My First Girlfriend is a Gal
"My First Girlfriend is a Gal" è Altro anime che non va giudicato dalla "copertina".
Come spesso succede, si sceglie cosa guardare in base allo stato d'animo e io volevo vedere una serie divertente e scanzonata. E così è stato. Questo anime fa davvero ridere, è zeppo di situazioni calde e pieno di fan-service. Però... Però non è assolutamente solo questo. Gli ultimi episodi cambiano ritmo e diventano più seri e riflessivi (sempre nel contesto di una commedia) e hanno, a mio avviso, un bel messaggio, soprattutto sui sentimenti del genere femminile e su come i pregiudizi oramai si fanno largo a spallate.
Una serie che fa ridere, fa scaldare e perché no, fa anche commuovere.
La consiglio di cuore per tutti quelli che cercano un po di relax, ma senza proprio spegnere il cervello.
Come spesso succede, si sceglie cosa guardare in base allo stato d'animo e io volevo vedere una serie divertente e scanzonata. E così è stato. Questo anime fa davvero ridere, è zeppo di situazioni calde e pieno di fan-service. Però... Però non è assolutamente solo questo. Gli ultimi episodi cambiano ritmo e diventano più seri e riflessivi (sempre nel contesto di una commedia) e hanno, a mio avviso, un bel messaggio, soprattutto sui sentimenti del genere femminile e su come i pregiudizi oramai si fanno largo a spallate.
Una serie che fa ridere, fa scaldare e perché no, fa anche commuovere.
La consiglio di cuore per tutti quelli che cercano un po di relax, ma senza proprio spegnere il cervello.
Ero partito, nella visione di "My First Girlfriend is a Gal", con la convinzione che fosse una di quelle opere adatte quando si sente la necessità di concedersi qualcosa di "leggero" e almeno inizialmente e fin oltre la tre quarti dell'anime ero convinto della mia idea.
Una commedia diciamo "romantica" ad ambientazione scolastica con molti momenti demenziali innaffiati abbondantemente da parecchie situazioni "ecchi".
Le prime puntate e fino alla gita al mare non sono riuscito a tenere il conto delle inquadrature malandrine e dei primi piani da anatomia medica poi negli ultimi episodi la serie ha virato decisamente sul lato più romantico e sentimentale per finire per fare la indirettamente la morale sui pregiudizi sociali avverso una particolare "categoria" di ragazze che, secondo una moda diffusasi in Giappone a partire dagli anni 90 e che ha trovato il massimo "splendore" nel primo decennio degli anni 10 del XXI secolo, si ispiravano e si si ispirano tutt'ora ad un particolare modo di abbigliarsi e truccarsi molto vistosi e sexy, esasperando modelli importati dall'occidente: Gyaru, Gal, Ganguro e Kogal.
Senza tentare spiegazioni socio-culturali che non mi competono, proprio a causa del loro stile eccessivo e fuori dai canoni estetici e culturali del Giappone tradizionale, le ragazze che si ispirano a tale "stile" di abbigliamento e vita sono state considerate negativamente dalla società giapponese.Questo anime parte proprio dal presupposto che le ragazze "gal", "ganguro", ecc. siano per il loro stile delle poco di buono e di facili costumi. Non a caso lo scherzo che gli amici del protagonista Junichi si fonda proprio sulla considerazione che provandoci con una bella ragazza gal sia più semplice e veloce "finalizzare"... perché sono più disponibili e facili...
E invece, seppure inframmezzato da un sacco di cliché e déjà-vu di questo genere di anime, il messaggio finale che sembra voglia trasmettere sia quello di dimostrare che al di là delle apparenze, le ragazze sono comunque delle "persone" che al di là degli eccessi di forma sono capaci di essere come tutti gli altri e che non sono dei semplici oggetti da usare, emarginare e ghettizzare...
E tale aspetto mi ha un po' stupito: mai mi sarei aspettato da un anime inizialmente "parecchio sopra le righe" e basato sulla esposizione di seni generosi (e non solo) sempre in bella mostra, che si potesse trovare una neppure tanto larvata critica ai pregiudizi su questa particolare realtà... In passato ho avuto modo di vedere "Dress up you darling" e anche in questo caso l'anime sembra un inno alla difesa della diversità e all'essere se stessi attraverso i protagonisti Wakana e soprattutto Marin che è sia una "gal" sia una cosplayer.
