Yoma - La Stirpe delle Tenebre
Attenzione: la recensione contiene spoiler
"Yoma - La stirpe delle tenebre" è un racconto semplice, imprevedibile e insolito. Semplice perché è evidente il contesto storico in cui la vicenda si svolge: siamo nell'epoca Sengoku, altrimenti nota come Periodo degli Stati Belligeranti. Questo primo elemento pone questo anime in comunione con altri due anime del calibro di "Wrath of the Ninja" e "Inuyasha", con i quali condivide la presenza dell'elemento demoniaco. Proprio questo risulta essere una delle principali colonne portanti di questa miniserie in due episodi.
Questo ci viene dimostrato soprattutto dalla presenza dei demoni, la quale ha un impatto significativo sulla vicenda. Proprio i demoni muovono i "fili del destino" dei protagonisti. Non a caso alcuni dei demoni principali hanno sembianze di ragni, e quest'allusione fa tornare in mente ad esempio personaggi di altri anime e/o manga, tra i quali Onigumo/Naraku di "Inuyasha", i quali tessono la ragnatela e muovono il "filo conduttore" del destino dei protagonisti, conducendoli alla loro meta finale, sviluppando una certa simbiosi, poiché il principio vuole che il bene esita in funzione del male o viceversa. Che la Takahashi si sia ispirata a questo anime per creare il suo machiavellico antagonista?
La storia ha un inizio molto lento e graduale che crea la giusta atmosfera fatta di tensione, suspense, orrore, angoscia, ansia, che si riflettono nei personaggi. Sullo sfondo della vicenda ha luogo un'altra vicenda "personale" di amicizia tradita, e quindi viene introdotto il concetto dell'onore che deve essere ripristinato. Il protagonista, Hikage, essendo stato tradito insieme al suo clan, viene incaricato e si auto-incarica di trovare il suo ex amico, per porre rimedio al torto subito, e per fare ciò comincia un viaggio duro e faticoso che lo porta a incontrare gente disperata e demoni che tramano nell'ombra. Viene messo a dura prova da molti di questi e nel frattempo cerca di scoprire qualcosa di più sul conto del suo amico Marou. Tra un combattimento e l'altro e una rivelazione "scioccante" e un'altra, scopre con amara sorpresa che il suo amico è in realtà niente poco di meno che il signore dei demoni della terra e che ha intenzione di allearsi con il signore dei demoni dell'acqua per conquistare il mondo. Ma non è tutto. Marou cerca di persuadere Hikage a unirsi a loro, giustificando la propria scelta con il fatto che la vita degli esseri umani è fragile e debole, e in modo particolare quella dei ninja è triste, poiché sono vincolati al loro destino di combattimento e morte. Ma Hikage non cede e affronta il proprio ex amico, e nonostante sia inizialmente in difficoltà, lo uccide. Alla fine Hikage si riconcilia con il suo amico, il quale viene salvato dalla sua compagna, nonostante questi l'avesse tradita. Alla fine Hikage e Aya, una donna di un villaggio che si scopre essere una kunoichi, viaggiano insieme e cercano di vivere serenamente la propria vita, adottando un bambino appena partorito da una donna morta. Hikage, contemplando il neonato, avverte la voce di Marou e le parole da questo pronunciate nel loro scontro finale. Ma alla fine si sentono le parole di Kotone, la donna amata e tradita da Marou, la quale si sacrifica per permettere a questi di rinascere e vivere da essere umano.
Proprio questo deve farci riflettere sulla nostra condizione. Il fatto di essere qualcuno e/o di essere costretti a fare qualcosa non deve avvenire a discapito della nostra umanità, e questo ci viene fatto capire anche da uno dei personaggi secondari della storia, che, nonostante esegua gli ordini del suo signore, dichiara apertamente che non intende avvalersi del potere dei demoni per fronteggiare la guerra in corso. Altro messaggio importante che ci viene dato è che quindi l'amore è l'unica salvezza che ci viene data per far fronte alle insidie della vita.
I personaggi sono molto cupi e sono un tutt'uno con l'ambiente e l'atmosfera che li circondano.
