In/Spectre
"In/spectre" è una serie breve di 12 episodi (secondo me ne serviva qualcuno in più) che tratta l'argomento degli yokai ed ayakashi infiltrati nella società. Questi esseri non sono visibili da tutti, ma ci sono effetti collaterali e conseguenze che possono toccare il mondo degli uomini, per questa ragione un umano viene elevato a Kami per agire da arbitro tra le due parti. Insomma il pacchetto di partenza promette bene.
Personalmente lo spunto di trama è il motivo per cui mi sono messa a guardare questo anime ed anche se ci sono pecche, direi che alla fine della fiera siamo davanti ad un buon prodotto.
Kotoko Iwanaga è il Kami di cui sopra, ha perso una gamba ed un occhio per il ruolo in questione e dedica la sua vita alle beghe degli yokai con gli esseri umani o a tutelare questi ultimi da situazioni promiscue.
I rischi del mestiere nonostante l'aiuto delle svariante entità sono notevoli, motivo per cui quando Iwanaga incontra Kuro, giovane umano, non troppo umano, dai misteriosi poteri legati agli ayakashi i due finisco per aiutarsi a vicenda ed ineluttabilmente a conoscersi. Entrambi sono personaggi profondi e variegati, la placida calma o gli atteggiamenti leggeri di facciata nascondono intrecci di personalità notevoli ed il tutto è trattato con eleganza nello svolgersi della storia che di fatto segue una successione di casi fino a giungere a quello portante della trama con il "vero" nemico del Kami.
Nota originale di questo anime, non ci sono azioni epiche e grandi scontri di poteri, il più grande potere di Iwanaga è la sua conoscenza e l'intelligenza, motivo per cui la risoluzione dei casi spesso e volentieri richiede lunghe chiacchierate ed analisi. Gli amanti dell'horror splatter resteranno delusi (qualche scena c'è però non temete), ma a mio avviso è una scelta narrativa davvero intrigante,anche se ammetto che sul finale le elucubrazioni logico deduttive erano un po' troppo macchinose e questo forse ha tolto qualcosa all'evoluzione delle situazioni tra i personaggi.
Il comparto tecnico di questo anime è molto buono, sia lato musiche, opening ed ending, le animazioni non sono niente di che, ma compatibili con la narrazione in atto, quindi nessuna critica da questo fronte.
Ovviamente non si è arrivati da nessuna parte con 12 episodi, abbiamo solo conosciuto i due protagonisti e il principale avversario di Iwanaga, con annesso intreccio al passato di Kuro che rende tutto più intrigante, ma per fortuna sta arrivando una seconda stagione.
Personalmente lo spunto di trama è il motivo per cui mi sono messa a guardare questo anime ed anche se ci sono pecche, direi che alla fine della fiera siamo davanti ad un buon prodotto.
Kotoko Iwanaga è il Kami di cui sopra, ha perso una gamba ed un occhio per il ruolo in questione e dedica la sua vita alle beghe degli yokai con gli esseri umani o a tutelare questi ultimi da situazioni promiscue.
I rischi del mestiere nonostante l'aiuto delle svariante entità sono notevoli, motivo per cui quando Iwanaga incontra Kuro, giovane umano, non troppo umano, dai misteriosi poteri legati agli ayakashi i due finisco per aiutarsi a vicenda ed ineluttabilmente a conoscersi. Entrambi sono personaggi profondi e variegati, la placida calma o gli atteggiamenti leggeri di facciata nascondono intrecci di personalità notevoli ed il tutto è trattato con eleganza nello svolgersi della storia che di fatto segue una successione di casi fino a giungere a quello portante della trama con il "vero" nemico del Kami.
Nota originale di questo anime, non ci sono azioni epiche e grandi scontri di poteri, il più grande potere di Iwanaga è la sua conoscenza e l'intelligenza, motivo per cui la risoluzione dei casi spesso e volentieri richiede lunghe chiacchierate ed analisi. Gli amanti dell'horror splatter resteranno delusi (qualche scena c'è però non temete), ma a mio avviso è una scelta narrativa davvero intrigante,anche se ammetto che sul finale le elucubrazioni logico deduttive erano un po' troppo macchinose e questo forse ha tolto qualcosa all'evoluzione delle situazioni tra i personaggi.
