Pretear - La Leggenda della Nuova Biancaneve
Guardando “Pretear”, bisogna subito chiarire che Biancaneve può tranquillamente essere dimenticata, dato che in questo anime i riferimenti alla celebre fiaba sono pochi e riguardano solo dettagli formali. Probabilmente questi lievi richiami sono stati inseriti giusto per rendere l’opera più ‘esotica’ per un pubblico giapponese.
Detto questo, ci ritroviamo di fronte a un majokko piuttosto canonico e semplice come struttura narrativa, al punto che, già vedendo la prima puntata, si possono intuire almeno al 90% tutti i successivi intrecci: la prima parte segue sempre lo stesso schema (arriva un mostro e la protagonista lo combatte di volta in volta insieme a uno dei sette cavalieri) e quelle che accadono nelle prime puntate non me la sentirei neppure di considerarle vere e proprie battaglie, perché, anche se in teoria lo sono, in pratica sono piuttosto brevi e semplici come coreografie d’azione (come si capisce che le Pretty Cure dovevano ancora arrivare!). Con questo non voglio comunque dire che la prima parte è inguardabile, solo che scorre senza lasciarti nulla a parte un certo brio nelle scene umoristiche, che diverse volte sono riuscite effettivamente a farmi ridere.
Le cose migliorano abbastanza nella seconda parte, con l’intreccio che diventa giusto un po' più complesso (nulla di incredibile, ma almeno sa rendere lo svolgimento meno piatto) e riesce pure a creare un discreto coinvolgimento emotivo, senza essere mieloso.
Riguardo i personaggi, direi che solo la protagonista Himeno, la sorellastra Mawata, l’antagonista e il cavaliere Sasame hanno una vera e propria introspezione (nulla di particolare, ma c’è), mentre gli altri personaggi sono solo dei tipi, inseriti giusto per dare un po' di varietà alla storia.
Infine, sul piano tecnico le animazioni si difendono piuttosto bene, nonostante la serie abbia ormai venti anni e passa; anche il character design l’ho trovato gradevole, mentre il design di costumi e mostri mi è sembrato troppo povero e semplice. Musiche ordinarie.
In definitiva. “Pretear” è una serie innocua, nel senso che ha quanto basta per invogliare a seguirla fino alla fine, però, una volta visto tutto, si può tranquillamente dimenticare.
Detto questo, ci ritroviamo di fronte a un majokko piuttosto canonico e semplice come struttura narrativa, al punto che, già vedendo la prima puntata, si possono intuire almeno al 90% tutti i successivi intrecci: la prima parte segue sempre lo stesso schema (arriva un mostro e la protagonista lo combatte di volta in volta insieme a uno dei sette cavalieri) e quelle che accadono nelle prime puntate non me la sentirei neppure di considerarle vere e proprie battaglie, perché, anche se in teoria lo sono, in pratica sono piuttosto brevi e semplici come coreografie d’azione (come si capisce che le Pretty Cure dovevano ancora arrivare!). Con questo non voglio comunque dire che la prima parte è inguardabile, solo che scorre senza lasciarti nulla a parte un certo brio nelle scene umoristiche, che diverse volte sono riuscite effettivamente a farmi ridere.
Le cose migliorano abbastanza nella seconda parte, con l’intreccio che diventa giusto un po' più complesso (nulla di incredibile, ma almeno sa rendere lo svolgimento meno piatto) e riesce pure a creare un discreto coinvolgimento emotivo, senza essere mieloso.
Riguardo i personaggi, direi che solo la protagonista Himeno, la sorellastra Mawata, l’antagonista e il cavaliere Sasame hanno una vera e propria introspezione (nulla di particolare, ma c’è), mentre gli altri personaggi sono solo dei tipi, inseriti giusto per dare un po' di varietà alla storia.
Infine, sul piano tecnico le animazioni si difendono piuttosto bene, nonostante la serie abbia ormai venti anni e passa; anche il character design l’ho trovato gradevole, mentre il design di costumi e mostri mi è sembrato troppo povero e semplice. Musiche ordinarie.
