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esseci

Episodi visti: 13/13 --- Voto 8,5
"Scito te ipsum" (Abelardo)

In questa recensione di "Yagate Kimi ni Naru" (in inglese "Bloom into You") ho iniziato con un aforisma impegnativo riferito al pensiero di Abelardo: "Conosci te stesso". La stessa affermazione appariva sul tempio del Dio Apollo a Delfi nell'antica Grecia e credo che sia stata la fonte ispiratrice di tante speculazioni filosofiche di pensatori e filosofi a cominciare da Socrate, Platone e Aristotele.
Il lettore della recensione si chiederà: "Perché?" Perché ho scomodato un pensiero filosofico classico per una serie anime come "Bloom into You"?
Perché la sua visione per me è stata una piacevole sorpresa, non tanto per l'aspetto romantico-sentimentale (alludo alla storia d'amore yuri - più o meno potenziale - tra le due protagoniste Yuu e Toko), quanto per quello introspettivo e psicologico dei personaggi, con particolare riguardo alle protagoniste di questa serie, che diventa un vero e proprio percorso alla autodeterminazione di sé stesse e all'individuazione e affermazione della propria identità.
Mi rendo conto che, scritto così, potrebbe sembrare un "polpettone" filosofico. E un po' lo potrebbe sembrare a coloro che cercheranno di "inter legere", ossia leggere tra le righe di una storia lineare, slice of life, normale, tranquilla, talvolta lenta e basata anche più sulla comunicazione non verbale che non su dialoghi e pensieri interiori che consentano allo spettatore di comprendere cosa realmente pensano i personaggi dell'anime, tra le "pieghe" e le sfumature dei loro pensieri e azioni.

In effetti, l'impressione che ho avuto della serie è quella che la storia d'amore tra le protagoniste rappresenti il modo con cui loro riescano a scoprire sé stesse, scavando nel profondo del loro io alla ricerca di ciò che realmente provano e vogliono essere con sé stesse e con gli altri. Nelle interazioni tra Yuu e Toko mi sembrano emergere alcuni concetti perlopiù psicologici come l'idea di sé cercata e l'idea di sé riflessa, il concetto di "maschera" di pirandelliana memoria nel processo della crescita nell'adolescenza, i traumi infantili che "segnano" la personalità, l'elaborazione del lutto e l'idealizzazione delle persone care mancate, il riempimento del vuoto del proprio io con sovrastrutture che si rivelano fallaci, ecc.

Toko in particolare rappresenta la classica adolescente alla ricerca di sé stessa. Si nasconde dietro la maschera e l'immagine idealizzata della sorella maggiore e si fissa nel ripercorrere le sue orme nella stessa scuola superiore, per portare a termine ciò che crede lei abbia lasciato in sospeso: la recita dei membri del consiglio studentesco nel festival culturale scolastico.
La questione della recita e la pervicacia con cui Toko si ostina a volerla eseguire, coinvolgendo tutti i membri del consiglio, sembra una sorta di coperta di Linus: una sorta di oggetto transizionale attraverso il quale Toko si avvicina alla figura idealizzata della sorella, fino a impersonificarla in tutto e per tutto.

Ma chi è Toko davvero? Quanto corrisponde l’immagine che di lei percepiscono gli altri nella vita reale rispetto a quella che è veramente? Quanto risulta autentica nello sforzarsi di apparire esattamente come le persone si aspettano da lei?
Toko sembra il classico esempio di una persona che si trova, più volente che nolente, immersa in un mondo "virtuale" che sembra imporle un atteggiamento costante di falsificazione dell’immagine e dell’identità che le appartiene.
Trattandosi di una maschera volontaria che consiste nell'impersonificazione della sua personale idea della sorella deceduta, il suo è il classico caso in cui, cercando di piacere agli altri, ha rinunciato a piacere a sé stessa, concentrata solo nel vivere una esistenza non sua contraddistinta da una serie continua di compromessi con l'unico scopo di acquisire consenso dagli altri per rafforzare la sua identità.
E Yuu è riuscita ad inquadrarla quasi immediatamente in questa sua "recita della vita", scoprendo la dicotomia che la contraddistingue e intuendo che, quando Toko cercava di essere sé stessa con lei, sembrava percepire un senso di inquietudine, disagio, fragilità, paura e inadeguatezza verso sé stessa.

