Fire Force
Quando ho deciso di guardare "Fire Force" ero molto curiosa, conoscendo già il lavoro di Atsushi Ōkubo da "Soul Eater". Il soggetto sembrava interessante e da amante degli shonen con battaglie e magia non potevo che vederlo. La prima serie introduce l'argomento e porta in luce i personaggi principali della storia.
In un mondo post catastrofico in cui alcune persone hanno sviluppato dei poteri inerenti alla creazione ed al controllo del fuoco, ce ne sono per contro delle altre che prendono fuoco spontaneamente. La causa di tale combustione spontanea è sconosciuta e gli unici che possono fermare e distruggere gli incendiati sono i pompieri speciali della Fire Force. Il giovane Shinra Kusakabe, dotato di capacità di produzione di fiamme di cosiddetta terza generazione, entra come recluta nell'ottava brigata della Fire Force. Tale brigata viene considerata l'ultima ruota del carro della Fire Force: in effetti il numero dei componenti è alquanto risicato (quattro prima dell'arrivo di Shinra) e sembrano alquanto strani. Tuttavia sono molto uniti e Shinra si inserisce bene nella brigata come recluta, insieme al compagno di accademia Arthur Boyle, che peraltro tanto normale non è.
L'ottava brigata dovrà fronteggiare il fenomeno degli incendiati, scoprendo che una parte di essi non muore per combustione spontanea, ma indotta da strani insetti; sarà incaricata di indagare all'interno delle stesse brigate e sulla chiesa del sacro Sol, oltre che sulle industrie pesanti Haijima, che sembrano essere interconnessi tra loro in più modi. Il nemico si muove nell'ombra e si palesa con la sua pericolosità e follia mietendo vittime.
E tra le sue fila Shinra scoprirà trovarsi una persona a lui cara, che pensava di aver perso anni prima.
Questa la trama della prima serie in generale. Analizzando personaggi troviamo i soliti stereotipi degli shonen: il protagonista con un passato tragico, orfano, che non si arrende mai e vuole diventare sempre più forte; l'amico idiota che non si capisce se ci è o ci fa; la ragazza tanto carina, quanto imbranata e inutile, per giunta con una condizione cronica attira palpate di cui avremmo fatto volentieri a meno, perché momenti che di per sé sarebbero fortemente drammatici vengono rovinati dal fan-service di lei che perde vestiti e finisce per farsi palpare dal poveretto di turno, amico o nemico. Ci sono poi il capo carismatico, il buono che non è buono, il cattivo che non è cattivo, il famigliare ritenuto morto che compare tra le fila dei nemici.
Di per sé la storia non sarebbe neanche male, se non ci fossero dei momenti di caduta di stile che ti fanno dire ma perché?
Di base non mi è dispiaciuta, facendo però i dovuti distinguo. Penso sia una serie che si possa guardare per passare il tempo, niente di impegnativo insomma. Diciamo che non si tratta di quelle serie in cui ti affezioni ai personaggi e vorresti restare attaccato allo schermo dall'inizio alla fine (vedi "Demon Slayer", per esempio) e ritengo poi che il paragone con "Soul Eater" non regga proprio, molto meglio a parer mio quest'ultima.
Se posso riassumere in una frase ciò che ho visto potrebbe essere è bella ma non balla. Davvero un peccato, perché secondo me il soggetto non è male e avrebbe potuto essere reso molto meglio.
Voto 6,5
In un mondo post catastrofico in cui alcune persone hanno sviluppato dei poteri inerenti alla creazione ed al controllo del fuoco, ce ne sono per contro delle altre che prendono fuoco spontaneamente. La causa di tale combustione spontanea è sconosciuta e gli unici che possono fermare e distruggere gli incendiati sono i pompieri speciali della Fire Force. Il giovane Shinra Kusakabe, dotato di capacità di produzione di fiamme di cosiddetta terza generazione, entra come recluta nell'ottava brigata della Fire Force. Tale brigata viene considerata l'ultima ruota del carro della Fire Force: in effetti il numero dei componenti è alquanto risicato (quattro prima dell'arrivo di Shinra) e sembrano alquanto strani. Tuttavia sono molto uniti e Shinra si inserisce bene nella brigata come recluta, insieme al compagno di accademia Arthur Boyle, che peraltro tanto normale non è.
L'ottava brigata dovrà fronteggiare il fenomeno degli incendiati, scoprendo che una parte di essi non muore per combustione spontanea, ma indotta da strani insetti; sarà incaricata di indagare all'interno delle stesse brigate e sulla chiesa del sacro Sol, oltre che sulle industrie pesanti Haijima, che sembrano essere interconnessi tra loro in più modi. Il nemico si muove nell'ombra e si palesa con la sua pericolosità e follia mietendo vittime.
E tra le sue fila Shinra scoprirà trovarsi una persona a lui cara, che pensava di aver perso anni prima.
