Amon: L'Apocalisse di Devilman
Questo OAV prosegue i due precedenti del 1987 e del 1990, pur non ponendosi in una continuità del tutto lineare e consequenziale nei loro confronti.
A seguito dell’atmosfera di paranoia diffusa con l’avvento dei demoni sulla terra, gli uomini sono ormai fuori controllo e la violenza regna sovrana: in questo contesto a farne le spese è la famiglia Makimura cui Akira-Devilman è legato. In conseguenza di ciò Amon, la parte completamente diabolica di Devilman prende il sopravvento e si assiste a una cruenta lotta appunto tra Amon e Devilman.
L’OAV come i precedenti non risparmia scene sanguinose e violente e trasmette angoscia. Narrativamente mi è sembrato tutto sommato inferiore ai due OAV precedenti, comunque darei 8 come per quelli e credo possa essere maggiormente gradito da chi preferisce l’elemento horror.
A seguito dell’atmosfera di paranoia diffusa con l’avvento dei demoni sulla terra, gli uomini sono ormai fuori controllo e la violenza regna sovrana: in questo contesto a farne le spese è la famiglia Makimura cui Akira-Devilman è legato. In conseguenza di ciò Amon, la parte completamente diabolica di Devilman prende il sopravvento e si assiste a una cruenta lotta appunto tra Amon e Devilman.
L’OAV come i precedenti non risparmia scene sanguinose e violente e trasmette angoscia. Narrativamente mi è sembrato tutto sommato inferiore ai due OAV precedenti, comunque darei 8 come per quelli e credo possa essere maggiormente gradito da chi preferisce l’elemento horror.
Questo terzo OAV della serie Devilman si discosta molto dai primi due. Infatti i primi due OAV coincidono con i primi due episodi della serie originale, e sono davvero ben fatti, pur nella loro crudeltà. Invece questo terzo OAV è un episodio molto avanti nella serie e chi lo guardasse senza aver letto il manga, non riuscirebbe a capirlo. Vediamo insieme la trama.
Ormai l'esistenza dei demoni e il loro tentativo di conquistare il mondo non è più un segreto e il mondo è sprofondato nel caos dovuto al panico. La paura che in ogni uomo si possa nascondere un demone spinge l'umanità alla diffidenza reciproca, che involve nell'omicidio di chiunque sia sospettato di essere in realtà un demone con fattezze umane. Incidenti, omicidi, pestaggi, distruzioni sono all'ordine del giorno, in un mondo ormai ridotto all'apocalisse.
Tra le vittime di questa follia omicida finisce anche la fidanzata di Akira e il di lei fratellino. Questo scatena la rabbia in Devilman e l'odio, al punto che il demone in lui, Amon, si libera. Nascerà una lotta tra Devilman e Amon e chi avrà la meglio dovrete scoprirlo voi.
Va detto che la seconda parte della trama risulta poco chiara e non si comprende come l'Amon che è in Devilman possa combattere contro Devilman. E poi ci sono personaggi che, ripeto, chi non ha letto il manga non conosce e non saprebbe come inserirli nella storia.
Tecnicamente parlando, rispetto ai primi due OAV, questo episodio subisce una flessione di qualità. Infatti i disegni appaiono più grezzi, spigolosi. La durata dell'episodio è più breve. Mancano musiche memorabili. Amon: L'Apocalisse di Devilman è in sintesi un anime horror molto violento, con scene forti di sangue, adatto solo a un pubblico adulto. Vi intratterrà sicuramente data la continua presenza di azione e violenza, ma, a parte questo, null'altro resta. Passa come un bicchiere d'acqua. Peccato.
Dopo aver applaudito i primi due OAV, e in particolare il secondo, mi aspettavo qualcosa di ancora meglio, e non una flessione in qualità. Non un episodio di violenza continua senza un vero e proprio corpo, una vera e profonda trama. E soprattutto non un episodio che non si allaccia ai primi due, ma che pare sospeso nel vuoto.
Ormai l'esistenza dei demoni e il loro tentativo di conquistare il mondo non è più un segreto e il mondo è sprofondato nel caos dovuto al panico. La paura che in ogni uomo si possa nascondere un demone spinge l'umanità alla diffidenza reciproca, che involve nell'omicidio di chiunque sia sospettato di essere in realtà un demone con fattezze umane. Incidenti, omicidi, pestaggi, distruzioni sono all'ordine del giorno, in un mondo ormai ridotto all'apocalisse.
