Mobile Suit Z Gundam
Sono un amante di "Gundam" fin da bambino. Di "Z Gundam" all'inizio avevo trovato soltanto i lungometraggi, che non mi erano piaciuti; per fortuna, vedendo gli episodi, ho cambiato radicalmente idea.
Molto bello tutto, colonna sonora compresa, disegni veramente ben fatti, trama molto più contorta che nel "Gundam" originale, ma non difficile da seguire. Vi sono dei mobile suit che sono davvero opere d'arte, i personaggi sono molto curati nelle loro sfaccettature. Unico difetto: alcuni dialoghi sono veramente sconclusionati... ma penso sia colpa del doppiaggio.
Molto bello tutto, colonna sonora compresa, disegni veramente ben fatti, trama molto più contorta che nel "Gundam" originale, ma non difficile da seguire. Vi sono dei mobile suit che sono davvero opere d'arte, i personaggi sono molto curati nelle loro sfaccettature. Unico difetto: alcuni dialoghi sono veramente sconclusionati... ma penso sia colpa del doppiaggio.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Essere testimoni, se non addirittura condottieri e soldati di una guerra, cambia in ogni modo la vita delle persone che hanno visto più volte la morte in faccia, o di chi è riuscito ad allontanarsi da essa ma che non può fare a meno di sentirne gli sviluppi; in ogni caso una guerra non si dimentica, e si prega che non ne arrivi un’altra.
Purtroppo c’è sempre nel mondo un'anima nera che in nome di assurdi fanatismi e utopie, o addirittura sete di onnipotenza o semplice guadagno personale a scapito del resto, arriva a far riaccendere le fiamme della guerra, portando le persone a dover vivere di nuovo quell'inferno che non meritavano e che non doveva coinvolgerle, portando infine quel fanatico, dopo il suo fallimento, a venire ricordato con odio da tutti, poiché il suo gesto non lo fa vedere più come umano ma come semplice macellaio.
L'arrivo di "Gundam", nel 1979, colse, con tutta probabilità, impreparato il mondo dell'animazione, per via delle tematiche di guerra e delle psicologie e drammi che esso può causare nella vita delle persone.
Dopo sei anni, nel 1985, Sunrise, capeggiata dalla figura di Yoshiyuki Tomino (che diresse la prima serie seguita poi da altre serie mecha molto simili, ma diverse per contesto e toni), decise di riportare sugli schermi quel Mobile Suit che cambiò il concetto di mecha in un modo più realistico, ma che riporterà lo spettatore nei contesti di guerra, stavolta con i punti di vista sia di chi l'ha studiata e ora ci si trova dentro sia di chi l'ha vissuta e ora dovrà viverla di nuovo o addirittura combattere di nuovo.
Benvenuti nel conflitto di Gyrps di “Mobile Suit Z Gundam”.
La serie è ambientata nell'U.C. 0087, ovvero sette anni dopo la guerra tra la federazione terrestre e il principato di Zeon, con la vittoria dei primi, ricordata ormai come la "Guerra di un anno", ma la situazione è di nuovo pesante.
Dal momento che esistono nelle colonie spaziali dei rifugiati del principato, fu istituita l'organizzazione militare Titans, che purtroppo non si fa scrupoli a ricorrere a metodi disumani degni di terrorismo nell'uccisione dei loro bersagli, come il fatto di aver riempito di gas nervino un’intera colonia spaziale, uccidendone tutti gli abitanti poiché si sospettava la presenza di spazianoidi di Zeon, creando di fatto l'incubo degli spazianoidi. Ovviamente l'esistenza di tali carnefici non può essere tollerata, e si istituisce di fatto la fondazione militare anti-federazione AEUG, che tra le sue file annovera la presenza di un certo Quattro Bajeerna, provocando l'inizio di un nuovo conflitto fra spazianoidi e federazione, con stavolta a fare i tiranni quest'ultimi.
Tale conflitto coinvolgerà il giovane Kamille Bidan, un ragazzo della colonia di Green Noa, che finirà coinvolto in un’operazione dell'AEUG per rubare i tre prototipi di Mobile Suit Gundam Mk-II, dal momento che è finito per mano dei Titans in carcere per aver picchiato l'ufficiale Jerid Messa, poiché l'aveva insultato per il nome e aspetto femminei, finendo sulla loro astronave Argama.
Quando la crudeltà dei metodi dei Titans gli porterà via i suoi genitori, Kamille deciderà di unirsi all'AEUG a bordo dell'ultimo Gundam rubato (gli altri due sono stati distrutti); ad essi si aggiungeranno la sua amica Fa Yuiry, la disertrice di Titans Emma Sheen e svariati reduci della Guerra di un anno come Quattro Bajeerna, in realtà un sopravvissuto, Char Aznable, il capitano Bright Noah e, tra gli associati terrestri, Karaba, con la quale collaboreranno sul fronte terrestre Kai, Hayato, suo figlio adottivo Katz (uno dei tre orfani della White Base) e il leggendario pilota Amuro Ray.
Se la serie originale era molto difficile per le atmosfere, “Z Gundam” lo è ancora di più: quasi in ogni puntata si assisterà a vicende molto pesanti sia in ambito di conflitto sia sul lato personale dei personaggi.
In quasi ogni puntata si assisterà a dei litigi fra i membri dell'Argama, principalmente fra Kamille e Fa, che arrivano comunque a riappacificarsi in molte occasioni, ma anche fra alcuni membri, per mancanza di fiducia fra commilitoni o per punti di vista diversi.
Dal momento che parliamo di guerra, si assisterà a tutti i drammi di essa, come la morte in battaglia fra commilitoni in drammatiche battaglie fra Mobile Suit, o il dipingere i Titans come demoni assetati di potere e sangue i quali non si faranno scrupoli a ricorrere a mosse degne di un gruppo terroristico, come mandare Mobile Suit giganteschi su un centro abitato, ricorrere agli ostaggi o far detonare senza ritegno ordigni nucleari, fino alla costruzione di armi terrificanti come il Colony Laser.
Tra le file dei Titans troveremo veri e propri nemici con tutti i crismi, da spietati amanti del massacro, come il viscido Yazan, o personaggi che riescono a venire approfonditi e a mostrare un briciolo di emozioni umane, come nel caso di Jerid Messa, fino ad arrivare a freddi calcolatori come il suadente ma pericoloso Paptimus Scirocco.
L'aspro conflitto da una partita a due diventerà a tre, quando verso metà serie entrerà in scena il gruppo di Axis, composto da reduci di Zeon governati dalla tenace Haman Karm e l'ultima rimasta della famiglia Zabi, la piccola Minerva.
“Z Gundam” dà un ampio risalto ai personaggi femminili, donne che mettono da parte il loro istinto femminile per diventare perfetti soldati sul campo, come nel caso di Fa, che da timida ragazzina evolverà in una condottiera molto capace, seppur sempre vittima dei sentimenti, o Emma; ovviamente sviluppano i loro istinti materni, come Fa che farà da madre adottiva a due bambini orfani della base, ovvero Shinta e Qum, e amorosi. Purtroppo vengono anche messe in luce negativa nel mostrare caratteri calcolatori o nel venire puntualmente sedotte dal nemico affascinante in aspetto e modi di fare fino a seguirlo nelle sue fila, come nel caso di Reccoa, che finirà per disertare dalla AEUG per unirsi ai Titans poiché attratta da Scirocco, o Sarah, che, per amore di Scirocco, ignara di essere manipolata, farebbe di tutto, anche sacrificarsi, se lo volesse. Si arriva alle cavie umane, per via del concetto dei Cyber-New Type, ovvero New-Type, il cui concetto verrà ripreso e ampliato in forma ed effetti, creati artificialmente; tra essi spicca Four Murasame.
A prescindere dalle parti, comunque, la caratterizzazione dei personaggi è ottima, mentre in ambito di trama la noia non esiste, al prezzo del fatto che il cast andrà man mano a decimarsi crudelmente, specialmente nelle puntate finali.
Graficamente, la serie, pur essendo anni ‘80, regge una meraviglia, l'aspetto dei personaggi è veramente curato (però mi chiedo spesso perché Kamille ha questo vago aspetto femmineo, a meno che Tomino non avesse inizialmente l'idea di...? Bah, lasciamo stare), mentre il mecha design la fa da padrone, mostrando nuovi e affascinanti modelli di Mobile Suit, Mobile Armor e caccia, arrivando (sulla scia di “Macross”) ai modelli trasformabili e addirittura ai modelli titanici.
Anche in ambito sonoro andiamo bene con musiche veramente orchestrate, con menzione speciale alle opening, unite a ottimi doppiaggi.
“Z Gundam” mostra che perfino i sequel sanno trasmettere in maniera identica, se non superiore, le stesse emozioni di una serie precedente: con “Z Gundam” si verrà catapultati in una delle più drammatiche guerre mai viste in un anime, ma che farà felici i fan del genere, mentre se siete dei tipi che si affezionano ai buoni... beh, tenete pronti i fazzoletti.
Essere testimoni, se non addirittura condottieri e soldati di una guerra, cambia in ogni modo la vita delle persone che hanno visto più volte la morte in faccia, o di chi è riuscito ad allontanarsi da essa ma che non può fare a meno di sentirne gli sviluppi; in ogni caso una guerra non si dimentica, e si prega che non ne arrivi un’altra.
Purtroppo c’è sempre nel mondo un'anima nera che in nome di assurdi fanatismi e utopie, o addirittura sete di onnipotenza o semplice guadagno personale a scapito del resto, arriva a far riaccendere le fiamme della guerra, portando le persone a dover vivere di nuovo quell'inferno che non meritavano e che non doveva coinvolgerle, portando infine quel fanatico, dopo il suo fallimento, a venire ricordato con odio da tutti, poiché il suo gesto non lo fa vedere più come umano ma come semplice macellaio.
L'arrivo di "Gundam", nel 1979, colse, con tutta probabilità, impreparato il mondo dell'animazione, per via delle tematiche di guerra e delle psicologie e drammi che esso può causare nella vita delle persone.
Dopo sei anni, nel 1985, Sunrise, capeggiata dalla figura di Yoshiyuki Tomino (che diresse la prima serie seguita poi da altre serie mecha molto simili, ma diverse per contesto e toni), decise di riportare sugli schermi quel Mobile Suit che cambiò il concetto di mecha in un modo più realistico, ma che riporterà lo spettatore nei contesti di guerra, stavolta con i punti di vista sia di chi l'ha studiata e ora ci si trova dentro sia di chi l'ha vissuta e ora dovrà viverla di nuovo o addirittura combattere di nuovo.
Benvenuti nel conflitto di Gyrps di “Mobile Suit Z Gundam”.
La serie è ambientata nell'U.C. 0087, ovvero sette anni dopo la guerra tra la federazione terrestre e il principato di Zeon, con la vittoria dei primi, ricordata ormai come la "Guerra di un anno", ma la situazione è di nuovo pesante.
Dal momento che esistono nelle colonie spaziali dei rifugiati del principato, fu istituita l'organizzazione militare Titans, che purtroppo non si fa scrupoli a ricorrere a metodi disumani degni di terrorismo nell'uccisione dei loro bersagli, come il fatto di aver riempito di gas nervino un’intera colonia spaziale, uccidendone tutti gli abitanti poiché si sospettava la presenza di spazianoidi di Zeon, creando di fatto l'incubo degli spazianoidi. Ovviamente l'esistenza di tali carnefici non può essere tollerata, e si istituisce di fatto la fondazione militare anti-federazione AEUG, che tra le sue file annovera la presenza di un certo Quattro Bajeerna, provocando l'inizio di un nuovo conflitto fra spazianoidi e federazione, con stavolta a fare i tiranni quest'ultimi.
Tale conflitto coinvolgerà il giovane Kamille Bidan, un ragazzo della colonia di Green Noa, che finirà coinvolto in un’operazione dell'AEUG per rubare i tre prototipi di Mobile Suit Gundam Mk-II, dal momento che è finito per mano dei Titans in carcere per aver picchiato l'ufficiale Jerid Messa, poiché l'aveva insultato per il nome e aspetto femminei, finendo sulla loro astronave Argama.
Quando la crudeltà dei metodi dei Titans gli porterà via i suoi genitori, Kamille deciderà di unirsi all'AEUG a bordo dell'ultimo Gundam rubato (gli altri due sono stati distrutti); ad essi si aggiungeranno la sua amica Fa Yuiry, la disertrice di Titans Emma Sheen e svariati reduci della Guerra di un anno come Quattro Bajeerna, in realtà un sopravvissuto, Char Aznable, il capitano Bright Noah e, tra gli associati terrestri, Karaba, con la quale collaboreranno sul fronte terrestre Kai, Hayato, suo figlio adottivo Katz (uno dei tre orfani della White Base) e il leggendario pilota Amuro Ray.
Se la serie originale era molto difficile per le atmosfere, “Z Gundam” lo è ancora di più: quasi in ogni puntata si assisterà a vicende molto pesanti sia in ambito di conflitto sia sul lato personale dei personaggi.
In quasi ogni puntata si assisterà a dei litigi fra i membri dell'Argama, principalmente fra Kamille e Fa, che arrivano comunque a riappacificarsi in molte occasioni, ma anche fra alcuni membri, per mancanza di fiducia fra commilitoni o per punti di vista diversi.
Dal momento che parliamo di guerra, si assisterà a tutti i drammi di essa, come la morte in battaglia fra commilitoni in drammatiche battaglie fra Mobile Suit, o il dipingere i Titans come demoni assetati di potere e sangue i quali non si faranno scrupoli a ricorrere a mosse degne di un gruppo terroristico, come mandare Mobile Suit giganteschi su un centro abitato, ricorrere agli ostaggi o far detonare senza ritegno ordigni nucleari, fino alla costruzione di armi terrificanti come il Colony Laser.
Tra le file dei Titans troveremo veri e propri nemici con tutti i crismi, da spietati amanti del massacro, come il viscido Yazan, o personaggi che riescono a venire approfonditi e a mostrare un briciolo di emozioni umane, come nel caso di Jerid Messa, fino ad arrivare a freddi calcolatori come il suadente ma pericoloso Paptimus Scirocco.
L'aspro conflitto da una partita a due diventerà a tre, quando verso metà serie entrerà in scena il gruppo di Axis, composto da reduci di Zeon governati dalla tenace Haman Karm e l'ultima rimasta della famiglia Zabi, la piccola Minerva.
“Z Gundam” dà un ampio risalto ai personaggi femminili, donne che mettono da parte il loro istinto femminile per diventare perfetti soldati sul campo, come nel caso di Fa, che da timida ragazzina evolverà in una condottiera molto capace, seppur sempre vittima dei sentimenti, o Emma; ovviamente sviluppano i loro istinti materni, come Fa che farà da madre adottiva a due bambini orfani della base, ovvero Shinta e Qum, e amorosi. Purtroppo vengono anche messe in luce negativa nel mostrare caratteri calcolatori o nel venire puntualmente sedotte dal nemico affascinante in aspetto e modi di fare fino a seguirlo nelle sue fila, come nel caso di Reccoa, che finirà per disertare dalla AEUG per unirsi ai Titans poiché attratta da Scirocco, o Sarah, che, per amore di Scirocco, ignara di essere manipolata, farebbe di tutto, anche sacrificarsi, se lo volesse. Si arriva alle cavie umane, per via del concetto dei Cyber-New Type, ovvero New-Type, il cui concetto verrà ripreso e ampliato in forma ed effetti, creati artificialmente; tra essi spicca Four Murasame.
