Arion
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Una rivisitazione della mitologia classica greca decisamente audace, anche se corposa, profonda, vasta e imponente sotto il profilo culturale, filosofico, storico, religioso e psicologico.
"Arion" è un qualcosa di difficile e contorto da descrivere, analizzare, sintetizzare, concettualizzare, approfondire, rielaborare e comprendere e contemplare...
Partiamo con il dire che la trama non ha uno scorrimento lineare, gli eventi sono in preda al famoso Caos antecedente la Teogonia, cioè la creazione del mondo, per restare in ambito culturale ellenico e qui di caos ce n'è parecchio anche per quanto riguarda i miti, la loro modifica e/o ribaltamento di prospettiva, utile alla trama, per il suo inizio, svolgimento, capovolgimento, sviluppo e/o conclusione.
I personaggi, in conseguenza di ciò, sono stati abbastanza modificati, ma questo mantenendosi fedeli agli archetipi originali dell'Antica Grecia, i quali volevano che gli dei fossero dominati dalle stesse passioni, sentimenti ed emozioni e stati mentali degli uomini, in quanto creati anche a loro immagine e somiglianza... Ed è proprio questo che si cerca di esaltare/evidenziare in questa panacea mitologica: gli dei originali sono ridotti a semplici mortali che ne condividono le passioni, emozioni, sentimenti, stati mentali, emotivi, debolezze, paure, insicurezze, incertezze. Questo elemento a sua volta è collegato allo spirito di denuncia e senso e pensiero critici rivolti allo spettatore, al quale si chiede di distaccarsi e di non credere al primo essere immaginario, supremo cui ci viene detto di credere. Altro elemento a conferma di questa scelta è l'introduzione della tecnologia bellica, piuttosto avanzata per l'epoca delle "guerre divine"; la si può considerare come elemento appositamente collocato per "alludere" alla "potenza divina" degli dei; ma l'elemento principale che ci fa capire questo è il fatto che il qui presente Arione è in realta figlio di Prometeo e di Pandora: Prometeo il benefattore del genere umano e Pandora colei che invece si dice abbia scatenato i mali del mondo, quindi ci pone nella condizione di appellarci al nostro buon senso, giudizio, coscienza, consapevolezza e di guardarci dentro. Questo può essere considerato come un altro elemento di denuncia nei confronti della fede organizzata e della superstizione, i due elementi principali della religione per sottomettere e distruggere chi vuole credere e chi invece si rifiuta di farlo.
La grafica è curata abbastanza bene, tra colori chiari e scuri per evidenziare ora le scene di guerra, ora quelle nel regno degli inferi o sul Monte Olimpo, che poi si rivela essere un palazzo ordinario...La musica è ora violenta e dura ora leggera e/o assente come ad indicare il vuoto lasciato dalla guerra per il potere...Possiamo dire che questa storia è una sorta di ribaltamento di tutta la mitologia classica tradizionale nostrana al fine di appunto smentire e/o redimerla e renderla più lieve, ma anche per renderle giustizia in quanto per troppi secoli gli stessi racconti sono stati abusati, distorti, modificati... I personaggi che ne sono protagonisti dimostrano una tenacia, una determinazione, coraggio ammirevoli e riflettono perfettamente l'archetipo dell'eroe indomabile. Eroe che in questo caso lotta per la sua famiglia...Voto: 9
Una rivisitazione della mitologia classica greca decisamente audace, anche se corposa, profonda, vasta e imponente sotto il profilo culturale, filosofico, storico, religioso e psicologico.
"Arion" è un qualcosa di difficile e contorto da descrivere, analizzare, sintetizzare, concettualizzare, approfondire, rielaborare e comprendere e contemplare...
Partiamo con il dire che la trama non ha uno scorrimento lineare, gli eventi sono in preda al famoso Caos antecedente la Teogonia, cioè la creazione del mondo, per restare in ambito culturale ellenico e qui di caos ce n'è parecchio anche per quanto riguarda i miti, la loro modifica e/o ribaltamento di prospettiva, utile alla trama, per il suo inizio, svolgimento, capovolgimento, sviluppo e/o conclusione.
I personaggi, in conseguenza di ciò, sono stati abbastanza modificati, ma questo mantenendosi fedeli agli archetipi originali dell'Antica Grecia, i quali volevano che gli dei fossero dominati dalle stesse passioni, sentimenti ed emozioni e stati mentali degli uomini, in quanto creati anche a loro immagine e somiglianza... Ed è proprio questo che si cerca di esaltare/evidenziare in questa panacea mitologica: gli dei originali sono ridotti a semplici mortali che ne condividono le passioni, emozioni, sentimenti, stati mentali, emotivi, debolezze, paure, insicurezze, incertezze. Questo elemento a sua volta è collegato allo spirito di denuncia e senso e pensiero critici rivolti allo spettatore, al quale si chiede di distaccarsi e di non credere al primo essere immaginario, supremo cui ci viene detto di credere. Altro elemento a conferma di questa scelta è l'introduzione della tecnologia bellica, piuttosto avanzata per l'epoca delle "guerre divine"; la si può considerare come elemento appositamente collocato per "alludere" alla "potenza divina" degli dei; ma l'elemento principale che ci fa capire questo è il fatto che il qui presente Arione è in realta figlio di Prometeo e di Pandora: Prometeo il benefattore del genere umano e Pandora colei che invece si dice abbia scatenato i mali del mondo, quindi ci pone nella condizione di appellarci al nostro buon senso, giudizio, coscienza, consapevolezza e di guardarci dentro. Questo può essere considerato come un altro elemento di denuncia nei confronti della fede organizzata e della superstizione, i due elementi principali della religione per sottomettere e distruggere chi vuole credere e chi invece si rifiuta di farlo.