Tra le vittime di questa follia omicida finisce anche la fidanzata di Akira e il di lei fratellino. Questo scatena la rabbia in Devilman e l'odio, al punto che il demone in lui, Amon, si libera. Nascerà una lotta tra Devilman e Amon e chi avrà la meglio dovrete scoprirlo voi.
Va detto che la seconda parte della trama risulta poco chiara e non si comprende come l'Amon che è in Devilman possa combattere contro Devilman. E poi ci sono personaggi che, ripeto, chi non ha letto il manga non conosce e non saprebbe come inserirli nella storia.
Tecnicamente parlando, rispetto ai primi due OAV, questo episodio subisce una flessione di qualità. Infatti i disegni appaiono più grezzi, spigolosi. La durata dell'episodio è più breve. Mancano musiche memorabili. Amon: L'Apocalisse di Devilman è in sintesi un anime horror molto violento, con scene forti di sangue, adatto solo a un pubblico adulto. Vi intratterrà sicuramente data la continua presenza di azione e violenza, ma, a parte questo, null'altro resta. Passa come un bicchiere d'acqua. Peccato.
Dopo aver applaudito i primi due OAV, e in particolare il secondo, mi aspettavo qualcosa di ancora meglio, e non una flessione in qualità. Non un episodio di violenza continua senza un vero e proprio corpo, una vera e profonda trama. E soprattutto non un episodio che non si allaccia ai primi due, ma che pare sospeso nel vuoto.
"Amon: L'Apocalisse di Devilman" non inizia lì dove il precedente episodio era finito, ma questo non dovrebbe guastare la visione di questo OAV: prendetela come viene. L'episodio presenta un tratto molto più moderno rispetto agli episodi precedenti e molto ben fatto. Le scene d'azione sono ottime e ti terranno incollate allo schermo. Ci sono anche alcune scene horror molto violente, senza pietà. Non sono assolutamente d'accordo con le critiche negative che ha subìto questo film, infatti per me questo è un ottimo prodotto molto ben fatto, che non sfigura affatto nella saga principale. Il voto è ottimo.
"Amon Devilman Mokushiroku" è l'ultima parte della versione in celluloide del capolavoro di Go Nagai, Devilman. La serie di OAV dedicata all'uomo diavolo era iniziata già nel '87, con i due splendidi Devilman OAV che riprendevano la storia del manga dall'inizio fino al combattimento con l'arpia Silen. Amon invece è stato realizzato nel 2000, quindi è passato un lasso di tempo abbastanza discutibile, e comprensibilmente ha uno stile diverso, più "moderno" rispetto ai due episodi precedenti.
Purtroppo questo OAV si rivela una delusione totale. Innanzitutto non rispetta la cronologia degli altri episodi, trascurando completamente la parte che va dalla morte di Silen all'inizio della lotta tra uomini e demoni, riprendendo idealmente dal quinto volume del manga. Come se non bastasse, non viene rispettata nemmeno la trama del volumetto preso in questione: la narrazione si discosta molto dall'originale, è piena di buchi, soprattutto nella prima parte, ed è incentrata principalmente sui sanguinosi combattimenti con i demoni, senza approfondire i personaggi, a parte Akira, ovviamente.
Il tema principale dell'anime è infatti il rapporto conflittuale tra Amon, la parte diabolica di Devilman, e Akira, la sua parte umana. Ahimè, questa tematica, in grado di stuzzicare enormemente l'interesse dei fan, si riduce a qualche scena dove Amon fa strage di demoni e al suo combattimento con la parte "buona" di Devilman. L'impressione che ho avuto durante la visione è stata quella di trovarmi di fronte a un Dragon Ball particolarmente truculento.
Anche visivamente non c'è nulla d'interessante: il character desing è troppo spigoloso, molto differente da quello di Go Nagai; le animazioni non sono sempre fluide, e i fondali appaiono routinari. Nemmeno la colonna sonora convince, a parte il brano finale, davvero interessante.
Indubbiamente questo è un prodotto che avrebbe potuto essere realizzato molto meglio e in maniera più approfondita, e non fa che far rimpiangere i Devilman OAV degli anni '80 e il fumetto di Go Nagai.
