Nodame Cantabile: Finale
"Non conclude"... Inizio la recensione con il titolo del capitolo finale di "Uno, nessuno e centomila" di L. Pirandello, per mostrare un minimo di delusione alla terza e ultima serie della saga musicale e sentimentale dei due talenti nipponici Shiniki Chiaki e Megumi Noda.
Non vorrei essere frainteso: la serie mi è piaciuta e mi ha appassionato, ma devo ammettere che il finale, per come si è evoluta la storia, mi ha lasciato un po' di amaro in bocca. Il solito finale-non finale in cui non si intravedono le possibili conclusioni attese (o sperate) dallo spettatore in merito alle varie "questioni" introdotte nella moltitudine degli episodi delle tre serie.
Di sicuro, dal punto di vista sentimentale, la tanto attesa soluzione positiva del rapporto tra Shiniki e Megumi (ma anche di altre coppie potenziali) non si manifesta in modo chiaro e incontrovertibile. Purtroppo resta come sempre nel vago e fondato sul non detto, e ciò non fa sicuramente onore a una serie anime che sviluppa personaggi su ragazzi adulti e autonomi e non su adolescenti delle scuole medie o superiori.
E tale lacuna rappresenta un vero peccato per una commedia carina, spensierata, semplice ma non banale, in cui ho percepito il mix bilanciato di commedia e romance a sfondo musicale che invoglia chi apprezza il genere a "divorare" le tre serie senza essere tediato dalla prevalenza di un aspetto rispetto agli altri... Ovviamente, non conosco il manga né ho ancora visto i sei live action (l'ultimo del 2020), ma il finale dopo la "crisi" della protagonista è sembrato veramente "affrettato" e mi invoglia ad andare in qualche modo a recuperare la storia originale, per capire se il finale animato sia coerente con quello cartaceo.
"Nodame Cantabile: Finale" è l'ultimo capitolo di undici episodi della storia, iniziata nel 2007 e conclusasi nel 2010, tratta dal manga di Tomoko Ninomiya (2001-2010). Se la prima serie mi è sembrata la più avvincente ed equilibrata, e la seconda mi è sembrata perlopiù "interlocutoria", con la terza l'impressione che mi ha lasciato è quella della "incompletezza".
Passato l'effetto "Wow!" della prima serie, la seconda e la terza, pur rimanendo apprezzabili nel solco piacevole tracciato dalla prima, tendono a perdere un po' di mordente, perché la protagonista Megumi, soprattutto nella serie finale, inizia a spazientirsi di essere considerata una immatura studentessa di pianoforte non degna nemmeno di provare a cimentarsi in un concorso per aspiranti musicisti. E tale disagio si avverte chiaramente nelle interazioni con il professore che le impartisce le lezioni, ma anche con l'oggetto del suo affetto senza limiti: l'aspirante direttore di orchestra Shiniki Chiaki.
Ad onor del vero, Megumi Noda non ha mai fatto nulla in oltre quaranta episodi per dimostrare di essere una persona responsabile, matura, consapevole dei suoi limiti e difetti, determinata a cambiare sé stessa, per riuscire a manifestare l'enorme talento inespresso ma di cui tutti, a iniziare dal "fidanzato" in pectore Shiniki Chiaki, si sono accorti e ritengono di gran pregio. Di lei si è già scritto a sufficienza nelle precedenti recensioni, e chi ha visto le due serie precedenti sa bene a cosa mi riferisco.
Di sicuro la trama mette a dura prova la sua pazienza e la causa scatenante della sua "crisi-instabilità" è l'atteggiamento piuttosto "asettico" e poco attento di Shiniki nei suoi confronti, che si sostanzia nel fare un concerto con la virtuosa pianista cinese Son Rui, che non nasconde più di tanto il suo "debole" nei confronti di Chiaki e, soprattutto, nel lasciarla un po' sola nei momenti più delicati, quando lei avrebbe solo bisogno di essere rassicurata nei suoi sentimenti e nelle sue capacità e abilità musicali.
Lei, che sognava di suonare a un concerto diretto da Shiniki, vede tarpate le sue aspirazioni e ambizioni di poter anche solo competere a un concorso perché ritenuta un po' da tutti, ma soprattutto da Shiniki (in modo non esplicito, per carità), come impreparata, volubile, imprevedibile nell'esecuzione nonostante la sua grande genialità. Tutte caratteristiche che sembrano renderla incompatibile con gli studi musicali così rigorosi e precisi.
Per liberare dalle "catene" psicologiche Megumi, ci vuole un altro folle, instabile e imprevedibile: il maestro e direttore di orchestra Stresemann. L'istrionico pigmalione, maestro di Shiniki nella prima serie, sembra voler dare un'opportunità anche a Megumi di dimostrare quanto valga, e la porta con sé per il suo concerto a Londra con una orchestra di assoluto livello.
Tra i due non saprei chi sia il più "folle", e vedere lui sudare freddo mentre lei dà fondo alle sue capacità interpretative, mostrando il suo vero talento nel riuscire ad attribuire colori ed emozioni alle sue esibizioni, è forse la parte più toccante e al tempo stesso divertente dell'intera serie: un cammino sul filo del rasoio col retrogusto della consapevolezza del rischio e l'adrenalina del gioco d'azzardo, sapientemente mixato prima con lo stupore e poi con la meraviglia dei musicisti e del pubblico.
"It Takes a Fool to Remain Sane"
Prendo spunto dal titolo (e anche dal testo) di una vecchia canzone dei "The Ark", che potrebbe in un certo senso riassumere il senso della saga di Megumi e Shiniki: liberamente tradotto, potrebbe suonare come "solo uno stupido può restare sano di mente"...
Altra provocazione, lo ammetto, per una serie che cerca di far passare un messaggio un po' ardito nell'ambito musicale e nella società nipponica stra-organizzata e zeppa di regole e formalismi "barocchi": anche persone come Megumi hanno la loro dignità e possono rappresentare non solo "l'eccezione che conferma la regola", ma anche e soprattutto un vero e proprio "patrimonio" da coltivare e salvaguardare, non vincolandolo a un unico stereotipo assoluto di formazione in cui, probabilmente, molti talenti, per i più svariati motivi, poi tenderanno a perdersi e a non manifestarsi nella loro pienezza e fulgore.
E allora ben vengano le "schegge impazzite" come Megumi Noda e Stresemann: non è forse così che molti illustri compositori di musica si sono palesati in passato come elementi "di rottura" rispetto alla tradizione? In fondo, "dietro ogni impresa di successo c'è qualcuno che ha preso una decisione coraggiosa". (cit.)
