Fate/Extra: Last Encore
Ed eccoci qui.
Premettendo che ci saranno spoiler, andiamo diritti al punto: Fate/Extra Last Encore è semplicemente il peggior anime di Fate.
Anche se "solo" a livello tecnico, a livello morale Fate/kaleid non si batte.
Mette davvero tristezza constatarlo perché, di tutte le reinterpretazioni di Fate, ho sempre trovato l'Extraverse il setting concettualmente più interessante, ma è anche stato quello più sfortunato, e direi quasi maltrattato, a livello di proposizioni al pubblico.
Tutto partì da Fate/EXTRA, quel gioco per PSP che pose le basi per questo universo alternativo, aveva una trama interessante pur sé con qualche magagna, ma aveva anche un gameplay che, usando termini tecnici, era piacevole quanto punzecchiarsi il glande con uno stuzzicadenti.
Poi ci fu Fate/EXTRA CCC, midquel, mai arrivato in occidente (grazie Type-moon) ma che sembra mantenere lo stesso gameplay.
Ci fu quest'anime, di cui parleremo a breve. Ci fu Fate/Extella, gioco musou tecnicamente sequel di Fate/EXTRA, ma di un Fate/EXTRA con alcune differenze reperibili solo grazie ai diari di sviluppo di Nasu (grazie Nasu!). Infine, ci fu Fate/Extella Link, tecnicamente sequel di Fate/Extella ma forse tecnicamente no,perché alcune cose non tornano siccome... insomma, classici obbrobri di sceneggiatura di Nasuiana abitudine.
Questo universo narrativo non meritava una gestione così tanto caotica, ma purtroppo questa è la realtà e non possiamo farci nulla.
Ma quindi, cos'è Fate/Extra Last Encore? Una bella domanda, che ci farà capire sin da subito davanti a quale agglomerato di scelte poco condivisibili ci troviamo davanti.
La prima cosa che potreste pensare è che sia un adattamento anime del videogioco. è così? Chiaramente no.
Allora, è un sequel? La risposta più corretta è "Non proprio".
Quindi, immagino sia naturale che la domanda dopo sia "In che senso?".
Qui inizia la magia chiamata "complicarsi la vita".
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Fate/Extra Last Encore è, sì, un sequel del videogioco (operazione, di per sé, già discutibile poiché non ha mai ricevuto un adattamento animato), ma non è un sequel del finale vero e proprio (che, tra l'altro, ha sei varianti).
Fate/Extra Last Encore è il sequel di uno dei bad ending del videogioco.Non solo! Siccome nel videogioco si aveva la possibilità di scegliere tra un avatar femminile e uno maschile, una delle premesse di Last Encore è che Kishinami Hakuno, il protagonista, durante gli eventi del videogioco fosse una ragazza, ma dopo essere morta i suoi dati (Fate/EXTRA è ambientato in un mondo digitale) uniti a quelli di tanti altri utenti, hanno formato un nuovo avatar maschile.
Quindi, sì, nel canone di questo anime il Kishinami Hakuno di Fate/EXTRA videogioco è una ragazza, ma il protagonista dell'anime è un ragazzo.
Vi sembra un'idea stupida? No, perché lo è.
Detto questo, per quanto di una ridicola complessità, tutto questo sarebbe anche potuto essere accettabile qualora fosse stato scritto bene. Sarebbe bastato ingegnarsi nel trovare un modo, quanto più diegetico possibile, per dare allo spettatore le premesse necessarie a capire non solo l'universo narrativo, quindi cosa siano la Moon Cell e Se.Ra.Ph., ma anche gli eventi presi in considerazione dal videogioco.
Tutto ciò è stato fatto? No.
Il problema più grande che affligge Last Encore è proprio questo.
Tutti gli anime di Fate, e tutte le opere di Nasu in generale, hanno un certo livello di incomprensibilità dovute al modo in cui sono gestite, ma Last Encore raggiunge il suo picco massimo. Come ho dimostrato, è un'opera dove le sue stesse premesse sono inintelligibili perché troppo complicate, arrivando a un punto tale dove persino gli spiegoni fanno fatica a "spiegarsi".
Ma ammesso e non concesso che, tramite recupero di Fate/EXTRA e wiki, si faccia u' esegesi di Last Encore per capirlo... l'anime, di per sé, è buono? Anche la risposta a questo interrogativo è un lapidario "no".
Last Encore soffre dello stesso problema strutturale di Fate/Apochrypha, ma gestito anche peggio.
Partiamo dal principio.
In un universo alternativo a quelle delle route canoniche, esiste un gigacubo lunare magico chiamato Moon Cell: si tratta di un supercomputer a cui i maghi si connettono a distanza per poter fare una guerra del Sacro Graal e ottenere la reliquia per esaudire un desiderio.
All'inizio di una di queste, Hakuno Kishinami (maschio) viene pugnalato alle spalle dal suo amico Shinji (ma chi se lo aspettava!) e sta per crepare, non fosse che, per una serie di eventi di dubbia chiarezza, riesce a salvarsi e a evocare un servant di classe Saber, ovvero Nerone (che è una donna ed è una Saberface, ma lo saprete già.)
Sarà l'inizio di un viaggio che lo porterà ad attraversare i sette mari lunari, sconfiggere il Master vincolato ad ogni piano, scoprire che in realtà da Fate/EXTRA videogioco sono passati diversi secoli e la Moon Cell sta un po' sbroccando per gli errori accumulati, scoprire che l'umanità è prossima all'estinzione se non già estinta (ammetto che qui sono io a non ricordare), scoprire tutto il casino riguardo chi egli è veramente e, infine, scoprire che dietro ogni cosa c'è lo stesso antagonista finale di Fate/EXTRA videogioco, anch'egli reincarnatosi in un ammasso di dati arrabbiato.
