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Focasaggia

Episodi visti: 26/26 --- Voto 7,5
«Phantom - Requiem for the Phantom» è un anime a cura dello studio di animazione Bee Train con soggetto originale di Gen Urobuchi, ben realizzato, freddo e spietato come il mondo che rappresenta, che non riesce a incidere come potrebbe.

Ambientato negli USA, narra degli intrighi all'interno del clan malavitoso denominato "Inferno" e di alcuni suoi membri reclutati forzatamente, denominati Ein e Zwei, due ragazzi che, perdendo completamente la loro memoria, diventano marionette al servizio di Scythe Master, membro attivo dell'organizzazione. Il secondo, addestrato dalla prima, cercherà una sua identità.
Marionetta, una bambola umana assassina che fa tutto quello che le si dice, senza pensare, senza la minima coscienza di sé, pura azione. Essere esperti con armi da fuoco, con armi bianche e con il corpo a corpo non sono elementi sufficienti, per essere letali serve intelligenza e intuito, senza i quali, per quanto competenti, si potrà sempre essere vittime di astuzie o di riflessi sovrumani. L'esperimento è riuscito pienamente con Ein, personaggio ben costruito e convincente, tanto che trasmette allo spettatore la sensazione di essere di fronte a una vera assassina e non a qualcosa di irreale. Sul confine intelligenza/presa coscienza di sé gioca l'anime in maniera convincente.

La storia, sviluppandosi nel tempo grazie ad alcuni salti temporali, avrà una netta divisione in capitoli, si avranno netti stacchi in cui assisteremo all'entrata in scena di nuovi personaggi che saranno più o meno influenti nella storia, assisteremo a cambi repentini di ambientazioni e muteranno gli stessi caratteri dei personaggi, evolvendosi a seconda degli eventi narrati nella parte precedente. Lo spettatore sarà così inizialmente disorientato, abituandosi presto al nuovo contesto, trovandolo più debole rispetto a quello precedente.
Il finale, intenso proprio come gli ultimi minuti, potrebbe non soddisfare le attese create nel corso della serie, rappresentando in realtà un tocco di genuinità, considerando l'ambiente rappresentato.

Non vi sono personaggi positivi, in un ambiente dove anche i poliziotti sono corrotti e i protagonisti si macchieranno di tanti efferati delitti, per assurdo uno dei malavitosi, concorrenti all'organizzazione protagonista, che si vedrà nelle prime puntate, è quello con cui si creerà maggiore empatia. Non vi sarà redenzione per i protagonisti.

Tutti i personaggi sono ben caratterizzati, resi credibili, gli intrighi sono la parte più riuscita dell'anime, coinvolgenti e pieni di pathos, tanto convincenti che sembrerà di assistere a celebri film (si noteranno similitudini di atmosfera con la trilogia de «Il padrino»).

I tanti personaggi agiscono in armonia con il loro background; il problema è l'evoluzione dei personaggi, con esclusione dei due principali, tutti gli altri involvono diventando meno credibili. Il meno riuscito è Drei, personaggio che nasce da una buona idea ma che viene mal sfruttata: volutamente sopra le righe, si enfatizzeranno senza alcun riscontro oggettivo le sue abilità. Non sarà una marionetta, ma sarà guidata dai suoi sentimenti in contrasto con lo spirito iniziale dell'opera, un fallimento, stona come una piccola macchia multicolore in un quadro di Gustave Courbet, un personaggio evitabile che non aggiunge nulla di corposo alla storia. L'unica caratteristica interessante è un particolare che ricorda un celebre western di Sergio Leone («Per qualche dollaro in più»)

Gen Urobuchi è conosciuto per aver dato la sua impronta ad altre opere celebri e alcune scelte narrative, come quella che concluderà la prima parte della storia, è un qualcosa che utilizzerà altrove, ma che non convince, perdendo in parte di credibilità. Buona la regia, con alcune trovate indovinate come quella della presentazione di Ein, che simulerà una marionetta nelle movenze. Le musiche sono notevoli, di impatto, vengono utilizzate più nei momenti più tranquilli, in quelli di transizione, che in quelli di azione, scelta curiosa, in quanto non si vuole evidenziare il pathos o la coreografia dei combattimenti. Fra le due opening degna di nota è la prima, "Karma", cantata da Kokia.

La animazioni, a cura dello studio Bee Train (che curò le animazioni di «Tsubasa Chronicle», per poi scomparire nel nulla dopo il 2012), sono fluide, non vi sono cali durante gli episodi, le scene di combattimento sono ben rese, comprensibili.

Bizzarre le scelte dei nomi come "Inferno", in lingua italiana, mentre la scelta in tedesco di alcuni nomi verrà giustificata nel corso dell'anime.

In definitiva, un buon anime, con personaggi interessanti (Ein fra tutti), ottime musiche, tanta azione e con diversi colpi di scena, da consigliare a chi cerca azione e intrighi.

Utente25008

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Utente25008

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Ho scoperto questo anime per caso e ho deciso di vederlo, nonostante la trama non mi sembrasse questo granché. Per fortuna mi sbagliavo! "Phantom" è un anime davvero grandioso!

Non avendolo visto appena uscito, potrei essere abbastanza condizionato dalla realizzazione tecnica di alcune opere più recenti, ma sicuramente i disegni sono fantastici. Gli sfondi non troppo statici mi sono sempre piaciuti, e in "Phantom" ne ho trovati parecchi.

La trama è complessa nella sua semplicità, i personaggi sono ben caratterizzati anche grazie al fatto che in tutto i protagonisti (principali e secondari) saranno una decina al massimo. Essendo ambientato in tanti luoghi, mi è piaciuto vedere come le caratteristiche dei personaggi fossero proprie del luogo (ad esempio non c'è un tedesco coi capelli "da giapponese"). Questo mi ha fatto capire la cura minuziosa che gli autori hanno dedicato alla realizzazione dell'anime.

Prima di concludere, un plauso va sicuramente alla soundtrack dell'opera, capace di tirare fuori brani come "Canzone of Heart", che difficilmente verranno scordati e spesso invece verranno associati a momenti più o meno felici dell'opera...

Infine, ecco il motivo per cui non ho dato 10 a questo bellissimo anime: a me non ha preso troppo, i colpi di scena ci sono, sono inaspettati e sono pure tanti, non si cade quasi mai nel banale, con pochi filler e poco fanservice; tuttavia non mi sentivo così preso da voler vedere subito l'episodio successivo, fatta eccezione per gli episodi finali che sono fenomenali.

Concludo consigliando questo anime a chi cerca un qualcosa di diverso dal solito "assassini immortali con munizioni infinite", ma più studiato e anche drammatico.


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Federurico kun

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Di certo non è all'altezza di molti altri anime capolavoro, tuttavia questo rimane per molti aspetti uno dei miei preferiti e che rivedrei molto volentieri. Dopo aver visto "Noir" mi è stato consigliato questo, scelta azzeccatissima. A me le opere che contengono ragazzine assassino piacciono tantissimo, c'è una lunghissima lista di film, cartoni, manga e quant'altro che contengono il "tema", se così lo possiamo definire, o lo stereotipo cinematografico della giovane fanciulla che uccide a sangue freddo. Non saprei spiegare il perché. Ma so spiegare perché oltre a questo mi è piaciuto tanto.

Innanzitutto, al contrario di molte recensioni, trovo che non ci possa essere stato un finale più azzeccato: ovvio che mi dispiace per Reiji, ma è drammatico, e sarebbe stato strano o assurdo e presa in giro se fossero vissuti felici e contenti. Diciamo che era quasi scontato per me che finisse così, perché era il destino che gli è capitato, loro hanno scelto solo il posto.

La colonna sonora è molto interessante; in particolare, c'è una scena che proprio mi ha lasciato senza fiato sia per la musica che per il colpo di scena... quella di una bionda motociclista davanti a una scuola... avete presente, no? Ecco, quello è il momento top dell'anime secondo me, che mi ha pure un po' commosso e un po' scioccato, perché questo fa "Requiem for the Phantom". Un po' ti commuove, un po' ti scombussola con rivoluzioni nella trama. Per alcuni sembrerà pure un caos, ma per me è la semplice dinamica delle lotte di potere dove un giorno il capo è uno, il giorno dopo è quello che lo tradisce.

Molti personaggi che muoiono sono vittima del destino, spesso nemmeno scappano da esso, come se non aspettassero altro; in questo trovo che sia poco realistico, ma chissà, magari i gangster sono davvero così coraggiosi.

Come avrete intuito stravedo per Cal Devens, che, pur sembrando un personaggio poco studiato, a me pare il migliore uscito da qui. Essa porta la vendetta legata all'amore a un livello esponenziale, il suo odio non è altro che un capriccio non accontentato per colpa di un malinteso; tutto ciò la rende il personaggio al di sopra sia della "phantom sé stessa", poiché ha una propria volontà e un suo modo di fare (anche molto poco professionale), sia della donna innamorata che sacrifica sé stessa senza esserne pienamente consapevole. In questo trovo sia molto teatrale.

Riguardo al legame con Léon e Nikita... sì, sono citati e sicuramente in qualche modo c'è qualche legame, tuttavia le situazioni, la trama e i personaggi sono così lontani da non essere che una timida e goffa citazione, quasi del tutto superflua. In questo e in altri particolari si perde un po' di personalità dell'opera, che a tratti sembra di serie B.
Comunque, come molti hanno scritto, questo titolo ti tiene incollato al monitor fin quando non l'hai finito, complici la trama i colpi di scena, le uccisioni e il destino che muta inaspettatamente, l'azione davvero eccellente da film su assassini di prim'ordine.

P.S. Sarebbe stato divertente uno spin-off sul periodo a scuola di Ein e Zwei.


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Ber

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Phantom: requiem for the phantom, non è l'anime che mi aspettavo. È meglio. Andiamo con ordine.