Non vorrei essere frainteso: la serie mi è piaciuta e mi ha appassionato, ma devo ammettere che il finale, per come si è evoluta la storia, mi ha lasciato un po' di amaro in bocca. Il solito finale-non finale in cui non si intravedono le possibili conclusioni attese (o sperate) dallo spettatore in merito alle varie "questioni" introdotte nella moltitudine degli episodi delle tre serie.
Di sicuro, dal punto di vista sentimentale, la tanto attesa soluzione positiva del rapporto tra Shiniki e Megumi (ma anche di altre coppie potenziali) non si manifesta in modo chiaro e incontrovertibile. Purtroppo resta come sempre nel vago e fondato sul non detto, e ciò non fa sicuramente onore a una serie anime che sviluppa personaggi su ragazzi adulti e autonomi e non su adolescenti delle scuole medie o superiori.
E tale lacuna rappresenta un vero peccato per una commedia carina, spensierata, semplice ma non banale, in cui ho percepito il mix bilanciato di commedia e romance a sfondo musicale che invoglia chi apprezza il genere a "divorare" le tre serie senza essere tediato dalla prevalenza di un aspetto rispetto agli altri... Ovviamente, non conosco il manga né ho ancora visto i sei live action (l'ultimo del 2020), ma il finale dopo la "crisi" della protagonista è sembrato veramente "affrettato" e mi invoglia ad andare in qualche modo a recuperare la storia originale, per capire se il finale animato sia coerente con quello cartaceo.
"Nodame Cantabile: Finale" è l'ultimo capitolo di undici episodi della storia, iniziata nel 2007 e conclusasi nel 2010, tratta dal manga di Tomoko Ninomiya (2001-2010). Se la prima serie mi è sembrata la più avvincente ed equilibrata, e la seconda mi è sembrata perlopiù "interlocutoria", con la terza l'impressione che mi ha lasciato è quella della "incompletezza".
Passato l'effetto "Wow!" della prima serie, la seconda e la terza, pur rimanendo apprezzabili nel solco piacevole tracciato dalla prima, tendono a perdere un po' di mordente, perché la protagonista Megumi, soprattutto nella serie finale, inizia a spazientirsi di essere considerata una immatura studentessa di pianoforte non degna nemmeno di provare a cimentarsi in un concorso per aspiranti musicisti. E tale disagio si avverte chiaramente nelle interazioni con il professore che le impartisce le lezioni, ma anche con l'oggetto del suo affetto senza limiti: l'aspirante direttore di orchestra Shiniki Chiaki.
Ad onor del vero, Megumi Noda non ha mai fatto nulla in oltre quaranta episodi per dimostrare di essere una persona responsabile, matura, consapevole dei suoi limiti e difetti, determinata a cambiare sé stessa, per riuscire a manifestare l'enorme talento inespresso ma di cui tutti, a iniziare dal "fidanzato" in pectore Shiniki Chiaki, si sono accorti e ritengono di gran pregio. Di lei si è già scritto a sufficienza nelle precedenti recensioni, e chi ha visto le due serie precedenti sa bene a cosa mi riferisco.
Di sicuro la trama mette a dura prova la sua pazienza e la causa scatenante della sua "crisi-instabilità" è l'atteggiamento piuttosto "asettico" e poco attento di Shiniki nei suoi confronti, che si sostanzia nel fare un concerto con la virtuosa pianista cinese Son Rui, che non nasconde più di tanto il suo "debole" nei confronti di Chiaki e, soprattutto, nel lasciarla un po' sola nei momenti più delicati, quando lei avrebbe solo bisogno di essere rassicurata nei suoi sentimenti e nelle sue capacità e abilità musicali.
Lei, che sognava di suonare a un concerto diretto da Shiniki, vede tarpate le sue aspirazioni e ambizioni di poter anche solo competere a un concorso perché ritenuta un po' da tutti, ma soprattutto da Shiniki (in modo non esplicito, per carità), come impreparata, volubile, imprevedibile nell'esecuzione nonostante la sua grande genialità. Tutte caratteristiche che sembrano renderla incompatibile con gli studi musicali così rigorosi e precisi.
Per liberare dalle "catene" psicologiche Megumi, ci vuole un altro folle, instabile e imprevedibile: il maestro e direttore di orchestra Stresemann. L'istrionico pigmalione, maestro di Shiniki nella prima serie, sembra voler dare un'opportunità anche a Megumi di dimostrare quanto valga, e la porta con sé per il suo concerto a Londra con una orchestra di assoluto livello.
Tra i due non saprei chi sia il più "folle", e vedere lui sudare freddo mentre lei dà fondo alle sue capacità interpretative, mostrando il suo vero talento nel riuscire ad attribuire colori ed emozioni alle sue esibizioni, è forse la parte più toccante e al tempo stesso divertente dell'intera serie: un cammino sul filo del rasoio col retrogusto della consapevolezza del rischio e l'adrenalina del gioco d'azzardo, sapientemente mixato prima con lo stupore e poi con la meraviglia dei musicisti e del pubblico.
"It Takes a Fool to Remain Sane"
Prendo spunto dal titolo (e anche dal testo) di una vecchia canzone dei "The Ark", che potrebbe in un certo senso riassumere il senso della saga di Megumi e Shiniki: liberamente tradotto, potrebbe suonare come "solo uno stupido può restare sano di mente"...
Altra provocazione, lo ammetto, per una serie che cerca di far passare un messaggio un po' ardito nell'ambito musicale e nella società nipponica stra-organizzata e zeppa di regole e formalismi "barocchi": anche persone come Megumi hanno la loro dignità e possono rappresentare non solo "l'eccezione che conferma la regola", ma anche e soprattutto un vero e proprio "patrimonio" da coltivare e salvaguardare, non vincolandolo a un unico stereotipo assoluto di formazione in cui, probabilmente, molti talenti, per i più svariati motivi, poi tenderanno a perdersi e a non manifestarsi nella loro pienezza e fulgore.
E allora ben vengano le "schegge impazzite" come Megumi Noda e Stresemann: non è forse così che molti illustri compositori di musica si sono palesati in passato come elementi "di rottura" rispetto alla tradizione? In fondo, "dietro ogni impresa di successo c'è qualcuno che ha preso una decisione coraggiosa". (cit.)