Tutto questo in... 10 episodi più 3.
Non poteva andare bene, e infatti non è andata bene.
L'anime corre, e corre tantissimo.
Si ritrova costretto a dover portare a compimento uno sviluppo che richiede più tempo di quanto disponibile, con il risultato che alcune situazioni si risolvono con una facilità che ha del ridicolo. Esemplare è lo scontro tra Nerone e Francis Drake, che dura tre minuti a dire tanto e si può letteralmente riassumere in:
- Nerone non sa l'identità di Francis Drake.
- Francis Drake usa il suo Noble Phantasm.
- Nerone capisce che Francis Drake è Francis Drake.
- Nerone usa il suo Imperial Privilege. (Che non viene spiegato cos'è. Grazie Nasu!)
- Colpo mortale. Victory royale.
Gli altri scontri in realtà sono leggermente meglio, ma restiamo sempre al di sotto della sufficienza. Unica eccezione per quelli finali facenti parte di Illustrias Geocentric Theory, che quantomeno sono ben animati e hanno una buona regia, ma ne parleremo più avanti. Oltre ciò, per risolvere alcuni problemi di adattamento, Last Encore se ne esce con alcune delle trovate narrative meno sagaci concepite da mente umana.
Ad esempio:
- Nel videogioco di Fate/EXTRA, essendoci scelte che determinavano momenti di trama, il Master e il Servant da affrontare in un determinato giorno poteva cambiare: uno era un clown pazzo che aveva come Servant Vlad Dracula (tra l'altro, una versione diversa da quella che appare in Apochrpha), l'altro era un pescatore che aveva come servant Arcuied Brunestud di Tsukihime (cosa che anche la wiki dice non avere senso, quindi probabilmente era solo fanservice). In questa serie, si sarebbe dovuto operare una scelta su quale dei due Master e Servant fosse quello "canonico". Last Encore decide quindi di... saltare a piè pari questa parte di trama. Semplicemente non c'è, come se non fosse mai esistita.
- Sempre nel videogioco, c'era la route di Rin Tohsaka (best girl) e quella di Rani VIII, e l'una condannava a morte l'altra. In Last Encore ci sono entrambe le Master, comme c'est possible? Perché, testuali parole, "la Moon Cell non è riuscita a capire chi di noi due avesse vinto, quindi ha incaricato te di scegliere un vincitore." Sì! La stramaledetta Moon Cell, il computer più potente del creato, non è riuscita a capire chi avesse vinto in un duello e si affida a un ammasso di dati arrabbiato per scegliere. Una trova di trama indegna anche del peggior film di Roland Emmerich. Almeno Hakuno fa la scelta giusta...
Un altro dei problemi strutturali di Last Encore è il suo antagonista. Twice H. Pieceman, nonostante il nome ridicolo, è un antagonista dalle motivazioni molto interessanti, ma che nel videogioco soffriva di apparire praticamente solo alla fine, venendo costretto a fare un lunghissimo e pesantissimo spiegone del suo background e delle sue motivazioni. In Last Encore la cosa è gestita meglio. Infatti appare due minuti all'inizio della serie, due minuti in un flashback, e poi nell'ultimo episodio dove fa uno spiegone lunghissimo e pesantissimo del suo background e delle sue motivazioni. Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico. A quanto pare il povero Twice è stato preso in odio dai team creativi che se lo sono ritrovati nelle loro sceneggiature.
#GiustiziaperTwice
Vorrei fare anche un piccolo discorso su Hakuno in sé per sé.
Di per sé non lo odio come personaggio. Ciononostante, io credo che ci sia un complotto interno a Type-Moon chiamato "simpiamo Emiya Shirou", per cui ogni protagonista maschile di una serie di Fate esterna a quella principale deve essere un personaggio peggiore di Emiya Shirou, in modo che quest'ultimo risalti. Perché Hakuno è un personaggio blando, il classico personaggio senza emozioni ma che le vuole provare per sentirsi umano, pur provando emozioni anche quando dovrebbe essere ancora senza emozioni perché è impossibile scrivere un personaggio veramente senza emozioni.
Mmmm... ho come l'impressione di averlo già detto da qualche parte...
Occupatici dei problemi di scrittura, possiamo parlare di altri problemi tecnici. Nei dieci episodi che compongono la serie "base", le animazioni sono mediocri, la regia è pessima. Una regia che spesso fa tagli improvvisi nelle scene d'azione, rendendole difficili da seguire, ma che soprattutto è piatta. Non riesce a donare pathos, movimento ed epicità alle scene.
Esempio ideale è lo scontro tra Hakuno e Julius dove, letteralmente, crolla tutto, ma la telecamera segue lo scontro come se fosse mantenuta da qualcuno che riprende una rissa con uno smartphone.
A livello di animazioni, inoltre, nel piano dedicato ad Alice e Nursery Rhyme, c'è anche un problema di coerenza di stili. Sulla carta, si voleva unire questo mondo e questi sfondi ispirati ai libri di favole per creare un ambiente fiabesco peculiare, ma il risultato crea il fastidioso problema di far risaltare non solo la bidimensionalità degli sfondi, che è voluta, ma anche quella dei disegni dei protagonisti, che è un errore.
Letteralmente, viene a mancare l'illusione ottica che da tridimensionalità ai disegni.
Avevo detto che avevo finito con i problemi di scrittura? Beh! Ho in parte mentito.