Grafica e design: uno dei pochi punti sui quali è possibile muovere qualche obiezione a questo anime. Originale per il resto su tutta la linea, Phantom si discosta dalla scelta dell'omonimo manga, e dall'originale videogioco (Phantom of Inferno), per adeguare il tratto dei disegni ad uno standard molto più omologato. Anche il tono dei colori sarebbe potuto essere più grottesco e oscuro, mentre tende a stabilizzarsi su tinte lievemente anonime. Questa valutazione non va tuttavia fraintesa, restando la grafica apprezzabilissima: è solo un po' meno particolare di tutto il resto.

Colonna sonora: la musica merita un'osservazione a parte. Non è comune guardare un anime e trovarsi a cantare mentalmente le colonne sonore per giorni, per poi finire a scaricarle e salvarle sul walkman; non molto ampli in varietà (vengono ripetuti piuttosto spesso), i brani di Phantom sono tuttavia estremamente pregnanti e ben connessi agli eventi, tanto da diventare spesso dei veri e propri leitmotiv in grado di sottolineare con efficacia la natura di un personaggio o l'atmosfera di una situazione. Un rilievo particolare per la sigla iniziale, "Karma", e il brano conclusivo "Transparent", entrambi davvero toccanti.

Personaggi: se siete disposti ad immergervi in un'atmosfera decisamente soffocante, non potrete non amare buona parte dei personaggi di Phantom. Sopra tutti i tre principali, Reiji, Elen e Cal. Ma non mancano di profondità tanti altri quali Lizzie e Claudia. I rapporti tra di essi sono convincenti e, cosa che ritengo particolarmente apprezzabile, sono costruiti con una bellissima economia di parole. Per le prime puntate i dialoghi hanno un andamento di questo genere:
Con sguardo fisso: "Is there something wrong?"
Distogliendo lo sguardo: "It's nothing."
Scoprirete che l'esasperazione causata da questi scambi è parte del godimento, nell'insieme.

Trama: di base, Phantom è una storia di lotte tra gang mafiose statunitensi per il predominio e il potere, verso la nascita di una nuova era della malavita, dominata dall'associazione Infernal; il setting si sposta poi dall'America fino a coinvolgere il Giappone, nel momento in cui i clan intessono rapporti (e scontri) internazionali.
Già la parte "malavitosa" della trama è ben costruita, ma essa non è che un contenitore per lo sviluppo delle storie individuali dei protagonisti, guidate in questo mondo dall'inesorabile svolgersi del karma, che a spirale porta ognuno verso il suo destino. Eviterò spoiler, ma questo anime non risparmia colpi di scena anche piuttosto scioccanti, tanto da prostrare colui che si immedesima in Azuma Reiji; "pietà!".

Un appunto a parte va fatto per il finale, che mi duole ammettere, resta un tantino forzato. È certo apprezzabile nella logica dell'intera serie, ma lo si sarebbe potuto rendere in maniera un po' meno artificiosa. Resta poco chiaro e spinge l'utente a dedicarsi al blogging selvaggio nella ricerca di interpretazioni soddisfacenti.

Ultime osservazioni: in conclusione, considero Phantom: requiem for the phantom uno dei più begli anime che abbia mai visto, ho amato ogni personaggio e odiato maniacalmente il principale antagonista. Penso che questa serie possa costituire per chi la guarda non un semplice passatempo, bensì un'esperienza narrativa che resta dentro, come i migliori romanzi e film. Lo raccomando vivamente.


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Natsu95

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Quando un anime diventa un film, c'è ben poco da obiettare: è un'opera di alto valore. "Requiem for the Phantom", infatti, seppur rappresentato come anime, ha senz'altro la stoffa, la trama e la qualità cinematografica. I disegni non sono attraenti per adattarsi al genere di film, drammatico e cupo (talvolta si spazia anche nella follia omicida); le colonne sonore sono adatte anch'esse. Inoltre sembra siano state racchiuse circa 3 serie in 26 episodi: la prima finisce alla "morte" di Elen, la seconda con la "morte" di Cal e la terza... termina l'anime.
Fin dai primi episodi la serie è molto avvincente e coinvolgente, poi, con il passare del tempo nella storia, si ritorna all'inizio per circa due volte (ovviamente in situazioni diverse), il che è piuttosto stancante, a mio parere. Inoltre, l'idillio amoroso che dovrebbe esserci tra il protagonista e le due coprotagoniste (attesissimo e sempre dietro l'angolo), sembra esserci e anche se c'è non viene dimostrato. Ciò infastidisce lo spettatore, deludendo le aspettative. Tra l'altro ce lo si aspetterebbe almeno alla fine, dove tutto è risolto, per concludere in bellezza e, invece, ancora una volta si elude il buon esito. Superfluo dire che l'anime termina davvero in modo inconsueto, inconcludente, scialbo e tendenzialmente asettico. Sebbene non sia un amante del genere, per un' opera di questo calibro, l'otto è un voto appropriato. Se avesse avuto il lieto fine (anche amoroso) avrei dato il massimo.


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Torry

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Reputo "Phantom - Requiem for the Phantom" un anime splendido, un'opera cinematografica strutturalmente tripartita. Per quanto i dubbi possano essere sollevati sulla terza parte in cui la copertura sembra un po' forzata, ma forse anche plausibile, non si possono non notare le infinite citazioni dell'opera.
<b>SPOILER:</b>
Qualcuno ha già citato Shakespeare e più in generale un senso di tragedia elisabettiana. Ma anche Scorsese di "Taxi Driver", Besson di "Leon", Leone di "Per qualche dollaro in più", tutti riferiti a Cal e, cosa che non è stata notata, lo splendido e durissimo finale che ricorda da una parte De Palma di "Carlisto's Way", dall'altra un senso di fatalità che trova la sua ragion d'essere nel senso proprio della tragedia teatrale, in cui l'attore principale deve morire nell'ultima scena dell'ultimo atto, qui organizzato attraverso piccoli indizi disseminati per tutti gli ultimi dolce-amari 10 minuti, e quel petalo mancante è un tocco di amara poesia che chiude definitivamente il sipario sulla storia di Reiji ed Elen, donandogli quella pace che sin dalla prima puntata stavano cercando così disperatamente da non potersi permettere di morire pur di raggiungerla.
<b>FINE SPOILER</b>
Insomma questa è un'opera corale sia nel numero di personaggi sia nelle prese a prestito, un po' meta-cinematografica, un po' meta-teatrale: una grandissima prova del regista Koichi Mashimo, che riesce forse per la prima volta nelle sue opere a orchestrare, coordinare e portare a termine una tale mole di personaggi, trame e sotto-trame.


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Andy85

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Non lo so, sul serio, non lo so: non so che voto dare a questa serie, non so come commentarla, non so come giudicarla. Emotivamente parlando "Phantom - Requiem for the Phantom" è un'opera pesantissima, bellissima, in grado di giocare a piacimento con le emozioni dello spettatore, ne sono rimasto rapito dalla prima all'ultima puntata. Vi dirò che non sono riuscito a dormire, l'ho guardato tutto in una volta perché non sarei mai riuscito ad aspettare per vedere come sarebbe proseguita la storia. Pensavo "se non arrivo alla fine non troverò mai pace", quindi, una puntata dietro l'altra, stando sveglio anche tutta notte, sono arrivato alla fine, ma la pace non l'ho trovata. Ok, me l'aspettavo, visto lo stile della serie ero già preparato al peggio, infatti è pesantemente drammatica e malinconica, non potevo che aspettarmi un finale drammatico. Però il limite tra "finale molto drammatico" e "presa per i fondelli" è davvero estremamente sottile.
Quindi non lo so, per questo motivo non lo so. Non so se considerare quel tipo di conclusione come un capolavoro assoluto, la classica genialata cinematografica insomma, oppure come una grandissima presa in giro con annesso pugno nello stomaco. Perché la sensazione che ti trasmette un finale così è quella che avrebbe un bambino appena gli regali una caramella e poi, quando lui felice come una pasqua sta per mangiarla, gliela togli di mano. Ecco, ho reso l'idea? Quest'anime mi ha fatto stare male, mi sono chiesto più volte "perché? Perché mi avete fatto questo? Che senso ha?". Sono rimasto esterrefatto, basito, atterrito. Mi è rimasta una tristezza cosmica per almeno una settimana. Beh, se l'intento degli autori era questo, ovvero trasmettere rabbia e tristezza, cavolo, ci sono riusciti alla stragrande, ma la sensazione di essere stato derubato di un finale un po' più degno di una serie che fino a 30 secondi dalla fine era la migliore che avessi mai visto è forte, fortissima!
Quindi, in definitiva non riesco a dare un voto a una serie complicata come questa, un freddo numero non le renderebbe giustizia in ogni caso, sarebbe un numero bugiardo in ogni caso.
Valutando i singoli elementi, per me, "Phantom - Requiem for the Phantom" vale un 10 secco come tecnica (grafica e sonoro), storia, narrazione e coinvolgimento. Però non gli metterò mai quel voto, vista la cocente delusione/rabbia finale. Ripiegherò su un 8, ma sappiate che è un numero senza un vero valore.
Per concludere ci tengo a dire che questo è un anime che va visto, a prescindere dai gusti e da tutto, bisogna vederlo perché vi assicuro che un'altra opera così non la troverete facilmente in giro.


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HaL9000

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Questa serie mi ha piuttosto intrigato. Benché alcune situazioni siano al limite del ridicolo, ben diversamente da come avrebbero avuto la pretesa di apparire, ho trovato molti spunti interessanti, anche se non del tutto originali.
Se si guarda attentamente la trama, si possono cogliere diverse influenze (chiamiamole così) cinematografiche, e non solo: un po' Nikita, un po' Leòn; per quanto riguarda il mondo dell'animazione, influenze si possono trovare in "Noir", "Gunslinger Girl" o in "Gungrave" - laddove l'organizzazione criminale si chiamava "Millenium", qui si chiama "Inferno", per il resto le medesime hanno molte similitudini.

Tutto sommato, anche se queste scopiazzature mi sono parse piuttosto evidenti entro la prima metà della serie, gli sceneggiatori hanno comunque fatto un buon lavoro sotto il profilo dell'intreccio narrativo; i colpi di scena non mancano, e neanche le macchinazioni più o meno complicate, e quest'aspetto ha reso la mia visione piacevole.
Il finale, amarissimo, mi ha un po' spiazzato, ma questo, almeno, ha consentito una conclusione affatto banale e scontata; anzi, io l'ho trovata perfino poetica, anche se rimane un pizzico di ambiguità.