Finale
Ed eccoci arrivati alla terza serie. I nostri due protagonisti sono a Parigi ormai da due anni e le cose procedono per il meglio. Shinichi sta avendo un discreto successo come direttore della Roux-Marlet, mentre Nodame sta mettendo tutta sé stessa nello studio del pianoforte (si impegna talmente tanto che non distingue più il giorno dalla notte). L'unico problema è che il successo di Shinichi la fa sentire come se negli ultimi due anni non avesse fatto nessun progresso come musicista. E da qui la serie procede con una serie di alti e bassi, che si alternano seguendo l'umore della di quella strampalata di Nodame. Iniziamo con un evento inaspettato. Per una serie di motivi Shinichi decide di traslocare in un altro appartamento, e il fatto di non vivere più accanto fa intristire la ragazza non poco. Fortunatamente le rassicurazioni di Shinichi (e qualche camicia rubata di nascosto) la tranquillizzano, e dopo la partenza del ragazzo non si fa troppi problemi a trasferirsi nel suo appartamento. Ma ecco che rientra in scena la pianista cinese Rui Son. La ragazza si rende finalmente conto di quali siano i suoi sentimenti per Shinichi e così trova un modo per passare più tempo con lui; decide di tenere un concerto con l'orchestra Wiltord e chiede che sia Shinichi a dirigerla.
Ovviamente il ragazzo accetta l'offerta, non senza qualche preoccupazione su come possa reagire Nodame. Nel frattempo la giovane pianista russa Tanya si iscrive a un concorso. Assistendo a questa competizione Nodame sente per la prima volta il Concerto per pianoforte in sol maggiore di Ravel e rimane talmente colpita da questa composizione allegra e spumeggiante (tanto che si mette a ballare per strada mentre torna a casa), che decide di eseguire questo il brano quando finalmente riuscirà ad esibirsi con l'orchestra di Shinichi. Il grosso problema è che questo è lo stesso pezzo che ha scelto Rui per il loro prossimo concerto. Nodame lo rassicura dicendogli che non è un problema, ma nel suo intimo è convinta che Rui non potrà mai fare l'esecuzione che lei ha in mente. I giorni successivi trascorrono molto serenamente con Shinichi che decide di annullare il suo viaggio in Italia per stare con Nodame e aiutarla negli studi (e qui non manca qualche scena romantica). Ma alla fine arriva il giorno del concerto e Rui fa un'esibizione magnifica, allegra e piena di brio: è l'esecuzione che Nodame ha sempre sognato, tanto che immagina di essere lei sul palco assieme a Shinichi.
Da qui le cose vanno via via precipitando e, mentre Shinichi è in Italia per studiare, riappare Stresemann che, approfittando di un momento di debolezza di Nodame, la trascina a Londra convincendola a tenere un concerto con lui. Quando Shinichi viene a scoprirlo si precipita in Inghilterra per il concerto. E qui assistiamo a un'esecuzione magnifica. Nodame sul palcoscenico accompagnata da un'orchestra è quasi magica e suona con un sentimento e un trasporto che sorprendono l'orchestra stessa, lasciando il pubblico letteralmente sbalordito. Vederla sul palco fa ricordare a Shinichi le parole di sua madre... lei è il suo angelo, e forse per la prima volta capisce il significato di quelle parole. Nonostante il grandissimo successo la reazione di Nodame è inaspettata. Prima si rifiuta di vedere Shinichi e poi scappa facendo perdere le sue tracce perfino a quel mastino di Elise. Dopo aver fatto preoccupare non poco Shinichi, la ragazza torna a Parigi, ma non vuole più saperne di tornare ad esibirsi e si mette a suonare solo per far divertire dei bambini. Dopo averla vista in un video mandatogli da Kuroki, Shinichi decide di tornare a Parigi per farle cambiare idea, ma soprattutto vuole riavvicinarla con la ferma intenzione di non lasciala più scappare.
Ed è così che le cose vanno a concludersi in una serie che è strettamente legata alla sua protagonista. La trama, le atmosfere, le musiche, i personaggi, tutto in questa serie sembra ruotare attorno a Nodame; come se lei fosse il fragile e delicato perno su cui gira questa enorme e scintillante ruota panoramica che è il mondo che la circonda. Questa volta una serie di cambiamenti, impegni e imprevisti, sia da parte di Nodame che di Shinichi, faranno sì che il delicato equilibrio che si era stabilito nella loro relazione rischi di rompersi. In questa serie vengono ritagliati diversi spazi anche per i personaggi secondari. Innanzitutto la serie inizia con un episodio 0 in cui vedremo l'arrivo a Parigi per un concorso della violinista Kiyora (ve la ricordate, vero?), seguita a ruota da Mine che la raggiunge dal Giappone. Poi vengono delineati meglio i caratteri dei personaggi introdotti nella serie precedente. Seguiremo le speranze, ma anche le delusioni di Rui e finalmente vedremo svilupparsi il rapporto tra Tanya e l'oboista Kuroki, solamente accennato nella serie precedente. Ci sarà il tanto atteso incontro di Shinichi con il suo adorato maestro Vieira e tornerà in scena Stresemann, con quella pazza di Elise al seguito. Inoltre vedremo, anche se brevemente, qualche personaggio della prima serie.
Questa volta, nonostante il ridotto numero di episodi, viene dato più spazio alla musica, e assistiamo all'esecuzione di diversi brani, alcuni quasi per intero, scritti da famosi compositori come Bach, Tchaikovsky, Chopin, Liszt, Schumann, Mozart, Beethoven e Ravel. Con una particolare attenzione per il Concerto per pianoforte in sol maggiore di Ravel e il Concerto per pianoforte e orchestra in Mi minore, Op. 11 di Chopin. Come sigle abbiamo invece la opening "Manazashi☆Daydream" cantata da Yū Sakai e la bellissima "Kaze to oka no Ballade" dei Real Paradis che fa da sigla di chiusura. Dal lato tecnico non c'è molto più da aggiungere rispetto alle precedenti serie, ma bisogna sottolineare i grandissimi progressi fatti con la computer grafica. Adesso le parti in CGI non sono più così rigide e vanno a integrarsi decisamente meglio con il resto delle animazioni, dando un buon effetto durante i concerti e le esibizioni. Questa è una serie davvero ben realizzata, coinvolgente, divertente, a tratti triste, allegra e con un pizzico di romanticismo... e con una protagonista assolutamente sopra le righe. L'unico appunto che mi permetto di fare è sul finale, che lascia in sospeso sia la storia dei protagonisti sia quelle dei personaggi secondari. Che ci sia un seguito? La trasposizione dell'ultimo volume "Nodame Cantabile Opera-hen" scritto dalla Ninomiya? Beh, speriamo.
