Come d'incanto
"Enchanted" è un film ricco di citazioni, che rielabora le fiabe classiche ma senza riscriverle: in questa storia il vero amore esiste davvero, e un bacio è davvero ciò che può salvare la principessa dall'incantesimo della strega cattiva. Semplicemente, essi non sono sempre nel posto in cui ci si aspetterebbe di trovarli.
La storia ruota intorno a Giselle, fervente sostenitrice della forza del "vero amore". Nonostante la premessa proclamata dalla Regina Narissa nel momento in cui spedisce Giselle nel mondo reale ("[L'ho mandata] in un luogo in cui NESSUNO vive felice e contento!"), Giselle riesce comunque a convincere il cinico Robert a non arrendersi alla banalità della vita di tutti i giorni e alla visione amara delle relazioni di coppia che l'abbandono dell'ex moglie ha portato con sé.
Non è possibile non notare che la visione di Giselle, quella che in ultima battuta il film sembra sostenere, è effettivamente molto utopistica: c'è un po' di cinismo in ognuno di noi, ed è giusto non rinunciarci. A prima vista il film sembrerebbe voler portare nella direzione, tipica della fiaba classica, secondo cui è giusto innamorarsi dopo pochissimo tempo e questo può essere considerato un "vero amore" che conduce ad un "lieto fine" (è in fondo ciò che accade non solo a Giselle e ad Edward ma anche a Giselle e a Robert, ad Edward e a Nancy).
Eppure questo non è un difetto. Il film si chiama "Enchanted" e, come scrivevo all'inizio di questa recensione, è una citazione piuttosto che una riscrittura della fiaba classica. E' un invito a ricercare la magia nella vita e nelle relazioni di tutti i giorni, a non lasciarsi andare al cinismo di chi si è arreso alla freddezza delle relazioni umane. E' tutto esagerato, ma volutamente, proprio perché siamo di fronte a una fiaba che enfatizza un messaggio.
Inoltre, sia Giselle che Robert nel corso del film si rendono conto che ciò che avevano scelto per sé non li avrebbe resi felici: e in questo senso la storia è anche un invito ad andare non nella direzione che sentiamo imposta dal nostro ruolo, ma in quella che è in grado di renderci più felici. In questo senso è importantissimo anche il personaggio di Nathaniel, apparentemente bistrattato ma che diventa chiave nella risoluzione del finale. Sottomesso alla Regina per quasi tutta la durata del film, è colui che conosce l'evoluzione migliore e diventa infine il più grande manifesto dell'autodeterminazione di tutta la pellicola.
Se non temete l'uso degli stereotipi per convogliare un messaggio, seppur con una narrazione pulita e ricca di colpi di scena; se non avete rinunciato a sognare e a portare un pizzico di quel sogno nella vostra realtà quotidiana, pur mantenendo allo stesso tempo i piedi per terra; in tal caso non potrete che adorare questo film alla follia.
Il divertente mix tra la narrazione animata e dal vivo, il cast stellare e una meravigliosa Susan Sarandon forniscono un valore aggiunto non da poco.
La storia ruota intorno a Giselle, fervente sostenitrice della forza del "vero amore". Nonostante la premessa proclamata dalla Regina Narissa nel momento in cui spedisce Giselle nel mondo reale ("[L'ho mandata] in un luogo in cui NESSUNO vive felice e contento!"), Giselle riesce comunque a convincere il cinico Robert a non arrendersi alla banalità della vita di tutti i giorni e alla visione amara delle relazioni di coppia che l'abbandono dell'ex moglie ha portato con sé.
Non è possibile non notare che la visione di Giselle, quella che in ultima battuta il film sembra sostenere, è effettivamente molto utopistica: c'è un po' di cinismo in ognuno di noi, ed è giusto non rinunciarci. A prima vista il film sembrerebbe voler portare nella direzione, tipica della fiaba classica, secondo cui è giusto innamorarsi dopo pochissimo tempo e questo può essere considerato un "vero amore" che conduce ad un "lieto fine" (è in fondo ciò che accade non solo a Giselle e ad Edward ma anche a Giselle e a Robert, ad Edward e a Nancy).
Eppure questo non è un difetto. Il film si chiama "Enchanted" e, come scrivevo all'inizio di questa recensione, è una citazione piuttosto che una riscrittura della fiaba classica. E' un invito a ricercare la magia nella vita e nelle relazioni di tutti i giorni, a non lasciarsi andare al cinismo di chi si è arreso alla freddezza delle relazioni umane. E' tutto esagerato, ma volutamente, proprio perché siamo di fronte a una fiaba che enfatizza un messaggio.
Inoltre, sia Giselle che Robert nel corso del film si rendono conto che ciò che avevano scelto per sé non li avrebbe resi felici: e in questo senso la storia è anche un invito ad andare non nella direzione che sentiamo imposta dal nostro ruolo, ma in quella che è in grado di renderci più felici. In questo senso è importantissimo anche il personaggio di Nathaniel, apparentemente bistrattato ma che diventa chiave nella risoluzione del finale. Sottomesso alla Regina per quasi tutta la durata del film, è colui che conosce l'evoluzione migliore e diventa infine il più grande manifesto dell'autodeterminazione di tutta la pellicola.
Se non temete l'uso degli stereotipi per convogliare un messaggio, seppur con una narrazione pulita e ricca di colpi di scena; se non avete rinunciato a sognare e a portare un pizzico di quel sogno nella vostra realtà quotidiana, pur mantenendo allo stesso tempo i piedi per terra; in tal caso non potrete che adorare questo film alla follia.
Il divertente mix tra la narrazione animata e dal vivo, il cast stellare e una meravigliosa Susan Sarandon forniscono un valore aggiunto non da poco.