Tuttavia non bisogna ritenere "My first girlfriend is a gal" un anime "serio", anzi... La trama è piuttosto banale e semplice e, senza spoilerare troppo il contenuto, si può tranquillamente riconoscere che abbiamo sempre il solito "sfigato" con i suoi amici "imbranati" in preda agli ormoni e quattro ragazze di cui tre sono innamorate del protagonista e una che è innamorata proprio della protagonista Yume.
Con questo "mix", gli sceneggiatori sono riusciti a costruire una serie di situazioni comiche divertenti (e molto spesso demenziali), con una "menzione d'onore" che spetta a Schinpei: il teorico dell'amore e del sesso e vera "eminenza grigia" del gruppetto di amici... Se non fosse per la sua presenza, l'anime sarebbe stato molto più banale e stereotipato...
Sul comparto tecnico, ovviamente i disegni "anatomici" sono degni di nota (anche se eccessivi) e il comparto musicale senza infamia e senza lode. Menzione particolare al doppiaggio in italiano: anche un questo caso è stato utilizzato un linguaggio molto diretto, talvolta volgare e gergale, che di rado mi è capitato di vedere in anime...
Come considerazione finale, l'anime pur non ergendosi a "capolavoro" dell'animazione, merita di essere visto con l'avvertenza di non scandalizzarsi soprattutto all'inizio per le inquadrature abbastanza spinte mitigate parzialmente da una censura, fatta anche in modo simpatico.
Una commedia diciamo "romantica" ad ambientazione scolastica con molti momenti demenziali innaffiati abbondantemente da parecchie situazioni "ecchi".
Le prime puntate e fino alla gita al mare non sono riuscito a tenere il conto delle inquadrature malandrine e dei primi piani da anatomia medica poi negli ultimi episodi la serie ha virato decisamente sul lato più romantico e sentimentale per finire per fare la indirettamente la morale sui pregiudizi sociali avverso una particolare "categoria" di ragazze che, secondo una moda diffusasi in Giappone a partire dagli anni 90 e che ha trovato il massimo "splendore" nel primo decennio degli anni 10 del XXI secolo, si ispiravano e si si ispirano tutt'ora ad un particolare modo di abbigliarsi e truccarsi molto vistosi e sexy, esasperando modelli importati dall'occidente: Gyaru, Gal, Ganguro e Kogal.
Senza tentare spiegazioni socio-culturali che non mi competono, proprio a causa del loro stile eccessivo e fuori dai canoni estetici e culturali del Giappone tradizionale, le ragazze che si ispirano a tale "stile" di abbigliamento e vita sono state considerate negativamente dalla società giapponese.Questo anime parte proprio dal presupposto che le ragazze "gal", "ganguro", ecc. siano per il loro stile delle poco di buono e di facili costumi. Non a caso lo scherzo che gli amici del protagonista Junichi si fonda proprio sulla considerazione che provandoci con una bella ragazza gal sia più semplice e veloce "finalizzare"... perché sono più disponibili e facili...
E invece, seppure inframmezzato da un sacco di cliché e déjà-vu di questo genere di anime, il messaggio finale che sembra voglia trasmettere sia quello di dimostrare che al di là delle apparenze, le ragazze sono comunque delle "persone" che al di là degli eccessi di forma sono capaci di essere come tutti gli altri e che non sono dei semplici oggetti da usare, emarginare e ghettizzare...
E tale aspetto mi ha un po' stupito: mai mi sarei aspettato da un anime inizialmente "parecchio sopra le righe" e basato sulla esposizione di seni generosi (e non solo) sempre in bella mostra, che si potesse trovare una neppure tanto larvata critica ai pregiudizi su questa particolare realtà... In passato ho avuto modo di vedere "Dress up you darling" e anche in questo caso l'anime sembra un inno alla difesa della diversità e all'essere se stessi attraverso i protagonisti Wakana e soprattutto Marin che è sia una "gal" sia una cosplayer.
Tuttavia non bisogna ritenere "My first girlfriend is a gal" un anime "serio", anzi... La trama è piuttosto banale e semplice e, senza spoilerare troppo il contenuto, si può tranquillamente riconoscere che abbiamo sempre il solito "sfigato" con i suoi amici "imbranati" in preda agli ormoni e quattro ragazze di cui tre sono innamorate del protagonista e una che è innamorata proprio della protagonista Yume.