Le musiche
In quasi tutti gli episodi, assistiamo a delle interpretazioni di alcuni brani di musica classica. Per quelli a cui può interessare, qui di seguito metto un elenco delle opere con il nome del compositore. I brani sono ordinati per episodio, in ordine di esecuzione.
- Leçon 0: Sonata per violino n. 6 in Sol maggiore di Ysaÿe, Sonata per violino n. 1 in Re minore di Saint-Saëns e Concerto per violino di Berg
- Leçon 1: Concerto n. 1 in Re minore di Bach, Romeo e Giulietta di Tchaikovsky, Études Op. 10 n. 8 e Op.10 n. 12 entrambe di Chopin
- Leçon 2: Sonata K159 in Do maggiore di Scarlatti e Nocturne Op. 9 n. 2 in Mi bemolle maggiore di Chopin
- Leçon 3: Concerto italiano, BWV 971 di Bach, Op. 19 n. 1 "Dolce Ricordo" da Romanze senza parole di Mendelssohn, Polonaise Fantasie di Chopin e Légende No. 1: St François d'Assise di Liszt
- Leçon 5: Il clavicembalo ben temperato Libro I, n. 22 (Preludio) in Si bemolle minore e Libro II n. 4 (Fuga) in Do diesis minore di Bach, Kreisleriana Op. 16 di Schumann e Concerto per pianoforte e orchestra in Sol maggiore, Mov. 1 di Ravel
- Leçon 7: Sinfonia n. 31 (Pariser-Symphonie) di Mozart e Sonata per pianoforte n. 31, Mov. 3 di Beethoven
- Leçon 8: Concerto per pianoforte e orchestra in Sol maggiore di Ravel e Sonata per pianoforte n. 31, Mov. 3 di Beethoven
- Leçon 9: Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in Mi minore, Op. 11 di Chopin
- Leçon 11: Sonata per due pianoforti in Re maggiore di Mozart
Ed eccoci arrivati alla terza serie. I nostri due protagonisti sono a Parigi ormai da due anni e le cose procedono per il meglio. Shinichi sta avendo un discreto successo come direttore della Roux-Marlet, mentre Nodame sta mettendo tutta sé stessa nello studio del pianoforte (si impegna talmente tanto che non distingue più il giorno dalla notte). L'unico problema è che il successo di Shinichi la fa sentire come se negli ultimi due anni non avesse fatto nessun progresso come musicista. E da qui la serie procede con una serie di alti e bassi, che si alternano seguendo l'umore della di quella strampalata di Nodame. Iniziamo con un evento inaspettato. Per una serie di motivi Shinichi decide di traslocare in un altro appartamento, e il fatto di non vivere più accanto fa intristire la ragazza non poco. Fortunatamente le rassicurazioni di Shinichi (e qualche camicia rubata di nascosto) la tranquillizzano, e dopo la partenza del ragazzo non si fa troppi problemi a trasferirsi nel suo appartamento. Ma ecco che rientra in scena la pianista cinese Rui Son. La ragazza si rende finalmente conto di quali siano i suoi sentimenti per Shinichi e così trova un modo per passare più tempo con lui; decide di tenere un concerto con l'orchestra Wiltord e chiede che sia Shinichi a dirigerla.
Ovviamente il ragazzo accetta l'offerta, non senza qualche preoccupazione su come possa reagire Nodame. Nel frattempo la giovane pianista russa Tanya si iscrive a un concorso. Assistendo a questa competizione Nodame sente per la prima volta il Concerto per pianoforte in sol maggiore di Ravel e rimane talmente colpita da questa composizione allegra e spumeggiante (tanto che si mette a ballare per strada mentre torna a casa), che decide di eseguire questo il brano quando finalmente riuscirà ad esibirsi con l'orchestra di Shinichi. Il grosso problema è che questo è lo stesso pezzo che ha scelto Rui per il loro prossimo concerto. Nodame lo rassicura dicendogli che non è un problema, ma nel suo intimo è convinta che Rui non potrà mai fare l'esecuzione che lei ha in mente. I giorni successivi trascorrono molto serenamente con Shinichi che decide di annullare il suo viaggio in Italia per stare con Nodame e aiutarla negli studi (e qui non manca qualche scena romantica). Ma alla fine arriva il giorno del concerto e Rui fa un'esibizione magnifica, allegra e piena di brio: è l'esecuzione che Nodame ha sempre sognato, tanto che immagina di essere lei sul palco assieme a Shinichi.
Da qui le cose vanno via via precipitando e, mentre Shinichi è in Italia per studiare, riappare Stresemann che, approfittando di un momento di debolezza di Nodame, la trascina a Londra convincendola a tenere un concerto con lui. Quando Shinichi viene a scoprirlo si precipita in Inghilterra per il concerto. E qui assistiamo a un'esecuzione magnifica. Nodame sul palcoscenico accompagnata da un'orchestra è quasi magica e suona con un sentimento e un trasporto che sorprendono l'orchestra stessa, lasciando il pubblico letteralmente sbalordito. Vederla sul palco fa ricordare a Shinichi le parole di sua madre... lei è il suo angelo, e forse per la prima volta capisce il significato di quelle parole. Nonostante il grandissimo successo la reazione di Nodame è inaspettata. Prima si rifiuta di vedere Shinichi e poi scappa facendo perdere le sue tracce perfino a quel mastino di Elise. Dopo aver fatto preoccupare non poco Shinichi, la ragazza torna a Parigi, ma non vuole più saperne di tornare ad esibirsi e si mette a suonare solo per far divertire dei bambini. Dopo averla vista in un video mandatogli da Kuroki, Shinichi decide di tornare a Parigi per farle cambiare idea, ma soprattutto vuole riavvicinarla con la ferma intenzione di non lasciala più scappare.