In definitiva. “Pretear” è una serie innocua, nel senso che ha quanto basta per invogliare a seguirla fino alla fine, però, una volta visto tutto, si può tranquillamente dimenticare.
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>
Mi accingo a commentare una serie che ho totalmente divorato. Si può dire che ho visto questa serie nel giro di tre giorni e mi ha molto divertita, tuttavia è stato difficile dare un giudizio.
La trama parla di questa giovane ragazza, Himeno, che vive col padre e la matrigna in una grandissima villa, ignorata da molti e anche dalle sue sorellastre. Mentre lei trascorre la sua vita, una principessa di un altro mondo decide di risvegliarsi all'improvviso dal suo bel sonnellino e causare disastri di proporzioni epiche sia nel mondo in cui si trova che sulla Terra, perciò sette cavalieri decidono di andare alla ricerca della fantomatica Pretear, una principessa che li aiuterà a sconfiggerla. Insomma, il classico cliché della Terra in pericolo, precisamente il Giappone, in cui avvengono tutte le catastrofi possibili con contorno di reverse-harem, giusto per far 'fangirlare'.
Himeno collabora con i cavalieri uno alla volta, unendosi a loro in una sorta di fusione ("Entra dentro me", cit. Himeno), mediante la quale la ragazza acquisisce il potere del cavaliere in questione. Se la protagonista da un lato è fin troppo buonista, dall'altro a volte è un po' turbolenta e ossessiva, ma il vero e proprio spasso della serie è la presenza di questi sette cavalieri. Di questi, tre sono bambini e quattro sono adulti, quindi li chiamerò "i cinque cavalieri e mezzo".
Il primo, in ordine di inutilità, è Hajime, il mini-cavaliere dell'acqua, un ragazzino minuscolo che non ha utilità né una qualsiasi storia nella serie. A seguire troviamo Mannen, il mini-cavaliere del ghiaccio, che è innamorato di Himeno, e lei ovviamente non se lo calcola nemmeno di striscio, manco per sbaglio! Non segue mai le direttive degli altri cavalieri, perché crede di essere adulto... sì, certo, come no! Un altro cavaliere è Kei... ma quanto è inutile? Quanto? E' un web designer capace di creare addirittura un programma per la localizzazione dei semi della principessa dei disastri. Sono proprio curiosa di sapere quali parametri sono stati inseriti nel suo programma! Il suo potere è... boh! No, scherzo, ha il potere della luce, ma lo usa talmente di rado che è quasi impossibile ricordarlo. Poi c'è Shin, un bambino così carino e così dolce che ha il potere delle piante, ma nella serie animata è in grado di creare una barriera, "Beyondios", per non danneggiare l'ambiente circostante. Ed ecco che arriva il mio preferito, Go, il cavaliere del fuoco, uno dei più forti a mio dire! Fa il cameriere e talvolta si occupa di consegne a domicilio, è un personaggio totalmente sprecato. Questi personaggi sono poco approfonditi, molto marginali durante la serie e fungono soltanto da contorno, perciò credo sia proprio un peccato sprecarli così.
Altro personaggio approfondito poco o per niente è quello della sorellastra viziata di Himeno, Mayune, alla quale dedicano scenette ridicole, prive di senso e molto noiose. Per non parlare di Kaoru Awayuki (padre di Himeno), Tanaka e Yayoi, completamente inutili, strampalati, mezzi pazzi e senza alcuna logica!
Ma passiamo ai due cavalieri più importanti: Hayate e Sasame. Hayate è il cavaliere del vento, che sinceramente non è che abbia tutto 'sto potere. Inizialmente non sopporta molto Himeno, con cui ha un battibecco una volta ogni cinque minuti, poi diventa assistente del padre per "non-so-cosa" e si invaghisce di lei, così, dal nulla. Si scopre che la principessa dei disastri Saihi in precedenza era la pretear Takako, che un tempo era innamorata "niente-popo-di-meno-che" di Hayate. Quest'ultimo però la rifiuta, dicendo di non ricambiare i suoi sentimenti, e quindi è lui la causa della sua trasformazione in principessa dei disastri. Intanto si innamora di Himeno, anche se alla fine non si fidanzano ufficialmente nella serie animata.
