Il Vento dell'Amnesia
Un anime di quelli che non si "scordano" tanto facilmente e che merita il riconoscimento del suo giusto valore. E questo a causa del fatto che tratta di argomenti che potremmo definire "endemici" della natura umana, quindi che ci riguardano più di quanto immaginiamo, a partire appunto dal rapporto dell'essere umano con sé stesso, e poi anche con il concetto di civiltà, mentalità, e quindi le regole, le convenzioni, la cultura, le scienze e anche e soprattutto la Natura. La trama si delinea in modo abbastanza lineare, ma non bisogna lasciarsi ingannare, perché nel suo andamento/scorrimento lineare ci impone anche di fermarci a porre delle domande a noi stessi, e quindi a interrogarci su chi siamo, poiché gli eventi che seguono lasciano campo a molteplici interpretazioni, libere associazioni, contestualizzazioni, collegamenti circa i medesimi, e proprio per questo occorre prestare una particolare attenzione al modo, caso, situazione, contesto, luoghi e tempi in cui questi prendono piede. Alcuni potrebbero essere: "Com'è potuto accadere che all'improvviso l'umanità dimenticasse come si usano i normali mezzi di trasporto, i computer, come si cucina, come si fa una determinata cosa e tutto il resto, fino a dimenticare il proprio nome e la propria identità/storia personale?" E da queste domande scaturiscono altre domande, le cui risposte sono collegate a quelle delle domande precedenti, così come ad altre domande che vengono a posteriori. "Chi e/o cosa ha causato il collasso della civiltà? E perché, come, quando, quanto, a quale scopo e/o fine? Ma, soprattutto, c'è qualche possibilità di tornare alla situazione di prima e di poter riprendere così un corso regolare per la propria vita?"
Attenzione: la parte seguente contiene spoiler
Sono proprio queste le domande alle quali i protagonisti di questo film cercano di dare una risposta, mentre attraversano il mondo attorno a loro, il quale è ormai collassato. Il protagonista, di nome Wataru, due anni dopo l'evento si ritrova a fuggire da un robot, andato completamente fuori controllo, e dalle persone diventate dei cavernicoli, le quali non riescono più a svolgere le normali e basilari attività della vita, se non quelle di nutrirsi, dormire e combattere selvaggiamente. Riesce a fuggire e, nel farlo, incontra una ragazza di nome Sophia, la quale dimostra di essere l'unica a parte lui che non ha perso le facoltà cognitive fondamentali per vivere, e alla quale racconta la propria esperienza. Due anni prima, nel 1997, quando accadde che un vento-ribattezzato "Amnesia" cancellasse/eliminasse del tutto e/o definitivamente le facoltà mentali degli esseri umani, anche lui fu coinvolto, e fu solo grazie all'aiuto di un ragazzo disabile di nome Johnny, il quale lo sottopose a una serie di trattamenti presso un laboratorio di biotecnologie, dove anche lui era sottoposto ad esperimenti per l'amplificazione della memoria, che Wataru riuscì a recuperare in parte la propria memoria, e con l'aiuto sempre di Johnny riapprese ciò che il vento gli aveva fatto scordare. Purtroppo Johnny morì non molto tempo dopo e Wataru dovette quindi cominciare a muoversi nella speranza di trovare altre persone che non avessero perso i propri ricordi. E qui la sua storia si riallaccia al presente, dove insieme a Sophia trova una coppia di persone, un uomo robusto e una ragazza braccati da altri "trogloditi", i quali vengono però salvati da Wataru e Sophia e vengono portati via. In seguito vengono catturati di nuovo e costretti ad aderire a una "tribù urbana" dedita ai sacrifici umani, ma anche qui Wataru li trae in salvo e uccide lo sciamano troglodita, insegnando poi a Little John (questo il nome dell'uomo "primitivo") a usare le armi e ad assumere il comando degli altri "trogloditi". Successivamente Wataru e Sophia si avviano verso altre zone degli Stati Uniti, Oregon, Colorado e altre, alla ricerca di altre persone, ma vengono aggrediti dal robot che dà la caccia a Wataru, Guardian. Alla fine però riescono a metterlo fuori combattimento, però tramortiti, e finiscono in una città di nome Eternal Town/City, dove vi sono gli ultimi esseri umani sopravvissuti al vento "Amnesia" i quali intendono stare lì per il fatto che questa offre riparo, cibo, protezione e sicurezza dal mondo esterno. Anche a Wataru e Sophia viene offerto di stabilirsi nella città, ma i due rifiutano l'offerta e vengono costretti a restare, ma non hanno alcuna intenzione di desistere e si fanno strada, perché vogliono proseguire la propria missione alla ricerca di altre persone sopravvissute, e cercano di convincere la signorina Lisa e il signor Simpson ad andare con loro. Anche questi in realtà non ne vogliono sapere, poiché ormai sono troppo abituati alle comodità e alla sicurezza che la città offre. I due proseguono il loro viaggio di tappa in tappa e giungono a Las Vegas, nel Nevada, dove Sophia fa un'affermazione/dichiarazione/confessione ufficiale sul fatto che il vento non è stato un'incidente, bensì una cosa voluta forse proprio dal Big Computer, e quindi dai robot che hanno cominciato a pensare per gli esseri umani fino a sostituirli del tutto. E anche qui a Wataru tornano in mente le parole di Johnny riguardo la prova alla quale lui lo ha preparato e che lui solo può portare a termine, cioè far ricordare agli esseri umani che rincontrerà sul suo cammino, facendosi ascoltare e ricordando loro che in passato hanno compiuto grandi cose proprio grazie alle proprie conoscenze, competenze, abilità e capacità, che ci potranno riuscire ancora. In seguito i due giungono a Washington, a Philadelphia e a New York, dove sono ancora seguiti da "Guardian", il robot killer che non vuole arrendersi ed è disposto a tutto per uccidere Wataru e Sophia, ma contro i quali ha la peggio, visto che alla fine Wataru lo attira su di un edificio e lo distrugge con una trappola a base di tubi di metallo e una bomba, che trafiggono il robot a morte, distruggendolo definitivamente. Alla fine Sophia confessa di non venire dalla Terra, ma di essere un'entità proveniente da un altro pianeta. Io direi che è la reincarnazione della volontà di Johnny di fare in modo che la Terra torni ad essere un posto tranquillo e pacifico.