L'atmosfera è caratterizzata da lunghi silenzi alternati a brevi fasi musicali, per esprimere l'orrore e la tragicità della vicenda che ivi si presenta. I colori dominanti, scuri, non fanno altro che acuire questo senso di orrore, disperazione, morte e devastazione, in alternanza con colori chiari di fuochi che diventano incendi. Le scene sono crude, dure, essendo piene di cadaveri mutilati, dilaniati e contenenti demoni antropofagi o di fantasmi di persone vittime innocenti di guerre che neanche sapevano che ci fossero.
Una trama comunque piena di colpi di scena, quindi con scene madri abbastanza dure e crude, dove niente e nessuno sono ciò che sembrano. Voto: 8
"Yoma - La stirpe delle tenebre" è un racconto semplice, imprevedibile e insolito. Semplice perché è evidente il contesto storico in cui la vicenda si svolge: siamo nell'epoca Sengoku, altrimenti nota come Periodo degli Stati Belligeranti. Questo primo elemento pone questo anime in comunione con altri due anime del calibro di "Wrath of the Ninja" e "Inuyasha", con i quali condivide la presenza dell'elemento demoniaco. Proprio questo risulta essere una delle principali colonne portanti di questa miniserie in due episodi.
Questo ci viene dimostrato soprattutto dalla presenza dei demoni, la quale ha un impatto significativo sulla vicenda. Proprio i demoni muovono i "fili del destino" dei protagonisti. Non a caso alcuni dei demoni principali hanno sembianze di ragni, e quest'allusione fa tornare in mente ad esempio personaggi di altri anime e/o manga, tra i quali Onigumo/Naraku di "Inuyasha", i quali tessono la ragnatela e muovono il "filo conduttore" del destino dei protagonisti, conducendoli alla loro meta finale, sviluppando una certa simbiosi, poiché il principio vuole che il bene esita in funzione del male o viceversa. Che la Takahashi si sia ispirata a questo anime per creare il suo machiavellico antagonista?
La storia ha un inizio molto lento e graduale che crea la giusta atmosfera fatta di tensione, suspense, orrore, angoscia, ansia, che si riflettono nei personaggi. Sullo sfondo della vicenda ha luogo un'altra vicenda "personale" di amicizia tradita, e quindi viene introdotto il concetto dell'onore che deve essere ripristinato. Il protagonista, Hikage, essendo stato tradito insieme al suo clan, viene incaricato e si auto-incarica di trovare il suo ex amico, per porre rimedio al torto subito, e per fare ciò comincia un viaggio duro e faticoso che lo porta a incontrare gente disperata e demoni che tramano nell'ombra. Viene messo a dura prova da molti di questi e nel frattempo cerca di scoprire qualcosa di più sul conto del suo amico Marou. Tra un combattimento e l'altro e una rivelazione "scioccante" e un'altra, scopre con amara sorpresa che il suo amico è in realtà niente poco di meno che il signore dei demoni della terra e che ha intenzione di allearsi con il signore dei demoni dell'acqua per conquistare il mondo. Ma non è tutto. Marou cerca di persuadere Hikage a unirsi a loro, giustificando la propria scelta con il fatto che la vita degli esseri umani è fragile e debole, e in modo particolare quella dei ninja è triste, poiché sono vincolati al loro destino di combattimento e morte. Ma Hikage non cede e affronta il proprio ex amico, e nonostante sia inizialmente in difficoltà, lo uccide. Alla fine Hikage si riconcilia con il suo amico, il quale viene salvato dalla sua compagna, nonostante questi l'avesse tradita. Alla fine Hikage e Aya, una donna di un villaggio che si scopre essere una kunoichi, viaggiano insieme e cercano di vivere serenamente la propria vita, adottando un bambino appena partorito da una donna morta. Hikage, contemplando il neonato, avverte la voce di Marou e le parole da questo pronunciate nel loro scontro finale. Ma alla fine si sentono le parole di Kotone, la donna amata e tradita da Marou, la quale si sacrifica per permettere a questi di rinascere e vivere da essere umano.
Proprio questo deve farci riflettere sulla nostra condizione. Il fatto di essere qualcuno e/o di essere costretti a fare qualcosa non deve avvenire a discapito della nostra umanità, e questo ci viene fatto capire anche da uno dei personaggi secondari della storia, che, nonostante esegua gli ordini del suo signore, dichiara apertamente che non intende avvalersi del potere dei demoni per fronteggiare la guerra in corso. Altro messaggio importante che ci viene dato è che quindi l'amore è l'unica salvezza che ci viene data per far fronte alle insidie della vita.
