Sora o Kakeru Shoujo
Sora wo Kakeru Shoujo, ovvero la ragazza che salta nello spazio, è un anime di 26 episodi realizzato nel 2009 dalla Sunrise in collaborazione con la Bandai Entertainment.
Come è possibile desumere dal nome, Sora wo Kakeru Shoujo è interamente ambientato nello spazio, in un futuro prossimo in cui l’uomo, grazie alla tecnologia, è riuscito a creare delle gigantesche colonie autosufficienti e indipendenti. Protagonista della storia è Akiha, terza figlia della famiglia Shishidou, una normale ragazza la cui vita viene stravolta dall’inaspettato e rocambolesco incontro con la misteriosa Honoka Kawai e con l’egocentrica AI (intelligenza artificiale) di nome Leopard. Accompagnata dalla fedele Imoko (Mio-chan), Akiha sarà costretta ad affrontare la cupa minaccia che incombe sulla colonia di Kirkwood.
Fatto un breve accenno alla trama, che, in ragione dei continui ‘eventi a sorpresa’ non può essere approfondita più di tanto, vale la pena soffermarsi su una della caratteristiche dell’anime, ovvero l’evoluzione della storia. Invero i primi episodi risultano piuttosto lenti e, soprattutto, privi della capacità di coinvolgere lo spettatore, che li vive in modo alquanto passivo, anche perché privo della capacità di comprendere a pieno ciò che sta accadendo. Successivamente, invece, determinati i pilastri della trama principale, il ritmo narrativo acquista la giusta velocità, risultando piuttosto gradevole e coinvolgente, pur non brillando certo per originalità.
Quanto detto per la trama, peraltro, si riflette anche nella ipotetica catalogazione dell’opera; Sora wo Kakeru Shoujo, infatti, sin dalle prime battute non pare facilmente catalogabile all’interno di uno specifico genere, e, anzi, per buona parte dell’anime lo spettatore è assillato da un dubbio concernente la serietà della stessa storia, che, in virtù di alcune scelte, pare più in linea con uno stile comico, o, per meglio dire, demenziale. Solo giunti ad un certo punto si riesce a capire l’effettivo intento degli autori, che tuttavia, proprio in ragione delle opinabili scelte poc’anzi citate, non riesce a fare piena presa sullo spettatore, costretto all’arduo compito di coniugare elementi caratterizzati da una certa drammaticità con situazioni apparentemente demenziali, incapaci di conferire un valore aggiunto all’opera, sminuendo ‘l’epicità’ di una trama che, al contrario, vorrebbe essere abbastanza seria e collegata alla tradizionale dicotomia bene/male stile Sunrise (o forse sarebbe meglio dire alla tradizionale assenza di tale dicotomia).
Nondimeno, Sora wo Kakeru Shoujo è un anime godibile, anche grazie a personaggi tutto sommato ‘carini’, anche se, come nel caso di Honoka e Itsuki, non manca il ricorso a stereotipi ampiamente collaudati dall’animazione giapponese. Sicuramente tra i più riusciti vale la pena annoverare Kazane Shishidou (sorella maggiore di Akiha, e capofamiglia degli Shishidou), Nina Stratoski (eccentrica comandante della divisione misteri) e Leopard, egocentrica e folle AI, che, pur non essendo attagliato per essere il protagonista principale, è comunque dotato di una certa originalità. Per completezza devo ammettere che comunque la mia ‘preferita’ resta Takane Shishidou (seconda figlia della famiglia Shishidou, che, volenti o nolenti, è composta da ben quattro donne). Come peraltro si può dedurre dai nomi citati, un difetto che va rilevato in materia di personaggi riguarda proprio la totale assenza di una figura maschile dotata di carisma, eccezion fatta per le AI (che comunque son pur sempre artificiali) sembra infatti che gli uomini siano stati banditi da quest’anime.
Il comparto tecnico è nel complesso di buon livello, anche se in certi frangenti il character design non manca di prestare il fianco a qualche critica; decisamente orecchiabile la prima opening realizzata dagli Ali Project (il cui stile è decisamente inconfondibile).