Il comparto tecnico di questo anime è molto buono, sia lato musiche, opening ed ending, le animazioni non sono niente di che, ma compatibili con la narrazione in atto, quindi nessuna critica da questo fronte.
Ovviamente non si è arrivati da nessuna parte con 12 episodi, abbiamo solo conosciuto i due protagonisti e il principale avversario di Iwanaga, con annesso intreccio al passato di Kuro che rende tutto più intrigante, ma per fortuna sta arrivando una seconda stagione.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Quest'anime è particolare e non di certo per tutti, poiché all'inizio pare un comune anime sugli yōkai che vivono insieme agli umani, ma rapidamente prende una piega più particolare e una narrazione decisamente sostenuta e per certi versi e aspetti pesante, intricata e complicata da seguire, ma piuttosto soddisfacente al termine dell'opera stessa.
Iwanaga è una giovane ragazza incaricata dagli yōkai di fare da mediatrice tra loro e il mondo umano affinché non vi siano problemi per entrambi i mondi che coesistono tra loro. La ragazza incontra un ragazzo molto particolare di cui gli spiriti hanno paura poiché esso non è ne umano ne yōkai ma un incrocio abominevole, se ne innamora e si mettono insieme. I due ragazzi insieme sventano un grave caso di un violento mostro immaginario.
La trama in sé è molto semplice e lineare, la ragazza risolve i problemi tra yōkai ed esseri umani e si innamora, tutto molto semplice e già visto, nella prima parte conosciamo un po' i due protagonisti, il mondo in cui vivono ed il loro modo di fare e pensare per poi nella seconda parte amplificare il tutto, con ragionamenti davvero pesanti e complicati, ma allo stesso tempo molto ben congegnati e pensati nei minimi dettagli così da potervisi immergere dopo aver superato la difficoltà iniziale della pesantezza e complessità di questi ultimi. La trama non è eccezionale sia chiaro ma comunque ben fatta ed un po' interessante.
I personaggi mostrati sono davvero pochi, semplici ma profondi al punto giusto con capacità singolari che ne danno una buona caratterizzazione; il character design non è nulla di che, sono molto semplici e puliti.
Il comparto tecnico è buono, dalla grafica alle animazioni al comparto sonoro, nulla di particolare da dire a riguardo.
In conclusione un bell'anime carino, che però non si lascia guardare troppo facilmente per la complessità dei ragionamenti e dei dialoghi, per questo motivo può risultare pesante e tedioso. Dà adito ad una possibile seconda stagione.
Quest'anime è particolare e non di certo per tutti, poiché all'inizio pare un comune anime sugli yōkai che vivono insieme agli umani, ma rapidamente prende una piega più particolare e una narrazione decisamente sostenuta e per certi versi e aspetti pesante, intricata e complicata da seguire, ma piuttosto soddisfacente al termine dell'opera stessa.
Iwanaga è una giovane ragazza incaricata dagli yōkai di fare da mediatrice tra loro e il mondo umano affinché non vi siano problemi per entrambi i mondi che coesistono tra loro. La ragazza incontra un ragazzo molto particolare di cui gli spiriti hanno paura poiché esso non è ne umano ne yōkai ma un incrocio abominevole, se ne innamora e si mettono insieme. I due ragazzi insieme sventano un grave caso di un violento mostro immaginario.
La trama in sé è molto semplice e lineare, la ragazza risolve i problemi tra yōkai ed esseri umani e si innamora, tutto molto semplice e già visto, nella prima parte conosciamo un po' i due protagonisti, il mondo in cui vivono ed il loro modo di fare e pensare per poi nella seconda parte amplificare il tutto, con ragionamenti davvero pesanti e complicati, ma allo stesso tempo molto ben congegnati e pensati nei minimi dettagli così da potervisi immergere dopo aver superato la difficoltà iniziale della pesantezza e complessità di questi ultimi. La trama non è eccezionale sia chiaro ma comunque ben fatta ed un po' interessante.
I personaggi mostrati sono davvero pochi, semplici ma profondi al punto giusto con capacità singolari che ne danno una buona caratterizzazione; il character design non è nulla di che, sono molto semplici e puliti.
Il comparto tecnico è buono, dalla grafica alle animazioni al comparto sonoro, nulla di particolare da dire a riguardo.
