logo AnimeClick.it


Tutte 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10


 0
alex di gemini

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>

Con il terzo film effettueremo un nuovo salto temporale, per tornare a pochi mesi prima del primo film. Una serie di omicidi efferati ha ricominciato a insanguinare la città, e la nostra agenzia inizia le indagini, su richiesta di un ricco cliente. L'assassina è Fujino Asagami, compagna di scuola della sorella minore di Kokutou. Immune da ogni sorta di dolore fisico fin dall'infanzia, ora, in seguito a uno stupro, scopre di poter sentire dolore e di possedere dei poteri ben più letali e inquietanti. Così lei, e noi con lei, vedremo scardinati due punti fondamentali del vivere quotidiano.
Il dolore è veramente una cosa brutta e inutile, da evitare ad ogni costo? Il buon senso è realmente una guida o è un tiranno, per cui chi non è riconosciuto da esso è come se non esistesse? La ragazza prova infatti un senso di onnipotenza, ma anche di morte, perché chi non soffre è come se fosse morto, non avesse nulla dentro. E scoprirà che il dolore non va nascosto, ma espresso. Queste sono solo alcune delle meditazioni del film. Ma anche le scene d'azione non mancheranno, dato che Shiki avrà finalmente un'avversaria alla sua altezza, che le farà perdere il braccio, e le scene di combattimento saranno perfette, sia graficamente che registicamente. Per quanto grafica e regia siano sempre da urlo e l'azione non manchi, non si può negare che manchi qualcosa, ma non è facile dire cosa, per cui il valore complessivo dell'opera risulta inferiore agli altri episodi.

Voto: 8


 1
Hatake Rufy

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Remaining Sense of Pain è il terzo film della serie Kara no Kyoukai, in cui vediamo ancora una volta la nostra protagonista Shiki, questa volta alle prese con una ragazza che nasconde il proprio dolore, Fujino Asagami. Il film si presenta cronologicamente prima rispetto al primo film, e dopo rispetto al secondo.

La trama di questo terzo film si concentra su Fujino Asagami, una ragazza con uno strano dono-maledizione, ovvero quello di non sentire dolore; apparentemente sembra una ragazza normale, ma questa sua abilità ha tenuto rinchiuso un potere ben più tremendo, che purtroppo viene risvegliato dopo aver subito uno stupro. Shiki si vedrà costretta ad affrontarla per impedirle di commettere omicidi.
Lo sviluppo della trama mi ha convinto parecchio, fino ad ora è il film che più mi è piaciuto della serie, grazie alla sua visione contorta del dolore; il film inizia già con una scena drammatica, per poi avanzare con costanza, trasmettendo un certo livello di malinconia e drammaticità. Non mancano i discorsi che mangiano gran parte del tempo, ma questa volta sono più coinvolgenti e catturano l'attenzione, per poi soddisfarla con scene crude e violente. Questa visione contorta del dolore porta poi a un finale che ritengo molto coerente, con poca azione ma sufficiente a completare una trama fluida.

I personaggi sono sempre gli stessi, Shiki, Kokuto, Touko più Fujino Asagami, e altri personaggi secondari. Pochi ma sufficienti a riempire una trama solida e a regalare momenti di puro godimento. Il personaggio in questione è Fujino Asagami, che non prova dolore e lo nasconde per non apparire un mostro agli occhi degli altri, ma anche lei è una persona, e infatti, dopo il peggior crimine che si possa commettere su una donna, dà il via libera alla sua vera innata capacità. L'incontro con Shiki servirà ad ampliare ancor di più il suo carattere e conoscere meglio il suo "io". In un incontro con Kokuto esce davvero una bella frase: "Il dolore non è qualcosa che si trattiene... è un'emozione che si esprime!"

Ancora una volta apprezzo il comparto visivo, con animazioni fluide e disegni sempre precisi; il sonoro, a differenza del secondo film, mi convince come nel primo, grazie alle musiche di sottofondo che rendono meglio il momento in questione.

Infine, questo terzo film mi ha conquistato molto più di quanto non abbiano fatto i precedenti due, trovando finalmente un po' di voglia per continuare questa serie. Consiglio la visione solo dopo aver terminato i primi due film.


 0
Kida_10

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
"Kara no kyoukai 3: Remaining Sense of Pain", letteralmente tradotto "Il confine del vuoto: sensazione residua di dolore" è il terzo episodio della saga di "Kara no Kyoukai", e cronologicamente si colloca nel mezzo delle due puntate precedenti, poco prima dello svolgersi della prima.

