Letter Bee - Light and Blue Night Fantasy
<div align="center">Di ogni cosa al mondo
il cuore è la più indispensabile.
Ogni cosa è governata dal cuore
e creata dal cuore.
(<b>Bibbia di Amberground</b>, estratto del <i>primo salmo</i>)</div>
Amberground, un mondo completamente avvolto nell'oscurità, un mondo che non conosce l'alba, illuminato dal flebile chiarore delle stelle nel cielo. Esiste solo una luce: un sole artificiale creato dagli uomini, posto al di sopra della capitale, Akatsuki. Pochissimi gli eletti a cui è permesso entrarvi, ancor meno quelli a cui è concesso viverci. Vi è poi Yusari, regione separata da un fiume dalla capitale, in cui la luce del Sole ricorda quella del crepuscolo: qui abita la classe media, coloro che collaborano con il governo. Per accedervi è necessario un <i>Permesso di Passaggio</i>, difficile da ottenere per le persone comuni. Un altro fiume separa poi Yusari dal resto delle terre abitate, Yodaka, che occupa la maggior parte del continente. L'unico modo per attraversare questi canali è l'utilizzo di ponti costantemente sorvegliati da agenti governativi, i Gatekeepers, incaricati di lasciar passare solo coloro in possesso del Permesso di Passaggio per Yusari, o del <i>Permesso di Passaggio per la Capitale</i>, Akatsuki. Per gli abitanti di Yodaka, il sole artificiale appare come un'entità lontana e onirica, la cui luce arriva debole, simile a quella della Luna. La maggior parte degli abitanti di questa terra svolge mansioni umili nel campo dell'agricoltura e dell'allevamento e si è raccolta in piccole città isolate e distanti tra loro. Ancor oltre, a separare il continente di Amberground dal resto del mondo, vi è l'oceano, fortuna degli insediamenti costieri che, grazie al contrabbando e alle attività illegali con l'estero, possono godere di una situazione economica meno proibitiva rispetto ai villaggi dell'entroterra. A separare i vari centri abitati vi sono alte montagne, deserti e ampie praterie, luoghi pericolosi e inospitali; qui vivono i Gaichu, enormi insetti corazzati che bloccano le vie di comunicazione, rendendo problematico qualsiasi contatto con le altre città. Per ovviare al problema, il governo ha creato un'organizzazione di postini statali preposta alla consegna delle lettere della popolazione di Yusari. Accompagnati da un animale altamente addestrato, il Dingo, questi uomini, che prendono il nome di <b>Letter Bee</b>, sono dotati di una <i>pistola sparacuore</i> che, tramite l'utilizzo di un particolare minerale, l'<i>ambra spirituale</i>, riesce a far risuonare frammenti della propria anima all'interno di speciali proiettili e a spararli contro gli insetti: questo è l'unico modo conosciuto per abbattere i Gaichu, nemici naturali dei Letter Bee, in quanto viaggiatori.
Al lavoro del Letter Bee viene attribuito un forte significato simbolico. L'atto del consegnare lettere viene visto come il trasportare i sentimenti e le emozioni delle persone da una città a un'altra, mettendo in comunicazione parenti o amici che non si vedono né si sentono anche da molti anni. Abbiamo quindi l'anziana madre che versa qualche lacrima nostalgica ricevendo una lettera del figlio lontano, o il ragazzino che sorride felice per la lettera del padre...
A ricalcare questo fatto c'è la particolarità delle armi usate dai Letter Bee, dato che i frammenti di cuore sparati racchiudono le emozioni e i ricordi stessi del postino, tanto che un eccesso di potenza potrebbe anche portare a smarrire irreversibilmente la propria anima. È anche un metodo molto più diretto per comunicare i propri sentimenti, in quanto - entrando in contatto con uno di questi proiettili - si viene assaliti da un caleidoscopio di ricordi e sensazioni, appartenenti al portalettere che ha lanciato il colpo, come fossero i propri.
