Astroboy (1963)
Quest'opera molto particolare è uno dei primi successi nipponici che riescono a sfondare oltre il Pacifico, e preparano di fatto ciò che sarà un tema caro ai mecha che verranno, ovvero dotare un umano un corpo robotico, da qualsiasi posizione lo si interpreti.
Quindi giù coi cyborg, con esseri soprannaturali, umani con chip elettronici e via dicendo, fino a quando si arriverà ai robot di nagaiana memoria, difatti Tezuka guarda molto all'essenzialità del personaggio senza troppi fronzoli.
La trama dell'opera parte con una tragedia, si può dire di Shelleyana memoria, ma ci stanno bene anche delle reminescenze di Collodi, il desiderio del padre di far comunque continuare la vita al proprio figlio anche grazie ad un automa che lo ricordi in tutto e per tutto.
Questo desiderio lo porterà a realizzare uno dei più portentosi prodotti della scienza, quello che poi sarebbe divenuto il robot da cui prende il nome questa saga.
Un bambino robot quindi capace di combattere il crimine, che non ha paura di niente e di nessuno ed è dotato di grandi peculiarità, ciò voleva essere una rabbiosa risposta del padre nei confronti del destino che gli ha voluto togliere la gioia più grande della sua vita.
Difatti grazie a questa situazione Tezuka costuisce un'opera che lo farà conoscere al mondo, una delle prime opere anime di cui si nutrirà anno dopo anno l'animazione giapponese, in cui comincerà la difficile scalata al successo per poi arrivare anni dopo a primeggiare coi colossi americani che nel periodo d'uscita di questo titolo non temevano la benchè minima minaccia nipponica.
Ma bisogna ricordare che tale situazione è il motore che muove l'intera opera, in quanto non c'è cosa più brutta al mondo del genitore che assiste inerme alla inevitabile morte del proprio figlio e non poter far nulla per poterlo salvare, solitamente quando accadono questi nefasti eventi, le reazioni che scaturiscono dal genitore sono il più delle volte dettati dalla rabbia e dal dolore, perchè si presuppone sempre che il naturale corso degli eventi debba essere l'esatto contrario, dove un genitore deve preparare alla vita il proprio figlio senza mai aver paura che dovesse morire prima colui che dovrebbe continuare la sua specie, nel nome di un amore che solo un genitore può dare.
Ma quando la vita pone innanzi a un genitore una situazione così brutta si cercano sempre nuove ragioni per nascondere o continuare la propria esistenza nonostante una simile perdita, e l'autore vuole insegnarci che ad una dura prova simile l'intelletto umano viene messo parecchio sotto pressione, e i risultati che ne emergono possono essere solo degli eventi estremi, c'è chi reagisce bene portando avanti nel cuore il dolore e c'è chi invece reagisce male o per rabbia o per fare in modo che certe situazioni non debbano più accadere.
Questo anime di certo può contare su una realizzazione quasi pioneristica per l'epoca in cui è stato concepito, ma non manca certo di elementi interessanti, come quelli che ho citato, i quali, a mio parere, si riflettono sulla realtà umana.
Però l'opera ci vuol anche far capire che tutti noi, nella nostra vita, davanti ad un caro che potrebbe lasciarci per sempre, cerchiamo sempre un rimedio per sconfiggere la morte, ma non ne siamo capaci, perchè i miracoli non sempre accadono, però possiamo vincere la morte grazie al ricordo di ciò che il caro, morendo ci ha lasciato di positivo, in modo da continuarne l'opera e tenerne sempre vivo ed indelebile il ricordo medesimo.
E a volte, il ricordo può essere testimoniato anche attraverso aiuti da noi creati per migliorare la nostra esistenza, o comunque il modo di vivere comune, e questo è uno dei messaggi che quest'opera sicuramente ci lascia.