Con questo "mix", gli sceneggiatori sono riusciti a costruire una serie di situazioni comiche divertenti (e molto spesso demenziali), con una "menzione d'onore" che spetta a Schinpei: il teorico dell'amore e del sesso e vera "eminenza grigia" del gruppetto di amici... Se non fosse per la sua presenza, l'anime sarebbe stato molto più banale e stereotipato...
Sul comparto tecnico, ovviamente i disegni "anatomici" sono degni di nota (anche se eccessivi) e il comparto musicale senza infamia e senza lode. Menzione particolare al doppiaggio in italiano: anche un questo caso è stato utilizzato un linguaggio molto diretto, talvolta volgare e gergale, che di rado mi è capitato di vedere in anime...
Come considerazione finale, l'anime pur non ergendosi a "capolavoro" dell'animazione, merita di essere visto con l'avvertenza di non scandalizzarsi soprattutto all'inizio per le inquadrature abbastanza spinte mitigate parzialmente da una censura, fatta anche in modo simpatico.
La serie presenta due opposti che sinergicamente creano situazioni comiche, stupende e geniali.
Da una parte c'è il protagonista che è legato alla morale, all'empatia e alla giustizia, dall'altra c'è il suo gruppo di amici che si abbandonano completamente alla perversione: sono amorali ed egoistici. In questo modo si ottiene una serie con piani ed idee geniali partorite da menti che farebbero qualsiasi cosa pur di scopare, ma che per karma, o per la morale del protagonista che si oppone al suo ed al loro obbiettivo, vengono fermati.
Nonostante questa serie sia un disastro al livello estetico, tecnico e registico, fa quello che dovrebbe fare in quanto commedia: ridere. Purtroppo il mix non è perfetto, la serie raggiunge facilmente i due limiti, distruggendo l'immedesimazione nella narrazione. In alcune situazione la perversione varca il confine della "molestia", senza effettivamente raggiungerla e in altre invece la serie è eccessivamente moralista. I punti di forza della serie diventano facilmente i suoi punti negativi.
Da una parte c'è il protagonista che è legato alla morale, all'empatia e alla giustizia, dall'altra c'è il suo gruppo di amici che si abbandonano completamente alla perversione: sono amorali ed egoistici. In questo modo si ottiene una serie con piani ed idee geniali partorite da menti che farebbero qualsiasi cosa pur di scopare, ma che per karma, o per la morale del protagonista che si oppone al suo ed al loro obbiettivo, vengono fermati.
Nonostante questa serie sia un disastro al livello estetico, tecnico e registico, fa quello che dovrebbe fare in quanto commedia: ridere. Purtroppo il mix non è perfetto, la serie raggiunge facilmente i due limiti, distruggendo l'immedesimazione nella narrazione. In alcune situazione la perversione varca il confine della "molestia", senza effettivamente raggiungerla e in altre invece la serie è eccessivamente moralista. I punti di forza della serie diventano facilmente i suoi punti negativi.
"Hajimete no Gal"... Posso reputarti un anime davvero interessante e divertente.
Questo anime del 2017, basato soprattutto sul fanservice, ha l'ardire di presentare una subcultura che, almeno in Giappone, è abbastanza malfamata, ovvero le Gal e le Ganguro, delle quali personalmente sono sempre stato intrigato.
Tali subculture, sviluppatesi negli anni 2000, si basano sul rompere la figura stereotipata che la donna giapponese dovrebbe avere, cioè una di estrema delicatezza, fanciullezza, che potremmo dire ''acqua e sapone'', assumendo dei drastici modi di vestire. Entrambi gli archetipi comprendono l'utilizzo di unghie e smalti variopinti, trucco molto esagerato, tinte ai capelli, soprattutto biondi o rosa, ed un modo di vestire caratteristico. La principale differenza che intercorre, e lo si vede anche nella serie con i personaggi Yukana, la protagonista, e la sua migliore amica Ranko, è che le Gal hanno una pelle chiarissima mentre le Ganguro sono fortemente abbronzate. Entrambe le subculture sono spesso associate a sporcizia, ''cafonaggine'' e nonché a ''darla'' in giro molto facilmente, ed è sulla conoscenza di questo luogo comune che il protagonista Junichi Hashiba, incastrato dai suoi amici a provarci con una Gal, spera di finalmente perdere la verginità.
