Mao Dante
In questo anime Nagai utilizza molti elementi della cultura religiosa occidentale, inserendoli in una narrazione sulla lotta tra il bene e il male, in cui molte prospettive sono stravolte. Mao Dante è il campione dell’esercito dei demoni contro Dio, ma deve essere risvegliato nella sua incarnazione nel giovane Ryo. L’anime delinea il tortuoso percorso di questo risveglio e tutto ciò che vi è dietro in vista dello scontro finale dell’Armageddon.
Sotto certi aspetti ricorda un po’ “Devilman” (vi troviamo anche qui Zanin, che compare nell’anime anni 70), ma le due storie sono abbastanza differenti. Comunque, l’ho seguito volentieri, l’immaginario di Nagai riesce sempre a catturare l’attenzione, penso possa meritare un 8,5.
Sotto certi aspetti ricorda un po’ “Devilman” (vi troviamo anche qui Zanin, che compare nell’anime anni 70), ma le due storie sono abbastanza differenti. Comunque, l’ho seguito volentieri, l’immaginario di Nagai riesce sempre a catturare l’attenzione, penso possa meritare un 8,5.
Un'occasione completamente mancata per dare una versione animata al precursore di "Devilman".
La trama, le premesse sono estremamente solide e visionarie: l'anime va a stravolgere e dissacrare l'immagine del Cristianesimo, giocando con le figure di Dio, Satana e Giuda, e solo questo merita tantissimo. Tuttavia il modo in cui è stato proposto questo anime va a rovinare tutto.
Ad eccezione del character design buono, le animazioni sembrano fatte da uno studio di serie Z e la sceneggiatura di alcuni episodi, tipo quello su Zenon, è a dir poco raccapricciante, per non parlare di certe incongruenze che forse dovevano sembrare dei colpi di scena, ma che poi hanno finito per risultare solo un ammasso di fatti buttati un po' a caso.
Bello il finale, per via dell'idea, ma alla fine le idee sono l'unica cosa che si salva di questo anime sprecato, che doveva andare a trasporre il canovaccio incompleto di "Devilman", "Mao Dante" appunto.
Un'occasione decisamente sprecata, molto meglio il primo manga incompleto ma affascinante "Mao Dante" e il suo remake "Shin Mao Dante", che ha anche un bel finale.
Andrebbe guardato solo per capirne la filosofia e per le intenzioni, non certo perché abbia tutta questa qualità.
La trama, le premesse sono estremamente solide e visionarie: l'anime va a stravolgere e dissacrare l'immagine del Cristianesimo, giocando con le figure di Dio, Satana e Giuda, e solo questo merita tantissimo. Tuttavia il modo in cui è stato proposto questo anime va a rovinare tutto.
Ad eccezione del character design buono, le animazioni sembrano fatte da uno studio di serie Z e la sceneggiatura di alcuni episodi, tipo quello su Zenon, è a dir poco raccapricciante, per non parlare di certe incongruenze che forse dovevano sembrare dei colpi di scena, ma che poi hanno finito per risultare solo un ammasso di fatti buttati un po' a caso.
Bello il finale, per via dell'idea, ma alla fine le idee sono l'unica cosa che si salva di questo anime sprecato, che doveva andare a trasporre il canovaccio incompleto di "Devilman", "Mao Dante" appunto.
Un'occasione decisamente sprecata, molto meglio il primo manga incompleto ma affascinante "Mao Dante" e il suo remake "Shin Mao Dante", che ha anche un bel finale.
Andrebbe guardato solo per capirne la filosofia e per le intenzioni, non certo perché abbia tutta questa qualità.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Quando nel 1990 Granata Press portò i manga in Italia, propose tre opere a tema demoniaco: “Devilman”, “Horoby” e “Mao Dante”. “Mao Dante” in particolare era un manga uscito nel 1971 in Giappone dalla fertile matita di Go Nagai, che lo abbandonò per un più commerciale “Devilman”. A distanza di trent’anni il maestro lo ha ripreso in mano con due progetti, un nuovo manga (“Shin Mao Dante”) e un anime di tredici episodi.
Felice di poter vedere sullo schermo quello che pensavo un capolavoro, mi sono accinto a guardarlo: carina soprattutto la sigla iniziale e non male quella finale, ma le animazioni sembrano fatte al risparmio... e non è la parte peggiore! Se all’inizio tutto sembra andare, più avanti si va, peggio diventa, perché la trama è confusionaria: Mao Dante, quando mangia una persona, ne assorbe i ricordi, ma secondo i demoni le persone mangiate non lo possono controllare... allora perché, quando viene liberato, dice di essere Giuda Iscariota? E poi come fa a controllarlo Ryo? E Ryo, che viene considerato inizialmente demone dai suoi simili, perché poi lo dicono umano?
E Zenon cambia posizione ogni due minuti nell’episodio a lui dedicato: traditore, pentito, amico di Dante e nuovamente traditore… Quello probabilmente è l’episodio più stupido della serie.
Andando avanti (al finale), dopo episodi che non sono orribili ma neanche belli, ma che meritano la sufficienza, scopriamo che Dio è un essere che ama la guerra e ha creato gli uomini e trasformato i demoni proprio per divertirsi con i combattimenti. Ma l’amore tra Saori e Ryo sconfigge tutto, e quindi anche Dio!
Non so che dire! Io da bambino ero un grande ammiratore di Go Nagai e delle sue serie robotiche, così come all’epoca apprezzavo “Devilman”, ma questo anime è confusionario, sebbene non mi sento urtato dalle critiche agli uomini di fede e a Dio stesso (è finzione, e da adolescente ho letto titoli come “Il rosso e il nero” - che denunzia la sete di denaro e di potere della Chiesa - o i grandi gotici inglesi dell’ottocento: “Il monaco”, “L’italiano o il confessionale dei penitenti neri”, “Melmouth l’uomo errante”, in cui tutta la Chiesa cattolica e i suoi adepti vengono violentemente attaccati).
Il problema è che questo anime avrebbe dovuto avere più scene di combattimento e meno colpi di scena ridicoli: è da metà serie che si capisce che Saori sarebbe stata usata contro Ryo. E cosa dire del padre? All’inizio severo ma amorevole, alla fine accetta di dover uccidere il figlio e che la figlia sia l’arma della provvidenza. Sì, quello comportamentale è il gap maggiore dell’anime, perché non sempre ciò che uno fa prima corrisponde a dove si va a parare alla fine, e la psicologia di alcuni dei personaggi fa a cazzotti con le azioni che compie.
Il mio voto è dunque un insufficienza.
Quando nel 1990 Granata Press portò i manga in Italia, propose tre opere a tema demoniaco: “Devilman”, “Horoby” e “Mao Dante”. “Mao Dante” in particolare era un manga uscito nel 1971 in Giappone dalla fertile matita di Go Nagai, che lo abbandonò per un più commerciale “Devilman”. A distanza di trent’anni il maestro lo ha ripreso in mano con due progetti, un nuovo manga (“Shin Mao Dante”) e un anime di tredici episodi.
Felice di poter vedere sullo schermo quello che pensavo un capolavoro, mi sono accinto a guardarlo: carina soprattutto la sigla iniziale e non male quella finale, ma le animazioni sembrano fatte al risparmio... e non è la parte peggiore! Se all’inizio tutto sembra andare, più avanti si va, peggio diventa, perché la trama è confusionaria: Mao Dante, quando mangia una persona, ne assorbe i ricordi, ma secondo i demoni le persone mangiate non lo possono controllare... allora perché, quando viene liberato, dice di essere Giuda Iscariota? E poi come fa a controllarlo Ryo? E Ryo, che viene considerato inizialmente demone dai suoi simili, perché poi lo dicono umano?
E Zenon cambia posizione ogni due minuti nell’episodio a lui dedicato: traditore, pentito, amico di Dante e nuovamente traditore… Quello probabilmente è l’episodio più stupido della serie.
Andando avanti (al finale), dopo episodi che non sono orribili ma neanche belli, ma che meritano la sufficienza, scopriamo che Dio è un essere che ama la guerra e ha creato gli uomini e trasformato i demoni proprio per divertirsi con i combattimenti. Ma l’amore tra Saori e Ryo sconfigge tutto, e quindi anche Dio!
Non so che dire! Io da bambino ero un grande ammiratore di Go Nagai e delle sue serie robotiche, così come all’epoca apprezzavo “Devilman”, ma questo anime è confusionario, sebbene non mi sento urtato dalle critiche agli uomini di fede e a Dio stesso (è finzione, e da adolescente ho letto titoli come “Il rosso e il nero” - che denunzia la sete di denaro e di potere della Chiesa - o i grandi gotici inglesi dell’ottocento: “Il monaco”, “L’italiano o il confessionale dei penitenti neri”, “Melmouth l’uomo errante”, in cui tutta la Chiesa cattolica e i suoi adepti vengono violentemente attaccati).
