Food Wars! The Third Plate
Primo, secondo... Un altro primo, un altro secondo... Molte sono le portate che comporrebbero un ricco pasto o una ricca tavolata della domenica speciale. In "Food Wars!", questa volta sono arrivati alla terza portata, ma di quante di esse sia composto il pasto completo non è ancora dato saperlo. Certamente non abbiamo ancora finito, come minimo mancano le verdure, il dessert, il caffè, l'ammazza-caffè...
Comunque sia, molte cose accadono in questa serie di "Food Wars!". Si segna un punto di svolta con l'arrivo del sinistro Azami Nakiri, padre naturale di Erina, reietto e rinnegato che ritorna all'accademia Tootsuki con una sorta di colpo di stato e impone la sua visione gastronomico-distopica. Di conseguenza, Soma, Megumi e gli altri della "Stella Polare" divengono i rappresentanti della resistenza. Non più sfide culinarie per proseguire nel corso di studi, ma battaglie culinarie per la libertà di espressione gastronomica contro le ambizioni di dominio del tiranno al potere. Non meno trascurabile è anche l'arrivo in piena luce dei "Dieci Eletti" dell'accademia, che finora erano rimasti solo dei fantasmi in attesa nell'ombra, con solo qualche eccezione.
Un cambio di regime vero e proprio per la serie, che fino a questo momento non aveva mai avuto la presenza di un villain nel vero e proprio senso del termine. Soprattutto però si registra l'evoluzione del personaggio di Erina, di cui abbiamo finora visto solo la superficie molto spocchiosa e vagamente tsundere, ma di cui adesso indagheremo il passato, e che vedremo passare in una fase di ribellione e di integrazione con il gruppo dei protagonisti, di cui diverrà un componente chiave. Un cambio di personalità che la rende molto più apprezzabile di prima da parte di chi guarda.
Detto questo, siamo giunti alla terza stagione, per cui chi è arrivato fin qui sa bene cosa aspettarsi, anche considerato che la fattura è del tutto in linea con il buon livello delle passate serie. Battaglie culinarie e orgasmiche degustazioni ci sono sempre, e, anche se la serie ha un'evoluzione decisa nel registro, gli sviluppi su Erina la portano ai livelli mostrati nella prima stagione.
Comunque sia, molte cose accadono in questa serie di "Food Wars!". Si segna un punto di svolta con l'arrivo del sinistro Azami Nakiri, padre naturale di Erina, reietto e rinnegato che ritorna all'accademia Tootsuki con una sorta di colpo di stato e impone la sua visione gastronomico-distopica. Di conseguenza, Soma, Megumi e gli altri della "Stella Polare" divengono i rappresentanti della resistenza. Non più sfide culinarie per proseguire nel corso di studi, ma battaglie culinarie per la libertà di espressione gastronomica contro le ambizioni di dominio del tiranno al potere. Non meno trascurabile è anche l'arrivo in piena luce dei "Dieci Eletti" dell'accademia, che finora erano rimasti solo dei fantasmi in attesa nell'ombra, con solo qualche eccezione.
Un cambio di regime vero e proprio per la serie, che fino a questo momento non aveva mai avuto la presenza di un villain nel vero e proprio senso del termine. Soprattutto però si registra l'evoluzione del personaggio di Erina, di cui abbiamo finora visto solo la superficie molto spocchiosa e vagamente tsundere, ma di cui adesso indagheremo il passato, e che vedremo passare in una fase di ribellione e di integrazione con il gruppo dei protagonisti, di cui diverrà un componente chiave. Un cambio di personalità che la rende molto più apprezzabile di prima da parte di chi guarda.
Detto questo, siamo giunti alla terza stagione, per cui chi è arrivato fin qui sa bene cosa aspettarsi, anche considerato che la fattura è del tutto in linea con il buon livello delle passate serie. Battaglie culinarie e orgasmiche degustazioni ci sono sempre, e, anche se la serie ha un'evoluzione decisa nel registro, gli sviluppi su Erina la portano ai livelli mostrati nella prima stagione.
E così siamo arrivati anche alla terza stagione di questo anime sulla cucina...
Possiamo dire che è suddiviso in due parti: la prima di dodici episodi, dove vedremo Soma e gli altri fronteggiare nuovi nemici al Festival della Luna a colpi di vendite, la seconda ci parla invece di grossi cambiamenti all'accademia e di come i nostri amici si troveranno ad affrontare i dieci eletti, cosa che permetterà a loro di passare al secondo anno, oppure essere espulsi...