Luglio del 1998, Fujino Asagami, compagna di classe della sorella minore di Kokutou, si aggira per le strade della città affetta da un terribile dolore al livello dell'appendice. La sua storia è molto particolare e tutt'altro che allegra: vittima di numerose violenze, inspiegabilmente insensibile al dolore, è dotata di un particolare potere in grado di eliminare chiunque le si pari dinanzi. La scia di sangue che Fujino lascerà alle proprie spalle non la porterà altro che nel mirino della protagonista, la quale sarà ben contenta di ingaggiare una battaglia all'ultimo sangue per stabilire chi sia la migliore.

Sarebbe stato troppo bello poter vedere subito la conclusione del caso rimasto in sospeso alla fine del secondo episodio; ormai è evidente come gli autori si siano divertiti a proporre in un ordine stravagante i vari tasselli che compongono il puzzle. Questo terzo caso, completamente scollegato dai due precedenti, si è rivelato a mio parere leggermente inferiore e meno coinvolgente. La trama è di per sé interessante, e non manca di rivelare qualcosa di più sui personaggi e sulla loro condizione, tuttavia non è riuscita a catturarmi come mi sarei aspettato, forse anche per via di una minore partecipazione da parte di Shiki. Il nuovo personaggio viene presentato e analizzato accuratamente, l'atmosfera è sempre ottima, e vengono aggiunte una buona dose di violenza e un discreto quantitativo di scene splatter. Il comparto tecnico è spettacolare sotto ogni punto di vista.

Un caso che potremmo definire di "giustizia privata", e che come tale lascia sempre degli interrogativi dalla difficile risposta: chi è la vera vittima in questo caso? Certe azioni possono, in virtù di determinate circostanze e condizioni, essere quantomeno parzialmente giustificate? Shiki alla fine ha preso la sua decisione, che potrà essere o meno condivisa a seconda della propria opinione personale, ma, al di là di questo, la stessa situazione può essere tristemente rapportata ad altre che purtroppo non mancano di verificarsi nel mondo reale.

In conclusione, un terzo episodio leggermente inferiore ai precedenti, ma comunque estremamente interessante e piacevole da guardare. Se avete apprezzato i primi due capitoli, e siete ormai entrati nel vivo della saga, è ovviamente un film imperdibile.


 0
ErCotoletta

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
"Kara no kyoukai: Sensazione residua di dolore" è un film del 2008 animato dallo studio Ufotable. Terzo capitolo della serie, collocato temporalmente tra il primo e il secondo film.

La vicenda si svolge nel luglio del 1998; una ragazza viene violentata da un gruppo di uomini che nei giorni successivi verranno brutalmente uccisi. Shiki e Koutou, che ormai non sono più studenti liceali, lavorano in una sorta di agenzia investigativa e verrà affidato loro il compito di trovare una ragazza che molto probabilmente è anche l'autrice dei delitti. In questo episodio si cerca di mischiare le differenti formule vincenti dei precedenti film: vi sono infatti sia scene riflessive che molte più scene di combattimento.

I personaggi sono, come al solito, ben caratterizzati e privi di stereotipi. In questo film viene dato molto risalto al personaggio di Fujino Asagami. Nel film la sua psiche viene molto approfondita, così come le motivazioni che la spingono a compiere delitti (vendetta privata o strage? Fujino è una vittima o un carnefice?). Anche in questo film Koutou prende delle decisioni insensate e a mio parere rimane il personaggio più anonimo della serie. Purtroppo i personaggi secondari sono quasi da sfondo alle vicende e non sono approfonditi abbastanza.

Ma la polizia? Per l'intera durata del film si vede solo una volta e non contribuisce alla risoluzione del caso. Quindi, dal punto di vista della sceneggiatura, questo terzo capitolo è un passo indietro rispetto ai precedenti film. Ritorna, anche stavolta, il dubbio tra giustizia e morale che aveva caratterizzato il finale del precedente film. Il tema, però, su cui ruota la vicenda stavolta è il dolore e l'insensibilità a quest'ultimo.

Nulla da dire, parlando del livello tecnico; come al solito è molto curato e particolareggiato, e ho notato che con il passare degli episodi gli omicidi diventano sempre più sanguinolenti e violenti, creando un fantastico effetto di contrasto con gli ambienti cupi e incolori.