Quando parlavo di situazioni ridicole, escludendo le esagerazioni del tipo "affronto da solo un reggimento corazzato e lo schianto", che in un anime del genere ci possono anche stare, si è, a parer mio, pasticciato un po' con le età dei protagonisti, che talvolta appaiono completamente fuori contesto: o più grandi, o troppo giovani, oppure sviluppatisi in maniera assurda in pochi mesi e così via.
Il comparto tecnico è buono, diciamo un filo sopra la media per un prodotto del 2009. Buona è anche la colonna sonora: curiosamente, compare anche, a più riprese, un brano cantato in italiano.

Kary89

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
"Noi siamo spettri che non possono esistere. Siamo fantasmi senza identità, nient'altro che ombre di esistenza"

Illustro subito ciò che all'anime manca: un soggetto originale, uno stile accattivante, dei personaggi unici, qualsivoglia profondità sul piano concettuale. Eppure possiede quello che altri lavori sacrificano all'altare della famelica sperimentazione, la carta vincente per una mia recensione positiva: la capacità di tenere lo spettatore incollato allo schermo dall'inizio alla fine. "Phantom - Requiem for the phantom", superate le necessarie premesse, diventa dannatamente coinvolgente. E dire che la trama è la traduzione libera di due film di globale successo, "Léon" e "Nikita": poco importa che sia tratta in realtà da una visual novel, dacché la conoscenza della stessa non può e non deve inficiare sulla valutazione finale della serie.

Una sera come tante, a Los Angeles, uno sventurato turista giapponese scampa miracolosamente al suo omicidio: l'organizzazione mafiosa Inferno se ne interessa e decide di rapirlo per farne un Phantom, ovvero la perfetta macchina di morte. La storia si divide in tre archi, separati nettamente dai classici episodi riassuntivi: la saga di Zwei/Ein, la saga di Zwei/Cal e la saga di Zwei/Ein/Drei, dal nome degli assassini coinvolti.

Di sicuro il principale tema trattato è lo struggimento dovuto alla necessità di uccidere per sopravvivere, ma non risulta intrigante quanto il senso di oppressione e di progressiva alienazione che assale i Phantoms con l'aumentare del numero di vite rubate; in vita mia credo di non avere mai visto un anime tanto cupo e deprimente.
Basta porsi una domanda per comprendere appieno lo spirito dell'opera: riusciranno i nostri eroi a conquistare quell'attimo di felicità assoluta descritto da Goethe nel suo "Faust"?

"Phatom - Requiem for the Phantom" è un dramma corale, un sontuoso spettacolo teatrale che deve molto se non tutto a Shakespeare. Non a caso i personaggi, prima ancora che individui, si confermano grandiosi attori: di ciò va reso merito anche ai doppiatori giapponesi che si sono sforzati di pronunciare una pletora di termini stranieri in maniera ortodossa. Spesso vi troverete a studiare la mimica e il parlato nel tentativo di penetrarne le coscienze dei recitanti principali. Su tutti trionfa ovviamente Scythe Master, con la sua folle ossessione e la gestualità da primadonna, ma tutto il cast è su livelli di eccellenza. Peccato per Ein, che nonostante la superba caratterizzazione non riesce a confutare il dubbio di essere l'ennesimo clone di Rei Ayanami. E per McGuire, il boss della Inferno, così sfacciatamente insulso e fuori contesto.

Da lodare anche l'effettiva mancanza di scene di violenza e sesso, diventate ormai canoniche per il genere di appartenenza. La serie, pur di non rinunciare al suo ideale di sobrietà, taglia molte sequenze d'azione rendendo la cronaca lenta ma non noiosa. Vi sono invero delle licenze narrative, ma non risultano fastidiose se, come me, non siete cultori del realismo a ogni costo.
Tecnicamente siamo nella media, con un disegno impersonale ma gradevole, animazioni discretamente curate e musiche di qualità altalenante. Ottime le ambientazioni e la fotografia.

In conclusione, "Phatom-Requiem for the Phantom" è un bellissimo anime d'intrattenimento, collocabile sull'esatta linea di confine tra le jumpate e l'ermetismo autoriale. Il suo fascino in parte è annebbiato da una terza parte meno riuscita e da un finale comprensibile ma vacuo. Da provare.


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Lonelywolf

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
"Phantom - Requiem for the Phantom" è un anime in ventisei episodi tratto da una visual novel di cui, in tutta onestà, ignoro qualsiasi aspetto. Poco male, perché è dell'anime che stiamo parlando e la conoscenza della visual novel porterebbe a distogliere l'obiettivo e rischierebbe di farci perdere di vista quest'opera, veramente stupenda sotto diversi punti di vista.
Ho scoperto quest'anime per puro caso, proprio su Animeclick.it e in un modo che altri utenti avranno potuto provare: ho cercato qualcosa di davvero "nuovo", di mai sentito, e dopo una breve ricerca ho ravvisato questo titolo accattivante, ho visto due personaggi con un aspetto promettente, ho ravvisato alcune recensioni entusiaste e altre deluse, stando attento a non farmi anticipazioni. Questo è sovente un processo che porta al nulla, ma se leggerete queste righe spero vi convinciate che non è questo il caso. "Requiem for the Phantom" è davvero un anime dalle mille sfaccettature magistralmente curate, dalle musiche a tematiche d'interesse, fino a una storia la cui direzione getta le basi per un'attenta visione e per un dibattito anche aspro sulle scelte.
Dopo tutta questa premessa, perché credo che questo sia un anime da premiare?

L'aspetto primario è la storia, a cui ho già accennato. Potremmo ripartire quest'ultima in tre grossi filoni di diversa lunghezza, suddivisi anche nell'anime da due episodi in gran parte riassuntivi.
L'esordio dell'anime è una partenza perfetta, un colpo di fulmine, un amore a prima vista di quelli che motivano a guardare l'intera serie in meno di tre giorni. In modo concitato, lo spettatore è introdotto in poco tempo nelle dinamiche di un emergente gruppo mafioso, il Gruppo Inferno, e di un malcapitato turista giapponese, che fa la sconvolgente conoscenza di un'assassina e del suo mentore. Inizia così il nostro viaggio nel mondo degli assassini e della mafia, tra subdole macchinazioni, scoperte di istinti sopiti ed evoluzioni dettate da dinamiche mentali decisamente interessanti. Il ritmo è quello giusto, che non sia eccessivamente statico e che dia respiro, i personaggi sono tutti coinvolgenti e di spessore, lo spettatore non crede ai propri occhi. Dopo un continuo susseguirsi di astuti piani, di emozionanti cambiamenti e alcuni nuovi incontri, senza quasi accorgercene ci ridestiamo in prossimità degli ultimi episodi con un certo disgusto. Questo è il chiaro segnale dell'inizio del terzo capitolo di "Requiem for the Phantom", che si avvia in una situazione difficile da spiegare, profondamente in contrasto con tutto quanto abbiamo già visto e con il carattere dei nostri personaggi. Con un cauto ottimismo, continuiamo la visione e verremo risollevati dagli ultimissimi episodi, che con un degno climax giungono all'apice di questa serie di rara bellezza con il finale, quello che forse non metterà d'accordo l'intero pubblico ma, a mio avviso, è il giusto epilogo per gli attori sulla scena prima che si cali il sipario.

La conclusione di questo vago riassunto non vuole essere uno sfoggio di eleganza fuori luogo, ma una ripresa del tema principale dell'anime: il teatro. Esso non ricorre solo come passione di uno dei personaggi di rilievo, ma si potrebbe definire la serie intera quasi un'opera teatrale. Il primo e più evidente indizio è la ricorrenza di diversi nomi in lingua italiana, arrivando addirittura a un'opera di nome "Un ballo in maschera", e la citazione di William Shakespeare, sia direttamente per bocca del personaggio sopra citato sia indirettamente con i diversi spunti meta-teatrali che, chi conosce il concetto, non mancherà di cogliere. In secondo luogo, l'anime abbandona decisamente il taglio fortemente realistico e verosimile che assume ormai la maggior parte delle opere cartacee e visive per adottare un punto di vista più distaccato, senza velleità di mostrare scene spinte e cruente, che pure avrebbero ragione d'essere in un contesto di mafia e assassini. Anche in occasione degli atti più turpi non si insiste mai su particolari inutili, ma si bada al senso, a una resa significativa e composta della scena, lasciando anche degli aspetti all'intuizione dello spettatore. Ne risulta un generale clima di finezza che è difficile trovare ai giorni nostri, soprattutto in un anime di questo genere, senza perdere la possibilità di guardare da vicino i personaggi, di provare empatia e addirittura immedesimarsi.

Unica eccezione a questa preziosa eleganza sono alcuni particolari di corpi femminili non spinti, ma certamente evitabili in contesti in cui non risultassero significativi, e l'eccessivo tempo dedicato a una ragazza di importanza marginale verso la fine della serie. Tenderei però a imputare questi ultimi aspetti alla necessità di soddisfare le aspettative di chi avesse seguito la visual novel da cui trae spunto la serie. Molto spesso, infatti, le scelte da operare in quel tipo di giochi hanno a che vedere con la creazione di relazioni affettive e il regista dell'anime potrebbe essersi scontrato con l'esigenza di non deludere i fan della suddetta ragazza e di mostrare impropriamente qualche nudità per appagare il seguace più otaku. Questi sono aspetti che ho trovato sgradevoli, ma che non inficiano troppo il mio giudizio complessivo, perché presentano le proporzioni di un neo su una creatura quasi perfetta nel suo contesto.