Il problema è che questo anime avrebbe dovuto avere più scene di combattimento e meno colpi di scena ridicoli: è da metà serie che si capisce che Saori sarebbe stata usata contro Ryo. E cosa dire del padre? All’inizio severo ma amorevole, alla fine accetta di dover uccidere il figlio e che la figlia sia l’arma della provvidenza. Sì, quello comportamentale è il gap maggiore dell’anime, perché non sempre ciò che uno fa prima corrisponde a dove si va a parare alla fine, e la psicologia di alcuni dei personaggi fa a cazzotti con le azioni che compie.
Il mio voto è dunque un insufficienza.
C'era un tempo in cui "Devilman" non esisteva ancora e un giovane e particolarmente indiavolato Go Nagai scriveva un'opera sconvolgente, nera e cruda: "Mao Dante".
Un'opera sì controversa, affascinante, unica nel panorama del 1971 e per certi versi pure in quello attuale per la sua essenza anticonvenzionale e (senza esagerare) blasfema, dove gli eventi portano a sovvertire i ruoli di buoni e cattivi e dove una setta satanica e la stirpe demoniaca diventano veri eroi della vicenda, ma macchiata a sua volta dall'insanabile difetto di non essere mai stata completata, bloccandosi con un tremendo cliffhanger che sarebbe stato destinato a non vedere mai il proprio scioglimento. O almeno così si credeva, poiché la storia del Signore dei Demoni Dante vedrà la propria conclusione ben due volte in due media differenti nel solo 2002 (se non si conta "Devilman" stesso, remake totale di "Mao Dante" per premesse e svolgimento): "Shin Mao Dante", rifacimento manga di Go Nagai, e "Mao Dante" in forma animata, quest'ultima soggetto della nostra analisi.
E, partendo subito dai pregi dell'opera, essa fa esattamente quello che aveva il compito di fare. In tredici puntate, non solo la vicenda intera è costellata di ampliamenti e piccole revisioni narrative che contribuiscono a rimpolpare ulteriormente la carica emotiva e blasfema dell'opera (come ad esempio l'amore quasi incestuoso tra Ryo e sua sorella Saori), non andando mai a snaturarne l'identità, ma presenta inoltre un vero finale, una conclusione splendida dell'opera che spinge le trovate originali del manga di Nagai verso nuovi lidi, senza dilungarsi troppo in vicende inutili e dando il giusto spazio a tutti i membri del cast. E, a proposito del cast, ottimo il lavoro svolto oltre che sui protagonisti anche sui personaggi secondari: il rapporto tra Ryo e Saori resta molto ambiguo dall'inizio alla fine, e le personalità dei vari comprimari sulla scena non sono quasi mai macchiettistiche, ma anche al netto di uno screentime spesso non abbondante riescono a ritagliarsi il loro meritato spazio nell'economia delle vicende. In generale, l'aura di mistero che si respira è appagante e non scade mai in momenti involontariamente tragicomici o poco chiari (o quasi, le cadute di stile sono poche, ma ci sono).
Sembra tutto bello e riuscito, ma purtroppo non ogni cosa è andata per il verso giusto durante la realizzazione della serie, e chiunque con due occhi debolmente funzionanti se ne dovrebbe accorgere: il comparto tecnico fa bruciare le cornee. Non penso che ci siano altre parole per descriverlo, se non terrificante o una vera schifezza, talmente tragico in tutte le sue forme, da compromettere la valutazione totale dell'opera: inesistenti e riciclate ad oltranza le animazioni, appena guardabili forse in due o tre momenti nell'arco dell'intera serie (su tutti il terzo episodio, l'unico ad avere una realizzazione forse appena sufficiente in tale ambito), e di conseguenza ne risente anche la regia di Maejima, che, sebbene cerchi di mascherare tali mancanze con alcune trovate interessanti, non può certamente fare miracoli, e infine catastrofica la CGi, non solo degna dei peggiori titoli dell'epoca PS1 ma anche totalmente fuori luogo quando viene usata (per fare degli esempi, il fuoco della sigla di apertura o i blocchi di ghiaccio che cadono durante il risveglio di Dante). Completa il quadretto tragicomico la censura sul gore, spesso e volentieri realizzata con una fastidiosa oscurazione delle parti incriminate, e "Mao Dante" si guadagna la Palma d'Oro di Peggior Comparto Tecnico degli anni 2000.
Su un'altra lunghezza d'onda, almeno parzialmente, viaggia il comparto audio, caratterizzato da motivetti carini, ma che non riescono spesso a sottolineare a dovere il momento, una bella opening, una splendida ending e degli effetti sonori degni di un anime dei primi anni '70 (sarà questa una citazione al "Devilman" animato?), a volte talmente fuori posto, da suscitare una smorfia di riso in mezzo alle atmosfere truci dell'opera. Menzione d'onore invece all'adattamento italiano, che fa uso di voci ben calate nella loro parte.
Con un po' di budget e cura nel comparto audiovisivo in più ci troveremmo di fronte a un cult nero come la pece, come furono gli OVA di "Devilman" a fine anni '80, invece ci troviamo di fronte a un'opera purtroppo appena sufficiente, intrigante e ottimamente riuscita nei suoi risvolti narrativi, ma minata da un comparto tecnico veramente risibile. Cionondimeno, è vivamente consigliata a chiunque abbia un minimo di pelo sullo stomaco.
Un'opera sì controversa, affascinante, unica nel panorama del 1971 e per certi versi pure in quello attuale per la sua essenza anticonvenzionale e (senza esagerare) blasfema, dove gli eventi portano a sovvertire i ruoli di buoni e cattivi e dove una setta satanica e la stirpe demoniaca diventano veri eroi della vicenda, ma macchiata a sua volta dall'insanabile difetto di non essere mai stata completata, bloccandosi con un tremendo cliffhanger che sarebbe stato destinato a non vedere mai il proprio scioglimento. O almeno così si credeva, poiché la storia del Signore dei Demoni Dante vedrà la propria conclusione ben due volte in due media differenti nel solo 2002 (se non si conta "Devilman" stesso, remake totale di "Mao Dante" per premesse e svolgimento): "Shin Mao Dante", rifacimento manga di Go Nagai, e "Mao Dante" in forma animata, quest'ultima soggetto della nostra analisi.
E, partendo subito dai pregi dell'opera, essa fa esattamente quello che aveva il compito di fare. In tredici puntate, non solo la vicenda intera è costellata di ampliamenti e piccole revisioni narrative che contribuiscono a rimpolpare ulteriormente la carica emotiva e blasfema dell'opera (come ad esempio l'amore quasi incestuoso tra Ryo e sua sorella Saori), non andando mai a snaturarne l'identità, ma presenta inoltre un vero finale, una conclusione splendida dell'opera che spinge le trovate originali del manga di Nagai verso nuovi lidi, senza dilungarsi troppo in vicende inutili e dando il giusto spazio a tutti i membri del cast. E, a proposito del cast, ottimo il lavoro svolto oltre che sui protagonisti anche sui personaggi secondari: il rapporto tra Ryo e Saori resta molto ambiguo dall'inizio alla fine, e le personalità dei vari comprimari sulla scena non sono quasi mai macchiettistiche, ma anche al netto di uno screentime spesso non abbondante riescono a ritagliarsi il loro meritato spazio nell'economia delle vicende. In generale, l'aura di mistero che si respira è appagante e non scade mai in momenti involontariamente tragicomici o poco chiari (o quasi, le cadute di stile sono poche, ma ci sono).
Sembra tutto bello e riuscito, ma purtroppo non ogni cosa è andata per il verso giusto durante la realizzazione della serie, e chiunque con due occhi debolmente funzionanti se ne dovrebbe accorgere: il comparto tecnico fa bruciare le cornee. Non penso che ci siano altre parole per descriverlo, se non terrificante o una vera schifezza, talmente tragico in tutte le sue forme, da compromettere la valutazione totale dell'opera: inesistenti e riciclate ad oltranza le animazioni, appena guardabili forse in due o tre momenti nell'arco dell'intera serie (su tutti il terzo episodio, l'unico ad avere una realizzazione forse appena sufficiente in tale ambito), e di conseguenza ne risente anche la regia di Maejima, che, sebbene cerchi di mascherare tali mancanze con alcune trovate interessanti, non può certamente fare miracoli, e infine catastrofica la CGi, non solo degna dei peggiori titoli dell'epoca PS1 ma anche totalmente fuori luogo quando viene usata (per fare degli esempi, il fuoco della sigla di apertura o i blocchi di ghiaccio che cadono durante il risveglio di Dante). Completa il quadretto tragicomico la censura sul gore, spesso e volentieri realizzata con una fastidiosa oscurazione delle parti incriminate, e "Mao Dante" si guadagna la Palma d'Oro di Peggior Comparto Tecnico degli anni 2000.