I messaggi che vengono trasmessi presentano un certo impatto, il quale non può essere trascurato e/o appunto "dimenticato", e la trama in sé si presenta come una sorta di specchio nel quale auto-contemplarsi, per porsi le domande sopracitate e constatare cosa di preciso sta andando male nella vita "reale": se pensiamo ad esempio al fatto che stiamo praticamente delegando ogni aspetto della nostra vita alla tecnologia e stiamo smettendo paradossalmente e/o di conseguenza di pensare con la nostra testa, incluso ricordarci che siamo tenuti a svolgere il nostro ruolo nel mondo, e lo confrontiamo con quanto appena visto nel film, direi che questa non lascia spazio a molti dubbi circa il nostro destino. A mio parere questo film anticipa altri brand famosi del cinema apocalittico come "Il regno di fuoco", "Io sono leggenda", "Resident Evil" o anche la saga de "Il pianeta delle scimmie", che ha sollevato anche delle questioni di natura etica ancora rimaste irrisolte, ovvero quale specie che dovesse ipoteticamente sopravvivere prenderebbe il posto di comando nella "catena alimentare" o assumerebbe il comando anche dei pochi esseri umani sopravvissuti. Difficile a dirsi, ma per la nostra incolumità sarebbe meglio invertire il trend il più presto possibile.
La grafica è decisamente in linea con quella di molti altri anime che si mettono in linea per essere guardati. La colonna sonora è decisamente orecchiabile e descrive molto bene l'atmosfera della vicenda, in modo da darci un'impressione difficile da dimenticare circa lo smarrimento, la desolazione e la disperazione dei personaggi. Un anime che si lascia vedere e che ci colpisce abbastanza da vicino senza tanti peli sulla lingua, ma sempre con un occhio di riguardo per ciò che potrebbe accadere, qualora decidessimo di continuare ostinatamente lungo la via che abbiamo tracciato davanti a noi fino ad adesso.
Voto: 8,5/9
P.S. I due personaggi di Lisa e Mr. Simpson mi hanno incuriosito, perché forse, ma è un azzardo dirlo, sono la parodia giapponese o una delle tante parodie giapponesi di Lisa e Homer Simpson, in riferimento al cartone animato, poiché il film è ambientato negli Stati Uniti e vuole essere forse una sorta di resa grottesca, perché grottesco, rozzo, incivile e molto spesso arrogante e primitivo è il popolo americano, proprio come la serie de "I Simpson", insieme poi a quella de "I Griffin", di "American Dad", di "Futurama" e altri ci hanno insegnato a vedere e/o in qualche modo ad apprezzare.