Questa la trama della prima serie in generale. Analizzando personaggi troviamo i soliti stereotipi degli shonen: il protagonista con un passato tragico, orfano, che non si arrende mai e vuole diventare sempre più forte; l'amico idiota che non si capisce se ci è o ci fa; la ragazza tanto carina, quanto imbranata e inutile, per giunta con una condizione cronica attira palpate di cui avremmo fatto volentieri a meno, perché momenti che di per sé sarebbero fortemente drammatici vengono rovinati dal fan-service di lei che perde vestiti e finisce per farsi palpare dal poveretto di turno, amico o nemico. Ci sono poi il capo carismatico, il buono che non è buono, il cattivo che non è cattivo, il famigliare ritenuto morto che compare tra le fila dei nemici.
Di per sé la storia non sarebbe neanche male, se non ci fossero dei momenti di caduta di stile che ti fanno dire ma perché?
Di base non mi è dispiaciuta, facendo però i dovuti distinguo. Penso sia una serie che si possa guardare per passare il tempo, niente di impegnativo insomma. Diciamo che non si tratta di quelle serie in cui ti affezioni ai personaggi e vorresti restare attaccato allo schermo dall'inizio alla fine (vedi "Demon Slayer", per esempio) e ritengo poi che il paragone con "Soul Eater" non regga proprio, molto meglio a parer mio quest'ultima.
Se posso riassumere in una frase ciò che ho visto potrebbe essere è bella ma non balla. Davvero un peccato, perché secondo me il soggetto non è male e avrebbe potuto essere reso molto meglio.
Voto 6,5
L'idea alla base di «Fire Force» a primo impatto può sembrare originale e intrigante: un mondo in cui, a causa del fenomeno della combustione spontanea, gli umani prendono improvvisamente fuoco diventando gli ''incendiati''; gli eroi sono i pompieri che combattono il fuoco manipolando il fuoco stesso. Peccato che la resa è stata così mediocre da farmi droppare la serie al 5° episodio.
Il protagonista è Shinra, ed è il classico protagonista shounen con un grande sogno e una storia familiare tragica: vuole diventare un eroe e ha una grande voglia di rivalsa dato che, attraverso dei brevi flashback, veniamo a sapere che da piccolo è stato isolato e additato dagli altri come "mostro", dopo essere stato sospettato di aver fatto fuori sua madre e il suo fratello piccolo in un incendio. Seguono quindi a caso dei flashback sulla sua infanzia e la madre. La sua peculiarità è che gli viene un sorriso nervoso nelle situazioni di stress. A parte questo non spicca per nient'altro.
L'immancabile rivale/amico del protagonista è Arthur, che pare vivere in un mondo immaginario in cui crede di essere un cavaliere, se ne esce spesso dicendo cose a caso e facendo quindi l'idiota della situazione.
Altra situazione vista un po' ovunque è quando i personaggi sono nel bel mezzo di un'esercitazione e spunta fuori quello che dovrebbe essere il villain, Joker. Quest'ultimo si ritrova da solo con il protagonista, lo minaccia e gli dice frasi criptiche sul suo passato e gli mostra i suoi poteri.
La cosa più fastidiosa della serie è sicuramente il fan-service messo un po' ovunque e nei modi più assurdi, ma già me lo aspettavo dato che l'autore del manga è lo stesso di «Soul Eater». C'è un personaggio in particolare, Tamaki, che ha il potere di attrarre a se' le palpate dei pene-muniti nel raggio di qualche metro. Ma che è? Oppure la suora Iris che, casualmente, si fa il bagno in mezzo a una piazzetta e viene sorpresa dal protagonista mezza nuda, o a cui vengono casualmente strappati i vestiti in un'altra scena. La principessa Hibana, che fa il pompiere con la gonna e i tacchi, che si diverte a sedersi sui suoi sottoposti e calpestarli uno a uno, usandoli come tappeto.
Il livello è questo.
Anche le animazioni non sono niente di che, l'unica cosa degna di nota sono gli effetti delle fiamme nelle scene di combattimento, non male a livello visivo. L'unica cosa veramente figa è la opening.
In conclusione, «Fire Force» è un'accozzaglia di roba vista e rivista, personaggi mediocri e stereotipati, si basa su una storia noiosa che sembra non aggiungere niente di che al panorama già saturo di opere nello stesso target. L'unica cosa interessante è il mistero degli incendiati, ma date le premesse e il modo in cui sono stati presentati gli eventi, non mi ha destato nessun interesse nel continuare la visione.
Una serie del genere potrebbe essere apprezzata forse solo da chi si approccia da poco agli anime di questo tipo.
Il protagonista è Shinra, ed è il classico protagonista shounen con un grande sogno e una storia familiare tragica: vuole diventare un eroe e ha una grande voglia di rivalsa dato che, attraverso dei brevi flashback, veniamo a sapere che da piccolo è stato isolato e additato dagli altri come "mostro", dopo essere stato sospettato di aver fatto fuori sua madre e il suo fratello piccolo in un incendio. Seguono quindi a caso dei flashback sulla sua infanzia e la madre. La sua peculiarità è che gli viene un sorriso nervoso nelle situazioni di stress. A parte questo non spicca per nient'altro.
L'immancabile rivale/amico del protagonista è Arthur, che pare vivere in un mondo immaginario in cui crede di essere un cavaliere, se ne esce spesso dicendo cose a caso e facendo quindi l'idiota della situazione.