In conclusione un bell'anime carino, che però non si lascia guardare troppo facilmente per la complessità dei ragionamenti e dei dialoghi, per questo motivo può risultare pesante e tedioso. Dà adito ad una possibile seconda stagione.
"Kyokō Suiri", tradotto in inglese "In/Spectre", è una serie animata di 12 episodi tratta da una popolare Light Novel.
Il mio voto è 7,5 e i meriti maggiori vanno al settore tecnico.
Una valutazione di tutto rispetto ma il rammarico è grande. Il motivo è semplice, terminata la visione si ha la netta sensazione che l’anime non sia riuscito ad esprimere il vero potenziale dell’opera.
Pro: come già accennato il vero punto di forza è il grande lavoro del comparto tecnico nel suo insieme. Il character design è moderno e le musiche che ci accompagnano sono davvero accattivanti. L’ending cantata dal bravissimo Mamoru Miyano, doppiatore del protagonista, merita una menzione speciale. Le animazioni pulite e fluide, i pochissimi combattimenti sono trasposti in maniera esemplare. Anche la scelta dei colori ed i fondali sono davvero indovinati.
Trama: la storia si dipanerà in un Giappone pieno zeppo di creature fantastiche, proprie della tradizione giapponese, con cui i protagonisti dovranno confrontarsi per risolvere alcuni misteri. I due MC sono Kuro e Kotoko, un ragazzo ed una ragazza dai destini intrecciati. Entrambi sono apprezzabili come personaggi, intelligenti e soprattutto svegli sentimentalmente. Ho notato che dopo anni ed anni di protagonisti rimbambiti finalmente c’è la tendenza a creare ragazzi e ragazze vicini alla realtà. Le nuove leve non hanno più quel timore pudico, tanto caro ai vecchi autori giapponesi, nel parlare di sesso ed argomenti di coppia. Quando si parla di genere sentimentale è un aspetto a cui presto molta attenzione, perché non posso più sorbirmi 40 episodi per vedere una coppia tenersi per mano. I più esperti capiranno.
Contro: in ogni caso la nota dolente dell’anime è sicuramente il ritmo pachidermico della narrazione. Gli avvenimenti di questi 12 episodi sono assai scarsi e tutto scorre molto lentamente. A dispetto delle apparenze è un anime in cui l’azione è ridotta al minimo. Nel 90% dell’opera i personaggi parlano e si confrontano fra loro, la componente psicologica è molto forte. Di norma non lo considero affatto un difetto ma qui si esagera per i motivi che andrò ad elencare: gli stessi identici concetti vengono ripetuti fino allo sfinimento in tutte le salse per interminabili minuti. Episodio dopo episodio gli spettatori vengono spesso trattati come dei bambini. La paura degli autori di non essere compresi è evidente. Ammetto che spesso mi sono ritrovato ad urlare “Abbiamo capito!” al televisore. Adottando la strategia degli spiegoni ripetuti hanno sottratto alla trama tantissimo tempo. Non era necessario. Se a questo aggiungiamo un'antagonista con poco spazio e una trama principale molto nebulosa l’amaro in bocca può solo aumentare.
Nel complesso l’anime intrattiene ma senza il comparto tecnico d’eccellenza (seiyuu compresi) mi sarei addormentato a più riprese.
Il mio voto è 7,5 e i meriti maggiori vanno al settore tecnico.
Una valutazione di tutto rispetto ma il rammarico è grande. Il motivo è semplice, terminata la visione si ha la netta sensazione che l’anime non sia riuscito ad esprimere il vero potenziale dell’opera.
Pro: come già accennato il vero punto di forza è il grande lavoro del comparto tecnico nel suo insieme. Il character design è moderno e le musiche che ci accompagnano sono davvero accattivanti. L’ending cantata dal bravissimo Mamoru Miyano, doppiatore del protagonista, merita una menzione speciale. Le animazioni pulite e fluide, i pochissimi combattimenti sono trasposti in maniera esemplare. Anche la scelta dei colori ed i fondali sono davvero indovinati.