L'ultimo aspetto su cui vorrei soffermarmi prima di concludere è quello tecnico: parlo dello stile grafico e della musica. Il primo non è particolarmente complesso, ma sicuramente molto gradevole per tratto e colorazione. I personaggi, poi, hanno un aspetto molto variegato eppur significativo, distinguibile e immediato. Questa scelta accompagna molto bene lo stile di narrazione e le scelte registiche più apprezzabili, come l'insistenza sui temi della marionetta e del fantasma, sicuramente molto più di quanto avrebbe potuto fare la computer grafica. Tali elementi sono anche spesso supportati da un ottimo comparto musicale, con alcuni brani che accompagnano più che egregiamente i frequenti momenti di pathos.

Insomma, non mi stanco di ripetere che "Phantom - Requiem for the Phantom" è una serie sorprendente che difficilmente vi lascerà delusi se il vostro giudizio sarà equo e non risentirà troppo di questa recensione o di altre. Certamente l'anime si distingue nel suo genere e nel panorama moderno, e solo per questo penso che varrebbe la pena di dargli una possibilità. Detto ciò, mi appresto a lasciarvi con le speranze di chi freme dal poter condividere un tesoro e con la soddisfazione di chi ha ordinato ed esternato le sue entusiaste impressioni. Infine, il più caloroso saluto va agli attori di questo stupendo spettacolo, a cui dedico il più caloroso applauso e l'augurio di rivederli presto, magari in Italia.


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lupinIIIx

Episodi visti: 26/26 --- Voto 5
"Phantom" è un anime che per quanto riguarda la trama non offre nulla di speciale; tratta della storia di una guerra di bande mafiose americane e in particolare di quella che vuole prendere il sopravvento su tutte le altre, la Inferno. Lo scorrere della storia è abbastanza lento con qualche colpo di scena e qualche punto dove si ha un'accelerazione del ritmo, anche se ci sono un paio di episodi dove viene presentato un resoconto di ciò che è accaduto prima e questo spezza notevolmente lo scorrere dei fatti. La trama in alcuni punti si fa complicata da seguire, ma il tutto viene sempre successivamente chiarito e spiegato.

Lo svolgersi dei fatti non è lineare e ci sono molti flashback dove vengono approfonditi aspetti della storia o dove ci vengono mostrati dettagli prima non disponibili. Vi è una componente amorosa scarsa che non influisce molto sullo svolgersi dei fatti o sulle caratterizzazioni dei personaggi, ma serve giusto per dare un po' più di sotto-testo ai rapporti dei vari personaggi, in maniera molto "soft".
La dimensione psicologica dei personaggi cerca di dare un'analisi che a mio avviso non riesce molto e non sorprende più di tanto poiché ripresa già da molti altri anime. C'è da dire che la trama, pur non essendo eccezionale, presenta dei discreti colpi di scena, in alcuni casi penosi o completamente irreali.

Nella trama si possono comunque identificare tre parti principali: la prima, con la contrapposizione di Ein e Zwei, la seconda, con Zwei, e Cal e la terza che tira un po' le somme, a mio avviso la meno riuscita con un contesto snaturato e senza filo logico. La ragazza in due anni sembra faccia un salto temporale di 10 anni e il contesto dell'amicizia scolastica ha personaggi che fanno a calci e a pugni con il senso dell'anime - vedi gli incontri/appuntamenti mediati dalla compagna di classe.
I dialoghi sono molto blandi e pare rallentati, ci sono frequenti pause con stacchi dove si ha la sola musica e ci sono inquadrature e primi piani dei soggetti; questo ne contribuisce a rallentare molto il ritmo.

I personaggi variano durante il corso della storia e molti vengono ripresi e abbandonati. Essi sono i classici personaggi stereotipati da mondo mafioso, con abilità particolari e per alcuni versi sovrumane, ma mai sconfinate nell'irreale. L'occhio è una parte centrale dell'anime, anche come disegni è indice del cambiamento di stato d'animo dei vari personaggi e caratterizza i protagonisti principali dal resto dei personaggi. L'unico personaggio veramente deludente è il grande capo della Inferno che alla fine della fiera risulta poco più che una comparsa.
In particolare un personaggio, Master, è quello che rende il tutto più teatrale con la sua concezione scenica della storia e questo lo porterà a una pazzia e a un delirio manifestato molto bene nella fine della serie.
Un aspetto che ricorre molto nell'anime, oltre all'eticità del tutto, è il fatto che questi assassini phantom non hanno una propria vita ma vivono su quella degli altri, i loro unici obiettivi sono dipendenti da altre persone. Da esseri senza uno scopo e senza sentimenti si trasformano in macchine che uccidono solo per una promessa fatta o per proteggere una specifica persona, con motivi più o meno validi.

Le musiche sono ben fatte e accompagnano bene l'anime, sono spesso presenti e danno un tocco d'enfasi alle scene salienti che si presentano.
I colori ricordano il genere noir, poco sfumati e a volte scuri, i fondali sono curati e ci sono a volte effetti realizzati in computer grafica.
Se non fosse stato per il finale a mio avviso terribile l'anime avrebbe preso la sufficienza, ma non è il mio genere data la lentezza in alcuni punti e la storia non originalissima.


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__Nergal__

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
"Requiem for the phantom" è stata un'ottima sorpresa, non mi aspettavo di trovarmi di fronte a una serie così ben realizzata e così coinvolgente.
Prima di tutto è meglio precisare che se non ci fosse stato quel pessimo finale il voto sarebbe potuto essere anche più alto.
I 26 episodi di cui è composta questa serie possono idealmente essere suddivisi in 3 piccoli capitoli, in base ai personaggi che vi prendono parte e anche alle tematiche che trattano, che sia l'affetto o le sparatorie dure e pure.

Nella prima parte assisteremo alla nascita di Zwei che, da persona normale si trasforma in un temibile assassino; in questi episodi conosceremo anche Ein, una sorta di killer senza sentimenti.
L'anime parte subito bene, infatti questa è la parte che ritengo più riuscita, con sparatorie spettacolari e personaggi molto carismatici.
Nella seconda parte viene introdotto il personaggi di Cal, la piccola ragazzina salvata da Reji. I sentimenti tra i due personaggi sono la componente principale di questi episodi, molto belli ma purtroppo non al livello dei primi.
La terza parte è la peggiore, qualitativamente molto lontana dai fasti iniziali, ma comunque molto godibile e piacevole da seguire, eccezion fatta per il già citato pessimo finale.

Tecnicamente "Requiem for the phantom" si presenta molto bene con una veste grafica realizzata ottimamente, con il charachter design dei personaggi molto interessante e con un'ambientazione bella e intrigante.
A livello caratteriale i personaggi sono caratterizzati ancora meglio di come sono disegnati, molto profondi e curati, compresi quelli secondari che compaiono poche volte.
L'ottimo lavoro svolto con animazioni e disegni si ripete anche nel comparto audio: ottima è la colonna sonora e l'opening ben riuscita, bella da ascoltare.
"Requiem for the phantom" è quindi un anime caldamente consigliato a tutti, qualitativamente due o tre spanne sopra la media anche se presenta ovviamente qualche difetto e imperfezione che però non pregiudicano la visione di questo piccolo capolavoro.


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Rieper

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Questo anime sembra preso da un vecchio film degli anni '90, il che non è male. Tuttavia la sua visione, se continua, risulta sempre più complessa man mano che la storia si sviluppa, quindi non è una serie da guardare nei cinque minuti di pausa.

Siamo in un periodo di tempo che va dagli anni '90 ai giorni nostri, e il mondo della criminalità è una realtà tangibile in più paesi del mondo, e tra questi l'America. Il protagonista maschile della storia risponde al nome di Zwei, ed è un killer senza pietà ai comandi di una delle più potenti organizzazioni criminali del paese la Inferno. La sua controparte femminile è Ein, incredibilmente impassibile anche nelle situazioni più critiche ed assolutamente letale, quanto il suo compagno. Entrambi si occupano di risolvere le questioni "calde" con le associazioni mafiose rivali, al fine di lasciare solo un organizzazione al comando, quella a cui appartengono.

In realtà la trama di cui sopra è solo una piccola parte dell'epopea che sta dietro a Phantom - Requiem for the Phantom. Già perché oltre a nascondere infiniti complotti e segreti, e per certi versi anche sul finale, la trama si districa sul passato di entrambi i protagonisti principali, ma anche su quello dei personaggi secondari, che in molti casi saranno elementi chiave delle più svariate vicende che si verranno a creare.

Ma chi è Phantom? In poche parole "l'assassino perfetto", secondo l'ideale di Scythe Master, un visionario folle e manipolatore mentale in grado di creare le migliori "marionette" di morte esistenti. Ein e Zwei non sono altro che prototipi del suddetto Phantom, che poi dovrebbe risultare una versione migliorate dei due killer.
Ma le cose sono ancora più complicate. Ein e Zwei non ricordano più niente del loro passato, nemmeno i loro rispettivi nomi. Zwei è stato addestrato da Ein, in quanto secondo arrivato, ma ciò non rende in alcun modo Ein più esperta su come funzionano esattamente le cose nell'organizzazione. Infatti Ein non fa altro che eseguire gli ordini, come un automa, non importa cosa comporti. Mentre Zwei è stato scelto per le sue straordinarie doti di sopravvivenza, di Ein si sa pochissimo, e sembra che il non ricordare più niente della sua vita passata non le interessi neanche più, dato che oramai da troppo tempo non sa far altro se non uccidere.
Sarebbe bello dilungarsi ancora un po', ma finirei con lo spoilerarvi qualche dettaglio, e preferisco non rischiare. Posso solo assicurarvi che se la trama in soldoni da me delineata vi sembra complessa, il resto vi confonderà più di una puntata di Beautiful.

Tecnicamente l'anime si attesta su buoni livelli sia in campo grafico che audio. I disegni sono semplici ma puliti, le animazioni rendono egregiamente, specie nelle fasi di combattimento, e gli effetti sonori risultano abbastanza godibili, ed anche le musiche di sottofondo e gli opening appaiono molto curati.