Altra situazione vista un po' ovunque è quando i personaggi sono nel bel mezzo di un'esercitazione e spunta fuori quello che dovrebbe essere il villain, Joker. Quest'ultimo si ritrova da solo con il protagonista, lo minaccia e gli dice frasi criptiche sul suo passato e gli mostra i suoi poteri.
La cosa più fastidiosa della serie è sicuramente il fan-service messo un po' ovunque e nei modi più assurdi, ma già me lo aspettavo dato che l'autore del manga è lo stesso di «Soul Eater». C'è un personaggio in particolare, Tamaki, che ha il potere di attrarre a se' le palpate dei pene-muniti nel raggio di qualche metro. Ma che è? Oppure la suora Iris che, casualmente, si fa il bagno in mezzo a una piazzetta e viene sorpresa dal protagonista mezza nuda, o a cui vengono casualmente strappati i vestiti in un'altra scena. La principessa Hibana, che fa il pompiere con la gonna e i tacchi, che si diverte a sedersi sui suoi sottoposti e calpestarli uno a uno, usandoli come tappeto.
Il livello è questo.
Anche le animazioni non sono niente di che, l'unica cosa degna di nota sono gli effetti delle fiamme nelle scene di combattimento, non male a livello visivo. L'unica cosa veramente figa è la opening.
In conclusione, «Fire Force» è un'accozzaglia di roba vista e rivista, personaggi mediocri e stereotipati, si basa su una storia noiosa che sembra non aggiungere niente di che al panorama già saturo di opere nello stesso target. L'unica cosa interessante è il mistero degli incendiati, ma date le premesse e il modo in cui sono stati presentati gli eventi, non mi ha destato nessun interesse nel continuare la visione.
Una serie del genere potrebbe essere apprezzata forse solo da chi si approccia da poco agli anime di questo tipo.
Nonostante la prima stagione non sia conclusiva i ventiquattro episodi sono ricchi di contenuto, divertenti da guardare e molto intrattenenti.
La storia è molto particolare, si parla di questi così detti incendiati che vengono "spenti" dalla Fire Force: un organo distaccato dai pompieri, i cliché sono pochi e ben ponderati. Una caratteristica che spicca all'occhio molto facilmente è l'utilizzo povero di colonne sonore e la presenza di molte gag, anche se alcune non sono il massimo, vengono creati molti momenti di silenzio che aumentano la suspense e il lato misterioso di questo anime emerge in questo modo.
Ho apprezzato molto la grafica che, fin dal primo momento, è ricca di particolari e attenzioni.
Nonostante non sia perfetto posso valutarlo un otto pieno senza ripensamenti, quel piccolo tocco di fantasy aumenta notevolmente il pubblico disposto a vedere quest'anime quindi lo raccomando a grandi piccini, uomini e donne.
La storia è molto particolare, si parla di questi così detti incendiati che vengono "spenti" dalla Fire Force: un organo distaccato dai pompieri, i cliché sono pochi e ben ponderati. Una caratteristica che spicca all'occhio molto facilmente è l'utilizzo povero di colonne sonore e la presenza di molte gag, anche se alcune non sono il massimo, vengono creati molti momenti di silenzio che aumentano la suspense e il lato misterioso di questo anime emerge in questo modo.
Ho apprezzato molto la grafica che, fin dal primo momento, è ricca di particolari e attenzioni.
Nonostante non sia perfetto posso valutarlo un otto pieno senza ripensamenti, quel piccolo tocco di fantasy aumenta notevolmente il pubblico disposto a vedere quest'anime quindi lo raccomando a grandi piccini, uomini e donne.
"Fire Force" si può dire un battle shonen un po' alternativo. La trama si presenta bene ed è originale, ma niente di complesso.
Sicuramente l'anime può far leva su una grafica di tutto rispetto e su un comparto sonoro davvero ottimo. La caratterizzazione dei personaggi è nella norma, anche se il protagonista Shinra è un po' troppo stereotipato, e mi è piaciuto molto il character design di alcuni personaggi. I combattimenti sono godibili.
Una grande pecca è il fan-service abbastanza esagerato. Parto dicendo che per me un po' di fan-service ci può anche stare per staccare leggermente dalla storia (un po' come le varie gag per fare una risatina), però qui viene sfruttato davvero troppo. Comunque, "Fire Force" è un'anime che consiglio a chi piacciono i battle shonen con anche un velo di mistero. Promosso.
Sicuramente l'anime può far leva su una grafica di tutto rispetto e su un comparto sonoro davvero ottimo. La caratterizzazione dei personaggi è nella norma, anche se il protagonista Shinra è un po' troppo stereotipato, e mi è piaciuto molto il character design di alcuni personaggi. I combattimenti sono godibili.
Una grande pecca è il fan-service abbastanza esagerato. Parto dicendo che per me un po' di fan-service ci può anche stare per staccare leggermente dalla storia (un po' come le varie gag per fare una risatina), però qui viene sfruttato davvero troppo. Comunque, "Fire Force" è un'anime che consiglio a chi piacciono i battle shonen con anche un velo di mistero. Promosso.