Su un'altra lunghezza d'onda, almeno parzialmente, viaggia il comparto audio, caratterizzato da motivetti carini, ma che non riescono spesso a sottolineare a dovere il momento, una bella opening, una splendida ending e degli effetti sonori degni di un anime dei primi anni '70 (sarà questa una citazione al "Devilman" animato?), a volte talmente fuori posto, da suscitare una smorfia di riso in mezzo alle atmosfere truci dell'opera. Menzione d'onore invece all'adattamento italiano, che fa uso di voci ben calate nella loro parte.
Con un po' di budget e cura nel comparto audiovisivo in più ci troveremmo di fronte a un cult nero come la pece, come furono gli OVA di "Devilman" a fine anni '80, invece ci troviamo di fronte a un'opera purtroppo appena sufficiente, intrigante e ottimamente riuscita nei suoi risvolti narrativi, ma minata da un comparto tecnico veramente risibile. Cionondimeno, è vivamente consigliata a chiunque abbia un minimo di pelo sullo stomaco.
"Mao Dante", considerato (a buon ragione) il prototipo di "Devilman", ricevette una trasposizione animata a oltre trent'anni di distanza dalla sua pubblicazione in Giappone, grazie a un ritrovato interesse nelle opere del maestro Go Nagai in quel periodo (come sta avvenendo anche adesso, del resto).
Curiosamente il manga non riscosse moltissimo successo all'epoca: fu infatti interrotto al secondo volume, a causa della chiusura della rivista della Kodansha su cui veniva pubblicato. Il manga dunque si interrompeva "sul più bello", lasciando irrisolte diverse questioni.
Questo adattamento anime invece presenta un finale che oserei definire "definitivo", quindi chi vuole cimentarsi nella visione non abbia timore: nessuna opera monca, nessuna questione irrisolta, esattamente come in "Devilman".
In "Mao Dante" seguiamo le vicende di Ryo Utsugi, un ragazzo in apparenza come tanti, ma tormentato da incubi spaventosi in cui si vede nei panni di un demone gigantesco e mostruoso, mentre distrugge le città e uccide molti esseri umani. Questi incubi ricorrenti lo sconvolgono a tal punto, da non riuscire nemmeno più a frequentare l'università. Nel frattempo avvengono in città misteriosi omicidi: una giovane ragazza viene trovata uccisa, e il suo cuore sembra essere stato strappato da qualche creatura disumana. Ryo inizia a venir perseguitato da visioni di ragazze in fuga, probabilmente le stesse che vengono ritrovate morte i giorni successivi, e comincia a dubitare perfino di sé stesso e della sua sanità mentale. A un certo punto un gruppo di satanisti, per poter evocare il campione dei demoni Dante, rapisce la sorella di Ryo, Saori, per offrirla in sacrificio durante il rito di evocazione. Fortunatamente l'intervento degli uomini della Confraternita di Dio (guidata dal padre di Ryo e Saori), e l'intervento di Ryo stesso, riesce a guastare i piani dei satanisti e salvare la ragazza. Il gruppo di satanisti superstiti al blitz si rende conto che Ryo Utsugi ha dei poteri particolari, e potrebbe essere in grado di risvegliare il demone Dante che giace intrappolato nei ghiacci dell'Himalaya. Lo attirano dunque in una trappola e lo teletrasportano nel luogo dove si trova il demone. Ryo viene convinto dalla creatura a liberarlo, ma, dopo aver fatto ciò, viene divorato senza pietà! Sembra la fine del nostro eroe, ma incredibilmente la sua coscienza si risveglia all'interno di quella del demone, anche se inizialmente non sembra in grado di controllare il gigantesco corpo, che vola per il Giappone seminando terrore e distruzione. Nulla sembra in grado di fermarlo, finché non appare un altro demone, Zenon, che in realtà è un sottoposto di Dio, e pare abbia dei conti in sospeso con il demone Dante. La battaglia è furiosa, ma il supremo demone Dante finisce per sopraffare il potente avversario. In punto di morte Zenon gli rivela il suo rammarico per aver dovuto combattere contro quello che un tempo era un suo compagno. Dante, spossato dalla battaglia, regredisce alla forma umana di Ryo Utsugi. Ryo, ancora confuso se quello che gli è accaduto sia vero o un'allucinazione, fa ritorno a casa. In seguito il ragazzo scoprirà sconvolgenti verità riguardo alla vera natura di Dio, degli esseri umani e perfino della sua vera natura, tanto da portarlo al combattimento finale contro il "campione di Dio".
Go Nagai nel 2007 in un'intervista disse di essersi ispirato alle illustrazioni di Gustave Dorè (un grandissimo artista, che illustrò non solo l'opera del poeta Dante ma anche "Il paradiso perduto" di John Milton e vari altri classici della letteratura internazionale) della "Divina Commedia" di Dante per la realizzazione di "Mao Dante", e chiaramente alla "Divina Commedia" stessa (si veda il nome del supremo demone, Dante), e alla "mitologia" cristiana in generale (vengono citate le città bibliche di Sodoma e Gomorra, nonché altri demoni come Satana), ma il tutto viene riletto sotto una luce differente, in maniera da far dubitare al lettore o a chi vede la serie animata su chi sia nel giusto e chi invece nel torto. D'altro canto la figura di Dio nell'Antico Testamento è più simile a quella di una divinità vendicativa e crudele (si veda il Diluvio Universale, la punizione a Sodoma e Gomorra, le Piaghe d'Egitto...) piuttosto che a quella benigna e salvifica del Nuovo Testamento.
Dal punto di vista tecnico l'anime è più che discreto, il character design è valido, le animazioni non sono sempre strepitose, ma in genere sono accettabili. La differenza rispetto al manga che si nota di più è probabilmente il fatto che c'è meno violenza, e le scene di nudo sono state quasi tutte censurate: prevedibile succedesse, in quanto si parla pur sempre di una serie TV, ma ugualmente la cosa delude un po'. Probabilmente sarebbe stato meglio se fosse uscita come serie OAV, in modo da mantenere lo spirito del manga.
Nonostante comunque una trasposizione un po' "allegerita", non ci si può lamentare troppo; a parte forse i primi episodi in cui la trama risulta un po' confusa, la storia poi procede spedita senza molti intoppi fino al finale (semi)apocalittico, dimostrando tutta la potenza tipica di altre storie di Go Nagai (come si può vedere anche in "Devilman", ad esempio).
Buono anche il doppiaggio italiano: non tutti doppiatori sono forse idonei al ruolo, ma almeno i personaggi principali sono doppiati in maniera egregia.
Se devo lamentarmi di una cosa, oltre ai difetti elencati in precedenza, la sigla iniziale mi è parsa poco adatta a un'opera del genere (presa come sigla a sé non è male, chiaramente, ma probabilmente non funziona tanto bene in un'opera come "Mao Dante").
In definitiva, una serie da vedere se si è fan più o meno sfegatati del maestro Go Nagai (o almeno delle sue opere più "orrorifiche"), mentre gli spettatori più esigenti potrebbero non trovare quest'opera sufficientemente interessante o originale per i loro gusti, per quanto bisogna tenere presente che l'opera originale è ormai vecchia di oltre quarantacinque anni (tra tre anni ci sarà il cinquantesimo anniversario).
Curiosamente il manga non riscosse moltissimo successo all'epoca: fu infatti interrotto al secondo volume, a causa della chiusura della rivista della Kodansha su cui veniva pubblicato. Il manga dunque si interrompeva "sul più bello", lasciando irrisolte diverse questioni.
Questo adattamento anime invece presenta un finale che oserei definire "definitivo", quindi chi vuole cimentarsi nella visione non abbia timore: nessuna opera monca, nessuna questione irrisolta, esattamente come in "Devilman".