Attenzione: la parte seguente contiene spoiler
Sono proprio queste le domande alle quali i protagonisti di questo film cercano di dare una risposta, mentre attraversano il mondo attorno a loro, il quale è ormai collassato. Il protagonista, di nome Wataru, due anni dopo l'evento si ritrova a fuggire da un robot, andato completamente fuori controllo, e dalle persone diventate dei cavernicoli, le quali non riescono più a svolgere le normali e basilari attività della vita, se non quelle di nutrirsi, dormire e combattere selvaggiamente. Riesce a fuggire e, nel farlo, incontra una ragazza di nome Sophia, la quale dimostra di essere l'unica a parte lui che non ha perso le facoltà cognitive fondamentali per vivere, e alla quale racconta la propria esperienza. Due anni prima, nel 1997, quando accadde che un vento-ribattezzato "Amnesia" cancellasse/eliminasse del tutto e/o definitivamente le facoltà mentali degli esseri umani, anche lui fu coinvolto, e fu solo grazie all'aiuto di un ragazzo disabile di nome Johnny, il quale lo sottopose a una serie di trattamenti presso un laboratorio di biotecnologie, dove anche lui era sottoposto ad esperimenti per l'amplificazione della memoria, che Wataru riuscì a recuperare in parte la propria memoria, e con l'aiuto sempre di Johnny riapprese ciò che il vento gli aveva fatto scordare. Purtroppo Johnny morì non molto tempo dopo e Wataru dovette quindi cominciare a muoversi nella speranza di trovare altre persone che non avessero perso i propri ricordi. E qui la sua storia si riallaccia al presente, dove insieme a Sophia trova una coppia di persone, un uomo robusto e una ragazza braccati da altri "trogloditi", i quali vengono però salvati da Wataru e Sophia e vengono portati via. In seguito vengono catturati di nuovo e costretti ad aderire a una "tribù urbana" dedita ai sacrifici umani, ma anche qui Wataru li trae in salvo e uccide lo sciamano troglodita, insegnando poi a Little John (questo il nome dell'uomo "primitivo") a usare le armi e ad assumere il comando degli altri "trogloditi". Successivamente Wataru e Sophia si avviano verso altre zone degli Stati Uniti, Oregon, Colorado e altre, alla ricerca di altre persone, ma vengono aggrediti dal robot che dà la caccia a Wataru, Guardian. Alla fine però riescono a metterlo fuori combattimento, però tramortiti, e finiscono in una città di nome Eternal Town/City, dove vi sono gli ultimi esseri umani sopravvissuti al vento "Amnesia" i quali intendono stare lì per il fatto che questa offre riparo, cibo, protezione e sicurezza dal mondo esterno. Anche a Wataru e Sophia viene offerto di stabilirsi nella città, ma i due rifiutano l'offerta e vengono costretti a restare, ma non hanno alcuna intenzione di desistere e si fanno strada, perché vogliono proseguire la propria missione alla ricerca di altre persone sopravvissute, e cercano di convincere la signorina Lisa e il signor Simpson ad andare con loro. Anche questi in realtà non ne vogliono sapere, poiché ormai sono troppo abituati alle comodità e alla sicurezza che la città offre. I due proseguono il loro viaggio di tappa in tappa e giungono a Las Vegas, nel Nevada, dove Sophia fa un'affermazione/dichiarazione/confessione ufficiale sul fatto che il vento non è stato un'incidente, bensì una cosa voluta forse proprio dal Big Computer, e quindi dai robot che hanno cominciato a pensare per gli esseri umani fino a sostituirli del tutto. E anche qui a Wataru tornano in mente le parole di Johnny riguardo la prova alla quale lui lo ha preparato e che lui solo può portare a termine, cioè far ricordare agli esseri umani che rincontrerà sul suo cammino, facendosi ascoltare e ricordando loro che in passato hanno compiuto grandi cose proprio grazie alle proprie conoscenze, competenze, abilità e capacità, che ci potranno riuscire ancora. In seguito i due giungono a Washington, a Philadelphia e a New York, dove sono ancora seguiti da "Guardian", il robot killer che non vuole arrendersi ed è disposto a tutto per uccidere Wataru e Sophia, ma contro i quali ha la peggio, visto che alla fine Wataru lo attira su di un edificio e lo distrugge con una trappola a base di tubi di metallo e una bomba, che trafiggono il robot a morte, distruggendolo definitivamente. Alla fine Sophia confessa di non venire dalla Terra, ma di essere un'entità proveniente da un altro pianeta. Io direi che è la reincarnazione della volontà di Johnny di fare in modo che la Terra torni ad essere un posto tranquillo e pacifico.
I messaggi che vengono trasmessi presentano un certo impatto, il quale non può essere trascurato e/o appunto "dimenticato", e la trama in sé si presenta come una sorta di specchio nel quale auto-contemplarsi, per porsi le domande sopracitate e constatare cosa di preciso sta andando male nella vita "reale": se pensiamo ad esempio al fatto che stiamo praticamente delegando ogni aspetto della nostra vita alla tecnologia e stiamo smettendo paradossalmente e/o di conseguenza di pensare con la nostra testa, incluso ricordarci che siamo tenuti a svolgere il nostro ruolo nel mondo, e lo confrontiamo con quanto appena visto nel film, direi che questa non lascia spazio a molti dubbi circa il nostro destino. A mio parere questo film anticipa altri brand famosi del cinema apocalittico come "Il regno di fuoco", "Io sono leggenda", "Resident Evil" o anche la saga de "Il pianeta delle scimmie", che ha sollevato anche delle questioni di natura etica ancora rimaste irrisolte, ovvero quale specie che dovesse ipoteticamente sopravvivere prenderebbe il posto di comando nella "catena alimentare" o assumerebbe il comando anche dei pochi esseri umani sopravvissuti. Difficile a dirsi, ma per la nostra incolumità sarebbe meglio invertire il trend il più presto possibile.
La grafica è decisamente in linea con quella di molti altri anime che si mettono in linea per essere guardati. La colonna sonora è decisamente orecchiabile e descrive molto bene l'atmosfera della vicenda, in modo da darci un'impressione difficile da dimenticare circa lo smarrimento, la desolazione e la disperazione dei personaggi. Un anime che si lascia vedere e che ci colpisce abbastanza da vicino senza tanti peli sulla lingua, ma sempre con un occhio di riguardo per ciò che potrebbe accadere, qualora decidessimo di continuare ostinatamente lungo la via che abbiamo tracciato davanti a noi fino ad adesso.