"Fire Force" è uno di quegli anime semplici con lo scopo di far passare quei 20-25 minuti di tempo libero. L' autore è Astushi Ohkubo, lo stesso di "Soul Eater" che io adoro.
"Fire Force" a tratti sembra essere più o meno un "battle shonen" classico, tuttavia ha un'idea base abbastanza originale di trama: "Il mondo è stato ricoperto dalle fiamme a causa di un fenomeno, ossia la combustione umana spontanea, che appunto si manifesta casualmente su qualsiasi essere umano in qualsiasi momento. Tuttavia c'è la possibilità che un essere umano possa, invece di prendere fuoco, diventare un pirocineta con, appunto la possibilità di controllare le fiamme (Seconda Generazione), o emetterle (Terza Generazione), oppure fare entrambe (Prima Generazione). Shinra, il nostro protagonista, appartiene alla Terza Generazione di Pirocineta. Shinra ha il sogno entrare nella Fire Force, che si occupa di estinguere gli Incendiati (esseri umani vittime di combustione umana spontanea), e diventare un eroe. Il tutto è ambientato nel nuovo Impero di Tokyo."
Parlando del comparto tecnico regalatoci dalla David Production è eccezionale, con un uso incredibile degli effetti di luce. Senza parlare dei disegni che apprezzo molto perché sono molto distinti tra i due sessi.
Purtroppo però, ci sono i soliti idioti che dicono "Fire Force è pieno di Fanservice! Fa schifo!". Allora io conoscendo "Soul Eater" avevo già immaginato che ci fosse, però è un tipo di Fanservice usato per staccare un po', una specie di intervallo da tutto il resto, e non è costante.
Detto ciò, parlando dei personaggi... Mi stanno tutti simpatici. Molti dicono che "Alcuni dei personaggi di Fire Force sono piatti!", e io non capisco proprio il perché di questa critica. Secondo me sono ben caratterizzati.
Per concludere "Fire Force" mi ha fatto passare quelle 24 settimane, intrattenendomi bene. Io lo piazzerei, non dico al primo dei migliori anime del 2019, ma almeno al quarto o quinto. Il mio voto finale è 8,5 su 10.
"Fire Force" a tratti sembra essere più o meno un "battle shonen" classico, tuttavia ha un'idea base abbastanza originale di trama: "Il mondo è stato ricoperto dalle fiamme a causa di un fenomeno, ossia la combustione umana spontanea, che appunto si manifesta casualmente su qualsiasi essere umano in qualsiasi momento. Tuttavia c'è la possibilità che un essere umano possa, invece di prendere fuoco, diventare un pirocineta con, appunto la possibilità di controllare le fiamme (Seconda Generazione), o emetterle (Terza Generazione), oppure fare entrambe (Prima Generazione). Shinra, il nostro protagonista, appartiene alla Terza Generazione di Pirocineta. Shinra ha il sogno entrare nella Fire Force, che si occupa di estinguere gli Incendiati (esseri umani vittime di combustione umana spontanea), e diventare un eroe. Il tutto è ambientato nel nuovo Impero di Tokyo."
Parlando del comparto tecnico regalatoci dalla David Production è eccezionale, con un uso incredibile degli effetti di luce. Senza parlare dei disegni che apprezzo molto perché sono molto distinti tra i due sessi.
Purtroppo però, ci sono i soliti idioti che dicono "Fire Force è pieno di Fanservice! Fa schifo!". Allora io conoscendo "Soul Eater" avevo già immaginato che ci fosse, però è un tipo di Fanservice usato per staccare un po', una specie di intervallo da tutto il resto, e non è costante.
Detto ciò, parlando dei personaggi... Mi stanno tutti simpatici. Molti dicono che "Alcuni dei personaggi di Fire Force sono piatti!", e io non capisco proprio il perché di questa critica. Secondo me sono ben caratterizzati.
Per concludere "Fire Force" mi ha fatto passare quelle 24 settimane, intrattenendomi bene. Io lo piazzerei, non dico al primo dei migliori anime del 2019, ma almeno al quarto o quinto. Il mio voto finale è 8,5 su 10.
L’universo “En'en no Shouboutai” è caratterizzato da un futuro post-apocalittico all’interno del quale l’umanità deve fronteggiare i crescenti casi di combustione umana spontanea attraverso cui gli individui si trasformano in veri e propri esseri infernali chiamati Incendiati (traduzione Yamato). Sia per affrontare la minaccia che per comprenderne la natura, l’Impero di Tokyo decide di istituire un’organizzazione che ha il compito specifico di occuparsi di questo fenomeno e di proteggere i cittadini: la Fire Force. Essa è strutturata in otto brigate, ognuna della quale è schierata secondo specifici criteri politici o religiosi, svolgendo in autonomia il proprio lavoro. Il protagonista Shinra Kusakabe, fa parte dell’Ottava Brigata la quale probabilmente ricopre il ruolo più importante, ovvero quello di controllare l’operato delle restanti sette. L’obbiettivo di Shinra è il classico visto e rivisto, sentito e risentito, cioè salvare l’umanità dalla minaccia delle combustioni spontanee (in sostanza diventare un eroe) e soprattutto scoprire cosa si cela dietro la morte della madre e del fratello minore avvenuta dodici anni prima.