Trama: la storia si dipanerà in un Giappone pieno zeppo di creature fantastiche, proprie della tradizione giapponese, con cui i protagonisti dovranno confrontarsi per risolvere alcuni misteri. I due MC sono Kuro e Kotoko, un ragazzo ed una ragazza dai destini intrecciati. Entrambi sono apprezzabili come personaggi, intelligenti e soprattutto svegli sentimentalmente. Ho notato che dopo anni ed anni di protagonisti rimbambiti finalmente c’è la tendenza a creare ragazzi e ragazze vicini alla realtà. Le nuove leve non hanno più quel timore pudico, tanto caro ai vecchi autori giapponesi, nel parlare di sesso ed argomenti di coppia. Quando si parla di genere sentimentale è un aspetto a cui presto molta attenzione, perché non posso più sorbirmi 40 episodi per vedere una coppia tenersi per mano. I più esperti capiranno.
Contro: in ogni caso la nota dolente dell’anime è sicuramente il ritmo pachidermico della narrazione. Gli avvenimenti di questi 12 episodi sono assai scarsi e tutto scorre molto lentamente. A dispetto delle apparenze è un anime in cui l’azione è ridotta al minimo. Nel 90% dell’opera i personaggi parlano e si confrontano fra loro, la componente psicologica è molto forte. Di norma non lo considero affatto un difetto ma qui si esagera per i motivi che andrò ad elencare: gli stessi identici concetti vengono ripetuti fino allo sfinimento in tutte le salse per interminabili minuti. Episodio dopo episodio gli spettatori vengono spesso trattati come dei bambini. La paura degli autori di non essere compresi è evidente. Ammetto che spesso mi sono ritrovato ad urlare “Abbiamo capito!” al televisore. Adottando la strategia degli spiegoni ripetuti hanno sottratto alla trama tantissimo tempo. Non era necessario. Se a questo aggiungiamo un'antagonista con poco spazio e una trama principale molto nebulosa l’amaro in bocca può solo aumentare.
Nel complesso l’anime intrattiene ma senza il comparto tecnico d’eccellenza (seiyuu compresi) mi sarei addormentato a più riprese.
Kotoko è una ragazza determinata e per niente comune: svolge il ruolo di intermediaria per risolvere alcune questioni soprannaturali che inevitabilmente si intrecciano con la vita quotidiana delle persone. Anche Kurou è un ragazzo fuori dal comune, perché in seguito ad alcuni eventi del suo passato ha acquisito poteri particolari. L'alleanza tra i due, appositamente ricercata dalla giovane, ha il suo perché e renderà plausibile lo svolgersi della trama.
Deve essere complesso riuscire ad ottenere che l'attenzione del pubblico rimanga piuttosto buona in un anime come questo; serie in cui l'importanza dell'ipotesi, della deduzione e dei dialoghi è fondamentale. Soprattutto perché gli eventi andranno ad interessare, tutto sommato, un contesto piuttosto ristretto. Non sono un appassionato del genere poliziesco, dunque quando ho realizzato che una componente del film è improntata all'investigazione (seppur in ambito paranormale, e in maniera decisamente non tradizionale) ho reagito con un certo disappunto. Probabilmente l'assonanza del titolo con la parola 'ispettore' avrei potuto notarla prima. Eppure, nonostante un certo smarrimento riscontrato tra gli episodi due e tre, la mia opinione è radicalmente cambiata in positivo.
La narrazione a mio avviso non risulta quasi mai pedante, se si è disposti ad accettare la natura del lavoro realizzato. Anzi, dal momento in cui la situazione si delinea, gli autori si dimostrano abili nel mantenere interesse e plausibilità. Soprattutto se si considera il fatto che, praticamente, più della metà degli episodi tratta un unico caso. Pezzetto dopo pezzetto, il puzzle viene ricomposto in maniera sufficientemente chiara.
I due personaggi principali sono delineati bene, almeno in relazione al livello necessario per portare avanti la trama. Potrebbero ricadere nello stereotipo di molte coppie, e in parte lo fanno, ma in maniera moderata. Il risultato non è fastidioso, ma simpatico. Altri personaggi sono delineati meno nettamente, ma comunque a sufficienza. L'ironia è piuttosto spicciola, ma anche in questo caso non risulta fastidiosa essendo abbastanza dosata e distribuita.