Voto: 8,5/9
P.S. I due personaggi di Lisa e Mr. Simpson mi hanno incuriosito, perché forse, ma è un azzardo dirlo, sono la parodia giapponese o una delle tante parodie giapponesi di Lisa e Homer Simpson, in riferimento al cartone animato, poiché il film è ambientato negli Stati Uniti e vuole essere forse una sorta di resa grottesca, perché grottesco, rozzo, incivile e molto spesso arrogante e primitivo è il popolo americano, proprio come la serie de "I Simpson", insieme poi a quella de "I Griffin", di "American Dad", di "Futurama" e altri ci hanno insegnato a vedere e/o in qualche modo ad apprezzare.
Questo film è stata una piacevole visione, è trascorso senza momenti morti ed è ammirevole il fatto che sia riuscito ad ottenere questo effetto affidandosi più alla riflessione che all'azione propriamente detta.
Infatti le scene d'azione ci sono, però sono piuttosto brevi e anche poco numerose, mentre come sostanza non vanno oltre il senza infamia e senza lode. Invece il cuore del film è il viaggio del protagonista Wataru attraverso i resti di una civiltà umana ormai scomparsa, durante il quale si incontrerà, e anche scontrerà, con una umanità allo stato brado che farà ampiamente emergere la coesistenza nell'uomo di bene e male (forse hanno scelto come location gli USA perché considerati il massimo esempio di civiltà umana, con pregi e difetti); i vari momenti in cui questa dualità emerge non sono memorabili, però hanno un buon grado di coinvolgimento emotivo.
Il tutto è accompagnato da animazioni che ancora oggi risultano gradevoli, anche se fanno sorridere alcune ingenuità narrative, perché in questo film del 1990 ambientato nel 1997 hanno immaginato una tecnologia che ancora oggi siamo ben lungi dal possedere.
Questa descrizione positiva non significa comunque che manchino i difetti, ossia un andamento della storia un po' prevedibile e il fatto che il mistero sul vento dell'amnesia sin dall'inizio tanto mistero non è: il film comincia con un lungo flashback durante il quale vengono fornite possibili spiegazioni sul vento e, collegando una di queste spiegazioni con la comparsa della misteriosa Sophia, anch'essa all'inizio del film, è piuttosto facile fare due più due.
Se non fosse stato per questi problemi, il film, che è comunque bello, sarebbe stato ancora più avvincente, ma pazienza.
Infatti le scene d'azione ci sono, però sono piuttosto brevi e anche poco numerose, mentre come sostanza non vanno oltre il senza infamia e senza lode. Invece il cuore del film è il viaggio del protagonista Wataru attraverso i resti di una civiltà umana ormai scomparsa, durante il quale si incontrerà, e anche scontrerà, con una umanità allo stato brado che farà ampiamente emergere la coesistenza nell'uomo di bene e male (forse hanno scelto come location gli USA perché considerati il massimo esempio di civiltà umana, con pregi e difetti); i vari momenti in cui questa dualità emerge non sono memorabili, però hanno un buon grado di coinvolgimento emotivo.
Il tutto è accompagnato da animazioni che ancora oggi risultano gradevoli, anche se fanno sorridere alcune ingenuità narrative, perché in questo film del 1990 ambientato nel 1997 hanno immaginato una tecnologia che ancora oggi siamo ben lungi dal possedere.
Questa descrizione positiva non significa comunque che manchino i difetti, ossia un andamento della storia un po' prevedibile e il fatto che il mistero sul vento dell'amnesia sin dall'inizio tanto mistero non è: il film comincia con un lungo flashback durante il quale vengono fornite possibili spiegazioni sul vento e, collegando una di queste spiegazioni con la comparsa della misteriosa Sophia, anch'essa all'inizio del film, è piuttosto facile fare due più due.
Se non fosse stato per questi problemi, il film, che è comunque bello, sarebbe stato ancora più avvincente, ma pazienza.
Il vento dell'amnesia (conosciuto negli USA col titolo A Wind Named Amnesia e in Inghilterra come Wind of Amnesia) è tratto dall'omonimo racconto di Hideyuki Kikuchi (scrittore di Vampire Hunter D, Demon City Shinjuku e La città delle bestie incantatrici). Il film è diretto da Kazuo Yamazaki e vede la partecipazione, alla stesura della sceneggiatura, di Yoshiaki Kawajiri.
«Io provengo da una cittadina tra le colline chiamata... beh, non ricordo.
Era un posto come tanti altri, se è accaduto qualcosa di particolare l'ho dimenticato.
Credo che si conoscessero tutti. Doveva essere un posto dove si andava d'amore e d'accordo.
Ma poi... dal cielo azzurro... il vento cominciò a soffiare sulla nostra cittadina.
E subito dopo il suo passaggio, tutti, non solo nella mia cittadina,
ma forse tutti nel mondo intero, dimenticarono ogni cosa.»
IL VENTO DELL'AMNESIA
Nonostante questo lungometraggio, sulle prime battute, possa ricordare la classica storia post-apocalittica, la particolarità della trama lo contraddistingue dagli altri film del suo genere. La fine del mondo non è arrivata con un disastro nucleare, come accaduto nel mondo di Kanshiro, ma è arrivata silenziosamente, portata dal vento. Pur contenendo diverse scene d'azione, questa è una storia molto introspettiva che, anche se avvolta da un'atmosfera malinconica, è caratterizzata dalla speranza per un futuro migliore. Questi due aspetti vengono ben rappresentati dai luoghi che fanno da sfondo al viaggio dei due protagonisti, un alternarsi di paesaggi desolanti a luoghi bellissimi, ricchi di pace e tranquillità.