In "Mao Dante" seguiamo le vicende di Ryo Utsugi, un ragazzo in apparenza come tanti, ma tormentato da incubi spaventosi in cui si vede nei panni di un demone gigantesco e mostruoso, mentre distrugge le città e uccide molti esseri umani. Questi incubi ricorrenti lo sconvolgono a tal punto, da non riuscire nemmeno più a frequentare l'università. Nel frattempo avvengono in città misteriosi omicidi: una giovane ragazza viene trovata uccisa, e il suo cuore sembra essere stato strappato da qualche creatura disumana. Ryo inizia a venir perseguitato da visioni di ragazze in fuga, probabilmente le stesse che vengono ritrovate morte i giorni successivi, e comincia a dubitare perfino di sé stesso e della sua sanità mentale. A un certo punto un gruppo di satanisti, per poter evocare il campione dei demoni Dante, rapisce la sorella di Ryo, Saori, per offrirla in sacrificio durante il rito di evocazione. Fortunatamente l'intervento degli uomini della Confraternita di Dio (guidata dal padre di Ryo e Saori), e l'intervento di Ryo stesso, riesce a guastare i piani dei satanisti e salvare la ragazza. Il gruppo di satanisti superstiti al blitz si rende conto che Ryo Utsugi ha dei poteri particolari, e potrebbe essere in grado di risvegliare il demone Dante che giace intrappolato nei ghiacci dell'Himalaya. Lo attirano dunque in una trappola e lo teletrasportano nel luogo dove si trova il demone. Ryo viene convinto dalla creatura a liberarlo, ma, dopo aver fatto ciò, viene divorato senza pietà! Sembra la fine del nostro eroe, ma incredibilmente la sua coscienza si risveglia all'interno di quella del demone, anche se inizialmente non sembra in grado di controllare il gigantesco corpo, che vola per il Giappone seminando terrore e distruzione. Nulla sembra in grado di fermarlo, finché non appare un altro demone, Zenon, che in realtà è un sottoposto di Dio, e pare abbia dei conti in sospeso con il demone Dante. La battaglia è furiosa, ma il supremo demone Dante finisce per sopraffare il potente avversario. In punto di morte Zenon gli rivela il suo rammarico per aver dovuto combattere contro quello che un tempo era un suo compagno. Dante, spossato dalla battaglia, regredisce alla forma umana di Ryo Utsugi. Ryo, ancora confuso se quello che gli è accaduto sia vero o un'allucinazione, fa ritorno a casa. In seguito il ragazzo scoprirà sconvolgenti verità riguardo alla vera natura di Dio, degli esseri umani e perfino della sua vera natura, tanto da portarlo al combattimento finale contro il "campione di Dio".
Go Nagai nel 2007 in un'intervista disse di essersi ispirato alle illustrazioni di Gustave Dorè (un grandissimo artista, che illustrò non solo l'opera del poeta Dante ma anche "Il paradiso perduto" di John Milton e vari altri classici della letteratura internazionale) della "Divina Commedia" di Dante per la realizzazione di "Mao Dante", e chiaramente alla "Divina Commedia" stessa (si veda il nome del supremo demone, Dante), e alla "mitologia" cristiana in generale (vengono citate le città bibliche di Sodoma e Gomorra, nonché altri demoni come Satana), ma il tutto viene riletto sotto una luce differente, in maniera da far dubitare al lettore o a chi vede la serie animata su chi sia nel giusto e chi invece nel torto. D'altro canto la figura di Dio nell'Antico Testamento è più simile a quella di una divinità vendicativa e crudele (si veda il Diluvio Universale, la punizione a Sodoma e Gomorra, le Piaghe d'Egitto...) piuttosto che a quella benigna e salvifica del Nuovo Testamento.
Dal punto di vista tecnico l'anime è più che discreto, il character design è valido, le animazioni non sono sempre strepitose, ma in genere sono accettabili. La differenza rispetto al manga che si nota di più è probabilmente il fatto che c'è meno violenza, e le scene di nudo sono state quasi tutte censurate: prevedibile succedesse, in quanto si parla pur sempre di una serie TV, ma ugualmente la cosa delude un po'. Probabilmente sarebbe stato meglio se fosse uscita come serie OAV, in modo da mantenere lo spirito del manga.
Nonostante comunque una trasposizione un po' "allegerita", non ci si può lamentare troppo; a parte forse i primi episodi in cui la trama risulta un po' confusa, la storia poi procede spedita senza molti intoppi fino al finale (semi)apocalittico, dimostrando tutta la potenza tipica di altre storie di Go Nagai (come si può vedere anche in "Devilman", ad esempio).
Buono anche il doppiaggio italiano: non tutti doppiatori sono forse idonei al ruolo, ma almeno i personaggi principali sono doppiati in maniera egregia.
Se devo lamentarmi di una cosa, oltre ai difetti elencati in precedenza, la sigla iniziale mi è parsa poco adatta a un'opera del genere (presa come sigla a sé non è male, chiaramente, ma probabilmente non funziona tanto bene in un'opera come "Mao Dante").
In definitiva, una serie da vedere se si è fan più o meno sfegatati del maestro Go Nagai (o almeno delle sue opere più "orrorifiche"), mentre gli spettatori più esigenti potrebbero non trovare quest'opera sufficientemente interessante o originale per i loro gusti, per quanto bisogna tenere presente che l'opera originale è ormai vecchia di oltre quarantacinque anni (tra tre anni ci sarà il cinquantesimo anniversario).
"Mao Mante" è un cartone nipponico tratto da un manga di Go Nagai, che attua un singolare rovesciamento di ruoli all'interno della "Bibbia": qui Dio è un'entità di pura energia che si diverte a far combattere tra di loro gli esseri viventi, mentre i demoni sono i legittimi possessori della Terra.
<b>ATTENZIONE, CONTIENE SPOILER!</b>
Ryo Ytsugi è un ragazzo di 18/19 anni, che vive con la sua famiglia a Tokyo. Ryo ha però dei continui incubi, nei quali assiste al risveglio del campione dei demoni, Dante. Contemporaneamente, una serie di misteriosi delitti sta terrorizzando al città: gli assassini sono dei satanisti, che, assieme ad altri demoni camuffati, rapiscono vergini per evocare Dante nel regno umano. La vittima che viene designata è proprio la sorella di Ryo, Saori Utsugi; ma l'intervento delle forze speciali della setta "cristiana" capeggiata proprio dal padre di Ryo, impedisce che la ragazza sia uccisa. In seguito Ryo viene avvicinato dagli altri demoni, che pensano che egli sia la reincarnazione di Dante; pur dubbioso, Ryo inizia a ricordare frammenti del passato del demone, ed è sempre meno propenso a restare con i suoi cari. L'incontro con Giuda, che gli svela il piano segreto di Dio per sbarazzarsi definitivamente dei demoni, e con Medusa, sua vecchia fidanzata, fa passare Ryo tra le fila dei demoni, mentre Saori vine rapita da Dio e trasformata nel guerriero divino, ovvero l'arma finale. Lo scontro tra Dio e i demoni è nelle mani dei due fratelli: Ryo è restio ad attaccare la sorella, che però manovrata come un burattino. Quando Saori sta per sferrare a Dante il colpo di grazia, ella si ferma e si suicida; subito dopo i due fratelli si uniscono dando origine all'Armageddon, proprio perché di natura completamente opposta. Dopo l'implosione dell'universo, assistiamo ai due che si rincorrono, in un'eden immacolato.
Lo vidi quattro anni fa e lo considerai parecchio strano: non è da tutti ribaltare l'intera visione del cristianesimo in maniera così radicale, a me comunque non m'è dispiaciuto, ma non è un capolavoro sia chiaro. Per il resto la trama è abbastanza scontata, priva di veri e propri colpi di scena, ma godibile. Le canzoni d'apertura ("Release your mind") e di chiusura ("Heal") sono azzeccatissime, come pure ottimo è il doppiaggio. Una cosa che comunque ho apprezzato in particolare è stato il finale, davvero poetico, pur nella sua incompletezza: nel senso che il finale da solo, non poteva reggere la storia, purtroppo un po' campata per aria in alcuni episodi.
L'introspezione psicologica dei personaggi principali c'è, è abbozzata, ma non è sviluppata appieno: per esempio, Ryo non ha delle vere e proprie crisi di coscienza come si vede nel manga, ma piuttosto accetta gradualmente la situazione che il fato gli ha imposto. Ora non dico di inserire dei risvolti alla Kafka, o dei castelli mentali degni di un romanziere di successo, ma almeno un'evoluzione più marcata del protagonista sarebbe stata ben accetta.
Non consiglio la visione dell'anime a tutti color che sono fortemente legati alla religione cristiana, mentre gli altri possono anche vederselo: magari gli potrebbe piacere.
<b>ATTENZIONE, CONTIENE SPOILER!</b>
Ryo Ytsugi è un ragazzo di 18/19 anni, che vive con la sua famiglia a Tokyo. Ryo ha però dei continui incubi, nei quali assiste al risveglio del campione dei demoni, Dante. Contemporaneamente, una serie di misteriosi delitti sta terrorizzando al città: gli assassini sono dei satanisti, che, assieme ad altri demoni camuffati, rapiscono vergini per evocare Dante nel regno umano. La vittima che viene designata è proprio la sorella di Ryo, Saori Utsugi; ma l'intervento delle forze speciali della setta "cristiana" capeggiata proprio dal padre di Ryo, impedisce che la ragazza sia uccisa. In seguito Ryo viene avvicinato dagli altri demoni, che pensano che egli sia la reincarnazione di Dante; pur dubbioso, Ryo inizia a ricordare frammenti del passato del demone, ed è sempre meno propenso a restare con i suoi cari. L'incontro con Giuda, che gli svela il piano segreto di Dio per sbarazzarsi definitivamente dei demoni, e con Medusa, sua vecchia fidanzata, fa passare Ryo tra le fila dei demoni, mentre Saori vine rapita da Dio e trasformata nel guerriero divino, ovvero l'arma finale. Lo scontro tra Dio e i demoni è nelle mani dei due fratelli: Ryo è restio ad attaccare la sorella, che però manovrata come un burattino. Quando Saori sta per sferrare a Dante il colpo di grazia, ella si ferma e si suicida; subito dopo i due fratelli si uniscono dando origine all'Armageddon, proprio perché di natura completamente opposta. Dopo l'implosione dell'universo, assistiamo ai due che si rincorrono, in un'eden immacolato.
