Interstella 5555
E' molto difficile essere oggettivi per Interstella 5555, essendo non solo un amante degli anime ma anche dei Daft Punk. Non è solamente ul film, ma un progetto/esperimento molto interessante e innovativo. Non esistono dialoghi, solamente la musica che accompagna tutto il ciclo narrativo e le animazioni, dando sensazioni molto forti. Tutto l'album "Discovery" del 2001 dei Daft Punk è la colonna non solo sonora ma portante di tutto il film e le varie canzoni si adattano ad ogni scena; dalla più scatenata One More Time dell'inizio fino alla malinconica Voyager verso la fine del film.
La storia è originale, anche se contiene qualche fallaccia o imprecisione. La trama inizia con una band di alieni color azzurro, rapita da un essere umano e portati sulla Terra allo scopo di far successo... Ovviamente non dico il resto, voglio evitare di fare spoiler.
I disegni son fatti veramente bene, ma la cosa che colpisce di più sono le ambientazioni colorate e dettagliate, punto di forza di tutto il film. Dal pianeta alieno, dallo spazio ai luoghi più chic della Terra son fatti benissimo, una piccola opera d'arte.
Il voto finale è un 9, dovuto solo a qualche buco nella trama, ma vi assicuro che è un film da guardare anche per chi non ha molto tempo a disposizione, dato che dura praticamente un'ora.
La storia è originale, anche se contiene qualche fallaccia o imprecisione. La trama inizia con una band di alieni color azzurro, rapita da un essere umano e portati sulla Terra allo scopo di far successo... Ovviamente non dico il resto, voglio evitare di fare spoiler.
I disegni son fatti veramente bene, ma la cosa che colpisce di più sono le ambientazioni colorate e dettagliate, punto di forza di tutto il film. Dal pianeta alieno, dallo spazio ai luoghi più chic della Terra son fatti benissimo, una piccola opera d'arte.
Il voto finale è un 9, dovuto solo a qualche buco nella trama, ma vi assicuro che è un film da guardare anche per chi non ha molto tempo a disposizione, dato che dura praticamente un'ora.
I Daft Punk, noto gruppo musicale di musica elettronica, 10 anni fa ha avuto una collaborazione insieme a Matsumoto, per creare un progetto molto particolare, chiamato Interstella 5555.
Per me tutto è iniziato vedendo in TV alcune delle canzoni che componevano l'opera intera vera e propria, a quei tempi me ne innamorai subito, però col tempo me ne dimenticai, e non avendo un computer non sono mai riuscita a vedere l'opera per intero fino a qualche anno fa. Ricordandomi dell'opera e spinta dalla curiosità, mi sono data da fare per cercare più informazioni possibili e alla fine sono riuscita a vedere tutti (più e più volte) questi episodi.
L'idea è originale non c'è che dire, quando mai si è sentito di un'intero disco realizzato come se fosse un vero e proprio anime?
La trama è facilmente interpretabile grazie alla sola visione video, poiché in questo progetto non ci sono dialoghi o scritte narranti una storia, ma semplicemente le musiche dei Duft Punk, che nell'insieme danno spessore e "ritmo" alla trama.
I disegni dei personaggi e le ambientazioni sono molto belle e i colori di sicuro non fanno pensare a qualcosa di cupo, ma anzi sono vivaci...
<b>ATTENZIONE SPOILER</b>
Il video che mi è piaciuto di più è stato Harder Better Faster , in cui vediamo la trasformazione dei protagonisti da alieni a umani e con il cambiamento della loro memoria e del loro corpo. La musica rispecchia a pieno l'aspetto "meccanico" del video.
<b>FINE SPOILER</b>
Per finire posso dire che lo consiglio assolutamente, anche se chi non ama la musica elettronica storcerà un pò il naso.
Per me tutto è iniziato vedendo in TV alcune delle canzoni che componevano l'opera intera vera e propria, a quei tempi me ne innamorai subito, però col tempo me ne dimenticai, e non avendo un computer non sono mai riuscita a vedere l'opera per intero fino a qualche anno fa. Ricordandomi dell'opera e spinta dalla curiosità, mi sono data da fare per cercare più informazioni possibili e alla fine sono riuscita a vedere tutti (più e più volte) questi episodi.
L'idea è originale non c'è che dire, quando mai si è sentito di un'intero disco realizzato come se fosse un vero e proprio anime?
La trama è facilmente interpretabile grazie alla sola visione video, poiché in questo progetto non ci sono dialoghi o scritte narranti una storia, ma semplicemente le musiche dei Duft Punk, che nell'insieme danno spessore e "ritmo" alla trama.
I disegni dei personaggi e le ambientazioni sono molto belle e i colori di sicuro non fanno pensare a qualcosa di cupo, ma anzi sono vivaci...
<b>ATTENZIONE SPOILER</b>
Il video che mi è piaciuto di più è stato Harder Better Faster , in cui vediamo la trasformazione dei protagonisti da alieni a umani e con il cambiamento della loro memoria e del loro corpo. La musica rispecchia a pieno l'aspetto "meccanico" del video.
<b>FINE SPOILER</b>
Per finire posso dire che lo consiglio assolutamente, anche se chi non ama la musica elettronica storcerà un pò il naso.
"Interstella 5555" è un prodotto inusuale, nato dalla collaborazione del celeberrimo gruppo (se così lo possiamo chiamare) Daft Punk e la Toei Animation.
Trama
Tenendo conto del fatto che non ha nemmeno un doppiaggio, questo film si appresta a costruire la trama tassello per tassello, man mano che proseguiamo nella visione. Conosceremo uno strano gruppo musicale di un pianeta, molto famoso, che sta attuando la sua ultima esibizione (intesa come la più nuova): tutto però verrà smorzato da un gruppo di strane persone, che rapiranno i membri di questa band e li porteranno sulla Terra, per farli così diventare, da gruppo musicale alieno, un gruppo musicale terrestre. A salvarli interverrà un astronauta coraggioso, chiamato dal servizio di protezione del pianeta e con una cotta per la bassista della band. Lo scopo di questo uomo e della band sarà quello di scappare dalla Terra e di sconfiggere questo strano gruppo di cattivi, uscendo però prima dallo stato di trance in cui si trovano. Di per sé, la trama è veramente banale, ma tralasciando questo punto, bisogna dire che la Toei Animation ha giostrato veramente bene la situazione, inserendo momenti veramente degni di un film di prima classe.
