Super Mario - Momotaro
È il primo capitolo della trilogia di cortometraggi dedicata alla fiaba di Momotaro, ma in chiave fantascientifica. Bisogna dire che in sé l'idea funziona ed è semplice, innocente, nel senso che non è violenta, poiché vengono usati anche i personaggi della saga videoludica di "Super Mario".
Per i primi dieci-undici minuti è tutto a posto, anche dal punto di vista del montaggio tecnico, quindi grafico e sonoro. Però verso la fine c'è un leggero sfaldamento delle scene e dei dialoghi per le singole scene. Discorso a parte, la grafica è bellissima, candida, leggera per il suo tempo, e questo funziona. La colonna sonora è senz'ombra di dubbio adatta per la rappresentazione della vicenda, non è aggressiva né troppo malinconica, e va bene così, visto che questo anime è destinato principalmente a un pubblico di minori.
I personaggi sono simpatici, cordiali, buffi (soprattutto i cattivi, ma anche gli aiutanti) e disinvolti. La trama rispecchia la versione originale della favola di Momotaro, la scimmia, il cane e il fagiano, l'Isola degli Orchi e del loro re, Koopa (nella tradizione giapponese Oni). Tutto sommato, non è poi così male. Simpatico è il riferimento alla pesca, visto che Momo significa pesca in giapponese, e la principessa si chiama Peach, che vuol dire pesca in inglese, quasi come se il destino avesse voluto che i due alla fine si incontrassero una volta sconfitto Koopa e il suo esercito di mostri. Ma questo ovviamente mette le sue radici nella cultura giapponese e anche in quella cinese, dove il pesco viene giudicato simbolo di immortalità. E "Super Mario" è un brand immortale, un sempreverde, eterno e imperituro.
I colori sono vivaci e riflettono molto anche la personalità dei personaggi.
Ho voluto recensire questo cortometraggio perché prima di tutto avevo bisogno di tornare a vedere qualcosa di più semplice, e questo piccolo anime mi è sembrato una scelta adatta, anche perché riguarda un pezzo fondamentale non solo del mondo animato, ma anche di quello videoludico, il quale, soprattutto con il brand di "Super Mario", ci ha regalato emozioni semplici, ma potenti, e qui non è da meno, soprattutto visto che si riallaccia a una favola famosa e fondamentale che ha segnato intere generazioni e la quale non ha nulla da invidiare alle storie moderne dei nostri giorni. Anzi, il fatto di averla riadattata è di per sé una sicurezza in più, per far rivivere un pilastro della tradizione che non deve assolutamente scomparire.
Per i primi dieci-undici minuti è tutto a posto, anche dal punto di vista del montaggio tecnico, quindi grafico e sonoro. Però verso la fine c'è un leggero sfaldamento delle scene e dei dialoghi per le singole scene. Discorso a parte, la grafica è bellissima, candida, leggera per il suo tempo, e questo funziona. La colonna sonora è senz'ombra di dubbio adatta per la rappresentazione della vicenda, non è aggressiva né troppo malinconica, e va bene così, visto che questo anime è destinato principalmente a un pubblico di minori.
I personaggi sono simpatici, cordiali, buffi (soprattutto i cattivi, ma anche gli aiutanti) e disinvolti. La trama rispecchia la versione originale della favola di Momotaro, la scimmia, il cane e il fagiano, l'Isola degli Orchi e del loro re, Koopa (nella tradizione giapponese Oni). Tutto sommato, non è poi così male. Simpatico è il riferimento alla pesca, visto che Momo significa pesca in giapponese, e la principessa si chiama Peach, che vuol dire pesca in inglese, quasi come se il destino avesse voluto che i due alla fine si incontrassero una volta sconfitto Koopa e il suo esercito di mostri. Ma questo ovviamente mette le sue radici nella cultura giapponese e anche in quella cinese, dove il pesco viene giudicato simbolo di immortalità. E "Super Mario" è un brand immortale, un sempreverde, eterno e imperituro.
I colori sono vivaci e riflettono molto anche la personalità dei personaggi.
Ho voluto recensire questo cortometraggio perché prima di tutto avevo bisogno di tornare a vedere qualcosa di più semplice, e questo piccolo anime mi è sembrato una scelta adatta, anche perché riguarda un pezzo fondamentale non solo del mondo animato, ma anche di quello videoludico, il quale, soprattutto con il brand di "Super Mario", ci ha regalato emozioni semplici, ma potenti, e qui non è da meno, soprattutto visto che si riallaccia a una favola famosa e fondamentale che ha segnato intere generazioni e la quale non ha nulla da invidiare alle storie moderne dei nostri giorni. Anzi, il fatto di averla riadattata è di per sé una sicurezza in più, per far rivivere un pilastro della tradizione che non deve assolutamente scomparire.
C'era una volta una coppia di anziani che viveva in pace ed armonia con la loro splendida figlia, una bellissima ragazza di nome Peach.
La tranquillità della spensierata famigliola viene però bruscamente interrotta dall'arrivo del re degli orchi, Koopa.
Invaghitosi della ragazza, il malvagio sovrano decide di rapirla per prenderla come sua sposa, lasciando i due anziani nello sconforto più totale.