Lo vidi quattro anni fa e lo considerai parecchio strano: non è da tutti ribaltare l'intera visione del cristianesimo in maniera così radicale, a me comunque non m'è dispiaciuto, ma non è un capolavoro sia chiaro. Per il resto la trama è abbastanza scontata, priva di veri e propri colpi di scena, ma godibile. Le canzoni d'apertura ("Release your mind") e di chiusura ("Heal") sono azzeccatissime, come pure ottimo è il doppiaggio. Una cosa che comunque ho apprezzato in particolare è stato il finale, davvero poetico, pur nella sua incompletezza: nel senso che il finale da solo, non poteva reggere la storia, purtroppo un po' campata per aria in alcuni episodi.
L'introspezione psicologica dei personaggi principali c'è, è abbozzata, ma non è sviluppata appieno: per esempio, Ryo non ha delle vere e proprie crisi di coscienza come si vede nel manga, ma piuttosto accetta gradualmente la situazione che il fato gli ha imposto. Ora non dico di inserire dei risvolti alla Kafka, o dei castelli mentali degni di un romanziere di successo, ma almeno un'evoluzione più marcata del protagonista sarebbe stata ben accetta.
Non consiglio la visione dell'anime a tutti color che sono fortemente legati alla religione cristiana, mentre gli altri possono anche vederselo: magari gli potrebbe piacere.
"Mao Dante" è tratto da un'opera di Go Nagai, ed è probabilmente l'anime più blasfemo che abbia mai visto.
Quest'anime ha come protagonista Ryo Utsugi, un ragazzo (apparentemente) come tanti altri, che purtroppo però ogni notte non riesce a dormire per via di strani e terrificanti incubi che lo perseguitano, costringendolo a domandarsi da cosa possano essere provocati.
Nella città dove vive nel frattempo vengono ritrovati i cadaveri di alcune ragazze barbaramente assassinate, con il cuore strappato letteralmente dal loro petto. Ryo, dopo essere venuto a conoscenza di questi fatti di cronaca, rimane sconvolto.
Dopo un terribile incidente motociclistico dal quale Ryo esce miracolosamente indenne, inizia a farsi sempre più domande sui suoi sogni che sembrano sempre più legati alle morti delle ragazze assassinate. Il povero Ryo senza nemmeno accorgersene scoprirà pian piano il significato dei suoi terribili incubi e si ritroverà senza neppure accorgersene coinvolto in una guerra tra due opposte fazioni che deciderà le sorti del mondo intero.
Questa è a grandi linee la trama principale su cui si basa l'anime. Sebbene l'idea di base sia ottima, il modo in cui è stata strutturata l'intera serie lascia però purtroppo molto a desiderare.
Inizialmente la storia e il modo in cui viene narrata si rivelano molto interessanti e appassionanti, però con il passare degli episodi la stessa storia inizia a perdere colpi fino ad arrivare a una conclusione veramente deludente. Fortunatamente però l'anime conta solo 13 episodi, il che è un bene visto il costante appiattimento che la serie subisce episodio dopo episodio, riuscendo a evitare perlomeno il disastro.
Parlando del disegno, questo non fa certo gridare al capolavoro, ma è comunque di buona fattura, le animazioni sono però spesso legnose e poco dinamiche, rovinando così (in parte) scene e avvenimenti che avrebbero meritato una maggiore cura.
I registi che hanno diretto i vari episodi della serie se la sono cavata abbastanza bene, cadendo però in alcune ingenuità di regia che rischiavano di rovinare ulteriormente il prodotto, riuscendo però, in un modo o nell'altro, a tenere (abbastanza) viva l'attenzione dello spettatore spingendolo così ad andare avanti con la visione dell'anime.
La versione italiana può contare fortunatamente su un buon doppiaggio, tutti i doppiatori che prestano le voci ai personaggi se la cavano benissimo riuscendo a caratterizzare perfettamente il personaggio a loro affidato.
Per quanto riguarda le sigle di apertura e chiusura, ci ritroviamo di fronte a pezzi molto azzeccati: abbiamo, infatti, una sigla di apertura dal ritmo grintoso che riesce a coinvolgere lo spettatore; al contrario la sigla di chiusura ha una melodia più lenta e "malinconica" che riesce benissimo nell'intento di descrivere la drammaticità di alcuni eventi presenti nella serie, che infatti, spesso avvengono sul finale delle varie puntate. Buone invece le musiche presenti all'interno delle puntate che accompagnano gli eventi, senza però entusiasmare.
In conclusione, "Mao Dante" non è una brutta serie, purtroppo però riesce a raggiungere a fatica la sufficienza, il che è un peccato perché poteva essere veramente un ottimo anime. Tuttavia una storia che si appiattisce con il progredire della serie, e una regia e animazioni altalenanti minano fortemente quest'opera; fortunatamente però i soli 13 episodi fanno in modo che la storia non pesi troppo allo spettatore, permettendogli così di portare a termine la visione dell'intera serie.
Quest'anime ha come protagonista Ryo Utsugi, un ragazzo (apparentemente) come tanti altri, che purtroppo però ogni notte non riesce a dormire per via di strani e terrificanti incubi che lo perseguitano, costringendolo a domandarsi da cosa possano essere provocati.
Nella città dove vive nel frattempo vengono ritrovati i cadaveri di alcune ragazze barbaramente assassinate, con il cuore strappato letteralmente dal loro petto. Ryo, dopo essere venuto a conoscenza di questi fatti di cronaca, rimane sconvolto.
Dopo un terribile incidente motociclistico dal quale Ryo esce miracolosamente indenne, inizia a farsi sempre più domande sui suoi sogni che sembrano sempre più legati alle morti delle ragazze assassinate. Il povero Ryo senza nemmeno accorgersene scoprirà pian piano il significato dei suoi terribili incubi e si ritroverà senza neppure accorgersene coinvolto in una guerra tra due opposte fazioni che deciderà le sorti del mondo intero.
Questa è a grandi linee la trama principale su cui si basa l'anime. Sebbene l'idea di base sia ottima, il modo in cui è stata strutturata l'intera serie lascia però purtroppo molto a desiderare.
Inizialmente la storia e il modo in cui viene narrata si rivelano molto interessanti e appassionanti, però con il passare degli episodi la stessa storia inizia a perdere colpi fino ad arrivare a una conclusione veramente deludente. Fortunatamente però l'anime conta solo 13 episodi, il che è un bene visto il costante appiattimento che la serie subisce episodio dopo episodio, riuscendo a evitare perlomeno il disastro.
Parlando del disegno, questo non fa certo gridare al capolavoro, ma è comunque di buona fattura, le animazioni sono però spesso legnose e poco dinamiche, rovinando così (in parte) scene e avvenimenti che avrebbero meritato una maggiore cura.
I registi che hanno diretto i vari episodi della serie se la sono cavata abbastanza bene, cadendo però in alcune ingenuità di regia che rischiavano di rovinare ulteriormente il prodotto, riuscendo però, in un modo o nell'altro, a tenere (abbastanza) viva l'attenzione dello spettatore spingendolo così ad andare avanti con la visione dell'anime.
La versione italiana può contare fortunatamente su un buon doppiaggio, tutti i doppiatori che prestano le voci ai personaggi se la cavano benissimo riuscendo a caratterizzare perfettamente il personaggio a loro affidato.
Per quanto riguarda le sigle di apertura e chiusura, ci ritroviamo di fronte a pezzi molto azzeccati: abbiamo, infatti, una sigla di apertura dal ritmo grintoso che riesce a coinvolgere lo spettatore; al contrario la sigla di chiusura ha una melodia più lenta e "malinconica" che riesce benissimo nell'intento di descrivere la drammaticità di alcuni eventi presenti nella serie, che infatti, spesso avvengono sul finale delle varie puntate. Buone invece le musiche presenti all'interno delle puntate che accompagnano gli eventi, senza però entusiasmare.
In conclusione, "Mao Dante" non è una brutta serie, purtroppo però riesce a raggiungere a fatica la sufficienza, il che è un peccato perché poteva essere veramente un ottimo anime. Tuttavia una storia che si appiattisce con il progredire della serie, e una regia e animazioni altalenanti minano fortemente quest'opera; fortunatamente però i soli 13 episodi fanno in modo che la storia non pesi troppo allo spettatore, permettendogli così di portare a termine la visione dell'intera serie.