A prescindere dalle parti, comunque, la caratterizzazione dei personaggi è ottima, mentre in ambito di trama la noia non esiste, al prezzo del fatto che il cast andrà man mano a decimarsi crudelmente, specialmente nelle puntate finali.
Graficamente, la serie, pur essendo anni ‘80, regge una meraviglia, l'aspetto dei personaggi è veramente curato (però mi chiedo spesso perché Kamille ha questo vago aspetto femmineo, a meno che Tomino non avesse inizialmente l'idea di...? Bah, lasciamo stare), mentre il mecha design la fa da padrone, mostrando nuovi e affascinanti modelli di Mobile Suit, Mobile Armor e caccia, arrivando (sulla scia di “Macross”) ai modelli trasformabili e addirittura ai modelli titanici.
Anche in ambito sonoro andiamo bene con musiche veramente orchestrate, con menzione speciale alle opening, unite a ottimi doppiaggi.
“Z Gundam” mostra che perfino i sequel sanno trasmettere in maniera identica, se non superiore, le stesse emozioni di una serie precedente: con “Z Gundam” si verrà catapultati in una delle più drammatiche guerre mai viste in un anime, ma che farà felici i fan del genere, mentre se siete dei tipi che si affezionano ai buoni... beh, tenete pronti i fazzoletti.
Dopo aver visto l'ultima puntata di Z, mi sono sentito un pochino svuotato, quasi come se mi avessero dato un pugno nella pancia e fossi rimasto senza fiato per un minuto buono. Non saprei descrivere la sensazione ma da grandissimo fan di Yoshiyuki Tomino (come mi reputo io) mi è rimasto un po' l'amaro in bocca. Avevo visto la new translation del maestro ma non mi aveva colpito né mi aveva fatto capire molto della storia e dei personaggi.
Tornando alla serie appena vista, devo dire che c'è il migliore protagonista mai caratterizzato in un anime, a mio modesto parere. Camille Vidan (o Kamille Bidan che dir si voglia) non è il classico ragazzino che parte immaturo, viziato e irascibile all'inizio della serie e poi cresce, matura, si calma via via. E' molto di più. Conserva gran parte del proprio carattere maturando idee e comportamento, senza mai rinnegare la propria essenza di odio per la guerra, conservazione della natura, rispetto per la vita umana e della figura femminile (più volte dichiarerà di voler proteggere le proprie amiche e/o compagne pilota). Solo dopo aver visto la serie per intero si potrà capire queste mie affermazioni in merito. Tutto il resto del cast abbonda di numerosi personaggi tratteggiati o approfonditi appena per dare un senso alle vicende della storia.
Brevemente, le vicende girano attorno all'A.E.U.G. (Anti Earth Union Group) formato da spazionoidi e terrestri che vorrebbero lasciare la Terra in pace e capace di ripulirsi dagli esseri umani che la stanno inquinando e sfruttando sempre più; i Titani, un corpo militare terrestre che somiglia più a un gruppo di Nazisti violenti e senza morale e che sono pronti a prendere il potere sull'esercito della federazione terrestre e sui side nello spazio; gli Zeoniani sopravvissuti alla guerra di un anno che tornano verso i side e la Terra, reclamando un posto in orbita; il gruppo della Karaba, terrestri affiliati all'A.E.U.G..
Camille si schiererà a fianco di un riscoperto Char nel ruolo di una nuova identità (Quattro Bageena) nell'AEUG. Vedremo i componenti della base bianca tornare. Vedremo Bask Hom comandare i Titani assieme al politicante Jamitov (visti nel prequel Gundam 0083).
Vorrei fermarmi un attimo sul particolare pseudonimo di Char: Quattro Bageena. In giapponese la pronuncia della parola Quattro rimane pressoché la medesima ma il cognome Bageena che si può leggere Bagìna o Vagìna mi ha fatto sorgere delle domande sulla scelta di Tomino di affibbiare un nome così ricercato a Char. Perché un chiaro amante delle cose esotiche come Tomino ha scelto un nome del genere? Il quattro, in giapponese, è un numero funesto che si legge sia Yon ma anche Shi, dove Shi vuol dire anche morte, e Vagina è una parola che richiama palesemente il sesso femminile. Magari Tomino ha voluto intendere di dare una valenza misogina al nostro Char oppure ha voluto accentuare in maniera spropositata il trauma della perdita di Lalah Sun durante il duello con Amuro. Più volte Char riferirà di questo episodio durante la serie Z e verrà richiamato alla mente degli spettatori perfino in un certo momento della storia.
La storia è piuttosto complicata e narrata in maniera discontinua e con qualche buchetto narrativo qua e là. Personaggi apparsi diverse puntate prima e creduti morti ricompaiono all'improvviso senza una precisa motivazione. Oppure la pesante mancanza di un flashback che racconti il passato di Haman Karn e Char Aznable, si sente eccome. Per fortuna, a distanza di qualche annetto, il bravo chara designer Hiroyuki Kitazume ha scritto, disegnato e finito (!!) il manga Char's Deleted Affair, o C.D.A., nel quale si raccontano le vicende dell'ex cometa rossa dalla fine della guerra di un anno fino all'inizio della serie dello Z Gundam. Il suddetto manga è stato pubblicato in italia dalla Star comics, per chi volesse approfondire.
Assente anche una caratterizzazione più approfondita dell'affascinante villain Paptimus Scirocco, da dove viene? Da Giove? Perché era su Giove? Come si spiegano i suoi poteri new-type così accentuati? La Anaheim costruisce i mobile suit anche a lui, oltre che all'A.E.U.G. e ai Titani?
Per quanto riguarda i combattimenti e i mecha, tutto funziona a livelli altissimi, fin dalla prima puntata. La scelta di narrare la storia di diverse fazioni in guerra tra di loro, ha portato l'attenzione direttamente sulla psicologia dei personaggi, per cui in Z Gundam non vedrete battaglie campali di eserciti, generali intenti a studiare strategie per missioni in grande stile. Tutto girerà intorno a guerriglia, attacchi lampo, spionaggio e controspionaggio, doppiogioco, voltafaccia, mobile suit sperimentali e esseri umani sperimentali. Su quest'ultima voce vorrei soffermarmi di più io, dato che la serie non approfondisce questo tema più che complesso, affascinante e contemporaneo. Qui si parla di Cyber New-Type, esseri umani che vengono psichicamente potenziati con lavaggi del cervello e scosse elettriche particolari per sviluppare e accrescere la loro energia mentale e psichica, in laboratori della fazione terrestre, i Titani. Queste povere cavie umane sono scelte tra giovani ragazzi e ragazze che, una volta impartiti loro gli ordini, andranno mandati in missione, perfino da soli. In questo caso dissento dalla scelta di mandare un cyber new-type da solo, dato che Gundam 0079 ci aveva abituati ad una buona dose di realismo in tutte le parti della storia, mentre in Z questo non accade. Spesso durante la serie, sono rimasto sorpreso e dispiaciuto di vedere con quale facilità sconosciuti e/o protagonisti salissero da un'astronave all'altra o s'introducessero con molta facilità all'interno di astronavi nemiche o colonie sorvegliate da soldati.
Spendo una lode su tutto il comparto musicale e delle animazioni. Non ci sono, in tutta la serie, mai sbalzi o cadute su queste due caratteristiche, segno che, alla Sunrise, se vogliono spendere bene i loro soldi, sanno come fare.
Dispiace per il maestro Tomino che non è riuscito a dare continuità e coerenza ad una serie potenzialmente capace di regalare alla storia un piccolo capolavoro. Sì, Z Gundam è un capolavoro mancato per colpa di un planning incoerente e discontinuo, personaggi che non vengono approfonditi troppo seppure presenti per 50 episodi, vedi Jerid, che avrebbe potuto essere sfruttato in mille modi ma sempre ridotto allo scemo di turno. I personaggi femminili sono tutti bellissimi e interessanti, se anche loro fossero state approfondite un pochino di più. Reccoa, ad esempio, mi ha lasciato un grande vuoto, così come Emma Sheen, in potenza c'era tutto, ma è rimasto molto inespresso purtroppo. E rivedendo la new translation, vi garantisco che rimarreste delusi. Meglio rivedersi lo Z per intero.
La motivazione del mio 7 sta nella caratterizzazione dei personaggi che, pur se non tutti ben delineati e approfonditi, mi hanno saputo coinvolgere nella storia merito anche della regia del buon Tomino. Le musiche e le sigle originali, specialmente Mizu no Hoshi Aiwo Komete (la seconda Opening); e per finire i disegni e il mecha design, anche se tutti quei robot trasformabili mi hanno un po' stufato verso la fine, specialmente in una serie pseudorealistica come quella del Gundam di Tomino. Capisco che devi vendere i giocattoli della Bandai, però basta.
Tornando alla serie appena vista, devo dire che c'è il migliore protagonista mai caratterizzato in un anime, a mio modesto parere. Camille Vidan (o Kamille Bidan che dir si voglia) non è il classico ragazzino che parte immaturo, viziato e irascibile all'inizio della serie e poi cresce, matura, si calma via via. E' molto di più. Conserva gran parte del proprio carattere maturando idee e comportamento, senza mai rinnegare la propria essenza di odio per la guerra, conservazione della natura, rispetto per la vita umana e della figura femminile (più volte dichiarerà di voler proteggere le proprie amiche e/o compagne pilota). Solo dopo aver visto la serie per intero si potrà capire queste mie affermazioni in merito. Tutto il resto del cast abbonda di numerosi personaggi tratteggiati o approfonditi appena per dare un senso alle vicende della storia.
Brevemente, le vicende girano attorno all'A.E.U.G. (Anti Earth Union Group) formato da spazionoidi e terrestri che vorrebbero lasciare la Terra in pace e capace di ripulirsi dagli esseri umani che la stanno inquinando e sfruttando sempre più; i Titani, un corpo militare terrestre che somiglia più a un gruppo di Nazisti violenti e senza morale e che sono pronti a prendere il potere sull'esercito della federazione terrestre e sui side nello spazio; gli Zeoniani sopravvissuti alla guerra di un anno che tornano verso i side e la Terra, reclamando un posto in orbita; il gruppo della Karaba, terrestri affiliati all'A.E.U.G..
Camille si schiererà a fianco di un riscoperto Char nel ruolo di una nuova identità (Quattro Bageena) nell'AEUG. Vedremo i componenti della base bianca tornare. Vedremo Bask Hom comandare i Titani assieme al politicante Jamitov (visti nel prequel Gundam 0083).
Vorrei fermarmi un attimo sul particolare pseudonimo di Char: Quattro Bageena. In giapponese la pronuncia della parola Quattro rimane pressoché la medesima ma il cognome Bageena che si può leggere Bagìna o Vagìna mi ha fatto sorgere delle domande sulla scelta di Tomino di affibbiare un nome così ricercato a Char. Perché un chiaro amante delle cose esotiche come Tomino ha scelto un nome del genere? Il quattro, in giapponese, è un numero funesto che si legge sia Yon ma anche Shi, dove Shi vuol dire anche morte, e Vagina è una parola che richiama palesemente il sesso femminile. Magari Tomino ha voluto intendere di dare una valenza misogina al nostro Char oppure ha voluto accentuare in maniera spropositata il trauma della perdita di Lalah Sun durante il duello con Amuro. Più volte Char riferirà di questo episodio durante la serie Z e verrà richiamato alla mente degli spettatori perfino in un certo momento della storia.
La storia è piuttosto complicata e narrata in maniera discontinua e con qualche buchetto narrativo qua e là. Personaggi apparsi diverse puntate prima e creduti morti ricompaiono all'improvviso senza una precisa motivazione. Oppure la pesante mancanza di un flashback che racconti il passato di Haman Karn e Char Aznable, si sente eccome. Per fortuna, a distanza di qualche annetto, il bravo chara designer Hiroyuki Kitazume ha scritto, disegnato e finito (!!) il manga Char's Deleted Affair, o C.D.A., nel quale si raccontano le vicende dell'ex cometa rossa dalla fine della guerra di un anno fino all'inizio della serie dello Z Gundam. Il suddetto manga è stato pubblicato in italia dalla Star comics, per chi volesse approfondire.
Assente anche una caratterizzazione più approfondita dell'affascinante villain Paptimus Scirocco, da dove viene? Da Giove? Perché era su Giove? Come si spiegano i suoi poteri new-type così accentuati? La Anaheim costruisce i mobile suit anche a lui, oltre che all'A.E.U.G. e ai Titani?
Per quanto riguarda i combattimenti e i mecha, tutto funziona a livelli altissimi, fin dalla prima puntata. La scelta di narrare la storia di diverse fazioni in guerra tra di loro, ha portato l'attenzione direttamente sulla psicologia dei personaggi, per cui in Z Gundam non vedrete battaglie campali di eserciti, generali intenti a studiare strategie per missioni in grande stile. Tutto girerà intorno a guerriglia, attacchi lampo, spionaggio e controspionaggio, doppiogioco, voltafaccia, mobile suit sperimentali e esseri umani sperimentali. Su quest'ultima voce vorrei soffermarmi di più io, dato che la serie non approfondisce questo tema più che complesso, affascinante e contemporaneo. Qui si parla di Cyber New-Type, esseri umani che vengono psichicamente potenziati con lavaggi del cervello e scosse elettriche particolari per sviluppare e accrescere la loro energia mentale e psichica, in laboratori della fazione terrestre, i Titani. Queste povere cavie umane sono scelte tra giovani ragazzi e ragazze che, una volta impartiti loro gli ordini, andranno mandati in missione, perfino da soli. In questo caso dissento dalla scelta di mandare un cyber new-type da solo, dato che Gundam 0079 ci aveva abituati ad una buona dose di realismo in tutte le parti della storia, mentre in Z questo non accade. Spesso durante la serie, sono rimasto sorpreso e dispiaciuto di vedere con quale facilità sconosciuti e/o protagonisti salissero da un'astronave all'altra o s'introducessero con molta facilità all'interno di astronavi nemiche o colonie sorvegliate da soldati.
Spendo una lode su tutto il comparto musicale e delle animazioni. Non ci sono, in tutta la serie, mai sbalzi o cadute su queste due caratteristiche, segno che, alla Sunrise, se vogliono spendere bene i loro soldi, sanno come fare.
Dispiace per il maestro Tomino che non è riuscito a dare continuità e coerenza ad una serie potenzialmente capace di regalare alla storia un piccolo capolavoro. Sì, Z Gundam è un capolavoro mancato per colpa di un planning incoerente e discontinuo, personaggi che non vengono approfonditi troppo seppure presenti per 50 episodi, vedi Jerid, che avrebbe potuto essere sfruttato in mille modi ma sempre ridotto allo scemo di turno. I personaggi femminili sono tutti bellissimi e interessanti, se anche loro fossero state approfondite un pochino di più. Reccoa, ad esempio, mi ha lasciato un grande vuoto, così come Emma Sheen, in potenza c'era tutto, ma è rimasto molto inespresso purtroppo. E rivedendo la new translation, vi garantisco che rimarreste delusi. Meglio rivedersi lo Z per intero.
La motivazione del mio 7 sta nella caratterizzazione dei personaggi che, pur se non tutti ben delineati e approfonditi, mi hanno saputo coinvolgere nella storia merito anche della regia del buon Tomino. Le musiche e le sigle originali, specialmente Mizu no Hoshi Aiwo Komete (la seconda Opening); e per finire i disegni e il mecha design, anche se tutti quei robot trasformabili mi hanno un po' stufato verso la fine, specialmente in una serie pseudorealistica come quella del Gundam di Tomino. Capisco che devi vendere i giocattoli della Bandai, però basta.