Lato tecnico
Dal punto di vista tecnico siamo ad altissimi livelli: animazioni chiare e fluide, disegno pulito e carisma da vendere è ciò di cui si ciba questo film. C'è da dire anche che per certi versi, il disegno ricorda vagamente quello del ben noto Lupin. Dal punto di vista sonoro invece, nulla veramente da dire: anche le musiche sono di altissimo livello e non stancano, nonostante tengano lo spettatore un'ora buona in ascolto continuo. Una bella compilation riesce ad accentuare le sensazioni aumentando il climax, sia esso simpatico o triste.
Commento finale
Cosa possiamo dire, quindi, di questa produzione? E' veramente, veramente inusuale, ma comunque da vedere assolutamente. Forse la migliore ora spesa su un film di animazione. In definitiva, se non l'avete visto, vedetelo, se non conoscete i "Daft Punk", conosceteli e apprezzate la loro musica, e nient'altro, buona visione.
Voto finale: 9.
Trama
Tenendo conto del fatto che non ha nemmeno un doppiaggio, questo film si appresta a costruire la trama tassello per tassello, man mano che proseguiamo nella visione. Conosceremo uno strano gruppo musicale di un pianeta, molto famoso, che sta attuando la sua ultima esibizione (intesa come la più nuova): tutto però verrà smorzato da un gruppo di strane persone, che rapiranno i membri di questa band e li porteranno sulla Terra, per farli così diventare, da gruppo musicale alieno, un gruppo musicale terrestre. A salvarli interverrà un astronauta coraggioso, chiamato dal servizio di protezione del pianeta e con una cotta per la bassista della band. Lo scopo di questo uomo e della band sarà quello di scappare dalla Terra e di sconfiggere questo strano gruppo di cattivi, uscendo però prima dallo stato di trance in cui si trovano. Di per sé, la trama è veramente banale, ma tralasciando questo punto, bisogna dire che la Toei Animation ha giostrato veramente bene la situazione, inserendo momenti veramente degni di un film di prima classe.
Lato tecnico
Dal punto di vista tecnico siamo ad altissimi livelli: animazioni chiare e fluide, disegno pulito e carisma da vendere è ciò di cui si ciba questo film. C'è da dire anche che per certi versi, il disegno ricorda vagamente quello del ben noto Lupin. Dal punto di vista sonoro invece, nulla veramente da dire: anche le musiche sono di altissimo livello e non stancano, nonostante tengano lo spettatore un'ora buona in ascolto continuo. Una bella compilation riesce ad accentuare le sensazioni aumentando il climax, sia esso simpatico o triste.
Commento finale
Cosa possiamo dire, quindi, di questa produzione? E' veramente, veramente inusuale, ma comunque da vedere assolutamente. Forse la migliore ora spesa su un film di animazione. In definitiva, se non l'avete visto, vedetelo, se non conoscete i "Daft Punk", conosceteli e apprezzate la loro musica, e nient'altro, buona visione.
Voto finale: 9.
"Interstella 5555" è un film d'animazione dalla Toei Animation basato interamente sull'album Discovery dei Daft Punk del 2001. Co-regista del film, nonché ideatore del concept visivo di personaggi e ambientazioni, è il maestro Leiji Matsumoto, autore fra l'altro di serie animate quali Capitan Harlock, Star Blazers e Galaxy Express 999. Il film è totalmente senza dialogo, completamente musicale dove ogni traccia del disco Discovery corrisponde a un momento particolare del film.
Il film racconta la storia di un gruppo musicale, appartenente a un'altra galassia (possiamo notarlo dal colore blu della loro pelle); durante un live sul loro pianeta una squadra di militari li rapisce assieme ai loro strumenti creando panico e scompiglio tra la folla. Nel mentre viene lanciato un segnale SOS, e nel frattempo un fan sfegatato del gruppo appartenente alla stessa razza di nome Shep, e innamorato della chitarrista donna della band, dalla sua astronave riceve un segnale di soccorso e scopre che i suoi beniamini sono stati rapiti e si mette in moto per poterli salvare.
Nel frattempo i quattro musicisti alieni vengono trasformati dando loro sembianze umane e firmano un contratto con una casa discografica che li manda al successo con il nome di "Crescendolls". Durante il primo Live dei Crescendolls tre dei membri vengono salvati da Shep, giunto sulla terra per salvarli e riportarli a casa. I tre scappano su un furgone, Shep viene ferito da un colpo di proiettile sparato dalle guardie del corpo del "cattivo". Stella (la ragazza del gruppo che non era stata salvata) è ancora nelle grinfie del suo rapitore, che la porta alla cerimonia di premiazione dell'artista dell'anno, cerimonia dove sono candidati pure i Daft Punk stessi. I Crescendolls vincono il disco d'oro, ma uno dei quattro componenti del gruppo, che aveva seguito la cerimonia travestito da fotoreporter, riesce a liberare Stella e a farla fuggire insieme agli altri. Tuttavia, Shep muore a causa delle ferite e i Crescendolls, dopo avergli dato l'ultimo saluto, lo seppelliscono.
Il Gruppo si dirige presso la località che Stella ha scoperto grazie a un biglietto trovato nella suite del suo rapitore: Darkwood Manor. Darkwood Manor è un castello abbandonato in cui i quattro trovano tutte le risposte alle loro domande: il "cattivo" si chiama Earl de Darkwood ed è il nipote del precedente proprietario del castello. Darkwood nel corso dei secoli ha scoperto il passaggio interdimensionale che collega la Terra all'altra galassia e ha continuato a rapire extraterrestri e a farne star della musica per ottenere dischi d'oro, parte integrante di un rituale attraverso cui potere conquistare l'intero universo.
Il Film è veramente un'opera eccezionale, forse non per tutti i palati, ma comunque è in grado di dare una scossa di movimento vario che ci discosta di molto dalla solita routine di anime che siamo soliti seguire; è un film interamente da ascoltare. Infatti oltre a rimarcare quello che Leiji Matsumoto ci ha già dimostrato di sapere fare, abbiamo alla portata un meraviglioso disco house a opera dei "Daft Punk" perfettamente integrato nel film, house che si allontana di molto da quella che abitualmente ci rifilano nelle radio, un genere unico che solo un duo francese come loro poteva creare, una musica in grado di piacere perfino al metallaro più sfegatato. Concludo consigliandovi enormemente questa opera che saprà regalarvi nuove emozioni.
(Fonti consultate Wikipedia).