Perché, mentre i problemi di animazioni e regia vengono risolti in Illustrias Geocentric Theory, ovvero gli ultimi tre episodi della serie, c'è un problema che permane per tutta la serie: la scrittura dei combattimenti, e di conseguenza le coreografie. Gli scontri, in Last Encore, non hanno regole. Tolto il caso di Nerone vs Francis Drake, che è ridicolo, e tolti molti altri che sono lì solo per esserci, e risultano quindi dimenticabili, se Apochrypha era la fiera dei deus ex machina e delle cose affrettate, Last Encore è la fiera della plot armor impenetrabile di Nerone. Nello scontro tra lei e Gawain assistiamo a lei che PARA il Noble Phantasm di Gawain. Non perché usa una tecnica particolare (che non ha) o chissà quale aiuto di Hakuno, ma semplicemente solleva la spada e para il raggio solare di Gawain. Fate/Apochrypha si inventava le soluzioni all'ultimo momento, Fate/Extra Last Encore invece ignora le regole stesse che compongono Fate.
E Fate non è Dragon Ball!
Non puoi parare un raggio di energia incrociando le braccia, ma devi avere una tecnica che ti permetta di farlo. Ad esempio, nel terzo film di Heaven's feel, Shirou riesce a parare l'Excalibur Morgan di Artoria Alter solo perché fa ricorso a Rho Aias grazie al braccio di Archer, e il suo corpo letteralmente collassa alla fine del film. Ma, soprattutto, in Fate Grand Order, nella singolarità di Camelot, Mash Kyrielight ha difficoltà a parare lo stesso Noble Phantasm di Gawain, e lei è letteralmente un demi-servant incarnazione stessa della difesa e dell'usare uno scudo. Per non parlare del fatto di Hakuno che sfugge dalla presa di Twice H. Pieceman perché "ha finalmente scelto di vivere davvero". Una delle peggiori spiegazioni mai concepite in un'opera di Fate, che sembra essere uscita piuttosto da Sword Art Online.
Riassumendo, questo è Fate/Extra Last Encore. Un'opera semplicemente sbagliata a livello tecnico, sia nelle premesse che nell'esecuzione, i cui pochi barlumi di identità si perdono nel mare di mancanze che lo compongono, e non può far altro che presentarsi come il figlio bastardo di un franchise già pieno di difetti. Magari un giorno ci sarà giustizia per l'Extraverse, magari un giorno CCC sarà portato in occidente e magari un giorno Nasu imparerà a scrivere, ma non è questo il giorno.
Auf wiedersehen.
Premettendo che ci saranno spoiler, andiamo diritti al punto: Fate/Extra Last Encore è semplicemente il peggior anime di Fate.
Anche se "solo" a livello tecnico, a livello morale Fate/kaleid non si batte.
Mette davvero tristezza constatarlo perché, di tutte le reinterpretazioni di Fate, ho sempre trovato l'Extraverse il setting concettualmente più interessante, ma è anche stato quello più sfortunato, e direi quasi maltrattato, a livello di proposizioni al pubblico.
Tutto partì da Fate/EXTRA, quel gioco per PSP che pose le basi per questo universo alternativo, aveva una trama interessante pur sé con qualche magagna, ma aveva anche un gameplay che, usando termini tecnici, era piacevole quanto punzecchiarsi il glande con uno stuzzicadenti.
Poi ci fu Fate/EXTRA CCC, midquel, mai arrivato in occidente (grazie Type-moon) ma che sembra mantenere lo stesso gameplay.
Ci fu quest'anime, di cui parleremo a breve. Ci fu Fate/Extella, gioco musou tecnicamente sequel di Fate/EXTRA, ma di un Fate/EXTRA con alcune differenze reperibili solo grazie ai diari di sviluppo di Nasu (grazie Nasu!). Infine, ci fu Fate/Extella Link, tecnicamente sequel di Fate/Extella ma forse tecnicamente no,perché alcune cose non tornano siccome... insomma, classici obbrobri di sceneggiatura di Nasuiana abitudine.
Questo universo narrativo non meritava una gestione così tanto caotica, ma purtroppo questa è la realtà e non possiamo farci nulla.
Ma quindi, cos'è Fate/Extra Last Encore? Una bella domanda, che ci farà capire sin da subito davanti a quale agglomerato di scelte poco condivisibili ci troviamo davanti.
La prima cosa che potreste pensare è che sia un adattamento anime del videogioco. è così? Chiaramente no.
Allora, è un sequel? La risposta più corretta è "Non proprio".
Quindi, immagino sia naturale che la domanda dopo sia "In che senso?".
Qui inizia la magia chiamata "complicarsi la vita".
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Fate/Extra Last Encore è, sì, un sequel del videogioco (operazione, di per sé, già discutibile poiché non ha mai ricevuto un adattamento animato), ma non è un sequel del finale vero e proprio (che, tra l'altro, ha sei varianti).
Fate/Extra Last Encore è il sequel di uno dei bad ending del videogioco.Non solo! Siccome nel videogioco si aveva la possibilità di scegliere tra un avatar femminile e uno maschile, una delle premesse di Last Encore è che Kishinami Hakuno, il protagonista, durante gli eventi del videogioco fosse una ragazza, ma dopo essere morta i suoi dati (Fate/EXTRA è ambientato in un mondo digitale) uniti a quelli di tanti altri utenti, hanno formato un nuovo avatar maschile.
Quindi, sì, nel canone di questo anime il Kishinami Hakuno di Fate/EXTRA videogioco è una ragazza, ma il protagonista dell'anime è un ragazzo.
Vi sembra un'idea stupida? No, perché lo è.
