To the Abandoned Sacred Beasts
Ho visto questo anime catturata dalla trama, e devo dire che poteva essere molto più interessante: i personaggi non hanno spessore, l'incipit è generalizzato; molto drama e splatter. Purtroppo non si riesce a giungere alla consapevolezza di quello che voglia dire il tutto, lasciando un cliffhanger.
Si parte con una guerra, sembra quasi una guerra di secessione: per vincere, come arma potente verranno usati degli umani trasformati in bestie, trattati come semidei, ma in realtà solo usati a scopo puramente bellico. Purtroppo la loro parte "bestiale" prenderà il sopravvento, ma anche nella pazzia questi esseri sono essi stessi vittime.
Si poteva giostrare molto meglio la trama, a mio parere, cercando di approfondire determinati aspetti.
Per me comunque rimane un 7.
Si parte con una guerra, sembra quasi una guerra di secessione: per vincere, come arma potente verranno usati degli umani trasformati in bestie, trattati come semidei, ma in realtà solo usati a scopo puramente bellico. Purtroppo la loro parte "bestiale" prenderà il sopravvento, ma anche nella pazzia questi esseri sono essi stessi vittime.
Si poteva giostrare molto meglio la trama, a mio parere, cercando di approfondire determinati aspetti.
Per me comunque rimane un 7.
Mi ritrovo, purtroppo, a sconsigliare questo anime. Se invece siete in età infantile o puberale, ve lo consiglio caldamente, molto probabilmente vi piacerà.
I primi sei episodi sono estremamente semplici e ripetitivi, nei quali ci si domanda quando inizia lo svolgimento della trama; dal settimo episodio si capisce che è appena abbozzata e sicuramente non originale.
Lungo tutto l'anime ci accompagnerà un forte senso di illogicità nelle azioni del protagonista. Troverete molto difficile empatizzare con il protagonista, ogni sua azione e ragionamento sono motivati da una rigida morale che risulta essere grottesca. In lui non esiste alcun pensiero critico, ma solo convinzioni, lo stereotipo del paladino (per chi si intende di "Dungeons & Dragons").
L'incipt iniziale mi è sembrato forzato, disappunto che viene in seguito esplicitato dall'antagonista. Infine le scene di azione sono concettualmente confuse, lo spettatore non può comprendere i limiti dei personaggi e il tutto appare non credibile.
Alcune di queste caratteristiche rappresentano il genere dei kodomo (destinato ai bambini). La coprotagonista femminile è la guida metaforica dello spettatore, colei che si interroga sugli eventi e cerca di capire quali siano le decisioni migliori.
Tecnicamente è valido, i disegni e le animazioni sono buoni.
Le musiche accompagnano discretamente le vicende, mentre l'opening e l'ending le ho trovate nella media.
Voto per adulti: 4
Voto per bambini: 6
I primi sei episodi sono estremamente semplici e ripetitivi, nei quali ci si domanda quando inizia lo svolgimento della trama; dal settimo episodio si capisce che è appena abbozzata e sicuramente non originale.
Lungo tutto l'anime ci accompagnerà un forte senso di illogicità nelle azioni del protagonista. Troverete molto difficile empatizzare con il protagonista, ogni sua azione e ragionamento sono motivati da una rigida morale che risulta essere grottesca. In lui non esiste alcun pensiero critico, ma solo convinzioni, lo stereotipo del paladino (per chi si intende di "Dungeons & Dragons").
L'incipt iniziale mi è sembrato forzato, disappunto che viene in seguito esplicitato dall'antagonista. Infine le scene di azione sono concettualmente confuse, lo spettatore non può comprendere i limiti dei personaggi e il tutto appare non credibile.
Alcune di queste caratteristiche rappresentano il genere dei kodomo (destinato ai bambini). La coprotagonista femminile è la guida metaforica dello spettatore, colei che si interroga sugli eventi e cerca di capire quali siano le decisioni migliori.
Tecnicamente è valido, i disegni e le animazioni sono buoni.
Le musiche accompagnano discretamente le vicende, mentre l'opening e l'ending le ho trovate nella media.
Voto per adulti: 4
Voto per bambini: 6
“Katsute Kami Datta Kemono-tachi e” (“To the Abandoned Sacred Beasts”) è un anime di dodici episodi andato in onda da luglio a settembre del 2019.