La protagonista femminile, Yukana, che immediatamente riesce a capire le vere intenzioni del ragazzo, prima lo tratta da sfigato quale si presenta e poi, incuriosita proprio da quella sua improvvisa dichiarazione, decide di dargli una possibilità. Da qui inizieranno le loro simpatiche disavventure, con l'accostamento di personaggi divertentissimi come Shinpei Sakamoto, l'amico che tutti vorremmo, o Ranko, Ganguro parecchio 'cazzuta' e amica di infanzia di Yukana.
Mi sono approcciato a questo anime proprio per questa sua peculiarità nel mostrare le Gal e le Ganguro, cosa che nessuno aveva mai fatto. La grande sfortuna però è che per praticamente tutta la serie assistiamo al classico minestrone riscaldato di ogni ecchi, con le solite scene e menate, condito dal classico protagonista sfigatissimo, senza spina dorsale e che ti fa ''ridere per non piangere''. Tuttavia, mi sento di promuovere il lato personaggi per due motivi: il primo è che Yukana, sebbene vesta da Gal, ci viene presentata come una ragazza come le altre, senza nessun indizio del fatto che, come vuole lo stereotipo, sia una donna di facili costumi; il secondo, invece, è che con le ultime due puntate hanno fatto un grande lavoro di sviluppo dei personaggi, dove Junichi finalmente caccia fuori gli attributi quando il suo rapporto con Yukana viene messo in crisi.
Spendo anche qualche parola sui comprimari: Ranko e Shinpei, rispettivamente migliori amici di Yukana e Junichi, sono i due personaggi meglio riusciti, seguiti a ruota da Yui e da Nene.
Hanno fatto un buon lavoro qui, anche se approfondirò meglio quello che a mio parere avrebbero dovuto fare nella conclusione.
Lato tecnico? Beh, stiamo parlando di un ecchi, quindi i disegni e le animazioni sono veramente, veramente ottimi. Il fanservice, sebbene sia di stampo classico, riesce nell'intento di far risaltare benissimo agli occhi le forme di Yukana e Ranko, aiutate anche dalla fervida immaginazione di Junichi, momenti nei quali sono scoppiato a ridere ogni volta che ''Ikemen'' compariva all'interno di essi. Lato sonoro carino, nulla più, così come le opening e le ending.
Allora, come concludere?
A mio parere, questo potrebbe essere l'apripista per l'inserimento delle figure delle Gal e delle Ganguro in opere molto più serie, che magari tratti chi appartiene alle loro subculture come delle persone e non come degli stereotipi, come spesso succede in tante opere nelle quali queste fanno delle comparsate.
Inutile dire che questo anime non è altro che fanservice per chi ha questo fetish. Poteva essere molto di più, ma riesce nell'intento che si era prefissato.
Questo anime del 2017, basato soprattutto sul fanservice, ha l'ardire di presentare una subcultura che, almeno in Giappone, è abbastanza malfamata, ovvero le Gal e le Ganguro, delle quali personalmente sono sempre stato intrigato.
Tali subculture, sviluppatesi negli anni 2000, si basano sul rompere la figura stereotipata che la donna giapponese dovrebbe avere, cioè una di estrema delicatezza, fanciullezza, che potremmo dire ''acqua e sapone'', assumendo dei drastici modi di vestire. Entrambi gli archetipi comprendono l'utilizzo di unghie e smalti variopinti, trucco molto esagerato, tinte ai capelli, soprattutto biondi o rosa, ed un modo di vestire caratteristico. La principale differenza che intercorre, e lo si vede anche nella serie con i personaggi Yukana, la protagonista, e la sua migliore amica Ranko, è che le Gal hanno una pelle chiarissima mentre le Ganguro sono fortemente abbronzate. Entrambe le subculture sono spesso associate a sporcizia, ''cafonaggine'' e nonché a ''darla'' in giro molto facilmente, ed è sulla conoscenza di questo luogo comune che il protagonista Junichi Hashiba, incastrato dai suoi amici a provarci con una Gal, spera di finalmente perdere la verginità.
La protagonista femminile, Yukana, che immediatamente riesce a capire le vere intenzioni del ragazzo, prima lo tratta da sfigato quale si presenta e poi, incuriosita proprio da quella sua improvvisa dichiarazione, decide di dargli una possibilità. Da qui inizieranno le loro simpatiche disavventure, con l'accostamento di personaggi divertentissimi come Shinpei Sakamoto, l'amico che tutti vorremmo, o Ranko, Ganguro parecchio 'cazzuta' e amica di infanzia di Yukana.