In conclusione Sora wo Kakeru Shoujo è comunque un anime piacevole, che, pur con i difetti testé esposti, riesce comunque ad attirare l’attenzione dello spettatore, ripagando il tempo speso per la visione. Proprio per tale ragione, ritengo che quest’anime possa essere un ottimo prodotto per chi è in cerca di qualcosa di leggero.
Come è possibile desumere dal nome, Sora wo Kakeru Shoujo è interamente ambientato nello spazio, in un futuro prossimo in cui l’uomo, grazie alla tecnologia, è riuscito a creare delle gigantesche colonie autosufficienti e indipendenti. Protagonista della storia è Akiha, terza figlia della famiglia Shishidou, una normale ragazza la cui vita viene stravolta dall’inaspettato e rocambolesco incontro con la misteriosa Honoka Kawai e con l’egocentrica AI (intelligenza artificiale) di nome Leopard. Accompagnata dalla fedele Imoko (Mio-chan), Akiha sarà costretta ad affrontare la cupa minaccia che incombe sulla colonia di Kirkwood.
Fatto un breve accenno alla trama, che, in ragione dei continui ‘eventi a sorpresa’ non può essere approfondita più di tanto, vale la pena soffermarsi su una della caratteristiche dell’anime, ovvero l’evoluzione della storia. Invero i primi episodi risultano piuttosto lenti e, soprattutto, privi della capacità di coinvolgere lo spettatore, che li vive in modo alquanto passivo, anche perché privo della capacità di comprendere a pieno ciò che sta accadendo. Successivamente, invece, determinati i pilastri della trama principale, il ritmo narrativo acquista la giusta velocità, risultando piuttosto gradevole e coinvolgente, pur non brillando certo per originalità.
Quanto detto per la trama, peraltro, si riflette anche nella ipotetica catalogazione dell’opera; Sora wo Kakeru Shoujo, infatti, sin dalle prime battute non pare facilmente catalogabile all’interno di uno specifico genere, e, anzi, per buona parte dell’anime lo spettatore è assillato da un dubbio concernente la serietà della stessa storia, che, in virtù di alcune scelte, pare più in linea con uno stile comico, o, per meglio dire, demenziale. Solo giunti ad un certo punto si riesce a capire l’effettivo intento degli autori, che tuttavia, proprio in ragione delle opinabili scelte poc’anzi citate, non riesce a fare piena presa sullo spettatore, costretto all’arduo compito di coniugare elementi caratterizzati da una certa drammaticità con situazioni apparentemente demenziali, incapaci di conferire un valore aggiunto all’opera, sminuendo ‘l’epicità’ di una trama che, al contrario, vorrebbe essere abbastanza seria e collegata alla tradizionale dicotomia bene/male stile Sunrise (o forse sarebbe meglio dire alla tradizionale assenza di tale dicotomia).
Nondimeno, Sora wo Kakeru Shoujo è un anime godibile, anche grazie a personaggi tutto sommato ‘carini’, anche se, come nel caso di Honoka e Itsuki, non manca il ricorso a stereotipi ampiamente collaudati dall’animazione giapponese. Sicuramente tra i più riusciti vale la pena annoverare Kazane Shishidou (sorella maggiore di Akiha, e capofamiglia degli Shishidou), Nina Stratoski (eccentrica comandante della divisione misteri) e Leopard, egocentrica e folle AI, che, pur non essendo attagliato per essere il protagonista principale, è comunque dotato di una certa originalità. Per completezza devo ammettere che comunque la mia ‘preferita’ resta Takane Shishidou (seconda figlia della famiglia Shishidou, che, volenti o nolenti, è composta da ben quattro donne). Come peraltro si può dedurre dai nomi citati, un difetto che va rilevato in materia di personaggi riguarda proprio la totale assenza di una figura maschile dotata di carisma, eccezion fatta per le AI (che comunque son pur sempre artificiali) sembra infatti che gli uomini siano stati banditi da quest’anime.
Il comparto tecnico è nel complesso di buon livello, anche se in certi frangenti il character design non manca di prestare il fianco a qualche critica; decisamente orecchiabile la prima opening realizzata dagli Ali Project (il cui stile è decisamente inconfondibile).
In conclusione Sora wo Kakeru Shoujo è comunque un anime piacevole, che, pur con i difetti testé esposti, riesce comunque ad attirare l’attenzione dello spettatore, ripagando il tempo speso per la visione. Proprio per tale ragione, ritengo che quest’anime possa essere un ottimo prodotto per chi è in cerca di qualcosa di leggero.
