Yawara! - Jenny, la ragazza del judo
"Yawara! A Fashionable Judo Girl" è un anime tratto dall'omonima opera prima di Naoki Urasawa, manga serializzato tra il 1986 e il 1993. Nel 1990 è stata premiata con il trentacinquesimo Shogakukan Manga Award per la categoria generale.
Naoki Urasawa si cimenta per la prima volta con una storia lunga, dopo una serie di storie brevi realizzate negli anni precedenti, quindi è al suo primo banco di prova. Yawara, che avrà grande successo di pubblico e critica anche nella sua realizzazione animata, è per Urasawa a tutti gli effetti un trampolino di lancio per la sua carriera. In televisione, nel Sol Levante, andrà in onda nello stesso periodo di "Ranma ½", che quindi lo rende suo diretto rivale. In patria sarà Yawara a vincere, ma Ranma acquisirà nel corso del tempo molta più notorietà internazionale.
Urasawa ci regala una storia veramente particolare, scegliendo la tematica sportiva, e in particolar modo incentrandola su uno sport "impopolare" come il judo. Per di più la protagonista è una dolce liceale, che possiede un insospettabile talento innato per questa disciplina.
Yawara è una ragazza di sedici anni che fin da bambina è stata educata alla disciplina del judo dal nonno, e quest'ultimo già progetta il decollo della nipote nel mondo sportivo, consapevole delle sue grandi doti tecniche, nella speranza che questa diventi campionessa del mondo e poi campionessa olimpica alle Olimpiadi di Barcellona del 1992, in cui viene ufficialmente inserito anche il judo femminile tra le gare ufficiali.
Nel frattempo, Matsuda, un giornalista sportivo pasticcione e sognatore che lavora per il Daily Every Sport, giornale di terza categoria, incontra accidentalmente Yawara, che con un impeccabile ippon seoi ferma nel bel mezzo della strada un rapinatore. Matsuda, che cattura l'impresa con una foto, è rapito da quel gesto atletico e da quel momento in poi vuole scoprire l'identità della ragazza, convinto che nel judo la ragazza avrebbe un futuro di vittorie. Così, ai piani del nonno di Yawara, Jigoro, si sommano le aspettative di Matsuda e di tutti coloro che verranno a conoscenza della bravura della ragazza, e presto la vita di Yawara non sarà più così tranquilla come lei sognava... infatti sarà costretta a dividersi tra la normalità della vita quotidiana di tutti i giorni, il sogno di innamorarsi ed essere una ragazza come tutte le altre, e la vita agonistica del judo; inizialmente Yawara non è convinta della vita agonistica, ma nel corso del tempo crescerà e cercherà di coniugare le sue passioni.
Naoki Urasawa, dai più conosciuto per le sue storie di avventura e mozzafiato, ricche di colpi di scena, flashback e capovolgimenti, qui sembra quasi in una veste inedita: il minimo comune denominatore tra Yawara e tutte le opere successive però è l'ironia dei personaggi, che anche nelle opere più serie continua ad essere fortemente marcata.
Il tratto e i lineamenti dei personaggi sono puliti, e il character design dell'anime rispetta abbastanza fedelmente gli originali disegni su carta, e anche la trama rimane più o meno invariata.
La storia scorre piacevolmente - forse un po' troppo lungo l'adattamento in 124 episodi -, ma la compresenza dell'aspetto sportivo-agonistico, dei tanti momenti di comicità e del filone sentimentale riesce a far divertire quasi sempre lo spettatore.
Le vicende sentimentali, tra imbarazzi, incomprensioni ed equivoci a go go, ottengono il loro definitivo compimento nell'animazione con "Yawara: The Atlanta Special!"
Dal punto di vista caratteriale, i personaggi per lo più sono caricature comiche, solo quelli principali assumono anche una vera e propria caratterizzazione psicologica, principalmente Yawara nei suoi dibattimenti interiori. Già dal primo manga di Urasawa però sono abbastanza ben stigmatizzati certi caratteri dei personaggi: Yawara è un personaggio forte, ovviamente non solo dal punto di vista fisico, ma soprattutto dal punto di vista caratteriale, e ha una scorza dura. E' solo l'inizio di un filone che continua con Miyuki Umino di "Happy!", Kanna e Ukiji in "20th Century Boys". Matsuda invece è l'imbranato sognatore dal cuore puro, vedi Kenji, e così via...
