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demone dell'oscurità

Episodi visti: 38/38 --- Voto 7
Quest'opera sicuramente non è da annoverare tra i mecha che hanno avuto successo nel nostro paese, c'è comunque da dire che la Rai ha comunque voluto importarlo nel nsotro paese perchè nel periodo in cui è stato trasmesso si importavano moltissimi titoli mecha, richiamati dal successo di titoli maggiori da cui traevano giovamento.

Comunque sia il titolo presenta una narrazione che per certi versi verrà ripresa anni dopo ne "I 5 Samurai" quando sarà trattato il secondo tema della serie riguardante Ecatos, visto che la trama parla di un popolo nascosto sotto i mari che vuole comandare il nostro pianeta.

Difatti anche questo titolo parla di antiche leggende che si inseriscono in un moderno contesto, con la differenza che in questo anime anzichè esserci delle armature si dà vita ad un potente robot guidato da 4 ragazzi desiderosi di giustizia e di difesa del nostro mondo.

Questa serie comunque sarà un notevole spunto per i mecha che verranno in seguito, visto che è tra i primi che approfondisce i caratteri dei protagonisti, tutti con delle storie che ci fanno capire bene i loro intenti e i motivi per cui riescono a diventare dei validi baluardi contro l'imperante regno del male che ha la bramosia di conquistare il nostro mondo.

Ma anche i nemici presenti non sono da meno, visto che l'intersecarsi delle loro storie non soffre di alcun piattismo, anzi, il più delle volte dipende dal modo in cui vengono presentati gli antagonisti l'esito che prenderà la narrazione, che nasconde sempre qualche sorpresa all'orizzonte, rendendo meno ripetitiva del solito la trama.

Difatti i mecha prodotti nell'annata che più si avvicina agli anni 80 hanno un obiettivo ben preciso, rendere le storie più articolate e ricche di elementi, allontanandosi da quel piattismo che aveva contraddistinto i mecha della prima produzione.

Inoltre è un cartone che annovera tra le fila del doppiaggio italiano due grandi artisti, Fabrizio Mazzotta e Vittorio Guerrieri, entrambi molto bravi nei loro ruoli, in cui va doverosamente aggiunto anche Renzo Stacchi, un altro grandissimo nelle voci dei personaggi.

Ma la trama nasconde anche un particolare importante che è caratteristica di molti anime del periodo, la reazione dei figli che rimangono orfani, chiamati a svolgere e a completare un ruolo importante prima ricoperto dal genitore, in cui in gioco c'è la salvezza dell'umanità, sottolineo questo importante aspetto perchè è l'aspetto formante di tutta l'opera visto che vuole insegnarci a dover affrontare sempre e comunque le difficoltà che la vita ci pone davanti, specie quando ci priva degli affetti che abbiamo più cari al mondo.


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XPIN

Episodi visti: 38/38 --- Voto 7
<< Eccoli, eccoli, Astrorobot! No, non c'è forza nella galassia che possa fermare l'anima di Astorobot! Tutti per uno e Astrorobot per tutti! >>