Yuu sembra invece rappresentare la risposta corretta all'affermazione della propria identità: infatti, lei sembra non tenere in grande considerazione ciò che vorrebbero che lei facesse (vedi l'abbandono del softball in cui eccelleva, accettare la dichiarazione di un ragazzo frequentato alle medie, ecc.), accogliendo quella che rappresenta una delle sfide più grandi dell'esistenza: rimanere autentici e sé stessi in tutte le situazioni, senza recitare un "ruolo".
Un percorso difficile da intraprendere e mantenere con coerenza: non tutti coloro che la circondano sono accomodanti nei suoi confronti e nel suo modo di essere così "libera" di cercare e seguire ciò che sente e a cui aspira.
Nel vivere la relazione con Toko, in più occasioni le fa capire, anche in modo diretto, di non soccombere alla richiesta di corrispondere alle aspettative che si imponeva o le venivano imposte nella sua recita della vita. Ma Toko non è stoica e convinta come lei nel vivere la sua esistenza.
Yuu, non avendo ancora certezza della sua identità nella vita reale, che è in fase di costruzione e che si va definendo, resta invece molto restia a lasciarsi andare alle attenzioni che le rivolge Toko: non investe su un’identità e un rapporto che mostra al mondo una versione di loro stesse cui aderiscono senza crederci. Ed è un gran bel messaggio di speranza per coloro che affrontano l'adolescenza: una sorta di luce in fondo a una specie di tunnel ove tutto sembra difficile da affrontare.

Quando negli episodi finali entrambe realizzano che credere che il loro valore non dipenda da come sei, ma da come appari, rappresenta l'errore più grave commesso, si intuisce come entrambe abbiano realizzato che l'esistenza determinata solo da fattori esterni al loro io le abbia svuotate e fatte anche sentire sole, non solo con gli altri, ma anche con loro stesse.

Resta il rammarico di non vedere un classico happy ending ma solo un finale "aperto". Ed è proprio questo genere di finale che mi ha fatto apprezzare questa serie che dal punto di vista tecnico non ha brillato sempre per cura dei fondali, del chara design e dei dettagli.

In fondo, come ho già anticipato, questa serie non aveva come leit motiv la mera storia d'amore tra le due ragazze e gli eventuali "incidenti" di percorso, ma il percorso verso l'autodeterminazione dei personaggi, un percorso non sempre lineare e piuttosto difficoltoso:
"A volte incontrerai te stesso. Per via di uno specchio, di una vetrina, di uno sguardo diverso, di un giudizio più severo che credevi fosse destinato ad altri e che invece, puntuale, fedele, parlerà di te.
E allora avrai due scelte: o farai finta di niente e continuerai ad indossare la tua maschera oppure prenderai coscienza di chi sei.
E sarà il lavoro più difficile.
Quello che può portare alla saggezza o al deserto". (Fabrizio Caramagna)


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Fuspata

Episodi visti: 13/13 --- Voto 9
È un anime yuri poetico sia nel contenuto che nella forma, rappresentato con disegni leggeri e un lato artistico decisamente bello. Tutto è sussurrato, non ci sono gag esagerate con mutazioni di visi ed espressioni, e questo, ai miei occhi, lo rende davvero un bellissimo prodotto.

La trama è ampiamente descritta su questo sito, quindi eviterò di ripetere. Ma la cosa che colpisce è data dal rapporto tra Yuu e Nanami, una perdutamente innamorata e l'altra che non prova inizialmente nulla, ma le vuole stare vicino. Basta questo particolare a differenziare quest'opera da tante altre.
In più, la caratterizzazione delle protagoniste (e di molti personaggi secondari) è davvero bella. Raramente si assiste a scene banali o cliché, zero fanservice e tanti momenti davvero dolci (non sdolcinati).

Personalmente, un anime promosso a pieni voti e consigliato a chiunque ami questo genere.


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Swissiws

Episodi visti: 13/13 --- Voto 6,5
È il mio primo anime yuri, consigliato da tutte le parti come il migliore del genere.
Devo dire che potenzialmente è realmente un mezzo capolavoro di tensione, belle immagini, bei personaggi e bella storia. Ci sono momenti davvero intensi e la storia d'amore prende tantissimo.
Sfortunatamente, anche stavolta, l'anime è stato realizzato mentre il manga era incompleto. La storia a cui assistiamo, per questo, si interrompe davvero sul più bello. Sono passati tre anni da questa serie, e ho ancora speranza che ne venga realizzato un seguito. Sarebbe un peccato lasciare uno dei più bei cartoni animati yuri così a metà.