Nel complesso sono totalmente soddisfatto di quest'opera sia nella sua versione cartacea, in Italia attualmente in corso, sia nella sua versione animata, perché è una storia capace di far ridere e al tempo stesso genuina. Promossa a pieni voti.
Naoki Urasawa si cimenta per la prima volta con una storia lunga, dopo una serie di storie brevi realizzate negli anni precedenti, quindi è al suo primo banco di prova. Yawara, che avrà grande successo di pubblico e critica anche nella sua realizzazione animata, è per Urasawa a tutti gli effetti un trampolino di lancio per la sua carriera. In televisione, nel Sol Levante, andrà in onda nello stesso periodo di "Ranma ½", che quindi lo rende suo diretto rivale. In patria sarà Yawara a vincere, ma Ranma acquisirà nel corso del tempo molta più notorietà internazionale.
Urasawa ci regala una storia veramente particolare, scegliendo la tematica sportiva, e in particolar modo incentrandola su uno sport "impopolare" come il judo. Per di più la protagonista è una dolce liceale, che possiede un insospettabile talento innato per questa disciplina.
Yawara è una ragazza di sedici anni che fin da bambina è stata educata alla disciplina del judo dal nonno, e quest'ultimo già progetta il decollo della nipote nel mondo sportivo, consapevole delle sue grandi doti tecniche, nella speranza che questa diventi campionessa del mondo e poi campionessa olimpica alle Olimpiadi di Barcellona del 1992, in cui viene ufficialmente inserito anche il judo femminile tra le gare ufficiali.
Nel frattempo, Matsuda, un giornalista sportivo pasticcione e sognatore che lavora per il Daily Every Sport, giornale di terza categoria, incontra accidentalmente Yawara, che con un impeccabile ippon seoi ferma nel bel mezzo della strada un rapinatore. Matsuda, che cattura l'impresa con una foto, è rapito da quel gesto atletico e da quel momento in poi vuole scoprire l'identità della ragazza, convinto che nel judo la ragazza avrebbe un futuro di vittorie. Così, ai piani del nonno di Yawara, Jigoro, si sommano le aspettative di Matsuda e di tutti coloro che verranno a conoscenza della bravura della ragazza, e presto la vita di Yawara non sarà più così tranquilla come lei sognava... infatti sarà costretta a dividersi tra la normalità della vita quotidiana di tutti i giorni, il sogno di innamorarsi ed essere una ragazza come tutte le altre, e la vita agonistica del judo; inizialmente Yawara non è convinta della vita agonistica, ma nel corso del tempo crescerà e cercherà di coniugare le sue passioni.
Naoki Urasawa, dai più conosciuto per le sue storie di avventura e mozzafiato, ricche di colpi di scena, flashback e capovolgimenti, qui sembra quasi in una veste inedita: il minimo comune denominatore tra Yawara e tutte le opere successive però è l'ironia dei personaggi, che anche nelle opere più serie continua ad essere fortemente marcata.
Il tratto e i lineamenti dei personaggi sono puliti, e il character design dell'anime rispetta abbastanza fedelmente gli originali disegni su carta, e anche la trama rimane più o meno invariata.
La storia scorre piacevolmente - forse un po' troppo lungo l'adattamento in 124 episodi -, ma la compresenza dell'aspetto sportivo-agonistico, dei tanti momenti di comicità e del filone sentimentale riesce a far divertire quasi sempre lo spettatore.
Le vicende sentimentali, tra imbarazzi, incomprensioni ed equivoci a go go, ottengono il loro definitivo compimento nell'animazione con "Yawara: The Atlanta Special!"
Dal punto di vista caratteriale, i personaggi per lo più sono caricature comiche, solo quelli principali assumono anche una vera e propria caratterizzazione psicologica, principalmente Yawara nei suoi dibattimenti interiori. Già dal primo manga di Urasawa però sono abbastanza ben stigmatizzati certi caratteri dei personaggi: Yawara è un personaggio forte, ovviamente non solo dal punto di vista fisico, ma soprattutto dal punto di vista caratteriale, e ha una scorza dura. E' solo l'inizio di un filone che continua con Miyuki Umino di "Happy!", Kanna e Ukiji in "20th Century Boys". Matsuda invece è l'imbranato sognatore dal cuore puro, vedi Kenji, e così via...