Il punto di forza, secondo il mio parere, risiede nelle figure retoriche che vengono tracciate, soprattutto negli ultimi episodi, tant'è che in molti momenti i parallelismi che ho individuato mi sono sembrati veri, calzanti ed emozionanti. Il comparto tecnico mi è parso generalmente buono in ogni aspetto, senza infamia né particolari lodi. Le scene 'splatter' non sono onnipresenti né tanto-meno trascendentali, ma non sono nemmeno rarissime: piuttosto sono concentrate in certi punti qua e là. In conclusione ritengo che il prodotto possa essere godibile per un appassionato del genere, ma che sia anche in grado di intrattenere decentemente chi ne è più distante. Dà ciò che si prefigge di dare e racconta ciò che intende raccontare, fermandosi là, né più né meno.
Deve essere complesso riuscire ad ottenere che l'attenzione del pubblico rimanga piuttosto buona in un anime come questo; serie in cui l'importanza dell'ipotesi, della deduzione e dei dialoghi è fondamentale. Soprattutto perché gli eventi andranno ad interessare, tutto sommato, un contesto piuttosto ristretto. Non sono un appassionato del genere poliziesco, dunque quando ho realizzato che una componente del film è improntata all'investigazione (seppur in ambito paranormale, e in maniera decisamente non tradizionale) ho reagito con un certo disappunto. Probabilmente l'assonanza del titolo con la parola 'ispettore' avrei potuto notarla prima. Eppure, nonostante un certo smarrimento riscontrato tra gli episodi due e tre, la mia opinione è radicalmente cambiata in positivo.
La narrazione a mio avviso non risulta quasi mai pedante, se si è disposti ad accettare la natura del lavoro realizzato. Anzi, dal momento in cui la situazione si delinea, gli autori si dimostrano abili nel mantenere interesse e plausibilità. Soprattutto se si considera il fatto che, praticamente, più della metà degli episodi tratta un unico caso. Pezzetto dopo pezzetto, il puzzle viene ricomposto in maniera sufficientemente chiara.
I due personaggi principali sono delineati bene, almeno in relazione al livello necessario per portare avanti la trama. Potrebbero ricadere nello stereotipo di molte coppie, e in parte lo fanno, ma in maniera moderata. Il risultato non è fastidioso, ma simpatico. Altri personaggi sono delineati meno nettamente, ma comunque a sufficienza. L'ironia è piuttosto spicciola, ma anche in questo caso non risulta fastidiosa essendo abbastanza dosata e distribuita.
Il punto di forza, secondo il mio parere, risiede nelle figure retoriche che vengono tracciate, soprattutto negli ultimi episodi, tant'è che in molti momenti i parallelismi che ho individuato mi sono sembrati veri, calzanti ed emozionanti. Il comparto tecnico mi è parso generalmente buono in ogni aspetto, senza infamia né particolari lodi. Le scene 'splatter' non sono onnipresenti né tanto-meno trascendentali, ma non sono nemmeno rarissime: piuttosto sono concentrate in certi punti qua e là. In conclusione ritengo che il prodotto possa essere godibile per un appassionato del genere, ma che sia anche in grado di intrattenere decentemente chi ne è più distante. Dà ciò che si prefigge di dare e racconta ciò che intende raccontare, fermandosi là, né più né meno.
"In/spectre" è una delle tante serie incentrate sul soprannaturale, un genere che sembra essere molto popolare in Giappone, tuttavia, si distingue dalle altre opere simili per il fatto che i misteri vengono risolti principalmente tramite il dialogo. La serie, infatti, è costituita quasi interamente da riflessioni e per tale motivo potrebbe non rientrare nelle corde di chi non gradisce trascorrere la quasi totalità del tempo a leggere i sottotitoli.
La storia è incentrata su una ragazza di nome Kotoko, che è diventata un’intermediaria tra gli esseri umani e gli spiriti in seguito alla perdita di una gamba e di un’occhio. Il suo compito è quello di risolvere i problemi tra i due mondi sfruttando la sua saggezza, tuttavia, si tratta di un ruolo che talvolta può rivelarsi pericoloso e per tale motivo, deciderà di chiedere aiuto a un ragazzo di nome Kuro con poteri curativi. Quest’ultimo è anche la persona amata da Kotoko e in quanto tale, sarà spesso al centro della sua attenzione creando una serie di situazioni divertenti.