Il protagonista della nostra storia è Lag Seeing, un ragazzino di razza Albis (capelli argentati e occhi color seppia), il cui sogno è diventare un Letter Bee. Il motivo è da ricercarsi nel suo passato: cinque anni prima era rimasto solo dopo l'inspiegabile e improvviso rapimento della madre, e si era salvato solo grazie a Goos Suede, abile Letter Bee che aveva ricevuto l'incarico di recapitarlo, in quanto lettera, a una loro vecchia vicina di casa, ora trasferitasi in un'altra città. I due stringono una salda amicizia durante il viaggio, che sfocia nel desiderio di Lag di seguire le orme di Goos, divenuto ormai il suo punto di riferimento e il suo ideale da seguire. I due si salutano a fine lavoro, con Lag che promette che si sarebbero rincontrati come Letter Bee.
A differenza degli altri due special presentati durante il <i><b>Jump Special Anime Tour</b></i>, che indipendentemente dalla loro qualità intrinseca lasciano un po’ il tempo che trovano in quanto opere commemorative, <b>Letter Bee: Light and Blue Night Fantasy</b> assume maggior importanza perché <b>prima trasposizione animata</b> del manga omonimo, nonché banco di prova per la serie tv annunciata per il 2009.
La trama dello special è basata sul capitolo extra pubblicato anche in Italia da <b>Planet Manga</b> a conclusione del terzo volumetto: <i>Letter Bee e Dingo</i>. Questa volta non si tratta di un episodio pilota, bensì di un capitolo realizzato dall'autore in occasione del passaggio da <i>Monthly Shonen Jump</i> a <i>Jump Square</i>. Per andare incontro ai lettori abituali della rivista, alcuni dei quali probabilmente non conoscevano <b>Letter Bee</b>, in questo one shot viene raccontata una tipica consegna di Lag, senza particolari avvenimenti legati alla trama principale e con numerosi accenni e spiegazioni atte a introdurre i nuovi lettori al mondo del manga.
Cronologicamente la vicenda si situa esattamente dove è stata pubblicata, alla fine del terzo volume, dopo che il protagonista è già diventato ufficialmente un postino statale, accompagnato dalla sua Dingo, Niche (nonché Steak - <i>che è buono se lo cuoci</i>), e in possesso della Nocturne n. 20 di Goos, prestatagli dalla sorella di quest'ultimo, Silvet.
L'incipit della storia è una richiesta del direttore del Beehive, Largo Lloyd, di consegnare una sua missiva a Elena Bran, una Bee fuori attività, nella città di Silenzio, nello Yodaka, con l'aiuto di una guida esperta, Darwin.
Arrivati al ponte dell’appuntamento con quest’ultimo, Lag e Niche scoprono che la loro guida è un anziano cane accasciato a terra e che cammina a fatica: solo grazie alla forza della determinazione il cane si incammina verso Silencio. Superato il Gatekeeper il gruppo esce nello Yodaka. Il viaggio prosegue senza particolari intoppi finché, poco distanti dalla meta, Darwin si sente male. Accompagnatolo da un veterinario, i suoi compagni scoprono che al cane non resta più molto da vivere; inoltre vengono a sapere di uno spiacevole incidente avvenuto dieci anni prima, quando una giovane Letter Bee nativa di Silencio, Elena Bran, era deceduta nel tentativo di attraversare il passo del Tricheco.
Lag, confuso, decide di proseguire il viaggio verso Silencio, senza portare con sé Darwin, ormai stremato, lasciandolo nella casupola del dottore; il cane si ribella e, con le ultime forze rimaste si incammina precedendo Lag. Al passo del Tricheco la strada è interrotta da una frana, e in più il gruppo viene preso di mira da un Gaichu. Nel tentativo di salvare Darwin, Lag finisce sull'orlo di un precipizio, finendo per cadervi a causa del terreno franoso, probabilmente la stessa sorte toccata anche a Elena. Salvato da Darwin, e grazie all'aiuto di Niche che immobilizza l’insetto, e di Steak, che ne individua il punto debole, Lag spara un proiettile del cuore che, nella traiettoria, si imbatte anche nel collare di Darwin, percependone i ricordi insiti. Scopriamo che il vecchio cane era il Dingo di Elena, che l'aveva lasciato a riposarsi e curarsi le ferite mentre lei si recava a Silencio, senza fare più ritorno, facendosi attendere invano per questi dieci lunghi anni…
Dal punto di vista della trama, la fedeltà alla controparte cartacea è pressoché assoluta, arrivando quasi a fotocopiare alcune delle vignette stesse. Merita invece qualche parola in più la realizzazione tecnica.