Il finale è apertissimo e incompleto, lascia presagire l'arrivo di una quarta stagione molto avvincente! A mio parere è la stagione migliore, fatta di duelli estenuanti (spesso però con esiti scontati) e di lezioni di vita; verrà anche approfondita la storia e il passato di alcuni personaggi che si riveleranno più determinanti del previsto.
Possiamo dire che è suddiviso in due parti: la prima di dodici episodi, dove vedremo Soma e gli altri fronteggiare nuovi nemici al Festival della Luna a colpi di vendite, la seconda ci parla invece di grossi cambiamenti all'accademia e di come i nostri amici si troveranno ad affrontare i dieci eletti, cosa che permetterà a loro di passare al secondo anno, oppure essere espulsi...
Il finale è apertissimo e incompleto, lascia presagire l'arrivo di una quarta stagione molto avvincente! A mio parere è la stagione migliore, fatta di duelli estenuanti (spesso però con esiti scontati) e di lezioni di vita; verrà anche approfondita la storia e il passato di alcuni personaggi che si riveleranno più determinanti del previsto.
Dopo un'altalenante seconda stagione, condita quasi esclusivamente da straripanti battaglie culinarie per decretare le "gemme" della nuova generazione della Totsuki, eccoci arrivati finalmente alla terza portata!
Neanche il tempo di iniziare, che Soma ha subito la brillante idea di sfidare ad uno “Shokugeki” i membri del Consiglio dei Dieci, per dimostrare così tutta la sua bravura in cucina e raggiungere rapidamente la vetta. Tuttavia la questione non è così semplice come sembra, infatti le cose si complicano ulteriormente con l’entrata in scena del Festival della Luna, un evento annuale dalle proporzioni gigantesche che attira visitatori da tutto il mondo, esaltando la brillante e precisa preparazione degli studenti dell’accademia.
Sebbene la prima parte di stagione si mantenga su livelli altissimi, la seconda parte riesce a fare addirittura meglio! L’affidamento della Totsuki al nuovo preside, Azami, il quale ha il chiaro obbiettivo di mettere a repentaglio seriamente l’impianto culinario e scolastico dell’accademia, coadiuvato poi dall’alleanza fondata da Soma ed Erina per poter abbattere definitivamente sia il concetto utopico di cucina di Azami sia la sua folle e insensata presidenza, alzano l’hype e le aspettative a livelli davvero disumani!
Sebbene i problemi siano già tantissimi, gli studenti devono affrontare anche gli esami di fine anno, venendo messi ulteriormente sotto pressione e alla prova. Ritengo che gli archi narrativi in questione siano momentaneamente i migliori della serie, poiché, oltre alle onnipresenti battaglie culinarie, viene dato molto più spazio sia allo scorrere della trama che allo sviluppo psicologico/culinario di alcuni personaggi in particolare: primo fra tutti è sicuramente Erina, finalmente riusciamo a carpire alcune sfaccettature interessanti di questo carattere avvolto nel mistero da ben due stagioni... stiamo parlando pur sempre di una ragazza cresciuta troppo all’ombra del padre, in quanto notevolmente influenzata e condizionata nelle sue scelte sia a livello culinario che sociale. Tutta la fragilità interiore di Erina, che si manifesta esteriormente attraverso la sua personalità altezzosa e talvolta irascibile, diviene nettamente evidente quando la ragazza entra in relazione con la figura paterna: dunque sono da ricondurre sempre agli insegnamenti del padre le motivazioni per le quali il Palato Divino adora la cucina sublime e raffinata, mentre rifiuta categoricamente e a priori quella di Soma e degli altri. Sostanzialmente la trasformazione radicale di Erina, durante il corso della terza stagione, equivale proprio al lento e graduale allontanamento dalla figura paterna, attraverso naturalmente il supporto continuo degli studenti del Dormitorio della Stella Polare, e in particolare di Soma. Un altro personaggio dalle caratteristiche molto stravaganti è il Primo Seggio, Eishi Tsukasa... adoro il suo modo pressoché perfetto e maniacale di gestire la cucina e il connubio di ingredienti dei suoi piatti, ma soprattutto la sua duplice personalità: da una parte si intravede un ragazzo serio, preciso e insuperabile, dall'altra, invece, un personaggio un po' troppo ansioso e preoccupato che gli altri possano rovinare la sua cucina divina e irraggiungibile. Oltretutto l'idea dell'autore di mostrare quale sia la differenza tra il migliore della Totsuki rispetto agli altri studenti è stato eccezionale: solitamente siamo abituati a vedere continuamente nell'anime i cosiddetti "orgasmi culinari", cioè il piacere fisico e mentale che prova il giudice quando assaggia un piatto sublime o fuori dall’ordinario. Tuttavia, quando si tratta dei piatti di Eishi, la situazione cambia radicalmente, poiché gli assaggiatori entrano "direttamente" in contatto con gli ingredienti che stanno assaporando (deduco che l'esempio del "cervo" non lascia adito ad altre interpretazioni).