Purtroppo questo OAV si rivela una delusione totale. Innanzitutto non rispetta la cronologia degli altri episodi, trascurando completamente la parte che va dalla morte di Silen all'inizio della lotta tra uomini e demoni, riprendendo idealmente dal quinto volume del manga. Come se non bastasse, non viene rispettata nemmeno la trama del volumetto preso in questione: la narrazione si discosta molto dall'originale, è piena di buchi, soprattutto nella prima parte, ed è incentrata principalmente sui sanguinosi combattimenti con i demoni, senza approfondire i personaggi, a parte Akira, ovviamente.
Il tema principale dell'anime è infatti il rapporto conflittuale tra Amon, la parte diabolica di Devilman, e Akira, la sua parte umana. Ahimè, questa tematica, in grado di stuzzicare enormemente l'interesse dei fan, si riduce a qualche scena dove Amon fa strage di demoni e al suo combattimento con la parte "buona" di Devilman. L'impressione che ho avuto durante la visione è stata quella di trovarmi di fronte a un Dragon Ball particolarmente truculento.
Anche visivamente non c'è nulla d'interessante: il character desing è troppo spigoloso, molto differente da quello di Go Nagai; le animazioni non sono sempre fluide, e i fondali appaiono routinari. Nemmeno la colonna sonora convince, a parte il brano finale, davvero interessante.
Indubbiamente questo è un prodotto che avrebbe potuto essere realizzato molto meglio e in maniera più approfondita, e non fa che far rimpiangere i Devilman OAV degli anni '80 e il fumetto di Go Nagai.
ATTENZIONE:ALCUNI BREVI SPOILER SULLA TRAMA DELL' OAV ED IN GENERALE SU QUELLA DI DEVILMAN
Uscito nel 2000, questo OAV di 46 min è il terzo dedicato a Devilman, dopo i due capolavori di Komatsubara e Iida pubblicati a fine anni '80 e giunti anche in Italia ad opera di Granata Press prima e Dynamic Italia poi. Tuttavia non si tratta di un diretto seguito di quei due OAV in quanto non contiene la trasposizione in anime dell'epilogo del manga di Go Nagai bensì tratta di una vicenda inedita che si inserisce nella parte finale del fumetto. Partendo dall'analisi tecnica, c'è da dire che il charades è completamente rinnovato rispetto a quello dei due primi OAV: i tratti dei personaggi sono molto più spigolosi ed i corpi più slanciati. Menzione particolare per i due personaggi fondamentali, Akira Fudo e Ryo Asuka; il primo è reso in maniera magistrale, molto più matura rispetto al ragazzino coraggioso e violento (almeno dopo la fusione con Amon) dei primi due OAV. Vestito in maniera dark e dotato di uno sguardo che trasuda malinconia, pare un sire oscuro. Per quanto riguarda Asuka, si presenta dotato di un' agghiacciante freddezza, perfettamente in tono con il personaggio.Profondamente diversa anche la rappresentazione di Devilman, principalmente per il colore violetto diverso dal precedente marrone chiaro adottato negli OAV del 1987 e 1990. Benché le animazioni siano in certi punti abbastanza scattose, ben si adattano all'atmosfera disturbante che permea l' OAV, merito di una regia che dosa sapientemente azione ed orrore alternandoli con momenti di calma e silenzio inquietanti che fanno da sottofondo ad immagini statiche, provocando ansia nello spettatore, facendogli presagire che l' orrore e la disperazione sono in agguato. La colonna sonora è dal canto suo perfettamente in tema con il tono generale dell'opera; molto metalleggiante, aspra e monocorde, si sposa alla perfezione con le scene che accompagna. Come detto più sopra, questo OAV narra una storia inedita non trattata nel manga originale: il punto focale è la disperazione di Akira susseguente all' agghiacciante e brutale omicidio di Miki, che lo porta ad isolarsi nella sua psiche lasciando che la vera personalità di Amon riemerga, seminando morte e distruzione. Non vi è dubbio che questo anime sia per stomaci forti; le scene di violenza sono terrificanti e non risparmiano nemmeno le creature più innocenti, lasciando intendere che tutto è perduto e l' atrocità regna sovrana. Dal canto mio, debbo dire che l' ho gradito moltissimo. Nonostante non sia all' altezza dei due masterpieces di Komatsubara, e a dispetto di tutte le critiche negative che ha ricevuto io l' ho trovato un ottimo prodotto, godibilissimo e con alcuni picchi qualitativi veramente encomiabili (l' urlo di Akira mentre regge i poveri resti della ragazza che amava, con Satana che lo osserva dall'alto senza mostrare un'ombra di pietà è una stretta al cuore). Inoltre è molto interessante vedere come una scena chiave del vecchio manga/anime, quale la fusione di Akira con Amon, venga ripresa e mostrata in maniera completamente diversa. I fan di Devilman non dovrebbero lasciarselo sfuggire, dato che pur non essendo un capolavoro è comunque un bellissimo OAV che arricchisce la storia del personaggio più famoso di Go Nagai mostrandocene nuove sfaccettature e sviluppandolo in una direzione parzialmente differente ma ben amalgamata; di certo un lavoro molto superiore, secondo me, all'orrido manga di Yu Kinutani.