Mao Dante è la cosa più miscredente che abbia mai visto, è così blasfemo che, soprattutto nelle puntate finali, rasenta il ridicolo, diventa talmente assurdo che sembra quasi divertente.
L'anime perde troppo, perché nelle prime puntate prometteva veramente bene, c'era la giusta quantità di mistero e di verità, la trama si scopriva a poco a poco e i colpi di scena non mancavano e, almeno per me, non erano assolutamente banali. Le premesse c'erano tutte per una bella storia di demoni e di violenza, però, ahimè, tutto viene rovinato nelle puntate finali: un vero peccato.
Comunque graficamente la serie è molto piacevole, anche perché c'è la persistenza di uno stile vecchio ma rivisitato in chiave moderna, che fa risultare le immagini più nitide e moderne appunto. Anche la sigla iniziale non è male.
Se il genere vi piace e non volete un anime molto impegnativo ve lo consiglio comunque, magari alla fine vi fate pure una risata. Comunque quest'anime è troppo assurdo.
Voto complessivo: 7.
L'anime perde troppo, perché nelle prime puntate prometteva veramente bene, c'era la giusta quantità di mistero e di verità, la trama si scopriva a poco a poco e i colpi di scena non mancavano e, almeno per me, non erano assolutamente banali. Le premesse c'erano tutte per una bella storia di demoni e di violenza, però, ahimè, tutto viene rovinato nelle puntate finali: un vero peccato.
Comunque graficamente la serie è molto piacevole, anche perché c'è la persistenza di uno stile vecchio ma rivisitato in chiave moderna, che fa risultare le immagini più nitide e moderne appunto. Anche la sigla iniziale non è male.
Se il genere vi piace e non volete un anime molto impegnativo ve lo consiglio comunque, magari alla fine vi fate pure una risata. Comunque quest'anime è troppo assurdo.
Voto complessivo: 7.
Orribile e noioso. Non so quanto posso rivelarvi della trama, dato che è un continuo susseguirsi di colpi di scena infondati. Ma considerando che nessuno (tranne chi, come me, non ha un cacchio da fare) dovrebbe vedere questo anime, ve lo spoilero, così vi passa la voglia di guardarlo. Ecco la storia in ordine cronologico, e non nell'ordine in cui viene rivelata nelle puntate.
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
Dio è cattivo e i demoni buoni. Dio non è quell'essere buono e misericordioso della Bibbia, è una palla di luce extraterrestre che vive nello spazio, che ha donato l'intelligenza alle scimmie rendendole esseri umani, solo per divertirsi a vederli combattersi. I "demoni" sono gli antichi abitanti di Sodoma, città biblica (oppure era Gomorra? Non ricordo, ho rimosso i brutti ricordi di questo anime). Essendosi rifiutati di adorare Dio, gli abitanti di Sodoma vengono distrutti dalla sua collera. Ma alcuni sopravvivono e imparano a trasformarsi in demoni sfruttando l'energia di Dio, per combatterlo. Il condottiero degli abitanti di Sodoma, Rio, si reincarna nell'epoca presente (assieme agli altri demoni), senza memoria degli eventi passati. Poi ritroverà tra i ghiacci artici il proprio corpo di demone, che era stato affidato temporaneamente a Giuda (esatto, colui che ha tradito Gesù), e riotterrà la capacità di trasformarsi (anche se per molti episodi non ricorderà nulla del passato). Si scatenerà quindi una guerra tra i mostri al servizio di Dio (e i membri umani della setta di Dio) e i demoni. La sorella adottiva di Rio verrà scelta come ultimo guerriero prescelto di Dio, ma i ragazzi si riveleranno il proprio amore, causando la distruzione e la ricostruzione dell'universo (°_°). Una volta ricreato, l'universo è popolato solo da Rio e dalla sorella adottiva, che girano nudi in una natura incontaminata, come Adamo ed Eva nell'Eden
Ci sono alcune trovate davvero ridicole: perché Dio ha dalla sua parte una setta di quattro gatti anziché l'intera Chiesa cristiana? L'idea di rendere Dio malvagio e i demoni buoni è profana al massimo, ma non me ne importa molto perché non sono credente.
Il demone in cui Rio si trasforma (ossia Dante) è orrendo: gigantesco, sembra un pipistrello scarabocchiato con la faccia di Rio in mezzo alla fronte (proprio di pessimo gusto, probabilmente è un vago riferimento a Jeeg Robot, il cui pilota era la testa del robot). Altrimenti, Dante è disponibile in formato ridotto, praticamente uguale a Devilman.
Gli episodi sono la noia più totale. Queste rivelazioni, e le successive spiegazioni per giustificare eventi contraddittori, non stanno né in cielo né in terra. Ad esempio, quando Giuda (tra i ghiacci, in possesso del corpo di Dante) vede Rio, gli dice: "Ah ah, adesso ti mangio". Successivamente, si scopre che Rio ha ottenuto invece il controllo del demone Dante (eliminando Giuda dall'esistenza, a quanto pare). Ma in realtà, Rio è la reincarnazione di Dante. Allora come lo spiegano? Rio ha temporaneamente affidato il suo corpo di demone a Giuda? Wow, bello, veramente un'ottima spiegazione, che non si prende affatto gioco della mia intelligenza.
<b>[Fine spoiler.]</b>
Combattimenti noiosi, episodi interi noiosi dove succede ben poco, e ci sono ogni tanto "rivelazioni" come quella di Giuda. Sembra che la trama non fosse stata chiara dall'inizio alla fine, nemmeno all'autore. Ha improvvisato la storia man mano che disegnava il manga, finendo con il contraddirsi in diversi punti, e non sapere più come uscirne.
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
Dio è cattivo e i demoni buoni. Dio non è quell'essere buono e misericordioso della Bibbia, è una palla di luce extraterrestre che vive nello spazio, che ha donato l'intelligenza alle scimmie rendendole esseri umani, solo per divertirsi a vederli combattersi. I "demoni" sono gli antichi abitanti di Sodoma, città biblica (oppure era Gomorra? Non ricordo, ho rimosso i brutti ricordi di questo anime). Essendosi rifiutati di adorare Dio, gli abitanti di Sodoma vengono distrutti dalla sua collera. Ma alcuni sopravvivono e imparano a trasformarsi in demoni sfruttando l'energia di Dio, per combatterlo. Il condottiero degli abitanti di Sodoma, Rio, si reincarna nell'epoca presente (assieme agli altri demoni), senza memoria degli eventi passati. Poi ritroverà tra i ghiacci artici il proprio corpo di demone, che era stato affidato temporaneamente a Giuda (esatto, colui che ha tradito Gesù), e riotterrà la capacità di trasformarsi (anche se per molti episodi non ricorderà nulla del passato). Si scatenerà quindi una guerra tra i mostri al servizio di Dio (e i membri umani della setta di Dio) e i demoni. La sorella adottiva di Rio verrà scelta come ultimo guerriero prescelto di Dio, ma i ragazzi si riveleranno il proprio amore, causando la distruzione e la ricostruzione dell'universo (°_°). Una volta ricreato, l'universo è popolato solo da Rio e dalla sorella adottiva, che girano nudi in una natura incontaminata, come Adamo ed Eva nell'Eden
Ci sono alcune trovate davvero ridicole: perché Dio ha dalla sua parte una setta di quattro gatti anziché l'intera Chiesa cristiana? L'idea di rendere Dio malvagio e i demoni buoni è profana al massimo, ma non me ne importa molto perché non sono credente.
Il demone in cui Rio si trasforma (ossia Dante) è orrendo: gigantesco, sembra un pipistrello scarabocchiato con la faccia di Rio in mezzo alla fronte (proprio di pessimo gusto, probabilmente è un vago riferimento a Jeeg Robot, il cui pilota era la testa del robot). Altrimenti, Dante è disponibile in formato ridotto, praticamente uguale a Devilman.
Gli episodi sono la noia più totale. Queste rivelazioni, e le successive spiegazioni per giustificare eventi contraddittori, non stanno né in cielo né in terra. Ad esempio, quando Giuda (tra i ghiacci, in possesso del corpo di Dante) vede Rio, gli dice: "Ah ah, adesso ti mangio". Successivamente, si scopre che Rio ha ottenuto invece il controllo del demone Dante (eliminando Giuda dall'esistenza, a quanto pare). Ma in realtà, Rio è la reincarnazione di Dante. Allora come lo spiegano? Rio ha temporaneamente affidato il suo corpo di demone a Giuda? Wow, bello, veramente un'ottima spiegazione, che non si prende affatto gioco della mia intelligenza.
<b>[Fine spoiler.]</b>
Combattimenti noiosi, episodi interi noiosi dove succede ben poco, e ci sono ogni tanto "rivelazioni" come quella di Giuda. Sembra che la trama non fosse stata chiara dall'inizio alla fine, nemmeno all'autore. Ha improvvisato la storia man mano che disegnava il manga, finendo con il contraddirsi in diversi punti, e non sapere più come uscirne.