Tsukuda è stato molto bravo anche nell’utilizzo e nella valorizzazione dei flashback, i quali ci consentono costantemente di avere sempre un’idea più chiara dei caratteri che osserviamo relazionarsi all’interno delle vicende, poiché ricordiamoci che ci sono una marea di personaggi ben descritti e caratterizzati finora dall’autore, e naturalmente più sono e più diventa difficile gestirli tutti.
Dal punto di vista grafico, ho notato alcuni miglioramenti nelle animazioni dei personaggi e l'utilizzo di tonalità di colore più accesso; come al solito le opening (ZAQ - “Braver” | Luck Life - “Symbol”) e le ending (nano.RIPE - "Kyokyo Jitsujitsu" | Fo’xTails - “Atria”) sono davvero quattro bombe di piacere, devo dire che non mi è mai capitato di apprezzare quattro OST dello stesso anime contemporaneamente, non riesco proprio a smettere di ascoltarle! Il doppiaggio come al solito è ottimo, e devo ammettere che l'attrice sostitutiva ha doppiato abbastanza bene Erina (non mi sono accorto di particolari differenze vocali) durante il corso della prima parte di stagione.
Tutto sommato i produttori, tralasciando qualche scambio temporale di eventi, si sono attenuti fedelmente alle vicende raccontate nel manga, per la gioia e la felicità dei fan della serie. Dunque questa terza stagione ha permesso alla serie di fare il salto di qualità definitivo, poiché Tsukuda è riuscito a trovare finalmente un connubio perfetto tra trama, personaggi e flashback. Il finale di stagione è apertissimo e sinceramente ci ha lasciato con l’amaro in bocca, oltretutto bisognerà aspettare un bel po’ prima di vedere una quarta stagione, poiché l’anime si è avvicinato notevolmente alle vicende raccontate nel manga. Quindi non c’è bisogno di allarmarsi, non si tratta di una questione di vendite, ma semplicemente di mancanza di materiale. Speriamo di vedere una nuova stagione al più presto!
Il mio voto finale passa da 9 a 9,5!
Neanche il tempo di iniziare, che Soma ha subito la brillante idea di sfidare ad uno “Shokugeki” i membri del Consiglio dei Dieci, per dimostrare così tutta la sua bravura in cucina e raggiungere rapidamente la vetta. Tuttavia la questione non è così semplice come sembra, infatti le cose si complicano ulteriormente con l’entrata in scena del Festival della Luna, un evento annuale dalle proporzioni gigantesche che attira visitatori da tutto il mondo, esaltando la brillante e precisa preparazione degli studenti dell’accademia.
Sebbene la prima parte di stagione si mantenga su livelli altissimi, la seconda parte riesce a fare addirittura meglio! L’affidamento della Totsuki al nuovo preside, Azami, il quale ha il chiaro obbiettivo di mettere a repentaglio seriamente l’impianto culinario e scolastico dell’accademia, coadiuvato poi dall’alleanza fondata da Soma ed Erina per poter abbattere definitivamente sia il concetto utopico di cucina di Azami sia la sua folle e insensata presidenza, alzano l’hype e le aspettative a livelli davvero disumani!