Detto questo, per quanto di una ridicola complessità, tutto questo sarebbe anche potuto essere accettabile qualora fosse stato scritto bene. Sarebbe bastato ingegnarsi nel trovare un modo, quanto più diegetico possibile, per dare allo spettatore le premesse necessarie a capire non solo l'universo narrativo, quindi cosa siano la Moon Cell e Se.Ra.Ph., ma anche gli eventi presi in considerazione dal videogioco.
Tutto ciò è stato fatto? No.
Il problema più grande che affligge Last Encore è proprio questo.
Tutti gli anime di Fate, e tutte le opere di Nasu in generale, hanno un certo livello di incomprensibilità dovute al modo in cui sono gestite, ma Last Encore raggiunge il suo picco massimo. Come ho dimostrato, è un'opera dove le sue stesse premesse sono inintelligibili perché troppo complicate, arrivando a un punto tale dove persino gli spiegoni fanno fatica a "spiegarsi".
Ma ammesso e non concesso che, tramite recupero di Fate/EXTRA e wiki, si faccia u' esegesi di Last Encore per capirlo... l'anime, di per sé, è buono? Anche la risposta a questo interrogativo è un lapidario "no".
Last Encore soffre dello stesso problema strutturale di Fate/Apochrypha, ma gestito anche peggio.
Partiamo dal principio.
In un universo alternativo a quelle delle route canoniche, esiste un gigacubo lunare magico chiamato Moon Cell: si tratta di un supercomputer a cui i maghi si connettono a distanza per poter fare una guerra del Sacro Graal e ottenere la reliquia per esaudire un desiderio.
All'inizio di una di queste, Hakuno Kishinami (maschio) viene pugnalato alle spalle dal suo amico Shinji (ma chi se lo aspettava!) e sta per crepare, non fosse che, per una serie di eventi di dubbia chiarezza, riesce a salvarsi e a evocare un servant di classe Saber, ovvero Nerone (che è una donna ed è una Saberface, ma lo saprete già.)
Sarà l'inizio di un viaggio che lo porterà ad attraversare i sette mari lunari, sconfiggere il Master vincolato ad ogni piano, scoprire che in realtà da Fate/EXTRA videogioco sono passati diversi secoli e la Moon Cell sta un po' sbroccando per gli errori accumulati, scoprire che l'umanità è prossima all'estinzione se non già estinta (ammetto che qui sono io a non ricordare), scoprire tutto il casino riguardo chi egli è veramente e, infine, scoprire che dietro ogni cosa c'è lo stesso antagonista finale di Fate/EXTRA videogioco, anch'egli reincarnatosi in un ammasso di dati arrabbiato.
Tutto questo in... 10 episodi più 3.
Non poteva andare bene, e infatti non è andata bene.
L'anime corre, e corre tantissimo.
Si ritrova costretto a dover portare a compimento uno sviluppo che richiede più tempo di quanto disponibile, con il risultato che alcune situazioni si risolvono con una facilità che ha del ridicolo. Esemplare è lo scontro tra Nerone e Francis Drake, che dura tre minuti a dire tanto e si può letteralmente riassumere in:
- Nerone non sa l'identità di Francis Drake.
- Francis Drake usa il suo Noble Phantasm.
- Nerone capisce che Francis Drake è Francis Drake.
- Nerone usa il suo Imperial Privilege. (Che non viene spiegato cos'è. Grazie Nasu!)
- Colpo mortale. Victory royale.
Gli altri scontri in realtà sono leggermente meglio, ma restiamo sempre al di sotto della sufficienza. Unica eccezione per quelli finali facenti parte di Illustrias Geocentric Theory, che quantomeno sono ben animati e hanno una buona regia, ma ne parleremo più avanti. Oltre ciò, per risolvere alcuni problemi di adattamento, Last Encore se ne esce con alcune delle trovate narrative meno sagaci concepite da mente umana.
Ad esempio:
- Nel videogioco di Fate/EXTRA, essendoci scelte che determinavano momenti di trama, il Master e il Servant da affrontare in un determinato giorno poteva cambiare: uno era un clown pazzo che aveva come Servant Vlad Dracula (tra l'altro, una versione diversa da quella che appare in Apochrpha), l'altro era un pescatore che aveva come servant Arcuied Brunestud di Tsukihime (cosa che anche la wiki dice non avere senso, quindi probabilmente era solo fanservice). In questa serie, si sarebbe dovuto operare una scelta su quale dei due Master e Servant fosse quello "canonico". Last Encore decide quindi di... saltare a piè pari questa parte di trama. Semplicemente non c'è, come se non fosse mai esistita.
- Sempre nel videogioco, c'era la route di Rin Tohsaka (best girl) e quella di Rani VIII, e l'una condannava a morte l'altra. In Last Encore ci sono entrambe le Master, comme c'est possible? Perché, testuali parole, "la Moon Cell non è riuscita a capire chi di noi due avesse vinto, quindi ha incaricato te di scegliere un vincitore." Sì! La stramaledetta Moon Cell, il computer più potente del creato, non è riuscita a capire chi avesse vinto in un duello e si affida a un ammasso di dati arrabbiato per scegliere. Una trova di trama indegna anche del peggior film di Roland Emmerich. Almeno Hakuno fa la scelta giusta...