Uno degli elementi positivi della serie è il neo sistema religioso sviluppatosi nell’Impero, il culto del Divino Sol: cristianesimo, ebraismo, islamismo e buddhismo, tutte le principali religioni monoteiste della nostra epoca sono state spazzate via in seguito alla “Grande Catastrofe” (traduzione Yamato) la quale ha fatto sprofondare l’umanità nell’oblio totale. Nel mondo oramai avvolto dall’oscurità, un uomo, conosciuto poi con il nome di Raffles I, si circondò di discepoli e andò alla ricerca della fiamma incontaminata (Adolla Burst) per restituire agli esseri umani una speranza di salvezza. Ritengo che l’autore sia riuscito a utilizzare la Chiesa del Divino Sol in maniera perfetta, creando anche dei parallelismi storico-culturali con la nostra epoca, come ad esempio i fanatici religiosi che compiono azioni indicibili, crudeli nel nome della divinità Sol per fini utopici o privi di senso e l’apparente collaborazione tra la Chiesa e l’Impero (Industrie Hajima) per la protezione dei cittadini di Tokyo.
Solitamente non è mia abitudine scrivere tantissime informazioni sulla trama o la storia in generale, tuttavia in questo caso, trattandosi di una narrazione piuttosto complessa dal punto di vista storico, ho deciso di fare un’eccezione. La questione viene sottolineata anche dal fatto che non sempre all’interno degli episodi vengono mostrati dei chiari approfondimenti; in effetti, solo a partire dalla seconda parte della serie, sono stati inseriti all’inizio di ogni episodio, dei brevi flashback che spiegano come Raffles I sia riuscito a ergere l’Impero di Tokyo attraverso la creazione della perpetua centrale termica Amaterasu, la quale ancora oggi alimenta da sola l’intera città.
I personaggi non sono all’altezza della narrazione, la maggior parte mi sono sembrati piuttosto stereotipati e scontati, mi hanno colpito solo alcune caratteristiche dei singoli: il sorriso nervoso di Shinra è troppo bizzaro, vedere un personaggio con quel sorriso nelle situazioni più disperate o al contrario toccanti, lo rendono agli occhi di chi lo circonda come pericoloso e inquietante. Immaginatevi un individuo che sorride alla morte di una persona oppure quando si trova ad affrontare una situazione molto complicato, il sorriso non è la prima reazione che solitamente avrebbe un essere umano in queste situazioni; sebbene Arthur mi vada poco a genio e credo sia una delle peggiori reinterpretazioni di Artù all'interno di un anime, devo ammettere che è davvero troppo divertente, mi ha strappato molto risate anche quando si è immersi in contesti seriosi o che prevedono dei combattimenti.
A proposito di combattimenti, anche in questo caso ci sono sia pregi che difetti: nelle parti iniziali gli scontri mi sono piaciuti tantissimo, sempre avvincenti e sul pezzo, nonostante qualche leggero calo a livello grafico; tuttavia nei momenti decisivi sono venuti proprio a scemare, sto parlando principalmente della seconda parte, magari viene presentato un villain molto forte e potente che poi finisce per essere miseramente sconfitto a sprangate da Tamaki e Iris, le quali per l’amor di Dio, non le ricordiamo per le loro doti eccelse in combattimento.
Sfrutto il tema dei combattimenti per collegarmi anche al comparto grafico: nulla da dire sulle fisionomie dei personaggi, ma non è possibile che ogni diavolo di volta che un qualsiasi individuo venisse ripreso da una prospettiva leggermente più distante dal primo piano, occhi, naso, bocca non vengano neanche minimamente riprodotte. Onestamente risulta anche fastidioso dato che lo spettatore dovrebbe ascoltare dei dialoghi guardando dei volti vuoti senza caratteristiche facciali. Per il resto ho preferito le OST della seconda parte, più inerenti alle tematiche dell’anime, il doppiaggio mi è piaciuto.
In sostanza il mio stato dopo aver scritto questa recensione è di totale confusione, in quanto quasi tutti gli aspetti analizzati, ad eccezione della narrazione, hanno dei pregi e allo stesso tempo dei difetti così importanti che si annullano a vicenda. Un ultimo appunto negativo che sono costretto a fare, riguarda la logicità dei power-up e dei combattimenti visti durante gli ultimi episodi, si è passati improvvisamente dal controllo (seconda generazione) e creazione col proprio corpo o altri oggetti (terza generazione) delle fiamme da parte della maggior parte dei personaggi, a universi paralleli, velocità della luce, velocità superluminale, disintegrazione molecolare, viaggi nel tempo, congelamento del tempo. È stata già annunciata una seconda stagione, dunque adesso sono proprio curioso di sapere se ci saranno degli approfondimenti specifici sulle differenti questioni e soprattutto mi domando: come potranno essere concepiti i combattimenti se siamo arrivati a tali livelli già nella prima stagione? Vi lascio con questo interrogativo...