Sono rimasto davvero deluso, dopo aver apprezzato la prima serie non mi aspettavo una caduta di stile tanto grossolana.
Nessuna empatia con i protagonisti, alcuni davvero insopportabili (Camille e Kaz). Il fattore più irritante risiede nelle assurdità della trama, i mobiile suit lasciati incustoditi (sempre) e alla portata del primo che passa, mancanza di logica nelle dinamiche procedurali in ambienti notoriamente disciplinati per motivi di sicurezza, personaggi sbucati dal nulla senza alcuna spiegazione e inseriti con forza nella storia. Lo sforzo tecnico è notevole (per i tempi), il mecha interessante ma ridotto dal continuo subentrare di nuovi modelli (MS) che svalutano la sorpresa nel disporre, a fini narrativi, di mezzi più interessanti.
Alcuni personaggi avrebbero meritato una migliore gestione, Amuro Ray e altri vecchi compagni ridotti a comparse secondarie, pochissimi i riferimenti a sviluppi narrativi della precedente guerra che avrebbero portato a interessanti riflessi nella nuova serie.
Sono dispiaciuto, "Z Gundam" non rende giustizia alla saga, ho guardato con forza fino alla fine. Ho apprezzato Gundam, ho gradito molto Gundam "08thMS Team" e "0080",un poco meno "0083" ma alla fine rimanevo soddisfatto dalle storie e dall'universo in cui si svolgevano. La difficoltà nel giudicare opere del genere deriva dal non volere degradare tanto lavoro degno di nota (dal punto di vista tecnico), Gundam (prima serie) rimane una storica "visione" del futuro e dell'umanità, una complessa mescolanza di umane passioni e fantastiche immagini di un realistico mondo in guerra. Gundam è da vedere per tutti i veri anime fan, costituisce una delle basi per costruire la propria cultura anime. Z Gundam è dimenticabile, non lascia niente dopo la visione se non il dispiacere di una grande occasione mancata.
Nessuna empatia con i protagonisti, alcuni davvero insopportabili (Camille e Kaz). Il fattore più irritante risiede nelle assurdità della trama, i mobiile suit lasciati incustoditi (sempre) e alla portata del primo che passa, mancanza di logica nelle dinamiche procedurali in ambienti notoriamente disciplinati per motivi di sicurezza, personaggi sbucati dal nulla senza alcuna spiegazione e inseriti con forza nella storia. Lo sforzo tecnico è notevole (per i tempi), il mecha interessante ma ridotto dal continuo subentrare di nuovi modelli (MS) che svalutano la sorpresa nel disporre, a fini narrativi, di mezzi più interessanti.
Alcuni personaggi avrebbero meritato una migliore gestione, Amuro Ray e altri vecchi compagni ridotti a comparse secondarie, pochissimi i riferimenti a sviluppi narrativi della precedente guerra che avrebbero portato a interessanti riflessi nella nuova serie.
Sono dispiaciuto, "Z Gundam" non rende giustizia alla saga, ho guardato con forza fino alla fine. Ho apprezzato Gundam, ho gradito molto Gundam "08thMS Team" e "0080",un poco meno "0083" ma alla fine rimanevo soddisfatto dalle storie e dall'universo in cui si svolgevano. La difficoltà nel giudicare opere del genere deriva dal non volere degradare tanto lavoro degno di nota (dal punto di vista tecnico), Gundam (prima serie) rimane una storica "visione" del futuro e dell'umanità, una complessa mescolanza di umane passioni e fantastiche immagini di un realistico mondo in guerra. Gundam è da vedere per tutti i veri anime fan, costituisce una delle basi per costruire la propria cultura anime. Z Gundam è dimenticabile, non lascia niente dopo la visione se non il dispiacere di una grande occasione mancata.
1985. Contemporaneamente all'ibrido real/super robot "Layzner", epica rivisitazione sci-fi della guerra fredda, lo studio Sunrise sforna "Mobile suit Z Gundam", il seguito diretto della leggendaria prima serie "Mobile suit Gundam 0079". Si tratta di un progetto ambizioso e dal budget spropositato, una serie di 50 OAV animata come un film per l'intera durata, senza alcun calo di qualità. La regia è nelle mani di un Yoshiuki Tomino in fase "Kill'em All", depresso, frustrato e in pieno contrasto con la produzione.
E' proprio il contrasto, in questo caso tra fazioni, a dominare in "Z Gundam". Da una parte è schierata l'AUEG, associazione non governativa ispirata ai princìpi contolisti di Zeon Zum Deikun, e dall'altra i "Titans", violento organo militare reminescente delle SS naziste, la cui nascita risale ai fatti esposti nel prequel "Gundam 0083" del 1991. Inoltre non mancherà all'appello quel poco che resta di Zeon e degli Zabi dopo la conclusione della prima serie (che ovviamente è una visione obbligatoria, insieme ai tre film del 1981, per capire bene quello che succede in questo anime.)
Nell'analisi di "Z Gundam" bisogna essere consapevoli del fatto che è stato realizzato da un regista stizzito e alla ricerca di una completa libertà espressiva, insofferente verso le scelte imposte da una Sunrise decisa a sfondare. Tra queste si notano subito i robot trasformabili, un pandoro volante (il cosiddetto "Psycho Gundam") e un cast troppo numeroso, difficile da gestire per un regista ancorato ai suoi classici 4 o 5 stereotipi (onnipresenti tralaltro nei vari capolavori "Ideon", "Dunbine" e nello stesso "Gundam 0079".) Quest'ultimo fatto è quello che innesca i famosi "difetti di sceneggiatura" della serie, in quanto spesso alcuni personaggi scompaiono per poi ricomparire a caso molti episodi dopo (come succede con le cyber-newtype Four e Rosamia ad esempio.) 50 puntate sono troppo poche per caratterizzare "alla Tomino" un cast così numeroso.
Nonostante questo difetto il regista riesce comunque a lasciare il segno, creando un'opera epica che pare quasi una rivisitazione sci-fi della seconda guerra mondiale: numerosi saranno gli stermìni di massa operati dalle varie fazioni, anche per mezzo di gas tossici, armi chimiche e nucleari. E' da notare che i riferimenti alla bomba atomica non sono marcati e angoscianti come in "Aura Battler Dunbine", uno dei vertici massimi del maestro. Indubbiamente "Z Gundam" risente molto delle tragedie del ventesimo secolo, che sono rimaste ben impresse nei ricordi della generazione di Tomino.
"Mobile Suit Z Gundam" è la serie gundamica più cupa e "psicologicamente instabile" mai creata. La frustrazone del protagonista Kamille, in pieno contrasto con il mondo degli adulti, lo sguardo spento di un Anuro fallito e prigioniero del passato, la triste condizione dei cyber-newtype, esseri umani modificati geneticamente per fini bellici, le lacrime versate dai personaggi per la morte improvvisa delle persone care, i loro voltafaccia e tradimenti in nome di amori non corrisposti e ideali fallaci... In particolare i tormenti psicologici di Four e Rosamia rendono molto bene l'idea di come la guerra, unita al progresso di scienza e tecnica, possa trasformare potenziali fidanzate e sorelle in impersonali, ciniche e fredde macchine da combattimento. Secondo Tomino gli esseri umani dovrebbero invece imparare a comprendersi ed evolversi, come suggerisce la naturale connessione mentale dei newtype, per la prima volta messa completamente in evidenza fin dall'inizio della serie.
Passiamo ora agli aspetti tecnici. Il character design e il mecha design sono assolutamente perfetti e affascinanti: i personaggi sono tutti fighissimi, eleganti ed aggraziati. La cura dei dettagli è maniacale, la colonna sonora epica e prevalentemente orchestrale. Una nota di merito va anche alle due sigle di apertura e alla sigla di chiusura, brutalmente soppresse nella versione americana.
Al di là della sceneggiatura, che effettivamente soffre di troppi personaggi e di una cattiva gestione dei tempi in alcuni episodi, un'altra critica che spesso viene rivolta a questo titolo riguarda la superficialità dei dialoghi. Questa volta la colpa non è della Sunrise ma del pessimo adattamento americano, ulteriormente modificato da un Fabrizio Mazzotta intento a rendere più antifascista e politica la serie, ovviamente a discapito dei contenuti originali. Infatti il doppiaggio mediaset non deriva da una traduzione diretta del giapponese, ma dell'americano, con ulteriori aggiunte che snaturano in parte il 'concept' gundamico originale.
Durante la visione non ho affatto notato tutto quel fanservice che viene spesso strombazzato dai detrattori, a parte una scena in cui Rosamia viene visitata dal dottore (e beato lui!) mostrando le sue grazie. Riconosco invece che il discorso sui cyber-newtype poteva essere sviluppato un po' meglio, magari ispirandosi ai "Perfect Soldiers" del capolavoro sci-fi "Votoms", uscito due anni prima e prodotto anch'esso dallo studio Sunrise.
In conclusione siamo di fronte ad un capolavoro mecha anni '80, che non può raggiungere l'eccellenza a causa degli innegabili difetti di sceneggiatura e di un adattamento abbastanza infelice. Molto probabilmente se la Dynit si impegnasse a tradurre fedelmente "Z Gundam" fornendogli un doppiaggio all'altezza, i dvd andrebbero a ruba tra i fan nostrani. Infatti questa serie è uno dei picchi più alti della saga, una visione obbligata per tutti quelli che vogliano approfondire la loro conoscenza gundamica e, in generale, della grande animazione giapponese del passato.
E' proprio il contrasto, in questo caso tra fazioni, a dominare in "Z Gundam". Da una parte è schierata l'AUEG, associazione non governativa ispirata ai princìpi contolisti di Zeon Zum Deikun, e dall'altra i "Titans", violento organo militare reminescente delle SS naziste, la cui nascita risale ai fatti esposti nel prequel "Gundam 0083" del 1991. Inoltre non mancherà all'appello quel poco che resta di Zeon e degli Zabi dopo la conclusione della prima serie (che ovviamente è una visione obbligatoria, insieme ai tre film del 1981, per capire bene quello che succede in questo anime.)
Nell'analisi di "Z Gundam" bisogna essere consapevoli del fatto che è stato realizzato da un regista stizzito e alla ricerca di una completa libertà espressiva, insofferente verso le scelte imposte da una Sunrise decisa a sfondare. Tra queste si notano subito i robot trasformabili, un pandoro volante (il cosiddetto "Psycho Gundam") e un cast troppo numeroso, difficile da gestire per un regista ancorato ai suoi classici 4 o 5 stereotipi (onnipresenti tralaltro nei vari capolavori "Ideon", "Dunbine" e nello stesso "Gundam 0079".) Quest'ultimo fatto è quello che innesca i famosi "difetti di sceneggiatura" della serie, in quanto spesso alcuni personaggi scompaiono per poi ricomparire a caso molti episodi dopo (come succede con le cyber-newtype Four e Rosamia ad esempio.) 50 puntate sono troppo poche per caratterizzare "alla Tomino" un cast così numeroso.
Nonostante questo difetto il regista riesce comunque a lasciare il segno, creando un'opera epica che pare quasi una rivisitazione sci-fi della seconda guerra mondiale: numerosi saranno gli stermìni di massa operati dalle varie fazioni, anche per mezzo di gas tossici, armi chimiche e nucleari. E' da notare che i riferimenti alla bomba atomica non sono marcati e angoscianti come in "Aura Battler Dunbine", uno dei vertici massimi del maestro. Indubbiamente "Z Gundam" risente molto delle tragedie del ventesimo secolo, che sono rimaste ben impresse nei ricordi della generazione di Tomino.
"Mobile Suit Z Gundam" è la serie gundamica più cupa e "psicologicamente instabile" mai creata. La frustrazone del protagonista Kamille, in pieno contrasto con il mondo degli adulti, lo sguardo spento di un Anuro fallito e prigioniero del passato, la triste condizione dei cyber-newtype, esseri umani modificati geneticamente per fini bellici, le lacrime versate dai personaggi per la morte improvvisa delle persone care, i loro voltafaccia e tradimenti in nome di amori non corrisposti e ideali fallaci... In particolare i tormenti psicologici di Four e Rosamia rendono molto bene l'idea di come la guerra, unita al progresso di scienza e tecnica, possa trasformare potenziali fidanzate e sorelle in impersonali, ciniche e fredde macchine da combattimento. Secondo Tomino gli esseri umani dovrebbero invece imparare a comprendersi ed evolversi, come suggerisce la naturale connessione mentale dei newtype, per la prima volta messa completamente in evidenza fin dall'inizio della serie.
Passiamo ora agli aspetti tecnici. Il character design e il mecha design sono assolutamente perfetti e affascinanti: i personaggi sono tutti fighissimi, eleganti ed aggraziati. La cura dei dettagli è maniacale, la colonna sonora epica e prevalentemente orchestrale. Una nota di merito va anche alle due sigle di apertura e alla sigla di chiusura, brutalmente soppresse nella versione americana.
Al di là della sceneggiatura, che effettivamente soffre di troppi personaggi e di una cattiva gestione dei tempi in alcuni episodi, un'altra critica che spesso viene rivolta a questo titolo riguarda la superficialità dei dialoghi. Questa volta la colpa non è della Sunrise ma del pessimo adattamento americano, ulteriormente modificato da un Fabrizio Mazzotta intento a rendere più antifascista e politica la serie, ovviamente a discapito dei contenuti originali. Infatti il doppiaggio mediaset non deriva da una traduzione diretta del giapponese, ma dell'americano, con ulteriori aggiunte che snaturano in parte il 'concept' gundamico originale.
Durante la visione non ho affatto notato tutto quel fanservice che viene spesso strombazzato dai detrattori, a parte una scena in cui Rosamia viene visitata dal dottore (e beato lui!) mostrando le sue grazie. Riconosco invece che il discorso sui cyber-newtype poteva essere sviluppato un po' meglio, magari ispirandosi ai "Perfect Soldiers" del capolavoro sci-fi "Votoms", uscito due anni prima e prodotto anch'esso dallo studio Sunrise.
In conclusione siamo di fronte ad un capolavoro mecha anni '80, che non può raggiungere l'eccellenza a causa degli innegabili difetti di sceneggiatura e di un adattamento abbastanza infelice. Molto probabilmente se la Dynit si impegnasse a tradurre fedelmente "Z Gundam" fornendogli un doppiaggio all'altezza, i dvd andrebbero a ruba tra i fan nostrani. Infatti questa serie è uno dei picchi più alti della saga, una visione obbligata per tutti quelli che vogliano approfondire la loro conoscenza gundamica e, in generale, della grande animazione giapponese del passato.