Di sicuro impatto la sequenza introduttiva, una lenta carrellata all'indietro che, partendo da un primo piano di una finestra decorata di una chiesa raffigurante un'immagine dell'Imperatrice, massima carica sia politica che religiosa di Amberground, arriva a mostrarci pian piano tutto l'interno, con l'attenzione che ricade sulle file di candele accese e le fiammelle danzanti. Ci viene quindi mostrato un paesaggio esterno, e infine un Gaichu che risale dalla terra, prima di entrare in città e vedere Lag alle prese col suo incarico.
Fin da subito non si può non restare piacevolmente sorpresi dalla <b>qualità degli sfondi</b>: sia che si tratti di ampie vallate e montagne, o di strade cittadine con ponti e casupole, si ha la sensazione di aver davanti agli occhi un vero e proprio quadro. Il cielo stellato, immobile nella sua sovrannaturale bellezza, fa poi da complemento perfetto, il tutto immerso in una totalità blu che rende l'insieme ancor più magnifico.
Grandissima cura è data alla rappresentazione dei ciottoli delle strade e dei mattoni di ponti e case, ma anche a lampioni, finestre, e a tutti gli aspetti della città, nessuno escluso. Rileggendo successivamente la controparte cartacea, si nota immediatamente l'enorme differenza, non essendoci nel manga questa minuziosa cura per i dettagli, e in cui gli sfondi appaiono funzionali ma un pochino trascurati. A migliorare il tutto, gli effetti di luce, resi magnificamente e dinamicamente. Come non apprezzare il graduale volgersi del muretto dal blu al giallo durante l'apertura della porta di una casa, con la luce interna che s’irradia all'esterno? O il magnifico contrasto tra i freddi muri bluastri e le illuminate finestre delle casette a schiera circondanti la stradina che risale Lag a inizio episodio? O, ancora, nei magnifici interni, come l'ufficio postale, con le zone di luce e ombra che si alternano e si completano in base alla posizione delle candele, o la stanza del direttore Lloyd, per di più inquadrata tramite un’ottima prospettiva. Anche il semplice raffreddarsi della ceralacca sulla lettera appena sigillata viene reso con un ottimo scurirsi del rosso del timbro dell'associazione Letter Bee.
Con gli ottimi sfondi, che paiono realizzati a pastello, ben si sposano le figure umane. Il character design è estremamente fedele a quello del manga, i personaggi risultano chiaramente distinguibili e le colorazioni molto adatte. Ottimi anche gli oggetti realizzati completamente in CG, come le buste contenenti le lettere, ottimamente amalgamate anche loro con tutto il resto. In tutto questo, unica nota dolente sono i Gaichu. Realizzati con una pesante grafica computerizzata, a prima vista fanno storcere il naso…
La cura dei dettagli dei personaggi non è certamente maniacale, si notano alcune imperfezioni, ma risulta comunque perfettamente funzionale, riuscendo in ogni caso a togliersi anche qualche sfizio.
A suggellare il tutto, una meravigliosa colonna sonora sinfonica, per nulla avara di lenti cori da chiesa, che ricordano vagamente alcune OST de <i>I cieli di Escaflowne</i>. Per le battaglie, invece, si è scelta una musica più veloce e potente, che tuttavia mantiene una sua coralità e non si distacca completamente dal resto, creando un’ottima sensazione di tensione e pericolo.
In conclusione, un’opera splendida, molte spanne al di sopra del manga da cui è tratto: è questo uno di quei casi in cui la trasposizione animata migliora, anziché snaturare, un fumetto.