Tutti i personaggi sono ottimamente delineati, specialmente per quello che riguarda i due protagonisti e l'evoluzione del loro rapporto. La realizzazione tecnica è ottima, sia per quello che riguarda i disegni e le animazioni, sia per la regia e la fotografia; il tutto sorretto da un'ottima sceneggiatura. Le musiche sono molto belle, dolci e malinconiche, e sottolineano gli stati d'animo dei personaggi esaltando le atmosfere che li accompagnano. Nell'edizione italiana è stata inserita in coda una canzone composta appositamente per l'edizione italiana dell'anime e cantata da Mario Amici e Rossana Casale. In conclusione, posso dirvi che si tratta di una bellissima storia che merita senza dubbio di essere vista.
«Ricordi il nostro primo incontro? Ricordi San Francisco? E Los Angeles... La città eterna...
Ricordatene mentre continuerai il tuo viaggio; fino a quando, un giorno,
non incontrerai qualcuno che desideri dividere tutto con te e seguirti dovunque.
Io non dimenticherò mai, Wataru, quello che abbiamo fatto insieme,
cosa abbiamo visto, chi abbiamo incontrato.
Non lo dimenticherò... viaggiatore.»
«Io provengo da una cittadina tra le colline chiamata... beh, non ricordo.
Era un posto come tanti altri, se è accaduto qualcosa di particolare l'ho dimenticato.
Credo che si conoscessero tutti. Doveva essere un posto dove si andava d'amore e d'accordo.
Ma poi... dal cielo azzurro... il vento cominciò a soffiare sulla nostra cittadina.
E subito dopo il suo passaggio, tutti, non solo nella mia cittadina,
ma forse tutti nel mondo intero, dimenticarono ogni cosa.»
IL VENTO DELL'AMNESIA
Nonostante questo lungometraggio, sulle prime battute, possa ricordare la classica storia post-apocalittica, la particolarità della trama lo contraddistingue dagli altri film del suo genere. La fine del mondo non è arrivata con un disastro nucleare, come accaduto nel mondo di Kanshiro, ma è arrivata silenziosamente, portata dal vento. Pur contenendo diverse scene d'azione, questa è una storia molto introspettiva che, anche se avvolta da un'atmosfera malinconica, è caratterizzata dalla speranza per un futuro migliore. Questi due aspetti vengono ben rappresentati dai luoghi che fanno da sfondo al viaggio dei due protagonisti, un alternarsi di paesaggi desolanti a luoghi bellissimi, ricchi di pace e tranquillità.
Tutti i personaggi sono ottimamente delineati, specialmente per quello che riguarda i due protagonisti e l'evoluzione del loro rapporto. La realizzazione tecnica è ottima, sia per quello che riguarda i disegni e le animazioni, sia per la regia e la fotografia; il tutto sorretto da un'ottima sceneggiatura. Le musiche sono molto belle, dolci e malinconiche, e sottolineano gli stati d'animo dei personaggi esaltando le atmosfere che li accompagnano. Nell'edizione italiana è stata inserita in coda una canzone composta appositamente per l'edizione italiana dell'anime e cantata da Mario Amici e Rossana Casale. In conclusione, posso dirvi che si tratta di una bellissima storia che merita senza dubbio di essere vista.
«Ricordi il nostro primo incontro? Ricordi San Francisco? E Los Angeles... La città eterna...
Ricordatene mentre continuerai il tuo viaggio; fino a quando, un giorno,
non incontrerai qualcuno che desideri dividere tutto con te e seguirti dovunque.
Io non dimenticherò mai, Wataru, quello che abbiamo fatto insieme,
cosa abbiamo visto, chi abbiamo incontrato.
Non lo dimenticherò... viaggiatore.»
“Una civiltà più evoluta non è necessariamente più saggia.”
Che succederebbe se in un futuro lontano, anno 1999, un vento cancellasse i ricordi e le diverse culture di tutta l’umanità? 1999, dieci anni fa.
Brivido, come soffermandosi a riflettere su "2001 Odissea nello Spazio". Il tempo ha già a lungo superato la nostra immaginazione.
Realizzato negli anni 90, vent’anni ci separano dal "Vento dell’Amnesia", a opera dal famoso studio MadHouse.
Wataru vuol dire viaggiatore ed è il nome del protagonista. Siamo a San Francisco. Johnnie, un ragazzino disabile risultato di esperimenti militari diventato immune al vento dell’amnesia grazie a un disco dati impiantato nel cervello che gli funziona da memoria di riserva, insegna a Wataru a parlare e i rudimenti della nostra civiltà.
Gli esseri umani hanno dimenticato ogni cosa, il linguaggio, le convenzioni sociali, la guida, l’utilizzo dei computer e delle macchine presenti ovunque nelle città e che senza un controllo arrecano disastri immani e hanno decimato la popolazione.
Ma chi ha lasciato soffiare il vento dell’amnesia sul genere umano? Probabilmente una civiltà aliena decisa a arrestare la nostra evoluzione.