Questa è sicuramente la miglior serie di Gundam in assoluto, un anime grandioso, dannatamente drammatico, serio, rivoluzionario, talmente pieno di particolari, nozioni tecniche sui vari Mobile Suit e di un enorme quantità e varietà di mech, da risultare superiore a qualunque serie mecha anche attuale. Gia perché Mobil Suit Z Gundam è molto diverso da qualunque anime del genere, qui i protagonisti sono coinvolti in una guerra vera, dura, che è causa di tragiche morti, di battaglie tra Mobil Suit continue, incessanti, che non lasciano scampo nemmeno allo spettatore per quanto sono ben ricreate. Se i protagonisti devono andare nello spazio, non vanno su a razzo col mech, devono trovare il punto d'incontro e il momento adatto per salire a bordo dell'Ahgama (la nave più importante dell'AEUG) e se non ci riescono, devono usare lo Space Shuttle. In questa guerra del futuro tra fazioni umane, non si può commettere errori, pena, la morte. Non si può amoreggiare o fare battutte infantili, insomma in Z Gundam non si scherza! Sono passati ormai 7 anni dalla famosa guerra di un anno e in questo periodo una nuova fazione militare va imponendosi, i Titani; una fazione di stampo dittatoriale, dedita al controllo militare assoluto e alla totale sopraffazione di qualunque forza gli si opponga. I principali componenti sono: Jamitov Hymem, politico in cima alla gerarchia dei Titani, Bask Om, comandante supremo dei Titani, spietato e dittatoriale, Paptimus Scirocco, personaggio molto carismatico, non facente parte in origine dei Titani, (si rivelerà un nemico scaltro e calcolatore) Jerid Messa, Jamaican Daningan, Yazan Gable, tipico guerriero senza pietà, Sarah Zabiarov, le Cyber Newtipe, Four Murasame e Rosamia Badam. Ai Titani si appone l'AEUG(fazione di dissidenti della Federazione Terrestre) composta da svariati personaggi memorabili: Char Aznable, (ex Principato di Zeon) passato all'AEUG sotto falso nome di Quattro Bajeena, (mito) Bright Noa, Emma Sheen, (ex Titani) Reccoa Londe, Henken Bekkener, Blex Forer, Kamille Bidan (eroe sofferto) ed altri alleati, su tutti Amuro Ray e Hayato Kobayashi. Tra le due fazioni principali si mette in mezzo L'Axis, oganizzazione che vuole riformare il Principato di Zeon, con a capo l'affascinante e astuta Haman Khan. Il grande fascino di questa serie, è dato dalla forte componente tecnica incredibilmente maniacale; ogni singolo Mobil Suit, astronave o personaggio viene descritto in maniera chiara, quasi ossessiva. Sono presenti una varietà e quantità enorme di Mobil Suit diversi, che nessun altra serie in generale ha mai più riproposto su questi livelli. Le battaglie sono incessanti, ma sempre realistiche e sensate, figlie di una guerra sanguinosa, resa realistica grazie ad una regia (Tomino) sapiente e curata a livello maniacale. La sceneggiatura è altrettanto ottima e priva di inutili pause. L'unico difetto sta nell'eccessiva tecnicità e serietà della serie, questa non è per tutti, risultando davvero dura per chi non è appassionato del genere. Dal punto di vista tecnico siamo su livelli eccelsi per quanto riguarda il mecha design e il dettagglio di ogni singolo mech o astronave, (la Dogos Gear ha un design eccelso) mentre i fondali e le stazioni spaziali regalano paesaggi futuristici di sicuro impatto. Il character design, invece, pur essendo ottimo, denota una cura ottima per molti personaggi, estremamente semplice e fuori contesto per altri; inoltre si sarebbe dovuta dare una maggiore cura ai classici riflessi dei capelli, ma visto il numero di episodi e la cura riposta nel resto, questo risulta solo un piccolo dettaglio. In definitiva Mobil Suit Z Gundam è un capolavoro assoluto, che però va visto, sia se si ha la passione vera verso il genere, che la voglia di impegnarsi in una serie anime estremamente tecnica e seria.
Sono passati sette anni dalle vicende della Base Bianca. I Titani, corpo militare esageratamente borioso, violento e crudele, si sono eretti a capo delle forze armate terrestri e della stessa federazione. La dittatura genera ribellione, e nasce così l'AEUG, fazione ribelle che lotta contro di loro e cerca di proteggere le colonie spaziali. Nell'equazione entrano poi Karaba, un gruppo di ribelli che agisce prettamente sulla Terra, e gli ultimi abitanti di Zeon, ciascuno coi propri obbiettivi. Tutte queste fazioni non possono che dar luogo a sanguinose battaglie.
Dell'AEUG fa parte, incredibilmente, Char, anche se in principio sotto falso nome. Arriveranno poi Noah Bright e Kamille, un ragazzino furente nei confronti dell'ipocrisia del mondo degli adulti, destinato a diventare pilota. Ritroveremo in molte circostanze anche altri volti noti della prima serie di Gundam.
Come è mio solito, mi focalizzerò più sulle lagnanze che sui lati positivi di quest'opera, semplicemente perché quello che ti disturba è ciò che ti rimane più impresso.
Ormai ai rumori di battaglia nel vuoto dello spazio, dove non potrebbero propagarsi, siamo assuefatti e nemmeno ci si fa più caso, ma una bandiera bianca che nello spazio sventola mi mancava: qui c'è. Considerate le altre pecche, è il minore dei mali.
Pur trattandosi di una guerra vera e propria, stupisce che, nonostante l'enorme cast, il numero delle navi spaziali coinvolte sia veramente molto piccolo, almeno fin verso la fine.
Si assiste a troppe operazioni "strategiche" tanto elementari da essere imbarazzanti. A puro titolo di esempio, nell'episodio 36 Kamille si infiltra senza difficoltà in una base dei Titani, che si presume sorvegliatissima, e fugge con un importante pilota sperimentale nemico, con minima resistenza da parte di chi controlla la base. Nell'episodio 45 una prigioniera fugge addirittura a bordo di un robottone nemico, indisturbata! E nel 46 assistiamo ad un'altra infiltrazione di base nemica completamente assurda. Per non parlare dell'ultima puntata: a meno che non mi sbagli di grosso - e tutto è possibile - c'è un'intera flotta che se ne sta in posa davanti alla bocca di un enorme laser senza pensare che possa sparare: spostarsi di qualche grado no? Neanche nei cartoni per bambini dell'asilo dovrebbero succedere cose simili…
E a proposito di bambini, è insopportabile la presenza di marmocchietti in tanti anime di genere mecha, che stanno lì solo a fare un po' di riempitivo para-umoristico, qualche capriccio e che, immancabilmente, in almeno una puntata di ogni serie si cacciano nei guai e devono essere salvati, o salvano incredibilmente una situazione. Magari più di una volta, se la serie è lunga. E basta, eccheccappero! Se voglio vedere marmocchi guardo un anime apposta! Non ci tengo a vedere la ragazzina di turno, mai un maschietto, ovviamente, che li "adotta" e fa la mammina. Ci sono altri modi di ricordare all'utenza che nelle guerre sono i deboli a farne le spese e che, anche nella più terribile, la vita continua e non ci si deve dimenticare dei buoni sentimenti.
Purtroppo risulta noioso anche il ripetersi delle situazioni nelle 50 puntate: sembra che tutte le Newtype di laboratorio debbano andare ad attaccarsi a Kamille, per poi lasciarlo psicologicamente a pezzi: stucchevole. Invece parecchi personaggi, anche promettenti, sono sottoutilizzati per il semplice motivo che c'è troppa carne al fuoco e il tempo non basta. Ci sono parecchie storie d'amore, ma per la maggior parte si tratta solo di suggerimenti, più che di rapporti veri e propri. Ben poche vengono sviluppate in qualche modo. In compenso, si assiste a voltafaccia mal motivati e troppo improvvisi per essere credibili.
C'è in atto una guerra su più fronti, vediamo eserciti e tante divise, ma ognuno fa un po' quello che vuole senza un briciolo di disciplina e con scarse conseguenze, e molto sembra essere preda del capriccio del momento, e non solo da parte di ragazzini isterici, investiti di responsabilità troppo grandi per loro: anche gli adulti fanno la loro parte di castronerie e il tutto dà a tratti fastidio.
Forse l'unico personaggio ben dipinto psicologicamente è Kamille, che d'altronde è il protagonista, seguito da Char e Reccoa, per quanto le scelte di quest'ultima, pur se motivate, risultino poco condivisibili. Tutti gli altri, anche i più importanti, sono in qualche modo compressi dalla mole di comprimari, secondari e comparse. Semplicemente, per quanto si sgomiti, nell'universo di Gundam Z non c'è posto per tutti! Men che meno ce n'è per i cattivi: se al povero Jerid hanno assegnato la parte del deficiente che vive solo per uccidere Kamille (ma fatti una vita, cretino!), c'è uno Scirocco il cui potenziale è completamente sprecato, anche se è lui che, in qualche modo, decide lo sconcertante finale dell'anime. I capintesta dei Titani sono poco più che macchiette e Haman, la generalessa di Zeon, appare troppo poco per lasciare un segno consistente, anche perché non sappiamo nulla del suo passato e di come sia arrivata dov'è.
Devo poi dire che questa infinita manfrina dei Newtype che si percepiscono fra di loro, si chiamano, si attraggono e blah blah blah alla lunga mi ha stufato. Parimenti, i piloti durante i combattimenti sembrano più comunicare e giustificarsi che spararsi addosso. C'è un limite alle volte che si può ascoltare la solita lagna del perché ci hai tradito, torna da me/noi, ti hanno lavato il cervello, fratello, sorella, e blah blah blah… Viva la grande fratellanza universale, ma che noia!
Intendiamoci: non che non ci siano cose da salvare. E'evidente la condanna di un certo tipo di eserciti e della guerra come catastrofe che distrugge le vite e i rapporti umani. Parimenti viene censurata l'ipocrisia di molte scelte e modi di pensare tipici di un'età adulta, per bocca di Kamille e poi della sua inutile fotocopia Katz. Assistiamo disarmati a scene di assassini di massa veramente potenti, che potrebbero da sole smuovere le coscienze dei popoli.
Il comparto grafico, per l'epoca, è spettacolare: le animazioni sono più che pregevoli e il chara veramente apprezzabile, anche se le ragazze sono tutte snelle, carine e spesso seminude. Da segnalare quindi la presenza di un po' di fan service, anche con nudi da ambulatorio medico e con immancabili scene di doccia, cui partecipano anche dei bambini, queste ultime non posso dire che mi abbiano fatto piacere. Molto belli anche i robottoni, di tutti i modelli più uno.
Ho poi veramente gradito l'opening e l'ending, che non cambiano per tutta la serie, una volta tanto bei pezzi musicali senza testo. Anche le musiche che sottolineano molte azioni annoverano pezzi potenti e gradevoli, pur senza raggiungere i livelli di Gundam Seed, al mio orecchio inarrivabili.
In definitiva, perché quest'opera titanica per me raggiunge solo una sufficienza risicata? Il fatto che sia cupa e disperata, tanto che si è ritenuto di doversi affidare a due marmocchi per sorridere ogni tanto, non disturba, come pure sono da prevedersi le morti di gran parte del cast combattente. Però diventa ripetitiva e noiosa nelle situazioni e nei dialoghi, ha dei veri e propri tonfi di trama, delle parti molto lente e, per contro, un'accelerazione supersonica nelle ultimissime puntate. Discontinua, forse, è la giusta definizione.
Dell'AEUG fa parte, incredibilmente, Char, anche se in principio sotto falso nome. Arriveranno poi Noah Bright e Kamille, un ragazzino furente nei confronti dell'ipocrisia del mondo degli adulti, destinato a diventare pilota. Ritroveremo in molte circostanze anche altri volti noti della prima serie di Gundam.
Come è mio solito, mi focalizzerò più sulle lagnanze che sui lati positivi di quest'opera, semplicemente perché quello che ti disturba è ciò che ti rimane più impresso.
Ormai ai rumori di battaglia nel vuoto dello spazio, dove non potrebbero propagarsi, siamo assuefatti e nemmeno ci si fa più caso, ma una bandiera bianca che nello spazio sventola mi mancava: qui c'è. Considerate le altre pecche, è il minore dei mali.
Pur trattandosi di una guerra vera e propria, stupisce che, nonostante l'enorme cast, il numero delle navi spaziali coinvolte sia veramente molto piccolo, almeno fin verso la fine.
Si assiste a troppe operazioni "strategiche" tanto elementari da essere imbarazzanti. A puro titolo di esempio, nell'episodio 36 Kamille si infiltra senza difficoltà in una base dei Titani, che si presume sorvegliatissima, e fugge con un importante pilota sperimentale nemico, con minima resistenza da parte di chi controlla la base. Nell'episodio 45 una prigioniera fugge addirittura a bordo di un robottone nemico, indisturbata! E nel 46 assistiamo ad un'altra infiltrazione di base nemica completamente assurda. Per non parlare dell'ultima puntata: a meno che non mi sbagli di grosso - e tutto è possibile - c'è un'intera flotta che se ne sta in posa davanti alla bocca di un enorme laser senza pensare che possa sparare: spostarsi di qualche grado no? Neanche nei cartoni per bambini dell'asilo dovrebbero succedere cose simili…
E a proposito di bambini, è insopportabile la presenza di marmocchietti in tanti anime di genere mecha, che stanno lì solo a fare un po' di riempitivo para-umoristico, qualche capriccio e che, immancabilmente, in almeno una puntata di ogni serie si cacciano nei guai e devono essere salvati, o salvano incredibilmente una situazione. Magari più di una volta, se la serie è lunga. E basta, eccheccappero! Se voglio vedere marmocchi guardo un anime apposta! Non ci tengo a vedere la ragazzina di turno, mai un maschietto, ovviamente, che li "adotta" e fa la mammina. Ci sono altri modi di ricordare all'utenza che nelle guerre sono i deboli a farne le spese e che, anche nella più terribile, la vita continua e non ci si deve dimenticare dei buoni sentimenti.
Purtroppo risulta noioso anche il ripetersi delle situazioni nelle 50 puntate: sembra che tutte le Newtype di laboratorio debbano andare ad attaccarsi a Kamille, per poi lasciarlo psicologicamente a pezzi: stucchevole. Invece parecchi personaggi, anche promettenti, sono sottoutilizzati per il semplice motivo che c'è troppa carne al fuoco e il tempo non basta. Ci sono parecchie storie d'amore, ma per la maggior parte si tratta solo di suggerimenti, più che di rapporti veri e propri. Ben poche vengono sviluppate in qualche modo. In compenso, si assiste a voltafaccia mal motivati e troppo improvvisi per essere credibili.
C'è in atto una guerra su più fronti, vediamo eserciti e tante divise, ma ognuno fa un po' quello che vuole senza un briciolo di disciplina e con scarse conseguenze, e molto sembra essere preda del capriccio del momento, e non solo da parte di ragazzini isterici, investiti di responsabilità troppo grandi per loro: anche gli adulti fanno la loro parte di castronerie e il tutto dà a tratti fastidio.
Forse l'unico personaggio ben dipinto psicologicamente è Kamille, che d'altronde è il protagonista, seguito da Char e Reccoa, per quanto le scelte di quest'ultima, pur se motivate, risultino poco condivisibili. Tutti gli altri, anche i più importanti, sono in qualche modo compressi dalla mole di comprimari, secondari e comparse. Semplicemente, per quanto si sgomiti, nell'universo di Gundam Z non c'è posto per tutti! Men che meno ce n'è per i cattivi: se al povero Jerid hanno assegnato la parte del deficiente che vive solo per uccidere Kamille (ma fatti una vita, cretino!), c'è uno Scirocco il cui potenziale è completamente sprecato, anche se è lui che, in qualche modo, decide lo sconcertante finale dell'anime. I capintesta dei Titani sono poco più che macchiette e Haman, la generalessa di Zeon, appare troppo poco per lasciare un segno consistente, anche perché non sappiamo nulla del suo passato e di come sia arrivata dov'è.
Devo poi dire che questa infinita manfrina dei Newtype che si percepiscono fra di loro, si chiamano, si attraggono e blah blah blah alla lunga mi ha stufato. Parimenti, i piloti durante i combattimenti sembrano più comunicare e giustificarsi che spararsi addosso. C'è un limite alle volte che si può ascoltare la solita lagna del perché ci hai tradito, torna da me/noi, ti hanno lavato il cervello, fratello, sorella, e blah blah blah… Viva la grande fratellanza universale, ma che noia!