Ed è così che le cose vanno a concludersi in una serie che è strettamente legata alla sua protagonista. La trama, le atmosfere, le musiche, i personaggi, tutto in questa serie sembra ruotare attorno a Nodame; come se lei fosse il fragile e delicato perno su cui gira questa enorme e scintillante ruota panoramica che è il mondo che la circonda. Questa volta una serie di cambiamenti, impegni e imprevisti, sia da parte di Nodame che di Shinichi, faranno sì che il delicato equilibrio che si era stabilito nella loro relazione rischi di rompersi. In questa serie vengono ritagliati diversi spazi anche per i personaggi secondari. Innanzitutto la serie inizia con un episodio 0 in cui vedremo l'arrivo a Parigi per un concorso della violinista Kiyora (ve la ricordate, vero?), seguita a ruota da Mine che la raggiunge dal Giappone. Poi vengono delineati meglio i caratteri dei personaggi introdotti nella serie precedente. Seguiremo le speranze, ma anche le delusioni di Rui e finalmente vedremo svilupparsi il rapporto tra Tanya e l'oboista Kuroki, solamente accennato nella serie precedente. Ci sarà il tanto atteso incontro di Shinichi con il suo adorato maestro Vieira e tornerà in scena Stresemann, con quella pazza di Elise al seguito. Inoltre vedremo, anche se brevemente, qualche personaggio della prima serie.
Questa volta, nonostante il ridotto numero di episodi, viene dato più spazio alla musica, e assistiamo all'esecuzione di diversi brani, alcuni quasi per intero, scritti da famosi compositori come Bach, Tchaikovsky, Chopin, Liszt, Schumann, Mozart, Beethoven e Ravel. Con una particolare attenzione per il Concerto per pianoforte in sol maggiore di Ravel e il Concerto per pianoforte e orchestra in Mi minore, Op. 11 di Chopin. Come sigle abbiamo invece la opening "Manazashi☆Daydream" cantata da Yū Sakai e la bellissima "Kaze to oka no Ballade" dei Real Paradis che fa da sigla di chiusura. Dal lato tecnico non c'è molto più da aggiungere rispetto alle precedenti serie, ma bisogna sottolineare i grandissimi progressi fatti con la computer grafica. Adesso le parti in CGI non sono più così rigide e vanno a integrarsi decisamente meglio con il resto delle animazioni, dando un buon effetto durante i concerti e le esibizioni. Questa è una serie davvero ben realizzata, coinvolgente, divertente, a tratti triste, allegra e con un pizzico di romanticismo... e con una protagonista assolutamente sopra le righe. L'unico appunto che mi permetto di fare è sul finale, che lascia in sospeso sia la storia dei protagonisti sia quelle dei personaggi secondari. Che ci sia un seguito? La trasposizione dell'ultimo volume "Nodame Cantabile Opera-hen" scritto dalla Ninomiya? Beh, speriamo.
Le musiche
In quasi tutti gli episodi, assistiamo a delle interpretazioni di alcuni brani di musica classica. Per quelli a cui può interessare, qui di seguito metto un elenco delle opere con il nome del compositore. I brani sono ordinati per episodio, in ordine di esecuzione.
- Leçon 0: Sonata per violino n. 6 in Sol maggiore di Ysaÿe, Sonata per violino n. 1 in Re minore di Saint-Saëns e Concerto per violino di Berg
- Leçon 1: Concerto n. 1 in Re minore di Bach, Romeo e Giulietta di Tchaikovsky, Études Op. 10 n. 8 e Op.10 n. 12 entrambe di Chopin
- Leçon 2: Sonata K159 in Do maggiore di Scarlatti e Nocturne Op. 9 n. 2 in Mi bemolle maggiore di Chopin
- Leçon 3: Concerto italiano, BWV 971 di Bach, Op. 19 n. 1 "Dolce Ricordo" da Romanze senza parole di Mendelssohn, Polonaise Fantasie di Chopin e Légende No. 1: St François d'Assise di Liszt
- Leçon 5: Il clavicembalo ben temperato Libro I, n. 22 (Preludio) in Si bemolle minore e Libro II n. 4 (Fuga) in Do diesis minore di Bach, Kreisleriana Op. 16 di Schumann e Concerto per pianoforte e orchestra in Sol maggiore, Mov. 1 di Ravel
- Leçon 7: Sinfonia n. 31 (Pariser-Symphonie) di Mozart e Sonata per pianoforte n. 31, Mov. 3 di Beethoven
- Leçon 8: Concerto per pianoforte e orchestra in Sol maggiore di Ravel e Sonata per pianoforte n. 31, Mov. 3 di Beethoven
- Leçon 9: Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in Mi minore, Op. 11 di Chopin
- Leçon 11: Sonata per due pianoforti in Re maggiore di Mozart
"Nodame Cantabile: Finale" è la terza e ultima stagione della famosa saga musicale. L'opera si incarica di donare una degna conclusione alle avventure di Chiaki e Nodame, ma ci riesce solamente in parte. La storia ricomincia dov'era rimasta, i due protagonisti abitano ancora uno in fianco all'altro, ma, a causa dei numerosi impegni da parte di entrambi, il tempo rimanente per approfondire il loro rapporto è assai esiguo. Sempre più convinti a continuare le loro rispettive carriere nel mondo della musica, i due rischieranno di perdersi di vista e di dimenticare ciò a cui tengono realmente.
A differenza delle precedenti stagioni, in quest'ultima avviene una sorta di bilanciamento fra i momenti dedicati alle esibizioni e alla musica, e quelli dedicati alla crescita personale dei personaggi e soprattutto del loro rapporto. Con la fine ormai prossima molte cose andavano chiarite, in primo luogo il tipo di relazione che intercorre fra Nodame e Chiaki. Ed è proprio in questo punto che l'anime pecca terribilmente, omettendo di trasporre i capitoli extra del manga, all'interno dei quali veniva finalmente fornita una risposta quasi certa, o comunque più concreta riguardo questo argomento. Tutto sommato il finale proposto (che poi sarebbe in un certo senso anche il finale della controparte cartacea) si adatta bene al resto della storia, la conclude in maniera naturale e spontanea senza forzature di alcun tipo.
La trama in generale era invece ormai collaudata e di sicuro successo. Anche questa volta molte esibizioni, molta musica, molte batoste ma anche qualche piccola gioia e dei buoni risultati. Sia Chiaki che Nodame maturano notevolmente sotto l'aspetto caratteriale. Il primo si rende finalmente conto dei propri sentimenti, ammette a sé stesso di non poter fare a meno di Nodame, e opera una buona riflessione sulle sue vere priorità.
Nodame da parte sua decide finalmente di affrontare la musica a viso aperto, suonando per sé stessa, per il proprio piacere e divertimento, e non solamente per compiacere Chiaki. Ovviamente, dato il talento, i risultati non tarderanno ad arrivare.