Tanti episodi sono stati realizzati e recentemente anche dei restyiling e film a tema, ma a mio avviso, quest'opera continuerà a piacere per i valori sopracitati che essa insegna, segno anche di una continuità del pensiero che vuol cercare di trasmetterci questo anime.
Quindi giù coi cyborg, con esseri soprannaturali, umani con chip elettronici e via dicendo, fino a quando si arriverà ai robot di nagaiana memoria, difatti Tezuka guarda molto all'essenzialità del personaggio senza troppi fronzoli.
La trama dell'opera parte con una tragedia, si può dire di Shelleyana memoria, ma ci stanno bene anche delle reminescenze di Collodi, il desiderio del padre di far comunque continuare la vita al proprio figlio anche grazie ad un automa che lo ricordi in tutto e per tutto.
Questo desiderio lo porterà a realizzare uno dei più portentosi prodotti della scienza, quello che poi sarebbe divenuto il robot da cui prende il nome questa saga.
Un bambino robot quindi capace di combattere il crimine, che non ha paura di niente e di nessuno ed è dotato di grandi peculiarità, ciò voleva essere una rabbiosa risposta del padre nei confronti del destino che gli ha voluto togliere la gioia più grande della sua vita.
Difatti grazie a questa situazione Tezuka costuisce un'opera che lo farà conoscere al mondo, una delle prime opere anime di cui si nutrirà anno dopo anno l'animazione giapponese, in cui comincerà la difficile scalata al successo per poi arrivare anni dopo a primeggiare coi colossi americani che nel periodo d'uscita di questo titolo non temevano la benchè minima minaccia nipponica.
Ma bisogna ricordare che tale situazione è il motore che muove l'intera opera, in quanto non c'è cosa più brutta al mondo del genitore che assiste inerme alla inevitabile morte del proprio figlio e non poter far nulla per poterlo salvare, solitamente quando accadono questi nefasti eventi, le reazioni che scaturiscono dal genitore sono il più delle volte dettati dalla rabbia e dal dolore, perchè si presuppone sempre che il naturale corso degli eventi debba essere l'esatto contrario, dove un genitore deve preparare alla vita il proprio figlio senza mai aver paura che dovesse morire prima colui che dovrebbe continuare la sua specie, nel nome di un amore che solo un genitore può dare.
Ma quando la vita pone innanzi a un genitore una situazione così brutta si cercano sempre nuove ragioni per nascondere o continuare la propria esistenza nonostante una simile perdita, e l'autore vuole insegnarci che ad una dura prova simile l'intelletto umano viene messo parecchio sotto pressione, e i risultati che ne emergono possono essere solo degli eventi estremi, c'è chi reagisce bene portando avanti nel cuore il dolore e c'è chi invece reagisce male o per rabbia o per fare in modo che certe situazioni non debbano più accadere.
Questo anime di certo può contare su una realizzazione quasi pioneristica per l'epoca in cui è stato concepito, ma non manca certo di elementi interessanti, come quelli che ho citato, i quali, a mio parere, si riflettono sulla realtà umana.
Però l'opera ci vuol anche far capire che tutti noi, nella nostra vita, davanti ad un caro che potrebbe lasciarci per sempre, cerchiamo sempre un rimedio per sconfiggere la morte, ma non ne siamo capaci, perchè i miracoli non sempre accadono, però possiamo vincere la morte grazie al ricordo di ciò che il caro, morendo ci ha lasciato di positivo, in modo da continuarne l'opera e tenerne sempre vivo ed indelebile il ricordo medesimo.
E a volte, il ricordo può essere testimoniato anche attraverso aiuti da noi creati per migliorare la nostra esistenza, o comunque il modo di vivere comune, e questo è uno dei messaggi che quest'opera sicuramente ci lascia.
Tanti episodi sono stati realizzati e recentemente anche dei restyiling e film a tema, ma a mio avviso, quest'opera continuerà a piacere per i valori sopracitati che essa insegna, segno anche di una continuità del pensiero che vuol cercare di trasmetterci questo anime.