I personaggi sono molto cupi e sono un tutt'uno con l'ambiente e l'atmosfera che li circondano.
L'atmosfera è caratterizzata da lunghi silenzi alternati a brevi fasi musicali, per esprimere l'orrore e la tragicità della vicenda che ivi si presenta. I colori dominanti, scuri, non fanno altro che acuire questo senso di orrore, disperazione, morte e devastazione, in alternanza con colori chiari di fuochi che diventano incendi. Le scene sono crude, dure, essendo piene di cadaveri mutilati, dilaniati e contenenti demoni antropofagi o di fantasmi di persone vittime innocenti di guerre che neanche sapevano che ci fossero.
Una trama comunque piena di colpi di scena, quindi con scene madri abbastanza dure e crude, dove niente e nessuno sono ciò che sembrano. Voto: 8
Tratto da un manga della mai troppo lodata mangaka Kei Kusunoki ("Onikirimaru", "Girl Saurus", "Bitter Virgin" e molti altri manga arrivati e non arrivati mai da noi), "Youma - La stirpe delle tenebre" è un vecchio OAV di soli due episodi. Arrivato in Italia ancora in VHS per Yamato Video negli anni '90, questa mini-serie fu poi ripubblicata nei primi anni 2000 in DVD, e si riesce ancora a reperire su vari siti, a volte ancora sigillato! Non avendo letto il manga, è difficile sapere quanto sia fedele al materiale originale, ma, considerando che si tratta di un solo volume per due episodi di poco meno di quaranta minuti cadauno, si può immaginare che non sia stato tagliato nulla, o almeno non molto. La trama è abbastanza scarna: Hikage cerca vendetta nei confronti del suo ex-amico Marou, dopo che lo stesso lo ha attaccato e ferito. Entrambi erano ninja fedeli a Shingen Takeda, ma dopo la sua morte Marou sembra essere cambiato. Hikage parte dunque alla sua ricerca in vari territori del Giappone devastato da guerre e battaglie, e si scontra con creature demoniache, donne ragno e demoni di varia natura. Nel secondo episodio Hikage incontra una kunoichi (ninja donna) di nome Aya, che lo accompagnerà per il resto delle sue avventure, fino allo scontro finale con Marou, diventato anch'egli una creatura delle tenebre.
Questa breve serie OAV non brilla certo per originalità o vivacità narrativa, anzi è piuttosto lenta, tutto sommato. E nonostante questo, in un'oretta e venti minuti scarsi non si riesce ad empatizzare più di tanto con i personaggi: siamo lontani anni luce da opere come "Ninja Scroll", in cui in novantaquattro minuti si riusciva a raccontare una storia di gran lunga più entusiasmante e con personaggi più carismatici. Ciò che spicca in "Youma" è comunque la violenza e il sangue, che non mancano mai, come da tradizione degli OAV anni '80 (e in parte anche anni '90). Come da tradizione di molte opere della Kusunoki, anche questa è un horror in tutto e per tutto, il problema è che non riesce ad esprimere in maniera completa tutto il suo potenziale. D'altro canto, il manga originale risale al 1985/6, all'epoca l'autrice aveva a malapena vent'anni, non sorprende molto se l'opera sembri un po' acerba. Sorprende invece che il veterano sceneggiatore Shō Aikawa (autore delle sceneggiature di vari anime, tra cui "Violence Jack", "Angel Cop", "Hakkenden", "Genocyber", gli OAV di "Kyashan" degli anni '90, "Nadesico"...) non sia riuscito a dare un'impronta un po' più decisa a questi OAV, realizzando un prodotto che non si distingue troppo dalla media dell'epoca. Peccato, perché il design è più che buono, le animazioni sono valide, la violenza e i combattimenti sono ottimi. Ma scorre tutto in maniera fredda, distaccata: i pochi flashback in cui si vedono i due amici correre insieme da bambini non sono sufficienti a farci apprezzare il rapporto che intercorreva tra i due, e perché Hikage si senta così tradito dall'amico, a parte il fatto che viene ferito dallo stesso al volto, per fortuna non in maniera seria.