Un altro dei problemi strutturali di Last Encore è il suo antagonista. Twice H. Pieceman, nonostante il nome ridicolo, è un antagonista dalle motivazioni molto interessanti, ma che nel videogioco soffriva di apparire praticamente solo alla fine, venendo costretto a fare un lunghissimo e pesantissimo spiegone del suo background e delle sue motivazioni. In Last Encore la cosa è gestita meglio. Infatti appare due minuti all'inizio della serie, due minuti in un flashback, e poi nell'ultimo episodio dove fa uno spiegone lunghissimo e pesantissimo del suo background e delle sue motivazioni. Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico. A quanto pare il povero Twice è stato preso in odio dai team creativi che se lo sono ritrovati nelle loro sceneggiature.
#GiustiziaperTwice
Vorrei fare anche un piccolo discorso su Hakuno in sé per sé.
Di per sé non lo odio come personaggio. Ciononostante, io credo che ci sia un complotto interno a Type-Moon chiamato "simpiamo Emiya Shirou", per cui ogni protagonista maschile di una serie di Fate esterna a quella principale deve essere un personaggio peggiore di Emiya Shirou, in modo che quest'ultimo risalti. Perché Hakuno è un personaggio blando, il classico personaggio senza emozioni ma che le vuole provare per sentirsi umano, pur provando emozioni anche quando dovrebbe essere ancora senza emozioni perché è impossibile scrivere un personaggio veramente senza emozioni.
Mmmm... ho come l'impressione di averlo già detto da qualche parte...
Occupatici dei problemi di scrittura, possiamo parlare di altri problemi tecnici. Nei dieci episodi che compongono la serie "base", le animazioni sono mediocri, la regia è pessima. Una regia che spesso fa tagli improvvisi nelle scene d'azione, rendendole difficili da seguire, ma che soprattutto è piatta. Non riesce a donare pathos, movimento ed epicità alle scene.
Esempio ideale è lo scontro tra Hakuno e Julius dove, letteralmente, crolla tutto, ma la telecamera segue lo scontro come se fosse mantenuta da qualcuno che riprende una rissa con uno smartphone.
A livello di animazioni, inoltre, nel piano dedicato ad Alice e Nursery Rhyme, c'è anche un problema di coerenza di stili. Sulla carta, si voleva unire questo mondo e questi sfondi ispirati ai libri di favole per creare un ambiente fiabesco peculiare, ma il risultato crea il fastidioso problema di far risaltare non solo la bidimensionalità degli sfondi, che è voluta, ma anche quella dei disegni dei protagonisti, che è un errore.
Letteralmente, viene a mancare l'illusione ottica che da tridimensionalità ai disegni.
Avevo detto che avevo finito con i problemi di scrittura? Beh! Ho in parte mentito.
Perché, mentre i problemi di animazioni e regia vengono risolti in Illustrias Geocentric Theory, ovvero gli ultimi tre episodi della serie, c'è un problema che permane per tutta la serie: la scrittura dei combattimenti, e di conseguenza le coreografie. Gli scontri, in Last Encore, non hanno regole. Tolto il caso di Nerone vs Francis Drake, che è ridicolo, e tolti molti altri che sono lì solo per esserci, e risultano quindi dimenticabili, se Apochrypha era la fiera dei deus ex machina e delle cose affrettate, Last Encore è la fiera della plot armor impenetrabile di Nerone. Nello scontro tra lei e Gawain assistiamo a lei che PARA il Noble Phantasm di Gawain. Non perché usa una tecnica particolare (che non ha) o chissà quale aiuto di Hakuno, ma semplicemente solleva la spada e para il raggio solare di Gawain. Fate/Apochrypha si inventava le soluzioni all'ultimo momento, Fate/Extra Last Encore invece ignora le regole stesse che compongono Fate.
E Fate non è Dragon Ball!
Non puoi parare un raggio di energia incrociando le braccia, ma devi avere una tecnica che ti permetta di farlo. Ad esempio, nel terzo film di Heaven's feel, Shirou riesce a parare l'Excalibur Morgan di Artoria Alter solo perché fa ricorso a Rho Aias grazie al braccio di Archer, e il suo corpo letteralmente collassa alla fine del film. Ma, soprattutto, in Fate Grand Order, nella singolarità di Camelot, Mash Kyrielight ha difficoltà a parare lo stesso Noble Phantasm di Gawain, e lei è letteralmente un demi-servant incarnazione stessa della difesa e dell'usare uno scudo. Per non parlare del fatto di Hakuno che sfugge dalla presa di Twice H. Pieceman perché "ha finalmente scelto di vivere davvero". Una delle peggiori spiegazioni mai concepite in un'opera di Fate, che sembra essere uscita piuttosto da Sword Art Online.
Riassumendo, questo è Fate/Extra Last Encore. Un'opera semplicemente sbagliata a livello tecnico, sia nelle premesse che nell'esecuzione, i cui pochi barlumi di identità si perdono nel mare di mancanze che lo compongono, e non può far altro che presentarsi come il figlio bastardo di un franchise già pieno di difetti. Magari un giorno ci sarà giustizia per l'Extraverse, magari un giorno CCC sarà portato in occidente e magari un giorno Nasu imparerà a scrivere, ma non è questo il giorno.
Auf wiedersehen.
"Fate/Extra: Last Encore" è un anime tratto da un videogioco ispirato dalla serie Fate.
La serie cerca di riproporre una struttura simile a quella vista in SAO mescolandola con le dinamiche viste nelle serie principale di Fate, chiaramente adeguandole e modificandole per integrarsi al meglio con quello narrato.
La serie si mantiene su buoni livelli con animazioni di buon livello e trama che pian piano riesce a interessare il pubblico.
Nonostante ciò soffre di alcune imprecisioni, forzature e parti in cui le spiegazioni non sono del tutto soddisfacenti; nulla di particolarmente grave, ma è doveroso dirlo.