Mi sono approcciato a questo anime proprio per questa sua peculiarità nel mostrare le Gal e le Ganguro, cosa che nessuno aveva mai fatto. La grande sfortuna però è che per praticamente tutta la serie assistiamo al classico minestrone riscaldato di ogni ecchi, con le solite scene e menate, condito dal classico protagonista sfigatissimo, senza spina dorsale e che ti fa ''ridere per non piangere''. Tuttavia, mi sento di promuovere il lato personaggi per due motivi: il primo è che Yukana, sebbene vesta da Gal, ci viene presentata come una ragazza come le altre, senza nessun indizio del fatto che, come vuole lo stereotipo, sia una donna di facili costumi; il secondo, invece, è che con le ultime due puntate hanno fatto un grande lavoro di sviluppo dei personaggi, dove Junichi finalmente caccia fuori gli attributi quando il suo rapporto con Yukana viene messo in crisi.
Spendo anche qualche parola sui comprimari: Ranko e Shinpei, rispettivamente migliori amici di Yukana e Junichi, sono i due personaggi meglio riusciti, seguiti a ruota da Yui e da Nene.
Hanno fatto un buon lavoro qui, anche se approfondirò meglio quello che a mio parere avrebbero dovuto fare nella conclusione.
Lato tecnico? Beh, stiamo parlando di un ecchi, quindi i disegni e le animazioni sono veramente, veramente ottimi. Il fanservice, sebbene sia di stampo classico, riesce nell'intento di far risaltare benissimo agli occhi le forme di Yukana e Ranko, aiutate anche dalla fervida immaginazione di Junichi, momenti nei quali sono scoppiato a ridere ogni volta che ''Ikemen'' compariva all'interno di essi. Lato sonoro carino, nulla più, così come le opening e le ending.
Allora, come concludere?
A mio parere, questo potrebbe essere l'apripista per l'inserimento delle figure delle Gal e delle Ganguro in opere molto più serie, che magari tratti chi appartiene alle loro subculture come delle persone e non come degli stereotipi, come spesso succede in tante opere nelle quali queste fanno delle comparsate.
Inutile dire che questo anime non è altro che fanservice per chi ha questo fetish. Poteva essere molto di più, ma riesce nell'intento che si era prefissato.
"Hajimete no Gal" è un titolo che ammetto non mi attirava molto, ma alla fine mi sono deciso, e, se da una parte è un po’ la solita commedia, dall' altra invece ho trovato un po’ d'aria fresca per il genere.
Senza fare tanti preamboli, posso dire che graficamente è molto bello, la colonna sonora ci sta e la opening è orecchiabile, ma veniamo a difetti e pregi di quest'opera.
Allora, partendo dai difetti, posso dire che la cosa che mi ha infastidito di più è stato l'ecchi spropositato, davvero tanto, e senza ombra di dubbio il protagonista che è come sempre il solito ‘sfigatello’ che si becca la ‘stragnocca’. Per i pregi, per quanto riguarda i miei gusti, sono stati sicuramente i disegni, la bellissima Yukana, la comicità che è perfetta e anche la storia di fondo con tutta la sua componente romantica.
Vi chiedete qual è quest’aria fresca di cui parlavo? Semplice, innanzitutto il fatto di avere una protagonista gal (finalmente qualcosa di diverso), ma soprattutto la "volgarità" di quest'anime e la rappresentazione dei pensieri maschili che, beh che dire... Assoluta verità!
In definitiva, cosa mi ha spinto a dare 7.5 a "Hajimete no Gal"? La verità è che non so dirlo, non so spiegarlo, ma mi ha lasciato qualcosa, un’emozione indescrivibile che spero di poter rivivere in un continuo di stagione.
Senza fare tanti preamboli, posso dire che graficamente è molto bello, la colonna sonora ci sta e la opening è orecchiabile, ma veniamo a difetti e pregi di quest'opera.
Allora, partendo dai difetti, posso dire che la cosa che mi ha infastidito di più è stato l'ecchi spropositato, davvero tanto, e senza ombra di dubbio il protagonista che è come sempre il solito ‘sfigatello’ che si becca la ‘stragnocca’. Per i pregi, per quanto riguarda i miei gusti, sono stati sicuramente i disegni, la bellissima Yukana, la comicità che è perfetta e anche la storia di fondo con tutta la sua componente romantica.
