ViVid Strike!
Se c'è una cosa che distinse, all'epoca, la saga di "Mahou Shoujo Lyrical Nanoha", in particolare la prima serie, non era soltanto il concetto di magia come mezzo tecnologico di combattimento, ma il coraggio di affrontare temi molto pesanti, come la crudeltà umana nei confronti di persone indifese, specialmente se mossa dall'invidia o dall'odio.
"Vivid Strike", il nuovo capitolo spin-off della saga, e basato sulla storia di "Vivid" (potendolo considerare una sorta di seguito), vuole riaffrontare quei temi molto difficili, addirittura con metodi ancora più audaci, che possono portare a una visione del mondo come se fosse un nemico; le uniche persone capaci di provare il contrario sono quei cuori gentili pronti a tenderti la mano per dimostrarti il contrario, anche a costo delle maniere forti.
Protagoniste di questa storia sono Fuuka Reventon e Rinne Berlinetta; la prima è una senzatetto che ha appena perso il lavoro a seguito di una rissa di strada, e per fortuna è finita sotto le cure della palestra Nakajima, gestita dall'allenatrice, nonché presidentessa, Nove, dove militano le più giovani promesse delle Strike Art's, tra cui Vivio Takamachi, figlia adottiva di due alte cariche del governo (ma un fan della saga sa già di chi stiamo parlando), e Einhart Stratos. Per gratitudine decide, in cambio di vitto e alloggio, di aiutare nel lavoro e partecipare agli allenamenti per poter migliorare le sue abilità di combattente. La seconda è una delle nuove promesse delle Strike Art's, nota per la ferocia del suo stile e per non aver mai perso un incontro, tranne in passato contro Vivio, allenata da Jill Stolas, presidentessa di una compagnia rivale che fa della forza bruta il proprio stile.
Ma che hanno in comune questi soggetti? Loro erano in passato compagne di collegio, nonché grandi amiche, ma in seguito furono costrette a separarsi, quando Rinne venne adottata; mentre Fuuka in qualche modo tirava avanti, Rinne fu vittima della crudeltà dell'invidia e dell'odio, cosa che l'ha portata a cambiare totalmente carattere, vendicarsi in modo orribile di tali ingiustizie e avere la visione del mondo come nemico intero. Con l'avvicinarsi di un torneo invernale di Strike Art's, queste ragazze, insieme a coloro che le accompagnano, dovranno dimostrare il loro rispettivo valore. Ma il legame che le univa in passato esiste ancora? Sarà la storia a dirlo, e purtroppo con le maniere forti.
Seppur semplice narrativamente, e con evidenti richiami alla prima serie di "Nanoha", "Vivid Strike" è una serie che non fa sconti nel far venire ogni genere di attacco emotivo allo spettatore, come efficaci momenti comici per smorzare la tensione, o l'orrore e il malessere di fronte alle crudeli manifestazioni di emozioni e negatività umana ai danni dei più deboli, così come il tortuoso sentiero per raggiungere quella che viene definita forza. I sentimenti vengono resi molto evidenti, grazie alla caratterizzazione messa a punto per i nuovi personaggi, come la determinazione, il rimorso o lo strazio di un fallimento, come tutte le convinzioni di una persona vengono buttate all'aria alla prova di altri fatti, come, nonostante tutto, un legame viene reso impossibile da spezzare, come ci si voglia dimenticare il doloroso passato tentando di distruggerlo o come vi è sempre una mano tesa pronta a volerti tirare fuori da un mondo d'orrore, in modo da guardare al futuro. Ma, per fortuna, anche gli altri personaggi che abbiamo conosciuto non se ne staranno indietro in ambito di caratterizzazione e carattere, come Einhart, ormai una ragazza come tutte e capace di essere un punto di riferimento per gli altri, e Vivio, sempre pronta a dare il tutto per tutto con quella scintilla di determinazione e di apertura nei confronti degli altri (non dimentichiamoci di coloro che l'hanno tirata su, che avranno il modo di godere di un paio di citazioni indirette).
Ma, alla fine della fiera, l'unico mezzo per risolvere la faccenda è far parlare i pugni, ed è qui che lo staff della serie ha fatto un lavoro discreto, proponendo una serie di combattimenti all'insegna della tensione e dell'ultimo respiro, con la capacità di esprimere la potenza degli attacchi con un ottimo gioco di primi piani nei volti delle combattenti, in grado di far trasferire l'adrenalina che pervade il match che stanno affrontando, oltre a essere un'ottima valvola di sfogo.
E questa capacità è un vantaggio nel comparto grafico, complici le spettacolari sequenze di trasformazione per via dei device delle protagoniste, mentre in ambito audio abbiamo ottime prove di recitazione delle seiyuu coinvolte.