Il film racconta la storia di un gruppo musicale, appartenente a un'altra galassia (possiamo notarlo dal colore blu della loro pelle); durante un live sul loro pianeta una squadra di militari li rapisce assieme ai loro strumenti creando panico e scompiglio tra la folla. Nel mentre viene lanciato un segnale SOS, e nel frattempo un fan sfegatato del gruppo appartenente alla stessa razza di nome Shep, e innamorato della chitarrista donna della band, dalla sua astronave riceve un segnale di soccorso e scopre che i suoi beniamini sono stati rapiti e si mette in moto per poterli salvare.
Nel frattempo i quattro musicisti alieni vengono trasformati dando loro sembianze umane e firmano un contratto con una casa discografica che li manda al successo con il nome di "Crescendolls". Durante il primo Live dei Crescendolls tre dei membri vengono salvati da Shep, giunto sulla terra per salvarli e riportarli a casa. I tre scappano su un furgone, Shep viene ferito da un colpo di proiettile sparato dalle guardie del corpo del "cattivo". Stella (la ragazza del gruppo che non era stata salvata) è ancora nelle grinfie del suo rapitore, che la porta alla cerimonia di premiazione dell'artista dell'anno, cerimonia dove sono candidati pure i Daft Punk stessi. I Crescendolls vincono il disco d'oro, ma uno dei quattro componenti del gruppo, che aveva seguito la cerimonia travestito da fotoreporter, riesce a liberare Stella e a farla fuggire insieme agli altri. Tuttavia, Shep muore a causa delle ferite e i Crescendolls, dopo avergli dato l'ultimo saluto, lo seppelliscono.
Il Gruppo si dirige presso la località che Stella ha scoperto grazie a un biglietto trovato nella suite del suo rapitore: Darkwood Manor. Darkwood Manor è un castello abbandonato in cui i quattro trovano tutte le risposte alle loro domande: il "cattivo" si chiama Earl de Darkwood ed è il nipote del precedente proprietario del castello. Darkwood nel corso dei secoli ha scoperto il passaggio interdimensionale che collega la Terra all'altra galassia e ha continuato a rapire extraterrestri e a farne star della musica per ottenere dischi d'oro, parte integrante di un rituale attraverso cui potere conquistare l'intero universo.
Il Film è veramente un'opera eccezionale, forse non per tutti i palati, ma comunque è in grado di dare una scossa di movimento vario che ci discosta di molto dalla solita routine di anime che siamo soliti seguire; è un film interamente da ascoltare. Infatti oltre a rimarcare quello che Leiji Matsumoto ci ha già dimostrato di sapere fare, abbiamo alla portata un meraviglioso disco house a opera dei "Daft Punk" perfettamente integrato nel film, house che si allontana di molto da quella che abitualmente ci rifilano nelle radio, un genere unico che solo un duo francese come loro poteva creare, una musica in grado di piacere perfino al metallaro più sfegatato. Concludo consigliandovi enormemente questa opera che saprà regalarvi nuove emozioni.
(Fonti consultate Wikipedia).
Interstella 5555 è un vero e proprio film con la colonna sonora dei Daft Punk e il chara dei personaggi di Leiji Matsumoto (Capitan Harlock). Un connubio davvero riuscito, sebbene io non sia una fans dei DP.
Non esistono dialoghi, ma la storia si comprende benissimo ed è anche interessante, da fans di Matsumoto però certi finali li intuisco benissimo.
La prima canzone è "One more time", secondo me la migliore, che andò in cima alle hit dell'epoca, e la relativa clip ci fa vedere un gruppo di alieni, dei terrestri, che prendono d'assalto un pianeta lontano e rapiscono un gruppo di musicisti per portarli sulla Terra e travestirli da gruppo di successo, i Crescent Dolls. Ma i piani del cattivone di turno vengono scombinati da qualcuno, chi?
L'anime vanta un ottimo chara, musica house quel che basta e se lo rimediate in qualche modo vale la pena vederlo.
Non esistono dialoghi, ma la storia si comprende benissimo ed è anche interessante, da fans di Matsumoto però certi finali li intuisco benissimo.
La prima canzone è "One more time", secondo me la migliore, che andò in cima alle hit dell'epoca, e la relativa clip ci fa vedere un gruppo di alieni, dei terrestri, che prendono d'assalto un pianeta lontano e rapiscono un gruppo di musicisti per portarli sulla Terra e travestirli da gruppo di successo, i Crescent Dolls. Ma i piani del cattivone di turno vengono scombinati da qualcuno, chi?
L'anime vanta un ottimo chara, musica house quel che basta e se lo rimediate in qualche modo vale la pena vederlo.
"Interstella 5555" è un'opera unica nel suo genere - grazie al cielo. Si proponeva di creare qualcosa di originale e sotto questo punto di vista possiamo dire che sia riuscita nell'impresa, ma il risultato per me è a dir poco osceno.
Cos'è "Interstella 5555"? E' un progetto nato dalla collaborazione tra il celebre gruppo dance-house dei Daft Punk e l'autore Leiji Matsumoto. E' un ibrido tra un anime e una clip video, ma unisce quel che di peggio si potrebbe creare in entrambi i generi. Troppo lungo e noioso come clip video, troppo inconcludente e noioso come anime. Considerando che di dialoghi non ce ne sono, si voleva comunicare il tutto tramite il connubio di musica e animazione ma, a prescindere che si sia amanti o meno del genere di sound proposto dai Daft Punk, sorbirsi 65 minuti di brani ininterrotti, accompagnati dalle immagini di quello che sarebbe dovuto essere "l'anime" vero e proprio (senza alcun dialogo di fondo), è qualcosa di pesantissimo. In queste condizioni seguire la trama risulta assai difficile perché si viene continuamente disturbati dalla musica e, come già ampiamente scritto, non si hanno in alcun caso riferimenti vocali di nessun genere.
Forse, tale esempio potrebbe essere riveduto e corretto unendo uno straccio di dialogo di tanto in tanto - pur volendo lasciare alla musica il ruolo di narratrice principale , ma si dovrebbe impostare la cosa in modo diverso. Se non si fosse già capito, non vado pazzo per i Daft Punk, ma sono in grado di apprezzare diversi loro brani che, tuttavia, in questo contesto, non riesco a trovare "a loro agio". Non riesco a vedere l'opera fluida, un tutt'uno tra musica e animazione, che mi risultano invece brutalmente scollegati. Probabilmente è anche il connubio Daft Punk-Matsumoto ad apparirmi inadeguato, per sonorità come quelle del duo francese avrei visto meglio tutt'altro tipo di animazione a fare da "spalla", qualcosa di più "frivolo". Per un'animazione come quella di Matsumoto sarebbe stata adeguata una musica più melodica.