Durante la guerra civile fra il Nord e il Sud di Patria, il Nord decide di usare una particolare tecnologia che permette a un gruppo di soldati selezionati di trasformarsi in bestie, diventando così potenti da essere paragonati a degli dei sul campo di battaglia. Questi poteri, però, hanno un costo, e i soldati pian piano cominciano ad abbandonare la propria umanità e ad attaccare gli stessi umani che hanno giurato di proteggere.
Dopo la fine della guerra e un profondo tradimento, Hank Henriette, comandante dello squadrone, sarà costretto a dare la caccia ai suoi vecchi commilitoni, per mantenere la promessa di ucciderli prima che perdano completamente la loro umanità.
La storia è in realtà un po’ più complicata di così, ma, per evitare spoiler, ho deciso di non rivelare ulteriori dettagli. Per me, questa serie, iniziata con un ottimo primo episodio, è stata davvero deludente.
Partiamo dalla trama, davvero ripetitiva. Hank è alla ricerca della Bestia di turno, tre secondi di flashback, scontro, Hank vince, la Bestia muore. Ripeti.
A parte qualche puntata sporadica, la maggior parte degli episodi segue questo schema e, a lungo andare, diventa pesante e prevedibile. Prima di tutto, i flashback secondo me potevano essere molto più lunghi, dando allo spettatore un’idea dei sogni e delle speranze del soldato che verrà ucciso a fine puntata, permettendo così di instaurare un, seppur minimo, legame emotivo. La tragicità della storia, il comandante che deve uccidere i suoi compagni e il dolore provato da Hank nel compiere la sua missione sono la parte più bella e poetica dell’anime, ma, poiché ci vengono mostrati solo come Bestie impazzite e poco e niente nella loro forma umana, è difficile provare pena per queste creature.
I combattimenti sono in generale molto brevi e senza particolari colpi di scena, per cui non posso dire che il reparto tecnico aiuti, anzi, l’ho trovato particolarmente anonimo.
A ciò si aggiungono, infine, i seri problemi della serie nel mantenere un ritmo costante soprattutto nella parte centrale dell’anime, spezzando quel piccolo crescendo negli eventi che si era andato a creare.
Per quanto riguarda i personaggi, li ho trovati molto piatti.
Hank è il solito eroe tragico, anche se devo dire che il dolore che prova per la morte di quelli che una volta erano i suoi amici e fratelli è reso molto bene. Sfortunatamente non sono riuscita a sviluppare nessun legame emotivo con questo personaggio, costantemente triste e arrabbiato, che cammina su un sentiero di morte che lo porterà, alla fine, verso la futura e inevitabile perdita della propria coscienza.
La controparte femminile, Schaal, figlia di una della Bestie, dopo aver cercato di uccidere Hank per vendicare la morte del padre, decide di unirsi a lui, per capire perché il padre dovesse morire, dubbio che le rimarrà per quasi tutta la serie. Sinceramente non mi è chiaro cosa le sfugga, vanno uccisi per evitare stermini di massa, non è fisica quantistica. In generale, però, Schaal si dimostra non completamente inutile e non totalmente irritante, quindi mi sento di darle una sufficienza.
Infine, i militari dell’Unità per lo sterminio delle Bestie: Liza Renecastle, incapace di trovare vestiti della sua taglia, e Claude Withers, con l’irritante abitudine di rivolgersi alle persone con il loro grado e nome completo. Entrambi sono davvero insipidi e stereotipati, e aggiungono poco e niente alla trama.
Il cattivo di turno, di cui non farò il nome per evitare spoiler, con il suo “Conquisterò il mondo!” ci regala una motivazione fresca, nuova e moderna sul perché tutti dovrebbero stare dalla sua parte.
In conclusione, quest'anime si è rivelato davvero mediocre. Se ci si fosse concentrati di più sull'approfondimento dei personaggi e del worldbuilding, sarebbe potuta essere una serie tragica e coinvolgente. Il finale rimane aperto per una possibile seconda stagione, ma non penso che la guarderei.
Riassumendolo in una frase o meno: “I soprannomi e i poteri della Bestie sono più interessanti di tutti gli eventi della storia messi insieme.”
Durante la guerra civile fra il Nord e il Sud di Patria, il Nord decide di usare una particolare tecnologia che permette a un gruppo di soldati selezionati di trasformarsi in bestie, diventando così potenti da essere paragonati a degli dei sul campo di battaglia. Questi poteri, però, hanno un costo, e i soldati pian piano cominciano ad abbandonare la propria umanità e ad attaccare gli stessi umani che hanno giurato di proteggere.