In conclusione, posso dire con assoluta certezza che Phantom - Requiem for the Phantom è un piccolo gioiellino del genere drammatico/azione, e nonostante alcune piccole imperfezioni nella narrazione degli eventi rimane un anime creato con estrema cura per quanto concerne trama e character design. Intendo tuttavia precisare che non è indirizzato ad un pubblico dai gusti semplici, qui non ci sono solo sparatorie e azione da cardiopalma, ma anche (se non soprattutto) momenti riflessivi e dialoghi complessi che richiedono l'attenzione dello spettatore più di quanto pensi. Questo non è un anime del primo pomeriggio, e c'è bisogno di pazienza per apprezzarne tutte le sfaccettature, ma in fondo ne vale la pena, secondo me.


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Actarus

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Storia intensissima. La puntata inizia con un ragazzo che è testimone di un omicidio, scappa, però viene inseguito da Ein (Phantom), che lo raggiunge, e dopo un breve scontro perde i sensi. Risvegliandosi, gli viene rimosso ogni ricordo, ed è costretto da Scythe Master (uno scienziato pazzo) a diventare un killer con metodi molto spicci. Zewi, questo il nome che gli viene dato dall'organizzazione, viene istruito dalla ragazza. Riesce ad apprendere in maniera veloce, diventando anche più bravo di lei. Ein e Zwei, vengono "plasmati" come assassini perfetti per conto dell'organizzazione che li utilizzerà per i propri sporchi affari, ma verranno abbandonati al loro destino in quanto troppo attaccati alla vita ed ai ricordi.

La struttura narrativa è notevole. Parla della storia di varie organizzazioni (la yakuza, cioè la mafia giapponese, e anche quella americana) che si fanno concorrenza fra di loro per avere il predominio sul territorio. Una di queste, che vuole prevalere in maniera assoluta, è la banda Inferno. Però siccome non volevo spoilerare troppo (i colpi di scena sono tantissimi) volevo focalizzarmi sul rapporto profondo che si instaura tra i due giovani. Reiji Azuma (il vero nome del ragazzo) vuole riscoprire il proprio passato e piano piano ci riesce, infatti diventa una persona umana dotata di sentimenti profondi, dando un senso alla sua vita. Elen (è il nome che Reiji dà a Ein) invece non si ricorda quasi nulla, però, sorretta dal coraggio e dalla nobiltà d'animo del ragazzo, riesce con difficoltà ad andare avanti. La fine è secondo me stupenda, però ci sono rimasto anche un po' maluccio (lo capirete una volta finita la serie).
Il chara design è discreto, le animazioni sono buone, soprattutto nel finale. Le musiche di sottofondo mi sono piaciute, e la prima ending è fantastica.


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npepataecozz

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
La prima cosa che mi viene in mente è la seguente: c'era davvero bisogno del colpo di scena finale? Che tristezza, per dare il giudizio che gli darò devo davvero far finta di non averla vista: in fondo si tratta solo degli ultimi secondi. È inutile e tardiva come conclusione; ed anche troppo stupida direi. Non aggiungo altro per evitare spoiler troppo rilevanti. Fatta questa precisazione, passiamo alla recensione vera e propria. I 26 episodi possono dividersi in tre parti, direi anzi 3 vere e proprie miniserie.

Parte prima: Ein Zwein. Se fosse un libro di testo intitolerei questo capitolo in questo modo: Definizione del talento. È a mio avviso la parte più bella di tutto l'anime. Unisce in sé diversi generi, dallo scontro fra clan a quello sentimentale più classico, in un modo che ho trovato fantastico. Se avessi potuto avrei dato come votazione "quindici" a questa prima sezione dell'anime.

<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
Parte seconda: Reiji Cal. L'inizio di questa parte è un monumento alle capacità di mira degli Yakuza. La prima parte finisce con una serie di spari (non fatemi dire quali non voglio fare spolier! Se guardate l'anime capirete) nessuno dei quali incredibilmente è andato a segno. A parte questo, la storia ricomincia dopo diversi mesi dall'accaduto e vede l'ingresso di un nuovo personaggio, Cal, che legherà in modo particolare col protagonista. Questa parte, oltre alla sbavatura iniziale di cui si è detto, ne presenta molte altre. Quella che mi è balzata maggiormente all'occhio è quando Cal dice a Reiji "Non hai mai ucciso un innocente": errore, nei primissimi episodi Reiji aveva ucciso un bambino insieme a sua madre. Vero è, però, che Cal non poteva saperlo (però perché calcare la mano?). Oltre a ciò la narrazione risulta essere un po' meno interessante rispetto all'inizio, ma forse più per i meriti della prima parte che per i demeriti di questa.
<b>[Fine spoiler.]</b>

Parte terza: Ein Zwein Drein. Questa parte vede la riunione di tutti i phantom (anche se in conflitto fra loro). La narrazione trova la sua conclusione conservando qualche pecca in termini di coerenza, ma restando assolutamente avvincente dall'inizio alla fine. Termino le mie critiche denunciando l'insignificanza di Mc Guire, il capo della Inferno. Il motivo della sua esistenza resta per me un mistero.

Detto questo, non resta altro da fare che sottolineare che capolavori come questo Requiem for the Phantom difficilmente si trovano in circolazione. Vale davvero la pena guardare tutti e ventisei gli episodi della serie, compresi i brevi riassunti che vengono proposti tra una miniserie e l'altra. I personaggi sono veramente tanti, ma ognuno di essi viene accuratamente curato sia nell'aspetto grafico che in quello della personalità: sono personaggi la cui psicologia ti rimane dentro per parecchio tempo e che, a mio avviso, costituiranno i modelli per gli anime di domani. Il comparto audio poi è assolutamente super.
Insomma, un anime meraviglioso in cui non si può, però, fare a meno di notare qualche piccola pecca. Dieci è il voto che si assegna se si pensa che un anime debba essere assolutamente visto; nonostante qualche critica, sento che se non lo assegnassi a Requiem for the Phantom non potrei più assegnarlo a nessun altro. E buona visione a tutti.


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AmarantaKiller

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Com'è noto, quest'opera è un adattamento del 2009 di 26 episodi, dopo i 3 OVA del 2004, del visual game "Phantom of Inferno", apparso per la prima volta in Giappone nel 2000. Ho visto entrambe le trasposizioni, le quali differiscono ovviamente per il numero di episodi e, soprattutto, per la vesta grafica e l'animazione.

Il character designer di alcuni personaggi, tra i quali il protagonista Zwei/Reiji, muta completamente. Tutti gli altri protagonisti subiranno modifiche nei tratti del viso e nella fisionomia, al punto da perdere ogni somiglianza con la versione precedente, modifiche che li renderanno più gradevoli e meno rozzi. Basti pensare alla guardia del corpo di Claudia, Lizzie: negli OAV sembra un mix tra un trans di colore e un camionista estremamente rude, mentre nella versione successiva riguadagna un po' di femminilità.
In generale, l'aspetto grafico mi è piaciuto molto; tuttavia, non ho potuto fare a meno di notare alcuni difettucci nei disegni che ricorrono spesso. Per esempio: nelle prime puntate, quando Reiji inizia il suo addestramento forzato, in alcune scene è chiara una sproporzione della testa, un po' troppo grande, rispetto al corpo. Altro caso sono le labbra di Claudia: talvolta il suo labbro superiore scompare completamente o il rossetto sul labbro inferiore è di parecchie tonalità più chiaro rispetto al labbro inferiore. Ancora, il naso di Claudia, frontalmente, fa molto "effetto Michael Jackson", quasi inesistente e cortissimo. Di profilo va molto meglio, considerando soprattutto che nei profili dei personaggi degli OVA il naso era esageratamente lungo. Infine, c'è da segnalare anche la crescita miracolosa di Cal, che dopo solo 2 anni, quando rincontra Reiji per vendicarsi di lui, è diventata già un'avvenente e procace donna adulta.

Al di là di queste quisquilie grafiche, la storia non sarà un grande capolavoro di originalità; tuttavia, è pur vero che la costruzione della storia, i dialoghi dei protagonisti e la combinazione di altri elementi come le musiche rendono questo anime di una bellezza sconvolgente. La maggior parte delle musiche sono della delicatissima cantautrice giapponese Kokia, che creano un effetto etereo ed evanescente assolutamente affascinante. Da segnalare anche i brani in italiano della stessa Koika, soprattutto negli ultimi episodi, che mi hanno molto sorpresa. Non manca anche un brano hip hop/rap perfettamente in sintonia con le vicende, interpretato dallo stesso seiyu di Reiji, Miyu Irino. Il doppiaggio è un altro fiore all'occhiello di questa serie. In particolare, i due seiyu, Irino appunto, e Ayahi Takagaki (Ein/Elen), hanno dato una prova magistrale di recitazione con i due protagonisti. Complice sicuramente una sceneggiatura densa di significato, a mio modesto parere, l'incontro e lo scambio che avviene tra Ein e Reiji raggiunge puntualmente livelli elevatissimi di poesia e di bellezza, che lasciano senza parole.

Inoltre, i 3 OVA grosso modo sono una sintesi degli episodi 1-11 di questa versione, dove si riconferma e si rimarca l'influsso del genere gangster, soprattutto, grazie a riferimenti espliciti a un capolavoro cinematografico, quale "Scarface". Ciò è evidente soprattutto nel primo episodio, dove viene riprodotta, nello spazio di pochi secondi, una scena (di sangue) del famosissimo film, nonché nell'abbigliamento dall'11 episodio in poi di Reiji, con tanto di catenina al collo, che ricorda chiaramente quello di Al Pacino. Non solo. Anche la trama risente dell'influenza di questo genere. L'ingiustizia, la persecuzione, l'infelicità, l'istinto di sopravvivenza, la manipolazione del più debole, il desiderio di riscatto e di una vita normale, il compromesso, l'abuso, chi non ha già visto tutto questo nei film? Ritroviamo tutto questo anche qui ed è ciò che tristemente accomuna la vita e il destino dei due protagonisti, sia all'interno che al di fuori dell'associazione Inferno.

In conclusione, è un'opera di grande impatto e intensità. Non lascia minimamente indifferente lo spettatore, il quale viene spinto inevitabilmente all'auto-identificazione con i personaggi e offre anche spunti di riflessione. Nonostante l'elenco di quelle che per me sono piccole mancanze, alla luce di una valutazione attenta di quest'opera e, soprattutto, sulla spinta dell'onda emotiva, non riesco a non dare un ottimo voto a questo anime. Il mio voto è 9 e lo consiglio davvero a tutti!