Insomma, detto questo, per quanto mi riguarda, questo esperimento si è rivelato fallimentare in tutto e per tutto. Noioso, pesantissimo, semplicemente mal riuscito.
Se in futuro qualcuno volesse cogliere l'idea per creare qualcosa di simile mi auguro che tragga insegnamento dagli "orrori" commessi in quest'opera e riesca così a dare vita a qualcosa di livello superiore, sia dal punto di vista artistico, sia da quello narrativo.
Cos'è "Interstella 5555"? E' un progetto nato dalla collaborazione tra il celebre gruppo dance-house dei Daft Punk e l'autore Leiji Matsumoto. E' un ibrido tra un anime e una clip video, ma unisce quel che di peggio si potrebbe creare in entrambi i generi. Troppo lungo e noioso come clip video, troppo inconcludente e noioso come anime. Considerando che di dialoghi non ce ne sono, si voleva comunicare il tutto tramite il connubio di musica e animazione ma, a prescindere che si sia amanti o meno del genere di sound proposto dai Daft Punk, sorbirsi 65 minuti di brani ininterrotti, accompagnati dalle immagini di quello che sarebbe dovuto essere "l'anime" vero e proprio (senza alcun dialogo di fondo), è qualcosa di pesantissimo. In queste condizioni seguire la trama risulta assai difficile perché si viene continuamente disturbati dalla musica e, come già ampiamente scritto, non si hanno in alcun caso riferimenti vocali di nessun genere.
Forse, tale esempio potrebbe essere riveduto e corretto unendo uno straccio di dialogo di tanto in tanto - pur volendo lasciare alla musica il ruolo di narratrice principale , ma si dovrebbe impostare la cosa in modo diverso. Se non si fosse già capito, non vado pazzo per i Daft Punk, ma sono in grado di apprezzare diversi loro brani che, tuttavia, in questo contesto, non riesco a trovare "a loro agio". Non riesco a vedere l'opera fluida, un tutt'uno tra musica e animazione, che mi risultano invece brutalmente scollegati. Probabilmente è anche il connubio Daft Punk-Matsumoto ad apparirmi inadeguato, per sonorità come quelle del duo francese avrei visto meglio tutt'altro tipo di animazione a fare da "spalla", qualcosa di più "frivolo". Per un'animazione come quella di Matsumoto sarebbe stata adeguata una musica più melodica.
Insomma, detto questo, per quanto mi riguarda, questo esperimento si è rivelato fallimentare in tutto e per tutto. Noioso, pesantissimo, semplicemente mal riuscito.
Se in futuro qualcuno volesse cogliere l'idea per creare qualcosa di simile mi auguro che tragga insegnamento dagli "orrori" commessi in quest'opera e riesca così a dare vita a qualcosa di livello superiore, sia dal punto di vista artistico, sia da quello narrativo.
Riuscitissima collaborazione tra i Daft Punk, una delle più conosciute e influenti band elettro-house dell'ultimo decennio, e il celebre autore nipponico, nonché loro idolo, Leiji Matsumoto.
<i>Interstella 5555</i> è un mediometraggio di circa un'ora nel quale i brani dell'album <i>Discovery</i> del duo francese (tra l'altro protagonista di alcuni divertenti cameo nel filmato) fanno da contrappunto a una storia fantascientifica arricchita con diversi elementi riferiti alla musica e al mondo dello show business.
Il progetto è ottimamente realizzato e largamente apprezzabile seppur costruito su di un genere musicale non da tutti amato e con a monte una trama piuttosto classica e senza sorprese. Trama che nella fattispecie del film, o per meglio dire videoclip, riesce comunque a catturare l'attenzione in quanto supportata da un comparto visivo molto curato, giocato su disegni puliti, colori brillanti e su animazioni fluide, e soprattutto da una regia che senza strafare sa essere dinamica e abile interlocutrice con il sottofondo musicale. Quest'ultimo, sebbene come ho detto prima potrebbe risultare indigesto, è comunque molto diretto e dal gusto marcatamente pop, lontano dai toni acidi e sperimentali di <i>Homework</i>, precedente album dei Daft Punk, e quindi in linea di massima godibile anche per chi non è avvezzo al genere.
Il risultato è insospettabilmente scorrevole e pulsante, le immagini si mescolano perfettamente con la musica senza mai perdere di vista il filo della trama, la narrazione non ha momenti di noia o mancanze, e pur restando nella dimensione dell'intrattenimento non si rinuncia a una poco velata critica dei soprusi e delle costrizioni imposte agli artisti dal mondo dello spettacolo e delle case discografiche. Interstella 5555 è una produzione consigliata senza riserve ai fan di Matsumoto, a quelli dei Daft Punk e a chiunque voglia godersi un videoclip di qualità.
<i>Interstella 5555</i> è un mediometraggio di circa un'ora nel quale i brani dell'album <i>Discovery</i> del duo francese (tra l'altro protagonista di alcuni divertenti cameo nel filmato) fanno da contrappunto a una storia fantascientifica arricchita con diversi elementi riferiti alla musica e al mondo dello show business.
Il progetto è ottimamente realizzato e largamente apprezzabile seppur costruito su di un genere musicale non da tutti amato e con a monte una trama piuttosto classica e senza sorprese. Trama che nella fattispecie del film, o per meglio dire videoclip, riesce comunque a catturare l'attenzione in quanto supportata da un comparto visivo molto curato, giocato su disegni puliti, colori brillanti e su animazioni fluide, e soprattutto da una regia che senza strafare sa essere dinamica e abile interlocutrice con il sottofondo musicale. Quest'ultimo, sebbene come ho detto prima potrebbe risultare indigesto, è comunque molto diretto e dal gusto marcatamente pop, lontano dai toni acidi e sperimentali di <i>Homework</i>, precedente album dei Daft Punk, e quindi in linea di massima godibile anche per chi non è avvezzo al genere.
Il risultato è insospettabilmente scorrevole e pulsante, le immagini si mescolano perfettamente con la musica senza mai perdere di vista il filo della trama, la narrazione non ha momenti di noia o mancanze, e pur restando nella dimensione dell'intrattenimento non si rinuncia a una poco velata critica dei soprusi e delle costrizioni imposte agli artisti dal mondo dello spettacolo e delle case discografiche. Interstella 5555 è una produzione consigliata senza riserve ai fan di Matsumoto, a quelli dei Daft Punk e a chiunque voglia godersi un videoclip di qualità.
La prima volta che vidi il video di “One More Time” dei Daft Punk su MTV, non potevo credere ai miei occhi: “Che cos’è questo video fantastico?” mi chiesi. Un video musicale con i personaggi disegnati in stile Capitan Harlock?
