Gatchaman - La battaglia dei pianeti
Prima e longeva serie tv anime dei Gatchaman (ben 105 episodi, spalmati nell'arco di due anni), cinque ragazzi vestiti come uccelli che contrastano l'invasione dei mostri spaziali dei Galactors agli ordini del Generalissimo X e dal comandante Zoltar, o Berg Katze (Gatto di Montagna) a seconda dell'edizione americana, o giapponese.
La serie mi piaceva perché presentava cinque eroi dai caratteri diversi e sfaccettati, fra cui la mia preferita: Pretty Jun il cigno, un'esperta d'esplosivi capace d'assemblare potenti micro-bombe a tempo, ch facevano molto danno, dai suoi yò-yò da combattimento. Dico davvero; queste mini-bombe nascoste all'interno degli yò-yò di Jun mi sono rimaste in testa, come i veloci boomerang di Ken l'aquila (il capo) e le letali piume/stiletto di Joe il condor (la testa calda del quintetto, sempre in contrasto con Ken). Epici i combattimenti corpo a corpo, a base di kung fu acrobatico-volante con i nemici vestiti di verde; notevole la prima astronave God Phoenix rossa e blu capace di diventare un uccello di fuoco; ambiguo il comandante ZoltarBerg Katze dei Galactors, capace di rubare, più di una volta, la scena agli stessi eroi grazie al segreto della sua origine voluta e plasmata da X stesso. Geniale il dottor Nambu/comandante Anderson, il baffuto scenziato dell'OSI che aveva fondato i Gatchaman e costruito il "Centro Nettuno", la base sottomarina della G-force.
Spiace, però, che questa serie sia arrivata, nel 1981, in Italia, nella versione americana rimaneggiata del 1978 (con tanto di robottino 7-Zark-7 inserito quasi a forza negli episodi), anche perché i cinque ninja piumati qui hanno un doppiaggio romano da serie A (vi dicono niente attori come Elio Pandolfi, Mauro Bosco, Giorgio Lopez, Valeria Perilli e Fabrizio Mazzotta?).
Proprio i ritocchi americani e le puntate che da 105 scendono a 85 fanno abbassare la mia valutazione, che comunque rimane buona, stabilizzandosi sul 7,5. Ottima la sigla italiana di Augusto Martelli.
La serie mi piaceva perché presentava cinque eroi dai caratteri diversi e sfaccettati, fra cui la mia preferita: Pretty Jun il cigno, un'esperta d'esplosivi capace d'assemblare potenti micro-bombe a tempo, ch facevano molto danno, dai suoi yò-yò da combattimento. Dico davvero; queste mini-bombe nascoste all'interno degli yò-yò di Jun mi sono rimaste in testa, come i veloci boomerang di Ken l'aquila (il capo) e le letali piume/stiletto di Joe il condor (la testa calda del quintetto, sempre in contrasto con Ken). Epici i combattimenti corpo a corpo, a base di kung fu acrobatico-volante con i nemici vestiti di verde; notevole la prima astronave God Phoenix rossa e blu capace di diventare un uccello di fuoco; ambiguo il comandante ZoltarBerg Katze dei Galactors, capace di rubare, più di una volta, la scena agli stessi eroi grazie al segreto della sua origine voluta e plasmata da X stesso. Geniale il dottor Nambu/comandante Anderson, il baffuto scenziato dell'OSI che aveva fondato i Gatchaman e costruito il "Centro Nettuno", la base sottomarina della G-force.
Spiace, però, che questa serie sia arrivata, nel 1981, in Italia, nella versione americana rimaneggiata del 1978 (con tanto di robottino 7-Zark-7 inserito quasi a forza negli episodi), anche perché i cinque ninja piumati qui hanno un doppiaggio romano da serie A (vi dicono niente attori come Elio Pandolfi, Mauro Bosco, Giorgio Lopez, Valeria Perilli e Fabrizio Mazzotta?).
Proprio i ritocchi americani e le puntate che da 105 scendono a 85 fanno abbassare la mia valutazione, che comunque rimane buona, stabilizzandosi sul 7,5. Ottima la sigla italiana di Augusto Martelli.
Classico tra i classici, la prima serie dei Gatchman, è, a mio parere, la più debole dedicata ai cinque eroi in costume da volatili.
Questo perché in Italia è andata in onda una versione pesantemente rimaneggiata in America, con tagli e censure e interi episodi rimontati.
Anche il robottino che compare in questi episodi è un'aggiunta a posteriori.
Per il resto, la serie presenta tutte le caratteristiche tipiche del periodo: la squadra di 5 personaggi, un antagonista che sembra indistruttibile, la struttura episodica, che riesce a non risultare ripetitiva.
Non mancano le scene di combattimenti e forte è la presenza dell'elemento meccanico.
Spigoloso ma affascinate il tratto del disegno, fortemente caratterizzato, ottime le scelte registiche
sebbene l'animazione non mantenga sempre uno standard apprezzabile.