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Nyx

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
<b>[Attenzione, possibili lievi spoiler.]</b>

Requiem for the Phantom è un'opera che merita attenzione e può essere descritta e analizzata sotto molteplici sfaccettature. A primo impatto si ha l'impressione di avere a che fare con una trama contorta e pesante, ma fortunatamente le cose andranno delineandosi nel giro di pochi episodi, a questo punto si capisce di trovarsi dinnanzi ad un anime dai contenuti crudi, maturi e decisamente avvincenti. Essenzialmente la trama narra le vicende di un'organizzazione mafiosa, denominata "Inferno", che ha lo scopo di raggruppare e sottomettere tutte le altre principali organizzazioni mafiose.

Parecchi sono i componenti con una caratterizzazione forte e molto intrigante, ma non tutti verranno sviscerati a dovere nel corso dell'opera. I protagonisti principali saranno due ragazzini (un uomo e una donna, che col tempo cresceranno) senza un passato e senza un'identità ben precisa, ragazzi ai quali è stato fatto una sorta di lavaggio del cervello e sono stati indottrinati da un oscuro individuo al solo scopo di divenire delle infallibili macchine di morte, assassini perfetti dell'organizzazione. Ein (la ragazza) e Zswei (il ragazzo), questi i nomi assegnati a loro, semplicemente "uno" e "due" in lingua tedesca... più in generale questi individui prenderanno il nome di "phantom". La ragazza in particolare non ha il benché minimo ricordo del suo passato e vive quasi come una macchina, il suo compito sarà di addestrare il nuovo arrivato, che sin da subito dimostra incredibili capacità innate ma a sua differenza non sarà mai realmente capace di azzerare completamente la propria volontà, aiutato in ciò anche dal supporto di una bellissima donna facente parte delle alte sfere di Inferno. Ciò non lasci pensare che in questo mondo ci sia spazio per l'amore o l'amicizia, nessuno è amico di nessuno e nessuno può fidarsi di nessuno, è così che si vive in questo tipo di ambiente.

Sotto molti punti di vista è impossibile non trovare un collegamento tra quest'opera e l'altrettanto bello "Gunslinger Girl", dove un gruppo di ragazze senza identità venivano addestrate e plagiate allo scopo di divenire armi letali, in quel caso però al servizio di un'associazione segreta governativa. Andando avanti con l'anime i fatti si evolveranno in modo abbastanza lineare, e nella vita di Zswei ci sarà anche il momento di fare conoscenza di una ragazzina della quale deciderà di prendersi cura personalmente. Questa fase dell'opera è chiaramente paragonabile ad un titolo famosissimo della filmografia cinematografica che risponde al nome di "Leon". Per chi l'avesse visto il richiamo è assoluto tirando in ballo persino la scena con la presina a forma di maialino!

Requeim for the Phantom è veramente avvincente, pieno di azione ma anche molto psicologico e sentimentale, a ciò aggiungiamo una grafica veramente d'impatto con accostamenti cromatici capaci di rendere un effetto meraviglioso di talune scene, senza poi scordarsi di una soundtrack (specialmente la prima sigla di apertura) veramente molto valida.
Insomma, è questa un'opera che avrebbe potuto meritarsi, sotto molteplici punti di vista, un bel dieci pieno dato che potrebbe essere tranquillamente indicata come la migliore nel suo genere! Purtroppo però c'è qualcosa che ha rovinato la perfezione del tutto e sto mio malgrado parlando del finale: nelle ultime scene dell'opera (parlo proprio degli ultimo 2030 secondi) succede qualcosa che lascia il finale parzialmente aperto, ma a dare più fastidio è che non si riesce a trovare un collegamento logico per poter fare delle ipotesi plausibili in qualsiasi direzione si voglia provare a cercare.

Insomma, un'opera eccelsa come questa può essere rovinata in questo modo proprio negli ultimi secondi di programmazione? Questo è ciò che io e i tanti altri estimatori di quest'anime ci siamo chiesti e richiesti. Purtroppo dobbiamo amaramente constatare che all'incredibile abilità di creare storie e soggetti originali ed avvincenti gli autori Giapponesi si dimostrano troppo spesso totalmente incapaci di mettere insieme un finale che non lasci l'amaro in bocca e che quasi vanifichi tutto ciò che si è fatto di buono sino a quel punto. È veramente un peccato!


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kagemusha83

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Un bell'anime, ben realizzato. Ho trovato personalmente molto bella sia la realizzazione dei disegni che l'animazione. La storia forse non è il massimo dell'originalità, ma diventa molto intrigante grazie ai rapporti tra i due personaggi principali, Ein e Zwei, due micidiali assassini al soldo di un'organizzazione malavitosa denominata Inferno.
Ein è una ragazza, soprannominata Phantom per le sue eccezionali doti di assassina, che opera nell'organizzazione da molto tempo, a cui sono stati cancellati i ricordi in modo da farne una perfetta macchina per uccidere. Obiettivo raggiunto, perché in tale stato, senza un passato e una vita, Ein non trova altro scopo e altri motivi per vivere se non seguire gli ordini del Master "che l'ha creata". Zwei è un nuovo acquisto che riceve lo stesso trattamento di Ein e verrà addestrato in uno sperduto magazzino da lei stessa. Tuttavia, Zwei sembra sviluppare una maggiore consapevolezza di sé stesso e così tra i due inizia a svilupparsi un rapporto particolare e del tutto nuovo per la bella assassina. Il tutto in maniera lenta e delicata, con una dolce vena di malinconia ad accompagnare i sentimenti e le azioni dei due protagonisti.
L'anime perde un po' di energia verso la metà, per poi riacquistarla dopo qualche episodio, con vari e improvvisi cambiamenti che tengono lo spettatore sulle spine e lo invogliano nella prosecuzione della visione.
Consiglio l'anime a tutti quelli che apprezzano anime di "azione e pistole", in cui viene data però molta importanza all'umanità e ai sentimenti dei personaggi.


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lelouch

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Eccomi a recensire quello che è al momento è il migliore anime che abbia visto nel 2010. Requiem for the Phantom, versione migliorata e continuata di Phantom the Animation, oav di tre puntate.
La trama e molto originale e si rivelerà più complessa di quello che ci si aspettava, regalando emozioni e colpi di scena che vi faranno rimanere di sasso.

L’anime narra le vicende di Zwai, un assassino che lavora per l’inferno, la più grande organizzazione mafiosa americana. Con il passare delle puntate scopriremo il suo passato e come è diventato un assassino.
I personaggi sono caratterizzati molto bene, soprattutto i due protagonisti, dei quali scopriremo i punti forti e deboli di quel poco che rimane del loro animo.
Graficamente è eccellente, molto definito e pulito, anche se i protagonisti ricordano Tessa e Sagara di Full Metal Panic.La colonna sonora è magnifica e ci avvolge nel susseguirsi di sparatorie e scene toccanti.

Dopo tutti questi lati positivi si arriva all’unico e vero difetto di questo anime, il finale, che spiazza lo spettatore e lo lascia al quanto amareggiato.
Concludo dicendo che Requiem for the Phantom è un anime che sa emozionare e coinvolgere lo spettatore, rimanendo impresso nelle vostre teste per sempre.
Consigliato agli amanti dell’azione, delle storie mafiose e agli amanti di anime in generale.


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allen22

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Phantom – Requiem for the Phantom – è una serie animata dallo studio Bee Train e narra la storia di un turista giapponese che, in visita in America, assiste ad un omicidio. La sua abilità nell’evitare di essere ucciso a sua volta però gli salverà la vita, ma a caro prezzo. L’organizzazione criminale "Inferno" decide infatti di addestrare e trasformare il ragazzo in un assassino sotto la guida del loro migliore sicario: Ein. Il ragazzo, privato di tutto ciò che possiede, compreso il suo nome, diventa così Zwei e la storia ha inizio.

Quest’anime mi è piaciuto molto sia per la bravura nel descrivere la de-umanizzazione del protagonista, che imparerà a convivere con il suo nuovo sé, che per le scene d’azione molto ben realizzate. Non mancano poi i colpi di scena saggiamente costruiti per impressionare il più possibile lo spettatore e, anche se i dialoghi non sono moltissimi, molto viene detto tra le righe e lasciato sapientemente intendere. Le musiche poi non vi deluderanno di certo. Unico aspetto davvero discutibile è il final. Potreste amarlo od odiarlo ma una cosa è certa, non lo dimentichereste facilmente.


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KenRen

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
<i>"Di fronte ad un opera tanto monumentale è impossibile rimanere indifferenti"</i>, così commentava Robert Greene l'Otello di Shakespeare, e finito questo anime la mia opinione non può essere differente.

Non azzardo ovviamente nessun paragone tra un capolavoro cinquecentesco e Requiem for the Phantom, ma nell'infinita scelta di anime che oggigiorno possiamo selezionare, questa serie di sicuro vanta uno dei posti per me maggiormente privilegiati ed è degna di far parte della top 5 di ogni amante dell'animazione giapponese.
La trama dall'inizio alla fine riesce a trasportare lo spettatore grazie al suo ritmo veloce, ma allo stesso tempo a coinvolgere a tal punto da non far passare nulla per superfluo. La sua costruzione e il suo sviluppo sono da considerarsi geniali, e poi c'è un amalgama perfetto tra azione e sentimento, tensione e drammaticità. I personaggi sono caratterizzati ad uno ad uno in maniera impeccabile e il loro sviluppo mentale e conoscitivo progredisce pari passo con l'evolversi della storia.

Disegni, colori e musiche sono di ottimo livello così come la fluidità grafica: ogni scelta è fatta in maniera precisa per creare il giusto ambiente in ogni situazione, dal dark, con musiche dai toni gravi, profondi e caratterizzati da tonalità di colori e sfumature altrettanto oscuri ed opprimenti, al light, con sottofondi armonici più ritmati e acuti, accompagnati da colori chiari, sgargianti e ambientazioni distese e solari, benchè ve ne siano ben poche nel corso della storia.