Vi chiedete qual è quest’aria fresca di cui parlavo? Semplice, innanzitutto il fatto di avere una protagonista gal (finalmente qualcosa di diverso), ma soprattutto la "volgarità" di quest'anime e la rappresentazione dei pensieri maschili che, beh che dire... Assoluta verità!
In definitiva, cosa mi ha spinto a dare 7.5 a "Hajimete no Gal"? La verità è che non so dirlo, non so spiegarlo, ma mi ha lasciato qualcosa, un’emozione indescrivibile che spero di poter rivivere in un continuo di stagione.
Tra i vari anime che hanno caratterizzato la bollente estate del 2017, uno dei titoli che mi ha più incuriosito è stato “Hajimete no Gal”, che italianizzato diventa “La mia prima ragazza è una Gal”. Quando parlo di anime che incuriosisce, però, non mi riferisco certamente al suo contenuto, facilmente intuibile ed abbastanza ordinario, quanto al fatto che la protagonista femminile è una “Gal”.
Si tratta di una figura che in passato ho incontrato molte volte; se non ricordo male la prima volta fu in occasione dell'uscita di “Gals Panic”, lo storico coin up della Taito. Si trattava di un gioco in cui si doveva muovere un cursore sullo schermo per tracciare delle linee che unendosi fra loro avevano la capacità di denudare... ma a ripensarci non è così interessante per cui lasciamo perdere questi dettagli ed andiamo avanti.
Prima d'ora, però, non avevo mai cercato di capire di cosa si trattasse nello specifico; e così, grazie alla spinta esercitata da questo anime, ho cercato di approfondire un po' di più l'argomento e mi sono impegnato in una ricerca meticolosa ed approfondita. Risultato: non ci ho capito un fico secco. Per cui se da un lato cercherò di scrivere comunque qualcosa in proposito, dall'altro prendete tutto ciò che leggerete di seguito col beneficio del dubbio.
Da quello che ho letto in giro esistono diversi tipi di “Gal”, ognuna con delle particolari caratteristiche estetiche. In questo anime incontreremo delle “Gyaru”, ossia adolescenti giapponesi che adottano un look fatto di pelle bianchissima, trucco marcato e calzini larghi e pendenti, ed una “Ganguro” ossia una ragazza il cui look prevede pelle sempre abbronzata ed una capigliatura rigorosamente bionda. In entrambi i casi, si tratta sempre di ragazze che si differenziano molto dai modelli giapponesi tradizionali e per questo sono facilmente riconoscibili se le incroci per strada.
E dopo questo inizio tutto “fashion” passiamo finalmente all'anime vero e proprio.
Junichi Hashiba è al secondo anno di Liceo e, come tutti i suoi coetanei, muore dalla voglia di liberarsi della sua verginità. Si tratta, come al solito, di un ragazzo senza qualità particolari e questo non facilita di certo il raggiungimento di certe aspirazioni; tuttavia, come succede in tutti gli anime di questo tipo, la fortuna si schiererà ben presto dalla sua parte: costretto dai suoi amici a dichiararsi a Yukana Yame, una bellissima Gyaru, otterrà con sua grande sorpresa una risposta affermativa dalla ragazza. Questo evento finirà per innescarne molti altri: e così Junichi dovrà fare i conti con una Ganguro sexy ed incazzata, con l'invidia dei suoi amici verginelli e con un paio di altre ragazze che riveleranno di nutrire interesse per lui.
“Hajimete no Gal” è un titolo perfetto per la stagione estiva, poiché quando il caldo rischia di friggerci il cervello si cerca sempre qualcosa che sia divertente ma anche poco impegnativo. Così come il suo protagonista questo anime non possiede grandissime qualità; si tratta di un harem a tasso d'innovazione zero, con il solito personaggio sfigato ed un po' pervertito che si ritrova a vivere, non si sa come e non si sa perché, i suoi fantastici “giorni da leone” conditi da tanto fanservice. Se questo è vero, però, è anche vero che ”Hajimete no Gal” riesce a sfruttare benissimo le poche qualità che ha e, pur tra alti e bassi, a proporre un prodotto finale fresco e divertente.