Il finale, questa volta, non è aperto, ma chiude il caso di Fujino Asagami. Fantastico il combattimento finale. Ricapitolando, questo terzo capitolo della serie rimane in linea con i due film: personaggi interessanti, un mix perfetto tra horror e thriller. Forse si poteva osare di più, specialmente nel finale, ma "sensazione residua di dolore" rimane comunque un ottimo film d'animazione.

Trama: 8
Personaggi: 8
Sceneggiatura: 7
Grafica: 9
Sonoro: 7
Finale: 8


 2
giacgiac

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Il dolore non è qualcosa da sopportare. Il dolore è qualcosa da esprimere

La tematica affrontata da questo terzo capitolo della saga di Kara no Kyoukai, Tsuukaku Zanryuu, cronologicamente situato un mese prima del primo lungometraggio, è appunto il dolore, e nella fattispecie il rapporto che Fujino Asagami, personaggio il cui nome più volte echeggia in vari capitoli della saga, ha con esso. L'incipit questa volta è una scena di stupro, una ragazza dagli occhi vuoti e l'espressione assente è violentata da una gang giovanile in un capannone abbandonato; è immobile, non reagisce alla violenza, ma con inquietante e innaturale pacatezza chiede agli stupratori di fermarsi. Pochi giorni dopo inizia una serie di omicidi truculenti, collegati tra loro per il modus operandi, se così si può chiamare, dell'assassino, ossia il fatto di torcere, fino a staccare gli arti delle proprie vittime, prima di dar loro il colpo di grazia. L'assassino stavolta è noto, proprio Fujino Asagami. Touko riceve una richiesta da parte di una famiglia importante di abbattere Fujino e Shiki viene inviata a convincere la ragazza a fermarsi, con le buone maniere o con le cattive.

Interessante in questo episodio è lo scontro non tanto di due personaggi con poteri simili, ma di due ideologie e personalità diverse e al contempo identiche. Fujino non ricorda di aver mai provato niente da quando è nata, è insensibile a ogni tipo di stimolo e ha celato questa propria capacità, o forse maledizione, agli occhi di tutti per non apparire anormale. E nel momento in cui questa sua abilità viene meno, ecco che una sensazione di dolore residuo - questo il titolo italiano del lungometraggio -, quello causato da una pugnalata ricevuta dalla ragazza durante uno dei tanti stupri subiti, assale la ragazza, la tormenta in modo atroce senza abbandonarla, spingendola a esternare questa nuova emozione mediante la carneficina di coloro che l'hanno causata, sfociando infine nel massacro fine a sé stesso. Shiki, dal canto suo, ha sempre provato un forte desiderio omicida verso tutti coloro che cercavano di aprire il guscio in cui la ragazza aveva deciso di isolarsi, come è successo con Mikiya in Satsujin Kousatsu; conosce il peso dell'omicidio, in quanto è ciò con cui SHIKI si è sempre relazionato dalla nascita, e sebbene ne sia profondamente e inevitabilmente attratta, essa odia profondamente tutte le persone che lo sottovalutano. Il confine tra massacro e omicidio è netto a detta di Shiki: se un uomo viene massacrato - ossia viene terminato per puro diletto dell'omicida -, egli perde la propria umanità, diviene semplice ammasso di carne, per citare la stessa Shiki, come ammasso di carne privo di umanità diviene anche colui che compie tale massacro. La differenza tra uccidere e massacrare diviene un po' la stessa tra il fluttuare e il volare di Fukan Fuukei, Shiki uccide per un motivo, difendersi, Fujino usa il pretesto della difesa per trarre piacere dall'atto di uccidere, unica fugace consolazione che appaga la ragazza nella sua sofferenza; ed è per questo che chi fluttua, o massacra in questo caso, non riesce a raggiungere una condizione stabile, ma tende inesorabilmente alla mania omicida, mentre chi, come Shiki, vola, può.

Parlando di apparto tecnico, la qualità è divenuta una costante nella serie; ottime le musiche di Yuki Kajiura, precise le animazioni, che tornano a dare il meglio nelle scene di combattimento, garantendo gesti e movimenti rapidi e dinamici; il character design si fa un po' più dolce, le linee si ammorbidiscono in parte e i disegni risultano più armonici. Nel complesso ancora un buon lavoro, sui livelli del primo film a mio giudizio, con il quale, dunque, condivide anche il voto.