Subito a cercare informazioni sul web.
Il video era solo il primo di una lunga serie, che tutta insieme forma l’anime “Interstella 5555”. Si tratta, infatti, di un anime musicale: l'album Discovery dei Daft Punk, viene trasposto in stupende immagini, che si fondono ottimamente con l’ottima colonna sonora.
Non ci sono dialoghi, solo le 14 canzoni dei Daft Punk messe in sequenza, che sono parte integrante stessa del film, con i loro testi e melodie.
L’anime comunque ha una suo trama ben precisa.
Nello spazio, su un pianeta lontano, vive una razza di alieni, simili agli umani, eccezion fatta per il colore della pelle, loro sono blu. Su questo pianeta, si sta tenendo un concerto della band musicale più famosa, e tutta la popolazione ascolta estasiata. Compresi gli addetti alla sorveglianza del pianeta, che non si accorgono di alcune navicelle, che entrano nell’orbita del pianeta, pronte ad attaccare.
L’obiettivo degli invasori è un altro però: infatti, si limitano a rapire i componenti della band, che sono “verniciati” di rosa, per renderli simili agli umani, e a cui vengono alterati i ricordi, e vengono portati sulla Terra, per farne la band più famosa.
Detta così, può sembrare una trama semplice, o addirittura stupida, ma il risultato finale è invece sorprendente.
Le animazioni secondo me sono ottime, i colori li trovo bellissimi e vivaci. Lo stile di Matsumoto si vede in ogni singola inquadratura. I personaggi sono forse un po’ stereotipati nel design, ma sono davvero belli.
Le canzoni dei Daft Punk che reggono il film mi piacciono quasi tutte, e dire che non avevo mai ascoltato nulla dei loro brani. Il mix è perfettamente riuscito, davvero coinvolgente. L’ho visto due volte, a distanza di poco tempo, senza annoiarmi, anzi la seconda volta è stata meglio della prima.
Lo consiglio a tutti, ma ovviamente i fan di Matsumoto potranno apprezzarlo di più. Se siete appassionati di musica elettronica, questo è l’anime che fa per voi.
E' una delle cose più belle che ho visto negli ultimi anni, geniale nella sua semplicità.
Subito a cercare informazioni sul web.
Il video era solo il primo di una lunga serie, che tutta insieme forma l’anime “Interstella 5555”. Si tratta, infatti, di un anime musicale: l'album Discovery dei Daft Punk, viene trasposto in stupende immagini, che si fondono ottimamente con l’ottima colonna sonora.
Non ci sono dialoghi, solo le 14 canzoni dei Daft Punk messe in sequenza, che sono parte integrante stessa del film, con i loro testi e melodie.
L’anime comunque ha una suo trama ben precisa.
Nello spazio, su un pianeta lontano, vive una razza di alieni, simili agli umani, eccezion fatta per il colore della pelle, loro sono blu. Su questo pianeta, si sta tenendo un concerto della band musicale più famosa, e tutta la popolazione ascolta estasiata. Compresi gli addetti alla sorveglianza del pianeta, che non si accorgono di alcune navicelle, che entrano nell’orbita del pianeta, pronte ad attaccare.
L’obiettivo degli invasori è un altro però: infatti, si limitano a rapire i componenti della band, che sono “verniciati” di rosa, per renderli simili agli umani, e a cui vengono alterati i ricordi, e vengono portati sulla Terra, per farne la band più famosa.
Detta così, può sembrare una trama semplice, o addirittura stupida, ma il risultato finale è invece sorprendente.
Le animazioni secondo me sono ottime, i colori li trovo bellissimi e vivaci. Lo stile di Matsumoto si vede in ogni singola inquadratura. I personaggi sono forse un po’ stereotipati nel design, ma sono davvero belli.
Le canzoni dei Daft Punk che reggono il film mi piacciono quasi tutte, e dire che non avevo mai ascoltato nulla dei loro brani. Il mix è perfettamente riuscito, davvero coinvolgente. L’ho visto due volte, a distanza di poco tempo, senza annoiarmi, anzi la seconda volta è stata meglio della prima.
Lo consiglio a tutti, ma ovviamente i fan di Matsumoto potranno apprezzarlo di più. Se siete appassionati di musica elettronica, questo è l’anime che fa per voi.
E' una delle cose più belle che ho visto negli ultimi anni, geniale nella sua semplicità.
Interstella 5555 è un riuscito esperimento dove la sola colonna sonora è in grado di sposarsi a dovere con una trama diretta da Leiji Matsumoto.
In uno sperduto pianeta, in una galassia sconosciuta, degli esseri molto simili agli umani, ma di pelle blu, stanno seguendo un molto acclamato gruppo che si esibisce in concerto. All'improvviso però un gruppo di militari (o presunti tali) fa irruzione, forte della mancanza di difesa dell'evento, e con un blitz addormentano tutti e rapiscono i membri della banda. I quattro vengono portati da un misterioso individuo che ha l'intenzione di sfruttare il loro talento.
Prima che abbandonino il sistema, viene lanciato un SOS interplanetario, raccolto, guarda caso, proprio da un fan del gruppo in una navicella spaziale a forma di chitarra.
L'improvvisato eroe si metterà spasmodicamente alla ricerca della band e con lo scopo di trarli in salvo, inseguirà i rapitori fin attraverso il portale interdimensionale che li catapulterà sul pianeta Terra.
I brani dell'opera sostituiscono integralmente i dialoghi, in quanto è evidente lo stile "musical" ma con un diverso approccio. Infatti i personaggi non interpretano parti "artistiche", ma si limitano a partecipare agli eventi, come se fosse un normalissimo film d'animazione. Sono i brani, presi dall'album Discovery dei Daft Punk, a integrarsi con le situazioni.
La regia di Leiji Matsumoto, e l'uso dei personaggi del cosiddetto Leijiverse, sono perfettamente a loro agio nelle rispettive parti. Elementi avvincenti e una buon comparto tecnico, sia video che audio, fanno di questo esperimento un'operazione da tenere in considerazione, almeno per chi apprezza il genere musicale dei Daft Punk. Coloro che odiano il genere musicale a prescindere, e chi non ha orecchio per la dance, potrebbe trovare quest'ora noiosa. I cultori delle opere di Leiji Matsumoto invece saranno soddisfatti, divertiti nel vedere i loro beniamini in panni diversi dai soliti. Da vedere in ogni caso. Melodico.