Detto questo "Last Encore" è un buon prodotto che si attesta su dei livelli di narrazione e animazione più che sufficienti. Sicuramente consigliato.
La serie cerca di riproporre una struttura simile a quella vista in SAO mescolandola con le dinamiche viste nelle serie principale di Fate, chiaramente adeguandole e modificandole per integrarsi al meglio con quello narrato.
La serie si mantiene su buoni livelli con animazioni di buon livello e trama che pian piano riesce a interessare il pubblico.
Nonostante ciò soffre di alcune imprecisioni, forzature e parti in cui le spiegazioni non sono del tutto soddisfacenti; nulla di particolarmente grave, ma è doveroso dirlo.
Detto questo "Last Encore" è un buon prodotto che si attesta su dei livelli di narrazione e animazione più che sufficienti. Sicuramente consigliato.
Dato il titolo, è naturale pensare che "Fate/Extra" sia la trasposizione animata del videogioco per psp che ha dato vita ad una saga videoludica di cui a breve uscirà il quarto capitolo. Una saga volta a celebrare il decennale della nascita di "Fate" creando una saga parallela, ambientata intorno all'anno 2030. L'autore, infatti, dichiarava che : "Ho deciso di creare "Fate" spinto dal mio sogno di vedere una ragazza brandire cavallerescamente una spada. Oggi, dieci anni dopo, voglio creare una nuova saga con una ragazza cavalleresca ma opposta alla precedente".
E infatti siamo nello stesso mondo, ove da tempi immemorabili si tengono di continuo guerre del Graal in un mondo magico alternativo collocato sulla luna e dove, in una sorta di campionato, solo l'ultimo mago potrà veder realizzato il proprio sogno. Nel gioco il protagonista si svegliava senza ricordare nulla di chi fosse o cosa facesse li e, come servant, poteva scegliere tra una saber, una caster e un archer. Peccato che nell'anime non vedremo niente di tutto questo. La storia, infatti, sarà il seguito delle vicende del primo capitolo di "Fate/Extra". Dico il primo poiché il terzo capitolo che ne costituisce il vero seguito non avrà nulla a che spartire con l'anime. Il nostro protagonista smemorato ricomincerà quindi nuovamente dal livello uno, ricominciando la faticosa ascesi accanto a Saber e rincontrando i personaggi del primo "Extra". In questo modo si ottiene una confusione totale, perché anche gli altri saranno cambiati nel lungo periodo di mille anni che é ormai passato e, dato che le spiegazioni saranno scarse, finirà che, sia il fan che abbia giocato molto alla psp, sia quello che non ne sa nulla finiranno a trovarsi confusi e sperduti. In più sembra che gli autori si siano divertiti a dare per scontate non poche cose, confondendo ancor più il tutto. Sul finale, poi, non spoilero, anche se, innegabilmente, é aperto, troppo aperto.
Caratterialmente i personaggi sono ben descritti: la relazione tra lo smemorato e la sua saber é davvero bella e intensa, come quella di Shiro con Arturia e anche gli altri master sono ben descritti.
Il tema centrale di "Extra", poi, se abbia senso una vita monca, poiché non si ha un passato e si teme di essere distrutti qualora si scoprisse la verità su sé stessi viene mantenuto con la stessa lucida disinvoltura e disincanto. Il personaggio migliore é indubbiamente la Saber rossa: calda, piena di vita e allegria, che ha accettato la fine del proprio regno con una serena pazienza. Basterebbe la scena del bagno nel secondo episodio per capire quanto sia diversa e opposta ad Arturia e le premesse non saranno tradite.
La grafica é molto bella, dai colori caldi, in linea con il particolare stile di "Extra". La regia buona, l'opening deludente, ma l'ending stupenda, descrive molto poeticamente l'amore trai due protagonisti.
In conclusione, valutare il tutto non é facile. Come immagini e regia siamo in presenza di un valido prodotto, come storia, invece, non ci siamo. Ma la profondità dei temi resta valida e il prodotto, anche se sotto le aspettative, sette lo merita.
E infatti siamo nello stesso mondo, ove da tempi immemorabili si tengono di continuo guerre del Graal in un mondo magico alternativo collocato sulla luna e dove, in una sorta di campionato, solo l'ultimo mago potrà veder realizzato il proprio sogno. Nel gioco il protagonista si svegliava senza ricordare nulla di chi fosse o cosa facesse li e, come servant, poteva scegliere tra una saber, una caster e un archer. Peccato che nell'anime non vedremo niente di tutto questo. La storia, infatti, sarà il seguito delle vicende del primo capitolo di "Fate/Extra". Dico il primo poiché il terzo capitolo che ne costituisce il vero seguito non avrà nulla a che spartire con l'anime. Il nostro protagonista smemorato ricomincerà quindi nuovamente dal livello uno, ricominciando la faticosa ascesi accanto a Saber e rincontrando i personaggi del primo "Extra". In questo modo si ottiene una confusione totale, perché anche gli altri saranno cambiati nel lungo periodo di mille anni che é ormai passato e, dato che le spiegazioni saranno scarse, finirà che, sia il fan che abbia giocato molto alla psp, sia quello che non ne sa nulla finiranno a trovarsi confusi e sperduti. In più sembra che gli autori si siano divertiti a dare per scontate non poche cose, confondendo ancor più il tutto. Sul finale, poi, non spoilero, anche se, innegabilmente, é aperto, troppo aperto.
Caratterialmente i personaggi sono ben descritti: la relazione tra lo smemorato e la sua saber é davvero bella e intensa, come quella di Shiro con Arturia e anche gli altri master sono ben descritti.