Dal punto di vista tecnico non sono presenti cadute imbarazzanti, né sakuga o canzoni di particolare impatto. In sostanza si tratta di una serie perfettamente nella media sia lato animazioni che lato ost, anche se devo ammettere che ho molto apprezzato il character design e le espressioni di alcuni personaggi nei momenti comici. Mi riferisco soprattutto a Kotoko, meglio conosciuta dai fan come “Maestade”, che è ormai diventata un’icona della serie in seguito alle particolari e divertenti espressioni facciali che ha mostrato in alcune situazioni, specialmente in quelle di tipo sentimentale incentrate su lei e il suo amato Kuro. La sua simpatia è difficile da ignorare e per questo ritengo che rappresenti uno dei lati positivi di questa serie. Inoltre, non posso non menzionare la bellezza del viso di Saki, la poliziotta che da circa metà serie si è ritrovata involontariamente coinvolta nei casi soprannaturali.
Tornando alla storia, devo dire che ho trovato molto più interessanti i primi episodi autoconclusivi rispetto all’arco narrativo della seconda parte, La serie è molto discorsiva (davvero tanto), tuttavia, trovo notevole il fatto che nonostante i numerosissimi dialoghi e riflessioni, riesca a non causare noia. Purtroppo però, spesso questi dialoghi non riescono a rendere l’episodio particolarmente interessante. Con questa affermazione intendo dire che gli episodi si lasciano sicuramente guardare, ma quelli dell’ultimo arco, essendo composti quasi solamente da una lunghissima riflessione, non suscitano nessuna emozione, relegando il giudizio dello spettatore ad un indifferente “Ok”, come la famosa reazione di Saitama di “One-punch man” di fronte alla solita manifestazione di potenza del nemico di turno. Tralasciando questo aspetto, riscontrabile in parte fin dal primo episodio, nei momenti più tranquilli la serie risulta molto carina e in parte divertente, grazie alle interazioni tra i due protagonisti durante i momenti più tranquilli.
L’anime è la trasposizione di una light novel attualmente in corso, di conseguenza riesce a concludere solo un grande arco, ciononostante risulta abbastanza interessante e per tale motivo ne consiglio la visione. L’unico fattore limitante è l’abbondante presenza di dialoghi, quindi, spetta allo spettatore determinare se è in grado di apprezzare una serie molto discorsiva.
La storia è incentrata su una ragazza di nome Kotoko, che è diventata un’intermediaria tra gli esseri umani e gli spiriti in seguito alla perdita di una gamba e di un’occhio. Il suo compito è quello di risolvere i problemi tra i due mondi sfruttando la sua saggezza, tuttavia, si tratta di un ruolo che talvolta può rivelarsi pericoloso e per tale motivo, deciderà di chiedere aiuto a un ragazzo di nome Kuro con poteri curativi. Quest’ultimo è anche la persona amata da Kotoko e in quanto tale, sarà spesso al centro della sua attenzione creando una serie di situazioni divertenti.
Dal punto di vista tecnico non sono presenti cadute imbarazzanti, né sakuga o canzoni di particolare impatto. In sostanza si tratta di una serie perfettamente nella media sia lato animazioni che lato ost, anche se devo ammettere che ho molto apprezzato il character design e le espressioni di alcuni personaggi nei momenti comici. Mi riferisco soprattutto a Kotoko, meglio conosciuta dai fan come “Maestade”, che è ormai diventata un’icona della serie in seguito alle particolari e divertenti espressioni facciali che ha mostrato in alcune situazioni, specialmente in quelle di tipo sentimentale incentrate su lei e il suo amato Kuro. La sua simpatia è difficile da ignorare e per questo ritengo che rappresenti uno dei lati positivi di questa serie. Inoltre, non posso non menzionare la bellezza del viso di Saki, la poliziotta che da circa metà serie si è ritrovata involontariamente coinvolta nei casi soprannaturali.