E arriviamo al tasto dolente... Sasame, anche detto "Sasa-man" o "SaLame", è il cavaliere del suono, ergo il più inutile e quello che più critico. Fa il deejay radiofonico e con la sua voce "suadente" conquista Mawata, la sorellastra più timida di Himeno, che ogni giorno, come un'ossessa, lo segue alla radio scrivendogli anche delle lettere criptiche. Sasamiello è un playboy, gli piace fare il cretino con le ragazze, inclusa Himeno, ma nessuno sa che in realtà nasconde un segreto. Il ragazzo è da sempre innamorato di Takako, e per questo motivo diventa cavaliere dell'oscurità e combatte contro i suoi amici cavalieri e Himeno, finché il bene non trionfa. Ma che cosa cretina! Non potendo convincerla, ha deciso di convertirsi lui al lato oscuro, giocando coi sentimenti di Mawata.
La serie è abbastanza scorrevole, e anche divertente in certi punti, anche se sinceramente non vedevo l'ora di vedere il finale per farmi un'idea. Il finale prevedibilissimo mi ha lasciata davvero molto perplessa. L'anime si discosta in malo modo dal manga, poiché nella versione cartacea la cattiva di turno è la madre, mentre nella serie animata è Mawata, la sorellastra scontrosa e riservata. Il cambiamento di rotta viene praticamente forzato e fa storcere un po' il naso.
Il disegno, molto anni '90, è abbastanza buono, mentre la opening che trasuda anni '90 da tutti i pori è bellissima rispetto a una ending insignificante.
E' stato molto difficile per me dare un voto alla serie, pertanto spero di non cambiare idea in futuro!
Mi accingo a commentare una serie che ho totalmente divorato. Si può dire che ho visto questa serie nel giro di tre giorni e mi ha molto divertita, tuttavia è stato difficile dare un giudizio.
La trama parla di questa giovane ragazza, Himeno, che vive col padre e la matrigna in una grandissima villa, ignorata da molti e anche dalle sue sorellastre. Mentre lei trascorre la sua vita, una principessa di un altro mondo decide di risvegliarsi all'improvviso dal suo bel sonnellino e causare disastri di proporzioni epiche sia nel mondo in cui si trova che sulla Terra, perciò sette cavalieri decidono di andare alla ricerca della fantomatica Pretear, una principessa che li aiuterà a sconfiggerla. Insomma, il classico cliché della Terra in pericolo, precisamente il Giappone, in cui avvengono tutte le catastrofi possibili con contorno di reverse-harem, giusto per far 'fangirlare'.
Himeno collabora con i cavalieri uno alla volta, unendosi a loro in una sorta di fusione ("Entra dentro me", cit. Himeno), mediante la quale la ragazza acquisisce il potere del cavaliere in questione. Se la protagonista da un lato è fin troppo buonista, dall'altro a volte è un po' turbolenta e ossessiva, ma il vero e proprio spasso della serie è la presenza di questi sette cavalieri. Di questi, tre sono bambini e quattro sono adulti, quindi li chiamerò "i cinque cavalieri e mezzo".