Il mio voto finale è 7!
Uno degli elementi positivi della serie è il neo sistema religioso sviluppatosi nell’Impero, il culto del Divino Sol: cristianesimo, ebraismo, islamismo e buddhismo, tutte le principali religioni monoteiste della nostra epoca sono state spazzate via in seguito alla “Grande Catastrofe” (traduzione Yamato) la quale ha fatto sprofondare l’umanità nell’oblio totale. Nel mondo oramai avvolto dall’oscurità, un uomo, conosciuto poi con il nome di Raffles I, si circondò di discepoli e andò alla ricerca della fiamma incontaminata (Adolla Burst) per restituire agli esseri umani una speranza di salvezza. Ritengo che l’autore sia riuscito a utilizzare la Chiesa del Divino Sol in maniera perfetta, creando anche dei parallelismi storico-culturali con la nostra epoca, come ad esempio i fanatici religiosi che compiono azioni indicibili, crudeli nel nome della divinità Sol per fini utopici o privi di senso e l’apparente collaborazione tra la Chiesa e l’Impero (Industrie Hajima) per la protezione dei cittadini di Tokyo.
Solitamente non è mia abitudine scrivere tantissime informazioni sulla trama o la storia in generale, tuttavia in questo caso, trattandosi di una narrazione piuttosto complessa dal punto di vista storico, ho deciso di fare un’eccezione. La questione viene sottolineata anche dal fatto che non sempre all’interno degli episodi vengono mostrati dei chiari approfondimenti; in effetti, solo a partire dalla seconda parte della serie, sono stati inseriti all’inizio di ogni episodio, dei brevi flashback che spiegano come Raffles I sia riuscito a ergere l’Impero di Tokyo attraverso la creazione della perpetua centrale termica Amaterasu, la quale ancora oggi alimenta da sola l’intera città.
I personaggi non sono all’altezza della narrazione, la maggior parte mi sono sembrati piuttosto stereotipati e scontati, mi hanno colpito solo alcune caratteristiche dei singoli: il sorriso nervoso di Shinra è troppo bizzaro, vedere un personaggio con quel sorriso nelle situazioni più disperate o al contrario toccanti, lo rendono agli occhi di chi lo circonda come pericoloso e inquietante. Immaginatevi un individuo che sorride alla morte di una persona oppure quando si trova ad affrontare una situazione molto complicato, il sorriso non è la prima reazione che solitamente avrebbe un essere umano in queste situazioni; sebbene Arthur mi vada poco a genio e credo sia una delle peggiori reinterpretazioni di Artù all'interno di un anime, devo ammettere che è davvero troppo divertente, mi ha strappato molto risate anche quando si è immersi in contesti seriosi o che prevedono dei combattimenti.
A proposito di combattimenti, anche in questo caso ci sono sia pregi che difetti: nelle parti iniziali gli scontri mi sono piaciuti tantissimo, sempre avvincenti e sul pezzo, nonostante qualche leggero calo a livello grafico; tuttavia nei momenti decisivi sono venuti proprio a scemare, sto parlando principalmente della seconda parte, magari viene presentato un villain molto forte e potente che poi finisce per essere miseramente sconfitto a sprangate da Tamaki e Iris, le quali per l’amor di Dio, non le ricordiamo per le loro doti eccelse in combattimento.
Sfrutto il tema dei combattimenti per collegarmi anche al comparto grafico: nulla da dire sulle fisionomie dei personaggi, ma non è possibile che ogni diavolo di volta che un qualsiasi individuo venisse ripreso da una prospettiva leggermente più distante dal primo piano, occhi, naso, bocca non vengano neanche minimamente riprodotte. Onestamente risulta anche fastidioso dato che lo spettatore dovrebbe ascoltare dei dialoghi guardando dei volti vuoti senza caratteristiche facciali. Per il resto ho preferito le OST della seconda parte, più inerenti alle tematiche dell’anime, il doppiaggio mi è piaciuto.
In sostanza il mio stato dopo aver scritto questa recensione è di totale confusione, in quanto quasi tutti gli aspetti analizzati, ad eccezione della narrazione, hanno dei pregi e allo stesso tempo dei difetti così importanti che si annullano a vicenda. Un ultimo appunto negativo che sono costretto a fare, riguarda la logicità dei power-up e dei combattimenti visti durante gli ultimi episodi, si è passati improvvisamente dal controllo (seconda generazione) e creazione col proprio corpo o altri oggetti (terza generazione) delle fiamme da parte della maggior parte dei personaggi, a universi paralleli, velocità della luce, velocità superluminale, disintegrazione molecolare, viaggi nel tempo, congelamento del tempo. È stata già annunciata una seconda stagione, dunque adesso sono proprio curioso di sapere se ci saranno degli approfondimenti specifici sulle differenti questioni e soprattutto mi domando: come potranno essere concepiti i combattimenti se siamo arrivati a tali livelli già nella prima stagione? Vi lascio con questo interrogativo...
Il mio voto finale è 7!
"Fire Force" è un anime che mi ha da subito intrigato, insomma, un anime con i pompieri non è cosa da tutti i giorni, speravo quindi in qualcosa di interessante ed innovativo, sopratutto conoscendo anche la precedente opera del mangaka.