E' il precursore di Devilman ed è certamente meno maturo e decisamente incompleto rispetto a quest'ultimo in quanto a trama. Questo anime è caratterizzato da alcune cose più che positive e da altre che, tuttavia, ne sviliscono decisamente i contenuti. Parliamo di un autore tra i più apprezzati ma ancora immaturo al tempo della realizzazione dell'opera cartacea. L'idea è forte, come pure la volontà di metterla in atto, ma la pecca è che viene realizzata senza troppa convinzione. Accade così che l'inizio, seppure promettente, viene cancellato dal finale che male interpreta quanto forse nel manga (incompiuto) era stato iniziato.
Alcune rappresentazioni lasciano davvero a desiderare e, nel complesso, nonostante la bella atmosfera iniziale, a mio modesto parere non raggiunge affatto la sufficienza.
Alcune rappresentazioni lasciano davvero a desiderare e, nel complesso, nonostante la bella atmosfera iniziale, a mio modesto parere non raggiunge affatto la sufficienza.
La storia è molto avvincente anche se si sarebbe potuta strutturare molto meglio. I disegni lasciano molto a desiderare e lo stesso si può dire delle scene dei combattimenti che sono esageratamente lente (inoltre i poteri dei vari demoni sono ridicoli e denotano mancanza di fantasia). Ho visto questo anime in tv altrimenti dopo il primo episodio non mi sarei dato la pena di continuare a seguirlo. Ripeto, penso che avesse molte potenzialità a livello di storia ma non sono state sfruttate a dovere (l'unico errore secondo me è che viene fatto passare Dio come malvagio). Alla fine non gli si può di certo dare la sufficienza e, anzi, secondo me, merita anche meno di 5. lL'unica ragione però per cui lo assegno è che Medusa da trasformata è proprio bella.
Da Go Nagai, ecco il precursore di Devilman. La trama si sviluppa in modo uniforme nei 13 episodi che compongono la serie e fino alla fine non si capisce davvero chi sono i cattivi. Tecnicamente non brilla per la realizzazione tecnica, ciononostante l'attenzione di chi la vede resta sempre alta, appunto perchè non ci sono, in pratica, momenti di pausa. Il protagonista vive circa 10 episodi di dubbi, e solo nel finale deciderà come schierarsi nella battaglia tra bene e male (ma non si capisce chi è l'uno e chi è l'altro). Il finale è un po'... biblico, devo dire che forse è stata la cosa che mi è piaciuta di meno di tutta la serie.
I personaggi sono abbastanza ben approfionditi, per quanto si possa fare in poche puntate, anche qui c'è un bel triangolo amoroso in stile Macross (un po' meno romantico sicuramente!!). Comunque, per chi ha apprezzato Devilman, e magari si è già anche visto Devil Lady (che consiglio tra l'altro, niente male come serie), Mao Dante può essere una serie che merita interesse, fosse anche per il fatto che va via liscia e, con 13 episodi, non è per nulla pesante.
I personaggi sono abbastanza ben approfionditi, per quanto si possa fare in poche puntate, anche qui c'è un bel triangolo amoroso in stile Macross (un po' meno romantico sicuramente!!). Comunque, per chi ha apprezzato Devilman, e magari si è già anche visto Devil Lady (che consiglio tra l'altro, niente male come serie), Mao Dante può essere una serie che merita interesse, fosse anche per il fatto che va via liscia e, con 13 episodi, non è per nulla pesante.
È un ottimo prodotto sotto l'aspetto della storia: uno stravolgimento della storia cattolica classica che risulta molto interessante e molto più avvincente e interessante dell'originale biblico. I personaggi complicati (nel senso che a volte possono passare per simpatici altre per vere m... E) e non sempre semplici vengono trasportati su pellicola non sempre in modo fedele rispetto al manga ma rimane comunque un ottimo prodotto!
Non è una serie facile da valutare proprio come hanno detto alcuni miei predecessori, anche se nel mio caso per motivi diversi.
Dettagli
Il disegno è quello nagaiano solito non particolarmente curato ma per i tempi in cui siamo neanche troppo "improvvisato" e privo di dettagli, di certo ci sono anime che offrono design migliori tuttavia non lo reputo assolutamente scadente anzi. La colonna è nella media bellissima invece la prima sigla e belle le altre. La narrazione è più che buona, gradino dopo gradino vengono rivelati gli avvenimenti cruciali, anche se la trama non è male, la sceneggiatura non mi sembra il massimo ne di originalità ne di altro, però alla fine è scorrevole. Le animazioni sono discrete anche se a volte mi sembrano un po' "piatte".
La cosa più bella è a mio avviso è il centro della trama, ovvero vedere Dio sotto una luce diversa e non sempre come il "buono" di turno che lascia agli umani il libero arbitrio ecc.
Trama
Il nostro protagonista di turno ha ormai da tempo degli incubi sempre più "reali" all'interno dei quali si vede minacciato da un demone potentissimo, MAO Dante. Nei suoi sogni vede anche dei delitti che poi accadono nella vita reale, questa è la ragione per la quale crede di avere qualcosa a che spartire con quello sta succedendo nella vita reale.
Ryo è uno studente come tanti altri, all'apparenza, ma in realtà nasconde un grande segreto, è l'incarnazione di Mao Dante è questo che i satanisti (gruppo che cerca di riportare in vita il loro campione dei demoni Mao Dante) cercano di far capire al nostro giovane.
In una escursione in una baia il nostro protagonista verrà "teletrasportato" all'Himalaya dove vedrà di persona e non più in sogno il vero Mao Dante che prenderà forma...
Come ha già detto qualcuno le cose non sono sempre quelle che sembrano, il nostro eroe non vuole certo essere un assassino o addirittura una creatura mostruosa.
La vera svolta nella caratterizzazione del nostro personaggio la vedremo nel rapimento della sorella Saori, ma sarà solo l'inizio e nel susseguirsi degli avvenimenti scopriremo una realtà inedita prima d'ora ed un punto di vista interessante.
Chi sono i buoni, chi sono i cattivi, chi è nel torto chi nel giusto sta a voi scoprirlo ;)
Note sui DVD
L'adattamento è come al solito inferiore alle aspettative, nonostante le voci siano discretamente azzeccate e la traduzione non sia malaccio, non sono riuscito a vederlo in ita ed ho dovuto vederlo subbato.
Il DVD si presenta bene i menù non mi sono dispiaciuti, però i tagli fatti mi hanno fatto storcere il naso e non poco, hanno tagliato veramente troppo a mio avviso, si sa che questi anime di Nagai sono "violenti" non si possono tagliare i pezzi cruciali!!!
Diciamo che l'edizione italiana ha contribuito negativamente al giudizio sull'anime che già in partenza non brilla per i motivi sopra citati.
Conclusioni
Io credo che i fan di Nagai debbano vederlo, ma credo che sia adatto anche a chi cerca un qualcosa di diverso rispetto alla solita visione dei demoni da noi conosciuta con una narrazione in definitiva buona, anche se il finale non mi ha entusiasmato merita la visione.
Certo cercate un prezzo d'occasione per i DVD ^__^
alla prossima.
Koji
Dettagli
Il disegno è quello nagaiano solito non particolarmente curato ma per i tempi in cui siamo neanche troppo "improvvisato" e privo di dettagli, di certo ci sono anime che offrono design migliori tuttavia non lo reputo assolutamente scadente anzi. La colonna è nella media bellissima invece la prima sigla e belle le altre. La narrazione è più che buona, gradino dopo gradino vengono rivelati gli avvenimenti cruciali, anche se la trama non è male, la sceneggiatura non mi sembra il massimo ne di originalità ne di altro, però alla fine è scorrevole. Le animazioni sono discrete anche se a volte mi sembrano un po' "piatte".
La cosa più bella è a mio avviso è il centro della trama, ovvero vedere Dio sotto una luce diversa e non sempre come il "buono" di turno che lascia agli umani il libero arbitrio ecc.
Trama
Il nostro protagonista di turno ha ormai da tempo degli incubi sempre più "reali" all'interno dei quali si vede minacciato da un demone potentissimo, MAO Dante. Nei suoi sogni vede anche dei delitti che poi accadono nella vita reale, questa è la ragione per la quale crede di avere qualcosa a che spartire con quello sta succedendo nella vita reale.
Ryo è uno studente come tanti altri, all'apparenza, ma in realtà nasconde un grande segreto, è l'incarnazione di Mao Dante è questo che i satanisti (gruppo che cerca di riportare in vita il loro campione dei demoni Mao Dante) cercano di far capire al nostro giovane.
In una escursione in una baia il nostro protagonista verrà "teletrasportato" all'Himalaya dove vedrà di persona e non più in sogno il vero Mao Dante che prenderà forma...