Dopo la fine della guerra e un profondo tradimento, Hank Henriette, comandante dello squadrone, sarà costretto a dare la caccia ai suoi vecchi commilitoni, per mantenere la promessa di ucciderli prima che perdano completamente la loro umanità.
La storia è in realtà un po’ più complicata di così, ma, per evitare spoiler, ho deciso di non rivelare ulteriori dettagli. Per me, questa serie, iniziata con un ottimo primo episodio, è stata davvero deludente.
Partiamo dalla trama, davvero ripetitiva. Hank è alla ricerca della Bestia di turno, tre secondi di flashback, scontro, Hank vince, la Bestia muore. Ripeti.
A parte qualche puntata sporadica, la maggior parte degli episodi segue questo schema e, a lungo andare, diventa pesante e prevedibile. Prima di tutto, i flashback secondo me potevano essere molto più lunghi, dando allo spettatore un’idea dei sogni e delle speranze del soldato che verrà ucciso a fine puntata, permettendo così di instaurare un, seppur minimo, legame emotivo. La tragicità della storia, il comandante che deve uccidere i suoi compagni e il dolore provato da Hank nel compiere la sua missione sono la parte più bella e poetica dell’anime, ma, poiché ci vengono mostrati solo come Bestie impazzite e poco e niente nella loro forma umana, è difficile provare pena per queste creature.
I combattimenti sono in generale molto brevi e senza particolari colpi di scena, per cui non posso dire che il reparto tecnico aiuti, anzi, l’ho trovato particolarmente anonimo.
A ciò si aggiungono, infine, i seri problemi della serie nel mantenere un ritmo costante soprattutto nella parte centrale dell’anime, spezzando quel piccolo crescendo negli eventi che si era andato a creare.
Per quanto riguarda i personaggi, li ho trovati molto piatti.
Hank è il solito eroe tragico, anche se devo dire che il dolore che prova per la morte di quelli che una volta erano i suoi amici e fratelli è reso molto bene. Sfortunatamente non sono riuscita a sviluppare nessun legame emotivo con questo personaggio, costantemente triste e arrabbiato, che cammina su un sentiero di morte che lo porterà, alla fine, verso la futura e inevitabile perdita della propria coscienza.
La controparte femminile, Schaal, figlia di una della Bestie, dopo aver cercato di uccidere Hank per vendicare la morte del padre, decide di unirsi a lui, per capire perché il padre dovesse morire, dubbio che le rimarrà per quasi tutta la serie. Sinceramente non mi è chiaro cosa le sfugga, vanno uccisi per evitare stermini di massa, non è fisica quantistica. In generale, però, Schaal si dimostra non completamente inutile e non totalmente irritante, quindi mi sento di darle una sufficienza.
Infine, i militari dell’Unità per lo sterminio delle Bestie: Liza Renecastle, incapace di trovare vestiti della sua taglia, e Claude Withers, con l’irritante abitudine di rivolgersi alle persone con il loro grado e nome completo. Entrambi sono davvero insipidi e stereotipati, e aggiungono poco e niente alla trama.
Il cattivo di turno, di cui non farò il nome per evitare spoiler, con il suo “Conquisterò il mondo!” ci regala una motivazione fresca, nuova e moderna sul perché tutti dovrebbero stare dalla sua parte.
In conclusione, quest'anime si è rivelato davvero mediocre. Se ci si fosse concentrati di più sull'approfondimento dei personaggi e del worldbuilding, sarebbe potuta essere una serie tragica e coinvolgente. Il finale rimane aperto per una possibile seconda stagione, ma non penso che la guarderei.
Riassumendolo in una frase o meno: “I soprannomi e i poteri della Bestie sono più interessanti di tutti gli eventi della storia messi insieme.”
Ammetto che sono partito con delle aspettative basse, ma già dal primo episodio ho davvero apprezzato molto quest'anime. Essendo abbastanza serio e un tantino sanguinoso, e abbia temi legati principalmente alla guerra, non è il mio genere, ma nonostante questo ne sono rimasto piacevolmente affascinato. I combattimenti sono molto avvincenti e ben fatti, ed ero sempre incitato ad andare avanti per vedere come si svolgeva la vicenda. Infine il finale è stato veramente eccezionale, e, senza fare spoiler, l'ultimissima scena finale che si vede non fa altro che aumentare la mia voglia di vederne la seconda stagione, sperando che uscirà in un periodo di tempo non troppo lontano.