E anche il rapporto tra Higake e Aya non è certo stato approfondito nella maniera che forse era necessaria. E non è certo una questione di tempo, visto che nel già citato "Ninja Scroll" il rapporto tra Jubei e Kagero era sicuramente realizzato meglio. Certo, dietro a "Ninja Scroll" c'era il mitico regista e sceneggiatore Yoshiaki Kawajiri, un veterano che aveva cominciato a lavorare con gli anime già a partire dal 1969 con la serie "Dororo" di Osamu Tezuka.
Che dire, dunque? Da vedere nel 2022 o da evitare? Diciamo che non è nulla di imperdibile, ma, se qualcuno ama gli anime vintage e gli OAV ultra-violenti, non ne rimarrà troppo deluso. Considerando che gode di un doppiaggio italiano abbastanza buono, si può anche farci un pensierino.
Questa breve serie OAV non brilla certo per originalità o vivacità narrativa, anzi è piuttosto lenta, tutto sommato. E nonostante questo, in un'oretta e venti minuti scarsi non si riesce ad empatizzare più di tanto con i personaggi: siamo lontani anni luce da opere come "Ninja Scroll", in cui in novantaquattro minuti si riusciva a raccontare una storia di gran lunga più entusiasmante e con personaggi più carismatici. Ciò che spicca in "Youma" è comunque la violenza e il sangue, che non mancano mai, come da tradizione degli OAV anni '80 (e in parte anche anni '90). Come da tradizione di molte opere della Kusunoki, anche questa è un horror in tutto e per tutto, il problema è che non riesce ad esprimere in maniera completa tutto il suo potenziale. D'altro canto, il manga originale risale al 1985/6, all'epoca l'autrice aveva a malapena vent'anni, non sorprende molto se l'opera sembri un po' acerba. Sorprende invece che il veterano sceneggiatore Shō Aikawa (autore delle sceneggiature di vari anime, tra cui "Violence Jack", "Angel Cop", "Hakkenden", "Genocyber", gli OAV di "Kyashan" degli anni '90, "Nadesico"...) non sia riuscito a dare un'impronta un po' più decisa a questi OAV, realizzando un prodotto che non si distingue troppo dalla media dell'epoca. Peccato, perché il design è più che buono, le animazioni sono valide, la violenza e i combattimenti sono ottimi. Ma scorre tutto in maniera fredda, distaccata: i pochi flashback in cui si vedono i due amici correre insieme da bambini non sono sufficienti a farci apprezzare il rapporto che intercorreva tra i due, e perché Hikage si senta così tradito dall'amico, a parte il fatto che viene ferito dallo stesso al volto, per fortuna non in maniera seria.
E anche il rapporto tra Higake e Aya non è certo stato approfondito nella maniera che forse era necessaria. E non è certo una questione di tempo, visto che nel già citato "Ninja Scroll" il rapporto tra Jubei e Kagero era sicuramente realizzato meglio. Certo, dietro a "Ninja Scroll" c'era il mitico regista e sceneggiatore Yoshiaki Kawajiri, un veterano che aveva cominciato a lavorare con gli anime già a partire dal 1969 con la serie "Dororo" di Osamu Tezuka.
Che dire, dunque? Da vedere nel 2022 o da evitare? Diciamo che non è nulla di imperdibile, ma, se qualcuno ama gli anime vintage e gli OAV ultra-violenti, non ne rimarrà troppo deluso. Considerando che gode di un doppiaggio italiano abbastanza buono, si può anche farci un pensierino.
È un anime che mi è difficile da giudicare: le animazioni sono fluide, il doppiaggio buono, soprattutto nel primo OAV si possono notare ambientazioni o, se preferite, degli sfondi veramente mozzafiato. Il soggetto originale poi è di una mangaka che mi ha molto colpito con un’opera di poco successiva: la mangaka era la giovane (classe 1966) Kei Kusunoki, che ha visto varie sue opere arrivare in Italia, compresa “Slayer” (“Onikirimaru”), pubblicata in Giappone da Shogakukan e interrotta in Italia da Panini al quarto volume di venti.