In uno sperduto pianeta, in una galassia sconosciuta, degli esseri molto simili agli umani, ma di pelle blu, stanno seguendo un molto acclamato gruppo che si esibisce in concerto. All'improvviso però un gruppo di militari (o presunti tali) fa irruzione, forte della mancanza di difesa dell'evento, e con un blitz addormentano tutti e rapiscono i membri della banda. I quattro vengono portati da un misterioso individuo che ha l'intenzione di sfruttare il loro talento.
Prima che abbandonino il sistema, viene lanciato un SOS interplanetario, raccolto, guarda caso, proprio da un fan del gruppo in una navicella spaziale a forma di chitarra.
L'improvvisato eroe si metterà spasmodicamente alla ricerca della band e con lo scopo di trarli in salvo, inseguirà i rapitori fin attraverso il portale interdimensionale che li catapulterà sul pianeta Terra.
I brani dell'opera sostituiscono integralmente i dialoghi, in quanto è evidente lo stile "musical" ma con un diverso approccio. Infatti i personaggi non interpretano parti "artistiche", ma si limitano a partecipare agli eventi, come se fosse un normalissimo film d'animazione. Sono i brani, presi dall'album Discovery dei Daft Punk, a integrarsi con le situazioni.
La regia di Leiji Matsumoto, e l'uso dei personaggi del cosiddetto Leijiverse, sono perfettamente a loro agio nelle rispettive parti. Elementi avvincenti e una buon comparto tecnico, sia video che audio, fanno di questo esperimento un'operazione da tenere in considerazione, almeno per chi apprezza il genere musicale dei Daft Punk. Coloro che odiano il genere musicale a prescindere, e chi non ha orecchio per la dance, potrebbe trovare quest'ora noiosa. I cultori delle opere di Leiji Matsumoto invece saranno soddisfatti, divertiti nel vedere i loro beniamini in panni diversi dai soliti. Da vedere in ogni caso. Melodico.
Sublime unione fra il maestro Matsumoto ed il noto gruppo psichedelico-elettronico (futurista-tecno?) Daft Punk, da cui ne scaturisce una sorta di spezzettato lungometraggio dalle caratteristiche uniche; una sorta di collage composto da ben cinque lunghissimi videoclip valorizzati dalle musiche del gruppo francese.
L’idea di creare un vero e proprio film che ricorda tanto un musical muto, senza parole, accompagnato da incalzanti, ritmici e abbaglianti pezzi musicali - che per un lungo periodo sono andati anche in onda su varie emittenti televisive che trattano di musica - risulta pressoché geniale: l’atmosfera creata da Matsumoto rievoca i viaggi interstellari e spaziotemporali di Capitan Harlock e Galaxy Express 9999 (notare il suffisso 5555 nel titolo di quest’opera, curiosa assonanza numerica, nonché sottile chiave del racconto), e la veste grafica appare più pulita, digitale e curata grazie alle moderne tecniche di realizzazione, apprezzabili e di grande caratura.
In tutta la vicenda nessuno dei protagonisti, ovvero quattro alieni che vengono rapiti da un turpe e losco produttore terrestre a causa del loro incredibile talento canoro e musicale, e nessuno dei personaggi di contorno pronuncia una sola sillaba: tutto è lasciato ai testi dalla voce artefatta e computerizzata dei Daft Punk (fra questi ne cito uno, il singolo di successo “One more time”, che praticamente li affermò nel panorama musicale mondiale). Una sequenza ininterrotta di cinque fantastici video racconta la storia degli sfortunati protagonisti che, fra una peripezia e l’altra, cercheranno di fuggire dal pianeta Terra per far ritorno alla loro patria, imbattendosi in una serie di imprevisti a dir poco incredibili.
L’idea più che bizzarra è risultata senza dubbio vincente. Un brand atipico condito da un ritmo decisamente incalzante, animazioni mozzafiato, colori tendenzialmente freddi che rievocano le profondità dello spazio, tuttavia abbaglianti e capaci di trasmettere emozioni appropriate riescono a colpire in pieno lo spettatore.
Della durata di circa un’ora, Interstella 5555 trasmette una marea di emozioni, diverte, fa sorridere e, inaspettatamente, fa riflettere. L’unico rammarico è che in Italia non abbia goduto di un grandissimo riscontro (anche perché come tanti prodotti nipponici non è stato affatto promosso come avrebbe meritato), ma nel Sol Levante ha avuto un grandissimo seguito.
Assolutamente da vedere, e più che altro, da ascoltare.
L’idea di creare un vero e proprio film che ricorda tanto un musical muto, senza parole, accompagnato da incalzanti, ritmici e abbaglianti pezzi musicali - che per un lungo periodo sono andati anche in onda su varie emittenti televisive che trattano di musica - risulta pressoché geniale: l’atmosfera creata da Matsumoto rievoca i viaggi interstellari e spaziotemporali di Capitan Harlock e Galaxy Express 9999 (notare il suffisso 5555 nel titolo di quest’opera, curiosa assonanza numerica, nonché sottile chiave del racconto), e la veste grafica appare più pulita, digitale e curata grazie alle moderne tecniche di realizzazione, apprezzabili e di grande caratura.
In tutta la vicenda nessuno dei protagonisti, ovvero quattro alieni che vengono rapiti da un turpe e losco produttore terrestre a causa del loro incredibile talento canoro e musicale, e nessuno dei personaggi di contorno pronuncia una sola sillaba: tutto è lasciato ai testi dalla voce artefatta e computerizzata dei Daft Punk (fra questi ne cito uno, il singolo di successo “One more time”, che praticamente li affermò nel panorama musicale mondiale). Una sequenza ininterrotta di cinque fantastici video racconta la storia degli sfortunati protagonisti che, fra una peripezia e l’altra, cercheranno di fuggire dal pianeta Terra per far ritorno alla loro patria, imbattendosi in una serie di imprevisti a dir poco incredibili.
L’idea più che bizzarra è risultata senza dubbio vincente. Un brand atipico condito da un ritmo decisamente incalzante, animazioni mozzafiato, colori tendenzialmente freddi che rievocano le profondità dello spazio, tuttavia abbaglianti e capaci di trasmettere emozioni appropriate riescono a colpire in pieno lo spettatore.
Della durata di circa un’ora, Interstella 5555 trasmette una marea di emozioni, diverte, fa sorridere e, inaspettatamente, fa riflettere. L’unico rammarico è che in Italia non abbia goduto di un grandissimo riscontro (anche perché come tanti prodotti nipponici non è stato affatto promosso come avrebbe meritato), ma nel Sol Levante ha avuto un grandissimo seguito.