In attesa della serie tv, questo primo capitolo animato di <b>Letter Bee</b> rimane un piccolo gioiellino!
il cuore è la più indispensabile.
Ogni cosa è governata dal cuore
e creata dal cuore.
(<b>Bibbia di Amberground</b>, estratto del <i>primo salmo</i>)</div>
Amberground, un mondo completamente avvolto nell'oscurità, un mondo che non conosce l'alba, illuminato dal flebile chiarore delle stelle nel cielo. Esiste solo una luce: un sole artificiale creato dagli uomini, posto al di sopra della capitale, Akatsuki. Pochissimi gli eletti a cui è permesso entrarvi, ancor meno quelli a cui è concesso viverci. Vi è poi Yusari, regione separata da un fiume dalla capitale, in cui la luce del Sole ricorda quella del crepuscolo: qui abita la classe media, coloro che collaborano con il governo. Per accedervi è necessario un <i>Permesso di Passaggio</i>, difficile da ottenere per le persone comuni. Un altro fiume separa poi Yusari dal resto delle terre abitate, Yodaka, che occupa la maggior parte del continente. L'unico modo per attraversare questi canali è l'utilizzo di ponti costantemente sorvegliati da agenti governativi, i Gatekeepers, incaricati di lasciar passare solo coloro in possesso del Permesso di Passaggio per Yusari, o del <i>Permesso di Passaggio per la Capitale</i>, Akatsuki. Per gli abitanti di Yodaka, il sole artificiale appare come un'entità lontana e onirica, la cui luce arriva debole, simile a quella della Luna. La maggior parte degli abitanti di questa terra svolge mansioni umili nel campo dell'agricoltura e dell'allevamento e si è raccolta in piccole città isolate e distanti tra loro. Ancor oltre, a separare il continente di Amberground dal resto del mondo, vi è l'oceano, fortuna degli insediamenti costieri che, grazie al contrabbando e alle attività illegali con l'estero, possono godere di una situazione economica meno proibitiva rispetto ai villaggi dell'entroterra. A separare i vari centri abitati vi sono alte montagne, deserti e ampie praterie, luoghi pericolosi e inospitali; qui vivono i Gaichu, enormi insetti corazzati che bloccano le vie di comunicazione, rendendo problematico qualsiasi contatto con le altre città. Per ovviare al problema, il governo ha creato un'organizzazione di postini statali preposta alla consegna delle lettere della popolazione di Yusari. Accompagnati da un animale altamente addestrato, il Dingo, questi uomini, che prendono il nome di <b>Letter Bee</b>, sono dotati di una <i>pistola sparacuore</i> che, tramite l'utilizzo di un particolare minerale, l'<i>ambra spirituale</i>, riesce a far risuonare frammenti della propria anima all'interno di speciali proiettili e a spararli contro gli insetti: questo è l'unico modo conosciuto per abbattere i Gaichu, nemici naturali dei Letter Bee, in quanto viaggiatori.
Al lavoro del Letter Bee viene attribuito un forte significato simbolico. L'atto del consegnare lettere viene visto come il trasportare i sentimenti e le emozioni delle persone da una città a un'altra, mettendo in comunicazione parenti o amici che non si vedono né si sentono anche da molti anni. Abbiamo quindi l'anziana madre che versa qualche lacrima nostalgica ricevendo una lettera del figlio lontano, o il ragazzino che sorride felice per la lettera del padre...
A ricalcare questo fatto c'è la particolarità delle armi usate dai Letter Bee, dato che i frammenti di cuore sparati racchiudono le emozioni e i ricordi stessi del postino, tanto che un eccesso di potenza potrebbe anche portare a smarrire irreversibilmente la propria anima. È anche un metodo molto più diretto per comunicare i propri sentimenti, in quanto - entrando in contatto con uno di questi proiettili - si viene assaliti da un caleidoscopio di ricordi e sensazioni, appartenenti al portalettere che ha lanciato il colpo, come fossero i propri.