Tornando alla storia, devo dire che ho trovato molto più interessanti i primi episodi autoconclusivi rispetto all’arco narrativo della seconda parte, La serie è molto discorsiva (davvero tanto), tuttavia, trovo notevole il fatto che nonostante i numerosissimi dialoghi e riflessioni, riesca a non causare noia. Purtroppo però, spesso questi dialoghi non riescono a rendere l’episodio particolarmente interessante. Con questa affermazione intendo dire che gli episodi si lasciano sicuramente guardare, ma quelli dell’ultimo arco, essendo composti quasi solamente da una lunghissima riflessione, non suscitano nessuna emozione, relegando il giudizio dello spettatore ad un indifferente “Ok”, come la famosa reazione di Saitama di “One-punch man” di fronte alla solita manifestazione di potenza del nemico di turno. Tralasciando questo aspetto, riscontrabile in parte fin dal primo episodio, nei momenti più tranquilli la serie risulta molto carina e in parte divertente, grazie alle interazioni tra i due protagonisti durante i momenti più tranquilli.
L’anime è la trasposizione di una light novel attualmente in corso, di conseguenza riesce a concludere solo un grande arco, ciononostante risulta abbastanza interessante e per tale motivo ne consiglio la visione. L’unico fattore limitante è l’abbondante presenza di dialoghi, quindi, spetta allo spettatore determinare se è in grado di apprezzare una serie molto discorsiva.
Attenzione: la recensione contiene spoiler!
Kotoko, ragazza senza una gamba e un occhio, fu rapita da piccola da alcuni Yokai che le sottrassero queste parti del corpo. Tutto questo per farla diventare un'intermediaria tra umani e spiriti. Kurou, invece, ragazzo che da piccolo è stato obbligato a mangiare parte di questi Yokai, ha ottenuto il potere di rigenerarsi dopo la morte e tornare in vita, determinando un futuro plausibile. I due protagonisti si incontreranno e, nonostante la poca sintonia iniziale, Kurou darà una mano Kotoko a mantere l'ordine di questo mondo.
Inizialmente mi è sembrato avere un sacco di potenziale. Piano piano si spiega, episodio per episodio, svelando come è composto questo mondo e come Kurou ha ottenuto i suoi poteri. Sul piano narrativo più che dotato e strutturato soprattutto su i dialoghi. La saga del serpente è veramente bella e intrigante, come potrebbe essere stata quella su Nanase d'acciao che però a mio giudizio ha tirato fuori conclusioni con molte discrepanze, buttando così giù il finale. Capire anche perché la cugina di Kurou stia creando questo caos, è stato molto interessante. Non mi aspettavo nel finale che i due trovassero questa sintonia visto che Kurou non sembrava troppo interessato. Il personaggio di Kotoko sicuramente il migliore e ben realizzato sia a livello visivo che caratteriale. Sul piano tecnico animazioni di buona qualità, musiche inserite abbastanza correttamente e dialoghi di alta qualità e chiarezza, fondamentale in questo anime. Nel complesso nella norma. Spero in una seconda stagione per avere le idee più chiare.
Kotoko, ragazza senza una gamba e un occhio, fu rapita da piccola da alcuni Yokai che le sottrassero queste parti del corpo. Tutto questo per farla diventare un'intermediaria tra umani e spiriti. Kurou, invece, ragazzo che da piccolo è stato obbligato a mangiare parte di questi Yokai, ha ottenuto il potere di rigenerarsi dopo la morte e tornare in vita, determinando un futuro plausibile. I due protagonisti si incontreranno e, nonostante la poca sintonia iniziale, Kurou darà una mano Kotoko a mantere l'ordine di questo mondo.
Inizialmente mi è sembrato avere un sacco di potenziale. Piano piano si spiega, episodio per episodio, svelando come è composto questo mondo e come Kurou ha ottenuto i suoi poteri. Sul piano narrativo più che dotato e strutturato soprattutto su i dialoghi. La saga del serpente è veramente bella e intrigante, come potrebbe essere stata quella su Nanase d'acciao che però a mio giudizio ha tirato fuori conclusioni con molte discrepanze, buttando così giù il finale. Capire anche perché la cugina di Kurou stia creando questo caos, è stato molto interessante. Non mi aspettavo nel finale che i due trovassero questa sintonia visto che Kurou non sembrava troppo interessato. Il personaggio di Kotoko sicuramente il migliore e ben realizzato sia a livello visivo che caratteriale. Sul piano tecnico animazioni di buona qualità, musiche inserite abbastanza correttamente e dialoghi di alta qualità e chiarezza, fondamentale in questo anime. Nel complesso nella norma. Spero in una seconda stagione per avere le idee più chiare.