Dal punto di vista tecnico sono state apportate delle piccole migliorie, soprattutto per quanto riguarda il comparto grafico, le proporzioni dei volti e la fluidità dei movimenti. Il design dei personaggi è rimasto immutato, così come il grado di dettaglio dei fondali.
Il comparto sonoro come sempre rasenta la perfezione.
In conclusione, "Nodame Cantabile: Finale" si è rivelata una buona serie, seppur sempre inferiore alla prima strabiliante stagione. Dona un finale discreto ad una grande opera, ma sicuramente si sarebbe potuto fare di meglio. Obbligata la visione se avete visto e apprezzato i prequel, e consiglio vivamente, una volta concluso l'ultimo episodio, di recuperare gli ultimi due volumi del manga, così da poter apprezzare il vero e autentico atto conclusivo.
A differenza delle precedenti stagioni, in quest'ultima avviene una sorta di bilanciamento fra i momenti dedicati alle esibizioni e alla musica, e quelli dedicati alla crescita personale dei personaggi e soprattutto del loro rapporto. Con la fine ormai prossima molte cose andavano chiarite, in primo luogo il tipo di relazione che intercorre fra Nodame e Chiaki. Ed è proprio in questo punto che l'anime pecca terribilmente, omettendo di trasporre i capitoli extra del manga, all'interno dei quali veniva finalmente fornita una risposta quasi certa, o comunque più concreta riguardo questo argomento. Tutto sommato il finale proposto (che poi sarebbe in un certo senso anche il finale della controparte cartacea) si adatta bene al resto della storia, la conclude in maniera naturale e spontanea senza forzature di alcun tipo.
La trama in generale era invece ormai collaudata e di sicuro successo. Anche questa volta molte esibizioni, molta musica, molte batoste ma anche qualche piccola gioia e dei buoni risultati. Sia Chiaki che Nodame maturano notevolmente sotto l'aspetto caratteriale. Il primo si rende finalmente conto dei propri sentimenti, ammette a sé stesso di non poter fare a meno di Nodame, e opera una buona riflessione sulle sue vere priorità.
Nodame da parte sua decide finalmente di affrontare la musica a viso aperto, suonando per sé stessa, per il proprio piacere e divertimento, e non solamente per compiacere Chiaki. Ovviamente, dato il talento, i risultati non tarderanno ad arrivare.
Dal punto di vista tecnico sono state apportate delle piccole migliorie, soprattutto per quanto riguarda il comparto grafico, le proporzioni dei volti e la fluidità dei movimenti. Il design dei personaggi è rimasto immutato, così come il grado di dettaglio dei fondali.
Il comparto sonoro come sempre rasenta la perfezione.
In conclusione, "Nodame Cantabile: Finale" si è rivelata una buona serie, seppur sempre inferiore alla prima strabiliante stagione. Dona un finale discreto ad una grande opera, ma sicuramente si sarebbe potuto fare di meglio. Obbligata la visione se avete visto e apprezzato i prequel, e consiglio vivamente, una volta concluso l'ultimo episodio, di recuperare gli ultimi due volumi del manga, così da poter apprezzare il vero e autentico atto conclusivo.
Con questa terza serie possiamo vedere le battute finali di Nodame Cantabile, serie iniziata nel 2007.
Trama
La storia ricomincia da dove l'abbiamo lasciata nel Paris Hen, con Nodame e Chiaki ancora vicini di stanza nel condominio di Parigi, e con i vari spettacoli di Chiaki nel mondo. Nodame e Chiaki, in questa serie, saranno più legati: infatti vedremo che, invece di incentrarsi solo sulla musica, stavolta ci si incentra su un duplice argomento: il rapporto tra Noda e Chiaki e le difficoltà che i due incontrano nel tempo a causa del loro lavoro o della loro confusione. I personaggi assumeranno uno spessore maggiore, ed è ottimo anche il fatto che ognuno avrà un proprio finale. Alla fine della serie, infatti, scopriremo di esserci affezionati ai personaggi più di quanto credessimo.
Lato tecnico
Graficamente c'è stato un miglioramento veramente evidente: se dapprima vedevamo moltissimi contorni marcati, adesso la prevalenza se l'aggiudica la finezza dei lineamenti e la maggiore proporzione della faccia. L'animazione è anche migliorata: sono presenti molti momenti in cui Chiaki dirige l'orchestra o Nodame suona il piano, in cui non viene più usata la 3D graphic. Parlando proprio di grafica 3D, anche questa è stata migliorata, migliorando le posture e le gestualità dei personaggi, nonché le proporzioni del corpo. Dal punto di vista musicale, le sigle sono bellissime, stessa cosa per le OST, che variano di poco rispetto alle precedenti serie, ma sono addirittura riarrangiate.
Commento finale
"Nodame Cantabile: Finale" è davvero un finale? Io credo il contrario. Sebbene tornino molti personaggi delle precedenti serie, e ne nascano nuovi, molte cose sono ancora oscure. Sicuramente ci sarà una quarta serie, ma dobbiamo guardare un po' più avanti, ne sono sicuro.
Voto finale: 9.
Qualità Fansub: mediocre - Mi spiego. Uno dei pochi Team che ha subbato Nodame Cantabile Finale è stato VKFF. Non so se il team è appena nato, se è il primo sub o che altro, ma devo dire che, nonostante sia stato tradotto in un buon italiano, ci sono evidentissimi problemi nel timing e nel karaoke delle sigle: la traduzione dell'opening è troppo approssimativa, e addirittura nei primi episodi non è presente il karaoke. Per quanto riguarda l'ending, nella maggior parte degli episodi, la traduzione della canzone va fuori tempo, mischiandosi con i sub delle ultime battute dell'episodio, e facendo quindi saltare le battute della preview. Non è che sia un problema per me, perché riesco a seguire bene, ma una maggiore cura sarebbe stata gradita.
Trama
La storia ricomincia da dove l'abbiamo lasciata nel Paris Hen, con Nodame e Chiaki ancora vicini di stanza nel condominio di Parigi, e con i vari spettacoli di Chiaki nel mondo. Nodame e Chiaki, in questa serie, saranno più legati: infatti vedremo che, invece di incentrarsi solo sulla musica, stavolta ci si incentra su un duplice argomento: il rapporto tra Noda e Chiaki e le difficoltà che i due incontrano nel tempo a causa del loro lavoro o della loro confusione. I personaggi assumeranno uno spessore maggiore, ed è ottimo anche il fatto che ognuno avrà un proprio finale. Alla fine della serie, infatti, scopriremo di esserci affezionati ai personaggi più di quanto credessimo.
