Isshoni Sleeping - Sleeping with Hinako
Dopo una faticosa giornata è ora di andare a dormire. La nostra protagonista si mette il pigiama e dopo aver messo la sveglia per la mattina seguente si posiziona nel suo comodo letto e chiude gli occhi. Passato un po' di tempo, ancora non riesce ad addormentarsi e allora inizia a muoversi scoprendosi dalle coperte. Finalmente, dopo essersi mossa per un'eternità, cade in un profondo sonno.
Quest'anime, considerato un ecchi, è davvero noioso. Non trovo nulla di "piacevole", anche se lei si muove e mette in mostra le sue belle curve, ma facendo solo quello diventa molto noioso. In conclusione lo sconsiglio, perché anche l'appassionato più sfegatato di questo genere si stuferebbe.
Quest'anime, considerato un ecchi, è davvero noioso. Non trovo nulla di "piacevole", anche se lei si muove e mette in mostra le sue belle curve, ma facendo solo quello diventa molto noioso. In conclusione lo sconsiglio, perché anche l'appassionato più sfegatato di questo genere si stuferebbe.
Anche qui, come già affermato nel capitolo precedente a questo, ci si trova di fronte a un titolo che si pone come scopo unico quello di soddisfare le esigenze degli spettatori. Se il predecessore poteva essere comunque utile oltre che dilettevole, tuttavia, la visione completa di "Isshoni Sleeping" è qualcosa di a dir poco autolesionista.
Anche qui c'è tanto fanservice, anche qui ci sono saltuari simpatici siparietti, anche qui Hinako si rivolge direttamente al pubblico. Dunque perché risulta tanto peggiore? Semplice: la durata delle scene di sonno è improponibile.
Guardare questo "anime" dall'inizio alla fine è stata una delle esperienze più autopunitive mai sperimentate, la perdita di tempo necessaria è consigliabile solo ai più esperti perdigiorno, con parecchio tempo libero a disposizione, per non rimpiangere poi l'irresponsabile scelta di visionare tutta l'opera.
Bisogna però riconoscere che l'intento dichiarato era effettivamente quello di indurre al sonno, e con la noia abissale che provoca si può dire che la nostra Hinako ce l'abbia fatta ancora una volta.
Anche qui c'è tanto fanservice, anche qui ci sono saltuari simpatici siparietti, anche qui Hinako si rivolge direttamente al pubblico. Dunque perché risulta tanto peggiore? Semplice: la durata delle scene di sonno è improponibile.
Guardare questo "anime" dall'inizio alla fine è stata una delle esperienze più autopunitive mai sperimentate, la perdita di tempo necessaria è consigliabile solo ai più esperti perdigiorno, con parecchio tempo libero a disposizione, per non rimpiangere poi l'irresponsabile scelta di visionare tutta l'opera.
Bisogna però riconoscere che l'intento dichiarato era effettivamente quello di indurre al sonno, e con la noia abissale che provoca si può dire che la nostra Hinako ce l'abbia fatta ancora una volta.
Dormire è, assieme a guardare la televisione e leggere il giornale, annoverata tra le attività migliori per bruciare calorie e dimagrire. Non poteva quindi mancare una lezione di Hinako che ci mostrerà come si fa a dormire.
Il primo, seppure fosse un'aberrazione animata, può essere considerato un mezzo capolavoro se paragonato a questo "essere inanimato": 45 minuti di inquadrature, tutte uguali di Hinako che... dorme.
Finita una dura giornata di lavoro e di allenamento che c'è di meglio della nanna? Puntata la sveglia, messo il pigiamino, chiuso le tende, Hinako si prepara a dormire, ovviamente dopo averci chiesto di andare con lei. No, non per fare cose sconce purtroppo, ma solamente per tenerle la manina visto che lei ha paura del buio.
'Sleeping with Hinako' è costituito da 45 minuti di continui giramenti nelle lenzuola e inquadrature sulle sue chiappe intervallati da qualche sogno/incubo di Hinako. La bella personal trainer sognerà infatti di essere dimagrita e allora si potrà abbuffare ma poi sognerà di essere ingrassata e si deprimerà.
Se nel primo capitolo le animazioni erano qualcosa di osceno, un paio di scene ripetute alla nausea, qua si è toccato veramente il fondo. Per almeno 40 minuti vedremo le stesse inquadrature ripetute all'infinito. D'altronde dormire non è un'attività molto movimentata. Fortunatamente presto la cara Hinako si sveglierà ma a questo punto dovremo assistere a non uno bensì tre risvegli diversi, il motivo non si sa.
