Tawawa on Monday
“Getsuyoubi no Tawawa” o “Tawawa on Monday”, è una serie anime composta da dodici episodi (più due oav) della durata di quattro o cinque minuti l’uno, trasmessi attraverso internet nel corso del 2016.
L’anime è basato su una serie d’illustrazioni realizzate in monocromia blu (come se fossero in bianco e nero, ma al posto del nero c’è il blu, appunto) disegnate da Kiseki Himura, un ex impiegato, o salary man, come dicono i giapponesi.
Come racconta nel primo volume che raccoglie queste illustrazioni, Himura odiava doversi alzare il lunedì mattina per andare a lavoro, e pensava che, come lui, moltissimi altri fossero nella stessa situazione. Per questo ha iniziato a realizzare delle illustrazioni con protagoniste delle bellissime ragazze, spesso in pose sexy e maliziose (ma non di nudo esplicito) e a postarle sul suo account Twitter ogni lunedì mattina. Per motivare così e mettere di buon umore la gente che le guardava e affrontare positivamente il resto della giornata. Visto il successo della cosa, Himura ha anche realizzato dei volumi autoprodotti in cui ha raccolto le illustrazioni, aggiungendo alcune brevi storie in formato manga, e li ha messi in vendita alla fiera Comiket/Comic Market. Dato che anche questi volumi hanno avuto molto successo, da tutto questo è stato tratto l’anime oggetto della recensione.
Come è facile immaginare, dunque, la serie anime non ha una vera e propria trama di fondo, ma è solo una raccolta di situazioni che vedono per protagonisti degli anonimi salary man che, per qualche motivo o per un altro, si ritrovano ad avere a che fare con delle bellissime ragazze. La coppia principale è ad esempio composta da un salary man che ogni mattina prende il treno per andare a lavorare e su questo treno incontra sempre una bellissima liceale che va a scuola. Oppure c’è un impiegato che ha per collega un’altrettanto bellissima ragazza che pur essendo molto affidabile sul lavoro, è molto sbadata in tutto il resto. A intervallare queste due storie principali, ci sono brevi parentesi con altri impiegati e altre donne, tipo una dentista, o un’istruttrice di palestra.
Particolarità della serie è che tutte, ma intendo proprio tutte, le ragazze protagoniste sono delle tettone. Nel mondo di “Getsuyoubi no Tawawa” non esistono ragazze al di sotto della quinta misura di reggiseno. Questo, va detto, è una cosa ereditata dalle illustrazioni originali di Himura.
Gli episodi sono spesso incentrati proprio su quest’aspetto, perché ovviamente i protagonisti maschili sono inevitabilmente attratti dai seni generosi delle protagoniste femminili, ma loro hanno un fascino innocente e quasi fanciullesco, e sembrano non accorgersi degli effetti che provocano in chi le guarda.
I disegni dell’anime sono molto simili a quelli originali di Himura e le ragazze sono tutte molto belle e sexy quando devono esserlo. Non c’è molto da dire su regia o animazioni invece, dato che l’anime è tutto molto tranquillo e statico. Nel complesso, però, il prodotto è molto curato per essere solo una web serie.
Stesso discorso per le musiche e il doppiaggio. Tolta la breve sigla finale, che è sicuramente orecchiabile, il resto della OST è funzionale alla storia, sta lì a fare da sottofondo alle scene senza farsi notare molto. Delle voci ovviamente spiccano solo quelle delle due doppiatrici delle protagoniste principali.
Nel complesso, “Getsuyoubi no Tawawa” fa esattamente quello che l’autore originale si era prefissato di fare: allietare con brevi episodi il pubblico di spettatori. Vista la presenza di fanservice più o meno marcato e il modo in cui sono rappresentate le ragazze, direi che il target ideale è quello maschile, ma la serie può essere gradevole per tutti. Certo, a guardare bene è solo una raccolta di fantasie (a chi non piacerebbe incontrare belle ragazze pettorute o averle come colleghe in ufficio?), ma visto che la durata totale della serie è di circa un’ora scarsa, vale la pena darle uno sguardo a cuor leggero. Non è sicuramente il capolavoro dell’anno, ma forse vi aiuterà ad affrontare il lavoro in modo più positivo, nella speranza di incontrare per caso una ragazza bella e dolce come le protagoniste di questo anime.