Dopo la morte di Johnnie causata da malattia, Wataru parte per il mondo per cercare qualcuno che non abbia perso la memoria, per insegnare agli altri ciò che Johnnie ha insegnato a lui. Sarà un’impresa difficile perché il genere umano è ritornato a vivere allo stesso modo degli animali, in preda al solo istinto. Nel suo viaggio Wataru incontrerà Sophia, una misteriosa donna che sembra sapere qualcosa al riguardo e che lo accompagnerà a lungo, fino al momento in cui dovrà ritornare sulla sua astronave per fare rapporto di quanto accaduto al suo popolo, nella speranza di restituire la memoria agli esseri umani.
Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Hideyuki Kikuchi. Dalle storie di Kikuchi sono state tratte altre opere, tra cui il film "La città delle bestie incantatrici" (il prossimo che vedrò) e la serie manga Vampire Hunter D.
La regia de "il Vento dell’Amnesia" è di Kazuo Yamazaki, famoso per aver curato "Lamù", "Cara Dolce Kyoko", "Mobile Suit Gundam", e alla supervisione vediamo invece Yoshiaki Kawajiri, “Program” in Animatrix. Non a caso "Il Vento dell’Amnesia" è un prodotto estremamente curato, dal charachter design dolce che mi ha ricordato, non so perché, quello di Katsura.
In Italia il titolo non è stato riproposto in DVD, è disponibile solo in VHS. Il doppiaggio è buono.
Forse c'è un po’ troppo fanservice nel finale, su di un’opera che risulta nel complesso molto raffinata e che meriterebbe più attenzione. Ma "il Vento dell’Amnesia" evidentemente è soffiato anche su se stesso.
Che succederebbe se in un futuro lontano, anno 1999, un vento cancellasse i ricordi e le diverse culture di tutta l’umanità? 1999, dieci anni fa.
Brivido, come soffermandosi a riflettere su "2001 Odissea nello Spazio". Il tempo ha già a lungo superato la nostra immaginazione.
Realizzato negli anni 90, vent’anni ci separano dal "Vento dell’Amnesia", a opera dal famoso studio MadHouse.
Wataru vuol dire viaggiatore ed è il nome del protagonista. Siamo a San Francisco. Johnnie, un ragazzino disabile risultato di esperimenti militari diventato immune al vento dell’amnesia grazie a un disco dati impiantato nel cervello che gli funziona da memoria di riserva, insegna a Wataru a parlare e i rudimenti della nostra civiltà.
Gli esseri umani hanno dimenticato ogni cosa, il linguaggio, le convenzioni sociali, la guida, l’utilizzo dei computer e delle macchine presenti ovunque nelle città e che senza un controllo arrecano disastri immani e hanno decimato la popolazione.
Ma chi ha lasciato soffiare il vento dell’amnesia sul genere umano? Probabilmente una civiltà aliena decisa a arrestare la nostra evoluzione.
Dopo la morte di Johnnie causata da malattia, Wataru parte per il mondo per cercare qualcuno che non abbia perso la memoria, per insegnare agli altri ciò che Johnnie ha insegnato a lui. Sarà un’impresa difficile perché il genere umano è ritornato a vivere allo stesso modo degli animali, in preda al solo istinto. Nel suo viaggio Wataru incontrerà Sophia, una misteriosa donna che sembra sapere qualcosa al riguardo e che lo accompagnerà a lungo, fino al momento in cui dovrà ritornare sulla sua astronave per fare rapporto di quanto accaduto al suo popolo, nella speranza di restituire la memoria agli esseri umani.
Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Hideyuki Kikuchi. Dalle storie di Kikuchi sono state tratte altre opere, tra cui il film "La città delle bestie incantatrici" (il prossimo che vedrò) e la serie manga Vampire Hunter D.
La regia de "il Vento dell’Amnesia" è di Kazuo Yamazaki, famoso per aver curato "Lamù", "Cara Dolce Kyoko", "Mobile Suit Gundam", e alla supervisione vediamo invece Yoshiaki Kawajiri, “Program” in Animatrix. Non a caso "Il Vento dell’Amnesia" è un prodotto estremamente curato, dal charachter design dolce che mi ha ricordato, non so perché, quello di Katsura.
In Italia il titolo non è stato riproposto in DVD, è disponibile solo in VHS. Il doppiaggio è buono.
Forse c'è un po’ troppo fanservice nel finale, su di un’opera che risulta nel complesso molto raffinata e che meriterebbe più attenzione. Ma "il Vento dell’Amnesia" evidentemente è soffiato anche su se stesso.
Abile e riuscita variazione sul tema della Terra e dei suoi abitanti regrediti. Questa volta non ci si trova di fronte a un misterioso virus come nel romanzo "Io sono leggenda" né a una catastrofe nucleare come in Mad Max e Ken il guerriero, per citare due titoli, ma a un misterioso vento che passando ha cancellato la memoria, le lingue e gli usi e costumi delle varie popolazioni dalla mente delle persone.
Vengono affrontati vari temi come quello della perdita dell'identità, del progresso, se sia giusto o sbagliato e del come viene usato, della natura dell'uomo e della conoscenza. I momenti d'azione sono pochi, giustamente a mio avviso, preferendo puntare, gli autori, sui dialoghi e sull'analisi dei personaggi incontrati.