Lato tecnico
Graficamente c'è stato un miglioramento veramente evidente: se dapprima vedevamo moltissimi contorni marcati, adesso la prevalenza se l'aggiudica la finezza dei lineamenti e la maggiore proporzione della faccia. L'animazione è anche migliorata: sono presenti molti momenti in cui Chiaki dirige l'orchestra o Nodame suona il piano, in cui non viene più usata la 3D graphic. Parlando proprio di grafica 3D, anche questa è stata migliorata, migliorando le posture e le gestualità dei personaggi, nonché le proporzioni del corpo. Dal punto di vista musicale, le sigle sono bellissime, stessa cosa per le OST, che variano di poco rispetto alle precedenti serie, ma sono addirittura riarrangiate.
Commento finale
"Nodame Cantabile: Finale" è davvero un finale? Io credo il contrario. Sebbene tornino molti personaggi delle precedenti serie, e ne nascano nuovi, molte cose sono ancora oscure. Sicuramente ci sarà una quarta serie, ma dobbiamo guardare un po' più avanti, ne sono sicuro.
Voto finale: 9.
Qualità Fansub: mediocre - Mi spiego. Uno dei pochi Team che ha subbato Nodame Cantabile Finale è stato VKFF. Non so se il team è appena nato, se è il primo sub o che altro, ma devo dire che, nonostante sia stato tradotto in un buon italiano, ci sono evidentissimi problemi nel timing e nel karaoke delle sigle: la traduzione dell'opening è troppo approssimativa, e addirittura nei primi episodi non è presente il karaoke. Per quanto riguarda l'ending, nella maggior parte degli episodi, la traduzione della canzone va fuori tempo, mischiandosi con i sub delle ultime battute dell'episodio, e facendo quindi saltare le battute della preview. Non è che sia un problema per me, perché riesco a seguire bene, ma una maggiore cura sarebbe stata gradita.
Una volta qualcuno mi ha detto: “Per me l’unica Nodame è quella della prima serie, tutto il resto e solo merchandising”. Anche io credo che la prima serie sia la migliore, forse per la novità e forse perché i personaggi di terra nipponica sono più coinvolgenti, ma ho continuato a seguire le vicende di Megumi Noda con piacere e credo che questa terza ed ultima serie abbia alcune "note" migliori rispetto alla seconda: intanto le intenzioni di Rui si fanno più chiare, la ragazza si rende conto dei propri sentimenti nei confronti di Chiaki e si arroga il ruolo di degna rivale, ruolo che non era decollato nella stagione precedente; poi finalmente anche il rapporto tra la russa Tanya e l’oboista Kuroki comincia prendere forma.
Inoltre qui assistiamo ad una novità assoluta: Chiaki si trasferisce, è la prima volta dopo anni che lui e Nodame non vivono porta a porta nello stesso stabile, ma la cosa ancor più pericolosa è che il ragazzo va a vivere proprio vicino a Rui.
Quale può essere la reazione della sconsolata Nodame? Disastrosa, ruba di nascosto qualche camicia a Chiaki per “sniffarla” in solitudine, e suona senza accorgersi quando sia notte e quando sia giorno. Il distacco tra i due non è solo fisico, la ragazza lo sta sentendo anche sul piano professionale, Chiaki ormai sta riscuotendo un certo successo con la sua orchestra, mentre lei è ancora al conservatorio e si sente sottovalutata del suo maestro; decide così di accettare delle soirée nei salotti buoni di Parigi e di prepararsi per un concorso. Una serie di impegni e imprevisti sembrano fare sì che Nodame e Chiaki si manchino e gli equilibri si rompono… la situazione precipita, tutto sembra perso ormai.
La serie ha un buon andamento, coinvolgente e divertente come sempre, ma c’è una nota veramente stonata: il finale troppo sbrigativo e mal gestito. Si era parlato di un OAD che avrebbe dovuto chiudere la storia, e speravo che ponesse rimedio a questo difetto, ma non se ne è più sentito parlare.
In definitiva, chi ama Nodame non può certo esimersi dal guardare il finale: Gyabooooooo!
Inoltre qui assistiamo ad una novità assoluta: Chiaki si trasferisce, è la prima volta dopo anni che lui e Nodame non vivono porta a porta nello stesso stabile, ma la cosa ancor più pericolosa è che il ragazzo va a vivere proprio vicino a Rui.
Quale può essere la reazione della sconsolata Nodame? Disastrosa, ruba di nascosto qualche camicia a Chiaki per “sniffarla” in solitudine, e suona senza accorgersi quando sia notte e quando sia giorno. Il distacco tra i due non è solo fisico, la ragazza lo sta sentendo anche sul piano professionale, Chiaki ormai sta riscuotendo un certo successo con la sua orchestra, mentre lei è ancora al conservatorio e si sente sottovalutata del suo maestro; decide così di accettare delle soirée nei salotti buoni di Parigi e di prepararsi per un concorso. Una serie di impegni e imprevisti sembrano fare sì che Nodame e Chiaki si manchino e gli equilibri si rompono… la situazione precipita, tutto sembra perso ormai.
La serie ha un buon andamento, coinvolgente e divertente come sempre, ma c’è una nota veramente stonata: il finale troppo sbrigativo e mal gestito. Si era parlato di un OAD che avrebbe dovuto chiudere la storia, e speravo che ponesse rimedio a questo difetto, ma non se ne è più sentito parlare.
In definitiva, chi ama Nodame non può certo esimersi dal guardare il finale: Gyabooooooo!
Ok. Che io potessi dare meno a una delle serie che più preferisco, penso, sia un pensiero che a nessuno sia passato per la mente; tuttavia, io credo che, al di là dell'amore sconfinato che provo per questa serie, il massimo dei voti l'avrei messo anche se non fossi ormai una "<i>Nodame Cantabile</i> dipendente".
Sulla trama, c'è poco da aggiungere a quello che si può già dire per la prima serie e, soprattutto per la "Paris Hen", tranne, forse, che siamo ormai alla fine del viaggio e, bel bene o nel male, è il momento (forse) di tirare le somme: Nodame e Chiaki si trovano da tempo in Francia e, ciascuno a modo proprio cerca di migliorarsi e crescere, non soltanto nel rapporto con l'altro, ma, soprattutto, dal punto di vista artistico.