Assolutamente da vedere, e più che altro, da ascoltare.
[Attenzione: pericolo spoiler!]
L'unione fa la forza, è il caso di dirlo per questa opera di gran successo, che si è guadagnata fama in tutto il mondo. La collaborazione fra Leiji Matsumoto, famoso autore di Capitan Harlock e Galaxy Express 999 e dei Daft Punk, un duo francese di musica elettronica, composto da Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter, ha dato vita a questo meraviglioso mondo in cui la musica può essere universale. La colonna sonora che fa da sfondo a questo speciale è l'album Discovery, per cui ogni traccia, da vita ai corti, che poco per volta si sviluppano sotto ai nostri occhi.
Essendo senza dialoghi, manca di qualcosa che invece riusciamo a trovare nelle canzoni, che danno emotività ai personaggi. Il tratto di Matsumoto è come sempre impeccabile e pulito. La scena sembra particolarmente incentrata su Stella, unica componente femminile del gruppo e dello speciale, e su Shep, compatriota della stessa galassia di Stella, che rischia la vita pur di salvarla.
Interstella 5555, the 5tory of the 5ecret 5tar 5ystem, parla di come un uomo può catturare promettenti stelle della musica di altri mondi per sfruttare il loro potenziale e sacrificarli ad un unico scopo: la conquista della Terra. Infatti, Stella (basso), Arpegius (chitarra), Baryl (batteria) e Octave (voce/piano) vengono catturati sul loro pianeta natale, mentre stavano suonando. Con una innovatissima tecnologia ai quattro viene fatto il lavaggio del cervello e modificato il loro aspetto, per poi essere presentati ad un discografico terrestre. Il loro straordinario talento viene considerato in ogni angolo del mondo quando diventano i "Crescendolls", ma sono come macchine, che non riposano mai, privi di sentimenti, manipolati da quell'uomo che vuole a tutti i costi che vincano il 5555° disco d'oro per il completamento del suo piano, così come è accaduto con gli altri grandi della musica, come Aretha Franklin, tanto per citarne uno.
Ma i suoi piani vengono distrutti dall'arrivo di Shep, chiamato da un SOS dalla base del pianeta del gruppo. E' innamorato di Stella e farà di tutto pur di salvarla. Alla fine, quando i quattro recupereranno i loro ricordi, i terrestri li aiuteranno a fare ritorno a casa, non senza qualche impedimento, come un degno "anime" che si rispetti. E anche se sulla Terra non ci sono più, i Crescendolls, hanno regalato uno splendido periodo musicale nella storia umana.
Lo speciale dura un ora circa, e per catturare al meglio questa opera, la si deve rivedere più volte. Il cameo dei Daft Punk in versione animata, durante la premiazione, è davvero divertente. Quando uscì in Italia, a malapena abbiamo potuto gustare i primi quattro promo, lasciandoci con l'amaro in bocca. In Giappone si sono venduti gadget, flyer, action-figure su questa opera, dimostrazione di quanto possano dare più attenzione a vere opere d'arte, specie quando sono firmate Leiji Matsumoto.
L'unione fa la forza, è il caso di dirlo per questa opera di gran successo, che si è guadagnata fama in tutto il mondo. La collaborazione fra Leiji Matsumoto, famoso autore di Capitan Harlock e Galaxy Express 999 e dei Daft Punk, un duo francese di musica elettronica, composto da Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter, ha dato vita a questo meraviglioso mondo in cui la musica può essere universale. La colonna sonora che fa da sfondo a questo speciale è l'album Discovery, per cui ogni traccia, da vita ai corti, che poco per volta si sviluppano sotto ai nostri occhi.
Essendo senza dialoghi, manca di qualcosa che invece riusciamo a trovare nelle canzoni, che danno emotività ai personaggi. Il tratto di Matsumoto è come sempre impeccabile e pulito. La scena sembra particolarmente incentrata su Stella, unica componente femminile del gruppo e dello speciale, e su Shep, compatriota della stessa galassia di Stella, che rischia la vita pur di salvarla.
Interstella 5555, the 5tory of the 5ecret 5tar 5ystem, parla di come un uomo può catturare promettenti stelle della musica di altri mondi per sfruttare il loro potenziale e sacrificarli ad un unico scopo: la conquista della Terra. Infatti, Stella (basso), Arpegius (chitarra), Baryl (batteria) e Octave (voce/piano) vengono catturati sul loro pianeta natale, mentre stavano suonando. Con una innovatissima tecnologia ai quattro viene fatto il lavaggio del cervello e modificato il loro aspetto, per poi essere presentati ad un discografico terrestre. Il loro straordinario talento viene considerato in ogni angolo del mondo quando diventano i "Crescendolls", ma sono come macchine, che non riposano mai, privi di sentimenti, manipolati da quell'uomo che vuole a tutti i costi che vincano il 5555° disco d'oro per il completamento del suo piano, così come è accaduto con gli altri grandi della musica, come Aretha Franklin, tanto per citarne uno.
Ma i suoi piani vengono distrutti dall'arrivo di Shep, chiamato da un SOS dalla base del pianeta del gruppo. E' innamorato di Stella e farà di tutto pur di salvarla. Alla fine, quando i quattro recupereranno i loro ricordi, i terrestri li aiuteranno a fare ritorno a casa, non senza qualche impedimento, come un degno "anime" che si rispetti. E anche se sulla Terra non ci sono più, i Crescendolls, hanno regalato uno splendido periodo musicale nella storia umana.
Lo speciale dura un ora circa, e per catturare al meglio questa opera, la si deve rivedere più volte. Il cameo dei Daft Punk in versione animata, durante la premiazione, è davvero divertente. Quando uscì in Italia, a malapena abbiamo potuto gustare i primi quattro promo, lasciandoci con l'amaro in bocca. In Giappone si sono venduti gadget, flyer, action-figure su questa opera, dimostrazione di quanto possano dare più attenzione a vere opere d'arte, specie quando sono firmate Leiji Matsumoto.
Un titolo unico nel suo genere, una storia affascinante sulle note dei Daft Punk. Il primo anime in cui non sono presenti dei dialoghi, ma in cui le inquadrature sono fluide e ben particolareggiate. Bellissima la scelta di fondali ipertecnologici. Lungometraggio in cui vi è una drammaticità commovente. Il finale vi stupirà, in quanto è impossibile intuirlo. Sconsigliato a chi non adora i musical.
L'ho visto l'anno scorso su Sky cinema: a parte un paio di temi, l'album/opera interstella 5555 mi è sembrato nient'altro che un susseguirsi noioso di animazioni che fanno da sfondo alla musica elettronica dei Daft Punk.
