Kochoki: Wakaki Nobunaga
"Kochoki: Wakaki Nobunaga" è un anime di dodici episodi andato in onda da luglio a settembre 2019.
La storia racconta le vicende di Oda Nobunaga, dagli anni dell’adolescenza, passando per eventi significativi come la morte del padre, l’ascesa al potere nel clan e lo scontro con il fratello Nobukatsu, fino ad arrivare ai suoi ventisette anni e all'inizio dell'espansione del suo territorio. Non sono così informata sulla storia giapponese da poter dare un giudizio definitivo, ma dalle ricerche online la storia sembra molto fedele alla realtà, almeno per quanto riguarda le vicende politiche e le battaglie.
Inizierò parlando dei lati positivi.
Prima di tutto Nobunaga e il rapporto con i suoi uomini, in particolare Tsuneoki. Nobunaga è un personaggio davvero affascinante che, come dice lui stesso, è diviso fra la via del guerriero, quella del capo del clan Oda che non può mostrare nessuna debolezza o pietà, e il suo lato più curioso e compassionevole, che vuole proteggere le persone a lui più care e scoprire tutto quello che il mondo ha da offrire, in particolare tutte le novità tecnologiche provenienti dall'Occidente. Il suo essere un leader giusto e carismatico si manifesta nella fedeltà dei suoi uomini, che vedono in Nobunaga colui che, con il suo modo di vedere il mondo fuori dall'ordinario, porterà una nuova realtà.
Molto interessante è anche il rapporto con il fratello Nobukatsu. Quest’ultimo, più legato alle tradizioni e in generale dall'animo meno stravagante rispetto al fratello, non riuscirà mai a raggiungere Nobunaga, che segue deciso la sua strada e serenamente ignora chiunque lo critichi. Nobukatsu appare fino all'ultimo come un pupazzo trascinato dalla marea, lacerato fra il suo continuo piegarsi alle aspettative altrui e l'ammirazione e l'amore per il fratello maggiore.
Passiamo ora ai lati negativi.
Prima di tutto, i nomi dei personaggi sono lunghi, complicati e molto simili fra di loro. Questo sembrerà un dettaglio insignificante, e non nego che questi siano i loro nomi reali, ma ho più volte dovuto vedere le puntate con la pagina Wikipedia aperta per accertarmi di chi fosse il personaggio in questione, se il figlio o il padre, se un nemico o un alleato. Sebbene l’anime metta spesso in sovrimpressione i nomi dei diversi personaggi, personalmente non mi ha aiutato molto, e il dover spesso interrompere la visione per capire di chi stessimo parlando, ha reso la visione meno scorrevole e appassionante.
Passiamo ora alla narrazione. La prima decina di episodi sono concentrati soprattutto su intrighi politici, i rapporti familiari della famiglia Oda e la vita quotidiana di Nobunaga; negli ultimi episodi, invece, le vicende sono raccontate in molto frettoloso, accelerando d’improvviso la narrazione, come se all'ultimo secondo gli sceneggiatori si fossero accorti che mancavano solo due episodi alla fine della serie e avessero dovuto condensare moltissimo in pochi minuti.
Ma probabilmente l’aspetto che meno mi è piaciuto è il modo in cui è stato gestito il personaggio di Kitchu, la moglie di Nobunaga, che aveva potenzialità enormi, ma che volontariamente si limita ad ombra di Nobunaga e resta convinta di non meritarlo, nonostante le continue dichiarazioni d’affetto del marito. In particolare, poi, ciò che succede negli ultimi episodi mi ha fatto veramente cadere le braccia, non sono proprio riuscita a capire le sue motivazioni. Viene descritta come una donna forte ma allo stesso tempo piena di cicatrici e insicurezze, e, invece di approfondire questo suo lato, di mostrare un’evoluzione del personaggio, Kitchu si dimostra incapace di accettare i due lati della sua natura, passando da personaggio complesso a piatto nel giro di una puntata, quando decide di diventare meno invece di aspirare ad essere di più. Personalmente la mia impressione è che gli scrittori non siano stati in grado di gestire il personaggio femminile, che deve essere ridotto, semplificato e messo in una scatola, o quella della moglie o quella del guerriero, senza dare allo spettatore nessuna spiegazione logica.
Dal punto di vista tecnico, le battaglie non vengono mai mostrate nella loro interezza, facendo molto più affidamento sul reparto sonoro che su quello grafico. Il chara mi è piaciuto, così come ho trovato orecchiabile sia l’opening sia l’ending.
In conclusione, è un anime che non mi sento di sconsigliare, ma allo stesso tempo è innegabile che mi abbia decisamente delusa sotto certi aspetti.
Riassumendolo in una frase o meno: "Il personaggio di Nobunaga è curato talmente bene da proiettare un’ombra enorme su tutti gli altri aspetti della serie che, in definitiva, deludono".
La storia racconta le vicende di Oda Nobunaga, dagli anni dell’adolescenza, passando per eventi significativi come la morte del padre, l’ascesa al potere nel clan e lo scontro con il fratello Nobukatsu, fino ad arrivare ai suoi ventisette anni e all'inizio dell'espansione del suo territorio. Non sono così informata sulla storia giapponese da poter dare un giudizio definitivo, ma dalle ricerche online la storia sembra molto fedele alla realtà, almeno per quanto riguarda le vicende politiche e le battaglie.