L’anime è basato su una serie d’illustrazioni realizzate in monocromia blu (come se fossero in bianco e nero, ma al posto del nero c’è il blu, appunto) disegnate da Kiseki Himura, un ex impiegato, o salary man, come dicono i giapponesi.
Come racconta nel primo volume che raccoglie queste illustrazioni, Himura odiava doversi alzare il lunedì mattina per andare a lavoro, e pensava che, come lui, moltissimi altri fossero nella stessa situazione. Per questo ha iniziato a realizzare delle illustrazioni con protagoniste delle bellissime ragazze, spesso in pose sexy e maliziose (ma non di nudo esplicito) e a postarle sul suo account Twitter ogni lunedì mattina. Per motivare così e mettere di buon umore la gente che le guardava e affrontare positivamente il resto della giornata. Visto il successo della cosa, Himura ha anche realizzato dei volumi autoprodotti in cui ha raccolto le illustrazioni, aggiungendo alcune brevi storie in formato manga, e li ha messi in vendita alla fiera Comiket/Comic Market. Dato che anche questi volumi hanno avuto molto successo, da tutto questo è stato tratto l’anime oggetto della recensione.
Come è facile immaginare, dunque, la serie anime non ha una vera e propria trama di fondo, ma è solo una raccolta di situazioni che vedono per protagonisti degli anonimi salary man che, per qualche motivo o per un altro, si ritrovano ad avere a che fare con delle bellissime ragazze. La coppia principale è ad esempio composta da un salary man che ogni mattina prende il treno per andare a lavorare e su questo treno incontra sempre una bellissima liceale che va a scuola. Oppure c’è un impiegato che ha per collega un’altrettanto bellissima ragazza che pur essendo molto affidabile sul lavoro, è molto sbadata in tutto il resto. A intervallare queste due storie principali, ci sono brevi parentesi con altri impiegati e altre donne, tipo una dentista, o un’istruttrice di palestra.
Particolarità della serie è che tutte, ma intendo proprio tutte, le ragazze protagoniste sono delle tettone. Nel mondo di “Getsuyoubi no Tawawa” non esistono ragazze al di sotto della quinta misura di reggiseno. Questo, va detto, è una cosa ereditata dalle illustrazioni originali di Himura.
Gli episodi sono spesso incentrati proprio su quest’aspetto, perché ovviamente i protagonisti maschili sono inevitabilmente attratti dai seni generosi delle protagoniste femminili, ma loro hanno un fascino innocente e quasi fanciullesco, e sembrano non accorgersi degli effetti che provocano in chi le guarda.
I disegni dell’anime sono molto simili a quelli originali di Himura e le ragazze sono tutte molto belle e sexy quando devono esserlo. Non c’è molto da dire su regia o animazioni invece, dato che l’anime è tutto molto tranquillo e statico. Nel complesso, però, il prodotto è molto curato per essere solo una web serie.
Stesso discorso per le musiche e il doppiaggio. Tolta la breve sigla finale, che è sicuramente orecchiabile, il resto della OST è funzionale alla storia, sta lì a fare da sottofondo alle scene senza farsi notare molto. Delle voci ovviamente spiccano solo quelle delle due doppiatrici delle protagoniste principali.
Nel complesso, “Getsuyoubi no Tawawa” fa esattamente quello che l’autore originale si era prefissato di fare: allietare con brevi episodi il pubblico di spettatori. Vista la presenza di fanservice più o meno marcato e il modo in cui sono rappresentate le ragazze, direi che il target ideale è quello maschile, ma la serie può essere gradevole per tutti. Certo, a guardare bene è solo una raccolta di fantasie (a chi non piacerebbe incontrare belle ragazze pettorute o averle come colleghe in ufficio?), ma visto che la durata totale della serie è di circa un’ora scarsa, vale la pena darle uno sguardo a cuor leggero. Non è sicuramente il capolavoro dell’anno, ma forse vi aiuterà ad affrontare il lavoro in modo più positivo, nella speranza di incontrare per caso una ragazza bella e dolce come le protagoniste di questo anime.