Torniamo alla storia di Yoma, storia di due amici ninja che sono costretti a combattere uno contro l’altro, perché Marou tradisce il clan dei Takeda, uccidendone il capo e ferendo l’amico Hikage; ciò avviene perché è in realtà un demone. Troviamo quindi combattimenti in questo anime, ma anche una componente romantica, con finale molto positivo che mi ha lasciato perplesso.
Purtroppo, dopo aver guardato per un’ora e un quarto questi due OAV, si rimane delusi della frettolosità con cui si conclude il combattimento fra i protagonisti. Esistono anche piccole incongruenze che si possono perdonare e, per quanto riguarda lo splatter, non è abbastanza abbondante per un anime che si vuole horror.
Non si poteva pretendere molto, invece, per quanto riguarda la descrizione del Giappone feudale e delle lotte tra Takeda e Oda, in quanto, sebbene ambientato in epoca Sengoku, questo è tutt’altro che un anime storico.
Torniamo alla storia di Yoma, storia di due amici ninja che sono costretti a combattere uno contro l’altro, perché Marou tradisce il clan dei Takeda, uccidendone il capo e ferendo l’amico Hikage; ciò avviene perché è in realtà un demone. Troviamo quindi combattimenti in questo anime, ma anche una componente romantica, con finale molto positivo che mi ha lasciato perplesso.
Purtroppo, dopo aver guardato per un’ora e un quarto questi due OAV, si rimane delusi della frettolosità con cui si conclude il combattimento fra i protagonisti. Esistono anche piccole incongruenze che si possono perdonare e, per quanto riguarda lo splatter, non è abbastanza abbondante per un anime che si vuole horror.
Non si poteva pretendere molto, invece, per quanto riguarda la descrizione del Giappone feudale e delle lotte tra Takeda e Oda, in quanto, sebbene ambientato in epoca Sengoku, questo è tutt’altro che un anime storico.
L'anime è ambientato in un Giappone medioevale dove gli uomini devono affrontare costantemente la minaccia rappresentata dai demoni che infestano il Paese. In questa cornice oscura e tetra si sviluppa la storia di due amici: Hikage e Maro. Quest'ultimo però nasconde un inquietante segreto che porterà i due giovani a combattersi. Sebbene la trama possa sembrare piuttosto semplice e lineare, è ricca di colpi di scena e risulta decisamente coinvolgente. La realizzazione tecnica è decisamente buona, con una particolare attenzione alla realizzazione delle scene notturne, caratterizzate da atmosfere terrificanti, diverse scene splatter e dall'apparizione di mostri capaci di far accapponare la pelle. Ottimi i combattimenti, che riescono a riprodurre i ninja e le loro tecniche. Davvero un ottimo anime, dedicato soprattutto agli amanti dell'horror.
Il Giappone vive un periodo di guerre tra signori feudali che si contendono il potere. I protagonisti sono due ragazzi, Hikage e Marou, che vivono tra le file dei ninja di Takeda Shingen. In seguito alla misteriosa morte di quest'ultimo, Marou diserta e a Hikage viene affidato il compito di trovarlo e se necessario ucciderlo.
Ho visto questo OAV molti anni fa e mi è piaciuto moltissimo, è inquietante dall'inizio alla fine e io amo le storie di ninja, senza contare che per me la presenza della componente romantica è fondamentale. Nonostante qualche incongruenza nella sequenza di alcune scene la storia si segue molto bene e il finale è del tutto imprevedibile.
Bella trovo la caratterizzazione dei personaggi e azzeccatissima la colonna sonora. Anche il doppiaggio è buono, però se secondo me la voce di Hikage è un po' troppo adulta, dato che lui e Marou sembrerebbero duue ragazzi molto giovani.
Consiglio la visione di "Yoma" a tutti, tranne ovviamente ai più impressionabili.
Ho visto questo OAV molti anni fa e mi è piaciuto moltissimo, è inquietante dall'inizio alla fine e io amo le storie di ninja, senza contare che per me la presenza della componente romantica è fondamentale. Nonostante qualche incongruenza nella sequenza di alcune scene la storia si segue molto bene e il finale è del tutto imprevedibile.
Bella trovo la caratterizzazione dei personaggi e azzeccatissima la colonna sonora. Anche il doppiaggio è buono, però se secondo me la voce di Hikage è un po' troppo adulta, dato che lui e Marou sembrerebbero duue ragazzi molto giovani.