Il suo punto di forza sono senza dubbio i personaggi; però a dispetto di quanto sarebbe lecito aspettarsi non sono quelli principali a fare la differenza ma quelli secondari. É indubbiamente vero, infatti, che anche i primi sono gradevoli e offrono buoni spunti; ma se fossero stati lasciati a loro stessi sarebbero risultati poco interessanti e troppo anonimi. Quelli che, invece, riescono a dare il giusto tocco di comicità all'intera vicenda sono i personaggi che ruotano attorno alla coppia principale cercando di rendere loro la vita difficile.
I nomi che si potrebbero fare sono diversi; ma è impossibile non citare Shinpei Sakamoto, l'amico occhialuto di Junichi, che personalmente considero come il figlio non riconosciuto dell'indimenticabile Megane, uno dei personaggi più divertenti di Urusei Yatsura. Sfortunato con le donne al pari di Junichi e degli altri due suoi compagni, costituisce una sorta di sgangheratissima guida spirituale per gli altri componenti del gruppo e alternerà momenti di esilarante follia ad altri di sottile strategia rivolta a fini perversi ma destinata puntualmente al fallimento. Se un giorno a qualcuno venisse in mente di dedicare uno spin off ad un personaggio così io sarei sicuramente in prima fila a guardarlo.
Non tutte le ciambelle, però, riescono col buco; se è vero che questo è un anime da guardare principalmente per i suoi personaggi secondari è anche vero che uno di essi rappresenta forse il più grande difetto di questo “Hajimete no Gal”: si tratta di Minoru, un altro componente del quartetto di verginelli di cui fa parte anche Junichi. Purtroppo la sua tendenza verso la pedofilia è qualcosa che, francamente, ho trovato tutt'altro che divertente. Sia chiaro, alla fine si limiterà solo a fare dei commenti sul fatto che il suo ideale di donna è una bambina delle elementari; ma ciò non basta a rendere il tutto meno fastidioso.
Il comparto grafico è stato di mio gradimento; è pur vero che certe “oppai” sono incompatibili con le leggi della gravità e finiscono per stonare; ma nel complesso i disegni sono belli, mi sono piaciuti. Quanto alla colonna sonora direi che la sufficienza la raggiunge, ma non aspettatevi troppo.
In conclusione, la mia opinione su “Hajimete no Gal” è che sia un buon titolo, fatto di una comicità semplice e diretta ma non per questo poco efficace; ma è anche uno di quei titoli che si è disposti a vedere una sola volta nella vita, perché già ad una seconda visione risulterebbe noiosissimo. E, in fondo, l'opera non fa che ripetere, seppure in salsa diversa, una storia già vista e rivista più volte, per cui non credo sia possibile esagerare con la valutazione. Tenendo conto di tutto questo propendo per una valutazione moderatamente positiva: “Hajimete no Gal” deve essere considerata come un'opera di secondo piano che però, nel complesso, non dispiace.
Si tratta di una figura che in passato ho incontrato molte volte; se non ricordo male la prima volta fu in occasione dell'uscita di “Gals Panic”, lo storico coin up della Taito. Si trattava di un gioco in cui si doveva muovere un cursore sullo schermo per tracciare delle linee che unendosi fra loro avevano la capacità di denudare... ma a ripensarci non è così interessante per cui lasciamo perdere questi dettagli ed andiamo avanti.
Prima d'ora, però, non avevo mai cercato di capire di cosa si trattasse nello specifico; e così, grazie alla spinta esercitata da questo anime, ho cercato di approfondire un po' di più l'argomento e mi sono impegnato in una ricerca meticolosa ed approfondita. Risultato: non ci ho capito un fico secco. Per cui se da un lato cercherò di scrivere comunque qualcosa in proposito, dall'altro prendete tutto ciò che leggerete di seguito col beneficio del dubbio.
Da quello che ho letto in giro esistono diversi tipi di “Gal”, ognuna con delle particolari caratteristiche estetiche. In questo anime incontreremo delle “Gyaru”, ossia adolescenti giapponesi che adottano un look fatto di pelle bianchissima, trucco marcato e calzini larghi e pendenti, ed una “Ganguro” ossia una ragazza il cui look prevede pelle sempre abbronzata ed una capigliatura rigorosamente bionda. In entrambi i casi, si tratta sempre di ragazze che si differenziano molto dai modelli giapponesi tradizionali e per questo sono facilmente riconoscibili se le incroci per strada.
E dopo questo inizio tutto “fashion” passiamo finalmente all'anime vero e proprio.