Dall'unica recensione disponibile, dalle immagini che mostrano quantomeno un disegno pulito e brillante e da un inizio che porta molti elementi nella trama, mi ero lasciato coinvolgere ben sperando che non ricadesse tutto in un vortice di banalità ed insensatezze.
Ovviamente è un anime Shojo, dedicato alle ragazze, capisco anche che il tutto è per i giovanissimi ma questo mi ha comunque fatto storcere il naso tantissime volte, più aumentava il numero delle puntate che vedevo e più mi deludeva l'opera.
Disegno bello e pulito, volti lievemente diversi dal solito (un naso mai visto prima!), luminoso con fondali che a volte lasciano molto a desiderare, scontri che non rendono minimamente, utilizzo leggero e che non dà fastidio della CG.
Musiche carine, soprattutto quelle che intrattengono tra un combattimento ed un altro (alcune sembrano tratte da un Final Fantasy, per intenderci) ma nessuna nota di rilievo per opening ed ending.
Trama banale ed insensata che non merita lo sforzo di reggere per 26 episodi.
Ecco, da qui in poi inizierò a parlare di aspetti particolari, giusto per chi è interessato e non ha ancora un idea precisa.
Partendo dalla trama, troviamo una ragazza (in una famiglia di sole sorelle con domestiche tutte donne) che per un motivo o per un altro si ritroverà al centro della storia poiché ha dei poteri nascosti con i quali salverà l'umanità e le solite cose.
Il tutto prenderà la piega di combattimenti tra mecha e colonie artificiali (mecha più grandi, più statici, con un cervellone nel centro che assomiglia di più alla volontà di un bambino che a quella di grandi potenze universali). Intorno ci metteranno un condimento di sentimentalismo davvero, davvero banale (e non è nel "Banale" il problema) ed insensato (ecco dov'è il problema). Nessuna storia d'amore, pieno di personaggi che vengono portati sullo schermo e che vengono lasciati in un angolo, niente tematiche su cui riflettere e poi vorrei portare all'attenzione degli irriducibili che necessitano di altre informazioni per capire se utilizzare il loro tempo in questo anime (parliamo di 26 puntate, mica 12!) alcuni aspetti della trama e della struttura dell'anime.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
I punti più errati sono la totale mancanza di originalità, per tutto l'anime gli umani faranno da spola tra una colonia artificiale ed un altra, con controllo della mente tramite delle scatole rosse che gli si creano intorno alla testa (letteralmente), ovviamente tra tutti loro ci saranno anche quelli (quellE) più forti e belle che avranno oltre a dei poteri sovraumani, anche dei mecha che comandano con il pensiero, ma il tutto si fermerà a due colpi di spada e poi le solite scene con: "Noi rimaniamo qui a difendere, tu vai dentro e spacca tutto", perfetto per uno Shojo ma ha voluto fare il passo più lungo della gamba andando a parare su discorsi che, a mio parere, non gli competono minimamente.
La famiglia della protagonista è fatta di sole sorelle, una è protagonista, un altra viene presa subito dal cattivone di turno e ci rimane quasi fino alla fine (prima combatte per uno e poi per un altro, nient'altro), un altra invece è a capo della "difesa umana", e l'ultima è quella che nessuno ha notato, lasciata in disparte.
È qui il problema: se mi fai uno shojo non mi ci metti anche la pazzia e la furia di una ragazzina abbandonata dentro casa (si è chiusa in se stessa dopo aver letto dei commenti negativi sulla sua persona da un forum, faceva la modella, uniche informazioni che si hanno), che per tutto l'anime andrà contro le sue stesse sorelle che... se ne fregano altamente! Io ho pensato fino alla fine che, prima o poi, le altre sorelle (che tornano tutte dalla parte del "bene") riuscissero a mostrarle un sorriso, a scusarsi per averla tenuta da parte, a chiedere perdono per non averla ascoltata e invece niente.
Praticamente 'sta povera ragazzina (nemmeno antagonista) viene usata solo per mostrare che le altre sorelle sono menefreghiste, ovviamente nell'anime si dà il punto di vista del "è colpa tua, sei una ragazzina, cresci con le tue sole forze".