Il primo, in ordine di inutilità, è Hajime, il mini-cavaliere dell'acqua, un ragazzino minuscolo che non ha utilità né una qualsiasi storia nella serie. A seguire troviamo Mannen, il mini-cavaliere del ghiaccio, che è innamorato di Himeno, e lei ovviamente non se lo calcola nemmeno di striscio, manco per sbaglio! Non segue mai le direttive degli altri cavalieri, perché crede di essere adulto... sì, certo, come no! Un altro cavaliere è Kei... ma quanto è inutile? Quanto? E' un web designer capace di creare addirittura un programma per la localizzazione dei semi della principessa dei disastri. Sono proprio curiosa di sapere quali parametri sono stati inseriti nel suo programma! Il suo potere è... boh! No, scherzo, ha il potere della luce, ma lo usa talmente di rado che è quasi impossibile ricordarlo. Poi c'è Shin, un bambino così carino e così dolce che ha il potere delle piante, ma nella serie animata è in grado di creare una barriera, "Beyondios", per non danneggiare l'ambiente circostante. Ed ecco che arriva il mio preferito, Go, il cavaliere del fuoco, uno dei più forti a mio dire! Fa il cameriere e talvolta si occupa di consegne a domicilio, è un personaggio totalmente sprecato. Questi personaggi sono poco approfonditi, molto marginali durante la serie e fungono soltanto da contorno, perciò credo sia proprio un peccato sprecarli così.
Altro personaggio approfondito poco o per niente è quello della sorellastra viziata di Himeno, Mayune, alla quale dedicano scenette ridicole, prive di senso e molto noiose. Per non parlare di Kaoru Awayuki (padre di Himeno), Tanaka e Yayoi, completamente inutili, strampalati, mezzi pazzi e senza alcuna logica!
Ma passiamo ai due cavalieri più importanti: Hayate e Sasame. Hayate è il cavaliere del vento, che sinceramente non è che abbia tutto 'sto potere. Inizialmente non sopporta molto Himeno, con cui ha un battibecco una volta ogni cinque minuti, poi diventa assistente del padre per "non-so-cosa" e si invaghisce di lei, così, dal nulla. Si scopre che la principessa dei disastri Saihi in precedenza era la pretear Takako, che un tempo era innamorata "niente-popo-di-meno-che" di Hayate. Quest'ultimo però la rifiuta, dicendo di non ricambiare i suoi sentimenti, e quindi è lui la causa della sua trasformazione in principessa dei disastri. Intanto si innamora di Himeno, anche se alla fine non si fidanzano ufficialmente nella serie animata.
E arriviamo al tasto dolente... Sasame, anche detto "Sasa-man" o "SaLame", è il cavaliere del suono, ergo il più inutile e quello che più critico. Fa il deejay radiofonico e con la sua voce "suadente" conquista Mawata, la sorellastra più timida di Himeno, che ogni giorno, come un'ossessa, lo segue alla radio scrivendogli anche delle lettere criptiche. Sasamiello è un playboy, gli piace fare il cretino con le ragazze, inclusa Himeno, ma nessuno sa che in realtà nasconde un segreto. Il ragazzo è da sempre innamorato di Takako, e per questo motivo diventa cavaliere dell'oscurità e combatte contro i suoi amici cavalieri e Himeno, finché il bene non trionfa. Ma che cosa cretina! Non potendo convincerla, ha deciso di convertirsi lui al lato oscuro, giocando coi sentimenti di Mawata.
La serie è abbastanza scorrevole, e anche divertente in certi punti, anche se sinceramente non vedevo l'ora di vedere il finale per farmi un'idea. Il finale prevedibilissimo mi ha lasciata davvero molto perplessa. L'anime si discosta in malo modo dal manga, poiché nella versione cartacea la cattiva di turno è la madre, mentre nella serie animata è Mawata, la sorellastra scontrosa e riservata. Il cambiamento di rotta viene praticamente forzato e fa storcere un po' il naso.
Il disegno, molto anni '90, è abbastanza buono, mentre la opening che trasuda anni '90 da tutti i pori è bellissima rispetto a una ending insignificante.
E' stato molto difficile per me dare un voto alla serie, pertanto spero di non cambiare idea in futuro!
Pretear, a una prima occhiata, sembra il classico anime tratto da un otome game, in cui la protagonista è circondata da tutta una serie di bei ragazzi che si "contendono" il suo amore.