Ma in "Fire Force" l'unica cosa che ho trovato di innovativo è stato l'incipit, per il resto andiamo incontro a così tanti personaggi e situazioni stereotipate che è difficile anche tenerne il conto.
Ma parliamone più nel dettaglio; iniziamo dai personaggi...
PERSONAGGI: beh, che dire... Sono così stereotipati che non so da dove iniziare; andiamo con ordine...
Partiamo da Shinra, il nostro caro pirocineta che svolge il ruolo di protagonista, ah e vorrei sottolineare il fatto che sia un pirocineta, ma che riesce comunque a scaraventare in aria automobili con un calcio, rimanere attaccato al soffitto e tante altre situazioni che ti faranno pensare un attimo se la superforza sia inclusa nel pacchetto "protagonista medio di uno Shōnen medio"; con tanto di qi più basso della media, passato tragico, additato come "diverso" e chi più ne ha più ne metta.
Al nostro caro Shinra si accostano poi il classico rivale del protagonista, Arthur, il "senzapoteri" maestro di vita, nonché capitano della ottava brigata, e, soprattutto, i personaggi di mero fan service: primo tra questi, Tamaki, con la capacità di attirare palpate in modo del tutto involontario; e fa già ridere così.
Voto ai personaggi: 4
Ma andiamo avanti... Vorrei adesso trattare l'argomento fan service, che in questo anime raggiunge livelli esorbitanti e che è stato più e più volte aggiunto in scene decisamente inadatte.
Viene inserito alle volte, anche nel bel mezzo di uno scontro distruggendo quella tensione positiva che si era creata, o, in altri casi, permette addirittura di vincere uno scontro...
Insomma, non mi è per niente piaciuto come è stato sfruttato, né quanto è stato sfruttato.
Un altro punto in meno per la serie.
Continuando, parliamo ora del comparto tecnico:
ANIMAZIONI: riguardo le animazioni, mentre nei primi episodi erano parecchio incostanti, alternando momenti in cui erano ottime ad altri i cui non erano allo stesso livello; dopo alcuni episodi si stabilizzano, raggiungendo un buon livello, soprattutto durante i combattimenti; anche se peccano ancora nelle inquadrature da media/lunga distanza, problema già presente in altre opere David production.
COMPARTO SONORO: il comparto sonoro mi è piaciuto, le opening entrambe belle, più la prima che la seconda, le ending carine ma nulla di che, ed infine delle buone ost.
Tutto sommato il comparto tecnico merita un 8,5.
STORIA: la storia parte bene, ma si sviluppa male, un'occasione sprecata; come già detto, troppe situazioni scontate, oltre che demenziali.
*SPOILER sull'episodio 22*
Il picco massimo di wtf misto a cringe (apprezzate l'utilizzo di termini tecnici) lo si raggiunge poi nell'episodio 22, dove la serie trascende, supera quella che può essere definita fantasia o fantascienza: vediamo infatti Shinra superare con le sole fiamme la velocità della luce, per poi distruggersi e scomporsi in particelle, ma per tornare successivamente indietro nel tempo e ricomporsi, rischiando anche di creare un buco nero... cioè, non era un anime su pompieri pirocineti questo?
Ah, il tutto accompagnato dal fratello dodicenne, anche lui dotato di superforza (boh, magari sarà una cosa di famiglia...) che dalla sua, si "limitava" a bloccare il tempo. E si, anche questo grazie ad i suoi poteri da pirocineta.
*fine SPOILER*
Detto questo, non so veramente cosa dire per salvare l'opera. Io ci ho provato.
Voto alla storia: 5
Voto finale: 6
Ma in "Fire Force" l'unica cosa che ho trovato di innovativo è stato l'incipit, per il resto andiamo incontro a così tanti personaggi e situazioni stereotipate che è difficile anche tenerne il conto.
Ma parliamone più nel dettaglio; iniziamo dai personaggi...
PERSONAGGI: beh, che dire... Sono così stereotipati che non so da dove iniziare; andiamo con ordine...
Partiamo da Shinra, il nostro caro pirocineta che svolge il ruolo di protagonista, ah e vorrei sottolineare il fatto che sia un pirocineta, ma che riesce comunque a scaraventare in aria automobili con un calcio, rimanere attaccato al soffitto e tante altre situazioni che ti faranno pensare un attimo se la superforza sia inclusa nel pacchetto "protagonista medio di uno Shōnen medio"; con tanto di qi più basso della media, passato tragico, additato come "diverso" e chi più ne ha più ne metta.
Al nostro caro Shinra si accostano poi il classico rivale del protagonista, Arthur, il "senzapoteri" maestro di vita, nonché capitano della ottava brigata, e, soprattutto, i personaggi di mero fan service: primo tra questi, Tamaki, con la capacità di attirare palpate in modo del tutto involontario; e fa già ridere così.
Voto ai personaggi: 4
Ma andiamo avanti... Vorrei adesso trattare l'argomento fan service, che in questo anime raggiunge livelli esorbitanti e che è stato più e più volte aggiunto in scene decisamente inadatte.