Tentativo apprezzabile da parte del duo francese, ma puramente commerciale e ben poco di artistico, dal punto di vista dell'opera nella sua interezza! Non avrei scelto Matsumoto per questo genere di lavoro (che costasse di meno?).
Se vi piace questo genere di opere, guardatevi anche FANTASIA della Disney; a distanza di tanti anni, è tuttora un capolavoro di animazioni e di musiche!!! (e parlo di un opera degli anni '40).
Alla prossima.
Tentativo apprezzabile da parte del duo francese, ma puramente commerciale e ben poco di artistico, dal punto di vista dell'opera nella sua interezza! Non avrei scelto Matsumoto per questo genere di lavoro (che costasse di meno?).
Se vi piace questo genere di opere, guardatevi anche FANTASIA della Disney; a distanza di tanti anni, è tuttora un capolavoro di animazioni e di musiche!!! (e parlo di un opera degli anni '40).
Alla prossima.
Interstella 5555 l'ho trovato molto molto carino; dei Daft Punk conoscevo solo le canzoni più famose, invece tutto l'album è molto orecchiabile e perde solo un pò nel finale.
I disegni rimangono sempre puliti, e alternano la psichedelia del mondo dalla pelle blu al realismo del mondo ''nostro''.
La trama è semplice, 4 musicisti di un pianeta sconosciuti vengono rapiti da un malvagio discografico terrestre che è deciso a conquistare l'ennesimo disco d'oro a loro spese; vengono rapiti e ''umanizzati'', poi messi sul palco col singolo ''One More Time''. Evito di andare avanti per non rovinarvi il piacere di vederlo.
I disegni sono molto buoni e puliti, Matsumoto riesce ad amalgamare molto bene i suoi disegni alla musica e il risultato grafico a mio parere è eccellente.
Un musical-anime per chi non ha niente da fare o ha voglia di rilassarsi per un'oretta ascoltando buona musica e guardando ottime animazioni. Buono anche l'uso della Cg ben integrata.
Piccolo cameo dei Daft Punk versione cartoon alla premiazione dei Grammy. Do 8 perchè comunque se i Daft Punk proprio non piacciono difficilmente si andrà avanti nella visione e per qualche lacuna logica su cui si può benissimo soprassedere.
I disegni rimangono sempre puliti, e alternano la psichedelia del mondo dalla pelle blu al realismo del mondo ''nostro''.
La trama è semplice, 4 musicisti di un pianeta sconosciuti vengono rapiti da un malvagio discografico terrestre che è deciso a conquistare l'ennesimo disco d'oro a loro spese; vengono rapiti e ''umanizzati'', poi messi sul palco col singolo ''One More Time''. Evito di andare avanti per non rovinarvi il piacere di vederlo.
I disegni sono molto buoni e puliti, Matsumoto riesce ad amalgamare molto bene i suoi disegni alla musica e il risultato grafico a mio parere è eccellente.
Un musical-anime per chi non ha niente da fare o ha voglia di rilassarsi per un'oretta ascoltando buona musica e guardando ottime animazioni. Buono anche l'uso della Cg ben integrata.
Piccolo cameo dei Daft Punk versione cartoon alla premiazione dei Grammy. Do 8 perchè comunque se i Daft Punk proprio non piacciono difficilmente si andrà avanti nella visione e per qualche lacuna logica su cui si può benissimo soprassedere.
Già da quando uscirono i primi videoclip dei Daft Punk, sono stata conquistata dalla bellezza e originalità del connubio musica-anime. Solo da poco ho scoperto che l'intero album Discovery dei Daft Punk è stato trasformato in un anime....che dire! Ne sono rimasta folgorata! La suggestione dei disegni, del colore, dei fondali si fonda ottimamente con la musica "alienante"(aggettivo che calza a pennello) del gruppo francese. Ritengo ci siano momenti di pura poesia visiva ed arte, soprattutto nelle scene oniriche intrise di romanticismo alla Matsumoto.
Supendo.
Voto 9 solo perché in alcuni tratti la trama è forzata e non molto originale, ma costruire una storia che sia coerente con le tracce di un album già esistente credo sia davvero arduo compito.
Supendo.
Voto 9 solo perché in alcuni tratti la trama è forzata e non molto originale, ma costruire una storia che sia coerente con le tracce di un album già esistente credo sia davvero arduo compito.
Stupendo. Primo esperimento (e spero non ultimo) di un musical-anime, un film intero senza dialoghi, ma a che servono i dialoghi quando c'è la musica a spiegare tutto? Trovo il lavoro dei Daft Punk un capollavoro che ha saputo rendere al meglio con i disegni di matsumoto, mitico. L'ho gia riguardato 5 volte... e non mi stanca!!
Insomma abbastanza carino. Lo stile pennellone del papà di Harlock traspare bene e la calda colorazione da la giusta atmosfera. Le musiche invece sono altalenanti, dopo le prime 4 dei video musicali ufficiali, le restanti cominciano a calare diventando meno curate e ripetitive. Di parlato non vi è nulla e di cantato c' è poco e prevalentemente all'inizio. Nonostante tracce sparse non salta subito all'occhio perchè il gruppo, nonostante i nuovi ricordi sia a mò di zombie depresso, in ogni caso il personaggio che risalta maggiormente è l'aspirante salvatore, mentre il gruppetto di popstar risulta freddino, anche con la ragazza. Purtroppo nell'anime trapela una certa fretta, ma colpisce positivamente che per un ambientazione fantascentifica (già non copia-incolla) si abbiano momenti di pura fantasia. Apprezzabile e interessante anche l'approfondimento sul cattivo e il suo passato, anche se non giustifica la sua follia ed è ridicolo il modo in cui intende realizzare i suoi scopi, robetta da videoclip anni 80, ma non certo da prodotto odierno più elaborato. Momenti finali idilliaci, ma non per questo inadatti.
Un buon esperimento ma visti gli artisti in campo, si poteva fare di più.
Un buon esperimento ma visti gli artisti in campo, si poteva fare di più.
Spesso si dice che la musica è poesia, ed è proprio il caso di Interstella 5555, che fa degli splendidi disegni di Matsumoto, la rima di contorno di fronte a versi così belli. Una storia che non ci presenta innovazioni o qualcosa di "spettacolare", ma che nell'originale regia in cui ci viene proposto e con la gradevole musica dei Daft Punk, si lascia guardare in maniera estremamente gradevole. <br> <br> Quando l'anime conquista tutti.