"Astro Robot Contatto Ypsilon" ( conosciuto all'estero come "Blocker Gundan IV Machine Blaster" ) è un anime del 1976 creato da Akira Hatta e arrivato in Italia nei primi anni 80'.
All'inizio di questa serie la Terra è invasa dagli Atlantidi, discendenti dell'antico popolo dei Moguru ( o Moghul ), arrivati sulla Terra dopo essere sfuggiti alla distruzione del loro pianeta e risvegliatisi dopo un sonno millenario.
I Moguru sono comandati dalla perfida regina HellQueen, dal comandante Goroski e dallo scienziato Zanga.
Il dottor Hojo, studioso di storia Moguru, viene ucciso insieme alla moglie da sicari dell'antico popolo, prima che porti a termine preziose ricerche ma riesce comunque ad affidare i suoi progetti al dottor Uri, capo dell'organizzazione per la difesa del mondo.
Il dottoro Hojo ha progettato quattro straordinari robot ( Terremoto Stellare, Sfondamento Galattico, Turbine Solare e Tempesta Spaziale ) che però possono essere pilotati solo da persone dotate di un potere speciale, il potere Ypsilon, un'energia necessaria per far muovere i quattro robot e per resistere a forti elettromagnetismi.
Il dottor Uri, per realizzare il progetto di Hojo ordina di rapire alcuni ragazzi dotati del suddetto potere: Ylly, Yanosh e Yinta tutti dotati dell'organo Ypsilon, il magico fluido che permette loro di controllare i tre giganteschi robot.
Il quarto ragazzo arruolato per pilotare l'ultimo robot è Yoshida, l'assistente del dottor Uri, che possiede anch'egli l'organo Y e che diventa il leader degli Astrorobot.
Queste sono solo le premesse di una guerra senza quartiere in cui, per la salveza dell'Umanità, gli Astrorobot dovranno affrontare l'intera razza degli Atlantidi.
La trama si sviluppa tra drammi, incredibili colpi di scena e grandiose battaglie ( chiunque ha visto anche solo un episodio di questa Serie ricorderà certamente la spettacolare e letale "Girandola Ypsilon Magnetica", la più potente tra le loro risorse, con cui gli Astrorobot caricavano i possenti mostri Moguru ).
"Astro Robot Contatto Ypsilon" si distingue dalla maggior parte delle serie robotiche di quel periodo perchè non presenta un solo protagonista ma ben quattro personaggi principali, ognuno con i propri pregi ed i propri difetti.
Si differenzia anche perchè i quattro robot guidati dai protagonisti combattono singolarmente e non unendosi in un unico robot, anche se spesso devono ricorrere a speciali attacchi combinati per poter sopraffare l'avversario di turno.
Altro punto di forza di questo anime è la strepitosa sigla italiana "Astrorobot contatto Y" cantata dagli Ypsylon.
Recentemente questo titolo è stato restaurato e rimasterizzato, questo processo ha ridonato all'immagine i colori di un tempo e ha eliminato la maggior parte dei graffi e delle spuntinature presenti nei master Italiani.
Inoltre in questa nuova versione, molte scene che erano state tagliate nell'adattamento Italiano, sono state reintegrate in lingua originale con i sottotitoli e, allo stesso modo, al termine di ogni puntata sono state aggiunte le anticipazioni dell'episodio successivo.
Se siete appassionati delle serie degli anni 80', gli Astrorobot, una delle più intense Serie Robotiche mai prodotte, non vi deluderanno. :)

"Terremoto Stellare, Sfondamento Galattico, Turbine Solare, Tempesta Spaziale... siamo gli Astro Robot!!!"

simona

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simona

Episodi visti: 26/38 --- Voto 8
Questo me lo ricordo eccome!!! Terremoto stellare, sfondamento galattico, turbine solare, tempesta spaziale! Fantastica serie la cui fortuna è stata probabilmente offuscata da molti robottoni che popolavano le emittenti italiane degli anni '80. La cosa che mi affascinava di più di questa serie era la girandola ypsilon magnetica che faceva unire i quattro robot quando si scaricavano rabbiosi sul mostro nemico. I personaggi inoltre erano ben curati e delineati cominciando dal protagonista che nonostante le sue controversie, le sue ribellioni e i suoi modi duri, emanava un fascino di bellezza.

Zooropa

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Zooropa

Episodi visti: 30/38 --- Voto 5
In tutta onestà non ho mai capito cosa ci trovassero in questa serie i miei coetanei dell'epoca dato che la decantavano come un opera favolosa. A me sembrava solo uno dei tanti anime robotici. Anzi complessivamente era tra quelli scadenti. La trama era piuttosto cupa e tragica, non ai livelli di Zambot ma sicuramente almeno quanto quella di Gaiking (tanto per restare in anime di quel periodo). L'unica cosa che davvero mi prendeva di questo anime era la sigla italiana che per quanto avesse un testo banale, aveva un sound davvero potente! IMHO questo Astrorobot è assolutamente dimenticabile anche da chi, in preda ad una crisi di nostalgia volesse rivederlo dopo tanti anni. Con tutta probabilità ne resterebbe deluso. I personaggi sono i soliti stereotipi per non parlare degli improbabili e crudeli generali cattivi. Credo che sia stato un certo senso dell'umorismo perverso ad assegnare a Gino Pagnani la voce di uno dei capi nemici. Ora, per chi non lo sapesse, Gino Pagnani era quello che dava la voce a Bernie Rubble dei Flinstones o, ancora meglio, a Pinotto di "Gianni e Pinotto". Figuratevi che uno dei pensieri che mi faceva più ridere da bimbo mentre guardavo questo anime era quello di immaginare il cattivissimo che, alla vista degli eroi buoni che arrivavano a salvare la giornata, iniziasse a gridare: "Giaaaaanniiii! Aiuuto!!". Lasciate pure questo Astrorobot nell'oblio dove è caduto.