La protagonista, Himeno Awayuki, si trasferisce dopo il matrimonio di suo padre nella casa della ricca matrigna, dove non ha vita facilissima. Viene infatti ignorata da tutti, sia a casa sia a scuola, dove circola voce che suo padre si sia sposato solo per soldi. Il suo morale viene però risollevato dall'apparizione di sette cavalieri provenienti da un mondo parallelo che cercano proprio lei. Inizia così una trama un po' fiabesca e un po' majokko durante la quale Himeno dovrà aiutare i sette ragazzi nella lotta contro la misteriosa Principessa che sta cercando di distruggere il mondo di origine dei sette...
E' un po' difficile catalogare Pretear. E' un misto fra un otome game, un majokko e uno shoujo; possiede infatti elementi caratteristici di tutti i generi. I sette cavalieri sono per lo più bei ragazzi, a parte tre di essi che sono solo dei bambini e che aggiungono un tocco "carino" alla storia. Le vicende romantiche si orientano quasi subito verso uno solo dei cavalieri, ma non mancherà qualche sorpresa e qualche colpo di scena nella parte finale dell'anime. C'è anche un vago elemento majokko, essendo la protagonista in grado di trasformarsi con costumi diversi a seconda del cavaliere con cui combatte.
I personaggi nel complesso sono relativamente ben delineati, anche se non tutti riescono ad avere lo stesso spazio nel corso dei 13 episodi. Vengono caratterizzati principalmente la protagonista e i due cavalieri più grandi, essendo i più coinvolti nelle vicende amorose che si sviluppano nella serie. Gli altri restano più sullo sfondo, brillando a tratti. Tutti gli altri fanno semplicemente da sfondo e non risaltano mai.
Dal punto di vista tecnico, Pretear è un anime relativamente ben realizzato, che non raggiunge altissime vette di qualità tecnica ma che si mantiene sempre gradevole alla vista. Il comparto audio non è eccezionale, ma abbastanza in tono con le vicende narrate.
In definitiva assegno a Pretear un 7 e mezzo. Quest'anime ha il pregio di essere meno noioso e scontato di altri anime simili, tuttavia non bisogna aspettarsi nulla di eclatante. Sono 13 episodi da guardare tanto per passare il tempo se si è in cerca di qualcosa di poco impegnativo ma non troppo scontato. Sconsigliato a chi non sopporta le scene sdolcinate e una buona dose di buonismo e carineria.
La protagonista, Himeno Awayuki, si trasferisce dopo il matrimonio di suo padre nella casa della ricca matrigna, dove non ha vita facilissima. Viene infatti ignorata da tutti, sia a casa sia a scuola, dove circola voce che suo padre si sia sposato solo per soldi. Il suo morale viene però risollevato dall'apparizione di sette cavalieri provenienti da un mondo parallelo che cercano proprio lei. Inizia così una trama un po' fiabesca e un po' majokko durante la quale Himeno dovrà aiutare i sette ragazzi nella lotta contro la misteriosa Principessa che sta cercando di distruggere il mondo di origine dei sette...
E' un po' difficile catalogare Pretear. E' un misto fra un otome game, un majokko e uno shoujo; possiede infatti elementi caratteristici di tutti i generi. I sette cavalieri sono per lo più bei ragazzi, a parte tre di essi che sono solo dei bambini e che aggiungono un tocco "carino" alla storia. Le vicende romantiche si orientano quasi subito verso uno solo dei cavalieri, ma non mancherà qualche sorpresa e qualche colpo di scena nella parte finale dell'anime. C'è anche un vago elemento majokko, essendo la protagonista in grado di trasformarsi con costumi diversi a seconda del cavaliere con cui combatte.
I personaggi nel complesso sono relativamente ben delineati, anche se non tutti riescono ad avere lo stesso spazio nel corso dei 13 episodi. Vengono caratterizzati principalmente la protagonista e i due cavalieri più grandi, essendo i più coinvolti nelle vicende amorose che si sviluppano nella serie. Gli altri restano più sullo sfondo, brillando a tratti. Tutti gli altri fanno semplicemente da sfondo e non risaltano mai.