 3
maxcristal1990

Episodi visti: 13/13 --- Voto 8,5
Questa ragazza di nome Yu, grande appassionata del genere sentimentale, vorrebbe avere la sua prima confessione da sogno. Quando un vecchio compagno di scuola le si confessa, lei non prova nessuna emozione. Affrontando questo stato confusionale, si imbatte in Toko, "una ragazza del consiglio studentesco molto popolare", assistendo alla semplicità e al modo con cui rifiuta un ragazzo. Yu decide di entrare a far parte del consiglio studentesco per farsi dare una mano da Toko in questo ambito. La cosa si farà interessante quando, invece di aiutarla, Toko si confesserà a Yu.

È molto bello questo adattamento animato, che risulta, nel genere sentimentale, il mio preferito. Mi è piaciuto soprattutto perché Yu è una ragazza di cui non sono riuscito a capire davvero cosa vuole e cosa pensa. È quello che succede nella vita reale quando hai qualcosa e trovi davanti una persona a cui vuoi bene e non capisci cosa pensa. Quello che mi ha trasmesso questo anime non lo so spiegare, sono certo che mi ha veramente emozionato. Ci sono scene molto passionali e coinvolgenti.
Di grafica è buono, e poi ha delle song che ti farebbero commuovere ogni due per tre. Stra-consigliato.


 8
Nagisa98

Episodi visti: 13/13 --- Voto 8,5
“Yagate Kimi ni Naru”, conosciuto anche con il titolo inglese “Bloom Into You”, è un anime yuri di tredici episodi realizzato nel 2018 dallo studio TROYCA e tratto dall’omonimo manga scritto e disegnato da Nio Nakatani.

La storia segue le vicende di Yuu Koito, una liceale che ha un rapporto molto complesso con l’amore: pur avendone sentito parlare tante volte in libri e canzoni, la ragazza non è mai riuscita a provare tale sentimento. Anche quando ha ricevuto la sua prima dichiarazione, Yuu è rimasta completamente indifferente.
Una volta entrata alle superiori, la ragazza conosce Touko Nanami, una studentessa più grande che rifiuta ogni dichiarazione perché nessuna le fa battere il cuore. Yuu la prende subito in simpatia, pensando che siano simili, ma ecco che Touko inizia a provare dei sentimenti per lei.

Negli ultimi tempi la produzione di anime yuri è stata abbastanza proficua rispetto agli anni passati; purtroppo, però, la qualità delle opere prodotte è stata tutt’altro soddisfacente, e molti fan che hanno provato ad avvicinarsi al genere in questione sono rimasti profondamente delusi. Se siete tra quelli che hanno odiato “Citrus” o “Netsuzou Trap”, quindi, vi prego di dare un’altra opportunità ad uno dei miei generi preferiti e guardarvi questo stupendo “Bloom into you”.
L’anime, infatti, non si configura come il solito sentimentale piccante e nulla più: al contrario, costruisce una stupenda relazione tra le due protagoniste con la delicatezza che essa richiede, trattando al tempo spesso temi importanti e fornendo una magnifica introspezione delle due componenti della coppia.
Ecco quindi che la serie, che di primo acchito poteva sembrare una storiella d’amore come tante altre, si rivela invece un complicato viaggio alla scoperta di sé stessi e dell’altro, dei propri sentimenti e di quelli di coloro che ci circondano. Yuu, da un lato, sorprende per la grande capacità con cui comprende Touko e ciò di cui ha bisogno, nonostante sia una ragazza che sembra non legarsi emotivamente a nessuno; Touko, dall’altro, colpisce per la grande fragilità che nasconde a causa del ruolo imposta a sé stessa, il quale la obbliga ad essere una persona che in realtà non è. Il bisogno di sentirci qualcuno, e di trovare conferma della nostra identità nell’altro, è dunque il cardine di questa serie; un peccato, quindi, che non abbiamo potuto assistere alla “piena fioritura” delle nostre protagoniste, dato che l’ultimo episodio non costituisce un finale vero e proprio (il manga, infatti, è ancora in corso).
Per quanto riguarda l’introspezione degli altri personaggi, possiamo affermare che lo stesso ottimo trattamento di Touko e Yuu è stato riservato solamente a Sayaka; gli altri attori, infatti, sono ancora abbastanza acerbi, ma potrebbero rivelarsi dei validi comprimari in caso di una seconda stagione.

