logo AnimeClick.it


Tutte 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10


 0
micheles

Episodi visti: 30/52 --- Voto 6
"Belle e Sebastien" nasce come ciclo di racconti per ragazzi, scritti da Cécile Aubry, attrice e sceneggiatrice francese, che ne trae una serie televisiva nel 1965, trasmessa anche in Italia nel 1967. Come curiosità segnalo che la parte del protagonista Sebastien venne assegnata al figlio Mehdi, che all'epoca aveva nove anni, ma era già una star della TV fin dall'età di cinque anni. L'origine televisiva e moderna di "Belle e Sebastien" traspare anche nell'anime corrispondente, realizzato nel 1981 dalla MK Company: scordatevi le atmosfere drammatiche e opprimenti tipiche dei meisaku tratti da romanzi ottocenteschi, "Belle e Sebastien" è un'opera allegra e solare che prende molti spunti dalle comiche del cinema muto: le cinquantadue puntate sono quasi completamente occupate da fughe e inseguimenti in cui stupidissimi adulti (siano ladri, poliziotti o militari) si fanno mettere nel sacco da un cane e un bambino.

La storia è presto narrata: il piccolo Sebastien, che vive sui Pirenei francesi con un vecchio e sua nipote, incontra il cane Belle (è una femmina), in fuga dalla polizia perché falsamente accusata di aver attaccato delle persone. Sebastien fa subito amicizia con Belle e fugge con lei in Spagna. In Spagna si mette alla ricerca della madre, che lo ha abbandonato da piccolo. Nel suo lungo viaggio incontra molti personaggi, che poi ritroverà al ritorno (la storia si conclude dove era iniziata, naturalmente con un lieto fine). Potrebbe ricordare la trama di "Marco" di Miyazaki, e certamente il chara design è un omaggio a quello del maestro, ma qui si sta parlando di un meisaku di serie B, che non è assolutamente degno di essere paragonato al suo illustro predecessore.

Banale, ripetitivo, a tratti stupido e quasi sempre noioso, questo è "Belle e Sebastien". È un meisaku che non avevo visto da bambino, giudicandolo troppo infantile. Rivedendolo da adulto ho dovuto confermare il mio giudizio di allora. Per finirlo ho dovuto saltare una ventina di puntate centrali, stufo dei soliti inseguimenti, specialmente da parte della coppia di idioti Mendoza e Nunyez. L'anime si distingue anche per un grossa dose di buonismo e superficialità, oltre a grosse pecche di sceneggiatura e verosimiglianza. Quello che salvo sono il chara design, la sigla italiana, il doppiaggio, e il personaggio di Lena, amichetta di Sebastien doppiata da Cinzia de Carolis, la mia doppiatrice preferita. Inoltre tenendo conto che il target di pubblico è infantile non posso essere troppo severo e assegno quindi una sufficienza. Si tratta comunque di uno dei peggiori meisaku e non lo consiglio se non ai nostalgici.


 1
npepataecozz

Episodi visti: 52/52 --- Voto 7
"Belle e Sebastien" può essere considerato come un "pioniere" degli anime in Italia. Ricordo ancora la fremente attesa di tantissime mamme per l'inizio di questa (e di altre) serie animate in quanto rappresentavano l'unico modo per lasciare l'arzillo bambino a bocca aperta e per infilare nella medesima quella piccola porzione di cibo che negli altri momenti della giornata essi si rifiutavano ostinatamente di mangiare.
Fu quello un periodo particolarmente fortunato per l'animazione giapponese nel nostro paese: la critica ancora non s'era accorta che i "cartoni animati" erano un prodotto potenzialmente pericoloso in quanto capace d'indurre il giovane spettatore a comportamenti devianti e li valutavano positivamente. Questo perché i primi anime erano sostanzialmente delle piccole fiabe, molto dolci e assolutamente innocue; poi, chissà perché, questo popolo così strano ha deciso improvvisamente di usare gli stessi metodi per descrivere anche altri generi, fra cui il temutissimo "vita quotidiana", e ha rovinato tutto. I cartoni animati divennero improvvisamente "anime" che andavano tagliati se non addirittura cancellati dalla programmazione.

Da un certo punto di vista, però, sono state proprio serie come "Belle e Sebastien" a creare il classico equivoco secondo cui la produzione animata è orientata maggiormente verso un pubblico composto quasi esclusivamente da bambini: devono raccontare di un bimbo che cerca la madre in compagnia di un cane, che cavolo c'entrano il sangue o mutandine al vento?
Intanto però quei bambini che guardavano Belle e Sebastien sono cresciuti e si sono ben presto stancati delle fiabe, ma non dei prodotti animati, a cui hanno invece cominciato a chiedere molto di più della classica favoletta. In una società statica come la nostra non tutti l'hanno capito ed è per questo che si continuano ad esprimere giudizi che non stanno né in cielo né in terra, frutto essenzialmente di ignoranza sulla materia del contendere: e a rimetterci sono stati, come sempre, gli spettatori.

