Osana Najimi to Doukyuusei
Mentre torna a casa in treno, Miyu è molestata da un pervertito, uno dei tanti che si trovano sui treni giapponesi; la salva il suo compagno di classe, Shu, che tuttavia le ruba un bacio, il suo primo bacio. Il giorno dopo, Shu invita Miyu a casa sua, ma si tratta di una trappola: da quel giorno, infatti, la ragazza sprofonderà in una spirale di sottomissione e di perversioni. Contemporaneamente, Miyu ha una relazione con Kou, suo amico d'infanzia, che è all'oscuro di ciò che fa con Shu…
Questa è la trama di Osana Najimi to Doukyuusei, OAV hentai di 2 episodi del 2008 il cui titolo significa letteralmente "l'amico d'infanzia e il compagno di classe", ossia i due personaggi maschili fra i quali oscillerà la protagonista Miyu. Tre personaggi, beninteso, che rispettano gli stereotipi del genere hentai in maniera poco originale: Miyu è la classica ragazza timida, verginella, che tuttavia non si oppone alle molestie e alle umiliazioni e anzi finisce per provarne piacere, come se i giapponesi fossero convinti che ogni donna dentro di sé sia traboccante di lussuria e abbia bisogno di una semplice spinta (anche in senso erotico, giacché si parla di hentai) per far venire a galla e accettare questo suo lato; Shu è il compagno di classe bello, strafottente, perverso, privo di pietà e con una certa inventiva nei giochetti sadomaso cui sottopone la sempre meno restia ragazza; Kou è un caro amico di Miyu che come tutti i cari amici delle protagonisti femminili degli hentai non solo non finisce "friendzonato" (come invece nella realtà) ma ne coglie pure la verginità. Anche le situazioni che si creano sono tipiche del genere: molestie sui treni, umiliazioni sadomaso, sesso di gruppo in un bagno pubblico e così via.
Il comparto tecnico non è nulla di eccezionale: animazioni sufficienti, buon character design, disegni nella norma anche se spesso ci sono delle vistose cadute nella loro qualità, colonna sonora praticamente inesistente e incapace di fissarsi nella memoria dello spettatore, doppiaggio tipico degli hentai, ovverosia poco ispirato nei dialoghi e monotono nelle scene di sesso, fatte di monotoni gridolini e banalissime frasi.
Per chi ama hentai sul BDSM potrebbe anche essere una visione interessante, benché altrove si veda di peggio (o di meglio, a seconda dei punti di vista). In ogni caso, non è un'opera per nulla innovativa nel suo genere e come tale evitabile da chi è alla ricerca di un buon titolo.
Questa è la trama di Osana Najimi to Doukyuusei, OAV hentai di 2 episodi del 2008 il cui titolo significa letteralmente "l'amico d'infanzia e il compagno di classe", ossia i due personaggi maschili fra i quali oscillerà la protagonista Miyu. Tre personaggi, beninteso, che rispettano gli stereotipi del genere hentai in maniera poco originale: Miyu è la classica ragazza timida, verginella, che tuttavia non si oppone alle molestie e alle umiliazioni e anzi finisce per provarne piacere, come se i giapponesi fossero convinti che ogni donna dentro di sé sia traboccante di lussuria e abbia bisogno di una semplice spinta (anche in senso erotico, giacché si parla di hentai) per far venire a galla e accettare questo suo lato; Shu è il compagno di classe bello, strafottente, perverso, privo di pietà e con una certa inventiva nei giochetti sadomaso cui sottopone la sempre meno restia ragazza; Kou è un caro amico di Miyu che come tutti i cari amici delle protagonisti femminili degli hentai non solo non finisce "friendzonato" (come invece nella realtà) ma ne coglie pure la verginità. Anche le situazioni che si creano sono tipiche del genere: molestie sui treni, umiliazioni sadomaso, sesso di gruppo in un bagno pubblico e così via.
Il comparto tecnico non è nulla di eccezionale: animazioni sufficienti, buon character design, disegni nella norma anche se spesso ci sono delle vistose cadute nella loro qualità, colonna sonora praticamente inesistente e incapace di fissarsi nella memoria dello spettatore, doppiaggio tipico degli hentai, ovverosia poco ispirato nei dialoghi e monotono nelle scene di sesso, fatte di monotoni gridolini e banalissime frasi.
Per chi ama hentai sul BDSM potrebbe anche essere una visione interessante, benché altrove si veda di peggio (o di meglio, a seconda dei punti di vista). In ogni caso, non è un'opera per nulla innovativa nel suo genere e come tale evitabile da chi è alla ricerca di un buon titolo.
La storia mi ha lasciato un po' perplesso... come sempre la fantasia giapponese in questi campi non ha mai un limite... i disegni sono fatti molto bene.
Alcune parti della storia sono troppo estremizzate, sopratutto nel secondo episodio.
Il finale è stupendo ed è li che capisci il vero senso della storia e rimani sollevato di non esserti sorbito tutto quello che accade per niente.
Lo consiglio a chi vuole vedersi un hentai non molto impegnato
Alcune parti della storia sono troppo estremizzate, sopratutto nel secondo episodio.
Il finale è stupendo ed è li che capisci il vero senso della storia e rimani sollevato di non esserti sorbito tutto quello che accade per niente.
Lo consiglio a chi vuole vedersi un hentai non molto impegnato