Lorenzo

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Lorenzo

Episodi visti: 38/38 --- Voto 7
<b>ATTENZIONE! CONTIENE SPOILER!</b>
Tra i robottoni "secondari" é senz'altro uno dei più interessanti. Nato nel 1976 da un'idea di Hatta Hakira e Sato Toshihiko per la Ashi Production (cui si devono fra gli altri Baldios e l'ottimo Gotriniton), salvo errore fu uno degli ultimi, se non addirittura l'ultimo, ad essere trasmesso sulle reti Rai nel settembre 1980, quando seguire in tv ogni cartone giapponese in uscita era un obbligo,:) e le tv di Stato erano state ormai travolte dalle famigerate polemiche dei benpensanti seguite alla messa in onda di Goldrake, per cui la trasmissione degli anime stava diventando sempre più appannaggio pressochè esclusivo delle tv private di allora. Negli anni successivi é stato replicato più volte sui network locali, ma, forse a causa del successo non proprio eclatante, ad oggi non é mai stato pubblicato su dvd nè su vhs (benchè sia sia vista roba peggiore, a mio avviso).
Dal taglio abbastanza rozzo, specie nella grafica e nei colori, presenta comunque degli elementi innovativi che hanno del sorprendente in un anime minore come questo. Innanzitutto ha per protagonisti non un solo robot, ma ben quattro, pilotati da quattro eroi diversi, e dai nomi roboanti e involontariamente un po' ridicoli: Tempesta Spaziale, Sfondamento Galattico, Terremoto Stellare, Turbine Solare, chiamati anche coi nomi dei piloti. Se non ricordo male, un caso praticamente unico nelle serie del tempo (in altri casi di robot multipli, si univano sempre a formarne uno solo), che però non mi risulta abbia avuto molto seguito. Il titolo completo della serie in italiano é "Astrorobot Contatto Y" (in jappo "Blocker Gundan IV Machine Blaster"), dallo speciale potere di cui sono dotati, in varia misura, i quattro ragazzi alla guida dei robot, denominato appunto "potere Y" e localizzato nel cranio, e che permette loro di pilotare i loro automi e di farli interagire fra loro dando vita agli attacchi più spettacolari, dall'effetto più dirompente e distruttivo.
I cattivi di turno venuti da un pianeta lontano - e stabilitisi in una base in fondo al mare -sono i Moguru, esseri dall'apparenza talvolta comica e stupida, ma capaci anche di inaspettate crudeltà, soprattutto i loro perversi comandanti, Goroski e il malefico Zanga (entrambi impeccabilmente doppiati con voci diverse dal grande Gino Pagnani).
Al 26° dei 38 episodi troviamo una sorta di primo finale in cui i nostri quattro eroi sembrano dati per spacciati, che prelude invece ad una seconda parte in cui la regina dei Moguru viene sostituita dall'ancora più decisa e combattiva sorella, e seguito da un episodio-flash back di una certa suggestione, durante il quale Yanosh, il pilota dotato del maggior potere Y (che ricopre il ruolo del "bello"), rievoca il suo passato mentre é in coma.
C'é anche un episodio completamente e dichiaratamente riempitivo, l'unico in cui compaia il solo Yanosh, ripreso durante una vacanza (forse anche degli autori...:)), e in cui non si hanno combattimenti e non si vedono neppure i quattro robot e i nemici dallo spazio. In pratica un episodio diverso dagli altri, un racconto di altro genere che non c'entra nulla con la storia, appiccicato lì e proprio per questo ancora più curioso.
Ma la cosa migliore dell'anime é sicuramente il finale a sorpresa, che naturalmente mi guardo bene dal rivelare, ;) alquanto diverso da molti altri convenzionali cui siamo abituati, seppur concentrato tutto nell'ultimo episodio.
Una nota di merito va infine alla sigla originale, fra le migliori del genere secondo me. Ma non era male neppure quella italiana, nonostante il parlato piuttosto naif.
In conclusione un cartone da riscoprire e rivalutare, come accade oggi non di rado - volendo fare un parallelo - per tanti gioiellini sottovalutati del cinema di genere nostrano.:)