Ritenevo indispensabile fare questa premessa perché "Belle e Sebastien" non solo ha rappresentato un anime di culto per le prime generazioni di appassionati, ma anche perché, insieme ad altri titoli, è entrato di diritto a fare parte della nostra cultura. Ancora oggi se si vede una persona di bassa statura di fianco a un grosso cane non si può far a meno di affermare: "sembrano Belle e Sebastien". Inutile dilungarsi sulla storia di quest'anime: il ragazzo che attraversa i Pirenei in compagnia di quel cane che, ritenuto malvagio dalla gente, si rivela nella realtà docilissimo; la conoscono ormai tutti.

Molto difficile, invece, darne una valutazione obiettiva a trent'anni di distanza: il ricordo resta estremamente piacevole ma, se lo si riguardasse oggi, farebbe certamente un altro effetto. La stima mi porterebbe a dargli un voto alto, il mio senso della coerenza uno molto più basso. Se aggiungiamo che al momento questo non proprio è il mio genere preferito e che comunque va dato atto a quest'anime di essere un classico (e i classici vanno valutati con un occhio più benevolo) ne esce fuori un sette abbastanza combattuto.


 0
ALUCARD80

Episodi visti: 52/52 --- Voto 6
Uno dei tanti Meisaku decisamente riusciti dei primissimi anni ottanta, che vanta un ottimo cast di realizzazione e che propone una storia liberamente ispirata ad una raccolta di novelle francesi.
Come anime siamo di fronte a quel filone classico ispirato ad una romanzistica della belle epoque e riadattato grazie a molti cambiamenti e ritocchi della trama stessa. Anche nell’adattamento dalla versione originale giapponese a quella italiana, si dice che siano state tagliati alcuni episodi, circa una dozzina, senza però motivi ufficiali.

Addentrandoci nella storia vera e propria, scopriamo il protagonista di questa, chiamato appunto Sebastien, un ragazzino schivo e molto timido, forse scontroso e introverso anche per la perdita dei genitori. Sebastien non ha compagni, ma inaspettatamente riesce a stringere amicizia con una creatura che tutti gli abitanti del piccolo paesino dove abita - un minuscolo borgo fra i Pirenei – identificano come una bestia pericolosa, spaventosamente aggressiva, insomma, un vero e proprio mostro chiamato da molti villani con l’appellativo di “demone bianco”. Questa angosciante creatura non è altri che un grande e possente Pastore dei Pirenei dal fulvo e folto pelo candido come neve, più tranquillo e mansueto di quel che si possa lontanamente immaginare.
Come si sa l’ignoranza e la paura generano spesso e volentieri pensieri negativi, oltre che ad essere la causa di superstizioni popolari d’ogni genere. Nonostante i compaesani di Sebastien vedano l’enorme cagnone come un pericolo terrificante, il ragazzino riesce subito a stringere amicizia con l’animale, dandogli il nome di “Belle” e i due, incredibilmente, divengono presto inseparabili amici.
Inseguiti dalla polizia, vivendo alla stregua di piccoli ladruncoli, cane e compagno (sì, perché dire padrone sarebbe estremamente scorretto, Sebastien si comporta sempre come un amico nei confronti di Belle) affronteranno mille peripezie, lasciando il paese natale in cerca della madre proprio di Sebastien, che egli stesso crede ancora viva. Allo stesso tempo, Belle dovrà fare i conti con persone ottuse e crudeli che faranno di tutto per dargli la caccia.

L’anime parla direttamente allo spettatore - con un design classico adottato per molti dei più famosi Meisaku di quel periodo - del rapporto (o sarebbe meglio dire dei vari rapporti) che esistono fra uomo e animale. Di amicizia, di schiavitù, di dolore, di amore, di odio e si crudeltà.
Così come tutti i Meisaku affronta in chiave animata temi forti tratti direttamente dalle novelle a cui è ispirato, argomenti maturi e comprensibili tuttavia da ragazzi più giovani così come da tutti gli adulti.

Nella norma le animazioni, molto belli e nitidi i colori, soprattutto considerando che sono passati quasi trent’anni dalla prima apparizione sugli schermi di questo lavoro. Non che mi abbia mai detto nulla di particolare a livello personale, ma sicuramente un prodotto sufficiente.

simona

 1
simona

Episodi visti: 52/52 --- Voto 9
Questa serie ha una storia che sa coinvolgere grandi e piccoli nello stesso momento perchè è una storia di altri tempi dove l'amicizia è un elemento importantissimo. La trama narra le vicende di un dolce cagnolone che viene inseguito dalla polizia perchè accusato di aver aggredito una persona. Per fortuna c'è il giovane protagonista che lo adotta e si prende cura di lui. Insieme decidono di partire alla ricerca della mamma ed affronteranno straordinarie avventure.
La serie purtroppo non risparmia temi come la violenza, le ingiustizie e l'abbandono verso gli animali: il protagonista ha sempre vissuto in solitudine, vittima di soprusi, ed ha bisogno di un amico leale su cui poter sempre contare e poter sempre credere. Un inno all'amicizia!