Nel primo capitolo le "avventure" della protagonista erano supportate da una musichetta che, seppur odiosa, era pur sempre qualcosa. Giustamente in questo episodio Hinako sta dormendo e quindi con la musichetta la sveglieremmo e allora tutti in silenzio e sentirle fare :" ronf ronf"
Questo anime rientra nel genere ecchi, ma di ecchi c'è ben poco, fanservice che si vede in quantità maggiore in molti altri anime che non fanno di esso la loro natura. Nel primo si vedevano tette ballonzolare e chiappe sudate ma qua la ragazza dorme e, si sa, le tette non ballonzolano da sole.
Per fortuna ho dato 2 al primo così posso riservare l'1 per questo sequel di grande spessore.
Il primo, seppure fosse un'aberrazione animata, può essere considerato un mezzo capolavoro se paragonato a questo "essere inanimato": 45 minuti di inquadrature, tutte uguali di Hinako che... dorme.
Finita una dura giornata di lavoro e di allenamento che c'è di meglio della nanna? Puntata la sveglia, messo il pigiamino, chiuso le tende, Hinako si prepara a dormire, ovviamente dopo averci chiesto di andare con lei. No, non per fare cose sconce purtroppo, ma solamente per tenerle la manina visto che lei ha paura del buio.
'Sleeping with Hinako' è costituito da 45 minuti di continui giramenti nelle lenzuola e inquadrature sulle sue chiappe intervallati da qualche sogno/incubo di Hinako. La bella personal trainer sognerà infatti di essere dimagrita e allora si potrà abbuffare ma poi sognerà di essere ingrassata e si deprimerà.
Se nel primo capitolo le animazioni erano qualcosa di osceno, un paio di scene ripetute alla nausea, qua si è toccato veramente il fondo. Per almeno 40 minuti vedremo le stesse inquadrature ripetute all'infinito. D'altronde dormire non è un'attività molto movimentata. Fortunatamente presto la cara Hinako si sveglierà ma a questo punto dovremo assistere a non uno bensì tre risvegli diversi, il motivo non si sa.
Nel primo capitolo le "avventure" della protagonista erano supportate da una musichetta che, seppur odiosa, era pur sempre qualcosa. Giustamente in questo episodio Hinako sta dormendo e quindi con la musichetta la sveglieremmo e allora tutti in silenzio e sentirle fare :" ronf ronf"
Questo anime rientra nel genere ecchi, ma di ecchi c'è ben poco, fanservice che si vede in quantità maggiore in molti altri anime che non fanno di esso la loro natura. Nel primo si vedevano tette ballonzolare e chiappe sudate ma qua la ragazza dorme e, si sa, le tette non ballonzolano da sole.
Per fortuna ho dato 2 al primo così posso riservare l'1 per questo sequel di grande spessore.
Spinto da non so bene cosa, ho deciso di guardare il secondo OAV con protagonista Hinako.
Dopo tutti quegli esercizi visti nel primo OAV, immagino la stanchezza si faccia sentire, perciò Hinako si mette a dormire e… Fine. Davvero tutto qua.
Per quarantacinque minuti, assistiamo al sonno di Hinako che, come la volta scorsa, si rivolge allo spettatore e gli chiede di dormire insieme. Hinako si gira e si rigira nel letto, e ogni tanto sogna qualcosa, come il fatto di aver perso peso, grazie agli esercizi della volta scorsa.
A un certo punto, chiede anche allo spettatore di baciarla, mi chiedo quanti giapponesi abbiano davvero baciato lo schermo.
L’unica parte che un po’ mi ha divertito è stata all’inizio, con Hinako che si copriva il volto con la coperta per l’imbarazzo, mi ha fatto sorridere, perlomeno per l’assurdità della cosa.
Le animazioni sono minime, per la maggior parte del tempo sono immagini fisse, che inquadrano le zone più ovvie, il seno, il sedere, la bocca, ecc. L’unico personaggio presente è Hinako, dal design molto semplice.
Il comparto audio è sufficiente, le musiche, le poche che ci sono, non sono degne di nota. Il doppiaggio è costituito solo dalla voce di Hinako, ma perlopiù la sentiamo ronfare, respirare e gemere.
Oltre a questo non c’è davvero nulla, non mi ha colpito più di tanto, Hinako ha una bella stanza, ma è fin troppo luminosa, anche di notte, come fa ad addormentarsi?
Normalmente non lo consiglierei a nessuno, ma è talmente assurdo che andrebbe visto.
Dopo tutti quegli esercizi visti nel primo OAV, immagino la stanchezza si faccia sentire, perciò Hinako si mette a dormire e… Fine. Davvero tutto qua.
Per quarantacinque minuti, assistiamo al sonno di Hinako che, come la volta scorsa, si rivolge allo spettatore e gli chiede di dormire insieme. Hinako si gira e si rigira nel letto, e ogni tanto sogna qualcosa, come il fatto di aver perso peso, grazie agli esercizi della volta scorsa.