Nel complesso sono totalmente soddisfatto di quest'opera sia nella sua versione cartacea, in Italia attualmente in corso, sia nella sua versione animata, perché è una storia capace di far ridere e al tempo stesso genuina. Promossa a pieni voti.
La protagonista di questo anime tratto da un manga di Naoki Urasawa, Yawara (Jenny nella versione italiana), vorrebbe essere una studentessa come tante, che si divide fra amicizia ed amore, ma il suo vecchio nonno, ex-campione di judo, vuole che lei segua le sue orme; e del resto lei fin da piccola aveva dimostrato uno straordinario talento, mettendo al tappeto persino suo padre. Jenny all'inizio fa molta resistenza, ma poi...
Questo anime è stato trasmesso anni fa su reti locali. Purtroppo però non ricordo che l'abbiano trasmesso tutto, e non avendo idea di quanti episodi io abbia visto ho messo un numero a caso. Un vero peccato, perché era una serie molto godibile e leggerei volentieri anche il manga. Come Mimì e la nazionale di pallavolo, Jenny la ragazza dello judo costituisce per me un'eccezione, dato che mi ha coinvolta molto pur essendo un anime sportivo; in più c'è il fatto che lo judo è un tema molto originale, fra anime sul calcio ed altri sulla pallavolo.
La sigla (bella!) era quella originale giapponese, il character design mi piace abbastanza.
Spero che torni in TV prima o poi, magari in concomitanza con un'edizione italiana del manga: dopo che hanno pubblicato Monster, Happy, Billy bat potrebbe anche essere realizzata davvero, no?
Questo anime è stato trasmesso anni fa su reti locali. Purtroppo però non ricordo che l'abbiano trasmesso tutto, e non avendo idea di quanti episodi io abbia visto ho messo un numero a caso. Un vero peccato, perché era una serie molto godibile e leggerei volentieri anche il manga. Come Mimì e la nazionale di pallavolo, Jenny la ragazza dello judo costituisce per me un'eccezione, dato che mi ha coinvolta molto pur essendo un anime sportivo; in più c'è il fatto che lo judo è un tema molto originale, fra anime sul calcio ed altri sulla pallavolo.
La sigla (bella!) era quella originale giapponese, il character design mi piace abbastanza.
Spero che torni in TV prima o poi, magari in concomitanza con un'edizione italiana del manga: dopo che hanno pubblicato Monster, Happy, Billy bat potrebbe anche essere realizzata davvero, no?
Ho sempre pensato che fossero pochi gli anime (e anche i manga) in cui apparissero un po' di arti marziali non inserite in un contesto storico. Non parliamo quindi né di Naruto né di altre opere simili. Ancora più difficile è trovarne uno in cui le arti marziali sono praticate da personaggi femminili. Un manga/anime che mi aveva soddisfatta sotto questo punto di vista era stato "Ranma 1/2". Gag esilaranti, personaggi strambi e scontri inseriti in un contesto più o meno quotidiano.
Tra gli anni '80 e '90, tre erano le serie rivolte al pubblico femminile: le majokko, le combattenti magiche e gli shoujo sportivi. "Yawara" fa parte di quest'ultima categoria ma, a differenza di altri titoli, è rimasto molto nell'ombra, relegato su emittenti locali e ad oggi del tutto irreperibile. L'unico modo per vederlo è reperire gli episodi originali, ma senza sottotitoli è un po' un'impresa.
In ogni caso, è un'opera carina, leggera, in cui è possibile vedere la crescita della protagonista da timida quattordicenne che non vuole saperne del Judo a quasi campionessa.
Tra gli anni '80 e '90, tre erano le serie rivolte al pubblico femminile: le majokko, le combattenti magiche e gli shoujo sportivi. "Yawara" fa parte di quest'ultima categoria ma, a differenza di altri titoli, è rimasto molto nell'ombra, relegato su emittenti locali e ad oggi del tutto irreperibile. L'unico modo per vederlo è reperire gli episodi originali, ma senza sottotitoli è un po' un'impresa.
In ogni caso, è un'opera carina, leggera, in cui è possibile vedere la crescita della protagonista da timida quattordicenne che non vuole saperne del Judo a quasi campionessa.