Il tema centrale di "Extra", poi, se abbia senso una vita monca, poiché non si ha un passato e si teme di essere distrutti qualora si scoprisse la verità su sé stessi viene mantenuto con la stessa lucida disinvoltura e disincanto. Il personaggio migliore é indubbiamente la Saber rossa: calda, piena di vita e allegria, che ha accettato la fine del proprio regno con una serena pazienza. Basterebbe la scena del bagno nel secondo episodio per capire quanto sia diversa e opposta ad Arturia e le premesse non saranno tradite.
La grafica é molto bella, dai colori caldi, in linea con il particolare stile di "Extra". La regia buona, l'opening deludente, ma l'ending stupenda, descrive molto poeticamente l'amore trai due protagonisti.
In conclusione, valutare il tutto non é facile. Come immagini e regia siamo in presenza di un valido prodotto, come storia, invece, non ci siamo. Ma la profondità dei temi resta valida e il prodotto, anche se sotto le aspettative, sette lo merita.
Senza alcun ombra di dubbio "Fate Extra: Last Encore" è una delle peggiori trasposizioni anime del brand "Fate" in circolazione, e ciò non è dovuto in maniera particolare alla trama o ai personaggi in sé, ma al fatto che i produttori abbiano voluto gestire del materiale con un grande potenziale in modo frettoloso e troppo sbrigativo.
La serie è ambientata naturalmente in un universo parallelo rispetto a quello di "Fate/Stay Night", dove la fonte principale della magia, il mana, è scomparso negli anni 70'. Sebbene il mana sia scomparso, la Guerra del Santo Graal è ancora possibile grazie alla creazione, da parte delle super-apparecchiature elettroniche Moon Cell, di una sorta di mondo virtuale nel quale i maghi possono acquisire il titolo di Master, stipulando dei veri e propri contratti vincolanti con dei Servant, attraverso il cosiddetto sistema SE.RA.PH, gestito e controllato sempre dal Moon Cell.
Tutto sommato le premesse stipulate dalla trama non erano affatto male, si sarebbe potuto creare qualcosa di veramente interessante, tuttavia i produttori, spero a causa del budget ridotto, hanno avuto la brillante idea di spiegare delle vicende del genere, tanto complesse e difficili da comprendere nell'immediato, in "soli" dieci episodi.
Anche i personaggi, per come ci sono stati presentati, non sembravano affatto male! La serie è riuscita molto bene a caratterizzare l'odio e l'indifferenza totale manifestata dal protagonista nella sorta di realtà illusoria in cui si trova, oramai abbandonata a se stessa e al proprio destino. Tuttavia la stipulazione del contratto con Saber, permette al carattere principale di acquisire una maturazione psicologica durante il corso degli episodi, la quale si manifesta con la dimostrazione di una grande determinazione nel voler conquistare il Santo Graal, per poter così affermare la propria identità ed esistenza. Nel suo "breve" cammino, Saber è un personaggio di fondamentale importanza, poiché può essere considerata come lo strumento tramite il quale il protagonista riesce effettivamente a realizzarsi, il tutto dovuto alla sua tenacia e al coraggio dimostrato in battaglia. Ci sono moltissimi personaggi interessanti che si sono susseguiti durante il corso degli episodi, ma il loro ruolo e la loro comparsa non riesce ad incidere positivamente sulla valutazione generale dell'anime.
Un altro elemento che sarebbe dovuto essere maggiormente curato è la grafica: fintanto facciamo riferimento alle ambientazioni o ai personaggi si possono considerare anche sufficienti, tuttavia, a mio parere, i combattimenti sono nettamente inferiori a quelli proposti dallo studio Ufotable per "Fate Zero" - "Fate/Stay Night: Unlimited Blade Works/Heaven's Feel" o allo Studio A-1 Pictures per quanto concerne "Fate/Apocrypha".
In conclusione, l'anime di per sé non può ricevere una votazione negativa per ciò che abbiamo visto in soli dieci episodi, ma il voto conseguentemente scende davvero tanto. Avrebbero dovuto gestire la serie come fanno di solito (ventiquattro episodi), poiché ritengo che materiale da poter sfruttare c'era e come! Non nascondo di essere rimasto enormemente deluso dalla serie e spero il film che uscirà a luglio/agosto possa farmi cambiare idea e riuscire a coprire tutti quei buchi lasciati in sospeso e ancora poco chiari.
Dunque per ora la mia valutazione è... 6!
La serie è ambientata naturalmente in un universo parallelo rispetto a quello di "Fate/Stay Night", dove la fonte principale della magia, il mana, è scomparso negli anni 70'. Sebbene il mana sia scomparso, la Guerra del Santo Graal è ancora possibile grazie alla creazione, da parte delle super-apparecchiature elettroniche Moon Cell, di una sorta di mondo virtuale nel quale i maghi possono acquisire il titolo di Master, stipulando dei veri e propri contratti vincolanti con dei Servant, attraverso il cosiddetto sistema SE.RA.PH, gestito e controllato sempre dal Moon Cell.
Tutto sommato le premesse stipulate dalla trama non erano affatto male, si sarebbe potuto creare qualcosa di veramente interessante, tuttavia i produttori, spero a causa del budget ridotto, hanno avuto la brillante idea di spiegare delle vicende del genere, tanto complesse e difficili da comprendere nell'immediato, in "soli" dieci episodi.