 0
TheDarkLord

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Kara no Kyoukai - Remainig sense of pain (Sensazione residua di dolore) è un anime prodotto dalla Type-Moon, adattato da Aniplex e Ufotable, animato da quest'ultima ed è il terzo episodio dell'omonima serie. Questo capitolo sarà ambientato nel luglio del 1998 (e quindi antecedente al primo film ma successivo al secondo per cronologia), qui conosceremo il personaggio di Asagami Fujino, una compagna di scuola della sorella minore di Kokutou Mikiya, insensibile al dolore. Oltre ciò la ragazza sembra possedere un potere molto inquietante e devastante che si risveglierà dopo essere stata vittima di uno stupro. Fujino comincerà a commettere degli omicidi usando questo potere, attirando l'attenzione di Ryougi Shiki, attratta da una persona quasi simile a lei.

Da come forse avrete capito, questo capitolo di Kara no Kyoukai è molto più cruento dei suoi due predecessori, con momenti molto vicini all'horror (basti pensare agli atti di stupro espliciti e al modo con cui le vittime di Fujino vengono uccise).
Il tema principale di questo nuovo episodio sarà quello del dolore (intenso come dolore fisico). Un tema che forse potrà sembrare di poco conto ma che in realtà è di grande rilevanza. In questo caso il dolore sarà sinonimo di vita. Molti di voi magari penseranno che sarebbe meglio che il dolore non esistesse, così non si soffrirebbe più e ci si sentirebbe bene, divinamente; però dovete pensare anche che il dolore è un elemento che ci fa capire di essere vivi, di essere svegli e che tutto ciò che ci circonda non è un sogno. Questo tema verrà affrontato in modo originale.

Per concludere vorrei parlarvi brevemente del lato tecnico del film (ma molto brevemente). In questo capitolo vediamo un miglioramento rispetto ai primi due, che sono già stati degli ottimi film. Il miglioramento lo si nota nelle animazioni e principalmente nei movimenti dei personaggi (lo scontro finale tra Shiki e Fujino è molto bello, con dei movimenti della telecamera davvero notevoli).
Le musiche seguono lo stesso stile e si dimostrano come sempre molto melodiose e in certi punti davvero toccanti.


 0
LordGildarts

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Siamo nel luglio del 1998. La storia questa volta è incentrata su una ragazza, Asagami Fujino, che, come la nostra protagonista Shiki, sembra essere anormale; infatti è insensibile al dolore e riesce a "piegare" qualsiasi cosa, umani compresi. Vittima di uno stupro, si accorge presto di riuscire a percepire il dolore e, spaventata, inizia a commettere brutali e sanguinolenti omicidi. Qui entra in gioco Shiki, a cui viene affidato il lavoro di sistemare le cose da una sorta di agenzia per cui lavora (formata solamente da Shiki, Kokutou e Touko, quella che sembra esserne a capo). Parteciperà attivamente al caso anche l'amico Kokutou.

Fin da subito possiamo renderci conto che, molto di più rispetto ai film antecedenti, le scene sono molto crude e forti. Le componenti d'azione e horror fanno un deciso salto di qualità e si mettono in pari del fattore psicologico registrato precedentemente.
Niente da ridire o aggiungere sul comparto tecnico, se non che le animazioni in questo episodio si sono potute esaltare grazie alle varie situazioni presentate. Quindi, colonna sonora nuovamente azzeccata e disegni e ambientazioni di grande effetto. Particolarmente bella l'ending.
Insopportabile ancora una volta l'atteggiamento di Kokutou, che oramai ha ampiamente oltrepassato il sottile confine tra gentilezza e stupidità.
In conclusione, si conferma un'opera che fa riflettere e sempre più adatta ad un pubblico adulto. Ogni episodio mi sorprende di più, l'anime è in continua ascesa. Voto 8.


 3
ladynera

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Da un universo parallelo, ideato come base per il successivo "Tsukihime", creato nell'Ottobre del 1998 da Kinoko Nasu e illustrato da Takashi Takeuchi (fondatori della Type-Moon e futuri autori di "Tsukihime" e "Fate/stay night"), adattato a serie dallo studio Ufotable e Aniplex (studi che hanno curato altre opere della Type-Moon come "Fate/Zero"), animato dalla stessa Ufotable, andato in onda il 23 luglio 2008, terzo film della saga:

"Kara no kyoukai" (letteralmente Confine del vuoto) "Remaining Sense of Pain" (Sensazione residua di dolore)
Il giardino dei peccatori.