A un certo punto, chiede anche allo spettatore di baciarla, mi chiedo quanti giapponesi abbiano davvero baciato lo schermo.
L’unica parte che un po’ mi ha divertito è stata all’inizio, con Hinako che si copriva il volto con la coperta per l’imbarazzo, mi ha fatto sorridere, perlomeno per l’assurdità della cosa.
Le animazioni sono minime, per la maggior parte del tempo sono immagini fisse, che inquadrano le zone più ovvie, il seno, il sedere, la bocca, ecc. L’unico personaggio presente è Hinako, dal design molto semplice.
Il comparto audio è sufficiente, le musiche, le poche che ci sono, non sono degne di nota. Il doppiaggio è costituito solo dalla voce di Hinako, ma perlopiù la sentiamo ronfare, respirare e gemere.
Oltre a questo non c’è davvero nulla, non mi ha colpito più di tanto, Hinako ha una bella stanza, ma è fin troppo luminosa, anche di notte, come fa ad addormentarsi?
Normalmente non lo consiglierei a nessuno, ma è talmente assurdo che andrebbe visto.
Signore e signori siamo di fronte a un’altra impresa della nostra bella Hinako, che, dopo aver sculettato copiosamente per noi nel primo one shot da lei interpretato, ora è davvero stanca e quindi dorme. Quarantacinque minuti di produzione in cui lei è sveglia per dieci. Del resto lo stesso titolo lo annuncia. Sleeping whit Hinako non ha trama e possiamo spezzarlo in tre parti. L’introduzione, in cui la nostra eroina si appresta ad andare a dormire; il sonno, di cui parleremo più avanti; e i vari consigli che Hinako vi dà in forma di sogni o al risveglio mattutino. Consigli per altro inutili.
Parliamo di questo suo dormire, fulcro nevralgico di quest’opera. Hinako vi parla direttamente, poi si assopisce e finalmente si addormenta, dando l’impressione allo spettatore di essere accanto a lei. Il realismo sonoro è molto curato, sospiri, mugugni e il lento respiro di lei addormentata. Perché? A mio parere perché qua non si parla neppure di ecchi. Questo prodotto è destinato a una ristretta cerchia di consumatori che si portano, scusate l’eufemismo, letteralmente a letto la tv. Non vi è altro uso, non vi è altra spiegazione a questa produzione se non quella d'illudere lo spettatore di avere davvero Hinako accanto, illusione, a mio avviso, parecchio effimera. Eppure nella cupa disperazione della solitudine di milioni di hikikomori (e non solo), questa Hinako addormentata, così docile, così indifesa, si specchia nell’anima di chi ha bisogno di lei per sedare questo senso di vuoto che morde dallo stomaco. Vorrei davvero trovare il modo di smentirmi, riuscire a concepire un altro motivo per cui quest'anime (se vogliamo proprio definirlo tale) è stato realizzato, eppure non ci riesco.
La realizzazione tecnica è terribile. Niente luce, niente ombra, niente animazione per trenta minuti. Un riciclaggio delle stesse scene in cui la bella Hinako viene ripresa sotto varie inquadrature nel suo sonno, inquadrature che mettono in risalto la sua biancheria e le sue forme burrose. Sono sincero, non l’ho visto tutto, ho saltellato qua e là dopo i primi cinque snervanti minuti di ronfate. Non credo però di essere in errore se dico che il piattume dell’animazione è omogeneo dall’inizio alla fine. Colore privo di sfumature, sonoro apprezzabile, musica irritante quando presente.
Eppure non me la sento di stroncare del tutto questa produzione. Non me la sento perché sono convinto che Sleeping with Hinako non sia rivolto a me, ma a un pubblico ben diverso. Come ho trovato noiosa lei, troverei noioso e irritante un maho-shojo kodomo, eppure alle bambine piacciono questi anime. Quindi lasciamo che sia il suo pubblico a parlare, io le concedo il sei politico.
Parliamo di questo suo dormire, fulcro nevralgico di quest’opera. Hinako vi parla direttamente, poi si assopisce e finalmente si addormenta, dando l’impressione allo spettatore di essere accanto a lei. Il realismo sonoro è molto curato, sospiri, mugugni e il lento respiro di lei addormentata. Perché? A mio parere perché qua non si parla neppure di ecchi. Questo prodotto è destinato a una ristretta cerchia di consumatori che si portano, scusate l’eufemismo, letteralmente a letto la tv. Non vi è altro uso, non vi è altra spiegazione a questa produzione se non quella d'illudere lo spettatore di avere davvero Hinako accanto, illusione, a mio avviso, parecchio effimera. Eppure nella cupa disperazione della solitudine di milioni di hikikomori (e non solo), questa Hinako addormentata, così docile, così indifesa, si specchia nell’anima di chi ha bisogno di lei per sedare questo senso di vuoto che morde dallo stomaco. Vorrei davvero trovare il modo di smentirmi, riuscire a concepire un altro motivo per cui quest'anime (se vogliamo proprio definirlo tale) è stato realizzato, eppure non ci riesco.
