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alecavalleri97

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
Attenzione: la recensione contiene spoiler

Dopo aver visto tanti reverse harem, dovrei essere abituata a protagoniste che sanno a malapena di essere al mondo e orde di bellocci che vanno loro dietro come se non esistessero altre donne sulla faccia della Terra, soprattutto se sono tratti da videogiochi, eppure ogni volta spero di trovare qualcosa di diverso. A volte succede, molto spesso no.

Questo anime, purtroppo, non fa eccezione: la protagonista (di cui ho dimenticato il nome, qualcosa come Aoi o Mei) fa parte del dipartimento antidroga del ministero della salute, in giapponese "Matori", ed è completamente immune a qualsiasi tipo di droga; messa così, suonerebbe anche intrigante, peccato che questa sua particolarità si dimostri utile solo nel primissimo episodio, per poi venire a malapena menzionata, quindi, a 'sto punto, io mi domando: "A che pro inserirla?" Probabilmente nel gioco su cui è basato l'anime aveva una certa rilevanza, ma, dato che qui non serve a nulla, potevano fare direttamente a meno di metterla, che la storia non sarebbe cambiata di una virgola.

Se si esclude questa resistenza alle droghe, la tipa è assolutamente incapace di fare qualunque cosa senza combinare un casino, quindi i suoi superiori decidono di affidarle un incarico apparentemente semplice: radunare un tot di gente per formare una nuova divisione investigativa indipendente chiamata appunto STAND (che è un acronimo di non ricordo cosa), il cui compito sarà quello di occuparsi dei casi che la polizia non è riuscita a risolvere per motivi vari.

I candidati, manco a dirlo, sono tutti uomini "belli" che apparentemente hanno poco o nulla in comune gli uni con gli altri: un collega della protagonista, un paio di poliziotti, uno scrittore e suo fratello attore, l'erede di una nota casa farmaceutica e un gruppo di rampolli di buona famiglia che gestiscono una rete di informazioni non da poco. Mentre la protagonista cerca, con più o meno successo, di convincere questi personaggi a unirsi allo STAND, il resto dei suoi colleghi è impegnato nell'analisi di una droga di cui non si sa la provenienza, ma che sembra collegata a una serie di incidenti avvenuti una quindicina di anni prima a causa di un'altra droga. Indaga e indaga, alla fine salta fuori non solo che le due droghe sono in realtà la stessa (ma va?), ma che tutti i candidati STAND e pure la protagonista sono in qualche modo collegati agli incidenti di quindici anni prima.

Ad essere sinceri, la parte investigativa è l'unica cosa che salvo in questo anime, soprattutto quando prende maggiore importanza nella seconda metà della serie, perché distoglie l'attenzione dei personaggi maschili dalla protagonista. Questo, e la scena in cui uno dei candidati le dice letteralmente: "È una faccenda che riguarda lo STAND, credevi forse di farne parte?". Poi, l'episodio dopo, la coinvolge ugualmente, perché "Evviva la coerenza!", ma credo sia la prima volta che sento rinfacciare a una protagonista di reverse-harem la propria inutilità.

Per quanto riguarda i personaggi, la protagonista è l'apoteosi del fastidio: testarda, incapace di farsi gli affari suoi, con la tendenza ad agire d'impulso e una bontà d'animo tale, da farla credere nell'innocenza delle persone anche se le prove sono tutte contro; non che le controparti maschili siano tanto meglio, anzi: buona parte potrebbe essere sostituita con delle sagome cartonate per la loro utilità, si conosce il passato di forse tre o quattro di loro e nessuno, ma proprio nessuno, ha il benché minimo sviluppo caratteriale, forse giusto un poliziotto che all'inizio non sopportava la protagonista ritenendola inutile (e come dargli torto?), ma che nel giro di due episodi manca poco che la difenda a spada tratta.

Il finale, poi, lascia davvero basiti: la compagnia farmaceutica di uno dei candidati STAND è quella che quindici anni prima aveva messo in circolo la droga sotto forma di medicina sperimentale, quindi di conseguenza il tipo finisce automaticamente in cima alla lista dei sospetti senza peraltro fare nulla per difendersi; gli unici a credere ciecamente alla sua innocenza sono la protagonista e uno dei suoi amici-domestici, che si mettono a cercare indizi per provare la loro teoria, ma in seguito a una soffiata anonima il candidato viene preso con le mani nel sacco mentre si recava a un appuntamento con qualche chilo di droga nel bagagliaio.

Dato che per fortuna c'è qualche neurone ancora vivo in circolazione, il resto dei personaggi (ormai stanno lavorando tutti insieme, perché sì) si rende conto che il tipo è stato incastrato da qualcuno, e iniziano allora a indagare per scoprire il vero colpevole; che in effetti è una sorpresa, perché fino ad allora non aveva fatto nulla di anche solo lontanamente sospetto, però il tempismo con cui vengono rivelate le cose è completamente sbagliato, e soprattutto le motivazioni del colpevole sono talmente banali, che uno non può fare a meno di domandarsi se era davvero necessario combinare tutto quel casino.

C'è poi una sotto-trama, sempre legata all'investigazione, che da un certo punto di vista è utile perché svela qualcosa sul passato di uno dei personaggi, anche se a livello narrativo e caratteriale non influisce minimamente sulla storia, e, se non ho capito male, ha a che fare anche con quello di un altro dei candidati STAND; dall'altro, però, viene lasciata completamente in sospeso, e addirittura dopo i titoli di coda dell'ultimo episodio c'è una scena che ci si ricollega e lascia il dubbio che potrebbe esserci una seconda stagione (ne dubito fortemente).

A livello visivo è buono, nulla di fenomenale, ma le animazioni sono abbastanza fluide e, salvo qualche stonatura data da alcune teste un po' troppo colorate, l'insieme si fa vedere volentieri; per quanto riguarda la musica, l'unica cosa che ho trovato degna di nota è l'opening, davvero particolare, anche se non proprio un capolavoro, mentre l'ending, pur avendo un ritmo abbastanza incalzante, è assolutamente dimenticabile.

Per me la sufficienza ci sta, ma solo per quei due punti che ho detto sopra, altrimenti non ha nulla di particolare che lo distingua da altre opere di questo genere.

Piccola osservazione personale, l'intera faccenda della droga mi ha ricordato parecchio il manga "[Switch]", la cui trama è parecchio simile, se non direttamente identica.