Intendiamoci: non che non ci siano cose da salvare. E'evidente la condanna di un certo tipo di eserciti e della guerra come catastrofe che distrugge le vite e i rapporti umani. Parimenti viene censurata l'ipocrisia di molte scelte e modi di pensare tipici di un'età adulta, per bocca di Kamille e poi della sua inutile fotocopia Katz. Assistiamo disarmati a scene di assassini di massa veramente potenti, che potrebbero da sole smuovere le coscienze dei popoli.
Il comparto grafico, per l'epoca, è spettacolare: le animazioni sono più che pregevoli e il chara veramente apprezzabile, anche se le ragazze sono tutte snelle, carine e spesso seminude. Da segnalare quindi la presenza di un po' di fan service, anche con nudi da ambulatorio medico e con immancabili scene di doccia, cui partecipano anche dei bambini, queste ultime non posso dire che mi abbiano fatto piacere. Molto belli anche i robottoni, di tutti i modelli più uno.
Ho poi veramente gradito l'opening e l'ending, che non cambiano per tutta la serie, una volta tanto bei pezzi musicali senza testo. Anche le musiche che sottolineano molte azioni annoverano pezzi potenti e gradevoli, pur senza raggiungere i livelli di Gundam Seed, al mio orecchio inarrivabili.
In definitiva, perché quest'opera titanica per me raggiunge solo una sufficienza risicata? Il fatto che sia cupa e disperata, tanto che si è ritenuto di doversi affidare a due marmocchi per sorridere ogni tanto, non disturba, come pure sono da prevedersi le morti di gran parte del cast combattente. Però diventa ripetitiva e noiosa nelle situazioni e nei dialoghi, ha dei veri e propri tonfi di trama, delle parti molto lente e, per contro, un'accelerazione supersonica nelle ultimissime puntate. Discontinua, forse, è la giusta definizione.
Era Spaziale, anno 0087. In seguito a un piano criminoso (narrato su "Gundam 0083: Stardust Memory") la fazione militare dei Titans ha assoggettato la Federazione Terrestre ai suoi voleri, instaurando una dittatura reazionaria per sterminare i reduci zeoniani. Si forma così una fazione ribelle chiamata AEUG, nella quale entra presto a far parte Kamille Bidan, giovane civile che, nel corso di un'azione di guerra, si ritrova nella crew del vascello Argama, guidato da un recidivo Char Aznable sotto lo pseudonimo di Quattro Vageena...
Anno 1985: cinque anni dopo lo spartiacque Mobile Suit Gundam e del successo tardivo coltivato dai suoi tre film riassuntivi, Sunrise costringe Tomino a crearne un seguito. È la genesi di "Mobile Suit Z Gundam", che per lungo tempo è considerato la leggenda, il punto di inizio della più celebre saga fantascientifica nipponica, il più famoso termine di paragone di sempre per qualsiasi serie mecha.
Quello che porta fin da subito a ipotizzarlo è la strabiliante cura tecnica del prodotto, mantenuta senza calo alcuno per i 50 lunghi episodi che lo compongono. Animazioni generali ai livelli delle migliori produzioni OVA risaltano al massimo il meraviglioso, pittorico tratto di un Yoshikazu Yasuhiko all'apice della sua forma espressiva, designer di uno dei più giganteschi cast mai visti. Stesso discorso per le realistiche movenze dei mecha, che nel design di Fujita, Okawara, Kondo e Nagano trovano bellezza estetica estrema: i noti artisti si sbizzarriscono nel creare un colossale esercito di robot splendidi, dettagliati e variegati e dalle mille forme, epocale passo in avanti rispetto a quelli semplicistici della prima serie - non mancano neppure quelli trasformabili, a testimoniare ancora una volta il successo di "Macross". La colonna sonora, per la prima volta nella saga, inizia a essere composta da un buon numero di temi di grande qualità, epici e dalle reminiscenze "starwarsiane", e infine la regia dettagliata e meticolosa di Tomino, da kolossal (e che non si rivedrà mai più nella sua filmografia, se non nel mediocre "The Wings of Rean"), amalgama il tutto, consegnando alla storia diverse delle più avvincenti, epiche e sontuose scene di puro cinema "animato" mai viste.
Altro tratto caratteristico della serie sono le atmosfere: fino a quel momento, tolto "Ideon" (dello stesso Tomino), non s'è mai visto nulla di così tetro e angoscioso. Già dal primo episodio lo spettatore è buttato di forza in una storia tesa che della violenza e del dramma fa le sue bandiere portanti, vista la nonchalance con cui muoiono milioni di persone per mezzo di armi nucleari, gas nervino et similia - in certe sequenze spaventose si capisce bene quanto l'orrore della Seconda Guerra Mondiale ha influito nella generazione del regista. I personaggi, infine, come nelle migliori produzioni del regista, sono indimenticabili: Tomino approfondisce in modo esemplare le loro motivazioni, la loro forza, le insicurezze, gli ideali, umanizzandoli come ben pochi possono riuscire oltre a lui. E da "Ideon" e "Dunbine" ricicla gli archetipi dei suoi attori-tipo, se possibile donando loro una caratterizzazione ancora più forte: impossibile dimenticarsi della rabbia giovanile del disadattato Kamille, in guerra non solo contro i Titans, ma anche con le ipocrisie e incomprensioni del mondo degli adulti; di una monolitica Emma Sheen che gli funge idealmente da seconda madre; di un villain come Jerid Messa che vuole uccidere il protagonista per dare senso a una vita mediocre e piena di delusioni; dell'affascinante, mascolina Haman Karn che sogna di restaurare il principato di Zeon; di un ritrovato Amuro Ray disilluso dall'umanità; della tragica cavia umana Four Murasame... Una galleria di personalità fortissime, probabilmente il cast più carismatico che si sia mai visto in un'opera di Tomino. È nello svolgimento dell'intricatissimo corpus narrativo che il mito di Z deve parzialmente venire ridimensionato.
Z Gundam è ambizioso a livelli inarrivabili, forse troppo. La trama, che discorre di più e più fazioni in guerra, tradimenti, intrighi politici, identità celate e ogni genere di twist importantissimi e morti ogni due per tre, e che vanta un cast praticamente immenso (un'ottantina di personaggi, sia nuovi sia provenienti dalla prima serie), non riesce a reggere il gioco fino alla fine. Il regista cerca di dare a tutti i personaggi una caratterizzazione forte e un ruolo importante, ma gestire un gruppo simile è impresa quasi impossibile, e infatti, inevitabilmente, gli attori se ne vanno più di una volta per conto loro, addirittura quasi abbandonati per esigenze di spazio (Tomino stesso ammette che la serie gli è sfuggita di mano). Questo si nota particolarmente nella figura di quelle personalità che nel corso della serie cambiano bandiera: il loro voltafaccia è importante e anche coerente, ma avviene troppo di fretta, non si riesce a spiegarlo bene. Stesso dicasi per l'alto numero di storie sentimentali, importanti nell'economia della storia ma mancanti di adeguato spazio per essere adeguatamente sviluppate.
Nonostante costretto a realizzare Z Gundam controvoglia (da qui l'inizio del suo odio per la saga, con cui farà pace circa quindici anni dopo in occasione di ∀ Gundam), Tomino scrive un soggetto addirittura fin troppo potente, ed è questo il vero neo che impedisce all'opera di raggiungere l'eccellenza: per una storia così lunga e articolata, paradossalmente, 50 episodi non bastano. Il solo soggetto principale, se sviluppato con dovizia di particolari, ne merita almeno altri 10 o 20. Vedere Z Gundam vuol dire visionare una trentina di episodi eccellenti e poi, a seguire, altri venti densissimi come non mai di rivelazioni, colpi di scena e ulteriori personaggi, semplicemente troppa carne al fuoco.
Alla fine, presumibilmente, lo spettatore medio si ritiene comunque appagato da una storia così epica sorretta da un comparto tecnico/visivo sfavillante, ma non può non pensare che, scritto meglio e con diversi personaggi in meno, Z Gundam potrebbe essere uno dei più grandi capolavori di sempre. Visione comunque imprescindibile, anche solo per il carisma della storia, il celebre finale, la superba realizzazione tecnica, le leggendarie opening "Mizu no Hoshi" e "Ai wo Komete" e il pantheon di personaggi indimenticabili. Un dovere morale attendere ansiosamente un'edizione italiana in DVD, sperando che Dynit riesca un giorno ad acquistare il doppiaggio italiano di Mediaset. Assolutamente da dimenticare sono i tre inqualificabili film riassuntivi realizzati vent'anni dopo.
Anno 1985: cinque anni dopo lo spartiacque Mobile Suit Gundam e del successo tardivo coltivato dai suoi tre film riassuntivi, Sunrise costringe Tomino a crearne un seguito. È la genesi di "Mobile Suit Z Gundam", che per lungo tempo è considerato la leggenda, il punto di inizio della più celebre saga fantascientifica nipponica, il più famoso termine di paragone di sempre per qualsiasi serie mecha.
Quello che porta fin da subito a ipotizzarlo è la strabiliante cura tecnica del prodotto, mantenuta senza calo alcuno per i 50 lunghi episodi che lo compongono. Animazioni generali ai livelli delle migliori produzioni OVA risaltano al massimo il meraviglioso, pittorico tratto di un Yoshikazu Yasuhiko all'apice della sua forma espressiva, designer di uno dei più giganteschi cast mai visti. Stesso discorso per le realistiche movenze dei mecha, che nel design di Fujita, Okawara, Kondo e Nagano trovano bellezza estetica estrema: i noti artisti si sbizzarriscono nel creare un colossale esercito di robot splendidi, dettagliati e variegati e dalle mille forme, epocale passo in avanti rispetto a quelli semplicistici della prima serie - non mancano neppure quelli trasformabili, a testimoniare ancora una volta il successo di "Macross". La colonna sonora, per la prima volta nella saga, inizia a essere composta da un buon numero di temi di grande qualità, epici e dalle reminiscenze "starwarsiane", e infine la regia dettagliata e meticolosa di Tomino, da kolossal (e che non si rivedrà mai più nella sua filmografia, se non nel mediocre "The Wings of Rean"), amalgama il tutto, consegnando alla storia diverse delle più avvincenti, epiche e sontuose scene di puro cinema "animato" mai viste.
Altro tratto caratteristico della serie sono le atmosfere: fino a quel momento, tolto "Ideon" (dello stesso Tomino), non s'è mai visto nulla di così tetro e angoscioso. Già dal primo episodio lo spettatore è buttato di forza in una storia tesa che della violenza e del dramma fa le sue bandiere portanti, vista la nonchalance con cui muoiono milioni di persone per mezzo di armi nucleari, gas nervino et similia - in certe sequenze spaventose si capisce bene quanto l'orrore della Seconda Guerra Mondiale ha influito nella generazione del regista. I personaggi, infine, come nelle migliori produzioni del regista, sono indimenticabili: Tomino approfondisce in modo esemplare le loro motivazioni, la loro forza, le insicurezze, gli ideali, umanizzandoli come ben pochi possono riuscire oltre a lui. E da "Ideon" e "Dunbine" ricicla gli archetipi dei suoi attori-tipo, se possibile donando loro una caratterizzazione ancora più forte: impossibile dimenticarsi della rabbia giovanile del disadattato Kamille, in guerra non solo contro i Titans, ma anche con le ipocrisie e incomprensioni del mondo degli adulti; di una monolitica Emma Sheen che gli funge idealmente da seconda madre; di un villain come Jerid Messa che vuole uccidere il protagonista per dare senso a una vita mediocre e piena di delusioni; dell'affascinante, mascolina Haman Karn che sogna di restaurare il principato di Zeon; di un ritrovato Amuro Ray disilluso dall'umanità; della tragica cavia umana Four Murasame... Una galleria di personalità fortissime, probabilmente il cast più carismatico che si sia mai visto in un'opera di Tomino. È nello svolgimento dell'intricatissimo corpus narrativo che il mito di Z deve parzialmente venire ridimensionato.
Z Gundam è ambizioso a livelli inarrivabili, forse troppo. La trama, che discorre di più e più fazioni in guerra, tradimenti, intrighi politici, identità celate e ogni genere di twist importantissimi e morti ogni due per tre, e che vanta un cast praticamente immenso (un'ottantina di personaggi, sia nuovi sia provenienti dalla prima serie), non riesce a reggere il gioco fino alla fine. Il regista cerca di dare a tutti i personaggi una caratterizzazione forte e un ruolo importante, ma gestire un gruppo simile è impresa quasi impossibile, e infatti, inevitabilmente, gli attori se ne vanno più di una volta per conto loro, addirittura quasi abbandonati per esigenze di spazio (Tomino stesso ammette che la serie gli è sfuggita di mano). Questo si nota particolarmente nella figura di quelle personalità che nel corso della serie cambiano bandiera: il loro voltafaccia è importante e anche coerente, ma avviene troppo di fretta, non si riesce a spiegarlo bene. Stesso dicasi per l'alto numero di storie sentimentali, importanti nell'economia della storia ma mancanti di adeguato spazio per essere adeguatamente sviluppate.
Nonostante costretto a realizzare Z Gundam controvoglia (da qui l'inizio del suo odio per la saga, con cui farà pace circa quindici anni dopo in occasione di ∀ Gundam), Tomino scrive un soggetto addirittura fin troppo potente, ed è questo il vero neo che impedisce all'opera di raggiungere l'eccellenza: per una storia così lunga e articolata, paradossalmente, 50 episodi non bastano. Il solo soggetto principale, se sviluppato con dovizia di particolari, ne merita almeno altri 10 o 20. Vedere Z Gundam vuol dire visionare una trentina di episodi eccellenti e poi, a seguire, altri venti densissimi come non mai di rivelazioni, colpi di scena e ulteriori personaggi, semplicemente troppa carne al fuoco.
Alla fine, presumibilmente, lo spettatore medio si ritiene comunque appagato da una storia così epica sorretta da un comparto tecnico/visivo sfavillante, ma non può non pensare che, scritto meglio e con diversi personaggi in meno, Z Gundam potrebbe essere uno dei più grandi capolavori di sempre. Visione comunque imprescindibile, anche solo per il carisma della storia, il celebre finale, la superba realizzazione tecnica, le leggendarie opening "Mizu no Hoshi" e "Ai wo Komete" e il pantheon di personaggi indimenticabili. Un dovere morale attendere ansiosamente un'edizione italiana in DVD, sperando che Dynit riesca un giorno ad acquistare il doppiaggio italiano di Mediaset. Assolutamente da dimenticare sono i tre inqualificabili film riassuntivi realizzati vent'anni dopo.
È triste bocciare un lavoro di Yoshiyuki Tomino, uno dei giganti dell'animazione giapponese. È doppiamente triste per chi fa parte della generazione che ha visto il Gundam originale quasi in contemporanea con il Giappone. È triplicemente triste per me, che conosco praticamente tutte le opere di Tomino. Eppure completare questa serie mi è costato un grandissimo sforzo, in una visione che si è protratta per oltre un anno e mezzo, dopo averla abbandonata e ripresa più volte, più per dovere morale che per coinvolgimento emotivo. Alla fine ho completato la serie solo per poter dire di conoscere quella che è considerata da molti la migliore serie di Tomino.