A risollevarli dalla loro tristezza, ecco comparire all'improvviso una gigantesca e misteriosa pesca, dalla quale esce fuori un bambino, che i due anziani decidono di prendere con sè come figlio adottivo, dandogli il nome di Mario.
Gli anni passano e Mario cresce forte e sano (e baffuto!) nell'amore dei suoi genitori. Una volta diventato grande, il baldo giovane parte per rivendicare l'antico torto subito dai genitori adottivi e si incammina in direzione dell'avamposto di Koopa, deciso a liberare la bella Peach.
Lungo la strada, inaspettati alleati, stanchi della tirannia del sovrano, si uniranno alla sua lotta...
Cortometraggio di quindici minuti che fa la parodia ad uno dei più celebri racconti popolari del Sol Levante, ossia la storia di Momotaro, bambino nato da una pesca che parte per l'isola degli orchi con la missione di debellarli.
A vivere la favola abbiamo qui i personaggi di Super Mario Bros: Mario è Momotaro, Koopa/Bowser è il re degli orchi, i simpaticissimi mostriciattoli creati da Shigeru Miyamoto fanno le veci dei genitori adottivi di Momotaro, dei tre animali che a lui si uniscono lungo il cammino e del popolo degli orchi. E poi Peach... beh, Peach viene rapita, come da copione!
La trama di questo cortometraggio, vuoi perchè è breve, vuoi perchè è la riproposizione di qualcosa di già noto al pubblico, non risulta essere complessa nè originale, e l'aspetto grafico e tecnico del corto appare scarno, con colori poco accesi ed animazioni quasi assenti, come fosse realizzato in Flash. Il lato più interessante del tutto risulta quindi essere l'adattamento in salsa "Mariesca" della nota favola e la strabordante simpatia dei personaggi creati da Shigeru Miyamoto risalta anche in questa produzione, rendendola tutto sommato un piacevole modo per passare quindici minuti.
Di pregevole fattura il doppiaggio, con un ispiratissimo Toru Furuya che si toglie per un attimo i panni del sex symbol per caratterizzare un Mario bonario e simpaticissimo (da antologia il motivetto che canta, fucile in spalla, mentre si incammina per i boschi), e un buon Masaharu Satou che dona a Koopa la giusta dose di simpatia che traspare dal personaggio del videogioco.
Questo cortometraggio è una produzione abbastanza misconosciuta e non è assolutamente nulla di speciale, ma è giusto che i fans di Super Mario gli diano un'occhiata, anche solo per curiosità.
La tranquillità della spensierata famigliola viene però bruscamente interrotta dall'arrivo del re degli orchi, Koopa.
Invaghitosi della ragazza, il malvagio sovrano decide di rapirla per prenderla come sua sposa, lasciando i due anziani nello sconforto più totale.
A risollevarli dalla loro tristezza, ecco comparire all'improvviso una gigantesca e misteriosa pesca, dalla quale esce fuori un bambino, che i due anziani decidono di prendere con sè come figlio adottivo, dandogli il nome di Mario.
Gli anni passano e Mario cresce forte e sano (e baffuto!) nell'amore dei suoi genitori. Una volta diventato grande, il baldo giovane parte per rivendicare l'antico torto subito dai genitori adottivi e si incammina in direzione dell'avamposto di Koopa, deciso a liberare la bella Peach.
Lungo la strada, inaspettati alleati, stanchi della tirannia del sovrano, si uniranno alla sua lotta...
Cortometraggio di quindici minuti che fa la parodia ad uno dei più celebri racconti popolari del Sol Levante, ossia la storia di Momotaro, bambino nato da una pesca che parte per l'isola degli orchi con la missione di debellarli.
A vivere la favola abbiamo qui i personaggi di Super Mario Bros: Mario è Momotaro, Koopa/Bowser è il re degli orchi, i simpaticissimi mostriciattoli creati da Shigeru Miyamoto fanno le veci dei genitori adottivi di Momotaro, dei tre animali che a lui si uniscono lungo il cammino e del popolo degli orchi. E poi Peach... beh, Peach viene rapita, come da copione!
La trama di questo cortometraggio, vuoi perchè è breve, vuoi perchè è la riproposizione di qualcosa di già noto al pubblico, non risulta essere complessa nè originale, e l'aspetto grafico e tecnico del corto appare scarno, con colori poco accesi ed animazioni quasi assenti, come fosse realizzato in Flash. Il lato più interessante del tutto risulta quindi essere l'adattamento in salsa "Mariesca" della nota favola e la strabordante simpatia dei personaggi creati da Shigeru Miyamoto risalta anche in questa produzione, rendendola tutto sommato un piacevole modo per passare quindici minuti.
Di pregevole fattura il doppiaggio, con un ispiratissimo Toru Furuya che si toglie per un attimo i panni del sex symbol per caratterizzare un Mario bonario e simpaticissimo (da antologia il motivetto che canta, fucile in spalla, mentre si incammina per i boschi), e un buon Masaharu Satou che dona a Koopa la giusta dose di simpatia che traspare dal personaggio del videogioco.
Questo cortometraggio è una produzione abbastanza misconosciuta e non è assolutamente nulla di speciale, ma è giusto che i fans di Super Mario gli diano un'occhiata, anche solo per curiosità.