Il film è ambientato soprattutto all'aperto, si fa un ottimo uso degli spazi e l'ambiente è vario: si passa da una città degradata alla spiaggia, al deserto, a una città futuristica..
Ho apprezato sia i disegni che la grafica; entrambi contribuiscono a rendere al meglio quanto scritto sopra.
In generale l'ho proprio apprezzato e il mio commento dovrebbe finire qui, ma c' è un però e riguarda la penultima scena.
<b>ATTENZIONE! SPOILER!</b>
Ecco, questa, proprio quasi sul finale ha fatto un po' scadere il film. Insomma, la scena di sesso (un po' accennata) l'ho trovata molto gratuita, e peggiora il tutto la frase che pronuncia la donna dicendo di voler ringraziare il ragazzo. Come? Ma dandogli la patata ovviamente! Insomma, secondo questa tipa sarebbe una nostra usanza di ringraziamento! Ma per piacere! È da accostare al sesso quasi nella sua accezione peggiore e cioè il dare in cambio di qualcosa. Uno potrebbe dire: "Eh, vabbè, prima si stavano quasi per baciare". Sì, ma che c'entra? Allora gli dai un bacio e te ne vai, visto che questa è anche una forma di saluto. Mah!
Fino a lì è 8, ma con questa, che purtroppo, anche se per poco, è parte del film, fa un 7. E mi dispiace non dargli 8. Non mi va neanche di dare l'insufficenza per una sbattuta e via, e così vada per 7.
Vengono affrontati vari temi come quello della perdita dell'identità, del progresso, se sia giusto o sbagliato e del come viene usato, della natura dell'uomo e della conoscenza. I momenti d'azione sono pochi, giustamente a mio avviso, preferendo puntare, gli autori, sui dialoghi e sull'analisi dei personaggi incontrati.
Il film è ambientato soprattutto all'aperto, si fa un ottimo uso degli spazi e l'ambiente è vario: si passa da una città degradata alla spiaggia, al deserto, a una città futuristica..
Ho apprezato sia i disegni che la grafica; entrambi contribuiscono a rendere al meglio quanto scritto sopra.
In generale l'ho proprio apprezzato e il mio commento dovrebbe finire qui, ma c' è un però e riguarda la penultima scena.
<b>ATTENZIONE! SPOILER!</b>
Ecco, questa, proprio quasi sul finale ha fatto un po' scadere il film. Insomma, la scena di sesso (un po' accennata) l'ho trovata molto gratuita, e peggiora il tutto la frase che pronuncia la donna dicendo di voler ringraziare il ragazzo. Come? Ma dandogli la patata ovviamente! Insomma, secondo questa tipa sarebbe una nostra usanza di ringraziamento! Ma per piacere! È da accostare al sesso quasi nella sua accezione peggiore e cioè il dare in cambio di qualcosa. Uno potrebbe dire: "Eh, vabbè, prima si stavano quasi per baciare". Sì, ma che c'entra? Allora gli dai un bacio e te ne vai, visto che questa è anche una forma di saluto. Mah!
Fino a lì è 8, ma con questa, che purtroppo, anche se per poco, è parte del film, fa un 7. E mi dispiace non dargli 8. Non mi va neanche di dare l'insufficenza per una sbattuta e via, e così vada per 7.
Il Vento dell'Amnesia è un lungometraggio horror/fantascientifico, un lavoro alquanto sconosciuto degli anni'90 che in effetti non brilla molto.
In questo anime la terra è stata colpita da un vento che ha cancellato i ricordi di tutti i terrestri, che perdono quindi la capacità di parlare o utilizzare le macchine. In questo scenario apocalittico, il protagonista Wataru incontra un ragazzino che gli insegna a parlare, per poi lasciargli il compito di girare il mondo aiutando gli abitanti della Terra ormai imbestialiti. Durante il suo viaggio Wataru si unirà a Sofia, che si scoprirà infine essere una degli artefici di ciò che è successo al pianeta.
Per quanto il vento che cancella i ricordi sia uno spunto originale, la trama procede in modo lento e stanca dopo un po', ricordando nel ritmo Darkside Blues, anime nato da un romanzo dello stesso autore. Anche in questo caso la storia è caratterizzata da un'atmosfera inquietante, ma la trama non risulta molto attraente. In effetti la perdita di memoria dell'intero genere umano è un evento alquanto catastrofico che richiedeva un po' più di cura. Nonostante si tratti di un film, la storia si potrebbe dividere in piccoli episodi in cui i due protagonisti vengono a contatto con diversi umani ridotti ormai a primitivi, ricordando un po' il viaggio di Tetsuro e Maetel di Galaxy Express, pur mancando tutta la poesia dell'opera del maestro Matsumoto. Per di più gli spunti iniziali non vengono ben sviluppati, in quanto i misteri non vengono chiariti e il finale risulta abbastanza enigmatico e incomprensibile in parte, con una scena di sesso finale a mio parere superflua, inutile e insensata.
E' quindi un anime discreto, da guardare nel caso non abbiate null'altro di meglio.
