Blackfox
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Un anime movie a dir poco sensazionale e grandioso. È una storia che si dipana a poco a poco e rivela luci ed ombre dei suoi protagonisti e soprattutto delle protagoniste, in particolare Rikka Isurugi.
La storia comincia con la protagonista che gioca/combatte in una fase di addestramento con suo nonno, Hyoe Isurugi, capo del clan ed esperto di tecniche di combattimento ninja e con suo padre, Allen Isurugi grandioso scienziato, il quale, a dispetto delle sua disinvoltura, tiene lo stesso la figlia preparata per ciò che sta per accadere. Tutto ha improvvisamente uno sviluppo brusco e duro, poiché sia il nonno che il padre vengono assassinati dai vecchi amici/colleghi di quest'ultimo, Brad Ingram, presidente della Grandsheim e Lauren, scienziato dal grande ingegno, ma dall'ego e dall'insensibilità smisurate, il quale non si fa problemi a usare sua figlia come cavia per i propri esperimenti. I due puntano ai dati delle ricerche di Allen per convertire i suoi droni in armi da guerra. Messa alle strette, Rikka si prepara a vendicare la sua famiglia, ma capisce dall'incontro/scontro con la figlia di Lauren e dalle parole di Oboro, uno dei tre animali-droni lasciati in eredità dal padre, che uccidere per vendetta non porta a nulla e che se vuole veramente ottenere giustizia deve prima di tutto trovare l'equilibrio in se stessa per poterlo riportare anche nel prossimo. Tra un inseguimento e l'altro Rikka, comprende a poco a poco anche la situazione di Mia, la figlia di Lauren e fa in modo che entrambe si sostengano a vicenda. Nel frattempo il padre di quest'ultima esce completamente fuori di sé e cerca di distruggere Rikka, ma invano poiché Mia prende tempo e così Rikka riesce a neutralizzarlo, seppur a fatica. Sventata questa minaccia, Brad Ingram tiene un discorso pubblico nel quale promette di investire e contribuire quindi alla ricostruzione della città, ma sotto sotto egli trama ancora per potersi impossessare dei dati delle ricerche del padre di Rikka. Pertanto, Rikka, Mia e poi Melissa, che nel finale, si scopre essere ella stessa un progetto dell'azienda Grandsheim si alleano per sventare questo complotto, aiutate dagli animali-droni.
La trama è dir poco avvincente, pur nella sua semplicità, per il modo in cui essa viene rappresentata. I personaggi maturano a poco a poco e quindi cambiano comportamento, atteggiamento perché prima di tutto cambiano carattere. La grafica è molto equilibrata in termini di toni chiari e scuri. La musica è semplicemente grandiosa, bene incastrata con la trama e crea sempre la giusta atmosfera per ogni scena della vicenda. Ma soprattutto sono i messaggi che i singoli personaggi trasmettono a fare la differenza, a partire dai familiari di Rikka, soprattutto suo padre, il quale l'ha sempre spronata a cercare la sua via, mentre il nonno le ha sempre insegnato ad essere determinata, costante e decisa nelle sue scelte. Poi subentrano gli animali-droni, soprattutto Oboro, il quale le ricorda sempre di essere magnanima e di rispettare l'equità e l'uguaglianza delle persone e di tutte le forme di vita, sia essa naturale o artificiale, di fronte alla vita stessa.
Il quadro che ne risulta è sublime e magistrale. Voto: 10
Un anime movie a dir poco sensazionale e grandioso. È una storia che si dipana a poco a poco e rivela luci ed ombre dei suoi protagonisti e soprattutto delle protagoniste, in particolare Rikka Isurugi.
La storia comincia con la protagonista che gioca/combatte in una fase di addestramento con suo nonno, Hyoe Isurugi, capo del clan ed esperto di tecniche di combattimento ninja e con suo padre, Allen Isurugi grandioso scienziato, il quale, a dispetto delle sua disinvoltura, tiene lo stesso la figlia preparata per ciò che sta per accadere. Tutto ha improvvisamente uno sviluppo brusco e duro, poiché sia il nonno che il padre vengono assassinati dai vecchi amici/colleghi di quest'ultimo, Brad Ingram, presidente della Grandsheim e Lauren, scienziato dal grande ingegno, ma dall'ego e dall'insensibilità smisurate, il quale non si fa problemi a usare sua figlia come cavia per i propri esperimenti. I due puntano ai dati delle ricerche di Allen per convertire i suoi droni in armi da guerra. Messa alle strette, Rikka si prepara a vendicare la sua famiglia, ma capisce dall'incontro/scontro con la figlia di Lauren e dalle parole di Oboro, uno dei tre animali-droni lasciati in eredità dal padre, che uccidere per vendetta non porta a nulla e che se vuole veramente ottenere giustizia deve prima di tutto trovare l'equilibrio in se stessa per poterlo riportare anche nel prossimo. Tra un inseguimento e l'altro Rikka, comprende a poco a poco anche la situazione di Mia, la figlia di Lauren e fa in modo che entrambe si sostengano a vicenda. Nel frattempo il padre di quest'ultima esce completamente fuori di sé e cerca di distruggere Rikka, ma invano poiché Mia prende tempo e così Rikka riesce a neutralizzarlo, seppur a fatica. Sventata questa minaccia, Brad Ingram tiene un discorso pubblico nel quale promette di investire e contribuire quindi alla ricostruzione della città, ma sotto sotto egli trama ancora per potersi impossessare dei dati delle ricerche del padre di Rikka. Pertanto, Rikka, Mia e poi Melissa, che nel finale, si scopre essere ella stessa un progetto dell'azienda Grandsheim si alleano per sventare questo complotto, aiutate dagli animali-droni.