Mentre per una razza "aliena" (buffe creature a forma di patata che vivono tranquillamente con gli umani, parlano e svolgono lavori in completa tranquillità usando dei droni con forma umana) viene dedicato tutto il sentimento di difesa e di amore che non è stato conferito a quella sorellina brutta e cattiva.
Riassumendo, la protagonista ha questa compagna aliena molto kawaii e piccina, per tutto l'anime si salveranno a vicenda, piangeranno, si chiederanno scusa, si vorranno bene, si abbracceranno, si separeranno e torneranno insieme, mentre con la sorella che diventa cattiva per la loro indifferenza non c'è alcuno scambio di sentimenti, non viene nemmeno menzionata con frasi del tipo "chissà se starà bene, devo salvarla, spero torni in sé", a me sembra GRAVE.
Scusate se tutte queste parole riguardo un singolo aspetto della trama vi sembrano inutili, ma mi premeva dirlo perché è un danno all'opera e a qualsiasi "insegnamento" che si vuole dare o meno.
La prima puntata apre bene l'anime, c'è una scena in cui si mostra tutta la "città" enorme che ha come sfondo l'universo, mi è sembrato davvero bello, pensavo a qualcosa di epocale, a strutture civilizzate ben studiate e ad una trama con colpi di scena, purtroppo non è stato così.
Ho visto anime migliori adatti per un pubblico giovanissimo, qui secondo me viene data un idea sbagliata a chi lo guarda, ovviamente utile e doveroso il fatto che nessuno muoia durante l'anime (nemmeno una goccia di sangue) ma decisamente da scartare.
Fine parte contenente spoiler
Sei perché doveva essere accorciato, tagliando molte cose totalmente inutili, concentrandosi di più su alcuni aspetti che avrebbero portato l'anime a livelli sicuramente più alti, 6 per tanti altri motivi oltre quelli citati. Non consigliato.
Ovviamente è un anime Shojo, dedicato alle ragazze, capisco anche che il tutto è per i giovanissimi ma questo mi ha comunque fatto storcere il naso tantissime volte, più aumentava il numero delle puntate che vedevo e più mi deludeva l'opera.
Disegno bello e pulito, volti lievemente diversi dal solito (un naso mai visto prima!), luminoso con fondali che a volte lasciano molto a desiderare, scontri che non rendono minimamente, utilizzo leggero e che non dà fastidio della CG.
Musiche carine, soprattutto quelle che intrattengono tra un combattimento ed un altro (alcune sembrano tratte da un Final Fantasy, per intenderci) ma nessuna nota di rilievo per opening ed ending.
Trama banale ed insensata che non merita lo sforzo di reggere per 26 episodi.
Ecco, da qui in poi inizierò a parlare di aspetti particolari, giusto per chi è interessato e non ha ancora un idea precisa.
Partendo dalla trama, troviamo una ragazza (in una famiglia di sole sorelle con domestiche tutte donne) che per un motivo o per un altro si ritroverà al centro della storia poiché ha dei poteri nascosti con i quali salverà l'umanità e le solite cose.
Il tutto prenderà la piega di combattimenti tra mecha e colonie artificiali (mecha più grandi, più statici, con un cervellone nel centro che assomiglia di più alla volontà di un bambino che a quella di grandi potenze universali). Intorno ci metteranno un condimento di sentimentalismo davvero, davvero banale (e non è nel "Banale" il problema) ed insensato (ecco dov'è il problema). Nessuna storia d'amore, pieno di personaggi che vengono portati sullo schermo e che vengono lasciati in un angolo, niente tematiche su cui riflettere e poi vorrei portare all'attenzione degli irriducibili che necessitano di altre informazioni per capire se utilizzare il loro tempo in questo anime (parliamo di 26 puntate, mica 12!) alcuni aspetti della trama e della struttura dell'anime.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
I punti più errati sono la totale mancanza di originalità, per tutto l'anime gli umani faranno da spola tra una colonia artificiale ed un altra, con controllo della mente tramite delle scatole rosse che gli si creano intorno alla testa (letteralmente), ovviamente tra tutti loro ci saranno anche quelli (quellE) più forti e belle che avranno oltre a dei poteri sovraumani, anche dei mecha che comandano con il pensiero, ma il tutto si fermerà a due colpi di spada e poi le solite scene con: "Noi rimaniamo qui a difendere, tu vai dentro e spacca tutto", perfetto per uno Shojo ma ha voluto fare il passo più lungo della gamba andando a parare su discorsi che, a mio parere, non gli competono minimamente.