Passando al lato tecnico, il character design semplice e minimale non mi ha provocato particolari fastidi; tuttavia, la qualità dei disegni e delle animazioni ha vacillato per gran parte del tempo e ha in parte influito sulla piena riuscita di alcune scene. A compensare troviamo dei colori caldi e delicati, i quali si sposano perfettamente con la regia rilassata e armoniosa di Makoto Katou. Menzione d’onore per le due sigle, sia per la musica che per le immagini: da un lato abbiamo un’opening che incanta grazie al tripudio floreale e alla magnifica interpretazione di Riko Azuna; dall’altro troviamo una ending simpatica e colorata, dal ritmo dolce ma frizzante.

Tirando le somme, “Yagate Kimi ni Naru” è uno dei migliori yuri degli ultimi anni: un anime capace di affrontare in modo tutt’altro che scontato la nascita di importanti sentimenti e dei rapporti che ne conseguono, nonché di concentrarsi sull’intricata psicologia delle sue protagoniste. Spero vivamente che venga prodotta una seconda stagione, in modo da dare una degna conclusione a ciò che in questa prima serie è stato solamente, ma magnificamente, inaugurato. Voto: 8,5.


 1
Chii-Kamio

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7
E’ un ottimo anime rovinato dal finale.
Ero indecisa se dare un punteggio appena sufficiente a causa di questo, ma poi ho considerato che quest’anime mi ha preso e coinvolto dal primo all’ultimo episodio, e anche dopo l’ultimo ho desiderato ardentemente che ci fosse un, purtroppo inesistente, seguito.

Dunque, la vicenda narra dei dubbi e delle insicurezze di due ragazze di scuola superiore: Yuu, primo anno, vera e propria protagonista, e Nanami, senpai del terzo anno, leva da cui scaturiranno tutte le vicende.
La storia infatti si incentra, apparentemente, sull’amore che Nanami prova verso Yuu, e Yuu non è in grado di ricambiare, in quanto incapace di provare quelle emozioni speciali che caratterizzano l’amore.
Sembra banale, vero? Ebbene, non lo è affatto, perché ci sarà un approfondimento psicologico non solo delle due ragazze, ma di tutti i personaggi a loro correlati, che renderà quest’anime un anime degno di essere guardato.
Ci si aspetta che il tutto si coroni con la recita del festival scolastico inscenato dal comitato studentesco (di cui le protagoniste fanno parte), che metterebbe a nudo le reali identità, debolezze, desideri dei personaggi, in uno scintillio in cui recita e autoconsapevolezza si intrecciano e risplendono. Ci si aspetterebbe quindi di vedere, nelle puntate finali, questa recita e il degno completamento di un anime ben pensato e riuscito, e invece no, l’anime si interrompe prima, lasciando un sospeso, della serie “sai già cosa succederà e che tutto si risolverà, ma noi te lo lasciamo immaginare, così c’è più gusto”. E invece no. Non c’è più gusto.

Come detto all’inizio, un ottimo anime rovinato da un finale incompleto. Davvero un peccato, anche se nel complesso lo reputo comunque molto positivo.


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Giuggi97

Episodi visti: 13/13 --- Voto 8
"Yagate Kimi ni Naru" è un anime sentimentale, scolastico e yuri. Di questa opera ho apprezzato la storia e la crescita dei personaggi. Dal punto di vista tecnico direi che siamo lì, nulla di eccezionale, ma neanche mediocre. Dal punto di vista visivo alcuni episodi sono sicuramente belli, con un buon impatto dei colori. Le colonne sonore ogni tanto sono soffocanti, ma più o meno ci stanno. Ho dato 8 per il semplice fatto che la storia mi ha colpito in positivo, non finendo sull'aspetto sessuale di altri yuri e perché intrattiene bene chi lo guarda. Personalmente consiglio la visione a chiunque fosse interessato a un sentimentale yuri. Sicuramente andrò a recuperare il manga in attesa della seconda stagione.