 1
demone dell'oscurità

Episodi visti: 52/52 --- Voto 9
Questo cartone è davvero fatto con molta cura, anche se col tempo se ne è ricordata di più la sigla che l'anime.

E' un anime che presenta parecchi punti di riflessione, rappresentati stranamente, da un cane e da un ragazzo, soggetti alquanto atipici per la stesura di un'opera animata.

Tratta di molti argomenti attuali, quali le condizioni disagiate di un bambino che non cresce coi genitori, ma sente il bisogno di ritrovarli un giorno, il maltrattamento degli animali, altro tema atipico, visto e accennato solo in Kimba il leone bianco, in questo caso maltrattamento dei cani.

Inoltre vengono trattati temi come i ragazzi disagiati che diventano presto ladruncoli, temi rivisti nel Libro Cuore, oppure altro tema importante è la microcriminalità in generale, e qualche cenno di bullismo, temi assai trattati nella realtà di oggi.

Un cartone che dovrebbe essere replicato più spesso in TV, viste le profonde tematiche che affronta, è davvero strano che ciò non accada, ma ormai sappiamo tutti i motivi per cui ragionano diversamente le aree ragazzi di rete, io le vedo più come aree di servizio dove i tifosi si scontrano ai cessi!

Affronta tematiche forti, è ambientato in un luogo insolito, la catena dei Pirenei tra la Francia e la Spagna, luogo pieno di insidie in mezzo alle montagne.

L'intento dell'autore, a mio avviso, è quello della ricerca degli affetti perduti, laddove si prepara il protagonista a cambiare il proprio destino, che quasi sempre si è preso gioco di lui, una ricerca molto difficile e rischiosa, viste le amicizie che frequenterà nella sua avventura, e da qui nasce il monito dell'autore, ovvero l'invito ai ragazzi di non cadere nelle mani di gente non affidabile per raggiungere un obiettivo serio, di non cedere alle tentazioni ordite da chi ha illeciti intenti.

Il coraggio e la perseveranza saranno ottimi maestri affinché tutto ciò non accada, e nonostante quindi le difficoltà, il protagonista verrà ripagato di tutti i suoi sforzi, grazie ovviamente, alle amicizie giuste che comunque nel suo tortuoso percorso riuscirà a fare.

Se verrà replicato in TV, cercate di non perdervelo assolutamente, ve lo dice il demone!


 1
Aduskiev

Episodi visti: 52/52 --- Voto 7
Mi stupisce davvero che nessuno si sia ancora preso la briga di scrivere due righe su quelli che sono stati i grandi successi dell’animazione nipponica negli anni 80, quindi lo farò io. Belle e Sebastien è un meisaku atipico. Atipico perché si ispira a una raccolta di novelle francesi, e più precisamente “Belle et Sébastien di Cécile Aubry", pur restando nel campo di quello che si potrebbe definire un “tipico kodomo anni 80”. A discapito di molti altri meisaku, spesso fedelissimi alla storia a cui si ispirano, Belle e Sebastien è piuttosto sulle sue e mescola comportamenti prettamente nipponici con stesure scenografiche occidentali. Spiegare ciò mi risulta alquanto difficile purtroppo, ma già guardando le prime puntate si afferra subito il concetto di quello che ho scritto sopra.
Sebastien è un ragazzino che abita sui Pirenei con una zia e il nonno. Isolato ed emerginato per il suo carattere schivo e timido finirà per fare amicizia con quello che viene chiamato “il demone bianco”, un Pastore dei Pirenei temuto nel paesello ed accusato praticamente di ogni male possibile. Sebastien chiamerà questo cane Belle e con lei lascerà il paese per mettersi sulle tracce della mamma scomparsa e salvare Belle da un infausto destino.
Creato dalla MK Company nel 1981 e subito importato in Italia, la produzione ha riscosso un discreto successo restando nei palinsesti televisivi molto a lungo. Misteriosa è tuttavia l’incongruenza tra il numero di episodi ufficiali in Giappone e quelli trasmessi in Italia : 64 contro 52. Le opzioni per far quadrare i conti sono multiple e variegate: chi sostiene che gli episodi italiani siano più lunghi e quindi siano il risultato di un disassemblamento e rimontaggio delle pellicole (ipotesi piuttosto assurda a parer mio), oppure, cosa più logica, che i 12 episodi mancanti non siano mai stati acquistati da Fininvest. Tuttavia la trama è sensata e ha una conclusione, quindi il mio modesto parere è che alcuni episodi “pseudo-filler” siano semplicemente stati omessi per motivi di palinsesto oppure mai doppiati, anche perché nel 1981 non si parlava ancora di censure. Questo fatto tuttavia, rimane avvolto da una certa zona d’ombra.
Il disegno è piuttosto tipico dei primi anni 80 e ricorda molto da vicino altre fortunate serie meisaku sia come personaggi che come sfondi. Niente di eccezionale insomma, bel realizzato e molto commerciale.
Insomma una bella storiella che probabilmente però, oggi faticherebbe parecchio a farsi spazio tra Pokemon e Winx. Sette.