Ciò che comunque colpisce maggiormente di quest'opera è l'evoluzione perfettamente graduale di ogni sua parte. Ogni punto che rimane oscuro nel corso della storia viene chiarito in maniera perfettamente fluida nello svolgerrsi degli eventi, ogni particolare trova la sua conferma e collocazione man mano che i tasselli della trama, volgendo all'epilogo, si incastrano a mo di puzzle. Nulla è lasciato al caso e nulla viene dato per scontato e anche quando giunti al gran finale, nel momento in cui la storia sembra non aver più nulla da chiedere, una sottile finezza ci regala un'amara ciliegina sulla torta, mentre questo capolavoro giunge al termine con grandi occhi sognanti.


 3
Narzal

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
È il remake e il continuo di Phantom The Animation, un anime del 2004, quindi guardare prima Phantom the Animation è bene o male come guardare le prime puntate di Requiem.

Trama:

È praticamente lo slice of life di un tizio che si ritrova in America, senza ricordi e in pericolo di vita, miracolosamente riesce a sopravvivere dall'attacco di una gnocca e per questo attira l'attenzione di un vecchio psicopatico con le manie di grandezza che decide di farlo addestrare per renderlo l'assassino perfetto.
Per la cronaca Phantom è il nome in codice che si da all'assassino perfetto e quel nome attualmente è di... si, della gnocca di prima.

Nel frattempo c'è un'organizzazione che ha come scopo quello di riunire tutte le mafie sotto di lei per massimizzare gli introiti e indovinate chi intende utilizzare come "operativi" ? I Phantom.

L'anime è meraviglioso davvero, se devo fare dei paragoni mi fa pensare moltissimo al film "Leon" e a "Nikita" che del genere sono veramente dei Cult nel vero senso della parola.
Se invece dovessi paragonarlo a un anime... sinceramente mi viene da pensare a City Hunter, non perchè il/la protagonista sia un paladino/a della giustizia o collabori con la polizia... ma per il fatto che tenti di essere più realistico possibile, anche se capitano dei colpi di scena diciamo "particolari"(ce ne sono 2 o 3 che davvero lasciano di pietra).

Pur non essendoci mostri, mutanti, robot, magie, armi laser, spiriti, katane a pressione, armature potenziate, frutti gam gam, strani diari neri, stelline ninja, poteri esper, persone che vengono dal futuro, alieni, viaggiatori dimensionali, dei, angeli, demoni, futuri alternativi, vampiri, uomini lupo, mondi paralleli, tecnologie perdute, trasformazioni, unioni dei propri spiriti combattivi, armi strane, buoni propositi, leggende di epoche passate che diventano eroi presenti, o il watanagashi, L'anime ti tiene attaccato allo schermo come se quelle cose citate prima davvero non fossero necessarie per fare di una storia una bella storia.

Praticamente l'opposto degli anime che ho visto fino ad ora, dove più c'erano cose strane più sembravano belli.

Per questo credo che Phantom meriti davvero tantissimo.


 1
koji_77

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Introduzione

Tratto da una "visual novel game" creata da Nitroplus, e distribuita da "Hirameki International" (una sussidiaria giapponese della Hirameki). E' nata nel 2000 in giappone e distribuita in America come "AnimePlay" nel 2003. La storia abbraccia appieno i 4 generi dove l'ho inserita ed amplia di gran lunga i 3 OAV "Phantom the Animation" del 2004, i quali sono il solo riassunto dei primi 11 episodi di questa serie.
Già gli OAV erano piacevoli da vedere ed avevano un richiamo al celebre film Nikita sotto alcuni aspetti, ma i miglioramenti tecnici di questa serie di 26 episodi sono ben evidenti.

Trama

Azuma Reiji trovandosi per un viaggio in America assiste ad un omicidio commesso da Phantom, l'assassino più temuto dalle organizzazioni malavitose di "Inferno" per cui non potrà rimanere in vita dopo quel che ha visto. Grazie al suo spiccato istinto di sopravvivenza il "creatore" di Ein (nome dell'assassina chiamata Phantom e che in tedesco vuol dire 1) "Schyte Master" risparmierà il giovane per farlo addestrare da Ein ad essere il suo partner nelle missioni che verranno affidate a Phantom dall'organizzazione Inferno.
Reiji non ha più memoria del suo passato, che Schyte ha prontamente cancellato prima dell'addestramento, e seppure li giovane non abbia intenzione di divenire un assassino, trovandosi con le spalle al muro, diverrà il partner di Phantom, formando così la punta di diamante di Inferno e temuti dalle altre organizzazioni.
Ein sembra una giovane ragazza priva di qualsiasi sentimento, anche lei non ricorda nulla del suo passato e, pertanto, è fedelissima a Master (nome col quale lei lo chiama nell'anime); grazie a questi due aspetti è il miglior assassino su commissione si possa trovare.
Reiji, che verrà chiamato Zwei (ovvero 2 in tedesco), non sa neanche che il suo nome è Reiji e Zwei sarà il suo nome fino a quando non saprà la verità... A questo punto cosa sceglierà Zwei: la sua vecchia vita o continuerà la vita dell'assassino, come si evolverà il rapporto con Ein, ma soprattutto, dato che nella mafia non è possibile lasciare, sarà braccato qualora dovesse scegliere la via del non uccidere? O sarà Phantom a braccarlo?

La trama è molto ricca di avvenimenti, intrecci, giochi di potere, sentimenti contrastanti dei personaggi ma ognuno di loro con uno scopo, anche se i due assassini in molte occasioni sembrano non averne. Subentrerà un terzo personaggio "importante" che darà dei risvolti interessanti all'anime e dal 18° episodio si prenderà una piega leggermente diversa, seppur contestualizzata ed "accettabile" per il finale scelto dagli autori, che di certo lascia un po' l'amaro in bocca.

Caratteristiche tecniche

L'anime vanta una sigla di apertura veramente accattivante e con delle scene veramente ben studiate in accordo con la musica; la colonna sonora è un po' altalenante ma sicuramente appropriata alle scene con più pathos e straziante quando richiesto, anche se a volte non spicca. I disegni sono sempre curati in tutte le scene, non ci sono faccine che tendono a rendere meno "serio" l'anime e questo è un grosso punto a favore per me. Le animazioni son belle, alcune volte è presente un po' di CG, però non solo non stona ma a mio avviso rende meglio delle atmosfere e dei panorami che altrimenti non sarebbero così "espressivi".
La caratterizzazione dei personaggi è buona, certo non c'è una vera e propria innovazione, di caratterizzazioni del genere ce ne sono state a centinaia (noir in primis), però sono efficaci e rendono molto bene la loro parte nel contesto globale dell'anime, come allo stesso tempo lavorano bene la sceneggiatura e la regia.

Conclusione

Il finale sicuramente inaspettato mi ha lasciato un po' interdetto per via del fatto che non è chiarissimo e lascia sottintendere; non avendo visto la visual novel non so bene se ci siano differenze, certo è che l'anime a mio avviso merita, anche se ci troviamo di fronte ad un plot che negli ultimi episodi sa di già visto. L'anime nella sua globalità ha saputo intrattenermi e mi ha incuriosito molto, a parte 2 episodi quasi totalmente riepilogativi che non reputo indispensabili. Direi che è un anime di buon livello, anche se la prima parte è migliore della seconda a mio avviso.
Anche al seconda opening è meno interessante della prima, anche se contestualizzata con la parte della serie che la riguarda ha un senso, ovvero quello del cambiamento della vita di alcuni personaggi, anche se provvisorio, per cui ci sta, ma preferivo la prima sia come immagini che come musica.

Direi un 8 e mezzo arrotondato per difetto (come faccio sempre) è 8. ;)


 5
Armisael

Episodi visti: 26/26 --- Voto 5
Beh il finale c'è e la serie non è male.
Però manca quel qualcosa che la faccia piacere fino in fondo.

Visivamente la resa è più che buona, scelte cromatiche azzeccate, il chara desing è buono e lo stesso per i fondali... su questo punto non c'è nulla da criticare.
Per quel che riguarda le animazioni anche qui siamo decisamente sopra la media, con rarissime perdite di fluidità e non mi pare di aver notato errori prospettici o di posizionamento dei personaggi, e per un anime d'azione ricco di combattimenti è un buon punto di partenza.

Altro lato interessante sono le musiche, che riescono a dare quell'atmosfera in più senza mai essere invadenti, se vi piacciono le OST fateci un pensierino; certo in 26 episodi è capitata qualche ripetizione, ma niente di grave, ci stava alla fine.

Il problema è un altro, la storia.
L'inizio è abbastanza confusionario, e mette un sacco di carne al fuoco senza spiegare molto, ci vorranno almeno 10 puntate per riuscire a fare il quadro della situazione, e quando penserete di poter seguire finalmente lo svolgersi degli eventi, bam, verrà tutto stravolto e ci si troverà a fare i conti con un salto temporale di 9 mesi che nuovamente lascerà dietro di sè il buio aprendo un nuovo ciclo narrativo di qualche puntata, in cui si dovrà ricominciare a rimettere insieme i pezzi della storia.
E poi di nuovo un altro balzo in avanti ad incasinare una situazione che tra la vecchia parte e la nuova inizierà a farvi perdere quasi completamente la bussola.
Ed è proprio nella terza parte che tutto quello che sembrava accuratamente costruito per portare ad un finale epico, viene lasciato svaccare totalmente per arrivare ad una conclusione che definire fastidiosa è poco.
E 26 episodi per arrivare a questo mi fan pensare ad un sacco di tempo buttato nella migliore delle ipotesi.

<b>SPOILER!</B>


Ecco diciamolo pure, i personaggi sono fatti bene, perlomeno a me son piaciuti e mi stavo appassionando alle loro vicende, nonostante i continui salti in avanti della narrazione ed il finale "forzato nella tristezza"...
E questo è anche l'unico motivo per cui il voto è un 5 e non un 4 sempre per l'orrido finale.