Coinvolgente la colonna sonora originale.
L'edizione italiana presenta un ottimo cast di doppiatori e una splendida sigla.
Questo perché in Italia è andata in onda una versione pesantemente rimaneggiata in America, con tagli e censure e interi episodi rimontati.
Anche il robottino che compare in questi episodi è un'aggiunta a posteriori.
Per il resto, la serie presenta tutte le caratteristiche tipiche del periodo: la squadra di 5 personaggi, un antagonista che sembra indistruttibile, la struttura episodica, che riesce a non risultare ripetitiva.
Non mancano le scene di combattimenti e forte è la presenza dell'elemento meccanico.
Spigoloso ma affascinate il tratto del disegno, fortemente caratterizzato, ottime le scelte registiche
sebbene l'animazione non mantenga sempre uno standard apprezzabile.
Coinvolgente la colonna sonora originale.
L'edizione italiana presenta un ottimo cast di doppiatori e una splendida sigla.
Mamma mia quanto adoravo questa serie! I cinque giovani eroi protagonisti che rappresentavano cinque uccelli per combattere e salvare la terra. Formidabili il bel Ken, la giovane Jun(sua innamorata), il bambino prodigio, il grassone e l'altro più isolato che dovevano salvare il loro pianeta. Oltre ad essere ben disegnati, possiedono uno spessore degno di essere visto che nonostante le loro esagerate acrobazie, li rende del tutto reali. Molto innovativo dal punto di vista tecnico. Bellissima la meravigliosa squadra G
Questa è una serie base per quanto riguarda i cartoni animati giapponesi di azione.
Ritroveremo in pratica, sulle serie robotiche di qui in poi, parecchie analogie nei personaggi, quasi sempre 5 amici, tra ragazzi con inserimenti di donne e bambini dalle spiccate virtù tecnologiche capaci di salvare la terra dalla minaccia aliena.
E' ciò che avviene in Gatchman, laddove cinque amici rappresentanti 5 uccelli diversi, ovvero l'aquila, il condor, il cigno, la rondine ed il gufo dovranno vedersela con robot molto più forti ed addestrati di loro, ma riusciranno sempre ad avere la meglio perchè la difesa del pianeta vale molto più di una macchina robotica fortissima.
Qui in pratica c'è la nuova dimostrazione che l'intelletto umano è sempre di gran lunga superiore ad un robot, in ogni occasione, perchè è capace di provare sensazioni che non appartengono minimamente al piattismo di una macchina senza il cuore.
Purtroppo le macchine, se ben congeniate, mettono in seria difficoltà chi le deve affrontare, ma non esisterà mai una macchina invulnerabile, tutto ciò che è creato dall'uomo non è perfetto pur rasentando la perfezione, ciò che crea dio invece lo è, e la differenza che vi ho appena citato è il motore che regge l'intera serie, ovvero nessuna macchina sarà mai potente quanto l'intelletto umano, in cui quest'ultimo alberga sempre un senso di nobiltà e giustizia affinché possa conseguire la vittoria, ed è un canovaccio molto presente in questo tipo di anime, in cui vi consiglio la visione.
Divertente la sigla ed un pò attempati i disegni, ma il cartone ha un suo fascino particolare.
Ritroveremo in pratica, sulle serie robotiche di qui in poi, parecchie analogie nei personaggi, quasi sempre 5 amici, tra ragazzi con inserimenti di donne e bambini dalle spiccate virtù tecnologiche capaci di salvare la terra dalla minaccia aliena.
E' ciò che avviene in Gatchman, laddove cinque amici rappresentanti 5 uccelli diversi, ovvero l'aquila, il condor, il cigno, la rondine ed il gufo dovranno vedersela con robot molto più forti ed addestrati di loro, ma riusciranno sempre ad avere la meglio perchè la difesa del pianeta vale molto più di una macchina robotica fortissima.
Qui in pratica c'è la nuova dimostrazione che l'intelletto umano è sempre di gran lunga superiore ad un robot, in ogni occasione, perchè è capace di provare sensazioni che non appartengono minimamente al piattismo di una macchina senza il cuore.
Purtroppo le macchine, se ben congeniate, mettono in seria difficoltà chi le deve affrontare, ma non esisterà mai una macchina invulnerabile, tutto ciò che è creato dall'uomo non è perfetto pur rasentando la perfezione, ciò che crea dio invece lo è, e la differenza che vi ho appena citato è il motore che regge l'intera serie, ovvero nessuna macchina sarà mai potente quanto l'intelletto umano, in cui quest'ultimo alberga sempre un senso di nobiltà e giustizia affinché possa conseguire la vittoria, ed è un canovaccio molto presente in questo tipo di anime, in cui vi consiglio la visione.
Divertente la sigla ed un pò attempati i disegni, ma il cartone ha un suo fascino particolare.