È il Luglio del 1998, questi fatti avvengono due mesi antecedenti il primo film. Faremo la conoscenza di Fujino Asagami, compagna di classe della sorellina di Mikia; lei è dotata di capacità particolari, tra queste l'essere completamente insensibile al dolore. Vittima di stupro, pare che questa abilità venga meno, presa dal panico e dalla rabbia realizza di possedere ben altri poteri, queste circostanze portano Fujino ad essere ben presto nel mirino di Shiki. In fin dei conti i simili si attraggono fra loro, la stessa Shiki lo comprende.

Come si evince dalla trama si comincia subito con scene forti e spregevoli, anticipando quanto simili siano, a volte, gli umani alle bestie, senza sentimenti ne sensi di colpa. Ci si chiede perché si soffra, si pensa che non provando dolore si stia meglio, ma questo dono è una lama a doppio taglio, da una parte ci si sente quasi onnipotenti, invulnerabili, protetti, dall'altra si inizia a chiedersi "se si è davvero vivi". Perché, non avendo più sensazioni, cosa ti da conferma di far parte ancora di questo mondo? La frase "datti un pizzicotto per vedere se sei sveglio, o stai sognando" se fa male sei sveglio altrimenti...
Tutti i Kara hanno un aspetto in comune: essere introspettivi. Faremo un viaggio all'interno dell'animo umano, comprenderemo come la mente, nella sua complicata imperfezione, riesce ad ingannare non solo gli occhi ma anche il resto del corpo. Affronteremo il dolore insieme ad i protagonisti, rimanendo affascinati dalle atmosfere cupe, immergendoci nel mondo crudele, dove tutto è legato a doppio filo con la morte. Alcune scene sono crude, i temi trattati delicati.
Il dubbio di chi ha sbagliato, valutando e soppesando gli atti atroci di cui verremo a conoscenza piano piano che il film procede, chiedendoci dove sta la colpa, chi è vittima, chi carnefice, e chi lo è entrambi; da quale parte penderà il braccio della bilancia?
Regala come al solito momenti unici, riesce a far riflettere sui più disparati aspetti umani e non, perché quando il "senso comune" non ti accetta, smetti di essere umano.

Il comparto tecnico è a dir poco superbo, le animazioni ottime, il chara mi piace molto, la mano dell'Ufotable è costante e inconfondibile. Le soundtrack sono eccellenti, elaborate e mistiche, quasi palpabili nell'incedere lento e melodioso. L'ultima traccia che possiamo udire, stupenda, è realizzata dalle Kalafina e si intitola "Kizuato", chiude magnificamente l'opera.

Consiglio questo lungometraggio a tutti quelli che amano spremersi le meningi, arrovellarsi il cervello, assistere ad un insieme di originalità, se siete affascinati dai generi ancora meglio, infine agli amanti dell'universo Type-Moon e a chi si avvicina ora alle loro creazioni. Ho notato tanti riferimenti alle altre produzioni della casa, molti punti in comune, in fin dei conti tutto è collegato pur essendo verosimilmente slegato a livello di trama. Mi sento di promuovere a pieno questo film perché mi ha catturata e affascinata e, pur facendo parte di un quadro più grande, è realizzato magnificamente e riesce ad essere auto conclusivo.


 0
npepataecozz

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Nel terzo capitolo della saga di "Kara no kyoukai" si torna al presente dove Shiki e Kokuto sono già adulti e lavorano insieme in una specie di agenzia alla "City Hunter".
In città si stanno verificando una nuova serie di omicidi decisamente splatter. Dato che la polizia, tanto per cambiare, non muove un dito, toccherà ai due protagonisti occuparsi del problema: dovranno dare la caccia a una ragazza dotata di poteri esp attraverso i quali è in grado di torcere cose e, ovviamente, persone. In realtà Fujino Asagami, è questo il nome della ragazza in questione, si rivelerà essere qualcosa di completamente diverso da un mostro sanguinario in quanto le sua azioni verranno dettate dal desiderio di rivincita per una violenza subita.