Uscito nel 2000, questo OAV di 46 min è il terzo dedicato a Devilman, dopo i due capolavori di Komatsubara e Iida pubblicati a fine anni '80 e giunti anche in Italia ad opera di Granata Press prima e Dynamic Italia poi. Tuttavia non si tratta di un diretto seguito di quei due OAV in quanto non contiene la trasposizione in anime dell'epilogo del manga di Go Nagai bensì tratta di una vicenda inedita che si inserisce nella parte finale del fumetto. Partendo dall'analisi tecnica, c'è da dire che il charades è completamente rinnovato rispetto a quello dei due primi OAV: i tratti dei personaggi sono molto più spigolosi ed i corpi più slanciati. Menzione particolare per i due personaggi fondamentali, Akira Fudo e Ryo Asuka; il primo è reso in maniera magistrale, molto più matura rispetto al ragazzino coraggioso e violento (almeno dopo la fusione con Amon) dei primi due OAV. Vestito in maniera dark e dotato di uno sguardo che trasuda malinconia, pare un sire oscuro. Per quanto riguarda Asuka, si presenta dotato di un' agghiacciante freddezza, perfettamente in tono con il personaggio.Profondamente diversa anche la rappresentazione di Devilman, principalmente per il colore violetto diverso dal precedente marrone chiaro adottato negli OAV del 1987 e 1990. Benché le animazioni siano in certi punti abbastanza scattose, ben si adattano all'atmosfera disturbante che permea l' OAV, merito di una regia che dosa sapientemente azione ed orrore alternandoli con momenti di calma e silenzio inquietanti che fanno da sottofondo ad immagini statiche, provocando ansia nello spettatore, facendogli presagire che l' orrore e la disperazione sono in agguato. La colonna sonora è dal canto suo perfettamente in tema con il tono generale dell'opera; molto metalleggiante, aspra e monocorde, si sposa alla perfezione con le scene che accompagna. Come detto più sopra, questo OAV narra una storia inedita non trattata nel manga originale: il punto focale è la disperazione di Akira susseguente all' agghiacciante e brutale omicidio di Miki, che lo porta ad isolarsi nella sua psiche lasciando che la vera personalità di Amon riemerga, seminando morte e distruzione. Non vi è dubbio che questo anime sia per stomaci forti; le scene di violenza sono terrificanti e non risparmiano nemmeno le creature più innocenti, lasciando intendere che tutto è perduto e l' atrocità regna sovrana. Dal canto mio, debbo dire che l' ho gradito moltissimo. Nonostante non sia all' altezza dei due masterpieces di Komatsubara, e a dispetto di tutte le critiche negative che ha ricevuto io l' ho trovato un ottimo prodotto, godibilissimo e con alcuni picchi qualitativi veramente encomiabili (l' urlo di Akira mentre regge i poveri resti della ragazza che amava, con Satana che lo osserva dall'alto senza mostrare un'ombra di pietà è una stretta al cuore). Inoltre è molto interessante vedere come una scena chiave del vecchio manga/anime, quale la fusione di Akira con Amon, venga ripresa e mostrata in maniera completamente diversa. I fan di Devilman non dovrebbero lasciarselo sfuggire, dato che pur non essendo un capolavoro è comunque un bellissimo OAV che arricchisce la storia del personaggio più famoso di Go Nagai mostrandocene nuove sfaccettature e sviluppandolo in una direzione parzialmente differente ma ben amalgamata; di certo un lavoro molto superiore, secondo me, all'orrido manga di Yu Kinutani.