Inizierò parlando dei lati positivi.
Prima di tutto Nobunaga e il rapporto con i suoi uomini, in particolare Tsuneoki. Nobunaga è un personaggio davvero affascinante che, come dice lui stesso, è diviso fra la via del guerriero, quella del capo del clan Oda che non può mostrare nessuna debolezza o pietà, e il suo lato più curioso e compassionevole, che vuole proteggere le persone a lui più care e scoprire tutto quello che il mondo ha da offrire, in particolare tutte le novità tecnologiche provenienti dall'Occidente. Il suo essere un leader giusto e carismatico si manifesta nella fedeltà dei suoi uomini, che vedono in Nobunaga colui che, con il suo modo di vedere il mondo fuori dall'ordinario, porterà una nuova realtà.
Molto interessante è anche il rapporto con il fratello Nobukatsu. Quest’ultimo, più legato alle tradizioni e in generale dall'animo meno stravagante rispetto al fratello, non riuscirà mai a raggiungere Nobunaga, che segue deciso la sua strada e serenamente ignora chiunque lo critichi. Nobukatsu appare fino all'ultimo come un pupazzo trascinato dalla marea, lacerato fra il suo continuo piegarsi alle aspettative altrui e l'ammirazione e l'amore per il fratello maggiore.
Passiamo ora ai lati negativi.
Prima di tutto, i nomi dei personaggi sono lunghi, complicati e molto simili fra di loro. Questo sembrerà un dettaglio insignificante, e non nego che questi siano i loro nomi reali, ma ho più volte dovuto vedere le puntate con la pagina Wikipedia aperta per accertarmi di chi fosse il personaggio in questione, se il figlio o il padre, se un nemico o un alleato. Sebbene l’anime metta spesso in sovrimpressione i nomi dei diversi personaggi, personalmente non mi ha aiutato molto, e il dover spesso interrompere la visione per capire di chi stessimo parlando, ha reso la visione meno scorrevole e appassionante.
Passiamo ora alla narrazione. La prima decina di episodi sono concentrati soprattutto su intrighi politici, i rapporti familiari della famiglia Oda e la vita quotidiana di Nobunaga; negli ultimi episodi, invece, le vicende sono raccontate in molto frettoloso, accelerando d’improvviso la narrazione, come se all'ultimo secondo gli sceneggiatori si fossero accorti che mancavano solo due episodi alla fine della serie e avessero dovuto condensare moltissimo in pochi minuti.
Ma probabilmente l’aspetto che meno mi è piaciuto è il modo in cui è stato gestito il personaggio di Kitchu, la moglie di Nobunaga, che aveva potenzialità enormi, ma che volontariamente si limita ad ombra di Nobunaga e resta convinta di non meritarlo, nonostante le continue dichiarazioni d’affetto del marito. In particolare, poi, ciò che succede negli ultimi episodi mi ha fatto veramente cadere le braccia, non sono proprio riuscita a capire le sue motivazioni. Viene descritta come una donna forte ma allo stesso tempo piena di cicatrici e insicurezze, e, invece di approfondire questo suo lato, di mostrare un’evoluzione del personaggio, Kitchu si dimostra incapace di accettare i due lati della sua natura, passando da personaggio complesso a piatto nel giro di una puntata, quando decide di diventare meno invece di aspirare ad essere di più. Personalmente la mia impressione è che gli scrittori non siano stati in grado di gestire il personaggio femminile, che deve essere ridotto, semplificato e messo in una scatola, o quella della moglie o quella del guerriero, senza dare allo spettatore nessuna spiegazione logica.
Dal punto di vista tecnico, le battaglie non vengono mai mostrate nella loro interezza, facendo molto più affidamento sul reparto sonoro che su quello grafico. Il chara mi è piaciuto, così come ho trovato orecchiabile sia l’opening sia l’ending.
In conclusione, è un anime che non mi sento di sconsigliare, ma allo stesso tempo è innegabile che mi abbia decisamente delusa sotto certi aspetti.
Riassumendolo in una frase o meno: "Il personaggio di Nobunaga è curato talmente bene da proiettare un’ombra enorme su tutti gli altri aspetti della serie che, in definitiva, deludono".
Questo è per me il miglior anime dell'estate 2019. Coinvolgente, appassionante, intrigante, mai scontato, sebbene la storia di Oda Nobunaga sia già stata usata più di una volta. Stavolta, però, la storia parte da un punto quasi mai affrontato, e lo presenta in una veste perfetta.
Grafica e colonna sonora sublimi, sigle perfette, doppiaggio impeccabile.
Ci presenta un Oda Nobunaga quando ancora non era il condottiero che tutti conoscono (e, per la prima volta, vediamo anche il lato legato all'amore, non solo eterosessuale).
Grafica e colonna sonora sublimi, sigle perfette, doppiaggio impeccabile.
Ci presenta un Oda Nobunaga quando ancora non era il condottiero che tutti conoscono (e, per la prima volta, vediamo anche il lato legato all'amore, non solo eterosessuale).