La grafica è curata abbastanza bene, tra colori chiari e scuri per evidenziare ora le scene di guerra, ora quelle nel regno degli inferi o sul Monte Olimpo, che poi si rivela essere un palazzo ordinario...La musica è ora violenta e dura ora leggera e/o assente come ad indicare il vuoto lasciato dalla guerra per il potere...Possiamo dire che questa storia è una sorta di ribaltamento di tutta la mitologia classica tradizionale nostrana al fine di appunto smentire e/o redimerla e renderla più lieve, ma anche per renderle giustizia in quanto per troppi secoli gli stessi racconti sono stati abusati, distorti, modificati... I personaggi che ne sono protagonisti dimostrano una tenacia, una determinazione, coraggio ammirevoli e riflettono perfettamente l'archetipo dell'eroe indomabile. Eroe che in questo caso lotta per la sua famiglia...Voto: 9
Il punto di partenza di "Arion" è l'omonimo manga di Yoshizaku Yasuhiko, un autore che nutre una grande passione per la cultura europea.
L'anime in questione pesca, come molti altri, elementi della mitologia greca, patrimonio letterario/artistico senza pari per il nostro continente, presentando una storia che potrebbe facilmente essere equiparata ai grandi classici, se non fosse per una sceneggiatura piuttosto lenta che mal si armonizza con l'elevata longevità del titolo; d'altra parte, fa piacere notare quanto notevole sia, dal punto di vista tecnico, la qualità delle ambientazioni, del character design, della colonna sonora, ma soprattutto, di animazioni molto, ma molto avanti con i tempi.
La vicenda inizia sulle dolci colline della Dacia, dove il giovane Arion guida un gregge al pascolo. Ades, travestito da viandante, gli chiede notizie della cieca Demetra. Tra le divinità Zeus e Poseidone sta infatti per scoppiare una terribile guerra e Ades, dio degli inferi, desidera sapere da che parte si schiererà Demetra. Ma dato che la donna non vuole saperne del conflitto, Ades rapisce Arion. Il ragazzo, che si scopre essere il figlio di Poseidone, si allena per lunghi anni nell'utilizzo della spada e nell'arte della guerra, fino a quando è pronto per combattere Zeus e parte in direzione dell'Olimpo...
Se la sceneggiatura non è tra le più innovative (ammesso che il termine sia già accetto per l'epoca), non è tuttavia carente di una solida regia, che, anzi, si fa apprezzare insieme alle sfaccettature della trama: quest'ultima, generalmente lineare, non scarseggia comunque di particolarietà.
"Arion" è un film sfortunatamente di nicchia, che vale comunque la pena vedere, dal momento che poco ha da invidiare alle opere più blasonate come i vari prodotti Ghibli, con cui condivide moltissime caratteristiche.
Consigliato.
L'anime in questione pesca, come molti altri, elementi della mitologia greca, patrimonio letterario/artistico senza pari per il nostro continente, presentando una storia che potrebbe facilmente essere equiparata ai grandi classici, se non fosse per una sceneggiatura piuttosto lenta che mal si armonizza con l'elevata longevità del titolo; d'altra parte, fa piacere notare quanto notevole sia, dal punto di vista tecnico, la qualità delle ambientazioni, del character design, della colonna sonora, ma soprattutto, di animazioni molto, ma molto avanti con i tempi.
La vicenda inizia sulle dolci colline della Dacia, dove il giovane Arion guida un gregge al pascolo. Ades, travestito da viandante, gli chiede notizie della cieca Demetra. Tra le divinità Zeus e Poseidone sta infatti per scoppiare una terribile guerra e Ades, dio degli inferi, desidera sapere da che parte si schiererà Demetra. Ma dato che la donna non vuole saperne del conflitto, Ades rapisce Arion. Il ragazzo, che si scopre essere il figlio di Poseidone, si allena per lunghi anni nell'utilizzo della spada e nell'arte della guerra, fino a quando è pronto per combattere Zeus e parte in direzione dell'Olimpo...
Se la sceneggiatura non è tra le più innovative (ammesso che il termine sia già accetto per l'epoca), non è tuttavia carente di una solida regia, che, anzi, si fa apprezzare insieme alle sfaccettature della trama: quest'ultima, generalmente lineare, non scarseggia comunque di particolarietà.
"Arion" è un film sfortunatamente di nicchia, che vale comunque la pena vedere, dal momento che poco ha da invidiare alle opere più blasonate come i vari prodotti Ghibli, con cui condivide moltissime caratteristiche.
Consigliato.