La trama è dir poco avvincente, pur nella sua semplicità, per il modo in cui essa viene rappresentata. I personaggi maturano a poco a poco e quindi cambiano comportamento, atteggiamento perché prima di tutto cambiano carattere. La grafica è molto equilibrata in termini di toni chiari e scuri. La musica è semplicemente grandiosa, bene incastrata con la trama e crea sempre la giusta atmosfera per ogni scena della vicenda. Ma soprattutto sono i messaggi che i singoli personaggi trasmettono a fare la differenza, a partire dai familiari di Rikka, soprattutto suo padre, il quale l'ha sempre spronata a cercare la sua via, mentre il nonno le ha sempre insegnato ad essere determinata, costante e decisa nelle sue scelte. Poi subentrano gli animali-droni, soprattutto Oboro, il quale le ricorda sempre di essere magnanima e di rispettare l'equità e l'uguaglianza delle persone e di tutte le forme di vita, sia essa naturale o artificiale, di fronte alla vita stessa.
Il quadro che ne risulta è sublime e magistrale. Voto: 10
Quest'anime si prefigge di essere il capostipite di una serie supereroistica con Black Fox protagonista. Ma chi è Black Fox? Scopriamo in questo film le origini di questa eroina che è un misto tra l'Iron Man dei tempi migliori e un ninja dei tempi migliori, insomma stiamo parlando di spettacolo allo stato puro. Emozioni, bombe, voli, armi, salti, casini vari ed eventuali sono lo sprint di questo film che in un'ora e mezza ci trasporta in questa nuova storia che si propone da subito come l'alternativa "made in Japan" al Marvel Cinematic Universe.
Rikka è una ragazzina che nasce in una famiglia di antiche origini militari, con un addestramento nelle arti marziali paragonabile ad un vero guerriero come il nonno, ma anche con le conoscenze scientifiche tramandatele dal padre, in grado di padroneggiare una tecnologia che gli ha permesso di creare animali-robot intelligenti che scatenano l'invidia dei colleghi, al punto da indurli a commettere il più grave dei crimini. Così inizia la vendetta di Rikka verso quei criminali che le hanno distrutto la vita. Verrà accompagnata dai fedeli robot costruiti dal padre, da una coinquilina brava ai fornelli e da Mia, una ragazza con poteri speciali e dal rapporto ambiguo con la protagonista.
Non è spoiler dire che la morte del padre è fin troppo "chiaccherata", ci sono molte cose che sembrano dei deus ex machina, come superpoteri o animali-robot senzienti piuttosto che equipaggiamenti fantascientifici per una ragazzina. La quale deve affrontare una vita da adulta sebbene giovanissima. Ma se non si cerca la realisticità più totale abbiamo davanti un film veramente degno di nota anche se si prefigge come un incipit e non come fine a se stesso. La storia di Rikka, Mia e compari è intensa (forse un po' troppo girl power), con spunti anche etici che fanno pensare al rapporto padre-figlia.
Si vede che è una produzione di spessore. Le animazioni sono fatte benissimo, così come i colori e anche la poca CGI presente. Magari il character design della coinquilina Melissa è un po' troppo kawaii e anche le musiche non sono memorabili, però tutto il resto dell'apparato tecnico si è dimostrato ben oltre la media.
Insomma «Black Fox» è un film che si propone come ottimo trampolino per una serie (o, perché no? un universo) di pellicole fatte bene. Un'occasione è ben spesa per guardarlo, non è perfetto ma intrattiene a dovere quindi più che promosso e a ben piacere un sequel.
Rikka è una ragazzina che nasce in una famiglia di antiche origini militari, con un addestramento nelle arti marziali paragonabile ad un vero guerriero come il nonno, ma anche con le conoscenze scientifiche tramandatele dal padre, in grado di padroneggiare una tecnologia che gli ha permesso di creare animali-robot intelligenti che scatenano l'invidia dei colleghi, al punto da indurli a commettere il più grave dei crimini. Così inizia la vendetta di Rikka verso quei criminali che le hanno distrutto la vita. Verrà accompagnata dai fedeli robot costruiti dal padre, da una coinquilina brava ai fornelli e da Mia, una ragazza con poteri speciali e dal rapporto ambiguo con la protagonista.
Non è spoiler dire che la morte del padre è fin troppo "chiaccherata", ci sono molte cose che sembrano dei deus ex machina, come superpoteri o animali-robot senzienti piuttosto che equipaggiamenti fantascientifici per una ragazzina. La quale deve affrontare una vita da adulta sebbene giovanissima. Ma se non si cerca la realisticità più totale abbiamo davanti un film veramente degno di nota anche se si prefigge come un incipit e non come fine a se stesso. La storia di Rikka, Mia e compari è intensa (forse un po' troppo girl power), con spunti anche etici che fanno pensare al rapporto padre-figlia.
Si vede che è una produzione di spessore. Le animazioni sono fatte benissimo, così come i colori e anche la poca CGI presente. Magari il character design della coinquilina Melissa è un po' troppo kawaii e anche le musiche non sono memorabili, però tutto il resto dell'apparato tecnico si è dimostrato ben oltre la media.
Insomma «Black Fox» è un film che si propone come ottimo trampolino per una serie (o, perché no? un universo) di pellicole fatte bene. Un'occasione è ben spesa per guardarlo, non è perfetto ma intrattiene a dovere quindi più che promosso e a ben piacere un sequel.