Viene inserito alle volte, anche nel bel mezzo di uno scontro distruggendo quella tensione positiva che si era creata, o, in altri casi, permette addirittura di vincere uno scontro...
Insomma, non mi è per niente piaciuto come è stato sfruttato, né quanto è stato sfruttato.
Un altro punto in meno per la serie.
Continuando, parliamo ora del comparto tecnico:
ANIMAZIONI: riguardo le animazioni, mentre nei primi episodi erano parecchio incostanti, alternando momenti in cui erano ottime ad altri i cui non erano allo stesso livello; dopo alcuni episodi si stabilizzano, raggiungendo un buon livello, soprattutto durante i combattimenti; anche se peccano ancora nelle inquadrature da media/lunga distanza, problema già presente in altre opere David production.
COMPARTO SONORO: il comparto sonoro mi è piaciuto, le opening entrambe belle, più la prima che la seconda, le ending carine ma nulla di che, ed infine delle buone ost.
Tutto sommato il comparto tecnico merita un 8,5.
STORIA: la storia parte bene, ma si sviluppa male, un'occasione sprecata; come già detto, troppe situazioni scontate, oltre che demenziali.
*SPOILER sull'episodio 22*
Il picco massimo di wtf misto a cringe (apprezzate l'utilizzo di termini tecnici) lo si raggiunge poi nell'episodio 22, dove la serie trascende, supera quella che può essere definita fantasia o fantascienza: vediamo infatti Shinra superare con le sole fiamme la velocità della luce, per poi distruggersi e scomporsi in particelle, ma per tornare successivamente indietro nel tempo e ricomporsi, rischiando anche di creare un buco nero... cioè, non era un anime su pompieri pirocineti questo?
Ah, il tutto accompagnato dal fratello dodicenne, anche lui dotato di superforza (boh, magari sarà una cosa di famiglia...) che dalla sua, si "limitava" a bloccare il tempo. E si, anche questo grazie ad i suoi poteri da pirocineta.
*fine SPOILER*
Detto questo, non so veramente cosa dire per salvare l'opera. Io ci ho provato.
Voto alla storia: 5
Voto finale: 6
Recensisco subito e molto volentieri la prima stagione di questo adattamento animato che è uscito gratuitamente su Youtube, sul canale della Yamato.
Shindra, il protagonista di questa serie animata, perde suo fratello e sua madre in un incendio da piccolo. In questo mondo dove può succedere di prendere fuoco spontaneamente, ci sono delle persone con abilità di controllare le fiamme chiamati "pompieri". Shindra deciderà nonostante ripugni il fuoco di entrare in una delle 8 brigate dei pompieri addetti alla soppressione di questi eventi naturali. Il suo desiderio di vendetta non si può placare finché non si sarà vendicato del demone che ha visto quel giorno in casa quando la sua famiglia è stata uccisa.
A primo impatto, visto la trama, non gli davo molta fiducia. Poi sono capitato dopo 30 giorni in un video che rappresentava delle scene e mi sono convinto a guardarlo! Ovviamente non me ne sono pentito perché la giudico una delle meglio serie dell'invero 19/20. Parlando degli episodi che vanno dall'1-24 ho trovato tutto molto ben animato. Molto bella sia la storia e altrettanto gradevole il modo in cui scorre e non ti annoia. Non ci sono episodi morti e il combattimento non manca assolutamente. Ottima la qualità delle animazioni durante gli scontri che esalta altrettanto il complesso di Fire Force. Se devo trovare una pecca sono le song inserite nella prima parte della stagione che non erano del tutto azzeccate. Dialoghi molto buoni e fantastico il sorriso del protagonista quando si innervosisce.
Consigliato.
Shindra, il protagonista di questa serie animata, perde suo fratello e sua madre in un incendio da piccolo. In questo mondo dove può succedere di prendere fuoco spontaneamente, ci sono delle persone con abilità di controllare le fiamme chiamati "pompieri". Shindra deciderà nonostante ripugni il fuoco di entrare in una delle 8 brigate dei pompieri addetti alla soppressione di questi eventi naturali. Il suo desiderio di vendetta non si può placare finché non si sarà vendicato del demone che ha visto quel giorno in casa quando la sua famiglia è stata uccisa.
A primo impatto, visto la trama, non gli davo molta fiducia. Poi sono capitato dopo 30 giorni in un video che rappresentava delle scene e mi sono convinto a guardarlo! Ovviamente non me ne sono pentito perché la giudico una delle meglio serie dell'invero 19/20. Parlando degli episodi che vanno dall'1-24 ho trovato tutto molto ben animato. Molto bella sia la storia e altrettanto gradevole il modo in cui scorre e non ti annoia. Non ci sono episodi morti e il combattimento non manca assolutamente. Ottima la qualità delle animazioni durante gli scontri che esalta altrettanto il complesso di Fire Force. Se devo trovare una pecca sono le song inserite nella prima parte della stagione che non erano del tutto azzeccate. Dialoghi molto buoni e fantastico il sorriso del protagonista quando si innervosisce.
Consigliato.