In questa serie, ritroviamo i vecchi, amati personaggi conosciuti nella seconda stagione, più qualche gradita sorpresa e ritorni inaspettati. E, come nelle precedenti serie, è importante notare che la vicenda non si fossilizza solo sui i due protagonisti (la cui evoluzione, comunque, non si arresta, ma prosegue inesorabile fino all'ultimo episodio, senza perdere tuttavia quelle caratteristiche peculiari che ci hanno portati ad amarli nelle altre due serie), ma anche sugli altri personaggi analizzando sempre più nel dettaglio il loro carattere, i rapporti interpersonali e le loro carriere artistiche.
Sì, perché <i>Nodame Cantabile</i> è soprattutto una serie incentrata sulla musica e questa resta padrona della scena anche in questo ultimo arco, regalandoci brani di musica classica di, inutile dirlo, incomparabile bellezza e levatura. A riprova di questo, infatti, è da notare che i brani suddetti non sono inseriti tanto per, giusto pochi secondi, ma la loro esecuzione, soprattutto nei momenti più importanti, più che nelle prove, di solito è completa - o comunque ha una durata tale da permetterci di apprezzare il pezzo.
Anche le sigle mi sono piaciute, forse più di altre, soprattutto l'iniziale (cosa strana, a dire il vero, perché le opening delle due serie precedenti mi sono piaciute meno delle ending), forse perché, secondo me, è quella che, musicalmente parlando, riesce meglio a rendere un personaggio folle e assurdo quale è, appunto, Nodame.
I disegni, come quelli delle precedenti serie, ricalcano quelli del manga; forse per alcuni possono sembrare un po' banali e semplici (e, a dire il vero, lo pensai anche io quando li vidi per la prima volta, soprattutto quando sfogliai il manga), ma alla fine, non solo mi sono piaciuti, ma li ho addirittura adorati.
Anche in questo ultimo scorcio, la trama segue pedissequamente quella del manga, anche se con qualche differenza praticamente irrilevante e l'eliminazione di alcuni capitoli (che poi inseriranno, come è già accaduto, nello speciale del primo DVD).
A dire il vero, temevo che 11 episodi non sarebbero bastati e che quindi avrebbero affrettato i tempi; invece non ho avvertito nessuno scossone nelle tempistiche degli eventi (tranne quelli presenti già nel manga); anzi, forse la parte finale, che nel manga mi ha dato l'impressione di essere un po' frettolosa, qui è stata resa meglio. Anzi: anche il finale, pur rimanendo uguale a quello del manga, mi è piaciuto di più, perché l'ho avvertito più lento, con la spiegazione di alcuni passaggi che nel manga non avevo compreso, o forse non c'erano proprio (anche se c'è ancora qualcosa che mi lascia perplessa, ma spero che, nel "Nodame Cantabile Encore", che è poi il sequel, tutto risulti più chiaro).
Insomma, che dire? Per chi già visto le prime due serie, sicuramente un tassello da non perdere; per chi invece sia capitato qui per caso per qualche recondito motivo... cosa aspettate? Filate a vedere tutta la serie, ché ne vale davvero la pena!
Sulla trama, c'è poco da aggiungere a quello che si può già dire per la prima serie e, soprattutto per la "Paris Hen", tranne, forse, che siamo ormai alla fine del viaggio e, bel bene o nel male, è il momento (forse) di tirare le somme: Nodame e Chiaki si trovano da tempo in Francia e, ciascuno a modo proprio cerca di migliorarsi e crescere, non soltanto nel rapporto con l'altro, ma, soprattutto, dal punto di vista artistico.
In questa serie, ritroviamo i vecchi, amati personaggi conosciuti nella seconda stagione, più qualche gradita sorpresa e ritorni inaspettati. E, come nelle precedenti serie, è importante notare che la vicenda non si fossilizza solo sui i due protagonisti (la cui evoluzione, comunque, non si arresta, ma prosegue inesorabile fino all'ultimo episodio, senza perdere tuttavia quelle caratteristiche peculiari che ci hanno portati ad amarli nelle altre due serie), ma anche sugli altri personaggi analizzando sempre più nel dettaglio il loro carattere, i rapporti interpersonali e le loro carriere artistiche.
Sì, perché <i>Nodame Cantabile</i> è soprattutto una serie incentrata sulla musica e questa resta padrona della scena anche in questo ultimo arco, regalandoci brani di musica classica di, inutile dirlo, incomparabile bellezza e levatura. A riprova di questo, infatti, è da notare che i brani suddetti non sono inseriti tanto per, giusto pochi secondi, ma la loro esecuzione, soprattutto nei momenti più importanti, più che nelle prove, di solito è completa - o comunque ha una durata tale da permetterci di apprezzare il pezzo.
Anche le sigle mi sono piaciute, forse più di altre, soprattutto l'iniziale (cosa strana, a dire il vero, perché le opening delle due serie precedenti mi sono piaciute meno delle ending), forse perché, secondo me, è quella che, musicalmente parlando, riesce meglio a rendere un personaggio folle e assurdo quale è, appunto, Nodame.
I disegni, come quelli delle precedenti serie, ricalcano quelli del manga; forse per alcuni possono sembrare un po' banali e semplici (e, a dire il vero, lo pensai anche io quando li vidi per la prima volta, soprattutto quando sfogliai il manga), ma alla fine, non solo mi sono piaciuti, ma li ho addirittura adorati.
Anche in questo ultimo scorcio, la trama segue pedissequamente quella del manga, anche se con qualche differenza praticamente irrilevante e l'eliminazione di alcuni capitoli (che poi inseriranno, come è già accaduto, nello speciale del primo DVD).
A dire il vero, temevo che 11 episodi non sarebbero bastati e che quindi avrebbero affrettato i tempi; invece non ho avvertito nessuno scossone nelle tempistiche degli eventi (tranne quelli presenti già nel manga); anzi, forse la parte finale, che nel manga mi ha dato l'impressione di essere un po' frettolosa, qui è stata resa meglio. Anzi: anche il finale, pur rimanendo uguale a quello del manga, mi è piaciuto di più, perché l'ho avvertito più lento, con la spiegazione di alcuni passaggi che nel manga non avevo compreso, o forse non c'erano proprio (anche se c'è ancora qualcosa che mi lascia perplessa, ma spero che, nel "Nodame Cantabile Encore", che è poi il sequel, tutto risulti più chiaro).
Insomma, che dire? Per chi già visto le prime due serie, sicuramente un tassello da non perdere; per chi invece sia capitato qui per caso per qualche recondito motivo... cosa aspettate? Filate a vedere tutta la serie, ché ne vale davvero la pena!