Sebbene i problemi siano già tantissimi, gli studenti devono affrontare anche gli esami di fine anno, venendo messi ulteriormente sotto pressione e alla prova. Ritengo che gli archi narrativi in questione siano momentaneamente i migliori della serie, poiché, oltre alle onnipresenti battaglie culinarie, viene dato molto più spazio sia allo scorrere della trama che allo sviluppo psicologico/culinario di alcuni personaggi in particolare: primo fra tutti è sicuramente Erina, finalmente riusciamo a carpire alcune sfaccettature interessanti di questo carattere avvolto nel mistero da ben due stagioni... stiamo parlando pur sempre di una ragazza cresciuta troppo all’ombra del padre, in quanto notevolmente influenzata e condizionata nelle sue scelte sia a livello culinario che sociale. Tutta la fragilità interiore di Erina, che si manifesta esteriormente attraverso la sua personalità altezzosa e talvolta irascibile, diviene nettamente evidente quando la ragazza entra in relazione con la figura paterna: dunque sono da ricondurre sempre agli insegnamenti del padre le motivazioni per le quali il Palato Divino adora la cucina sublime e raffinata, mentre rifiuta categoricamente e a priori quella di Soma e degli altri. Sostanzialmente la trasformazione radicale di Erina, durante il corso della terza stagione, equivale proprio al lento e graduale allontanamento dalla figura paterna, attraverso naturalmente il supporto continuo degli studenti del Dormitorio della Stella Polare, e in particolare di Soma. Un altro personaggio dalle caratteristiche molto stravaganti è il Primo Seggio, Eishi Tsukasa... adoro il suo modo pressoché perfetto e maniacale di gestire la cucina e il connubio di ingredienti dei suoi piatti, ma soprattutto la sua duplice personalità: da una parte si intravede un ragazzo serio, preciso e insuperabile, dall'altra, invece, un personaggio un po' troppo ansioso e preoccupato che gli altri possano rovinare la sua cucina divina e irraggiungibile. Oltretutto l'idea dell'autore di mostrare quale sia la differenza tra il migliore della Totsuki rispetto agli altri studenti è stato eccezionale: solitamente siamo abituati a vedere continuamente nell'anime i cosiddetti "orgasmi culinari", cioè il piacere fisico e mentale che prova il giudice quando assaggia un piatto sublime o fuori dall’ordinario. Tuttavia, quando si tratta dei piatti di Eishi, la situazione cambia radicalmente, poiché gli assaggiatori entrano "direttamente" in contatto con gli ingredienti che stanno assaporando (deduco che l'esempio del "cervo" non lascia adito ad altre interpretazioni).
Tsukuda è stato molto bravo anche nell’utilizzo e nella valorizzazione dei flashback, i quali ci consentono costantemente di avere sempre un’idea più chiara dei caratteri che osserviamo relazionarsi all’interno delle vicende, poiché ricordiamoci che ci sono una marea di personaggi ben descritti e caratterizzati finora dall’autore, e naturalmente più sono e più diventa difficile gestirli tutti.
Dal punto di vista grafico, ho notato alcuni miglioramenti nelle animazioni dei personaggi e l'utilizzo di tonalità di colore più accesso; come al solito le opening (ZAQ - “Braver” | Luck Life - “Symbol”) e le ending (nano.RIPE - "Kyokyo Jitsujitsu" | Fo’xTails - “Atria”) sono davvero quattro bombe di piacere, devo dire che non mi è mai capitato di apprezzare quattro OST dello stesso anime contemporaneamente, non riesco proprio a smettere di ascoltarle! Il doppiaggio come al solito è ottimo, e devo ammettere che l'attrice sostitutiva ha doppiato abbastanza bene Erina (non mi sono accorto di particolari differenze vocali) durante il corso della prima parte di stagione.
Tutto sommato i produttori, tralasciando qualche scambio temporale di eventi, si sono attenuti fedelmente alle vicende raccontate nel manga, per la gioia e la felicità dei fan della serie. Dunque questa terza stagione ha permesso alla serie di fare il salto di qualità definitivo, poiché Tsukuda è riuscito a trovare finalmente un connubio perfetto tra trama, personaggi e flashback. Il finale di stagione è apertissimo e sinceramente ci ha lasciato con l’amaro in bocca, oltretutto bisognerà aspettare un bel po’ prima di vedere una quarta stagione, poiché l’anime si è avvicinato notevolmente alle vicende raccontate nel manga. Quindi non c’è bisogno di allarmarsi, non si tratta di una questione di vendite, ma semplicemente di mancanza di materiale. Speriamo di vedere una nuova stagione al più presto!
Il mio voto finale passa da 9 a 9,5!