Anche questo nuovo capitolo di "Kara no kyoukai" lascia alla coscienza dello spettatore la risposta a una domanda a sfondo psicologico: in tutta questa storia chi è il carnefice e chi la vittima? Chi si ribella in modo violento e sproporzionato a una violenza grave e ingiusta dev'essere condannato a sua volta oppure merita clemenza? E' un po' la domanda che tutti si pongono, ad esempio, di fronte a tutti i casi di "giustizia privata" che di tanto in tanto si verificano nel nostro paese e, più in generale, nel mondo: il dolore di un padre per la violenza subita dalla figlia; i ripetuti furti in un esercizio commerciale; episodi di stalking. Sono tutte ragioni capaci di trasformare l'uomo comune in un violento. E' difficile stabilire, quando poi la violenza si verifica, chi sta dalla parte della ragione e chi invece da quella del torto.
Attraverso la storia di Fujino, poi, viene raccontata anche la particolare natura di Shiki che, sebbene ancora avvolta ancora nel mistero, si comincia a poco a poco a intuire.

Ancora una volta, dunque, la componente psicologica si dimostra il punto forte di questa serie ma, a differenza di quanto detto per il secondo capitolo, anche le altre componenti fanno un deciso passo in avanti. La componente "azione", in particolare, è notevolmente migliorata e non spreca l'ottimo lavoro svolto in sede di realizzazione grafica. Tuttavia il salto di qualità non è ancora così sensibile da rendere questo terzo episodio molto superiore al secondo.
Tenendo conto di tutto questo, la valutazione che mi piacerebbe assegnare a "Remaining Sense of Pain" è sette e mezzo, ma non disponendo dei mezzi voti mi trovo costretto a scegliere fra sette e otto. In tutta coscienza non mi sento ancora di assegnargli il voto più alto, in quanto alcune carenze si notano ancora, specie in materia di attrattiva; non posso però negare che questa scelta viene anche influenzata dal fatto che è più difficile commentare un anime prendendolo episodio per episodio piuttosto che prendendolo nel suo complesso. E dato che complessivamente al momento l'anime non supera il sette è questo il voto che assegno anche a questo capitolo.


 0
__Nergal__

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
"Remaining Sense of Pain" è il terzo film della saga di "Kara no Kyoukai". Sembra quasi che i produttori si siano divertiti a girare 6 film e poi a trasmetterli in disordine per confondere e creare più mistero.
Quest'episodio infatti non segue le vicende del secondo film ma ritorna al punto dove si era fermato il primo, mostrandoci Shiki già attiva nel suo lavoro di caccia ai mostri.

A differenza del secondo film, che era una storia d'amore condita con scene splatter, questo verte di più sull'horror ma non mancano certo riflessioni sul conflitto tra bene e male.
Il caso che dovranno affrontare i protagonisti riguarderà Asagami Fujino, una ragazza che non sente il dolore.
Questo non è il solo fatto che la rende speciale, infatti una volta che lei inizierà di nuovo a sentire dolore i suoi poteri si risveglieranno rendendola una pericolosa macchina omicida.

Le scene splatter sono presenti in quantità molto superiore a quelle del primo film quindi "Remaining Sense of Pain" è, ancora più degli altri, consigliato a un pubblico adulto.
Come anche negli altri film, il tema della morte è trattato con superficialità soprattutto nel finale che non svelo, ma posso solamente dire una cosa: Kokuto è uno stupido. In questo senso egli è caratterizzato veramente bene, se l'intenzione era quella di farlo sembrare un ebete. E' fin troppo generoso, pensa sempre ad aiutare gli altri, inizialmente pensavo che salvasse anche Asagami come ha fatto con Shiki, fregandosene del fatto che fosse una pluriomicida. Fortunatamente si salva sul filo del rasoio dicendo che dovrà "pagare" per ciò che ha fatto. Menomale, direi io, altrimenti ci dovresti finire te in prigione per omessa denuncia...
La storia non è delle migliori, ma è ben costruita e fluida, scorre senza interruzione fino alla fine senza mai segni di noia o cedimenti.
A ogni episodio i personaggi migliorano, maturando e mostrando lati di sé ancora sconosciuti e questo spinge lo spettatore a gustarsi tutti i film uno dopo l'altro.

Le animazioni a mio avviso sono perfette e in questo film, rispetto al secondo meno movimentato, si nota l'ottimo lavoro di regia svolto durante i combattimenti con repentini cambi d'inquadratura, che rendono la scena molto movimentata e coinvolgente.
Le musiche seguono sempre lo stesso stile del primo film offrendo delicate melodie molto toccanti.
Concludendo, questo terzo episodio si dimostra un ottimo film da molti punti di vista ma, dal mio punto di vista, non riesce ancora a essere quel capolavoro che potrebbe diventare.