Dal punto di vista tecnico Mobil Suit Z Gundam è chiaramente la migliore serie della sua epoca. Non è esagerato dire che è avanti di almeno dieci anni, essendo sicuramente disegnata e animata meglio di molti anime del decennio successivo. Colori, musiche, chara e mecha design sono curatissimi e all'avanguardia. È anche indubbio che la serie abbia riscosso un enorme successo di pubblico in Giappone. Tutto ciò però non toglie che le uniche mie reazioni alla visione siano state la noia per le innumerevoli battaglie senza capo né coda e la rabbia per i dialoghi insensati dei protagonisti. Trama e personaggi, le cose più importanti, sono i punti deboli di Z Gundam. Le fonti mi confermano che Tomino ha affidato la maggior parte della sceneggiatura a sceneggiatori diversi, mettendo mano personalmente solo a poche parti - infatti riconosco la sua mano solo nel finale e nel personaggio di Camille. Il risultato è un'anarchia e una trama che si disperde in mille rivoli diversi, senza una linea guida. La serie inizia nello spazio, poi si sposta sulla Terra, poi di nuovo nello spazio, poi di nuovo sulla Terra, di nuovo nello spazio, sulla Luna, sulle colonie, con i personaggi che vagano a casaccio non si capisce bene perché. Questo purtroppo è vero non soltanto in senso letterale, ma anche in senso metaforico, riferendosi al carattere della grande maggioranza dei personaggi, che sono quanto di più incostante abbia mai visto.
Più o meno tutti i personaggi di Z Gundam mi sono sembrati o superficiali, oppure stupidi, oppure inconsistenti. Gli antagonisti, come Jeryl e Scirocco sono semplicemente ridicoli. Haran Karn aveva potenziale, ma è stata sprecata. Reccoa potrebbe vincere un Oscar come personaggio femminile peggio delineato; i suoi dialoghi, le sue scelte e le sue motivazioni mi sono parsi del tutto insensati. Four e Rosamia sono interessanti, ma che senso c'era nel narrare due volte la stessa storia? Tanto valeva eliminare una delle due, visto che hanno lo stesso ruolo e anche nel finale significativamente Camille sovrappone i due personaggi. È comunque insensato che Camille si porti Rosamia sull'Argama senza nessuna protesta dai superiori, e in generale la disciplina militare è notevole in tutta la serie per la sua inesistenza. Camille è inizialmente il più antipatico protagonista che abbia mai visto in un anime robotico. Sul finire lo si perdona, non perché il personaggio sia migliorato, ma per pietà verso il suo destino. Char Aznable e Amuro Rey sono l'ombra di loro stessi. Il ruolo di Amuro è del tutto insignificante, più un cameo per i fan della prima serie che un personaggio utile all'economia della storia; il ruolo di Char è solo di poco più importante e il personaggio è irriconoscibile rispetto a quello che era la Cometa Rossa di Zeon, sia come carisma che banalmente come chara design. In generale il numero di personaggi è eccessivo, e la stragrande maggioranza non presenta il minimo interesse.
Non mi piace il chara patinato, curatissimo certamente, ma per me molto fastidioso, specialmente per quanto riguarda i personaggi maschili. In effetti il fan service è più evidente in personaggi maschili bellocci come Char e Scirocco che nei personaggi femminili, che comunque - non si capisce perché - circolano sempre con minigonne inguinali. Il mecha di Mamoru Nagano non si può criticare, ma il mecha da solo non può fare una serie. Molti hanno imputato la scarsità dei dialoghi al doppiaggio italiano: per verificare questa tesi ho visto molti episodi con i sottotitoli, paragonandoli al doppiaggio italiano e non ho visto differenze significative. Particolarmente insulso è il discorso di Dakar pronunciato da Char, un "magniloquio" di retorica e stupidità sia nella versione italiana sia nella versione sottotitolata in inglese. Insomma, è proprio l'opera originale a non stare in piedi.
Le battaglie sono di una noia mortale e tutta la trama è assolutamente soporifera per almeno quaranta puntate. Nel finale il ritmo aumenta e onestamente questa parte raggiunge la sufficienza: ma non basta per salvare una serie in cui quaranta puntate sono scarse e almeno trenta sono gravemente insufficienti. Inoltre la conclusione è affrettata e i due episodi finali sono un gioco al massacro in cui si fa a gara nell'ammazzare il maggior numero di personaggi secondari nel minor tempo possibile, ma senza riuscire a suscitare nessuna partecipazione emotiva da parte dello spettatore, almeno per quanto mi riguarda. C'è un abisso rispetto all'impatto dei finali di "Ideon" o di "Dunbine". Non viene neppure commentata in nessun modo quale sarà l'evoluzione politica dell'AEUG, della Federazione Terrestre e dei reduci di Zeon, per cui lo spettatore attento agli sviluppi storici dell'Universal Century resta a bocca asciutta. Gli aspetti politici di Z Gundam sono quelli trattati peggio, con alleanze che si aprono e si chiudono nel giro di una puntata e comportamenti assurdi: per esempio, A tradisce B, gli distrugge la flotta e tenta di ucciderlo, ma nella puntata successiva B va come se niente fosse a parlamentare con A, finendo ucciso a sorpresa da un altro traditore C, ex-sottoposto di B ma nemico di A, mentre sono sotto attacco da parte della fazione D, che è alleata di A ma era sua nemica nella puntata precedente e diventerà di nuovo nemica nella puntata successiva: situazione caotica e gestita malissimo. Nel finale non si capisce più chi è alleato con chi e perché si stia combattendo.
Per principio io non guardo mai i film riassuntivi, ma sempre le serie originali: in questo caso però sarebbe stato forse meglio se mi fossi limitato alla visione dei tre film riassuntivi. Infatti questo è il mio consiglio a chi volesse saperne di più su Z Gundam: evitate di sprecare tempo a vedere cinquanta puntate e al massimo guardatevi i film: può essere anche che fra qualche anno, a mente fredda, mi decida a guardarli io stesso. Voto: 5.
Dal punto di vista tecnico Mobil Suit Z Gundam è chiaramente la migliore serie della sua epoca. Non è esagerato dire che è avanti di almeno dieci anni, essendo sicuramente disegnata e animata meglio di molti anime del decennio successivo. Colori, musiche, chara e mecha design sono curatissimi e all'avanguardia. È anche indubbio che la serie abbia riscosso un enorme successo di pubblico in Giappone. Tutto ciò però non toglie che le uniche mie reazioni alla visione siano state la noia per le innumerevoli battaglie senza capo né coda e la rabbia per i dialoghi insensati dei protagonisti. Trama e personaggi, le cose più importanti, sono i punti deboli di Z Gundam. Le fonti mi confermano che Tomino ha affidato la maggior parte della sceneggiatura a sceneggiatori diversi, mettendo mano personalmente solo a poche parti - infatti riconosco la sua mano solo nel finale e nel personaggio di Camille. Il risultato è un'anarchia e una trama che si disperde in mille rivoli diversi, senza una linea guida. La serie inizia nello spazio, poi si sposta sulla Terra, poi di nuovo nello spazio, poi di nuovo sulla Terra, di nuovo nello spazio, sulla Luna, sulle colonie, con i personaggi che vagano a casaccio non si capisce bene perché. Questo purtroppo è vero non soltanto in senso letterale, ma anche in senso metaforico, riferendosi al carattere della grande maggioranza dei personaggi, che sono quanto di più incostante abbia mai visto.
Più o meno tutti i personaggi di Z Gundam mi sono sembrati o superficiali, oppure stupidi, oppure inconsistenti. Gli antagonisti, come Jeryl e Scirocco sono semplicemente ridicoli. Haran Karn aveva potenziale, ma è stata sprecata. Reccoa potrebbe vincere un Oscar come personaggio femminile peggio delineato; i suoi dialoghi, le sue scelte e le sue motivazioni mi sono parsi del tutto insensati. Four e Rosamia sono interessanti, ma che senso c'era nel narrare due volte la stessa storia? Tanto valeva eliminare una delle due, visto che hanno lo stesso ruolo e anche nel finale significativamente Camille sovrappone i due personaggi. È comunque insensato che Camille si porti Rosamia sull'Argama senza nessuna protesta dai superiori, e in generale la disciplina militare è notevole in tutta la serie per la sua inesistenza. Camille è inizialmente il più antipatico protagonista che abbia mai visto in un anime robotico. Sul finire lo si perdona, non perché il personaggio sia migliorato, ma per pietà verso il suo destino. Char Aznable e Amuro Rey sono l'ombra di loro stessi. Il ruolo di Amuro è del tutto insignificante, più un cameo per i fan della prima serie che un personaggio utile all'economia della storia; il ruolo di Char è solo di poco più importante e il personaggio è irriconoscibile rispetto a quello che era la Cometa Rossa di Zeon, sia come carisma che banalmente come chara design. In generale il numero di personaggi è eccessivo, e la stragrande maggioranza non presenta il minimo interesse.
Non mi piace il chara patinato, curatissimo certamente, ma per me molto fastidioso, specialmente per quanto riguarda i personaggi maschili. In effetti il fan service è più evidente in personaggi maschili bellocci come Char e Scirocco che nei personaggi femminili, che comunque - non si capisce perché - circolano sempre con minigonne inguinali. Il mecha di Mamoru Nagano non si può criticare, ma il mecha da solo non può fare una serie. Molti hanno imputato la scarsità dei dialoghi al doppiaggio italiano: per verificare questa tesi ho visto molti episodi con i sottotitoli, paragonandoli al doppiaggio italiano e non ho visto differenze significative. Particolarmente insulso è il discorso di Dakar pronunciato da Char, un "magniloquio" di retorica e stupidità sia nella versione italiana sia nella versione sottotitolata in inglese. Insomma, è proprio l'opera originale a non stare in piedi.
Le battaglie sono di una noia mortale e tutta la trama è assolutamente soporifera per almeno quaranta puntate. Nel finale il ritmo aumenta e onestamente questa parte raggiunge la sufficienza: ma non basta per salvare una serie in cui quaranta puntate sono scarse e almeno trenta sono gravemente insufficienti. Inoltre la conclusione è affrettata e i due episodi finali sono un gioco al massacro in cui si fa a gara nell'ammazzare il maggior numero di personaggi secondari nel minor tempo possibile, ma senza riuscire a suscitare nessuna partecipazione emotiva da parte dello spettatore, almeno per quanto mi riguarda. C'è un abisso rispetto all'impatto dei finali di "Ideon" o di "Dunbine". Non viene neppure commentata in nessun modo quale sarà l'evoluzione politica dell'AEUG, della Federazione Terrestre e dei reduci di Zeon, per cui lo spettatore attento agli sviluppi storici dell'Universal Century resta a bocca asciutta. Gli aspetti politici di Z Gundam sono quelli trattati peggio, con alleanze che si aprono e si chiudono nel giro di una puntata e comportamenti assurdi: per esempio, A tradisce B, gli distrugge la flotta e tenta di ucciderlo, ma nella puntata successiva B va come se niente fosse a parlamentare con A, finendo ucciso a sorpresa da un altro traditore C, ex-sottoposto di B ma nemico di A, mentre sono sotto attacco da parte della fazione D, che è alleata di A ma era sua nemica nella puntata precedente e diventerà di nuovo nemica nella puntata successiva: situazione caotica e gestita malissimo. Nel finale non si capisce più chi è alleato con chi e perché si stia combattendo.
Per principio io non guardo mai i film riassuntivi, ma sempre le serie originali: in questo caso però sarebbe stato forse meglio se mi fossi limitato alla visione dei tre film riassuntivi. Infatti questo è il mio consiglio a chi volesse saperne di più su Z Gundam: evitate di sprecare tempo a vedere cinquanta puntate e al massimo guardatevi i film: può essere anche che fra qualche anno, a mente fredda, mi decida a guardarli io stesso. Voto: 5.
Attenzione: rischio spoiler!
<i>"Beh… Signora diciamo che suo figlio è di certo intelligente, ha delle buone qualità, è molto intuitivo anche creativo… però purtroppo devo dire che non si applica… non si impegna quanto dovrebbe, potrebbe dare 100 e da 50…”</i>
OK, ok, non sono impazzito (o almeno non per ora), ma quanti di voi a scuola si sono sentiti dire queste parole dalle professoresse (almeno quelli di voi intelligenti)? Generalmente il “non si applica” per uno intelligente dipende da due fattori: o il bambino non si impegna perché è svogliato, oppure ha semplicemente tante buone idee ma non riesce ad esprimerle come dovrebbe per tutta una serie di motivi.
Che c’entra tutto questo con Z Gundam? Il collegamento si fa abbastanza chiaro se si considera il secondo caso. Infatti la serie parte da un potenziale enorme; già il primo Gundam gli ha dato una spinta eccezionale, tuttavia Z Gundam non è riuscita, a mio parere, a mantenere alto il suo volo. Avrebbe potuto dare veramente tanto ma non è riuscita nel suo intento, poiché come molte volte avviene, se si hanno buoni spunti ma scarse capacità realizzative il risultato è mediocre.
Andiamo con ordine, la serie comincia sette anni dopo la fine della guerra di un anno, in questo intervallo molto è cambiamo: Zeon non esiste più, Amuro è stato allontanato dalla guerra, la federazione ha mostrato la sua vera faccia e tutti i protagonisti della base Bianca si sono trovati ad avere un ruolo marginale senza riconoscenza alcuna, basta vedere Bright quasi umiliato da Titani. Sono proprio questi ultimi il vero motore di Z Gundam, dato che dalle loro angherie parte tutta la vicenda. Sono infatti un corpo militare nato in seno alla federazione, ma che si dimostra fin da subito arrogante, violento (estremamente violento, non esita a gasare colonie e uccidere persone) e con delle mire di conquista molto chiare. A lato opposto nasce l’AEUG come movimento paramilitare per la difesa delle colonie e l’opposizione alla federazione. Proprio qui incontreremo Char, con un altro nome, e Camille il vero protagonista della serie. Lo scontro tra queste due fazioni sarà al centro della storia, ma sarà prevista l’entrata di Karaba, movimento indipendentista sulla terra, e dei reduci di Zeon dell’AXIS.
Sarebbe utile chiarirne gli obiettivi delle parti coinvolte, visto che non sempre sono molto chiari nella serie:
I Titani: puntano ad un controllo incondizionato della sfera terrestre e della terra, vogliono acquisire sempre più potere nella federazione sostituendosi ad essa.
L’AEUG: punta a sviluppare gli ideali di Zeon Zum Deikun inizialmente travisati dal principato di Zeon nella prima serie. Cerca di spingere la popolazione ad abbandonare la Terra per a questa una possibilità di rigenerarsi, e favorire in questo modo lo sviluppo dei new-type accelerando il processo evolutivo dell’uomo.
Karba: i suoi intenti non sono molto chiari. Si allea con l’AEUG ma non dovrebbe condividerne pienamente gli obiettivi visto che si tratta di un movimento più legato alla terra. Si allea senza dubbio per combattere il nemico comune ovvero i Titani, puntando a liberare la terra dalla loro oppressione.
L’AXIS: sostanzialmente essendo reduci del principato di Zeon ne condividono gli obiettivi, anche se in questo caso si tratta di intenti mascherati dalle ambizioni di Hamman.
Alla luce di tutto ciò la trama parte da basi molto belle, visto che questo scontro a quattro, anzi a tre visto che Karaba svolge un ruolo marginale, potrebbe garantire colpi di scena sensazionali. Cosi purtroppo non è, e per supportare le mie opinioni propongo i punti di debolezza che Z Gundam ha, e successivamente i punti di forza.