Dal punto di vista tecnico, Pretear è un anime relativamente ben realizzato, che non raggiunge altissime vette di qualità tecnica ma che si mantiene sempre gradevole alla vista. Il comparto audio non è eccezionale, ma abbastanza in tono con le vicende narrate.
In definitiva assegno a Pretear un 7 e mezzo. Quest'anime ha il pregio di essere meno noioso e scontato di altri anime simili, tuttavia non bisogna aspettarsi nulla di eclatante. Sono 13 episodi da guardare tanto per passare il tempo se si è in cerca di qualcosa di poco impegnativo ma non troppo scontato. Sconsigliato a chi non sopporta le scene sdolcinate e una buona dose di buonismo e carineria.
Nonostante la trama a tratti poco innovativa (la protagonista va ad abitare dalla ricca matrigna e si ritrova a fare i conti con due sorellastre), questo anime mi è piaciuto davvero molto.
I disegni sono ben fatti e la colonna sonora si abbina bene ad ogni momento, personalmente l'ho adorata. Divertente e simpatico fin dal primo episodio, riserva tratti drammatici verso gli ultimi, dove la storia prende davvero una svolta interessante.
Lo consiglio davvero, e vi sprono a continuare a vederlo anche se all'inizio vi sembrerà a tratti scontato, vi assicuro che vi sorprenderà!
I disegni sono ben fatti e la colonna sonora si abbina bene ad ogni momento, personalmente l'ho adorata. Divertente e simpatico fin dal primo episodio, riserva tratti drammatici verso gli ultimi, dove la storia prende davvero una svolta interessante.
Lo consiglio davvero, e vi sprono a continuare a vederlo anche se all'inizio vi sembrerà a tratti scontato, vi assicuro che vi sorprenderà!
Non vedo questo anime come la cosa migliore che ci poteva capitare.
Si poteva capire tutta la trama, dopo soli pochi minuti della prima puntata. Devo dire che non è niente di che, ma arriva alla sufficienza, per la grafica e l'animazione.
La trama è un po' presa Da Biancaneve, un po' Da Cenerentola (Anche se poi non è proprio così, visto che la sua famiglia gli vuole veramente bene).Semplicemente, la protagonista, è figlia di un uomo che s'innamora di una donna ricca e quando si sposano, lei si ritrova in una grande villa con grandi giardini e grandi posti da esplorare.
Seppure la protagonista sia una ragazza solare, non riesce a stare dietro a tutte queste novità. A scuola viene totalmente ignorata da tutti, anche dalle sorellastre (gira la voce che suo padre si sia sposato con la matrigna, solo per soldi) non può farsi amiche, suo padre non sembra capire ... così si ritrova a pensare che lei non serve a nessuno.
Allora incontra i sette cavalieri di Pretear che le chiedono il suo aiuto. Capite? Già visto! La sorellastra minore di lei, malinconica, sempre triste, la sorellastra con la stessa età, le tende trappole (perchè?) fino al ridicolo. Già visto.
Si poteva capire tutta la trama, dopo soli pochi minuti della prima puntata. Devo dire che non è niente di che, ma arriva alla sufficienza, per la grafica e l'animazione.
La trama è un po' presa Da Biancaneve, un po' Da Cenerentola (Anche se poi non è proprio così, visto che la sua famiglia gli vuole veramente bene).Semplicemente, la protagonista, è figlia di un uomo che s'innamora di una donna ricca e quando si sposano, lei si ritrova in una grande villa con grandi giardini e grandi posti da esplorare.
Seppure la protagonista sia una ragazza solare, non riesce a stare dietro a tutte queste novità. A scuola viene totalmente ignorata da tutti, anche dalle sorellastre (gira la voce che suo padre si sia sposato con la matrigna, solo per soldi) non può farsi amiche, suo padre non sembra capire ... così si ritrova a pensare che lei non serve a nessuno.
Allora incontra i sette cavalieri di Pretear che le chiedono il suo aiuto. Capite? Già visto! La sorellastra minore di lei, malinconica, sempre triste, la sorellastra con la stessa età, le tende trappole (perchè?) fino al ridicolo. Già visto.