Hitsuji no Uta - Sheep's Song
E' difficile dare una valutazione a questi OAV; senza dubbio Hitsuji no Uta non è un anime canonico della categoria soprannaturale, anzi, qui il soprannaturale non lo si vede, lo si sente e basta, nell'angoscia dei personaggi, ma di fatto non è che ci sia in modo palpabile.
<b>Attenzione! Spoiler!</b>
La trama è pesante, perché poggia tutto sul triste concetto che non importano gli sforzi, la pietra tornerà sempre indietro (come nel mito di Sisifo). Così non importa quanto i Takashiro si sforzino, la "malattia" li perseguiterà, i discendenti ne saranno affetti e vivranno nel dolore del desiderio di sangue.
<b>Fine spoiler</b>
Che dire, un modo inusuale di trattare il problema del vampirismo, una versione tutta fuori schema che s'intreccia con le emozioni e le debolezze dei personaggi, che vivono con enorme disagio e timore la propria esistenza. I due fratelli affrontano il problema in modo diverso, insieme, ma soli ineluttabilmente con il proprio demone personale.
Le ambientazioni cupe e i tratti scuri aiutano a rimarcare il senso di angoscia e smarrimento; si sente l'avanzare faticoso della storia, quasi spossante, il che nel complesso aiuta a rendere le emozioni. Peccato che l'intorno non sia ben gestito: i personaggi comprimari sono pressoché abbozzati, hanno tanto da dire, ma non viene concesso loro spazio, e gli stessi personaggi principali hanno parecchi lati lasciati in ombra.
Le musiche e il tratto non sono eccezionali, ma sono idonei allo scopo, rendono l'idea di oppressione che si vuole dare, ma non c'è niente di oscuro, c'è solo dolore; non c'è tensione o paura, l'unica emozione che passa è quel senso schiacciante di angoscia dei personaggi, nient'altro. Il dramma del vampirismo è solo il nome per chiamare la malattia, non è un vero elemento soprannaturale. Insomma, Hitsuji no Uta è un anime un pochino particolare.
Non mi ha entusiasmato, lo confesso, ma non mi sento di screditarlo in toto, quindi la sufficienza la do.
<b>Attenzione! Spoiler!</b>
La trama è pesante, perché poggia tutto sul triste concetto che non importano gli sforzi, la pietra tornerà sempre indietro (come nel mito di Sisifo). Così non importa quanto i Takashiro si sforzino, la "malattia" li perseguiterà, i discendenti ne saranno affetti e vivranno nel dolore del desiderio di sangue.
<b>Fine spoiler</b>
Che dire, un modo inusuale di trattare il problema del vampirismo, una versione tutta fuori schema che s'intreccia con le emozioni e le debolezze dei personaggi, che vivono con enorme disagio e timore la propria esistenza. I due fratelli affrontano il problema in modo diverso, insieme, ma soli ineluttabilmente con il proprio demone personale.
Le ambientazioni cupe e i tratti scuri aiutano a rimarcare il senso di angoscia e smarrimento; si sente l'avanzare faticoso della storia, quasi spossante, il che nel complesso aiuta a rendere le emozioni. Peccato che l'intorno non sia ben gestito: i personaggi comprimari sono pressoché abbozzati, hanno tanto da dire, ma non viene concesso loro spazio, e gli stessi personaggi principali hanno parecchi lati lasciati in ombra.
Le musiche e il tratto non sono eccezionali, ma sono idonei allo scopo, rendono l'idea di oppressione che si vuole dare, ma non c'è niente di oscuro, c'è solo dolore; non c'è tensione o paura, l'unica emozione che passa è quel senso schiacciante di angoscia dei personaggi, nient'altro. Il dramma del vampirismo è solo il nome per chiamare la malattia, non è un vero elemento soprannaturale. Insomma, Hitsuji no Uta è un anime un pochino particolare.
Non mi ha entusiasmato, lo confesso, ma non mi sento di screditarlo in toto, quindi la sufficienza la do.
Una delusione, poche idee e confuse. La descrizione dei personaggi è inesistente. Horror? In quale parte dovrebbe inquietare o spaventare?
Asfissiante e cupo? Forse, ma non abbastanza da avere la sufficienza, almeno per me.
Chara design neanche tanto curato. Atmosfera dark data da chiaroscuri in abbondanza ma questo, o meglio, non solo questo serve per inquietare.
Sconsigliato, specialmente per gli amanti dell'horror as I'm.
Forse vagamente originale per l'interpretazione dei vampiri che dà l'autore.
Asfissiante e cupo? Forse, ma non abbastanza da avere la sufficienza, almeno per me.
Chara design neanche tanto curato. Atmosfera dark data da chiaroscuri in abbondanza ma questo, o meglio, non solo questo serve per inquietare.
Sconsigliato, specialmente per gli amanti dell'horror as I'm.
Forse vagamente originale per l'interpretazione dei vampiri che dà l'autore.
Il ritmo di questa serie di OAV risente in maniera evidente degli schemi del teatro No; il che costituisce certamente un limite alla sua godibilità per lo spettatore occidentale, ma nel contempo contribuisce, e non poco, al suo fascino. Il rapporto tra i due protagonisti - la cui natura palesemente incestuosa può spiazzare - è costruito mirabilmente. Una visione non facile, ma di enorme impatto emotivo.
Io ho trovato questo anime davvero poco originale e a tratti noioso. L'introspezione dei personaggi secondo il mio modesto parere è riuscita davvero male e tutti i vari flashback sono davvero fuori luogo. Troppi e continui! L'unica cosa accettabile è il character design, anche l'atmosfera, che dovrebbe essere soffocante mi ha deluso terribilmente.
Interessante. Un anime che è riuscito ad unire insieme un classico concetto trito e ritrito, ossia il vampirismo, in un ambiente moderno e razionalmente adatto alla società. Senza dubbio è un un'opera originale, ma non per tutti: è una storia matura, che riesce però ad esprimere il disagio dei due "malati" ed a trasmetterlo allo spettatore. La narrazione è lenta, proprio perché è focalizzata nell'introspezione dei personaggi.
Una narrazione lenta e un buon utilizzo dei toni chiaroscurali creano, insieme a un ottima regia, un'atmosfera particolare ricca di pathos con toni a volte drammatici. La visione non risulta mai essere pesante, anzi, personalmente ho visto i quattro episodi uno dietro l'altro. Da notare come il tema vampiresco viene qui trattato da un punto di vista completamente diverso rispetto ad altre serie trattanti lo stesso tema.