La famiglia della protagonista è fatta di sole sorelle, una è protagonista, un altra viene presa subito dal cattivone di turno e ci rimane quasi fino alla fine (prima combatte per uno e poi per un altro, nient'altro), un altra invece è a capo della "difesa umana", e l'ultima è quella che nessuno ha notato, lasciata in disparte.
È qui il problema: se mi fai uno shojo non mi ci metti anche la pazzia e la furia di una ragazzina abbandonata dentro casa (si è chiusa in se stessa dopo aver letto dei commenti negativi sulla sua persona da un forum, faceva la modella, uniche informazioni che si hanno), che per tutto l'anime andrà contro le sue stesse sorelle che... se ne fregano altamente! Io ho pensato fino alla fine che, prima o poi, le altre sorelle (che tornano tutte dalla parte del "bene") riuscissero a mostrarle un sorriso, a scusarsi per averla tenuta da parte, a chiedere perdono per non averla ascoltata e invece niente.
Praticamente 'sta povera ragazzina (nemmeno antagonista) viene usata solo per mostrare che le altre sorelle sono menefreghiste, ovviamente nell'anime si dà il punto di vista del "è colpa tua, sei una ragazzina, cresci con le tue sole forze".
Mentre per una razza "aliena" (buffe creature a forma di patata che vivono tranquillamente con gli umani, parlano e svolgono lavori in completa tranquillità usando dei droni con forma umana) viene dedicato tutto il sentimento di difesa e di amore che non è stato conferito a quella sorellina brutta e cattiva.
Riassumendo, la protagonista ha questa compagna aliena molto kawaii e piccina, per tutto l'anime si salveranno a vicenda, piangeranno, si chiederanno scusa, si vorranno bene, si abbracceranno, si separeranno e torneranno insieme, mentre con la sorella che diventa cattiva per la loro indifferenza non c'è alcuno scambio di sentimenti, non viene nemmeno menzionata con frasi del tipo "chissà se starà bene, devo salvarla, spero torni in sé", a me sembra GRAVE.
Scusate se tutte queste parole riguardo un singolo aspetto della trama vi sembrano inutili, ma mi premeva dirlo perché è un danno all'opera e a qualsiasi "insegnamento" che si vuole dare o meno.
La prima puntata apre bene l'anime, c'è una scena in cui si mostra tutta la "città" enorme che ha come sfondo l'universo, mi è sembrato davvero bello, pensavo a qualcosa di epocale, a strutture civilizzate ben studiate e ad una trama con colpi di scena, purtroppo non è stato così.
Ho visto anime migliori adatti per un pubblico giovanissimo, qui secondo me viene data un idea sbagliata a chi lo guarda, ovviamente utile e doveroso il fatto che nessuno muoia durante l'anime (nemmeno una goccia di sangue) ma decisamente da scartare.
Fine parte contenente spoiler
Sei perché doveva essere accorciato, tagliando molte cose totalmente inutili, concentrandosi di più su alcuni aspetti che avrebbero portato l'anime a livelli sicuramente più alti, 6 per tanti altri motivi oltre quelli citati. Non consigliato.
Sora wo Kakeru Shoujo è una commedia misto a fantascienza piacevole e ben costruita, la storia a mio avviso è abbastanza originale anche se, come spesso accade ormai, i personaggi sono quelli canonici del genere: la protagonista carina e impacciata ma con poteri nascosti, la poliziotta casinista e irrequieta e i vari robottini e robottoni (tutti simpaticissimi e molto particolari) in cui spunta come un "divo" il robot che guida una nave interstellare con la voce del mitico Lelouch di Code Geass! E' veramente uno spasso XD. Merita il 9 solo per questo...
Consigliato a tutti... sia per la bella grafica che per la storia che non smette mai (nei 3 episodi che ho visto finora...) di coinvolgere e divertire.
Consigliato a tutti... sia per la bella grafica che per la storia che non smette mai (nei 3 episodi che ho visto finora...) di coinvolgere e divertire.