Il protagonista della nostra storia è Lag Seeing, un ragazzino di razza Albis (capelli argentati e occhi color seppia), il cui sogno è diventare un Letter Bee. Il motivo è da ricercarsi nel suo passato: cinque anni prima era rimasto solo dopo l'inspiegabile e improvviso rapimento della madre, e si era salvato solo grazie a Goos Suede, abile Letter Bee che aveva ricevuto l'incarico di recapitarlo, in quanto lettera, a una loro vecchia vicina di casa, ora trasferitasi in un'altra città. I due stringono una salda amicizia durante il viaggio, che sfocia nel desiderio di Lag di seguire le orme di Goos, divenuto ormai il suo punto di riferimento e il suo ideale da seguire. I due si salutano a fine lavoro, con Lag che promette che si sarebbero rincontrati come Letter Bee.
A differenza degli altri due special presentati durante il <i><b>Jump Special Anime Tour</b></i>, che indipendentemente dalla loro qualità intrinseca lasciano un po’ il tempo che trovano in quanto opere commemorative, <b>Letter Bee: Light and Blue Night Fantasy</b> assume maggior importanza perché <b>prima trasposizione animata</b> del manga omonimo, nonché banco di prova per la serie tv annunciata per il 2009.
La trama dello special è basata sul capitolo extra pubblicato anche in Italia da <b>Planet Manga</b> a conclusione del terzo volumetto: <i>Letter Bee e Dingo</i>. Questa volta non si tratta di un episodio pilota, bensì di un capitolo realizzato dall'autore in occasione del passaggio da <i>Monthly Shonen Jump</i> a <i>Jump Square</i>. Per andare incontro ai lettori abituali della rivista, alcuni dei quali probabilmente non conoscevano <b>Letter Bee</b>, in questo one shot viene raccontata una tipica consegna di Lag, senza particolari avvenimenti legati alla trama principale e con numerosi accenni e spiegazioni atte a introdurre i nuovi lettori al mondo del manga.
Cronologicamente la vicenda si situa esattamente dove è stata pubblicata, alla fine del terzo volume, dopo che il protagonista è già diventato ufficialmente un postino statale, accompagnato dalla sua Dingo, Niche (nonché Steak - <i>che è buono se lo cuoci</i>), e in possesso della Nocturne n. 20 di Goos, prestatagli dalla sorella di quest'ultimo, Silvet.
L'incipit della storia è una richiesta del direttore del Beehive, Largo Lloyd, di consegnare una sua missiva a Elena Bran, una Bee fuori attività, nella città di Silenzio, nello Yodaka, con l'aiuto di una guida esperta, Darwin.
Arrivati al ponte dell’appuntamento con quest’ultimo, Lag e Niche scoprono che la loro guida è un anziano cane accasciato a terra e che cammina a fatica: solo grazie alla forza della determinazione il cane si incammina verso Silencio. Superato il Gatekeeper il gruppo esce nello Yodaka. Il viaggio prosegue senza particolari intoppi finché, poco distanti dalla meta, Darwin si sente male. Accompagnatolo da un veterinario, i suoi compagni scoprono che al cane non resta più molto da vivere; inoltre vengono a sapere di uno spiacevole incidente avvenuto dieci anni prima, quando una giovane Letter Bee nativa di Silencio, Elena Bran, era deceduta nel tentativo di attraversare il passo del Tricheco.
Lag, confuso, decide di proseguire il viaggio verso Silencio, senza portare con sé Darwin, ormai stremato, lasciandolo nella casupola del dottore; il cane si ribella e, con le ultime forze rimaste si incammina precedendo Lag. Al passo del Tricheco la strada è interrotta da una frana, e in più il gruppo viene preso di mira da un Gaichu. Nel tentativo di salvare Darwin, Lag finisce sull'orlo di un precipizio, finendo per cadervi a causa del terreno franoso, probabilmente la stessa sorte toccata anche a Elena. Salvato da Darwin, e grazie all'aiuto di Niche che immobilizza l’insetto, e di Steak, che ne individua il punto debole, Lag spara un proiettile del cuore che, nella traiettoria, si imbatte anche nel collare di Darwin, percependone i ricordi insiti. Scopriamo che il vecchio cane era il Dingo di Elena, che l'aveva lasciato a riposarsi e curarsi le ferite mentre lei si recava a Silencio, senza fare più ritorno, facendosi attendere invano per questi dieci lunghi anni…
Dal punto di vista della trama, la fedeltà alla controparte cartacea è pressoché assoluta, arrivando quasi a fotocopiare alcune delle vignette stesse. Merita invece qualche parola in più la realizzazione tecnica.
