25-sai no joshikōsei
Come far innamorare una donna rimbambita... violandola ripetutamente. Questa è la "trama romantica" degli episodi, da cinque minuti ciascuno, di cui almeno due sono dedicati al contatto fisico.
Hana Natori, una giovane disoccupata, per salvaguardare il futuro della cugina più giovane, decide di assumerne l'identità scolastica, ma verrà beccata subito da Kanie, un ex compagno di classe, ora divenuto professore, che, invece di smascherarla o ricattarla, le si offrirà come alleato, dichiarando di volerla proteggere ecc. L'unica nota stonata di queste sue parole è che, dal primo istante, non starà un secondo senza allungarle prepotentemente le mani addosso, fino in fondo. Mentre però Kanie è "l'uomo che non deve chiedere mai", Hana invece è uno dei più fulgidi esempi di personaggio privo di carattere e acume, non sarà né oltraggiata né traumatizzata dalla situazione, solo molto confusa su ciò che lui pensa realmente, e continuerà quindi ad averci a che fare. Ovvio, lui è un aitante venticinquenne, mica il terribile predatore alfa delle collegiali, il famigerato 'uglybastard' di mezza età, con pancetta e igiene scarsa... questo cambia tutto, mi pare chiaro.
Rispetto a una serie hentai classica, le scene non si concentrano troppo sui dettagli inferiori, non vi sono raggi x, facce da torturati, telecronache, serbatoi inesauribili di yogurt e altre sciocchezze, è roba light, diciamo, ma oltre l'ecchi, sia chiaro, infatti non mancano i pixel censuranti. Al più si può dire che hanno puntato sulla varietà dei luoghi di copulazione.
A parte il rapporto dei due protagonisti, non vi sono altri elementi narrativi affrontati, nemmeno sulla cugina di Hana e sul perché si rifiuti di andare a scuola. Persino per quanto riguarda gli stessi Kanie e Hana l'approfondimento personale è quasi inesistente. Facile inoltre notare come, con qualche minuscola modifica ai personaggi, tenendo anche conto del biondo pretendente in secondo piano, sarebbe facile trasformare questa roba, falsamente vanilla, in un più squallido netorare. Del resto, ossessione e corruzione fisica, seppur lievi, ci sono, ma qua si tratta di amore, mica perversione. Non pensate male, signori.
Hana Natori, una giovane disoccupata, per salvaguardare il futuro della cugina più giovane, decide di assumerne l'identità scolastica, ma verrà beccata subito da Kanie, un ex compagno di classe, ora divenuto professore, che, invece di smascherarla o ricattarla, le si offrirà come alleato, dichiarando di volerla proteggere ecc. L'unica nota stonata di queste sue parole è che, dal primo istante, non starà un secondo senza allungarle prepotentemente le mani addosso, fino in fondo. Mentre però Kanie è "l'uomo che non deve chiedere mai", Hana invece è uno dei più fulgidi esempi di personaggio privo di carattere e acume, non sarà né oltraggiata né traumatizzata dalla situazione, solo molto confusa su ciò che lui pensa realmente, e continuerà quindi ad averci a che fare. Ovvio, lui è un aitante venticinquenne, mica il terribile predatore alfa delle collegiali, il famigerato 'uglybastard' di mezza età, con pancetta e igiene scarsa... questo cambia tutto, mi pare chiaro.
Rispetto a una serie hentai classica, le scene non si concentrano troppo sui dettagli inferiori, non vi sono raggi x, facce da torturati, telecronache, serbatoi inesauribili di yogurt e altre sciocchezze, è roba light, diciamo, ma oltre l'ecchi, sia chiaro, infatti non mancano i pixel censuranti. Al più si può dire che hanno puntato sulla varietà dei luoghi di copulazione.
A parte il rapporto dei due protagonisti, non vi sono altri elementi narrativi affrontati, nemmeno sulla cugina di Hana e sul perché si rifiuti di andare a scuola. Persino per quanto riguarda gli stessi Kanie e Hana l'approfondimento personale è quasi inesistente. Facile inoltre notare come, con qualche minuscola modifica ai personaggi, tenendo anche conto del biondo pretendente in secondo piano, sarebbe facile trasformare questa roba, falsamente vanilla, in un più squallido netorare. Del resto, ossessione e corruzione fisica, seppur lievi, ci sono, ma qua si tratta di amore, mica perversione. Non pensate male, signori.