da pentirsi.
Personalmente non lo ho trovato affatto male, seppur vero che la maggior parte dei personaggi sono appena accennati, altri sono definiti molto bene. Interessante la storia del robot jack 2 e particolarmente accattivante il personaggio di Lei. A livello grafico forse il carachter design poteva essere leggermente migliorato e meno "estremizzato", però tutto sommato un prodotto gradevole.
Tekken è un videogioco veramente bello. Capostipite del picchiaduro 3D, è una pietra miliare nel panorama videoludico mondiale. Il film, dedicato a questa saga, è l'opposto del gioco...brutto. Non ci vuole tanto a capire che ci troviamo davanti ad un prodotto di bassissimo livello, già dai primi combattimenti le animazioni sono pessime e statiche. I personaggi sono ridicolizzati da un chara design bruttissimo senza spessore. Chi avrà mai avuto l'idea geniale di donare a Kazuya e Heihachi due sopracciglia spropositate assurde? Probabilmente Kazuaki Yanagisawa, il responsabile del chara design dell'anime. Della storia originale, gli sceneggiatori, prendono piccole parti e aggiungono altri eventi per cercare di creare un qualcosa di coerente. Tutti quei concetti che potevano essere utilizzati vengono barbaramente banalizzati. Il contrasto tra padre e figlio, il demonio che si nasconde nella famiglia Mishima, la personalità ambigua di Kazuya e il suo perverso amore con Jun sono concetti che potevano essere sviluppati molto meglio. La regia di Kunihisa Sugishima è ai minimi storici, concedendoci combattimenti statici sopra fondali azzurri riempiti di linee cinetiche. E' difficile riuscire a salvare qualcosa di questo lavoro anche perché essendo un film ci si aspettava almeno una cura tecnica decente. Abituati com'eravamo a combattimenti all'ultima hit adrenalinica dell' Iron First Turnament non possiamo che rammaricarci per un anime che non raggiunge minimamente la sufficienza.
Lavoro estremamente confuso e poco piacevole; mira ad un pubblico adolescenziale e regala scene di violenza gratuita fine solo al picchia e distruggi. Insomma il rituale del combattimento come "tekken" titolo suggerisce diventa il combattere per massacrare. Nessun riferimento al codice dell'onore e del sacrificio, personaggi piatti, storyboard copiato dal game e ancora pellicola che viene consegnata come omaggio agli appassionati dello stesso gioco. Peccato.
Malaccio. Ci si poteva aspettare qualcosina in più, considerato il fascino intrinseco dei personaggi Namco, ma tenendo conto che trattasi di una mera operazione commerciale, ci si può anche accontentare. La trama ruota attorno ai cinque personaggi Kazuya Mishima, Heiachi Mishima, Jun Kazama, Lee Chao Lan e Lei Wulong, e sebbene gli altri personaggi appaiano all'interno del dipanarsi della narrazione, lo fanno come semplici cammei. Chara design altalenante, c'è da chiedersi perché non abbiano cercato di rispettare il plot originale della serie, decisamente più originale e meno MortalKombattiano della trasposizione animata.
Solo per fan - ma molto accaniti -
Solo per fan - ma molto accaniti -