La realizzazione tecnica è terribile. Niente luce, niente ombra, niente animazione per trenta minuti. Un riciclaggio delle stesse scene in cui la bella Hinako viene ripresa sotto varie inquadrature nel suo sonno, inquadrature che mettono in risalto la sua biancheria e le sue forme burrose. Sono sincero, non l’ho visto tutto, ho saltellato qua e là dopo i primi cinque snervanti minuti di ronfate. Non credo però di essere in errore se dico che il piattume dell’animazione è omogeneo dall’inizio alla fine. Colore privo di sfumature, sonoro apprezzabile, musica irritante quando presente.
Eppure non me la sento di stroncare del tutto questa produzione. Non me la sento perché sono convinto che Sleeping with Hinako non sia rivolto a me, ma a un pubblico ben diverso. Come ho trovato noiosa lei, troverei noioso e irritante un maho-shojo kodomo, eppure alle bambine piacciono questi anime. Quindi lasciamo che sia il suo pubblico a parlare, io le concedo il sei politico.
Pseudo-sequel del precedente special Isshoni Training, Sleeping with Hinako è stato realizzato sull'onda del – preoccupante – successo del capitolo dedicato al “fitness”. Stavolta i realizzatori si dedicano al riposo, con l'intento ufficiale di risolvere i problemi d'insonnia o modificare le proprie abitudini notturne, dando la possibilità al possessore del DVD di miscelare le varie sequenze a proprio piacere in modo da alterarne la sequenzialità in base alle diverse necessità.
Detto questo, passiamo a una breve analisi dell'opera: ovviamente il concetto di trama perde qui di significato, avendo noi di fronte per quasi 40 minuti una galleria fotografica di Hinako poco vestita appisolata sul letto e ripresa da diverse – poche in realtà – angolazioni, escamotage per cercare di enfatizzarne la biancheria intima e le abbondanti forme. Le animazioni sono pressoché inesistenti; difficile addirittura chiamarle animazioni. La maggior parte dell'anime è formata da una decina di immagini statiche intervallate da un paio di banalissime animazioni chiave. Uniche eccezioni un paio di sequenze in cui Hinako si sveglia – o sogna – e in cui il livello tecnico riesce quasi a vedere – da lontano – la mediocrità. Aggiungiamoci una cura tecnica generale molto bassa ed ecco che, sul piano soft-erotico, ovvero l'unico presente in Hinako, il primo ecchi che passa batte a tavolino Isshoni Sleeping per manifesta superiorità.
Per concludere, mi rivolgo direttamente a te, ignaro viandante telematico ivi giunto in cerca di consigli, magari attirato dalle procaci forme della nostra Hinako: non far sì che le mie parole ti distolgano dall'approcciarti a quest'anime, privandoti in questo modo della visione del più fulgido esempio da non seguire durante la realizzazione di un'opera animata.
Il nulla dell'animazione.
Detto questo, passiamo a una breve analisi dell'opera: ovviamente il concetto di trama perde qui di significato, avendo noi di fronte per quasi 40 minuti una galleria fotografica di Hinako poco vestita appisolata sul letto e ripresa da diverse – poche in realtà – angolazioni, escamotage per cercare di enfatizzarne la biancheria intima e le abbondanti forme. Le animazioni sono pressoché inesistenti; difficile addirittura chiamarle animazioni. La maggior parte dell'anime è formata da una decina di immagini statiche intervallate da un paio di banalissime animazioni chiave. Uniche eccezioni un paio di sequenze in cui Hinako si sveglia – o sogna – e in cui il livello tecnico riesce quasi a vedere – da lontano – la mediocrità. Aggiungiamoci una cura tecnica generale molto bassa ed ecco che, sul piano soft-erotico, ovvero l'unico presente in Hinako, il primo ecchi che passa batte a tavolino Isshoni Sleeping per manifesta superiorità.
Per concludere, mi rivolgo direttamente a te, ignaro viandante telematico ivi giunto in cerca di consigli, magari attirato dalle procaci forme della nostra Hinako: non far sì che le mie parole ti distolgano dall'approcciarti a quest'anime, privandoti in questo modo della visione del più fulgido esempio da non seguire durante la realizzazione di un'opera animata.
Il nulla dell'animazione.