PUNTI DI DEBOLEZZA
1."Finale un po' sconclusionato". Il finale è indubbiamente troppo aperto. A fronte di 50 episodi, lasciare finire la serie senza un vero finale mi sembra un errore di gestione. Succedono troppe cose negli ultimi due episodi ed in maniera troppo affrettata. Il fatto che muoiano tutti i piloti fino ad allora apparsi può anche essere plausibile in una guerra, ma mi sembra poco probabile che muoiano uno dopo l’altro in maniera cosi veloce quando per tutta la serie sono sopravvissuti miracolosamente in molti scontri. Sembra che alcuni personaggi tipo Jerid muoiano solo perché devono morire. Nell’ultimo episodio poi ci sono scena paradossali come quella del teatro, dove Scirocco, Hamman, Char e Camille si trovano in un teatro di Gryps 2 e si puntano per mezzora la pistola addosso senza sparare…ma perché!!! Capisco che la scena può avere un che di metaforico, ma risulta poco credibile a fronte del realismo che la serie vuole creare.
La stessa morte di Scirocco mi sembra forzata, alla fine Camille si accanisce contro di lui come fosse il principio di tutti i suoi mali, e a lui si aggiungeranno tutti gli altri newtype morti in un megacolpo finale. Ma dai! tutto ciò è poco realistico, non parlo degli spiriti newtype ma del fatto che Scirocco viene considerato il nemico mortale anche se di per se non ha fatto niente per meritarsi tanto odio. Agisce si nell’ombra ma non era ancora diventato la figura cosi di spicco come la si pone; diciamo che si fa un processo alle intenzioni.
Anche la guerra finale a tre risulta essere poco realistica dato che anche il più stupido dei comandanti sa che se ci sono tre forze opposte è sempre meglio aspettare che due si scontrino e poi approfittarne successivamente, non avrebbe senso lasciarsi in una scontro a capofitto a tre. In Z Gundam lo si fa proprio perché si voleva concludere in maniera epica, come nella prima serie, ma in questo caso la battaglia finale non è logica come quella del primo Gundam.
2."Ritmo narrativo altalenante". La storia parte senza dubbio bene, ma poi negli episodi centrali subisce un forte calo narrativo e ci si trova nelle ultime 10 puntate o giù di lì dove il racconto va avanti attraverso i riassunti iniziali,che aggiungono sempre elementi nuovi. Questa tecnica non mi piace perchè così passaggi fondamentali sembrano quasi saltati, o comunque visti di sfuggita. La storia poi accelera forsennatamente, come detto, negli episodi finali.
Altro elemento poco realistico è il ruolo dell’Arghama, infatti nella maggior parte degli episodi opera da sola e gli scontri si riducono a mere azioni di guerriglia contro poche navi dei Titani. Le altre navi dell’AEUG appaiono solo molto dopo.
3."Personaggi poco caratterizzati". Ok questo non è un problema che succede a tutti; personaggi come Camille e Reccoa sono caratterizzati ottimamente, ma sugli altri non si è fatto molto. Le newtype artificiali sono una la copia dell’altra, Four è l’unica ad essere caratterizzate bene, ma le altre ricalcano solo il suo personaggio creando ripetizioni inutili e forzose. Jerid risulta essere una figura quasi comica, ai fini della storia non serve a niente, il suo odio per Camille e il suo “oggi ti ucciderò” diventano un barzelletta considerando i risultati delle sue missioni; se si voleva creare un altro Char si è toppato.
Char dal canto suo ha un figura altalenante, dopo l’importante discorso di Dakar sarebbe potuto divenire la guida dell’AEUG e cosi sembra, ma questo aspetto doveva essere più approfondito. Scirocco invece aveva un potenziale stupendo ma lo si è sprecato tutto, agisce veramente poco.
La storia di Hamman non viene spiegata a dovere cosi come il suo passato, e non si capisce perché Char la odi cosi tanto. La figura di Fa è quasi odiosa perché raccontata con un maschilismo irritante; lei praticamente deve fare la mamma e gli altri combattere. Katz è la copia di Camille cosi è anche una ripetizione la sua relazione con Sara. I capi dei titani non vengono per nulla ritratti, Jamitov e Bask compaiono poco, e per una serie che vuole fare dell’ambiguità tra il bene e il male il suo punto di forza questo è un aspetto negativo.
PUNTI DI FORZA
Dopo di ciò si potrebbe pensare ad una serie inguardabile e basta, in realtà non è cosi perchè ci sono notevoli puniti positivi.
1."Il realismo". È una seri molto realistica ed il dramma della guerra, in generale, è tracciato molto bene. Anche gli scontri tra mobil suit sono più reali, e si perde quel concetto di supereroe più tipico di Amuro che non di Camille. Il dramma di Camille è molto vivo cosi come le sue emozioni durante gli scontri. Anche il comportamento dei Titani è molto reale se si pensa a cosa le SS hanno fatto a loro tempo, ed il paragone tra i due movimenti militari è chiaro e voluto.
2."La forza di cambiare". Cambiare protagonista, con il vecchio eroe ancora vivo, è una scelta difficile ma coraggiosa e per questo voglio apprezzarla e premiarla. In un contesto realistico non è detto che l’eroe rimanga tale per sempre ed è proprio questo che è stato fatto in Z Gundam con Amuro relegato al ruolo di comparsa. Raccontare la storia da un punto di vista differente a mio avviso è una grossa qualità di questa serie.
3."Il messaggio finale". Il messaggio finale vuole proprio comunicare la durezza della guerra e la necessità di evitarla. Camille si sente sporco per tutte quelle uccisioni e per questo vuole sacrificarsi. In realtà Scirocco, nel suo ultimo attacco, con i suoi poteri lo rende di nuovo un bambino liberandolo dal peso della guerra. Camille alla fine regredisce ad uno stato apparentemente demenziale ma forse felice perché purificato e liberato dai mali della guerra.
4."La trama". Il presupposto di coinvolgere più eserciti con intenzioni diversi e punti di vista diversi incrementa la bellezza del racconto. La prima storia d'amore tra Camille e Four è molto commuovente e tocca l'anima, cosi come la storia di Reccoa e il suo non sentirsi accettata come donna.
A livello del doppiaggio italiano le voci risultano essere molto belle e azzeccate, il doppiaggio è fatto molto bene anche se all’inizio le interpretazioni sono davvero brutte, ma poi con il passare degli episodi i doppiatori acquisiscono più dimestichezza e il doppiaggio ne risente positivamente.
Alla luce di questa analisi, risulta nel complesso una bella serie anche se a mio avviso non cosi nettamente superiore alla prima. Certo la trama se sviluppata bene avrebbe potuto creare un piccolo capolavoro ed è per questo che mi dispiace questa recensione negativa. È una serie che a prescindere si merita un bel voto, ma il fatto di avere un potenziale e non riuscirlo a sfruttare ne abbassa di molto al votazione. D’altronde come dice la maestra al bambino:
"<i>Signora mi spiace, io a suo figlio le do un brutto voto perché so che può dare di più ma non l’ha fatto…</i>"
<i>"Beh… Signora diciamo che suo figlio è di certo intelligente, ha delle buone qualità, è molto intuitivo anche creativo… però purtroppo devo dire che non si applica… non si impegna quanto dovrebbe, potrebbe dare 100 e da 50…”</i>
OK, ok, non sono impazzito (o almeno non per ora), ma quanti di voi a scuola si sono sentiti dire queste parole dalle professoresse (almeno quelli di voi intelligenti)? Generalmente il “non si applica” per uno intelligente dipende da due fattori: o il bambino non si impegna perché è svogliato, oppure ha semplicemente tante buone idee ma non riesce ad esprimerle come dovrebbe per tutta una serie di motivi.
Che c’entra tutto questo con Z Gundam? Il collegamento si fa abbastanza chiaro se si considera il secondo caso. Infatti la serie parte da un potenziale enorme; già il primo Gundam gli ha dato una spinta eccezionale, tuttavia Z Gundam non è riuscita, a mio parere, a mantenere alto il suo volo. Avrebbe potuto dare veramente tanto ma non è riuscita nel suo intento, poiché come molte volte avviene, se si hanno buoni spunti ma scarse capacità realizzative il risultato è mediocre.
Andiamo con ordine, la serie comincia sette anni dopo la fine della guerra di un anno, in questo intervallo molto è cambiamo: Zeon non esiste più, Amuro è stato allontanato dalla guerra, la federazione ha mostrato la sua vera faccia e tutti i protagonisti della base Bianca si sono trovati ad avere un ruolo marginale senza riconoscenza alcuna, basta vedere Bright quasi umiliato da Titani. Sono proprio questi ultimi il vero motore di Z Gundam, dato che dalle loro angherie parte tutta la vicenda. Sono infatti un corpo militare nato in seno alla federazione, ma che si dimostra fin da subito arrogante, violento (estremamente violento, non esita a gasare colonie e uccidere persone) e con delle mire di conquista molto chiare. A lato opposto nasce l’AEUG come movimento paramilitare per la difesa delle colonie e l’opposizione alla federazione. Proprio qui incontreremo Char, con un altro nome, e Camille il vero protagonista della serie. Lo scontro tra queste due fazioni sarà al centro della storia, ma sarà prevista l’entrata di Karaba, movimento indipendentista sulla terra, e dei reduci di Zeon dell’AXIS.
Sarebbe utile chiarirne gli obiettivi delle parti coinvolte, visto che non sempre sono molto chiari nella serie:
I Titani: puntano ad un controllo incondizionato della sfera terrestre e della terra, vogliono acquisire sempre più potere nella federazione sostituendosi ad essa.
L’AEUG: punta a sviluppare gli ideali di Zeon Zum Deikun inizialmente travisati dal principato di Zeon nella prima serie. Cerca di spingere la popolazione ad abbandonare la Terra per a questa una possibilità di rigenerarsi, e favorire in questo modo lo sviluppo dei new-type accelerando il processo evolutivo dell’uomo.
Karba: i suoi intenti non sono molto chiari. Si allea con l’AEUG ma non dovrebbe condividerne pienamente gli obiettivi visto che si tratta di un movimento più legato alla terra. Si allea senza dubbio per combattere il nemico comune ovvero i Titani, puntando a liberare la terra dalla loro oppressione.
L’AXIS: sostanzialmente essendo reduci del principato di Zeon ne condividono gli obiettivi, anche se in questo caso si tratta di intenti mascherati dalle ambizioni di Hamman.
Alla luce di tutto ciò la trama parte da basi molto belle, visto che questo scontro a quattro, anzi a tre visto che Karaba svolge un ruolo marginale, potrebbe garantire colpi di scena sensazionali. Cosi purtroppo non è, e per supportare le mie opinioni propongo i punti di debolezza che Z Gundam ha, e successivamente i punti di forza.
PUNTI DI DEBOLEZZA
1."Finale un po' sconclusionato". Il finale è indubbiamente troppo aperto. A fronte di 50 episodi, lasciare finire la serie senza un vero finale mi sembra un errore di gestione. Succedono troppe cose negli ultimi due episodi ed in maniera troppo affrettata. Il fatto che muoiano tutti i piloti fino ad allora apparsi può anche essere plausibile in una guerra, ma mi sembra poco probabile che muoiano uno dopo l’altro in maniera cosi veloce quando per tutta la serie sono sopravvissuti miracolosamente in molti scontri. Sembra che alcuni personaggi tipo Jerid muoiano solo perché devono morire. Nell’ultimo episodio poi ci sono scena paradossali come quella del teatro, dove Scirocco, Hamman, Char e Camille si trovano in un teatro di Gryps 2 e si puntano per mezzora la pistola addosso senza sparare…ma perché!!! Capisco che la scena può avere un che di metaforico, ma risulta poco credibile a fronte del realismo che la serie vuole creare.
La stessa morte di Scirocco mi sembra forzata, alla fine Camille si accanisce contro di lui come fosse il principio di tutti i suoi mali, e a lui si aggiungeranno tutti gli altri newtype morti in un megacolpo finale. Ma dai! tutto ciò è poco realistico, non parlo degli spiriti newtype ma del fatto che Scirocco viene considerato il nemico mortale anche se di per se non ha fatto niente per meritarsi tanto odio. Agisce si nell’ombra ma non era ancora diventato la figura cosi di spicco come la si pone; diciamo che si fa un processo alle intenzioni.
Anche la guerra finale a tre risulta essere poco realistica dato che anche il più stupido dei comandanti sa che se ci sono tre forze opposte è sempre meglio aspettare che due si scontrino e poi approfittarne successivamente, non avrebbe senso lasciarsi in una scontro a capofitto a tre. In Z Gundam lo si fa proprio perché si voleva concludere in maniera epica, come nella prima serie, ma in questo caso la battaglia finale non è logica come quella del primo Gundam.
2."Ritmo narrativo altalenante". La storia parte senza dubbio bene, ma poi negli episodi centrali subisce un forte calo narrativo e ci si trova nelle ultime 10 puntate o giù di lì dove il racconto va avanti attraverso i riassunti iniziali,che aggiungono sempre elementi nuovi. Questa tecnica non mi piace perchè così passaggi fondamentali sembrano quasi saltati, o comunque visti di sfuggita. La storia poi accelera forsennatamente, come detto, negli episodi finali.
Altro elemento poco realistico è il ruolo dell’Arghama, infatti nella maggior parte degli episodi opera da sola e gli scontri si riducono a mere azioni di guerriglia contro poche navi dei Titani. Le altre navi dell’AEUG appaiono solo molto dopo.
3."Personaggi poco caratterizzati". Ok questo non è un problema che succede a tutti; personaggi come Camille e Reccoa sono caratterizzati ottimamente, ma sugli altri non si è fatto molto. Le newtype artificiali sono una la copia dell’altra, Four è l’unica ad essere caratterizzate bene, ma le altre ricalcano solo il suo personaggio creando ripetizioni inutili e forzose. Jerid risulta essere una figura quasi comica, ai fini della storia non serve a niente, il suo odio per Camille e il suo “oggi ti ucciderò” diventano un barzelletta considerando i risultati delle sue missioni; se si voleva creare un altro Char si è toppato.
Char dal canto suo ha un figura altalenante, dopo l’importante discorso di Dakar sarebbe potuto divenire la guida dell’AEUG e cosi sembra, ma questo aspetto doveva essere più approfondito. Scirocco invece aveva un potenziale stupendo ma lo si è sprecato tutto, agisce veramente poco.
La storia di Hamman non viene spiegata a dovere cosi come il suo passato, e non si capisce perché Char la odi cosi tanto. La figura di Fa è quasi odiosa perché raccontata con un maschilismo irritante; lei praticamente deve fare la mamma e gli altri combattere. Katz è la copia di Camille cosi è anche una ripetizione la sua relazione con Sara. I capi dei titani non vengono per nulla ritratti, Jamitov e Bask compaiono poco, e per una serie che vuole fare dell’ambiguità tra il bene e il male il suo punto di forza questo è un aspetto negativo.
PUNTI DI FORZA
Dopo di ciò si potrebbe pensare ad una serie inguardabile e basta, in realtà non è cosi perchè ci sono notevoli puniti positivi.
1."Il realismo". È una seri molto realistica ed il dramma della guerra, in generale, è tracciato molto bene. Anche gli scontri tra mobil suit sono più reali, e si perde quel concetto di supereroe più tipico di Amuro che non di Camille. Il dramma di Camille è molto vivo cosi come le sue emozioni durante gli scontri. Anche il comportamento dei Titani è molto reale se si pensa a cosa le SS hanno fatto a loro tempo, ed il paragone tra i due movimenti militari è chiaro e voluto.
2."La forza di cambiare". Cambiare protagonista, con il vecchio eroe ancora vivo, è una scelta difficile ma coraggiosa e per questo voglio apprezzarla e premiarla. In un contesto realistico non è detto che l’eroe rimanga tale per sempre ed è proprio questo che è stato fatto in Z Gundam con Amuro relegato al ruolo di comparsa. Raccontare la storia da un punto di vista differente a mio avviso è una grossa qualità di questa serie.