Junichi Hashiba è al secondo anno di Liceo e, come tutti i suoi coetanei, muore dalla voglia di liberarsi della sua verginità. Si tratta, come al solito, di un ragazzo senza qualità particolari e questo non facilita di certo il raggiungimento di certe aspirazioni; tuttavia, come succede in tutti gli anime di questo tipo, la fortuna si schiererà ben presto dalla sua parte: costretto dai suoi amici a dichiararsi a Yukana Yame, una bellissima Gyaru, otterrà con sua grande sorpresa una risposta affermativa dalla ragazza. Questo evento finirà per innescarne molti altri: e così Junichi dovrà fare i conti con una Ganguro sexy ed incazzata, con l'invidia dei suoi amici verginelli e con un paio di altre ragazze che riveleranno di nutrire interesse per lui.
“Hajimete no Gal” è un titolo perfetto per la stagione estiva, poiché quando il caldo rischia di friggerci il cervello si cerca sempre qualcosa che sia divertente ma anche poco impegnativo. Così come il suo protagonista questo anime non possiede grandissime qualità; si tratta di un harem a tasso d'innovazione zero, con il solito personaggio sfigato ed un po' pervertito che si ritrova a vivere, non si sa come e non si sa perché, i suoi fantastici “giorni da leone” conditi da tanto fanservice. Se questo è vero, però, è anche vero che ”Hajimete no Gal” riesce a sfruttare benissimo le poche qualità che ha e, pur tra alti e bassi, a proporre un prodotto finale fresco e divertente.
Il suo punto di forza sono senza dubbio i personaggi; però a dispetto di quanto sarebbe lecito aspettarsi non sono quelli principali a fare la differenza ma quelli secondari. É indubbiamente vero, infatti, che anche i primi sono gradevoli e offrono buoni spunti; ma se fossero stati lasciati a loro stessi sarebbero risultati poco interessanti e troppo anonimi. Quelli che, invece, riescono a dare il giusto tocco di comicità all'intera vicenda sono i personaggi che ruotano attorno alla coppia principale cercando di rendere loro la vita difficile.
I nomi che si potrebbero fare sono diversi; ma è impossibile non citare Shinpei Sakamoto, l'amico occhialuto di Junichi, che personalmente considero come il figlio non riconosciuto dell'indimenticabile Megane, uno dei personaggi più divertenti di Urusei Yatsura. Sfortunato con le donne al pari di Junichi e degli altri due suoi compagni, costituisce una sorta di sgangheratissima guida spirituale per gli altri componenti del gruppo e alternerà momenti di esilarante follia ad altri di sottile strategia rivolta a fini perversi ma destinata puntualmente al fallimento. Se un giorno a qualcuno venisse in mente di dedicare uno spin off ad un personaggio così io sarei sicuramente in prima fila a guardarlo.
Non tutte le ciambelle, però, riescono col buco; se è vero che questo è un anime da guardare principalmente per i suoi personaggi secondari è anche vero che uno di essi rappresenta forse il più grande difetto di questo “Hajimete no Gal”: si tratta di Minoru, un altro componente del quartetto di verginelli di cui fa parte anche Junichi. Purtroppo la sua tendenza verso la pedofilia è qualcosa che, francamente, ho trovato tutt'altro che divertente. Sia chiaro, alla fine si limiterà solo a fare dei commenti sul fatto che il suo ideale di donna è una bambina delle elementari; ma ciò non basta a rendere il tutto meno fastidioso.
Il comparto grafico è stato di mio gradimento; è pur vero che certe “oppai” sono incompatibili con le leggi della gravità e finiscono per stonare; ma nel complesso i disegni sono belli, mi sono piaciuti. Quanto alla colonna sonora direi che la sufficienza la raggiunge, ma non aspettatevi troppo.
In conclusione, la mia opinione su “Hajimete no Gal” è che sia un buon titolo, fatto di una comicità semplice e diretta ma non per questo poco efficace; ma è anche uno di quei titoli che si è disposti a vedere una sola volta nella vita, perché già ad una seconda visione risulterebbe noiosissimo. E, in fondo, l'opera non fa che ripetere, seppure in salsa diversa, una storia già vista e rivista più volte, per cui non credo sia possibile esagerare con la valutazione. Tenendo conto di tutto questo propendo per una valutazione moderatamente positiva: “Hajimete no Gal” deve essere considerata come un'opera di secondo piano che però, nel complesso, non dispiace.