Di sicuro impatto la sequenza introduttiva, una lenta carrellata all'indietro che, partendo da un primo piano di una finestra decorata di una chiesa raffigurante un'immagine dell'Imperatrice, massima carica sia politica che religiosa di Amberground, arriva a mostrarci pian piano tutto l'interno, con l'attenzione che ricade sulle file di candele accese e le fiammelle danzanti. Ci viene quindi mostrato un paesaggio esterno, e infine un Gaichu che risale dalla terra, prima di entrare in città e vedere Lag alle prese col suo incarico.
Fin da subito non si può non restare piacevolmente sorpresi dalla <b>qualità degli sfondi</b>: sia che si tratti di ampie vallate e montagne, o di strade cittadine con ponti e casupole, si ha la sensazione di aver davanti agli occhi un vero e proprio quadro. Il cielo stellato, immobile nella sua sovrannaturale bellezza, fa poi da complemento perfetto, il tutto immerso in una totalità blu che rende l'insieme ancor più magnifico.
Grandissima cura è data alla rappresentazione dei ciottoli delle strade e dei mattoni di ponti e case, ma anche a lampioni, finestre, e a tutti gli aspetti della città, nessuno escluso. Rileggendo successivamente la controparte cartacea, si nota immediatamente l'enorme differenza, non essendoci nel manga questa minuziosa cura per i dettagli, e in cui gli sfondi appaiono funzionali ma un pochino trascurati. A migliorare il tutto, gli effetti di luce, resi magnificamente e dinamicamente. Come non apprezzare il graduale volgersi del muretto dal blu al giallo durante l'apertura della porta di una casa, con la luce interna che s’irradia all'esterno? O il magnifico contrasto tra i freddi muri bluastri e le illuminate finestre delle casette a schiera circondanti la stradina che risale Lag a inizio episodio? O, ancora, nei magnifici interni, come l'ufficio postale, con le zone di luce e ombra che si alternano e si completano in base alla posizione delle candele, o la stanza del direttore Lloyd, per di più inquadrata tramite un’ottima prospettiva. Anche il semplice raffreddarsi della ceralacca sulla lettera appena sigillata viene reso con un ottimo scurirsi del rosso del timbro dell'associazione Letter Bee.
Con gli ottimi sfondi, che paiono realizzati a pastello, ben si sposano le figure umane. Il character design è estremamente fedele a quello del manga, i personaggi risultano chiaramente distinguibili e le colorazioni molto adatte. Ottimi anche gli oggetti realizzati completamente in CG, come le buste contenenti le lettere, ottimamente amalgamate anche loro con tutto il resto. In tutto questo, unica nota dolente sono i Gaichu. Realizzati con una pesante grafica computerizzata, a prima vista fanno storcere il naso…
La cura dei dettagli dei personaggi non è certamente maniacale, si notano alcune imperfezioni, ma risulta comunque perfettamente funzionale, riuscendo in ogni caso a togliersi anche qualche sfizio.
A suggellare il tutto, una meravigliosa colonna sonora sinfonica, per nulla avara di lenti cori da chiesa, che ricordano vagamente alcune OST de <i>I cieli di Escaflowne</i>. Per le battaglie, invece, si è scelta una musica più veloce e potente, che tuttavia mantiene una sua coralità e non si distacca completamente dal resto, creando un’ottima sensazione di tensione e pericolo.
In conclusione, un’opera splendida, molte spanne al di sopra del manga da cui è tratto: è questo uno di quei casi in cui la trasposizione animata migliora, anziché snaturare, un fumetto.
In attesa della serie tv, questo primo capitolo animato di <b>Letter Bee</b> rimane un piccolo gioiellino!