3."Il messaggio finale". Il messaggio finale vuole proprio comunicare la durezza della guerra e la necessità di evitarla. Camille si sente sporco per tutte quelle uccisioni e per questo vuole sacrificarsi. In realtà Scirocco, nel suo ultimo attacco, con i suoi poteri lo rende di nuovo un bambino liberandolo dal peso della guerra. Camille alla fine regredisce ad uno stato apparentemente demenziale ma forse felice perché purificato e liberato dai mali della guerra.
4."La trama". Il presupposto di coinvolgere più eserciti con intenzioni diversi e punti di vista diversi incrementa la bellezza del racconto. La prima storia d'amore tra Camille e Four è molto commuovente e tocca l'anima, cosi come la storia di Reccoa e il suo non sentirsi accettata come donna.
A livello del doppiaggio italiano le voci risultano essere molto belle e azzeccate, il doppiaggio è fatto molto bene anche se all’inizio le interpretazioni sono davvero brutte, ma poi con il passare degli episodi i doppiatori acquisiscono più dimestichezza e il doppiaggio ne risente positivamente.
Alla luce di questa analisi, risulta nel complesso una bella serie anche se a mio avviso non cosi nettamente superiore alla prima. Certo la trama se sviluppata bene avrebbe potuto creare un piccolo capolavoro ed è per questo che mi dispiace questa recensione negativa. È una serie che a prescindere si merita un bel voto, ma il fatto di avere un potenziale e non riuscirlo a sfruttare ne abbassa di molto al votazione. D’altronde come dice la maestra al bambino:
"<i>Signora mi spiace, io a suo figlio le do un brutto voto perché so che può dare di più ma non l’ha fatto…</i>"
Z Gundam è la seconda serie incentrata sul mitico “robottone” creato tanto tempo fa da Yoshiyuki Tomino, realizzata come sempre dalla Sunrise anche per questa serie è stato scelto il formato delle 50 puntate, numero che oserei definire un classico per le serie Gundam.
La storia è sempre ambientata nella timeline dell’Universal Century, per la precisione prende avvio passati sette anni dall’epilogo della prima serie, la Guerra di un anno è ormai finita però per l’umanità non sembra esserci pace. Se prima era stato il Principato di Zeon a far spirare il vento della guerra per ottenere l’indipendenza, questa volta il ruolo di “cattivi” passa proprio alla Federazione Terrestre. Quest’ultima al fine di reprimere quanto resta dell’ormai sconfitta Zeon crea un corpo d’elite denominato Titani, questi però si dimostrano ben presto essere solo degli spietati “mercenari” che al fine di raggiungere il risultato voluto non esitano ad utilizzare metodi brutali nei confronti degli spazionoidi ormai costretti dopo l’esito della guerra a subirne le angherie. In reazioni a tali metodi nasce l’ A.E.U.G. (Anti-Earth Union Group ) e la sua controparte terrestre Karaba ( dove avremo modo di rincontrare Amuro Ray ). Dell’A.E.U.G. fanno parte molte vecchie conoscenze a partire dal comandante Bright Noah per finire con Char Aznable, che tuttavia adotta il nome di Quattro Bajeena, ma il vero protagonista questa volta è un ragazzo new type Kamille Bidan che a bordo dello Z Gundam sarà chiamato a confrontarsi contro i Titani. Sulla scena ben presto farà la sua ricomparsa anche un vecchio nemico, e così avremo modo di assistere, soprattutto nella fase finale, ad uno scontro a tre sanguinario tra l’A.E.U.G., i Titani e Zeon guidata da Haman Karn.
Andando oltre l’apparenza della trama e considerando anche i personaggi quel che subito salta all’occhio è il forte nichilismo presente in tutta la serie e che poi culmina nel finale. Non è un caso che proprio la visione di Z Gundam mi abbia fatto avvicinare al mondo creato da Tomino, non ci sono semplici combattimenti, come avevo sempre pensato, ma anche una buona analisi introspettiva dei vari personaggi, ad esempio Kamille all’apparenza impulsivo spesso mostra un lato fortemente riflessivo e nel corso della serie si assiste ad un suo graduale cambiamento in reazione al profondo dolore provato nel corso dei vari combattimenti. Anche la realizzazione è buona considerando che ormai sono passati quasi 25 anni dalla prima messa in onda e il doppiaggio italiano della serie l’ho molto gradito, ogni voce al suo posto e ottimi interpreti.
Concludendo Z Gundam si presenta come una buona continuazione della prima serie, non è esente da difetti perché ad esempio i rapporti tra i vari personaggi non vengono quasi mai approfonditi e forse tutto quell’alone di nichilismo dopo un po’ risulta anche eccessivo, però nel complesso mi è piaciuta. Quindi serie chiaramente consigliata a chi ha già una passione per Gundam, nel caso converrebbe forse prima vedere Mobile Suit Gundam 0083: Stardust Memory che, pur realizzato in seguito, narra gli eventi accaduti nei sette anni che separano le prime due serie. Quanto al voto direi 7,5, metto 8 solo perché si tratta di Gundam.
La storia è sempre ambientata nella timeline dell’Universal Century, per la precisione prende avvio passati sette anni dall’epilogo della prima serie, la Guerra di un anno è ormai finita però per l’umanità non sembra esserci pace. Se prima era stato il Principato di Zeon a far spirare il vento della guerra per ottenere l’indipendenza, questa volta il ruolo di “cattivi” passa proprio alla Federazione Terrestre. Quest’ultima al fine di reprimere quanto resta dell’ormai sconfitta Zeon crea un corpo d’elite denominato Titani, questi però si dimostrano ben presto essere solo degli spietati “mercenari” che al fine di raggiungere il risultato voluto non esitano ad utilizzare metodi brutali nei confronti degli spazionoidi ormai costretti dopo l’esito della guerra a subirne le angherie. In reazioni a tali metodi nasce l’ A.E.U.G. (Anti-Earth Union Group ) e la sua controparte terrestre Karaba ( dove avremo modo di rincontrare Amuro Ray ). Dell’A.E.U.G. fanno parte molte vecchie conoscenze a partire dal comandante Bright Noah per finire con Char Aznable, che tuttavia adotta il nome di Quattro Bajeena, ma il vero protagonista questa volta è un ragazzo new type Kamille Bidan che a bordo dello Z Gundam sarà chiamato a confrontarsi contro i Titani. Sulla scena ben presto farà la sua ricomparsa anche un vecchio nemico, e così avremo modo di assistere, soprattutto nella fase finale, ad uno scontro a tre sanguinario tra l’A.E.U.G., i Titani e Zeon guidata da Haman Karn.
Andando oltre l’apparenza della trama e considerando anche i personaggi quel che subito salta all’occhio è il forte nichilismo presente in tutta la serie e che poi culmina nel finale. Non è un caso che proprio la visione di Z Gundam mi abbia fatto avvicinare al mondo creato da Tomino, non ci sono semplici combattimenti, come avevo sempre pensato, ma anche una buona analisi introspettiva dei vari personaggi, ad esempio Kamille all’apparenza impulsivo spesso mostra un lato fortemente riflessivo e nel corso della serie si assiste ad un suo graduale cambiamento in reazione al profondo dolore provato nel corso dei vari combattimenti. Anche la realizzazione è buona considerando che ormai sono passati quasi 25 anni dalla prima messa in onda e il doppiaggio italiano della serie l’ho molto gradito, ogni voce al suo posto e ottimi interpreti.
Concludendo Z Gundam si presenta come una buona continuazione della prima serie, non è esente da difetti perché ad esempio i rapporti tra i vari personaggi non vengono quasi mai approfonditi e forse tutto quell’alone di nichilismo dopo un po’ risulta anche eccessivo, però nel complesso mi è piaciuta. Quindi serie chiaramente consigliata a chi ha già una passione per Gundam, nel caso converrebbe forse prima vedere Mobile Suit Gundam 0083: Stardust Memory che, pur realizzato in seguito, narra gli eventi accaduti nei sette anni che separano le prime due serie. Quanto al voto direi 7,5, metto 8 solo perché si tratta di Gundam.
Questa serie tv ha fama di essere considerata dagli aficionados del bianco mobile suit di Tomino la più bella opera mai dedicata a Gundam. Personalmente, ritengo questa nomea pienamente meritata: Z Gundam è una delle più belle robottomono che abbia mai visto. Oltre ad uno splendido mecha design ed a spettacolari scene d'azione e di lotta esaltate da un'ottima regia, che non sfigura nemmeno ora che sono passati ben 24 anni dalla sua prima messa in onda, Z vanta una trama disorientante, ricca di imprevisti e colpi di scena, condita da un affascinante retrogusto nichilista ed amaro; personaggi che mostrano mille sfaccettature che li rendono umanissimi; una rappresentazione della guerra quanto mai straziante e reale, poiché ogni personaggio potrebbe morire senza preavviso da un momento all'altro, senza godere di episodi dedicati interamente a lui; un finale angosciante in linea con lo svolgimento della serie; i character tanto amati all'epoca del primo Gundam, visti sotto una nuova luce (specialmente Char <i>Cometa Rossa</i> Aznable). Mi rimane solo una cosa da dire: se nella vostra vita potrete vedere solo una serie di Gundam... fate in modo che sia questa.
Sono passati sette anni dalla fine della guerra, il governo federale dilaniato da una profonda corruzione della sua classe dirigente, cade nelle mani dei Titans, divisione d'elite dell'esercito e riprende lo sfruttamento indiscriminato delle risorse del pianeta incurante delle conseguenze.Gli eroi della guerra di un anno sono stati assegnati ad incarichi minori o hanno fatto perdere le loro tracce, mentre i superstiti dell'esercito di Zion assieme ad alcuni dissidenti della federazione hanno dato vita all'A.E.U.G. (anti earth union group) nel tentativo di fermare il sempre più influente partito dei Titans.
Il giovane Kamiyu Vidan, figlio del famoso ingegnere aerospaziale Franklin Vidan, disgustato dall'arroganza dei Titans decide di imbarcarsi sullo shuttle Temptation comandato dal capitano Bright.Durante il tragitto verso lo spazio porto Kamiyu rimane però coinvolto in una rissa con alcuni Titans e viene quindi arrestato.In seguito ad una roccambolesca fuga dal carcere militare Kamiyu si unisce all'A.E.U.G. portando con se un prototipo di Gundam Mark II, mobile suite di ultima generazione che il giovane sembra conoscere alla perfezione.
Z Gundam è senza ombra di dubbio la migliore serie di Gundam e molto probabilmente una delle migliori serie fantascientifiche in assoluto.Gli schemi del robotico classico saltano definitivamente e vengono sostituiti da qualcosa di assolutamente nuovo per l'epoca.Tutti i personaggi, anche quelli secondari, vengono fortemente caratterizzati, ognuno di essi ha le proprie motivazioni e Tomino si prende tutto il tempo necessario per svilupparle in maniera articolata e approfondita.Il ritmo è serratissimo e la trama, matura e complessa, tiene incollati allo schermo fino all'ultimo.Non mancano anche episodi romantici come Cinderella Four, che saranno tanto cari ad Haruhiko Mikimoto nel creare Macross.
Il realismo della prima serie è ancora più marcato, non solo negli aspetti tecnici ma anche nella rappresentazione degli eventi.Come quando i Titans decidono di far esplodere Jaburo con una bomba atomica: non si può restare indifferenti al realismo con cui viene rappresentata la fuga dei soldati ancora presenti nel sito, testimonianza diretta di una generazione che la guerra l'aveva vista molto da vicino.Tomino inoltre fa ancora centro dando maggior risalto rispetto alla prima serie, alle caratteristiche esper dei new-type, aspetto che rende ancora più accattivante una serie già parecchio avvincente.
Spettacolari le animazioni, reggono ancora oggi il confronto con gli standard attuali, pur essendo una di quelle serie che nel finale delle puntate terminano con un fermo immagine su una tavola realizzata a mano.Eccezionale il chara di Yasuhiko, abilissimo nel riproporre i personaggi del primo Gundam "invecchiati" di qualche anno.
Buonissima anche la colonna sonora adrenalinica e incalzante durante i combattimenti, malinconica nei momenti più riflessivi, la prima opening di Mami Ayukawa è letteralmente da embolia.
Finale squisitamente death.
Il giovane Kamiyu Vidan, figlio del famoso ingegnere aerospaziale Franklin Vidan, disgustato dall'arroganza dei Titans decide di imbarcarsi sullo shuttle Temptation comandato dal capitano Bright.Durante il tragitto verso lo spazio porto Kamiyu rimane però coinvolto in una rissa con alcuni Titans e viene quindi arrestato.In seguito ad una roccambolesca fuga dal carcere militare Kamiyu si unisce all'A.E.U.G. portando con se un prototipo di Gundam Mark II, mobile suite di ultima generazione che il giovane sembra conoscere alla perfezione.
Z Gundam è senza ombra di dubbio la migliore serie di Gundam e molto probabilmente una delle migliori serie fantascientifiche in assoluto.Gli schemi del robotico classico saltano definitivamente e vengono sostituiti da qualcosa di assolutamente nuovo per l'epoca.Tutti i personaggi, anche quelli secondari, vengono fortemente caratterizzati, ognuno di essi ha le proprie motivazioni e Tomino si prende tutto il tempo necessario per svilupparle in maniera articolata e approfondita.Il ritmo è serratissimo e la trama, matura e complessa, tiene incollati allo schermo fino all'ultimo.Non mancano anche episodi romantici come Cinderella Four, che saranno tanto cari ad Haruhiko Mikimoto nel creare Macross.
Il realismo della prima serie è ancora più marcato, non solo negli aspetti tecnici ma anche nella rappresentazione degli eventi.Come quando i Titans decidono di far esplodere Jaburo con una bomba atomica: non si può restare indifferenti al realismo con cui viene rappresentata la fuga dei soldati ancora presenti nel sito, testimonianza diretta di una generazione che la guerra l'aveva vista molto da vicino.Tomino inoltre fa ancora centro dando maggior risalto rispetto alla prima serie, alle caratteristiche esper dei new-type, aspetto che rende ancora più accattivante una serie già parecchio avvincente.
Spettacolari le animazioni, reggono ancora oggi il confronto con gli standard attuali, pur essendo una di quelle serie che nel finale delle puntate terminano con un fermo immagine su una tavola realizzata a mano.Eccezionale il chara di Yasuhiko, abilissimo nel riproporre i personaggi del primo Gundam "invecchiati" di qualche anno.
Buonissima anche la colonna sonora adrenalinica e incalzante durante i combattimenti, malinconica nei momenti più riflessivi, la prima opening di Mami Ayukawa è letteralmente da embolia.
Finale squisitamente death.
"La" serie TV Gundam per eccellenza. E' il seguito diretto dello storico originale Mobile Suit Gundam del 1979. Nonostante fosse arduo ripetere i fasti del suo predecessore, Z li supera ampiamente. Tomino riprende la regia e dirige un cast in gran parte rinnovato ma senza trascurare del tutto i personaggi della prima serie (Char e Bright in primis). La trama, cupa e drammatica, di fatto ribalta la situazione delle forze in campo della "Guerra di un anno" mostrando come la federazione, marcia e corrotta, sia ormai preda della feroce divisione interna dei Titans (un corpo chiaramente ispirato, anche nelle divise, alle SS naziste). La serie impressionante di tragedie che colpiscono i protagonisti ha confermato in pieno il soprannome che Tomino si era guadagnato ai tempi del più "robottone" Zambot 3 ovvero 'Kill'em all" (Ammazzali tutti)! Classico fondamentale delle serie Si-fi anni '80 e ovviamente imperdibile se siete appassionati di Gundam.