Come ha già detto qualcuno le cose non sono sempre quelle che sembrano, il nostro eroe non vuole certo essere un assassino o addirittura una creatura mostruosa.
La vera svolta nella caratterizzazione del nostro personaggio la vedremo nel rapimento della sorella Saori, ma sarà solo l'inizio e nel susseguirsi degli avvenimenti scopriremo una realtà inedita prima d'ora ed un punto di vista interessante.
Chi sono i buoni, chi sono i cattivi, chi è nel torto chi nel giusto sta a voi scoprirlo ;)
Note sui DVD
L'adattamento è come al solito inferiore alle aspettative, nonostante le voci siano discretamente azzeccate e la traduzione non sia malaccio, non sono riuscito a vederlo in ita ed ho dovuto vederlo subbato.
Il DVD si presenta bene i menù non mi sono dispiaciuti, però i tagli fatti mi hanno fatto storcere il naso e non poco, hanno tagliato veramente troppo a mio avviso, si sa che questi anime di Nagai sono "violenti" non si possono tagliare i pezzi cruciali!!!
Diciamo che l'edizione italiana ha contribuito negativamente al giudizio sull'anime che già in partenza non brilla per i motivi sopra citati.
Conclusioni
Io credo che i fan di Nagai debbano vederlo, ma credo che sia adatto anche a chi cerca un qualcosa di diverso rispetto alla solita visione dei demoni da noi conosciuta con una narrazione in definitiva buona, anche se il finale non mi ha entusiasmato merita la visione.
Certo cercate un prezzo d'occasione per i DVD ^__^
alla prossima.
Koji
Davvero difficile dare una valutazione di questo prodotto. Da un lato, la qualità dell'animazione e dei disegni è sorprendentemente bassa, tanto da sembrare in certi punti un anime anni '70. La colonna sonora è invece convincente, punte di diamante sono le due sigle di apertura e quelle di chiusura. Tuttavia, il punto nodale è la trama, trattandosi della trasposizione in anime ed insieme del completamento dell'incompiuto "Devilman prototype" che fu "Mao Dante". Tralasciando il finale (di cui il fumetto, come è noto, era privo), devo dire che la trama non mi ha pienamente convinto; vi sono state alcune modifiche rispetto al manga, specialmente la figura di Sosuke Oshiba, qui un personaggio molto più positivo e sfaccettato rispetto al fanatico sanguinario che era nel fumetto, ma soprattutto non mi è piaciuto il comportamento contraddittorio di molti personaggi secondari (tra cui proprio lo stesso Sosuke), che in alcuni episodi agiscono inspiegabilmente in maniera antitetica rispetto a quanto avevano fatto nelle puntate precedenti. Pregevole invece la lentezza, che riproduce bene un'atmosfera angosciosa, ed il modo ben strutturato in cui poco a poco si dipanano gli eventi e i misteri vengono svelati poco a poco. In definitiva, mi sento di consigliare questo anime ai fan di Nagai, che sicuramente vi troveranno comunque parecchi motivi di interesse, mentre tutti gli altri farebbero bene a concentrarsi sugli OAV di "Devilman" ed a lasciar perdere "Mao Dante", poiché le sue pecche sono forse troppe per attrarre chi non è cresciuto a pane e Nagai.
Prototipo di Davilman da cui Nagai trarrà le idee migliori per il suo (è riduttivo dirlo) capolavoro.
Dante non è carismatico a livello grafico come Amon ( semplice e di effetto), ma i suoi tormenti sono "spettacolari" e credibili.
La trama, anche con tutti i suoi difetti (1° hanno cercato di mantenere lo stesso spirito dell' opera originale...con tutte le sue ingenuità e leggerezze tipiche di quegli anni, 2° il finale è inventato di sana pianta. Nagai ha terminato l' opera solo di recente!!), è solida, imprevedibile (cosa è il male? Quanti tipi di grigio ci sono tra il bene e il male? Tutte tematiche sviluppata da Devilman ) e "profonda".
Forse ora può far ridere la rappresentazione dei demoni (ma ricordo che hanno cercato di esser fedeli allo stile del manga originale... opera "giovanile" di un artista fino ad allora conosciuto per opere umoristiche!) , si può obbiettare sulla realizzazione grafica (personaggi legnosi, animati in maniera poco fluida anche nelle scene d' azione) o sul finale EVANGELIANO (chi l'ha visto capisce cosa intendo), difatti se il voto dipendesse da questi fattori sarebbe non superiore al 5... maaaaaaaa Nagai è Nagai!! Come riesce a ribaltare i punti di vista e rendere tutto meno scontato di quello che sempra pochi sanno farlo!!
Come ha già scritto qualcuno, un'opera che si salva solo grazie alle idee di base da cui è stata sviluppata!
Dante non è carismatico a livello grafico come Amon ( semplice e di effetto), ma i suoi tormenti sono "spettacolari" e credibili.
La trama, anche con tutti i suoi difetti (1° hanno cercato di mantenere lo stesso spirito dell' opera originale...con tutte le sue ingenuità e leggerezze tipiche di quegli anni, 2° il finale è inventato di sana pianta. Nagai ha terminato l' opera solo di recente!!), è solida, imprevedibile (cosa è il male? Quanti tipi di grigio ci sono tra il bene e il male? Tutte tematiche sviluppata da Devilman ) e "profonda".
Forse ora può far ridere la rappresentazione dei demoni (ma ricordo che hanno cercato di esser fedeli allo stile del manga originale... opera "giovanile" di un artista fino ad allora conosciuto per opere umoristiche!) , si può obbiettare sulla realizzazione grafica (personaggi legnosi, animati in maniera poco fluida anche nelle scene d' azione) o sul finale EVANGELIANO (chi l'ha visto capisce cosa intendo), difatti se il voto dipendesse da questi fattori sarebbe non superiore al 5... maaaaaaaa Nagai è Nagai!! Come riesce a ribaltare i punti di vista e rendere tutto meno scontato di quello che sempra pochi sanno farlo!!
Come ha già scritto qualcuno, un'opera che si salva solo grazie alle idee di base da cui è stata sviluppata!
Scrivo questa recensione giusto perchè non mi va di vedere uno dei pochi anime veramente meritevoli di essere visti, da cui peraltro deriva devilman (ATTENZIONE!!!, MI RIFERISCO AL FUMETTO), trattato con questo sprezzo e con questa superficialità. Non voglio dilungarmi nelle vicissitudini che hanno coinvolto GO- NAGAI alla pubblicazione di questo fumetto, ora modificato e rirealizzato in questa serie animata; tuttavia mi sembrava doveroso risollevare il voto per rendere il giudizio medio più attendibile.Per questo gli dò un 10. Parlando a livello un pò più "tecnico", mi viene da dire che la grafica è buona, come la colonna sonora e la lentezza del dispiegarsi dell' intreccio non sempre è un difetto; anzi a volte permette di assaporarla al meglio. Come in un anime di questo tipo che affronta temi di stampo filosofico religioso in maniera tuttaltro che classica e forse per qualcuno anche sconvolgente. Dunque il voto obiettivo sarebbe 8 anche solo per il coraggio, tuttavia da come ho spiegato precedentemente
devo dargli un 10
devo dargli un 10
Mi sono interessata a questo anime perchè tutti lo paragonavano a Devilman. Effettivamente lo stampo è lo stesso, ma ugualmente non c'è paragone con il precedente. Se non era per la curiosità avrei lasciato questo anime alle terza puntata. Disegni, storia può andare bene tutto, quello che lo rovina è la lentezza della storia. A tutti quelli che che si metteranno alla visione di questo anime dico: "non aspettatevi di vedere la trasformazione del protagonista in Dante per almeno le prime 3 puntate".
Storia Veramente bella. Dopo Devilman Go Nagai non era + riuscito a creare un anime horror di pari livello. Con quest'opera (che in realtà è l'archetipo di Devilman rimasto incompiuto fino a 5 anni fa) si intravede finalmente qualcosa di valido e convincente. Il chara design è in stile nagaino, i Demoni all'inizio fanno un pò ridere ma poi ne si apprezzano a pieno le figure. La storia è un continuo capovilgemto di fronti e attinge a piene mani dalla nostra religione. Appaiono Satana, dio, i cavalieri dell'Apocalisse, e così via.
La cosa + bella però è che solo alla fine si capisce chi siano i buoni e chi i cattivi.
I dvd sono ben fatti, con extra molto particolareggiati. Nell'ultimo dvd inoltre sono presenti tutte le scene censurate e viene un pò da deridere chi considera quelle scene non idonee ad essere trasmesse!!!
La cosa + bella però è che solo alla fine si capisce chi siano i buoni e chi i cattivi.
I dvd sono ben fatti, con extra molto particolareggiati. Nell'ultimo dvd inoltre sono presenti tutte le scene censurate e viene un pò da deridere chi considera quelle scene non idonee ad essere trasmesse!!!