Consiglio la visione di "Yoma" a tutti, tranne ovviamente ai più impressionabili.
Nel Giappone del Sedicesimo secolo insanguinato dalle guerre civili, i daimyo, signori feudali, si contendono il potere. Due giovani ninja, Hikage e Marou, militano tra le fila di Takeda Shingen, grande politico e condottiero. L'amicizia che li lega è così forte che i due sono come fratelli. Ma con la morte del loro capo, avvenuta in circostanze misteriose, qualcosa cambia: Marou diserta e nel farlo ferisce il compagno a un occhio. Il giovane Hikage si lancia all'inseguimento di Marou, ora considerato un traditore. Nel corso della sua caccia si imbatte negli yoma, demoni delle tenebre che cominciano a risvegliarsi e a minacciare il genere umano...
I due OAV, spesso proposti in un'unica soluzione, raccontano una storia avventurosa che si tinge di mistero e di horror, con sequenze piuttosto forti visivamente per la crudezza proposta, ma che attinge al serbatoio delle leggende giapponesi come anche di reali eventi e personaggi storici senza apportarne particolari abbellimenti. La storia è davvero prevedibile, ma almeno gli ottimi disegni e il fatto che si tratti comunque di un'opera del lontano 1989, possono in qualche modo redimerla. Sul doppiaggio italiano c’è da recriminare qualche errore di pronuncia e intonazione (ad esempio “Marou” pronunciato “Maru”), ma è comunque molto buono.
Yoma resta secondo me una delusione assicurata per gli appassionati di tutto ciò che riguarda il Giappone feudale.
I due OAV, spesso proposti in un'unica soluzione, raccontano una storia avventurosa che si tinge di mistero e di horror, con sequenze piuttosto forti visivamente per la crudezza proposta, ma che attinge al serbatoio delle leggende giapponesi come anche di reali eventi e personaggi storici senza apportarne particolari abbellimenti. La storia è davvero prevedibile, ma almeno gli ottimi disegni e il fatto che si tratti comunque di un'opera del lontano 1989, possono in qualche modo redimerla. Sul doppiaggio italiano c’è da recriminare qualche errore di pronuncia e intonazione (ad esempio “Marou” pronunciato “Maru”), ma è comunque molto buono.
Yoma resta secondo me una delusione assicurata per gli appassionati di tutto ciò che riguarda il Giappone feudale.
Entrambi gli episodi sono godibilissimi. Molto poetico il primo episodio, il secondo si distingue per una maggiore liricità dell'azione.
I personaggi sono caratterizzati benissimo e le musiche sono eccellenti. L'unico neo sta nel fatto che nel primo episodio si nota una certa discrepanza nel montaggio delle scene. In poche parole, rimontando le scene della permanenza di Hikage nel villaggio con una sequenza diversa, la narrazione acquisterebbe maggior senso logico.
Ad ogni modo è assolutamente da guardare ed avere nella propria cineteca.
I personaggi sono caratterizzati benissimo e le musiche sono eccellenti. L'unico neo sta nel fatto che nel primo episodio si nota una certa discrepanza nel montaggio delle scene. In poche parole, rimontando le scene della permanenza di Hikage nel villaggio con una sequenza diversa, la narrazione acquisterebbe maggior senso logico.
Ad ogni modo è assolutamente da guardare ed avere nella propria cineteca.
Buon anime horror, ambientato ai tempi del giappone feudale, di una durata di circa 1 ora e un quarto complessivamente. Musiche suggestive, scene horror piuttosto forti. Buono il character design. La storia forse resta un po' nebulosa, con dei punti poco chiari, e questo penalizza un poco l'anime non permettendogli di raggiungere la vetta della valutazione e cioè il 9 o il 10. Se amate le storie di ninja, se amate l'horror, beh, vi garantisco che questo anime vi tiene incollati allo schermo. Mi è piaciuto.
Due oav molto buoni, che si lasciano vedere tutto d'un fiato. Molto belli i disegni e l'animazione. Il formato ninja/demoni funziona bene e la personalità dei due protagonisti, così come il conflittuale rapporto che li lega sono ben studiati. Qualche spunto romantico che non guasta, buono il doppiaggio.