Perchè passi che il protagonista decida di restare a fare il killer, passino i complotti dei vari antagonisti, ma a tutto c'è un limite... che qui si è abbondantemente oltrepassato per degenerare in un casino senza capo nè coda, o meglio lo si capirà alla fine, ma si tratta comunque del classico "si ok è fattibile perchè lo han spiegato, ma solo un pazzo o un demente procederebbero in questo modo" che dimostra come alla fine la storia sia stata forzata in determinate vie solo per aumentare gli episodi e far sì che certe incognite restassero aperte.

Demerito particolare alla terza parte che oltre ad inserire la parte "scolastica" completamente fuori luogo, fa crescere nel giro dei due anni precedenti un personaggio da ragazzina prepubere a "gran gnocca motociclista" senza alcun senso. Se poi si conta che la terza parte verte sul tentativo di questa di uccidere il protagonista per averla abbandonata, quando è palese che dopo una bomba in casa l'avesse data per morta, mi sembra proprio una forzatura.
E lo stesso vale per la morte del protagonista alla fine, per ordine del sindacato... ma dopo che è sparito, ha davvero senso andarlo ad inseguire fino in Mongolia per ucciderlo con una pistola silenziata alle spalle? Specialmente considerando che all'organizzazione non aveva fatto nulla direttamente ed anzichè dedicarsi allo sterminio sistematico dei membri insieme a Ein, cosa che viste le capacità dei due avrebbero potuto fare tranquillamente, si erano ritirati nell'anonimato.

Tralascio completamente la parte sulle paranoie uccidere, giusto/sbagliato ecc che tanto sono piuttosto inutili, possono piacere o meno ma sono abbastanza ininfluenti se si eccettua la parte-clichè del risveglio della coscienza di Ein per mano di Zwei.


IN BREVE:
Video: 7
Audio: 8
Caratterizzazione: 7 Ein&Zwei; 4Cal&Scyte
Trama: 6
Finale: 2

TOTALE: 5

Vier

 1
Vier

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Va fatta una grossa correzione: in realtà l'anime non deriva da Phantom Animation ma dal visual novel Phantom of Inferno, a cui l'animation fu ispirato solo in parte... quindi questo risulta più coerente al progetto originale.

Phantom - Requiem for the Phantom prende la Ein true ending del visual novel e ne apporta alcune modifiche.

Detto questo spicca assolutamente il lato psicologico e drammatico della vicenda, un seinen d'azione e psicologia in cui l'azione non è troppo violenta, interessante ed emozionante nei contenuti, un'ost intensa e ben correlata alle situazioni. Delle 4 sigle forse stonano la prima ending e la seconda opening, anche se in quest'ultimo caso mi è parsa una cosa voluta.

In tutto ciò difficile trovare difetti, a parte qualche dubbio cronologico nell'età di Cal e nella ambientazione finale, ma sono inezie.

Assolutamente da non perdere.


 1
ReiRan->--@

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Ho appena finito di vedere Phantom - Requiem for the Phantom il finale lascia un po' l'amaro in bocca...
"Phantom-Requiem for the Phantom" prende le mosse dall’oav "Phantom - The Animation", ripercorrendolo nelle prime puntate con qualche variante. Dalla dodicesima puntata in poi, se ne discosta e svillupa una storia del tutto nuova. Se nell’oav ci fermiamo alle vicissitudini di Ein e Twei in America, nella serie la generazione di phantoms progredisce con tre e poi le sei Zahlen Schwestern, la scena si internazionalizza o piuttosto si giapponesizza con l’intervento della Jakuzza.
La storia che sta alla base è questa: una organizzazione “Inferno” mira a controllare il modo malavitoso . Inferno si serve di Ein un’assassina perfetta senza memoria, senza volontà, una maschera, un fantasma (phantom) . Rejii turista giapponese assiste all’opera del cecchino ein, viene a trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. In un batter d’occhio Rejii istintivamente individua la posizione di tiro di ein, e riesce a nascondersi sopravvivendo 3 giorni senza acqua né cibo. Grazie o a causa di queste innate abilità tattiche e di sopravvivenza, viene deciso che non venga eliminato, come ogni scomodo testimone. Ma viene sottoposto al lavaggio del cervello e le sue memorie vengono cancellate. Viene posto davanti ad una scelta: uccidere per poter continuare a vivere, o morire per non uccidere. Twei non vorrà morire… verrà addestrato da ein per diventare il secondo phantom: zwei…e ucciderà …oh si, quanto ucciderà! uomini donne e bambini senza distinzioni di sorta, facendo coppia con ein da brava marionetta hit-man.
Ho molto apprezzato l’oav e ho accolto con sorpresa la serie, e non nascondo che ho avuto un po’ paura che la serie lo rovinasse, ma per fortuna così non è stato così . I ritmi nella serie sono un po’ meno serrati, alle scene di azione degli omicidi su commissione si alternano + momenti lenti e introspettivi.
Alla glaciale freddezza di Ein si contrappone l’umanità di Rejii i suoi dubbi e rimorsi lungo il doloroso percorso per diventar e Twei phantom. Entrambi i personaggi sembrano evolversi gradualmente in maniera inversamente proporzionale Twei perde un po’ della sua umanità mentre Ein si umanizza, ma ci saranno set beck? Si reinvertirà il percorso psicologico? Non dico altro, se no vi dico troppo.
Spiccano gli episodi 01, 05, 8,9,10 17, 21, 25,26.
Ma soprattutto l’episodio12 la de personificazione e forse la rinascita che porterà imprevedibili e funeste conseguenze future, ecco le parole di Zwei:
“se ho mai avuto delle ragioni… le ho dimenticate” Non ho + una volontà, non ho + niente oramai
<<presto, anche="" tu="" come="" me="" sarai="" +="" in="" grado="" di="" sentire="" nulla,="" non="" c’è="" niente="" per="" noi="" passato="" e="" nel="" futuro="">> è stato proprio come dicevi tu Ellen.”
“Era una così piccola ragazzina… uno come me a cui è stata sconvolta (fottuta) la vita… portandole dentro questo vortice io fotto la vita anche alle altre persone.”
Qualche appunto:
-non approvo il regresso scolastico. Ma quanti anni hanno per giocare ancora a fare i liceali? L’ambientazione scolastica stona!!! ma se non la infilano stanno male?! reggeva di + se fossero andati all’università.
-Qualche scopiazzatura da “Noir” , l’orologio carillon è totalmente rubato da “Noir”, e poi il personaggio di Ein ricorda molto Kirika.
- Dal 12 episodio si è largamente ispirato al film Leon di Luc Besson.
-avrebbero potuto prevedere qualche cambio d’abito in + almeno per la vanitosa Claudia.
Bella grafica e bei disegni e caratterizzazione dei personaggi... gli occhi di Ein e Zwei!
Superba la colonna sonora! In particolare OST 31 - Canzone of Death part I !!! Inspired Zwei - Haitoku no Gaijou Seiyuu: Miyu Irino !!! (specie nella versione strumentale) oltre agli openigs 1: "Karma" by KOKIA [eps 1-19], 2: "Senritsu no Kodomotachi" by ALI PROJECT; e agli endings 1: "Gates of Hell" by ALI PROJECT [eps 1-19] 2: "Transparent" by KOKIA.
</presto,>


 1
Enrikk

Episodi visti: 8/26 --- Voto 9
Di solito preferisco aspettare di vedere l'ultima puntata prima di dare un giudizio ma dopo 8 puntate penso di aver colto (almeno in parte) ciò che c'è di bello in questo anime.
Pur non appartenendo al mio genere mi ha colpito fin dalla prima puntata. Ottima grafica. Buone animazioni. Trama semplice, lineare e e abbastanza originale (sicuramente più di altre serie); parla di un ragazzo (a cui viene dato il nome "Zwei") che viene allenato da una ragazza (Ein) per diventare un killer professionista e che dovrà eseguire delle missioni per conto di un'organizzazione criminale chiamata Inferno, la quale si aspetta che i suoi killer agiscano come perfette marionette, prive di ogni sentimento e ciò trova perfettamente riscontro negli sguardi (in particolare negli occhi) del protagonista e della sua bella insegnante, spesso quasi assenti, che non traspirano ne paura ne sensi di colpa nonostante le loro numerose vittime (uomini, donne, bambini, non fa differenza). Il protagonista dovrà così trasformarsi in un assassino, freddo e letale e dimenticare il suo passato.
Personalmente ritengo sia doveroso guardare almeno i primi 2 episodi prima di giudicarlo, perchè potrebbe piacere anche ai non amanti di questo genere.

E poi... vogliamo mettere il fascino di Ein mentre impugna un fucile di precisione...


 1
Espada6

Episodi visti: 9/26 --- Voto 8
Ottimo anime che deriva dall'omonima serie oav composta di tre episodi "phantom:The animation". Sorprendente la trama ricca di molti colpi di scena che rendono la visione dell'anime palpitante e mai stancante quasi da passare una intera serata per visionarlo. L'unica pecca che posso riscontrare e la poca risolutezza del personaggio il quale molto spesso cede al suo lato tenero stroncando spesso l'atmosfera rendendola tenera dove non lo è. Non posso dare una opinione completa visto che la serie non è ancora stata completata ma questo voto che do avendo fiducia in questa spero posso innalzarsi...


 1
mascaos

Episodi visti: 6/26 --- Voto 7
Umm... È un 7 sulla fiducia... Il prodotto è veramente BELLO a livello grafico, anche le musiche, ma il ritmo è veramente lento ed anche la trama non so ancora se definirla un perfetto stereotipo o se rivelerà sorprese eccezionali...
Ecco parlando della trama abbiamo una fantomatica nuova ass. Criminale (tal "Inferno) che ha creato il killer perfetto... O meglio i killer perchè la storia parte proprio dalla creazione del secondo killer perfetto... Ovviamente scendono in campo tutti quei bei sentimenti del perchè si deve uccidere, uccidere per sopravvivere, e quel falso buonismo che tanto mi fa incaz... Ecc... Qui la trama si appiattisce notevolmente.
Per ora ne consiglio la visione solo agli appassionati del genere "tega mentale" o quanto meno per vedere un prodotto fatto abbastanza bene a livello grafico...

Ciaoz. -