"Vivid Strike" è... sinceramente non so come definirlo, ma, dato il nome della saga che l'ha ispirato, come potevo non seguirlo (pur sapendo a cosa stavo andando incontro in ambito contenutistico)?
"Vivid Strike", il nuovo capitolo spin-off della saga, e basato sulla storia di "Vivid" (potendolo considerare una sorta di seguito), vuole riaffrontare quei temi molto difficili, addirittura con metodi ancora più audaci, che possono portare a una visione del mondo come se fosse un nemico; le uniche persone capaci di provare il contrario sono quei cuori gentili pronti a tenderti la mano per dimostrarti il contrario, anche a costo delle maniere forti.
Protagoniste di questa storia sono Fuuka Reventon e Rinne Berlinetta; la prima è una senzatetto che ha appena perso il lavoro a seguito di una rissa di strada, e per fortuna è finita sotto le cure della palestra Nakajima, gestita dall'allenatrice, nonché presidentessa, Nove, dove militano le più giovani promesse delle Strike Art's, tra cui Vivio Takamachi, figlia adottiva di due alte cariche del governo (ma un fan della saga sa già di chi stiamo parlando), e Einhart Stratos. Per gratitudine decide, in cambio di vitto e alloggio, di aiutare nel lavoro e partecipare agli allenamenti per poter migliorare le sue abilità di combattente. La seconda è una delle nuove promesse delle Strike Art's, nota per la ferocia del suo stile e per non aver mai perso un incontro, tranne in passato contro Vivio, allenata da Jill Stolas, presidentessa di una compagnia rivale che fa della forza bruta il proprio stile.
Ma che hanno in comune questi soggetti? Loro erano in passato compagne di collegio, nonché grandi amiche, ma in seguito furono costrette a separarsi, quando Rinne venne adottata; mentre Fuuka in qualche modo tirava avanti, Rinne fu vittima della crudeltà dell'invidia e dell'odio, cosa che l'ha portata a cambiare totalmente carattere, vendicarsi in modo orribile di tali ingiustizie e avere la visione del mondo come nemico intero. Con l'avvicinarsi di un torneo invernale di Strike Art's, queste ragazze, insieme a coloro che le accompagnano, dovranno dimostrare il loro rispettivo valore. Ma il legame che le univa in passato esiste ancora? Sarà la storia a dirlo, e purtroppo con le maniere forti.
Seppur semplice narrativamente, e con evidenti richiami alla prima serie di "Nanoha", "Vivid Strike" è una serie che non fa sconti nel far venire ogni genere di attacco emotivo allo spettatore, come efficaci momenti comici per smorzare la tensione, o l'orrore e il malessere di fronte alle crudeli manifestazioni di emozioni e negatività umana ai danni dei più deboli, così come il tortuoso sentiero per raggiungere quella che viene definita forza. I sentimenti vengono resi molto evidenti, grazie alla caratterizzazione messa a punto per i nuovi personaggi, come la determinazione, il rimorso o lo strazio di un fallimento, come tutte le convinzioni di una persona vengono buttate all'aria alla prova di altri fatti, come, nonostante tutto, un legame viene reso impossibile da spezzare, come ci si voglia dimenticare il doloroso passato tentando di distruggerlo o come vi è sempre una mano tesa pronta a volerti tirare fuori da un mondo d'orrore, in modo da guardare al futuro. Ma, per fortuna, anche gli altri personaggi che abbiamo conosciuto non se ne staranno indietro in ambito di caratterizzazione e carattere, come Einhart, ormai una ragazza come tutte e capace di essere un punto di riferimento per gli altri, e Vivio, sempre pronta a dare il tutto per tutto con quella scintilla di determinazione e di apertura nei confronti degli altri (non dimentichiamoci di coloro che l'hanno tirata su, che avranno il modo di godere di un paio di citazioni indirette).
Ma, alla fine della fiera, l'unico mezzo per risolvere la faccenda è far parlare i pugni, ed è qui che lo staff della serie ha fatto un lavoro discreto, proponendo una serie di combattimenti all'insegna della tensione e dell'ultimo respiro, con la capacità di esprimere la potenza degli attacchi con un ottimo gioco di primi piani nei volti delle combattenti, in grado di far trasferire l'adrenalina che pervade il match che stanno affrontando, oltre a essere un'ottima valvola di sfogo.
E questa capacità è un vantaggio nel comparto grafico, complici le spettacolari sequenze di trasformazione per via dei device delle protagoniste, mentre in ambito audio abbiamo ottime prove di recitazione delle seiyuu coinvolte.
"Vivid Strike" è... sinceramente non so come definirlo, ma, dato il nome della saga che l'ha ispirato, come potevo non seguirlo (pur sapendo a cosa stavo andando incontro in ambito contenutistico)?