Anche i personaggi, per come ci sono stati presentati, non sembravano affatto male! La serie è riuscita molto bene a caratterizzare l'odio e l'indifferenza totale manifestata dal protagonista nella sorta di realtà illusoria in cui si trova, oramai abbandonata a se stessa e al proprio destino. Tuttavia la stipulazione del contratto con Saber, permette al carattere principale di acquisire una maturazione psicologica durante il corso degli episodi, la quale si manifesta con la dimostrazione di una grande determinazione nel voler conquistare il Santo Graal, per poter così affermare la propria identità ed esistenza. Nel suo "breve" cammino, Saber è un personaggio di fondamentale importanza, poiché può essere considerata come lo strumento tramite il quale il protagonista riesce effettivamente a realizzarsi, il tutto dovuto alla sua tenacia e al coraggio dimostrato in battaglia. Ci sono moltissimi personaggi interessanti che si sono susseguiti durante il corso degli episodi, ma il loro ruolo e la loro comparsa non riesce ad incidere positivamente sulla valutazione generale dell'anime.
Un altro elemento che sarebbe dovuto essere maggiormente curato è la grafica: fintanto facciamo riferimento alle ambientazioni o ai personaggi si possono considerare anche sufficienti, tuttavia, a mio parere, i combattimenti sono nettamente inferiori a quelli proposti dallo studio Ufotable per "Fate Zero" - "Fate/Stay Night: Unlimited Blade Works/Heaven's Feel" o allo Studio A-1 Pictures per quanto concerne "Fate/Apocrypha".
In conclusione, l'anime di per sé non può ricevere una votazione negativa per ciò che abbiamo visto in soli dieci episodi, ma il voto conseguentemente scende davvero tanto. Avrebbero dovuto gestire la serie come fanno di solito (ventiquattro episodi), poiché ritengo che materiale da poter sfruttare c'era e come! Non nascondo di essere rimasto enormemente deluso dalla serie e spero il film che uscirà a luglio/agosto possa farmi cambiare idea e riuscire a coprire tutti quei buchi lasciati in sospeso e ancora poco chiari.
Dunque per ora la mia valutazione è... 6!
"Fate/Extra" è un anime dell’immensa saga di "Fate", uscito nell’inverno 2018 e composto solo da 10 episodi; è stranamente molto diverso dalle altre serie di "Fate", se escludiamo quelli di "Fate/Kaleid Liner Prisma".
"Fate/Extra" si presenta con un primo episodio davvero singolare, ci troviamo in una scuola e subito veniamo bombardati di informazioni che nulla sembrano a che fare con la saga di "Fate", da gente che muore perdendo una partita a scacchi, fino a doversi ammazzare a vicenda per diventare master e poter partecipare alla guerra del santo Graal, insomma, fa davvero storcere il naso; ma andiamo con ordine: cos’è che questa serie "Fate" ha di diverso o comunque di inusuale?
Prima di tutto la grafica, sicuramente non ha nulla a che vedere con "Fate", sembrano che i disegni e le animazioni siano tratte da una serie di "Monogatari", ma così non è; seconda cosa il contesto e tutto l’universo attorno, parte con molti dubbi e domande e finisce con altrettanti, facendo quasi pensare ad un sequel. Tuttavia, per quanto si possa rimanere straniti dal primo episodio, consiglio di arrivare fino al terz, questo perché si inizia a capire come funziona questo “Universo alternativo di Fate”.
A prescindere dal fatto che la trama e la singolarità di questa serie possa piacere o no, l’anime in sé è un ottimo prodotto, sia per animazioni che per ost, anche la trama si svolge in maniera piacevole, lasciando indizi qua e là e risolvendo come si deve tutto all’ultimo episodio. L’unica pecca sono i soli 10 episodi, che a mio parere, sono davvero pochi, ma attenzione, con questo non voglio dire che viene tutto spiegato in fretta, la trama è perfetta per gli episodi che sono stati prodotti, questo perché ci sono meno combattimenti alla "Fate", e più discorsi alla "Monogatari Series".
Nel complesso l’anime è molto buono, consigliato agli amanti dell’universo "Fate" e non.
"Fate/Extra" si presenta con un primo episodio davvero singolare, ci troviamo in una scuola e subito veniamo bombardati di informazioni che nulla sembrano a che fare con la saga di "Fate", da gente che muore perdendo una partita a scacchi, fino a doversi ammazzare a vicenda per diventare master e poter partecipare alla guerra del santo Graal, insomma, fa davvero storcere il naso; ma andiamo con ordine: cos’è che questa serie "Fate" ha di diverso o comunque di inusuale?
Prima di tutto la grafica, sicuramente non ha nulla a che vedere con "Fate", sembrano che i disegni e le animazioni siano tratte da una serie di "Monogatari", ma così non è; seconda cosa il contesto e tutto l’universo attorno, parte con molti dubbi e domande e finisce con altrettanti, facendo quasi pensare ad un sequel. Tuttavia, per quanto si possa rimanere straniti dal primo episodio, consiglio di arrivare fino al terz, questo perché si inizia a capire come funziona questo “Universo alternativo di Fate”.
A prescindere dal fatto che la trama e la singolarità di questa serie possa piacere o no, l’anime in sé è un ottimo prodotto, sia per animazioni che per ost, anche la trama si svolge in maniera piacevole, lasciando indizi qua e là e risolvendo come si deve tutto all’ultimo episodio. L’unica pecca sono i soli 10 episodi, che a mio parere, sono davvero pochi, ma attenzione, con questo non voglio dire che viene tutto spiegato in fretta, la trama è perfetta per gli episodi che sono stati prodotti, questo perché ci sono meno combattimenti alla "Fate", e più discorsi alla "Monogatari Series".
Nel complesso l’anime è molto buono, consigliato agli amanti dell’universo "Fate" e non.