In questo anime la terra è stata colpita da un vento che ha cancellato i ricordi di tutti i terrestri, che perdono quindi la capacità di parlare o utilizzare le macchine. In questo scenario apocalittico, il protagonista Wataru incontra un ragazzino che gli insegna a parlare, per poi lasciargli il compito di girare il mondo aiutando gli abitanti della Terra ormai imbestialiti. Durante il suo viaggio Wataru si unirà a Sofia, che si scoprirà infine essere una degli artefici di ciò che è successo al pianeta.
Per quanto il vento che cancella i ricordi sia uno spunto originale, la trama procede in modo lento e stanca dopo un po', ricordando nel ritmo Darkside Blues, anime nato da un romanzo dello stesso autore. Anche in questo caso la storia è caratterizzata da un'atmosfera inquietante, ma la trama non risulta molto attraente. In effetti la perdita di memoria dell'intero genere umano è un evento alquanto catastrofico che richiedeva un po' più di cura. Nonostante si tratti di un film, la storia si potrebbe dividere in piccoli episodi in cui i due protagonisti vengono a contatto con diversi umani ridotti ormai a primitivi, ricordando un po' il viaggio di Tetsuro e Maetel di Galaxy Express, pur mancando tutta la poesia dell'opera del maestro Matsumoto. Per di più gli spunti iniziali non vengono ben sviluppati, in quanto i misteri non vengono chiariti e il finale risulta abbastanza enigmatico e incomprensibile in parte, con una scena di sesso finale a mio parere superflua, inutile e insensata.
E' quindi un anime discreto, da guardare nel caso non abbiate null'altro di meglio.
Il vento dell'amnesia, un prodotto un pochino datato ma che si lascia vedere ed incuriosisce dopo i primi minuti di visione.
Caratteristiche
Di certo un design dell'epoca, 1990, però non troppo scarno e nella media dell'epoca, le animazioni sono semplici e non sempre molto scorrevoli, ma la scenografia e la regia essendo in perfetta sintonia con la trama riescono a dare un effetto discreto dell'anime stesso. La colonna sonora non è particolare ed accompagna abbastanza anonimamente il film.
Trama
Un giorno apparentemente senza alcuna spiegazione soffia un vento "portentoso" che farà in modo di cancellare i ricordi di tutti gli esseri umani riportandoli ad esseri primitivi guidati soltanto da istinti primordiali, nessuna padronanza del linguaggio, delle azioni, delle conseguenze dei loro atti...
Il giovane che racconterà il suo passato da questo momento in poi (perchè del suo passato ovviamente non ricorda nulla) prenderà il nome di Wataru (in giapponese sembra che significhi "viaggiatore") che gli verrà dato da Jhonny, colui che insegnerà tutto a Wataru assegnandogli l'arduo compito di riportare la conoscenza agli esseri umani.
Wataru imparerà a guidare, a sparare a parlare a comportarsi ecc ecc fino a quando non intraprenderà il suo lungo cammino all'interno del quale incontrerà Sofia che avrà una parte molto importante nel corso della narrazione...
Conclusione
Io l'ho visto in italiano e sono abbastanza critico nei doppiaggi, in questo caso però mi è parso un buon doppiaggio/adattamento e questo vento che ha portato l'amnesia a tutti è una novità interessante. In definitiva non aspettatevi un capolavoro, lo stesso pseudo finale non mi ha convinto fino in fondo però saranno 80 minuti che ci daranno degli spunti su cui riflettere.
Consigliato ;)
alla prossima
Koji
Caratteristiche
Di certo un design dell'epoca, 1990, però non troppo scarno e nella media dell'epoca, le animazioni sono semplici e non sempre molto scorrevoli, ma la scenografia e la regia essendo in perfetta sintonia con la trama riescono a dare un effetto discreto dell'anime stesso. La colonna sonora non è particolare ed accompagna abbastanza anonimamente il film.
Trama
Un giorno apparentemente senza alcuna spiegazione soffia un vento "portentoso" che farà in modo di cancellare i ricordi di tutti gli esseri umani riportandoli ad esseri primitivi guidati soltanto da istinti primordiali, nessuna padronanza del linguaggio, delle azioni, delle conseguenze dei loro atti...
Il giovane che racconterà il suo passato da questo momento in poi (perchè del suo passato ovviamente non ricorda nulla) prenderà il nome di Wataru (in giapponese sembra che significhi "viaggiatore") che gli verrà dato da Jhonny, colui che insegnerà tutto a Wataru assegnandogli l'arduo compito di riportare la conoscenza agli esseri umani.
Wataru imparerà a guidare, a sparare a parlare a comportarsi ecc ecc fino a quando non intraprenderà il suo lungo cammino all'interno del quale incontrerà Sofia che avrà una parte molto importante nel corso della narrazione...
Conclusione
Io l'ho visto in italiano e sono abbastanza critico nei doppiaggi, in questo caso però mi è parso un buon doppiaggio/adattamento e questo vento che ha portato l'amnesia a tutti è una novità interessante. In definitiva non aspettatevi un capolavoro, lo stesso pseudo finale non mi ha convinto fino in fondo però saranno 80 minuti che ci daranno degli spunti su cui riflettere.
Consigliato ;)
alla prossima
Koji